Il Centro Malattie Rare del Polmone
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Il Centro Malattie Rare del Polmone
Modena, 18 settembre 2013 Comunicato stampa POLICLINICO DI MODENA: DAL 21 AL 29 SETTEMBRE Settimana mondiale di sensibilizzazione dedicata alla fibrosi polmonare idiopatica L’Azienda Ospedaliero – Universitaria Il Policlinico segue circa 100 pazienti affetti da questa patologia. “Determinante la diagnosi precoce”. Il Centro Malattie Rare del Polmone svolge anche una importante attività di ricerca. Anche l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena ha scelto di aderire alla seconda edizione, della settimana dedicata alla malattie più diffusa tra quelle rare del polmone, vale a dire la Fibrosi Polmonare Idiopatica (IPF, Idiopathic Pulmonary Fibrosis), una patologia del tessuto interstiziale del polmone, la cui causa è sconosciuta. La grande maggioranza dei pazienti sono fumatori o exfumatori e si calcola che l’incidenza della malattia sia compresa tra i 7 e i 16 casi per 100.000 abitanti con una speranza di vita di circa due anni e mezzo. In Italia i nuovi casi all’anno sono circa 5.000, mentre in provincia di Modena i pazienti assistiti presso il Centro Malattie Rare del Polmone il sono un centinaio. Per una settimana dal 21 al 29 settembre, l’attenzione degli esperti, così come quella delle Associazioni e più in generale quella dell’opinione pubblica quindi si focalizzerà sulla Fibrosi Polmonare Idiopatica (FPI), malattia cronica e progressiva dei polmoni, che rientra nelle cosiddette malattie rare. La settimana vuole essere anche un’occasione per creare legami tra le associazioni dei pazienti e offrire sempre il meglio del supporto terapeutico e psicologico possibile ai malati: bisogna farli uscire dall’isolamento, perché soffrire di una malattia rara non deve significare essere abbandonati. Al Policlinico di Modena, ha sede AMA – Fuori Dal Buio, una delle associazioni che ha promosso e coordinato l’iniziativa in tutta Italia insieme all’Associazione Italiana Donatori d’Organo (AIDO). La diagnosi precoce è uno degli aspetti chiave, assieme alla ricerca scientifica, della lotta alla Fibrosi Polmonare. Per questo motivo durante la settimana in diversi luoghi della città, dalle 9 alle 17, le Associazioni allestiranno dei punti informativi sulla Fibrosi Polmonare, dove diversi studenti dell'Istituto Deledda che hanno svolto uno stage con i pazienti affetti da IPF presso il Centro per le Malattie Rare del Polmone del Policlinico di Modena (MaRP) saranno a disposizione dei cittadini per fornire informazioni e distribuire ECOgadget dell'IPF World Week. Domenica 22 settembre l’InfoPoint sarà in Corso Duomo, sabato 28 settembre gli info-point saranno due, in Piazza Mazzini e presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, domenica 29 settembre sarà in Piazza San Francesco. Fibrosi Polmonare Idiopatica: una malattia “misteriosa” e una diagnosi difficile Le cause scatenanti della fibrosi polmonare idiopatica sono in parte ancora avvolte dal mistero, anche se gli specialisti hanno notato che compare più frequentemente dopo i 60 anni d'età, soprattutto in pazienti di sesso maschile, fumatori o ex fumatori . “I primi sintomi sono spesso ingannevoli e non specifici – spiega la dottoressa Stefania Cerri, ricercatrice del MaRP e componente del direttivo di AMA - la tosse secca insistente che si protrae per mesi o settimane, la mancanza di fiato dopo uno sforzo che prima veniva compiuto in maniera abituale, la stanchezza possono rappresentare dei campanelli d’allarme. I pazienti tendono a sottovalutare questi disturbi, che vengono confusi con altre patologie o attribuiti all’inevitabile invecchiamento, ma potrebbe essere sufficiente un'attenta visita medica per far nascere il sospetto clinico che possa trattarsi proprio di IPF”. Proprio un recente studio in corso presso il Centro per le Malattie Rare del Polmone del Policlinico Modena ha dimostrato che il rumore che si percepisce auscultando il torace dei pazienti affetti da IPF (comunemente riportato come “crepitii a velcro”) possiede caratteristiche acustiche specifiche e potrebbe pertanto acquisire grande importanza nel porre un primo sospetto diagnostico. “Questo permetterebbe uno screening a basso costo attraverso l’utilizzo di un banale fonendoscopio, strumento a disposizione di qualsiasi medico” conclude la dottoressa Cerri. In caso di sospetto clinico, diventa fondamentale eseguire una TC del torace con tecnica ad alta risoluzione. Nei casi dubbi può rendersi necessario effettuare ulteriori indagini volte a discriminare tra una possibile IPF e una delle altre diverse forme di fibrosi polmonare. In alcuni casi la diagnosi viene raggiunta grazie all’esame istologico di una biopsia polmonare ottenuta con un intervento chirurgico. Le terapie Fino a poco tempo fa l'unica terapia era costituita dal trapianto polmonare. Oggi la ricerca sta mettendo a disposizione dei medici altre armi. Il MaRP ha preso parte a diverse sperimentazioni internazionali sui nuovi farmaci. In particolare, il Policlinico ha coordinato – nella figura del Prof. Luca Richeldi (ora Professore presso l’Università di Southampton) - uno studio su oltre 400 pazienti che ha identificato una nuova potenziale terapia per la fibrosi polmonare idiopatica. I risultati di questo studio di fase II sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine nel settembre del 2011. Il nuovo farmaco (BIBF1120 o nintedanib), appartenente alla classe degli inibitori di recettori ad attività tirosino-kinasica, si è dimostrato in grado di rallentare la progressione della malattia in pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica. Sono attualmente in corso due studi di fase III per valutare l’efficacia del BIBF 1120 nella fibrosi polmonare idiopatica, i cui risultati sono attesi per il 2014. Il Policlinico ha partecipato anche alla sperimentazione del pirfenidone, recentemente approvato e immesso in commercio in Europa, il primo farmaco in grado di rallentare la progressione della IPF nei pazienti con malattia lieve o moderata. Il farmaco è oggi disponibile anche in Italia da poco più di un mese ed è prescrivibile attraverso un registro predisposto dall’Agenzia Italiana del Farmaco. Il Centro Malattie Rare del Polmone Attivo dal 2007, il Centro per le Malattie Rare del Polmone (MaRP), riunisce un team di specialisti dedicato alla diagnosi e alla cura delle malattie polmonari rare e tra queste la IPF. Dal 2010 il Centro è Unità Operativa Semplice nell’ambito dell’Unità Operativa Complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio diretta dal Prof. Leonardo M. Fabbri. Il MaRP effettua complessivamente oltre 600 visite all’anno, di cui più di 200 sono prime visite con una elevata affluenza di pazienti da altre regioni italiane. Il MaRP segue attualmente circa 100 pazienti affetti da IPF e alcuni di loro sono entrati a far parte di studi clinici attivi presso il Centro. La partecipazione dei pazienti agli studi clinici è un elemento fondamentale per consentire l’avanzamento delle conoscenze in questa patologia. GLI EVENTI DELLA SETTIMANA A MODENA DOMENICA 22 SETTEMBRE Alle ore 11,00 presso la Sala Europa del Comune di Modena, Piazza Grande, si terrà la tavola rotonda “Fibrosi Polmonare Idiopatica: scenario nazionale e prospettive future” Alle ore 16,00 nella magnifica cornice del Duomo di Modena ci sarà il concerto “Fiato alla speranza”: la Schola Polifonica della Cappella Musicale Duomo di Modena eseguirà brani dal repertorio musicale di Antonio Vivaldi. Il coro sarà diretto dal Maestro Daniele Bononcini. SABATO 28 SETTEMBRE Presso l’Aula T02 del Centro Didattico Interdipartimentale della Facoltà di Medicina e Chirurgica (Policlinico di Modena) dalle ore 14,00 I medici incontrano i pazienti: le risposte ai bisogni più urgenti con la Dott.ssa Stefania Cerri e Dott. Fabrizio Luppi del Centro Universitario Interdipartimentale per le Malattie Rare del Polmone che parleranno di Ricerca, le Terapie farmacologiche e la Riabilitazione respiratoria. INFO-POINT (9,00-17,00) Domenica 22 settembre in Corso Duomo Sabato 28 settembre in Piazza Mazzini e presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia Domenica 29 settembre in Piazza San Francesco La Fibrosi Polmonare Idiopatica (in inglese Idiopathic Pulmonary Fibrosis, acronimo IPF) è una specifica patologia nell’ambito di un gruppo più ampio di malattie polmonari rare che conta all’incirca 200 diverse patologie, molte delle quali tuttora a causa sconosciuta. Seppur rara, la IPF è certamente la più frequente tra queste malattie e quella con prognosi peggiore. Si tratta di una malattia cronica, progressiva, fortemente invalidante che colpisce pazienti adulti (picco di incidenza nella 6^-7^ decade, età media 65 anni, molto rara al di sotto dei 50 anni), con una lieve prevalenza del sesso maschile. La grande maggioranza dei pazienti sono fumatori o ex-fumatori. L’incidenza della malattia è stimata in un range da 6,8 a 16,3 casi per 100.000 abitanti e la mediana di sopravvivenza è di circa due anni e mezzo dalla diagnosi. Anche per effetto del miglioramento delle capacità diagnostiche e della maggiore conoscenza della malattia grazie alla diffusione delle nuove linee guida internazionali sulla diagnosi e la gestione della patologia, i casi di IPF appaiono in aumento in Europa e si calcola che vi siano almeno 5.000 nuovi casi ogni anno in Italia. Si stima quindi che nella provincia di Modena vi siano al momento circa 200 pazienti con fibrosi polmonare idiopatica. Le cause della malattia sono ancora oggi sconosciute, motivo per cui continuiamo a chiamarla idiopatica. I primi sintomi sono spesso ingannevoli e non specifici: la tosse secca insistente che si protrae per mesi o settimane, la mancanza di fiato dopo uno sforzo che prima veniva compiuto in maniera abituale, la stanchezza possono rappresentare dei campanelli d’allarme. I pazienti spesso sottovalutano questi disturbi, che vengono confusi con altre patologie o attribuiti all’inevitabile invecchiamento, ma potrebbe essere sufficiente un'attenta visita medica per far nascere il sospetto clinico che possa trattarsi proprio di IPF. Secondo uno studio che il Centro per le Malattie Rare del Polmone (MaRP) del AOU Policlinico di Modena sta conducendo da alcuni mesi, il reperto che si riscontra all’auscultazione del torace dei pazienti affetti da IPF (comunemente riportato come “crepitii a velcro”) possiede caratteristiche acustiche specifiche e potrebbe pertanto acquisire grande importanza nel porre un primo sospetto diagnostico. Niente di più semplice di un banale fonendoscopio, strumento a disposizione di qualsiasi medico, potrebbe rappresentare l’elemento chiave per la diagnosi precoce con screening a basso costo in quei pazienti potenzialmente a rischio per età e caratteristiche cliniche. Il progetto a cui il Centro MaRP sta lavorando per la diagnosi precoce di IPF vede impegnato in una fattiva e proficua collaborazione il Dipartimento di Scienze e Metodi dell'Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia. In caso di sospetto clinico, diventa fondamentale eseguire una TC del torace con tecnica ad alta risoluzione che talvolta può evidenziare delle alterazioni che possono essere sufficienti per formulare la diagnosi. Nei casi dubbi può rendersi necessario effettuare ulteriori indagini volte a discriminare tra una possibile IPF e una delle altre diverse forme di fibrosi polmonare. In alcuni casi la diagnosi viene raggiunta grazie all’esame istologico di una biopsia polmonare ottenuta con un intervento chirurgico. Va ricordato che il gold standard per la diagnosi di IPF, così come di qualsiasi altra malattia rara del polmone, è rappresentato dalla discussione multidisciplinare. Presso il Policlinico di Modena è attivo dal 2007 il Centro per le Malattie Rare del Polmone (MaRP) dove opera un team di specialisti dedicato alla diagnosi e alla cura delle malattie polmonari rare e tra queste la IPF. L’attività ambulatoriale è svolta da medici specialisti in Malattie dell’Apparato Respiratorio, spesso in collaborazione con i colleghi della Reumatologia e della Cardiologia. Alla discussione multidisciplinare dei casi clinici, che si tiene due volte al mese, partecipano inoltre il chirurgo toracico, l’anatomo-patologo e il radiologo. E’ dall’unione dell’esperienza di tutti questi professionisti impegnati nel settore che nasce e si promuove l’eccellenza di un centro specializzato nella diagnosi e nella cura delle malattie rare del polmone. Il Centro MaRP effettuata complessivamente oltre 600 visite all’anno, di cui più di 200 prime visite con una elevata affluenza di pazienti da altre regioni italiane. Il Centro prende parte alle principali sperimentazioni internazionali sui nuovi farmaci per il trattamento della IPF. Tra gli altri, il MaRP ha coordinato uno studio su oltre 400 pazienti che ha identificato una nuova potenziale terapia per la fibrosi polmonare idiopatica. I risultati di questo studio di fase II sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine nel settembre del 2011. Il nuovo farmaco (BIBF1120 o nintedanib), appartenente alla classe degli inibitori di recettori ad attività tirosino-kinasica, si è dimostrato in grado di rallentare la progressione della malattia in pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica. Sono attualmente in corso due studi di fase III per valutare l’efficacia del BIBF 1120 nella fibrosi polmonare idiopatica, i cui risultati sono attesi per il 2014. Il Centro MaRP segue attualmente circa 100 pazienti affetti da IPF e alcuni di loro sono entrati a far parte di studi clinici attivi presso il Centro. La partecipazione dei pazienti agli studi clinici è un elemento fondamentale per consentire l’avanzamento delle conoscenze in questa patologia. Proprio grazie ai risultati di studi clinici internazionali, ai quali ha preso parte anche il Centro MaRP, recentemente è stato approvato e immesso in commercio in Europa il primo farmaco per la IPF, il pirfenidone (nome commerciale Esbriet, prodotto dalla ditta Intermune). Sebbene ad oggi non esistano farmaci in grado di guarire la malattia, il pirfenidone è il primo farmaco che si è dimostrato in grado di rallentare la progressione della IPF nei pazienti con malattia lieve o moderata. Il farmaco è oggi disponibile anche in Italia da poco più di un mese ed è prescrivibile attraverso un registro predisposto dall’Agenzia Italiana del Farmaco. Le Regioni stanno completando gli adempimenti necessari ai fini di rendere disponibile il farmaco ai pazienti per i quali verrà posta indicazione al trattamento da parte di medici specialisti pneumologi. Il pirfenidone è oggi il primo farmaco ad essere registrato specificamente per la IPF, dando speranza a pazienti che fino ad oggi si sono visti orfani di qualsiasi farmaco di provata efficacia. La ricerca in questo campo è molto attiva e altre molecole sono allo studio. Per molti pazienti affetti da IPF il trapianto di polmone rappresenta ancora oggi la sola alternativa terapeutica. Dott.ssa Stefania Cerri AMA Associazione Malati Autoimmuni Orfani e Rari nasce dalla collaborazione di un gruppo di pazienti, medici e ricercatori impegnati a favore di quanti soffrono di queste patologie orfane e neglette. Ha sede legale presso l'Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena e con essa progetta percorsi informativi, formativi e di sensibilizzazione a favore di tutte le categorie coinvolte in questa emergenza sanitaria e socio-assistenziale. AMA vuole aiutare le persone affette da malattie rare a uscire da una condizione senza speranza, dal buio dell'isolamento e della discriminazione. Attraverso servizi e iniziative AMA si occupa di divulgare materiale di sensibilizzazione, informazione e orientamento; svolge attività di supporto, studio e ricerca sulle malattie autoimmuni, orfane e rare; promuove e cura la redazione e l’edizione di testi, pubblicazioni, notiziari, audiovisivi e materiale multimediale per divulgare informazioni e nozioni; organizza anche in collaborazione con altre realtà e istituzioni, eventi, manifestazioni, conferenze, seminari, dibattiti inerenti alle !nalità dell’associazione; svolge attività indirizzate agli studenti delle scuole superiori per dare un valore didattico, educativo e sociale al progetto FUORI DAL BUIO e per offrire un’opportunità di incontro e di dialogo tra scuola e volontariato; ha creato una rete di diffusione nel web attraverso la cura del suo sito ma anche tramite l'utilizzo di social network per la divulgazione di eventi e la propaganda delle !nalità delle azioni a favore delle realtà coinvolte. GRUPPI DI SUPPORTO: QUANDO IL PAZIENTE DIVENTA RISORSA Tra le attività nate dalla collaborazione tra il Centro MaRP – Centro Universitario Interdipartimentale per le Malattie rare del Polmone e AMA fuori dal buio, il Gruppo di supporto è quella che più di tutte merita attenzione: il gruppo è attivo da pochi mesi a Modena (sarà esportato nel 2014 nei centri di altre città) e si differenzia dai gruppi di auto mutuo aiuto per la presenza, in determinati momenti, di esperti che affrontano assieme al gruppo temi talvolta delicati, come il trapianto, ma anche pratici quali la gestione dell'ossigeno-terapia o il controllo dell'ansia. La novità del gruppo di supporto per pazienti affetti da !brosi polmonare, familiari e caregiver è la presenza di una -gura ancora poco conosciuta in Italia: l'infermiere di ricerca. Il suo compito è quello di facilitare e garantire una buona gestione delle dinamiche di gruppo, favorire eventuali interventi di esperti e permettere di translare nello studio e nella ricerca le informazioni rilevate anche attraverso l'utilizzo della medicina narrativa; è fondamentale infatti, trattandosi di una malattia ancora da “scoprire”, poter confrontare i dati scienti!ci con la reale percezione della malattia e dei sintomi. La buona riuscita di questo progetto è stata resa possibile anche dal contributo del Centro Servizi per il Volontariato di Modena che ha supportato i percorsi formativi per facilitatori di gruppi di Auto Mutuo Aiuto e di Medicina Narrativa promossi da AMA fuori dal buio nell'ambito di due più ampi progetti di sviluppo e innovazione. “C'È QUALCOSA DI NUOVO NELL' ”ARIA” strumenti innovativi per la diagnosi precoce della malattia Ogni minuto respiriamo circa 15-20 volte e senza neppure accorgercene compiamo una azione da cui dipendono il nostro benessere e la vita stessa. Per chi è affetto da Fibrosi Polmonare Idiopatica non è così semplice respirare e ogni respiro è una conquista. Fino a pochi anni fa la loro malattia era sconosciuta, le diagnosi assenti o tardive, l’unica speranza era rappresentata dal dif!cile traguardo del trapianto che in Italia esclude le persone over 65 anni. I nostri pazienti erano pazienti orfani di attenzioni e si spegnevano all'ombra della loro malattia. AMA fuori dal buio ha dato il via a progetti di rete e collaborazioni con centri di cura ed aziende per dar speranze concrete e servizi mirati che solo attraverso progetti partecipati da tutti i portatori d'interesse possono trovare reale attuazione. La nostra attenzione verso i giovani rappresenta una progettualità che sia sostenibilità verso le generazioni future e che implica appunto l'incremento di menti giovani dedicate allo studio e alla ricerca. Oltre ai primi trattamenti terapeutici è importante segnalare l’avvio di due importanti progetti, uno !nanziato anche dalla nostra associazione e ancora in corso, l'altro già concluso, che vedono protagonisti medici e ricercatori del Centro per le Malattie Rare del Polmone dell'AOU Policlinico di Modena e di UNIMORE. “Uno stetoscopio elettronico per la registrazione dei suoni polmonari - rantoli a velcro” Le malattie rare colpiscono meno di 1 su 2000 persone e la loro gestione rappresenta un problema emergente di assistenza sanitaria. Le malattie rare del polmone rappresentano circa un terzo della mortalità generale per patologie respiratorie. Tra queste la !brosi polmonare idiopatica (idiopathic pulmonary !brosis, IPF) ha la più alta prevalenza e la prognosi peggiore. La limitata speci-cità dei sintomi clinici, associata alla limitata conoscenza della malattia, di solito non consente una diagnosi di IPF nelle fasi precoci della malattia. I pazienti con malattie interstiziali del polmone si presentano molto spesso con un segno clinico particolare all’esame del torace, noto come rantoli crepitanti bilaterali basali “a velcro”. Sebbene le linee guida sulla diagnosi e la gestione della IPF pubblicate recentemente de!niscano la TC torace ad alta risoluzione (HRCT) come l’esame chiave nel work-up dei pazienti con sospetta IPF, l’esame !sico del torace (ed in particolare il reperto di rantoli crepitanti “a velcro”), è segnalato come parte importante del processo diagnostico nell’IPF. Tuttavia la correlazione tra il segno semeiotico dei rantoli “a velcro” e i reperti radiogra!ci non è ancora stata adeguatamente valutata. Per questo motivo il Centro MaRP ha ideato uno studio prospettico per valutare in primo luogo se esiste una correlazione tra le caratteristiche sonore dei rantoli “a velcro” e la presenza alla TC di un pattern radiogra-co diagnostico di interstiziopatia polmonare, in particolare di IPF. L’obiettivo secondario dello studio è quello di veri!care la fattibilità della registrazione elettronica dei suoni polmonari attraverso l’utilizzo di uno stetoscopio elettronico. Un prima fase di validazione ha permesso di generare un riferimento acustico standard per i rantoli crepitanti “a velcro”. Lo studio ora prosegue arruolando pazienti che si sottopongo ad una TC del torace ad alta risoluzione, i quali vengono anche sottoposti a valutazione clinica per la registrazione dei suoni polmonari. Lo studio si avvale della collaborazione del Prof. Luca Larcher e del Dr. Fabrizio Pancaldi del Dipartimento di Scienze e Metodi dell'Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia a cui è stato af!dato il compito di elaborare le tracce sonore ottenute dalla registrazioni dei suoni polmonari dei pazienti inclusi. Il 28 settembre AMA fuori dal buio consegnerà una borsa di studio ad un giovanissimo studente impegnato in questo studio. 28 settembre 2013: CONSEGNA DELLA BORSA DI STUDIO DI 4.200 euro DA PARTE DI AMA FUORI DAL BUIO Studente Candidato: Maicol Pellicciari Corso di studio: Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Anno di corso: 3o, si laureerà nel Dicembre 2013 Docenti di riferimento: Prof. Ing. Luca Larcher, Prof. Ing. Fabrizio Pancaldi Struttura di afferenza: Dipartimento di Scienze e Metodi per l'Ingegneria UNIMORE Titolo dell’attività: Progettazione e sviluppo di un sistema di acquisizione ad elevate prestazioni di suoni polmonari. Descrizione dell’attività: Maicol si è occupato della progettazione hardware e software di un sistema prototipale che sarà utilizzato nelle auscultazioni dei suoni polmonari e potrà essere integrato con algoritmi di analisi del suono. L’obiettivo è fornire un valido supporto alla diagnosi precoce della !brosi polmonare idiopatica e alla valutazione quantitativa degli effetti delle cure farmacologiche sulla malattia. 28 settembre 2013 | ore 15.00 | Facoltà di Medicina e Chirurgia UNIMORE Consegnano la Borsa di Studio l'Assessore alla Salute e alle Politiche Sociali Francesca Maletti e il Presidente di AMA FUORI DAL BUIO Rosalba Mele “iPF-Dx: un algoritmo diagnostico interattivo per la diagnosi e la gestione della -brosi polmonare idiopatica” i PF-Dx è un'applicazione per iPhone creata per aiutare lo specialista pneumologo nell'approccio diagnostico alla !brosi polmonare idiopatica. iPF-Dx guida il clinico attraverso un algoritmo diagnostico interattivo basato sulle più recenti linee guida internazionali per la diagnosi e la gestione della -brosi polmonare idiopatica, con il supporto di immagini TAC del torace ad alta risoluzione e immagini istopatologiche di biopsie polmonari chirurgiche che mostrano gli aspetti radiologici ed anatomopatologici più rappresentativi della patologia. iPF-Dx rappresenta quindi un valido aiuto di immediata consultazione per lo specialista, tenendo sempre presente che la diagnosi di !brosi polmonare idiopatica è complessa e necessita una discussione multidisciplinare tra diverse !gure di esperti (pneumologo, radiologo e anatomopatologo) nel campo delle malattie interstiziali del polmone. iPF-Dx è stata realizzata da Manuele Nerucci per InterMune, con la piani!cazione scienti!ca del Dott. Giacomo Sgalla, sotto la supervisione del Prof. Luca Richeldi e della Dott.ssa Stefania Cerri (Centro per le Malattie Rare del Polmone, Policlinico di Modena) iPF-Dx è stata ideata dal Dott. Giacomo Sgalla e sviluppata da Manuele Nerucci per InterMune, sotto la supervisione del Prof. Luca Richeldi e della Dott.ssa Stefania Cerri (Centro per le Malattie Rare del Polmone, Policlinico di Modena) PER SCARICARE L'APPLICAZIONE: https://itunes.apple.com/us/app/ipf-dx/id557224632?mt=8 Rosalba Mele Associazione Italiana Donatori organi,Tessuti e Cellule Sezione Provinciale di Modena http://www.aido.it/ mail : aido [email protected] Via Livio Borri, 40 41122 Modena (MO) Tel e fax 059 365701 L’ AIDO, Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, è costituita tra i cittadini favorevoli alla donazione volontaria, anonima e gratuita di organi, tessuti e cellule a scopo di trapianto terapeutico. Promuove, in base al principio della solidarietà sociale, la sensibilizzazione alla cultura della donazione di organi, tessuti e cellule e assicura la propria collaborazione alle Istituzioni nell’informazione per una scelta consapevole con la presenza di oltre 1.000 gruppi attivi su tutto il territorio nazionale . Provvede, per quanto di sua competenza, alla raccolta di Dichiarazioni di Volontà favorevoli alla donazione di organi, tessuti e cellule , al loro inserimento nella banca dati nazionale AIDO e al trasferimento delle stesse, grazie ad un apposito protocollo d’intesa, nella banca dati del Sistema Informativo Trapianti ( SIT ) del Ministero della Salute . Collabora con le istituzioni competenti agli studi e ai lavori di ricerca sui trapianti L’Associazione svolge la propria attività con l’obiettivo prioritario che le idee e i valori di società e solidarietà si possano coniugare con quelli di responsabilità sociale. Acconsentire al prelievo degli organi e tessuti rappresenta quindi ,in questa ottica, la manifestazione concreta della consapevolezza che i bisogni degli altri possono e debbono coinvolgere l’intera collettività. Anno di fondazione dell’ AIDO Provinciale di Modena : 1973, a seguito della fondazione di AIDO nazionale nel 1972 N.soci al 31/12/2013: 26.871 su tutto il territorio provinciale ,di cui a Modena 7.435 Collaborazioni: L’ Associazione opera in stretta collaborazione con tutti i soggetti istituzionali e non del territorio, in particolare con le Amministrazioni Comunali,la Provincia di Modena ,le Aziende USL e Policlinico,le Istituzioni scolastiche , il Centro Servizi del Volontariato (C.S.V.),la Regione Emilia Romagna e il Ministero della Salute oltre che con tutte le altre Associazioni che fanno riferimento all’ “area del Dono”, in particolare AVIS,ADMO,ASEOP,ANED, ANTF, AMA “Fuori dal Buio”. Si segnala in particolare la collaborazione con AMA, Associazione dei pazienti affetti da malattie rare , alle iniziative promosse in occasione della Settimana Mondiale della Fibrosi Polmonare Idiopatica che si svolgeranno dal 21 al 29 Settembre 2013 che vanno sotto il titolo “ Fiato alla Speranza” Centro Trapianti: Dalla data della sua fondazione,l’attività e la presenza dell’Associazione sul territorio si è progressivamente rafforzata, registrando una significativa crescita in particolare anche a seguito dell’istituzione nel 2000, del Centro Trapianti presso il Policlinico di Modena, che è uno dei più importanti Centri a livello nazionale e con cui AIDO intrattiene un forte rapporto di collaborazione concretizzato anche dalla carica di Presidente dell’AIDO comunale modenese ricoperta dal Prof. Giorgio Enrico Gerunda,direttore del Centro stesso . Attività-Iniziative: la Scuola è da sempre il luogo privilegiato dell’impegno costante della Associazione per la promozione della cultura e dei valori della solidarietà, in particolare attraverso due importanti eventi che si tengono a Modena: - Premio Donazione e Solidarietà : istituito nel 2000 in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali , l’Assessorato all’Istruzione , le Circoscrizioni ,l’Azienda USL , l’Azienda Policlinico, le associazioni AVIS, ANED,ADMO,ASEOP,ANTF,,e indirizzato ai ragazzi delle scuole medie inferiori cittadine che quest’anno ha visto impegnate le classi seconde di tutte le scuole medie modenesi per un totale di oltre 1500 studenti - Officine della Solidarietà: esperienza consolidata di incontri annuali promossi dal Centro Servizi del Volontariato tra le Associazioni di Volontariato e le scuole medie inferiori e superiori . L’esperienza è condotta sia a livello modenese sia su diversi comuni della provincia - Giovani all’arrembaggio: a partire da questo anno scolastico si segnala l’adesione di AIDO a questo importante percorso di incontri con i ragazzi delle scuole medie superiori promosso dal Centro Servizi del Volontariato - Info Day : appuntamento informativo rivolto agli studenti universitari presso le sedi Universitarie cittadine in collaborazione tra CSV , UNIMORE e Associazioni di Volontariato - Giornata nazionale/ campagna regionale di informazione sulla donazione e il trapianto: con attività programmate e realizzate in collaborazione con le Amministrazioni Comunali , la Regione Emilia Romagna,le Aziende Sanitarie col Ministero della Salute e le associazioni dell’area del Dono svolte nel mese di Maggio - Giornata nazionale AIDO : presenza dell’Associazione nelle piazze italiane per la promozione e la diffusione della cultura della solidarietà e del dono nel mese di Ottobre - Presenza in occasione di manifestazioni culturali e sportive,nei principali luoghi di incontro pubblico cittadino AIDO provinciale di Modena collabora inoltre con il Comune di Modena e L’Azienda USL all’ipotesi di attuazione del percorso “ una scelta in Comune” al fine di raccogliere le dichiarazioni di volontà alla donazione , favorevoli o contrarie, al momento del rinnovo o del rilascio della carta di identità presso l’ufficio Anagrafe, così come previsto dal D.L. 21 giugno 2013 , n. 69, Art. 43 “ Disposizioni in materia di trapianti”. Si tratta di un percorso ancora tutto da costruire a livello locale che potrà attivarsi solo dopo un’ attenta e rigorosa analisi delle possibilità di realizzazione di questa rilevantissima opportunità riservata ai cittadini che, se e quando attivata, vedrà impegnata AIDO nell’azione di supporto informativo mirato sui temi della donazione e del trapianto. Fabio Zagni LA TESTIMONIANZA “VIVA” DI MONICA SINGH DEV, FIGLIA DI UN “EX PAZIENTE” CHE HA RICEVUTO IL DONO DEL TRAPIANTO Singh Dev Monica Monica si è presentata agli esami di maturità con una tesi sulle aziende farmaceutiche dal titolo “Alcuni pro!li multidisciplinari della produzione di farmaci. Una breve indagine sulle aziende farmaceutiche”. Si tratta di un elaborato di 40 pagine dedicato alle malattie rare, che ha stupito la commissione esaminatrice tanto che la notizia è stata pubblicata sulle pagine de Il Resto del Carlino. Monica ha trattato il tema della !brosi polmonare idiopatica testimoniando anche la propria esperienza della malattia. Questa giovane studentessa conosce l'IPF da vicino; suo padre infatti, affetto da !brosi polmonare idiopatica, è stato trapiantato di recente presso il centro trapianti di Padova. È impegnata sul fronte delle malattie rare, ha partecipato al percorso formativo di medicina narrativa promosso da AMA fuori dal buio in collaborazione con AIDO e grazie al progetto “Fuori Dal Buio” rivolto alle scuole, è stata tra i relatori del convegno che tutti gli anni si tiene a Modena in occasione della giornata delle malattie rare e ad un meeting internazionale sull'IPF. Il suo sogno: diventare medico e seguire le orme dei grandi ricercatori che ha incontrato stando accanto al padre. Alla c. att.: Direttore Generale, Direttore Sanitario, Primario U.O. di Pneumologia, Arcispedale S. Maria Nuova (RE) Egregi Dottori, pazienti che soffrono di patologie rare nella nostra Regione, nonostante l’ottima qualità del Servizio Sanitario offerto ai cittadini, sono in continuo aumento. Vorrei soffermarmi in modo particolare sulla Fibrosi Polmonare Idiopatica: patologia rara, con prognosi infausta che colpisce, in genere, persone intorno ai 65 anni, non ancora inserita nell’elenco delle patologie esenti da ticket. Una volta confermata la diagnosi di FPI, la vita di questi pazienti e dell’intera famiglia coinvolta nel seguire il paziente stesso, diventa molto difficile. Le difficoltà nello svolgere le normali attività della vita quotidiana, diventano sempre maggiori, tanto da costringere molti pazienti, ad utilizzare l’ossigeno anche a riposo. Il più delle volte, passano anni prima che si arrivi ad una diagnosi definitiva di FPI: i pazienti girano in diversi Centri, senza però, trovare il Medico specializzato nel trattamento o meglio gestione, di persone affette da questa patologia rara. Io e la mia famiglia ci siamo trovati a vivere un’esperienza simile: mio padre, 47 anni, a cui venne diagnosticata la FPI nel 2011, è riuscito a “vincere” questa battaglia solo col trapianto polmonare (si tratta del primo trapianto di polmone mai eseguito su paziente reggiano). Oggigiorno, il trapianto è considerato come unico modo per consentire la ripresa di una normale qualità di vita. Papà è riuscito ad arrivarci in fondo, ma molti non hanno questa possibilità… Credo sia di fondamentale importanza un buon rapporto tra Medico e paziente, per poter gestire al meglio pazienti che soffrono di patologie invalidanti, come la FPI. E’ importantissimo che il paziente si senta ascoltato e, soprattutto, compreso dal Medico che lo segue e tutto ciò, penso sia possibile, solo favorendo l’accesso ad Ambulatori appositi, dove Medici specializzati, abbiano la possibilità di poter seguire la persona affetta da FPI sin dall’inizio, così da poterla indirizzare, tempestivamente ad un Centro Trapianti. Riporto, quindi di seguito, la storia della nostra “avventura”, vinta grazie a Medici che svolgono la loro professione con passione e umanità. Ringrazio, inoltre l’Associazione “AMA Fuori dal Buio” di Modena: associazione che è stata sempre al nostro fianco e ci ha dato la possibilità di partecipare ai Gruppi di Supporto, organizzati per pazienti affetti da FPI e loro familiari. Il gruppo di supporto rappresenta un approccio, una metodologia che sta sempre più entrando nel linguaggio quotidiano, di coloro che si occupano di protezione e promozione della salute. E' un intervento che vuole aiutare chi è colpito e i suoi familiari ad uscire dall'isolamento, dar loro risposte ai bisogni più urgenti, attraverso informazioni chiare e mirate e costituisce, una risorsa importante per condividere problematiche, ma soprattutto conquiste; quindi credo sia essenziale la presenza di Gruppi di Supporto all’interno dell’Ospedale stesso, così da poter indirizzare il paziente e i familiari, presso queste organizzazioni, fin dalla diagnosi. Spero che leggendo questa testimonianza possiate comprendere meglio la situazione in cui si trovano pazienti con FPI e loro familiari e capire, così l’importanza di avere all’interno di un Reparto ospedaliero , ambulatori specifici per poter assistere al meglio queste persone: dato che non vi è ancora un trattamento specifico contro questa patologia, anche il solo appoggio e le parole di conforto di un Bravo Medico, hanno un valore molto importante per i familiari e il paziente stesso: lo dico per esperienza diretta! Fiduciosa della Vostra comprensione e ringraziandoVi per la Vostra attenzione, Vi porgo i miei più Cordiali saluti. Singh Dev Monica “Sconfiggere” la Fibrosi Polmonare Idiopatica: tutti insieme si può fare! Testimonianza di una figlia con padre affetto da FPI Tutto incominciò il 17 Aprile 2011: papà doveva sottoporsi ad una visita pneumologica dal Medico che d’ora in poi lo avrebbe seguito in quello che sarebbe stato un VIAGGIO LUNGO e DIFFICILE. La diagnosi fu di “Fibrosi Polmonare Idiopatica”; man mano che il Medico ci parlava della severità di questa malattia, della prognosi, mi sembrava di “essere trascinata via da una tempesta”. Per un po’ rimasi in silenzio e poi scoppiai a piangere… L’idea di perdere un papà eccezionale, unico, così presto, mi faceva star male. Perché papà non reagiva? Dopo un lungo silenzio anche lui incominciò a piangere e con le lacrime agli occhi, disse: “Dottore, voglio vivere almeno per altri 8 anni, per favore…!” Lo Pneumologo, rendendosi conto della situazione, cercò di calmarci dicendoci che presto sarebbe entrato in commercio un nuovo farmaco (il primo approvato per trattamento della FPI): il Pirfenidone; un’altra soluzione sarebbe stata il trapianto polmonare, presso il Policlinico di Padova, quindi non vi era alcun motivo di “abbattersi” in quel modo. Papà, intanto, continuò a fare gli esami di follow-up e la situazione rimase abbastanza stabile. Su consiglio dello Pneumologo che seguiva papà, fissammo un appuntamento presso un Centro Specializzato nella cura delle Malattie Rare del Polmone, per vedere se fosse possibile l’inserimento, in un trial-clinico (studio contro-placebo), BIBF 1120. I valori spirometrici, molto inferiori, non consentirono, l’inserimento, del papà in quel trial, però, dopo un’attenta valutazione della situazione clinica, i Medici decisero di iniziare col Pirfenidone (27 Ottobre 2011). Col 6 Minute-Walking Test e la diminuzione dei valori spirometrici di riferimento, pensammo seriamente alla possibilità dell’inserimento in lista trapianto, presso il Centro di Padova. Così, dopo aver eseguito tutti gli esami necessari, il 5 Giugno 2012, papà venne inserito in lista trapianto per polmone-singolo sinistro; intanto, avevamo superato questo primo gradino. Dopo quel giorno la situazione cambiò: papà era “sereno”, molto credente e ottimista. Io, in quanto figlia avevo paura: paura di perdere il papà all’improvviso; che una banale bronchite durante la stagione influenzale, lo costringesse al ricovero e ce lo portasse via … I giorni passavano e l’attesa diventava sempre più difficile: papà usava ossigeno al flusso di 2l/min a riposo e 4l/min, durante sforzo. Tossiva in continuazione, ogni mezz’ora (anche per 40-50 min). Nonostante ciò si mostrava una persona forte: faceva le sue passeggiate in paese, incontrava amici e andava tutti i giorni in Chiesa guidando la macchina, autonomamente, sempre utilizzando lo stroller. Man mano che il tempo passava, le sue condizioni peggiorarono (questo veniva anche confermato dai test di follow-up, che faceva a cadenza periodica). A fine Giugno 2013 la situazione clinica di papà precipitò: l’ossigenoterapia venne aumentata e lui tossiva sempre di più; una “campanella d’allarme” era rappresentata anche dall’ escreato, non più biancastro e schiumoso, tipico della FPI, ma”verdastro”, segno di probabile infezione in atto. Chiamai, allora lo Pneumologo che ci seguiva ormai da due anni, il quale decise di ricoverarlo per valutare in modo accurato la situazione. La lettera di dimissione venne poi inviata al Policlinico di Padova; questo, visto il peggioramento delle condizioni, avrebbe contribuito allo “slittamento” della posizione in lista, di papà: e così fu…! Infatti, il 23 Luglio 2013 (ore 20:45), chiamò una Dr.ssa dal Reparto di Chirurgia Toracica del Policlinico di Padova, dicendomi che avevano trovato un Donatore e di arrivare in Reparto, entro mezzanotte. La gioia e la paura che provai in quel momento, sono indescrivibili. Papà si trovava in Chiesa… Arrivati a Padova, solo alle 03:30 venne data la conferma dai Medici che avevano espiantato il polmone a Lecco, per cui alle 04:00, papà entrò in Sala operatoria. Incominciavano così lunghe ore di attesa e ansia, davanti alle porte del Comparto Operatorio: la paura aumentava sempre più e pensieri negativi si aggiravano continuamente nella mia mente… Ore 11:15, uscì il Chirurgo, comunicandoci che l’operazione era andata bene e che non vi erano state complicazioni. Durante il decorso post-operatorio non ci furono problemi particolari per cui papà, dopo una degenza di 2-4 gg in Rianimazione, venne trasferito in Reparto. Tutto andò per il meglio e il Primo di Agosto (ore 17:00),venne svezzato da 02: fu fantastico, vederlo senza “cannule” e respirare in modo tranquillo, autonomamente! Nei giorni successivi, papà iniziò a fare esercizi di riabilitazione motoria - respiratoria, con il ripristino graduale dei valori di Sa02. Dopo aver effettuato la Broncoscopia, arrivò la notizia attesa da tutti: la Dr.ssa ci disse che potevamo tornare a casa il 17 Agosto; una gioia immensa! Arrivò il grande giorno: uscito dalla stanza papà non si voltò per guardare indietro: aveva lasciato alle spalle una vita molto difficile; ora era riuscito ad uscire da quel lungo tunnel, buio, che percorreva (e tutta la famiglia insieme a lui) da ormai 2 anni. Fuori dall’Ospedale lo aspettava una vita Nuova, completamente diversa piena di gioie e di cose nuove da “scoprire”, giorno per giorno. Eravamo riusciti a vincere questa battaglia, a “sconfiggere” la Fibrosi Polmonare Idiopatica, ma tutto questo solo grazie ai Medici che sono stati sempre al nostro fianco; un particolare ringraziamento va allo Pneumologo che ci ha seguiti sin dall’inizio con grande Professionalità e Umanità ed ha aiutato, me e la mia Famiglia a superare i momenti più “cupi”, davanti ai quali ti porta questa TERRIBILE malattia. Grazie di cuore! Reggio Emilia, 16/09/201 Singh Dev Monica "FIATO ALLA SPERANZA" Schola Polifonica Cappella Musicale del Duomo di Modena 22 September 2013 16:30 (Save to cal) Modena, Italia scarica il programma | scarica la locandina | vai all'evento su Facebook | come raggiungerci | www.fuoridalbuio.it Tra le iniziative in programma nell'ambito della Settimana Mondiale della Fibrosi Polmonare Idiopatica, verrà proposto, grazie alla partecipazione del Coro della Schola Polifonica | Cappella Musicale del Duomo di Modena, un Concerto con musiche di A. Vivaldi nella Cattedrale della città di Modena. L'Associazione AMA | FUORI DAL BUIO ringrazia anticipatamente il Maestro Daniele Bononcini e i coristi per aver accolto l'invito e "dar voce" a quanti colpiti da questa malattia rara e orfana di attenzioni. Il Concerto avrà luogo il 22 settembre 2013 alle 16.30 presso il Duomo di Modena, in Corso Duomo. E' possibile raggiungere la Cattedrale con una navetta gratuita dal parcheggio NOVI PARK (http://www.modenaparcheggi.it/moparcheggi.html) o con gli autobus n° 7 e n° 11 dalla stazione ferroviaria e dalla stazione delle auto-corriere. Per ulteriori informazioni sulla Settimana Mondiale della Fibrosi Polmonare Idiopatica e su AMA | FUORI DAL BUIO: http://www.ipfworld.org/ http://www.fuoridalbuio.it/ LA CAPPELLA MUSICALE DEL DUOMO DI MODENA: http://associazioni.monet.modena.it/cantus/cmduomo.htm http://www.youtube.com/CMDM2011 Attualmente, Daniele Bononcini (modenese, classe 1973), ricopre l’incarico di organista titolare (dal 1996) e di Maestro di Cappella (dal 2001) del Duomo di Modena. Su incoraggiamento dell’Arciprete del Capitolo Mons. Rino Annovi, la Cappella ha raggiunto, negli ultimi anni, il suo massimo splendore: quattro cori attivi (Schola Gregoriana, Schola Polifonica e Juvenes Cantores) compresa la riapertura della scuola (Pueri Cantores della Divina Misericordia) per le voci bianche assegnandole una sede funzionale presso il duomo; ogni anno, oltre 300 SS.Messe con servizio musicale, di cui circa 60 in latino con canto gregoriano (domeniche e solennità, ore 10), circa 25 in polifonia con l’esecuzione di importanti Messe d’autore (De Victoria, Gabrieli, Mozart, Perosi, Santucci, ecc…); i secondi vespri capitolari in canto, particolarmente splendenti nelle solennità, in avvento e quaresima; tutto l’anno, la possibilità di entrare in Duomo e pregare mediante l’ascolto della musica organistica nelle SS. Messe e nei preludi ai vespri (Vespri d’organo), nei quali Bononcini ha eseguito l’opera omnia organistica di J.S. Bach, G.F. Haendel, W.A. Mozart, F. Mendelssohn, J. Brahms, C. Franck, F. Liszt, D. Bartolucci, ecc… La Cappella ha allestito con successo importanti opere in occasione di concerti memorabili: Johannes Passion, Oratorio di Natale e la Grande Messa in si minore di Bach, Te Deum di Charpentier, varie Messe di Mozart tra cui il Requiem e la Messa dell’Incoronazione, i Requiem di Duruflé e Fauré, gli oratori Il Natale del Redentore e La resurrezione di Cristo di Perosi, con oltre 300 coristi! Per gli aspetti didattici e musicali, Bononcini si avvale della collaborazione di Augusto Arienti, Giovanni Paganelli, Sara De Matteis ed Erica Rompianesi: questi ultimi tre sono provenienti dalle fila del coro delle voci bianche del duomo, in cui hanno scoperto la loro vocazione musicale, in vista di una promettente carriera professionale…! Al suo attivo conta varie registrazioni discografiche, molto apprezzate anche dal Santo Padre Benedetto XVI, che ha scritto di suo pugno al maestro Bononcini: "Grazie per la bella musica, per il suo lavoro nella formazione delle voci, unendole nel canto polifonico, perché appaia la bellezza, nella quale si sente presente in mezzo a noi la liturgia celeste" Storia: Da ricerche effettuate presso l'Archivio Capitolare sulla storia della Cappella Musicale non è possibile ricavare una data ufficiale di fondazione di questa importante istituzione. Sappiamo che, già precedentemente all’anno 1000, esisteva la figura di un Cantor incaricato di istruire e dirigere i chierici nel canto liturgico. Successivamente, il canonico magiscola (= magister scholarum) Aimone, nella Relatio translationis S. Geminiani, descrive che, il 30 aprile 1106, "tra inni e canti", avvenne la solenne traslazione del corpo di S. Geminiano dalla vecchia alla nuova Basilica (Codice Capitolare del sec. XII). Molto più avanti, in un documento del 26 novembre 1436, si parla dell'esistenza di un organo, posto all'altezza della porta dell'attuale sagrestia, bisognoso di essere sostituito con uno più versatile. Queste informazioni attestano una vivace ed organizzata attività liturgico-musicale all'interno della cattedrale. Solo dopo il ritorno dei papi da Avignone e la conseguente nascita delle cappelle musicali, la diocesi di Modena, molto sensibile ai nuovi impulsi provenienti dalla sede petrina, tra le prime in Europa, conferisce al gruppo di musicisti e cantori della cattedrale la struttura musicale che, sostanzialmente, opererà nei secoli successivi. Nel 1453 Alessandro de Galvan, proveniente da Bologna, è assunto dal Capitolo della Cattedrale col ruolo di organista. Da allora il posto di organista è sempre stato ricoperto e si sono succeduti quarantatre organisti titolari, spesso coadiuvati da un secondo organista. Nello stesso anno, Don Zohano da La Magna, di provenienza germanica, ricopre di fatto il ruolo di Maestro di Cappella. Da allora si sono succeduti quarantanove maestri di cappella e tra questi menzioniamo con orgoglio alcuni tra i più importanti musicisti italiani della storia: J. Fogliani (1505 1520), O. Vecchi (1583 - 1586 e 1593 - 1604), G. Capilupi (1604 - 1614), M. Uccellini (1647 - 1665), G.M. Bononcini (1673 - 1678) e A.M. Pacchioni (1694 - 1738) le cui opere sono note in tutto il mondo! Organico: DIREZIONE ARTISTICA & DIDATTICA: Maestro di Cappella & Organista titolare della Catedrale: DANIELE BONONCINI Musical Chapel of the Cathedral of Modena: Starting from research work on the Musical Chapel history from the Capitulary Archives, it is not possible to establish an official founding date for this important institution. What we do know is that on April 30th 1106 the solemn translation of St. Geminiano’s body took place “with hymns and singing” from the old to the new basilica ("Relatio translationis S. Geminiani" - Capitulary Code from XII century). Much later, in a document dated November 26th 1436, we can read about the existence of an organ, which at that time was placed in the same position as today’s sacristy door, which needed to be exchanged with a more versatile one ("Ancient Italian organs" by C. Giovannini and P. Tollari). This information leads us to believe there was a liturgical and musical vitality within the cathedral, although it does not tell us who was technically in charge of the problem. In 1453 Alessandro de Galvan from Bologna is hired as organist by the Cathedral Chapter. Since then, this position was always filled, and has seen the advent of forty-three official organists, often supported by a second organist. In the same year, Don Zohano da La Magna, although not hired for this, was to all effects the Chapel Maestro. Since then, we have seen forty-nine Chapel Maestros and among them we can proudly mention some of the most famous musicians in Italian history: J. Fogliani (1505 - 1520), O. Vecchi (1583 - 1586 e 1593 - 1604), G. Capilupi (1604 - 1614), M. Uccellini (1647 - 1665), G.M. Bononcini (1673 - 1678) and A.M. Pacchioni (1694 - 1738), whose works are world-renowned! Based on these findings, it is broadly recognized that 1453 can be officially considered as the Foundation Year of the Musical Chapel of the Cathedral of Modena. Indeed from this date and up to present days its activities have never suffered any interruption, even if carried out under different forms during this long period of time. Established with the aim of providing music to the solemn liturgies taking place in the Cathedral, the Musical Chapel is the oldest musical institution in Modena, and one of the oldest Cathedral Musical Chapels in Europe, and moreover the world. INFO:http://associazioni.monet.modena.it/cantus/cmduomo_eng.htm www.fuoridalbuio.it [email protected] Con il Patrocinio di: Comune di Modena Provincia di Modena Regione Emilia Romagna AUSL Modena AOU Policlinico di Modena AIFA Agenzia Italiana del Farmaco FIMG Federazione Italiana Medici di Famiglia FIASO Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere Con la Partecipazione della Cappella Musicale del Duomo di Modena con il supporto di InterMUNE Si ringrazia la Dott.ssa Chiara Tassi, giornalista del Centro Servizi per il Volontariato di Modena per il supporto nella realizzazione del Comunicato Stampa. Si ringrazia l'AOU Policlinico di Modena per l'organizzazione della Conferenza Stampa. www.ipfworld.org www.fuoridalbuio.it www.aido.it