autorama - Hub Comunicazione

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autorama - Hub Comunicazione
AUTORAMA
VEGA EDITRICE - ANNO 53 - N. 506 - Supplemento al N° 186 Gennaio/Febbraio 2010 Il Mondo dei Trasporti
Da marzo a dicembre
il venerdì alle ore 20.30
Da marzo a dicembre
il venerdì alle ore 20.30
Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori
VOLKSWAGEN / POLO ELETTA AUTO DELL’ANNO 2010
La compatta dei desideri
I giurati hanno premiato il completo pacchetto di dotazioni di sicurezza,
i motori moderni e parsimoniosi, il prezzo accessibile. Il riconoscimento internazionale
corona il successo di mercato della quinta generazione della bestseller
Volkswagen. Dalla scorsa estate gli ordini raccolti hanno superato le 130mila unità.
Fabio Basilico
VERONA - A coronamento di un
anno entusiasmante, Volkswagen Polo è stata eletta “Auto
dell’Anno 2010”. I 59 giurati
provenienti da 23 Paesi hanno
così decretato il successo della
nuova compatta tedesca. “La
nuova Polo - ha dichiarato Martin Winterkorn, Presidente del
Consiglio di Amministrazione
del Gruppo Volkswagen - rappresenta in maniera ideale l’abilità ingegneristica tedesca e
of fre tecnologie di punta. È
un’auto giovanile, “fresca” e adatta a tutti i mercati del mondo. La quinta generazione della
nostra bestseller è senza compromessi ancora più orientata
alle aspettative dei nostri clienti. Siamo molto contenti per
questo riconoscimento che conferma la bontà del nostro lavoro”.
L’elezione dell’Auto dell’Anno è una delle più antiche e
rinomate in Europa. Dal 1964
vengono premiate le migliori
automobili introdotte ogni anno
sul mercato. Nella classifica
generale, Fiat guida il gruppo
dei costruttori con 9 vittorie, seguita da Renault con 6, Ford
con 5, Citroën, Opel e Peugeot
con 3, Volkswagen, Alfa Ro meo, Auto Union/Audi, Rover,
Simca e Toyota con 2, Lancia,
Austin, Nissan, NSU, Mercedes-Benz e Porsche con 1. L’ultima vittoria di una Volkswagen
risale al 1992: la Golf terza generazione conquistò il primo
posto davanti a Opel Astra e Ci-
Audi / La nuova A8 ammiraglia tedesca all’avanguardia della tecnica a pag. 4
Dacia / Duster lancia la sfida al mercato delle fuoristrada
a pag. 14
segue a pagina 2
AUTORAMA
Anno 53 N° 506 - Abbinato al N° 186 Gennaio/Febbraio 2010
Il Mondo dei Trasporti
La compatta dei desideri
segue dalla prima pagina
troën ZX. I giurati hanno scelto
la nuova Polo che, con 347
punti, ha preceduto la Toyota
iQ (337) e la nuova Opel Astra
(221). Hakan Matson, Presidente della Giuria, in occasione
della proclamazione della vincitrice a Madrid, ha dichiarato:
“La Polo ci ha convinti specialmente per il suo completo pacchetto di dotazioni di sicurezza
e per i motori moderni. Per esempio, con la Polo BlueMotion la gamma propone una vettura molto parsimoniosa e, al
tempo stesso, dal prezzo accessibile”.
Dopo avere conquistato i
pre mi “Migliore auto 2009”
della rivista “auto motor und
sport”, “Volante Verde” e “Vo-
lante d’Oro” della casa editrice
“Springer” e, più di recente,
“Au to Trophy” della rivista
“Autozeitung”, il titolo di Auto
dell’Anno 2010 conclude nel
modo migliore l’annus mirabilis della Polo.
La Polo non ha convinto soltanto la giuria: dalla sua introduzione sul mercato all’inizio
della scorsa estate fino a oggi,
so no oltre 130mila gli ordini
raccolti per questa vettura punto di riferimento nella propria
classe. La Polo è disponibile
con la dinamica carrozzeria 3
porte o nella confortevole versione 5 porte. Inoltre, con un
consumo di soli 3,3 litri per 100
km, la Polo BlueMotion si distingue nel panorama mondiale
come cinque posti economica e
amica dell’ambiente.
2
AUTO DELL’ANNO: Dal 1964 un premio che fa tendenza
ANNO
PRIMA
PUNTI
SECONDA
PUNTI
TERZA
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
Rover 2000
Austin 1800
Renault 16
Fiat 124
NSU Ro80
Peugeot 504
Fiat 128
Citroen GS
Fiat 127
Auto Union Audi 80
Mercedes-Benz 450
Citroen CX
Simca 1307-1308
Rover SD1
Porsche 928
Simca Horizon
Lancia Delta
Ford Escort
Renault 9
Auto Union Audi 100
Fiat Uno
Opel Kadett
Ford Scorpio
Opel Omega
Peugeot 405
Fiat Tipo
Citroen XM
Renault Clio
Volkswagen Golf
Nissan Micra
Ford Mondeo
Fiat Punto
Fiat Bravo
Renault Scenic
Alfa Romeo 156
Ford Focus
Toyota Yaris
Alfa Romeo 147
Peugeot 307
Renault Megane
Fiat Panda
Toyota Prius
Renault Clio
Ford S-MAX
Fiat 500
Opel Insignia
Volkswagen Polo
76
78
98
144
197
119
235
233
239
114
115
229
192
157
261
251
369
326
335
410
346
326
337
275
464
356
390
312
276
338
290
370
378
405
454
444
344
238
286
322
281
406
256
235
385
321
347
Mercedes-Benz 600
Autobianchi Primula
Rolls-Royce Silver Shadow
Bmw 1600
Fiat 125
Bmw 2500/2800
Autobianchi A112
Volkswagen K70
Renault 15/17
Renault 5
Fiat X1/9
Volkswagen Golf
Bmw Serie 3
Auto Union Audi 100
Bmw Serie 7
Fiat Ritmo
Opel Kadett
Fiat Panda
Opel Ascona
Ford Sierra
Peugeot 205
Renault 25
Lancia Y10
Audi 80
Citroen AX
Opel Vectra
Mercedes Classe SL
Nissan Primera
Opel Astra
Fiat Cinquecento
Citroen Xantia
Volkswagen Polo
Peugeot 406
Ford Ka
Volkswagen Golf
Opel Astra
Fiat Multipla
Ford Mondeo
Renault Laguna
Mazda 6
Mazda 3
Citroen C4
Volkswagen Passat
Opel Corsa
Mazda 2
Ford Fiesta
Toyota iQ
64
51
81
69
133
77
96
121
107
109
99
164
144
138
231
239
301
308
304
386
325
261
291
238
252
261
215
258
231
304
264
292
363
293
266
269
325
237
244
302
241
267
251
233
325
320
337
Hillman Imp
Ford Mustang
Oldsmobile Toronado
Jensen FF
Simca 1100
Alfa Romeo 1750
Renault 12
Citroen SM
Mercedes-Benz 350 SL
Alfa Romeo Alfetta
Honda Civic
Auto Union Audi 50
Renault 30 TS
Ford Fiesta
Ford Granada
Auto Union Audi 80
Peugeot 505
Austin Metro
Volkswagen Polo
Volvo 760
Volkswagen Golf
Lancia Thema
Mercedes-Benz Classe E
Bmw Serie 7
Honda Prelude
Volkswagen Passat
Ford Fiesta
Opel Calibra
Citroen ZX
Renault Safrane
Mercedes-Benz Classe C
Opel Omega
Audi A4
Volkswagen Passat
Audi A6
Peugeot 206
Opel Zafira
Toyota Prius
Fiat Stilo
Citroen C3
Volkswagen Golf
Ford Focus
Alfa Romeo 159
Citroen C4 Picasso
Ford Mondeo
Volkswagen Golf
Opel Astra
PUNTI
31
18
59
61
94
76
79
105
96
95
90
136
107
135
203
181
199
255
252
157
156
191
273
175
234
194
214
183
213
244
192
272
246
248
265
248
265
229
243
214
241
228
212
222
202
223
221
CITROËN / SULLA C1 STYLE CONTENUTI RICERCATI E RAFFINATI
MILANO - La proposta C1 si arricchisce con un’offerta speciale che strizza l’occhio agli estimatori della filosofia giovanile
e dinamica e a chi apprezza in
un’automobile i dettagli ricercati e raffinati. La serie speciale
si chiama C1 Style e Citroën la
presenza come moderna, giovane, compatta e attrattiva. Insomma, in perfetta sintonia con
lo spirito Créative Tecnologie
che oggi identifica la marca del
Double Chevron. Particolarmente adatta a una clientela
giovane e dinamica, o comunque a tutti coloro che al mondo
giovane e dinamico si vogliono
rifare, C1 Style stupisce per i
suoi eleganti particolari satinati
e per il suo rapporto prezzo/dotazione particolarmente competitivo. In versione Airdream tre
porte il prezzo di listino chiavi
in mano è di 11.430 euro, che
diventano 11.780 euro per la
cinque porte.
La nuova Serie Speciale è allestita partendo dalla versione
Perfect, arricchita con numerosi
dettagli ricercati e raffinati, come le conchiglie dei retrovisori
in color grigio satin e i cerchi in
lega 14”. La cura del particolare
si riscontra anche negli interni,
dove i dettagli satinati donano
un tocco di luminosità e modernità, conferendo alla vettura lo
stile moderno che la contraddistingue. L’equipaggiamento di
intrattenimento di alto livello è
il fiore all’occhiello della vettura, impreziosita da un’esclusiva
dotazione, che la rende il punto
di riferimento della categoria:
Radio Alpine di ultima generazione con connettività Bluetooth e sintolettore CD compati-
Stile in movimento
La serie speciale si presenta moderna, giovane, compatta e attrattiva.
Insomma, in perfetta sintonia con lo spirito Créative Tecnologie
che oggi identifica la marca del Double Chevron. Un mix di eleganza
e dinamismo a prezzi particolarmente competitivi.
bile con il formato Mp3 e dotato di ingressi ausiliari USB e
AUX IN; Dock iPod che permette di collegare un iPod o un
iPhone e prevede un adattatore
in dotazione per ogni modello
di iPod, compreso il nuovissimo Nano 5g (il dispositivo si
controlla tramite la radio, il cui
schermo permette al conducente di visualizzare i menù e i titoli dei brani, senza distrarsi
dalla guida); coppia di altoparlanti Alpine 180 W con prestazioni audio di alto livello.
La motorizzazione benzina
1.0 68 cv della Citroën C1 Style
è un riferimento in termini di
protezione ambientale, grazie
al le sue ridotte emissioni di
CO2 (106 g/km). La piccola city car francese si conferma la
vet tura con minori emissioni
più venduta in Europa, rafforzando l’impegno della Casa
d’oltralpe nei confronti del rispetto ambientale.
3
“
Un’auto per tutte
le stagioni, capace
di garantire un
elevato piacere
di guida in ogni
situazione di
marcia. Grazie
alle caratteristiche
tecniche e
funzionali della
capote in tessuto
con sistema
di apertura e
chiusura
automatico,
la Cabriolet
della Classe E
è un punto
di riferimento
assoluto nel
segmento.
Viola d’Irsi
STOCCARDA - Accattivante, emozionante, scoperta. È la nuova Classe E Cabriolet, il modello che completa la gamma Classe E proponendo una due posti
con la sua classica capote in
tessuto. Ma non ci si inganni:
questa è un’auto per tutte le stagioni, non solo per le gita estive
open air. La possibilità di utilizzare la vettura tutti mesi dell’anno è del resto sempre stata
la priorità dei progettisti Mercedes-Benz. Con la nuova Classe
E Cabriolet, la stagione per
viaggiare open-air non finisce
mai. Infatti, mentre molte sue
colleghe in autunno scompaiono dalle strade, la Classe E Cabriolet - che è lunga 4.698 mm,
larga 1.786 mm e alta 1.402
mm - garantisce il massimo piacere di guida e comfort anche
con la capote chiusa.
PRODIGI
PER IL COMFORT
Quest’ultima si apre e si
chiude in modo completamente
automatico in 20 secondi, anche
in marcia fino a una velocità di
40 km/h. La capote trova posto
in un alloggiamento dietro la
paratia posteriore. Un avvolgibile orientabile separa l’alloggiamento della capote dal vano
bagagli e per poter chiudere il
tetto questo elemento deve essere chiuso. Se la vettura rimane scoperta, è possibile far scorrere l’avvolgibile all’indietro: in
questo modo, la capacità del
bagagliaio aumenta di 90 litri a
390 litri. La nuova Cabriolet è
dotata della possibilità di carico
passante di serie, così come di
un nuovo sistema meccanico
per agevolare la salita e la discesa dei passeggeri posteriori,
denominato “sistema Ea syEntry”.
La capote è a isolamento acustico di serie: ciò vuol dire
che anche viaggiando a tetto
chiuso, la nuova Classe E Cabriolet risulta una delle vetture
più silenziose nel segmento delle decappottabili a quattro posti
Anno 53 N° 506 - Abbinato al N° 186 Gennaio/Febbraio 2010
Il Mondo dei Trasporti
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MERCEDES-BENZ / ANCHE LA CABRIOLET PER COMPLETARE LA CLASSE E
Feeling assoluto
con capote in tessuto. Il sistema
di insonorizzazione particolarmente sofisticato della capote
determina una riduzione dei livelli del suono chiaramente percepibile all’interno dell’abitacolo in confronto alle coperture
in tessuto di tipo tradizionale.
In questo modo si attutiscono
meglio i rumori esterni di altri
veicoli e la rumorosità del
vento. In sostanza, la differenza
è percepibile già a una velocità
di 80 km/h circa, quando, ad esempio, si attraversa una galleria o si sorpassa una colonna di
veicoli industriali. Alle andature
più elevate, la capote con isolamento acustico è in grado di
dimostrare ancora più efficacemente i suoi vantaggi, consentendo, per esempio, di conversare senza alzare il tono della
voce. Ovviamente, la capote è
impermeabile all’acqua e al
vento, ed è in grado di affrontare senza problemi qualsiasi impianto di autolavaggio. Infine,
con uno spessore complessivo
di 23,5 mm vanta un elevato
isolamento termico.
Mercedes-Benz ha introdotto
in anteprima mondiale il frangivento antiturbolenza nel 1989
sui modelli SL. Nel 2004, sul
modello SLK, è stato invece introdotto, sempre in anteprima
mondiale, il riscaldamento per
la zona della testa Airscarf. La
Classe E Cabriolet monta l’evoluzione dei due dispositivi. Aircap è un nuovo frangivento automatico che può essere attivato
con la pressione di un pulsante
e riduce notevolmente le turbolenze nell’abitacolo, creando
una bolla d’aria calda all’interno dell’abitacolo. Al tempo
stes so, questa soluzione offre
notevoli vantaggi in termini di
praticità rispetto ai tradizionali
frangivento angolari: non occorre più una faticosa installazione, i due sedili singoli posteriori rimangono liberi e la linea
del la fiancata della Cabriolet
non viene interrotta. Due sono i
componenti del sistema Aircap:
un’aletta estraibile di circa 6
centimetri con rete nel telaio
del parabrezza e uno schermo
antiturbolenza tra i sedili poste-
riori.
La funzione dei componenti
è convogliare il flusso d’aria al
disopra dell’abitacolo, limitare
attraverso la rete anteriore il fastidioso calo di pressione che
solitamente si crea all’interno
della vettura e ridurre le correnti di riflusso per mezzo dello
schermo antiturbolenza posteriore. Oltre ad aumentare comfort e benessere per gli occupanti, la riduzione delle turbolenze consentita dall’attivazione
dell’Aircap (estraibile fi no a
160 km/h e utilizzabile anche
alla massima velocità di marcia) contribuisce a ridurre i livelli di rumorosità.
UNA SCIARPA
INVISIBILE
Airscarf funziona come una
sciarpa invisibile in grado di riscaldare il collo e la nuca degli
occupanti: è integrato negli
schienali dei sedili anteriori ed
emette aria calda attraverso i
poggiatesta. Per Classe E Cabriolet, gli ingegneri Mercedes
hanno ulteriormente perfezionato questa esclusiva innovazione:
in questo modello, al di là della
regolazione in altezza dei poggiatesta, la bocchetta del sistema di riscaldamento può essere
ruotata di 36 gradi verso l’alto
o verso il basso, per mezzo di
un’apposita manopola. In questo modo, il guidatore e il passeggero anteriore possono sempre provare il piacere di questo
esclusivo riscaldamento della
zona del collo, a prescindere
dalla propria statura.
La nuova cabrio è all’avanguardia anche in termini di motorizzazioni: i nuovi propulsori
diesel e benzina a iniezione diretta coniugano efficienza elevata e ottimale erogazione della
potenza. L’importante riduzione
dei consumi di questo modello
è stata ottenuta grazie ai nuovi
propulsori e a una serie di ulteriori accorgimenti, tra cui la regolazione secondo necessità
della pompa del servosterzo e
di alimentazione del carburante,
l’utilizzo di pneumatici con
bassa resistenza al rotolamento,
il comando dell’alternatore in
base alla situazione di marcia e
alla tensione di bordo e l’aerodinamica. Vantando un Cx di
0,28, Classe E Cabriolet stabilisce un nuovo record tra le vet-
ture del segmento, rinnovando
la lunga tradizione di successi
della gamma Classe E in termini aerodinamici.
L’elenco delle versioni e relative motorizzazioni comprende: E 220 CDI BlueEFFICIENCY da 125 kW/170 cv, E 250
CDI BlueEFFICIENCY da 150
kW/204 cv, E 350 CDI BlueEFFICIENCY da 170 kW/231 cv,
E 200 CGI BlueEFFICIENCY
da 135 kW/184 cv, E 250 CGI
BlueEFFICIENCY da 150
kW/204 cv, E 350 CGI BlueEFFICIENCY da 215 kW/292 cv
ed E 500 da 285 kW/388 cv.
La nuova Cabriolet offre tutta la gamma di innovazioni per
la sicurezza firmata MercedesBenz Classe E. Tra le dotazioni
specifiche della due porte scoperta figurano, ad esempio, la
protezione antiribaltamento, i
montanti anteriori rinforzati con
due elementi tubolari supplementari e i montanti centrali a
innesto. Inoltre, si tratta della
prima Cabriolet Mercedes a essere dotata di airbag per la testa.
La protezione antiribaltamento consiste di due robuste
staffe con un diametro di 35
millimetri rispettivamente, integrate nei poggiatesta posteriori
dietro lo schienale del sedile. In
base a movimenti di sbandamento estremi o elevate accelerazioni conseguenti a un impatto, un sensore conico di ribaltamento è in grado di determinare
un potenziale pericolo per gli
occupanti. Non appena il sensore invia un apposito segnale, le
molle precaricate dei roll-bar
vengono immediatamente attivate. Di conseguenza, entrambi
i roll-bar integrati nei poggiatesta fuoriescono e raggiungono
in poche frazioni di secondo la
posizione di protezione, dove
vengono bloccati automaticamente. Insieme con i robusti
mon tanti anteriori, le staffe
d’ac ciaio rappresentano una
protezione antiribaltamento efficace. I montanti centrali “a innesto” vantano un sistema di
collegamento particolarmente a
prova di crash, poiché affondano nelle soglie laterali. Una base in acciaio ad alta resistenza
sostiene il montante posteriore
internamente, puntellandolo
contro la traversa dei sedili posteriori.
PROTEZIONE
GARANTITA
La capote della nuova Classe E Cabriolet si apre e si chiude in modo completamente
automatico in venti secondi (in alto), anche in marcia fino a una velocità di 40 chilometri orari.
Gli airbag di serie sono sette
(frontali, sidebag lato guida e
passeggero, kneebag per il guidatore e airbag per la testa), a
cui si aggiungono pretensionatori e limitatori della forza di ritenuta su tutti i sedili, come pure
poggiatesta attivi per il guidatore e il passeggero anteriore. A richiesta, la vettura può essere dotata anche di sidebag per il vano
posteriore. Tra gli altri equipaggiamenti per la sicurezza figurano il sistema di rilevamento dei
segni di affaticamento “Attention Assist”, il sistema di protezione preventiva degli occupanti
Pre-Safe, la moderna tecnica di
illuminazione “Intelligent Light
System”, il cofano motore attivo
e il Tempomat con regolazione
della distanza “Distronic Plus”.
Contenuti d’avanguardia che
fanno della nuo va cabrio un
vero punto di riferimento.
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AUDI / LA NUOVA A8 PROPONE SPORTIVITÀ, TECNOLOGIA INNOVATIVA E COMFORT AL TOP
Dinamica da capogiro
Fabio Basilico
VERONA - Audi lancia la berlina
più sportiva nel segmento lusso.
La sportività è certamente l’elemento più caratterizzante la
nuova ammiraglia A8. Un concetto che si declina in una serie
di elementi identitari che qualificano la ricercata vettura tedesca come un punto di riferimento del mercato. La nuova A8 che sarà disponibile nelle concessionarie dai primi mesi di
quest’anno - dimostra l’avanguardia della tecnica che contraddistingue il marchio dei
Quattro anelli con la sua leggera carrozzeria in alluminio, i
motori potenti e altamente efficienti, il sistema di comando
MMI ulteriormente perfezionato (il sistema viene comandato
tramite touchpad), i nuovi sistemi di assistenza, i fari completamente in tecnologia LED. A
ciò si aggiunge un abitacolo elegante, che raggiunge livelli di
accuratezza tipici della lavorazione artigianale.
Esternamente, la nuova A8
ha una sagoma omogenea, come se fosse stata modellata da
un volume pieno. La linea del
tetto tipica di una coupé rende
le sue forme filanti. Con 5.137
mm di lunghezza, 2.992 mm di
passo, 1.949 mm di larghezza e
1.460 mm di altezza, la berlina
vanta dimensioni di rilievo. In
lunghezza e larghezza, l’A8 supera nettamente tanto il modello precedente quanto la concorrenza. L’altezza, invece, è ridotta e le proporzioni confermano
la dinamicità della linea. L’A8
esibisce il single-frame con orgoglio, un vero tratto distintivo.
Incorniciato in un bordo cromato, si presenta con un nuovo
look: plastico, tridimensionale e
curato nei dettagli.
Elemento distintivo sono i
fari xeno plus e gli innovativi
fari completamente in tecnologia LED, che l’Audi ha introdotto per prima sulla sportiva
R8. Come integrazione dei fari
xeno plus sono disponibili i fari
direzionali adattivi “adaptive
light” che comandano i moduli
orientabili in modo da garantire
sempre l’illuminazione ottimale
in corrispondenza degli incroci,
o guidando su strade secondarie
e in autostrada. Le nuove luci
All-weather (luci che si adattano automaticamente alle condizioni meteo), integrate nei fari,
“
L’ammiraglia tedesca, che sarà disponibile a breve, dimostra
l’avanguardia della tecnica che contraddistingue il marchio
dei Quattro anelli. L’abitacolo elegante e avanzato raggiunge
livelli di accuratezza tipici della lavorazione artigianale.
sostituiscono i fendinebbia. Nel
punto delle prese d’aria in cui
generalmente venivano collocati i fendinebbia, invece, sono sistemati ora i sensori ruota dell’“adaptive cruise control” con
funzione Stop & Go (a richiesta).
Come modulo aggiuntivo,
Audi offre la regolazione dinamica della profondità dei fari:
un ulteriore sviluppo del controllo automatico degli abbaglianti. Una videocamera davanti al retrovisore interno riconosce gli altri veicoli dalla loro
illuminazione. Un computer
adatta la luce della vettura in
mo do dinamico garantendo
sempre un’illuminazione ottimale.
Vista di profilo, la nuova A8
appare protesa in avanti. Grandi
cerchi, da 17” a 21” di diametro, riempiono i passaruota,
protesi verso l’esterno. In coda,
il labbro aerodinamico evidenzia la linea slanciata della vettura, accentuata da superfici fortemente plastiche. Una cromatura
sottolinea la larghezza del la
vettura.
Anche i gruppi ottici posteriori generano un fascio di luce
che ha un effetto tridimensionale e incisivo. Anch’essi sono
rea lizzati con tecnologia a
LED, con 72 diodi luminosi per
unità.
L’abitacolo è molto più largo, arioso e luminoso del modello precedente e vanta come
elemento distintivo il cosiddetto
arco “wrap-around”, ampio e
av volgente, che costituisce
un’elegante plancia di bordo simile a quella di uno yacht. Il
tunnel centrale è largo e piano.
Plancia di comando ideale dal
punto di vista ergonomico, ospita i dispositivi di regolazione
del climatizzatore automatico e
il terminale del sistema di comando multimediale MMI, che
qui si presenta in una nuova
versione, con una configurazione chiaramente strutturata in tre
zone, una delle quali è riservata
all’audio.
Il climatizzatore automatico
comfort regola la temperatura
all’interno dell’abitacolo in due
diverse zone, a richiesta anche
in quattro. Inoltre, è possibile
scegliere tre modalità di regolazione (intensità bassa, media e
alta) con cui cambia anche il tipo di ventilazione. Per l’inverno, infine, è disponibile una
quar ta variante che riscalda
maggiormente il vano piedi.
I sedili anteriori sono regolabili elettricamente di serie in
dodici posizioni. Ancora più
lusso è garantito dai sedili comfort, regolabili in 22 posizioni,
dotati anche di sostegni laterali.
Su una grande e lussuosa berlina Gran Turismo come la nuova
A8 anche i passeggeri posteriori viaggiano in prima classe. A
richiesta, Audi offre il divano
posteriore anche con una versatile regolazione elettrica per i
sedili esterni.
A8 debutta sul mercato con
due motori V8, un benzina e un
TDI. Il 4.2 FSI ha una potenza
di 372 cv e una coppia massima
di 445 Nm a 3.500 giri. In 5,7
secondi accelera la A8 fino a
100 km/h e la velocità massima
è limitata elettronicamente, come per tutte le motorizzazioni,
a 250 km/h. Nel ciclo UE il potente motore a benzina si accontenta di 9,5 litri ogni 100
chilometri, una riduzione di 1,4
litri o del 13 per cento rispetto
al modello precedente, con un
incremento di potenza di 22 cv.
Le emissioni di CO2 sono di
soli 219 grammi al chilometro.
Il 4.2 TDI eroga 350 cv e sviluppa una coppia di 800 Nm,
disponibile già fra 1.750 e
2.750 giri. Per passare da 0 a
100 km/h impiega 5,5 secondi.
La potenza erogata è aumentata
di 24 cv e la coppia di 150 Nm,
mentre i consumi standard sono
scesi di 1,8 litri/100 km, una riduzione di ben il 19 per cento.
La nuova A8 4.2 TDI consuma
appena 7,6 litri ogni 100 chilometri, corrispondenti a emissioni di CO2 di 199 g/km.
Per tutti i motori, in fase di
frenata, il sistema di recupero
converte l’energia cinetica in
energia elettrica che viene temporaneamente accumulata nella
batteria. Ai due motori V8 si
aggiungerà, poco dopo il lancio
sul mercato, il 3.0 V6 TDI: eroga 250 cv e scarica sull’albero
motore 550 Nm di coppia a regimi compresi fra 1.500 e 3.000
giri; vale a dire: 17 cv e 100
Nm più di prima. Il V6 diesel
accelera la A8 da 0 a 100 km/h
in 6,6 secondi. In media si accontenta di soli 6,6 litri/100
km: un miglioramento di 1,9 litri/100 km, equivalenti al 22 per
cento. Le emissioni di CO2 sono in media di appena 174
g/km. Il 3.0 TDI è abbinato di
serie a un sistema Start & Stop
che spegne il motore quando
l’A8 si ferma e lo riaccende appena viene rilasciato il pedale
del freno. Successivamente, Audi introdurrà una seconda variante del 3.0 V6 TDI da 204
cv, abbinato alla trazione anteriore. Il nuovo motore consuma
solo 6 litri/100 km, pari a emissioni di CO2 di 159 g/km.
Tutti i propulsori sono dotati
di serie del nuovo cambio elettronico tiptronic a otto rapporti
e sono abbinati alla trazione integrale permanente quattro. A
richiesta è disponibile il differenziale sportivo dinamico, di
serie invece per l’A8 4.2 TDI
quattro.
Il sistema di regolazione modulare “Audi drive select” garantisce un’esperienza di guida
as sai gratificante: dalla guida
tranquilla ed estremamente confortevole fino a quella sportiva,
con un assetto più rigido su percorsi ricchi di curve. Il sistema
col lega “adaptive air suspension” (gestione elettronica delle
sospensioni pneumatiche), motore, tiptronic a otto rapporti e
servotronic.
Per quanto riguarda la sicurezza, Audi A8 è dotata del
nuovo sistema “Audi pre sense”. Nella versione di serie,
“Audi pre sense basic”, il sistema analizza le informazioni dei
sensori dell’ESP: se questi rilevano una frenata a fondo o uno
sbandamento, la centralina interviene attivando, a seconda
della situazione, il lampeggio di
emergenza, chiudendo i finestrini laterali e il tettuccio, e
ten dendo le cinture dei sedili
anteriori. I livelli di estensione
del sistema sono denominati
“Audi pre sense front”, “Audi
pre sense plus” e “Audi pre sense rear”.
Elemento distintivo dalla nuova Audi A8 è il massiccio utilizzo della tecnologia dei fari a LED.
L’abitacolo è molto più largo, arioso e luminoso del modello precedente e propone un’elegante plancia.
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caricate tramite una normale
presa elettrica domestica oppure
presso speciali stazioni di ricarica a lato della strada. Per caricare completamente la batteria
sono necessarie circa otto ore.
La velocità massima con un
pacco-batteria completamente
carico è di circa 130 km/h. L’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in circa 10,5 secondi. Tenendo conto che l’autonomia arriva fino a 150 km, si può affermare che C30 soddisfa le esigenze di trasporto quotidiane di
oltre il 90 percento di tutti gli
automobilisti in Europa. Il motore elettrico di 82 kW (111 cv)
si trova sotto il cofano mentre le
batterie (24 kWh) sono installate nel tunnel dell’albero di trasmissione e nello spazio normalmente occupato dal serbatoio del carburante, al di fuori
dell‘abitacolo e lontano dalle
zone di deformazione.
Marco Chinicò
BOLOGNA - Già punto di riferimento per quanto riguarda la sicurezza, Volvo non vuole essere
da meno anche nell’attualissimo campo della mobilità sostenibile. La Casa svedese sta portando avanti lo sviluppo delle
auto a energia elettrica e C30 ne
rappresenta una nuova importante tappa. La C30 elettrica,
che ha un’autonomia di 150
km, costituirà una flotta di almeno 30 veicoli di prova che
verranno utilizzati nel traffico
reale a partire dal 2011.
L’Agenzia per l’energia svedese
supporta il progetto con un finanziamento pari a 15 milioni
di euro.
PERFEZIONAMENTO
CONTINUO
Nel Settembre 2009, Volvo
ha presentato un prototipo di
auto elettrica guidabile. La C30
esposta al Salone di Detroit
questo mese segna un ulteriore
passo avanti. È dotata di interni
completi e di strumentazione
integrale ed è spinta dall’energia prodotta da batterie evolute.
“Il primo prototipo ci ha aiutato
a individuare le principali sfide
tecnologiche, come quelle relative al pacco delle batterie e le
questioni relative alla sicurezza.
A PROVA
DI SICUREZZA
Funzionale ed efficiente, la Volvo C30 elettrica è alimentata da batterie litio-ione che possono essere ricaricate anche
tramite una normale presa elettrica domestica (sopra) e non solo presso speciali stazioni di ricarica dedicate a lato della strada.
Le batterie sono ben incapsulate e la struttura attorno ad
esse è rinforzata. Le auto elettriche rappresentano dunque
un’ulteriore interessante sfida
nell’ambito dell’impegno Volvo
per costruire auto sicure. Una
Volvo alimentata a energia elettrica deve essere sicura come
tutte le altre Volvo.
VOLVO / C30 PROSEGUE CON SUCCESSO LA STRATEGIA DI MOBILITÀ ELETTRICA
Abbiamo affrontato queste sfide
senza compromettere la personalità disinvolta e divertente del
modello C30. Sono veramente
soddisfatto del risultato. La
Volvo C30 elettrica di Detroit è
un prodotto assai più completo”, ha detto Lennart Stegland,
Direttore del dipartimento Special Vehicles di Volvo Cars.
Volvo C30 elettrica quattro
posti sembra una normale Volvo
C30 e offre sicurezza, comfort e
spaziosità identici a quelli del
modello standard. La differenza
più palese all’interno del veicolo è data dai nuovi strumenti
che il conducente avrà davanti a
sé. La strumentazione e la grafica sono diversi da quelli presenti in una Volvo tradizionale.
Lo strumento combinato, intuitivo e alla moda, mostra in linea
di principio solo la velocità e il
consumo di energia. Tuttavia,
presenta anche una serie di
nuovi simboli, come un indicatore dello stato di carica della
batteria e altre informazioni importanti per questo tipo di veicolo.
Anche l’esperienza di guida
è diversa da quella vissuta in
un’auto tradizionale. Volvo C30
Futuro verde
Comoda e sicura, al pari di tutte le altre Volvo, la C30 elettrica equipaggiata
con batterie litio-ione ha un’autonomia di 150 chilometri, accelera
da 0 a 100 km/h in circa 10,5 secondi e ha una velocità massima di 130 km/h.
elettrica non ha un cambio e la
potenza del motore è fornita in
modo continuo: tutta la potenza
è disponibile immediatamente.
Senza contare l’esperienza di
viaggiare senza udire virtualmente alcun suono.
Un motore elettrico utilizza
circa un quarto dell’energia di
un motore alimentato con combustibili fossili. Questa efficienza energetica superiore lascia
pensare, spiega Volvo, che l’interesse nelle auto elettriche crescerà di pari passo con il prezzo
del carburante e con l’inasprirsi
delle norme relative alle basse
emissioni di CO2. La C30 elettrica è alimentata da batterie
litio-ione che possono essere ri-
NISSAN / Leasing del primo veicolo a celle a combustibile in Nord Nmerica
“Bere” senza emissioni
Firmato un contratto con la Sacramento Coca-Cola Bottling
per il noleggio a lungo termine di un X-Trail FCV.
SACRAMENTO - Nissan North America alla fine dell’anno scorso ha firmato un contratto di leasing con la società Sacramento
Coca-Cola Bottling per il noleggio a lungo termine di un XTrail FCV (Fuel Cell Vehicle).
Nissan, che studia le tecnologie delle celle a combustibile
dal 1996, ha già utilizzato i suoi FCV nell’ambito di flotte dimostrative in Giappone e in California tramite la California
Fuel Cell Partnership. Ma questo è il primo leasing commerciale di un veicolo Fuel Cell in Nord America. Il leasing di Sacramento Coca-Cola avrà la durata di un anno, con la possibilità di prolungarlo per un altro biennio.
“Sacramento - ha dichiarato Eric Noziere, Vicepresidente
Corporate Planning di Nissan North America - ha già avviato
l’implementazione delle infrastrutture per supportare la circo-
lazione dei veicoli a idrogeno, e Sacramento Coca-Cola da
tempo ha scelto di utilizzare veicoli a basso impatto ambientale. Le nostre due aziende hanno quindi in comune una filosofia verde e una predilezione per tutto ciò che porta il marchio
zero”.
X-Trail FCV a emissioni zero sarà utilizzato in attività di
vendita ed eventi pubblici nell’area di Sacramento per promuovere la bevanda Coca-Cola Zero.
“È una chiara dimostrazione - ha detto Bob Brown, Vicepresidente esecutivo di Sacramento Coca-Cola - del nostro impegno in favore della sostenibilità ambientale. Il sistema a
celle a combustibile apre grandi prospettive per il futuro dell’auto”.
Le celle a combustibile sono una delle tecnologie pulite che
Ovviamente, sul piatto della
bilancia vanno messe anche le
prospettive di mercato di questo
genere di automobili. Quando si
parla di auto esclusivamente
elettriche, sono numerosi i fattori che ne stabiliscono l’attrattiva futura. I consumatori devono percepire che questo tipo di
auto è invitante sia da guidare
che da possedere. Ecco perché
le auto elettriche devono essere
altrettanto comode e sicure e
offrire gli stessi tipi di prestazioni delle auto alimentate con
altre fonti di energia. Dice Paul
Gustavsson, Direttore del settore strategia di elettrificazione di
Volvo Cars: “Crediamo in questa tecnologia e l’obiettivo delle
nostre prove sul campo è dimostrare che le auto elettriche
hanno un ampio potenziale di
mercato. Tuttavia, offrire un’auto appetibile non basta. Ciò che
sarà necessario all’inizio è un
sistema di sovvenzioni che
renda finanziariamente abbordabile per gli acquirenti la costosa tecnologia a batteria. Speriamo che le autorità e il resto
della società seguano Volvo
Cars nel suo viaggio verso le
emissioni zero”.
Nissan studia nell’ambito di un vasto programma di ricerca e
sviluppo che abbraccia FCV, veicoli elettrici, ibridi e motori a
combustione interna ottimizzata.
Con il piano Nissan Green Program 2010, la Casa nipponica si dedica allo sviluppo di nuove tecnologie, prodotti e servizi incentrati sulla riduzione delle emissioni di CO2, sull’abbattimento di altri inquinanti e sul riciclaggio dei materiali.
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FORD / LA FAMIGLIA IKON APRE L’ANNO DELL’OVALE BIANCO-AZZURRO
Nuove carte da giocare
Lino Sinari
ROMA - Se il 2009 della crisi
non è stato per Ford un
“annus hor ribilis” quanto
piuttosto “un anno da ricordare”, il 2010 lascia ben sperare
per un ulteriore crescita del
marchio dell’ovale bianco-azzurro sul nostro mercato. Già
protagoniste del segmento C,
con vendite arrivate rispettivamente a quota 42mila e
15mila unità a fine 2009, le
Ford Focus e C-Max mantengono alta l’attenzione del
pubblico con una nuova interessante pro posta. Si tratta
della Ikon family, nuova declinazione di gamma che aggiunge valore all’offerta dei
due modelli con con tenuti
d’avanguardia offerti a un
prezzo più che ragionevole: il
listino Focus parte da 16mila
euro, quello C-Max da 19.750
euro.
PROPOSTA
DI VALORE
Due le possibilità: il pacchetto Ikon con computer di
bordo, specchietti elettrici e
riscaldati, nuovi sedili, alzacristalli elettrici posteriori e
dispositivi di sicurezza che
comprendono an che sei airbag; oppure l’Ikon Pack con
fendinebbia, spoiler in tinta
carrozzeria, volante in pelle,
clima bizona e cerchi in lega
da 16”. La gamma motori
ruota attorno alla cilindrata
1.6, con proposte variegate
che partono dal benzina 100
cv, proseguono con il benzina/Gpl da 115 cv e il TDCi da
90 cv per finire al TDCi 110
cv con filtro antiparticolato di
serie. L’arrivo della proposta
Ikon coincide con una ridefinizione di livello più elevato
dell’allestimento Titanium, in
assoluto il più gradito dai
clienti Ford.
La famiglia Ikon è la prima
delle quattro novità di prodotto che caratterizzeranno il
2010 di Ford Italia: alle prevendite iniziate lo scorso novembre segue in questo mese
un open weekend di lancio il
16 e 17. Nel secondo e terzo
quadrimestre del l’anno ver-
La Focus Ikon che, insieme alla sorella C-Max Ikon (in alto a destra), inaugura da protagonista
il 2010 di Ford. Un anno che sarà caratterizzato dall’introduzione di importanti novità di prodotto.
ranno presentati due restyling
importanti, prima quello di SMax e Galaxy e dopo quello
di Mondeo. Nella parte finale
del 2010 sarà la vol ta della
nuova C-Max.
Un ampio programma quello messo in piedi da Ford Italia, che punta a raggiungere il
10 per cento di quota mercato
dopo il 7,9 per cento del 2008
e il 9,8 per cento dei primi
dieci mesi del 2009. Il consuntivo dell’anno appena concluso lascia ben sperare:
200mila vetture vendute, a cui
vanno aggiunti circa 17mila
veicoli commerciali.
Merito di una gamma che
ha saputo conquistare la fiducia degli automobilisti italiani,
piazzando nei primi posti della
classifica di ogni segmento
propri modelli. Tra le piccole,
Fiesta è la straniera più venduta nel nostro Paese, con
100mila unità consegnate nel
2009. Prendendo come punto
di riferimento i dati riferiti al
periodo gennaio-ottobre 2009,
all’in ter no del segmento B,
Fiesta è risultata detenere una
quota mercato del 14,6 per
cento, in aumento rispetto al
12,3 per cento del 2008.
Fiesta si posiziona immediatamente dopo Fiat Grande
Punto, leader di segmento con
il 18,9 per cento. Nel segmento A, di fronte a concorrenti
agguerriti come Fiat Panda e
500, Ka cresce di quota arrivando al 3,6 per cento del totale. La piccola Ford ha consuntivato lo scorso anno
20mila consegne. Nel segmento C, la buona performance di Focus si è tradotta in una
quota salita al 15,8 dal 14,8
per cento del 2008. Focus si è
posizionata al secondo posto,
dietro la Volkswagen Golf con
il 19,4 per cento. Nel sottosegmento CM, C-Max è leader assoluto con il 20 per
cento di quota (13,7 per cento
nel 2008).
Mondeo, S-Max e Galaxy
tra le grandi del segmento D
portano a casa più di 10mila
contratti: in attesa del restyling, la loro quota si è attestata nel 2009 intorno al 12 per
cento (11,7), in leggero calo
rispetto al 13,8 per cento del
2008. Kuga è risultato il crossover 4x4 più venduto in Italia con 12mila consegne. Nel
segmento JS, Kuga è seconda
con un 11,7 per cento di
quota, in netto aumento rispetto al 5,8 per cento del
2008. Al primo posto un competitor di tutto rispetto, la popolarissima Nissan Qashqai
che nel periodo gennaio-ottobre 2009 ha registrato una
quota del 32,3 per cento.
GPL
STRATEGICO
Oltre al prodotto, un altro
degli elementi chiave del successo di Ford in Italia è stata
la piena adesione alla strategia degli ecoincentivi che il
marchio ha messo a disposizione su tutta la gamma e che
si sono sommati a quelli statali. L’effetto rottamazione ha
fatto sentire i suoi effetti sul
mercato generale, con circa
800mila vetture dismesse. E
così pure l’impatto dei carburanti alternativi, cresciuti con
percentuali di tutto rispetto: le
vetture a Gpl immatricolate
nei primi dieci mesi del 2009
sono state oltre 250mila, il
331,6 per cento in più rispetto
allo stesso periodo di appena
un anno pri ma. Il Gpl ha
ormai raggiunto un grado elevato di concorrenzialità rispetto ai tradizionali benzina
e gasolio.
Ford Italia ne è convinta, al
punto che il Gpl continuerà a
essere strategico nei piani di
sviluppo presenti e futuri. In
crescita sul mercato italiano
“
Caratterizzata
dal successo
in tutti
i segmenti
di riferimento,
la gamma Ford
rilancia alla
grande e per
il 2010 propone
una serie di
novità. Si
incomincia con
la famiglia Ikon,
arricchimento di
prestigio di
Focus e C-Max.
anche il metano, con un immatricolato che ha segnato un
+62,2 per cento da circa
65mila a oltre 105mila unità.
Nel buon andamento delle
vendite Ford un ruolo di
primo piano è quello della
rete dei Ford Partner: 126
dealer con un fatturato medio
per azienda di 33 milioni di
euro e volumi medi di vendita
di 1.850 unità all’anno. Nel
2009, la rete italiana Ford è
stata premiata per il quarto
anno consecutivo con il “Dealer Stat” che attesta la performance dei concessionari del
marchio.
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RENAULT SPORT / RIVIVE LO STORICO MARCHIO FRANCESE
Twingo Gordini, per servirvi
Torna la
leggendaria griffe
creata da Amedeo
Gordini. Da
marzo sarà
disponibile sul
mercato una
versione della
Twingo che
arricchisce
l’offerta Renault
Sport con una
proposta amante
delle prestazioni
e dal design
distintivo
e raffinato.
Pietro Vinci
R OMA - A marzo sapremo i
prezzi della nuovissima Twingo
Gordini Renault Sport, versione
chic e sportiva che interpreta in
chiave moderna i codici dello
storico marchio francese Gordini, conosciuto per le sue vetture
sportive. La tinta blu, le fasce
bianche e gli interni raffinati in
pelle trapuntata sono sempre
presenti ma il look è decisamente contemporaneo.
Twingo continua la sua ascesa nelle vendite europee del segmento A con un incremento del
20 per cento rispetto al 2008,
pari a 140.700 unità vendute da
gennaio a fine ottobre 2009. In
Italia, con circa 12mila immatricolazioni nel 2009, Twingo è
stata tra le poche auto del segmento a segnare un incremento
delle vendite rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente:
+15 per cento. Le versioni
Twingo Renault Sport, leader
sul segmento delle piccole sportive, contribuiscono a rendere
più dinamica l’immagine della
city car della Losanga. In particolare, Twingo Gordini R.S.
consentirà di conquistare una
nuova clientela, interessata a un
prodotto sportivo, dal design distintivo e raffinato.
Twingo Gordini R.S. è avvol-
dini, gli inserti in pelle blu nei
pannelli delle controporte, il volante in pelle nera e blu che si
distingue per le due fasce bianche che inquadrano il “punto 0”,
la leva del cambio con soffietto
blu e pomello siglato Gordini, il
contagiri blu con contorno bianco e la palpebra del quadro strumenti con impuntura specifica.
Dettagli di stile che richiamano il passato senza dimenticare
di soddisfare i requisiti del presente. Twingo Gordini R.S. è innanzitutto una Renault Sport e
riprende l’insieme delle prestazioni sviluppate dal marchio imponendosi quale degna erede
dello spirito “corsaiolo” delle
Gordini. Il telaio Sport monta
esclusivi cerchi 17 pollici che
rendono la vettura fruibile nella
vita quotidiana offrendo, al contempo, una tenuta di strada di
tutto rispetto. Il propulsore benzina 1.6 da 133 cv, elastico e
grintoso, offre una sonorità studiata per garantire il massimo
delle sensazioni. Lo sterzo è vivace e preciso ed esalta il piacere di guida. La frenata è potente
e resistente.
NON MANCA
NIENTE
All’interno di Twingo Gordini R.S. il volante in pelle nera e blu
si distingue per le due fasce bianche che inquadrano il “punto 0”.
ta dai riflessi luminosi di una
vernice blu “malte” metallizzata
e percorsa dalle due leggendarie
fasce bianche. Striature in tinta
nero lucido impreziosiscono il
paraurti anteriore e quello posteriore, con animazioni bianche
che esaltano il contrasto sulle
cornici dei fendinebbia, le mascherine dei retrovisori e lo
spoiler.
PREZIOSE
RIFINITURE
Ai due lati, il badge Gordini
Series ricorda l’indimenticabile
coppa Gordini, le cui manche di
qualificazione erano chiamate
“Se rie”. Il design esclusivo è
completato da cerchi in alluminio 17 pollici, il cui profilo presenta sfaccettature nere o blu
diamantate.
All’interno,spiccano i sedili
Renault Sport con profili laterali
rinforzati, le sellerie in pelle trapuntata nera e blu firmate Gor-
Twingo Gordini R.S. aggiunge alla versione Renault Sport
di Twingo, già particolarmente
equipaggiata, alcuni preziosi
con tenuti distintivi: oltre alla
tinta metallizzata Blu Malta o
Nero Nacré e i cerchi in lega da
17 pollici dal profilo nero diamantato, il climatizzatore automatico, accensione automatica
delle luci e sensore di pioggia,
regolatore e limitatore di velocità, ESP totalmente escludibile, radio 80 W CD MP3 con di-
splay remoto e satellite di comando al volante, prese RCA
per lettore audio (iPod o lettore
MP3), vetri scuri laterali e posteriori, sedili posteriori indipendenti e scorrevoli, per un
volume del vano bagagli compreso tra 285 e 959 decimetri
cubi. La lista delle dotazioni
della piccola sportiva comprende anche: telaio Cup, radio CD
Box con kit vivavoce per telefono Bluetooth, airbag a tendina,
tetto apribile panoramico, guscio chiavi Gordini e tappetini
Gordini.
Amedeo Gordini: un italiano protagonista della storia dell’automobilismo sportivo
Con le corse nel cuore
ROMA - Amedeo Gordini nasce il 23 giugno 1899 a
Bazzano, in provincia di Bologna. Meccanico di
Tazio Nuvolari, scopritore di Juan Manuel Fangio,
creatore di modelli come la Renault Dauphine Gordini o la R8 Gordini nonché artefice di motori per auto
da competizione dalle molte vittorie, come le Alpine
A110 e la Formula Uno Turbo del 1983, è stato uno
dei personaggi di rilievo nella storia dell’automobilismo sportivo del ’900. Amedeo Gordini lavora presso
l’ingegner Giuseppe Moschini occupandosi della preparazione di auto stradali e da corsa. In questo contesto conosce un giovane corridore motociclista di
Mantova, Tazio Nuvolari. Gordini gli affida, per provarla a Monza, una vettura da corsa che ha realizzato
utilizzando un motore Hispano Suiza da 180 cv su autotelaio Scat. L’esito è più che positivo e da allora
Nuvolari chiederà a Gordini di assisterlo nella preparazione e nella gestione dei mezzi per le competizioni. Nel 1925, Amedeo Gordini viene attratto dal dinamismo della Ville Lumière e decide di trasferirsi a Pa-
rigi. Grazie all’intervento dell’amico Enzo Ferrari,
trova lavoro presso Duval e Cattaneo che rappresentano l’Isotta Fraschini in Francia. Nel 1926, insieme ad
Arduino Cipriani, apre un’officina al 120 di Rue de la
République e nel 1929 - dopo aver ottenuto la nazionalità francese - diventa agente Fiat.
Gordini è sempre affascinato dalle competizioni,
ma questa volta decide di mettersi al volante delle
auto che prepara: prima una Fiat 514, quindi una Fiat
508 S Balilla “Coppa d’Oro”, con cui sbalordisce alla
24 Ore del Bol d’Or. Dal 1936 al 1952 è un susseguirsi di successi, tra cui quelli che otterranno i suoi piloti
Jean-Pierre Vimille, Maurice Trintignant, Raymond
Sommer e il principe Bira. Nel 1948, sceglie un giovane pilota locale per una vettura da far correre in Argentina. Inizia così la carriera di Juan Manuel Fangio.
Nove anni dopo, nel gennaio 1957, per Amedeo
Gordini si apre un nuovo importante capitolo della
sua carriera di preparatore e costruttore: quello Renault. La collaborazione porta ad arricchire la gamma
Dauphine con una versione Gordini: presentata al Salone di Parigi, sarà prodotta in 10mila unità. Alla
Dauphine Gordini R1091 seguono, nel 1961, la Ondine Gordini, nel 1962 la Dauphine Competition R1093
(trionferà al Tour de Corse dello stesso anno con i piloti Pierre Orsini e Jean Canonicci) e, nel 1965, la
Dauphine Gordini R1095. Al Salone di Parigi del
1964 viene presentata la R8 Gordini, versione sportiva della berlina Renault cha va a sostituire la Dauphine. Per la prima volta nella storia dell’auto si parla di
un modello sportivo di questa categoria destinato a essere utilizzato tutti i giorni dalla famiglia e nei week
end per le competizioni. Alla fine del 1968, la società
Gordini viene assorbita da Renault e, nel febbraio dell’anno successivo, nasce l’Usine Amedee Gordini a
Viry-Chatillon, successivamente sede di Renault
Sport. Nel mese di luglio del 1970, sul circuito di Le
Castellet, viene presentata la R12 Gordini, prima trazione anteriore sportiva di Renault. Prodotta tra il
1971 e il 1974, la R12 Gordini utilizza un motore di
1.565 cc che eroga una potenza di 125 cv. La vettura
raggiunge i 180 km/h e copre i 1.000 metri con partenza da fermo in 32,8 secondi. Alla R12 Gordini che viene prodotta anche in versione station wagon segue, nel 1974, la 17 Gordini, con motore di 1.605
cc e 120 cavalli di potenza. Amedeo Gordini muore il
25 maggio 1979. È sepolto presso il cimitero di Montmartre, a Parigi.
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CALENDARIO PIRELLI 2010 / IN BRASILE CON LA DONNA SOLARE RITRATTA DA TERRY RICHARDSON
Le gioie dell’Eros
Luglio
Agosto
Settembre
Il fotografo: autentico anticonformista americano
Terry il provocatore
LONDRA - Terry Richardson è una celebrità internazionale e uno dei fotografi più prolifici e più interessanti della sua generazione. Famoso per la sua
prodigiosa capacità di andare alla cruda essenza di qualsiasi persona che si
trovi davanti al suo obiettivo, Richardson ha una visione al tempo stesso
spiritosa, tragica, spesso deliziosa, e sempre provocatoria. Nato a New York
nel 1965 e cresciuto a Hollywood, Terry ha cominciato a fotografare il suo
ambiente quando frequentava la Hollywood High School e suonava in un
gruppo punk rock. Da allora non ha mai smesso. È autore di campagne per
clienti del calibro di Gucci, Sisley, Miu Miu, Chloe e il suo lavoro redazio-
Ottobre
nale è stato pubblicato su riviste come Vogue Francia, Vogue Gran Bretagna, i-D, GQ, Harper’s Bazaar e Purple; Richardson ha all’attivo un impressionante elenco di soggetti tra cui Daniel Day Lewis, Leonardo Di Caprio,
Vincent Gallo, Tom Ford, Jay Z, Kanye West, Johnny Knoxville, Karl Lagerfeld, Pharell Williams e molti altri. Il lavoro di Terry è stato oggetto di
numerose mostre in tutto il mondo; il fotografo newyorkese ha inoltre pubblicato una serie di libri che hanno accompagnato tutta la sua carriera fino
all’opera più recente, una retrospettiva edita da Taschen e intitolata “Terryworld 25th Anniversary Edition”. Terry Richardson lavora con molti mezzi
diversi: ha girato video musicali e spot e sta lavorando al suo primo film.
Qualunque sia il mezzo, continua a dimostrare di essere un autentico anticonformista americano. “Un grande fotografo - dichiara Richardson - coglie
il momento, per questo fotografo senza apparati e senza assistenti. La mia
tecnica è l’assenza di tecnica: l’obiettivo sono i miei occhi, il mio carisma,
la mia capacità di catturare attimi di verità, qualunque essa sia”.
Gennaio
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Il Mondo dei Trasporti
Nelle 30 immagini che scandiscono
i dodici mesi c’è il ritorno a un eros
giocoso e puro. Attraverso
l’obiettivo, Richardson rincorre
fantasie, provoca, ma con naturalezza.
Fabio Basilico
LONDRA - Dopo la Cina di Patrick Demarchelier nell’edizione 2008 e il Botswana ritratto da Peter Beard l’anno
successivo, il 2010 del Calendario Pirelli sarà ricordato per
gli scatti brasiliani del fotografo americano Terry Richardson, noto per il suo stile provocatorio e trasgressivo.
Giunto alla sua trentasettesima edizione, The Cal 2010 è
stato presentato in anteprima
mondiale alla stampa, agli
ospiti e ai collezionisti di tutto
il mondo a Londra, pres so
“Old Billingsgate”, l’antico e
suggestivo edificio di fine Ottocento sulle rive del Tamigi
che dal 1875 al 1982 è stato
se de del mercato del pesce
della capitale inglese.
Nelle 30 immagini che
scandiscono i mesi dell’anno
appena iniziato, Terry Richardson raffigura il ritorno a un
eros giocoso e puro. Attraverso il suo obiettivo rincorre
fantasie, provoca, ma con una
naturalezza che scolpisce e
cattura il lato più solare della
femminilità.
Ritrae una donna accattivante perché semplice, che
gioca con gli stereotipi per annullarli, che fa dell’ironia
l’unico velo di cui cingersi.
È un ritorno alle atmosfere
e alle immagini naturali e autentiche degli anni ’60 e ’70.
Un chiaro omaggio e richiamo alle origini delle prime edizioni del Calendario firmate
da Robert Freeman (1964),
Brian Duffy (1965) e Harry
AUTORAMA
Le modelle: ironiche, semplici e accattivanti
Segreti in rosa
LONDRA - Sono undici le protagoniste femminili del Calendario Pirelli
2010. La brasiliana Ana Beatriz Barros è una delle modelle di maggior
successo al mondo. Ha iniziato la sua carriera dopo aver vinto il concorso di Elite Model Look nel Paese in cui è nata. Il suo primo incarico
negli Stati Uniti è stato per Guess, seguito poi da campagne per vari altri
marchi. La decisione di Victoria’s Secret di sceglierla come protagonista
di varie campagne in televisione e sulla carta stampata è culminata nelle
sue molte apparizioni nella loro ambitissima sfilata di moda, trasmessa
ogni anno in tutto il mondo. Ana Beatriz vive attualmente tra New York e
San Paolo e impegna il suo tempo viaggiando e coltivando il suo interesse per l’arte.
L’ereditiera del rock Daisy Lowe (figlia della cantante Pearl Lowe e
di Gavin Rossdale, frontman dei Bush), inglese, è già stata proclamata
“nuova icona di stile della sua generazione” da Vivienne Westwood. Non
stupisce che la sua carriera di modella sia stata uno straordinario successo. L’attesissima campagna per Agent Provocateur l’ha definitivamente
consacrata nell’olimpo dei corpi più ammirati al mondo.
Sua connazionale è Rosie Hungtington-Whiteley, conosciuta soprattutto per il suo lavoro per Victoria’s Secret. Rosie è stata scoperta nel
2003, mentre studiava al Tavistock College, presentandosi per un’esperienza di lavoro come booker all’agenzia di modelle Profile, nel West
End di Londra. La Hungtington-Whiteley è stata proclamata Model of
the Year all’edizione 2009 degli Elle Style Awards.
Terza inglese del gruppo è Lily Cole, scoperta a quattordici anni da
un talent scout per le vie di Soho. Il suo grande momento arriva quasi subito, quando Lily attira l’attenzione del fotografo delle star Steven Meisel. Lily Cole è anche impegnata in varie organizzazioni ambientali e
umanitarie. Pur essendo sempre richiestissima, la giovane modella continua a dare la massima priorità all’istruzione. Nel 2008 si è iscritta alla
prestigiosa Cambridge University. Oltre agli studi e all’attività di modella, ha anche esordito come attrice con un ruolo importante nel film di
Terry Gilliam “Parnassus - L’uomo che voleva ingannare il diavolo”. Apparirà anche nel film di prossima uscita “Phantasmagoria: The Visions of
Lewis Carroll”.
Miranda Kerr è nata e cresciuta in una fattoria di Gunnedah, Australia. Ha aspettato di finire le superiori prima di iniziare a lavorare come
modella a tempo pieno; prima di optare per questa carriera ha tuttavia
continuato gli studi, seguendo corsi di nutrizione e psicologia salutistica
alla Academy of Natural Living. Nel 2008, Miranda è stata scelta da Victoria’s Secret: è stata la prima modella australiana a partecipare a una sfilata della griffe. Miranda Kerr è apparsa nel video musicale di Pharrell e
Kanye West “Number 1” e nel video di esordio del gruppo Tamarama,
“Everything to Me.” Ha recitato nel ruolo di se stessa in un episodio
dell’acclamato programma della CBS, “How I Met Your Mother”. Nata e
cresciuta a Belgrado, Georgina Stojilijkovic ha studiato Scienze Politiche
all’Università della capitale serba ed è stata la più giovane assistente universitaria della storia del dipartimento di Scienze Politiche. Mentre studiava, Georgina è stata scoperta da un talent scout: da subito è stata catapultata ai vertici della moda.
Eniko Mihalik è una modella ungherese salita alla ribalta dopo essersi
classificata quarta nel concorso Elite Model Look 2002. La sua carriera è
cominciata in passerella. Ha debuttato nella sfilata di alta moda Chanel
nel luglio 2006.
Dopo aver esordito alla settimana della moda autunno a Rio e San
Paolo nel gennaio 2008, la brasiliana Gracie Carvahlo ha richiamato l’attenzione degli agenti di casting: a giugno di quell’anno è diventata la
modella più richiesta della Settimana della Moda primavera di Rio, in
cui ha partecipato a 35 delle 39 sfilate.
Altra australiana è Abbey Lee Kershaw. Dopo essere stata scoperta da
un importante agente di Sydney, ha partecipato con riluttanza a un concorso per trovare nuove modelle adolescenti, vincendolo. Dopo la vittoria, la sua stella si è imposta in pochi mesi nel firmamento della moda internazionale. Divide ora il suo tempo tra Williamsburg, Brooklyn e Melbourne, la città in cui è nata.
Nativa di Brisbane è invece la connazionale Catherine McNeil, che ha
iniziato la carriera di modella dopo aver vinto il concorso Girlfriend/CoverGirl nel suo paese d’origine. Catherine ha conosciuto il successo a livello internazionale dopo l’incontro, nel 2007, con il fotografo Mario Testino.
Infine, l’olandese Marloes Horst, scoperta dopo aver inviato delle polaroid a un’agenzia del suo paese d’origine. Marloes ha esordito in passerella sfilando in esclusiva per la collezione Prada Primavera 2009.
Marloes, che attualmente abita nell’East Village di Manhattan, nel tempo
libero è una grande appassionata di hockey e ballo.
Peccinotti (1968 e 1969).
Come i suoi illustri predecessori, Richardson sceglie
una fotografia semplice, senza
ritocchi, dove la naturalezza
prevale sulla tecnica e diventa
la chia ve per spogliare la
donna dai sofisticati modelli
oggi alla moda.
RITMO
E ARMONIA
Il gallo, la sciabola, i getti
d’acqua e i vecchi copertoni
diventano la punteggiatura
che dà ritmo e armonia al racconto del fotografo newyorkese dove le suggestioni della
Pop Art, che aveva già ispirato
alcune edizioni dei primi Calendari, si fondono con quello
che è un tratto tipico dell’artista americano, quell’eros, che
nel Cal 2010 è appena evocato con allusioni attraverso le
quali Richardson sbeffeggia le
convenzioni dando forma e
carnalità ai tabù.
Terry Richardson ritrae figure senza orpelli, fuori dai
complicati e artificiali contesti
di tendenza. Anche l’ambientazione è priva di sfondi e artifici scenografici, all’insegna
della semplicità e dell’essenziale.
Le modelle ritratte sono
undici: le australiane Catherine McNeil, Abbey Lee Kershaw e Miranda Kerr, l’unghe rese Eniko Mihalik, l’o landese Marloes Horst, le britanniche Lily Cole, Daisy Lowe, Rosie Huntington, la serba Georgina Stojiljtoric e le
brasiliane Gracie Carvalho e
Ana Beatriz Barros.
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Anno 53 N° 506 - Abbinato al N° 186 Gennaio/Febbraio 2010
Il Mondo dei Trasporti
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LAND ROVER / DISCOVERY SEMPRE PIÙ ACCATTIVANTE E ANCORA SULLA CRESTA DELL’ONDA
Vent’anni e non sentirli “
Massimiliano Campanella
ROMA - Chiuso l’anno del ventesimo anniversario della Land
Rover Discovery, il costruttore
inglese inizia il 2010 con una
gamma rinnovata, ovvero con
un rilancio dei suoi “tre moschettieri”: Discovery 4, Ranger
Rover Sport e Range Rover MY
2010. Oggi i tre cavalli di battaglia della Land Rover mantengono la loro aggressivi tà, soprattutto racchiusa nei propulsori, ma nell’estetica si presentano più affinati. Quasi un invito al conducente a scoprirne le
potenzialità, a metterli alla
prova, ovviamente fuoristrada,
nelle missioni più difficili e impegnative. Come a dire: essere
belli, fuori e dentro, non vuol
dire non essere pronti a tutto.
GRANDE
ESCALATION
La Discovery tre porte venne
lanciata nel 1989, la cinque
porte l’anno successivo. Il 1994
è stato l’anno della Facelift e
dell’introduzione sul mercato
statunitense. Nel 1998 il lancio
della Discovery Serie II, nel
2004 la presentazione della Discovery 3, proclamata da “What
Car?” Auto dell’anno. L’anno
scorso il lancio della Discovery
4. A oggi, siamo a circa un milione di unità vendute.
Un successo che si spiega
con il deciso apprezzamento
delle novità che Discovery in-
troduceva per la prima volta:
una 4x4 che pensava anche alla
sicurezza, ad esempio proponendo due airbag; un’evoluzione anche nel design, con interni
basati su concetti disegnati dal
rinomato Conran Design Studio. Ma com’è che nasce la Discovery?
Tutto ha inizio alla metà degli anni Ottanta, quando Land
La quarta generazione della popolare Land Rover Discovery rappresenta la giusta evoluzione di un concetto automobilistico di successo.
L’anno per la
Casa inglese
inizia con la
gamma rinnovata
nel design e nei
propulsori.
Restano
l’aggressività e lo
spirito del Suv
nato per essere un
fuoristrada, ma si
affinano gli
elementi di
eleganza e
comfort,
all’esterno e negli
interni,
maggiormente
curati e che
possono essere
ulteriormente
arricchiti con
pacchetti ad hoc.
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Rover cominciò a prendere in
considerazione l’idea di un veicolo posizionato al di sotto della Range Rover, visto che quest’ultima si era gradualmente
portata verso l’alto di gamma.
Nacque così il “Project Jay” nome in codice del progetto originale derivante da “Jay”, dall’inglese “Ghiandaia” - genericamente basato sulla Range Rover, ma con una nuova scocca
capace di accogliere sette passeggeri e interni totalmente
nuovi. Nell’agosto 1987 il progetto ottiene il via libera e la
da ta di lancio fissata per il
1989. Intanto si pensava all’estetica, quindi alla progettazione degli interni basata sulle
nuove tendenze del design, e ai
propulsori: il potente V8 andava
bene, ma occorreva un’alternativa più economica. Ecco arrivare il nuovo 2.5 turbodiesel
con intercooler a iniezione diretta, il 200 TDi.
Versatile e pratica, Discovery
deve il suo successo alla combinazione di praticità e abilità
nell’affrontare qualsiasi terreno.
Nel 2004 arriva il Terrain Response, un dispositivo esclusivo
che permette al guidatore di ottimizzare tutti i sistemi del veicolo, compresi motore, sospensioni e regolazioni dei controlli
della trazione, per affrontare
praticamente qualsiasi situazione, dalla guida urbana ai sentieri più selvaggi.
Oggi, nel 2010, Discovery 4
propone la stessa aggressività,
le stesse prestazioni unite alla
comodità interna, allo spazio e
alla versatilità. Due i propulsori
disponibili: un 2.7 TdV6 e un
3.0 TdV6, entrambi 24 valvole.
Arrivano fino a 180 km/h senza
problemi. Da 0 a 100 km/h in
11,66 secondi col 2.7 e cambio
manuale, in 12,7 con cambio
automatico, in 9,6 col 3.0, che
utilizza unicamente il cambio
automatico. I consumi sono
contenuti se si sceglie il 2.7 con
cambio manuale (11,1 l/100 km
nel ciclo urbano, 8,1 in quello
extraurbano, 9,2 nel combinato)
o il 3.0 con cambio automatico
(siamo rispettivamente a 11,2, a
8,3 e a 9,3 l/100 km), decisamente meno contenuti nella
versione da 2.7 con cambio automatico (siamo a quota 13,1, a
8,5 e a 10,2 l/100 km).
NEL NOME DELLA
TRAZIONE INTEGRALE
Anno 53 N° 506 - Abbinato al N° 186 Gennaio/Febbraio 2010
Il Mondo dei Trasporti
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Cinque versioni eleganti e accessoriate per la Range Rover edizione 2010
Il Suv di lusso diventa più dinamico
ROMA - Rivisitata secondo il tradizionale gusto britannico, la
Range Rover MY 2010 conferma l’atout di fuoristrada di lusso, di
veicolo più entusiasmante e dinamico della gamma Land Rover.
Fatta eccezione per il 3.0TdV6, la propulsione disponibile è la
stessa della Range Rover Sport. Di serie ovviamente la trazione
integrale permanente, ma anche ABS, HDC, ETC, DSC. Le sospensioni sono pneumatiche Macpherson con doppi bracci oscillanti. Cinque le versioni disponibili. Quella base, la HSE, ha alette parasole doppie, allarme perimetrico con immobilizzatore motore, attacco per USB e I-Pod. Il cambio è automatico con modalità sequenziale a sei rapporti. Per una visione completa di cosa c’è
intorno al veicolo abbiamo telecamera posteriore, specchietto interno fotocromatico, specchietti retrovisori elettrici, riscaldabili e
ripiegabili. Il comfort è garantito da sedili anteriori elettrici riscaldabili e quello del lato guida ha la funzione di memoria. Il sistema
telefonico bluetooth è integrato e abbiamo anche la predisposizione analogica e digitale per la televisione.
Da segnalare la versione Vogue, caratterizzata da inserti in legno
da 12 pezzi, con possibilità di scelta tra ciliegio, radica e nero lucido. Per chi vuole il massimo della sportività associata ad eleganza c’è la versione Autobiography, con plancia completamente
rivestita in pelle Belgravia, tappetini bordati in pelle e pedali in
acciaio anodizzato con pedale freno di tipo sportivo. Ovviamente
il massimo va pagato, tant’è che se il prezzo della versione diesel
HSE è di 85.700 euro, per l’Autobiography a benzina si arriva a
126.600 euro.
La trazione integrale è permanente con differenziale centrale bloccabile. Quello posteriore bloccabile è disponibile
solo con sospensioni pneumatiche (opzionali nel 2.7) e Terrain
Response. La trasmissione è garantita dal sistema ZF S6-53 nel
2.7 manuale, in quello automatico è ZF HP26, nel 3.0 ZF
HP28. Le sospensioni sono indipendenti a molle elicoidali
nella versione 2.7, pneumatiche
nel 3.0, con doppi bracci oscillanti. Ricca la dotazione di serie
sia nel design (maniglie esterne
di colore nero ad esempio) sia
nel comfort (chiusura centralizzata, alzacristalli elettrici, cd
singolo con sei altoparlanti) sia
nella sicurezza (freno di stazionamento azionato elettricamente, sensore antitrasporto forzato), ma i pacchetti optional accontentano gusti e tendenze
praticamente in modo universale. Quanto ai pressi, chiavi in
mano si parte da 40.920 euro
per il 2.7 TdV6 HDVH fino ai
57.940 del 3.0 TdV6 HSE.
Tre motori per Range Rover Sport
INFINITI / Berlina di lusso ad alte prestazioni
Ancora più carisma
M come Magnificient
ROMA - Il Suv sportivo per eccellenza, la Nuova Range Rover
Sport, presenta nuovi colori e una carrozzeria modificata nella
sostanza per accrescerne il carisma e l’appeal. Rinvigorisce la
sua identità già così unica con un assetto decisamente grintoso,
ma anche affinamenti estetici e un look più dinamico. Ma la
sua forza, il rinnovato vigore sportivo sta tutto nei propulsori. È
possibile scegliere tra un 3.0TdV6 24 valvole, che con una cilindrata da 2.993 cc consente di raggiungere i 193 km/h e arriva da 0 a 100 km/h in 9,3 secondi. È un turbodiesel che garantisce discrete economie, visto che nel ciclo combinato consuma
9,2 l/100 km, che nell’utilizzo extraurbano scendono a 8,1. Per
chi ai consumi di carburante non bada e preferisce tutta la potenza del propulsore a benzina c’è il V8 Supercharged 5.0 32
valvole. Raggiunge i 225 km/h e passa da 0 a 100 km/h in soli
6,2 secondi. Ma nel ciclo combinato siamo a 14,9 l/100 km, in
quello extraurbano a 10,7. Una via di mezzo è rappresentata
dal terzo propulsore, ovvero dal 3.6TdV8: fa i 209 km/h e
passa da 0 a 100 km/h in 9,2 secondi. Nel combinato consuma
11,1 l/100 km che nell’extraurbano scendono a 9. Da vero
SUV che non teme confronti e che per sua natura è fuoristrada
sempre e comunque, Range Rover Sport ha trazione integrale
permanente con differenziale centrale bloccabile e il pluricollaudato sistema Terrain Response Land Rover. Di massimo
comfort il cambio, automatico a sei velocità con modalità sequenziale, mentre gli specchietti esterni sono riscaldabili, regolabili elettricamente e con inserto in tinta con la carrozzeria.
Quanto ai prezzi, chiavi in mano si parte dai 63.800 euro della
versione 3.0 TdV6 SE fino agli 83.700 euro del benzina 5.0 V8
Supercharged.
Dopo la commercializzazione negli Usa in primavera, la nuova linea M arriverà a
settembre in Europa. Due i motori, benzina e diesel, con l’opzione ibrida dal 2011.
ROLLE - Dal prossimo settembre, la gamma europea di Infiniti si arricchirà di una nuova berlina ad alte prestazioni dallo stile nuovo.
Allora, il più nuovo tra i marchi di auto di lusso del mondo si confronterà per la prima volta con la gerarchia tradizionale delle vetture
executive. Potenza, prestazioni e tecnologia si riuniscono all’insegna della sofisticatezza tipica di Infiniti nella linea M, che ha già
debuttato negli Stati Uniti come terza generazione in vendita dalla
prossima primavera. Si tratta del primo modello della serie M a essere disponibile in tutti i 34 mercati in cui la Casa giapponese è presente, inclusa appunto l’Europa occidentale. Due le opzioni di motorizzazione - V6 benzina e diesel - che saranno integrate da un innovativo motore ibrido benzina-elettrico nel 2011.
La linea M eleva gli alti standard dell’attuale berlina presente
nella gamma europea, la G37, dal punto di vista degli interni, della
carrozzeria e delle prestazioni. A trazione posteriore, lunga 4.945
mm, larga 1.844 mm, alta 1.501 mm e con un passo di 2.900 mm,
M presenta i sinuosi profili ispirati alla concept car Essence la concept car presentata al Motor Show di Ginevra all’inizio del 2009.
Alle qualità che hanno reso la serie così amata negli Stati Uniti, la
nuova serie M unisce, ora, le elevate prestazioni necessarie per
competere sul mercato europeo, uno dei più esigenti del mondo in
fatto di vetture executive.
Il design è caratterizzato da curve sottili e superfici complesse
che conferiscono una carica emotiva che non ha nulla di austero. La
curvatura sotto la linea dei vetri è la più evidente delle molte allusioni al design della Essence. Il coefficiente di resistenza aerodinamica è di appena 0,27. Come su altri modelli Infiniti, portiere, cofano e portellone del bagagliaio sono in alluminio leggero e anche il
motore V6 è completamente in lega. Le sospensioni anteriori sono a
doppio braccio oscillante e quelle posteriori multi-link, accompagnate da barre antirollio anteriori e posteriori. La dimensione standard delle ruote è 18”, ma per le versioni più sportive sono disponibili ruote da 20 pollici, nuovi ammortizzatori a doppio pistone, speciali impostazioni delle sospensioni, freni a quattro pistoni e sterzo
attivo sulle quattro ruote (4WAS, ovvero 4-Wheel Active Steering).
Gli interni sono realizzati con accuratezza, con dettagli di lusso e
comfort. L’interasse della M, con i suoi 2.900 mm, è più lungo di
quello delle altre vetture di questa classe e si traduce in un abitacolo
che ospita comodamente cinque adulti. M si avvale del motore a
benzina VVEL (variazione alzata valvole) V6 da 3.7 litri impiegato
sugli altri modelli della gamma Infiniti in Europa e che sviluppa
320 cv e 360 Nm di coppia. Di serie su ogni M è il cambio automa-
tico controllato elettronicamente a sette marce, provvisto di sincronizzazione a scalare (DRM - Downshift Rev Matching) e modalità
di guida sportiva (DS) per il pieno controllo manuale grazie alle palette in magnesio dietro al volante. Più avanti nel corso dell’anno
saranno fornite informazioni anche sulla versione Diesel.
Prezzi, struttura della gamma e caratteristiche di serie per il mercato europeo sono in via di definizione, ma è certo che la gamma
M, come i modelli G, EX e FX, offrirà allestimenti di serie del massimo livello. Tra questi, la piattaforma multimediale completa Connectiviti+ con touch-screen VGA a colori da 8 pollici con Guida
Michelin incorporata per avere informazioni su monumenti, musei,
hotel, ristoranti e itinerari panoramici.
Tante le novità tecnologiche che Infiniti M offrirà ai clienti europei. La tecnologia BSI (Blind Spot Intervention) è un un vero passo
avanti nel campo della gestione dei punti ciechi. Il sistema, infatti,
non si limita a rilevare (attraverso un radar) e segnalare la presenza
di un veicolo in avvicinamento e in un punto cieco per il guidatore,
ma interviene attivamente. Infatti, se il conducente ignora i segnali
visivi e acustici e si dirige nella traiettoria del veicolo che sopraggiunge, il sistema BSI corregge automaticamente la direzione. L’intervento è operato applicando selettivamente una lieve frenata sul
lato della vettura interessato al fine di creare un effetto di “rotazione” che riporta l’auto nella sua corsia originale.
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GOVERNI E ISTITUZIONI OPERINO CON LA STESSA RESPONSABILITÀ DEL MONDO DELL’AUTO
Così l’auto si difende dal flop
Mattia Eccheli
COPENAGHEN - Nella (quasi)
blindata capitale danese campeggiano i manifesti con il nome modificato della città, diventato “Hopenhagen”: un
inno alla speranza per un accordo sul clima che, alla fine,
non c’è stato. Un compromesso al ribasso che, di fatto, maltratta quella saggia osservazione dei pellerossa che, scrivendo al Grande capo bianco di
Washington, già allora, sostenevano che “il mon do non
l’abbiamo avuto in eredità dai
nostri genitori, ma in prestito
dai nostri figli”. Tant’è vero
Il summit che “grandi e piccoli” della Terra hanno tenuto di recente nella capitale
danese ancora una volta non ha dato i risultati sperati e soprattutto non ha portato
ad alcuna decisione unanime per cominciare a operare seriamente in difesa
dell’ambiente. Ma l’industria dell’auto ha dimostrato che, pur in assenza di normative
certe, da tempo fa responsabilmente la sua parte per ridurre consumi ed emissioni.
che i molti costruttori di veicoli che hanno deciso di sottolineare i propri sforzi in favore
dell’ambiente e della sostenibilità hanno ricordato una cosa
su tutte: “Non possiamo fare
da soli”.
È un ritornello già sentito e
che, di fatto, azzoppa qualsiasi
politica in tema non solo di riduzione delle emissioni, ma
anche di strategia futura. Perché le Case automobilistiche
stanno cercando di fare la loro
parte. Ma servono precise indicazioni sovranazionali e chiare
direttive statali e occorrono
anche scelte strategiche da
parte dei produttori di energia
elettrica e, naturalmente, l’impegno coerente dei cittadini.
La stessa riduzione media di
CO2 registrate in Italia dall’Un rae (il sindacato dei costruttori esteri) è, secondo il
presidente Loris Casadei, un
dato da prendere con le molle:
“Se l’avessimo registrato in un
periodo di espansione del mercato sarebbe positivo”, ha avvertito a Milano. Invece, potrebbe trattarsi so lamente di
una semplice minore disponibilità economica degli italiani
che hanno così optato per vetture più piccole (ma verosimil-
mente anche più insicure, risparmiando su alcuni “accessori”, che le Case potrebbero
tuttavia pensare di offrire di
serie…) e anche per chilometraggi più ridotti.
La realtà è che si proceda
ancora in “ordine sparso”. Perché da mezzo secolo viene
LA STRATEGIA DELLE CASE AUTOMOBILISTICHE IN DIFESA DELL’AMBIENTE
I
PEUGEOT
RENAULT e NISSAN
VOLVO
Una risposta precisa
alla mobilità sostenibile
L’Alleanza a passi veloci
sulla strada dell’elettrico
La prima elettrica
già quest’anno con la C30
l costruttore transalpino rivendica già oggi un “primato”: “Con il
50 per cento delle sue vendite di vetture in Europa con emissioni
inferiori a 130 grammi di CO2 per chilometro, nei primi nove
mesi del 2009, e il 47,5 per cento di quelle mondiali con emissioni
inferiori a 140, Peugeot è uno dei leader mondiali del settore automobilistico in materia di controllo dell’impatto ambientale dei suoi
prodotti”, assicura il portavoce Bocqué. Che ha annunciato la commercializzazione a breve termine (entro la fine del 2010) di “i0n”
(sviluppata in collaborazione con Mitsubishi che ha presentato la
sua iMiev), la vettura elettrica. Poi arriveranno numerosi modelli
Stop & Start e saranno resi disponibili in grandi quantità sui veicoli
nel cuore della gamma. Non saranno veicoli “dimostrazione”, bensì
tecnologie per il grande pubblico, a costi competitivi, che consentono una riduzione dei consumi e delle emissione dall’8 al 15 per
cento in situazioni di utilizzo reale, in base alle condizioni del traffico.
Nel 2011 toccherà alla 3008 HYbrid4 (con l’abbinamento del
propulsore elettrico a quello termico a gasolio per consentire
un’ampia autonomia per i tragitti extraurbani) e nel 2012 arriverà
pure la 3008 plug-in HYbrid4, riservata inizialmente alle flotte automobilistiche. Ma Peugeot punta anche alla mobilità individuale o
familiare che ha definito ”à la carte”, con soluzioni di noleggio
nell’ambito della formula “Mu by Peugeot”, la cui fase di sperimentazione è ormai conclusa e viene ora adottato in Francia, prima di
essere sviluppato in altre cinque capitali europee. È un’offerta di
mobilità integrale che, sulla base di una carta prepagata, permette
ad alcuni clienti, proprietari o meno di veicoli Peugeot, proprietari o
meno di un’automobile, di accedere a una gamma di servizi quali il
noleggio di un’auto su misura per un fine settimana, di scooter o di
biciclette Peugeot oppure a prestazioni più specifiche (noleggio di
veicoli commerciali leggeri, offerta di un seggiolino per bambino
per un periodo limitato, o delle barre al tetto per andare a sciare…).
Il marchio del leone ha anche già pronto il modello BB1 (già in passerella a Milano assieme a Miss Italia), una city car elettrica giovanile e anticonvenzionale che beneficerà anche dell’installazione di
alcuni pannelli solari nel tetto dell’abitacolo che serviranno a far
funzionare alcuni meccanismi elettronici.
R
L
le necessità immediate) e una sostituzione veloce, ovvero il cosiddetto servizio di “quick drop” già sperimentato in Israele e che richiede fra i 3 e i 5 minuti. Nissan lavora sulle batterie, in collaborazione con Nec, già da anni (17 per la precisione), e le autonomie annunciate arrivano fino a 160 chilometri. La flotta è già pronta ed è
articolata su due versioni elettriche di veicoli già esistenti (la berlina
media Fluence e la furgonetta Kangoo) e altri due nuovi (Twizy e
Zoe). Tutti i veicoli elettrici sono “griffati” Z.E. I primi tre debutteranno sul mercato nel 2011, mentre il quarto arriverà l’anno successivo.
Anche Renault, che ha già avviato numerosi progetti di collaborazione pure in Italia, sollecita politiche chiare da parte delle pubbliche amministrazioni. Le linee guida per incentivare la diffusione
dei veicoli elettrici sono tre: infrastrutture per la ricarica, incentivi
fiscali all’acquisto e politiche locali di mobilità elettrica.
I benefici economici (oltre che ambientali, naturalmente) per i
clienti andrebbero ricercati nel minor costo di utilizzo e manutenzione. Il prezzo superiore di acquisto verrebbe ammortizzato grazie
al diverso corso del carburante/energia e ai bonus pubblici. Il costruttore dà per scontato anche un dimezzamento dei costi di manutenzione. Mentre circa la batteria, il cui acquisto sarebbe ancora dispendioso, potrebbe intervenire una sorta di noleggio di medio
lungo termine. Ma questi sono “dettagli” ancora in via di definizione. Nissan, dal canto suo, ha appena siglato una partnership con
l’agenzia di sviluppo regionale One North East per lo sviluppo di
una mobilità a emissioni zero nel Nord-Est dell’Inghilterra. L’accordo definitivo stabilisce un piano per l’implementazione dei veicoli
elettrici e della relativa infrastruttura. L’intesa ribadisce l’impegno a
introdurre piani di incentivazione per i conducenti e iniziative di
educazione e dimostrazione, che verranno lanciate nel corso del
2010 e del 2011. One North East si impegna a installare almeno 619
stazioni di ricarica “future-proof”, disponibili al pubblico, entro il
1° gennaio 2011. L’elettricità verrà fornita gratuitamente fino al 31
marzo 2012.
di fuori dell’abitacolo e lontano dalle zone di deformazione.
“I consumatori devono percepire che questo tipo di auto è invitante sia da guidare che da possedere. Ecco perché le auto elettriche
devono essere altrettanto comode e sicure e offrire gli stessi tipi di
prestazioni delle auto alimentate con altre fonti di energia”, dichiara
Paul Gustavsson, direttore del settore strategia di elettrificazione di
Volvo Cars. “Crediamo in questa tecnologia - insiste il manager
Volvo - e l’obiettivo delle nostre prove sul campo è dimostrare che
le auto elettriche hanno un ampio potenziale di mercato. Sarà necessario all’inizio è un sistema di sovvenzioni che renda finanziariamente abbordabile per gli acquirenti la costosa tecnologia a batteria.
Speriamo che le autorità e il resto della società seguano Volvo Cars
nel suo viaggio verso le emissioni zero”.
enault lavora a una proposta di mobilità urbana a emissioni
zero. Ha già pronte alcune ipotesi per quello che è considerato uno dei fattori che hanno finora limitato la diffusione dei
veicoli elettrici. In attesa di una capillare rete distributiva di ricarica,
il marchio della Losanga offre tre modalità di ricarica: una normale
completa (6-8 ore), una rapida (20-30 minuti, per soddisfare almeno
a prima auto elettrica dello storico costruttore svedese è C30.
Nel 2010 la produzione di questo modello, così alimentato,
avverrà in serie, ma nel frattempo alcuni utenti selezionati
guideranno il parco di cento veicoli di prova nel corso di un periodo
di collaudo di due anni, per fornire a Volvo Cars un’esperienza “valutabile”. Non solo dal punto di vista tecnico ma anche “comportamentale”. L’Agenzia per l’energia svedese supporta il progetto con
un finanziamento pari a 15 milioni di euro.
“La nostra flotta potrà essere di grande aiuto nell’ambito dello
sviluppo delle auto elettriche di Volvo Cars. Inoltre, darà un input
fondamentale per i progettisti delle infrastrutture e aiuterà a stabilire
quali servizi siano necessari per rendere le auto ricaricabili l’alternativa più percorribile per il futuro”, afferma Lennart Stegland.
Volvo C30 elettrica sembra una vettura normale, con analoghi
standard di comfort e guidabilità. La differenza più palese all’interno del veicolo è data dai nuovi strumenti che il conducente avrà davanti a sé. Un motore elettrico utilizza circa un quarto dell’energia
di un motore alimentato con combustibili fossili. Questa efficienza
energetica superiore lascia pensare che l’interesse nelle auto elettriche crescerà di pari passo con il prezzo del carburante e con l’inasprirsi delle norme relative alle basse emissioni di CO2. La velocità
massima con un pacco-batteria completamente carico è di circa 130
chilometri orari. L’accelerazione da 0 a 100 avviene in circa 10,5
secondi. L’autonomia del veicolo arriva fino a 150 km.
Il motore elettrico si trova sotto il cofano mentre le batterie (24
kWh per un totale di 280 chilogrammi di peso e 8 ore di tempo di
ricarica) sono installate nel tunnel dell’albero di trasmissione e
nello spazio normalmente occupato dal serbatoio del carburante, al
13
PER RIDURRE CONSUMI ED EMISSIONI
di Copenaghen
detto che il petrolio si va esaurendo (almeno le scorte “tradizionali”, ma con i picchi del
prezzo del greggio sembra essere tornato conveniente investire in nuove prospezioni), ma
nessuna fonte alternativa è
stata nel frattempo individuata.
E, grazie all’emergen za ambientale, la propulsione elettrica sembra aver accelerato rispetto alle soluzioni ibride e a
idrogeno.
Il futuro è più elettrico perché le analisi numeriche dicono che nel 2050 il 70 per cento
della popolazione risiederà in
aree urbane. E già oggi l’87
per cento degli spostamenti
quotidiani è inferiore ai 60
chilometri. Di più: il 70 per
cento non supera i 30 e addirittura il 40 per cento si aggira
attorno ai 5. Significa che
l’alimentazione elettrica - perfino con la ancora “rudimentale” tecnologica di accumulazione attuale che non riesce a
garantire grandi autonomie ai
veicoli - risulterebbe largamente in grado di soddisfare le
esigenze reali degli automobilisti.
Le nuove generazioni di
batterie (adesso al litio, ma in
futuro, chissà…), il cui prezzo
verrà dimezzato nel giro del
prossimo lustro prevede Marc
Bocqué, responsabile globale
della comunicazione di Peuge-
ot, però potrebbero offrire soluzioni ancora più interessanti.
Le statistiche dicono inoltre
che, in media, il 92 per cento
del proprio ciclo di vita un’auto la trascorre parcheggiata. Il
problema - e su questo terreno
i costruttori non sembrano
aver gran voce in capitolo sarà semmai come procurarsi
l’energia necessaria a soddisfare la nuova colossale richiesta. Soprattutto in Italia, che
dipende in larga parte dal termoelettrico (per il nucleare,
ancora “contestato” e dai costi
comunque da valutare, perché
per lo smaltimento delle scorie
servono cifre esorbitanti), che
non solo è largamente ineffi-
Anno 53 N° 506 - Abbinato al N° 186 Gennaio/Febbraio 2010
Il Mondo dei Trasporti
ciente ma presenta gli stessi
problemi di emissioni del traffico automobilistico. In Danimarca, invece, il 20 per cento
del fabbisogno viene garantito
dall’eolico. Ma è solo un
esempio. Anche perché l’Italia
è uno dei Paesi con il più alto
tasso di motorizzazione del
pianeta (60 per cento): va
anche ricordato che il trasporto
su gom ma è responsabile
“solo” del 20 per cento delle
emissioni di CO2. Tuttavia, il
trasporto è il comparto più
“energivoro” del Belpease con
il 44,4 per cento della “bolletta” nazionale, il 90 per cento è
ascrivibile proprio al trasporto
su gomma.
Oltre all’energia serve poi
anche una necessaria rete distributiva la cui realizzazione
ha dei costi considerevoli. Per
rendere appetibile l’alternativa
elettrica serve pertanto un percorso congiunto e condiviso:
“Non possiamo fare da soli”,
conferma a più riprese Bocqué. Di seguito, ecco alcuni
esempi “virtuosi” da parte di
alcune Case automobilistiche.
MERCEDES-BENZ
PIAGGIO
Il futuro è
l’elettromobilità sostenibile
Anche i piccoli
credono nell’elettrico
M
ercedes-benz è stata… veloce, dal nome della sua tascabile
da città, Smart, lanciando il progetto e-mobilityitaly.it per
selezionare i primi cento “guidatori elettrici” nell’ambito
di un’operazione avviata con Enel per una mobilità sostenibile a
emissioni zero. Le vetture del progetto e-mobility Italy (rese disponibili ad un canone mensile straordinario di 400 euro più Iva che
comprende noleggio, manutenzione ordinaria e garanzia per i 48
mesi di durata del progetto) sono le Smart fortwo electric drive, con
motore elettrico a “zero emissioni” da 41 cavalli, equipaggiate con
la batteria agli ioni di litio di Tesla Motors inc. che garantiscono
una percorrenza di almeno 135 km. La velocità massima è di 100
chilometri orari.
La casa della Stella ha però debuttato con vetture elettriche anche
a Montecarlo e, assieme a Rwe ha avviato in Germania la seconda
fase del grande progetto congiunto “e-mobility Berlin” per l’elettromobilità sostenibile. Daimler è la prima Casa automobilistica europea a offrire sul mercato auto elettriche idonee all’uso quotidiano
grazie alla rete di infrastrutture di ricarica elettrica Rwe entrata ufficialmente in funzione nella capitale tedesca.
Per “e-mobility Berlin”, Rwe mette a disposizione una capillare
catena distributiva “intelligente” con circa 500 punti di ricarica: la
stessa elettricità messa a disposizione degli utenti sarà “verde” perché prodotta esclusivamente “da fonti rinnovabili” ha assicurato
Jürgen Großmann, presidente del Consiglio direttivo di Rwe Ag.
“Abbiamo sviluppato un concetto globale che comprende infrastrutture di ricarica su misura, intelligenti e confortevoli a casa, sul posto
di lavoro e negli spazi pubblici. In questo modo, la nostra tecnologia crea le basi per una protezione ancora maggiore del clima nel
futuro, e uno sfruttamento più intelligente delle energie rinnovabili”, ha aggiunto il manager.
Il “pacchetto” include Smart electric drive con contratto FullService, box di ricarica intelligente RWE a domicilio e fornitura
di energia elettrica “verde” gratuita per 18 mesi. Le prime auto
sono state consegnate nell’ambito di un contratto di noleggio FullService, a clienti aziendali, privati e proprietari di flotte selezionati. Nel corso del progetto, la flotta berlinese sarà potenziata con
l’introduzione di vetture Mercedes-Benz Classe A E-CELL. In totale, per l’avveniristica iniziativa “e-mobility Berlin” Daimler
metterà a disposizione oltre 100 vetture elettriche a batteria Mercedes-Benz e smart, provvedendo all’assistenza e alla manutenzione dei veicoli.
A
nche l’Italia prova a dire la sua nel campo delle tecnologie
eco-compatibili. Fiat, naturalmente, che ha ridotto sensibilmente consumi ed emissioni della sua gamma di modelli,
siano essi Fiat come Alfa Romeo o Lancia. Ma sulla strada ecologica è da tempo impegnata anche la piccola Piaggio, marchio specializzato nelle due ruote, ma che sta esplorando nuove fette di del
mercato a 3 e 4, anche con nuovi propulsori a gasolio sviluppati nei
mercati emergenti.
Tra i due fiori all’occhiello della casa di Pontedera ci sono MP3
Hybrid, il primo scooter a propulsione ibrida al mondo, e Ape Calessino Electric Lithium, un’autentica icona di stile a zero emissioni. Il rivoluzionario scooter a tre ruote garantisce il pieno rispetto
dell’ambiente, a costi d’esercizio addirittura ridotti e riprende le dotazioni d’innovazione, sicurezza e divertimento nella guida che
hanno decretato successo di Piaggio MP3. La sinergia dei due motori, ottenuta attraverso la gestione elettronica integrata, consente
migliori prestazioni e una riduzione dei consumi di benzina (percorrenza fino a 60 km/l) e delle emissioni di CO2, che scendono a soli
40 g/km (utilizzo 65 per cento ibrido e 35 elettrico). E in modalità
“solo elettrico” MP3 Hybrid può accedere alle ZTL e alle zone contraddistinte dall’obbligo di “emissioni zero”.
Ape Calessino, invece, è l’originale veicolo Piaggio che reinterpreta il mitico design degli anni ‘60 declinato anche in versione
elettrica e capace di proporre un’idea di mobilità letteralmente alternativa. Calessino Electric Lithium è a “emissioni zero” e dotato di
propulsione elettrica alimentata da batterie al litio di ultima generazione: un mezzo pulito, silenzioso e versatile.
AUTORAMA
HYUNDAI / PRIMO MOTORE
BENZINA A INIEZIONE DIRETTA
Codice Theta
Perseguendo l’intento di essere
designata tra gli “eco leader”
dell’industria automobilistica,
la Casa coreana ha presentato
il 2.4 Theta II GDI. Hyundai si pone
all’avanguardia nello sviluppo
dei motori raggiungendo nello stesso
tempo tre obiettivi apparentemente
incompatibili: riduzione delle emissioni
di CO2, aumento della potenza
e miglioramento dei consumi.
MILANO - Hyundai ha sviluppato il suo primo motore benzina a
iniezione diretta. Lo ha fatto mettendoci dentro tutto il suo knowhow e tenendo ben presenti i concetti che oggi sovrintendono più
di altri l’ingegneria motoristica: riduzione dei consumi e delle
emissioni inquinanti. Perseguendo l’intento di essere designata
tra gli “eco leader” dell’industria automobilistica, la Casa coreana ha presentato il suo primo propulsore benzina a iniezione diretta denominato 2.4 Theta II GDI. Grazie a questo nuovo sistema d’iniezione diretta GDI Hyundai si pone all’avanguardia
nello sviluppo dei motori raggiungendo nello stesso tempo tre
obiettivi apparentemente incompatibili: riduzione delle emissioni
di CO2, aumento della potenza e miglioramento dei consumi.
Il propulsore Theta II GDI, attualmente configurato per il mercato coreano, eroga 201 cv e 25,5 kgm a 4.250 giri/min con un
rapporto di compressione di 11.3:1. Costato circa 98 milioni di
euro, il 2.4 Theta II GDI ha richiesto un impegno di 46 mesi. Da
quest’anno sarà utilizzato sulla nuova Sonica e in futuro anche su
altri modelli. Attraverso questo nuovo sistema Hyundai è determinata ad affermarsi nel segmento delle berline di media cilindrata.
Una delle maggiori limitazioni dei motori benzina a iniezione
convenzionale è che all’aumentare del numero di giri del motore,
il tempo di apertura e chiusura delle valvole si riduce progressivamente, diminuendo così il tempo disponibile per iniettare carburante. Il sistema GDI evita questo problema attraverso il posizionamento dell’iniettore in un punto ottimale, direttamente dentro la camera di combustione, per offrire precisione senza paragoni. Una pompa ad alta pressione inietta quantità precise di carburante a intervalli regolari e pressione fino a 150 bar.
L’iniezione è divisa in due fasi per ottenere la migliore combustione: nella prima fase, viene fatta un’iniezione/accensione
per spingere il pistone in basso. Quindi, nella fase principale
d’iniezione, durante la discesa del pistone, viene iniettato più
carburante. Questa tecnica a più fasi contribuisce a ridurre il carico sul convertitore catalitico e aiuta a ridurre le emissioni. Ciò è
di particolare beneficio durante gli avviamenti a freddo quando
le emissioni sono alte perché il convertitore catalitico non ha raggiunto la temperatura d’esercizio ottimale. L’iniezione a più fasi
aiuta il convertitore catalitico a raggiungere la temperatura di
esercizio più rapidamente riducendo le emissioni del 25 per
cento durante gli avviamenti a freddo e permettendo di soddisfare gli standard ULEV-2 e PZEV del California Air Resources
Board’s .
Inoltre, il GDI garantisce migliori performance e consumi.
Comparato a un propulsore convenzionale, fornisce il 7 per cento
di coppia in più a un basso numero di giri e il 12 per cento di
coppia in più agli alti regimi per migliori partenze e prestazioni.
Una vettura equipaggiata di motore GDI è in grado di incrementare del 10 per cento l’autonomia di percorrenza rispetto a un’auto con sistema di iniezione multi-point.
Il GDI è stato applicato alla seconda generazione del motore
Theta: tra le migliorie apportate al Theta II rispetto al suo predecessore va riconosciuta l’applicazione di un sistema di aspirazione a due fasi (Variable Induction System - VIS) che migliora il
“respiro” del motore, adeguando automaticamente il volume dell’aria aspirata nella camera di combustione per ottimizzare la miscela aria-carburante.
Ulteriori vantaggi sono stati ottenuti attraverso il dispositivo
Dual CVVT (posizionato sui due alberi a camme, regola la fasatura delle valvole in aspirazione e scarico) che migliora il sistema di aspirazione consentendo una riduzione delle emissioni di
CO2 e un notevole risparmio nei consumi di carburante. Il
DCVVT è governato da una nuova catena in acciaio con un innovativo cilindro dentato ideato per garantire silenziosità e durevolezza.
Mentre il DCVVT e il VIS migliorano la potenza, gli ingegneri hanno anche ideato innovazioni per ridurre il peso. Grande attenzione è stata dedicata alla paratia, l’area di alluminio del blocco cilindro che accumula i più elevati stress: il rinforzo ha reso il
blocco più rigido senza penalizzare il peso. Alla riduzione dei
pesi ha contribuito anche un nuovo disegno dell’albero motore.
Anche il convertitore catalitico è più leggero, grazie a un nuovo
processo di produzione che ha permesso l’utilizzo di acciai di
minore spessore e ha richiesto un numero inferiore di saldature.
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Il Mondo dei Trasporti
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DACIA / CON DUSTER IL MARCHIO DEL GRUPPO RENAULT ENTRA NEL MERCATO 4X4
Marco Chinicò
R OMA - Logan, Sandero,
Logan MCV, Logan furgovan
e pick-up. L’escalation di
Dacia è in ar restabile. La
marca rumena del Gruppo Renault sbarca ora nel segmento
4x4 con la proposta Duster,
veicolo robusto, affidabile e
facile da utilizzare. Dacia ha
sviluppato un veicolo fuoristrada destinato in primo
luogo ai mercati in crescita
ma senza dimenticare le esigenze dei clienti europei.
Nei Paesi in via di sviluppo
Duster intende intercettare le
e si genze delle fasce sociali
medie che aspirano ad acquistare veicoli moderni e resistenti (per l’utilizzo anche su
percorsi spesso tortuosi) a un
prezzo accessibile rispetto ai
Suv tradizionali. Ritorna dunque la filosofia sottesa al lancio e alla diffusione della
Logan, l’auto low cost che ha
dimostrato di avere un pubblico consistente anche in Europa. Nel Vecchio Continente,
infatti, il successo di Dacia ha
provato l’esistenza di una
clientela alla ricerca di veicoli
moderni, affidabili e appunto
maggiormente accessibili.
Fuoristrada per tutti
Sesto modello della gamma Dacia, Duster è un mezzo robusto, affidabile, facile
da utilizzare e con un prezzo accessibile. Auto globale sulla scia del successo
della Logan, sarà disponibile dalla prossima primavera in versione 4x2 e 4x4.
ABITABILITÀ
PER TUTTI
IMMAGINE
FORTE
Il frontale si distingue per
l’impressione di robustezza:
parafanghi allargati, imponente fascia cromata sulla calandra e paraurti di protezione
che non lasciano dubbi sul
Dna da 4x4 di Duster. Con
una lunghezza di 4,31 m e
una larghezza di 1,82 m, Duster si caratterizza per dimensioni compatte.
Auto globale, il nuovo 4x4
Dacia sarà disponibile in tutti
i Paesi di commercializzazione in versione semi-integrale
4x2 e fuoristrada 4x4. Il modello sarà lanciato progressivamente nelle diverse regioni
del mondo, analogamente a
Logan e Sandero. Arriverà in
primavera in Europa, Turchia
e nel Maghreb (Algeria e Marocco), andando a completare
la gamma Dacia, in crescita
sulla maggior parte di questi
mercati.
Oltre ai tre modelli destinati a clienti privali, Logan,
Logan MCV e Sandero, Dacia
si è imposta anche nel segmento dei veicoli commerciali
con Logan furgovan e Logan
pick-up. A giugno, sarà la volta di Ucraina, Medio Oriente
(Israele, Giordania, Siria, Libano), Egitto e in altri Paesi
dell’Africa. Lo stabilimento
rumeno di Pitesti rifornirà
è trasmessa esclusivamente
alla ruota anteriore; in caso di
perdita di motricità o in condizioni di aderenza precaria,
una parte della coppia viene
trasferita al retrotreno mentre,
in condizioni estreme, la coppia è suddivisa al 50 per cento
tra i due assali. Questa distribuzione è garantita da un
giunto elettromagnetico di
origine Nissan. In modalità
Lock, il conducente blocca
elettronicamente la modalità
4x4 e trasferisce costantemente il 50 per cento della coppia
al retrotreno. In modalità 4x2,
la trasmissione è bloccata in
configurazione 2 ruote motrici. Duster presenta un’altezza
libera dal suolo elevata (superiore a 200 mm) e valori significativi per gli angoli di superamento ostacoli (30° per
l’angolo di attacco, oltre 35°
per l’angolo di uscita).
tutti questi mercati, con marchio Dacia e Renault. Grazie
a una capacità di 350mila
unità/anno, Pitesti continuerà
a produrre anche gli altri modelli Dacia. Duster continuerà
il suo viaggio nel 2011 con la
distribuzione negli Emirati
Arabi, sempre a partire dallo
stabilimento di Pitesti.
In Bra sile, sarà prodotto,
accanto a Lo gan, Sandero e
Sandero Stepway, nel sito di
Curitiba e distribuito in Brasile, Argentina, Messico e Cile.
Duster sarà poi industrializzato e prodotto in Russia, nello
stabilimento di Avtoframos
Il nuovo 4x4 di Dacia sarà lanciato progressivamente nelle diverse regioni del mondo, analogamente
a quanto succede per Logan e Sandero. Tra pochi mesi toccherà a Europa, Turchia e Maghreb.
Dacia con una ricca gamma protagonista sui mercati internazionali
Marca di livello globale
ROMA - L’ampliamento della gamma consente a
Dacia di sostenere ulteriormente la crescita registrata sui mercati internazionali. Nei primi dieci
mesi del 2009, sono state consegnati 435mila
veicoli, di cui 254.500 con marchio Dacia e
180.500 con marchio Renault. Con la firma
Dacia sono state immatricolate circa 119mila
Logan e 120mila Sandero, a cui vanno aggiunti
14mila veicoli commerciali Logan. Abbinate al
logo Renault sono state vendute circa 121mila
Logan e 59mila Sandero. Nel 2004, le unità totali
vendute ammontavano a poco meno di 23mila
(interamente firmate Dacia), mentre l’anno suc-
cessivo si era già passati a quasi 150.000 veicoli.
Nel 2008, sono state commercializzate oltre
300mila Logan, più di 100mila Logan MCV,
oltre 85mila Sandero, poco più di 6.200 Logan
furgovan, circa 4.500 Logan pick-up per un totale di quasi 510mila unità. Il primo mercato di riferimento è la Romania, dove sono state registrate vendite con marchio Dacia per circa 84mila
unità nel 2008. Segue il Brasile, dove con marchio Renault sono state immatricolate più di
76mila unità, la Russia con oltre 74mila (Renault), l’Iran con oltre 54mila (Renault) e infine
la Francia con quasi 44mila (Dacia).
(Mosca).
Dacia Duster è un 4x4 facile da utilizzare, non riservato
soltanto agli esperti di fuoristrada. Il peso limitato, di
1.280 kg a vuoto per la 4x4 e
di 1.180 kg a vuo to per la
4x2, associato a dimensioni
compatte, lo rendono particolarmente agile. Grazie a un
comando unico e intuitivo
(de rivato da Nissan) situato
nell’abitacolo, nella parte inferiore del piantone centrale,
il conducente adatta facilmente le capacità del veicolo alle
sue esigenze. Questo comando consente di scegliere tra 3
modalità di selezione: Auto,
Lock e 4x2.
Nel primo caso, la ripartizione della coppia tra avantreno e retrotreno avviene automaticamente in funzione delle
condizioni di aderenza. Progettato per garantire una motricità ottimale in qualunque
condizione di aderenza, questo dispositivo conferisce a
Duster reali capacità 4x4. In
condizioni normali, la coppia
Duster può accogliere comodamente fino a 5 adulti, offrendo ai passeggeri dei posti
anteriori e posteriori lo stesso
livello di abitabilità della berlina Lo gan. La capacità del
vano bagagli arriva fino a 475
dmc. Con il divano posteriore
ripiegato e il sedile ribaltato,
Duster garantisce un volume
di carico che può superare i
1.600 dmc. Duster sarà disponibile con motorizzazioni
benzina 1.6 16V 110 cv e diesel dCi 85 cv e dCi 105 cv,
che hanno dato prova della
loro efficacia su numerosi
modelli del Gruppo Renault.
Associati al peso contenuto di
Duster, questi propulsori consentono al 4x4 Dacia consumi
ridotti e un bilancio ecosostenibile efficace: le versioni diesel emettono meno di 140 g di
CO2/km in versione 4X2 - ricevono dunque la firma Dacia
eco? - e meno di 150 g
CO2/km in versione 4x4.
Duster monta il sistema
ABS Bosch 8.1 equipaggiato
con ripartitore elettronico
della frenata (EBV) e assistenza alla frenata d’emergenza (AFE). Sono di serie fino a
due airbag frontali e cinture di
sicurezza a 3 punti di ancoraggio con limitatori di carico
per i posti anteriori.
Secondo le versioni, gli airbag passeggero e conducente
sono completati da due airbag
laterali tipo testa/torace. I pretensionatori pirotecnici sui
posti anteriori arricchiscono il
dispositivo di ritenuta. Dacia
Duster sarà disponibile sulla
maggior parte dei mercati europei con una garanzia di 3
anni o 100.000 km.
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Anno 53 N° 506 - Abbinato al N° 186 Gennaio/Febbraio 2010
Il Mondo dei Trasporti
AUTORAMA
BRIDGESTONE / NUOVO CORSO PER I PNEUMATICI DELLA STAGIONE FREDDA
Invernali di nome e di fatto
“
Mauro Zola
LIVIGNO - Non più gomme da
neve, ma pneumatici invernali.
La distinzione potrebbe sembrare esclusivamente semantica, invece presuppone un netto cambio di rotta per i costruttori di
pneumatici per la stagione fredda. Un buon esempio in questo
senso è rappresentato dalle novità Bridgestone, due linee destinate a usi diversi (e a tipologie di vetture diverse), accomunate dal fatto di funzionare al
meglio quando la temperatura
scende al di sotto dei 7°. Quello
della neve è infatti soltanto uno
dei problemi che si presentano
nella stagione invernale. Pioggia, umidità, brina e il freddo
che non permette ai normali
pneumatici di entrare nella giusta temperatura, possono rappresentare un pericolo. In questi
casi l’uso di un pneumatico invernale può ridurre gli spazi di
arresto dal 15 al 30 per cento.
A DISPOSIZIONE
DI DIVERSE VETTURE
Proprio su questa linea vanno
inserite le due novità Bridgestone: i Blizzak LM-30 e LM-35.
Nel primo caso di tratta di un
pneumatico destinato a berline
di classe media oppure a vetture
compatte e garantisce un controllo ottimale anche in presenza
di neve, come spesso accade nei
tragitti urbani ad esempio subito
dopo un’improvvisa precipitazione nevosa. LM-35, caratterizzato dal codice di velocità V
(fino a 240 km/h), è invece rivolto a vetture di classe superiore. In questo caso l’ambiente
ideale di utilizzo è quello autostradale, dove difficilmente si
trova neve vera e propria e sono
più probabili zone bagnate,
ghiacciate e quindi scivolose.
Rispetto alle soluzioni precedenti l’ottimizzazione della
forma della carcassa e delle cinture ha consentito una riduzione
del 16 per cento della resistenza
Il test di guida realizzato sulla pista ghiacciata di Livigno ha rivelato le qualità prestazionali dei nuovi prodotti Bridgestone.
del rotolamento. Grazie a ciò il
consumo di carburante è diminuito del 2,5 per cento e le emissioni di CO2 fino a 4,5 g/km.
A caratterizzare entrambi i
modelli è il disegno asimmetrico del battistrada, con un inedito utilizzo delle lamelle, secondo la tecnologia Multiple Siping che incrementa l’area di
contatto con il suolo. A questo
si aggiunge la rinnovata mescola del battistrada che contiene il
polimero RC, grazie a cui è aumentato il legame con il silice,
migliorandone la distribuzione.
Diretta conseguenza sono le
pre stazioni migliorate sul bagnato o più in generale su terre-
ni a scarsa aderenza.
E in effetti a un test pratico
realizzato sulla pista ghiacciata
di Livigno le prestazioni dei
due modelli si rivelano ottimali.
Su neve e ghiaccio si possono
tentare e portare a termine manovre d’emergenza altrimenti
impossibili, il tutto senza perdere di vista l’utilizzo su asfalto
che non risulta penalizzato dal
nuovo design.
SOLUZIONE PER
4 RUOTE MOTRICI
Chi invece prevede di viaggiare costantemente su strade
innevate a bordo di un veicolo a
Il marchio
giapponese
lancia sul
mercato due
linee di
pneumatici
invernali
destinate a usi
diversi e
accomunate dal
fatto di
funzionare al
meglio quando la
temperatura
scende al di sotto
dei 7 gradi
centigradi.
quattro ruote motrici, può contare su di un’altra novità del catalogo Bridgestone e cioè il pneumatico Blizzak DM V1, disponibile in una gamma di 30 misure comprese da 15 a 20”. Per ottenere caratteristiche davvero
eccezionali il costruttore ha utilizzato l’innovativa mescola
Multicell Z, in grado di garantire prestazioni in precedenza riservate ai soli pneumatici chiodati. A rendere unica la mescola, oltre alla miglior distribuzione di silice, sono micro bolle e
micro canali che creano volumi
vuoti all’interno della gomma,
rendendo il composto poroso, in
grado quindi di assorbire lo stra-
La postazione Bridgestone allestita presso la pista di Livigno: divertenti e molto utili le prove effettuate presso la località montana dell’Alta Valtellina.
to liquido che si interpone tra il
battistrada e la superficie ghiacciata. Con l’usura del pneumatico nuove particelle affiorano
sulla superficie del tassello,
mantenendo intatta l’aderenza.
Completano il DM V1 le lamelle 3D a Z, che abbinate a piccoli
tiranti di gomma migliorano la
rigidezza dei tasselli, uniformando la distribuzione della
pressione. Anche il disegno del
battistrada è stato rinnovato rispetto ai modelli precedenti: i
quattro solchi longitudinali attuali favoriscono il drenaggio,
mentre i tagli trasversali profilati a Z aumentano gli spigoli sui
tasselli per un miglior grip. E in
effetti le prestazioni di questo
modello sono davvero entusiasmanti, e se pure su strada la velocità massima è limitata ai 160
km/h, su fondo ghiacciato si
viaggia in totale sicurezza, mantenendo un controllo costante
della vettura senza neppure bisogno di essere guidatori particolarmente esperti.
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Anno 53 N° 506 - Abbinato al N° 186 Gennaio/Febbraio 2010
Il Mondo dei Trasporti
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NISSAN / PRESENTATO IN CALIFORNIA IL PRIMO ESEMPLARE DELL’ELETTRICA LEAF
A passi spediti verso l’emissione zero
San Diego Gas & Electric
S
an Diego Gas & Electric è un’azienda municipalizzata che offre
energia affidabile e sicura a 3,4 milioni di consumatori attraverso 1,4 milioni di contatori elettrici e oltre 840mila contatori di gas
naturale installati nella contea di San Diego e nella parte meridionale della contea di Orange. L’area servita dall’azienda copre più di
10.600 chilometri quadrati. In California, all’avanguardia nazionale
nell’applicazione delle tecnologie per le energie rinnovabili,
SDG&E mira a trasformare la rete elettrica per migliorare la qualità
della vita nella regione, sempre continuando a garantire un ottimale
servizio ai clienti. SDG&E è una controllata di Sempra Energy, una
holding di servizi energetici con sede a San Diego.
“
La contea di San Diego è al centro del più grande progetto di
elettrificazione dei trasporti nella storia degli Stati Uniti.
Fondamentale il ruolo della vettura elettrica a emissioni zero
prodotta da Nissan. Le prime mille Leaf saranno consegnate a
operatori di flotte commerciali e a selezionati clienti a fine 2010.
La commercializzazione su larga scala è prevista per il 2012.
Nils Ricky
SAN DIEGO - San Diego Gas &
Electric (SDG&E) e Nissan
hanno presentato a San Diego
la prima Nissan Leaf, vettura
100 per cento elettrica a emissioni zero. La visita alla sede
di SDG&E è stata anche l’occasione per vedere da vicino
una delle colonnine di ricarica
per veicoli elettrici che saranno
installate nell’ambito del più
grande progetto di elettrificazione dei trasporti nella storia
degli Stati Uniti. Leaf è il
primo veicolo elettrico al
mondo disponibile per la commercializzazione su vasta scala
a livello globale e sarà in vendita in Giappone, Stati Uniti ed
Europa verso la fine del 2010.
Progettata appositamente attorno a un telaio alimentato a batterie agli ioni di litio, questa
berlina di me die dimensioni
accoglie comodamente cinque
passeggeri adulti e ha un’autonomia di percorrenza di oltre
160 km per rispondere alle
reali esigenze dei consumatori.
Lo scorso marzo, la
SDG&E aveva annunciato che
la contea di San Diego sarebbe
diventata una delle prime regioni “plug-in ready” del
Paese, ossia pronta ad accogliere e supportare la circolazione dei veicoli elettrici grazie
alla partnership siglata con
Nissan Motor e l’Alleanza Renault-Nissan. In agosto, il Dipartimento dell’energia USA
ha varato uno stanziamento di
99,8 milioni di dollari in favore
di Electric Transportation Engineering Corp. (eTec), società
in teramente controllata da
ECOtality, Inc., per implementare un ambizioso progetto di
elettrificazione dei trasporti in
cinque mercati, tra cui San
Diego. La Commissione energetica della California ha aggiunto altri 8 milioni di dollari
per la creazione delle necessarie infrastrutture nell’area di
San Diego. Con i due finanziamenti, eTec, che gode dell’appoggio di SDG&E e di altri interlocutori, renderà operative
2.250 stazioni di ricarica, posizionando la regione di San
Diego ai vertici na zionali in
termini di sviluppo delle infrastrutture per i veicoli elettrici.
PROGRAMMA
AMBIZIOSO
Nissan ha discusso il piano
di introduzione dei veicoli elettrici con i responsabili dello
sviluppo delle infrastrutture di
ricarica; le prime 1.000 Leaf elettriche saranno consegnate a
operatori di flotte commerciali
e a selezionati clienti a fine
2010, mentre la commercializ-
Nissan Nord America
I
n Nord America, Nissan svolge attività di design e progettazione
automobilistica, finanziamento a privati e aziende, vendite e marketing, distribuzione e produzione. Nissan ha assunto un preciso
impegno ambientale nell’ambito del programma Nissan Green Program 2010, incentrato sulla riduzione delle emissioni di CO2, sull’abbattimento di altri inquinanti e sul riciclaggio dei materiali.
L’Alleanza Renault-Nissan è stata fondata nel 1999; con essa, le
due aziende partner perseguono l’obiettivo di affermarsi fra le tre
principali case automobilistiche a livello mondiale per qualità, tecnologia e redditività.
zazione su larga scala è prevista per il 2012. Per la ricarica
delle sofisticate batterie agli
ioni di litio occorreranno circa
8 ore da un’alimentazione a
220 V. La ricarica sarà effettuabile anche da una comune
presa di corrente a 120 V. Dovrebbe essere prevista una detrazione fiscale di 7.500 dollari
per gli acquirenti statunitensi.
Nell’ambito della partnership, SDG&E coordinerà a San
Diego la creazione di un
“parco regionale” di veicoli
elettrici, utilizzati quotidianamente da enti locali, università,
esercito, dal porto di San
Diego, da flotte private e altri
utenti. La collaborazione tra
settore pubblico e privato porterà a un ulteriore sviluppo e
perfezionamento delle infra-
strutture di ricarica, che rappresentano un elemento chiave
per la fattibilità commerciale
di questa visione.
STAZIONI
DI RICARICA
Nei prossimi sei mesi sarà
individuata l’esatta ubicazione
delle stazioni di ricarica, la cui
installazione dovrebbe cominciare nell’estate del 2010, con
la messa in opera finale nella
primavera del 2011. Inoltre,
SDG&E si è impegnata a ridurre del 15 per cento le emissioni di gas serra dalla flotta
aziendale entro il 2012 e per
questo introdurrà 15 nuove
auto elettriche di Nissan nel
proprio parco di 200 veicoli a
carburanti alternativi.
Nissan Leaf è il primo veicolo elettrico al mondo disponibile per la commercializzazione su vasta scala a livello globale e sarà in vendita
in Giappone, Stati Uniti ed Europa verso la fine del 2010. È stata progettata attorno a un telaio alimentato a batterie agli ioni di litio.
Accordo anche con l’agenzia di sviluppo regionale One North East
Leaf anche in Inghilterra dal 2011
CAPENA - Dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna nel nome della
mobilità a emissioni zero. Prosegue senza sosta la strategia ambientalista di Nissan che ha firmato un accordo di partnership anche con One North East, l’agenzia di sviluppo regionale del Nord
Est dell’Inghilterra, dedita alla creazione di un’area economica a
bassa emissione di carbonio (LCEA) specifica per i veicoli ULC
(Ultra Low Carbon) che copre zone di Sunderland, South Tyneside e del distretto di Easington District. L’accordo definitivo riguarda l’implementazione dei veicoli elettrici e della relativa infrastruttura nel Nord-Est dell’Inghilterra e rafforza lo status
d’avanguardia della regione, considerata il centro nazionale per lo
sviluppo dei veicoli ULC. L’accordo punta a introdurre piani di
incentivazione per i conducenti e iniziative di educazione e dimostrazione, che saranno operative nel corso del 2010 e del 2011.
One North East si impegna a installare almeno 619 stazioni di
ricarica “future-proof”, disponibili al pubblico, entro il 1° gennaio 2011, che supporteranno ricariche da 3 e 7kW e includeranno
anche dodici impianti di “ricarica rapida” da 50kW. L’elettricità
erogata presso i 619 punti di ricarica verrà fornita gratuitamente
fino al 31 marzo 2012, o finché non sarà disponibile un sistema
di fatturazione specifico. Conformemente all’accordo, One North
East ha già provveduto all’installazione di due stazioni di ricarica
a uso pubblico all’interno dell’area parcheggio della sede principale dell’agenzia a Newburn Riverside, Newcastle. Accettando la
collaborazione con One North East, Nissan si impegna a fornire
alla regione veicoli elettrici Leaf all’inizio del 2011 e a dare priorità alle richieste di veicoli elettrici per il Regno Unito provenienti dal Nord-Est dell’Inghilterra. Per la produzione delle batterie dei veicoli elettrici è coinvolto lo stabilimento Nissan di
Sunderland.
One North East si avvarrà della collaborazione di partner regionali per lo sviluppo di piani di incentivazione per i possessori di
un veicolo elettrico, tra cui la realizzazione di almeno 200 posti
auto pubblici gratuiti entro novembre 2010 e l’introduzione di
corsie preferenziali e aree urbane dedicate. L’agenzia sta inoltre
collaborando con un team di sviluppatori all’installazione di stazioni di ricarica in edifici di nuova costruzione dotati di aree di
parcheggio.