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EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO 3 IL FATTO Quanti cyberbulli incoscienti Quando il web diventa mezzo di persecuzione A fine ottobre era uscita una notizia sui giornali locali: cinque ragazzi della nostra età, che frequentano una scuola distante pochi chilometri, erano stati denunciati dai carabinieri per pedopornografia virtuale e diffamazione via internet. Parole pesanti, che ci devono fare riflettere. Cosa era accaduto. Un ragazzo, che era stato assieme ad una ragazzina e poi non lo era più, aveva mandato ad un suo amico una foto imbarazzante della sua ex, questa foto era stata poi condivisa in un gruppo di whatsapp e alcuni ragazzi avevano aggiunto dei commenti pepati. Una amica della ragazzina, che aveva visto questa foto circolare nel gruppo, lo aveva detto alla mamma della sua amica. Questa si era recata a denunciare il fatto ai carabinieri che erano risaliti agli autori della diffusione della foto e li avevano denunciati per pedopornografia virtuale. Ci siamo chiesti quanto si fossero resi conto di cosa avevano fatto prima che i carabinieri li convocassero assieme ai loro genitori. Ma non è stato certo l’unico caso. L’anno precedente in una scuola media di Castelfranco un ragazzo aveva filmato con un telefonino un rapporto sessuale di un suo compagno con una compagna di classe nei bagni della scuola e poi questo filmato era stato diffuso. Anche in questo caso c’era stato l’intervento dei carabinieri una volta che la famiglia della ragazza era venuta a conoscenza dell’esistenza di questo video. Vittima di cyberbullismo era stata anche la ragazzina 14enne che nel febbraio del 2014 si era tolta la vita perché vittima di insulti sul web. E la stessa cosa aveva fatto nel settembre scorso un ragazzo di 27 anni di Vercelli, anche lui preso di mira sui social network. Guardando le statistiche si ricava quanto segue: gli studi condotti da Telefono Azzurro ed Eurispes hanno evidenziato che la vittima ideale per il bullo, secondo il parere degli adolescenti italiani, è principalmente un soggetto debole che non ha sviluppato meccanismi di autoprotezione tali da permettergli di reagire su internet. Inoltre il 70% dei preadolescenti ha ammesso di navigare senza il controllo dei genitori, il 70% ha avuto il suo primo smartphone prima dei 13 anni, il 20% dei ragazzi ha pubblicato su Fb o Instagram foto di cui poi si è pentito. Ci sono poi i casi di foto fatte agli insegnanti in classe, diffuse anche queste sui gruppi whatsapp. Anche in questi casi ci sono stati denunce e provvedimenti disciplinari da parte della scuola. E in alcuni casi abbiamo letto che i genitori sono insorti a difesa dei figli autori di queste foto. Incoscienza o sfoggio di prepotenza e irrisione delle regole? WEB: contro. due generazioni Prima della diffusione dei social network i ragazzi in cerca di nuove amicizie entravano in una comitiva o chiedevano “al figlio della signora di sotto” di giocare nella piazzetta sotto casa. Tipicamente i giochi coinvolgevano di cinque persone ed erano campana, calcio, palla avvelenata. EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO Al giorno d’oggi la questione è abbastanza diversa. I ragazzi trovano nuove amicizie grazie a facebook. I giochi che si usano ora coinvolgono la persona stessa: candy, crush,…. Tutti giochi dietro uno schermo. Se si parla d’amore la storia è ancora più drammatica. Trent’anni fa il tuo “lui” per dimostrarti il suo interesse, ti stupiva con dei fiori, delle serenate sotto casa, un invito… Al giorno d’oggi invece si mettono dei like su instagram. Per conoscere le persone c’erano vari luoghi: la discoteca, la comitiva, il panificio sotto casa. Invece oggi ci si crea un account su meetic.it. Ma dove è finito il contatto? Questi sono solo alcuni esempi per dire che, al giorno d’oggi, è tutto poco reale. Se incontri una persona su internet interagisci con lui e scopri che ti piace, ma poi può capitare di vedersi nella realtà e accorgerti che è completamente diversa, fisicamente e caratterialmente, scoprire che spesso sono lupi travestiti da agnelli e raramente il contrario. E’ questo il rischio degli incontri virtuali, perché si basano sulla sincerità di chi c’è dall’altra parte, sono incontri e conoscenze al buio che possono risultare pericolose per chi è psicologicamente fragile e cadere nella rete di truffatori o profittatori.. Certo i social network hanno facilitato la comunicazione: con una connessione a internet si può parlare in tempo reale anche con chi è dall’altra parte del globo, anche vederne il viso se si ha una webcam. Però si perde il contatto col mondo reale, si rischia di rifugiarsi in un mondo virtuale dove il distacco fisico è la caratteristica dominante. Poi nella rete si trovano tantissime informazioni, ma tante sono sbagliate e possono essere anche condizionanti e non sempre chi vi accede è in grado di distinguere ciò che è corretto da ciò che è falso. Ma il rischio maggiore dei social network è quello della perdita della propria privacy e di non poter capire con esattezza con chi si è connessi. Tanti siti sono infatti organizzati in modo tale da poter condividere tutto della propria vita: ( continua)> 4 Il web ha creato la casa comune mondiale, ma è una casa dove tutti possono celare la loro vera identità, la loro vera natura. >da semplici foto ricordo a riflessioni intime, private, che possono essere viste e lette da chiunque possa entrare in contatto. (Allegretta Marika. Lamia Rosanna) IL PARERE DI UNA MAMMA “Penso che il web sia utile, se usato però in modo moderato e controllato. Infatti nel web si possono incontrare cose utili, informazioni, notizie, consigli, ma anche cose negative come contatti con stalker, truffatori, persone che possono fare del male. In genere i genitori, anche se non sembra, si preoccupano di quanto fanno i loro figli nella rete, perché sanno quello che si può incontrare nel web. Noi genitori ci preoccupiamo soprattutto per quel che può accadere nei social network come facebook, ask.fm, whatsapp perché i ragazzi possono essere controllati, insultati, derisi in svariati modi.” (Andrea Petrella) EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO 5 L’INTERVISTA Quali rischi e quali vantaggi dal web? Parla il maggiore dei carabinieri Sabatino Piscitello “Il bullismo non è una forma di forza –ha affermato il maggiore Sabatino Piscitello- è piuttosto una forma di debolezza…. Il bullo in gruppo si sente forte, da solo no”. Il web nasconde tanti pericoli, spesso ignoti a noi ragazzi. Ne abbiamo parlato con il comandante della compagnia carabinieri di Montebelluna, maggiore Sabatino Piscitello, venuto a trovarci in classe per discutere con noi ragazzi degli aspetti positivi e negativi dei social network. Il maggiore Piscitello ci ha illustrato i pericoli che si corrono utilizzando il web e ci ha dato anche una buona lezione di vita, inoltre ci ha esposto la sua campagna contro il cyber bullismo, ovvero una forma di bullismo tramite web. “Consiste soprattutto nell’utilizzo di fotografie altrui da parte di persone senza scrupoli, che possono nuocere all’incolumità morale della vittima –ha spiegato- quando si mette una fotografia sul web questa può essere carpita da chiunque ed essere utilizzata per fini criminali”. Dall’incontro è emerso che la via di diffusione maggiore di questo fenomeno sono i Social Network. “Alla diffusione di questi link – ha aggiunto- potreste essere coinvolti anche voi, diventando così a vostra insaputa colpevoli o vittime. E in caso di colpevolezza i risvolti penali possono essere molto pesanti e andare da una multa molto salata, al carcere”. Di intrusioni da parte di persone senza scrupoli nelle pagine web altrui possono essere vittime tutti. Anche gli adulti, anche chi ha a che fare ogni giorno con queste situazioni. “Anche a me è successo un episodio dello stesso tipo –ha raccontato il maggiore Sabatino Piscitello- infatti sul mio profilo facebook, social network più conosciuto in tutto il mondo, un presunto hacker ha postato dei link di siti “per adulti” citando il mio nome. In quel caso, per fortuna, sono stato avvisato per tempo da alcuni miei amici e sono riuscito in tempo a risolvere il problema”. Uno dei temi che abbiamo affrontato col comandante della compagnia carabinieri di Montebelluna è stato il bullismo, sia quello tramite internet, sia quello più tradizionale fatto materialmente e non virtualmente. “Il bullismo non è una forma di forza –ha affermato il maggiore Sabatino Piscitello- è piuttosto una forma di debolezza, perché è facile prendere di mira una persona da parte di un gruppo di individui, ma a tu per tu, quando è da solo, è difficile che il bullo agisca. Solo ingruppo si sente forte, da solo no”. Allora è meglio evitare il web? “Ma no –ha spiegato il maggiore- è necessario fare attenzione a quello che si fa quando si entra nei vari siti, ma non bisogna avere paura, perché il web è una risorsa molto importante per tutta l’umanità, ed è per questo che è stato inventato”. (Bors Bogdan, Matteo Merlo) EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO 6 Il Bullismo e il Cyberbullismo Parla la senatrice Laura Puppato “Il web è una grande strada, per navigarci bisogna avere una patente” Per approfondire l’argomento sui pericoli del web abbiamo intervistato la Senatrice della Repubblica Laura Puppato. “Il bullismo è nella maggior parte dei casi una forma di violenza fisica e psicologica a danno dei propri coetanei (compagni di scuola, di attività sportive…)” è così che la senatrice ha introdotto l’argomento. Lei ci ha esposto le cause, le conseguenze e le statistiche riguardanti il bullismo e le sue varie sfaccettature.“I bulli sono perlopiù ragazzi disagiati, che scaricano la loro rabbia e aggressività contro soggetti che ritengono “più deboli” e indifesi” ha continuato.“Le cause più frequenti di atti di bullismo sono l’aspetto estetico: il bullo per esempio si scaglia contro quei coetanei che hanno un difetto fisico; le difficoltà personali dell'aggressore che scarica sugli altri con la violenza; l'orientamento sessuale: il bullo non accetta il diverso; il razzismo: si scaglia contro coloro che appartengono ad un’etnia diversa; il modo di abbigliarsi; l'orientamento politico o religioso.” La senatrice ha anche spiegato una nuova valenza del bullismo: il cyberbullismo. “Nel cyberbullismo il bullo si sbizzarrisce nel web attraverso i social network, chat o attraverso il cellulare ampliando gli insulti e le prese in giro ad un cerchio di persone potenzialmente infinito”. cellulare ampliando gli insulti e le prese in giro ad un cerchio di persone potenzialmente infinito”. “Inoltre l’aggressore agisce rubando profili, password e spiando i messaggi della vittima. A volte vengono creati nei social network dei gruppi, con il solo scopo di insultare e prendere in giro la vittima.” Per questi motivi essa tende ad isolarsi, perdendo amici e avendo problemi in famiglia, in casi estremi certi ragazzi sono arrivati alla tragicità del suicidio. La Senatrice inoltre ha citato una metafora molto efficace: “Il web è una grande strada, per navigarci bisogna avere una patente”. Con questo ci vuole dire che per essere degli internauti dobbiamo utilizzare la rete con responsabilità e a solo scopo di beneficio senza intervenire per colpire gli altri in modo negativo e dannoso. Noi ragazzi abbiamo anche rivolto alcune domande riguardanti i provvedimenti legislativi che lo Stato sta attuando rispetto a questo argomento. La Senatrice Puppato ci ha esposto il disegno di legge contro il bullismo e le sue varianti. Per contrastare questo fenomeno l’articolo di legge viene articolato in tre punti: prevenire, sensibilizzando i ragazzi, facendo delle lezioni sul tema; “curare” le vittime; penalizzare il bullo con un ammonimento verbale, per fargli EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO 7 capire dove ha sbagliato e quali potrebbero essere le conseguenze delle sue azioni. In conclusione, grazie a questo incontro noi ragazzi abbiamo capito che il bullismo è un fenomeno che va assolutamente fermato e se assistiamo a un caso del genere, dobbiamo comunicarlo subito e senza alcun timore ad un adulto, specialmente ai genitori. (Bors Bogdan, Matteo Merlo, Sartor Giovanni) Il bullismo è un fenomeno di cui spesso sentiamo parlare al telegiornale, molte volte però la tv tende a farci notare solo le cose più comode, ovvero solo i casi più gravi, evidentemente per fare più ascolti. La maggior parte delle situazioni mostrano atti di bullismo attraverso i filmati e le foto, perché gli aggressori provano più piacere nel svergognare davanti a tante persone, per alzare il proprio livello nella classe sociale dei giovani e per sminuire la vittima. Molte delle volte spiacevolmente, si sono manifestati casi più pesanti, peggiori della semplice presa in giro. Molte volte le vittime prese in giro, sono state insultate talmente tanto e magari essendo deboli hanno deciso di togliersi la vita! I LUOGHI I luoghi per così dire, dove avviene il bullismo diretto sono: la classe, l’intervallo, i bagni scolastici, la mensa, il cortile e altri … LE VARIE MODALITA’ DEL CYBERBULLISMO 1. Diffondere pettegolezzi, insultare o deridere la vittima attraverso strumenti tecnologici o social network. 2. Postare o inoltrare informazioni non reali, foto o video allo scopo di rovinare la reputazione sociale della vittima. 3. Prendere possesso dell’account della vittima e a nome di quest’ultima, inviare messaggi offensivi o pubblicare messaggi offensivi facendo finta di essere la vittima, a sua insaputa. EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO 8 IL BULLISMO SUI GIORNALI Pordenone, ragazzina scrive ai compagni: "Adesso sarete contenti". E si lancia dal balcone Brindisi, bullismo a scuola: ragazza insultata e picchiata dal compagno di classe Augusta, bambina di 11 anni derisa e NO AL BULLISMO molestata: denunciati tre bulli Bullismo a Bologna, ragazzo ferito alla gola e chiuso a chiave nel bagno BabyNO estorsori le caramelle, tre dodicenni TOperBULLYING sospesi dal preside Bullismo a Lecce, fanno stendere sui binari un 12enne e gli sparano con un fucile ad aria compressa Razzismo, a Lecce undicenne di colore picchiato e insultato dai compagni di scuola: "Sei nero" EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO 9 IL BULLISMO SUI GIORNALI Puglia, legano un disabile all'albero col nastro adesivo e postano la foto su Facebook: è caccia ai bulli Bullismo sullo scuolabus, sette minori denunciati Obbligavano i coetanei a ripulire gli sputi sui vetri e a dare testate ai finestrini NO AL BULLISMO Vercelli, si impicca un giovane vittima dei bulli Bullismo: bimba aveva le coliche, il ricovero svela vessazioni dei compagni Insulta e sgambetta la compagna di classe NO disabile. Poi TO mette BULLYING il film sul web Dodicenne napoletano cambia scuola "I miei compagni dicono che puzzo" Uno studente su due: "Io, vittima di un bullo" Inchiesta del mensile Studenti Magazine alla luce dei più recenti fatti di cronaca. Dai dati emerge che il 66% dei ragazzi intervistati ha raccontato di essere stato, almeno una volta, testimone attivo o passivo di atti di bullismo EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO 10 IL BULLISMO SUI GIORNALI Costretto a rubare a casa e a scuola Due "bulli" arrestati dalla polizia NOdisabile AL BULLISMO Tormentano per scommessa Denunciati otto quindicenni a Messina NO TO BULLYING Scoppia una lite 'virtuale', ma le botte sono o vere Roma, due ragazzine 15enni hanno aggredito una loro amica a causa di uno scambio di messaggi poco gentili intercorsi il giorno precedente fra le ragazze su un sito internet Secondo noi il bullismo è poco espresso, in quanto la maggior parte delle persone mentono sul fatto di aver subito atti di bullismo; questo provoca un aumento di situazioni in cui una determinata persona viene presa di mira per poi essere perseguitata. Se si è presi di mira raramente lo si fa sapere, magari per paura di non creduti o per poca fiducia nell'adulto, magari perché ci si sente fragile e debole e si teme per la propria incolumità fisica, o perché si ha paura di essere deriso e umiliato, di venire escluso in misura maggiore di quanto non stia già accadendo e peggiorando così ulteriormente la situazione. Nelle scuole secondarie di I° la percentuale è molto alta, sia per chi ha dichiarato di aver subito atti di bullismo sia per chi ha dichiarato di fare bullismo: il primo è infatti al 30,4% mentre il secondo è al 34,1%. La percentuale maggiore delle vittime del bullismo sono i ragazzi con il 52% mentre al 48% le ragazze; molto spesso sono i ragazzi nel compiere atti di bullismo, tanto che la percentuale corrisponde al 57%, mentre per quanto riguarda le ragazze la percentuale è del 43%. (Francesca B., Marco F., Federico M. e Adriano Z.) EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO 11 I GIOVANI RACCONTANO a cura di tutti gli allievi della classe Quella volta in cui mi sono sentito a disagio…… “Quando ero in prima media mi insultarono…” “Quando ero piccolo, all'asilo gli altri approfittavano della mia bontà, mi rubavano la merenda e a volte mi spingevano…” “Quando frequentavo le elementari, mi capitò di essere accusato di aver fatto lo sgambetto ad un mio compagno, in realtà io stavo correndo, l'insegnante riprese me mentre il vero colpevole era lui…” “Tempo fa ero andato in campeggio al mare, con alcuni amici dei miei genitori. Siccome loro andavano ogni anno, avevano già amici, ma io mi sono annoiato a morte perché non volevano che giocassi con loro…” “Alle elementari venivo spesso preso in giro da un ragazzo della mia stessa classe che minacciava di picchiarmi dopo la scuola.” “Poco tempo fa a catechismo un ragazzo iniziò a prendermi in giro, cosa a cui ero abituata, ma questa volta andai dalle catechiste e insieme a loro e al 'bullo' trovammo una soluzione cosicché non avvenissero più fatti di questo genere.” “Le persone che mi conoscono mi prendono in giro per i capelli che ho.” “I compagni mi prendono in giro per i pantaloni che indosso.” “Un giorno quando ero alle elementari andai a scuola vestita con un vestito scozzese, quasi tutti i miei compagni di classe hanno riso di me e mi sono sentita male”. “mentre giocavo con dei miei amici loro mi chiamavano con dei nomignoli per prendermi in giro. Andarono avanti per parecchi giorni. allora ho deciso di non giocare ma hanno cominciato anche a scuola, i miei genitori hanno parlato con i loro genitori e le cose si sono sistemate.” “Quando ero a catechismo e avevo circa otto anni, sono stata rinchiusa in un bagno da alcuni ragazzi più grandi di me, ed ho pianto e gridato finché una catechista è venuta in mio soccorso”. “Un giorno stavo giocando al parco con dei miei amici, giocammo tranquilli finché un mio amico non commise “un fallo di mano”. Io dissi che era “mano”, ma lui rispose che non lo era e mi insultò e io ci rimasi male.” EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO 12 “Quando avevo cinque anni sono stata derisa da tre bambine della mia età, perché avevo iniziato a portare gli occhiali. Queste bambine non mi lasciarono più giocare e fare qualcosa insieme a loro solo perché portavo gli occhiali.” “A febbraio mi stavo per dirigere verso casa, quando mi chiamarono dei ragazzi insultandomi. Questa situazione andò avanti per molti giorni ma io non seppi reagire, solo grazie ad un mio amico riuscì a liberarmene.” “Un giorno mia madre mi fece indossare dei panni ridicoli e quando sono andata a scuola mi hanno preso in giro.” “Quando era in prima media mi insultarono ma grazie all'aiuto di un professore il ragazzo che mi aveva insultata capì l'errore e mi chiese scusa”. EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO 13 UNA PAGINA DI SLOGAN contro il bullismo a cura di tutti gli allievi della classe -Diventiamo amici, non su ƒacebook, ma nella realtà. -Evitare insulti è meglio per tutti. -Brutte parole non fanno belle persone. -Se un bravo ragazzo vuoi diventare, le regole non devi scordare. -Se nel web vuoi navigare, il cervello devi attivare. -Comunicare bene per vivere meglio. -Bullo non è bello perché senza cervello. -I bulli fanno la fine dei bulloni... si arrugginiscono e basta. -E' facile fare il bullo, quelli veramente forti aiutano gli altri. -Accendiamo la luce e spegniamo il bullismo. -Naviga meglio, vivi meglio! -+ Rispetto -Bullismo -Problemi. -Se sul web vuoi navigare, la patente devi guadagnare. -Bullo = Citrullo. Non si diventa forti prendendo in giro gli altri. EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO STOP AL BULLISMO Se al cyber bullo risponderai Il suo interesse aumenterai, Ma bisogna avvertire la polizia Prima di bussare al loro ufficio apposito Bisogna registrare e tenere a deposito Ogni comunicazione del cyber bullo Per consentire loro di arrestare il citrullo Usare internet è virtuoso Se sai come fare Se ascolti i consigli in modo coraggioso Nessuno potrà farti del male Tenere traccia di tutto è il modo di fregare il farabutto E nei casi peggiori, cambiare il tuo numero Sarà una delle cose migliori Se ti capita questa avventura Confidala a qualche tuo amico Se avverti i tuoi genitori è 'fico' Se la cosa continua oltre ogni frenesia è bene andare insieme ai tuoi dalla polizia Dall’Omo Federico, Marino Filippo, Petrella Andrea, Sepulveda Joshua, Suarez Emanuel 14 EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO SENTIMENTI IN POESIA UNA RETE CHE IMPRIGIONA Non cadete nella prigione della rete Non vi conoscono per quello che siete! C’ è un mondo che ti aspetta Dove c’ è gente che ti rispetta Ma il bello è che ci sei e vali più di quel che hai Non importa quanti amici tu avrai Ne bastan due e solo più non sarai. COME DUE ARTERIE DELLO STESSO CUORE Come due rami su un albero Distaccati ma vicini Uniti da un unico tronco C’è chi sopporta con fatica il peso delle fronde Chi lo regge o chi in qualche modo ci convive Devi tenere testa al tuo dolore Come fanno questi rami Ma ognuno risponde in modo diverso alla vita. E per questo ti dico: goditi bellezze e gioventù, guarda questo mondo con occhi diversi amalo in tutti i suoi aspetti e quando pensi che tutto vada male comincerai veramente ad amare. Allegretta Marika, Tessariol Alessia 15 EDIZIONE SPECIALE- I GIOVANI E IL BULLISMO 16 Manifesto: Veronica Cescato Slogan: Federico Merlo Questo manifesto esprime l’importanza dell’attenzione che bisogna adottare quando si naviga sul web. Abbiamo scelto come soggetto un giovane senza volto perché sul web si può essere se stessi ma si possono assumere “tanti volti” specie quando si utilizzano i “social network”.