Studiare i sistemi turistici - Dipartimento di Studi Internazionali
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Studiare i sistemi turistici - Dipartimento di Studi Internazionali
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO “CARLO BO” CORSO DI LAUREA IN LINGUE E CULTURA PER L’ IMPRESA ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE TURISTICHE A.A. 2006-2007 Ddr Fabio Forlani CHE COS’È UN SISTEMA TURISTICO E COME SI STUDIA? IL CASO DEI SISTEMI PORTUALI A VOCAZIONE TURISTICA 1 1. Individuare e capire il sistema di produzione 1.1 La necessità di un’approccio sistemico nello studio dei sistemi turistici I porti turistici sono sistemi d’offerta turistica complessi, per studiarli è necessaria una teoria che ci aiuti a capire e interpretare le dinamiche socioeconomiche che caratterizzano queste strutture. I porti turistici sono, infatti, degli “spazi territoriali” costituiti da strutture e persone che in essi vivono e/o svolgono svariate attività in determinati periodi temporali. Così definiti e considerata la loro capacità di attrarre gli amanti del mare rappresentano un contesto socio-culturale che più di altri si presta “naturalmente” ad essere descritto come un palcoscenico ideale per inscenare esperienze e trasformazioni legate alla passione per il mare. Spesso, però, tutto ciò non si verifica e accade, invece, che gli attori2 che operano nel comparto non collaborino e non agiscano consapevolmente per migliorare la qualità dell’offerta del porto. La difficoltà di questa tipologia di studi consiste proprio nel conciliare la visione micro e macro, in quanto occorre studiare contemporaneamente il sistema porto nel suo complesso ed i singoli operatori (di servizi nautici e portuali) che lo costituiscono. L’approccio più idoneo per analizzare queste strutture d’offerta a più livelli è, allora, quello sistemico che concepisce “l’impresa nautica e portuale” come un attore di un sistema portuale più grande. Il sistema porto è il risultato di relazioni ed interazioni che legano i suoi elementi costitutivi: gli attori del porto, i clienti, il territorio e la comunità locale. Tale approccio ci potrà aiutare ad evidenziare all’interno di questi complessi sistemi d’offerta la dimensione strutturale (insieme delle risorse e competenze) e la dimensione sistemica, che rappresenta la struttura in azione, cioè orientata verso il raggiungimento di una finalità, nella fattispecie la sopravvivenza e lo sviluppo3. 1 Tratto da “Turismo nautico e porti turistici. Quali prospettive nelle Marche?”, A cura di Pencarelli T. e Forlani F., Quattroventi, Urbino, 2006. 2 Vedasi Pencarelli e Forlani [2003 e 2005] sui distretti turistici-sistemi vitali. 3 La dimensione sistemica, in accordo con lo schema concettuale dei sistemi viventi, verrà suddivisa nelle componenti schema, significato e processo. 1.2 Cos’è un sistema ? Come si studia ? I principi del pensiero sistemico [Capra, 1997, p.48] sono: Spostamento dalle parti al tutto: i sistemi viventi sono totalità integrate le cui proprietà non possono essere ricondotte a quelle di parti più piccole. Le loro proprietà essenziali, o “sistemiche”, sono proprietà del tutto, che nessuna delle singole parti possiede. Esse traggono origine dalle “relazioni organizzanti” delle parti cioè da una configurazione di relazioni ordinate che è tipica di quella classe di organismi o di sistemi. Le proprietà sistemiche vengono distrutte quando un sistema è sezionato in elementi isolati. Figura 1 - Spostamento figura/sfondo dagli oggetti alle relazioni Fonte: tratto da Capra, 1997 p. 50 • • • Capacità di spostare l’attenzione tra i vari livelli di sistema. In tutto il mondo vivente troviamo sistemi inseriti dentro altri sistemi. Le proprietà sistemiche di un particolare livello sono dette “emergenti”, dato che emergono a quel particolare livello. Le proprietà delle parti non sono proprietà intrinseche, ma si possono comprendere solo nel contesto di un insieme più ampio. Il pensiero sistemico è allora un pensiero “contestuale”. Non esistono parti. Ciò che chiamiamo parte non è altro che uno schema in una trama inscindibile di relazioni. Possiamo considerare lo spostamento dalle parti al tutto come uno spostamento dagli oggetti alle relazioni. 2 La percezione del mondo vivente come rete di relazioni ha reso il ragionamento in termini di reti una caratteristica fondamentale del pensiero sistemico 4. Nel pensiero sistemico la natura è vista come una trama interconnessa di relazioni, in cui l’identificazione di configurazioni specifiche con gli “oggetti” dipende dall’osservatore e dal processo di conoscenza. Nella scienza dei sistemi ogni struttura è vista come una manifestazione di processi sottostanti. Il pensiero sistemico è sempre un pensiero di processo. Il pensiero sistemico e lo studio dei sistemi si è evoluto attraverso numerosi contributi che ruotano attorno al rapporto schema-struttura. Capra [1997, p.95] descrive nel seguente modo la crucialità di questo rapporto: “La chiave per una teoria completa dei sistemi viventi sta nella sintesi di questi due approcci molto diversi, lo studio della sostanza (o struttura) e lo studio della forma (o schema). Nello studio della struttura misuriamo e pesiamo le cose. Gli schemi, però, non possono essere misurati o pesati; bisogna darne una rappresentazione grafica. Per comprendere uno schema dobbiamo disegnare una configurazione di relazioni. In altre parole la struttura coinvolge le quantità, mentre lo schema coinvolge le qualità […]. Le proprietà sistemiche sono le proprietà dello schema. Ciò che viene distrutto quando si seziona un organismo vivente è il suo schema”. Negli ultimi anni lo sviluppo della letteratura sistemica ha determinato la nascita della Teoria dei Sistemi Complessi Dinamici5. L’articolato dibattito presente in letteratura è stato ricondotto a unità da Capra [2002], il quale sostiene sia possibile studiare i sistemi socio-economici studiandone le seguenti componenti: • Materia (Chi? e Dove? Sono elementi materiali che compongono il sistema). La materia o struttura del sistema è l’incarnazione materiale dello schema di organizzazione. • Schema (Come? Le diverse tipologie di schemi di organizzazione a rete). Lo schema di organizzazione è la configurazione di relazioni tra i componenti del sistema stesso, che ne determina le caratteristiche essenziali. • Processo (Cosa? L’emergere del sistema e l‘esperienza del vivere). Il processo è il divenire continuo nel quale si realizza l’incarnazione della forma nella materia (emersione). • Significato (Perché? Fine, scopo e libertà umana). 4 Nel nuovo pensiero sistemico, la rete sostituisce l’edificio nella metafora della conoscenza. Dato che percepiamo la realtà come rete di relazioni, anche la descrizione che ne diamo forma una rete interconnessa di concetti e di modelli in cui non esistono fondamenta. 5 I sistemi dinamici sono quei sistemi capaci di apprendere ed evolvere. Per approfondimenti si vedano Capra [2002], Gandolfi [1999], sulle teorie delle reti si consultino invece Buchanan [2002] e Barabàsi [2005]. 3 Le strutture sociali sono create in vista di un certo scopo, secondo qualche progetto, e incorporano dei significati. Per comprendere le attività dei sistemi sociali è di fondamentale importanza affrontarli a partire da questa prospettiva. Il significato (perché) è qualcosa di essenziale per gli esseri umani che sono sempre alla ricerca di un senso sia nel mondo interiore, sia in quello esterno. L’uomo cerca un significato nel mondo che lo circonda e nelle relazioni che lo legano agli altri per poi agire in accordo con questo significato. L’uomo avverte il bisogno di agire avendo in mente un preciso scopo, un fine da raggiungere. Figura 2 - I nodi concettuali dei sistemi sociali SIGNIFICATO PROCESSO SCHEMA MATERIA Fonte: tratto da Capra, 2002, p. 118. Le teorie sistemiche sono state applicate con crescente successo anche ai fenomeni imprenditoriali [Golinelli, 2000; Vicari, 1991]. In questo contributo, facendo seguito alle ricerche sui sistemi turistici [Pencarelli e Forlani, 2002; Pencarelli e Forlani, 2005; Forlani, 2005], si ritiene possibile considerare e studiare le organizzazioni imprenditoriali come sistemi viventi in quanto, quando sono in vita, rispettano i requisiti base di tali sistemi ed in particolare la teoria dell’autopoiesi [Vicari, 1991]. Come evidenziato da numerosi studiosi6, per rispettare tale condizione, infatti, non è necessaria la riproduzione biologica poiché l’autopoiesi è uno schema generale di organizzazione comune a tutti i 6 Confrontare Capra [1997 e 2002]; Gandolfi [1999]. 4 sistemi viventi, qualunque sia la natura7 dei loro componenti [Maturana e Varela, 1987]. Partendo dal presupposto che le imprese, i sistemi d’impresa e le altre forme organizzative economico-aziendali sono dei sistemi che vivono e sono quindi capaci di sopravvivere in un particolare tipo d’ambiente, è stato già mostrato [Forlani, 2005] come sia possibile distinguere fra due tipologie di sistemi d’impresa: i sistemi d’impresa viventi e i sistemi d’impresa vitali sulla base della presenza o meno di un organo di governo8 [OdG, vds. Golinelli, 2000] che funga, appunto, da regista del sistema [Forlani, 2005]. Dalla letteratura si ricava, inoltre, che la genesi di tali sistemi socioeconomici può avvenire secondo due diverse modalità: • Dal basso (bottom-up): all’interno del mercato, per effetto di un progressivo delinearsi dei rapporti, è possibile assistere all’emergere di sistemi d’imprese (es. reti d’impresa, distretti). Questa tipologia di genesi dei sistemi è, come evidenziato da Capra [2002], la tipica modalità di formazione dei sistemi viventi. • Dall’alto (top-down): si viene a configurare la chiara esistenza di un progetto di creazione di un sistema da parte di un soggetto decisore, che pone poi in essere le opportune politiche che permettono la sua concretizzazione. Solitamente, il regista di tale processo di emersione sistemica diviene l’organo di governo del sistema stesso e permane nel tempo in tale ruolo. Questa tipologia di formazione dei sistemi sociali sembra essere esclusiva dei sistemi sociali umani. L’evoluzione dei sistemi può portare all’emersione sia di sistemi vitali, sia di sistemi viventi, ma si può assistere anche alla dissoluzione del sistema stesso. La prospettiva sistemica sopra delineata, in definitiva, appare la base teorica ideale di questo studio in quanto consente di studiare il porto turistico allo stesso tempo come sistema e come contesto esterno (sovra sistema)9 delle imprese di servizi nautico-portuali. 7 “La complessità si dimostra slegata dal substrato, dall’hardware. Molecole organiche o circuiti elettronici, poco importa. La complessità e la sua più sorprendente manifestazione – la vita – sono un processo, sono regole di sviluppo e di comportamento. Sono software. E un software può, per principio, girare su qualsiasi <<macchina>> sufficientemente complessa e capace di elaborare informazioni. L’hardware passa così in secondo piano: può essere un organismo biologico, ma anche un processore informatico” Gandolfi [1999, p.252]. 8 In altri termini in base alla tipologia di schema organizzativo. 9 Viene in questo modo posta la dovuta attenzione all’analisi dell’impresa nautica inserita nel suo contesto. Si esplicita in tale modo come dal punto di vista dell’organo di governo del sistema impresa, ma anche da quello dell’osservatore esterno, sia fondamentale l’identificazione delle entità sistemiche presenti nell’ambiente portuale quali possibili sistemi rilevanti o, più semplicemente, influenti sulle dinamiche evolutive dell’impresa stessa. 5 1.3 Le imprese nautico-portuali e il sistema porto. Un modello d’analisi Il modello si pone un triplice obiettivo: 1. Analizzare il livello sistemico del porto turistico (livello P); 2. Analizzare le modalità d’inserimento dell’attore-impresa (livello P-1) del porto turistico nel sistema porto; 3. Analizzare le modalità d’inserimento del sistema porto nel sovrasistema mercato e nel sovrasistema territorio (livello P+1). Dal punto di vista della metodologia della ricerca, per giungere a tali obiettivi conoscitivi, è necessario prevedere un sistema di raccolta dati10 capace di saper cogliere: a. La prospettiva sub-sistemica degli attori del sistema porto (gestore del marina, club nautici, imprese di servizi nautici, imprese di servizi turistici, ecc.); b. La prospettiva sovra-sistemica (ricercatore esterno, turisti, diportisti, amministratori del comune, della provincia e della regione); Figura 3 - I nodi concettuali di un sistema d’offerta territoriale SIGNIFICATO Input PROCESSO SCHEMA Output MATERIA Immagine del sistema Fonte: [Forlani, 2005] 10 A tale proposito si prevede l’utilizzo di una pluralità di tecniche: intervista qualitativa, osservazione diretta, analisi dei materiali a stampa, analisi dei materiali pubblicati on-line, ecc.. 6 Il modello di analisi dei sistemi territoriali (fig. 3.5) utilizzato per studiare i porti cerca di comprendere le problematiche del governo dei sistemi portuali attraverso la somministrazione di una serie di domande all’osservatore selezionato che esplorano le quattro dimensioni sistemiche: materia, schema d’organizzazione, processo, significato ed un’ulteriore dimensione di sintesi rappresentata dall’immagine. I) La dimensione della materia (struttura) Vengono di seguito analizzati gli elementi materiali che compongono il sistema (componenti materiali e umane) con l’obiettivo di effettuare una fotografia del sistema portuale (osservazione statica). I.I Dove emerge il sistema? In questa sezione si cerca di analizzare il porto e il suo territorio cercando di porre in evidenza l’insieme di strutture, infrastrutture e risorse utilizzabili dal sistema. Nella prospettiva dell’economia delle esperienze la domanda può essere posta anche nel seguente modo: qual è il palcoscenico su cui fare emergere il sistema? Nello specifico della struttura materiale del sistema portuale turistico i dati da rilevare sono: - L’ubicazione del porto; - Le infrastrutture del porto: Superfice totale; Specchio acqueo;Profondità minima; Area a terra; Area a terra edificabile; ecc. ; Numero posti barca per lunghezza; Posti auto; Strade e vie di comunicazione; Attrazioni turistiche del territorio. I.II Chi fa emergere il sistema? Chi sono gli attori del sistema? In questa sezione si cerca di analizzare i soggetti economici (le aziende e altre organizzazioni) che operano nel sistema porto e che contribuiscono alla produzione dei prodotti. I principali attori del porto risultano essere: la società di gestione del porto (capitale sociale, fatturato, addetti, ecc.) i club nautici le aziende di servizi di assistenza e manutenzione i ristoranti i negozi le scuole di vela le agenzie di charter, noleggio altro. 7 I.III Chi sono i clienti del porto? Per chi produce il sistema? (livello P) e Chi sono i clienti della singola impresa nautico-portuale? (livello P-1) Nella produzione dei servizi, delle esperienze e delle trasformazioni i clienti entrano a far parte del sistema di produzione e sono componenti fondamentali del processo che consente la realizzazione dell’output. Capire la tipologia di clienti attuali e potenziali diviene quindi fondamentale per individuare una formula d’offerta portuale coerente. In questa sezione, sulla base di quanto visto in merito alle esigenze della domanda (vedasi §2), si possono analizzare i clienti del sistema portuale utilizzando la seguente classificazione: 1. 2. I diportisti (utenti della nautica da diporto): o Stanziali 1. Privati 2. Aziende charter 3. Scuole di vela o Transito 1. Diportisti in crociera 2. Sportivi (regate e competizioni) I visitatori non diportisti o Residenti nella località o Turisti presenti nella località II) La dimensione dello schema (organizzazione) Come è organizzato il sistema? Vengono analizzate le relazioni esistenti fra le componenti strutturali per pervenire alla comprensione della struttura logica del sistema studiato. In questo modo si cerca di mettere a confronto le forme organizzative (reti casuali, reti decentrate e costellazioni o reti con organo di governo) attualmente poste in essere nei sistemi portuali, valutandone il livello di efficienza e di efficacia. In questa sezione, nella fase di rilevamento dati occorre chiedere a tutti gli attori dell’offerta che agiscono nel sistema porto turistico quali relazioni e interazioni intrattengono con: - gli altri attori del sistema porto; - gli attori esterni al sistema porto (clienti, intermediari, enti, ecc.). III) La dimensione del significato Perché emerge il sistema? Viene analizzata la finalità che guida il sistema, tale finalità viene posta in relazione con quella degli attori che lo compongono. Si cerca in questo modo di verificare se c’è un fine comune o se invece emergono comportamenti centrifughi che mettono a rischio l’esistenza del sistema stesso. 8 In questa sezione si devono perciò individuare quegli elementi che consentono di valutare il fine dell’agire dei diversi attori del sistema per comprendere: 1. se esiste una visione strategica condivisa o una finalità strategica del sistema11; 2. se c’è coerenza e compatibilità fra le finalità dei sub-sistemi e quella del sistema; 3. se c’è coerenza e compatibilità fra le finalità dei sovra-sistemi (domanda, Enti pubblici, Banche, ecc.) e quella del sistema. IV) La dimensione del processo d’emergenza Cosa produce e cosa vende il sistema ? Un sistema portuale vivo è un sistema che nel suo esistere si autoalimenta attraverso la produzione e la vendita di output. L’emersione del sistema d’offerta del sistema portuale si concretizza quindi nella produzione di servizi, esperienze e trasformazioni per degli specifici ospiti. Il pagamento dei prodotti, la soddisfazione e la fedeltà dei clienti alimenta, a sua volta, gli attori dell’offerta in un circolo virtuoso (feedback positivo). In questa sezione occorre quindi analizzare l’offerta complessiva del sistema portuale (P) e l’offerta dei singoli attori (P-1) al fine di verificare se i due livelli del sistema in oggetto si alimentano a vicenda favorendo la reciprica crescita. Come evidenziato in precedenza [vds. 3.1.1], i prodotti offerti dal sistema portuale possono essere materie prime (es. pesce e pescato in genere), beni (reti, imbarcazioni, ecc.), servizi (ormeggio, servizi correlati all’ormeggio, ristorazione, shopping, ecc.), esperienze (gite in barca, escursioni subacquee, eventi sportivi e di altro genere, regate e competizioni sportive, soggiorni turistici, ecc.) e trasformazioni (università del mare, scuole nautiche, ecc.). Coerentemente ai presupposti teorici lo scopo di questo studio è quello di comprendere le dinamiche turistiche connesse ai porti, cercando di porre attenzione al rapporto esistente fra l’offerta di servizi e l’offerta di esperienze. L’obiettivo consiste nel cercare di verificare, innanzitutto, se nei sistemi portuali si producono consapevolmente esperienze turistiche e, in caso affermativo, nel valutare se esse contribuiscano come sostenuto dal modello ad incrementare il valore dell’offerta portuale. Per avere una misura, seppur molto approssimativa, 11 Nel management il concetto di visione è spesso usato in accostamento a quello di missione. Su questi termini Normann [2002, p. 307] sottolinea come entrambi rappresentino costrutti mentali usati per “creare un’azione collettiva finalizzata”. L’esplicitazione della visione del sistema d’offerta consiste nell’enunciazione della filosofia e della missione del sistema, ovvero all’individuazione degli obiettivi e dei traguardi socioeconomici che il sistema vuole conseguire nel medio-lungo termine. Tali obiettivi possono essere generati internamente al sistema in base alla cultura dello stesso, oppure possono essere indicati dall’organo di governo. Sul tema del finalismo dei sogetti e dei sistemi vedasi fra gli altri Pencarelli [2006]. 9 del valore associato al sistema portuale si è scelto di monitorare il livello dei prezzi dell’ormeggio. V La dimensione dell’immagine complessiva del sistema porto Un sistema vivente è un sistema autonomo che, in quanto tale, ha un identità ed un immagine. L’immagine (reputazione) è la risultante delle dimensioni sistemiche sovra riportate e si configura come il sistema nel suo complesso agli occhi degli osservatori esterni (sovra sistemi) ed interni (sub sistemi). Nella prospettiva sistemica l’immagine o la reputazione di un sistema turistico portuale è quindi la risultante dell’immagine emersa nel consumo degli n servizi e delle n esperienze vissute dai turisti in un dato porto, del loro passaparola e dell’immagine istituzionale comunicata dal sistema stesso. Per ogni sistema portuale è quindi importante comprendere se esiste o meno nella mente dei turisti attuali e potenziali un’immagine del sistema percepita come unitaria (immagine di marchio, Gronroos [2002, p. 343]) e se sussiste coerenza fra l’immagine che percepiscono i sovra-sistemi e i sub-sistemi e quella progettata dall’organo di governo (identità del marchio). In questa sezione occorre valutare la percezione sull’immagine complessiva del sistema porto che hanno i vari interlocutori. Si deve porre attenzione a fare emergere se agli occhi degli stakeholder il porto risulta essere un sistema unitario dotato di una propria identità o se risulta, invece, essere una accolta di componenti priva d’identità sistemica (emergono le immagini dei singoli operatori). Vista la dimensione territoriale del sistema osservato si ritiene opportuno valutare l’immagine aziendale anche monitorando quanto riportato dai mezzi d’informazione di massa (giornali, radio e TV). 10 Bibliografia AA.VV. [2005], Il viaggio: riflessioni sulle scelte e i comportamenti del turista, Sinergie, n° 66. Barabàsi A.L. [2004], La nuova scienza delle reti; Einaudi, Torino. Bateson J., Hoffman D. [2000], Gestire il marketing dei servizi, Apogeo, Milano. Berry L.L., Parasuraman A. [1992], Marketing services, Sperling & Kupfer, Milano. Brunetti F. [1999], Il turismo sulla via della qualità, Cedam, Padova. Brunetti F. [2004], Pervasività d’impresa e relazioni di mercato: quale futuro?, Giappichelli, Torino. 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