riesame del problema della precipitazione di calcite od
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riesame del problema della precipitazione di calcite od
RENDICONTI Soc!efd HII/IA"" di M/nerllloglG e P etro/ogfll , Jf (2) , J971: pp. 6(}5411 VIlTORIO DUCHI·, MAR IA V. G IORDANO·, MAR I NO MARTINI· RIESAME DEL PROBLEMA DELLA PRECIPITAZ IONE DI CALCITE OD ARAGONITE DA SOLUZIONI NATURALI RIASSUNTO. La temperatura, la pressione e la composizione chimica delle soluzioni naturali sooo normalmente stati considerati fanori determinami per la formazione di angonile o di calcite. In questo studio vengono prese: in esame le acque di varie sorgenti, a tempel1ltu re e composizioni diverse, dalle quali precipitano le due fasi polimorfe di carbonato di calcio. I risultati ottenuti sembrano confermare l'importama della temperatura e del!a concentrazione di magnesio delle soluzioni come fallori che favoriscono la formazione di aragonite, mentre non viene confermata l'importanza della concc:mrazione di stronzio. Si eYid=ia comunque il ruolo della pressione pani aie di Ca. come fattore fondamen· tale per la precipitazione della fase metastabile. ASS TItACT. Temperature, pressure and chemical compositions of 5OIutions are mainly regarded as inHuencing the formation of aragonite and calcite. Travertine depositing springs, with difIerent temperatun::s and chemical compositions, are investigated. The experimental results allow IO consider temperature and Mg-concentrations of natural solutions as favouring agents in precipitation of aragoni te, yet denyi ng the importancc of their Sr-content. Furthermore, the partial pressure of carbon dioxide appears ro be an actual important faclor in determining formation of metastable form of calcium carbonate. RtSUMÉ. Température, pression et composition chimique des solutions naturclles sont normalement rtgardées comme facteurs qui peuvent déterminer la formation de calcite ou d'aragonite. On a étudié un cerlain nombre de sourccs, à difIércntes lempérature et composition chimique, qui dépositcnt travertin. Les résultats analytiques Ont permis de confirmer le cOle de la température et de la conccntration de magnésium en facilitant la précipitation d'aragonite:, landis que la conccmration en stromium n'a pas d'importancc. En plus, c'est la pression partiale d'anhydride carbonique qui patait etre un paramètre fundamenlal pour la formation de la phase métastable de CaCa.. Introduzione Le modificazioni polimorfe del ca rbonato di calcio, che coslituiscono una porzione non lrascurabile delle rocce seJimentarie, sono state oggetto di analisi ripetute • Istituto di Mineralogia, Petrografìa e Geochimica dell'Univenità, via Lamarmora 4 e Centro di Studio per la Mineralogia e Geochimica dei Sedimenti, '0121 Firenze. 606 v. Duelli, M. v. GIORDANO, M. MARTINI ed approfondite, Sia per mettere: in evidenza le condizioni chimico-fisiche che ne con~ntono la formazione, che per chiarite le modalità della trasformauonc della fase mctastabile (aragonite) nella fase stabile (calcite) in condizioni ambientali . Non è agevole rendere conto dei risultati delle numerose esperienze condotte in tal senso, e cercheremo qui solo di sintetizzare le conoscenze acquisite a proposito della possibilità di formazione dell'una o dell'alt ra fase, che costituisce appunto l'oggetto della presente indagine. La constatazione che temperatu re più elevate favoriscono la formazione di aragonite, pur essendo in accordo con la regola empirica che la fase metastabilc si forma per prima, non ha portato alcun contributo al problema della sussistenza di tale minerale anche quando quella variabile assume valori' ordinari, che troricamente dovrebbero facilitare la stabilità della calcite; l'attenzione è stata allora rivolta ai costituenti chimici delle soluzioni dalle q uali i minerali si formano, attribuendo un significato di un certo rilievo all'abbondanza di stronzio e di magnesio. Lo stronzio, a causa del suo raggio ionico e del conseguente isomorfismo del suo carbonato (stronzianite) con l'aragonite, favorirebbe la precipitazione della fase metastabile ò maggiore dunque il contenuto di stronzio delle soluzioni, maggiore la probabilità che si formi aragonite. Il magnesio, che ha un raggio ionico molto più piccolo, eserciterebbe un ruolo di diversa modalità ma con uguale risultato; sostanzialmente, ioni di magnesio fort emente id rati verrebbero adsorbiti sui germi cristallini di calcite e svolgerebbero un'azione di inibizione per la crescita successiva, favorendo ancora la forma zione di aragonite. Nel tentativo di portare un contributo ad una corretta interpretazione del fenomeno generale, abbiamo preso in esame le acque di alcune sorgenti, di diverse temperature e composizioni chimiche, cd i prodotti che da queste precipitano non solo in condizioni ambientali, in equilibrio con le stesse acque (travertini), ma anche in laboratorio in bottiglie di polietilene (preci pitati), Ci è parso infatti che quest'ultimo tipo di esperienze, pur se condotte in condizioni non rigorosamente control· late, abbia fornito risultati di non secondaria importanza per uno studio di questo genere, Campioname nto Il campionamento si è svolto nel corso degli ultimi tre anni, venendo anche ripetuto in tempi diversi; la cartina di fig. l indica l'ubicazione delle manifestazioni prese in considerazione. La tabella l riassume le; località di provenienza dci campioni, la loro natura e la data di campionamento, I travcrtini raccolti sono di deposizione attuale, in equi. librio con le acque da cui si fo rmano. RIESAME OEL PROBLEMA OE LLA PREC IPITAZIONE 01 CALCITE ET C. 607 Fig. 1.- Ubic:",ionc delle manifestazioni tampionate. l Località e data di prelievo dei campioni di acque e (raverlini TABEUJ. ". 0_. 10ediU , , Leopoldo (Bagni Ca.ciana) , " , , Capanne (Janol ,, Taverne d'Arbia , • , • S.Giovanni (Rapolanol • , ,-, • .-, Bagni S.Filippo ,• MOlino ,., " Bagno (Saturnia) , , a-b lIa'lnaeeio (Viterbo) , , a-b CaBBlbua aeto (Viterbo) H tipo di c ....pione , , , •• , , , , • ,• • , , , "• , ,•,•, , •, • , ,•,•, ,•, , •, , " deta aprUe 1974 aettembr e 1974 febbraio 1975 tebbraio 1977 f ebbra io 1977 aprile 1975 aprile 1975 tebbraio 1976 aettelllbr e 1975 f e bbraio 1977 aprila 1976 aprile 1976 Per il numero di t~mpione, le cifre indicano la kw;alid; le lcttcrc maiuscole i di~ersi umpiona memi; le leuc:re minusc:ole i di~ersi pumi do~e il t ampione è Sl3tO racmlto (per n .: .. a a ind ica che il prelievo è avvenuto alla sorge nte, • b» circa 5 m a valle, «r» cirn lO m a valle, ecc.). Per il tipo di campione, S indica che è stato raccolto un campione di acqua, T un campione di travcrtino, P che si sono OItenuli precipitati all'imerno dei contenitori di polictilcne. Metodi analitici l metodi di analisi chimica utilizzati sono quelli consueti per tale tipo di indagini, e cioè volumetrici per bicarbonati, cloruri e solfati, spettrofotometrici di cmis- 608 v. Duelli, M. V. C IOR Oj\NO, ~1. MARTINI slOnc 1)(f sodio e iX'tassio, spenrofotometrici di assorbimtnto atomico per calcio, magnesio, stronzio e manganese. l campioni di travertino e di precipitato, in quantità di 100 rog, sono stati portati in soluzione mediante attacco acido a caldo (60" C) con 30 mi di HCl 3 N, ottenendo una soluzione finale al 2 %~ in H C I. Le ri prese roentgenografiche sono state eseguite util izzando un diffrattomctro Generai Elcetric XRD·5 usa ndo radiazione C uK", filtrata su nichel (>.. = 1,5418 A) c disponendo delle: seguenti condizioni sperimentali: alimentazione del tubo: standard interno: fenditure: rate-meter : 15 mA, 45 KV N,F l· MR, MR 0,10 sensibilità 500 imp./sec. a fo ndo scala costante di tempo 2,3 sec. velocità del goniometro: ZO al mi nuto. Risultati s perimentali In tabdb 2 sono riportati i risultati delle ana lisi chi miche delle acque delle manifestazioni studiate. La composizione è espressa in milliequivalenti per litro. La tabella 3 riporta invece i risultati delle analisi dei travertini e dei precipitati, si notticamente con i valori ottenuti per gli stessi elementi nel le soluzioni originarie. l valori sono espressi in pa rti per mi lione. Discussione I risu ltati delle a nalisi, rironat i nelle tabelle 2 e 3, pur forne ndo numerose informazion i a conferma dei dati acquisiti sulle caratteristiche cristallochimiche delle due fasi polimorfe di CaC03, non consentono a prima vista l'indivicluazione di fattori univoci determinanti la formaz io ne di calcite od aragonite. Sembra quindi opportuno esami nare più in dettaglio quei paramet ri che le indagini svolte al riguardo hanno fino ra indicato come favorevoli alla precipitazione dell'uno o dell'altro minerale da soluzioni naturali, e precis.1 mente la temperatura delle stesse soluzioni ed i valori delle loro concentrazioni in stronzio e magnesio. T~mp~ra tllra Valori di temperatura superiori a 40 C sono stati indicati come favo revoli alla formazione di aragonite (ZUL.ER e WRAY, 1956; WRAY e DANIELS, 1957), ed infatti anche il nostro studio conferma che q uando la temperatura eccede tale limite si ha prevalente od escl usiva presenza di aragonite. I campioni da noi esami nati comprendono però anche aragoniti che si formano ;t temperature notevolmente più hasse. costituendo una importante eccezione alla regola suesposta. Il fattore temperatura sembra dunque non avere un valore assoluto. ed una validità limitata a processi che abbia no parità di altre condizioni. Q Jl IESAME DEL PROBLEMA DELLA PJ.ECIP ITAZIONE DI CALC ITE ETC. TABELLA >• ',- " "" .... ,. <, ' <,. <,' <,<,' .... ......•••• •• .."" .. ... .. ... .. ......... ... ......... ··.... • • • • • • . ,.. ,. ... n' <, • 0,0, 0,- ." 0,- o,, .. ...."" .. 0,0,.1,,", -...... " ',' ',' ',' M '"',> ',> ',> 0,0,- O,, I ;" ',' - '," 0,- KIllO 0,0 ',' ',0 ',' 0,0 .,. Le conccn lra~;oni .. ,o o,, " "• .." '"',0 ',' <,. <,. <,' <,- •> ',0 0,0,0,- <,. " ',0 0,0 ',' O, • O,, <, • ',0 t,; o,, o,, o,. >,' >,0 >, 0 " •" • • " " -.. ..• • ..• ...." ... -.. " " • • ...• • • " " O." c." "..o,. " " " "" " " "" " •" •• " " " ,." ,. " " "" ..• . • • 2 " " " . ',. ', ',C,I1 '," O," .,. C," >,. >,. D," O,., 0,0) 0,>7 >,. ',. O". '," o." O,., >,. O... ',. 0,'1 O," >,H >,. >,H >,. ',' 609 --. ..-... "" ... ..-..,' .,. ....".. ...• ".,. • ..• .,. .... . . .. .... . ... .,','. .. .... . •.. .,. • '" .... • ." -...... ..... .... • ,.. ...... • . ',' "" ',' • .. . I.• , ',' ....• .• .,. ... 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Infatti I~ figg. 2 ~ 3 indica no ch~ sia il contenuto assoluto di stronzio in soluzione, sia lo st~sso valore in rapporto alle concentrazioni di calcio o di solfato, non ~vide nzi ano alcuna correlazion~ con la prttipitazion~ prd~r~nzia l ~ di uno d~i du~ mi n~rali presi in cons ide razion~. Il valore dci coeffic i ent~ Ks. che esprim~ la ripartizion~ dello stronzio (ra so l uzion~ ~ fas~ cristallina, det~rmi n ato con esperi~n z~ di laboratorio. ri ~ ulta di 1.1 7 a 16° C ~ 0,88 a 80" C per l 'a ragon it~ (KINSMIIN e HOLLAl'o'D, 610 V. DUCIII, M. V. C IOaDANO, M. M.4.RTINI 1969) c d i 0,14 a 20" C c 0,08 a 100" C per la calcite (HOLLAND, 19(6). Valori dello stesso ordine, con Autluazioni dovute probabi lmente a cornfKlsizioni diverse delle soluzioni artificiali, sono stati ottenuti da KITANO, KANAMORI e Oo)l.IORI (1971). Pcr i travertin i da noi esaminati, come mostra la tabella 4, i valori sono in buon accordo per quanto riguarda l'aragonite, e notevolmente superiori per la calcite; anche IcIlIKUNI (1973) ha verificato una anomalia dello stesso tipo, seppur meno pronunciata, per travertini a composizione calcitie:! . 'M' • o <9 .. l o o '" . • .. '" ~ 8 8. O O 0 O · O '" o C.lcll • , • Fig. 2. di '(quc " " dd tenore .11 e:. " 5r relativo ai c.m,);on; che hanno il corri.pond~ntc campione di Irucrlino. " I)i~gramm. Per quanto riguarda i c3mpioni conservati in JXllietilene, i valori oltenuti, ri portati in tabella 5, sembrano forni re interessanti particolari . Laddove precipita solo o prevalentemente calcite, il valore di Ks., pu r se mino re che nei travertini corrispondenti, rimane al di sopra dei va lori ouenuti per ca mpion i artificiali. Dove invece si ha precipitazione prevalente o totale di aragonite si constatano due opposte tendenze; per il campione 2 B si ha un valo re più alto dci travertino corrispondente, per i campioni l A e 2 A il valore è assai basso e praticamente indistinguibile da quello ottenuto per le calciti. La situazione appare contraddiltoria, ma solo in apparenza; il campione 2 B è stato conservato solo per circa d ue mesi, mentre ~I i altri hanno riposato per oltre due an ni. IUESAME DEL PROBLF.MA DELLA PREC IPIT A.ZIONE 0 1 CA.LCITE ETC . 611 .. . o 1~00 • 1250 Cl" . 0_ • .. 1000 00 O • O • o:a O O O O •• , , Fil(. 3. di ~ c q" e " , '. (pp",) " Diagramma il" tenore di S. SO, rdativo ,i campioni ,h, hanno corri sp·ondcnlc campione di tra,·erlino. " A questo punto non si può certo concludere che dopo un tempo sufficientemente lungo i coefficienti di ripartizione per calcite ed aragonite coincidono, poichè evidentemente il limitato volu me di soluzione presente nel contenitore non consente di assimilare la situazione alle condizioni naturali, ma si può affermare che il campo di variabilità del valore di K sr sembra in natura più ampio di quanto le esperienze di lahoratorio facci ano prevedere. Conuntrazione al magnesio L 'importanza della concentrazione di magnesio nel favorire la fo rmazione di aragonite, dalle prime osservazioni natu rali (CoRN U. 1907) si è venuta via via confermando, pur costituendo un paradosso cristallochimico dal momento che il carbonato di magnesio è isomorfo con la calcite e non con l'aragonite. T ale effetto è stato meglio precisato con la defin izione di concentrazioni di ll Mg + e di rapponi MgjCa discriminanti (LIPPMANN. 1960) e teoricamente giu- 612 .. ~ V. DUC HI , M. V. GIORDANO, M. M,\RT1NI _-.. .... ~ _ ... .,. __ •• ...... - - TABELlA Or .. ~ .... • 3 • ',1 k • ,g,1 0,1 TIO ,... "" 201 H.T .... 0 n(lO •.." ." ._ TOO .... 201 ..., .... ".' ." .15 ._ ._ 111J 1000 ' 5<>0 ... lI ..", "1' .", " . ".10'-~ J" "'" _, 'no .on ., H.1'l .... .,. ".' • ., 11)0 ... 04 .... 3705 ._ OlI _ ,,. 11.0 '15 '')o ,.... ,,. OS._ ... "., H,n .... ...... ,,'" .., 010 010 ... _ )1,19 N,IO """ _ ,.." ,_ "50 "... ,,., .. ., ~ '')O 1)0 '" ".1 ... ,., .... ".' "1 .... 107 ' 1 .' ,,~ OH "" ." "SO '"~ 710 ' IO ...'" ,.. -- ... ...... ..... '10 • 'IO ".' .... _ ,"'o ..." . . ,,.. ..., ..,.. .,,' " ",00 """" ""'" ._ " )24' ..., ",., " SU, 1000 ,.., , 10,00 " IO ,.... ,l) "._ .H , ... 11.0 .... ,.. ".0 .... ,-,- .... :10 .'"" ,n" >250 "" ..n ..,.. 4t ... ,." .,.n '''0 ..... n.., ".' "'a. ,.... ".' ,.... ,.., ".' _ '" ".9 ' ".' H. ,., '0.' • ., ~ 40 "." .,.., ..... 'OS. "',00 • ' =" _ J < I I 1 1 . 0 .U ' _ ,_ ,,'" ., n., n,OlI .. "io »." .- - ." ... ,.. .. ,.. .>n .... •... .. 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I valori sono c$prcui in ppm, esclusi i valori per il calcio nci travenini e nei pr~ipitati, chc .ono in perccn tu~ lc. ( 0) Qucsto valore ~nom~lo è probabilme nlc dovuto alla prese n:ta di nesquehonite (Mgca. . H,o), come verificato su al tro umpione di si mi le composizione. T ABF.l.I..A. 4 Relazione fra coefficiente di ripartizione dello s/ron zio e composizione mineralogica dei /raverlini n. camp. ,, , ,, " .. '" COlIIPQlluone • lner.l091el 1.280 , , , , , , ... 0,755 0,490 0,437 0,525 0,785 , 0,760 • 0,855 , (') .. n. Cllll1p. , , , , , ,, " ," .. .. '" 0,750 0,375 0,573 1,380 1,170 l,H O 0,940 compolhione .lner.log1c• , .. , , • • • . " (A) I simboli A c C .Ii rifcriscol\o ad ar~gonite e calcite, quando si ha pro:-senza di entrambe:. le fui, queste ve ngono dcneate in ordine di abbonda nu. 613 RIESAME DEL PROBLEMA DELLA PRECIPITAZIONE DI CALC ITE ETC. TABE.l.LA 5 Relazione fra concentrazione di calcio e stronzio nella soluzione finale, coefficiente di ripartizione dello stronzio e composizione mineralogica dei precipitati ,. campo , ,, ,, • ,, , • • ,, ,, ,, ,• • , , I valori di calcio ppm Sr nella 60l. finale ,. , 0,4.4 0,117 0,29 0,191 '.' 25,6 ., " " BO W. no '" '" , , , , ppm Ca nella sol. f1nale .trom:io nclle soluzioni composizione /IIineraloqica " 0,31 1,760 2,20 0,344 '.00 0,216 4,20 0,168 9,8S 0,145 "'0 0,131 9,55 0,215 9,40 0,221 8,50 0,221 inizi~li TABELLA , ,d ,•, , , , , , , , , , , pro:<,:ipilalo rooo npOrlali ;, lalxl1a 3. 6 Relazione fra salinità , concentrazione di calcio e magneSIO delle soluzioni, e composizione mineralogica ,. campione , , ,, ,, , , , •• ,, , , , ,• ,• ., M9/Ca "a11nitA 0,006 0,87 0,133 0,008 , .00 0,200 0,033 2,35 0,130 0,028 1,90 0,125 0,007 0,37 0,070 0,012 0,42 0,050 0,011 0,39 O,OSO 0,010 0,35 0,050 0,013 0,46 0,050 l< concemrazion i del mClalli ~oo espresse m colonna) e in mille (sccon<b (Olonna). "" moli/lilro; I, ",liniIà compoR12ione mineralO9 i ca , · , • ,, , , ,•, , , , , ., • espressa m moli/litro (prima stificato (DE GROOT e D UYVIS, 19(6) mediante l'ident ificazione del ruolo inibitore del magnesio per la crescita dei nuclei cristallini di calcite. Ulteriori contributi alla migliore comprensione del fenomeno sono stati portati dai lavori -di BISC Hon (1968), BISC HOH" e FYFE (1968), LIPPMANN (1973), FOLK e LAND (1975). La tabella 6 riporta i valori della sa linità, delle concentrazioni di Mi- e dei v. 614 DUCHI, M. V. GIORDANO, M. MARTIN! rapporli Mg/Ca dei campioni da noi esaminati dai quali precipita parzialmente o totalmente aragonite. Poichè le esperienze condotte da L IPPMANN (1960, 1973) per determinare valori discrimi nanti per la formazione dell'una o dell'altra fase polimorfa si sono svolte a 20° C e 100" C, il confronto con i nostri risultati è possibile solo relativamente ai campioni 1 A, l B, 2 A e 2 B. Ciò non costituisce una limitazione sostanziale pcrchè la temperatura più elevata favorisce in ogni caso la formazione di aragonite e quindi l'interesse maggiore riguarda proprio i campioni di più bassa temperatura pcr i quali è possibile applicare le condizioni sperimentali del suddetto autore. ,,'Q Mg/ Ca c. Mq ppm \:1 1:3 " r I ~9.C.1 r A.09 I I tu I-- ,.. (j z '/ 4 ~ o< 30 ' 1 ,~ ~ ,, ~ tu ~ 'o< '" .' I-~ ~ O (j -J O ,,~ 0-35'11>0 O '-~~--~ç-----1c----Cè,----.,--------'35ppm l ,IO 13 ' :1 m ft Q 3:1 10' MgjC. Fig. 4. - PlIllIi r3ppr~malivi dei campioni 101almentc o parzialm ente aragonitic; riportaI; sul diawamma proposto da FOLK c L.\I" 1,) (1 975). II pa rametro critico per impedire la formazione di calcite sarebbe una concentrazione di magnesio superiore a 0,01 M, condizione che viene soddisfatta integralmente per i campioni 2 A e 2 B, e pa rzialmente per i campioni 1 A e l B; i valori del rapporto Mg/Ca degl i stessi campioni sono invece sempre notevolmente inferiori a qua nto indicato dalle stesse determinazioni sperimentali di Lippmann. Considerando in fig. 4 il diagramma elaborato da FOLK e LAND (1975) possiamo constatare che i pumi rappresentativi dei nostri campioni cadono nel campo ave si ha precipitazione di calcite. t evidente che i valori discriminanti stabilit i dai vari sperimentatori possono mutare al variare di altri parametri normalmente non presi in considerazione, alterando quindi almeno parzialmente il significato delle constatazioni q ui faue, ma 615 RI ESAME DE L PROBLEMA DEL LA PREC IP ITAZIONE DI CALCITE ETC. sembra comunque che l'effetto esclusivo del magnesio nel determinare la composizione aragonitica di alcuni dei campioni da noi studiati sia per lo meno da mettere in dubbio. Osserviamo ora la tabella 7 nella quale sono riportati i valori calcolati della pressione parz.iale di anidride carlxmica nei campioni di acque consi derati. CI TABEL LA Relazion~ Ira pr~f!ion~ parzial~ di ~ compoJizion~ ,. campione , " " " , 5 , .. , ,, , " , carbonica mineralogica " " A ,, ,. ,, •" ,, • . AO 7 anidrid~ " " " " " " " 109 Pco , n~l/~ !oluzioni composizione mineralogica - 0,07 A • , - 0,19 'H + 0,20 A + 0,30 , , 'H , A - 0,52 - 0,57 - 0,27 - '1,60 - 0,07 A - 0,09 A - 0,01 A - 0.05 'H Per il calcolo si è utilizzata la relazione: log Peo. = log (H CO;) - pH - log k" - log k, (H,CO.) I 1'00. (HCO; ) (W) I (H,CO,). I valori maggiori della Peo. corrispondono a soluzioni che depositano parzialmente od esclusivamente aragonite, mentre laddove si ha deposizione di calcite si han no i valori più bassi. Ciò è mt:sso in evidenza anche dal diagramma di fig. 5; il parametro regolatore della precipitazione di aragonite o calcite sembra essere la Pco,,' mentre altri parametri q uali Ca/ Mg e Sr non sembrano mostrare effeni significativi. Può la pressione parziale di CO t essere dunque un fattore significativo nel determinare la precipitazione di calcite od aragonite? Soluz.ioni naturali ricche in specie carbonatiche e circolanti nel sottosuolo acquisiscono una pressione parziale di CO 2 significativamente maggiore di q uel la presente nell'atmo,fera, cosicchè, se tali soluzioni affiorano in superficie, perdono rapidamente la loro C02 disciolta per adeguarsi al valore atmosferico; il pH cresce 616 V. DUCHI, M. V. CIORUANO. M. M ARTINl ... Ar.gonite • A.eg t C.lci t . o - 1,00 -1,50 Ca/MII o s, 20 " o " Fig. 5. Diagramma tridimensionale che evidenzia l"cffctto ddla Peo. nella pr«ipitazionc di calcite e aragonite. Nei piani Olizzontali sono riportati i lenori di Sr in ppm e il ra pporto D/Mg in l'pm , mentre lungo l'asse verticale è riportato il nlore di log Peo ." quindi con altrettanta rapidità consentendo di raggiungere u na forte sovrassaturazione rispetto al carbonato di calcio, .:;he viene deposto in quantità anche massicce intorno alla venuta a giorno della sorgente. La tumultuosità del processo di deposizione fa sì che ne risulti una massa scarsamente compatta, che solo in seguito a ticementazione diagcnetica può dar luogo al materiale sufficientemente resistente che viene impiegato in edilizia. Appare abbastanza logico che la rapidità del processo di precipitazione sia almeno grossolanamente proporzionale alla differenza tra la pressione parziale della RIESAME DEL PROB LEMA DELLA PREC IP IT AZIONE DI CALCITE ETC. 617 C0 2 disciolta e quella atmosferica, e conseguentemente appare probabile che a pressioni parziali più elevate corrispondano processi di precipitazione più rapida e meno ordi nata. La formazione di fasi mineralogiche metastabili appare dunque più plausibilmente da associare alle soluzioni la cui pressione parziale di CO:! eccede in misura maggiore quella atmosferica. A parità di composizione chimica delle acque delle sorgenti, la loro più aha temperatura, che determina la minor solubil ità della C02, favo risce il processo che conduce alla formazione di aragonite; non si può però automaticamente associare una temperatura relativamente elevata con formazione di aragonite ed una bassa con deposizione di calcite, come del resto viene indicato anche dai nostri risultati. Conclusioni L'analisi chimica delle acque delle varie sorgenti depositanti traverti no, nonchè dei travertini stessi e dei precipitati ottenuti dalle stesse acque conservate in contenitori di polieti lene, ha consentito di verincare una serie di caratteristiche inerenti a processi del tipo esaminato, che possono condurre a precipitazione di calcite o di aragonite. Non si evidenzia un ruolo determinante dello stronzio per la formazione dell'una o dell'altra modificazione polimorfa; appaiono irrilevanti infatti, a tal fine, l'abbondanza di questo ione nelle soluzioni che danno origine ai minerali considerati, ed anche il rapporto con le concentrazioni di calcio e solfati. Possono indifferentemente ottenersi calciti da soluzioni ricche di stronzio ed aragoniti da soluzioni con minor contenuto dello stesso ione. I n accordo CO D i risultati sperimentali finora acquisiti, lo ione magnesio appare favori re la formaz ione di aragonite, svolgendo probabilmente un'azione inibitrice per l'accrescimento dei nuclei cristallini della calcite; non sembra però che la sua concentrazione nelle sol uzioni possa essere considerata un fattore assolutamente discriminante. La pressione parziale di CO 2 nelle soluzion i sembra invece di rilievo, nel senso che un suo maggiore valore può favorire un fenomeno di precipitazione più rapido, meno ordinato, suscettibile di condurre alla formazione della specie mineralogica metastabile. BIBLIOGRAFIA BERNElI. A. (1967) - Comparative diswfution characteristics 01 carbonate minerafs in the prerence and absence 01 aqueous magnesium 10n. Am. Jour. Se., 26.'5, 4'·70. BlscHoFF J. L. (1968) . Calafysis, inhibition and Ihe calcite-llragonite probfem. II. The valerite· aragonite Iransformation. Am. Jour. Se., 266, 80·90. FVFE W. S. (1968) - CatafysÌJ, inhibilion and Ihe calcite-aragonite probfem l. The aragoniu.cafcite 'ransformation . Am. Jour. Se., 266, 65-79. BISCHOFF J. L., 618 V. DUCHI, M. V. GIORDANO, M. MARTIN! F. (1907 ) _ Ober dir Bildungrbedingungen vari Aragoni/- und Kaiksinter in den alteri Grubrnbauen der oberrteirirchen Erz:bergwerke. Osterr. Z. Scrg. Hiiuenw., 45, 596-598. CoRNU CREDNER H. 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