IN FIERA LO SPORTELLO TECNICO-NORMATIVO
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IN FIERA LO SPORTELLO TECNICO-NORMATIVO
4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:50 Pagina 1 UNITI NELLA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE Salvaguardare il consumatore ‘Salvaguardare la nostra ecoe l’economia. Questo il messag- nomia e il consumatore è fondagio che, durante la conferenza mentale per il nostro futuro’ ha stampa tenutasi venerdì 2 set- affermato l’assessore regionale tembre a Palazzo Balbi a Vene- Franco Manzato ‘basti pensare zia, hanno voluto dare Franco che nei primi sei mesi dell’anno Manzato assessore della Regione la Guardia di Finanza ha sequeVeneto con delegata alla tutela strato 600mila occhiali e 2miliodel consumatore, Cirillo Marco- ni di etichette false. Il nostro imlin presidente di Anfao, Vittorio pegno è massimo: il Veneto deve Tabacchi presidente di Eurom I e essere rappresentato da qualità del Museo dell’Occhiale di Pieve eccellente e prodotti sicuri’. di Cadore, Floriano Pra e LuigiConvinti delle sinergie anche no Boito riin Unioncamespettivamente re del Veneto. presidente e di‘Il sistema carettore di Cermerale pone tottica e Valenl’accento non tina Montesolo anche alsarchio rel’educazione e sponsabile Dialla formaziopartimento per ne che ci peril Coordinamettono di vamento e le Relorizzare l’intelazioni Istitura economia e zionali di accorciano le Unioncamere distanze tra del Veneto. La Palazzo Balbi sede della Re- imprenditore e conferenza si è gione del Veneto consumatore. articolata in tre Le sinergie ci momenti fondamentali, che aiutano a sviluppare questo gehanno avuto come filo condut- nere di prospettiva’. La conventore la sicurezza del prodotto e la zione con Certottica permetterà lotta alla contraffazione: di vigilare sul mercato e indivi• l’impegno della Regione Ve- duare eventuali prodotti che non neto per la tutela delle proprie rispondono ai requisiti di legge. produzioni, che ha permesso la ‘Con i test di laboratorio possiaconvenzione di Certottica e mo rilevare la conformità di un Unioncamere del Veneto; prodotto alla norma comunitaria • la lotta alla contraffazione e la evitando che finiscano sul merpromozione del Made in Italy nel cato prodotti che possono risulmondo da parte di Anfao; tare anche dannosi’ precisa il di• la presentazione del libro ‘Oc- rettore di Certottica Luigino Boichiali e dintorni’ a cura di AlesSegue a pag. 2 sandra Albarello. CONTRAFFAZIONE MARCOLIN: CREATIVITÀ E QUALITÀ Il settore dell’occhialeria italiana, uno dei più importanti di tutto il mondo, è tra i più colpiti dal fenomeno della contraffazione. Si tratta di un problema molto sentito dalle aziende produttrici e dalla stessa Anfao, che proprio l’estate scorsa, in occasione della prima giornata nazionale anticontraffazione, organizzata insieme a Confindustria, ha fatto distruggere a Venezia con uno schiacciasassi oltre 5 mila paia di occhiali contraffatti. Non è stato un caso che, per questa iniziativa, svoltasi in varie città d’Italia, Anfao fosse presente proprio a Venezia: il ruolo della Regione Veneto nella lotta alla contraffazione è fondamentale sia perché in Veneto si concentrano importanti distretti industriali che costituiscono l’eccellenza del Made in Italy sia perché è stata la prima regione in Italia a istituire la specifica delega alla Tutela dei Consumatori. In tal modo si è venuto a creare un sistema in cui entrano in gioco tutti i soggetti che partecipano all’esistenza del mercato, dal consumatore all’imprendi- PRA: INSIEME PER LA SICUREZZA Floriano Pra, Presidente Certottica e Dolomiticert tore, dalle associazioni agli istituti di certificazione. Venezia è il luogo più idoneo per dire ‘basta’ al mercato nero, all’illegalità e alla contraffazione per difendere le nostre eccellenze. Franco Manzato, con la sua delega, sta accorciando le distanze tra il mondo della produttività e delle istituzioni, ha ac- Il notevole aumento, registrato negli ultimi 20 anni, delle problematiche che riguardano il rapporto tra il consumatore e il mercato non solo hanno portato molte associazioni a costituirsi per salvaguardare i diritti dei consumatori, ma hanno di fatto incrementato l’attenzione delle istituzioni. La Regione Veneto ne è un esempio. Franco Manzato, Assessore Regione all’Agricoltura e alla Tutela del consumatore, ha scelto di dire NO a chi lucra a spese dei consumatori ingannandoli. Lo ha fatto attraverso la campagna anticontraffazione e contro l’abusivismo commerciale con un manifesto, affisso in migliaia di copie a Venezia e nelle località balneari della provincia. La Regione Veneto dichiara guerra al tarocco, che gioca sull’innocenza del consumatore, sempre più sedotto da messaggi promozionali distorti. Questa è la strada comune che intendiamo percorrere ed è il senso della convenzione siglata con Unioncamere, che gestirà i finanziamenti erogati dalla Regione per la tutela del consumatore: anche Unioncamere lavora già da tempo in tale direzione e curerà l’organizzazione di tutto il programma che ruota intorno alla nostra attività principale, vale a dire quella di eseguire test di laboratorio. Segue a pag. 2 Segue a pag. 2 Cirillo Coffen Marcolin, Presidente Anfao e Mido IN FIERA LO SPORTELLO TECNICO-NORMATIVO Ci stiamo avvicinando a passi veloci alla conclusione di un anno proficuo, iniziato molti anni fa: Certottica, all’interno della liberalizzazione del mercato, è stata in grado di tracciare un cammino per la sicurezza del prodotto che si traduce, immediatamente, in salvaguardia del consumatore e dell’impresa. ‘Tutto è cominciato tanto tempo fa, quando Vittorio Tabacchi aveva messo a disposizione un suo tecnico di Safilo per sviluppare il tema della normazione e perciò muovendosi già nell’alveo della sicurezza del prodotto’ afferma il direttore generale di Certottica Luigino Boito. Certottica collabora ormai stabilmente con l’Agenzia delle Dogane per la verifica di materiale sequestrato da sottoporre a test di laboratorio, con le Camere di Commercio di tutta Italia, con la Guardia di Finanza. Il 2 settembre ha siglato la convenzione con Unioncamere del Veneto, grazie ai fondi messi a disposizione dall’Assessore alla tutela del consumatore Franco Manzato, con la quale si faranno controlli a tappeto per individuare eventuali non conformità: l’Istituto di Longarone svolgerà tutte le prove di laboratorio e si occuperà anche della formazione. Un percorso, quindi, che fa leva su certificazione e formazione. L’ultima tappa raggiunta, invece, sarà cen- Lo sportello di Certottica già presente con Mido a Silmo 2011 trata su un’altra importante attività di Certottica: la consulenza tecnico-normativa che sarà erogata, per la prima volta, attraverso uno sportello dedicato ad hoc durante la Mostra Internazionale di Oftalmologia e Ottica (Mido). Tutto ciò si inserisce anche in una nuova concezione della fiera stessa, che va evolvendosi continuamente in una prospettiva moderna e dinamica come sottolineato da Cirillo Marcolin, neo presidente di Mido – Anfao. Dal 2011 Mido dedica alla lotta alla contraffazione e alla tutela della proprietà intellettuale un’intera area espositiva denominata Counterfeiting Free e da oltre 15 anni mette a disposizione dei propri espositori un Servizio di Anticontraffazione. Ora, con Certottica, i servizi offerti in fiera saranno maggiori poiché sarà allestito uno sportello tecnico-normativo. Le aziende espositrici presenti in fiera avranno l’opportunità di rivolgersi direttamente allo sportello per adempiere i requisiti essenziali per commercializzare un prodotSegue a pag. 2 ALL’INTERNO * Attualità * Aggiornamenti marketing * Novità della Formazione * Speciale Vigilio De Silvestro * Speciale Dolomiticert e Distretto delle Energie Rinnovabili * Progetti di ricerca 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:50 Pagina 2 PAGINA 2 OTTOBRE 2011 N. 4 A T T U A L I T À UNITI NELLA LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE Segue da pag. 1 to a cui fa eco il presidente Floriano Pra, il quale sottolinea ‘la necessità di lavorare insieme a tutti gli attori del mercato’. A snocciolare dati è Cirillo Marcolin, neo presidente di Anfao che propone un discorso a tutto tondo su promozio- ne/comunicazione dell’eccellenza italiana e sulla contraffazione. ‘Il nostro obiettivo è quello di far sistema a livello locale e a livello nazionale tanto che nel prossimo biennio della mia presidenza lavoreremo per favorire azioni comuni per sostenere la creatività italiana’ ha sostenuto ‘abbiamo un patrimonio intellettuale da tutelare nel mondo nei confronti della contraffazione’. Dopo due anni di crisi il clima si fa più disteso e l’occhiale torna ad essere leader con un buon 80% di export. Nei primi sei mesi del 2011 le esportazioni segnano guadagnano il 17% in più rispetto allo scorso anno e ciò fa ben sperare non- ostante le difficoltà delle aziende dopo la chiusura dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero (Ice). ‘La soppressione dell’Ice non ci ha fatto piacere, nonostante andasse rivista in una logica diversa’. Nota polemica anche da parte del Cavaliere del Lavoro Vittorio Tabacchi che ha presentato il libro ri- percorrendo la storia dell’occhiale e ha ricordato l’apertura delle mostre di Istanbul e di Berlino, quest’ultima inaugurata proprio ieri. ‘Ci siamo impegnati per mostrare al mondo le nostre eccellenze ma abbiamo incontrato la negazione della Sovrintendenza di Venezia che ci ha costretti a rivolgerci altrove’. CONTRAFFAZIONE MARCOLIN: QUALITÀ E CREATIVITÀ Segue da pag. 1 ceso i riflettori sul problema allargando la prospettiva. La Regione del Veneto, con questo genere di iniziative, riconosce il ruolo di molti enti e società partecipate che si occupano di certificazioni e che affiancano i controlli della Guardia di Finanza favorendo una informazione diffusa rivolta al consumatore. Pensiamo che questo sia anche il ruolo determinante della nostra partecipata Certottica. Un Istituto inserito nel cuore del distretto dell’occhiale che ormai si muove a livello nazionale e internazionale e che di mestiere si occupa d’innovazione e ricerca per certificare il prodotto. Qualità, sicurezza e creatività di un prodotto costituiscono, ne siamo convinti, l’antidoto alla crisi e alla contraffazione in cui c’è bisogno di più figure qualificate. Certottica rientra fra queste es- sendo braccio operativo nella tutela del consumatore e rappresentando il nodo cruciale della collaborazione forte tra pubblico e privato. The Italian glasses sector, one of the most important in the world, is also one of the most affected by counterfeiting. It is a very real problem for manufacturing companies and for Anfao (Italian Association of Optical Items Producers) itself which, last summer, on the occasion of the first national day against counterfeiting organized together with Confindustria (Italian Industry General Federation), had over 5 thousand counterfeited frames destroyed by a road roller in Venice. It wasn’t a coincidence that Anfao was precisely in Venice for this initiative, which took place in various Italian cities: the role of Veneto Re- gion in the fight against counterfeiting is of fundamental importance both because important industrial districts concentrate in Veneto, and they represent the excellence of Made in Italy products, and because it was the first region in Italy to set up a specific delegation to Consumers Protection. Thus, they set up a system where all parties contributing to the market existence are involved, from consumer to entrepreneurs, from associations to certifying bodies. Venice is the most suitable place to say “stop” to black market, to illegality and to counterfeiting to defend our excellence. Through his delegation, Franco Manzato is bridging the gap between the manufacturing world and the institutions and he brought the problem into the limelight by widening the scene. Through this kind of initiatives, the Veneto Region recognizes the CONTRAFFAZIONE PRA: INSIEME PER LA SICUREZZA Segue da pag. 1 È, perciò, un onore per noi avere l’opportunità di partecipare a questa iniziativa per l’affermazione della legalità, della qualità e della sicurezza del prodotto ottico. Noi puntiamo proprio su qualità e sicurezza del prodotto. Cerchiamo di vigilare sul mercato con tutti gli strumenti disponibili e con tutte le alleanze possibili: verificare e controllare il rispetto delle norme sulla commercializzazione e produzione di determinati beni è tra i nostri obiettivi. La certificazione del prodotto ottico rappresenta uno strumento per garantire un prodotto doc mettendone in rilievo il suo valore intrinseco. Certificare un occhiale vuol dire che può essere immesso sul mercato in completa sicurezza perché risponde ai requisiti di legge richiesti. Qui si apre un capitolo importante. Da tempo, infatti, le norme tecniche sono parte integrante per la sicurezza dei prodotti e svolgono un ruolo chiave nella tutela del consumatore: in questo contesto Certottica è soggetto attivo nell’implementazione e revisione dei contenuti normativi. Certottica ha abbracciato da molto tempo iniziative di questo genere. Grazie alla convenzione sottoscritta con l’Istituto Italiano Sicurezza dei Giocattoli possiamo effettuare test biologici e chimici per gli occhiali dei consumatori più piccoli. Come abbiamo detto, il controllo dei prodotti ottici rappresenta la carta d’identità di un prodotto sicuro e di qualità, oggi elementi di successo per un’azienda: estendere tale concetto agli occhiali dei bambini è fondamentale. Ricordo, poi, che con l’Unioncamere del Veneto e l’Unioncamere nazionale abbiamo promosso un progetto per la tutela del consumatore impegnandoci, secondo le nostre competenze, in un’attività di controllo del mercato. Nel nome della concorrenza leale del mercato abbiamo siglato con la Regione Veneto e la Guardia di Finanza le convezioni idonee alla vigilanza sui prodotti ottici. Ritengo che il canale della cooperazione sia uno dei modi per combattere il penalizzante fenomeno della contraffazione e dell’illegalità. Con i nostri sforzi congiunti, potremmo creare un nuovo futuro per la salvaguardia del mercato che si traduce sempre nella valorizzazione del Made in Italy e, perciò, dell’intera produttività italiana e dei nostri consumatori che sono gli attori principali di tutto questo discorso. Da sinistra V. Tabacchi, F. Manzato, C. Marcolin, F. Gili role of many bodies and companies which work with certifications and which help the Financial Police by favouring the spreading of information to consumers. We believe this is also the decisive role of Certottica. It is a Body whose seat is at the heart of the frames sector, and which now moves at national and international level. It works in research and innovation for product certification. We are sure that quality, safety and creativity of a product are the antidote against the crisis and counterfeiting and they need better qualified figures. Certottica is one of them since it is an operational actor in consumer protection and it represents the core of the strong cooperation between public and private sectors. IN FIERA LO SPORTELLO TECNICO-NORMATIVO Segue da pag. 1 to. In particolare per occhiali da sole, maschere da sci, occhiali da piscina, occhiali di protezione industriale, occhiali da motociclismo e motocross, montature da vista, occhiali premortati, lenti oftalmiche. Il servizio che Certottica offre alle aziende sarà svolto con uno sconto del 10% del listino in vigore agli espositori di Mido, sarà concentrato sull’aggiorna- Counterfeiting free - Mido 2011. mento di norme a livello europeo e internazionale. Non solo. Annualmente Certottica presenterà un progetto di ricerca e innovazione relativo allo sviluppo di processo e di prodotto. Nel 2011 prevede di sviluppare un progetto per l’ampliamento del laboratorio ottico per la valutazione di filtri fotocromatici-polarizzanti e fotocromatici-sfumati. I risultati saranno presentati in anteprima a Mido 2012. 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 3 OTTOBRE 2011 N. 4 PAGINA 3 A T T U A L I T À LA CONVENZIONE CON UNIONCAMERE DEL VENETO Test di controllo: è questo il cuore della convenzione che vede protagoniste Certottica e Unioncamente del Veneto, dopo l’input della Regione Veneto che ha stanziato un fondo ad hoc. Lo ha deciso Franco Manzato, Assessore dell’Agricoltura con delega alla tutela del consumatore: le notizie balzate alla cronaca alla fine di giugno hanno fatto suonare il campanello di allarme per un proble- ma che sempre più evidente. La Guardia di Finanza ha, infatti, sequestrato ben 560mila paia di occhiali contraffatti e fabbricati in Cina –si legge nel comunicato stampa diramato dalla Regione Veneto il 29 giugno- i cui materiali potevano portare anche a gravi conseguenze di salute per gli utilizzatori. La convenzione è stata stipulata nella prospettiva di creare e diffondere una cultura della legalità e della sicurezza del prodotto a tutela della vista. Questo si inserisce, come è ben comprensibile e come si può leggere dalle pagine del nostro periodico, in un contesto che da tempo vede impegnati Anfao e Commissione Difesa Vista. Non a caso il programma della convenzione è stato presentato in una conferenza stampa a cui è seguito l’evento Venezia Fashion Event perché l’alta moda sposa la sicurezza e la legalità. La convenzione prevede che Certottica esegua le prove tecniche previste dalle norme su alcune tipologie di occhiali da sole allo scopo di valutare i requisiti essenziali prescritti dalle direttive vigenti. Con Adiconsum sarà creata una guida pratica che aiuti il consumatore finale a sviluppare un atteggiamento di auto- tutela verso il prodotto ottico, con particolare riferimento all’occhiale da sole. Non è sempre del tutto chiaro che anche gli occhiali da sole devono rispondere ai precisi riferimenti normativi per non nuocere alla salute. Indossare un occhiale piuttosto che un altro non è la stessa cosa: sapere per esempio che la marcatura CE deve essere indelebile, leggibile e visibile non è scontato. L’OCCHIALE MADE IN ITALY MADE IN ITALY EYEWEAR CONQUISTA IL LIDO DI VENEZIA CONQUERS THE LIDO DI VENEZIA Una location davvero d’eccezione per celebrare l’eccellenza dell’occhialeria italiana Per la seconda volta Venezia Fashion Night è tornata ad animare la Città dei Dogi, con un evento unico in questa cornice d’eccezione, per avvicinare il pubblico all’affascinante mondo della moda. Anfao ha affiancato Evolution Vision Advisory, organizzatore dell’evento, presentando, nel corso della serata, il meglio delle collezioni di occhiali da vista e da sole di circa trenza aziende associate. “Siamo orgogliosi di far sfilare la migliore produzione delle nostre aziende in una location dal grande valore storico e culturale come Venezia, città che ha visto la nascita dell’occhiale nel XIII secolo e capoluogo della regione dove il distretto dell’occhialeria si alimenta e cresce, anno dopo anno, diventando sempre più strategico a livello mondiale” ha affermato Cirillo Marcolin, Presidente di Anfao-Mido e di Fiamp, chiamato sul palco dalla conduttrice Jo Squillo. “Essenzialmente abbiamo visto quattro tendenze stilistiche che andranno nei prossimi mesi a veicolare il messaggio di passione, qualità, tradizione e stile della moda italiana. Il successo italiano del settore, infatti, da una parte attinge dal prezioso bagaglio della tradizione – con il recupero di quello stile che ha reso celebri ed eterne alcune icone del passato – e, dall’altra, si proietta attraverso l’innovazione e la continua ricerca – nelle forme e nei materiali – verso il futuro” ha concluso Marcolin. Vediamo nel dettaglio i quattro i filoni stilistici dell’eyewear citati dal Presidente Cirillo Marcolin: l’occhiale natural-animalier, con i suoi dettagli di ispirazione bucolica e floreale, con texture pitonate e tartarugate, in pelle o legno, nelle tinte cammello e avana; l’occhiale prezioso, con incastonature di cristalli e pietre, strass e Swarovski, per un tocco sofisticato e differente; l’occhiale vintage e “a gatto” che riporta negli anni ci nquanta e sessanta, con forme retrò maliziose e intriganti, appariscenti e seducenti. Infine l’intramontabile occhiale colorato, che diventa parte integrante dell’abbigliamento tingendosi di rosso, verde, blu, viola, lilla, a seconda dello stile ma anche dell’umore. L’accessorio occhiale, unico oggetto da sfoggiare sul viso, diventa quindi protagonista ed emblema dell’eccellenza e della creatività della produzione italiana. A breve su Mido365 una gallery di immagini per ripercorrere insieme i momenti più suggestivi di Venezia Fashion Night! La sfilata in gondola durante il Venezia Fashion Event A truly extraordinary location to celebrate the excellence of Italian eyewear For the second time, Venezia Fashion Night enlivened the City of the Doges with a unique event in an extraordinary setting to introduce the public to the fascinating world of fashion. ANFAO backed up Evolution Vision Advisory, organiser of the event, presenting the best of the prescription eyewear and sunglasses from about thirty associated companies. “We are proud to walk the catwalks with the best products that our companies create in a location of such historical and cultural value as Venice, a city that witnessed the birth of eyeglasses during the XIII century. This city is the regional capital where the eyewear district continues to grow, year after year, becoming increasingly strategic on a world level,” declared Cirillo Marcolin, President of ANFAO-MIDO and FIAMP, called onto the stage by host Jo Squillo. “Essentially, we saw four stylistic trends that will convey the message of passion, quality, tradition, and Italian fashion over upcoming months. Indeed, the Italian success of the sector on one hand draws inspiration from the precious tradition – recovering the style that made some past icons famous and eternal - and on the other, projects itself into the future thanks to innovation and the continual research of shapes and materials,” concluded Marcolin. Let’s take a closer look at the stylistic trends in eyewear mentioned by President Cirillo Marcolin: the natural-animal print eyeglasses with its bucolic and floral-inspired details, with python and tortoise texture, in leather or wood, in camel hair or tortoise shell colours. Precious eyewear, with crystals and stones, rhinestones and Swarovski set in the frame for a sophisticated and original style. Vintage “cat-eye” frames that evoke the 1950s and 1960s with malicious and intriguing retro shapes, flashy yet seductive. Finally, there is the timeless coloured frame that becomes an integral part of the overall look in red, green, blue, violet, or lilac - depending on the style or the mood. Accessory eyewear is the only object to be flaunted on the face, thus becoming the protagonist and symbol of excellence and creativity of Italian manufacturers. Soon on Mido365 there will be a gallery of images to trace the most suggestive moments of Venezia Fashion Night! VENETO, CUORE DELL’OCCHIALERIA ITALIANA La Camera di Commercio di Milano ha reso pubblici i dati positivi sull’andamento del mercato estero per il settore. Il Made in Italy raggiunge il +19,2% tra il 2011 e il 2010. Il Veneto la regione leader. Belluno, Treviso Torino, Varese e Milano i maggiori produttori di occhiali. Le esportazioni crescono di poco meno del 20% in un anno e confermano il dato emerso già nei primi undici mesi del 2010. I dati emergono da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat aggiornati al perio- do gennaio-aprile 2010-2011. Nei primi quattro mesi del 2011, infatti, l’Italia ha esportato nel mondo occhiali da sole per circa 578 milioni di euro: nonostante la crisi, la crescita è del 19,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a fronte di 64 milioni di importazioni e +13% rispetto al 2010. Amano gli occhiali da sole italiani soprattutto: • gli statunitensi – 119milioni di export verso questo paese, 20,6% del totale; • i francesi – 70,5 milioni, 12,2% • gli spagnoli – 49,2milioni, 8,5%. Nel 2011, le imprese italiane attive nel settore occhialeria sono 742. Il Veneto si conferma la regione regina degli occhiali, con il 55,3% delle imprese attive. La seguono a ruota la Lombardia (11,3%) ed Emilia Romagna (4,4%). Tra le province italiane: • prima è Belluno 258 imprese, 34%8 nazionale - seguita da • Treviso 15,5% • Torino e Varese a pari merito (3,2%). • Seguono Milano (3%) e Lecce (2%) 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 15:15 Pagina 4 PAGINA 4 OTTOBRE 2011 N. 4 S P E C I A L E V I G I L I O D E S I LV E S T R O “VIGILIO VIVE ENTRE LOS INDIOS” UN PROGETTO DI SPERANZA Vigilio vive. Vigilio oggi è SPERANZA. Vigilio ha il volto dei bambini dagli occhi illuminati dalla gioia nella piccola comunità di Eten. Le righe che state per leggere, che suscitano in chi le scrive ancora le stesse emozioni di quando le ha ascoltate la prima volta, parlano di una storia nota a pochi, ma che ha tratti di umanità, umiltà e amore difficili da riportare sulla carta. Ma veniamo al protagonista di questo racconto: è Vigilio De Silvestro, primogenito di Fabrizio, al tempo patron e Amministratore Delegato della Gatto Astucci, secondo colosso mondiale nel settore dei contenitori per occhiali (che attualmente ha diverisficato la produzione anche nel settore dei display per i negozi). Vigilio, classe 1979, giovane erede della famiglia cadorina, inserito in azienda con un curriculum invidiabile, il 26 aprile 2004 viene strappato prematuramente alla vita e agli affetti da un tragico incidente. Da qui il baratro. Padre Gabicho e Fabrizio De Silvestro ia- sc , Il papà Fabrizio piomba in un abile hai la i di lm o Caro Vigilio c in o t o occh le vu tunnel buio e freddo che pare apessi qua e cosa sprigionano gli s u t e s non avere vie d’uscita. Il dolore è te. ssi veder to, se pote ni volta che parla di troppo forte perché la vita abbia eaog hi c’è un oc la c c o ancora motivi per essere vissuta. li tuo padre g e u q di he i, di sfide c o profondo Poi, improvvisamente, la svolta. Nell’azzurr di progetti irrealizzat tere con te a t Grazie all’amico Enzo o di ricordi, permesso di comba n Lombardi, che cura ancor oggi il ha vita non gli i, lo progetto, Fabrizio incontra Padre o lo guard lt ’a ll a fianco. d e h Gabriel Barriga Arias, detto Gabiti c piamo tut cho, che vive ed opera a Riobamba Ma lo sap per lui. on ifi o avanti c d in Ecuador, nella comunità della parn a t r o ascolti e t p sta i. rocchia di Quimiag. ogetto che minazione inesauribil r p il r e p E r Il sacerdote, promotore ed incubaendo d una dete e a z r o f ta distribu i. s a n e u h c , e tore di molte attività sociali a favore r bin ad aia di bam to di un p delle comunità indigene andine, fa Con l’affet rovava per te a migli p trapelare nella mente e nel cuore di l’amore che da Fabrizio uno spiraglio di luce. Lo cono tutti che i. m ia p p a s Lo i lu vince a vedere, visitare e toccare con rgoglioso d tio i e s ù s s la on mano una realtà lontata migliaia di chiscelto di c ita a h é h c r e P lometri da quella dove re una v e iv v a e r va l’imprenditore vive. nua te non vole e a z n e s Una realtà fatta di fae ch stir ndo di inve bi e id c e me, di miseria, di diffid , iù p im orse in b coltà immani date dalla le sue ris raziati, morti g scarsità di risorse natupoveri e dis di nascere. a rali e da intollerabili inancor prim la speranza. giustizie sociali perpeando loro rid R tuate nei secoli. ella che po m m ia f a ll Que ora Con l’appoggio del seme: Vigilio o n o u t il ta s”. condogenito Paolo, in Fare los indio t n “e i iv v u t brizio nasce così la volontà di intraprendere un progetto che porti beneficio ai bambini del luogo, che rapprecolmabile di Vigilio, viene alleviata dalla speranza sentano il futuro di queste poche intravvede nel far del bene agli altri, invevere comunità. La mancanza instendo tutte le forze e i pensieri nel progetto. OBIETTIVI RAGGIUNTI Nasce così il gruppo “Vigilio vive entre los indios”: un’unione di amici guidati da Padre Gabicho, che, da anni, sta portando benefici quasi inimmaginabili nei confronti dei più poveri ed emarginati che sopravvivono nelle sue zone. L’idea è sempre quella di aiutare coinvolgendo, motivando, sostenendo, educando nel rispetto della cultura indigena e del delicato ambiente circostante. Nel 2005, il gruppo centra il primo di una serie di obiettivi che si è prefissato: costruisce una Chiesa – che verrà consacrata a San Vigilio - su richiesta della comunità di Etén, un nucleo a 3.600 metri di quota, in prossimità del Vulcano Sangay, composto al La Chiesa di Etén tempo da 450 persone. L’edificio, da subito, diventa, oltre che un luogo di culto, il centro della vita del villaggio, punto d’incontro per tutti gli abitanti. Partendo dalla Chiesa di San Vigilio, il Gruppo di Vigilio Vive ha poi provveduto a costruire, con la collaborazione di tutti gli abitanti, il cimitero, un piccolo asilo con una cucina comunitaria, un campo di pallavolo, due ponti che consentono l’accesso a nuovi pascoli per il bestiame. “Chi ben inizia è già a metà dell’opera”: dall’avvento del progetto, grazie all’efficienza straordinaria e ad un coordinamento impeccabile, il gruppo L’interno della Chiesa consacrata a San Vigilio ha realizzato innumerevoli attività: dalla costruzione di ponti, alle abitazioni per i bisognosi, dalla sistemazione di edifici scolatici alla donazione del materiale didattico, ma anche la fabbricazione di una piccola chiesa in una comunità vicina e l’acquisto di un pick-up per raggiungere le varie comunità disperse nei territori limitrofi. Da ricordare, poi, il sostegno ad un’inizia portata avanti da anni da Padre Gabicho: il ripopolamento del lama, praticamente estinto in Ecuador. Dopo l’invasione degli spagnoli, infatti, le popolazioni indigene sono state emarginate e private delle risorse naturali, tra le quali proprio il lama. Padre Gabi- Padre Gabicho con alcuni bambini 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 5 OTTOBRE 2011 N. 4 PAGINA 5 S P E C I A L E V I G I L I O D E S I LV E S T R O Il vecchio ponte sul Rio Cebadas e l’inaugurazione di quello realizzato dal Gruppo I volontari del Gruppo “Vigilio Vive” cho ha fondato un’associazione di allevatori per reinserire il lama e, grazie anche all’aiuto del Lions Club di Pieve di Cadore, il gruppo Vigilio Vive, ha partecipato attivamente a questo importante progetto. Considerato che a noi non è molto noto, ricordiamo che il lama è un animale estremamente robusto e compatibile con il territorio, in grado di nutrirsi di piante selvatiche in territori privi di agricoltura. È un affidabile mezzo di trasporto e dal suo manto si può ricavare una lana calda e resistente. Inoltre, al termine del suo ciclo riproduttivo offre una carne squisita e nutriente. Da questo è facile comprendere la vitale necessità di reinserirlo tra le comunità indigene delle Ande. Ma c’è di più: il gruppo Vigilio Vive ha intenzione di portare prossi- mamente in Ecuador un macellaio specialista, per impartire ai ragazzi delle lezioni sul suo mestiere, spiegandone i trucchi. Oltre ad inserire nella dieta un ingrediente fondamentale, quale la carne, si creerà così una nuova professione, importante per la sopravvivenza dell’intera comunità. Da annoverare anche un’altra iniziativa, portata avanti grazie alla collaborazione dei Lion’s Club di Pieve di Cadore e di Riobamba: grazie all’intervento del gruppo Vigilio Vive, la Fondazione Luxottica “ONE SIGHT” ha realizzato una campagna per distribuire gratuitamente 9 mila paia di occhiali a chi aveva difetti alla vista. Dalle statistiche ricavate dai dati raccolti, sono emerse pesanti patologie alla vista nei bambini che necessitavano un’operazione repentina. L’ I D E A F U T U R A Da qui è nata un’idea di notevole impatto scientifico e sociale che ha già tutte le carte in regola per essere realizzata. Dal 28 aprile al 5 maggio (o dal 5 al 12 maggio, in base a dettagli che verranno decisi in futuro) un’equipe di medici esperti, capitanata dal dott. Roberto Cian, primario di oculistica all’ospedale di Vicenza, si trasferirà in Ecuador per operare i bambini bisognosi. Ma non sono previsti “solo” gli interventi: dopo una selezio- ne che porterà ad individuare i 4 migliori laureandi delle università di Quito - disponibili a seguire anche in seguito il laboratorio che verrà creato grazie a questa missione - il dott. Cian illustrerà assieme agli altri medici italiani le operazioni necessarie a curare le patologie più frequenti, impartendo ai malati le cure adeguate. In tal modo, gli specialisti equadoregni potranno continuare ad operare in modo autonomo. Come è comprensibile, que- st’impresa sarà realizzabile solo grazie ai vari macchinari per l’oculistica trasportati direttamente dall’Italia. All’acquisto ha contribuito il Lions Club di Pieve di Cadore, che da sempre sostiene il socio Melvin Jones Fabrizio in questa iniziativa. A questo progetto non hanno voluto far mancare il proprio supporto il Comitato Difesa Vista (CDV), commissione di MIDO, e l’ANFAO che, da sempre, promuovono e sostengono iniziative per la tutela della vista. Nel frattempo, comunque, il gruppo rimane incessantemente attivo su tutti gli altri fronti: sia per quanto riguarda l’edificazione delle strutture mancanti, che per il sostegno economico dei bisognosi, ma anche per le cure mediche degli abitanti. Questa storia, densa di forza e di speranza, è la storia di un dramma immenso e la voglia di dargli un senso. È una storia di un uomo lacerato dagli eventi che oggi trova un po’ di serenità nei sorrisi festosi di bambini po- veri, ma felici, che urlano il nome “Vigilio” ad ogni suo arrivo. Per l’umiltà e l’umanità di Fabrizio De Silvestro, il gruppo “Vigilio Vive entre los indios” non ha mai richiesto l’intervento di sostenitori, che potrebbero permettere un’ulteriore espansione dell’iniziativa. Invitiamo noi, gli interessati, a visitare il sito: www.vigiliovive.org ed, eventualmente, a contattare le persone indicate nei contatti. 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 6 PAGINA 6 OTTOBRE 2011 N. 4 I L CA D O R E : T E R R A D ’ O C C H I A L I MA NON SOLO di Luigino Boito Il Cadore: terra d’occhiali, ma non solo. Terra di pregiati boschi dalle alte antenne ambite dalla flotta della Serenissima. Come Sofocle, l’antico poeta greco, cantò il glauco olivo, i verdissimi anfratti, le insonni fonti e le purissime linfe che fecondano le pianure dell’Attica, così il nostro poeta, Giosuè Carducci, dedicò un’ode al Cadore, alle sue nere boscaglie d’abeti, al Pelmo e all’ Antelao “da’ bianchi nuvoli il capo… come vecchi giganti che l’elmo chiomato scotendo… palagio di sogni, di spiriti e di fate… qui dove il ciel tra candide nubi limpido cerulo bacia e ride.” Il Cadore terra dolomitica intrisa di vene di ferro un tempo fuso nelle fucine sempre accese, intente a fabbricar chiavi, spade, chiodi e attrezzi per l’agricoltura silvopastorale. Terra ricca d’acque sacre agli dei come quelle del lago di Lagole, ma anche sacre alla Patria come quelle di San Marco. Terra di pittori, da dove nacque il sommo Tiziano Vecellio, creatore a Venezia della più importante bottega di pittura famosa in tutte le corti d’Europa. E nelle opere del Tiziano spesso nello sfondo appaiono le montagne della terra natale così come ebbe a notare lo scrittore inglese Josiah Gilbert che nel suo diario del 1865 scrisse “dalla casa del Tiziano si possono meglio apprezzare nella luce serale le guglie delle Marmarole che si delineano meravigliosamente e certamente rimasero impresse nella mente del Tiziano fan ciullo. L’impressione che egli ne trasse fu profonda, come si può rilevare da certi brani di paesaggio che compaiono nei suoi quadri.” Il Cadore dopo le Signorie fu sempre fedele alleato di Venezia. Nel suo piccolo, fu come Sparta per Atene alle Termopili, difendendo nell’aprile del 1848 la giovane repubblica veneziana di Daniele Manin, con una Il lago di Misurina del Piave per il sangue versato dai soldati italiani nella prima guerra mondiale. Acque che sgorgano impetuose dove una volta fluttuavano i legnami fino al cidolo di Perarolo per proseguire su zattere fino al mare Adriatico. Acque che ora vengono incanalate in rapaci condotte per dare energia all’assetata civiltà industriale lasciando muti i torrenti e soffocato l’antico strepitio del Piave. Il Cadore, piccola comunità nata dai Taurisci, dagli Euganei e dai Catubrini, romanizzata dalla gens Claudia, ha sempre lottato per la sua autonomia, per l’autogoverno guidato dalla Magnifica Comunità custode gelosa dei propri statuti. Il Cadore strenua ultima difesa contro le invasioni provenienti dal Nord Est, fiaccola di cristianità accesa ad Aquileia alimentata dalla luce piccola armata di patrioti volontari capitanati dall’intrepido Pier Fortunato Calvi. Questi valorosi riuscirono a frenare per due mesi, con tecniche di guerriglia, l’avanzata delle preponderanti forze nemiche. In questa terra nacquero i cantori delle storie patrie come i Ciani, i Fabiani, i De Dona, uomini di chiesa come il cardinal Giovanni Piazza patriarca di Venezia e quel Giampietro Talamini fondatore nel 1887 de Il Gazzettino uno dei più antichi quotidiani d’Italia. Cadore terra d’alpini e di Dolomiti. Sotto le Tre Cime di Lavaredo si stende Misurina e più sotto, adagiata sul lago, Auronzo. Attorno la cornice dei Cadini, il monte Tudaio, gli Spalti di Toro, il Sorapis, i Brentoni e, il monte Ricco e in fondo fa capolino il monte Rite con sulla vetta il museo delle nuvole. Ecco le pallide Dolomiti, patri- Veduta di alcuni paesi del Centro Cadore, l’omonimo lago e il monte Tudaio monio dell’umanità,che nel vespro avvampano di rossore. Sotto le guglie e i declinanti prati sorgono i paesi: Lorenzago, salubre soggiorno di Papi, e Vigo, alto sul colle, guarda Calalzo e Rizios dove una volta venivano a passeggiare i reali di casa Savoia. Sei grande Cadore, con Pieve che domina la valle. Terra di operai e di artigiani con il gusto di creare e di intraprendere. Qui nel lontano 1877 Angelo Frescura in collaborazione con Giovanni Lozza e Leone Frescura fondarono la prima fabbrica di occhiali a Calalzo. Da questo manipolo di uomini, dalla loro creatività, dalla loro passione, dal loro lavoro è nata la straordinaria storia del più grande distretto dell’occhialeria che ha portato in tutto il mondo il gusto dello stile Made in Italy. Ancor oggi i marchi più prestigiosi si identificano con i nomi di questi pionieri: Lozza, Frescura, Fedon, Marcolin, De Rigo, ai quali si sono aggiunti altri nomi altrettanto importanti come Gatto, De Silvestro, Da Rin, Sopracolle, Costan. La storia ai primordi è stata segnata dallo sviluppo della Safilo nata nel 1934 che sotto la guida del lungimirante Guglielmo Tabacchi la portò in vent’anni a livello europeo. E pure la prima Luxottica è nata cinquant’anni fa, nel 1961, da un’idea di due cadorini Elio Toscani e Francesco Da Cortà in società con il geniale Leonardo Del Vecchio. In Cadore è nata nel 1890 anche la prima fabbrica di astucci per occhiali sul rio Molinà per opera di Carlo Enrico Ferrari e continuata da Ulisse Cargnel. Ma l’impulso maggiore fu dato da Giorgio Fedon che in Vallesella nel 1919 fondò una piccola fabbrica e un nuovo opificio nel 1925 in località Crodola. Nel 1937 da questa si staccò Livio Gatto che con Virgilio e Remo De Silvestro crearono la seconda fabbrica a Domegge. Oggi il distretto dell’occhialeria annovera 16.000 addetti, 120 industrie, 400 imprese artigiane e vanta un fatturato di 2 miliardi di euro. 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 7 OTTOBRE 2011 N. 4 PAGINA 7 D I S T R E T T O E N E R G I E R I N N OVA B I L I IL CIPPATO FORESTALE: UNA FONTE RINNOVABILE PER IL RISPARMIO ENERGETICO E LA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE Progetto “Valorizzazione del cippato forestale da legno vergine” Con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e forestali Con il sostegno del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Dolomiticert sta portando avanti un progetto incentrato sulla valorizzazione del cippato forestale da legno vergine. L’istituto di Longarone, che è struttura organizzativa del Distretto delle Energie Rinnovabili del Veneto, ha realizzato una brochure illustrativa, destinata al grande pubblico, che sta divulgando negli appuntamenti fieristici di settore a livello nazionale. Gli appuntamenti di spicco già toccati sono stati Professione Legno Energia (Longarone, BL/ 13-15 maggio 2011), Klimaenergy (Bolzano/ 22-24 settembre 2011), Expo Dolomiti (Longarone, BL/ 30 settembre-2 ottobre 2011) e Saienergia (Bologna/ 5-8 ottobre 2011). Per concludere gli step previsti dal progetto, manca solo Greenenergy, fiera milanese che avrà luogo dal 16 al 19 novembre. Considerata l’importanza dell’argomento, proponiamo in questa pagina una sintesi della guida sul cippato. Distretto delle Energie Rinnovabili del Veneto DGR 1373 del 12 maggio 2009 INTRODUZIONE Lo sfruttamento delle fonti rinnovabili rappresenta la principale risorsa energetica nel futuro del nostro pianeta. Le fonti energetiche rinnovabili sono molteplici, ma in quesa mini-guida focalizzeremo l’attenzione su una di esse: il cippato forestale. Per le tatura degli scarti derivati dal taglio dei boschi o dalla lavorazione del legno e si presenta sottoforma di pezzetti di legno sminuzzati. Per essere più precisi, con il termine “cippato di legno”, secondo la definizione UNI CEN/TS 14588, si intende la “biomassa legnosa frantumata in piccole particelle con granulometria definita e prodotta dal trattamento meccanico con attrezzi taglienti, come ad esempio coltelli”. Le particelle di cippato hanno forma sub-rettangolare ed una lunghezza tipica da 5 a 50 mm e con un basso spessore rispetto alle altre dimensioni. La produzione del cippato, chiamata “cippatura”, viene eseguita tramite una macchina detta “cippatrice”, la quale sminuzza in parti il legno, nelle dimensioni desiderate, da cui ne deriva la qualità del cippato. DOVE SI TROVA? Il cippato di legno vergine viene ottenuto sminuzzando gli scarti della lavorazione del legname da opera (per intenderci, quello più pregiato, utilizzato per le costruzioni) oppure sminuzzando direttamente i tronchi ottenuti da taglio in foresta o derivanti da coltivazioni dedicate fuori foresta. Il cippato prodotto dagli scarti di lavorazione può partire da potenza nominale di 4 kW fino oltre 20 MW, a seconda del tipo di apparecchio e relativo sistema di alimentazione. QUALI SONO I VANTAGGI? Tra i combustibili più diffusi per la produzione di energia, il cippato è quello che presenta il costo dell’energia primaria minore: secondo le stime degli esperti, tale costo si aggira attorno ai 25 euro/MWh. Come per il pellet, il principale vantaggio del cippato risiede nel rendere “fluido” un combustibile solido come il legno, nel senso che permette l’utilizzo in impianti ad alimentazione automatica attra- zone di montagna, ma non solo, l’utilizzo del cippato si traduce in un doppio vantaggio: quello, ovviamente, del risparmio energetico ed economico, e quello del miglioramento e della salvaguardia dei boschi e del paesaggio. Con poche nozioni vogliamo chiarire un po’ di più le idee su cos’è il cippato forestale e fornire qualche nozione sulle sue principali caratteristiche, allo scopo di promuoverne un utilizzo consapevole. COS’È IL CIPPATO? Forse non tutti sanno che questo termine deriva da “chips” (scaglie), perché il cippato è il risultato della tri- essere ottenuto a costi ridotti perchè per le aziende i refili e le altre parti non commerciabili costituiscono un “rifiuto” o un sottoprodotto. Per quanto riguarda il cippato di origine forestale, invece, i costi di produzione dipendono da diversi fattori: in primo luogo l’orografia del cantiere forestale e la sua accessibilità (adeguata viabilità, previsione di altri sistemi di esbosco come le teleferiche,…), oltre alle fasi di trasporto, stoccaggio e cippatura. QUALI SONO LE MODALITÀ PER IL SUO IMPIEGO? L’uso del cippato forestale è indicato per la combustione in moderne caldaie e impianti a caricamento automatico a verso opportuni sistemi meccanici. Rispetto ai combustibili fossili permette di utilizzare una fonte energetica rinnovabile, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi europei al 2020. CARATTERISTICHE Le principali caratteristiche qualitative del cippato sono: pezzatura, contenuto idrico e ceneri. La pezzatura condiziona la tipologia di impianto in grado di bruciarlo e il modo di immagazzinarlo: ad esempio pezzature troppo grosse non sono adatte per centrali di piccola taglia, mentre il cippato troppo fine è difficile da conservare. La pezzatura è influenzata da diversi parametri come: il materiale di partenza, la cippatrice usata, la condizione dei coltelli e anche il possibile uso di dispositivi di raffinazione. La buona qualità del cippato è raggiunta quando la maggior parte delle scaglie ricade nella classe di dimensione intermedia e il contenuto di polvere è ridotto al minimo. Nella classificazione del cippato, una caratteristica importante è la quantità di acqua presente nel legno. Esso può esser espresso in due modi: - Umidità del legno. - Contenuto idrico del legno. Il primo parametro esprime la quantità di acqua presente in rapporto alla massa di legno secco, asciutto, il secondo rappresenta la massa di acqua che è presente in rapporto alla massa di legno fresco. Il potere calorifico del legno è influenzato dal suo contenuto idrico: durante la combustione parte dell’energia liberata, infatti, è sottratta per l’evaporazione dell’acqua. Definendo, quindi, il peso e il contenuto idrico, è possibile quantificare il valore energetico del carico di cippato acquistato. La biomassa contiene anche una frazione costituita da specie alcaline, metalli pesanti e altri elementi, indicata come cenere. La percentuale di cenere e la sua composizione variano a seconda della tipologia di biomassa. Le ceneri presenti nella biomassa si ritrovano come residuo a valle del processo di combustione e possono dare origine a frazioni del particolato emesso al camino. Per ulteriori informazioni, Vi invitiamo a contattare DOLOMITICERT s.c.ar.l. Z.I. Villanova, 7 32013 Longarone (BL) Tel. +39.0437.573407 Fax +39.0437.573131 [email protected] www.dolomiticert.it 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 8 PAGINA 8 OTTOBRE 2011 N. 4 SPECIALE DOLOMITICERT PRIMO MEETING DEL RIVOLUZIONARIO PROGETTO “SAFE-A-HEAD”, INSERITO NEL PROGRAMMA INTERREG IV ITALIA AUSTRIA 2007-2013 A fine settembre gli esperti del Leader Project Dolomiticert hanno incontrato i partner transfrontalieri a Salisburgo, per fare il punto della situazione e Sei U Jioni Xn EUROPÄISCHE UNION (XURSlLVFKHU)RQGVIUUHJLRQDOH(QWZLFNOXQJ ob ie tt iYo Se FK VR 81,21((8523($ )RQGRHXURSHRSHUORVYLOXSSRUHJLRQDOH e ion eJ n Z ie l n ei Tavola rotonda transfrontaliera nella sede dell’Università di Salisburgo, Dipartimento Interdisciplinare di Sport e Scienze Motorie , per analizzare il primo quadrimestre di attività dello studio“Safe a Head”, progetto inserito nel programma Interreg IV Italia-Austria 2007-2013. In primis i rappresentanti del laboratorio Dolomiticert - leader del progetto e promotore dell’incontro - Tommaso Morandin, responsabile della normazione e della certificazione e Melany Dalle Ceste, responsabile dell’Area Europrogettazione, seduti al fianco degli altri partner: Erich Müller dell’Università di Salisburgo, Nicola Petrone e Federico Giubilato dell’Università di Padova, Dipartimento di Ingegneria Meccanica e, infine, Antonello Marega, dall’invidiabile carriera nel management dei grandi dello SportSystem, e Achim Storz e ,WDOLHQgVWHUUHLFK ,WDOLD$XVWULD Sebastian Philipp del Design Storz, prestigioso studio di design austriaco specializzato nella progettazione degli articoli sportivi. Il pool di esperti si è confrontato sui diversi passaggi realizzati dall’avvio del progetto, pianificando le attività e assicurando un costante scambio tra i partner. Proprio per armonizzare le procedure e le azioni di tutti i soggetti, il primo incontro è servito anche a costituire ufficialmente un comitato di coordinamento. LE PRIME FASI DEL PROGETTO La fase iniziale dello studio è L’OBIETTIVO DELLA RICERCA Ricordiamo che il progetto “Sviluppo di un nuovo casco e di una maschera innovativi per l’aumento della sicurezza/diffusione nella pratica dell’attività sportive” è cofinanziato dall’Unione Europea (cofinanziamento FESR) nell’ambito del Programma Interreg IV Italia – Austria 2007 - 2013. Compito dello studio sarà quello di ideare un casco innovativo, con caratteristiche di leggerezza, ingombro ridotto, interdisciplinare, ergonomico, in grado di ospitare sistemi tecnologicamente avanzati come il sistema di segnalazione sotto-valanga, biosensori o il collegamento tipo “walkie-talkie”. Ma la ricerca si spingerà addirittura oltre: ad integrazione del casco verrà studiata anche una nuova maschera da sci “attiva”, capace di adattarsi in breve tempo alle condizioni atmosferiche, con sistemi di identificazione satellitare in grado di individuare l’atleta in caso di slavine, smarrimento o malori. stata incentrata sull’analisi dello status quo per quanto riguarda il mondo dei caschi e sui materiali che potrebbero essere impiegati per costruire un dispositivo casco + maschera. Infine, è stata realizzata una tabella per confrontare le varie tipologie di caschi in base alle normative di riferimento. Ma caliamoci nel dettaglio di ogni singola azione per comprendere i passaggi iniziali che hanno dato avvio allo studio. PIANIFICAZIONE E COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ DEI VARI PARTNER In questo primissimo passaggio sono state analizzate le attività di competenza di ogni partner, attribuendole ad ogni blocco di lavoro previsto, detto “workpakage”. Tali attività di competenza sono state distribuite nel tempo pianificando i vari step di avanzamento del progetto nell’arco dei prossimi 3 anni e tenendo in considerazione i periodi di durata previsti per ogni workpakage. A supporto di tale attività di pianificazione, è stato creato un diagramma di Gantt con la collocazione temporale delle attività per rendere flessibili eventuali cambiamenti di programma. Il diagramma di Gantt, infatti, è un grafico che permette di rappresentare un calendario di azioni ed è utile a coordinare e tracciare specifiche azioni di un progetto, illustrando con estrema chiarezza lo stato di avanzamento delle stesse. RICERCA BIBLIOGRAFICA La ricerca ha puntato sull’analisi della situazione attuale, arrivando ad una visione d’insieme dei caschi e delle maschere da sci oggi in commercio. Tale analisi ha focalizzato l’attenzione sui diversi materiali utilizzati per realizzare i dispositivi. Chiarito il quadro generale, sono iniziate le prime valutazioni relative ai materiali innovativi, o già in uso, che potranno essere impiegati per raggiungere gli obiettivi del progetto. CREAZIONE TABELLA DI CONFRONTO Un’altra strategica tabella è stata impiegata per confrontare le normative riguardanti i caschi in generale (sci, ciclo, alpinismo, ecc…): grazie al suo utilizzo sono state evidenziate le differenze tra i requisiti richiesti dalle diverse norme. L’obiettivo finale è quello di validare un protocollo di prova il più adeguato possibile allo scopo del progetto. Per concludere, c’è da dire che in questi primi mesi Dolomiticert, in qualità di Leader Project, ha assicurato un coordinamento costante delle attività previste per ogni partner e ha supportato costantemente ogni realtà coinvolta sia dal punto di vista tecnico che amministrativo. DENTISTI SPORTIVI A DOLOMITICERT PER PREPARARE IL 7° CONGRESSO INTERNAZIONALE DI CATEGORIA Gli esperti, riuniti a Longarone a metà ottobre, hanno potuto visionare anche gli studi relativi all’innovativo paradenti dell’Interreg SkiProTech I vertici dell’odontoiatria sportiva riuniti a Longarone: a metà ottobre Dolomiticert ha ospitato l’incontro preparatorio del 7° Congresso Nazionale della Società Italiana del settore (Bolzano, 9/10 dicembre 2011). Seduti al tavolo, Luigino Boito, Direttore Generale di Certottica e Dolomiticert, Tommaso Morandin, Responsabile del Laboratorio Dolomiti- Da sinistra Tommaso Morandin, Domenico Tripodi, Alberto Baldini, Alberto Castoldi e Fabrizio Fontanella cert, Alberto Castoldi, Presidente SIOS – Società Italiana di Odontostomatologia dello Sport di Varese, Alberto Baldini dell’Università Bicocca di Milano, Domenico Tripodi dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti e Fabrizio Fontanella dell’Ospedale di Bolzano. A dare il via al meeting è stato proprio il Direttore Boito, che, dopo una panoramica introduttiva sulle potenzialità degli istituti - come enti di certificazione, formazione e ricerca – ha focalizzato l’attenzione sull’Interreg SkiProTech “sulla prevenzione degli infortuni nello sci alpino: sicurezza come fattore di successo delle regioni alpine”. In tal contesto, infatti, spicca un argomento di interesse notevole per la categoria: i risultati della ricerca per la realizzazione di un nuovo paradenti innovativo, studiato proprio dall’Università di Bolzano in collaborazione con Dolomiticert. Sotto la lente, in particolare, le caratteristiche ergonomiche della protezione, che viene realizzata su misura, i costi contenuti, considerata l’innovativa tecnologia di realizzazione e qualità protettive di alto livello. L’incontro, poi, si è concentrato sull’organizzazione del 7°Congresso Nazionale della Società Italiana di Odontoiatria dello Sport, che, tra i diversi eventi, in scaletta lascerà spazio anche alla presentazione della ricerca del paradenti. 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 9 OTTOBRE 2011 N. 4 PAGINA 9 SPECIALE DOLOMITICERT ,WDOLHQgVWHUUHLFK ,WDOLD$XVWULD - Reti di vario tipo e genere. • La strumentazione utilizzata per le prove è stata: una torre a pendolo, dei manichini strumentati con sensori accelerometrici e di posizione, telecamere ad alta risoluzione o alta velocità, acquisitori, rilevatori di velocità, acquisitori installati su manichino strumentato o a bordo campo e sistemi di sgancio del manichino di tipo meccanico e magnetico. Al termine delle sessioni di prova, in collaborazione con l’Università di Padova, è stata fatta un’analisi dei dati raccolti per studiare il comportamento cinematico e fisico del manichino durante gli impatti e un’analisi delle prestazioni delle protezioni attive indossate sul manichino. Immagini della torre di caduta interna attrezzata per le prove sui materassi • Oltre ai test in laboratorio, nel periodo compreso tra agosto e settembre, sono state eseguite una serie di prove con la torre a pendolo. I test hanno avuto lo scopo di validare sia il metodo di prova che la strumentazione utilizzata durante gli impatti. In particolare sono state eseguite numerose prove su dispositivi cosiddetti “passivi” come: - materassi ad aria; - materassi ibridi (foam aria); - materassi “foam”; Ecco di seguito i risultati raggiunti dai partner del progetto e presentati il giorno del convegno TECHNOLOGIEZENTRUM SKI UND ALPINSPORT e UNIVERSITÀ DI INNSBRUCK Sviluppo di un modello numerico per il corpo dello sciatore nella sua globalità, sul quale sia possibile simulare cadute o collisioni dell’atleta in grado di procurare lesioni al ginocchio; Sviluppo di un modello numerico del ginocchio - incluse strutture articolari quali menischi, legamenti collaterali e crociati - sul quale sia possibile applicare sollecitazioni dinamiche e che permetta un’analisi precisa delle sollecitazioni del ginocchio e delle strutture del ginocchio nel corso degli infortuni; Miglioramento del microclima nello scarpone da sci con misurazioni sia in laboratorio che in campo. Se FK VR n Ziel n ei • Utilizzando la torre di caduta interna sono state invece effettuate una serie di prove, seguendo protocolli nuovi o modificando procedure già definite ed utilizzate in altri settori, come il motociclismo. Così sono stati individuati i metodi di prova più adeguati per la valutazione dei requisiti di sicurezza dei dispositivi interessati • I tecnici Dolomiticert hanno concluso numerose sessioni di prova su materassi con la torre di caduta interna al laboratorio, ma anche prove di caduta con manichino strumentato su piano inclinato nel laboratorio dell’Università di Padova. Una volta acquisiti, i dati sono stati attentamente elaborati. ob ie tt e ion eJ Un evento dal sapore internazionale ha concluso ufficialmente il progetto SkiProTech “Sulla prevenzione degli infortuni nello sci alpino: sicurezza come fattore di successo delle regioni alpine”: il 30 settembre a Longarone, nelle prestigiose sale della prima Fiera Expo Dolomiti – dedicata alle eccellenze del territorio patrimonio dell’Unesco – i partner coinvolti hanno illustrato i risultati dello studio inserito nel Programma Interreg IV Italia – Austria 2007/2013. Partendo dall’intervento di Patrick Hofer, del TECHNOLOGIEZENTRUM SKI UND ALPINSPORT, leader del progetto, che ha trattato il tema “Il microclima negli scarponi“, si sono avvicendati: Dieter Heinrich, dell‘UNIVERSITÀ DI INNSBRUCK Dipartimento di scienze motorie, con l’intervento ”Simulazione del meccanismo di infortunio al ginocchio nello sci alpino sulla base di un movimento di atterraggio in discesa libera“, poi Tommaso Morandin, di DOLOMITICERT, che ha esposto le “Prove di impatto con manichino strumentato e dispositivi di protezione”. E’ stata la volta quindi di Nicola Petrone, dell’UNIVERSITÀ DI PADOVA Dipartimento di Ingegneria Meccanica, con l’Analisi del comportamento strutturale di manichini strumentati durante prove ad impatto su barriere di sicurezza e prove di caduta con sci. A concludere l’incontro, Fabrizio Fontanella e Roberto Beccari, dell’ASL DI BOLZANO, che hanno illustrato ai presenti i diversi passaggi della “Realizzazione del paradenti per uso sportivo”. Per quanto riguarda Dolomiticert, l’istituto, mettendo a disposizione le competenze acquisite negli ambiti della ricerca, del laboratorio test e certificazione, e dell’area normazione, ha completato tutte le attività oggetto della ricerca. Calandoci nel dettaglio, i tecnici hanno testato le protezioni passive con l’utilizzo del pendolo e del manichino strumentato di ultima generazione ed eseguito numerose prove sulle protezioni attive o materassi grazie alle torri di caduta. • In merito ai test in laboratorio, sono state eseguite una serie di prove sui DPI più comuni utilizzati in ambito sciistico quali: - protettori della schiena; - protettori della spalla; - protettori dei gomiti; - protettori degli arti in generale. 81,21((8523($ )RQGRHXURSHRSHUORVYLOXSSRUHJLRQDOH iYo I RISULTATI DELL’INTERREG “SKIPROTECH”SOTTO I RIFLETTORI DELL’EXPO DOLOMITI A LONGARONE e Sei U Jioni Xn EUROPÄISCHE UNION (XURSlLVFKHU)RQGVIUUHJLRQDOH(QWZLFNOXQJ DOLOMITICERT Implementazione di protocolli di prova adatti alla validazione delle protezioni sia attive (personali) che passive (materassi, reti,…) da utilizzare in ambito sciistico; Realizzazione di uno strumento efficace per la caratterizzazione delle protezioni fisse poste sulle piste da sci (il manichino); Caratterizzazione dei dispositivi di protezione sia attivi che passivi da utilizzare in ambito sciistico in base ai dati conseguiti con le prove; Valutazione dei parameri - meccanici, dinamici e cinematici - che incorrono sulle zone del corpo umano di maggiore interesse per l’attività sciistica (il ginocchio, in particolare). UNIVERSITÀ DI PADOVA Sviluppo e collaudo di un manichino Immagini prove di impatto strumentato per la caratterizzazione di dispositivi di protezione dotato di accelerometri e celle di carico in corrispondenza di testa, torace e di articolazioni notevoli del corpo, con caratteristiche di sensibilità e robustezza necessarie a sostenere campagne di prova sperimentali per la misura dei carichi di impatto; Sviluppo di sistemi di misura sperimentale per la valutazione dei carichi di impatto, dinamici e funzionali su diversi distretti corporei di manichini strumentati o soggetti reali, allo scopo di fornire dati cinematici e dinamici necessari per l’implementazione e la validazione di simulazioni numeriche al computer. 1) Progettazione ed esecuzione di un modello costruito in laboratorio con tecniche tradizionali 2) Conversione del prototipo nel programma informatico di progettazione del paradenti 3) Scelta dei materiali idonei in collaborazione con Silcon Plastic e relativi test riguardanti in particolare la biocompatibilità e le caratteristiche fisiche indispensabili 4) Fresatura di un prototipo di paradenti 5) Adattamenti riferibili ai materiali in uso: scelta della fresa e modifiche alla strumentazione 6) Produzioni di prototipi di varie misure ed adattamento clinico ASL DI BOLZANO Sviluppo di un paradenti innovativo, che, oltre ad avere un funzione protettiva, non influenzi negativamente la performance dell’atleta. Tale studio si è articolato nelle seguenti fasi: Per eventuali approfondimenti, chiarimenti o informazioni, Vi invitiamo a contattare lo staff di Dolomiticert allo +39.0437.573407 o via mail ad [email protected] 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 10 PAGINA 10 OTTOBRE 2011 N. 4 FORMAZIONE CERTOTTICA FA FONDIMPRESA Fondimpresa è il più importante tra i Fondi interprofessionali per la formazione continua. Un sistema efficiente e innovativo, che finanzia la formazione secondo le esigenze di ogni singola azienda. Con il Conto Formazione ogni impresa può avviare il proprio piano formativo entro un mese dalla data di presentazione del progetto formativo. Fondimpresa permette di aggiornare e riqualificare i dipendenti delle aziende aderenti attraverso la formazione. L’azienda versa lo 0,30% all’INPS che viene accantonato su un conto aziendale individuale. Certottica si presenta sul mercato con la gestione di questo fondo portando alle aziende aderenti la possibilità di utilizzare al meglio il proprio accantonato per la riqualifica e l’aggiornamento dei propri dipendenti. Attraverso il Conto Formazione l’azienda può effettuare formazione secondo modi e tempi che ritiene più opportuni. Le risorse del conto formazione possono essere così riassunte: 2/3 coperti dal finanziamento del fondo Piano formativo aziendale 1/3 a carico dell’azienda (= costo orario dipendente in formazione) Vi è inoltre la possibilità di usufruire di un contributo aggiuntivo dato dall’Avviso 4/2010 che permette alle aziende di integrare il proprio fondo per la formazione. La formazione può essere relativa a qualsiasi argomento che possa dare valore aggiunto alla riqualifica e al- l’aggiornamento. La scadenza di questo Avviso è prevista per il 15 di novembre, data entro cui le aziende possono presentare domanda di finanziamento agevolato per la formazione dei propri dipendenti. All’interno del Conto Formazione vi è la possibilità da parte delle aziende che condividono uno stesso obiettivo formativo di aggregarsi attraverso la presentazione del Piano formativo Condiviso. Poiché le aziende venete del settore dell’Occhialeria, dello Sport System e delle Energie Rinnovabili hanno chiesto a Certottica e Dolomiticert di poter accedere al finanziamento di Fondimpresa per la propria formazione e di essere da queste seguite nelle pratiche di accesso al Fondo, si è iniziato a delineare con le stesse imprese dei piani formativi ad hoc per le esigenze di ogni singola azienda o di un gruppo di aziende interessate ad un unico obiettivo. MASTER ENERGY WEB LA NUOVA FRONTIERA DELL’ALTA FORMAZIONE Il percorso didattico offerto dal master in Energy Web è unico nel panorama dei master universitari in Italia in quanto è in grado di formare esperti nell’area dei sistemi informativi territoriali e del telerilevamento con un profilo finalizzato alla pianificazione energetica urbana e al monitoraggio dei consumi energe- tici nel settore edile . Il master si svolge in parallelo al progetto di ricerca Energy Web Feltre, promosso dalla Fondazione per l’Università e l’Alta Certottica a servizio delle imprese I CONTRATTI DI FORNITURA INTERNAZIONALI Nell’autunno una proposta di formazione su un tema di grande attualità Feltre, città universitaria Cultura in Provincia di Belluno, dal Consorzio BIM Piave e dall’Università IUAV, con la collaborazione di Certottica, in maniera tale da garantire una stretta connessione con le attività pratiche e laboratoriali previste nell’ambito dello stesso progetto. Il settore della pianificazione e gestione energetica in ambito edile ed urbano si inserisce in un contesto lavorativo che necessita di figure specializzate, in cui dunque vi sono numerose opportunità di occupazione e di crescita professionale. Il Master approfondisce le competenze riguardo a questioni di grande attualità, quali quelle del monitoraggio energetico, consentendo quindi di raggiungere una posizione di maggiore competitività nel mondo del lavoro. Per esempio, nel settore privato il profilo formato può inserirsi in società specializzate nella produzione di Cartografia Digitale e Database Topografici tramite la tecnica della Fotogrammetria Aerea, Fotogrammetria Terrestre, Rilievi Topografici terrestri ed aerei, Sistemi Informativi Territoriali, Ingegneria, Geologia e studi del Territorio. Nel settore pubblico, il profilo può supportare le Pubbliche Amministrazioni, responsabili della corretta gestione del territorio, a completare la svolta epocale tra Cartografia e DB Topografico. Sul piano didattico i moduli e i laboratori sono articolati su 425 ore di didattica frontale e 675 ore di studio individuale. Lo stage è pari a 400 ore presso aziende/enti del settore. È prevista anche la frequenza a singoli moduli di specifico interesse. Come funzionano i contratti di fornitura internazionali? Come si può estinguere un contratto? Quali potrebbero essere le maggiori conseguenze? Cosa si intende per inadempimenti? E per recesso? Questi e altri dubbi sul tema saranno l’oggetto della proposta di formazione/informazione che Certottica si appresta ad organizzare nell’autunno su una tematica che è emerso essere di grande attualità e interesse per le imprese del settore occhialeria. Il corso prevede 12 ore di formazione con la docenza esperta e qualificata dell’avv. Anna Lifandong, la cui profonda conoscenza della realtà cinese e di quella italiana assicureranno un valore aggiunto per le imprese partecipanti. La partecipazione è aperta a tutte le imprese interessate fino ad un massimo di 25 partecipanti. Il corso si terrà verso la meta di novembre secondo una formula che prevede due sessioni pomeridiane da 4 ore (14.0018.00) e un incontro al mattino (9.00- 13.00). Nelle prossime settimane sarà disponibile il programma dettagliato del corso, mentre è possibile fin da ora contattare l’Area Formazione di Certottica per comunicare la propria pre-iscrizione. 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 11 OTTOBRE 2011 N. 4 PAGINA 11 FORMAZIONE MUSEO DELL’OCCHIALE UN’ESTATE NEL SEGNO DELLA CREATIVITÀ Lo affermano un po’ tutti nell’ambito dell’occhialeria, la creatività e l’innovazione sono il tratto distintivo per il successo di un’azienda e di un professionista. Da tempo lo afferma con forza anche Certottica che ha organizzato e promosso ben sei edizioni del percorso formativo ‘Stile & Design dell’occhiale’. Non è da meno il Museo dell’Occhiale, un altro importante soggetto che fa parte del mondo dell’occhiale. Le attività. Estate frizzante per il museo dell’occhiale che ha promosso molte attività sia a livello didattico sia a livello propriamente culturale. Con una concezione nuova, propria dei musei moderni che dialogano all’esterno e si aprono al mondo e abbandonano la vecchia immagine del museo inteso come di collezione erudita di oggetti. ‘Per vederci meglio’ è stata una particolare serata nel museo dove i visitatori sono stati guidati dagli attori Paola Brolati e Charly Gamba: dedicato agli operatori turistici, agli albergatori e a tutti colori che lavorano nell’ambito della promozione e accoglienza turistica. Un’altra visita particolare è stata rappresentata da ‘Voler bene all’Italia’. Una festa che si ripete ogni maggio dal 2004 ed è realizzata sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il sostegno di un vasto Comitato Promotore. Un’occasione per scoprire i tanti gioielli che si nascondono dentro questa Italia poco nota. Voler bene all’Italia vede ogni anno l’adesione di migliaia di comuni, parchi, comunità montane, regioni e province, ma anche di scuole, associazioni di volontariato e molte altre realtà culturali e produttive locali. Un insieme variegato di istituzioni e soggetti territoriali, che per l’occasione si mobilitano all’unisono e aprono le porte dei loro borghi, facendo percepire la voce festosa di quest’Italia, minore solo nelle Didattica nel Museo dell’occhiale. liste dell’anagrafe. Anche il Museo dell’occhiale di Pieve ha partecipato. Molti i laboratori per i bambini che sono cominciati il mese di maggio e terminate alla fine di agosto e che hanno toccato ali argomenti più disparati. ‘Viaggio intorno al sole’, ‘Accoppia gli occhiali’, ‘La magia del 3D’, ‘Un giorno su Marte’, questi alcuni dei titoli dei laboratori dedicati ai piccoli visitatori. Il Museo e la scuola. Un passo importante è stato fatto in primavera, quando il Museo ha raggiunto un’intesa con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Belluno. Il Museo dell’occhiale si è quindi aperto ad una collaborazione con COLORI FORME E DIMENSIONI PER UN PRODOTTO DI SUCCESSO Continua il percorso creativo che Certottica propone in partnership con Agemont (Maniago) e l’Università di Klagenfurt relativo al progetto Interreg DESIRE – Il design del futuro con l’obiettivo di aiutare le imprese bellunesi a “riprendersi” il Made in Italy, quel distintivo di originalità che è stato copiato da tutto il mondo, ma che è nato qui e qui deve trovare nuova forza per ripartire alla conquista dei mercati. Dopo essere stati realizzati quattro incontri, sotto la guida dell’architetto Mario Trimarchi, che hanno coinvolto le aziende del settore dell’occhialeria bellunese e trevisana con l’obiettivo di realizzare veri e propri prototipi con caratteristiche innovative in tutti i componenti e gli aspetti produttivi favorendone la competitività, Certottica organizza il seminario COLORI, FORME E DIMENSIONI per un prodotto di successo che si svilupperà in due giornate a partire dal 21 di ottobre. il sistema scolastico bellunese a tutti i livelli nella considerazione che l’ente rappresenta un grande patrimonio non solo per il suo ruolo di testimonianza, conservazione e valorizzazione del passato, ma anche per le sollecitazioni che può trasmettere al presente e Regista di questo incontro è Francesca Valan, Industrial designer, esperta della progettazione del colore per aziende che operano nel settore dell’elettronica, dell’edilizia, dell’abbigliamento sportivo, e del bambino. Le tematiche che verranno trattate riguarderanno: l’analisi della forma, il linguaggio formale dei prodotti di design dagli anni ’50 ai giorni nostri, l’analisi del colore, evoluzione del colore nei prodotti dagli anni ’50 ai giorni nostri, tendenze nel design contemporaneo scenari di ispirazione di nuovi concept di prodotto, scenari di tendenza e definizione dell’identità di prodotto, discussione e spiegazione degli strumenti di progettazione e gestione del colore: matrici, timeline e cartelle colore. Nel mese di dicembre è previsto un ultimo seminario a completamento del percorso creativo intrapreso con il progetto: Ecodesign al futuro per i giovani, la scuola, il territorio sui temi dell’occhialeria, dell’ottica, della tecnologia, del design, della creatività. In queste settimane è in fase di defi- nizione il programma delle proposte che il museo intende offrire alle scuole nell’ottica di favorire il più possibile la sinergia tra le due realtà e la frequentazione del museo non solo come luogo della testimonianza, ma anche come polo per la creatività e l’innovazione nel suo legame con l’occhialeria. A fine ottobre è previsto inoltre un incontro aperto a tutti i docenti per conoscere il Museo e i suoi ambienti. In occasione di questo incontro sarà inoltre illustrato nel dettaglio il programma delle attività didattiche. La storia. in concomitanza con i Giochi Olimpici Invernali, Nel 1956 fu inaugurata a Pieve di Cadore la prima “Mostra dell’occhiale attraverso i secoli”, poi riproposta nel 1959 all’Università di Padova. In quell’occasione il curatore, Enrico De Lotto, auspicò l’istituzione di un Museo Nazionale dell’Occhiale in Cadore: Il sogno dello studioso cadorino si sarebbe realizzato molti anni dopo la sua morte, anche grazie all’impegno di Vittorio Tabacchi, presidente Di Safilo, appassionato collezionista di occhiali, che si attivò per l’acquisizione di alcune importanti collezioni. L’azione congiunta della Regione del Veneto, della Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno Ancona, della Comunità Montana Centro Cadore e di altri enti e associazioni, quali l’Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici (Anfao), il Banco Ambrosiano Veneto, la Camera di Commercio Industria Agricoltura Artigianato di Belluno, il Consorzio Occhialerie Bellunesi, la Provincia di Belluno, l’Assindustria Belluno-SIPAO e la Banca Popolare di Novara, consentì nel 1990 l’inaugurazione del Museo dell’Occhiale a Tai di Cadore. La gestione del Museo fu affidata al Centro Servizi Occhialeria fino al 1996, quando fu istituita la Fondazione Museo dell’Occhiale riconosciuta successivamente come ONLUS. La volontà di dare una collocazione più adeguata a questo ricco patrimonio oggettuale e documentario portò, nell’agosto 2007, all’ apertura del nuovo Museo dell’occhiale nel palazzo denominato COS.MO (Centro Operativo Servizi Museo dell’Occhiale) a Pieve di Cadore. 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 12 PAGINA 12 OTTOBRE 2011 N. 4 CERTIFICAZIONE CERTOTTICA E DOLOMITICERT CERTOTTICA, organismo notificato a Bruxelles con numero identificativo 0530, è autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale al rilascio di attestati di conformità per la certificazione CE di dispositivi di protezione per gli occhi e di protezione totale e parziale del viso. Certottica è leader nel rilascio di attestati di conformità per la certificazione CE dei dispositivi di protezione individuale di II^ categoria, quali gli occhiali ad uso industriale, i dispositivi di protezione individuale di I^ categoria, quali gli occhiali da sole e le maschere da sci e i dispositivi medici, quali le montature da vista, i premontati e le lenti oftalmiche. Certottica svolge le seguenti prove per i seguenti dispositivi: Dispositivi di I categoria: Occhiali da sole: Norma tecnica europea EN 1836:2005/A1:2007“Protezione personale degli occhi - Occhiali da sole e filtri per la protezione contro le radiazioni solari per uso generale e filtri per l’osservazione diretta del sole” - Norma australiana AS/NSZ 1067:2003 “Sunglasses and fashion spectacles” - Norma Americana ANSI Z80.3-2001 “Nonprescription Sunglasses and Fashion Eyewear” Maschere da sci: - EN 174:2001“ Personal eye-protection Ski goggles for downhill skiing” - ASTMF 659:2006“ Standard Specification for Skier Goggles and Faceshields” Dispositivi di II categoria: Visiere a rete: EN 1731:2007 “Mesh eye and face protectors” Occhiale di protezione per il lavoro: - EN 166:2001 “Protezione personale degli occhi” - ANSI Z87.1:2003 “Occupational and Educational Personal Eye and Face Protec- tion Device Dispositivi di protezione per saldatura: EN 175:1999 “Protezione personale- Equipaggiamenti di protezione degli occhi e del viso durante la saldatura e i procedimenti connessi” Maschere da moto e motocross: EN 1938 “Protezione personale degli occhi - Occhiali a visiera per utilizzatori di motocicli e ciclomotori” DOLOMITICERT, organismo notificato a Bruxelles con numero identificativo 2008, è autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale al rilascio di attestati di conformità per la certificazione CE di alcuni dispositivi per il corpo. Laboratorio di certificazione di dispositivi di caduta dall’alto, indumenti protettivi, protezioni del capo, dei piedi e delle gambe, della mano e del braccio, Dolomiticert nasce ufficialmente nel 2007 come naturale evoluzione di Certottica, l’istituto di certificazione di prodotti ottici, che ha trasferito tutto il suo know-how all’universo dello sport e del lavoro. CERTOTTICA is a body notified by the EU authorities in Brussels under identification number 0530 and it is entitled by the Ministry of Economic Development and the Ministry of Labour and Social Welfare to issue certificates of compliance for CE certification of devices for eye protection and for total or partial face protection. Certottica is the leader in the issuing of certificates of compliance for CE certification of PPE of category II, such as industrial safety glasses, PPE of category I, such as sunglasses and skiing goggles and medical devices, such as prescription and pre-assembled glasses and ophthalmic lenses. Certottica carries out the following tests on the following devices: Ist category PPE: Sunglasses: - European technical Standard EN 1836:2005/A1:2007 “Personal Eye Equipment - Sunglasses and sunglare filters for general use and filters for direct observation of the sun” Australian Standard AS/NSZ 1067:2003 “Sunglasses and fashion spec- tacles” - Norma Americana ANSI Z80.3-2001 “Nonprescription Sunglasses and Fashion Eyewear” Ski goggles: - EN 174:2001“ Personal eye-protection Ski goggles for downhill skiing” - ASTMF 659:2006“ Standard Specification for Skier Goggles and Faceshields” IInd category PPE: Mesh face screen: EN 1731:2007 “Mesh eye and face protectors” Personal eye protectors: EN 166:2001 “Personal eye-protection – Specifications” ANSI Z87.1:2003 “Occupational and Educational Personal Eye and Face Protection Device Personal eye protectors for welding and allied processes: EN 175:1999 “Equipment for eye and face protection during welding and allied processes” Motorcycling and motocross goggle: EN 1938 “Personal eye protection - Goggles for motorcycles and moped users” DOLOMITICERT is a body notified by the EU authorities in Brussels under identification number 2008, it is entitled by the Ministry of Economic Development and the Ministry of Labour and Social Welfare to issue certificates of compliance for CE certification of some body protection devices. Dolomiticert is a laboratory which certifies devices against fall from a height, protective clothing, protectors for head, feet and legs, hand and arms, and it was set up officially in 2007 as a natural evolution of Certottica, the institute which certifies optical products, which has transferred all its know-how to the world of sport and work. COMMERCIALIZZARE PRODOTTI OTTICI: ECCO GLI OBBLIGHI! In occasione dei controlli svolti dalla Guardia di Finanza per la verifica della conformità degli occhiali da sole e delle montature da vista che coinvolto alcune aziende, Certottica riteniene utile ricordare quali sono gli obblighi previsti dalle Direttive Europee. Ciascuna azienda ha l’obbligo di erigere un fascicolo tecnico per garantire la valutazione delle conformità del prodotto ai requisiti della Direttiva Europea 89/686/CEE per gli occhiali da sole e ai requisiti della Direttiva Europea 93/42/CEE per le montature da vista, occhiali premortati e lenti oftalmiche. Tale do- cumentazione deve essere conservata e messa a disposizione delle Autorità. La documentazione tecnica deve comprendere: - la descrizione generale del prodotto, corredata da uno o più disegni tecnici, foto o altri mezzi per identificare univocamente il dispositivo in oggetto; - un elenco esaustivo delle caratteristiche dei vari componenti del dispositivo, che comprenda indicazioni sui materiali, caratteristiche tecniche, livelli di protezione e ogni informazione utile; - un elenco delle norme appli- cate completamente o in parte e la descrizione delle soluzioni adottate per soddisfare i requisiti essenziali qualora non siano state applicate le norme armonizzate, in modo da dimostrare la conformità del prodotto ai requisiti essenziali della Direttiva. Nei dispositivi medici è prevista, inoltre, l’analisi dei rischi che deve analizzare in forma sintetica e ragionata le modalità di accadimento, gravità delle conseguenze e le soluzioni adottate per minimizzare il rischio fino a ridurlo ad un livello accettabile; - i controlli svolti sui prodotti È NATO EBO, L’ENTE BILATERALE OCCHIALERIA Anfao, socio maggioritario di Certottica, insieme alle organizzazioni sindacali Femca-Cisi, Filctem-Cigl, Uilta-Uil, ha dato vita all’Ente Bilaterale Occhialeria (EBO) che per i prossimi tre anni sarà guidato da Giannino Lorenzon, vicepresidente di Certottica. Operativo a breve, Ebo si propone quale strumento di risposta alle esigenze del settore occhiale- ria divenendo punto di riferimento organico. Agendo a livello nazionale EBO, infatti, intende: - incentivare e promuovere studi e ricerche inerenti, soprattutto, le politiche industriali affinché il comparto possa posizionarsi in modo competitivo sul mercato; - favorire e progettare la formazione aziendale attraverso convenzioni e in collaborazioni con istituti nazionali ed europei; - promuovere studi in materia di salute e sicurezza sul lavoro - fungere da sede di interpretazione e composizione delle controversie collettive derivanti dall’applicazione del contratto di lavoro. Consiglieri di EBO sono Stefano Larcher, Antonella Casagrande, Gianfranco Salvi, Osvaldo Boglietti e Giuseppe Colferai. per dimostrare la conformità ai requisiti essenziali delle Direttive di riferimento; - la nota informativa del fabbricante che deve accompagnare sempre i prodotti e la procedura di confezionamento, etichettatura e istruzione per l’uso per i dispositivi medici; - la dichiarazione di conformità. Da segnalare che per i dispositivi medici esiste l’obbligo ulteriore di effettuare la registrazione dell’Azienda e dei propri prodotti nella banca dati del Ministero della Salute per garantire la rintracciabilità da parte dell’Autorità competente. Anche il simbolo grafico della marcatura CE è oggetto di controllo, le caratteristiche obbligatorie sono la leggibilità, la visibilità e l’indelebilità. Deve avere una dimensione di 5 mm, salvo deroga per dispositivi con spazio ridotto e devono essere rispettate le proporzioni riportate nelle Direttive di riferimento. Per commercializzare i propri prodotti senza incorrere in sanzioni o ammende, è necessario prestare attenzione al ‘Made in’ o altre diciture che indichino l’origine del prodotto. La di- chiarazione d’origine deve essere dimostrabile attraverso documentazione cartacea e deve rispettare quanto stabilito dalla legislazione vigente. Tutte le aziende che non adempiono agli obblighi sopra descritti sono passibili di sanzioni. Redigere una documentazione tecnica completa e aggiornata e svolgere un monitoraggio costante sulla propria produzione significa operare in un regime di legalità che permette di affrontare serenamente i controlli delle Autorità e garantire ai consumatori un prodotto di qualità. Eseguire le prove sui modelli rappresentativi della produzione nei nostri laboratori per molte aziende dell’occhialeria è ormai prassi: questo permette di avere la presunzione di conformità ai requisiti stabiliti dalle Direttive Europee. Certottica è a disposizione per fornire l’assistenza necessaria nell’esecuzione dei test sui prodotti secondo le norme tecniche europee, intesi come parte integrante della documentazione e per la consulenza finalizzata alla redazione e/o integrazione della documentazione tecnica. 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 13 OTTOBRE 2011 N. 4 PAGINA 13 CERTIFICAZIONE PROVE SECONDO LA NORMA ASTM D1003-11 Certottica ora può eseguire prove secondo la norma ASTM D1003-11 - Standard Test Method for Haze and Luminous Transmittance of Transparent Plastics. L’haze è già proposto/richiesto come prova entro la ASTM F659 e la ANSI Z87.1. A loro volta queste norme fanno riferimento alla norma ASTM D1003 che, oltre la misurazione dell’haze, prevede anche quella della trasmittanza luminosa totale e diffusa secondo i due illuminanti standard CIE A e C. I rapporti di prova sono disponibili sia in lingua italiana che in lingua inglese. Il numero ottimale di campioni per l’esecuzione della prova è pari a tre. Questo consente un minimo di sicurezza nella valutazione delle proprietà dei campioni in esame e inoltre permette un confronto con un’eventuale prova dell’haze condotta secondo la dell’ASTM G659 oppure con una prova di luce diffusa secondo la EN 166. La tipologia di campioni a cui siamo in grado di applicare la norma ASTM D1003-11 è così riassunta: • filtri solari con tinta uniforme, sfumati, polarizzanti, fotocromatici (solo stato non attivato) o una qualsiasi loro combinazione; • filtri di sicurezza limitatamente a quelli con trasmittanza luminosa non inferiore al 3%; • campioni chiari diffondenti come quelli abrasi o con superficie deteriorata in maniera uniforme. L’applicazione di questa norma consente una valutazione più organica delle proprietà trasmissive e di quelle diffondenti di un filtro in quanto, oltre a fornire un valore quantitativo dell’indice di diffusione della luce (quale è l’haze), vengono fornite separatamente la componente quantitativa di luce trasmessa complessivamente in ogni direzione e quella di luce solamente diffusa. Questa norma è particolarmente indicata per ottenere una valutazione complessiva e quantitativa delle componenti trasmessa e diffusa della luce da parte di campioni con trattamenti quali la specchiatura, il trattamento antiriflesso, quello antiappannamento e antigraffio. We inform you that now we can perform tests in compliance with standard ASTM D1003-11 - Standard Test Method for Haze and Luminous Transmittance of Transparent Plastics. The haze-test is already proposed/requested by standards ASTM F 659 and ANSI Z 87.1. The above mentioned standards refer to standard ASTM D1003 which, beside measuring the haze, envisages also the measuring of the total and diffused luminous transmittance in compliance with the two CIE standard illuminants A and C. The test reports are available both in Italian and English. The ideal number of samples to carry out the test is three. This allows for a safety margin in the evaluation of the properties of the samples tested and it also allows for a comparison with a possible haze test carried out in compliance with standard ASTM G659 or with a diffused light test in compliance with EN 166. The types of samples to which we can apply standard ASTM D1003-11 can be summed up as follows: • sun filters with uniform colour, or filters which are shaded, polarizing, photochromic (only not-activated ones) or any combination of them; • safety filters (only those with luminous transmittance not below 3%); • clear diffusing samples such as abraded ones or those with evenly deteriorated surface. The application of this standard allows for a more systematic evaluation of the transmissive and diffusing properties of a filter since, beside offering a quantitative value of the light diffusion index (such as the haze), the quantitative component of the light transmitted altogether in all directions, and the component of diffused light alone are provided separately. This standard is especially suitable to obtain an overall and quantitative evaluation of the light components which are transmitted and diffused by samples with treatments such as mirror finish, antiglare, anti-fog and non-scratch treatments. We are at your disposal in case of need. NUOVE MISURE DI CONTROLLO PER L’IMPORTAZIONE DEI DISPOSITIVI MEDICI Sono entrate in vigore nuove misure di controllo che riguardano l’importazione di dispositivi medici. Ricordiamo innanzitutto che per il settore occhialeria sono dispositivi medici di classe I, i seguenti prodotti finiti: - lenti oftalmiche - occhiali premontati - montature da vista. Precisiamo che i provvedimenti legislativi in questione si riferiscono alle importazioni di prodotti finiti e non di semilavorati. A seguito della nota apparsa nel sito dell’Agenzia delle Dogane, informiamo che, per importare dai paesi extra UE dispositivi medici finiti e marcati CE, dal 15 settembre è obbligatorio presentare alle Dogane il nulla osta sanitario rilasciato dagli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera (USMAF). Per i dispositivi medici di classe I la nuova procedura richiede – oltre i dati generali per qualsiasi altra importazione (numero spedizione, riferimenti della fattura, confezionamento ed etichettatura) – la dichiarazione di conformità del prodotto con indicazione del mandatario nell’UE (laddove esista) oppure del produttore responsabile nella UE. Precisiamo che la necessità del nulla osta per sdoganare i dispositivi medici era già prevista dai decreti di recepimento delle direttive, tuttavia prima l’obbligo Laboratorio ottico scattava solo su precisa indicazione delle Dogane e perciò si sdoganava senza nulla osta: oggi il controllo avviene in maniera informatizzata, quindi in automatico senza più alcuna eccezione. Con la documentazione corretta in genere gli uffici dell’USMAF presenti sul territorio presso le Dogane principali rilasciano il nulla osta in un massimo di 48 ore, salvo problemi di sovraffollamento pratiche che potrebbero esservi soprattutto nella fase iniziale. Vi consigliamo di informare il vostro spedizioniere operatore doganale della nuova procedura, che va eseguita per ogni importazione. È emerso che i problemi si riscontrano sull’etichettatura del prodotto: spesso, infatti, non è completa rispetto a quanto previsto dall’Allegato I punto 13 della Dir 93/42/CEE e, il più delle volta non è in italiano (come previsto dall’art. 5 del D.Lvo 46/’97). Si consiglia quindi di contattare il proprio fornitore estero dando indicazioni precise circa l’etichetta da apporre, in modo da non incorrere anche nel controllo a campione previsto direttamente sul prodotto. Precisiamo, infine, che il prodotto semifinito è considerato ‘materia prima’, in questo caso non è necessario richiedere il nulla osta, ma è sufficiente fornire gli estremi dall’autorizzazione a produrre dispositivi medici (registrazione dell’azienda presso la banca dati DM al Ministero della Salute). Tenuto conto che questa nuova procedura allungherà i tempi di sdoganamento almeno nel periodo iniziale e richiede alle aziende un ulteriore sforzo burocratico, Anfao, nostro socio di maggioranza, sta lavorando affinché la procedura possa essere modificata o semplificata. Anfao sta anche considerando la possibilità di organizzare seminari informativi rivolti alle aziende associate e ai propri spedizionieri operatori doganali per chiarire tutte le procedure. ACCREDIA AND CERTOTTICA In Europe and elsewhere in the world, the circulation of products from one country to another is increasingly conditioned by the existence of test reports issued by accredited laboratories, which means that the tests do not have to be repeated by the various importing countries. This is all thanks to the mutual agreement between the accreditation bodies and laboratories such as ACCREDIA. Certottica presented and obtained ACCREDIA recognition that its test laboratories conform to the relevant standard. It has received Accreditat number 0931, which confirms its international visibility. Well then, what does actually mean, to be accredited by Accre- dia, the only national institute that is authorized by the State to do this activity? Accredia was born on December 2009 from the amalgamation of Sinal and Sincert, as a nonprofit association. With Accredia, Italy comes into line with the regulations of the European Parliament and of the Committee n. 765, of the 9th July 2008, that is applied from the 1st January 2010, for accreditation and supervision of the market in all the Countries of the European Union. Every European Country has its Body of accreditation. The National Body is responsible for accreditation, in accordance with the international standards of the set ISO 17000, with the guides and the harmonized set of the European rules EN 45000. Accredia values technical competence and professional qualification of the dealers that have to value the conformity (Laboratories and Institutions), testifying their accordance with compulsory rules and voluntary regulations, in order to insure the value and the credibility of the certifications. The accreditation is a service for the public interest, in order that business users, end-users, but also the Public Administration (when it turns to external suppliers) will trust, till the last ring of the productive and distributive chain, the quality and the security of goods and services that cir- culate in a always more globalize market. The accreditation assures that the test and also the certifications ( of the system, of the product, of the staff) characterised by the mark Accredia, will be issued in accordance to the most stringent international requirements, concerning the conformity evaluation and after a constant and strict supervision of the licensed dealers. After having obtained the accreditation by ACCREDIA for the tests performed on spectacle frames, sunglasses, for the nickel release and for the lead in the plastics and paints, now Certottica received the accreditation for some clauses of the Euro- pean Technical Standard EN 166 “Personal eye-protection – Specifications”. This European standard specifies functional requirements for various types of personal eyeprotectors and incorporates general consideration such us: designation, classification, basic requirements applicable to all eye protectors, various particular and optional requirements, allocation of requirements, testing and application, marking and information of users. 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 14 PAGINA 14 OTTOBRE 2011 N. 4 RICERCA E INNOVAZIONE NICHEL: LE NORME CHE NE REGOLANO IL METODO PER LA DETERMINAZIONE DEL RILASCIO SPECIALE RICERCA: questo articolo è stato pubblicato anche su U&C (Unione e Certificazione), rivista dell’UNI Le reazioni allergiche costituiscono un problema crescente con conseguente incremento di dermatiti, asma, riniti, quindi le autorità europee e nazionali hanno pensato di affrontare il problema attraverso la limitazione e l’etichettamento delle sostanze. Uno strumento utile per la prevenzione è rappresentato dal disporre di metodi di analisi comuni sotto forma di Standard europei che supportino le legislazioni esistenti e future per prevenire i problemi e consentano alle aziende e alle autorità di controllo di verificare i prodotti che vengono immessi sul mercato. Il Nichel è noto come uno dei principali responsabili di dermatiti allergiche in Europa; l’assorbimento di ioni di da parte della pelle può causare la sensibilizzazione in soggetti predisposti, e la successiva esposizione provoca la reazione allergica. Il primo passo perché la lega metallica provochi la sensibilizzazione è dunque la corrosione cioè la formazione dello ione di metallo solubile. Una lega non è semplicemente una miscela di metalli, bensì il suo comportamento è assimilabile a quello di una squadra dove i singoli costituenti non si comportano come entità separate ma interagiscono l’un l’altro influenzando reciprocamente la reattività. Un esempio che chiarisce questo comportamento in relazione al problema specifico, è dato dal confronto fra l’alpacca e l’acciaio 316: la prima ha un tenore in Ni di circa il 12% ed ha un elevato rilascio di Ni, il secondo ha un contenuto del 16% ed è usato nelle protesi ortopediche (chiodi, fili ecc.) che sono inserite nel corpo in quanto non ne rilascia affatto. Dunque è stato ritenuto necessario definire un limite al rilascio e, nella Direttiva 94/27/EEC, tale limite è specificato in 0.5 µg/cm2/week. Corre l’obbligo di evidenziare a questo punto la complessità e l’incertezza che è insita nel misurare i processi di migrazione tanto più quando uno dei reagenti, nella fattispecie il sudore, è estremamente difficile da standardizzare. Infatti se i suoi componenti sono abbastanza costanti, la formulazione è molto variabile e dipende dall’individuo, dalla sua attività, dalla dieta e da altri fattori ancora: basti pensare che in letteratura sono riportati valori di acidità compresi fra i valori di pH 2.1 e 6.9 e che questo parametro è uno dei più rilevanti nella reazione di corrosione. Il lavoro di normazione a tale riguardo è iniziato nel 1991 con la formazione CEN/TC 283 ed in particolare del WG4 “Health and safety aspects with special reference to nickel allergy” che ha definito il metodo analitico tramite la norma EN 1811:1998. La procedura consiste nell’immergere la superficie da controllare in una soluzione di sudore sintetico per una settimana e poi analizzare lo ione di Nichel contenuto nella soluzione stessa. Dati i risultati del test di validazione finale derivato da un European Interlaboratory trial dove fu riscontrata una variazione dei dati fra gli 8 laboratori partecipanti superiore al 120%, fu inserito un fattore di correzione del risultato analitico equivalente a 0.1 il quale andava, di fatto, a modificare la disposizione del legislatore e portava il limite a 5 µg/cm2/week. Nel mentre, la Direttiva 2004/96/EC aveva stabilito che, per i body piercing post assemblies, il limite di rilascio doves- se essere inferiore a 0.2 µg/cm2/week e, con il Mandato M/414 del 25 Giugno 2007, la Commissione Europea sottolineava anche la necessità di rivedere la norma EN 1811:1998 introducendo tale limite ed eliminando o riducendo il fattore di correzione 0.1. Con l’obiettivo di sviluppare dei metodi analitici standard per 56 sostanze già identificate dal CEN/BT/WG 132, nell’ottobre 2005 il CEN istituiva il CEN/TC 347 “Metodi per l’analisi degli allergeni” e organizzava 4 gruppi di lavoro che si occupassero rispettivamente di metalli, conservanti, plastiche e fragranze. Nella sua prima riunione plenaria, il Comitato ha istituito il Task Group 1 avente come obiettivo l’esecuzione del Mandato M/414. La delegazione italiana, costituita da delegati dell’Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici, ha sempre partecipato attivamente ai lavori e Certottica, l’Istituto Nazionale di Certificazione degli Articoli Ottici, affianca con personale proprio l’Associazione sia per tutelare la qualità dei nostri prodotti contro l’immissione sui mercati di articoli che possano costituire un rischio per i consumatori, sia per valutare l’applicabilità delle norme e la loro ricaduta sui processi di produzione. Se i rapporti istituzionali sono svolti da ANFAO, Certottica, con la sua volontà di essere protagonista dei processi di sviluppo ed il suo bagaglio di esperienza nel campo della normazione, è l’organo tecnico di supporto. Con voto non unanime (contrari Italia, Francia e Svizzera) il limite 0.2 µg/cm2/week è stato annesso alla norma esistente che divenne EN 1811:1998/A1:2008 e dove dunque la stessa simulazione e la stessa procedura viene utilizzata per testare prodotti aventi caratteristiche di gran lunga differenti. La principale obiezione infatti è stata che i tipi di esposizione dermatologica sono molto diversi fra loro; nella fattispecie il piercing è classificato dai dermatologi come penetrating exposure ed è unanimemente ritenuto il principale responsabile della sensibilizzazione, quindi il test non può essere identico a quello impiegato per verificare il rilascio di un oggetto avente un utilizzo classificato dai dermatologi come open exposure quale una fibbia o una montatura per occhiali. Per quanto concerne i lavori del Task Group 1 il problema costituito dalla ricerca di una nuova soluzione di sudore sintetico che avesse una stabilità maggiore di quella usata per simulare il rilascio nella EN 1811:1998 e permettesse quindi misure più accurate e riproducibili, fu risolto adottando una nuova soluzione di sudore sintetico elaborata con il progetto finanziato da EUROM, avente Certottica come Project Leader e condotto con altri 3 laboratori: Alutec in Francia, Fukui in Giappone ed ICS in USA. Tale formulazione, che impiega l’idrossido di Sodio in luogo dell’ammoniaca, costituisce a tutt’oggi il miglior punto di arrivo in quanto consente la stabilità del pH nel corso del test ed è stata adottata nella norma rivista. Dopo 5 anni di lavoro, 11 Stages sperimentali e un European Interlaboratory trial con 15 laboratori partecipanti, la norma rivista EN 1811:2011 è stata appro- vata con voto non unanime. La norma rivista, al di la di migliori e più dettagliate istruzioni per la procedura, differisce da quella varata nel 1998 per il titolo, che mette il piercing in primo piano, la formulazione del sudore sintetico e il trattamento dei dati, essendo impiegata per l’interpretazione dei risultati la norma ISO 17025:2005 che adotta l’incertezza di misura in luogo del fattore di correzione. Specialmente questo paragrafo contraddistingue le nuova norma in quanto il risultato finale è positivo per gli articoli aventi rilascio minore o uguale a 0.28 µg/cm2/week se l’articolo è soggetto al limite 0.5 e a 0.11 µg/cm2/week se l’articolo è soggetto al limite 0.2. Se questa nuova regolamentazione può essere vista positivamente per la tutela dei consumatori in quanto pone una forte restrizione all’esposizione più pericolosa, di converso è inutilmente penalizzante per altri articoli. In conseguenza di ciò, i delegati del CEN/TC 170 Ophthalmic optics si sono rivolti alla Commissione Europea manifestando la loro preoccupazione per l’entrata in vigore della norma rivista ed evidenziando i seguenti punti: 1. Le montature in metallo sono realizzate con i terminali e le alette in plastica e quindi non sono quasi mai in contatto diretto e prolungato con la pelle. 2. Mentre altri comparti manifatturieri hanno potuto eliminare il Ni dal prodotto eliminando in tal modo il problema, per ragioni metallurgiche ed estetiche ciò non è stato possibile per gli occhiali. 3. Svariati fattori contribuiscono ad aumentare l’incertezza di misura: • questi articoli sono sempre rivestiti di uno strato galvanico e da uno protettivo, quindi sono soggetti alla simulazione di invecchiamento (EN 12472) prima della prova di rilascio; • la complessa geometria impone di ritagliare i particolari da testare e di sigillare le parti tagliate; • il calcolo delle aree è reso difficoltoso dalla complessità dei pezzi. Il risultato finale è un’incertezza estesa maggiore del 200% il che equivale a dire che non è possibile definire un valore di rilascio. Le montature in metallo sono prodotte in milioni di pezzi ogni giorno: l’industria dell’occhiale, quindi, sia essa piccola o grande, ha bisogno di un metodo che le dia la possibilità di discriminare rapidamente ed efficacemente la conformità di un singolo batch, in quanto un test che si protrae per così lungo tempo comporta che, quando i risultati del laboratorio siano noti, il prodotto abbia già lasciato i magazzini dello stabilimento; a ciò si aggiungano anche le mutate condizioni della produzione e del commercio internazionale, specialmente per quanto concerne il settore manifatturiero, con la necessità per le autorità ispettive di poter verificare un parametro che coinvolge la salute dei consumatori senza arrecare inutili danni alle aziende con soste forzose della merce. A ciò si aggiunga che la montatura da vista è anche Dispositivo Medico e che l’occhiale da sole è anche Dispositivo di Protezione Individuale quindi sono soggetti alle rispettive Direttive 93/42/EEC o 89/686/EEC. Tutti questi motivi giustificano quindi un approccio specifico. La Commissione Europea ha recepito ta- li ragioni e, con il mandato M/448 del 22 Giugno 2009, ha deciso che venga definito entro 5 anni un metodo specifico incaricando di ciò il CEN/TC 170 Ophtalmic optics che allo scopo ha istituito un nuovo gruppo di lavoro, il WG8 “Ni release from spectacle frames”. Al fine di permettere che la norma 1811 rivista abbia corso regolare e che il CEN/TC 170 WG8 abbia il tempo di elaborare la norma specifica, la Commissione ha stabilito che le montature per occhiali in metallo siano regolamentate dalla nuova norma EN 16128, che ricalca in toto la 1811:1998, e resterà in vigore in via transitoria fino ad espletamento del mandato M/448. Sia la EN 1811:2011 che la EN 16128:2011 sono già state approvate, recepite dall’UNI e da altri organismi nazionali dell’UE, e sono in attesa di pubblicazione sull’Official Journal del CEN che deve regolamentare la transizione dalla vecchia EN 1811:1998/A1:2008 alle nuove norme. Il gruppo di lavoro WG8, nel quale la delegazione italiana opera attivamente visto anche che l’Italia è paese leader nella produzione e commercializzazione di occhiali, ha individuato dei possibili metodi alternativi a quello utilizzato nella norma EN 1811:1998/A1:2008, sia per quanto concerne la simulazione, sia per i metodi di indagine. Infatti un’altra caratteristica peculiare delle montature per occhiali in metallo è che questi prodotti, per la quasi totalità, sono rivestiti con un film protettivo organico ottenuto con vernice liquida trasparente la quale, se di buona qualità, si è dimostrata in grado di impedire la corrosione e quindi il fenomeno di ossidazione del Ni metallico eventualmente presente in lega o depositato galvanicamente. Ne consegue che un metodo effettuabile in situ ed in grado di fornire una risposta sull’efficacia e la durabilità del rivestimento protettivo, costituirebbe un ottimo pre-test in grado di risolvere una parte di questa complessa problematica sia per le aziende che per le autorità di controllo. Ha preso corpo dunque una flow-chart in 2 fasi che richiede lo sviluppo di 2 test: On-site test qualitativo elettrochimico, rapido ed economico in grado di discriminare la qualità del rivestimento protettivo; Laboratory test quantitativo che utilizza una simulazione diversa dalla 1811:1998, molto più appropriata per l’open exposure. La CE ha finanziato questo progetto e lo sviluppo dei 2 metodi è già stato appaltato ad enti di ricerca europei tramite un bando di gara. Giuseppe Da Cortà Membro della U4210 SC Ottica e fotonica Delegato al CEN/TC 347 WG1 CEN/TC 170 WG8 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 15 OTTOBRE 2011 N. 4 % PAGINA 15 RICERCA E INNOVAZIONE PROGETTO CON IL TIROLO, ARRIVA IL COMITATO DI COORDINAMENTO Il giorno 22 settembre si è tenuto il primo Interreg meeting con il partner Tirolese Phystech - Coating Technology: a Pflach Certottica e Phystech hanno formalizzato la costituzione del Comitato di Coordinamento. E’ questo il passo compiuto nell’ambito del progetto di ricerca ‘Sviluppo di rivestimenti decorativi non iridescenti’ che si inserisce nell’ambito della cooperazione territoriale programma Interreg IV Italia-Austria 20072013. Oltre la ricerca, che sta già impegnando i ricercatori nel laboratori, devono essere sbrigate anche alcuni step dal risvolto amministrativo come, per esempio, la costituzione del Comitato di coordinamento che ha la funzione di gesti- re il partenariato e l’attuazione del progetto. Il Comitato di coordinamento del progetto è formato da almeno un rappresentante per ogni partecipante al progetto. Il Lead Partner assume le funzioni di presidente. I compiti del Comitato sono i seguenti: monitoraggio transfrontaliero sullo svolgimento delle attività di progetto nel rispetto dei tempi e dei costi preventivati; coordinamento e accompagnamento nello svolgimento tecnico del progetto; organizzazione di incontri periodici transfrontalieri di lavoro. Il progetto. Il cuore del progetto consiste in una tecnologia capace di decorare occhiali o articoli orafi e di bigiotteria. A parole si tratta semplice- mente di questo, nella realtà della ricerca tutto è molto più complesso perché si tratta di creare un impianto nuovissimo che unisca due diverse tecnologie. Nell’industria dell’occhialeria e della gioielleria per il rivestimento decorativo creare decorazioni si ricorre comunemente alla galvanica, per la deposizione di film metallici e alla vernice liquida per lo strato protettivo. L’idea progettuale nasce proprio da queste metodologie, dispendiose e poco ‘green’, per abbattere i costi e incentivare l’uso delle tecnologie eco-compatibili realizzando la deposizione del film metallico con processo PVD e dello strato protettivo con il processo Plasma Enhanced Chemical Vapour Deposi- ton utilizzando un solo impianto e senza manipolazione intermedia del pezzo. La ricerca è complicata, i problemi non mancano. Relativamente ai rivestimenti decorativi, infatti, la maggior parte delle industrie utilizzano la galvanica per la deposizione di film metallici e la vernice liquida per lo strato protettivo. Il processo in vuoto Phisycal Vapour Depositon ha avuto successo per trattamenti funzionali, mentre per rivestimenti decorativi non si è affermato dato che: ha dei limiti per quanto riguarda la protezione del substrato dalla corrosione; mentre la galvanica aumenta la brillantezza, il PVD riproduce fedelmente il substrato; ha un’alta sensibilità all’impronta delle dita, il che è esteticamente negativo. Anche se i costi di deposizione del film metallico con il trattamento galvanico e con il PVD sono simili, non è quindi ancora conveniente sostituire la vecchia tecnologia grazie alla quale si sono raggiunti competenza e standard elevati. Che cosa si propone, allora, il progetto in questione? Di individuare il metodo che accorpi le tecniche del vuoto per realizzare un rivestimento decorativo che soddisfi gli standard estetici e di resistenza chimico/meccanica richiesti dalle montature per occhiali e da molti altri articoli riducendo i costi della M.O. e abbattendo la difettosità del processo di finitura. della rugosità superficiale, l’attenuazione dei difetti superficiali e la riparazione di microfratture superficiali. Insieme viene studiata l’idrorepellenza. In questo caso è impiegato il processo innovativo del plasma grafting, vale a dire quel trattamento superficiale che consente di modificare le caratteristiche chimiche dei polimeri. Generalmente è usato come pretrattamento a successive lavorazioni superficiali come ad esempio verniciatura, tintu- ra, incollaggio. Il risultato e’ un nuovo prodotto con sostanzialmente le stesse caratteristiche meccaniche e fisiche ma con una diversa possibilità di interagire con la materia circostante. ‘La nostra speranza è riuscire a integrare i trattamenti di coating, per l’indurimento della superficie e di grafting, per l’antiapµpannaggio’ afferma Giuseppe Da Cortà coordinatore della ricerca scientifica ‘Al momento sono processi studiati separatamente’. UNA MISCELA DI GAS CONTRO L’APPANNAMENTO DELLE LENTI La ricerca avanza e le lenti si fanno sempre più high tech: potrà essere una miscela di gas a risolvere l’annoso problema delle lenti appannate? La risposta certa non c’è, ma la ricerca si sta muovendo in questa direzione con il progetto ‘Aumento delle Fascio di plasma generato con sistema Helicon, motore usato nello spazio dai satelliti CERTOTTICA A KLAGENFURT partecipazione gli interventi dei relatori Franco Laner della Facoltà di Architettura di Venezia - profondo conoscitore delle potenzialità di impiego e lavorazione dei diversi tipi di legno - e Stefano Ambrosi, direttore tecnico di una nota multinazionale leader nel settore delle vernici e dei trattamenti naturali del legno. Gli interventi hanno seguito un approccio tecnico – pratico per dare evidenza a tutte le possibilità produttive del legno che consentano di integrare funzionalità e design. Molto apprezzata dai presenti la possibilità di toccare con mano i numerosi campioni messi a disposizione dai relatori e quindi di valutare personalmente gli effetti estetici e i risultati prestazionali/funzionali delle novità proposte, che sono state presentate mettendo in luce aspetti positivi, criticità e implicazioni produttive. Il ciclo di workshop curato da Certottica sui materiali e rivestimenti innovativi si concluderà in autunno a Maniago (PN) con i produttori del distretto della coltelleria. e Sei U Jioni Xn EUROPÄISCHE UNION (XURSlLVFKHU)RQGVIUUHJLRQDOH(QWZLFNOXQJ 81,21((8523($ )RQGRHXURSHRSHUORVYLOXSSRUHJLRQDOH ob ie tt Se FK VR n Z ie l n ei Trasferta di Certottica all’Università di Klagenfurt per presentare ai produttori di mobili in legno della Carinzia le novità tecniche e le potenzialità tecnologiche offerte dal legno e dai nuovi rivestimenti per l’arredamento in legno. Il workshop tematico “DESIGN E INNOVAZIONE: MATERIALI E RIVESTIMENTI PER L’ARREDAMENTO IN LEGNO” si è svolto il 4 luglio scorso presso l’Università di Klagenfurt e ha arricchito il già articolato programma di iniziative transfrontaliere previste dal progetto Interreg Italia Austria Desire - IL DESIGN DEL FUTURO: MATERIALI, FORME, COLORI ED EMOZIONI PER UN PRODOTTO DI SUCCESSO. In qualità di Partner tecnico, in questa fase Certottica cura le attività seminariali relative al tema dei materiali e dei rivestimenti innovativi per i tre settori produttivi coinvolti nel progetto: occhialeria per il Veneto, Coltelleria per il Friuli Venezia Giulia, Falegnameria per la Carinzia. Dopo il seminario tematico rivolto al settore occhialeria e svoltosi a Longarone nella primavera scorsa, è stata la volta del workshop sul tema dei materiali e dei rivestimenti per l’arredamento in legno, costruito “su misura” per il settore carinziano del legno che partecipa al progetto. Una decina di imprese specializzate nella produzione di mobili in legno hanno seguito con molto interesse e e ion eJ IL VENETO UNA REGIONE DELL’EUROPA lità inaspettate nel trattamento delle lenti. Come abbiamo detto la ricerca si sta sviluppando su due piani diversi: da un lato i ricercatori stanno lavorando sui trattamenti di coating per l’indurimento della superficie e dall’altro di grafting per evitare l’appannamento. Con il coating la superficie viene sottoposta a un trattamento preliminare di pulizia: sulla superficie viene così deposto il film protettivo. La deposizione del coating comporta una diminuzione sensibile iYo prestazioni antigraffio e antiappannamento di lenti in vetro e in polimeri termoplastici con l’impiego del plasma freddo’ finanziato nell’ambito del Programma Operativo Regionale (POR)-parte FESR 2007-2013 per aumentare la competitività regionale e occupazionale. Certottica è capofila del Raggruppamento temporaneo di imprese, composto anche da De Rigo Vision e Sover. Il progetto. La ricerca che Certottica sta affrontando con De Rigo Vision e Sover si prefigge di eliminare i graffi causati dalla pratica dell’uso quotidiano e l’appannamento causato dalle varia- zioni climatiche. La soluzione di questi problemi è da sempre perseguita dai fabbricanti e i prodotti in commercio hanno migliorato considerevolmente questi requisiti a riprova che il superamento di tali inconvenienti consente di introdurre caratteristiche di forte innovazione al prodotto che risultano apprezzate dal mercato. Lo scopo del progetto è quindi quello di attuare una ricerca applicando la tecnologia del PECVD su lenti in polimeri termoplastici ai fini di migliorarne le caratteristiche antigraffio e antiappannamento. Il PECVD è una tecnologia nuova in grado di modificare le caratteristiche superficiali senza alterare la morfologia del materiale e ben si presta a questa applicazione data anche la geometria planare dell’oggetto da trattare che semplifica molto l’eventuale industrializzazione. Nella prima fase saranno eseguite sperimentazioni ad ampio spettro per valutare quali miglioramenti siano ottenibili con le 2 applicazioni del PECVD che saranno sperimentate: i processi di grafting e coating. Nella seconda fase saranno sviluppate le applicazioni ritenute migliori e i processi relativi dovranno essere approfonditi per poter offrire un prodotto innovativo. In questa fase Sover e De Rigo potranno indicare i prodotti che maggiormente interessano l’utilizzatore finale e i processi meglio industrializzabili. Le novità. Gli esperimenti condotti dai ricercatori hanno dato risultati interessanti: una miscela di gas sta rivelando potenzia- ,WDOLHQgVWHUUHLFK ,WDOLD$XVWULD 4_ottobre_2011_6:3_giugno_06 25-10-2011 12:58 Pagina 16 PAGINA 12 OTTOBRE 2011 N. 4 THE LUXOTTICA WAY Abbiamo uno spirito fantasioso, appassionato, imprenditoriale, semplice e veloce. Siamo notevolmente cresciuti negli ultimi 50 anni, pur mantenendo le caratteristiche che ci distinguono. Il personale di Luxottica è dinamico, flessibile, aperto ad ambienti diversi e con un bagaglio di esperienze internazionali. Grazie alla passione, energia e alle idee innovative, il nostro personale contribuisce al successo dell’azienda e al proprio. I risultati ottenuti e la rapidità di apprendimento sono i criteri che utilizziamo per valutare le competenze di una persona, allo scopo di assegnarle responsabilità crescenti, spingendola oltre le sue capacità e mansioni iniziali. Luxottica investe molto nei giovani talenti. I responsabili e il team delle Risorse Umane sviluppano costantemente programmi di apprendimento e formazione professionale, in linea con le caratteristiche e la prassi aziendale. Promuoviamo la formazione sul lavoro, mediante compiti stimolanti che garantiscano un costante avanzamento professionale. I nostri candidati avranno preferibilmente conseguito un Master o una laurea con specializzazione post-universitaria. In ogni caso, il fattore di maggiore importanza in Luxottica è la condivisione della nostra missione e delle nostre caratteristiche, della cultura aziendale e delle prospettive per il futuro. by Luxottica IN REDAZIONE: Benedetta Costantin 32013 LONGARONE (BL) ZONA INDUSTRIALE LOC. VILLANOVA ✆ 0437.57 31 57 - Fax 0437.57 31 31 www.certottica.it e-mail: [email protected] PERIODICO DI INFORMAZIONI TECNICHE DIRETTORE RESPONSABILE LUIGINO BOITO AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI BELLUNO N. 7.11.1994 SPED. IN ABB. POST. - 70% - FILIALE DI BELLUNO HANNO COLLABORATO: Simona Agnoli, Martina Armellin, Sara Bona, Giuseppe Da Cortà, Melany Dalle Ceste, Tiziana Gabas, Lucia Maracchi, Tommaso Morandin, Leano Viel Speciale a cura di Angela Da Rolt Traduzioni in lingua inglese a cura di Laura Rossa - Interprete - Traduttrice EN - ES - IT ANNO XVII N. 4 EDIZIONE OTTOBRE 2011 PROGETTO ERONDA GRAPHIC DESIGN STUDIO REALIZZI E STAMPA TIPOGRAFIA TIZIANO PIEVE DI CADORE