Centonove numero 42
Transcript
Centonove numero 42
centonove MESSINA. SCUOLA MATERNA, PALA...INGIUSTIZIA Il cortile dell’istituto che ospita i bimbi del Crispi PAG.13 destinato ad uffici giudiziari. Mamme pronte alla petizione ANNO XX N. 42 8 NOVEMBRE 2013 EURO 1,50 Settimanale di Politica, Cultura, Economia Gianpiero DʼAlia SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) Il guastafeste REGIONE Il ministro D’Alia soffia sulla nuova bufera che investe il governatore dopo lo scandalo Humanitas. I retroscena dell’intrigo politico-sanitario Messina, la Commissione europea non approva l’accreditamento del corso di laurea PAG. 14 CIMITERO, QUALCUNO...BARA Antonino Germanà VETERINARIA BYE BYE La procura indaga sull’appalto di polizia mortuaria. Storia di una gara contestata Domenico Manna PAG. 10 8 NOVEMBRE 2013 il punto centonove EDIT Essere se stessi IMMAGINATE UNO che, come una scimmia, prova piacere a scalare il Pilone e a dire No al Ponte. Quellʼuomo ora è il sindaco di Messina, Renato Accorinti. Lo stesso che impettito nella fascia tricolore, si presenta al Cippo dei Caduti con lo striscione colorato della Pace e lo slogan che ripudia tutte le guerre. Domanda: la notizia dovʼè? La costruiscono gli altri, cioè noi. Cʼè la presa di coscienza che Renatino non è cambiato. Seppure sotto cappa burocratica, asfissiato dalle carte, pensa… sempre positivo. Non ha dimenticato di essere il sindaco e, impazzito, si è messo a fare il pacifista? No. Eʼ sempre stato così. Eʼ se stesso. Eʼ il sindaco della maggioranza dei messinesi che lo hanno votato per ripicca. Per burla. Per stanchezza. E oggi si ritrovano un sindaco coerente con se stesso. Che non si pone il problema istituzionale di offendere quelli con la divisa che negli anni della guerra hanno combattuto per la giustizia, per la libertà e se avessero avuto solo “fiori dentro i cannoni” oggi parleremmo dʼaltro. Anzi, non parleremmo proprio. Ma questo discorso vale anche per chi la divisa la porta alta come le stellette al merito. Un generale, ligio al dovere, non abbandona la piazza: se si è in guerra non si abbandona il campo al nemico. Mai. Se no il generale e tutti quelli che con ardore portano i simboli, ministri compresi, diventano essi stessi degli illusionisti che da Accorinti si aspettano un discorso “accorato”, greve alla Turi Leonardi. Accorinti e Leonardi sono due persone, due mondi separati. Ad essere deformati sono gli altri: quelli che vogliono fare recitare a Renato Accorinti una parte che forse sta più nel ruolo istituzionale di Turi Leonardi. Anna Maria Cancellieri Se i politici vanno fuori tema Dal 4 novembre del sindaco Accorinti alla sfiducia scampata per la ministra Cancellieri per finire ai figli-ebrei di Berlusconi. Ecco la settimana degli scivoloni DI DOMENICO BARRILÀ NELLʼULTIMA SETTIMANA la politica non si è risparmiata, investendoci a ripetizione con le sue vicende, sempre più lontane dal crudissimo quotidiano, a cominciare dalla dimensione locale, dove il sindaco di Messina Renato Accorinti si è fatto notare per alcune scelte piuttosto folcloristiche nel corso delle manifestazioni per il 4 novembre, giornata dedicata allʼUnità nazionale e alle Forze Armate. Una festa vecchia quasi un secolo, istituita alla fine della prima guerra mondiale e rimasta al suo posto da allora. Ognuno è libero di pensarla come crede su tali ricorrenze, tuttavia non sarebbe male se il senso di responsabilità avesse la meglio sulla voglia di stupire a tutti i costi, considerati i tempi e il delicato ruolo che si ricopre. Il sindaco sembra provare un certo gusto nel fare parlare di sé, difficile sfuggire a tale impressione. Fidiamo nel suo entourage, dove di certo cʼè qualcuno in grado di fargli comprendere che se questa amministrazione deluderà sarà restaurazione, e i soliti noti torneranno per ultimare il lavoro lasciato a metà. Dovesse accadere, a Messina non ci sarebbe più spazio per nuove libere uscite, chissà per quanto tempo. Ma vogliamo credere che il 4 novembre sia andato in scena solo un perverso incrocio di inesperienza e di vanità, dunque è sperabile che il sindaco trovi materia di apprendimento e incrementi il suo impegno per la città. Il pacifismo è una cosa seria, ma deve essere nutrito di competenza nelle cose che afferiscono alle proprie responsabilità, altrimenti si trasforma in velleitarismo, materiale inadatto per amministrare territori e persone. Nelle stesse ore la politica nazionale, instancabile sceneggiatrice delle proprie gesta, non si è fatta mancare nulla. La ministra Anna Maria Cancellieri si è salvata dalla mozione si sfiducia del M5S, ma i dubbi non sono sciolti. Diverse volte sono stato in visita di lavoro presso alcune carceri del Paese, dunque non posso che In redazione: Daniele De Joannon, Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editore: Kimon scrl: Via S. Camillo, 8 MESSINA tel.: 090/9430208 Fax: 090/9430210 P. Iva 02131540839 Registrazione Tribunale di Messina n. 11- 92 del 4 maggio 1992 Iscritto al Registro Operatori della Comunicazione n° 17229 Stampa: Sts Spa - Società tipografica Siciliana spa Strada 5 n. 35 - zona industriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti via San Camillo, 8 98122 (ME), CCP n° 90443839 Copie arretrate Euro 3,00; Internet: http://www.centonove.it e-mail [email protected] centonove SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA Direttore responsabile vedere con favore interventi che sottraggono detenuti alla disumana condizione in cui il nostro stato mantiene cittadini che dovrebbe rieducare. Di sicuro la ministra non è insensibile al tema e sono pure convinto che lʼinelegante scivolone, perché anche di questo si tratta, accenderà qualche riflettore sulla situazione carceraria, tuttavia Josefa Idem aveva lasciato il ministero per molto meno. Se un rappresentante del governo pensa che le carceri siano intollerabili per la signora Ligresti, dovrebbe prendere pretesto per alimentare la propria azione complessiva sulle medesime. Ma gli imbarazzi, non sono piccoli. Il figlio della ministra, che sarà pure un genio, lavorava per i Ligresti e in un solo anno si è portato a casa cifre che i miei figli, che forse a cervello non stanno peggio del genio, impiegheranno secoli per guadagnare. Nel nostro paese le piante rigogliose crescono sempre negli stessi giardini, quelli del potere. Intanto i presentatori della mozione di sfiducia, i grillini, si sono accorti che assumere gli amici come portaborse è meglio. “Si tratta di un rapporto fiduciario”, si giustificano. Parole e musica della vecchia, vecchissima, politica. La contiguità è meglio del merito. Invece il Pdl, Forza Italia o come diavolo si chiamerà, non perde occasione per rammentare al mondo che si tratta di un partitoazienda saldamente in mano ad un privato. I servi si contendono la palma dello scodinzolio senza vergogna, mentre il padrone si fa intervistare raccontando che i suoi figli si sentono “come gli ebrei al tempo del nazismo”, salvo poi scusarsi con la comunità ebraica per avere esagerato. Confesso di non capire se un uomo del genere sia solo ignorante oppure qualcosa di più sofisticato, ma ancora meno capisco la corte che lo compiace, allʼinterno della quale i politici meridionali trionfano per lo zelo. Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA telefono 090/692508 Distributore regionale Eagleservices via M.Rapisardi, 62 95021 Acicastello (Ct) Pubblicità legale-istituzionale-commerciale: Via San Camillo, 8 Messina Tel. 090/9430208 Fax: 090/9430211-9430210. Tariffe pubblicitarie (1 modulo cm3,5 x 4,5); Manchette prima pagina Euro 206, 58; Finestrella prima pagina Euro 438,99; commerciali a mod. Euro 41,32; Finanziaria/Appalti/Gare a mod Euro 129,11; Legali/Aste/Sentenze a mod. Euro 129,11; redazionali Euro 77,47; una pagina interna Euro 1.446,08; ultima pagina Euro 1.807,6 Posizione di rigore + 20%. Colore + Euro 387,34. Graziella Lombardo Garante del lettore Attilio Raimondi pagina 2 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011 Riservato centonove 8 NOVEMBRE 2013 MESSINA. LA POLIZIA GIUDIZIARIA ACQUISISCE ATTI RELATIVI AI CONSIGLIERI COMUNALI SAUTA, CONTI E CALIÒ. ECCO PERCHÈ Oneri riflessi, parte l’inchiesta TOP SECRET CONSORZIO AUTOSTRADE Maxi parcella dallo studio legale Genovese MESSINA. 116mila euro: è lʼimporto della fattura staccata dallo studio legale Francantonio Genovese al Cas, consorzio autostrade siciliane, per una causa vinta dallʼente di contrada Scoppo contro lʼimpresa Antonio Di Pasquale. Più di venti milioni di euro il valore della causa. LʼOrdine degli Avvocati, che ha vistato la parcella, ha operato un taglio del 10%. L'incarico di assistenza legale risaliva al 1999, presidente Tuzzolino. CASA DELLO STUDENTE L’Ateneo studia l’ipotesi Riviera Carmelo Conti Elio Sauta MESSINA. Era nellʼaria da tempo, adesso è ufficiale: la Procura vuole vederci chiaro sugli oneri riflessi. Il corrispettivo dello stipendio, cioè, che il comune di Messina paga ai datori di lavoro dei consiglieri comunali che si assentano per motivi legati a sedute dʼaula e di commissione. Oggetto di attenzione sono, oggi, Carmelo Conti, Elio Sauta e Tanino Caliò, tutti e tre ex consiglieri riguardo ai quali sono state chieste a palazzo Zanca delibere e impegni di spesa che degli oneri riflessi ne attestino lʼeffettiva riscossione. Per Sauta e Caliò la polizia giudiziaria ha acquisito la documentazione per il periodo che va da gennaio 2011 ad oggi, mentre per Conti la ricerca parte un anno dopo, dal primo gennaio del 2012. Carmelo Conti, dal 2007 fino a fine 2011, risultava dipendente della Futura, la cooperativa da lui fondata e presieduta per ventʼanni, in qualità di dipendente. A gennaio del 2012 la Futura, che per conto del Comune si occupava di assistenza domiciliare agli anziani, va in liquidazione coatta, e per Conti si spalancano le porte della Cas, coop MESSINA. I DIPENDENTI DEL TEATRO VITTORIO Proteste in scena MESSINA. Manifestazione di protesta dei dipendenti del teatro Vittorio Emanuele di Messina. Lʼiniziativa giovedì pomeriggio per l'inaugurazione della mostra di pittura "Uno Spazio per l'Arte'' alla presenza dell'assessore regionale allo Spettacolo Michela Stancheris e ai Beni culturali Mariarita Sgarlata. I sindacati Slc Cgil, Uilcom Uil e Fials Cisal e Sadirs spiegano che la loro iniziativa "ha lo scopo di scuotere e riaccendere l'attenzione sul Vittorio Emanuele" e chiederanno all'assessore Stancheris "quali siano i propositi reali della Regione per il teatro. Riteniamo che solo attraverso la predisposizione e approvazione della pianta organica, unita a un progetto di rilancio, si possa garantire un futuro ai precari, oltre ai lavoratori in organico, e il mantenimento della fruizione degli spettacoli intesi come fonte di divulgazione culturale". "Siamo arrivati a novembre - concludono - e non vi è traccia circa una programmazione stagionale". Tanino Caliò all’interno della quale viene assunto come direttore amministrativo a tempo indeterminato e orario pieno. Nel 2013, quasi contemporaneamente alla bocciatura in Consiglio comunale, Carmelo Conti va in aspettativa. Elio Sauta e Tanino Caliò, invece, erano legati da rapporti professionali, dato che nel 2011 il secondo era dipendente con la qualifica di formatore dellʼente di formazione del quale Sauta era direttore regionale: quellʼAram a causa del quale Sauta è oggi ai domiciliari per via dellʼinchiesta sul mondo della formazione scoppiata a luglio. Ma le storie dei tre consiglieri si intrecciano anche al di fuori dellʼinchiesta. Ironia della sorte, per Conti e Caliò, una decina di giorni fa è arrivata unʼaltra tegola: i due sono indagati per abuso dʼufficio per unʼispezione ad un asilo nido che sostengono di aver effettuato coi poteri ispettivi da consigliere. Per i magistrati, invece, si tratta di abuso dʼufficio. Alessio Caspanello Sommario primo piano sicilia 6/ DʼALIA, UN POʼ DI HUMANITAS Cosa si cela dietro lʼultimatum del ministro al governatore 13/ SCUOLE, PALA...INGIUSTIZIA Il cortile dellʼIstituto di Casa Pia desinato a uffici giudiziari 14/ VETERINARIA BYE BYE La decisione della Commissione europea 16/ I CAVALIERI DELLA GHIOTTA Nasce a Messina lʼAccademia che valorizza la “civiltà peloritana” 18/ ROCCALUMERA TEME I CLOCHARD La Caritas apre un centro per accogliere gli “ultimi”. Il sindaco non gradisce politica 8/ FORMAZIONE, ECCO I FONDI La dirigente Corsello approva finanziamenti per 171 milioni 9/ MI HANNO FATTO LA FATTURA Giallo a Brolo sul mutuo del Palasport mai realizzato 10/ CIMITERO, CʼE CHI... BARA La Procura apre un fascicolo sullʼappalto di polizia mortuaria. Ecco i retroscena 12/ PASSALACQUA, IL ROSSO Lʼex sindaco autonomista di Taormina approda nel Pd. Grazie al “suo” amico Renzi. economia 19/ ZES...IN RITARDO Iniziativa “tardiva” di Autorità portuale e Comune 20/ CʼEʼ CRISI, TORNA LʼABIGEATO Aumentano i furti di bestiame pagina 3 21/ NELLA RETE DI CONFIMPRESE Verso lʼassemblea nazionale poster 24/ ELICONA? ERA IL FIUME DELLʼEMIRO Il nome sopravvissuto grazie alla tradizione rubriche 3/4/5 Settegiorni 22 Uomini & Business 22 Consulenti 22 Consumatori 26 Libri/La Classifica 26 Lacerti di Letture 29 Libri 30/31 Lettere & Commenti 30 Qui Scuola/Heritage 30 Ecologia & Ambiente 31 Eliodoro 31 150 Parole da Palermo 31 Antibuddaci 31 Animal House MESSINA. Acquisire dalla Provincia lʼhotel Riviera e trasformarlo in Casa dello Studente. Eʼ lʼipotesi cui sta lavorando Antonio Saitta, su incarico del rettore, al fine di valutare il costo di ristrutturazione e adeguamento dellʼex albergo di Viale della Libertà, al centro di un annoso contenzioso. ACCREDITAMENTI Formazione, il Tar accoglie la sospensiva della Lumen MESSINA. Il Tar di Catania, su ricorso dell'avvocato Nino Favazzo, ha accolto la sospensiva della Lumen, l'ente di formazione di Messina, cui era stato revocato l'accredimento della Regione. L'ente di formazione, sospeso dalla Regione dai finanziamenti, torna così in pista per svolgere tutte le attività programmate. CANDIDATURE Scontro Arnone-Crocetta Enrico Letta “testimone” AGRIGENTO. Potrebbe essere citato come testimone anche Enrico Letta, nellʼindagine che vede contrapposto lʼambientalista Giuseppe Arnone al sentaore Beppe Lumia e al presidente Rosario Crocetta. Arnone sostiene in una memoria che Letta sia intervenuto su Bersani al fine di far cadere il veto alla sua candidatura: Arnone aveva affisso manifesti anche a Piacenza contro Wladimiro Crisafulli. 8 NOVEMBRE 2013 CHI SALE MILAZZO. IL SINDACO DI BARCELLONA DENUNCIA POCA SICUREZZA AL PUNTO NASCITA MAMERTINO SOCIETA’ Giovanni Ardizzone Esposto tra i bebè Linea Diretta, arriva il giornale “antiracket” L PALERMO. Il presidente dellʼArs si mostra imparziale: al deputato di 5stelle. Stefano Zito, che si era visto rifiutare un accesso agli atti della Asl di Siracusa, ha promesso un immediato intervento. E lʼha fatto subito chiedendo allʼassessore alla salute, Lucia Borsellino, presente in aula, di intervenire. Più di così? LGaetano Silvestri MESSINA. Un riconoscimento alla carriera per avere illustrato il diritto in tanti anni, prima di assurgere alla carica di presidente della Corte Costituzionale. Eʼ il premio che lʼUniversità di Messina ha riservato al giurista di Patti, già rettore dellʼAteneo peloritano, dopo lʼera Cuzzocrea. LCaterina Di Giacomo MESSINA. Si è insediata alla guida del Museo regionale di Messina Caterina Di Giacomo, nominata direttore della struttura con decreto del dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni Culturali. Di Giacomo era stata già reggente dell'istituto museale ddal maggio di questʼanno e dirigente della Unità Operativa delle Collezioni dal 2010. L 7giorni centonove Nino Rubino PALERMO. Eletto per acclamazione il presidente della amera penale "G. Bellavista" di Palermo. Secondo mandato anche per il suo vice Enzo Zummo. «Continueremo ad impegnarci - ha detto Rubino - per la completa attuazione dei principi costituzionali del giusto processo, della presunzione di innocenza e della funzione rieducativa della pena». LVincenzo Bonfissuto AGRIGENTO. Il pasticcere di Canicattì ha spedito alla Nasa in Florida quello che è considerato uno dei 36 panettoni più buoni d'Italia. Il panettone con la crema al pistacchio di Bronte sono entrati nella struttura per il lancio di veicoli spaziali della Nasa e hanno raggiunto il palato degli astronauti Usa. Il sindacato Aaroi replica al manager Magistri sulle carenze: «Vi spieghiamo cosa succede nei casi di emergenza» MILAZZO. Esposti in procura, videocamere nascoste e botta e risposta tra sindacati e il vertice dellʼAusl 5. A margine della chiusura del punto nascita dellʼospedale “Cutroni Zodda” e il relativo trasferimento dei posti letto al “Fogliani” di Milazzo, continuano le proteste. Dopo avere ripreso con una telecamera nascosta i locali, a suo dire inadeguati, il sindaco di Barcellona, Maria Teresa Collica, ha presentato un secondo esposto in procura. A Milazzo, invece, si registra, il botta e risposta tra il sindacato Aaroi, rappresentato da Antonio Lamberto, e il numero uno dellʼAusl 5, Manlio Magistri. Lamberto aveva denunciato carenze nel settore dellʼemergenza al Fogliani di fronte allʼaumento del carico di lavoro e Magistri lo aveva tacciato di falsità. «Dispiace lʼaccusa di false dichiarazioni - si legge in una nota di Antonio Lamberto - ci saremmo aspettati una richiesta di collaborazione. Ben sanno i vertici aziendali che oltre la carenza del primario a Milazzo mancano altre 2 unità anestesiologiche e 5 infermieristiche in sala operatoria; si sa che di notte non sono presenti né infermieri (sono reperibili quindi disponibili in 30 minuti), né ausiliari. Quindi di quale qualità e sicurezza si parla se in un ipotetico parto spontaneo che diviene cesareo in emergenza di notte, quando non si possono perdere neppure 2 minuti, mentre tutti si spinge la barella verso la sala operatoria portando cardiotocografi, monitor, flebo e documenti, spalancando porte, accendendo luci e apparecchiature, cercando materiali che solo gli infermieri di sala operatoria sanno dove sono riposti, bisogna telefonare a questi ultimi e al neonatologo che, nella migliore delle ipotesi, saranno con i guanti sterili infilati dopo 30 minuti (salvo alluvioni, gomme bucate, posti di blocco) quando ormai tutto è finito? Il bimbo è nato, la mamma sta bene e lʼanestesista ha sopperito alle carenze dellʼorganizzazione con forti strizzate di coronarie, abbandonando la pancia aperta della mamma per assistere il bambino e lasciando il bimbo per tornare dalla madre. Ma per lʼAzienda tutto è perfetto - conclude Lamberto - tanto se qualcosa va storto la colpa è sempre dellʼanestesista». MESSINA. “Linea Diretta” è il nome della testata on line delle Federazioni nazionali antiracket, diretta dal giornalista Giuseppe Grimaldi, che il presidente Tano Grasso ha presentato a Napoli. La rivista sarà inviata anche agli imprenditori che ne faranno richiesta. In Sicilia dieci ristoranti stellati PALERMO.Dieci i ristoranti siciliani premiati con le ''stelle'' Michelin 2014. Quattro ristoranti hanno ottenuto le due stelle: la Locanda di Don Serafino, a Ragusa Ibla, La Madia di Licata, Principe Cerami a Taormina e il Duomo di Ragusa Ibla. Una stella per Coria a Caltagirone, Bellevue e La Capinera a Taormina, il Bye Bye Blues a Palermo, La Gazza Ladra a Modica e La Fenice a Ragusa. Corrado Augias “firma” alla Hobelix di Messina MESSINA. Giovedì 14 novembre, Corrado Augias sarà presente alla libreria Hobelix di Messina dalle ore 18,30 per firmare le copie della sua ultima opera “Inchiesta su Maria”, ed. Rizzoli, scritto con Marco Vannini. Amatori Rugby presenta il giocatore venuto dal mare MESSINA. LʼAmatori Rugby Messina presenta venerdì 8 novembre alle 19 al Club House di Sperone Salayaman, 26enne migrante ghanese, che da una settimana si allena con la squadra messinese. Salayaman, è giunto a Lampedusa con un barcone e, poi, a Messina, dove dove vuole vivere, ripartendo dal Rugby. Alberghiero Antonello, una cucina dedicata ai celiaci Manlio Magistri MESSINA. Una cucina dedicata alla preparazione dei pasti per celiaci. La prima iniziative nel settore in Sicilia è della preside Muscarà dellʼistituto alberghiero “Antonello” che sta per essere messa in cantiere nel plesso di Giostra. ATENEO DI MESSINA Check-up medico? Basterà soffiare in smartphone MESSINA. Basterà soffiare su un dispositivo elettronico installato sul nostro smartphone per sapere in tempo reale in che condizioni di salute siamo. E' un sistema in fase di messa a punto (potrebbe essere operativo tra 4 anni) da un gruppo di ricercatori dell'Università di Messina, guidato dai professori Giovanni Neri e Nicola Donato, finanziato con 90 mila dollari dall'Istituto di tecnologie avanzate della Samsung. Il progetto Safely è stato presentato nell'ambito del Global Research Outreach (Gro) Program della Samsung, competizione a livello mondiale che ha visto l'Ateneo peloritano, unico in Italia ad essere stato selezionato nel 2013. Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di analisi integrato in uno smartphone. Alcuni markers presenti nell'espirato possono fornire, infatti, informazioni utili per la diagnosi di molte malattie come il diabete, le infiammazione dei polmoni, disfunzioni epatiche. Gia.C. MESSINA. L’OMAGGIO ALLA POETESSA DELLO STRETTO Grazie Maria Costa MESSINA. Pieno delle suggestioni dello Stretto, visibile con le sue luci da unʼampia vetrata, e favorito dal suono dellʼarpa di Debora Ferraro: non poteva essere meglio ambientato lʼomaggio, dal titolo “Mare dentro mare - Versi e musica allʼombra della falce” reso allʼaedo di Case Basse, Maria Costa, dallʼAssociazione “Occhio”, una delle realtà che operando sul territorio mirano alla riscoperta e ala valorizzazione delle risorse di una terra così maltrattata dallʼinerzia dei politici, ma anche dal torpore di troppi cittadini. Le Case Basse si adagiano sul mare da più di un secolo e sono veri e propri contenitori di suoni, leggende, fantasie, ricordi nostalgici, memoria insomma. Ascoltando in religioso silenzio una voce narrante che rievocava un incontro con la poetessa, il pubblico che affollava la bella sala dellʼAssociazione Motonautica Maria Costa e Velica Peloritana, che proprio in questo luogo pagina 4 incantato ha la sede, ha visto la storia trasformarsi in una poesia che, grazie alle intense recitazioni (su testi della stessa Maria Costa e di Giuseppe Ruggeri), di Patrizia Causarano (italiano) ed Edoardo Bucca (dialetto), ha reso giustizia al titolo della manifestazione: quasi che due mari, quello della lingua italiana e del dialetto, sʼincontrassero confluissero lʼuno nellʼaltro, proprio come nello Stretto. Ne sono scaturiti momenti di viva commozione per la poetessa, che ha ringraziato per lʼomaggio e ha spiritualmente abbracciato tutti, dando ancora prova con la sua inconfondibile voce di saper dare un pathos straordinario alle sue composizioni, che nascono proprio dal profondo di unʼanima innamorata, come quella, del resto anche di chi, come Ruggeri, ha ideato lʼomaggio alla “Sibilla”. Messina deve riuscire a superare il più recente, ahimé troppo lungo, passato, e recuperare tutto ciò che la rende straordinaria. E la poesia, come quella di Maria Costa, cesellata col bulino della sua straordinaria ispirazione, ne è davvero un tassello straordinario. Felice Irrera 7giorni centonove MESSINA. ALLA PREFETTURA IN VISTA DELLA MEGA ESPOSIZIONE AL MONTE DI PIETA’ Forze armate e modellisti in mostra MESSINA. Inaugurata, dal vice Prefetto vicario nei saloni di Rappresentanza della Prefettura di Messina, in occasione del Quattro Novembre, la Festa dellʼUnità Nazionale, Giornata delle Forze Armate, una Mostra di Modellismo e di Militaria. La mostra resterà aperta e fruibile al pubblico per tutto novembre. Per lʼoccasione è stata presentata una collezione di divise, armi, copricapo, buffetteria, che vanno dalla campagna dʼafrica del 1896 alla Seconda Guerra Mondiale con pezzi originali e con un rilievo particolare anche alla Sanità Militare, con copricapo, cassette di pronto soccorso tattiche e uniformi e copricapo di ufficiali medici. Sono presenti elmetti austo-ungarici della prima Guerra Mondiale armamenti tedeschi della seconda guerra, inglesi ed americani oltre uniformi dei Carabinieri, dellʼEsercito dei Bersaglieri completi delle armi individuali, di squadra e di accompagnamento. La collezione e la mostra è presentata da collezionisti privati di Messina. Oltre le uniformi vi è una collezione di modelli e di materiali Oggetti in mostra alla Prefettura di Messina dellʼAssociazione Storico Modellisti Messinesi che spazia dalla 1870, Presa di Porta Pia, allʼoperazione Husky lo sbarco in Sicilia e lʼoccupazione alleata di Messina il 17 Agosto 1943. Sono stati presentati tabelloni sullʼoperazione Husky con foto inedite di Messina e dellʼoccupazione, foto di Mas della Seconda guerra Mondiale, opuscoli per lʼidentificazione di aerei sia Italiani che Tedeschi,e un breve escursus con foto dʼepoca sullʼAviazione Militare e foto della prima guerra Mondiale della preparazione della battaglia di Vittorio Veneto, oltre pagine di Manuali di armamento pesante del 1896. Vi è poi un Telemetro dʼArtiglieria della Seconda Guerra Mondiale. Due modelli di Mas: uno della prima Guerra Mondiale il Mas 15 di Luigi Rizzo eroe Milazzese, con cui affondò nel 1918 la corazzata austriaca Santo Stefano e uno della seconda guerra Mondiale del comandante Forza di stanza in Sicilia allʼinizio del conflitto. Sono presentati diorami della Prima e della Seconda Guerra Mondiale oltre a marinai, a soldatini in varie scale e di tutte le armi e specialità, quasi cento pezzi compresi diversi cavalieri. Facevano bella mostra anche un Treno Ospedale Italiano; una locomotiva Truman il livrea americana con un convoglio di guerra ed una loco americana a carbone sempre con convoglio risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, locomotive portate in Italia per sopperire alla carenza di mezzi di trazione per i convogli militari. La collezione è stata presentata dallʼavvocato Francesco Spadaro. I pezzi presentati sono solo una minima parte di quanto sarà presentato dallʼAssociazione Storico Modellisti Messinesi dal 4 dicembre al 9 dicembre presso il Monte di Pietà a Messina in occasione della Terza edizione di Un Messenion per il Modellismo Tre, mostra di tutto quanto fa Modellismo. MESSINA. E’ MORTO A 84 ANNI IL FOTOREPORTER “INTERNAZIONALE” ROSA E NERO Addio Maestro Pintaldi Messina, confetti rossi per Lucia Spicuzza MESSINA. Eʼ morto martedì pomeriggio il Maestro Aldo Pintaldi (nella foto), 84 anni, fotografo messinese noto in tutto il mondo e papà del collega giornalista Emilio Pintaldi. Gli scatti del fotoreporter messinese, erano state recentemente al centro di aste internazionali insieme ai grandi della storia della fotografia come Niepce e Newton. Tra le altre, una delle sue foto più famose del 1952 che pubblicizzava il film ʻLa Stradaʼ di Fellini, chiamata 'Cinema apollo Messinaʼ, è stata venduta allʼasta di Bloombsury Auctions. Inoltre, di recente, vista la grande notorietà acquisita, Domenico Gervasi, direttore del Museo Etno antropologico di Castanea, gli ha intitolato un'intera sezione della struttura. Con la sua bravura, il suo senso estetico e della notizia, Pintaldi ha impresso nella pellicola momenti singolari di attività culturali, imprenditoriali e sociali. Nato a Messina il 16 dicembre del 1928, ma registrato all'anagrafe il 1 gennaio 1929, Pintaldi sin da giovanissimo si appassiona al mondo della fotografia eseguendo i primi scatti con una vecchia Voigtländer Brillant di proprietà della mamma e, a rischio della propria vita, fotografa dalle colline della zona Nord di Messina, le fortezze volanti mentre bombardano la città di Messina. Frequenta poi il Liceo Scientifico e continua ad interessarsi alla fotografia e in seguito, anche durante gli studi alla Facoltà di Chimica e Farmacia dellʼateneo peloritano che frequenta con brillanti risultati, dedica spazio alla sua passione. Dopo una parentesi all'Accademia di Modena, congedatosi da ufficiale, la sua passione diviene una professione. In una Messina dedita alla ricostruzione dopo i danni subiti durante la seconda guerra mondiale soprattutto per i bombardamenti anglo americani, comincia una frenetica attività immortalando cantieri e piccole e grandi industrie nascenti. Diventa il primo fotoreporter della Fiera Internazionale di Messina e il fotografo della Rassegna Cinematografica internazionale. Nelle sue foto ha ritratto tutti gli attori della cinematografia mondiale del periodo da Gassman, a Manfredi a Sordi a Ingrid Bergman. I funerali si svolgeranno venerdì 8, alle ore 11 nella chiesa Cuore Immacolato di Maria (Vill. Paradiso). Al collega Pintaldi le condoglianze del direttore Graziella Lombardo, di Enzo Basso e di tutta la redazione di Centonove. MESSINA. Con una tesi sul diritto commerciale, relatore il prof. Latella, si è laureata in Giurisprudenza Lucia Spicuzza, figlia del commercialista Enrico. Lucia Spicuzza ha ottenuto il voto di 110 e lode e si è laureata un anno prima rispetto ai tempi “canonici”. Alla giovane neolaureata e alla famiglia le migliori congratulazioni della redazione di Centonove. S.Teresa di Riva, è nata Francesca Sofia Palella SANTA TERESA DI RIVA. Fiocco rosa nella famiglia del collega dʼamministrazione Massimo Cannata, ancora zio con la nascita della nipote Francesca Sofia Palella, splendido batuffolo di 3 chili e mezzo. Alla famiglia, in particolare ai genitori Davide e Carmelina Irrera, le felicitazioni della redazione di Centonove. Si è spento il navigatore Franco Chambeyront MESSINA. Si è spento lo scorso primo novembre Franco Chambeyront. Il decano dei navigatori messinesi era stato ricoverato allʼOspedale Papardo dopo il malore che domenica 27 ottobre lo aveva colpito durante una gara. La lunga e fortunata carriera di Franco Chambeyront è cominciata negli anni settanta ed è stata costellata di numerose ed importanti soddisfazioni sportive ed umane. La sua ultima vittoria risale allo scorso 11 agosto, quando ha vinto il 10° Rally del Tirreno al fianco dellʼamico Salvatore Armaleo sulla Renault Clio Super 1600. Messina, lutto in casa Ragno Consolo MESSINA. Si è spenta domenica 3 Amalia Ragno Consolo. I funerali si son svolti nella Chiesa di SS. Salvatore dellʼArchimandritato e la salma è stata tumulata nel cimitero di Militello Rosmarino. Al marito Fausto, e ai figli Andrea con Isabella e Pierluigi e Daniela le condoglianze di Centonove. pagina 5 8 NOVEMBRE 2013 CHI SCENDE M FIlippo Cucinotta MESSINA. “Pistaaaa….”. Così “politically correct” con la sua barbetta, il neo assessore Filippo Cucinotta a vederlo ora sfrecciare martedì in auto blu, in corsia dʼemergenza su Corso Cavour, sembra quasi irriconoscibile da quando cento giorni fa predicava le due ruote e le piste ciclabili. MAntonio Le Donne MESSINA. Il passo “operativo” del nuovo segretario generale stava per giocargli un tiro mancino. Diretto in consiglio comunale, Le Donne ha rischiato di “sdraiarsi” in una curva dei corridoi di palazzo Zanca presa di fretta. Ricompostosi , il segretario ha trovato il tempo di fare la battuta: “Qui bisogna muoversi in derapata...” MDon Gaetano Sardella MESSINA. Il parroco della chiesa santʼAntonio di Lipari non vuole che davanti alla parrocchia sia installato un piccolo parco giochi, con la motivazione che i bimbi disturberebbero la messa. Per il prete evidentemente non vale la lezione di Gesù Cristo: “lasciate che i bambini vengano a me” MMichela Stancheris PALERMO. LʼAssessore al Turismo, Sport e Spettacolo, “con deboli motivazioni”, ha evitato il confronto con i rappresentanti degli Organismi teatrali, musicali e di danza siciliani, da lei stessa convocato per il 6 novembre. Eʼ la terza volta«che la massima autorità regionale in materia di Spettacolo - si legge in una nota - nega il dialogo sulle gravissime e urgentissime problematiche del Settore». M Saro Pergolizzi MILAZZO. Il Tar di Catania per lʼex presidente del consiglio comunale è una vera “maledizione”. Nonostante le “sentenze” favorevoli della Corte costituzionale e del Consiglio di giustizia amministrativa il Tar etneo non si è espresso sul ricorso dei consiglieri comunali dichiarati decaduti, i quali, così, non potranno rientrare in aula. primopiano 8 NOVEMBRE 2013 centonove Gianpiero D’Alia REGIONE. Cosa si cela dietro l’ultimatum del ministro al governatore Crocetta D’Alia, un po’ di Humanitas L’intrigo politico-sanitario rischia di riaccendere al crisi del governo regionale con gli alleati, nonostante la retromarcia dell’assessore Borsellino. Il valzer di accordi e la scalata di Lino Leanza DI ENZO BASSO MESSINA. “O si ritira la delibera che aumenta i posti letto allʼHumanitas o noi usciamo subito dal governo”. Un ultimatum, quello lanciato dal ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero DʼAlia, improvviso. Duro. Che ha messo con le spalle al muro il governatore Rosario Crocetta, già provato da una settimana di passione, passata tra la trappola della sfiducia e il passaggio a livello del decreto da prorogare per i ventimila precari siciliani, che ha lasciato sorpresi, per i toni perentori, gli stessi compagni di partito. LA POSTA IN PALIO. Ma cosa si nasconde dietro questo scontro che rischia di mettere in crisi i rapporti tra gli “alleati” del governo Crocetta? E perché, nonostante la retromarcia dellʼassessore Lucia Borsellino, che ha parlato solo di “una delibera di apprezzamento”, del due luglio scorso, per il polo oncologico, un maxiinvestimento privato di cento milioni il gruppo milanese Rocca, già operativo a Rozzano, sta realizzando alle porte di Misterbianco? Dietro lʼattacco di DʼAlia cʼè una richiesta di riconoscimento del ruolo avuto dal leader dellʼUdc in Sicilia, che ha rinunciato lui a concorrere per la carica di governatore, per fare posto allʼex sindaco di Gela, già allora inviso al Pd, suo partito. Non solo. Con la delibera che la giunta ha reso nota, si procedeva con un percorso molto caro a Luca Sammartino, già deputato regionale Udc, che insieme alla madre già presta servizio per la struttura, passato armi e bagagli nel “Gruppo Articolo 4” di Lino Leanza, ex segretario regionale dellʼUdc. Qui cʼè lo snodo dello scontro in atto. Che ha portato Lillo Firetto, capogruppo Udc, a convocare i tre assessori della giunta in quota Udc, Patrizia Valenti, Ester Bonafede e Dario Cartabellotta, per un vertice operativo: “Se la delibera non viene ritirata e annullata, tenetevi pronti a fare le valigie…”. LE MOSSE DEL GOVERNATORE. Crocetta, in un primo momento interlocutorio, “come facciamo a dire no, a un gruppo che investe in Sicilia 100 milioni di euro?”, piano piano ha cominciato a fare come il gambero: un passo indietro dopo lʼaltro. Perché dietro lʼHumanitas e lʼinvestimento di Catania, ci sono i nervi a fior di pelle. E un valzer di accordi inconfessabili, che vedono come protagonisti tutti gli azionisti del governo Crocetta. Governo del quale, con questa “mossa del cavallo”, DʼAlia ha deciso di rendere noto allʼesterno il GLI ASSESSORI CONVOCATI Patrizia Valenti pagina 6 Ester Bonafede Dario Cartabellotta primopiano centonove suo potere di voto: le sue non sono “azioni privilegiate”, da mettere allʼincasso di volta in volta, ma è una “golden share”, lʼazione dʼoro che nelle aziende blinda la “governance” e la matte al sicuro dalle scalate ostili. Un fatto da mettere bene in chiaro oggi, prima che si ricominci a parlare di rimpasto. PRONTI ALLA SCALATA. Ma chi sta scalando il governo Crocetta? Di certo il principale accusato, che rastrella deputati anziché azioni, è Lino Leanza che - dopo avere rotto bruscamente con DʼAlia - ha portato già ad otto deputati il suo gruppo, del quale lʼultima acquisizione è lʼonorevole Pippo Currenti, che ha lasciato La Destra di Nello Musumeci. Una crescita impetuosa, quella di Leanza, che rende sempre più nervoso ʻO Ministro, capace di passare con totale scioltezza dal ruolo di tessitore della sfilacciata maggioranza attorno a Crocetta al ruolo di Guastatore. Un ministro adirato DʼAlia. Che, senza peli sulla lingua, dichiara alle agenzie, “che certi politici che hanno ingrossato le fila della pubblica amministrazione di ventimila precari”, uno dei più grandi voti di scambio della storia politica repubblicana, semplicemente “andrebbero presi a calci nel sedere”. LʼINTRIGO POLITICO-SANITARIO. Toni che la dicono lunga sullo scontro in atto. E che si traduce in una serie di “rivelazioni” correlate sugli affari politicosanitari in corso. Perché, nelle vesti di assessore Mpa, il primo assessore alla sanità ad aprire la pratica “oncologia in Sicilia”, fu lʼattuale segretario Giovanni Pistorio, che finì impigliato in una spiacevole inchiesta sui fondi spesi in comunicazione per la campagna sullʼaviaria. Sui giornali allʼepoca infuriava il processo allʼingegnere Michele Aiello, al suo centro di eccellenza Villa Teresa di Bagheria che con i buoni uffici di Totò Cuffaro, aveva trasformato lʼimprenditore nato con le stradelle interpoderali finanziate dallʼassessorato allʼAgricoltura, nel maggiore contribuente della Sicilia, grazie alle generose tabelle di liquidazione sui servizi a chiamata che il manager della Asl Giancarlo Manenti, pesantemente condannato poi dalla Corte dei Conti, riconosceva alle cliniche di Aiello & Company. Miliardi su miliardi di vecchie lire. Lucia Borsellino Rosario Crocetta Mollato lʼincarico Pistorio, la pratica è passata poi in esame allʼassessore Massimo Russo, un magistrato che ha sempre dichiarato di sentirsi pupillo di Paolo Borsellino, tanto che alla direzione generale dellʼassessorato ha chiamato la figlia del giudice ucciso dalla mafia, Lucia, oggi, a cascata, titolare della carica di assessore alla sanità. Questa successione di incarichi fa capire come le dichiarazioni dellʼassessore Lucia Borsellino contro Massimo Russo, passato dalla carica di potenziale presidente della regione al posto di Lombardo costretto alle dimissioni, a fare da vicecommissario alla sanità in Lazio perché non può esercitare per due anni in Sicilia, configgano apertamente. E danno il senso e la portata dello scontro in atto: secondo il sito “Sud” di Catania la magistratura ha deciso di aprire un fascicolo conoscitivo. DA CUFFARO A OGGI. Il dono della “querelle” è la trasformazione da 88 posti letto a 120, progetto partito da lontano, che ora ha bisogno di nuovi padrini politici. E per il quale la firma del protocollo “di apprezzamento” altro non era che la porta girevole per arrivare poi alla liquidazione ordinaria di un badget destinato a passare da venti a trenta milioni a carico della Regione, con la prospettiva che i viaggi della speranza che ancora oggi dissanguano i costi della sanità siciliana, che ha ingoiato, con le sue 1500 convenzioni con strutture private, prima delle politiche di rientro imposdte dal Ministero, il 60% dei costi dellʼintero bilancio regionale. Una struttura come lʼHumanitas rappresenta nellʼimmaginario il traferimento delle 8 NOVEMBRE 2013 politiche sanitarie post-Cuffaro, da Bagheria a Misterbianco. Il gruppo Rocca, che più volte ha mandato in avanscoperta in Sicilia il primario oncologo, il messinese Armando Santoro, balzato agli onori della cronaca come il medico di Enzo Tortora, ha fatto tutte le valutazioni di mercato. Ed è giunto alla conclusione che quello della Sicilia “è un investimento redditivo”. Tanto che i lavori nella struttura di Misterbianco sono già partiti, “con i fondi o meno della Regione” lʼinvestimento si fa lo stesso. Un passo che ha messo già in allarme alcune cliniche “accreditate” di Catania, che vedono messo in crisi il proprio badget, e che ha portato i politici a fare dichiarazioni stonate. Il presidente della Commissione sanità, Pippo Di Giacomo, ha criticato per la prima volta Crocetta: “Il Presidente ha fatto dichiarazioni parzialmente veritiere”. La Cisl, per bocca di Maurizio Bernava e il Pd, per bocca di Antonello Cracolici, parlano di “pratiche oscure” sulle quali fare chiarezza. Risultato: la delibera è stata cancellata. In attesa del nuovo piano sanitario che prevede tagli per i pazienti acuti di 500 posti letto, per fare quadrare i conti. Quella che non quadra è invece lʼalgebra politica. Che ha assunto toni, da resa dei conti. Per una semplice ragione: in molte cliniche etnee, tra i soci, figurano molti nomi di deputati in carica e non della Regione siciliana. A sinistra Lino Leanza che - dopo avere rotto bruscamente con DʼAlia - ha portato già ad otto deputati il suo gruppo, del quale lʼultima acquisizione è lʼonorevole Pippo Currenti (nella foto in alto) che ha lasciato La Destra di Nello Musumeci IL CORSIVO Tra bugie e illusioni MESSINA. “Un sistema fatto di bugie, ricatti e illusioni…” Non usa giri di parole il ministro sullʼaltro fronte della guerra aperta con il suo ex segretario Lino Leanza: i precari. Se il primo è oggi il ministro, che potrebbe mettere la parola fine a una parabola, quella della stabilizzazione, che si trascina da diciotto anni, al punto che quelli “dellʼart.23”, gli articolisti storici, oggi vengono definiti, “quelli dellʼart. 46” perché si sono sposati per mettere insieme uno stipendio, lʼaltro, Lino Leanza è il paladino storico dei precari. Una guerra Leanza-DʼAlia che covava da tempo. E che ora come un lampo si è spostata anche sui cinguettii di Twitter. “Incredibile-ha scritto Lino Leanza-come i pregiudizi e lʼincapacità del ministro DʼAlia mettano a rischio ventimila precari.”. La risposta non si è fatta attendere: “Pare che Lino Leanza abbia scambiato lʼUdc per una porta girevole…”. La vertenza, mediata da Rosario Crocetta, è arrivata martedì scorso sul tavolo del premier Letta. Che ha ricevuto il governatore della Sicilia, accompagnato dal ministro DʼAlia, e ha lasciato uno spiraglio per una proroga fino al 2016, con percorsi che favoriscano la stabilizzazione. Dai conti del Bilancio, per i 18.500 precari siciliani “acuti” servirebbero trecento milioni di euro. Che la Regione si è impegnata a trovare tra le pieghe del bilancio, ma che i Comuni non hanno poi per il mantenimento nelle piante organiche, spesso sovradimensionate. “Toglietevi dalla testa che potranno essere stabilizzati tutti” ha detto senza giri di parole il ministro DʼAlia. Dai dsati emersi in molti comuni siciliani su 150 dipendenti, i precari risultano essere cento. “Delle due lʼuna- pagina 7 sintetizza DʼAlia- se si assumono i precari il dissesto dellʼente locale è immediato”. Solo al Comune di SantìʼAgata Militello, ad esempio i precari sono 146 su 261. Una partita che resta drammaticamente aperta. E che ha portato il presidente Crocetta a parlare di “censimento” dei bisogni. I precari saranno infatti classificati per ruoli e titoli. Alcuni saranno assorbiti con “concorsi interni”. Altri dovranno restare fuori. Nei mesi scorsi, sempre DʼAlia, toccando i tempi della finanza pubblica ha ricordato che la Sicilia non è messa meglio della Grecia. E uno dei motivi perché i conti della Grecia sono saltati è stato quello che la pubblica amministrazione in pochi anni è stata imbottita da dipendenti pubblici: come i precari siciliani, il 13% di tutta la popolazione nazionale. Un bel record, non cʼè che dire. E.B. Politica centonove 8 NOVEMBRE 2013 Annarosa Corsello REGIONE. Il dirigente Corsello approva finanziamentii er 171 milioni. Ecco a chi andranno Formazione, ecco i fondi Ogni ente, promotore di corsi, dovrà tenere due conti separati: uno per gli emolumenti e l’altro per le spese di gestione. Sottoscritta una convenzione con la Guardia di Finanza PALERMO. Mentre i dipendenti dello Ial Cisl manifestano e continuano a reclamare gli stipendi e altri dipendenti si presentano nei locali dellʼassessorato al Lavoro accompagnati dalla Digos per reclamare i mandati che permettano il pagamento degli stipendi arretrati, la dirigente del settore Annarosa Corsello ha comunicato il finanziamento di 170 corsi dellʼAvviso 20 per un importo complessivo di 171 milioni. Tagliati fuori perchè sottoposti ad inchiesta penale gli enti di Messina, coinvolti nella indagine della magistratura che hanno determinato un calo dl 25% rispetto agli impegni dellʼanno scorso che si attestavano su 286 milioni di euro, a fare la parte del leone sono tre enti, il Cefop, lʼAnfe e lʼEnfap. Ottengono dalla Regione finanziamenti, rispettivamente, per 16. 277,895 euro; 15.147,021 e 10.144.783. A queste cifrespiegano a Centonove i funzionari di via Pipitone Federico-si è arrivati con il calcolo dei cosiddetti costi-standard. Sul fronte dei decreti, che ora saranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, intervengono alcune modifiche. Ogni ente, promotore di corsi, dovrà tenere due conti separati: uno per gli emolumenti e lʼaltro per le spese di gestione, che vanno tutte tracciate. In questo senso lʼassessorato ha sottoscritto una convenzione con la Guardia di Finanza che si è impegnata a fare controlli “a campione” per evitare che si ripetano le truffe a catena che le indagini della magistratura stanno mettendo a nudo. Altro fronte di controllo sarà quello dei congiunti: indagini discrete “antiparentopoli”. Quello della formazione resta comunque un fronte caldo, non solo per via delle indagini giudiziarie, ma anche per le indagini amministrative. La funzionaria Annarosa Corsello ha deciso di trattenere “in compensazione” le somme non dovutamente rendicontate dagli enti, che i funzionari stanno accantonando, rispetto ai decreti emessi. Una pratica apertamente contestata dagli enti, che hanno segnalato la procedura allʼufficio Audit della Ue e si sono anche rivolti ai legali, per impugnare la procedure. Un fronte aperto, quello delle somme extra-budget, sul quale si è innestata una polemica con il segretario generale della Presidenza della Regione, Patrizia Monterosso, che richiede agli enti la restituzione delle somme indebitamente incassate, secondo i rilievi della Corte dei Conti. Peccato che oltre che lʼex assessore Mario Centorrino e il dirigente in pensione Gedo Campo, condannati a pagare quasi un milione di euro di danni erariali in due, oltre lʼex assessore messinese Santi Formica, noto alle cronache politiche "perché lavorava 365 giorni lʼanno" e condannato a risarcire ora 386mila euro, oltre lʼex assessore Carmelo Incardona, condannato a pagare ben 830mila euro e lʼaltro assessore Luigi Gentile “44mila euro, tra gli indagati figura anche la stessa Patrizia Monterrosso, chiamata a risarcire 270mila euro. Lʼudienza dai giudici per discutere la causa è fissata al 18 dicembre. Patrizia Monterosso L’INTERVENTO di Giovanni Frazzica La strana minoranza GOVERNARE IL PAESE col terzo debito più grosso del pianeta non è una responsabilità di poco conto, ma il mondo politico italiano si è talmente abituato che non rinuncia a fare le sue lotte per il potere senza esclusione di colpi. Spesso, nel pittoresco linguaggio comiziale, i tentativi di conquistare Palazzo Chigi vengono definiti assalti alla diligenza, una immagine mutuata dalla classica cinematografia americana che raccontava le quasi eroiche gesta di banditi a cavallo che assaltavano carrozze cariche dʼoro. Generalmente i banditi agivano a colpo sicuro, perché cʼera sempre una talpa che li informava dellʼesistenza del prezioso carico. Gli assalitori dei palazzi del potere non hanno bisogno di talpe per sapere che non solo non troveranno lingotti dʼoro sulle scrivanie, ma se dovessero raggiungere i loro obiettivi, il giorno dopo, dovrebbero sottoscrivere, in quanto figure istituzionali, decine e decine di documenti ufficiali attestanti altrettante assunzioni di responsabilità nei confronti di una situazione economica ancora a rischio. Malgrado la ridondante definizione di Governo delle Larghe Intese, i margini di difesa e di manovra di Letta & Soci sono minimi, perché il Pdl, nella stragrande maggioranza, lega il suo sostegno alla vicenda giudiziaria di Berlusconi, nel Pd invece i muscoli di Renzi, che si gonfiano con lʼavvicinarsi delle primarie dellʼ8 dicembre, costituiscono una minaccia permanente. In questo clima paludoso basta un nulla per rompere il giocattolo e di elementi esplosivi ce ne diversi: dalla legge elettorale, che non è competenza del Governo, ma che incombe e da il senso della incapacità della politica, parimenti al finanziamento pubblico dei partiti, per passare al caso Alitalia, tamponata ma non risolta. Se il ricorso della British Airwais dovesse venire accolto potrebbe imporsi la pagina 8 necessità di dover fare emergere lʼeventuale marcio che cʼè nellʼex compagnia di bandiera per cercare di recuperare delle risorse disperse. Lʼimpegno principale di questo esecutivo resta sempre quello della Legge di stabilità che, in una situazione meno stressata, potrebbe farla pensando di più allʼinteresse vero dei cittadini piuttosto che guardando agli strali o ai pugnali degli oppositori. Il caso Ligresti-Cancellieri esplode nel momento in cui lʼanomalo andamento del congresso del Pd non solo non può dare il giusto contributo per superare la debolezza del momento, ma può, paradossalmente, aggiungere elementi di fragilità. Infatti, mentre alcuni esponenti del partito di Epifani chiudono più di un occhio rispetto alle anomalie su tesseramento e procedure, da Aosta a Catania, altri, o essi stessi, diventano inflessibili nei confronti dellʼoperato del Ministro di Grazia e Giustizia. Se si dovesse andare al voto di fiducia sulla Cancellieri che maggioranza e che minoranza si formerebbe? Politica 8 NOVEMBRE 2013 BROLO. Ecco i retroscena sul mutuo concesso per un palasport mai realizzato. Finito in procura Mi hanno fatto la fattura! Tiziana Vinci, revisore unico del Comune, svela passo passo come l’ente avrebbe incassato un milione 200 mila euro dalla Cassa depositi e prestiti con documentazione “fantasma” DI GIANFRANCO CUSUMANO BROLO. Si infittisce sempre di più la vicenda del mutuo contratto dal comune di Brolo con la Cassa depositi e prestiti per realizzare il palazzetto dello sport. Non solo dellʼopera pubblica non vi è traccia, ma alla Cassa depositi e prestiti vi sarebbe una fattura rilasciate da una ditta costruttrice, la Cmc, relativa allo stato di avanzamento dei lavori che non solo non sono mai partiti, ma neanche appaltati. Di certo lʼente ha incassato buona parte del mutuo concesso oltre un milione di euro di fronte a un milione e 700 mila euro complessivo. Il tutto si deduce dalla relazione del revisore unico del comune di Brolo, Tiziana Vinci, datata 4 novembre 2013. La Cmc (evidentemente allʼoscuro della vicenda) ha vinto nel comune lʼappalto per realizzare una scuola elementare, e nulla ha a che fare con la struttura sportiva. La dettagliata relazione dellʼorgano di revisione doveva essere letta in aula nel corso della seduta straordinaria convocata lunedì scorso su richiesta della minoranza capeggiata da Irene Ricciardello. Tutti attendevano la replica del sindaco Salvo Messina che non aveva rilasciato dichiarazioni in merito alla vicenda, rinviando la spiegazione alla seduta. Solo lui poteva sciogliere il nodo sulla reale esistenza di questa fattura, se si trattava di notizie false, parziali, inesatte. Una montatura, insomma. Alla fine Messina ha fatto un passo indietro «per non interferire con lʼindagine della magistratura», come ha dichiarato anche a Centonove. Lʼopposizione, quella sera, ha occupato lʼaula consiliare per protesta. Eppure i chiarimenti del sindaco sarebbero stati determinanti per sciogliere tanti dubbi. Specialmente di fronte ala ricostruzione fatta dal revisore Vinci. La commercialista nella relazione denuncia Salvo Messina «la mancata fedele rispondenza delle scritture contabili effettuate dal tesoriere del comune di Brolo, Unicredit Bank spa, Agenzia di Brolo con le scritture contabili dellʼente». Ad essere bacchettati anche i funzionari comunali. Secondo Vinci «le attestazioni effettuate dai responsabili dei vari servizi, circa la consistenza dei residui passivi dellʼente, non risultano, a seguito dei controlli e delle verifiche effettuate dal revisore, veritiere ed attendibili con la conseguenza alterazione del risultato dʼesercizio». Le difficoltà per verificare la reale consistenza delle casse comunali per il revisore sarebbero state enormi. Dallʼinizio del 2013 non ha più accesso diretto ai documenti del Tesoriere. «Il tesoriere - si legge nella relazione - motiva tale grave inadempienza sostenendo di non sapere se la scrivente sia il Revisore unico in carica poichè lʼEnte non ha avuto cura di fornire tale comunicazione». Vinci, così, notifica a maggio la deliberazione consiliare di nomina ma i documenti gli vengono consegnati solo con il “filtro” dellʼUfficio Servizi finanziari del comune di Brolo. Poi la professionista brolese si dedica al giallo del mutuo e della fattura “fantasma”. Il 18 settembre il revisore unico riceve una busta anonima con un documento relativo allʼaccreditamento di 246.067,45 euro, relativo al pagamento della fattura n.7 del 30 settembre 2012 della ditta Cmc, a valere sul mutuo posizione 455388500 di un milione 700 mila euro di cui già erogato per un milione 199.899,66 euro. Il revisore, a quel punto, controlla il Giornale di cassa dellʼente per trovare tra le entrate la somma specificata nel documento anonimo, ma non cʼè. Il revisore, a quel punto, secondo quanto racconta nella relazione, chiede verbalmente di visionare la fattura n.7 della Cmc e gli viene risposto dal personale dellʼUfficio ragioneria del comune di Brolo che la fattura non risultava agli atti dellʼente. Tiziana Vinci si trasferisce alla tesoreria comunale per avere chiarimenti, centonove ma il credito non è contabilizzato tra i contributi dello Stato e non risponde «con nessuna delle voci riportate nellʼelenco del Ministero dellʼInterno, sezione Finanza alla voce trasferimenti statali». A quale punto il tesoriere - si legge nella relazione - “svela” dellʼesistenza di sei accrediti per lʼanno 2012, contabilizzati come contributi dello Stato, ma provenienti dalla Cassa depositi e Prestiti con causale “Mutuo 455388500. Di uno di questi è stata fornita anche copia del provvisorio di incasso generato al momento dellʼaccredito. A quel punto il revisore decide di andare a fondo della vicenda e avvia controlli sul mutuo corrispondente alla posizione, scoprendo che era prevista per finanziare una parte dellʼinvestimento necessario a costruire un palazzetto dello sport. Lʼimporto complessivo dellʼopera ammontava a un milione 700 mila euro che per un milione 200 mila euro doveva essere finanziato dellʼassessorato regionale e per 500 mila euro con mutuo a carico dellʼente. Il 7 maggio 2013, però, la giunta comunale aveva revocato lʼapprovazione definitiva del progetto. Il revisore ha scritto alla Cassa depositi e prestiti ma attende ancora una risposta ufficiale. A non rispondere nemmeno la tesoreria a cui erano stati chiesti tutti i provvisori di entrata di tutti gli accrediti effettuati dalla Cassa depositi e prestiti sul mutuo in questione. A bloccarlo una lettera dellʼufficio finanziario con la quale di fatto scrive Tiziana Vinci - si vieta di consegnare in modo diretto qualsivoglia documento al Revisore». Il revisore ha scritto anche al responsabile dellʼufficio tecnico del comune di Brolo, lʼingegnere Basilio Ridolfo (attuale sindaco di Ficarra e segretario provinciale del Pd, ndr) , il quale «ha informato la scrivente di non essere a conoscenza di alcun tipo di accredito proveniente dalla Cassa depositi e prestiti in ordine al mutuo in questione. Ha sottolineato, inoltre, che «dal proprio ufficio non è mai partita alcuna relazione su stato di avanzamento lavori o altro documento tecnico amministrativo indispensabile per gli accreditamenti di somme in ordine ai mutui. La ditta Cmc ha eseguito i lavori di costruzione della scuola di Piana, lavoro pubblico diverso da quello interessato dal mutuo del palazzetto». Il 17 ottobre arriva pure la smentita del responsabile del Servizio Finanziario che conferma che la fattura n.7 della Cmc non risulta agli atti. Il giallo, dunque continua. SANT’AGATA MILITELLO Grandi manovre all’Udc Parte la campagna acquisti in aula. A cominciare da Achille Befumo SANTʼAGATA MILITELLO. Fa traballare sempre di più i rapporti di forza tra maggioranza e minoranza consiliare la decisione del Tar di Catania di rigettare il ricorso presentato da Rita Fachile, prima dei candidati non eletti nelle liste di riferimento al sindaco Carmelo Sottile. Il primo cittadino con un esito favorevole del ricorso avrebbe visto ribaltare le forze della sua rappresentanza consiliare, elevata da 9 a 12 consiglieri di cui ben 7 in orbita Pd, mentre lʼopposizione avrebbe sacrificato 3 consiglieri eletti. Ma è soprattutto la ventilata decisione di inoltrare il ricorso al giudizio di secondo grado del Cga di Palermo a mettere in disaccordo i rappresentanti eletti nelle liste a sostegno del primo opposizione all'attuale amministrazione, al contempo cittadino, soprattutto i consiglieri dellʼUdc, Monica chiarisco che eventuali mie adesioni a partiti politici non Brancatelli e Calogero Carrabotta. Lʼassessore di comporteranno alcun cambiamento della mia posizione riferimento dellʼUdc, Marco Vicari, ha dichiarato di non all'interno del consiglio comunale». Durante il recente condividere qualsiasi decisione che venga a modificare il incontro con il ministro del Governo Letta, Achille Befumo quadro attuale delle forze elettorali rappresentate in aula. è rimasto sempre a fianco DʼAlia non lasciando ad altri la Vicari, conosce bene la posizione recente, presa postazione conquistata. Befumo si trovava nella dal consigliere Achille Befumo, eletto nelle liste posizione di consigliere da “sacrificare” sul tavolo del candidato a sindaco Benedetto Caiola, che del Tar di Catania, e ora del Cga. In sintonia con pur rimanendo nel gruppo dellʼopposizione si lʼassessore Vicari ed i due rappresentanti ritrova vicino alla rappresentanza politica dellʼUdc si troverebbero anche i consiglieri “affini” dellʼUdc, ed in particolare al ministro della al sindaco Sottile, Massimiliano Sberna ed Enzo Pubblica Amministrazione Giampiero DʼAlia. Armeli. La scelta di proseguire lʼiter del ricorso Befumo precisa: «coerentemente al ruolo fino al Cga sembra condivisa dai consiglieri assegnatomi dai cittadini continuerò a far parte Marco Donato, Lina Caruso e soprattutto del mio gruppo politico di maggioranza dallʼavvocato Nicola Marchese, che ha consiliare nonché continuerò a sostenere il mantenuto un ruolo tuttʼaltro che marginale nello progetto politico di tale maggioranza in ferma Marco Vicari scenario della richiesta presentata al Tar. pagina 9 Politica 8 NOVEMBRE 2013 PARTITA COL MORTO. Il cimitero monumentale di Messina MESSINA. La Procura apre un fascicolo sull’appalto di polizia mortuaria. Ecco i retroscena Cimitero, c’è chi...bara La gara contestata dagli “sconfitti” e dall’Urega finisce sul tavolo dei magistrati. Insieme ad una girandola di provvedimenti adottati, poi revocati, poi nuovamente riconfermati. E non solo DI ALESSIO CASPANELLO MESSINA. Un piano pronto dal 2003 in attesa di appalto, una girandola di sostituzioni dirigenziali, delibere emanate, poi ritirate, poi riproposte, un commissario straordinario ed un sindaco che in due giorni fanno e disfanno nomine, una gara contestata dopo una proroga altrettanto contestata, lʼUrega che dice la sua, due dirigenti “contro”. E infine la Procura che vuole vederci chiaro, acquisisce documenti e dalle stanze del Comune di Messina arriva ai cimiteri. E a quel contestatissimo appalto di polizia mortuaria che ha animato lʼestate di palazzo Zanca. CHI...BARA AL CIMITERO. Per anni, quello di dirigenti ai Cimiteri è stato un incarico per nulla ambìto, quasi punitivo. Nel 2003 ci finisce Domenico Manna, che il suo tempo “in purgatorio” lo sfrutta redigendo, insieme al geometra del Comune Letterio Morgana, il piano di polizia mortuaria per mettere ordine in un settore in cui, lontano dalle luci dei riflettori, proliferava di tutto. Progetto accantonato subito, e ritirato fuori nel 2007, quando dalla gara dʼappalto per il servizio quinquennale esce vincitrice la Servizi Cimiteriali Scarl, società alla quale lʼappalto è prorogato per un anno alla scadenza del primo settembre del 2012. Come mai? Le procedure di gara fissate tramite determina dirigenziale dellʼallora dirigente ai Cimiteri Maria Canale, il 31 luglio del 2012 vengono fermate per mancata copertura finanziaria. Trascorre lʼanno di proroga, e la Servizi Cimiteriali perde pezzi: lʼassociata Barreca Francesco manifesta, a maggio del 2013, la propria indisponibilità a “ulteriori proroghe o rinnovo” dellʼappalto. Che va finalmente a gara. Anzi no. Perchè prima accade lʼincredibile. DIRIGI IO, NO TU NO. A scatenare la catena di eventi che ha spinto la Procura ad aprire un fascicolo è, il 10 giugno 2013, la decisione del commissario straordinario del Comune, Luigi Croce, di sollevare Maria Canale ed il suo staff (Francesco Giacoppo, Gaetano Scaldino e Maria Gemelli) dal suo incarico, ed a riaffidare le procedure di gara a Manna, tornato a dirigere il settore. Manna si mette allʼopera, di nuovo insieme a Morgana, e approva il finanziamento per la gara in un milione e 700mila euro. Da quel punto in poi, tutto va a catafascio: Croce, ventiquattrʼore dopo, revoca “in autotutela” la determina che aveva scalzato la Canale in favore di Manna, e rimette in sella lʼarchitetto, che torna responsabile del procedimento al posto di Manna. Non solo: il ripensamento sulla nomina porta Croce, nel suo ultimo atto da commissario prima dellʼinsediamento della nuova giunta, ad centonove annullare lʼapprovazione del progetto di Morgana ed il finanziamento di Manna. E la gara si blocca. Eʼ il 20 giugno. Tutto finito? Nemmeno per sogno. ARRIVA RENATO. E LA PROCURA. A palazzo Zanca arriva Renato Accorinti, che convoca Manna, ascolta le sue doglianze, si rende conto che il grido dʼallarme del dirigente deposto è meritevole dʼattenzione (la garanzia del servizio di sepoltura, in pratica), e come primo atto da sindaco revoca le tre delibere di Croce che già avevano revocato precedenti decisioni dello stesso commissario: al termine della girandola da mal di testa, Domenico Manna torna di nuovo Rup, sostituisce nuovamente Maria Canale al dipartimenti Cimiteri e riprende lʼiter della gara da 1,7 milioni di euro. La Canale non ci sta, e in un esposto denuncia anomalie. La Procura interviene per la prima volta, ed acquisisce la determina di approvazione e finanziamento del progetto, firmata da Manna e datata 12 giugno: quindi precedente al “casino” scoppiato a partire dal giorno successivo. Manna, dal suo canto, si cautela e, in sette pagine sottoposte al segretario generale Santi Alligo ed al sindaco Accorinti, spiega la sua versione dei fatti, ripercorrendo le vicende dal 2003. La Procura bussa nuovamente a palazzo Zanca, e ad inizio agosto acquisisce entrambi i memoriali per aprire un fascicolo sulla vicenda. Nel frattempo, fra cento polemiche, le gare vanno avanti. E il 28 agosto vengono aggiudicate: quella per i servizi cimiteriali va al raggruppamento Elettricagover e Lutiviem. E scoppia un altro casino. NOI NON CI STIAMO. A ricorrere al Tar è la seconda classificata, quella Servizi Cimiteriali nel frattempo diventata srl, che si vede soffiare lʼappalto che ha gestito per i cinque anni di contratto più la proroga di un anno. Per quale motivo? Intanto per il ribasso. Il raggruppamento vincitore della gara ha offerto un ribasso del 10,5% contro lʼ1,60 della Servizi Cimiteriali e lʼ1,20 della terza classificata (PettinatoGalletta-Mondello). “Questʼimporto - scrive Paola Carteri, legale rappresentante della Servizi Cimiteriali - non è sufficiente nemmeno a coprire il solo costo ordinario della manodopera richiesta e sino ad oggi utilizzata in virtù del contratto imposto dallo stesso Comune. Tale importo si riuscirebbe a conseguire solo con il ricorso alla normativa fiscale sulle nuove assunzioni, rendendo impossibile mantenere gli stessi dipendenti”. Dipendenti che, alla notizia, a fine agosto hanno fatto chiassosamente irruzione a TRIBUTI La rivolta della Tares salata della prima, che doveva coprire il 66% dei trentaquattro milioni di costo del servizio negli anni scorsi, mentre alla Tares toccherà lʼingrato compito di garantire il 100% del servizio. Che oggi, con tutti i balzelli, costa al comune di Messina 45 milioni di euro. Ad essere terrorizzati sono i commercianti, che, secondo stime di Confcommercio, potrebbero vedere raddoppiata la cifra da lasciare alle casse del Comune quale tassa di smaltimento rifiuti. Motivo per il quale Daniele Zuccarello per una settimana intera è andato in pressing sullʼassessore al Bilancio Guido Signorino perchè nel regolamento da approvare sia direttamente inserito (e non lasciato alla discrezione della futura delibera sulla tariffazione) uno sconto per chi differenzia i rifiuti. Il problema è che regolamento Tarsu, tariffazione e previsioni dʼincasso vanno necessariamente inserite nel bilancio di previsione del 2013. Quello che Signorino sta tentando disperatamente di far quadrare, tirato dalla giacchetta da tutte le parti. (A.C.) Daniele Zuccarello Regolamento in consiglio, ma i commercianti terrorizzati dagli aumenti. E l’amministrazione... MESSINA. Settanta percento il consumo domestico, trenta percento quello commerciale. La prossima tassa sui rifiuti grossomodo si pagherà così.Tutto il resto, dalle cifre agli sgravi, dalla ripartizione a come trovare coperture per i quarantacinque milioni di euro del costo annuale per i servizi di igiene cittadina, è un mistero. Inestricabile. In consiglio comunale, per una settimana intera, va al voto la delibera che istituisce il regolamento sulla Tares, la nuova imposta sui rifiuti che sostituisce la Tarsu. Solo questione di sigle? Nientʼaffatto, perchè la tassa di cui si discute sarà molto più pagina 10 centonove Politica 8 NOVEMBRE 2013 SOTTO LA LENTE. Arriva lo studio su Renato Accorinti Il fenomeno Il nuovo sindaco e la democrazia partecipata in un report. Redatto da ricercatori che ne hanno sostenuto la candidatura Maria Canale Domenico Manna palazzo Zanca. Ma in dieci pagine di esposto, la Servizi cimiteriali solleva interrogativi sulla condotta di Manna e Morgana, arrivando pesantemente ad affermare che “non hanno affatto bandito una gara per lʼaffidamento del servizio nel rispetto delle norme, ma hanno proceduto ad una illecita e contraddittoria procedura di gara e ad una consegna dei lavori fuori dalle regole del codice degli appalti”. E giù di contestazioni. Contestazioni che però non sono arrivate solo dallʼimpresa uscita sconfitta dalla gara. LʼUREGA HA DA RIDIRE. Contro la gara dʼappalto, infatti, non sono solo gli “sconfitti” ad avere qualcosa da recriminare. Ad alzare la manina segnalando qualcosa che non va ci pensa anche lʼUrega, lʼufficio regionale delle gare dʼappalto che ha competenza sui bandi che superino lʼimporto di un milione e 250mila euro. A metà luglio, lʼufficio di via Geraci segnala la propria competenza alla gestione della gara, dal momento che la base dʼasta per lʼappalto del servizio di polizia mortuaria ammontava a un milione e 369mila euro. Dal Comune fanno sapere che lʼappalto era da classificare come “servizio”, e che la competenza dellʼUrega sarebbe scattata solo in caso in cui fosse classificato come “lavoro” e così, in punta di diritto, si procede. Passa un mese, e lʼUrega torna a farsi sentire. “Le determinazioni assunte ormai non possono più essere sospese”, scrive però Manna il 26 agosto, due giorni prima dellʼaggiudicazione, motivando la decisione con i sessanta giorni che il dirigente sostiene sarebbero trascorsi se tutto fosse passato sotto lʼegida dellʼUrega. E ciò comporterebbe “una sicura interruzione di pubblico servizio con conseguenti gravissimi inconvenienti di carattere igienico-sanitario e problematiche non gestibili di ordine pubblico e sociale. Pertanto si conferma - conclude Manna - che le operazioni di gara in corso continueranno regolarmente ad essere espletate”. DallʼUrega rispondono il 6 settembre, a gara ampiamente espletata. “Si prende atto”, scrivono i dirigenti Clemente DʼAveni e Marco Messina, ribadendo però che la gara dʼappalto avrebbe dovuto essere espletata dallʼUrega, riservandosi il “veleno in coda”: “Riguardo lʼinvocata tempistica - rimproverano i due dirigenti la gara sarebbe stata aggiudicata provvisoriamente entro la prima decade di settembre se solo il comune di Messina avesse risposto positivamente allʼinvito di trasmissione del bando e del disciplinare richiesto il 24 luglio”. E la croce la rigettano sulle spalle di Domenico Manna. Che si difende. LA DIFESA DI MANNA. Il dirigente non si sottrae alle forche caudine della quinta commissione consiliare, e chiamato in causa da qualche consigliere decide di controbattere alle accuse siegando la sua versione. E attaccando. “Quando mi sono insediato mi sono impegnato ad evitare ulteriori proroghe, ma il bando che era stato preparato presentava una serie di lacune, a cominciare dallʼassenza del piano di sicurezza”. E la premura di imbastire ed aggiudicare la gara, Manna la spiega con “lʼimpossibilità di prorogare ulteriormente il precedente appalto e il pericolo di una denuncia per interruzione di pubblico servizio”. E poi rivela il suo sentirsi “accerchiato”, anche per il fatto che il commissario Croce aveva ritenuto di bloccare tutti i suoi atti da Rup. Poi, conquistata la fiducia della nuova giunta, Manna ha “tirato diritto” con la gara. Motivi che hanno convinto qualche consigliere, che in commissione ha spiegato che “Il dirigente ha dimostrato di saper operare con celerità, in una città abituata alle lentezze burocratiche”. Ma la parola fine è ancora lontana. IL COMMENTO La pace non è solo una bandiera MESSINA. Il vicesindaco Guido Signorino che ammette “ce la possiamo fare, ma garanzie proprio non ne posso dare”, riferendosi alla possibilità di evitare il default del Comune. Renato Accorinti sempre più teso e sensibile alle critiche, fino ad accusare un malore mercoledi 6 mattina. Poco dopo il giro di boa dei cento giorni, allʼamministrazione guidata dal professore pacifista è arrivato tra capo e collo il risultato di anni di condotte dissennate, sottovalutazioni di avvertimenti e pericoli, approssimazioni burocratiche, menefreghismi politici e incapacità a trecentosessanta gradi di amministrare decentemente. Tutti problemi ai quali oggi, senza che ne abbiano nessuna colpa, sono chiamati a far fronte Accorinti ed i suoi. Lʼultimo episodio, la bandiera della pace esposta alla commemorazione dei caduti, il nervoso abbandono del generale dei Carabinieri Ugo Zottin e le polemiche (ma anche i complimenti) che hanno investito Accorinti non hanno fatto altro che esasperare il clima. Per riuscire nella missione impossibile di tentare di salvare Messina servirebbe un poʼ di pace. Invece ci si accapiglia su una bandiera. Della pace. (A.C.) TUTTO OK. Il sindaco di Messina Renato Accorinti MESSINA. Renato Accorinti? Stravincerebbe, cento giorni dopo la sua clamorosa elezione. Anche se “i cerchi più vicini ad Accorinti cominciano ad evidenziare alcune criticità”, “il perimetro fuori dal centro manifesta una grande fiducia e sembra essere consapevole delle difficoltà presenti”. Sono le ultimissime righe delle trentotto pagine di indagine condotta dallʼOsservatorio sulla democrazia partecipata”, un gruppo di studio guidato da Tonino Perna, docente della facoltà di Scienze politiche dellʼUniversità di Messina (vera “fucina” di assessori per la giunta Accorinti, dato che Guido Signorino e Patrizia Panarello insegnano nella stessa facoltà) e coordinato dai ricercatori Milena Meo e Pierluca Marzo. Lo studio sul fenomeno Accorinti era stato annunciato a luglio, subito dopo lʼelezione che ha portato il professore pacifista a vestire la fascia tricolore. A che conclusioni è arrivato? A Nessuna. Perchè lo studio, ci tiene a sottolineare Perna, è in itinere. Che parte da una domanda. “Come è stato possibile che Messina, lʼultima città dʼItalia secondo le classifiche di vivibilità date dalla stampa, sia diventata un laboratorio sulla pagina 11 partecipazione politica al punto da scomodare lʼattenzione nazionale ed internazionale?”, si domandano i ricercatori. E si rispondono tirando in ballo, per prima cosa, lʼimmaginario che Accorinti ha incarnato per Messina. “Accorinti ha incarnato quel connubio imprescindibile tra politica ed immaginario riuscendo, in tal modo, a costruire quella suggestione collettiva che ha fatto da cassa di risonanza al desiderio di cambiamento già presente,allo stato latente, in realtà eterogenee della città”, si legge nel report. A quale immaginario fa riferimento Accorinti? Quello nonviolento di Ghandi e Martin Luther King, ma anche la politica antagonista e anarchica, quello delle tradizioni spiritualistiche orientali ma anche lʼimmaginario evangelico, spiegano i ricercatori. Da Buddha a san Francesco, in pratica, dal Dalai Lama alla Vara. Nel fenomeno Accorinti, però, non cʼè solo Renato: “gli attivisti riescono, da gennaio fino a maggio, a organizzare una serie di tavoli tecnici tematici da cui nasce e prende forma in maniera condivisa lʼintero programma di governo”, spiega la sezione dedicata alla partecipazione. Dal punto di vista prettamente elettorale, i ricercatori riconoscono che “Lʼopinione diffusa era che Accorinti poteva avere un buon risultato solo “al centro”; nei quartieri, “il vero luogo dove si vince davvero la partita”, il voto dʼopinione non poteva incidere su logiche e meccanismi consolidati. Lʼelezione del 26\6\2013 ha dimostrato che non era vero”. E sul campione di popolazione intervistata, “quasi tutti vedono in Accorinti “una persona onesta”, “uno del popolo”, “una persona umile”, “uno pulito”. Quasi tutti interpretano Accorinti come una grande voglia di cambiamento e la sua storia personale, ha polarizzato tutte le risposte. Tutto bene, quindi? No. Lʼazione amministrativa non è stata incisiva e qualcuno la ritiene non allʼaltezza delle aspettative, tanto che, si ammette, “Nessuno parla della giunta, o del movimento Cambiamo Messina dal basso. La figura di Accorinti polarizza lʼintero discorso politico”. Come nota a margine, Fabio Mostaccio e Pierpaolo Zampieri, due dei coordinatori dei gruppi di studio, sono stati, insieme a Tonino Perna, tra i firmatari del “manifesto” di studiosi, artisti e professionisti che hanno supportato la candidatura di Renato Accorinti nella trionfale cavalcata verso palazzo Zanca. (A.C.) Politica 8 NOVEMBRE 2013 centonove TAORMINA. L’ex sindaco autonomista si iscrive al Partito democratico. E scoppia la polemica Passalacqua, il rosso A fare il gran salto anche l’ex assessore Antonella garipoli e Marcello Muscolino. «Matteo Renzi e Graziano Del Rio sono miei amici», spiega il medico. Ma c’è chi protesta DI ENRICO SCANDURRA TAORMINA. A volte ritornano…, ma sotto altre vesti. Dopo mesi di stand-by, Mauro Passalacqua, Antonella Garipoli e Marcello Muscolino tornano alla ribalta e lo fanno con una mossa un poʼ a sorpresa. Lʼex sindaco di Taormina e i suoi fedelissimi ex assessori hanno fatto la loro scelta. Quella di iscriversi al circolo del Partito Democratico della città del Centauro è stata unʼoperazione squisitamente politica. Una scelta che ha fatto e farà discutere per molto tempo, soprattutto allʼinterno di una formazione politica in cui le anime sono davvero poco assortite. Anime che si sono divise anche quando è arrivato il momento di rieleggere il nuovo direttivo e i delegati provinciali. Tutti in linea, invece, al momento della scelta del nuovo segretario del circolo taorminese. Risponde al nome di Christian Coslovi il coordinatore della coalizione di centrosinistra, che ha così visto lʼingresso di nuovi soggetti politici al suo interno. Uno fra tutti, appunto, Passalacqua che, in nome della personale amicizia che lo lega al candidato nazionale alla guida del partito, Matteo Renzi, ha sposato la sua causa assieme agli eterni compagni di viaggio. «Lʼidea di costruire un Partito Democratico aperto che abbia al suo interno delle fazioni, non per forza ancorate al passato, mi ha incuriosito molto – ha dichiarato lʼex primo cittadino - . E poi la mia amicizia con Matteo Renzi e con il ministro Graziano Del Rio, anche lui renziano, mi ha spinto a fare questo importantissimo e vitale passo in avanti. Sono stati loro i veri fautori del mio ingresso nel Pd». Un Pd che, dunque, si prepara a cambiare volto in breve tempo, tra il disappunto delle vecchie guardie, la voglia di cambiamento dei molti iscritti e soprattutto di un delegato provinciale, la cui elezione ha fatto discutere particolarmente. Si tratta di Giuseppe Lo Turco (anche lui in area renziana), 27 anni Antonella Garipoli Mauro Passalacqua e già con un bagaglio politico di rilievo alle spalle. Iscritto prima nellʼMpa e successivamente nel Centro Democratico di Bruno Tabacci, Lo Turco è uno dei più giovani iscritti del circolo. «Mi tuffo in questa nuova avventura che sicuramente mi darà grosse soddisfazioni – ha detto - . Il mio candidato? Sicuramente Matteo Renzi. È giovane capace e sta tentando in tutti i modi di convogliare quanti più soggetti politici possibili per creare un grande partito. Sta a noi crederci fino in fondo». Assieme a lui, come delegati provinciali, sono stati eletti anche Lisa Bachis (anche lei pro Renzi) ed Alberto Ponturo, sostenitore invece di Filippo Civati. Lʼaltro volto nuovo ( ma non troppo) del Pd taorminese risponde al nome di Antonella Garipoli, ex assessore alla Cultura e ai Servizi Sociali della Giunta di Passalacqua. Iscritta già in tempi non sospetti, dopo lʼavventura politica a Palazzo dei Giurati, è entrata già a far parte del direttivo. Una new-entry, dopo anni di assenza tra le fila dei democratici, trascorsi soprattutto tra gli impegni da assessore e una vita distante dalla politica dei partiti. A spingerla in questa nuova avventura, lo stesso ex sindaco e, soprattutto, Marcello Muscolino. Lʼex membro della Giunta della passata amministrazione, giunta al capolinea proprio circa cinque mesi fa, ha raccolto anche lui il monito dellʼattuale sindaco di Firenze verso un partito più che mai aperto. «Sono stato sempre vicino al centrosinistra – ha sostenuto Muscolino - . Renzi rappresenta il nuovo e per questo abbiamo deciso di aderire al suo progetto». Contro i nuovi arrivati, accusati di aver militato in partiti di centrodestra e, quindi, incompatibili con le cariche appena ottenute, ecco lʼattacco di alcuni membri del circolo che hanno manifestato perplessità anche sul loro gruppo Facebook. La riunione per lʼelezione dei nuovi vertici è stata apostrofata come “Bazar-Assemblea” da qualcuno. Altri, invece, hanno esposto i propri malumori per la scelta dei nuovi rappresentanti, disertando la prima riunione. Ma a calmare le acque e a mettere le cose apposto ecco Francesca Gullotta, ex candidata a sindaco alle passate amministrative. «Non potevamo precludere ad alcuni esponenti di entrare nel partito – ha precisato la Gullotta - . Questʼultimo è libero e chiunque può iscriversi, rispettando però le regole dello Statuto». Dello stesso avviso anche Coslovi, che si è già messo a lavoro per costruire un progetto e per supportare lʼattuale amministrazione, considerato che allʼinterno della minoranza consiliare vi sono due membri del nuovo direttivo. Si tratta di Piero Benigni e Graziella Longo. Dunque un circolo che presenta con Passalacqua and company delle novità di rilievo, con nuove e giovani leve e alcuni nostalgici che sognano ancora di cantare “O Bella Ciao”… PATTI E Crisà preferisce Laccoto L’esperto di Mario Aquino lascia il Pdl e segue l’onorevole. Maggioranza in crisi PATTI. Il sindaco Mauro Aquino continua a perdere pezzi. Dopo lʼabbandono del consigliere Achille Fortunato, il quale aveva lasciato la maggioranza perché deluso dallʼattività amministrativa, ora si registra anche un passaggio ad un altro partito di Tanino Crisà, che alle ultime amministrative aveva raccolto un gran numero di preferenze con il Pdl a sostegno di Aquino. Crisà non era stato eletto solo perché la sua lista non aveva ottenuto il seggio necessario, ma lʼimpegno era stato poi “ricompensato” con la nomina di esperto. Questa è solo lʼultimo segnale del calo di gradimento che sembra ave- re indebolito Aquino perché in passato si erano registrate to da essersi pure candidato, nel 2008, alle elezioni progià insoddisfazioni manifestate dal consigliere Nico Giut- vinciali in quota Corona per il “Popolo delle Libertà- Bertari, il quale aveva chiesto un rimpasto in giunta ponendo lusconi Presidente”. Il sindaco Aquino aveva inserito Criquestʼatto come condizione per restare nel gruppo che so- sà, insieme ad altre persone di fiducia, in uno staff di colsteneva il sindaco, mentre di recente si è registrata la pre- laboratori nominandolo esperto in materia sanitaria e presa di posizione del consigliere Alessio Papa che non ave- sidente dellʼopera Pia “Sciacca Baratta”. Ma il tempo pasva nascosto la sua delusione in un comunicato sa e le situazioni cambiano. «Sono libero e inin cui ha richiamato lʼattenzione del primo cittadipendente – dichiara Crisà – Tengo a precidino sostenendo che «Patti soffre di una totale sare che non sono un politico di professione mancanza di progettualità di scala e da ciò emerma faccio il medico, anche se la politica mi afge lʼimpossibilità di delineare quale sarà la città fascina perché vorrei essere utile alla comudel domani e quali saranno gli assetti econominità. Mi sono convinto di questa scelta perché ci che ne derivano». Ora il sindaco viene abnel quadro politico attuale, Renzi mi sembra il bandonato da uno dei suoi esperti, il dottore Crinuovo e mi sono tesserato al Partito Demosà, che ha ufficializzato il suo passaggio nel Pd cratico perché condivido le sue idee». Intanto, nella corrente dell ʻonorevole Pippo Laccoto. Si a Patti proseguono le grandi manovre per il testratta di un fatto inaspettato perché Crisà è semseramento del Pd che scade lunedì prossimo. pre stato un uomo di punta del centrodestra tan- Tanino Crisà (Pamela Arena) pagina 12 Sicilia centonove 8 NOVEMBRE 2013 PROGRAMMI Per una città a misura di bambino L’ingresso dell’Istituto Juvara a Casa Pia MESSINA. Il cortile dell’Istituto di Casa Pia destinato ad uffici giudiziari Scuole, Pala...ingiustizia Il sindaco “toglie”con una delibera lo spazio che poteva servire ai bimbi delle materne per far posto alle “scartoffie” di Palazzo Piacentini. Presto l’incontro col dirigente Rosso DI TIZIANA CARUSO MESSINA. Ha i contorni di una storia infinita la vicenda del secondo PalaGiustizia a Messina. Recentemente lʼAmministrazione comunale ha messo una pietra tombale sul vecchio progetto del “fungo-satellite” che doveva sorgere nel cortile interno di Palazzo Piacentini dando parere negativo alla costruzione di una torre alta oltre 22 metri che avrebbe ospitato gli uffici attualmente in affitto. Eppure, sulla questione, lʼattuale Amministrazione, sta per diventare protagonista di quello che sembra quasi un ritorno al passato. LA RICHIESTA. Al centro della diatriba come qualche anno fa cʼè di nuovo una scuola. Stavolta si tratta dellʼistituto comprensivo “G. Pascoli- F. Crispi”. Alcune classi sono infatti ospitate nella sede “distaccata” di piazza Casa Pia e qualche tempo fa il direttore, Gianfranco Rosso, su sollecitazione di un gruppo di genitori, aveva chiesto allʼAmministrazione comunale di poter utilizzare altri spazi del plesso “Juvara” e, in particolare, richiedeva lʼaffidamento di due locali e di un piccolo cortile (lasciati allʼabbandono da tempo) soprattutto perché, per le aule concesse alla “Crispi”, lʼarea esterna rappresenta lʼunica via di fuga per i piccoli allievi che, tra lʼaltro, non hanno a disposizione alcuno spazio allʼaperto dove svolgere attività motoria. I genitori si sarebbero resi inoltre disponibili a provvedere direttamente alla pulizia e alla manutenzione delle aree richieste. IL “NO”. Fiducioso che PRECEDENTI Quella petizione alla Cannizzaro SE NON IN MANIERA completamente uguale, la storia, talvolta, si ripete. Sono passati decenni da quando l'Amministrazione comunale affidò allo studio Belgioso-Marino il progetto dell'ampliamento del Palazzo di Giustizia. Un progetto che sfociò nella scelta di costruire il PalaGiustizia Satellite in unʼarea che era occupata in parte dal plesso scolastico “Galatti-Cannizzaro”. Ai tempi era stata prevista la demolizione della scuola con lʼobiettivo di realizzare successivamente un nuovo istituto negli spazi rimanenti. Ma la scelta portata avanti da quellʼAmministrazione non piacque per nulla anche ai genitori degli studenti della “Galatti-Cannizzaro” che diedero luogo a unʼaccesa protesta per i disagi che avrebbero subito gli allievi a causa del temporaneo trasferimento). Lʼiter intrapreso fu, di fatto, bloccato quando con la variante al Prg approvata nel 2003 il plesso “Galatti-Cannizzaro” veniva classificato come edificio di particolare pregio con tanto di vincolo della Soprintendenza. Il vecchio progetto, fortemente spinto sin dallʼinizio dallʼOrdine degli Avvocati, fu poi ripreso da una decina di consiglieri comunali qualche anno fa, sostanzialmente senza alcuna possibilità di successo. lʼAmministrazione comunale accogliesse favorevolmente la richiesta, anche per lʼestrema attenzione proclamata a gran voce in primis dal sindaco Renato Accorinti verso il mondo dellʼinfanzia, della scuola e dello sport, il preside si è visto invece rispondere picche perché con una delibera di Giunta, lo scorso 27 settembre, si è provveduto ad assegnare il piano terra (parzialmente) e il piano cantinato dellʼex edificio scolastico di piazza Casa Pia allʼUfficio del Giudice di Pace che ne aveva fatto richiesta il 17 giugno. Quelle aree, secondo la delibera, dovranno infatti accogliere alcuni uffici del tribunale e, in particolare, dovranno essere destinate a ospitare una parte degli archivi. A causa delle condizioni in cui vengono “custoditi” i vari archivi, tra lʼaltro, molteplici sono state le rimostranze di dipendenti, avvocati e rappresentanti sindacali di Palazzo Piacentini. E più passa il tempo, più il Comune, in assenza di una decisione concreta e risolutiva sul secondo PalaGiustizia, deve correre ai ripari. MAMME IN PROTESTA. A rimetterci così potrebbero essere anche i piccoli allievi di una scuola materna. Ma alcune mamme non ci stanno e, dopo la comunicazione del diniego del Comune, si sono rivolte nuovamente ad direttore Rosso che ha chiesto un incontro col sindaco. Incontro che, ad oggi, non si è ancora svolto, anche se lo stesso preside fa sapere: “Sulla questione non possiamo far altro che confidare nelle decisioni del sindaco che, per passato e storia, certamente dovrebbe dare attenzione a quanto esposto”. Intanto i genitori affermano di non volersi affatto arrendere e hanno già manifestato lʼintenzione di portare avanti una petizione se il sindaco non dovesse rivedere la sua posizione. pagina 13 MESSINA. Ha puntato molto in campagna elettorale il sindaco Renato Accorinti, sostenendo la necessità di creare “Una città a misura di bambino”. Certo, la delibera che destina parte dellʼedificio di casa Pia ad uffici giudiziari, cortile compreso, toglie molto ai bimbi della materna (cinque classi) che a quel cortile “puntavano” per svolgere attività motoria e per avere uno spazio allʼaperto. Paradosso: il 16 settembre, pochi giorni prima che Accorinti firmasse la delibera che sottrae questi spazi alla scuola Crispi per ospitare le scartoffie di Palazzo Piacentini, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, lʼamministrazione comunale incontrava educatori, artisti, creativi e tutti coloro disponibili a dare un contributo progettuale per la creazione di “Luoghi per crescere”. L'obiettivo - dicevano gli assessori alla pubblica istruzione, Patrizia Panarello, all'urbanistica, Sergio De Cola, all'ambiente, Daniele Ialacqua, alle politiche di integrazione, Sergio Todesco, e alle politiche sociali, Antonino Mantineo - era coinvolgere i sog- Patrizia Panebianco e Sergio De Cola getti interessati in un Laboratorio Urbano per la realizzazione di spazi pubblici destinati ai bambini, convinti che “i primi anni di vita sono cruciali perché il bambino possa mettere in gioco tutte quelle potenzialità che educazione, istruzione e cultura trasformeranno in abilità cognitivo/emotive e sociali che li renderanno uomini e donne sani, maturi e consapevoli”. Altre frasi “celebri” in quellʼoccasione: “Investire nellʼinfanzia è coltivare la vita”. Il rischio ora è che quelle frasi diventino solo slogan. Così come quelle scritte nel programma elettorale. Che di seguito ricordiamo: G Sostegno alle donne sole e alle lavoratrici attivando gruppi di auto aiuto opportunamente formati, asili-nido e luoghi di gioco, lettura ed animazione per bambini (progetti Nati per Leggere e Nati per la Musica allʼinterno della “Città a misura di bambino”), anche tramite convenzioni con organizzazioni di volontariato, associazioni di famiglie, cooperative sociali giovanili; G Supporto allʼattività motoria di base, in particolare nelle scuole elementari (promuovendo convenzioni o accordi con lʼUniversità, il Coni, le società sportive, ecc.). Sicilia 8 NOVEMBRE 2013 centonove UNIVERSITA’ DI MESSINA. La decisione della Commissione europea Veterinaria bye bye L’Eaeve non approva l’accreditamento del corso di laurea. Storia di una facoltà già nell’occhio del ciclone per i concorsi truccati. Che ancora oggi, “premia” i condannati DI TIZIANA CARUSO MESSINA. Dopo parentopoli e i concorsi truccati, con docenti mai effettivamente allontanati dal proprio ruolo, anzi in alcuni casi addirittura “premiati” con altri incarichi, arriva dallʼEaeve (European Association of Establishments for Veterinary Education) lʼultimo motivo di “imbarazzo” per la facoltà di Veterinaria di Messina ed è dovuto alla recente mancata approvazione dellʼaccreditamento del Dipartimento peloritano da parte dellʼorgano europeo. Con la Facoltà di Veterinaria che risulta lʼunica, tra le circa 20 presenti in Italia, a non possedere questo requisito. Il team della Commissione europea a Messina LʼISPEZIONE A MARZO. La “bocciatura” è stata dellʼUniversità, per poter riconoscere il decretata a seguito delle risultanze di unʼispezione avvenuta dal 4 allʼ8 marzo del possesso di tutti gli standard richiesti. Eʼ, dunque, stata rinviata lʼapprovazione 2013 nei locali del Dipartimento di Scienze temporanea al dicembre 2013 quando un Veterinarie. E lʼapprovazione, con il team ristretto, composto esclusivamente conseguente accreditamento, oltre che da due esperti, certificherà definitivamente fortemente sperati, sono anche stati lʼapprovazione temporanea del “pagati” dallʼAteneo. Per “candidarsi” ad Dipartimento nellʼattesa ottenere la certificazione Eaeve, infatti, dellʼaccreditamento definitivo che avverrà lʼUniversità di Messina sborsa 1.500 euro quando sarà ultimato lʼospedale per grossi lʼanno. Senza considerare i 6mila euro animali”. In questi termini, subito dopo la spesi lo scorso marzo per ospitare i full immersion di quattro giorni del team valutatori giunti nello Stretto. dellʼEaeve, lʼUniversità si premurò di PRIMA “RIMANDATI”. A seguito di quella divulgare il risultato dellʼispezione. visita “La Commissione Europea per POI “BOCCIATI”. Dicembre non è ancora lʼaccreditamento della Veterinaria non ha giunto, ma entro lʼanno non ci sarà alcuna potuto dare la sua approvazione per una nuova visita dei commissari per carenza già nota, lʼassenza dellʼOspedale lʼapprovazione temporanea, nè alcun per grandi animali, ed ha stabilito di accreditamento definitivo, perché lo scorso ritornare a Messina, dietro richiesta Antonio Germanà 30 ottobre gli esperti dellʼEaeve hanno “stroncato” nuovamente il plurinaugurato (per ben tre volte, lʼultima lo scorso maggio) Ospedale veterinario. Adducendo quattro motivazioni alla decisione: il numero insufficiente di necroscopie sia in animali grandi che in animali da compagnia risultanti dalla poca esperienza pratica; mancanza di unʼunità di isolamento, in particolare, per animali grandi; mancanza di una clinica mobile; pochi casi registrati nellʼospedale per piccoli animali. LE CONSEGUENZE. Gli attuali vertici di Veterinaria sostengono che da quellʼispezione molti sono stati i passi in avanti fatti dallʼOspedale veterinario e che la “bocciatura” da parte dellʼEaeve non comporti alcuna conseguenza per i corsi di laurea, anche se fino a qualche tempo fa non avere la certificazione Eaeve L’INTERCETTAZIONE «Ci vogliono patti tra galantuomini» "Estratto di un'intercettazione telefonica del professor Salvatore Giannetto inserita dal gip Massimiliano Micali nella sentenza di primo grado depositata nel Luglio 2009" “Io ormai su questa roba ciò messo passione ma non…, la passione ce… io glielʼho messa, non per il figlio di Macrì, perché me ne sto fottendo del figlio di Macrì che è asino, lʼhanno bocciato, hanno fatto bene. Io la passione gliela metto perché quando si è fra galantuomini e prendo un patto e ti dico io vo …lo voglio portare ad associato e poi ti libero un posto e… e da galantuomini e tu non puoi… non si può giocare così… non si può giocare così! Me io me ne sto fottendo pure dei telefoni controllati. Io so che ci vogliono patti tra galantuomini!”. LA LETTERA Oggi come allora I PROCESSI CHE SI consumano nelle aule di Giustizia lasciano tracce indelebili che molto ci dicono circa la natura delle umane vicende sulle quali si dibatte e circa la statura dei personaggi che ne sono coinvolti. Del professor Salvatore Giannetto, ad esempio, insieme alla condanna in primo grado a due anni per abuso d'ufficio, resta agli atti la stupefacente trascrizione di un colloquio telefonico nel corso del quale costui in prima persona rivendicava una “passione” per i “patti tra galantuomini” che deve essere sfuggita ai colleghi che di recente hanno eletto il professore Giannetto coordinatore del Dottorato in Scienze Veterinarie. Una “passione” che non ha impedito al Magnifico Rettore professor Pietro Navarra di chiamare il professor Giannetto a far parte della Commissione che si occupa della Federazione tra l'Università di Messina e l'Università Mediterranea. La domanda che sorge spontanea è come possano ( in un Ateneo che ha pagato e continua a pagare un pesante tributo in termini di immagine ai fatti di cronaca che periodicamente le forze dellʼordine e la Magistratura portano alla luce) essere conferiti incarichi di rappresentanza a chi, incurante della possibilità di essere intercettato, si produceva nella appassionata apologia di un certo tipo di “patto tra galantuomini”. Una pratica non del tutto bandita dalla necessaria presa di coscienza da parte nostra Università, almeno a giudicare da della comunità accademica, bensì un quanto una recente operazione della processo di vera e propria rimozione Guardia di Finanza, non a caso collettiva. Una rimozione che nulla ha a denominata "pacta servanda sunt”, ha che vedere con il rispettabile e sano portato alla luce. Qualora le ipotesi di garantismo, poiché nella attesa che in reato ravvisate dagli inquirenti trovassero altra sede venga stabilito un quarto grado conferma in sede processuale, dovremmo giudizio, è bene ricordare che la Corte amaramente riconoscere che lʼesperienza Suprema di Cassazione si è già espressa non ci ha insegnato nulla. in maniera estremamente Se le ipotesi Sulle incresciose vicende che severa. A fronte di tutto ciò di reato ravvisate si sono consumate ai margini oggi, mentre si preannunciano del concorso del 2006, trovassero conferma, provvedimenti da parte della ampiamente documentate dovremmo amaramente Commissione Disciplinare nei dalla cronaca e oggetto di confronti dei concorrenti in riconoscere numerose sentenze, al vigore aventi condanna che l’esperienza non ci reato giustizialista delle reazioni a passata in giudicato, si ha insegnato nulla caldo non fece seguito la conferisce una nomina a colui pagina 14 “ ” centonove Sicilia 8 NOVEMBRE 2013 significava perdere finanziamenti dal Miur. E non soltanto perchè la scadenza del 2013 è stata inoltre definita "fondamentale" perchè lo stesso Miur potrebbe non autorizzare immatricolazioni alle Facoltà non avranno chiesto una visita Eaeve, anche con approvazione condizionata. Qualche tempo fa un comunicato diramato dalla stessa Università di Messina, sempre a proposito del sopralluogo dellʼorgano europeo, recitava testualmente “scopo della visita della Commissione è quello di verificare lo stato dei lavori per la realizzazione dellʼOspedale Didattico Veterinario, la cui assenza, unitamente ad altre carenze, quali la Clinica Mobile o il Pronto Soccorso, renderebbe impossibile lʼapprovazione dei corsi di Medicina Veterinaria da parte dellʼEaeve, con la conseguente disattivazione”. SECONDO APPELLO. Eppure nonostante i “molti passi in avanti”, se andrà bene, la prossima visita dellʼEaeve verrà richiesta fra un paio dʼanni. In sinergia, il direttore del Dipartimento, Antonio Panebianco, e il prorettore allʼInternazionalizzazione, Ninì Germanà, escludono la possibilità che, nel frattempo, il corso di laurea possa essere disattivato e affermano di avere a disposizione altri 5 anni per chiedere un nuovo sopralluogo senza alcuna conseguenza per lʼAteneo se non un minore potere decisionale nei “tavoli che contano”. Intanto, sempre secondo Germanà e Panebianco, lʼapprovazione definitiva dellʼEaeve potrà giungere quando sarà assegnata la gara dʼappalto per la realizzazione dellʼemiciclo, il cui progetto definitivo è stato approvato recentemente. Importo totale dellʼoperazione 1,8 milioni di euro. QUANTO MI COSTI? Lʼultima goccia su un vaso traboccante di denaro, forse. Per il plurinaugurato Ospedale veterinario sono stati già spesi, infatti, un mare di soldi. Tanto che il direttore Panebianco, afferma “candidamente” di non conoscerne lʼammontare totale. Spulciando si trovano solo negli ultimi anni oltre un milione di euro spesi per lʼospedale per piccoli animali, la Tac e la creazione di una Azienda Zootecnica. Quattro contratti da circa sessantamila euro per il personale esterno impiegato nei turni ospedalieri. E proprio lʼ Ospedale Veterinario, recentemente, è stato al centro di un colloquio tra il Rettore Pietro Navarra e il presidente della Regione, Rosario Crocetta a cui è stata chiesta “collaborazione” per proiettare lʼOspedale Veterinario al centro di un modello di gestione di riferimento per tutta lʼarea del Mediterraneo. Senza nemmeno lʼaccreditamento europeo. il quale, condannato in primo grado per i medesimi reati, fece registrare una sconcertante apologia del patto tra galantuomini. Il solo sospetto che, fatti salvi i differenti protagonisti, le diverse poste in gioco e lʼesito concorsuale, la storia del 2006 possa essersi ripetuta nel 2012, costituisce la rappresentazione plastica della disfatta dell'etica nel nostro Ateneo. Una disfatta le cui responsabilità, in misura proporzionale al ruolo che ciascuno di noi esercita, non possono che ricadere per intero sulla comunità accademica. Antonella Arena, professore associato Dipartimento di Ingegneria elettronica Da sinistra, Marianna Gensabella, direttrice del dipartimento, Massimo Cacciari, docente emerito di Filosofia presso lʼUniversità San Raffaele di Milano e la professoressa Caterina Resta, ordinario di Filosofia teoretica L’INTERVISTA. A tu per tu con Cacciari, a Messina per presentare il libro-omaggio alla prof. Resta «La raccomandazione? Non è lo scandalo» DI MARINA PAGLIARO talmente di scarso programmato da parte sempre di grande attualità in Sicilia. della politica che, sommersa di Ancora brucia la tragedia di Lampedusa. provvedimenti, leggi, riforme, contro LʼEuropa può davvero sottovalutare il MESSINA. «Ormai investiamo su ricerca, riforme... ogni anno cambiano le regole Mediterraneo e con esso la Sicilia? scuola, innovazione un terzo rispetto ai tramite cui tu svolgi quella funzione «Lʼunità europea è nata dimenticando il Cinesi, la metà degli Indiani. Ma vogliamo fondamentale che è il reclutamento di Mediterraneo e questo è un vizio capitale scherzare? Questi sono gli scandali. O lo nuovo personale, tagli su tagli, sempre dʼorigine. Si pensi a certe grandi forze scandalo è che io ho un allievo che ritengo lineari, questi sono i veri problemi, non che politiche europee avevano come slogan bravo e cerco di farlo vincere a un esame? un docente, magari sbagliando, prenda il “Non finiremo mica nel Mediterraneo”. Il Ti sembra che sia questo lo scandalo? Non telefono e raccomandi tizio o caio. Lo Mediterraneo è stato vissuto dalle forze è normale». Sbotta Massimo Cacciari, scandalo è che la scuola italiana da politiche maggioritarie del continente, le più comʼè nel suo stile. Senza ventʼanni è trattata come la forti, come un vallo di Adriano ben prima La scuola italiana cenerentola sul piano dei mezze misure, accetta di parlare dellʼimmigrazione, ben prima di tutto da vent’anni anche su Messina e le sue finanziamenti, contro tutto quello questo. Dallʼaltra parte cʼera il petrolio e ombre, a margine dellʼincontro che fanno i paesi in via di basta. Cʼera la Libia con il petrolio e stop. A è trattata come che si è svolto allʼUniversità per sviluppo». quello erano interessati e basta. LʼEuropa è la cenerentola la presentazione del volume E i professori, qual è il loro analfabeta sulle questioni mediterranee. Ed sul piano dei “Lʼevento dellʼospitalità tra etica, ruolo in questo contesto. è un peccato capitale perché è chiaro che finanziamenti, politica e geofilosofia. Per «È chiaro che se cʼè una persona per i paesi latini, soprattutto la loro contro tutto quello che ritengo che meriti cerco di Caterina Resta” che, come recita possibilità di competere, sta in un grande che fanno i paesi promuoverlo. Quando mai è il titolo stesso, rappresenta un potenziamento delle relazioni culturali in via di sviluppo omaggio alla professoressa successo qualcosa di diverso? economiche commerciali con i paesi della Caterina Resta, ordinario di Solo che qui hai regole tali, sponda mediterranea. Questa è la nostra Filosofia teoretica, da parte dei meccanismi concorsuali tali, che chance. Probabilmente si sarebbe dovuto suoi studenti, nonché dottori, Amato, Fulco, incentivano cattive pratiche perché sono fare nella costruzione dellʼunità economica Geraci, Gorgone, Saffioti, Surace. Cacciari, tanto ingarbugliati, talmente frutto di caste e politica europea un sottoinsieme specifico filosofo, accademico nonchè politico (è burocratiche ministeriali decrepite che a di unità di popoli latini che vivono sul stato ex sindaco di Venezia) è ormai di casa volte sei quasi costretto per procedere, per Mediterraneo che hanno come interesse a Messina. «Ci sono venuto almeno 20 arrangiarti anche, a fare cose non proprio vitale il potenziamento della dimensione volte». corrette. È un paese ingessato, che dentro il mediterranea dellʼEuropa. Cosa che non è Ha un certo legame con la città. gesso stacca il panno». negli interessi strategici di Germania e della «Beh, insomma, la conosco». Parliamo dellʼomaggio alla Mitteleuropa». Le piace? professoressa Resta. Una vocazione Allora forse dovremmo rinunciare a «Eh mi piace si! Non le case, ma il per lʼinsegnamento. unʼidea di Europa. paesaggio». «Il maestro è colui che percorre una propria «Ma no! Bisogna creare una Europa più Lei sa che da 5 mesi è iniziata la via aprendo agli studenti nuovi percorsi di articolata e non sul modello del macrostato. “Rivoluzione Accorinti”. Lei da ex pensiero che non ha in prima Si è sbagliato tutto; bisogna Il maestro è colui creare una Europa dei popoli e sindaco, cosʼè una vera rivoluzione? persona intrapreso e che non che percorre una delle nazioni curando queste Quali azioni possono veramente sono i suoi, come il volume cambiare una città? stesso testimonia. Ed è in propria via aprendo peculiarità. Si è fatta invece «Dovrei conoscere meglio la situazione di particolar modo compito del agli studenti nuovi lʼunità economica, lʼunità Messina per capire quali sono le docente di filosofia porre percorsi di pensiero commerciale. Ci si è cioè mossi emergenze, i problemi più drammatici. Non domande la cui risposta non sarà con la logica dello Stato, una che non ha in sono in grado di dire cosa debba fare il che una apertura agli allievi di logica statalistica e quindi di prima persona sindaco. ulteriori orizzonti di unificazione omologante. Quindi intrapreso e che non quel potenziamento delle Non ci sono modelli da proporre». speculazione». sono i suoi Torniamo allʼUniversità. Non solo a Cosʼè la filosofia. burocrazie, dei ministeri, di tutti i Messina, è attraversata da scandali «Eʼ amore per il sapere, ma è mali dello stato nazionale. Si forse dettati da un interesse privato che necessario che diventi anche sono trasferiti a livello usurpa lʼinteresse pubblico... sapere dellʼamore, cioè sapere della comunitario tutte le sciagure dello stato «Non so cosa a Messina sia successo. Di profonda relazione dellʼuomo con lʼaltro centralistico nazionale. Questa è la certo cʼè che la scuola italiana, di ogni uomo». situazione per cui ora rimontare la ordine e grado, da anni è in una situazione Il libro affronta il tema dellʼaccoglienza, situazione, correggerla... boh... non lo so». “ ” “ ” pagina 15 Sicilia 8 NOVEMBRE 2013 INIZIATIVE. Nasce a Messina l’Accademia che valorizza la “civiltà peloritana” I cavalieri della ghiotta Stocco e spada come metafora della “squisita” essenza della città in tutte le sue forme. Così le prime iniziative: dai tornei di letteratura al lancio dell’Accia MESSINA. Un gruppo di appassionati cultori di storia e tradizione popolare, capitanati dal politico-intellettuale con la passione per le vignette, Corrado La Rosa, ha dato vita allʼAssociazione di cultura e identità civica “Accademia della Ghiotta Cavalieri di Stocco e Spada” che ha sede in Messina, Corso Cavour 123. LʼAccademia si propone di valorizzare la Civiltà peloritana in ogni sua forma ed espressione, anche gastronomica, nellʼobiettivo di riscoprire lʼessenza “squisita” dellʼantica messinesità e con essa il senso smarrito di comunità. La scelta della Ghiotta, in senso proprio e metaforico, nasce dalla convinzione che la cultura del gusto e della buona cucina non sia di rango inferiore, ma educhi ad una esistenza più vera ed autentica. I “Cavalieri di Stocco e Spada”, nel suggestivo richiamo allʼutopico sogno donchisciottesco, lanciano il guanto di sfida allo scirocco ed allʼindolente filosofia di vita che condiziona e mortifica, la natura gentile della nostra città. ATTIVITA. LʼAccademia della ghiotta che vanta tra i suoi fondatori anche il professore Franco Puglisi, il commercialista Domenico Santamaura, lʼex provveditore agli Studi di Messina, Gustavo Ricevuto, lo sportivo Pino De Lorenzo e lʼesperto di gastronomia Pietro Bonanno, è dellʼ“Accia di sfida” deve avvenire davanti a testimoni; il Cavaliere che non la raccoglie sarà accusato di fellonia. I duelli possono essere al primo assaggio o allʼultimo sugo e si svolgono, in presenza dei padrini assaggiatori, allʼAve Maria (allʼ eʼmmaria) nel…cucinino della sede, intitolato a “don Pitruzzu allʼOpira”. organizzata come un ordine cavalleresco. Il suo motto è “Sine macula, Ghiotta”. Il titolo di Cavaliere di Stocco e Spada viene conferito nel corso della “Cerimonia della Chiappira” e può essere utilizzato solo in occasioni private é perpetuo e non è cedibile ; passa di in linea di diritto al figlio o alla figlia primogeniti. Sono contemplati: tornei di letteratura, poesia, pittura, musica, fotografia ed arte varia; sfide in singolar tenzone di Ghiotta; lancio pagina 16 centonove OBIETTIVI ➢ Difendere la purezza del dialetto messinese studiardone le peculiarità fonetiche. e linguistiche. ➢ Catalogare le espressioni idiomatiche, i detti , i motti, i proverbi e i modi di dire. ➢ Richiedere il marchio di qualità per la “Ghiotta” come piatto di forte identità civica. ➢ Recuperare la tradizione orale della piscistuccata nei suoi aspetti privati, sociali e rituali. ➢ Raccogliere in un testo unico le ricette tradizionali di Ghiotta delle famiglie messinesi, con piccoli segreti, varianti ed innovazioni. ELOGIO. Egoismo e diffidenza creano la solitudine che è il male oscuro del nostro tempo; per combatterla i Cavalieri di Stocco e Spada propongono occasioni di incontro e di socialità conviviale con lo slogan: Ghiotta, il “gusto”…della compagnia. La Ghiotta è democratica, interclassista, intergenerazionale, ecosostenibile ed a centonove Sicilia 8 NOVEMBRE 2013 CATANIA Se l’artigianato sposa il gusto L’Academy voluta dall’Associazione Spighe d’oro e Ristoworld Corrado La Rosa chilometri zero; riconcilia lʼio con il se e ricompone il dissidio fra corpo e spirito; riunifica cultura e natura, fa convivere Boccaccio e Dolce stil novo. Per la sua composizione la Ghiotta è una metafora del mondo nuovo; basti pensare a come ingredienti così diversi per origine e caratteristiche sappiano fondersi in un unicum sublime ed allearsi in una armonia di gusti e profumi , che non mortifica i singoli in una abusiva gerarchia di valori, ma ne esalta il ruolo sinfonico. Il pesce stocco è verdiano: leale, “masculu” sfrontato, in più è “stomacale” e … “rinforza la carina”; il pesce stocco stuzzica i ferormoni e… ci parla di passione. Il pesce spada è pucciniano : si scioglie in bocca con i profumi azzurri e spumeggianti del nostro mare… ci racconta di noi, del nostro sogno, della nostra leggenda ; il pescespada è tenero e … ci parla dʼamore La Ghiotta, di stocco o di spada, riappacifica lʼessenza con lʼesistenza, la poesia con la prosa, la scienza con lʼarte . Eʼ antidepressiva , fa aumentare le endorfine , riunisce le famiglie e le comunità, rinforza la voglia di vivere ed è lʼunico piatto al mondo che sappia trasformare un giorno qualunque in un giorno di festa. Per tutto questo, ma anche per il messaggio di pace fra gli uomini che trasmette, la Ghiotta è universale e merita il riconoscimento di patrimonio dellʼumanità da parte dellʼUnesco. CATANIA. Quando si parla di Artigianato si pensa all'abilità del singolo individuo, che, grazie alle sue doti, riesce a creare un prodotto, un oggetto. Da affiancare alla dote, per raggiungere degli obiettivi vi è però la creatività, la manualità, ma soprattutto la volontà. La creatività è presente in ogni persona: attraverso lʼallenamento e la tecnica può essere sviluppata e finalizzata, fino a diventare una risorsa fondamentale a cui attingere nelle diverse occasioni della vita personale e professionale. Stimolare il proprio potenziale creativo è un passo indispensabile per far nascere nuove idee e per esprimere la propria creatività al meglio. Nella categoria artigianato poi, chi ha volontà troverà sicuramente la possibilità d'imparare un'arte. Eʼ proprio per questo motivo che nasce a Catania “Academy Arte & Gusto”, dalla collaborazione tra Associazione Spighe DʼOro e Ristoworld Italy, nei locali concessi dal Consorzio Agrario al Polo Regionale dellʼAgricoltura e dellʼArtigianato di via Zia Lisa n.153 Catania, di cui le associazioni sono partners. LʼAcademy ha come scopo quello di diffondere e promuovere la cultura artistica ed artigianale e non solo, come mezzo di formazione e di comunicazione sociale, di valorizzare e promuovere lʼarte in generale e lʼartigianato in particolare, non tralasciando delle attività che riguardano il mondo della ristorazione, come mezzo per il mantenimento e la prosecuzione di tradizioni e valori che fanno parte del patrimonio culturale della comunità. Lʼidea è quella della ricerca, lo studio e lʼinsegnamento di quelle attività prevalentemente “Artigianali”, arti considerate ingiustamente, a nostro parere, minori; vi è infatti, una ricchissima offerta di corsi, artigianali e culinari, i cui destinatari possono essere soggetti interessati ad acquisire competenze professionali per entrare nel mondo del lavoro, oppure semplicemente, delle persone che desiderano imparare qualcosa di nuovo, desiderano mettere alla prova le loro doti e le loro passioni. La varietà dei corsi è appunto rivolta a tutti, bambini, giovani e adulti: Cucito Creativo, Swarovski, Miniature in Fimo, Craft, Uncinetto, Maglia, Disegno, Pittura, Decoupage per quanto riguarda lʼ Artigianato, mentre per la ristorazione corsi di Caffetteria, Barman, Cioccolato, Cake design, Degustazione, Cucina Varia, Cucina a domicilio, Degustazione Birra, Intaglio vegetale ed Event planner. I corsi sono cominciati i primi di novembre e saranno seguiti da docenti qualificati che appartengono all'Associazione Spighe DʼOro e a Ristoworld Italy. pagina 17 Sicilia 8 NOVEMBRE 2013 L’INAUGURAZIONE DEL CENTRO SOCIALE ALLA PRESENZA DEL VESCOVO DI MESSINA, CALOGERO LA PIANA IL CASO. La Caritas apre un centro per accogliere gli “ultimi”. Il sindaco non gradisce Roccalumera teme i clochard Gaetano Argiroffi teme l’invasione di “senza tetto” per le vie del paese danneggiando il settore turistico. La replica del direttore, padre Francesco Patì: «Non porto odio, ma a casa mia accolgo chi voglio» DI GIUSEPPE PISTONE ROCCALUMERA. La Caritas diocesana apre un centro di accoglienza allʼinterno dellʼex orfanotrofio e il sindaco dice “no” ai clochard e ai senza tetto. Per l'amministrazione, infatti, la struttura non avrebbe i requisiti poiché si trova al centro del paese. «L'offerta è lodevole – spiega il sindaco Gaetano Argiroffi - se si tratta di accogliere anziani malati e soli, sono pronto a mettere a disposizione la mia professione di medico, ma il paese è a vocazione turistica e non può diventare un punto di riferimento per i senza tetto». La nuova casa di accoglienza è sorta allʼinterno di un edificio concesso dalle suore cappuccine allʼassociazione di volontariato diocesana “Santa Maria della Strada” di Messina. A pochi giorni dallʼinaugurazione della struttura dedicata a “Padre Francesco Maria di Francia”, scoppiano già le prime controversie tra il comune e la Chiesa che ha concesso i locali nellʼex orfanotrofio. In paese si è scatenata una sorta di psicosi tra i cittadini - quasi certamente ingiustificata - che temono lʼarrivo di profughi, barboni e senza fissa dimora. Qualcuno pensa di costituire un comitato di protesta. In realtà la struttura ufficialmente dovrebbe accogliere adulti e anziani in difficoltà ma in realtà darebbe aiuto e sostegno a chi è malato, solo e povero. Praticamente porte aperte a tutti. Senza alcuna distinzione. «Non vogliamo essere un centro di assistenza sterile, ma di promozione della persona – spiega Padre Francesco Patì, sacerdote e direttore delle case di accoglienza diocesane – chiunque essa sia, immigrata, povera, malata e senza fissa dimora. Perché sono tutti uguali. Sono persone, solo un poco meno fortunate di noi. Unʼassociazione di volontariato per statuto ha la libertà di gestire i propri beni nel rispetto della propria cittadinanza, ma soprattutto della povera gente. Non voglio portare odio e guerra a Roccalumera, ma una cosa è certa – chiarisce il religioso - a casa mia posso accogliere chiunque, lʼimportante che non crei problemi alla collettività». Il sindaco Gaetano Argiroffi, dopo il pressing serrato ricevuto dai residenti, si dice altresì contrario ad ospitare clochard e profughi di diverse nazionalità. «Roccalumera è una Gaetano Argiroffi centonove cittadina turistica e non può diventare un grande centro di accoglienza per tutti i senza tetto della provincia o meglio ancora della Sicilia. Sono molto critico sulla loro presenza in paese». Con questa motivazione il sindaco Argiroffi avrebbe invitato la madre superiora a destinare lʼistituto solo agli anziani e agli indigenti. nello stesso tempo ha assicurato di essere pronto «a mettere a disposizione la mia professione di medico per questi ammalati» e che sottolinea di «non volere interferire su quella che è di fatto la “missione umanitaria” della Caritas». Ad inaugurare la nuova casa di accoglienza è stato lʼarcivescovo di Messina Mons. Calogero La Piana il quale ha presieduto la celebrazione eucaristica nel santuario di SantʼAntonio, alla presenza tra gli altri anche di padre Gaetano Tripodo, direttore della Caritas, al termine della quale ha infine benedetto i locali della nuova casa posti al primo piano dellʼex orfanotrofio. La struttura dispone di 5 stanze per un totale di 12 posti letto, salotto, bagni ed una grande cucina. Al secondo piano invece già dal 2011 venne inaugurata una comunità alloggio (con 10 posti letto) per minori che hanno avuto problemi con la giustizia, il cui recupero è affidato a degli educatori professionali. Lo stabile, posto alle spalle della chiesa, è stato concesso in comodato dʼuso dalle suore cappuccine allʼassociazione di volontariato diocesana “Santa Maria della Strada”. Lʼedificio è stato ristrutturato e arredato per una parte con i fondi della Caritas diocesana di Messina (oltre 90 mila euro) e per unʼaltra con le donazioni private. «La finalità della casa è quella di accogliere e sostenere con amore tutte le persone bisognose, dai malati agli anziani, agli stranieri, agli ultimi – dichiara il vescovo Calogero La Piana – una struttura che nel suo complesso completa e arricchisce la sfera dei servizi che la Caritas diocesana di Messina». “Questa è la nona casa che inauguriamo in provincia di Messina, fedele al carisma del suo padre fondatore, Francesco Maria di Francia – chiarisce Padre Patì – che accoglieva chi era malato, povero e solo. Non cʼè alcuna retta da pagare, ma solo una condivisione da fare – spiega il religioso - cʼè chi stira, chi lava, chi cucina, chi pulisce. Ognuno contribuisce con attività a portare avanti la casa e chi può invece mette a disposizione parte della propria pensione a disposizione dei bisogni degli ospiti». Poi assicura: «Non porteremo nè delinquenti né clandestini, ma solo cittadini che hanno bisogno. Accoglierli è un nostro dovere civile, come quello della stessa comunità in cui opera la struttura». ZOOM “E Berta filava”...senza euro civico 92 della stessa via Umberto. A sostegno dellʼiniziativa don Domenico Manuli, sacerdote di Mandanici e Rocchenere il quale si è fatto carico di un contributo di 200 euro mensili per lʼaffitto del locale. Ma non bastano. «Sono un piccolo parroco e non mi interesso per niente di politica – esordisce - scendo in campo solo per una giusta causa in difesa dei più poveri e degli emarginati. Lo smista usato è diventato punto di riferimento della Riviera Jonica in cui ognuno può trovare un indumento, un pezzo di arredamento e anche un sorriso, una parola ed un gesto di conforto”. Adesso bisogna trovare 500 euro al mese per pagare lʼaffitto. “Sono certa che ce la faremo – spiega Teresa – lo faremo con lʼofferta che ci lasceranno i nostri assistiti”. La saracinesca rimarrà alzata solo di nelle ore diurne perché al momento lʼassociazione che gestisce il servizio, non ha i solDon Domenico Manuli di per lʼallaccio della corrente elettrica. (G. P.) A rischio chiusura l’attività dell’associazione benefica ROCCALUMERA. A rischio lʼattivitò dellʼassociazione “E Berta filava” che gestisce lo smista usato. Il comune lʼha sfrattata dal piano terra del palazzo municipale perché, secondo i dirigenti dellʼAsp, i locali erano non agibili. Ma indiscrezioni rivelano che i motivi sarebbero di natura politica. I locali del piano scantinato vennero concessi dallʼex sindaco Gianni Miasi a titolo gratuito. E dopo mesi di battaglie a colpi di carta bollata tra il presidente Teresa Brancato ed il neo sindaco Gaetano Argiroffi, alla fine lʼassociazione ha dovuto lasciare i locali, riaprendo alla periferia sud del paese al pagina 18 Economia 8 NOVEMBRE 2013 SVILUPPO. Authority e Comune lanciano la Zona economica speciale. Ma... Zes...in ritardo DI ALESSIO CASPANELLO Gioia Tauro - continua la delibera potrebbe garantire vantaggi economici, ma permetterebbe il consolidamento delle attività di transhipment che rimangono il motore primario di tutto lo sviluppo dellʼarea”. Cosa prevede la delibera? Intanto la creazione di un soggetto giuridico di capitale misto pubblico privato che dovrà amministrare la Zes con un impegno di spesa di 160 milioni di euro, quindi la richiesta al Governo di particolari agevolazioni per gli investitori: regime fiscale facilitato per le piccole e medie imprese, esenzione dalle imposte sui redditi (Ires) per i primi otto periodi di imposta, esenzione dall'imposta regionale sulle attività produttive (Irap) per i primi ZONA FALCATA Dalla riqualificazione alla centrale bio-masse I porti cittadini in rete con quello di Gioia Tauro per il rilancio delle attività e fiscalità agevolata per le imprese. Ma la regione Calabria ci ha già pensato. Senza Messina MESSINA. Lʼultima spiaggia si chiama Zes, uno di quegli acronimi di cui la pubblica amministrazione si pasce e sforna a getto continuo, ma che per Messina può rappresentare lʼunica via di uscita da un tunnel economico alla fine del quale non si intravede più alcuna luce. E la “Zona economica speciale” è la risposta che, congiuntamente, stanno studiando il Comune e lʼAutorità portuale. Di cosa si tratta? Di una rete legata alla portualità. Ma non solo. SAREMO SPECIALI... La proposta lʼha lanciata Antonino De Simone, il presidente dellʼAutorità portuale: facciamo “sistema” tra i porti di Messina e Milazzo, che ricadono sotto la giurisdizione dellʼAuthority messinese, e quello di Gioia Tauro, uno dei maggiori porti in Europa per movimentazione merci che da qualche tempo, però, ha sentito più di altri scali il morso della crisi. Il primo incontro propedeutico sarebbe dovuto avvenire in settimana tra De Simone, il sindaco di Messina Renato Accorinti ed i colleghi di Villa san Giovanni e Reggio Calabria, per gettare le basi della proposta che, di fatto, sancirebbe la fine dellʼanacronistico e mai attuato punto franco nella zona falcata, istituito con legge del 1951, mai realizzato o oggi sostanzialmente inutile. Il problema? Che Messina è arrivata tardi. Perchè il consiglio regionale calabrese ha già deciso che Gioia tauro diventerà una Zes. Senza Messina. ...ANCHE SENZA DI VOI. Alla fine di maggio, una delibera di giunta ha deciso che “La Zes appare la ricetta ideale per rilanciare gli investimenti esteri in Italia catalizzando l'interesse di grandi gruppi internazionali che oggi non sono in Italia creando dunque occupazione e sviluppo economico. La costituzione di una Zes a centonove cinque anni e dellʼesenzione dall'Imu e dalla Tarsu per altrettanti anni, la riduzione dellʼIrap al 50% e lʼannullamento del carico Iva sulle merci trattate, taglio del 50% sul pagamento dei contributi sulle retribuzioni. In cambio, la Regione obbligherà le imprese a mantenere la loro attività per almeno un quinquennio, con la previsione del 90% di impieghi di personale locale. Le Zes hanno ottenuto un certo successo in Cina e India, e in Europa sono state replicate in Russia, Polonia e Kazakistan. Quello di Gioia tauto (e Messina, forse, al seguito) è il primo esperimento in Italia. Sempre che Governo e comunità europea diano il via libera. MESSINA. Sui tavoli dei dirigenti dell’autorità portuale di Messina è arrivata ora una proposta della società russa Yuro Rusi di Wladimir V. Dimitriev: sondano la possibilità di fare una centrale di bio-masse nell’area della Zona Falcata. Ma perchè la zona falcata? Un aperto controsenso con la proposta di riqualificazione urbana e turistica avanzata da anni, che prevede la firma di un protocollo di intesa con la Regione per ripulire e disinquinare una delle aree paesaggisticamente più belle della città per anni lasciata ai veleni delle aziende petrolifere e agli oli inquinanti delle aziende portuali. Ma ora il presidente dell’Autorità Portuale, De Simone, lancia l’idea della Zes, una zona ad economia speciale, che se approvata dalla Presidenza del Consiglio darebbe la possibilità di defiscalizzare la presenza di alcune aziende, permettendo anche l’esenzione dell’Iva. Era questa la funzione del Punto Franco, previsto da una legge del 51, ancora legge dello Stato; ma sprovvisto del regolamento attuativo che ha invece fatto la fortuna di altre aree del Paese come Trieste. Il progetto prevede la creazione di un’unica area integrata dello Stretto, da Milazzo a Gioia Tauro, un modo per rivitalizzare le attività di import-export che portano molti operatori in viaggio dal canale di Suez ad aggirare la Sicilia, per indirizzarsi verso portii lontani come Rotterdam, Anversa o Amburgo: su 100 navi che attraversano il Mediterraneo, 80 stimano gli operatori del settore puntano direttamente al Nord Europa, le altre vanno verso l’Egitto o la più accogliente Turchia destinata sempre più ad essere cerniera tra Oriente e Occidente. Un gap infrastrutturale quello dei Porti che aggravato dalla mancata realizzazione del Ponte sullo Stretto, rende sempre meno appetibile le costruzione delle infrastrutture di trasporto previste nel famoso corridoio Berlino Palermo. In pratica Sicilia, secondo queste prospettive, nonostante i favori della Posizione geografica rischia di essere l’Isola dal punto commerciale “più isolata” di tutto il Mediterraneo. In barba alle norme europee che puntano sulle autostrade del mare. IN COMPENSO... Autorità portuale, quanto ci costi L’analisi della Corte dei Conti sugli stipendifici. La Spezia guida la classifica. Messina non sfigura Antonio De Simone MESSINA. Lʼautorità portuale di Trapani non cʼè più dal 2008, ma dai rilievi della Corte dei Conti costava 420mila euro lʼanno il compenso del presidente e 370 mila lʼintero personale. Ma i dati aggiornati dai giudici contabili di Roma fotografano una realtà, quelle delle autorità portuali, dove gli stipendifici sono ancora a livelli altissimi e i profili professionali lasciano spesso molto a desiderare: in molti porti, come a Napoli con il senatore Villari fioccano i ricorsi sui titoli e le competenze: può un medico chirurgo occuparsi di porti. In Italia, spesso, sì. Perché si considerano le Autorithy Posti di sottogoverno. Secondo la legge nazionale i compensi dei presidenti delle autorità portuali dovrebbero attestarsi su 250mila euro lʼanno. Ma la macata residenza nelle città dove sio è chiamati a prestare pagina 19 servizio , fa schizzare in lati i rimborsi. Che spesso raddoppiano la cifra prevista dalla legge. A guidare la classifica nazionale è il presidente dellʼautorità di La Spezia, Giovanni Lorenzo Forceri, che porta a casa emolumenti per 550mila euro. In “soldoni”, quasi un miliardo e centomilioni di vecchie lire. Il presidente dellʼAutorità portuale di Cagliari, Piergio Massisa, porta a casa “solo” 470mila euro lʼanno e quella di Genova, Luigi Merlo, che non è da meno, si ferma a “solo” 461mila euro. Al confronto si mostra più parco il presidente dellʼautorità portuale di Gioia Tauro, Giovanni Grimaldi con 400.000 euro tondi torni. E i presidenti siciliani? Non sfigurano. Il presidente dellʼautorità portuale di Messina e Milazzo, Antonio De Simone si attesta su 322.000 euro, appaiato al funzionario regionale già pensionato a 53 anni, Cosimo Aiello, che su 1.300.000 euro di costo complessivo di personale “arrotonda” anche lui con uno stipendio di 322.000 euro lʼanno. Più contenuto il compenso di Vincenzo Cannatella, ex presidente dellʼAmap, la società municipalizzata di Palermo, insediatosi al posto dellʼingegnere Bevilacqua, che porta a casa “appena” 220.000 euro lʼanno. Costo complessivo delle 24 autorità portuali 8,3 milioni di euro. Economia 8 NOVEMBRE 2013 SANT’AGATA MILITELLO. Aumentano i furti di bestiame sui Nebrodi C’è crisi, torna l’abigeato Secondo Coldiretti il settore subisce un danno di oltre un milione di euro l’anno. Gli ultimi casi a Raccuja, San Fratello, Cesarò. L’allevatore Antonio Amata: «Così nessuno vorrà più investire» DI NINO DRAGOTTO SANTʼAGATA MILITELLO. Oltre un milione di euro. Eʼ questa lʼentità del danno che gli allevatori nebroidei subiscono nellʼarco di un anno a causa dei sempre più frequenti furti di bestiame messi a segno dal crimine organizzato che opera nel territorio. Eʼ questa la denuncia fatta dalla sezione provinciale di Messina di “Donne Impresa”, organismo operativo della Coldiretti. Il furto di bestiame nel territorio negli ultimi periodi ha registrato un progressivo incremento, e gli allevatori con i proprietari degli animali sono preoccupati per il ritorno del reato dellʼabigerato, un antico fenomeno criminale organizzato di cui si erano perse le tracce. Lʼultimo caso qualche settimana fa. Ventotto suini di cui due scrofe pronte a partorire sono stati trasferiti di notte, a fine ottobre, dal recinto della contrada collinare “Blandino Gambanera” (al confine del territorio di SantʼAgata e Militello Rosmarino), dove si Allevamento di suino nero sui Nebrodi trovano le stalle ed i terreni di produzione della cooperativa fondata nel 1920 e che oggi fa agricola “La Terra”. «Abbiamo subito un riferimento ad oltre 350 soci. I furti danno di oltre 25 mila euro,ricavabili sarebbero stati messi a segno valutando i prodotti di nostra produzione soprattutto ai danni di allevamenti privi di dalla trasformazione delle carni di suini sistema di allarme, scegliendo animali rubati, ma soprattutto lʼazione portata a nella maggior parte dei casi, già pronti termini da criminali ben organizzati , ci per la macellazione. Per gli allevatori demoralizza nel momento di rilancio sorge il problema che nessuno vuole dellʼattività dellʼazienda», sostiene il fare investimenti per comprare nuovo presidente Antonio Amata che gestisce foraggio per alimentare gli animali ed con il lavoro ed il sacrificio di tutti, la ingrassarli per poi essere sotto mira di realtà della storica cooperativa agricola, chi impunito porta a termine azioni di abigeato. Gli allevatori sono costretti a vendere sottopeso e sottoprezzo gli animali rimasti in stalla. Settimane addietro 28 mucche pezzate rosse sono state rubate in località Furiano, allʼimprenditore agricolo Alfonso Collura, già messo in preavviso giorni prima dai ladri che nella sua azienda avevano rubato un grande quantitativo di formaggi di diversa pezzatura. “Venti maiali adulti centonove pronti ad essere trasformati in prosciutti e salami sono stati rubati a Salvatore Manasseri , coraggioso imprenditore di San Fratello che riesce a competere nei mercati del nord Italia con la sua azienda “Roccaforte”, grazie ad una sana gestione familiare. Per allargare il loro predominio la criminalità organizzata si comporta con atteggiamenti intimidatori, agendo prima con il furto di diverse forme di formaggi, per poi ritornare, uccidendo sul posto due vitelloni. Rimanendo nellʼambito di San Fratello un imprenditore ha rischiato di essere denunciato dai Carabinieri, per aver inseguito e sparato a salve , cercando di intimorire i ladri che poco prima avevano rubato mezzi ed attrezzatura agricola. «Se gli allevatori vengono in commissariato a denunciare i furti commessi dai ladri di bestiame attiverò i servizi per cercare di arginare il cancro dellʼabigerato», afferma il dirigente del commissariato della polizia di Stato. Proprietari di animali ed allevatori si vedono costretti, a malincuore, licenziare gli operai che accudiscono gli animali. Lʼelenco dei reati di abigeato nellʼultimo periodo si è sempre più incrementato. Sessantacinque mucche di razza “Modicana” sono state rubate in località “Mazzaporro” (Cesarò) allʼimprenditore Iraci. Due torelli di razza e 100 pecore sono stati rubati ad allevatori di San Fratello. A fine settembre i carabinieri di Cesarò, con mirati servizi perlustrativi ed investigativi, sono riusciti a localizzare, in località Santa Lucia, 46 capi bovini il cui furto era stato denunciato da un allevatore di Raccuja. Alcuni allevatori fanno riserva nel denunciare il furto di animali subito perche sperano di rientrare in possesso dei capi di bestiame rubati. Gli allevatori hanno intenzione di organizzare apposite ronde di sorveglianza, soprattutto in questo periodo prenatalizio in cui la macellazione degli animali e dei caprini si organizza per le richieste del mercato. Gli allevatori confidano in una maggiore presenza delle forze dellʼordine nelle zone rurali e nei crocevia stradali, per stroncare quei reati di abigeato che sovente non vengono neppure denunciati. La criminalità organizzata che opera nelle zone rurali «incide più a fondo nei beni e nella libertà delle persone, perché, a differenza della criminalità urbana, può contare su un tessuto sociale e su condizioni di isolamento degli operatori e di mancanza di presidi di polizia immediatamente raggiungibili. ZOOM Rete Nebrodi all’Expo Il consorzio di sindaci aderisce al progetto della Regione “Born in Sicily”. Un marchio per volare a MiIano nel 2015 Carmelo Sottile SANTʼAGATA MILITELLO. L'accordo prevede un sistema unico di promozione del territorio e delle sue eccellenze enogastronomiche in vista della partecipazione della Regione Siciliana all' Expo 2015 dedicata all' agricoltura e all'alimentazione. Gli amministratori dei 41 comuni di "Rete Nebrodi Città aperta", presieduti dal sindaco capofila Carmelo Sottile, invece di presentare singolarmente l' adesione a “Born in Sicily”, il progetto di promozione della Regione, hanno affidato l'incarico di predisporre lo studio e lʼelaborazione di un progetto unitario alla governance della Rete. La delega operativa sarà a cura del Comune di Tortorici. La relazione è pagina 20 stata affidata allʼagronomo Emanuele Galati Sardo, allʼarchitetto Corrado Galati Casmiro ed a Giuseppe Baiamonte (tutti esperti gratuiti), che l' hanno illustrata all' assemblea. All' iniziativa hanno aderito 24 su 41 comuni della Rete, 14 attività imprenditoriali, 7 aziende agricole e zootecniche e solo 2 scuole di Tortorici. «L' idea progettuale si legge in una nota - è quella di attuare delle strategie mirate a incentivare la produzione e la commercializzazione dei prodotti di qualità e implementare nuovi servizi a vantaggio della amministrazioni e dei cittadini. Valorizzazione dei prodotti locali; implementazione di strategie per il potenziamento dell' agricoltura sostenibile, turismo rurale promozione dell' agricoltura». Allʼincontro hanno partecipato anche il neo presidente dell' Ente Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, il vice presidente dell'Associazione "Strade dei sapori" Giacomo Fabio, il segretario generale del comune di Sant'Agata Militello Roberto Ribaudo, il direttore dell' Ufficio di Piano della Rete, ingegnere Giuseppe Contiguglia. centonove Economia 8 NOVEMBRE 2013 MESSINA. Parte dallo Stretto il cammino verso l’assemblea nazionale Nella rete di Confimprese L’obiettivo è creare un network per rafforzare le piccole e medie imprese. L’appello di Santalco per un tavolo che affronti le emergenze credito e burocrazia MESSINA. Parte da Messina il cammino che condurrà Confimpreseitalia allʼAssemblea Nazionale di Cassino, dal 7 al 9 febbraio. Un appuntamento, quello laziale, che sarà soltanto lʼesito di un lungo viaggio nel territorio, unʼazione di sintesi fra le istanze provenienti dalle diciannove sedi regionali e dai sessantamila associati. Lʼidea di fondo che anima il progetto è creare una rete di supporto, un network indispensabile per rafforzare le piccole e medie imprese che, ad Un momento dell’incontro a Messina oggi, costituiscono il 94,8% del tessuto spunti di convergenza e ad allontanare i produttivo italiano. punti di frizione”. Eʼ quanto afferma Guido Gli appuntamenti sul territorio serviranno DʼAmico, presidente nazionale, che in a leggere i desiderata di ciascuna realtà occasione della conferenza stampa locale, consentendo lʼindividuazione del messinese ha posto lʼaccento sulle reali “file rouge che serve ad accentuare gli accesso al credito complicato; un cuneo fiscale impietoso che alimenta lo spauracchio della delocalizzazione. Evidenziando come le criticità emergano ancor più drammaticamente nello scenario meridionale, dal palco del Jolly Hotel DʼAmico ha voluto ribadire la necessità di rinnovare la Camera di Commercio di Messina: “Occorre mostrare una volontà chiara di invertire la tendenza, per tornare ad essere il centro delle strategie dʼimpresa cittadine”. Da qui lʼappello di Giuseppe Santalco, presidente provinciale, al sindaco Accorinti, affinché apra un tavolo tecnico per sciogliere i nodi istituzionali che impediscono alle imprese di sprigionare le proprie energie arricchendo il territorio. “Nellʼazione di partenariato non bisogna trascurare alcun ambito”, ha affermato Santalco, chiedendo un contributo programmatico in termini di idee alle organizzazioni no profit, alle cooperative, alle associazioni dei consumatori e ai sindacati dei lavoratori. “Il futuro non si aspetta, il futuro si prepara”: è un indirizzo che ha la valenza di un progetto. CONFIMPRESEITALIA nata nel 1996 è federata con Confapi e con Confcooperative, organizzazione presente nel Cnel. Tre le linee guida: lʼopera di tutela la fornitura di efficienti servizi la definizione e la proposizione di progetti di sviluppo per il territorio Lʼambizione ultima dei promotori di ConfimpreseItalia, è quella di creare una Confederazione Etica che dia vita ad un modello condiviso ampio, in cui convivono e partecipano non solo imprese e professionisti, ma anche il mondo No-Profit delle Imprese Sociali, le ONG, le cooperative sinanco i lavoratori stipendiati, i pensionati, le casalinghe i consumatori tutti impegnati a creare un circuito virtuoso con al centro il valore dellʼuomo, le sue responsabilità ed il mercato. Confimpreseitalia può contare su oltre 60.000 associati, con più di 1.000.000 di addetti. Eʼ già presente con 19 sedi regionali. problematiche di fondo che hanno depresso la nostra economia. La disamina è impietosa: una burocrazia eccessiva, con 92 incombenze giornaliere nella fase dello startup; un Giuseppe Lombardo L E GA L M E N T E AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI PALERMO AVVISO DI GARA E’ indetta procedura aperta, per la fornitura ed installazione di attrezzature, apparecchiature ed impianti, previa progettazione e realizzazione del Complesso Operatorio dellʼU.O.C. di Ostetricia e Ginecologia del P.O. “S.Cimino” di Termini Imerese. Lʼimporto complessivo presunto dellʼappalto ammonta ad Euro 1.130.000,00 oltre I.V.A. Gli atti di gara possono essere scaricati dal sito internet: www.asppalermo.org. Il termine di presentazione delle offerte è fissato per le ore 12,00 del 16.12.2013. Il bando e` stato inviato alla G.U.E. il 16.10.2013. IL DIRETTORE U.O.C. PROVVEDITORATO Avv.to Fabio Damiani TRIBUNALE DI PATTI G.E. Dr. A. La Spada Rif. RGE 114/90 PIRAINO – Fraz. Favara, Via Garibaldi – LOTTO UNICO: Fabbricato su 3 livelli: p.seminterrato con cucina, soggiorno-pranzo, ripostiglio e wc; p.terra con salone, soggiorno, camera e balcone; p.primo con 4 camere, disimpegno, wc e 4 balconi, sup. tot. lorda mq 400,00; oltre corte-ingresso e lastrico solare mq 125 e corte lato valle mq 70,00. Prezzo base Euro 41.250,00. Rilancio minimo Euro 1.000,00. Vendita senza incanto 9.01.2014 ore 11.45 presso il Tribunale. Domanda in carta legale entro ore 13 giorno precedente vendita in Cancelleria con assegno circolare n.t. pari al 10% prezzo offerto per cauzione. Info: Cancelleria, siti www.asteannunci.it e www.tribunaledipatti.net. Eventuale incanto 13.02.2014 ore 9.30. Prof. delegato e Custode Avv. Antonino Romano 0941/21331 - 339/7680170, per visita immobile. pagina 21 Economia 8 NOVEMBRE 2013 AMBIENTE. Il Consiglio di Stato boccia il ricorso dei comuni di Pace e San Filippo del Mela centonove UOMINI&BUSINESS Scarpari, «Terna» al lotto CONSULENTI DEL LAVORO A Catania riconfermato Barbaro L’ex prorettore dell’Università Ca Foscari prende casa a Venetico, testimonial insieme ai cittadini contro l’elettrodotto. Le contromosse degli ambientalisti CATANIA. Vincenzo Barbaro è stato riconfermato alla presidenza del consiglio provinciale dell' Odine dei consulenti del lavoro. MESSINA. La sesta sezione del consiglio di Stato ha bocciato il ricorso dei Comuni di Pace e San Filippo del Mela ritenendo infondate alcune delle rimostranze previste nei motivi di ricorso. In particolare I giudici amministrativi non hanno ritenuto fondato il principio di “precauzione” che i dirigenti di Terna, prima di chiedere lʼautorizzazione per la Via, la valutazione di impatto ambientale, accordato dal Ministero, hanno comunque rispettato, coinvolgendo gli amministratori dei Comuni interessati allʼelettrodotto di Sorgenti Rizziconi, in una serie di incontri istituzionali per illustrare le caratteristiche dellʼOpera e il rispetto delle norme sullʼinquinamento elettromagnetico. Ma se questa notizia ha creato malumore presso le popolazioni della Valle del Mela, tanto che lʼambientalista Giuseppe Maimone studia ora la possibilità di un ricorso al Consiglio di Giustizia europea, il futuro dellʼopera che- secondo Terna dovrebbe assicurare un risparmio del 35% sulle bollette elettriche e mettere al sicuro la Sicilia da possibili black-out, “è ancora lontano dallʼessere definito”. La pensa così almeno lʼultimo “testimonial” contrario alla devastazione ambientale che lʼopera con tralicci aerei CONFARTIGIANATO Il professore Maurizio Scarpari comporta, il professore Maurizio Scarpari, ex prorettore dellʼUniversità Ca Foscari di Venezia, che ha preso casa a Venetico e lʼavvocato Nino La Rosa, che assiste i cittadini della battagliera comunità di Serro, insieme agli avvocati Gianfranco Passalacqua e Giuliana Colavecchio. Il pool di legale aspettano ora di conoscere la data fissata, sempre al Consiglio di Stato, per discutere, altri due punti: le violazioni ambientali alla Zps, la Zona protetta speciale dove lʼopera ricade, e le violazioni a tutte le norme per lʼAvifauna. E mentre Terna continua a spedire comunicazioni di esproprio ai cittadini i cui terreni, in maggior parte uliveti, ricadono nelle aree interessate allʼElettrodotto, lasciando solo trenta giorni per i possibili ricorsi contro le liquidazioni decise dʼufficio, al Tar del Lazio restano ancora da discutere i due ricorsi “tecnici” presentati dalla Man, lʼassociazione ambientalista alla quale collabora attivamente Anna Giordano. Specialista di ricorsi a difesa dellʼAmbiente per conto del Wwf, Anna Giordano, specialista nel bacchettare la progettazioni di grandi opere, ha elencato tutta una serie di violazioni alle leggi paesaggistiche della Sicilia. Un fatto che ha portato Terna a sospendere per ora i lavori del traliccio che investe il territorio di Gesso e Serro e che i ricorrenti chiedono venga interrato. CONVEGNO NAZIONALE NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO Suolo e dissesto geologico La Cia apre il confronto Srl ad un euro, modificate le regole LE NOVITA INSERITE NEL DECRETO Lavoro hanno reso più organica la disciplina sulle Srl a 1 Euro, modificando nuovamente le regole e i requisiti per chi vuole aprire una società a responsabilità limitata semplificata e di fatto rendendola accessibile a tutti. Ferme restando tutte le agevolazioni in materia di minori costi di avvio e di statuto standard integrabile, sono stati aboliti il tetto massimo dei 35 anni di età per i soci e il divieto di nominare uno o più amministratori non soci. Il capitale sociale è compreso fra uno e 10mila euro e deve essere interamente versato alla data della costituzione: lʼatto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico e contenere i dati anagrafici e requisiti della società ed il conferimento del capitale deve essere effettuato in denaro direttamente allʼorgano amministrativo. Bisogna dunque che la costituzione sia effettuata presso un notaio, il quale, in caso di utilizzo dello “statuto standard” pubblicato con Decreto Ministero della giustizia n. 138/2012, si limita a verificare la sussistenza dei requisiti senza chiedere alcun onorario, ed entro 20 giorni deposita lʼatto presso lʼUfficio del Registro Imprese, con esenzione dal pagamento dei diritti di segreteria e bollo: gli unici costi previsti sono il diritto annuale alla Camera di Commercio (circa 200 euro) e lʼimposta di registro, pari a 168 euro. Eʼ comunque possibile adattare lo statuto rispetto al modello standard purché vengano rispettate le clausole minime essenziali. Parallelamente è stata soppressa la cosiddetta Srl a capitale ridotto, mentre quelle già esistenti sono automaticamente state trasformate, dal 28 giugno di questʼanno, in srl semplificate. Sarà dunque necessario effettuare il cambio di denominazione sociale in tutti gli atti societari, mentre non sembra necessario dover apportare variazioni allo statuto e al registro imprese, a meno di ulteriori indicazioni ministeriali al riguardo. Una volta avviata, la società funziona rispettando tutte le norme ordinariamente previste per le Srl. Al fine di sopperire alla ben nota difficoltà di accesso al credito per le società con un capitale sociale molto basso è previsto un accordo fra il ministero dellʼEconomia e lʼAssociazione bancaria italiana “per fornire credito a condizioni agevolate ai giovani di età inferiore a 35 anni che intraprendono attività imprenditoriale attraverso la costituzione di una società a responsabilità limitata semplificata”. MESSINA. Presso la sala giunta del Comune, mercoledì 6, il convegno nazionale della Cia è stato presentato dal presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Messina, Luigi Savoja; dal direttore provinciale, Sebastiano Furnari; e dai professori Giuseppe Giaimi e Maurizio Lanfranchi. "Custodi del suolo e dissesto idrogeologico" è il tema dei lavori che si svolgeranno giovedì 14, dalle 9 alle 13.30. Obiettivo del seminario è un momento di riflessione sui temi del dissesto idrogeologico per dimostrare quanto la prevenzione attuata attraverso convenzioni con imprese agricole sia più efficace nel contrastare il fenomeno del dissesto. In un periodo di spending review e di scarsità di risorse, per poter assicurare un'adeguata prevenzione, occorre trovare soluzioni alternative. La Cia intende evidenziare l'esperienza messinese sottolineando l'importanza dei necessari miglioramenti e semplificazioni da realizzare nel nuovo PSR 2014-2020, ponendosi come interlocutore verso le istituzioni in un percorso a supporto alle imprese. Al convegno parteciperanno numerosi esperti e i Ministeri dell'agricoltura e dell'ambiente e le Regioni. pagina 22 Ribisi confermato a guida Sicilia PALERMO. Filippo Ribisi è stato confermato alla guida di Confartigianato imprese Sicilia. Ribisi, nato a Marineo nel 1957, è imprenditore nel settore dell'impiantistica. FIEDAMO Il palermitano Garofalo presidente PALERMO. Il medico palermitano Piernicola Garofalo è il nuovo presidente della Fiedamo (Federazione Intersocietaria di Endocrinologia, Diabetologia, Andrologia, Metabolismo e Obesità). CGIL CALATINA Brigadeci nuovo segretario CALTAGIRONE. Salvatore Brigadeci, 55 anni, nativo di San Cono, è il nuovo segretario generale della Cgil del Calatino. Succede all' uscente Pasquale Timpanaro. CONSUMATORI Abuso d’immagine LʼIMMAGINE di una persona non può essere esposta, riprodotta o messa in commercio senza il suo consenso. Non occorre il consenso della persona ritratta quando la riproduzione dell'immagine è giustificata dalla notorietà o dall'ufficio pubblico coperto da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico. In ogni caso lʼimmagine non può essere esposta o messa in commercio, quando l'esposizione o messa in commercio rechi pregiudizio all'onore, alla riputazione od anche al decoro nella persona ritrattata. In caso di violazione della normativa di legge sul diritto allʼimmagine delle persone, è possibile chiedere che venga cessato lʼabusivo utilizzo del ritratto ed anche il risarcimento dei danni che può senzʼaltro trovare accoglimento, per come stabilito da alcune recenti sentenze. In particolare, con riferimento all'esposizione dell'immagine di un minore in una fotografia esposta nella vetrina di un negozio, il Tribunale ha accolto la domanda di risarcimento dei danni avanzata dai genitori esercenti la potestà rilevando che deve senza dubbio ritenersi dato personale l'immagine fotografica esposta nella vetrina di un negozio al fine di conseguire un profitto. Secondo il Tribunale è legittimo il diritto dei genitori di agire in giudizio al fine di veder risarcito il danno derivante dalla lesione. Francesco Suria Esperto legale Messina poster centonove 8 NOVEMBRE 2013 MURALES DI UMANITA VARIA AurettaSterrantino e Vincenzo Quadarella STORIE. Una coppia di artisti torna a Messina dopo tanti anni con una rassegna teatrale Premiata ditta Auretta e Vincenzo Lei regista e drammaturga, lui compositore e scrittore. Insieme danno vita alla “Quasi Anonima Produzioni” che debutta con dieci appuntamenti al Savio MESSINA. Per investire in cultura, di più, per investire i propri risparmi in cultura in questo periodo serve come minimo coraggio. Per investire in cultura a trent'anni e tornare a “casa”, a Messina, per restituire qualcosa a una città, a un territorio, a una gente che ti ha dato tanto, serve oltre che coraggio anche un pizzico di follia e tanta, tanta fiducia nel futuro. Per molti può sembrare uno scherzo, se non fosse che a questo scherzo c'è qualcuno che ci crede. Davvero. Tanto da dedicarcisi anima, cuore e tasche. Questo qualcuno ha un nome e due volti. Il nome, già tutto un programma, è QuasiAnonimaProduzioni. I volti sono quelli di Auretta Sterrantino e Vincenzo Quadarella. E se è vero che come coppia artistica sono quasi anonimi, singolarmente vantano storie professionali ricche e sfaccettate. Drammaturga, regista e consulente alla drammaturgia messinese lei, compositore, sound designer e scrittore siracusano lui, dopo parecchi anni passati sui gradoni del Teatro Greco di Siracusa per le produzioni dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico (INDA), hanno pensato che questo fosse l'anno giusto per il grande salto. E da operatori teatrali si sono trasformati in produttori, per realizzare una rassegna teatrale totalmente autoprodotta a Messina. Con un obiettivo ambizioso: portare sulla scena volti e testi nuovi, riscritture di autori antichi e moderni, drammaturgie originali che riescano a “parlare” al pubblico. Senza più aspettare niente e nessuno. Nasce così “Atto Unico. Scene di Vita. Vite di Scena”, una rassegna teatrale in dieci appuntamenti domenicali tra il 24 novembre e il 30 marzo al Teatro Savio. Dieci spettacoli legati da una linea ideale: l'azione scenica senza tracce che svelino la finzione, affreschi realistici agiti in scena per mostrare quanto in comune c'è tra "vite di scena" e "scene di vita", svelando di queste ultime gli aspetti di drammatica finzione, talvolta senza celare toni di denuncia. E per realizzare questo sogno la QAproduzioni chiama a raccolta compagnie, musicisti e drammaturghi messinesi, reggini e siciliani. I figli migliori di questa terra per popolare uno spazio condiviso, il teatro, che diventa terreno comune di dialogo. La cosa più difficile? Trovare il nome giusto per cominciare questa avventura. «Quando abbiamo deciso di buttarci e di passare all'azione – raccontano Sterrantino e Quadarella – sapevamo che avremmo dovuto scegliere un nome che dicesse qualcosa di noi. Così, partendo dalla Q di Quadarella, ci è venuto in mente l'incipit di una poesia di Pessoa inserita nello spettacolo “Le Muse e l'InCanto” (regista e drammaturga la Sterrantino nda): “Quasi anonima sorridi/e il sole indora i tuoi capelli./Perché per essere felici/è necessario non saperlo?”. Ci è sembrata perfetta e abbiamo scelto, contro tutto e tutti, di chiamarci QuasiAnonimaProduzioni. Perfetta per l'acronimo QA, che richiama i nostri nomi. Perfetta per il senso esplicito, perché in effetti Quasi Anonimi lo siamo davvero. Perfetta per il riferimento a Pessoa – aggiunge Auretta – che amo tanto e che mi ha insegnato mio padre. Perfetta – continua Vincenzo – perché la felicità del fare teatro è una felicità inconsapevole, che si comprende solo nel momento in cui il teatro ti manca. Perfetta perché ci ha fatto ripensare al lavoro corale, quasi anonimo, di chi fa teatro: tecnici, macchinisti, scenografi, musicisti, attori, registi. Tutti uniti, assorti, felici, per trasformare un pensiero in azione e offrire questa azione al pubblico”. Con questo spirito la QuasiAnonimaProduzioni ha cominciato a progettare “Atto Unico”, che verrà presentata al pubblico mercoledì 13 novembre, dalle 18.30, al Krithè (locali ex Cinema Olimpia) in un appuntamento che più che una conferenza stampa si annuncia come una festa, un happening. Perché le prime volte vanno festeggiate e condivise, con i protagonisti e con i pubblico. IL CARTELLONE Da Pro Testo a Matrioska MESSINA. Atto Unico comincia ufficialmente il 24 novembre con lo spettacolo “ProTesto” (QuasiAnonimaProduzioni), un debutto che mette in campo tutte le tematiche che verranno affrontate a cascata all'interno della rassegna. A seguire, il I dicembre, “La lunga notte del dott. Pennac” (Compagnia DAF – Teatro dell'esatta fantasia), uno spettacolo che è in qualche modo un vero e proprio debutto, perché approda a Messina in una veste rinnovata, abbandonando la formula della lettura teatrale per trasformarsi in concerto-spettacolo. Il terzo appuntamento, il 15 dicembre, è con “Spunti di Vista” (di e con Luca Fiorino), che torna in scena ampliato e si trasforma da reading in una vera e propria performance teatrale. Il quarto spettacolo, il 29 dicembre, è “Ritratti (anche le iene sono fotogeniche)” (Teatro di Morman 2), tre monologhi noir sul rapporto di tre donne con l'atto violento e criminoso. La quinta messinscena, il 12 gennaio, è “Erostrato” pagina 23 (diretto e interpretato da Alessio Bonaffini), un monologo denso e fortissimo, una parabola ascendente attraverso cui si sviscera il pensiero sartriano. Il sesto spettacolo, il 26 gennaio, è un altro debutto in cartellone: “Pinter e a capo” (di Massimo Tuccitto), un'analisi, in quattro quadri di un personaggio strano, sprezzante della realtà, moralista e integralista. La settima pièce, il 16 febbraio, è “Il mondo offeso” (Mana Chuma Teatro), liberamente tratto da “Conversazioni in Sicilia” di Elio Vittorini. L'ottavo appuntamento, il 2 marzo, è con “D.U.E.” (Il Clan degli attori), un nuovo esperimento di drammaturgia al debutto, un'altra ricerca, un altro studio sull'uomo e le sue reazioni, condotto attraverso le dinamiche che si stabiliscono tra due uomini chiusi in una stanza. Il nono spettacolo in cartellone, il 16 marzo, porta sulle scene un inedito di Clelia Lombardo, “Andromaca”, un monologo doloroso e disperato, ma forte e lucido. Chiude la rassegna, il 30 marzo, un ultimo debutto: “Matrioska” (QuasiAnonimaProduzioni), uno spunto di indagine sul rapporto tra identità, sui contrasti, le ombre e i chiaroscuri. 8 NOVEMBRE 2013 postertoponomastica centonove STORIA&STORIE. Un toponimo coniato sotto la dominazione musulmana è giunto fino a noi Elicona? Era il fiume dell’emiro Il corso d’acqua che nasce sulle alture di Montalbano ha ricevuto almeno tre denominazioni. Un vocabolo sopravvissuto grazie alla tradizione orale che racconta una grande storia DI GIUSEPPE PANTANO MONTALBANO ELICONA. Come spesso accade in toponomastica, un luogo cambia il proprio nome in funzione della lingua delle popolazioni che nel corso dei secoli si sono succedute nella frequentazione o nel dominio di un determinato sito. I nomi geografici, come quelli indicanti contrade, fiumi, fontane, monti e simili, in quanto più stabili nel tempo rispetto ai vocaboli della lingua parlata, sono da considerare tracce importanti del passato di una certa località e possono servire a ricomporre più nel dettaglio il grande quadro storico di un determinato territorio o di una data regione. In questo contributo sullʼevoluzione del nome del fiume oggi chiamato Elicona, si vuole evidenziare come, nel tempo, questo corso dʼacqua (che nasce sulle alture di Montalbano e sfocia nel mar Tirreno ad est di Tindari, tra i comuni di Oliveri e Falcone) abbia ricevuto almeno tre distinte denominazioni, in relazione alle diverse lingue delle principali culture dominanti nellʼIsola. Oltre, cioè, ai già conosciuti nomi di Elicona e di Oliveri, rispettivamente di origine greca e latinonormanna, si vuole qui dimostrare che durante il periodo musulmano il fiume era stato ribattezzato con un nome arabo. Il nome più antico che si conosca riferibile al nostro fiume è, appunto, Helicon, dal greco Helikòs, traducibile con ʻsinuoso, vorticosoʼ. Tale nome viene menzionato per la prima volta dal geografo alessandrino Claudio Tolomeo, nella cui Introduzione geografica, già nel II secolo, la foce dellʼElicona viene indicata tra Tindari e Abaceno. Un nome certamente carico di riferimenti classici e mitologici, in quanto ripropone il più famoso monte omonimo dellʼEllade che si erge ad oltre 1500 metri, al confine tra la Beozia e la Focide, in vista del golfo di Corinto. Lʼorigine di un nome siffatto in Sicilia non può che essere fatto risalire alla colonizzazione greca e messo in relazione con Tindari, città fondata su una parte del territorio della sicula Abaceno (presso lʼodirna Tripi), da Dionisio il Vecchio di Siracusa nel 396 a.C., che vi insediò una colonia di mercenari provenienti dalla Messenia. A quellʼepoca questo fiume costituì linea di confine geografico e politico, ma anche luogo di scambio tra due culture, quella più evoluta greca e quella più conservatrice dei Siculi. La chance di questa ricerca nasce dal recupero di un toponimo corrispondente al nome di una contrada situata sulla riva orientale del fiume, in prossimità della frazione Casale di Montalbano (ma ricadente oggi nel comune di Falcone), la cui etimologia indica in maniera inequivocabile che ci troviamo di fronte a un idronimo in lingua araba e, quindi, possibile relitto del nome dato al fiume durante la dominazione musulmana. È importante notare che questo vocabolo è sopravvissuto – in assenza di una specifica documentazione scritta sul luogo – grazie alla semplice tradizione orale e, soprattutto, in virtù di un interessante passaggio, un transfert, da idronimo a toponimo, da nome indicante un fiume, cioè, si è avuta la trasformazione nel nome indicante unʼarea con esso confinante. È come se, pagina 24 con linguaggio figurato, il nome di questo fiume si fosse salvato dalla “piena” linguistica romanza susseguente, che ha cancellato i molti nomi arabi di fiumi siciliani, abbarbicandosi e tenendosi tenacemente ancorato ad una riva di esso (lʼunico tra i corsi dʼacqua siciliani ad aver mantenuto il suo vecchio nome arabo di Al-Qantar ʻil ponteʼ è il fiume Alcantara). Il toponimo di cui ci occupiamo è reso, nel dialetto locale, con Guadimiri che si alterna, sempre preceduto dallʼarticolo determinativo, con la variante Vadimiri. Etimologicamente si tratta di un nome composto, risultante dalla fusione delle voci arabe wadi, con il significato di ʻfiume, corso dʼacquaʼ, e amir che può indicare sia ʻprincipeʼ, quanto ʻcapo militare, comandanteʼ, da cui deriva centonove postertoponomastica ʻemiroʼ. Quindi lʼElicona, durante il periodo musulmano, era verosimilmente denominato Wadi al-Amir ʻil fiume dellʼemiroʼ, una definizione che abbina a questo fiume il titolo di un personaggio di rango, in perfetta sintonia con lo stile, retorico e poetico insieme, dellʼonomastica islamica. Ampiamente presente in ambito linguistico arabo, wadi si trova infatti impiegato come primo elemento in molte denominazioni geografiche riguardanti i fiumi, come ad esempio, tra i tanti, Wadi el Kibir, in Algeria, Wadi et-Tangi, Wadi Tamet in Libia etc. È possibile ritrovarlo ancora in paesi europei di passata tradizione araba, come Malta, dove wiedindica il primo elemento dei nomi di numerosi torrenti, o la Spagna, dove wadi sopravvive nella forma guad-: come in Guadalquivir e Guadiana. Parecchi e interessanti furono anche nella Sicilia araba i nomi fluviali con wadi, menzionati da geografi, poeti o colti viaggiatori musulmani (Edrisi, ʻIbn Giubayr, ʻIbnʼalAtir, ʻIbn Hawqal) e riportati nei vari documenti arabo-siculi dallʼAmari o dal Cusa. Vale certamente la pena ricordarne alcuni, anche per spiegare il sistema di formazione degli idronimi arabi, essenzialmente connesso a nomi e titoli personali o a caratteristiche fisiche dei corsi dʼacqua. Il Guadalami, composto dallʼar. Wadi ʻfiumeʼ e come secondo elemento da ayn ʻsorgente, fonteʼ, situato in un feudo dellʼantica diocesi di Monreale, ora in territorio di Piana degli Albanesi; il Wadi Zaydun ʻfiume di Zaydunʼ, originante da nome personale, corso dʼacqua citato da Edrisi nel Libro di re Ruggero, situato tra Siracusa e Catania, presso lʼattuale Brucoli; il Wadi at-tin ʻfiume del fangoʼ ora Dittaino; il Wadi ʻAbbud ʻfiume di Abbudʼ corrispondente con il vicino Saponara; il Wadi al-malih, il ʻfiume salatoʼ, corrispondente con il fiume Salso. Il Wadi ʻabbas, definito ʻil grande fiumeʼ, corrispondente allʼantico fiume Oreto di Palermo, famoso per il magnifico ponte (visibile ancora oggi) detto dellʼAmmiraglio, in quanto fattovi costruire nel 1113 da Giorgio di Antiochia, musulmano convertito ed intimo collaboratore di Ruggero II. E, appunto, Giorgio di Antiochia ebbe conferito il titolo altamente onorifico di amiràs ʻammiraglioʼ, termine pure questo derivato dallʼarabo amir ʻcomandanteʼ che, per diverse vie e con svariati adattamenti, si diffuse con fortuna in tutte le lingue europee, dopo aver assunto, proprio alla corte normanna, lʼaccezione specifica di ʻcomandante della flottaʼ e di ʻammiraglioʼ. Il Wadi Musa è invece il nome del fiume Simeto, letteralmente ʻil fiume di Musaʼ. Da questo nome personale semitico Musa/Mosè, deriva quindi il nome arabo del fiume. Se ne ha notizia in un documento medievale di epoca normanna riportato dal Garufi: «Nel 1158 la contessa Adelicia di Adernò dona a S. Lucia sempre di Adernò, la chiesa di S. Maria non lontana dal casale Bulichel, sulle sponde del Wadi Musa, il Simeto». E anche se in Sicilia il nome Wadi Musa non esiste più, è interessante riscoprirlo oggi in Medio Oriente: in Giordania è infatti il nome di una grande e profonda vallata che porta verso lʼimportante sito archeologico di Petra. Sarà anche utile a questo proposito evidenziare che Musa è pure il nome di 8 NOVEMBRE 2013 “Saitta” di un mulino sullʼElicona. In basso Su unʼantica moneta (hemilitron) in bronzo di Abaceno è raffigurato un mezzo toro dal volto umano barbato, simbolo del fiume Elicona. Nella foto grande dellapagina accanto dei numerosi mulini sul fiume Elicona (citati da Edrisi), questo è quello più a valle, quasi alla foce, ricadente nel comune di Oliveri. Sempre nella pagina ccanto, in basso a destra, restaurato di recente, il magnifico Ponte dellʼAmmiraglio di epoca normanna (prima metà del XII sec.) fu fatto costruire da Giorgio di Antiochia sul Wadi ʻabbas, nome arabo dellʼantico fiume Oreto di Palermo. In questo stesso luogo Garibaldi e i suoi soldati si scontrarono con le truppe borboniche nel maggio 1860. A sinistra, nella foto piccola Wadi al Amir…il fiume dellʼemiro unʼaltra contrada lungo il “nostro” fiume, non distante da Guadimiri. Per di più, se oltre a quelli menzionati, si aggiungono altri toponimi di etimo arabo, come Mustafi o Tafuri, pure presenti in questo territorio, si può ipotizzare che la zona corrispondente allʼantico feudo di Casalvisco ʻCasale del Vescovoʼ, di cui rimane oggi semplicemente il nome di Casale, frazione prospiciente il fiume e situata a quota molto più bassa rispetto la roccaforte del centro abitato di Montalbano, abbia costituito durante il periodo musulmano un habitat fortemente arabizzato, sia dal punto di vista etnico che linguistico (non è casuale che i Normanni lo avessero donato allʼarcivescovo di Messina con evidenti scopi di cristianizzazione). Ma è soprattutto il nome di Misilmeri ad offrire un confronto significativo con il Guadimiri del territorio di Montalbano, sia perché etimologicamente esso è il Manzil al-Amir ʻil casale dellʼemiroʼ e sia in quanto il suo fiume (oggi Eleutero) viene citato da Edrisi come Wadi al-Amir ʻil fiume dellʼemiroʼ (lʼemiro eponimo sarebbe il citato Giorgio di Antiochia, a cui Misilmeri era stato dato in feudo). Ai fini di questa ricerca ciò è particolarmente importante per vari motivi. Principalmente perché ci consente di avere il conforto di una attestazione storica sul toponimo che ci interessa, pur se riferito ad altra località, ma anche in quanto permette di asserire che mentre il fiume del Palermitano conserva traccia del proprio nome solo attraverso lʼantica documentazione scritta, il nome di quello montalbanese si è mantenuto vivo nel tempo grazie alla tradizione orale, realizzando una sorta di complementarietà e continuità storica “a distanza” tra i due fiumi. Nella monumentale opera sullʼonomastica siciliana del Caracausi, alla voce Eleutero, lʼAutore conferma che tale corso dʼacqua viene menzionato da Edrisi con il nome arabo di wadi al-amir in quanto «il fiume scende dal territorio di Misilmeri, ovvero dal Manzil al-amir ʻcasale dellʼemiroʼ». E così il nostro fiume sembra aver avuto tre diversi nomi: nellʼantichità Helycon, nel periodo arabo Wadi al-Amir e successivamente Oliveri (dal nome personale francese Olivier, che ricorda anche il famoso personaggio del ciclo carolingio). Dal Cinquecento in poi, grazie al Fazello che identifica lʼElicona descritto da Tolomeo con questo fiume, si assiste allʼalternanza Elicona/Oliveri durata alcuni secoli e protratta anche dopo lʻUnità dʼItalia. Tuttavia, a datare dal pagina 25 1862, divenendo fisso lʼabbinamento tra Montalbano ed Elicona come nome di comune, è divenuto anche più stabile – e direi anche sempre più definitivo – il legame tra il fiume e il suo antico nome greco. Ricomporre le variazioni toponomastiche di un luogo, come ho detto allʼinizio, equivale a ricostruire una parte della sua storia che, in questo caso, ha permesso di segnalare una insospettabile presenza araba nel territorio di Montalbano non facilmente dimostrabile per altre vie (anche se ricerche archeologiche mirate potrebbero dare risultati sorprendenti). Una storia che si identifica con quella della vallata dellʼintero bacino fluviale, che ha avuto inizio già nellʼantichità, come via di penetrazione verso lʼinterno, ma che trovò nella cultura e nelle tradizioni arabe, insieme ad una certa concezione sacrale per le acque, la sua massima valorizzazione e fruizione. In breve, spettano agli Arabi le importanti e positive trasformazioni intervenute in questo periodo nellʼeconomia e nellʼuso del territorio. Si pensi alle opere di bonifica agraria e di sfruttamento idrico, alle canalizzazioni per impianti di irrigazione, al conseguente fiorire dellʼorticoltura e dellʼarboricoltura, allʼintroduzione di nuove colture (cannamele, cotone, lino, gelso) ed alla costruzione dei mulini ad acqua, espressamente citati da Edrisi lungo questo fiume, le cui “saitte” svettanti ancora oggi tra la vegetazione sono un bene archeologico da salvare e tutelare. E il piccolo villaggio di Casale, con le sue coltivazioni intensive e le sue sopravvivenze culturali, ne è ancora oggi fedele testimone. posterlibri 8 NOVEMBRE 2013 centonove NOVITA’. L’insegnante palermitano in libreria con “Cose che nessuno sa” 150 ANNI DALLA NASCITA I segreti di D’Avenia Colloqui dannunziani Nel libro edito da Mondadori l’autore non riesce a celarsi tra i personaggi: il bullo Giulio e Margherita. Ma c’è una nonna che tutti vorremmo avere MESSINA. Full immersion in Gabriele D'Annunzio, a cogliere in molteplice declinazione colori e sfumature varie delle imprese e delle opere del poliedrico personaggio del Vate, poeta, scrittore, drammaturgo, giornalista, aviatore, uomo d'armi e di politica, ed eroe di guerra in età del Decadentismo, in 3 pomeriggi novembrini, a 150 anni dalla sua nascita nel 1863: i Colloqui dottorali "150 anni di D'Annunzio: il personaggio, le imprese, le opere". Ossia il programma di 3 giorni di lavori dall'11 al 13 novembre, dalle 14:30 che si terrà alla Sala Mostre del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne, ex Facoltà di Lettere e Filosofia presso il Polo Universitario dell'Annunziata di Messina. Su iniziativa del Dottorato di ricerca in Storia delle forme culturarli euro-mediterranee: Studi storici, geografici, religiosi, linguistici e letterari, coordinato dal professor Santi Fedele dell'Università degli Studi di DI MARIA DʼASARO PALERMO. Con i libri è come con le persone: deve essere amore, o almeno simpatia, a prima vista. Con le prime pagine di Cose che nessuno sa, dellʼinsegnante scrittore palermitano Alessandro DʼAvenia (Mondadori, Milano, 2013, € 13.00), il colpo di fulmine non cʼè stato. Poi, come accade anche nelle relazioni umane non esaltanti, un poʼ per senso del dovere, un poʼ perché qualcosa di positivo cʼè sempre e comunque, la lettura/relazione è stata portata avanti. E del romanzo sono stati colti anche i pregi, che compensano tre evidenti difetti. Primo: il presenzialismo dellʼautore. DʼAvenia non riesce a nascondersi nei personaggi che, a tratti, risultano quasi burattini al servizio della sua weltanschauung: Giulio e Margherita, i protagonisti della storia, non mi pare abbiano unʼevoluzione psicologica reale e credibile. Il primo si trasforma quasi magicamente da bullo solo e triste a innamorato (quasi) maturo e romantico; la seconda, da adolescente informe a eroina coraggiosa. Anche gli altri personaggi sono piuttosto statici e sembrano rispondere più a stilemi etici che a figure reali: nonna Teresa, la madre di Marta e Stella incarnano la saggezza, il buon senso, la disponibilità verso il prossimo e la capacità di amare. Donne un poʼ troppo perfette per essere vere. Anche per la sovrabbondanza di queste figure positive, il romanzo - ecco il secondo limite – a tratti risulta zuccheroso. Terza pecca, lo stile, talvolta appesantito dallʼuso triadico degli aggettivi, infarcito di citazioni letterarie più o meno scoperte e pieno di notazioni psicologiche a buon mercato, non sempre ben amalgamate alla trama. Non renderei però giustizia al libro se non ne elencassi anche i pregi: la staticità narrativa, che a mio avviso caratterizza inizialmente il romanzo, ha una netta inversione di rotta da pag. 151: tutto il capitolo ottavo è ben confezionato, assai delicato e godibile è lʼordito dei dialoghi ivi presenti. Da lì, il seguito del libro non difetta di azione e colpi di scena. Non mancano poi pagine di pura poesia: “La mattina intanto era esplosa come un soffione investito dai desideri di un bambino e si disperdeva in ogni angolo della città”; “Ogni città ha il suo genio, la devi strusciare contro, toccare i muri, annusare le strade, ascoltare i nomi delle vie e delle persone”. E nel libro A CURA DI CARMELO CELONA cʼè nonna Teresa, che, accidenti, è la nonna che tutti avremmo voluto avere. Sebbene personaggio tutto di un pezzo, nonna Teresa ti affascina e cattura: perché è intelligente, è saggia, perché parla in dialetto siciliano, la lingua della mia anima. Perché dice alla nipote Margherita e a ognuno di noi delle verità stupende sullʼamore: “Gioia mia. Lʼamore è fatto di carne. Lʼuomo desidera la donna e la risveglia: lei si sente voluta, amata. Quando un uomo tocca una donna ci tocca lʼanima. Non tutti gli uomini arrivano a sentire lʼanima sotto le dita, alcuni ʻvastasiʼ si fermano alla scorza. Una carezza sulla pelle di una donna è capace di allisciarci lʼanima, uno schiaffo di frantumarla… ”. LA CLASSIFICA CERTE INGIUSTIZIE dovrebbero essere studiate con attenzione. Ci si può trovare la traccia che ci permette di svelare certe congreghe perniciose per il vivere civile, trasversali ad ogni istituzione e ad ogni sentimento. “Dalla storia per quanto possa essere succinta, dʼun avvenimento complicato, dʼun gran male fatto senza ragione da uomini a uomini, devono, necessariamente, potersi ricavare osservazioni generali e dʼun utilità.” Ingegni perversi capaci di stravolgere la verità maneggiando grida e corti fanno prevalere irreali legittimità sulla giustizia. “Per respingere il vero che ricompariva ogni momento, in mille forme, e da mille parti, con caratteri chiari comʼora, come sempre, dovettero fare sforzi dʼingegno, e ricorrere ad espedienti, dei quali non potevamo di Felice Irrera Rossana Dedola, Giuseppe Pontiggia. La letteratura e le cose essenziali che ci riguardano, Avagliano 2013, Pag. 200 € 14,00 In occasione del decennale della scomparsa di Giuseppe Pontiggia, esce questa lunga intervista dellʼautrice, unita ad un suo saggio che ne passa in rassegna le opere, mentre cʼè pure una sezione del volume dedicata alle parole di coloro che lo hanno conosciuto o frequentato, che ne danno una testimonianza viva e toccante. Nellʼintervista, Pontiggia affronta temi personali, come lʼhandicap del figlio, e argomenti di cui non ha mai parlato prima, come lʼuccisione del padre o il suicidio della giovanissima sorella: la voce dello scrittore risuona, come una lezione ininterrotta sia sulla letteratura che sulla vita. Casati Modigliani - PalazKhaled Hosseini - E lʼeco riSogliano - Sperling & Kupfer spose - Piemme 1zoSveva 4 M. Manfredi - Il mio nome è Joël Dicker - La verità sul canessuno. Il ritorno - Mondadori so Harry Quebert - Bompiani 2Valerio 5 Giampaolo Pansa - Sangue, Benedetta Parodi - È pronto! Salva sesso, soldi. Una controstoria 6la cena con oltre 250 nuove ricette 3 d'Italia dal 1946 a oggi - Rizzoli semplici e veloci - Rizzoli wuz.it LACERTI DI LETTURE Uomini oscuri La tre giorni di studi all’Università di Messina Messina, la tavola rotonda, patrocinata da Confartigianato Impresa Messina, aprirà la sua prima sessione, dopo i saluti del rettore, Pietro Navarra, di Marianna Gensabella, direttore del Dipartimento, e del vicepresidente provinciale Confartigianato Maria Grazia Bonanno, con l'introduzione del coordinatore del Dottorato, Fedele, seguita dall'intervento di Andrea Noto su "D'Annunzio e il mondo balcanico", Florinda Aragona su "L'amarissimo Quarnaro: Ferruccio Parri e la questione fiumana", Marco Boncoddo con "La filibusta al potere: l'esperienza del Quarnaro dannunziano (19191920)" e Alessandra Grasso con "L'arditismo dopo Fiume: Arditi d'Italia e Arditi del popolo", con il professor Pasquale Fornaro dell'Università messinese come "discussant". Il 12 novembre sarà la volta di Pietro Di Pietro a relazionare su "Teneo te Africa: la seconda gesta d'oltremare. D'Annunzio e la retorica dell'Impero", di Biancamaria Rotondo con "La Brigata Sassari nella storia del sardismo", di Katia Trifirò con "La seduzione dell'eccesso. Sperimentalismi teatrali di D'Annunzio", di Marco Papasidero su "La tipologia agiografica della Vita di S. Pantaleone", di Alessia Ruggeri su "Gabriele D'Annunzio tra letteratura e cinema" e moderatore Fabio Rossi. Il 13 novembre "D'Annunzio traduttore: i quattro Inni Omerici di Primo Vere" di Anna Maria Orlando, a seguire "Fra le braccia magre del giornalismo: la lingua di D'Annunzio cronista" di Dalila Tassone, "Spunti linguistici dalle pagine de La contessa d'Amalfi di D'Annunzio" di Stefania Guarneri, "Il teatro dannunziano: analisi linguistica di "Più che l'amore" di Valentina Allia, ed "Oltre ogni confine: il mondo ricorda D'Annunzio" di Angela Nucera, e "discussant" il professor Carmelo Scavuzzo. Agli studenti partecipanti sarà riconosciuto un credito. Maria Tiziana Sidoti frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore ignorare lʼingiustizia.” Applicazione costante e attaccamento ossessivo, per produrre atti iniqui e discrezionali ma anche la triste condizione che nulla di meglio, nella vita, li attira che lʼaver miopi vantaggi personali facendo male altrui. “Gli atti iniqui prodotti da che, se non da passioni perverse?” Le leggi complesse sono concepite solo con lʼintento di far di coloro che le applicano o che le debbono interpretare, veri e propri estemporanei legislatori, demandandogli un feroce potere discrezionale. “Complessi di leggi composte con intento generale, che gli interpreti si facean legislatori. Giacché quando le cose necessarie non son fatte in maniera di poter servire ugualmente, in alcuni il pensiero di farle, negli altri la disposizione ad accettarle, da chiunque sian fatte.” Gruppi di uomini organizzati possono fare delle istituzioni lʼarma più potente per annientare senza rischi qualsiasi nemico. Costoro non si appalesano mai, anzi appaiono con noi proprio quando sono contro. pagina 26 “Uomini oscuri e privati, con tristissimo raffinamento ridussero a sistema e gravemente pubblicarono la scienza di tormentare altri uomini con quella tranquillità medesima con la quale si descrive lʼarte di rimediare ai mali del corpo umano.” Si dà compito di gestire in grande a coloro che nel piccolo delle loro mediocri esistenze danno continuamente prova di non saper fare. Sicché questi adopereranno ogni scorrettezza e scorciatoia per cancellare il merito altrui, abili come sono nello sfacciato servilismo e nel gregariato più pietoso. “Ma come mai ad uomini oscuri e ignoranti potè esser concessa tanta autorità.” Lʼinnocente che capita sotto il giudizio è esposto al rischio dellʼerrore giudiziario, è quindi ha da perdere, diversamente per il colpevole che dallʼerrore giudiziario ha tutto da guadagnare. “I patimenti e i terrori dellʼinnocente sono una grande cosa.” Lacerti tratti da: “La colonna infame ” - 1842 Alessandro Manzoni centonove posteranniversari 8 NOVEMBRE 2013 SIRACUSA. A pochi mesi dal centenario del prestigioso istituto Inda, caos calmo Si pensa già alle celebrazioni ma nulla appare al proprio posto. Dal soprintendente “scaduto” alle diffide del sindaco al ministro Bray DI PAOLO RANDAZZO SIRACUSA. Di pochissime cose il siracusani, pensando alla vita pubblica della loro città, sono intimamente sicuri e tra queste ci sono, tra maggio e giugno di ogni anno, le rappresentazioni classiche organizzate nel Teatro greco dallʼIstituto Nazionale del Dramma Antico. Una certezza granitica, a prescindere, quasi metafisica, una certezza che anche nel 2014 non verrà smentita ed anzi sarà confermata dalla prossima stagione Inda. Sulla qualità artistica degli spettacoli e sulla reale utilità culturale delle attività collaterali per la città e il territorio poi magari si potrà discutere, ci si interrogherà e dividerà più o meno folkloristicamente, ma una cosa è certa: gli spettacoli ci saranno, le pietre del teatro greco risuoneranno ancora dei versi dei tragici, al debutto ci si metterà eleganti e si commenterà, criticherà, applaudirà, si conteranno le migliaia di biglietti venduti. Per altro ci si avvia ad assistere ad un ciclo di spettacoli che segnerà la ricorrenza del centenario della prima rappresentazione (Agamennone), organizzata nel 1914 al Teatro Greco dallʼIstituto allora diretto dal Conte Gargallo: facile prevedere unʼesplosione di retorica identitaria - i politici siracusani vantano spesso la naturale vocazione teatrale della città, ma dimenticano sempre che a Siracusa il Teatro Comunale è ancora chiuso, che da decenni i cittadini siracusani non godono di una civile e pubblica stagione di spettacoli e che artisti e teatranti siracusani, se vogliono vivere di teatro, devono lasciare la loro città -. Del resto basta scavare un poʼ nella realtà effettuale del Dramma Antico e farsi appena qualche domanda ed ecco che la situazione non si rivela normale e serena come ci si sforza di rappresentarla e, soprattutto, restano senza risposta alcune domande che invece appaiono pertinenti. Scaduto lʼincarico di sovrintendente, ricoperto per due mandati da Fernando Balestra, e scaduto il CdA targato centro-destra ci si aspettavano, da parte di vasti settori della città e un poʼ da tutto il mondo teatrale italiano, dei significativi cambiamenti nella governance dellʼIstituto e una seria ventata di novità, invece nulla è accaduto: il precedente ministro Ornaghi, sʼè mosso con non poca goffaggine bocciando le candidature a sovrintendente (certo, in gran parte discutibili) presentate in extremis dal CdA ma lasciando poi tutto in aria, il nuovo ministro invece è rimasto Nella foto in alto il ministro Massimo Bray. Sopra il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo. Nella foto accanto una rappresentazione teatrale allʼInda fermo, occupato probabilmente in affari più urgenti. Eppure le domande che la situazione suscita esigono risposte immediate: perché il ministero dei Beni culturali, recepiti i pareri del Ministero delle Finanze, non avvia subito la riforma dello statuto che riduce da otto a cinque i componenti del CdA della Fondazione? Perché il prefetto Alessandro Giacchetti, che da Commissario del Comune di Siracusa prima delle amministrative ha assunto la guida dellʼInda (nella triplice veste di presidente, consigliere delegato e sovrintendente) non viene rimosso né si dimette dallʼincarico commissariale (che, seppur svolto a titolo gratuito, scade il 31 dicembre e con buone speranze dʼessere riconfermato anche per i mesi a seguire, come egli stesso candidamente ammette e, in qualche modo, sembra auspicare) visto che nel frattempo a Siracusa è stato eletto sindaco Giancarlo Garozzo (Pd di osservanza renziana) il quale, legittimamente, reclama a sua volta di poter svolgere il ruolo di Presidente della Fondazione e annuncia di aver diffidato il ministro Bray ad avviare le procedure per sbloccare celermente lʼempasse? «La richiesta dellʼ Amministrazione, volta al rispetto della norma statutaria in base alla quale la Presidenza dellʼInda spetta di diritto al Sindaco di Siracusa, si fonda su ragioni istituzionali e culturali - spiega Alessio Lo Giudice, giovane assessore alla cultura della giunta Garozzo -. Garantire la rappresentanza dellʼAmministrazione Comunale in seno allʼInda consentirebbe la condivisione del progetto culturale dellʼIstituto da parte dellʼintero territorio. Tale condivisione è ancor più necessaria in questa fase in cui si sta programmando una stagione e un ciclo di eventi celebrativi del centenario Inda. Una stagione così importante deve essere opportunamente elaborata e condivisa dalla città e dalle sue migliori intelligenze, poiché va intesa come unʼoccasione di valorizzazione e promozione della nostra comunità». Ed ancora cʼè da chiedersi: chi, a quale titolo e con quali competenze specifiche si assumerà, o sta assumendosi, la responsabilità delle scelte che porteranno agli spettacoli e alle attività culturali della prossima stagione (rumors cittadini danno in ascesa le candidature dei registi Luca De Fusco e Daniele Salvo)? Basta in tal senso la struttura burocratica dellʼIstituto? E ammesso che basti, è concepibile che a decidere in ambiti artistici ed a livelli altissimi (data la tradizione Inda) siano dei funzionari? È davvero sufficiente la nomina Alessio Lo Giudice pagina 27 dellʼarchitetto e regista siracusano Manuel Giliberti come consulente artistico di Giacchetti? Non rappresenta questa nomina un modo per mettere al riparo da ogni critica di merito (e quindi confermare) questo strano commissariamento? Fino a che punto questa vicenda è condizionata anche da una più vasta partita nazionale che ruota intorno alle nomine nei maggiori teatri italiani? Da questo punto di vista la politica siracusana appare complessivamente distratta, divisa, incapace di far blocco: i parlamentari del Pdl (il senatore Alicata e la Prestigiacomo) hanno ad esempio, sia pur con qualche distinguo e qualche generico apprezzamento allʼazione del Sindaco, dichiarato pubblicamente che, per quanto li riguarda, Giacchetti può gestire anche la stagione del centenario, mentre quelli del Pd, con interrogazioni, proposte di legge ed ordini del giorno (prima firmataria Sofia Amoddio), dopo un qualche periodo di stasi, si sono mossi e si muovono in direzione opposta, ovvero sollecitando il ministro Bray a prender posizione, a comprendere lʼimportanza che lʼ Inda riveste per la cultura della città e, dunque, a risolvere la questione. Ma, come dicevano i latini: dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Sofia Amoddio 8 NOVEMBRE 2013 postermusica centonove Lillo Alessandro durante una premiazione PROTAGONISTI. A tu per tu col patron di Scala Maggiore Piparo:torno a scuola «Dare ai piccoli l’imprinting della bellezza». L’obiettivo del musicista-manager e i progetti per Messina col jazz club MESSINA. Alessandro Piparo, 47 anni, di recente ha avviato un “jazz club”, Scala Maggiore, che è anche una associazione civica che vuole fare e diffondere cultura. Perché Piparo partire dalla musica per arrivare alle scuole? Io penso che la musica fa parte della nostra vita e le note DI ANGELO SAVASTA come le stagioni di accompagnano nella nostra esistenza. Ma la scuola è il MESSINA. Reduce dal “Primo Festival fulcro di tutto. Se non diamo del Peperoncino” che si è svolto a cultura ai ragazzi, che vuoi Messina con una serie di eventi che avere di bello? Se diamo da vanno dalla musica jazz alle tarantelle piccoli lʼimprinting della fino alle tradizioni più popolari come “la bellezza, crescerà un uomo battaglia dei bastoni” di Roccalumera, diverso che vorrà il bello: vorrà Lillo Alessandro è pronto per un altro informazioni, il sapere, e appuntamento importante, quello col quantʼaltro. premio Colapesce che si svolgerà lʼ11 Quali idee avete in serbo novembre al Palacultura di Messina. Un per Messina? Alessandro Piparo riconoscimento “inventato” da Lillo Oltre quello che già facciamo Alessandro per i concittadini illustri. Lui, abbiamo aperto Scala selezione perché tutti i cittadini che invece, il riconoscimento più “alto” lo ha Maggiore jazz club con lʼobiettivo portano la spazzatura riciclata ricevano già ricevuto: è presidente emerito a vita principale di fare conoscere i musicisti di dallʼamministrazione un buono sulle dellʼIgf (International Group Folklore), Messina che sono di livello, ma non tasse. Sarebbe questo una maniera organismo mondiale che coordina hanno avuto finora una piattaforma dove virtuosa, a costo zero, che darebbe un lʼattività di tutti i gruppi folklorici del la gente possa ascoltarli. Tantʼè il palco pratica da seguire a tutti. mondo. Un riconoscimento una carriera del club è il punto principale del locale, E poi? fatta di tenacia, passione e competenze che comunica con i tavoli, in tutte le Organizzerei con le scuole una task-force chi chi ha portato con orgoglio il nome di direzioni. di cervelli, per trovare delle soluzioni Messina in giro per il mondo. Come coniugate musica e cultura? condivise per lo sviluppo di Messina. La Come ha intrapreso la strada del Le nostre pareti sono libere per quanti freschezza delle idee è quella che non va folklore? portatori di idee vogliano proporre smarrita. E se Messina muore ogni giorno A dieci anni andavo a scuola e iniziative: mostre fotografiche, di pittura, è perché cʼè un giovane, una fresca contemporaneamente lavoravo in una presentazioni di libri e quantʼaltro intelligenza che lascia la sua città per salumeria. Poi ho scoperto il bar e rimasi rappresenti arti espressive e comunque portare la sua storia e il suo sapere affascinato da questo luogo che cultura. altrove. Ma così il mondo si arricchisce, accomunava gente di tutte le estrazioni Possiamo raccontare qualche Messina si impoverisce. Sempre più. sociali, e nel bar appunto, ho cominciato esperienza? E.B. a lavorare da garzone. Ebbi delle Abbiamo avuto Claudio DʼAudino che ha presentato un suo libro di aforismi e poi abbiamo avuto pittori e naturalmente musicisti, molti artisti anche di fuori, che hanno assicurato la loro performance. E la città come risponde? Quando ci conosce benissimo, ma la nostra posizione anche geografica, che è allʼangolo tra via Garibaldi e viale della SANTʼAGATA MILITELLO. LʼAssociazione “La Via del Mare – Incontro con” proLibertà, assicura la discrezione e quindi pone con lʼArgentina una tre giorni dʼarte (8-9-10 novembre) a SantʼAgata di Misiamo orientati a crescere piano e bene. litello. Lʼevento è imperniato sulla mostra “Immagini-Immaginario” al centro culAltre idee in cantiere? turale Castello Gallego, con estensione nelle cornici eleganti del Frantoio Rizzo Lo sviluppo di una web Tv per veicolare lʼ8 e del Museo Etnoantropologico dei Nebrodi domenica 10. Si tratta di una rasaltri messaggi culturali sul Web e tre cose segna di artisti italo-americani contemporanei relativi agli anni ʼ60 e ʼ70, con un per la città da fare sapere anche al programma arricchito di spunti anche musicali che accrescono le sensibilità arsindaco Accorinti, che già da adesso tistiche del pubblico, già coinvolto dagli artisti che in quel tratto di costa sono noinvitiamo a farci visita: la spazzatura ad toriamente da qualche anno in attivissimo e corale movimento, creativo ed espoesempio da problema si potrebbe sitivo. Il programma prevede, oltre alle mostre, momenti preziosi di canto e mucambiare in risorsa. Basterebbe sica con Caruana, Mario Ferrara, Elisa Pezzuto e Micaela Chaque, che della muorganizzare un centro di raccolta e sica argentina comunica la marcata influenza dellʼimponente immigrazione italiana in Sudamerica agli inizi del secolo scorso. Promotore della macchina organizzativa questa volta è lʼAtelier Linea dʼOmbra dellʼartista Ettore Merlinoi. L’INTERVISTA “Il mio folklore? E’ nato tra le prostitute” A tu per tu con il patron dei Canterini, Lillo Alessandro APPUNTAMENTI D’ARTE Sant’Agata Militello, canto... tra i quadri pagina 28 esperienze incredibili che hanno contribuito alla mia crescita sia come uomo che come professionista. Allʼepoca erano ancora aperte le case di tolleranza e diverse volte mi è toccato di portare il caffè alle prostitute. A contatto con queste donne ho scoperto un grande senso di umanità ed ho sempre riservato nei loro confronti un particolare rispetto. In seguito, mi capitò di lavorare anche come commesso dai fratelli Piccolo dove, per mia fortuna, grazie alla sensibilità di uno di loro, Mario per essere precisi, potetti coltivare con una certa continuità lʼhobby del ballo. Ma come sei giunto ai Canterini peloritani? Quando divenni ballerino presso lʼaccademia di danza di Messina, il mio amico Pippo Carbone, mi invitò a frequentare i Canterini peloritani che allora erano stati fondati nel 1935 da alcuni studenti universitari del tempo e accadde così, con molta naturalezza direi, che ci scambiammo le due culture di danza. Io acquisii i canoni della danza folklorica e Pippo quelli della classica che poi, come molti sanno, lo ha portato ai massimi fasti delle più importanti platee nazionali e internazionali. Per rimanere in tema, le mie interviste sono sempre di carattere musicale e tu in tal senso hai tante cose da raccontare... Si, è vero. La canzone, o meglio, la musica per me, è stata unʼ esigenza per dar luogo a un repertorio dei Canterini. Un repertorio che potesse dare più un carattere di originalità al gruppo. E da qui nacquero varie composizioni di successo. In seguito, dopo le tante apparizioni nei più importanti programmi televisivi, rappresentammo la Sicila a Canzonissima 1964 con Corrado Lojacono risultando i vincitori con il 94% dei consensi. Cosa si dovrebbe fare per far conoscere meglio i tesori della nostra terra? Questa è una nota dolente per la quale mi batto da diversi anni. Purtroppo la politica siciliana, fino ad oggi, non ha adottato alcun provvedimento per indirizzare i giovani ad uno studio sulla cultura e sulle tradizioni che possa farci riappropriare delle nostre radici. posterrubriche centonove PALERMO. Al via la 38esima edizione del Festival di Morgana del teatro di figura I mille colori del teatro di figura La rassegna al Museo delle marionette Pasqualino. Tra miti e miracoli DI PAOLO RANDAZZO PALERMO. È difficile raccontare il fascino del Museo internazionale delle marionette dedicato ad “Antonio Pasqualino” e che si trova a Palermo proprio accanto a Piazza Marina. È difficile perché lʼinteresse e la bellezza di questa struttura museale non la si trova soltanto nella superficie del suo aspetto o nella bellezza di ciascuna delle opere e che conserva ma, per esser percepita pienamente, la si deve cercare, e la si trova, nella sorprendente profondità multicolore delle mille e mille storie che ogni suo pezzo custodisce e può raccontare. Pezzi antichi e nuovi, pupi, marionette, ombre cinesi, fondali, teatrini, pupazzi dʼogni origine e dimensione: pezzi che raccontano storie celebri e sconosciute, miti, leggende, miracoli e avventure, sapienze artigianali, pezzi che raccontano eroi e divinità, raccontano insomma le culture popolari che nelle loro forme si sono sedimentate. Se un sacrificio è richiesto al visitatore è solo quello di donarsi il tempo necessario per ascoltarle queste storie. Un museo fondato nel 1975, per volontà di Antonio Pasqualino (il benemerito medico antropologo palermitano il cui valore non si ricorda mai abbastanza) a dieci dalla fondazione dellʼ“Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari” che ne è ancora lʼanima e il motore. Parliamo questa volta di “Poikilia, variazioni sul tema”, ovvero la LA MOSTRA Transizione permanente a San Marco d’Alunzio SAN MARCO dʼAlunzio. Saranno inaugurati, domenica 10 novembre 2013 a San Marco dʼAlunzio la Gadam (Galleria dʼArte Antonino Meli) e il “Kilometro della cultura”, due importanti iniziative che rientrano nel nuovo piano per lo sviluppo economico del comune nebroideo. I due eventi collaterali inizieranno alle ore 16:30 allʼinizio di Via Aluntina. La nuova Gadam, ospitata nello storico palazzo di Casa Meli, abitazione dello scrittore Antonino Meli, ha il preciso impegno di riprendere e far ripartire un periodo artistico e culturale che, a San Marco dʼAlunzio e nei paesi limitrofi, manca da tempo. Attraverso le raccolte artistiche, la Gadam diventerà uno spazio in cui si troveranno le opere dei più importanti artisti italiani e stranieri insieme ai lavori dei giovani creativi, che troveranno un luogo stimolante e culturalmente attivo dove esporre le loro opere. Il 10 novembre 2013, in occasione dellʼinaugurazione, si svolgerà anche la mostra dʼarte contemporanea “Transizione Permanente: dal riscatto oggettuale della ʻPopular Artʼ allʼobliquo ritorno della figurazione”, che si concluderà il 15 dicembre 2013. trentottesima edizione del Festival del teatro di figura che annualmente il museo organizza e ospita nel suo teatrino interno. Ecco le date e gli spettacoli dellʼedizione di questʼanno curata da Rosario Perricone: venerdì 8 e sabato 9 alle 21.15 e domenica alle 18.30 “The adventures of white-man” (teatro di oggetti) dello statunitense Paul Zaloom; martedì 12 alle 21.15 “The bag lady” (teatro di oggetti), della compagnia spagnola The bag lady theater; giovedì 14, venerdì 15 e sabato 16 alle 21.15 le marionette “Toytur bootur” della “Compagnia di attori e marionette” della repubblica russa della Yacuzia; domenica 17 alle 18.30 è la volta della nostra opera dei pupi col “Duello di Orlando e Rinaldo per amore della bella angelica” della Compagnia Carlo Magno di Enzo Mancuso e alle 21.15 la compagnia “Sand art” presenta “Pinocchio” di e con Stefania Bruno; quindi martedì 19 e mercoledì 20 alle 21.15 le “Avventure di Fagiolino” con i burattini del Centro teatrale Corniani; infine sabato 23 e domenica 24, alle 21.30, le figure di “Freaks” della compagnia francese “Les Remoulers”. DE GUSTIBUS di Massimo Lanza Al mercato dei vignaioli indipendenti UN ALTRO APPUNTAMENTO da non perdere si svolgerà dal 30 novembre e allʼ1 dicembre quando oltre 200 artigiani del vino saranno a PiacenzaExpo per il Mercato dei vini dei vignaioli indipendenti, organizzato da Fivi - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. Un viaggio attraverso i filari del nostro Paese: dalle montagne della Valle DʼAosta al sole delle Sicilia. Per scoprire oltre mille etichette, vitigni poco conosciuti, modi di pensare e creare il vino diversi e, soprattutto, incontrare e conoscere piccoli straordinari artigiani che curano i loro prodotti dalla vigna, alla cantina. Fino ad accompagnarli sulla nostra tavola. E la nuova immagine del mercato Piacentino, realizzata dallʼillustratrice Monica Zani, fatta di bottiglie contenenti il volto di ognuno degli oltre 750 vigneron Fivi, vuole comunicare la fatica, la passione, la singolarità e diversità di ognuno di loro e dei loro vini. Volti che diventano etichette, bottiglie che racchiudono le vite di grandi artigiani della vigna e della cantina. Ogni bottiglia custodisce un racconto. Stappare una bottiglia significa lasciare fluire la storia di chi ha creato quel vino e lo offre ai consumatori. Lo fa “mettendoci la faccia”, perché è frutto unicamente del suo lavoro: inizia in vigna e si conclude con una stretta di mano con chi lo acquista. È questa la realtà dei Vignaioli Indipendenti. Prendersi cura della vite e dei suoi grappoli, di territori e paesaggi patrimonio di tutti noi. Significa credere nella terra e nelle proprie capacità di valorizzarla, metterci impegno e farcela nonostante la burocrazia soffocante, la crisi economica: nonostante tutto. Significa lavorare la propria terra, investire in lavoro e risorse. Raccontare dentro una bottiglia una storia, unʼidentità e offrirla agli altri. La presenza di numerosi artigiani del cibo aprirà una finestra sulle tipicità gastronomiche legate ad un modello di filiera alimentare in tutto e per tutto simile a quella dei vignaioli Fivi, e renderà la degustazione dei vini ancora più gustosa. www.mercatodeivini.it pagina 29 8 NOVEMBRE 2013 MUSICA di Cesare Natoli L’orchestra in casa È UNA BELLA rassegna storica il libro “La macchina della musica. Lʼorchestra in casa”. Un testo – edito da Rai Eri poco tempo fa – agile e di facile consultazione, nel quale lʼautore, Paolo Prato, traccia un percorso tecnologico e sociale a un tempo. Dal fonografo al registratore a cassette, dal juke-box alla radio, dal karaoke al walkman, dal lettore Cd allʼiPod, infatti, le macchine musicali e i loro supporti (cilindro, disco, nastro, compact disc, mp3, e così via) hanno segnato lʼevoluzione dellʼarte dei suoni, condizionandone, da un lato, lʼevoluzione del suo stesso linguaggio e, dallʼaltro, rendendola fruibile a tutti in spazi pubblici e privati: dallʼabitazione domestica alla passeggiata con cuffie. Lʼopera, che contiene una prefazione di Renzo Arbore, affronta lo sviluppo delle macchine per la riproduzione e la registrazione di musica in una prospettiva, dicevamo, prevalentemente storica, scegliendo una periodizzazione che riflette il tipo di tecnologia dominante, dallʼera degli automi a quella meccanica, dallʼera elettrica a quella digitale, scoprendo di volta in volta anche altri punti di vista, strettamente intrecciati alla tecnica e alla società: lʼeconomia, le oscillazioni del gusto, i comportamenti e le abitudini di ascolto. Il tutto condito, opportunamente, da statistiche e curiosità. NUOVEVISIONI di Marco Olivieri Sacro Gra, Leone d’oro a Venezia INATTESO LEONE dʼoro allʼultima Mostra del Cinema di Venezia, grazie alla scelta della giuria presieduta da Bernardo Bertolucci, il film “Sacro Gra” conferma lʼimportanza dei documentari. Un cinema della realtà, dello sguardo profondo sulla vita e i suoi risvolti meno consueti, non più confinato in settori marginali dei festival. La regia di Gianfranco Rosi – già autore degli apprezzati titoli internazionali “Boatman”, “Afterwords”, “Below Sea Level” ed “El Sicario Room 164” – spicca per la capacità visionaria di raccontare il Grande raccordo anulare di Roma come un mondo a parte, tra figure e psicologie che rimangono impresse, studiate con capacità analitica dalla macchina da presa. Sofferenze individuali e marginalità sulle quali Rosi indaga avendo come modello le atmosfere magiche del romanzo “Le città invisibili” di Calvino. Non a caso “Sacro Gra” nasce da unʼidea di un architetto e urbanista Nicolò Bassetti, trasformata in cinema grazie a due anni di riprese e fascinazioni visive. “Sacro Gra” al Cineauditorium “Fasola” di Messina 8 NOVEMBRE 2013 posterlettere&... MESSINADRASTICA di Fabio Amato QUI SCUOLA di Andrea Smith Obbligo per la scuola di pubblicizzare tutti i documenti TRASPARENZA DEL Palazzo e pubblicità degli atti. Se ne è discusso alla 50ma edizione dello SMAU di Milano nella tre giorni dedicata al mondo dellʼinnovazione e delle tecnologie digitali. Tra i numerosi workshop organizzati dallʼIWA (International Webmasters Association) Italy è stata presente la scuola con la “Comunità di Porte aperte sul web” della Direzione regionale della Lombardia, che ha approfondito gli obblighi, le responsabilità e le sanzioni derivanti dal D. L.vo 33/13, che vuole lʼAmministrazione pubblica trasparente e aperta verso i cittadini. Sono stati autorevoli esponenti della Comunità, quali Mario Varini, Paolo Bozzo, Nadia Caprotti, Alberto Ardizzone e Marco Milesi -autore di due plugin gratuiti in wordpress per la gestione delle procedure - a esporre i requisiti dei siti web delle scuole e gli obblighi di pubblicazione con lʼAlbo on line o Albo pretorio e lʼAmministrazione Trasparente. Allʼalbo on line, obbligatorio dal 1° gennaio 2011, devono essere pubblicati tutti gli atti oggetto di pubblicità legale, i bandi di concorso e i bandi di gara. La mancata pubblicazione on line rende lʼatto nullo, quindi privo di ogni effetto. Per la Trasparenza, il D. L.vo 33/13 pone lʼobbligo ai dirigenti di pubblicare sul sito web tutte le notizie e i documenti riguardanti la gestione della scuola. Il cittadino ha diritto di conoscere tutte le informazioni e i dati gestionali, di fruirne gratuitamente e di utilizzarli e riutilizzarli con lʼobbligo dellʼintegrità, citando la fonte. Sono, quindi, di pubblico dominio, ad esempio, gli incarichi e le consulenze esterne, gli importi liquidati, le spese sostenute. Lʼomessa pubblicazione causa la nullità degli atti e il pagamento del corrispettivo determina la responsabilità del dirigente che l'ha disposto accertata all'esito del procedimento disciplinare - con il pagamento di una sanzione pari alla somma corrisposta, fatto salvo il risarcimento del danno del destinatario. Insomma, come sottolinea Roberto Scano – presidente IWA Italy e già componente della Cabina di regia dellʼAgenda digitale per le competenze digitali -, “la norma vuole il recupero della trasparenza responsabilizzando il dirigente, che ha lʼobbligo di pubblicare tutti i documenti on line, facendo diventare lʼamministrazione una casa di vetro” e “assegna il diritto-dovere al cittadino di vigilare in ordine alla presenza di quanto previsto”. Il decreto è innovativo perché impone obblighi, ma determina precise sanzioni pecuniarie in caso di inadempienze. Allʼamministrazione, quindi, il compito e lʼobbligo di essere trasparente, al cittadino il diritto-dovere di vigilare e intervenire. ECOLOGIA&AMBIENTE centonove HERITAGE di Sergio Bertolami Ode al Neon Sui Mac la Sicilia di primo Ottocento MESSINA. Lunedì 28 ottobre ore 8.30, Messina si blocca, tutta la Città è ferma. In Viale San Martino, all'altezza del Coin, 10 operai altamente specializzati con tute firmate Krizia stanno cambiando un neon, più avanti, in Piazza Cairoli, 10 operai pittori vestiti Armani stanno rifacendo le striscie pedonali ed in Via Garibaldi 10 operai- scultori stanno sistemando tutti i marciapiedi dissestati, in aria 10 elicotteri controllano che i lavori siano svolti nel miglior modo possibile. Una macchina perfetta, un orologio Svizzero Peccato che la Città è bloccata. Le macchine sono ferme in file interminabili e suonano i clacson, le moto passano sui marciapiedi rompendoli ed i Vigili Urbani dirigono il traffico dagli alberi ed i Cittadini camminano sulle macchine. Una scena apocalittica, ma bisogna portare a termine i lavori entro stasera altrimenti è un casino. Ma ci rendiamo conto. La nostra Città è un casino perenne, un cantiere aperto, e bloccano la Città per un neon!!!! Stanno aggiustando la Via del mare, non ho ancora capito cosa debbano fare , so solo che sarà chiusa fino a Dicembre! I Cinesi hanno fatto la Muraglia Cinese in meno tempo e noi per un Km. di strada e forse meno, ci stiamo 2 mesi .Vuoi vedere che è un modo imprenditoriale per dare lavoro !? Del resto abbiamo dato lavoro a 30 operai, cosa volete di più a Messina i neon, le striscie pedonali creano lavoro. Pensate se rompessimo tutti i neon della Città, quanto lavoro avremmo!!!! Rompiamoli tutti questi cazzi di neon! Avevamo la chiave del successo e non lo sapevamo. Grazie Neon ti amo! P.S. Ho visto 3 famosi imprenditori della nostra città, rompere i neon di notte per risollevare le sorti finanziarie delle loro aziende e creare posti di lavoro! W I NEONS !!!! SICILIAN SCENERY, il libro di Peter De Wint che molti, soprattutto negli Stati Uniti, hanno già scaricato sui loro iPad, iPhone e iPod touch, potrà essere aperto in iBooks su tutti i Mac del mondo. Perché, col nuovissimo OS X Mavericks, «anche il Mac si dà alla lettura». Fra due milioni di libri che si possono condividere sui dispositivi Apple, uno racconta il paesaggio siciliano dʼinizio Ottocento. In inglese, francese, ora anche in italiano. Troverete Sicilian Scenery indicizzato in apertura di Google. Cliccate. Sullo store di iTunes-Libri scoprirete che è gratis.Si fregia del bollino di qualità controllata “made for iBooks”, essendo ottimizzato per la lettura interattiva. In altre parole è un libro che, oggi, racconta il passato con le migliori tecnologie del futuro. Per certi versi è un passato del tutto particolare, visto che lʼautore delle vedute non ha mai messo piede in Sicilia. È rimasto a Londra a preparare incisioni, diffuse dalla casa editrice Rodwell & Martin nel corso di tre anni, dal 1821 al 1823. Il vero viaggiatore era, invece, William Light, militare in carriera di stanza in Sicilia, che ebbe modo di raffigurare nel suo taccuino da disegno le località più apprezzate dellʼisola. Di tali schizzi si servì Peter De Wint, fra i grandi paesaggisti romantici inglesi. Membro della Royal Academy Schools e della Old Watercolour Society, raggiunse la fama di illustratore con le suggestioni naturalistiche pubblicate dalle maggiori case editrici dell'epoca. Sicilian Scenery, faceva parte di una collana di più ampio respiro: un diario pittorico di viaggio intitolato European Scenery. Aveva lʼintento di presentare angoli pittoreschi, non ancora contaminati dal progresso e dalle trasformazioni moderne. Grazie ad Experiences, senza sovvenzioni pubbliche, questo libro non è più soltanto un bel pezzo di antiquariato per pochi, ma un prodotto offerto alla conoscenza di tutti. Una dimostrazione di come le nuove tecnologie possano rendere più che sostenibile la promozione culturale. [email protected] diAnna Giordano Erosione, cause da rimuovere ERRARE Eʼ UMANO, perseverare è diabolico. Forse ho iniziato altri articoli così, ma è una costante del mio quotidiano vivere da ambientalista e quindi mi permetto di ripetermi. Ho scritto decine e decine di pagine agli enti, tutti, sullʼerosione costiera, lettere in cui si chiedeva, come Man, Wwf e Italia Nostra, di non approvare porticcioli a destra e a manca, o promenade varie, o varianti al PRG (Tono Mortelle, per dirne una) o Portorosa bis (Caronia marina) o porti canali (via S.Cecilia e annessa isola artificiale stile Dubai), e poi ancora, contro le ipotesi folli di risolvere il problema buttando a mare materiale di cantiere (ponte sullo Stretto versione 2012, inenarrabile) oppure di dragaggio o qualsivoglia altro materiale. Di tutte le lettere, tante, troppe, è arrivata solo una risposta con relativo diniego agli enti e via strali contro le associazioni ambientaliste, ree di impedire che agli errori del recentissimo passato (case autorizzate praticamente a ridosso del mare, fiumare tombinate ovunque), si potesse porre rimedio semplicemente buttando a mare materiale, con buona pace di tutti gli organismi viventi marini, che con gli impressionanti torbide dovute ai sedimenti buttati nel loro delicatissimo mondo, ne trarrebbero solo e soltanto distruzione. Manco a dirlo, gli strali venivano da chi non intendeva rimuovere le cause dellʼerosione, non sia mai. Pagine e pagine sulla posidonia oceanica, pianta importantissima che rallenta lʼenergia dellʼonda, unica vera difesa contro lʼerosione insieme ad una intelligente gestione della fascia costiera e delle fiumare, ma no, ancora oggi e chissà per quanto ancora, chi da una parte e chi dallʼaltra, invoca materiali da buttare a mare per difendere case, ville, strade, casotti e tanto altro. Come se pagina 30 il mare fosse diventata la nuova discarica autorizzata della regione Sicilia chiunque abbia qualcosa da buttare, che sia materiale innocuo o no, sempre danno fa. Ora abbiamo i villaggi tirrenici che chiedono il materiale del porto di Tremestieri, prima ancora si pensava, stesso materiale, di spargerlo nelle tormentate acque dello Stretto fino a Capo Peloro, poi pare lo si voglia buttare un poʼ più giù. Nel frattempo gli scavi di Terna nella fiumara Gallo (Villafranca) giacciono sotto la ex Pirelli, in attesa (si spera di no), di essere buttati a mare, laddove 12 o più milioni di euro già spesi (e buttati sotto forma di ripascimento costiero) hanno in gran parte fallito. O vi mettete in testa che si devono rimuovere le cause, in primis lʼarroganza umana che porta ad occupare spazi che la natura voleva liberi di interscambiarsi gli uni con gli altri e soprattutto evitando interventi tampone di massi a destra e a manca, oppure creerete solo il deserto dei tartari nel mare ed erosione perenne. Come un cane che si morde la coda. poster...commenti centonove 8 NOVEMBRE 2013 IN MEMORIA di Renato De Luca* ELIODORO Quando De Pasquale mi regalò il libro “Lotte contadine” La giustizia soffoca MESSINA. Non considerare lʼingiustizia sociale un dato strutturale della società non è un epitaffio, è la sintesi della storia delle idee di un comunista. Il bellʼarticolo di Peppino Mangiapane pubblicato da Centonove in ricordo di Pancrazio De Pasquale, suscita emozioni, in chi lʼha conosciuto, e sollecita riflessioni ancora attuali. Sgombro subito il campo dagli equivoci. Non ho titoli per dire di De Pasquale di più di quanto altri abbiano già detto; non appartengo a quella generazione eroica di cui fa parte lo stesso Mangiapane che, con Eli Conti e Emanuele Tuccari, con De Pasquale condivise le asperità dei tempi e la straordinaria costruzione del partito gramsciano di massa. Tuttavia, ho il privilegio di avere strettamente collaborato con Pancrazio negli ultimi anni della sua vita, gli anni della Rifondazione comunista (come dice bene Peppino, quella di Garavini). Anche quelli furono, in qualche modo, anni eroici per la straordinaria battaglia, di cui De Pasquale fu uno dei dirigenti, contro i missili a Comiso. In occasione di un nostro viaggio in quelle terre del ragusano, durante il pranzo in una trattoria, non mi seppi trattenere (ero ancora giovane, allora) e gli chiesi, dʼimpulso: «Pancrazio, per quale motivo hai aderito a Rifondazione?». Io, permeato della mia formazione “sessantottina”, non riuscivo a capire come quellʼintellettuale sempre garante delle Istituzioni fosse approdato a Rifondazione che, nonostante il Pds, ancora teneva sulla sua bandiera rossa il simbolo della falce e del martello. Cʼera, forse, nella scelta di Pancrazio (era appena stato rieletto deputato con circa tremila voti), una dose di opportunismo? Voleva, forse, dare risposte politiche a quel gruppo dirigente del partito messinese che aveva formato e lo aveva malamente abbandonato? Tante domande, forse capziose, nella mia testa. Non ebbi una risposta immediata, mi disse solo: «la mia risposta la avrai stasera, quando torneremo a Messina e ti farò un regalo». Quando tornammo a tarda notte, mi invitò a salire a casa sua e dalla sua biblioteca trasse un libro, mai più rieditato dalla Editori Riuniti; che mi regalò dopo avermelo dedicato: Lotte contadine in Sicilia Pancrazio De Pasquale di Pio La Torre. E solo a quel punto mi disse «leggilo, e capirai perché sono e resto comunista». Credo di avere capito che, con quel gesto, mi indicasse un percorso, meglio, il filo rosso che univa le lotte dei contadini siciliani che occupavano le terre incolte con la nuova battaglia per la Pace che si combatteva in quegli anni a Comiso. E quanto fosse fondamentale il ruolo dirigente dei comunisti. Un ruolo dirigente che serviva a costruire e pensare nuovi orizzonti sociali e civili e non a distruggere quanto si era fin lì costruito al prezzo di enormi sacrifici. Eccolo qui Pancrazio De Pasquale: mai il tanto peggio tanto meglio, perché il peggio ricade sempre sugli sfruttati e sui deboli. E, dunque, De Pasquale fine paladino delle Istituzioni repubblicane ed al tempo stesso nelle piazze rivendicative. Vero intellettuale organico. Su questa linea di ragionamento mi permetto di fare, per dimostrare lʼattualità della lezione di Pancrazio, una associazione tra eventi e momenti diversi. Avantieri le lotte per la terra, ieri quelle per la Pace, oggi, pochi giorni fa a Roma, la manifestazione promossa, tra gli altri da Rodotà e Landini, per la piena affermazione della Costituzione e quella successiva per il diritto alla casa e contro il precariato. Tutto si tiene, e la lezione di De Pasquale e dei comunisti come lui, è il collante. Ancora un ricordo, quasi privato, di Pancrazio. Eravamo stati delegati al primo congresso di Rifondazione comunista lui, io e la, a noi, carissima compagna Ester Colaianni. Si unì anche, in quella occasione, Miriam Mafai, cognata di Pancrazio, nel suo ruolo di giornalista di Repubblica. Hotel Ergife di Roma. Alla fine fu intonata lʼInternazionale; lo vidi piangere mentre teneva, come tutti noi, il pugno chiuso levato al cielo. Bravi i compagni di SEL ad avere intitolato un loro circolo a Pancrazio De Pasquale. Vorrei che lo facessero anche i miei compagni del Pdci e quelli di Rifondazione e tutta la diaspora comunista, ma non bastano le intitolazioni, serve la comprensione dei fatti e della “fase” e la scelta faticosa ed entusiasmante dellʼunità. Questo mi ha insegnato Pancrazio De Pasquale, per sempre. *Segreteria provinciale Pdci di Messina ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano Un cucciolo sotto l’albero L'INTENZIONE Eʼ QUELLA di regalare un amico a quattro zampe per il prossimo Natale? E se fosse possibile regalare un animale ad una persona cui si vuole bene e, contemporaneamente, essere utili ad una creatura in difficoltà? I volontari dell'ex macello di Via Don Blasco, che a Messina ospita e cura tantissimi randagi tra numerosi disagi e poche risorse, hanno lanciato un'iniziativa che potrebbe rappresentare la soluzione ideale, Un regalo X 2. Un dono veramente speciale: si adotta un cane a distanza a nome di un proprio caro. Le immagini dei quattrozampe da aiutare sono tutte disponibili sulla pagina Facebook BAU Mercatino. La tariffa è di almeno cinque euro per quanti mesi si voglia. È di venticinque euro se si sceglie di adottare per sei mesi, mentre per un anno è di cinquantacinque euro. Si otterrà poi una tessera con la foto dell'esemplare prescelto, il proprio nome e cognome e quello della persona a cui destinare questo splendido atto di sensibilità e generosità. Così, a Natale, un cagnolino avrà sotto l'albero una cuccia calda, tanto cibo e le cure necessarie, cose difficili da garantire con continuità quando mancano i fondi ed una persona cara proverà la soddisfazione di avere ispirato un gesto capace di salvare una vita. Chiunque intenda aiutare il rifugio dell'ex macello a prendersi cura di un animale sfortunato può scrivere direttamente sulla pagina pubblica o mandare un messaggio privato all'indirizzo email lary456@hotmail. com. pagina 31 CATANIA. Alla giustizia manca l'aria, letteralmente. Nei giorni scorsi un magistrato è stato colto da malore ed ha sospeso l'udienza: troppe persone in un'aula troppo piccola, tra avvocati, imputati, testimoni, familiari, nell'ex Pretura di via Crispi. Inadeguati anche i nuovissimi locali, affittati a peso d'oro dal sindaco Stancanelli, in via Guardia della Carvana: sono sotterranei. Il sindaco Bianco revoca il contratto e pensa di trasferire magistrati e utenza in una scuola in tutt'altra parte della città. La giustizia catanese è già frazionata in sei siti: una via crucis nel traffico. Il sogno di una cittadella, a Librino o nell'ex Palazzo delle poste di viale Africa, comprato durante la precedente sindacatura Bianco e abbandonato a se stesso, è un sogno. Anzi, un'utopia. 150 PAROLE DA PALERMO Fa’ la cosa giusta … A PALERMO, DA oggi al dieci novembre, i Cantieri Culturali della Zisa ospiteranno per il secondo anno “Faʼ la cosa giusta”: fiera che presenta idee, pratiche e prodotti per il consumo critico e per uno stile di vita sostenibile. Ci saranno stand dedicati ai beni comuni, al mercato equo e solidale, alla bioarchitettura, a viaggi e cosmesi meno inquinanti, laboratori per fare in casa il pane e il sapone e consigli per costituire gruppi dʼacquisto. Sarà una bella kermesse: ma, ahimè, ci saranno sempre i soliti noti. Perché purtroppo, oggi più che mai in tempi di crisi, le scelte ecologiche sono spesso pratiche di nicchia, esercitate solo da elite di benestanti “illuminati”. Invece, come esortava Alex Langer, gli ecologisti dovrebbero cercare di rendere le scelte verdi socialmente desiderabili e possibili per tutti. Nella speranza che “fare la cosa giusta” non sia appannaggio di una minoranza benestante, ma consapevole scelta nazional-popolare. Maria DʼAsaro ANTIBUDDACI di Dino Calderone Il sindaco integralista IL RICHIAMO ALLA Costituzione è sicuramente il modo più forte ed esigente di riferirsi a un complesso di valori fondanti per tutti i cittadini. Tanto più quando il richiamo viene fatto da rappresentanti delle istituzioni. Così anche Accorinti, nella qualità di sindaco di Messina, ha voluto ricordare, durante la cerimonia del 4 Novembre, che “l'Italia ripudia la guerra”. Ma allora, si dirà, perchè tante polemiche? Il riferimento all'articolo 11 è sacrosanto, ma non può fermarsi alle parole iniziali. E' necessario leggere l'articolo per intero: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. Insomma, la guerra come strumento di difesa non viene affatto ripudiata in quanto l'opzione pacifista della Costituzione non è assoluta. D'altra parte, se la Costituzione escludesse la guerra sempre e comunque (il “senza se e senza ma” di tutti gli integralisti) che senso avrebbe l'articolo 78? “Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari”. Accorinti sa bene che la lotta al nazifascismo fu condotta soprattutto militarmente e che quindi l'uso delle armi, sempre sotto controllo parlamentare, può essere ammesso anche se solo in casi estremi, quando cioè i metodi nonviolenti non sono più sufficienti. Il discorso del 4 Novembre conferma che la cultura politica di Accorinti è ispirata ad una concezione etica, ma non procedurale della democrazia. La democrazia è insieme di valori, ma incarnati in un sistema di regole, procedure, senza di cui c'è spazio solo per visioni integraliste della società. In definitiva, quindi, pacifismo assoluto e Costituzione Italiana risultano incompatibili, per questo Accorinti nella qualità di sindaco ha sbagliato. [email protected]
Documenti analoghi
Centonove numero 30
Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione:
Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pinizzotto - Editor...