incostituzionale il LODO ALFANO
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incostituzionale il LODO ALFANO
Anno - n° 288 W W W . G I U S T I ZI A - e - LI B E R T A . C O M 12 ottobre 2009 G iustizia e Libertà Distribuzione telematica Periodico Politico Indipendente Copia gratuita Sp. «...incostituzionale il LODO ALFANO» di Paolo Biondani L’Espresso, 2009.10.06 e 07 che sospende i processi penali per le più alte cariche dello Stato, in particolare per il presidente del Consiglio. Questa mattina la Corte Costituzionale si riunisce per giudicare se rispetti o meno i principi fondamentali della Costituzione. Se confermato, il lodo Alfano continuerebbe a proteggere Silvio Berlusconi da tutti i processi anche per reati precedenti o non collegati alla carica. In caso di bocciatura, invece, il premier tornerebbe sotto processo in particolare a Milano, dove è imputato di aver corrotto l'avvocato-testimone David Mills, già condannato in primo grado a quattro anni e mezzo. MARTEDÌ 6 OTTOBRE 2009 9.00 IL PALAZZO DELLA CORTE Questa mattina la Consulta decide sul Lodo APRE LE PORTE. Alfano. ENTRANO GLI AVVOCATI Il cronista de "L'espresso" sta seguendo DI BERLUSCONI l'udienza raccontandola minuto per minuto sul nostro sito. E i lettori possono commentare quello che sta succedendo L'USO Da un portone presidiato da più di 50 giornalisti italiani e stranieri sono entrati uno dopo l'altro nel palazzo della Consulta di fronte al Quirinale i tre avvocati che difendono Silvio Berlusconi nel giudizio di legittimità costituzionale sul cosiddetto lodo Alfano: Niccolò Ghedini, primo Il cosiddetto lodo Alfano è una legge ordinaria (Continua a pagina 2) IL LODO ALFANO, ISTRUZIONI PER 2 Giustizia e Libertà «...incostituzionale il LODO ALFANO» 12 ottobre 2009 Lodo Alfano, Cronaca della Consulta (Continua da pagina 1) GIUDICE FRANCO GALLO a sedersi davanti alla Corte, Piero Longo e Il giudice costituzionale Franco Gallo ha Gaetano Pecorella, che ha dichiarato: "impossi- iniziato la relazione della questione di bile fare previsioni, ma sono fiducioso". costituzionalità del lodo Alfano. Si tratta della relazione tecnica con cui il 9.15 giudice relatore spiega ai colleghi i termini delle questioni in gioco. SALA ANCORA VUOTA, L'ORDINE DEGLI AVVOCATI La sala dell'udienza pubblica dove la Corte Costituzionale discuterà la legge che salva Berlusconi dai suoi processi, è ancora affollata solo di giornalisti e avvocati anche se sull'uscio cominciano ad affacciarsi anche i primi giudici costituzionali. Gli avvocati di Berlusconi parleranno in questo ordine: Ghedini, Longo, Pecorella. Sono previsti interventi di 15 minuti ciascuno. "Saremo brevi -dice un sorridente Ghediniabbiamo preparato una memoria scritta". Qualche difficoltà, per i giornalisti stranieri, nel capire che l'Avvocatura dello Stato, rappresentata da Glauco Nori, che è incardinata nella Presidenza del Consiglio, questa volta difende la persona fisica del premier-imputato. 9.30 ENTRA L'AVVOCATO DELLO STATO Il rappresentante dell'Avvocatura dello Stato Glauco Nori, in toga nera, ha preso posto accanto ai tre avvocati privati di Berlusconi. Calorose strette di mano fra i quattro legali. E' probabile che l'udienza inizierà con una questione procedurale: l'ammissibilità o meno dell'intervento della Procura di Milano, rappresentata dal costituzionalista Alessandro Pace. 9.38 FUORI LE TV "Adesso per favore televisioni e fotografi fuori", ha detto il presidente Francesco Amirante indicando anche a gesti la necessità non disturbare l'udienza. Da notare, per i giudici di Milano e Roma, il vizio principale è che la legge Alfano rappresenta una irragionevole “eccezione al principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge" che è "un principio fondante dello stato di diritto, il valore centrale di un ordinamento democratico". Nonostante le modifiche introdotte con il cosiddetto Lodo Alfano (legge n. 124 del 2008), anche la nuova legge ordinaria presenta gli stessi vizi di incostituzionalità del precedente Lodo Schifani, che la Corte aveva già dichiarato incostituzionale. In particolare i giudici di Milano e Roma, sempre secondo la relazione di Gallo, “contestano il fatto che la sospensione dei processi penali riguardi acommessi prima dell'ingresso nella funzione istituzionale che la legge dichiara di tutelare e di qualunque natura e gravità". Trasparente il riferimento al reato di corruzione giudiziaria del testimone avvocato David Mills. 9.30 ENTRA LA CORTE 10.16 IL GIUDICE CHIUDE Preceduti dall'annuncio 'entra la Corte', i 15 LA RELAZIONE giudici della Corte Costituzionale stanno prendendo posto al grande tavolo ovale delle udienze. In fondo all'aula un carabiniere sull'attenti. I giudici, in piedi, sono tempestati dai flash di oltre trenta fotografi 9.33 INIZIA LA RELAZIONE DEL Il giudice costituzionale Franco Gallo, con un intervento rigorosamente asettico, ha illustrato, una dopo l'altra, tutte le tesi sostenute dai giudici penali che sostengono l'incostituzionalità del Lodo (due sezioni del Tribunale di Milano e il Gip di Roma) e le opposte considerazioni della "difesa dell'imputato" e dell'Avvocatura dello Stato che in questo caso (Continua a pagina 3) 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 3 Lodo Alfano, Cronaca della Consulta 10.40 BERLUSCONI AL VERTICE Inoltre sempre secondo la "difesa privata del- DELLO STATO (Continua da pagina 2) coincidono. l'imputato" il Lodo Alfano ha un "contenuto del tutto diverso rispetto al Lodo Schifani", in particolare perché la sospensione dei processi "è limitata alla durata della carica", per cui non sarebbe equiparabile all'immunità. Mentre, sempre secondo la difesa Berlusconi il codice di procedura penale prevede già casi di sospensione del processo introdotti con legge ordinaria, per cui a garantire lo scudo al premier "non è necessaria una legge costituzionale". 10.20 PER DIFESA BERLUSCONI INDAGINI SALVE Il giudice costituzionale Franco Gallo, nella relazione della causa, ha spiegato che, secondo i magistrati di Milano e Roma, il Lodo Alfano sarebbe "ambiguo" tanto da prestarsi a sospendere persino la fase delle indagini. Lo stesso giudice costituzionale ha però dichiarato, che, nelle memorie difensive, gli avvocati di Berlusconi sostengono invece che il Lodo "non è applicabile durante le indagini preliminari" ma si limita a "sospendere il solo dibattimento". 10.28 PRIMA CAMERA DI CONSIGLIO La Corte Costituzionale si è ritirata in Camera di Consiglio per decidere la prima questione: l'ammissibilità o meno dell'intervento della Procura di Milano nel giudizio costituzionale. Nessun dubbio invece sulla partecipazione di Berlusconi anche come imputato. 10.36 "IL PM ORA È PARTE" Il Costituzionalista Alessandro Pace, spiegando perché la Corte Costituzionale dovrebbe ammettere l'intervento del pm di Milano ha spiegato che, con il nuovo codice e soprattutto "con la riforma del 'giusto processo' ora anche il Pubblico Ministero è parte così come l'imputato". Sarà questo il primo scoglio da affrontare per i giudici costituzionali Tra gli addetti ai lavori, avvocati e giuristi, che seguono l'udienza sta creando dibattito un passaggio della relazione di Gallo. Il giudice costituzionale, illustrando la tesi della difesa Berlusconi ha chiarito che "non è irragionevole differenziare il regime processuale per il presidente della Repubblica, i presidenti delle due Camere e il Presidente del Consiglio dei Ministri" perché solo loro "sono accomunati dall'occupare una posizione di vertice, esercitano funzioni politiche, hanno doveri peculiari e hanno un'investitura diretta o mediata dalla volontà popolare". 11.30 GHEDINI: "LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI MA NON LA SUA APPLICAZIONE" L'avvocato Niccolò Ghedini ha difeso il Lodo Alfano spiegando che "si ferma solo il processo, ma la responsabilità penale dell'imputato resta integra". Secondo Ghedini le nuove norme "rispettano i principi e le finalità già approvate dalla Corte Costituzionale" quando bocciò il Lodo Schifani. Questa volta, insomma, la legge blocca-processi è fatta con regole "rispettose della Costituzione". 11.35 GHEDINI: "LEGGE ORDINARIA ANCHE PER I REATI MINISTERIALI" Per l'avvocato Ghedini, non era necessaria una legge costituzionale per salvare il premier dai suoi processi penali. Lo dimostra il fatto che "c'è già una legge ordinaria la n. 219 del 1989, che prevede sostanzia li diversità procedurali tra il comune cittadino e il ministro. Anzi, non solo il ministro ma anche il privato che concorre nel reato ministeriale". Come esempio Ghedini ha citato la possibilità per il ministro-imputato di "prendere visione (Continua a pagina 4) 4 Giustizia e Libertà «...incostituzionale il LODO ALFANO» 12 ottobre 2009 Lodo Alfano, Cronaca della Consulta teri del premier "segna un distacco dalla tradegli atti prima della conclusione delle inda- dizione degli Stati liberali". E proprio questo giustificherebbe la sospengini". "C'è addirittura una diversità di regime per sione dei processi penali anche con "legge orle intercettazioni e le misure di limitazione dinaria". del la libertà personale". E tutto con legge ordinaria. 12.07 Di qui il fulcro del ragionamento di Ghedini: CORTE COSTITUZIONALE: "La legge è uguale per tutti ma non necessaCHIUSA LA DISCUSSIONE riamente la sua applicazione". Con l'intervento dell'avvocato dello Stato Nella foga, Ghedini ha definito "straordinaGlauco Nori, che ha difeso il Lodo Alfano, si è rie" le eccezioni previste dalla legge ordinaria chiusa la discussione davanti alla Corte sui reati ministeriali. Costituzionale. Ora i giudici si sono ritirati e nelle prossime ore 11.54 esamineranno solo altre sei questioni di LONGO: "LODO È LEGITTIMO costituzionalità che però riguardano leggi IMPEDIMENTO PRESUNTO" diverse. Secondo l'avvocato e parlamentare Piero Longo, Solo nel pomeriggio dunque, si prevede che il Lodo Alfano è costituzionale perché si limita verrà comunicato se la decisione sul Lodo verrà ad ampliare un'ipotesi di sospensione del propresa oggi stesso o rinviata. cesso che è sempre stata prevista: "il legittimo impedimento dell'imputato". La novità è che, a differenza che nei casi 12.30 normali come la malattia dell'imputato, qui "DELUSO" "l'impedimento è presunto per tutta la dura- IL COSTITUZIONALISTA ta della carica". DELLA PROCURA Alla fine dell'udienza il costituzionalista Ales12.00 sandro Pace che rappresentava la Procura di Milano, si è detto "deluso" dalla decisione delPECORELLA: "IL PREMIER la Corte di dichiarare inammissibile il suo È SUPERIORE AI MINISTRI" L'avvocato e parlamentare Gaetano Pecorella, intervento a favore dei pm di Milano. precisando di occuparsi "solo delle questione "E' una decisione che non fa ben sperare". (Continua da pagina 3) poste dal Gip di Roma", ha sostenuto che il Lodo Alfano non può essere paragonato al Lodo Schifani che fu dichiarato incostituzionale. "La nuova legge elettorale ha sostanzialmente modificato l'identità costituzionale del premier. E già prima la legge sulla Presidenza del Consiglio aveva affidato solo a lui il potere di tenere i rapporti con le istituzioni europee e le confessioni religiose. Quindi ora -ha proseguito Pecorella- il premier non è più solo un 'primus inter pares'", cioè una figura equivalente ai ministri, "ma è indicato e votato come capo della coalizione presentata agli elettori. Quindi ora c'è una investitura diretta dalla sovranità popolare". Nell'intervento lo stesso Pecorella ha chiarito che, tecnicamente, questo rafforzamento dei po- In pratica i quindici giudici della Corte hanno potuto ascoltare soltanto quattro interventi -i tre difensori di Berlusconi e l'avvocato dello Statotutti favorevoli al Lodo Alfano. 12.40 PECORELLA: "NON SARÀ UN GIUDIZIO POLITICO" Terminata l'udienza, l'avvocato Gaetano Pecorella si è dichiarato ottimista: "Ho fiducia nella decisione della Corte. Non sarà un giudizio politico, la Corte esaminerà il Lodo solo sul piano tecnico costituzionale". 12.42 (Continua a pagina 5) 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 5 Lodo Alfano, Cronaca della Consulta (Continua da pagina 4) PECORELLA NON ESCLUDE UN ALTRO LODO Rispondendo ai giornalisti l'avvocato Pecorella ha precisato che, nell'ipotesi di bocciatura del Lodo Alfano, "le motivazioni della Corte Costituzionale potrebbero lasciare spazio a ulteriori modifiche della legge". In sostanza, la maggioranza potrebbe varare un Lodo-ter per adattare lo scudo anti-processi a eventuali nuove obiezioni della Corte. 12.45 GLAUCO NORI: "L'AVVOCATURA NON CONDIZIONA LA CORTE" Lasciando il palazzo della Corte, l'avvocato dello Stato Glauco Nori non ha voluto precisare a quali "figure autorevoli" si riferisse nel suo intervento, quando ha parlato di personaggi delle istituzioni che lo avevano attaccato. Nori, di fronte alla Corte, aveva definito singolare l'accusa di voler "condizionare la Corte" paventando possibili dimissioni del premier in caso di bocciatura del Lodo Alfano. "L'Avvocatura dello Stato -ha detto Nori in udienza- ha solo svolto il proprio compito che è la difesa di una norma dello Stato". Lo stesso Nori, sempre in udienza, aveva però definito "un danno irreparabile" la situazione di un presidente del consiglio che viene "distratto dalle sue funzioni per doversi difendere nei processi". 12.50 LONGO: "IL GOVERNO TIENE" A margine dell'udienza l'avvocato e parlamentare Piero Longo ha definito "un'invenzione del la stampa, che se ne inventa tante" il rischio di dimissioni di Berlusconi in caso di bocciatura del Lodo Alfano. "Il Governo tiene", ha detto Longo che poi ha sorriso: "oggi è una bella giornata". 12.55 CORTE COSTITUZIONALE, FORSE VERDETTO SLITTA In Corte Costituzionale è già in corso la nuova udienza che riguarda un ricorso del Governo contro una legge della Regione Marche diretta a limitare gli abusi sanabili con i condoni edilizi. Mentre avvocati e giornalisti sfollano, il personale della Corte fa capire che la decisione sul Lodo Alfano potrebbe slittare quantomeno a domani. La Corte si ritirerà in Camera di Consiglio solo dopo avere esaminato tutti i ricorsi pendenti per oggi, dunque non prima di metà pomeriggio. Sempre secondo il personale della Corte il verdetto (la decisone secca chiamata dispositivo senza motivazioni) verrà "ragionevolmente emessa non prima di domani mattina". Ma non è escluso un rinvio più lungo: da giovedì cinque giudici della Corte Costituzionale saranno in trasferta all'estero. Il primo orientamento sui tempi della decisione verrà comunque comunicato solo alla fine delle udienze in corso. IL RIASSUNTO DELLA SEDUTA E' durata poco più di due ore l'attesissima udienza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano, la legge ordinaria approvata per fermare i processi penali contro il premier e, in teoria, contro i presidenti della Repubblica, della Camera e del Senato. La Corte non ha ammesso l'intervento del costituzionalista che rappresentava i pm di Milano. Gli avvocati di Berlusconi, Ghedini, Pecorella e Longo, hanno difeso il Lodo spiegando tra l'altro che la nuova legge elettorale mette Berlusconi "sopra i ministri", perché "investito direttamente dalla sovranità popolare. Anche l'Avvocatura dello Stato ha difeso il Lodo negando di aver voluto "condizionare" la Corte con il richiamo al rischio di dimissioni del premier. Longo: "Sono invenzioni, il Governo tiene". E Pecorella non esclude un nuovo Lodo se la Corte dovesse ristabilire la regola che anche Berlusconi può essere processato. Nella relazione della causa, il relatore Gallo ricorda che "è in gioco il principio di uguaglianza che è il fondamento dello Stato di diritto e della democrazia". Il verdetto non prima del tardo pomeriggio 6 Giustizia e Libertà Sp. «Berlusconi al Quirinale: MAI !» 12 ottobre 2009 Lodo Alfano, Cronaca della Consulta Sembra quindi improbabile che, dopo il secondo giorno di camera di consiglio, la Corte possa rinviare la decisione fino alla prima data utile di lunedì 19 ottobre. ORE 13.04 NULLA DI FATTO, LA CORTE SI AGGIORNA AL POMERIGGIO (Continua da pagina n 5) MERCOLEDI’ 7 OTTOBRE SECONDO GIORNO DI CAMERA DI CONSIGLIO I giudici della Corte Costituzionale hanno sospe so la camera di consiglio senza alcun verdetto sul 'Lodo Alfano'. La Corte si è aggiornata a oggi pomeriggio, alle 15.30-16.00, per riprendere la discussione a porte chiuse ORE 16.10 RIPRENDE L’ESAME DEL LODO, NESSUN COMMENTO A BOSSI I giudici costituzionali sono rientrati in camera di consiglio. Dalle 9.30 di oggi i quindici giudici della Con- Nessun commento alle dichiarazioni di Umbersulta sono di nuovo riuniti in camera di consi- to Bossi che, in caso di bocciatura del Lodo, ha glio per il giudizio di costituzionalità sul cosid- minacciato di “trascinare il popolo” contro la detto lodo Alfano, la legge che sospende i pro- Consulta. cessi penali per qualsiasi reato imputabile al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, uniORE 18.00 co ad aver utilizzato questo scudo, nonché ai presidenti della Repubblica, del Senato e della I POSSIBILI VERDETTI: Camera, carica rivestita da Gianfranco Fini, che ACCOGLIMENTO, RIGETTO invece vi ha rinunciato. La camera di consiglio E SENTENZE INTERPRETATIVE non è pubblica e oggi nel palazzo della corte La Corte è ancora riunita per il giudizio di non sono ammessi i giornalisti, che attendono il costituzionalità della legge ordinaria che verdetto nella piazza del Quirinale. sospende i processi penali per il presidente del Consiglio. Tecnicamente la Consulta può non solo conferMercoledì 7 ottobre: mare o bocciare, ma anche reinterpretare il cooggi decide la Consulta Legge Alfano, la Corte Costituzionale in came- siddetto Lodo Alfano, in tutto o in parte. ra di consiglio per la decisione in seduta segreta I punti più contestati riguardano la sospensione a partire dalle 9 di tutti i processi per qualunque reato di qualsiasi gravità, anche precedente o estraneo alla TOTO-LODO: carica; la previsione di uno stop automatico, senza alcuna valutazione del caso concreto; e la PERCHÉ È PROBABILE stessa possibilità di creare questo scudo antiUNA DECISIONE IN GIORNATA Ad aumentare le probabilità che il verdetto processi con una legge ordinaria approvata a venga emesso già oggi, secondo il personale maggioranza semplice. della corte, è un incrocio di date: da domani La conferma del Lodo avrebbe la forma di un quattro giudici costituzionali, compreso il “rigetto”, mentre la bocciatura verrebbe consapresidente, sono in trasferta istituzionale all’e- crata da un “accoglimento”, totale o parziale, stero; la settimana successiva è bianca, nel sen(Continua a pagina 7) so che non sono previsti lavori della Consulta. 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 7 Lodo Alfano, Cronaca della Consulta (Continua da pagina 6) dei ricorsi presentati dai giudici di merito. Ovvero da due sezioni del tribunale di Milano, dove Berlusconi è imputato per la corruzione del testimone David Mills e per i falsi in bilancio sui diritti tv di Mediaset, e da un gip di Roma, che deve giudicare la tentata corruzione di senatori nel caso Saccà. Una via di mezzo è la sentenza interpretativa (di accoglimento o di rigetto): in questo caso la Corte impone ai giudici di merito una precisa interpretazione della legge, l’unica considerata conforme alla Costituzione. ORE 18.06 BOCCIATO IL LODO La Corte Costituzionale nella seconda giornata di camera di consiglio ha dichiarato incostituzionale il Lodo. La decisione, secondo “fonti qualificate” citate dall'agenzia Ansa, è stata presa a maggioranza. In altre parole, il verdetto ha segnato una spaccatura tra giudici costituzionali favorevoli e contrari allo scudo processuale previsto per il premier. Paolo Biondani L’Espresso 2009.10.06 e 07 A tutela di tutti di Concita De Gregorio (L’Unità, 08.10.2009) «È una sentenza sorprendente», dice Alfano ministro di Giustizia. Sarà sorprendente per lui. Non per i milioni di italiani che ancora credono nella giustizia nonostante la provvisoria presenza di Alfano. Un ministro passa, la Costituzione resta. e corporali bisogni ? La nostra Costituzione è nata dalla Resistenza: è stata scritta per tutti, anche per quelli che alla Re sistenza non hanno partecipato. Ieri come oggi. «La Consulta è di sinistra», dice Berlusconi presidente del Consiglio. Bisogna avere pazienza, non paura né rabbia ma pazienza. Vede comunisti dappertutto. La Consulta non è di sinistra, è composta da giuristi che hanno a lungo esaminato le carte, a lungo hanno discusso e infine hanno democraticamente votato: nove contro sei. I soldi, il potere che ne de riva non comprano tutto. Anche questa è una buona notizia per il Paese intero, berlusconiani compresi: arriverà un giorno in cui non ci sarà più chi paga e anche loro dovranno ringraziare che le regole comuni siano state da altri conservate intatte. Questo ci dice la sentenza di ieri: tranquilli, la Co stituzione resta. La legge è ancora uguale per tutti. Più di sessant'anni dopo è ancora a quei signori i cui volti sono ingialliti nelle foto che dobbiamo dire grazie: ai padri costituenti che avevano previsto tutto senza immaginare niente. Quella era politica. Saremo capaci, prima o dopo, di ritrovare l'umiltà, la ragionevolezza, la lungimiranza, la passione civile, l'amore per lo Stato dei nonni che hanno costruito la democrazia che oggi abitiamo violentandola come fosse una palestra di periferia, teatro di privati interessi «Porteremo il popolo in piazza», dice Bossi l'azionista di maggioranza del governo. Questo il vero pericolo. Che si voglia trasformare una battaglia per il rispetto delle regole in una guerra civile. Non c'è da scendere in piazza coi forconi, nessuno cada nel tranello. Non è questa una vittoria di nessuno contro alcuno. È un argine, una prova di equilibrio. È un passaggio solenne a tutela di tutti. Restiamo nel solco tracciato dai Padri. Esercitiamo la parola e il pensiero, facciamolo ancora, mettiamo in minoranza coi fatti, coi progetti, con la proposta politica chi cerca di trascinare il paese nella polvere e nel fango. Questa parola si è sentita ieri: guerra. Non siamo in guerra, invece. aver cura di noi stessi, non lasciamoci distrarre dalle ronde dai dialetti e dal colore, oggi verde, delle camicie. Abbiamo sconfitto quelle nere, il verde non può far spavento. Del povero Mavalà Ghedini («La Corte rinnega i suoi principi») non sarebbe da dire se non per compiangere un dipenden te del Sovrano costretto a giocare quindici parti in commedia, un uomo di legge che rinnega lui sì il mandato del popolo in favore dell'interesse del suo principale. Un triste spettacolo. La Corte sta lavorando an che per lui, pazienza se gli risulta impossibile capirlo. Lo capiranno i suoi e i no stri figli, sarà scritto nei libri di storia. In prima pagina trovate un numero dell'Unità del '47. Conservate quello di oggi, servirà tra vent'anni. Siamo un grande paese capace di reagire con gli anticorpi della democrazia alla deriva e alla tentazione dispotica. Ritroviamo il desiderio di ♣ 88 Giustizia Giustizia ee Libertà Libertà Sp. «Berlusconi alilQuirinale: MAI !» «...incostituzionale LODO ALFANO» 12 12 ottobre ottobre 2009 2009 La Corte Costituzionale boccia il Lodo Alfano “news” e reazioni immediate di AA.VV. Non passa lo «scudo giudiziario» per sospendere i processi alle quattro più alte cariche dello Stato. Dopo due giorni di camera di consiglio, i giudici della Consulta hanno deciso di giudicare non costituzionale la legge voluta dal Pdl di Berlusconi. La Consulta ha bocciato il lodo Alfano per violazione dell'art.138 della Costituzione, vale a dire l'obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come quella usata dal lodo per sospendere i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato). Il lodo è stato bocciato anche per violazione dell'art.3 (principio di uguaglianza). L'effetto della decisione della Consulta sarà la riaper tura di due processi a carico del premier Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset. OTTO giudici avrebbero votato per la bocciatura, SEI i contrari. 18.21 VIOLATO IL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA DEI CITTADINI, SERVIVA LEGGE COSTITUZIONALE La Consulta, secondo le prime informazioni, avrebbe demolito i punti essenziali del Lodo, giudicando violati gli articoli 3 (tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge) e 138 della Carta fondamentale, secondo cui solo una legge di revisione cost it uzio nale può modificare i principi fondamentali della Costituzione stessa. 18.33 Da Palazzo della Consulta è stato diffuso il seguente comunicato: «La Corte costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste con le ordinanze n. 397/08 e n. 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del GIP del Tribunale di Roma ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. Ha altresì dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal GIP del Tribunale di Roma» 18.33 IL PERCHÉ DELLA BOCCIATURA La Costituzione non ha mai previsto alcuna sospensione dei processi penali per chi rivesta cariche politiche, ma solo una procedura particolare per svolgere comunque i dibattimenti. Per raggiungere il risultato di sospendere tutti i processi penali a car ico del pr emier , Costituzione dunque, il Parlamento avrebbe dovuto modificare della Repubblica la Costituzione con Italiana un'apposita legge di (pubblicata dalla G.U. revisione (articolo 138). del 7 dicembre 1947) Il Lodo Alfano, che invece è una legge ordinaria, dunque viola il principio Principi Fondamentali fondamentale (articolo 3) …… secondo cui "tutti i Art. 3. Tutti i cittadini cittadini sono uguali hanno pari dignità sodavanti alla legge". ciale e sono eguali daCompreso Berlusconi. Molto probabilmente è vanti al la legge, senza questo, in estrema sintesi, distinzione di sesso, di il percorso giuridico che razza, di lingua, di reliha portato la Corte Costi- gione, di opinioni polituzionale alla bocciatura tiche, di condizioni perdel Lodo Alfano, come si sonali e sociali. ricava dal dispositivo della …… decisione e dal breve comunicato esplicativo diffuso dalla stessa Consulta. 18.33 «La Corte Costituzionale ha riconosciuto la palese incostituzionalità del cosiddetto 'Lodo Alfano': viene così eliminato dal mondo giuridico il maldestro tentativo di violare, con legge ordinaria, il sistema costituzionale ed il fondamentale principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge», afferma Leoluca Orlando, portavoce nazionale di IDV, (Continua a pagina 9) 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 9 NEWS e reazioni immediate (Continua da pagina 8) per il quale è stata così cancellata una legge «vergognosa». «L'Idv ha raccolto un milione di firme per eliminare una legge che oltre che incostituzionale è esempio di barbarie ed inciviltà etica e istituzionale. La sentenza della Corte Costituzionale -prosegue- rende inutile il referendum ma dimostra come fosse fondata l'indigna zione dei cittadini, e come le perplessità espresse sulla firma da parte del Capo dello Stato avessero oltre che un fondamento etico, anche un fondamento giuridico e costituzionale». 18.33 «Credo che non tocchi a loro dire questo». Così Pier Luigi Bersani risponde, dopo la decisione della Consulta sul lodo Alfano, a chi nel Pdl ipotizza un ritorno alle urne. 18.35 Il coordinamento di Sinistra e Libertà, appresa la notizia della bocciatura del Lodo Alfano, ha deciso un sit-in davanti Palazzo Chigi. Il sit-in,a cui partecipano i leader di Sl, informa una nota, è cominciato alle 18.30. 18.35 «Giustizia è fatta, la Corte costituzionale si conferma isola della ragione e riporta l'eguaglianza tra tutti i cittadini. Come avevamo sostenuto, fin dall'inizio, il Lodo Alfano è una legge iniqua ed illegittima che è stata finalmente cancellata con una decisione tecnica ineccepibile», afferma Lanfranco Tenaglia responsabile giustizia del Pd. «Ora -aggiunge- non si tenti di ribaltare o eludere questa decisione attraverso l'ennesima legge ad personam. Il presidente del consiglio si sottoponga al giudizio della magistratura come tutti i cittadini e non accampi scuse per continuare a governare visto che ha un'ampia maggioranza in entrambi i rami del parlamento». lodo Schifani, omettendo questa violazione. Se fossimo stati a conoscenza di questo, il Parlamento avrebbe lavorato meglio. Forse ci si è voluti tenere una carta di riserva per andare a colpire questo lodo». Lo ha detto Enrico Costa, deputato Pdl e relatore del lodo Alfano alla Camera. «Ora dobbiamo individuare meglio le motivazioni che hanno portato a questa sentenza -ha concluso Costa- sul piano politico ci riserviamo di riflettere su cosa accadrà». 18.42 DONADI, IdV: «ELEZIONI SUBITO» «La Consulta ha bocciato non solo il Lodo ma una maggioranza che da 15 anni con arroganza e spregio delle istituzioni obbliga il Parlamento ad approvare leggi palesemente incostituzionali al solo scopo di garantire un'indebita impunità a Silvio Berlusconi», afferma il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera Massimo Donadi. «Per questo -aggiunge- il governo ora ha il dovere morale di dimettersi e il presidente del consiglio di fare quello che qualsiasi altro italiano nelle sua condizioni dovrebbe fare: l'imputato. L'Italia dei Valori chiede che si vada subito ad elezioni» 18.43 FORMIGONI, PdL: «SOLIDARIETA’ E AFFETTO AL PREMIER» "Esprimo la massima solidarietà, la massima vicinanza e il mio grandissimo affetto al Presidente Silvio Berlusconi dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul lodo Alfano". Così Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, dopo la bocciatura della Consulta del Lo do Alfano. 18.43 BLINDATA VIA DELL’UMILTA’ 18.38 «La sentenza che la Corte Costituzionale ha appena pronunciato susciterà certo molte discussioni e polemiche. Ma c'è un punto politico che va subito ribadito con assoluta nettezza: per le questioni politiche ed elettorali, per decidere chi debba governare e chi debba stare all'opposizione, l'unico giudice è l'elettorato, il popolo sovrano»: così Daniele Capezzone portavoce del Pdl. «E il popolo sovrano, alle elezioni politiche -sottolineaha largamente scelto Silvio Berlusconi, che ha il diritto-dovere di governare per tutta la legislatura. Peraltro, tutte le scadenze elettorali successive alle politiche (regionali, europee, amministrative) hanno largamente confermato una enorme fiducia degli elettori verso il Governo e il Premier. L'opposizione si rassegni, dunque; si prepari ad un lavoro di lunga lena, e -conclude- non speri di poter sovvertire il responso elettorale deciso dagli italiani». 18.40 «Ravviso in questa sentenza un aspetto che non mi convince. Oggi si è sollevato il problema della violazione dell'art.138. La Corte si era già espressa sul Via del Plebiscito, dove c'è la residenza romana del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi Via dell'Umiltà, dove c'è la sede di Forza Italia sono blindate. (Continua a pagina 10) 10 10 Giustizia Giustizia ee Libertà Libertà Sp. «Berlusconi alilQuirinale: MAI !» «...incostituzionale LODO ALFANO» 12 12 ottobre ottobre 2009 2009 NEWS e reazioni immediate (Continua da pagina 9) Alcune strade nei pressi della sede del palazzo della Consulta chiuse al traffico delle auto e transennate. Nelle zone off limits alla circolazione si può passare solo a piedi. Ingente lo schieramento delle forze dell'ordine in particolare davanti alla Consulta. 18.47 DI PIETRO, IdV: «LO AVEVAMO DETTO» Di conseguenza, ora possono riprendere entrambi i dibattimenti che vedono Berlusconi imputato di varie accuse nate dalla stessa inchiesta del pm Fabio De Pasquale. Il primo processo riguarda le ipotesi di frode fiscale, falso in bilancio e reati collegati (come l'appropriazione indebita), per i presunti fondi neri per circa 280 milioni di euro accumulati su conti svizzeri controllati dall'imprenditore Berlusconi attraverso fittizie compravendite dei diritti di trasmettere film americani sulle sue televisioni. Il secondo processo riguarda l'accusa di corruzione giudiziaria del testimone David Mills, l'avvocato inglese che creò il sistema di società off-shore della Finivest, che è già stato condannato in primo grado a quattro anni e mezzo di reclusione. La corruzione di Mills fu scoperta proprio indagando sui diritti tv di Fininvest e Mediaset. 18.52 PECORELLA, PdL: «LA CORTE COSTITUZIONALE HA SMENTITO STESSA» «Noi lo abbiamo detto subito, sin da quando ci riunimmo a piazza Navona in migliaia per gridare allo scandalo su questa legge che Berlusconi si è fatto per sistemare i suoi processi. Già allora, ci rivolgemmo al capo dello Stato per pregarlo di non firmare questo scempio di incostituzionalità e immoralità». Lo afferma il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano. «Spero che da oggi, alla luce della decisione della Consulta -conclude- il presidente del Consiglio la smetta di fare leggi a proprio uso e consumo, si dimetta dall'incarico e vada a fare quello che da 15 anni si ostina a non voler fare: l'imputato. E spero che il presidente della Repubblica, d'ora in poi, non sia così frettoloso nel firmare provvedimenti incostituzionali e immorali». 18.49 DI PIETRO, IdV: «BERLUSCONI SI DIMETTE E VADA A FARE L’IMPUTATO» SE "La Corte Costituzionale, e questo non può non sorprenderci, ha smentito se stessa, perché nella sentenza del 2004 sul Lodo Schifani aveva evidenziato alcuni aspetti di incostituzionalità ma il provvedimento rientrava nelle norme ordinarie del processo penale". A sottolinearlo è Gaetano Pecorella, parlamentare del Pdl e uno dei legali del premier. "Se ci voleva una legge costituzionale, bastava sottolinearlo nel 2004 -dice Pecorella- e il Parlamento avrebbe provveduto. Se un organo di così alta autorevolezza ha cambiato i propri convincimenti, la cosa non può che non apparire coerente. E questa incoerenza avrà pure qualche spiegazione". 18.52 CONSOLO, PdL: «SENTENZA CONTRADDITTORIA» «La Corte, bocciando oggi il lodo Alfano, ha contraddetto sè stessa, avendo il legislatore tenuto in considerazione le linee guida che la medesima Corte aveva indicato nel 2004 con il Lodo Schifani». Lo ha detto Giuseppe Consolo, vice presidente della giunta per le autorizzazioni di Montecitorio. 18.53 "Spero che da oggi, alla luce della decisione della CASINI, UDC: «NON E’ IL GIUDIZIO Consulta -afferma il leader dell'Italia dei Valori, UNIVERSALE» Antonio Di Pietro- il Presidente del Consiglio la smetta di fare leggi a proprio uso e consumo, si di metta dall'incarico e vada a fare quello che da 15 anni si ostina a non voler fare: l'imputato. E spero che il Presidente della Repubblica, d'ora in poi, non sia così frettoloso nel firmare provvedimenti incostituzionali e immorali". 18.50 BERLUSCONI TORNA SOTTO PROCESSO A MILANO La Corte Costituzionale, nel suo comunicato scritto, ha spiegato di aver accolto i ricorsi presentati dalle due sezioni del Tribunale di Milano. "In questo Paese c'è scarsa attitudine a rispettare le leggi e, soprattutto, a rispettare le sentenze. Non è il giudizio universale. La Corte costituzionale ha espresso un'opinione su di una legge e ci si deve attenere a questa. Naturalmente, il governo che ha preso i voti degli elettori deve continuare a fare il suo lavoro, a occuparsi dei problemi degli italiani, che vengono prima di quelli di Berlusconi". Lo ha detto il leader Udc, Pier Ferdinando Casini. 18.55 FRANCESCHINI, Pd: «RISTABILITA (Continua a pagina 11) 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 11 NEWS e reazioni immediate (Continua da pagina 10) L’UGUAGLIANZA DAVANTI ALLA LEGGE» La Consulta ha «ristabilito il principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge». Lo ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini. «Il supremo organo di garanzia del nostro ordinamento, la Corte Costituzionale -ha detto Franceschini a Montecitorio- ha semplicemente ristabilito il principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Tutti siamo uguali davanti alla legge -ha concluso- anche i potenti». 18.55 BOSSI, LEGA: «SE SI FERMA IL FEDERALISMO FACCIAMO LA GUERRA» "Se si ferma il federalismo facciamo la guerra". Lo ha affermato il leader della Lega Umberto Bossi conversando con i giornalisti subito dopo la notizia della bocciatura del lodo Alfano da parte della Consulta. Il Senatur è stato avvicinato poco prima di entrare a Montecitorio. 18.56 FRANCESCHINI, Pd: «ANCHE I POTENTI SONO UGUALI DAVANTI ALLA LEGGE» "Il supremo organismo del nostro ordinamento, la Corte Costituzionale, ha semplicemente ristabilito il principio che era stato violato, quello dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge". Così Dario Franceschini ha commentato la sentenza di illegittimità della Consulta sul Lodo Alfano. "Oggi -ha aggiunto il segretario del Pd- il principio dell'uguaglianza è ristabilito, il principio che non ci possono essere eccezioni. Tutti sono uguali davanti alla legge, anche i potenti". 18.57 GASPARRI, PdL: «LA CORTE NON E’ PIU’ ORGANO DI GARANZIA» «La Corte, un tempo costituzionale, da oggi non è più un organo di garanzia, perchè smentendo la sua giurisprudenza ha emesso una decisione politica che non priverà il Paese della guida che gli elettori hanno scelto e costantemente rafforzato di elezione in elezione»: è il giudizio del presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri. «È una giornata buia per i valori della legalità -ha aggiunto Gasparri- e che segna il tramonto di una istituzione che ha obbedito a logiche di appartenenza politica e non a valutazioni di costituzionalità». 18:58 SCAJOLAa, PdL; IL GOVERNO HA IL DOVERE DI ANDARE AVANTI "La Corte Costituzionale ha assunto una decisione inattesa e impegnativa, sia perchè nel nostro sistema costituzionale era già inserito un principio di immunità, esteso per di più a tutti i parlamentari, sia perchè con una precedente sentenza la Corte aveva chiesto modifiche al Lodo Schifani, che erano state inserite nel lodo Alfano". E' il commento del Ministro dello Sviluppo econo- mico, Claudio Scajola. "Non prevedo conseguenze politiche", ha proseguito Scajola: "Il Governo Berlusconi ha il dovere di realizzare il programma adempiendo fino in fondo al mandato elettorale, soprattutto in questa fase delicata per l'economia". 18.59 DE MAGISTRIS, IdV: «BERLUSCONI TORNA TRA I COMUNI MORTALI» "E' da mesi che sottolineavamo la manifesta incostituzionalità del lodo Alfano perchè in palese violazione, tra l'altro, di uno dei cardini della democrazia italiana: il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge". E' quanto afferma l'europarlamentare dell'Idv Luigi De Magistris. "Per questo -aggiunge De Magistris - non possiamo che accogliere con soddisfazione la decisione della Consulta e il fatto che anche il presidente del Consiglio ritorni, oggi, tra noi comuni mortali, sottoposti a quel rispetto della giustizia che è alla base della nostra Repubblica". 19.00 LA RUSSA, PdL: «SEMBRA UNA SENTENZA POLITICA» Per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, la decisione della Consulta «non è un fulmine a ciel sereno: ma parlo da politico. Da avvocato, invece, dico che la trovo una decisione difficilmente comprensibile». La Russa è curioso di conoscere i retroscena e «se fosse vero che lo scarto è stato minimo aumenterebbe il convincimento -dice- che si sia trattato di una scelta più politica che di diritto». 19.03 CASSON, Pd: «CONFERMATI I DUBBI» «La decisione della Corte Costituzionale ha confermato i pesanti dubbi di legittimità che avevamo segnalato in Parlamento fin dalle prime battute»: così il senatore del Pd Felice Casson commenta la sentenza della Suprema Corte che ha bocciato il lodo Alfano. «Il governo -sottolinea l'ex magistrato- aveva vergognosamente sospeso ogni attività parlamentare per approvare il lodo Alfano a favore del presidente del Consiglio. Oggi è stata riaffermata la legittimità costituzionale, purtroppo però è stata affermata non dal Parlamento ma dalla Corte Costituzionale». 19.05 RICORSO DEL GIP DI ROMA TECNICAMENTE INAMMISSIBILE, MA IL CASO RESTA APERTO La Consulta ha comunicato tra l'altro di aver dichiarato inammissibile il ricorso contro il Lodo Alfano che era stato proposto dal gip di Roma, chiamato a decidere sull'accusa di 'tentata corruzione di senatori' attribuita a Berlusconi nel tentativo di far cadere il governo Prodi. Si tratta verosimilmente di una decisione solo tecnica dovuta a motivi procedurali. Anche questo procedimento, in altre parole, potrà proseguire, ma per la Corte, in questo caso, il Lodo Alfano era (Continua a pagina 12) 12 Giustizia e Libertà Sp. «Berlusconi al Quirinale: MAI !» 12 ottobre 2009 NEWS e reazioni immediate (Continua da pagina 11) irrilevante. La legge ora cancellata, infatti, sospendeva solo i 'dibattimenti', vale a dire i processi già iniziati davanti a un tribunale, mentre il caso di Roma è ancora nella fase dell'udienza preliminare. La Procura di Roma aveva chiesto l'archiviazione e il problema si porrà solo se e quando il gip dovesse invece disporre il rinvio a giudizio di Berlusconi. 19.07 BRICOLO E COSTA, LEGA: «NON CI FERMEREMO» «Non sarà certo una sentenza della corte a bloccare l'azione di questa maggioranza. Avanti dunque con le riforme. La Lega Nord è al governo per cambiare questo paese. Lo vuole il popolo e questa è l'unica cosa che conta». Lo dichiarano in una nota congiunta Federico Bricolo e Roberto Cota, capigruppo della Lega Nord al Senato e alla Camera, commentando la bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale. 19.08 BIANCO, Pd: «PUNITA L’ARROGANZA DELLA MAGGIORANZA» GHEDINI, PdL: «LA CORTE RINNEGA I SUOI PRINCIPI» «Questa è una sentenza con cui la Corte Costituzionale addirittura rinnega i principi da se stessa già enunciati. Con questa decisione si pretende contro la volontà popolare che il presidente del Consiglio anzichè occuparsi dei problemi nazionali ed internazionali, sia costretto quotidianamente a seguire evanescenti processi. Riprenderemo questi processi nella consapevolezza che con un giudice super partes sarà certamente riconosciuta l'estraneità di Silvio Berlusconi da qualsiasi ipotesi di reato». È il commento di Niccolò Ghedini, avvocato del presiden te del Consiglio e deputato del Pdl, alla decisione della Consulta sul Lodo Alfano. 19.23 RONZULLI, PdL: «ENNESIMO TENTATIVO DI SOVVERTIRE IL VOTO» «Questo è l'ennesimo tentativo atto a sovvertire il voto degli italiani. Il Presidente Berlusconi continuerà a governare risolvendo, come fatto sin dall'inizio del suo mandato, i problemi dei cittadini». Lo afferma Licia Ronzulli, parlamentare del Pdl. 19.24 LA RUSSA E MATTEOLI «Con un'arroganza inaccettabile, la maggioranza è A PALAZZO GRAZIOLI andata esattamente dove era scontato che adasse». È quanto ha dichiarato Enzo Bianco, capogruppo Pd alla commissione Affari Costituzionali del Senato, in merito alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il Lodo Alfano. «La sentenza emessa dalla Suprema Corte è in coerenza con una lunga, consolidata giurisprudenza, come abbiamo evidenziato anche in Senato in merito alla pregiudiziale di costituzionalità. Ora -ha sottolineato Bianco- occorre seguire la via del più rigoroso rispetto delle prerogative e della autonomia di tutti gli organi istituzionali, nessuno escluso». 19.10 LA NOTIZIA SU TUTTE LE TV STRANIERE Turisti incuriositi, calca di giornalisti italiani e stranieri (la Tv tedesca e francese, le principali agenzia di stampa internazionali), tutti assieme hanno da stamani atteso la sentenza sul lodo Alfano davanti alla Consulta. Molti gli stranieri in viaggio a Roma che, incuriositi dalle telecamere, hanno iniziato a fare delle foto ai giornalisti mentre qualcuno ha cercato di capire cosa stesse succedendo di così importante in Italia. 19.12 BERTOLINI, PdL: «LA SENTENZA LASCIA ESTERREFATTI» «La sentenza della Corte costituzionale lascia esterrefatti. Gli ermellini si sono rimangiati i propri pronunciamenti precedenti. Se qualcuno pensa che il governo e la maggioranza di centrodestra si facciano da parte ha fatto male i proprio calcoli. Continueremo a governare per il bene del Paese». Lo ha detto Isabella Bertolini, deputata del Pdl. 19.16 Il ministro della Difesa e coordinatore nazionale del Pdl Ignazio La Russa, e il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli sono arrivati a Palazzo Grazioli dove è presente il premier Silvio Berlusconi. 19.27 STEFANIA CRAXI, PdL: «GOLPE STRISCIAN TE AVANZA» «Il golpe strisciante ha fatto un altro passo in avanti. Una magistratura schierata, con l'appoggio di banchieri, grande industria e santoni del momento tenta di sovvertire la volontà popolare», afferma Stefania Craxi (Pdl), Sottosegretario agli Esteri, a proposito della bocciatura del lodo Alfano. «Ma hanno sbagliato i conti. L'Italia -aggiunge- non è una Repubblica sudamericana. L'unità di tutte le forze del centrodestra saprà difendere la legittimità del voto degli italiani». 19.30 FASSINO, Pd: «BERLUSCONI RISPETTI LA SENTENZA» «Mi auguro ora che in Berlusconi e nella maggioranza di destra si accantoni definitivamente la teoria del complotto e prevalga la consapevolezza che le sentenze della Corte Costituzionale si rispettano». Lo ha detto Piero Fassino, deputato del Partito democratico. «D'altra parte Berlusconi ha tutta la possibilità di far valere le proprie ragioni in tribunale senza sottrarsi al rispetto di leggi che, come ha ribadito la Consulta, -ha concluso Fassino- devono essere uguali per tutti i cittadini». 19,39 (Continua a pagina 13) 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 13 NEWS e reazioni immediate (Continua da pagina 12) BERLUSCONI: «VADO AVANTI, LA CORTE E’ DI SINISTRA. QUESTE COSE MI FANNO UN BAFFO». 19.43 ALEMANNO, PdL: «LA SENTENZA NON INTACCA LA LEGITTIMAZIONE DEL PREMIER» «La sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano non intacca la legittimazione democratica del presidente Berlusconi e del Governo in carica che deve continuare la sua opera». Lo afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Ciò non toglie che non si può non esprimere -ha aggiunto Alemanno- un grande sconcerto di fronte all'annullamento integrale di una legge firmata dal Capo del lo Stato. Al presidente Napolitano il compito di scongiurare il rischio di un conflitto istituzionale che finirebbe per paralizzare il Paese in un momento molto delicato dal punto di vista economico e sociale». 19.44 FRATTINI, PdL: «SENTENZA INACCETTABILE» «Rispetto la Corte Costituzionale e le sue decisioni. Ma ovviamente conservo, tutto intero, il diritto di criticare -anche severamente- una pronuncia, come quella sul lodo Alfano, sorprendente sotto il profilo giuridico, ed inaccettabile per le conseguenze in termini di certezza del diritto che essa produce nell'ordinamento italiano». Così il ministro degli Esteri Franco Frattini sulla bocciatura del lodo Alfano. Secondo il titolare della Farnesina, «il presidente del Consiglio deve continuare a governare il Paese. Andremo avanti realizzando fino in fondo il programma elettorale sul quale i cittadini si sono pronunciati con larga maggioranza e che tuttora con larga maggioranza approvano» 19.45 PROCESSO MILLS, BATTAGLIA IN VISTA Il processo milanese che vede Berlusconi sotto accusa per la corruzione del testimone Mills potrebbe chiudersi in poche udienze, cavilli ed eccezioni permettendo. Quando è stato varato il Lodo Alfano, infatti, il processo era già arrivato alla fine dell'istruttoria dibattimentale: raccolte tutte le prove, restava solo da sentire una consulente di Berlusconi e pochi altri testi. Il collegio presieduto dal giudice Nicoletta Gandus ha poi condannato il solo Mills a quattro anni e mezzo, stralciando la posizione di Berlusconi, sospesa dal Lodo. Ora, dopo una prima udienza di rinvio tecnico davanti allo stesso giudice Gandus, il dibattimento contro Berlusconi dovrebbe ripartire davanti a un diverso collegio della stessa decima sezione del Tribunale di Milano. E qui, nel nuovo processo, la Procura potrà chiedere di convalidare tutte le prove ormai raccolte, perché gli avvocati di Berlusconi avevano già potuto contestarle nel precedente contraddittorio. I legali del premier però potranno ribattere con la richiesta di riesaminare gli stessi testimoni già sentiti e sfoderare nuove carte. I tempi del processo sono decisivi, perché il reato di cor- ruzione giudiziaria cadrà in prescrizione nel corso del 2010, data-limite entro cui dovrebbe concludersi anche il terzo grado di giudizio in Cassazione. 19.49 PD, RIUNIONE BERSANI, FRANCESCHINI E MARINO 19.50 DIRITTI TV MEDIASET, BERLUSCONI GIÀ ALLA SBARRA Nell'altro processo milanese che vede imputato Berlusconi, i giudici della prima sezione avevano sospeso l'intero dibattimento per effetto del Lodo Alfano. Di conseguenza, dopo il verdetto odierno della Corte Costituzionale, Silvio Berlusconi può tornare direttamente imputato insieme ad altri nove accusati per presunti fondi neri per 280 milioni di euro. Tra i coimputati di Berlusconi spicca l'arabo-americano Farouk Agrama detto 'Frank', il produttore e commerciante di film che si è visto sequestrare oltre 100 milioni di dollari dalle autorità svizzere. Il processo era stato sospeso dal Lodo Alfano quando il Tribunale, finita l'istruttoria, stava per passare agli interrogatori dei dieci imputati. A differenza dell'affare Mills, dunque, questo dibattimento potrà proseguire davanti allo stesso collegio dal punto in cui era arrivato. Anche in questo caso è prevedibile che la difesa di Berlusconi chiederà di riaprire l'istruttoria, mentre la Procura punterà a rispettare il principio di 'ragionevole durata del processo' per evitare la prescrizione dei reati, di cui il premier ha più volte beneficiato in passato (corruzione Mondadori, finanziamenti illeciti a Craxi, falsi in bilancio e fondi neri Fininvest/All Iberian). 19.55 ALFANO ANNULLA LA SUA VISITA IN SPAGNA La visita che il ministro della giustizia Angelino Alfano avrebbe dovuto effettuare domani a Madrid è stata rinviata: lo hanno indicato all'Ansa fonti dell'ambasciata italiana Il ministero della giustizia ne ha informato a fine pomeriggio la rappresentanza diplomatica a Madrid. Alfano avrebbe dovuto incontrare nella capitale spagnola domani mattina i ministri della giustizia e degli interni del governo del premier Josè Luis Zapatero, Francisco Caamano e Alfredo Rubalcaba, e prima di ripartire tenere una conferenza stampa. 20.00 BERLUSCONI: «NAPOLITANO PRESIDENTE DI PARTE» «Il Capo dello Stato sapete voi da che parte sta: abbiamo giudici della Corte Costituzionale eletti da tre capi dello Stato della sinistra che fanno della Consulta non un organo di garanzia ma un organo politico». Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi conversando con i giornalisti mentre usciva da palazzo Grazioli. 20.03 BERLUSCONI: «IL RISCHIO di ALTERARE I POTERI DELLO STATO» (Continua a pagina 14) 14 14 Giustizia Giustizia ee Libertà Libertà Sp. «Berlusconi alilQuirinale: MAI !» «...incostituzionale LODO ALFANO» 12 12 ottobre ottobre 2009 2009 NEWS e reazioni immediate (Continua da pagina 13) «Non posso non rispettare il responso della Corte Costituzionale nel quadro di un sistema democratico. Prendo atto tuttavia che questo sistema, soprattutto per le modalità con cui vengono eletti i membri della Corte, rischia di alterare nel tempo un corretto equilibrio fra i poteri dello Stato, i quali traggono tutti origine dalla sovranità del popolo». È la dichiarazione, diffusa da Palazzo Chigi, con la quale il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi commenta la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano. «La solidità di questo governo non è in alcun modo intaccata da questo pronunciamento -dice Berlusconi- nè tanto meno la mia volontà di proseguire con determinazione nel mandato ricevuto dal popolo e rinnovato in tutte le più recenti competizioni elettorali. Una volontà che si rafforza e che riceve ogni giorno il sostegno compatto e solidale della volontà politica della maggioranza che sostiene l'attuale governo». «Per il resto -conclude il presidente del Consiglio- non ho il minimo dubbio che le accuse infondate e risibili che ancora mi vengono rivolte cadranno sotto il vaglio di magistrati onesti, indipendenti e ossequienti alla legge e alla propria coscienza». 20.04 D'ALEMA, Pd: «SBAGLIATO TRARRE CONCLUSIONI POLITICHE» «Sono dell'opinione che sarebbe sbagliato, da una parte e dall'altra, trarre conseguenze politiche dalla sentenza». Questo il commento di Massimo D'Alema alla decisione della Consulta. «Una decisione -dice ai giornalisti presentando un libro sul terrorismo a Roma negli anni '70- di cui tutti debbono prendere atto. Credo che si debba reagire con molta serenità. Spero che nessuno, in questo momento, perda la lucidità. Ho visto dichiarazioni abbastanza preoccupanti... La sentenza ripara ad un vulnus che era evidente nella legge Alfano: la lesione del principio di uguaglianza tra tutti i cittadini anche rispetto alle procedure per una norma che aveva un carattere costituzionale e che quindi non poteva essere approvato con una legge ordinaria. Ora semplicemente la sentenza ristabilisce l'equilibrio e l'appropriatezza della legislazione che come tale deve essere da tutti giudicata». I giornalisti hanno chiesto a D'Alema se a questo punto ci possano essere concrete ipotesi di elezioni anticipate. «Penso -ha risposto- che nei sistemi democratici i governi cadono quando non hanno una maggioranza in Parlamento e non sulla base di una sentenza della Corte Costituzionale. Le sentenze però -ha subito aggiunto- vanno rispettate da parte di tutti e non possono essere contestate con i cortei». citando le funzioni assegnategli dalla Costituzione. Le parole del senatore Gasparri -aggiunge D'Alia- sembrano figlie del ventennio, quando Mussolini mostrava insofferenza per gli organi di controllo e di garanzia che invece sono fondamentali nel bilanciamento dei poteri istituzionali in un paese democratico». 20.10 NAPOLITANO: «E' LA CONSULTA A DECIDERE SULLA COSTITUZIONALITA’ DELLE LEGGI» 20.10 BERLUSCONI: «ANDRÒ’ AI PROCESSI PER SBUGIARDARE I GIUDICI» Silvio Berlusconi ha così replicato alla bruciante sconfitta sul Lodo Alfano: "I processi che mi scaglieranno sul piatto sono autentiche farse: io sottrarrò qualche ora alla cura della cosa pubblica per andare là e sbugiardarli tutti". Indirettamente, il capo del governo è sembrato in questo modo escludere nuove trovate legislative per fermare i suoi processi. Anche se l'avvocato Gaetano Pecorella, nell'udienza in Corte Costituzionale, aveva ipotizzato un possibile Lodoter nel caso di bocciatura della legge Alfano. 20.11 RUTELLI, Pd: «NERVI SALDI» «È il momento di tenere i nervi saldi: ciascuno rispetti le decisioni che vengono prese dalle istituzioni della Repubblica»: è il commento di Francesco Rutelli alla decisione della Consulta sul lodo Alfano. «Un sistema democratico è fondato su un equilibrio di poteri», sottolinea Rutelli. «Chi pensa di romperlo rischia di demolire la convivenza nazionale». 20.16 BERLUSCONI: «VIVA BERLUSCONI» «Queste cose qua mi caricano, agli italiani li caricano: viva gli italiani, viva Berlusconi». Così il premier Silvio Berlusconi, conversando con i giornalisti mente usciva da palazzo Grazioli, ha concluso il suo ragionamento sulla decisione della Consulta di bocciare il lodo Alfano. 20.19 FINI: «NO COMMENT» Nessun commento di Gianfranco Fini alla sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano ed alle successive affermazioni del presidente del Consiglio. Fini è stato interpellato dai cronisti al termine del suo incontro a Montecitorio con il presidente dell'autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. 20.24 20.06 D'ALIA, UDC: «LE PAROLE PAROLE DI GALAN, PdL: «FACCIAMOLI SOFFRIRE» «Facciamoli stare male e soffrire nei loro tribunali: GASPARRI RICORDANO IL VENTENNIO» «Le parole di Gasparri sulla Corte sono inaccettabili e offendono tutti i cittadini italiani». Lo dice in una nota il presidente dei senatori Udc, Gianpiero D'Alia. «La Consulta ha come sempre fatto il suo dovere eser- ogni volta che ti costringeranno a entrare in una cosiddetta aula di giustizia noi saremo infinitamente numerosi al tuo fianco». Il presidente del Veneto Giancarlo Galan si rivolge (Continua a pagina 15) 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 15 NEWS e reazioni immediate (Continua da pagina 14) direttamente al premier Silvio Berlusconi, commentando la decisione della Consulta sul lodo Alfano. «Caro Silvio facciamoli stare male -aggiunge Galan-. Devi continuare a governare per i prossimi cinque anni e per altri cinque ancora». 20.27 BERNARDINI, RADICALE: «LA SENTENZA NON RIDA’ VERGINITA’ ALLA CORTE» «Non è che se la Corte Costituzionale fa una sentenza Giusta come quella di oggi, e come altre nel settore dei diritti civili, ciò le consente di ricostruirsi una verginità, una integrità, che non ha. La Corte continua da decenni a giocare la partita della politica in modo che a volte lascia il sospetto di essere volutamente provocatorio, schierandosi con una o l'altra parte della mafiosità partitocratica»: così Rita Bernardini, radicale eletta nelle liste del Pd, componente della Commissione Giustizia della Camera. 20.30 Pd: «INACCETTABILE LE PAROLE DEL PREMIER» Sono «inaccettabili» le parole del premier Berlusconi contro il presidente Napolitano e contro la Corte Costituzionale. Così i capigruppo del Pd alla Camera e al Senato, Antonello Soro e Anna Finocchiaro, hanno sintetizzato l'esito della riunione della segreteria allargata ai rappresentanti delle mozioni. Il Pd difende la Corte e la sentenza che «non è politica», nonchè il capo dello Stato, e sottolinea che dal pronunciamento della Consulta non derivano le dimissioni del governo, che devono avvenire in Parlamento su questioni politiche 20.34 BONDI, PdL: «SENZA BERLUSCONI L’ITALIA NON HA FUTURO» «Ogni giorno sono stupefatto dalla determinazione, dal coraggio e dalla forza morale che il Presidente del Consiglio esprime di fronte a quello che di sconcertante accade da quasi 20 anni in questo sventurato Paese». Lo afferma Sandro Bondi, ministro per i Beni Culturali e coordinatore del Pdl. «Dobbiamo sapere tutti -aggiunge- che senza di lui, senza la testimonianza quasi eroica e certamente commovente che offre al servizio della libertà, della democrazia e dello sviluppo dell'Italia, saremmo tutti privati della possibilità di guardare al futuro con un minimo di speranza» 20.37 NAPOLITANO: «TUTTI SANNO CHE STO DALLA PARTE DELLA COSTITUZIONE» «Tutti sanno da che parte sta il presidente della Repubblica. Sta dalla parte della Costituzione, esercitando le sue funzioni con assoluta imparzialità e in uno spirito di leale collaborazione istituzionale». È quanto si legge in una nota diffusa dal Quirinale dopo che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parlando con i giornalisti, ha detto tra l'altro: «Il capo dello Stato sapete da che parte sta...». 20.45 BERLUSCONI: «LA SINISTRA SI E’ IMPADRONITA DELLA CORTE COSTITUZIONALE» «Siamo assolutamente convinti, anche dopo questa sentenza, dell'indispensabilità dell'essere noi qui a salvaguardare l'Italia e gli italiani di fronte a questa sinistra che si è impadronita della Corte Costituzionale e che ha prodotto una sentenza assolutamente politica» Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, prima di entrare a Palazzo Grazioli al termine della visita alla mostra 'Il potere e la grazia'. 20.47 BERLUSCONI: «NON MI INTERESSA COSA HA DETTO NAPOLITANO» «Non mi interessa quello che ha detto il capo dello Stato. Mi sento preso in giro e non mi interessa». 20.51 ALFANO, PdL: «SI CREA UN PROBLEMA TRA PREMIER E CITTADINO» «Con la bocciatura del lodo si crea un problema: da una parte c'è Silvio Berlusconi premier, legittimato da milioni di voti, che ha diritto di governare, e, dall'altra, vi è il cittadino Silvio Berlusconi, che ha il diritto di difendere se stesso nelle aule di tribunale»: lo ha detto, a Porta a Porta, il ministro della giustizia Angelino Alfano. 20.53 DI PIETRO, IdV: «BERLUSCONI SI DIMETTA» «L'attacco del giorno dopo da parte di Berlusconi alla Consulta e a Napolitano, fatto dopo aver blandito il giorno prima gli stessi giudici della Corte, e dopo aver invitato a cena alcuni di essi per ingraziarseli, dimostra ancora una volta non solo che non è uomo di governo, ma che non ha rispetto per le istituzioni». Lo afferma in una nota il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. «Berlusconi è letteralmente matto, se non da legare, da rimandare a casa -aggiunge- Per questa ragione, prima che faccia altri danni a questo Paese, chiediamo a gran voce che tutti i cittadini si uniscano a noi nel chiedere e pretendere le sue dimissioni. Prima va a casa, meglio è per il Paese e per lui che, come dice sua moglie, ha bisogno di cure e non certamente di governare» 21.00 ALFANO, PdL: «NO ALLA LEGGE COSTITUZIONALE» «Non abbiamo intenzione di seguire la via della legge Costituzionale». Lo ha detto a 'Porta a Porta' il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, alla domanda se il governo stia pensando all'ipotesi di un terzo lodo dopo la bocciatura di questa sera della Consulta. «Questo -ha spiegato Alfano- aprirebbe il campo a una ipotesi di immunità parlamentare che non è nella nostra agenda. Comunque sulle valutazioni faremo il punto domani quando è convocato un ufficio politico (Continua a pagina 16) 16 16 Giustizia Giustizia ee Libertà Libertà Sp. «Berlusconi alilQuirinale: MAI !» «...incostituzionale LODO ALFANO» 12 12 ottobre ottobre 2009 2009 NEWS e reazioni immediate (Continua da pagina 15) del Pdl». 21.37 VELTRONI, Pd: «BERLUSCONI IRRESPONSABILE» «Il capo dello Stato sta dalla parte dei cittadini italiani e della Costituzione. Gli irresponsabili attacchi di Berlusconi nei suoi confronti sono inaccettabili e vanno respinti con fermezza. Il presidente Napolitano ha svolto, svolge e svolgerà per tutta la durata del mandato il suo ruolo di garanzia in modo ineccepibile»: così Walter Veltroni. 21.43 BIANCONI, PdL: «MATTO CHI DA’ CREDITO A DI PIETRO» «Le volgari offese di Di Pietro confermano ancora una volta quali rischi correrebbe il Paese se fosse governato da gente come l'ex pm. Matti sono quelli che ancora danno credito a un simile personaggio e i suoi alleati che, nonostante Tonino non perda occasione per criticarli aspramente ogni giorno, continuano a stare con lui». È quanto afferma Laura Bianconi, vice presidente del gruppo del Pdl 21.55 FINI CHIAMA BERLUSCONI: «ANDIAMO AVANTI, MAGGIORANZA SOLIDA» Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha chiamato oggi il premier Silvio Berlusconi, dopo che era stata resa nota la sentenza della Consulta sul Lodo Alfano, rassicurandolo, secondo quanto si è appreso in ambienti parlamentari, sulla volontà di andare avanti in questa legislatura. La maggioranza è quella uscita dalle urne ed è solida, avrebbe tra l'altro detto Fini al presidente del Consiglio. AA.VV. La notizia fa il giro del mondo I titoli di alcune principali testate da La Repubblica, 10.10.2009 NEW YORK TIMES 7 ottobre Italian Court Rejects Prime Minister’s Immunity Italy's top court ruled on Wednesday that a law granting Prime Minister Silvio Berlusconi immunity from prosecution violates the constitut sconi La decisión del tribunal italiano, por nueve votos a seis, abre la puerta al procesamiento de 'Il Cavaliere' LE MONDE 7 ottobre 2009 La Cour constitutionnelle italienne invalide la loi d'immunité protégeant EL PAIS Berlusconi La Cour constitutionnelle italienne a in7 ottobre 2009 El Constitucional echa por tierra la validé, mercredi 7 octobre, la loi d'im(Continua a pagina 17) ley de inmunidad que protege a Berlu- 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 17 STAMPA ESTERA: i titoli di alcune principali testate El Tribunal Constitucional italiano empemunité qui protégeait Silvio Berlusconi zó a debatir ayer, bajo enormes presiones depuis son retour au pouvoir, en 2008 del Gobierno y sus medios y rodeado de gran expectación nacional e internacional, la ley conocida como Laudo Alfano, TIMES ONLINE diseñada por los abogados del primer 7 ottobre 2009 Berlusconi faces fight for career as top ministro, Silvio Berlusconi, para bloquear los procesos penales que pesan sobre el Italian court strips PM of immunity Silvio Berlusconi suffered perhaps the magnate milanés greatest setback in his long career today when Italy's top court stripped him of THE TIMES immunity from prosecution 7 ottobre Berlusconi lawyers use ‘Animal Farm’ AL JAZEERA ONLINE defence in plea to keep him above law Silvio Berlusconi’s lawyers fought to 7 ottobre 2009 save his political career yesterday by Court 'annuls Berlusconi immunity' Italy's constitutional court has annulled a arguing that the law should regard him as law that protects Silvio Berlusconi, the “first above equals” and continue to country's prime minister, and other senior protect him from prosecution. officials from prosecution while they are in office THE TIMES 7 ottobre FINANCIAL TIMES Silvio Berlusconi's lawyer believes Italian President is above the law 7 ottobre 2009 Italian court rejects Berlusconi im- It was an interesting piece of legal doublethink: although the law was equal munity Italy’s highest court threw out a law for all, said Niccolo Ghedini, the wily granting Silvio Berlusconi, Italy’s prime and cadaverous personal lawyer for minister, immunity from prosecution on Silvio Berlusconi, “application of the Wednesday, a judicial source told Reuters law is another matter”. (Continua da pagina 16) THE GUARDIAN 7 Ottobre 2009 Italian court rules Berlusconi's immunity law unconstitutional Judges reject prime minister's act which would exempt him from facing a series of trials for fraud, tax evasion and bribery BLOOMBERG 7 Ottobre 2009 Berlusconi Immunity Law Struck Down by Italy’s Highest Court Italy’s struck down an immunity law that has shielded Prime Minister Silvio Berlusconi from two corruption trials that he says are politically motivated LE MONDE 8 ottobre 2009 Berlusconi: les procès en instance, les procédures en cours et les affaires déjà jugées Silvio Berlusconi se qualifie volontiers de "champion mondial" des persécutions judiciaires. Le président du Conseil a dû affronter la justice depuis sa première élection, en 1994 EL PAIS 8 ottobre Igualdad ante la ley La sentencia del Constitucional italiano contra Berlusconi refuerza la confianza en la justicia EL PAIS EL MUNDO / 8 ottobre 7 ottobre El abogado de Berlusconi: "La ley es Berlusconi no dimitirá tras perder la (Continua a pagina 18) igual para todos, no su aplicación" 18 18 Giustizia Giustizia ee Libertà Libertà Sp. «Berlusconi alilQuirinale: MAI !» «...incostituzionale LODO ALFANO» 12 12 ottobre ottobre 2009 2009 STAMPAESTERA: ESTERA:iititoli titolidi dialcune alcuneprincipali principalitestate testate STAMPA (Continua da pagina 17) inmunidad, pero... ¿será juzgado? A pesar de que el Tribunal Constitucional italiano tiró por tierra este miércoles la ley que concedía inmunidad judicial a Silvio Berlusconi, aún está por ver que 'Il Cavaliere' vaya a ser juzgado THE TELEGRAPH 8 ottobre Silvio Berlusconi to govern Italy ‘with even more grit’ The Italian prime minister Silvio Berlusconi has vowed to govern Italy ‘with even more grit’ a day after the country’s highest court removed his immunity from prosecution THE TIMES 8 ottobre Defiant Berlusconi vows to defeat 'laughable' charges A defiant Silvio Berlusconi said today that he would govern with “even more grit” after Italy’s top court stripped him of his legal immunity EL PERIODICO DE CATALUNYA 8 ottobre Artículo de Ezio Mauro: 'Berlusconi, contra la libertad de prensa' El diario italiano ‘La Repubblica’ se ha convertido en el principal destinatario de los ataques de Silvio Berlusconi a los me dios que explican sus desmanes. El director del rotativo, ganador en el 2003 THE INDEPENDENT del primer Premio Antonio Asensio de 8 ottobre Berlusconi's legal immunity stripped Periodismo por su defensa de las libertades, analiza el grave conflicto de Italia by Italy's top court ressure mounts for 'lame duck' PM to face prosecution over corruption charges ♥ Il premier a "Porta a porta". Imbarazzo in studio. la replica: "Non sono a sua disposizione" Poi attacca il capo dello Stato: "La sua firma garantiva che il Lodo sarebbe passato" Berlusconi attacca Rosy Bindi "E' più bella che intelligente da La Repubblica, 08.10.2009 "Lei è più bella che intelligente. Non mi interessa nulla di ciò che eccepisce". Rosi Bindi, vicepresidente della Camera, sbianca in volto, Pier Ferdinando Casini si porta una mano alla fronte con aria disperata, persino Vespa sembra imbarazzato. ci sono l'editorialista della Stampa Ric cardo Barenghi, il ministro della Giustizia Angiolino Alfano e il suo predecessore Roberto Castelli) abbia il coraggio di intervenire. E' la stessa Bindi, con un filo di voce a rispondergli: "Evidentemente io sono una donna che non è a sua disposizione". Ma lo "show" di Berlusconi a "Por ta a è porta" andato anche Studio di Porta a porta, oltre. Il premier, è quasi l'una di notte e subito prima Silvio Berlusconi interdella battuta viene in diretta per ric o nt r o la badire l'attacco a NapoBindi, aveva litano e insultare l'unica ribadito il suo donna presente senza durissimo che ne ssu no degli a uomini in trasmissione La puntata di 'Porta a Porta' del at ta c co 7 ottobre Napolitano. (oltre a Vespa e a Casini Con parole, se possibile, anche più pesanti di quelle usate nel pomeriggio e insinuando l'ide a di un "ruo lo" che il presidente della Repub blica avrebbe dovuto svolgere e che non avrebbe esercitato. Il ruolo, secondo Berlusconi, di fare pressione su un paio di giudici costituzionali di nomina presidenziale per far spostare il loro voto a favore del lodo: "Il presidente della Repubblica -ha detto esplicitamente Berlusconi- aveva garantito con la sua firma che la legge sarebbe stata ap(Continua a pagina 19) 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 19 PIU’ BELLO CHE INNOCENTE (Continua da pagina 18) provata dalla Consulta, posta la sua nota influenza sui giudici di sinistra della Corte". Rosy Bindi ha commentato subito scuotendo la testa: "E' gravissimo... quello che dice è gra- vissimo". E il premier è subito scivolato sulla battuta sulla bellezza e l'intelligenza. Subito dopo anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha giudicato "un'accusa inaccettabile" nei riguardi di Napolitano le parole del premier. "Non accuso il capo dello Stato -ha risposto Berlusconiprendo atto di una situazione in cui c'erano certi suoi comportamenti e sappiamo tutti quali relazioni intercorrano tra i capi dello Stato e i me mbri dell a Consulta. Sono da anni in politica, so quali siano i rapporti che intercorrono". La Repubblica 08.10.2009 Insulti alla Bindi, insorge il Pd "Sgomento e indignazione" Anna Finocchiaro: “un’altra dimostrazione della pochezza del Cavaliere” da La Repubblica, 08.10.2009 "Grande è lo sgomento, grande è l'indignazione, ma ancor più grande è la nostra con vinzione: la democrazia è un bene non disponibile per Berlusconi, così come non lo è la dignità delle donne". Insorgono le donne del Pd dopo gli insulti in diretta a Porta a Porta del premier a Rosy Bindi. "Lei è più bella che intelligente", ha detto il premier all'allibita parlam entare, che aveva subito replicato: "Evidentemente io sono una donna che non è a sua disposizio ne". Per poi aggiungere oggi che "è ora che le donne reagiscano". L'insulto del premier fa scoppiare un vero e proprio caso tanto che il sottosegretario Bonaiuti tenta un'improbabile difesa: "Questi so no momenti di estrema concitazione, sono cose che possono suc- cedere". "Più alto che educato" Le prime repliche al premier arrivano in mattinata. Giovanna Melandri, responsabile Cultura del Pd, non usa mezzi termini e risponde a tono a Silvio Berlusconi. "Questa volta, il Presidente del Consiglio ha dimostrato di essere più alto che educato", ha dichiarato la Melandri aggiungendo che "una giornata non proprio felice" ha fatto perdere al premier "ogni freno inibitorio". Ma l'ex ministro delle Politiche Giovanili non è la sola a intervenire. Marina Sereni, vicepresidente dei parlamentari del PD, alza il tiro, sottolineando che le offese di Berlusconi so no "un insulto alla bu ona educazione, alla vicepresidente della Camera, a una democratica e alle donne". Offese gratuite che "di mostrano ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno, tutta la pochezza della concezione che Berlusconi ha delle donne", commenta Anna Finocchiaro, aggiungen do che "la profonda volgarità dell'attacco a Rosy Bindi parla da sola". Un Berlusconi semplicemente "sgua iato" per Barbara Pol lastrini. Soro: "Parole rozze e incivili" questo è un "segno ulteriore della degenerazione di una stagione politica in cui al governo siedono persone prive di equilibrio e di senso delle istituzioni''. La solidarietà su Facebook. Sulla pagina Facebook di Rosy Bindi le attestazioni di stima e solidarietà da parte delle donne italiane sono cen tinaia. E migliaia di utenti scandalizzati postano sulle loro pagine messaggi di indignazione contro le parole del pre mier. Sul sito di Democratici Davvero, l'associazione della Bindi, nessun commento ufficiale. Solo un link al video che riprende le affermazioni di Berlusconi e Caselli a Porta a Porta. ''Voglio esprimere, anche a nome di tutti i deputati del Pd, la 'solidarieta' al vice presidente della Camera e, con lei, a tutte le donne italiane per le rozze e incivili parole con cui il presidente del Consiglio e il sottosegretario Castelli si sono rivolti all'on. Rosy Bindi". Queste le parole di Antonello S o r o , Quando le immagini capogruppo del Pd a parlano da sole. Montecitorio. Soro ha aggiunto che ♣ 20 20 Giustizia Giustizia ee Libertà Libertà Sp. «Berlusconi alilQuirinale: MAI !» «...incostituzionale LODO ALFANO» 12 12 ottobre ottobre 2009 2009 «Più Bello che Innocente» da L’Unità, 09.10.2009 Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha insultato Rosy Bindi dicendole che è "più bella che intelligente". L'esponente del Pd Giovanna Melandri ha risposto ieri dicendo che il premier è "più alto che educato". La prima pagina dell'Unità recita: "Più bello che innocente". "Più democratico che discreto" Franco Reina "Più alto che politico" Sergio Simonetti "Più bello che onesto" The Boss "Più capelli che verità" Giovanni Scuderi "Più alto che lucido" Nearco "Più impunito che altro" Nearco "Più bello che corrotto" Carlo Liberatore "Più innocente che capace" Luigi Pecchioli "Più biondo che rispettabile" Matteo "Più Berlusconi che umano" Massimiliano Basso "Più potente che innocente" Ivano Gregorini "Più amante che governante" Ivano Gregorini "Più velato che trasparente" Massimiliano Basso "Più saggio che valente" NotteChiara "Più comunista che innocente" Lorenzo Mora "Più capelluto che seduttore" Benedetta Camarota "Più interista che innocente" - Michele Bellelli "Più giovane che onesto" Chiara "Più farabutto che ricco" Mbiasin "Più casto che bugiardo" Loretta Biani "Più processi che capelli" Francesco Zirpoli "Più capelli che neuroni" Rosalba "Più capellone che arrogante" Nifovs "Più fantino che cavaliere" Costantino Congiatu "Più rifatto che onesto" Paolo "Più fard che verità" Mariateresa Pecora "Più alto che rasta" Antonello Muggianu "Più abbronzato che statista" (Continua a pagina 21) 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 21 «Più Bello che Innocente» (Continua da pagina 20) Giuseppe Genovese "Più prescritto che assolto" Luigi Faraci "Più capelluto che uomo di stato" Enzo Scuderi "Più stalliere che cavaliere" Giammarco Micheli "Più soldi che fascino" Domenico Tiburzi "Più bello che galantuomo" Gianni Molinari "Più piazzista che statista" Flavio59 "Più Tambroni che De Gasperi" Paolo Bozzetti "Più sinistro che di destra" Laura "Più nodi che pettine" L’Unità 09.10.2009 Manda la tua “risposta” a: [email protected] (oggetto "LA MIA RISPOSTA AL PREMIER") Dopo il Lodo, la piazza È stata una sentenza durissima. E adesso Silvio Berlusconi è pronto a scatenare i suoi. Per continuare con ogni mezzo la sfida alle istituzioni di Edmondo Berselli (L’Espresso, 08 ottobre 2009) È stata una sentenza durissima, praticamente spietata. La nettissima bocciatura a cui la Corte Costituzionale ha sottoposto il Lodo Alfano è la prima vera e grande sconfitta politica di Silvio Berlusconi. Al confronto, sbiadisce persino la caduta del suo governo nel 1994, dopo solo sette mesi. La sentenza della Consulta è stata motivata nitidamente in punto di diritto, e non è possibile attribuirle una intenzione strumentale o politica. Indica un riferimento all'articolo 3, cioè al prin cipio di uguaglianza dei cittadini, oltreché una sciatta violazione dell'articolo 138 della Carta Costituzionale, nel senso che una legge di quella portata implicava un iter di modificazione costituzionale, e non una legge ordinaria. Bocciatura senza appello, dunque. Tuttavia, anche se la politica è rimasta fuori dal palazzo della Consulta, gli effetti del verdetto sul Lodo configurano una situazione potenzialmente distruttiva per il premier e per l'alleanza di destra, e quindi colpi di coda a non finire. Verrebbe anzi da dire: chi è causa del suo mal pianga se stesso, oppure: chi semina vento raccoglie tempesta, dato che i vertici del cen trodestra e lo staff di avvocati del Cavaliere hanno contribuito in modo addi- rittura stravagante a drammatizzare la decisione sulla legge Alfano. Per dire, ancora nel pomeriggio della sentenza, Umberto Bossi aveva minacciato di "trascinare il popolo" nelle piazze in caso di bocciatura del Lodo, esercitando una pressione inaudita sulla Corte. A sua volta la pancia del Pdl si scatenava nei blog e nei siti del centrodestra sostenendo più o meno che "quindici parrucconi non fermeranno il popolo". Ma l'aspetto più inquie(Continua a pagina 22) 22 22 Giustizia Giustizia ee Libertà Libertà Sp. «Berlusconi alilQuirinale: MAI !» «...incostituzionale LODO ALFANO» 12 12 ottobre ottobre 2009 2009 All'indomani della bocciatura del Lodo Alfano (Continua da pagina 21) tante sul piano istituzionale era stata l'offensiva messa in campo dagli avvocati che sostenevano la causa di Berlusconi e del l'immunità per il premier e le principali cariche pubbliche: lasciamo pur perdere la posizione dell'avvocatura dello Stato, che aveva offerto motivazioni di puro realismo politico, preferendo nelle proprie argomen tazioni le opportunità della politica spicciola, e favorevole al capo del go verno, al rigore giuridico (anche questa è una sconfitta nella sconfitta, e una sostanziale scalfittura nella credibilità per quell'alto ufficio). Ciò che invece è risultata sorprendente, fino ai limiti dell'incredibile, è sta ta la strategia di Niccolò Ghedini e Gaetano Pecorella, i due super professionisti che assistevano Berlusconi nell'affaire del Lodo. Ghedini e Pecorella hanno sostenuto che la Costituzione materiale aveva modificato, praticamente fino a travolgerla, la Costituzione formale. Ghedini si è spinto fino ad argomentare il sofisma secondo cui la legge è effettivamente uguale per tutti, ma può essere diseguale la sua applicazione, a seconda del soggetto che ne è coinvolto. Più “ad personam” di così si muore. Con maggiore sofisticazione giuridica, ma con esiti virtualmente travolgenti per l'assetto istituzionale, Pecorella ha sostenuto che, in seguito alla legge elettorale universalmente conosciuta come “Porcellum”, il premier viene "eletto" dal popolo, senza mediazioni parlamentari, e quindi la sua diventa una funzione apicale, superiore a quella degli altri ministri: il primo ministro diventa, secondo Pecorella, non più un "primus inter pares", bensì un "primus super pares", meritevole quindi di un trattamento particolare nell'ordinamento generale. La tesi era insostenibile, proprio in quanto investiva la natura e la fisionomia stesse della Repubblica, che resta di tipo parlamentare, in cui il premier deve ricevere l'in carico dal Quirinale, e raccogliere la fiducia in Parlamento. Ma il “lodo Pecorella”, se possiamo chiamarlo così, rivelava l'intento di forzare i limiti e i confini dell'apparato costituzionale, “sfondando” in modo plebiscitario l'impianto della Carta. Può essere proprio questa tesi a far inclinare il giudizio della Corte verso la bocciatura. E dovrebbe essere evidente che questa strategia preparava lo sfondo per il conflitto prossimo venturo. Perché è chiaro che Berlusconi e le sue truppe si stanno preparando alla guerra, e che la guerra comincerà immediatamente. Il Cavaliere è sotto attacco da parte della magistratura milanese, per il processo Mills (corruzione in atti giudiziari) e per i fondi neri nella com pravendita di diritti cine matografici e tv; a Roma per il tentativo di acquisire il voto di alcuni senatori per far cadere il governo Prodi. Per la prima volta il premier rischia, soprattutto nel caso Mills, una condanna penale che potrebbe risultare devastante per la sua immagine, sul piano interno e sul piano internazionale. Che cosa farà quindi Berlusconi ? A quanto si capisce, dopo avere dichiarato che nella Corte costitu- zionale "undici giudici sono di sinistra", è pronto ad andare «à la guerre comme à la guerre» e a "sbugiardare" i suoi nemici. "Vado avanti": aveva già cominciato ad agitare i sondaggi di Euromedia, che gli assicurano un consenso mai visto, garantito dalla sua cappa mediatica. E quindi il suo piano bellico è facilmente descrivibile. Un uomo solo, ricco, amato e odiato, ma unto dalla "doccia di schede elettorali" si sente in grado di sfidare istituzioni e convenzioni della Repubblica. È un progetto iper-populista, con modalità ed esiti virtualmente peronisti. Berlusconi è come sempre pronto a sfidare l'universo mondo, la sinistra, i comunisti, i magistrati rossi, la stampa di sinistra, la te le vi si on e ch e fa opposizione, senza curarsi minimamente dei danni pubblici che la sua azione può provocare. Va da sé, allora, che lo scenario che si presenta davanti ai cittadini è un panorama di rovine, pot e n z i a l m e n t e catastrofico. Ridiventano fin troppo evocative le immagini finali del «Caimano» di Nanni Moretti, con i fuochi appiccati dai supporter del protagonista. Certo non c'è da confondere la finzione con la realtà; ma per evitare sovrapposizioni disastrose fra i due livelli occorre una eccezionale saldezza degli apparati istituzionali e dell'establishment nazionale. Mentre sulla tenuta delle istituzioni si può nutrire una certa fiducia, visto che la stessa sentenza del la Consulta testimonia positivamente in questo senso, e che comunque sull'ultimo Colle la presenza e la coerenza di Giorgio Nap olitan o offrono garanzie, il probl e m a prin cip al e riguarda l'atteggiamento delle élite. In una condizione di p a e se normale, il premier si dimetterebbe e affronterebbe i processi che lo attendono. Sarebbe legittimo da parte sua cercare di mobilitare i suoi fan e tuffarsi nel grande gioco delle elezioni anticipate. Ma ci sono troppi vincoli, istituzionali e comportamentali, che coinvolgono il ruolo dei presidenti delle Camere e la funzione attiva del capo dello Stato. Tuttavia tocca soprattutto ai circuiti formali e informali del potere, a tutti i livelli, cercare di stabilizzare una situazione for temente critica. Se l'establishment italiano accettasse di schierarsi secondo il modulo berlusconiano, dividendosi in modo cruento e sposando la causa dello scontro totale, si potrebbe anche chiudere bottega, in attesa della fine della bufera. Conviene augurarsi che per una volta la vischiosità del potere in Italia rappresenti un freno alla guerra civile ideologica che Silvio Berlusconi ha già dichiarato. Sembrerà stravagante appellarsi all'anima andreottiana o dorotea della no stra società; ma quando la situazione si colora di drammaticità è naturale aggrapparsi a tutto, anche alla prudenza e alle cautele che in passato hanno impedito un cambiamento fruttuoso. Qui e ora, probabilmente, c'è soltanto da provare a salvare un paese. Edmondo Berselli L’Espresso 08 ottobre 2009) 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 23 Il “caimano” si prepara per l’ultima spallata di Eugenio Scalfari (La Repubblica, 11,10.2009) A me sembra che Silvio Berlusconi sia sottovalutato dai suoi avversari e mal compreso nella logica con la quale persegue i suoi obiettivi. Vengono messi in risalto i suoi errori, le sue gaffe il suo parlarsi addosso e li si attribuiscono ad un prevalere della sua pancia (per dire dei suoi istinti) su una debole razionalità. Ebbene non è così. Lo conosco da trent' anni e nei primi dieci ho avuto con lui una frequentazione intensa e alquanto agitata. Non era ancora un uomo politico ma alla politica era già intimamente legato; sia la fase dell' immobiliarista sia quella successiva dell' impresario televisivo erano intrecciate e condizionate dai suoi rapporti politici. Imparò presto a muoversi come un pesce nell' acqua. Poi l' esperienza politica diretta ha perfezionato un innato talento. Perciò -lo ripeto- non è affatto uno sprovveduto in preda ad istinti irragionevoli, salvo quelli sessisti. In quel campo gli istinti lo dominano e l'hanno spinto a commettere errori inauditi; ma in tutto il resto no. Conosce il suo carattere e lo usa. Conosce la sua tendenza alla megalomania e all' egolatria e la usa. Usa perfino le sue gaffe. L'insieme di queste movenze costituiscono una miscela formidabile di populismo, demagogismo, culto della personalità. In altri Paesi un decimo se non addirittura un centesimo di ciò che dice e che fa avrebbero provocato la sua messa fuori gioco. In altri Paesi il suo mostruoso conflitto di interessi avrebbe impedito il suo ingresso nell' agone politico; non esiste infatti in nessun Paese del mondo un capo di governo proprietario di metà del sistema mediatico e contemporaneamente possessore dell' altra metà. Ma in Italia questo è possibile. Attenti però: non è un incidente di percorso. La vocazione degli italiani ad innamorarsi di personaggi come Berlusconi fa parte della storia patria. Per fortuna non è la sola vocazione; convive con caratteristiche differenti e anche opposte. Ma quell' innamoramento verso il demagogo è una costante che spesso è diventata dominante e alla fine ha precipitato il Paese nel peggio. Non è ancora avvenuto, ma siamo già abbastanza avanti nella strada che può portarci ad una catastrofe. *** Da questo punto di vista le due sentenze emesse nei giorni scorsi rispettivamente dal Tribunale di Milano sul lodo Mondadori e dalla Corte costituzionale sulla legge Alfano hanno prodotto un'accelerazione che Ber lusconi considera provvidenziale per l' attuazione dei suoi piani. L'ira iniziale che l' ha invaso -che viene dalla sua pancia- è stata rapidamente razionalizzata. L' attacco contro la Corte, contro la magistratura, contro il Csm, contro il Presidente della Repubblica, è proseguito a men te fredda. Non è più ira, è strategia pensata e messa in atto, la spallata finale che dovrà portare l' Italia istituzionale e costituzionale a cambiare volto radical- mente: da repubblica parlamentare a repubblica autoritaria dove tutti gli organi di garanzia siano cancellati o ridotti ad esanimi fantasmi e dove conti soltanto il plebiscito popolare incitato dagli appelli continui alle pulsioni populiste che covano nella pancia di molti. Questo spiega l' allarme esploso nell'opinione pub blica i n t e rn a z i onale. Lo s t upore e anche lo s b e rleffo c h e n e i mesi scorsi si è m a n ifestato s u i g i o rnali di tutto l' O c c idente al di qua e al di là dell' Atlantico è diventato negli ultimi Quattro giorni una preoccupazione generale e l' Italia è diventata il malato di una malattia infettiva. In altre circostanze questa reazione avrebbe indotto ad un sussulto di prudenza, ma sta invece accadendo l' opposto; il pop ulismo co ntiene infatti un' abbondante dose di vittimismo che lo rafforza e lo indirizza verso forme di autarchia psicologica delle quali la Lega è da tempo il più esplicito rappresentante e che trovano nel berlusconismo un importante am- plificatore. Le due sentenze sono impeccabili dal punto di vista tecnico-giuridico. Quella del Tribunale civile di Milano non fa che confermare quanto con tenuto nella sentenza di condanna di Cesare Previti per corruzione di magistrati e di Berlusconi per la stessa ragione con il reato però caduto in prescrizione. Agli effetti penali ma non civili. La quantificazione del danno è secondaria. La sentenza della Corte che definisce incostituzionale la legge Alfano ha come caposaldo l' articolo 3 della Costituzione che stabilisce la parità dei cittadini di fronte alla legge. Questo è il punto di fondo; l'altro elemento invalidante, e cioè la necessità di procedere con legge costituzionale anziché con legge ordinaria, è secondario perché deriva necessariamente dal primo elemento. (Continua a pagina 24) 24 24 Giustizia Giustizia ee Libertà Libertà Sp. «Berlusconi alilQuirinale: MAI !» «...incostituzionale LODO ALFANO» 12 12 ottobre ottobre 2009 2009 Il “caimano” si prepara per l’ultima spallata direttore di quel giornale manifesta il suo stupore e il suo dolore. Cita tutti gli articoli recenti da lui pubblicati che hanno sostenuto il governo e le sue ragioni; rivendica di non aver mai partecipato a campagne di stampa faziose, condotte da gruppi editoriali che vogliono pregiudizialmente mettere il governo in difficoltà con argomenti risibili; ricorda di aver approvato la politica economica e sociale del governo, la sua efficienza operativa, la sua politica estera; ammette di averlo criticato solo quando è stato troppo duro con la Corte costituzionale e con il Capo dello Stato; auspica una tregua generale tra le istituzioni; riconosce al presidente del Consiglio l'attenuante di essere perseguitato in modo inconsueto dalla magistratura. Infine ribadisce la natura liberale che storicamente il giornale da lui diretto ha sempre seguito e nello stesso numero pubblica un'intervista a piena pagina con Marina Berlusconi, con splendida foto nella quale la figlia del leader rivaleggia con una Ava Gardner bionda anziché mora, che in quel *** contesto assume inevitaA questo proposito viene bilmente una funzione riacconcio citare l' articolo paratoria per qualche uscito ieri sul «Corriere birichinata di troppo. della Sera» e firmato dal suo direttore. Mi procura sincero doL' ho letto e ne sono ri- lore un giornale liberale masto colpito e profon- ridotto a pietire un ricodamente rattristato. noscimento al merito dal Sono amico di Ferruccio peggior governo degli ulDe Bortoli anche se spes- timi centocinquanta anni so in questi ultimi mesi di storia patria, Mussoho dissentito dalla sua li- lini escluso. nea giornalistica. Ma in E ridotto ad attaccare noi casa propria ciascuno di «Repubblica», faziosi decide liberamente a qua e farabutti per definile lampione e con quale zione, per marcare la corda impiccarsi. propria differenza. L' articolo di ieri va però Noi siamo liberali, caro assai al di là del prevedi- Ferruccio. bile. Liberali veri. Poiché Berlusconi il giorno prima aveva Non abbiamo pregiudizi, rimproverato il «Corrie- ma vediamo sintomi ed re della Sera» d'essere effetti d' una deriva che diventato di sinistra, il minaccia le sorti del Chi accusa la Corte di incoerenza sostiene una tesi priva di senso; anche nella sentenza del 2004 sul cosiddetto lodo Schifani la Corte aveva infatti eccepito la violazione dell' articolo 3. E quindi, se l' articolo 3 risulta violato fin dal 2004, ne segue ineccepibilmente che per ristabilire l' equilibrio costituzionale bisogna procedere con legge costituzionale e non con legge ordinaria. Dov' è l' incoerenza ? La legge Alfano aveva ripristinato l'adem pimento all' articolo 3 o il suo emendamento? No. È quindi perfettamente coerente che, di fronte ad un nuovo ricorso, la Corte lo giudicasse ammissibile. Gli avvocati del premier che proclamano l' incoerenza mentono sapendo di mentire. E i media che non chiariscono un punto così fondamentale ai loro ascoltatori e lettori, sorvolano anzi tacciono del tutto su un punto di capitale importanza e danno adito ad una macroscopica disinformazione. Paese. Vediamo anche la totale inefficienza di questo governo che non ha attuata nessuna delle promesse e degli impegni assunti con il suo elettorato salvo quelli che recano giovamento personale al premier e ai suoi accoliti. Voglio qui ricordare un non dimenticabile articolo di Barbara Spinelli pubblicato dalla «Stampa» di qualche settimana fa, che forse De Bortoli non ha letto. Mi permetto di consigliargliene la lettura. I giornali ricevono molte querele e molte citazioni per danni, ricordava la Spinelli. Fa parte della rischiosa professione giornalistica e degli errori che talvolta vengono compiuti. Ma quando è il potere politico e addirittura il capo del governo a tradurli in giudizio perché hanno osato porgli domande scomode, quan do questo avviene -ha scritto la Spinelli- i giornali che sono in fisiologica concorrenza tra loro fanno blocco comune e quelle stesse domande le pongono essi stessi, le fanno proprie per togliere ogni alibi ad un potere che dà prova di non sopportare il controllo della pubblica opinione. La stampa italiana -concludeva- non ha fatto questo, mancando così ad uno dei suoi doveri. Si può non esser d'accordo con il codice morale e deontologico della Spinel li (peraltro seguito da tutta la stampa occidentale) e non mettere in pratica le sue esortazioni. Ma addirittura accusare noi d' una nefasta faziosità rivendicando a proprio favore titoli di merito ver so il governo, questo è un doppio salto mortale che da te e dal tuo giornale francamente non mi aspettavo. A tal punto è dunque arri vato il potere di intimi- dazione che il governo esercita sulla libera stampa ? Ricordo, a titolo di rievocazione storica, che Luigi Albertini incorag giò il movimento fasci sta dal 1919 al 1922; gli assegnava il compito di mettere ordine nel Paese purché, dopo averlo adempiuto, se ne ritornasse a casa con un benservito. Ma nel 1923 Mussolini abolì la libertà di stampa e instaurò il regime a par tito unico, le cui premesse c'erano tutte fin dal sorgere del movimento fascista. A quel punto Albertini ca pì e cominciò una campa gna d' opposizione senza sconti, tra le più robuste dell'epoca. Purtroppo per fettamente inutile perché il peggio era già accaduto, il regime dittatoriale era ormai solidamente insediato e l' ex direttore del «Corriere della Sera» se ne andò a consolarsi a Torrimpietra. Ad Indro Montanelli è accaduto altrettanto, ma lui almeno se n' è accorto prima. Difese per vent' anni dalle colonne del «Giornale» le ragioni del Berlusconi imprenditore d' assalto. Si accorse nel 1994 di quale pasta fosse fatto il suo editore e lo lasciò con una drammatica rottura. Ma era tardi anche per lui. Se c'è un aldilà, la sua pena sarà quella di vedere Vittorio Feltri alla guida del giornale da lui fondato. Al «Corriere della Sera» quest' esperienza d'un giornalista di razza al quale dedicano un santino al giorno dovrebbero farla propria per capire qual è il gusto e il valore della libertà liberale. Eugenio Scalfari La Repubblica 11.10.2009 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 25 Il protettore del Padrino Lettera aperta al cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano di Don Paolo Farinella, prete Sig. Cardinale, Mercoledì 7 ottobre 2009 è stato un giorno memorabile e tragico. Memorabile perché una sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il tentativo di Silvio Berlusconi, presidente del consiglio, corrotto e corruttore, di stravolgere lo stato di diritto, piegandolo ai suoi biechi e immorali interessi. Con il «Lodo Alfano», egli voleva la consacrazione costituzionale di essere l’«Unto di Dio» in terra. Che Berlusconi sia «unto» è fuori di ogni dubbio: unto di falsità, di immoralità, di corruzione, di furto, di evasione, di illegalità e di antidemocraticità. La sentenza della Corte, invece, ha restituito a noi cittadini comuni, l’orgoglio della dignità di appartenere ad una Repubblica, dove l’uguaglianza dei cittadini e la legalità sono ancora «principi non negoziabili». Con questa sentenza l’Italia è più forte e più libera. mai non poteva sfruttare il tg1 minzoliniano, ormai fuori tempo massimo, ritarda volutamente l’apertura della mostra, costringendo lei ad aspettare i suoi comodi. Egli infatti varca la soglia di palazzo Grazioli, sede di meretricio istituzionale, nello stesso momento in cui inizia il tg4 di famiglia, consapevole che quelle primissime immagini avrebbero fatto il giro del mondo. Come un cane, ferito all’improvviso, con uno stile da pescivendolo (con tutto il rispetto) più che da uomo di Stato, va all’attacco di tutti: lo tzunami della vergogna attraversa l’etere, una valanga di falsità e di fango schizza dappertutto: contro il Presidente della Repubblica, contro i Giudici Costituzionali (anche contro quei due con i quali ha condiviso una irrituale cena, prima della sentenza ?), contro la guardia del corpo più alta di lui, contro la stampa, contro la televisione, contro la luna che si permetteva di sogghignare. Mercoledì 7 ottobre 2009, Una scena invereconda. però, è stato anche un giorno tra«In quel giorno», il 7 gico. Lei, sig. segretario di Stato Vaticano, nonostante la disappro- ottobre 2009, la prud enz a vazione della Chiesa reale, ad o- clericale e diplomatica avrebbe gni costo, ha voluto tagliare insie- voluto che lei stesse defilato, me a Berlusconi il nastro della magari in qualche cappella a mostra «Il Potere e la Grazia» a pregare per la «serva Italia di palazzo Venezia (ogni riferimento dolore ostello / nave sanza nocchiere in gran in gran tempesta al passato è decisamente voluto). / non donna di provincie, ma Che scena deprimente ! Che spettacolo rozzo ed indecoro- bordello» (Dante, Purg. II, 6,7678). so ! Lei sapeva che «in quel giorno e Invece ?… Invece, lei, sig. cardiin quelle ore», la Corte Suprema nale, stava lì, come un compare di si sarebbe pronunciata e sapeva nozze, accanto all’«utilizzatore quali sarebbero state le reazioni di finale» di prostitute a pagamento. un uomo malato e fuori controllo Egli da solo ha calpestato tutti «i (testimonianza della moglie), ep- principi etici non negoziabili» pure non ha esitato ad aspettare e con cui lei è solito pontificare; a rispettare la tempistica imposta tutti i principi della dottrina sociada un giullare che da sempre ha i- le della Chiesa che ogni tanto lei dentificato i suoi interessi con rispolvera per darsi un contegno; tutti i valori etici per cui il Vaticaquelli del Paese. no e la Cei avete anche organizIl presidente del consiglio, zato una manifestazione di massa, furibondo per non essere «più u- il Family-Day, a cui ha partecipaguale degli altri», chiuso nel to anche il frequentatore di minobunker insieme ai suoi disonore- renni, divorziato e strenuo difenvoli dipendenti, sapendo che or- sore della «famiglia», senza che nessuno lo accompagnasse in qual che strada adiacente; tutti i principi, i valori, le regole e il metodo che il papa predica e la Cei descrive nel documento «Educare alla legalità» (1991-2000), che avete abortito prima ancora che nascesse. Tutto ha corrotto il Corruttore, anche le coscienza del popolo cattolico che, su vostra indicazione, lo vota in massa, senza nemmeno turarsi il naso. Lei stava lì come un protettore che mette il cappello sul proprio protetto, mandando un messaggio mediatico trasversale dentro e fuori i palazzi: Berlusconi è sotto la protezione del Vaticano e non si tocca, come lei aveva fatto con Giovanni Profiti, indagato a Genova e promosso a presidente dell’ospedale Bambino Gesù di Roma, di proprietà del Vaticano. Si direbbe che lei sia attratto dalla recidività: lei, infatti, va a braccetto di Berlusconi, nonostante sia corrotto, nonostante abbia corrotto, nonostante frequenti minorenni, nonostante favorisca e alimenti la prostituzione, nonostante sia evasore, nonostante sia piduista, nonostante sia Berlusconijad, nonostante abbia impoverito l’Italia dentro l’abbia umiliata fuori, all’estero, dove stampa ed economia chiedono a gran voce le dimis sioni. A lei, sig. cardinale, che gliene cale ? L’importante è portare a casa, a costo zero, qualche legge che domani un altro governo eliminerà. Ah, la lungimiranza della diplomazia vaticana, un tempo mito ineguagliabile di accortezza serpentina, oggi ridotta a comparsa nel ridotto del berlusconismo, mito dell’anticristianesimo. Il mondo ha visto che il presidente del consiglio, vergogna internazionale della Repubblica italiana, certo ormai del padrinaggio vaticano, ha osato dirle davanti a tutti che in quella mostra mancava un quadro: «quello di San Silvio da Arcore» e lei, con il sorriso di (Continua a pagina 26) 26 26 Giustizia Giustizia ee Libertà Libertà Sp. «Berlusconi alilQuirinale: MAI !» «...incostituzionale LODO ALFANO» 12 12 ottobre ottobre 2009 2009 La leggenda del premier eletto dal popolo governo di Mussolini e la sua dittatura fascista, così nel 2009, esattamente dopo 80 anni, è ancora il Vaticano a togliere d’impiccio istituzionale un governo e un indegno presidente del consiglio condannato dal mondo intero. (Continua da pagina 25) prassi (diplomaticamente ebete), è rimasto allampanato, incapace di infilargli una mano in bocca e strappargli la lingua. Lei annuiva, restando immobile, che è il top della diplomazia e della falsità proterva e bugiarda. Io non so se lei si sia reso conto del danno che ha provocato alla Chiesa universale e alla Chiesa che è in Italia in modo particolare. Con la sua presenza «in quel giorno e a quell’ora», senza che Berlusconi ammettesse i suoi errori e chiedesse scusa agli Italiani e alle Italiane dei suoi comportamenti non privati, ma di presidente del consiglio in carica in luoghi protetti dal «segreto di Stato», lei ha posto la premessa formale per sette conseguenze inevitabili, che peseranno sulla sua coscienza e di cui dovrà rendere conto a quel Dio in cui dice di credere: a) Lei ha avallato la tesi del presidente del consiglio che afferma di essere orgoglioso dei suoi comportamenti perché gli Italiani vogliono essere come lui. In questo modo lo propone a tutti come MODELLO. Lei insieme a Berlusconi, due giorni dopo una sentenza di un sovrano tribunale che lo giudic a corruttore di giudici e nel giorno in cui la Corte Suprema lo spoglia della sua pretesa e mafiosa sup eriorità, rendendolo semplicemente cittadino tra i cittadini, autorizza tutti gli Italiani e le Italiane a imitarlo perché che altro significa la sua presenza se non la santificazione di un uomo perverso e del suo sistema d’impunità immorale? b) Lei ha dato vigore e densità alla pazzia di un uomo che non esita a gettare la Nazione in una guerra civile pur di salvarsi da tutte le sue ignominie e dai tribunali, anche per fatti commessi prima che diventasse deputato e presidente del consiglio. Come nel 1929 fu solo il Vaticano a riconoscere il c) Lei con questa sua presenza, «in quel giorno e in quelle condizioni», ha perso ogni dignità etica di parlare di mortalità e di spiritualità perché non ha esitato, sul modello della migliore tradizione mafiosa, a dire al mondo intero che un mafioso, amico dei mafiosi e protettore di mafiosi, corruttore, evasore (con tutto il resto), è protetto dalla Sacra Famiglia Vaticana. E’ possibile che lei rappresenti uno Stato estero, è impossibile che possa, anche per sbaglio, rappresentare la Chiesa di Cristo. d) Lei con la sua presenza a quella mostra ha assolto di fatto Berlusconi, all’insegna del «siamo pratici, ovvia !», rinnegando anche le condizioni etiche e sacramentali che la Chiesa impone ai poveri diavoli. Lei ha disonorato tutti i credenti che faticano giorno per giorno a conciliare quello che voi dite con le difficoltà della v i t a . F o r se a b b i a m o sbagliato interpretazione del vangelo e correggerlo con «i ricchi li avrete sempre con voi», al posto di «i poveri li avrete sempre con voi». Personalmente ritengo che lei, in coscienza, non possa celebrare la Messa senza commettere sacrilegio e vilipendio della dottrina cattolica. credenti e non credenti a diffidare di una gerarchia collusa con il potere e il malaffare, esortando i molti che sono sulla so g li a , i n v i t an d o l i a lasciare la Chiesa, sbattezzandosi come atto formale, unica arma di autodifesa nei vostri confronti che ascoltate solo il richiamo del corrotto potere. f) Lei ha dato l’avallo ai giorni tristi che ci attendono perché l’uomo è senza coscienza di Stato. g) Lei è colpevole se le offerte d ell’8xmille diminuiranno ancora e deve sapere che ne è stato e ne è la causa efficiente. Da alcuni anni le offerte diminuiscono sempre di più e sulla mia strada incontro sempre più persone che dichiarano di firmare per altre realtà religiose, perché non vogliono essere complici di una clero e di una gerarchia che ha tradito il Vangelo. Come prete di strada, come credente nel Gesù del Vangelo e come cittadino che ama il suo Paese, senza esserne schiavo, mi permetta di dirle con chiarezza: lei non mi rappresenta più (veramente non mi ha mai rappresentato, nemmeno quando era vescovo di Genova) e sono fiero di rifiutare e ripudiare il suo modello e quello che lei propone, proteggendolo: il berlusconismo che è l’indecenza che corrompe la nostra Nazione e corrode il nostro futuro. Intanto il territorio, dilapidato dai condoni edilizi, si frantuma, i precari, i licenziati, i tre milioni di poveri che vivono con 222,00 euro, gli sfrattati e gli immigrati uccisi, tutti in coro ringraziano anche lei che, ora con certezza, «sappiamo da che parte sta». Con disistima, e) Lei apparendo accanto all’Inde cen za per soni- Genova, 8 ottobre 2009 ficata, non solo ne diventa complice e coartefice, ma Paolo Farinella, prete autorizza c entinaia e c e n ti n a i a di p er so n e 12 ottobre 2009 «...incostituzionale il LODO ALFANO» Giustizia e Libertà 27 La leggenda del premier eletto dal popolo di Ilvo Diamanti (La Repubblica, 11,10.2009) polo. della Libertà". Da una maggioranza di Queste affermazielettori, comunque, moloni, sostenute a to relativa. caldo e a tiepido dal premier, dopo Alle elezioni politiche la sentenza della del 2008 il partito di cui Corte Costituzio- è leader Berlusconi, il nale sul lodo Al- Pdl, ha, infatti, ottenuto fano, si fondano il 37,4% dei voti validi, su premesse discu ma il 35,9 % dei votanti L’ “eletto dal popolo” (Benevento, 2009.10.11) tibili,anzitutto sul e il 28,9% degli aventi diritto. piano dei fatti. "Presidente eletto dal Intorno a un terzo del Dati per scontati. popolo". "popolo", insomma. Che scontati non sono. Così si definisce Silvio Peraltro, prima di unirsi Berlusconi. Sempre più Il primo fatto è che Bercon An, fino al 2006, il spesso, da qualche tem- lusconi sia un presidente partito di Berlusconi era po. Per rivendicare ri- "eletto dal popolo". È Forza Italia, che non ha spetto dai molti nemici quanto meno dubbio. mai superato il 30% dei che lo assediano. Perché l'Italia non è (an- voti (validi). Ma, al tempo stesso, per cora) un sistema presiAl risultato del Pdl si demarcare le distanze dal denziale. I cittadini, gli ve, ovviamente, aggiunl'altro presidente. Gior- elettori, votano per un gere il 10% (o l'8%, a gio Napolitano. Il Presi- partito o per una coaliseconda della base eletdente della Repubblica. zione. Non direttamente torale prescelta) ottenuto Il quale, al contrario, è il premier o il presidente. dalla Lega. I cui elettori, "eletto dal Parlamen Anche se, dopo il 1994, però, non hanno votato to". abbiamo assistito a una per Berlusconi. Anzi da una parte di esso progressiva torsione delVisto che al Nord la LePerché Napolitano non è le regole elettorali e isti"super partes", ma di tuzionali in senso "per- ga ha sottratto voti al Pdl, di cui è alleata e con sinistra. sonale". Senza bisogno corrente. Come tutte le altre istitu- di riforme. E quando ha partecipato zioni dello Stato. Così, nella scheda eletto- al governo (come in queCorte Costituzionale e rale, accanto ai partiti e sta fase) si è sempre premagistratura in testa. alle coalizioni viene indi occupata di fare "oppoNon garanti. Ma soggetti cato anche il candidato sizione". politici. premier. Questa considerazione ri Di parte. (Come ha lamentato, sulta ancor più evidente Per questo Berlusconi spesso, Giovanni Sartose si fa riferimento al rinon ne accetta le decisio- ri). sultato delle recenti euro ni, ma neppure il ruolo. Tuttavia, non si vota di- pee. Dove si è votato con In pratica: considera le i- rettamente per il premiil proporzionale e con le stituzioni dello Stato -e er, ma per i partiti e gli preferenze personali. Il quindi la Costituzione- schieramenti. Pdl, il partito di Berluinadeguate. Silvio Berlusconi, per sconi, ha infatti ottenuto Peggio: illegittime. questo, non è un presi- il 35,3% dei voti validi, Meno legittime di lui, co dente eletto dal "popoma il 33% dei votanti e munque. lo". Presidente eletto dal po- Semmai dal "Popolo il 21,9% degli aventi diritto. Lui, il Presidente, ha per sonal m ent e ottenut o 2.700.000 preferenze. Il 25% dei voti del Pdl, ma meno del 9% dei votanti. Il risultato "personale" più limitato, dal 1994 ad oggi. Tutto ciò, ovviamente, non intacca la legittimità del governo e del premier. Semmai la sua pretesa di interpretare la "volontà del popolo". D'altronde, si vota una volta ogni cinque anni, mentre i sondaggi si fanno quasi ogni giorno. Per cui, più che sul voto, il consenso tende a poggiare sulle opinioni. Sulla "fiducia". Ma stimare la "fiducia" dei cittadini è un'operazione difficile e opinabile. Che non coincide con il consenso elettorale. Non si capirebbe, altrimenti, perché, se davvero -come sostiene Berlusconi- il 70% degli italiani ha fiducia in lui, alle recenti elezioni europee il Pdl si sia fermato al 35%, la coalizione di governo al 45% e le preferenze personali per il premier al 9% (dei voti validi). La fiducia, inoltre, è difficile da misurare. Per ragioni sostanziali, ma anche metodologi(Continua a pagina 28) 28 28 Giustizia Giustizia ee Libertà Libertà Sp. «Berlusconi alilQuirinale: MAI !» «...incostituzionale LODO ALFANO» 12 12 ottobre ottobre 2009 2009 La leggenda del premier eletto dal popolo che. Soprattutto attraverso i sondaggi. Dipende dalle domande poste agli intervistati. Dagli indici che si usano. Alcuni fra i principali istituti demoscopici (come Ipsos di Nando Pagnoncelli e Ispo di Renato Mannheimer) utilizzano una scala da 1 a 10, per analogia al voto scolastico. Per cui l'area della "fiducia" comprende tutti coloro che danno a un leader (o a un'istituzione) la sufficienza (e quindi almeno 6). Oggi, in base a questo indice, circa il 50% degli italiani esprime fiducia nel premier Berlusconi (le stime di Ipsos e Ispo, al proposito, convergono). Mentre a fine aprile, dopo il terremoto in Abruzzo, superava il 60%. Ciò significa che negli ultimi mesi la "fiducia" del popolo nel premier si è ridotta, anche se risulta ancora molto ampia. Tuttavia, anche accettando questi indici, un 6 può davvero essere considerato un segno di "fiducia" ? Ai miei tempi, nelle scuo le dell'obbligo -ma anche al liceo- era una sufficienza stretta. Come un 18 all'università. Che si accetta per non ripetere l'esame. Ma resta un voto mediocre. Con questi dati e con que ste misure appare ardita la pretesa del premier di parlare in "nome del popolo". Tanto più che, con qualunque metro di misura, il consenso personale ver so il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, risulta molto più e levato. Fino a una settimana fa, prima della recente polemica, esprimeva fiducia nei suoi confronti circa l' 80% degli italiani, utiliz zando come voto il 6. Oltre il 50%, con una Basterebbe alzare la somisura più esigente: il 7. glia, anche di pochissimo, un solo punto. Por- Lo stesso livello di contarla a 7. Per vedere la fi- senso raccolto dal prededucia nel premier (e in cessore, Carlo Azeglio tutti gli altri leader) scen Ciampi. dere sensibilmente. Anche da ciò originano Al 37%. le tensioni crescenti tra il Più o meno come i voti premier e il Presidente del Pdl. della Repubblica. Nell'era della democrazia del pubblico. Maggioritaria e personalizzata. Dove i media sono divenuti lo spazio pub blico più importante. E il consenso è misurato dai sondaggi. Nessuno è "super partes". Sono tutti "parte". Tutti concorrenti. Avversari o alleati. Amici oppure nemici. Anche Napolitano, soprattutto Napolitano. Per la carica che occupa e la fiducia che ottiene. Agli occhi di Berlusconi, impegnato a costruire la leggenda del "presidente votato e voluto dal popolo". Non può apparire amico. Ilvo Diamanti La Repubblica 11.10.2009) PRESIDENTI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI di Jacopo Fo www.jacopofo.com/grande-comunicatore-berlusconi-obama-politica-crisi-nervi-tristezza Non siamo stati così felici da q u a n d o h a n n o elett o Obama. Non siamo stati così felici da quando l’Italia ha vinto i Mondiali. Ormai tutti parlano di Godo Alfano. E Obama per giunta ha vinto il Nobel. Allegria! No, Silvio non cadrà domani ma è iniziato il declino. “Non sono una donna a sua disposizione!” Gli ha detto Rosy Bindi. “Più alto che onesto” Hanno gridato in diecimila. Siamo tutti giudici comunisti, farabutti, coglioni. Siamo tutti più intelligenti che belli e siamo bellissimi, dentro e fuori. Silvio è triste e solo, dopo un terremoto, la crisi economica, l’inondazione e i m o r ti i n A f g h a n i s t a n qualcuno inizia a chiedersi se non porti anche un po’ sfiga. E il Grande Comunicatore non può portare sfiga. Ormai è finita la sua serie magica di dadi che rotolano e si fermano mostrando doppi 6. Il Presidente operaio è triste e sa che il Grande Comunica tore non può essere triste sennò gli crolla l’audience e i sondaggi vanno a rotoli. Ma lui non può più neanche organizzare una festicciola con un pullman di ragazze con la terza di reggiseno, i pa parazzi di mezzo mondo sono in caccia e le femmine hanno registratori miniaturizzati dappertutto. Forse Tremonti lo ha minacciato e anche Ghedini gli ha detto di piantarla. Basta un altro pelo per far saltare gli equilibri. Dopo che Boffo è stato abbattuto i vescovi sono in agguato. essere migliore. E’ vita questa ? E per finire godetevi questo Silvio è solo, nel grande colpo da maestro di Obama letto che gli ha regalato che uccide una mosca in Putin. diretta. E forse Fini si è nascosto Cavolo ! die tro una tenda con un Questo sì che è un manganello in mano. presidente sveglio ! E Bossi da un momento al- E pure spiritoso. l’altro potrebbe rimettersi a urlare che Silvio è un mafio- Clicca qui per vedere il video so. In passato lo ha fatto. ♥ Potrebbe rifarlo. Silvio avrebbe voluto cambiare il Mondo e invece Periodico Politico Indipendente ha costruito solo un grande driveAutorizzazione Tribunale di Roma in con i venditori n° 540/2002 del 18.09.2002 di pop-corn che fanno a botte e il Proprietà: L. Barbato film è tutto ro- Redazione: Via Monte di Casa, 65 -00138- Roma E-Mail: [email protected] vinato. C’è grande con- Fax: (+39) 06.6227.6293 fusione sotto il Direttore Responsabile: Luigi Barbato cielo, nessun mo- Vice Direttore: Paolo Di Roberto mento potrebbe Redattore Capo: Antonia Stanganelli Giustizia e Libertà