Guida all`esternalizzazione
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Guida all`esternalizzazione
GUIDA ALLE ESTERNALIZZAZIONI DI SERVIZI E DI ATTIVITA’ DELL’AZIENDA SERVIZI SOCIALI DI BOLZANO perché, quando e come esternalizzare IMPRESSUM Pubblicazione a cura di: Azienda Servizi Sociali di Bolzano Edizione 2006 Grafica e stampa: Azienda Servizi Sociali di Bolzano Traduzione: Helmuth Abart Hanno collaborato (in ordine alfabetico): Gabriele Ansaloni, Alessandra Belvisi, Iris Cagalli, Barbara Carretti, Alberto Conci, Alberto Covanti, Massimiliano Crescini, Rudy Culpo, Stefania De Cicco, Gabriella Kusstatscher, Carlo Alberto Librera, Licia Manzardo, Bruno Marcato, Paolo Marcato, Mauro Predelli, Mauro Randi, Silvano Riccardi, Ingrid Riegler, Nicoletta Rizzolli, Claude Rotelli, Paolo Tanesini, Roberto Verdolini, Irene Vieder. 2 INDICE PRESENTAZIONE ................................................................................................................. 4 ESTERNALIZZARE: UNA SCELTA CONSAPEVOLE E STRATEGICA.................... 7 PROGRAMMARE E GESTIRE IL PROCESSO DI ESTERNALIZZAZIONE ....... 11 VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DELL’ESTERNALIZZAZIONE.......................................................................... 13 DEFINIZIONE DEGLI ELEMENTI DI QUALITA’ ........................................ 13 DEFINIZIONE DEL CALCOLO DEI COSTI ................................................... 18 IMPORTI INDICATIVI PER DEFINIRE L’IMPORTO DI BASE D’ASTA .................... 20 DEFINIZIONE DEI CRITERI DI SCELTA DEL CONTRAENTE ................ 22 GESTIONE DEL CONTRATTO, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL SERVIZIO..........................................................................................................................................................................23 I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO ............................................................................ 27 3 PRESENTAZIONE Questa guida rappresenta il prodotto del gruppo di lavoro istituito con decreto del direttore generale dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano (ASSB) n. 333 del 12.08.2004 e allargato nel febbraio del 2005 ad altri componenti extaaziendali. Il gruppo di lavoro era inizialmente composto da alcuni dirigenti dell’ASSB, rappresentativi di servizi sia amministrativi che sociali. Il gruppo di lavoro in questa prima composizione aveva il mandato di effettuare valutazioni e documentarne l’esito in ordine ai seguenti temi: • Definizione di core business e individuazione delle attività/servizi potenzialmente esternalizzabili • Definizione dei benefici attesi dall’esternalizzazione • Analisi delle condizioni preliminari • Definizione dei criteri di scelta del fornitore • Definizione dei criteri per la stesura dei capitolati, per la gestione del contratto, il monitoraggio e la valutazione • I criteri per la valutazione finale e la riprogettazione La scelta di istituire un gruppo di lavoro aziendale che affrontasse questi temi è nata dall’esigenza dell’ASSB e delle altre parti interessate di disporre di uno strumento che offrisse un percorso ideale da seguire ai fini di un processo di esternalizzazione, ma soprattutto che mettesse in evidenza i nodi chiave delle politiche e delle procedure di affidamento che meritano di particolare attenzione a livello aziendale e sistemico e non quindi solo rimessi al singolo dirigente di servizio per la singola procedura di esternalizzazione. La medesima scelta prende spunto dagli esiti del lavoro su “outsourcing ed esternalizzazioni” coordinato dal Dipartimento della Funzione Pubblica nel contesto dei protocolli di intesa “Qualità ed efficienza delle pubbliche amministrazioni” sottoscritti dal medesimo Dipartimento e da Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Casartigiani, CNA e ANCI, e a cui hanno partecipato anche CONSIP, Assinform, Fita, Oice, Odaci e il Dipartimento degli Affari regionali. Il prodotto del tavolo di lavoro nazionale è servito come spunto di riflessione e indicazione metodologica: riguardando più l’esternalizzazione di servizi e attività non afferenti il settore sociale e soprattutto non potendo considerare la peculiarità del contesto locale, su alcune riflessioni si sono utilizzate fonti ed esperienze diverse. Il gruppo di lavoro in questa sua prima composizione ha prodotto una bozza di “Guida alle esternalizzazioni” che voleva essere un documento provvisorio utile quale base di discussione con i portatori di interesse coinvolti a diversi livelli nelle politiche e nelle attività di esternalizzazione di attività o di servizi di ASSB. 4 In occasione della presentazione di tale bozza di “Guida alle esternalizzazioni” nel corso di un incontro organizzato dall’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Bolzano in cui erano presenti, su invito del comune, numerosi esponenti del Terzo Settore, si è deciso di allargare il gruppo di lavoro anche a costoro in modo da discutere e confrontarsi sulla bozza di documento. Il nuovo gruppo di lavoro, che ha condotto a termine il progetto, è stato quindi così composto: Per l’ASSB: Bruno Marcato – direttore generale Alessandra Belvisi – dirigente ufficio di direzione Alberto Conci – dirigente distretto sociale Centro Piani Rencio Massimiliano Crescini – dirigente ufficio appalti e patrimonio Carlo Alberto Librera – dirigente ripartizione Case di riposo Licia Manzardo - dirigente ufficio servizi alla famiglia Mauro Predelli – funzionario staff della direzione Ingrid Riegler – dirigente ufficio finanze e contabilità Per il Terzo Settore: Gabriele Ansaloni - La strada–der Weg Iris Cagalli – Lega Cooperative Bz Barbara Carretti – Consis Alberto Covanti - Sozialcoop Rudy Culpo - Hands Stefania De Cicco - GEA Gabriella Kusstatscher - GEA Paolo Marcato - La strada- der Weg Mauro Randi - Caritas – ODAR Silvano Riccardi - Volontarius Nicoletta Rizzolli - Sozialcoop Claude Rotelli - Volontarius Paolo Tanesini – Unione Cooperative Roberto Vergolini - Confcooperative BZ Irene Vieder - GEA Il gruppo di lavoro ha operato dal febbraio del 2005 all’agosto del 2005 con incontri mensili. Il gruppo ha deciso fin dal suo primo incontro di suddividersi in due sottogruppi con obiettivi diversi, ritrovandosi poi al termine di ciascuna riunione del sottogruppo per un confronto ed un aggiornamento in plenaria. Il primo sottogruppo ha avuto il compito di individuare i corretti criteri di individuazione dei costi di un servizio al fine della definizione di una base d’asta per l’esternalizzazione realisticamente corrispondente a costi effettivi di gestione. Il secondo sottogruppo aveva il compito di definire gli elementi qualitativi imprescindibili nella gestione di un servizio che devono essere presenti in ogni caso di esternalizzazione. Ogni incontro dei sottogruppi veniva verbalizzato a cura dell’ASSB. 5 In questa sua versione definitiva la “Guida alle Esternalizzazioni” desidera essere uno strumento agile e di taglio pratico utile agli operatori dell’ASSB, ma anche al Terzo Settore che con ASSB intende porsi in relazione, per definire fini, modalità, fasi, benefici e vincoli per esternalizzare un servizio sociale. A livello metodologico si tratta dell’applicazione di un modello che vede nella co-progettazione tra pubblico e privato sociale una modalità per costruire insieme strumenti che offrano vantaggi tanto agli operatori che alla collettività tutta, beneficiaria finale dei servizi. 6 ESTERNALIZZARE: UNA SCELTA CONSAPEVOLE E STRATEGICA La prima e fondamentale domanda a cui il gruppo di lavoro ha cercato di dare risposta ha riguardato le motivazioni che spingono alle esternalizzazioni. La risposta a questa domanda è parsa indispensabile per passare da scelte contingenti e talvolta disorganiche rispetto all’insieme dei servizi, ad una vera e propria strategia di esternalizzazione integrata, da una lato, e alla dichiarazione espressa di aspettative nei confronti del Terzo Settore, dall’altro . Nel cercare gli elementi per dare risposta a tale domanda, ci si è imbattuti in alcune considerazioni: la prima riguardante i concetti e la terminologia relativi all’ argomento in discussione; la seconda riguardante l’esatto quadro normativo di riferimento; la terza riguardante le professionalità necessarie per una gestione proficua dei processi di esternalizzazioni; la quarta riguardante la strategia di azione. IL GLOSSARIO Per poter procedere nel lavoro in maniera chiara e condivisa il gruppo ha ritenuto di dover effettuare una ricerca sulla terminologia più ricorrente nel settore in argomento. Le due definizioni di base sono quelle di esternalizzazione e di core business. Per esternalizzazione in questa guida si intende il trasferimento in base a contratti o convenzioni di servizi o attività di titolarità di ASSB a soggetti terzi, pur continuando l’ASSB a finanziare il servizio/attività e a mantenere sullo stesso servizio/attività la responsabilità in ordine al soddisfacimento del bisogno pubblico. Il concetto di esternalizzazione presuppone quindi i seguenti requisiti: • La titolarità del servizio/attività in capo a ASSB (in realtà delegata o subdelegata dal Comune ex l.p. 13/91); • Un soggetto esterno all’ASSB rappresentato da un’organizzazione profit o no profit alla quale venga affidato da parte di ASSB il compito di fornire un intero servizio o un’attività; • Un rapporto contrattuale che leghi l’ASSB all’organizzazione esterna a seguito di procedura (talvolta di evidenza pubblica) di affidamento. Per core business si intende il nucleo essenziale di risorse e competenze la cui esternalizzazione risulterebbe incompatibile con la sopravvivenza dell’azienda stessa. In una diversa visione, indica anche ciò che un’azienda sa fare meglio. L’approfondito lavoro di ricerca dei significati della terminologia in uso nel settore, ha consentito di produrre un glossario delle definizioni più ricorrenti della terminologia del settore (scheda tecnica 1). LA NORMATIVA PROVINCIALE La riflessione sulla terminologia e quindi sui significati dell’esternalizzazione si connette all’analisi degli aspetti normativi in materia di gestione dei servizi sociali. 7 Dalla L.P. 13/91 emerge chiaramente il concetto di esternalizzazione come sopra definito, ma emergono anche altre tipologie di rapporti tra pubblico e privato che non configurano tecnicamente forme di esternalizzazione e che pertanto nel gruppo di lavoro non sono state prese in considerazione. Infatti la L.P. 13/91 prevede la possibilità che privati possano intervenire con propri interventi nella gestione dei servizi sociali; si tratta di interventi non commissionati dall’ente pubblico e per i quali la titolarità del servizio è in capo al soggetto privato che svolge il servizio stesso. L’art. 11 della L.P. 13/91, comma 1 cita “i comuni concorrono all’attuazione del servizio sociale attraverso l’esercizio di funzioni proprie o delegate, in particolare: a) …; b) organizzano il complesso dei servizi coordinandoli funzionalmente con le iniziative di altri soggetti pubblici e privati con particolare riguardo alle unità sanitarie locali, alle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e agli enti privati convenzionati e non; c) ….”. Più chiaramente, il comma 2 dell’art. 20 della L.P. 13/91 recita “Gli enti privati possono contribuire con propri interventi al sistema dei servizi sociali, anche attraverso la stipulazione di convenzioni, contratti o protocolli di intesa con la Provincia e gli enti gestori dei servizi sociali”. Si è in questo caso fuori dall’ambito del processo di esternalizzazione. La normativa provinciale evidenzia quindi varie tipologie di attività sociale e gestione dei servizi. 1) attività di titolarità pubblica in gestione diretta dell’ente pubblico; 2) attività di titolarità pubblica esternalizzata a soggetti terzi con rapporto contrattuale e mantenimento della responsabilità sociale in capo all’ente pubblico; 3) attivitá privata ma di interesse pubblico, eventualmente anche con finanziamento pubblico o convenzionamento, ove non è prevista alcuna responsabilità pubblica Oltre alla normativa provinciale il gruppo di lavoro ha analizzato la normativa nazionale e quella europea di recente apparizione. La scheda tecnica 2 riporta un sunto di tali normative. Certamente, al pari della normativa di settore, vanno considerati gli orientamenti sul tema della gestione dei servizi riportati dal Piano per la Qualità della Vita del Comune di Bolzano. LA PROFESSIONALITA’ Il passare da scelte contingenti e talvolta disorganiche ad una vera e propria strategia integrata di esternalizzazione, richiede il progressivo sviluppo di forti professionalità in grado di garantire la bontà dei processi. In alcune esperienze di amministrazioni pubbliche estere questa esigenza ha suggerito la creazione di unità interne specializzate; nel settore privato tali nuclei specialistici sono spesso già presenti. In ogni caso, il lavoro di questo gruppo che ha portato alla produzione di questa guida ha fatto crescere all’interno e all’esterno di ASSB la consapevolezza che in un processo così delicato come quello dell’esternalizzazione i risultati migliori a favore del beneficiario finale, ossia la collettività, si ottengono con l’impegno alla continua ricerca del miglioramento da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo. I capitolati d’appalto così come la modalità di presentazione dei progetti da parte dei 8 concorrenti devono sempre più tenere in considerazione la mission del servizio e gli aspetti qualitativi connessi alla gestione dei servizi. Questo induce a riflettere sull’opportunità di considerare il processo di stesura dei capitolati e in generale di gestione dell’affidamento – visto dalla parte dell’ASSB – non come un processo esclusivamente amministrativo gestito esclusivamente dall’ufficio competente ma come un processo da svolgere in un team in cui sono fortemente rappresentate le conoscenze degli operatori sociali. LA STRATEGIA Oggetto di esternalizzazione possono essere sia interi servizi, sia specifiche aree di attività interne ad un servizio. Con riferimento alla prima ipotesi in questa guida si parla di esternalizzazione totale; con riferimento alla seconda ipotesi si parla di esternalizzazione parziale. Ciò premesso, il processo di esternalizzazione va visto come una scelta strategica, con rilevanti implicazioni di carattere gestionale, che l’ASSB assume in relazione alla necessità di rideterminare il proprio ruolo ed il proprio rapporto con i fornitori esterni: • la valutazione complessiva dei propri settori di attività e la verifica di coerenza tra mission aziendale e tali attività, al fine di individuare le aree di attività/servizi su cui concentrare risorse professionali ed economiche; • l’opportunità di affidare all’esterno non semplici fasi o segmenti di attività ma singoli ed interi servizi; • la necessità di attivazione con il fornitore rapporti di partnership, cooperazione, condivisione di obiettivi e non di mera prestazione. La differenza sostanziale tra un contratto di esternalizzazione ed un normale contratto di fornitura di un servizio consiste soprattutto: • nell’attivazione di una partnership ASSB – fornitore in una prospettiva di medio termine; • nel ruolo dell’ASSB di controllore della qualità delle prestazioni, del controllo strategico e della valutazione del servizio;, • nel riconoscimento dell’autonomia del fornitore in merito all’individuazione delle modalità più opportune di gestione. Se in alcuni casi il processo di esternalizzazione è stato per ASSB una scelta obbligata per l’esistenza di insormontabili vincoli operativi riconducibili per lo più al reperimento di risorse umane qualificate, il gruppo di lavoro – grazie al materiale messo a disposizione dal Dipartimento della Funzione Pubblica ha effettuato una ricerca su quali siano nelle esperienze di altre realtà, i benefici attesi da un’esternalizzazione. Sono stati individuati i seguenti benefici attesi: • la possibilità di ovviare alla carenza di alcune professionalità, carenza che indica il divario tra professionalità richieste e competenze offerte dal mercato; 9 • l’innalzamento della qualità dei servizi, che può indurre, anche a parità di costo rispetto alla gestione diretta, a preferire l’esternalizzazione a soggetti che garantiscano più elevati standard nelle prestazioni; • la riduzione dei costi e il conseguente vantaggio economico derivante dall’assegnazione ad un soggetto esterno con specializzazione tecnica e condizioni di gestione più favorevoli (diversa contrattualistica, diverso regime fiscale, ecc.); • l’attenuazione di logiche burocratiche e l’alleggerimento delle attività tipiche della P.A. che può permettere l’offerta di un servizio con maggiore flessibilità; • l’opportunità di concentrare attenzione e risorse su attività ritenute strategiche per una P.A., liberando risorse umane da altre attività. A questo punto il gruppo di lavoro ha seguito – con qualche variazione - la proposta di metodo del Dipartimento per cercare di individuare “perché, quando e come” l’ASSB intraprende un processo di esternalizzazione. 10 PROGRAMMARE E GESTIRE IL PROCESSO DI ESTERNALIZZAZIONE Nella figura che segue vengono rappresentati i temi trattati dal gruppo di lavoro che configurano nella sostanza i passi di ogni processo di esternalizzazione che ASSB intraprenderà. Valutazione delle condizioni dell’esternalizzazione Definizione degli elementi di qualità Definizione del calcolo dei costi Gestione del contratto, monitoraggio e valutazione del servizio Criteri di scelta del contraente Preliminarmente alla discussione sui temi di cui sopra in gruppo di lavoro, l’ASSB ha proceduto autonomamente alla mappatura dell’attuale assetto dei servizi, evidenziando ciò che è gestito in forma diretta e ciò che è esternalizzato. Nel fare questa rilevazione ci si è soffermati anche sul momento storico in cui la scelta tra gestione diretta e esternalizzazione è avvenuta (ci sono servizi che sono stati esternalizzati fin dalla loro prima attivazione, servizi che storicamente sono gestiti in forma diretta e servizi che hanno subito variazioni della loro forma di gestione nel corso del tempo). Questo ci ha permesso di acquisire un excursus storico (scheda tecnica 3 dall’1.1.1999, data di attivazione dell’ASSB al 31.12.2005) rispetto ai settori in cui l’ASSB ha una forte tradizione di gestione diretta e a quelli in cui invece l’ASSB si è avvalsa della professionalità del Terzo Settore. Certamente i servizi dell’area disagio sociale sono quelli in cui da sempre è maggiore la collaborazione con il Terzo Settore. Questo dato è stato poi messo in relazione ai risultati di altri due strumenti di autovalutazione e valutazione organizzativa e gestionale ideati per essere applicati alle diverse forme di 11 gestione attuali (scheda tecnica 4 per gestione diretta e scheda tecnica 5 per gestione esternalizzata). In entrambe le forme di gestione, diretta o esternalizzata, i questionari di autovalutazione e di valutazione indagano sulle motivazioni che hanno indotto la scelta di gestione nel momento in cui fu compiuta, sui benefici attesi e sui risultati di fatto ottenuti. Mirano inoltre ad individuare elementi di forza e elementi di criticità della gestione tenendo conto di una serie di elementi che spaziano dalle risorse umane, di know how, a quelle finanziarie, tecnologiche, logistiche, materiali per giungere alla valutazione degli elementi di qualità. L’applicazione dei questionari di autovalutazione e di valutazione può dare indicazioni in ordine alle motivazioni che hanno indotto la scelta della modalità di gestione, ai benefici che erano attesi a quelli che poi di fatto si sono presentati. Applicati ad alcuni servizi, hanno dato indicazioni utili anche circa il fatto che a fronte di un contenimento del costo dei servizi esternalizzati (intesi solo come importo annuo corrisposto dall’ASSB al gestore), non sempre le valutazioni di qualità dei medesimi raggiungono punteggi pari a quelli del medesimo servizio gestito in forma diretta. Per contro, l’elemento fortemente critico di alcune gestioni dirette è relativo alle difficoltà di reperimento del personale qualificato, elemento che può divenire in qualche caso l’unico criterio di scelta sulla forma di gestione. Certo è che l’applicazione di tali schede a servizi già operativi, ha dato suggerimenti e spunti di riflessione anche per la costruzione di una scheda (la scheda tecnica 6) riguardante servizi per i quali si pone la necessità di scegliere la forma di gestione, diretta o esternalizzata. Potrebbe trattarsi di un servizio nuovo, ossia mai attivato, o di un ampliamento di un servizio già esistente (es: una nuova struttura per anziani o per la prima infanzia). In questo caso il questionario di autovalutazione mira innanzitutto ad accertare - partendo dall’ipotesi di una gestione diretta - la presenza delle condizioni necessarie, in termini di personale, know how, risorse immobiliari, costi, capacità organizzativa, ecc. All’inizio del questionario vi sono tre domande filtro: la risposta negativa ad una o più domande risolve di per sé il problema della gestione, indirizzando in maniera decisa la scelta verso l’esternalizzazione. Tra queste tre domande quella relativa alla sostenibilità dei costi assume particolare importanza. L’attivazione di un servizio in gestione diretta comporta non solo costi iniziali, ma evidentemente costi di mantenimento. Tali costi riguardano non solo i costi diretti di gestione (il personale, così come i beni immobili e mobili, ecc.), ma riguardano anche i costi indiretti, di amministrazione di tali risorse. Tale impatto va valutato sul medio lungo periodo. In ciascun questionario sono attribuibili dei punteggi a tutte le domande dei quadri “A” e “B” relativi alle schede tecniche di rilevazione n. 4, 5 e 6. Le domande che compongono le schede di rilevazione si riferiscono a tre aree di appartenenza: area di Costo, area di Gestione ed area di Qualità a cui sono attribuibili punteggi diversi in base al peso e all’importanza che si vuole attribuire a ciascun parametro. 12 I punteggi attribuiti alle singole domande scaturirebbero poi dalla divisione del punteggio di area di appartenenza per il numero delle domande riferite a quella stessa area. Attribuire un punteggio agli aspetti economici, a quelli della qualità e a quelli organizzativi costituisce un’ipotesi su cui riflettere e serve a rendere cosciente la stazione appaltante, in questo caso l’ASSB, delle proprie attese rispetto alla gestione del servizio e, nel caso di decisione di esternalizzare, a palesare tali attese anche a chi desidera candidarsi alla gestione del servizio. VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DELL’ESTERNALIZZAZIONE Nell’ipotesi in cui si ritenesse più opportuno optare per il processo di esternalizzazione (ove dall’autovalutazione risultasse che la gestione diretta avesse costi troppo elevati, o l’ASSB non fosse in grado di reperire personale qualificato o non avesse il know how per una gestione di qualità o le possibilità per offrire una risposta flessibile al cittadino, o….), si apre lo scenario connesso al fatto che ASSB mantiene in capo a sé la responsabilità sociale della qualità del servizio. La prima condizione affinché il processo porti una un servizio esternalizzato di qualità è che l’ASSB abbia ben chiaro l’oggetto del servizio che va esternalizzato: la definizione ai primissimi articoli dei capitolati di gara della mission dell’ASSB e della mission dello specifico servizio che l’ASSB intende esternalizzare, non è aspetto banale. Con la definizione della sua mission, il servizio oggetto di esternalizzazione si colloca anche nel contesto dei servizi sociali esistenti e della pianificazione sociale cittadina e provinciale. Altrettanto importante per una esternalizzazione consapevole è la definizione da parte dell’ASSB di macro obiettivi del servizio nel rispetto dei quali possa esprimersi il valore aggiunto della progettualità del Terzo Settore. L’oggetto dell’affidamento (missione e macro obiettivi) potrebbe, se necessario in base alla relativa complessità, essere illustrato anche con eventuali allegati al capitolato, come parti integranti dello stesso. Altro elemento da dichiarare, sempre in questa prima sezione dei capitolati, è l’indicazione dei risultati attesi da parte dell’ASSB in termini di gestione e di qualità. Tanto meglio è definito cosa l’ASSB si aspetta dal servizio, tanto più sarà possibile effettuare la valutazione di efficacia. A questo punto il percorso del gruppo di lavoro si è diviso nei due sottogruppi (sottogruppo qualità e sotto gruppo costi). DEFINIZIONE DEGLI ELEMENTI DI QUALITA’ Il primo sottogruppo ha definito, in un’utile scambio di visioni tra l’ente pubblico e i rappresentanti del Terzo Settore, gli elementi che entrambe le parti ritengono – a beneficio della collettività - imprescindibili per la gestione di un servizio sociale e che costituiscono condizioni sine qua non per un servizio di qualità. Tali elementi sono stati individuati sulla base di esperienze avute da entrambe le parti in occasione di gestioni pregresse o in corso di 13 servizi, o – nel caso si trattasse di servizi di nuova attivazione – a seguito di ricerche e di ipotesi gestionali. Il gruppo di lavoro ha definito uno schema generale di elementi di qualità, che deve essere evidentemente di volta in volta adattato allo specifico servizio che si intende esternalizzare. Tale schema contempla i cinque aspetti della qualità (attesa, programmata, erogata, percepita, confrontata) applicati a: 1. 2. 3. 4. 5. requisiti di partecipazione risorse umane risorse mobiliari e immobiliari modelli di assistenza gestione del disservizio La scheda tecnica 7 allegata è il risultato del lavoro del gruppo e riporta tali elementi. Nel rinviare alla visione della scheda, ci si desidera soffermare qui su alcuni punti che sono stati oggetto di maggiore discussione all’interno del gruppo di lavoro. 1. Requisiti indispensabili I capitolati d’appalto devono contenere tutta una serie di articoli relativi all’osservanza di normative vigenti di tipo generale o specificamente riferite al servizio oggetto dell’appalto. Sono quindi aspetti che si distinguono nettamente da quelli su cui l’ASSB richiede all’organizzazione partecipante lo sviluppo di progettualità da valutare tramite il progetto tecnico che le organizzazioni che partecipano devono redigere. Nel primo caso si tratta spesso di aspetti gestionali già previsti da normative vigenti, quali ad esempio quella relativa alla sicurezza dei lavoratori o alla tutela dei dati personali o all’igiene alimentare. Per rendere più comprensibili le proprie aspettative ai partecipanti e per semplificare in fase di monitoraggio la verifica della loro rispetto, l’impegno di miglioramento dell’ASSB sarà -ove possibile- di specificare tali requisiti in maniera più dettagliata nei capitolati, anziché limitarsi al richiamo del rispetto della normativa, soprattutto quando si tratta di complesse normative di settore. Per quanto riguarda il numero degli operatori, i loro titoli professionali e il rapporto personale/utente, ciò potrà essere richiesto dal capitolato solo ove espressamente stabilito con disposizione normativa. Nello scorrere tali requisiti il gruppo di lavoro si è soffermato su quello relativo al bilinguismo, che nell’esperienza di questi anni si è posto spesso come problematico; nel processo di esternalizzazioni l’attestato di bilinguismo non può evidentemente essere richiesto. Va inoltre considerato che nel corso degli anni è abbondantemente aumentata l’esigenza di multiculturalità più che di bilinguismo. In base a queste considerazioni si è ipotizzato di definire questi aspetti come prestazioni richieste dal capitolato tecnico: ossia anziché richiedere personale bilingue –cosa che peraltro non è permessa- richiedere una prestazione in lingua comprensibile all’ospite/utente; rientrerebbe poi nell’ambito progettuale del partecipante alla gara stabilire come realizzare la prestazione richiesta (se con personale 14 bilingue o con un’allocazione mirata delle persone in base all’utente o con l’uso della mediazione culturale o con un interprete). 2. Risorse umane Disponibilità da parte del referente del servizio oggetto dell’appalto al lavoro interdisciplinare, al lavoro in rete e alla partecipazione ai gruppi di lavoro: soprattutto nelle strutture a gestione mista (ente pubblico e Terzo Settore) questo è un aspetto particolarmente rilevante. La stazione appaltante può richiedere (e valutare in commissione di gara) che nel progetto della concorrente sia indicata la disponibilità dell’organizzazione stessa ad individuare uno o più referenti del servizio oggetto dell’appalto e a mettere a disposizione un certo numero di ore per il lavoro interdisciplinare e le riunioni con l’ASSB e/o con altri soggetti che operano all’interno della medesima struttura. Per alcune tipologie di servizi che necessitano per il loro buon funzionamento di un forte lavoro di rete questa disponibilità appare di estremo rilievo. Addirittura, per alcuni servizi il lavoro di rete non è solo un valore aggiunto da valutare nel progetto ma una condizione da richiedere come obbligatoria nel il capitolato tecnico. Spesso infatti non è solo una modalità operativa ma una caratteristica del servizio sociale. Reperibilità del referente: l’indicazione di un referente per le situazioni di emergenze e crisi reperibile in qualsiasi momento è elemento che va richiesto come condizione nel capitolato, se utile nel contesto della singola gara. Nelle organizzazioni che operano nel settore sociale si presenta spesso il problema del turn over e dell’inserimento in tempi rapidi di nuovo personale. L’ASSB considera elemento di qualità il fatto che l’organizzazione concorrente documenti nel progetto come viene gestita la fase dell’inserimento. Il fatto che durante la fase di inserimento nell’organizzazione il personale segua una breve formazione anche di tipo istituzionale e amministrativo risulta elemento di ulteriore qualità, soprattutto nei servizi a gestione mista, in cui vi è una compresenza di organizzazioni del Terzo settore e ente pubblico. Sistemi di mantenimento del know how: si concorda che – soprattutto in organizzazioni con un forte tasso di turn over – disporre di sistemi, garantiti dall’organizzazione e non dalle singole persone, per mantenere all’interno dell’organizzazione stessa il know how sia un indicatore di qualità. La stazione appaltante deve pertanto richiedere ai partecipanti alla gara che nel progetto venga indicata e descritta (e quindi valutata dalla commissione) la presenza di procedure di passaggio di competenze e di consegne, l’esistenza di manuali operativi, di un sistema informativo di tutto quanto può contribuire al mantenimento delle conoscenze all’interno dell’organizzazione. L’ASSB può valutare positivamente la dichiarazione dell’organizzazione concorrente, in sede di progetto, di disporre e attenersi a regole comportamentali che disciplinano il rapporto tra operatori e utenti. Questo aspetto potrebbe rappresentare un importante valore aggiunto per quelle categorie non vincolate a codici deontologici. Valgono, se allegate al progetto, carte etiche, carte dei valori, documenti comportamentali. 15 3. Risorse mobiliari e immobiliari, Caratteristiche dei beni immobili (se non forniti dall’ASSB) e mobili: sarà richiesto dai capitolati un rapporto minimo spazi/utente solo se previsto per legge; se così non fosse il rapporto spazio/utente può però essere elemento di valutazione del progetto. L’esistenza di spazi verdi e giardini può per alcuni servizi essere valutata nel progetto. Lo stato di conservazione dell’immobile va descritto dal progetto ma un sopralluogo di verifica congiunta con un tecnico aziendale post aggiudicazione lo confermerà. Molto importante è valutare in sede di progetto l’adeguatezza della dotazione di mezzi e strumenti per l’attività oggetto dell’appalto: tale valutazione va fatta con riferimento alla missione del servizio. Anche la conformità degli arredi va esplicitata nel progetto e valutata dalla commissione con riferimento alla specificità del servizio oggetto dell’appalto. Nel caso di immobili aziendali, si concorda che i capitolati aziendali debbano indicare dettagliatamente la differenza tra manutenzione ordinaria (a carico del gestore) e straordinaria (a carico dell’ASSB) e che venga fatto un verbale di accertamento dello stato dell’immobile e delle attrezzature rilasciate dal gestore precedente al termine del proprio contratto prima della consegna al gestore nuovo ed eventualmente prevedere nel capitolato i lavori che devono essere fatti dall’ultimo gestore prima del rilascio dell’immobile perché sia nelle condizioni in cui l’ASSB lo ha consegnato. I capitolati devono anche indicare una soluzione al problema del passaggio dei dati personali da un gestore all’altro. Pulizia e articoli sanitari: soprattutto per alcuni servizi le pulizie e il relativo materiale possono avere un valore anche educativo così come la raccolta differenziata dei rifiuti; il progetto deve quindi illustrare cosa e come vengono seguite tali procedure. 4. Modelli di assistenza Con riferimento alla qualità dei modelli assistenziali e/o educativi si ritiene importante che ASSB espliciti nei propri capitolati di gara la qualità attesa a livello educativo, relazionale, assistenziale, ambientale e di processo, senza però invadere la sfera dell’autonomia organizzativa e metodologica del gestore. Il destinatari del servizio sono individuati per tipologia/categoria dall’ASSB, per lo più tramite il regolamento del servizio a cui l’organizzazione che si vede assegnata il servizio stesso dovrà attenersi. Con riferimento al singolo utente, l’aspetto ritenuto fondamentale dall’ASSB per la corretta gestione del servizio, è l’analisi del bisogno: è necessario quindi che l’ASSB richieda ai partecipanti alla gara che in sede di progetto vengano esplicitate da parte dell’organizzazione le modalità con cui tale analisi viene effettuata e come viene documentata. Il modello assistenziale e/o educativo può variare in funzione della filosofia che sottende all’operato dell’organizzazione, alla sua identità culturale, alla sua vision: si ritiene utile che in sede di progetto l’organizzazione si presenti non solo con riferimento al singolo servizio per cui si candida, ma con riferimento complessivo alla propria vision, al modello culturale sotteso allo svolgimento della propria missione. Documentazione assistenziale. Si concorda che documentare i processi assistenziali sia un elemento gestionale e di qualità indispensabile, anche in 16 funzione dell’eventuale subentro di nuovi gestori nella gestione di un servizio. E’ quindi corretto che l’ASSB chieda alle organizzazioni partecipanti alla procedura di gara che in sede di progetto venga esplicitata e descritta la tipologia di documentazione che l’organizzazione intende usare, come tale documentazione viene utilizzata e conservata. Particolare importanza e quindi migliore valutazione è data dall’ASSB agli strumenti di pianificazione assistenziali individualizzati, soprattutto nelle strutture a gestione mista in cui tale documento deve essere condiviso con altri partners. Il piano di assistenza individualizzata deve essere formulato, laddove possibile, con i coinvolgimento dell’utente e dei familiari Continuità assistenziale: è un aspetto che va richiesto come condizione necessaria nel capitolato di gara. In sede di progetto va illustrato da parte dell’organizzazione come tale continuità venga assicurata. Flessibilità degli orari di apertura: molto si è discusso su tale tema e se la capacità/disponibilità del terzo settore di essere più flessibile rispetto all’ente pubblico possa essere valutata come valore aggiunto se dichiarata dai progetti dei concorrenti, o se possa addirittura essere richiesta come condizione per la partecipazione alla gara. Si ritiene di si, in quanto significa che l’organizzazione è pronta ad accogliere la richiesta di cambiamento di un orario di apertura per andare incontro alle esigenze degli utenti. La necessità di una modifica dell’orario di funzionamento del servizio va chiaramente filtrata e valutata congiuntamente con l’ASSB prima che sia accolta. Certo il capitolato dovrà tener conto degli eventuali maggiori costi se si trattasse di estendere un servizio in orario notturno. Altrettanto importante indicatore di qualità è la definizione di procedure certe e documentate, dalla fase di ammissione a quella di dimissione dell’utente dal servizio. L’ASSB potrà richiedere che in sede di progetto l’organizzazione illustri quali sono le sue procedure, come vengono definite, documentate, aggiornate, conservate. L’ASSB valuta come indicatore di qualità il fatto che l’organizzazione concorrente dichiari nel proprio progetto il proprio impegno al miglioramento continuo dei processi gestionali ed assistenziali e valuta quindi positivamente il fatto che l’organizzazione dichiari obiettivi di miglioramento nell’arco della durata contrattuale con indicatori di risultato. Certificazioni di qualità: si ritiene che allo stato attuale le certificazioni di qualità non vadano richieste come requisito di partecipazione alla gara ma vadano invece considerate per l’attribuzione di un punteggio, se indicata e descritta in sede di progetto. Va considerata da parte della stazione appaltante l’attinenza della certificazione presentata all’oggetto della gara; ma vanno valutate anche eventuali certificazioni generali sulla capacità di progettazione e gestione servizi alle persone in capo all’organizzazione, in quanto si concorda che possa essere significativa di un’organizzazione con processi ben strutturati. Parlando soprattutto di ISO si concorda infatti sul fatto che essa non certifichi tanto l’organizzazione quanto più i servizi, o meglio i processi, aziendali, e che invece la qualità dell’organizzazione non sia secondaria. Si apre quindi la possibilità per l’ASSB di valutare anche sistemi di TQM validati da auditors esterni o certificazioni quali la SA 8000. Nel percorrere questa via, l’ASSB dovrà evidentemente formulare nel capitolati in maniera chiara gli oggetti che andrà a valutare e come li valuterà, richiedendo ai partecipanti di indicare esattamente ambito di 17 certificazione, specificità della certificazione, anni di conseguimento e documentazione a supporto. Valuterà anche di adeguare il punteggio della qualità alle altre componenti dell’offerta tecnica. Dalla riflessione su questi e altri elementi riassunti nella scheda tecnica 7, è scaturito da una lato un impegno dell’ASSB al miglioramento dei propri capitolati di gara, dall’altro una utile guida per la stesura del progetto tecnico da parte dei candidati all’assegnazione del servizio e per la documentazione da allegarvi. DEFINIZIONE DEL CALCOLO DEI COSTI Il secondo sottogruppo ha avuto il compito di definire una base di calcolo tipo al fine di determinare il costo pieno di servizio/struttura (comprendente i costi della struttura, i costi di amministrazione, i costi di erogazione o gestione del servizio (compreso il personale, il vitto, ecc e i costi di oneri finanziari connessi). Da tale base di calcolo è stato poi possibile ricavare parametri medi per il calcolo di costi standard riassunti nella tabella denominata “Importi Indicativi per definire l’importo di base d’asta”1. La realizzazione di tale modello di calcolo ha avuto origine dalla discussione del sottogruppo di lavoro sui costi propri analizzando e valutando i costi che effettivamente si sostengono nell’esecuzione di un servizio e tenendo conto delle disposizioni di legge in materia di finanziamenti (art. 20, commi 2 e 3, della legge provinciale 30 aprile 1991, n. 13). Il lavoro di analisi dei costi ha interessato, come detto poc’anzi, quattro macro aree concorrenti alla determinazione del costo totale del servizio, ovvero: 1) Costi di struttura 2) Costi di amministrazione 3) Costi di erogazione2 4) Costi per oneri finanziari La definizione dettagliata delle quattro macro aree che compongono la determinazione di una base d’asta è stata definita dal sottogruppo così come di seguito. 1) COSTI DI STRUTTURA Pulizia locali Utenze (energia elettrica, acqua, gas, combustibile, telefono, asporto rifiuti) Manutenzione ordinaria per beni mobili ed immobili Affitto 1 2 Pagg. 20, 21e 22 Laddove nei costi di erogazione vengano comprese tutte le voci di personale, vitto, ecc.). 18 Spese condominiali 2) COSTI DI AMMINISTRAZIONE Importo a forfait del 10% sul totale del progetto/servizio/unità di prestazione (come prescritto dalle vigenti normative provinciali). 3) COSTI DI EROGAZIONE Stipendi ed oneri contributivi del personale dipendente e/o incaricato a carico dell’ente Formazione, aggiornamento e supervisione Trasferte Altri oneri per il personale (vestiario, rimborsi ecc.) Costi relativi alla preparazione/all’acquisto dei pasti Acquisti beni di facile consumo Gestione parco auto (se il servizio richiede l’utilizzo di autovetture) Assicurazioni Pubblicità Qualunque altro onere o spesa accessoria necessaria per lo svolgimento dell’attività/servizio specifico. 4) ONERI FINANZIARI (Non sono qui compresi interessi passivi e sopravvenienze passive) Imposte e tasse Ammortamenti La quantificazione delle voci componenti le quattro macro aree del costo totale del servizio3 sono state determinate grazie all’analisi dei costi effettivamente sostenuti dai diversi servizi/uffici gestiti direttamente dall’ASSB e dai servizi che sono stati assegnati a soggetti terzi tramite convenzione o contratto che hanno accettato di condividere con il sotto gruppo di lavoro i loro dati economici e patrimoniali. Grazie alla condivisione di questi dati ed alla conseguente fruttuosa discussione che ne è scaturita si è potuto determinare un costo medio standard ripartito per tipologia di costo altamente attendibile e commisurato alla realtà locale. Altrimenti detto, questo risultato permette all’ASSB di poter determinare la base d’asta più congrua per l’indizione di gara ovvero l’importo di affidamento in convenzione di servizi che spesso, per la grande rilevanza del loro essere, rischiavano di ottenere valutazioni imprecise e in parte sommarie dal punto di vista economico, generando così in talune occasioni una disparità tra la riconosciuta rilevanza strategico – sociale ed il giusto corrispettivo economico concesso. 3 Costi di struttura; costi di amministrazione; costi di erogazione; oneri finanziari 19 La definizione dei costi medi standard ripartita per tipologia di costo viene, per chiarezza espositiva, riportata nella tabelle di seguito riportata. IMPORTI INDICATIVI PER DEFINIRE L’IMPORTO DI BASE D’ASTA UNITA`/QUANTITA´ TIPOLOGIA DI COSTO 1) Personale parametro per n. utenti 2) Pasti n. utenti COSTI DI IMPORTO DI CALCOLO PER BASE D’ASTA settore pubblico 7 €/giornata alimentare STRUTTURA 3) Utenze m² 4) Affitto m² /utente 5) Manutenzione ordinaria m² 15 €/m²/anno 6) Pulizia locali m² 35 €/m²/anno 7) Spese specifiche del settore In relazione al n. utenti 8) Spese generali di gestione secondo struttura 9) Spese amministrative 10% sui costi complessivi 22 €/m²/anno canone prov.le Rimane a discrezione dell’ente appaltante stabilire l’unità di costo da prendere come base d’asta (ora assistita/ retta giornaliera/ importo a forfait). In dettaglio: 1) La voce “personale” si distingue in personale operativo e personale tecnico, sia esso dipendente, incaricato o collaboratore, a carico dell’ente gestore. 1-a) Personale Operativo Ove prescritto da normativa provinciale devono essere rispettati i parametri relativi ad unità di personale/assistito ed al profilo professionale richiesto. Per il calcolo del costo si è deciso di considerare come base unitaria un’anzianità di servizio pari ad anni sei, fermo restando che lo stipendio con oneri retributivi di una qualifica professionale non potrà in ogni caso superare l’importo in vigore per la qualifica professionale pubblica equipollente. 20 Particolare attenzione è stata quì adoperata per la definizione di questa componete della determinazione dell’importo di base d’asta. La determinazione di un importo annuale in grado di coprire lo stipendio del personale operativo è, infatti, definito dalle vigenti tabelle provinciali, ma questo calcolo non tiene conto dell’anzianità di servizio dei dipendenti e quindi dell’aumento di costi che il datore di lavoro aggiudicatario dovrà sostenere. Per tale ragione il gruppo di lavoro ha discusso ed individuato l’opportunità di individuare il costo del personale operativo come di sopra esposto. Per tutti gli altri oneri relativi al “costo personale” come formazione, aggiornamento, trasferte varie,vestiario, rimborsi vari al personale ecc. è stato stabilito un aumento pari all’uno percento sulla retribuzione lorda per ogni singolo dipendente. 1-b) Personale Tecnico Come personale tecnico viene quì considerato esclusivamente quello appartenente al profilo professionale di custode, autista e bagnino. Non vengono quindi presi in considerazione i profili professionali del manutentore, del cuoco e dell’inserviente, in quanto l’eventuale onere finanziario connesso allo stipendio per queste figure professionali rientra nel calcolo omnicomprensivo del relativo costo unitario di prodotto (manutenzione, giornata alimentare, pulizia). 2) Il costo per giornata alimentare è stabilito in € 7,00 al netto d’ IVA. Rimane a discrezione dell’ente appaltatore preparare i pasti in proprio presso la struttura o rivolgersi a terzi. E’ fatta salva la possibilità, se espressamente indicato nel bando di gara, del coinvolgimento degli utenti nella preparazione dei pasti a fini educativi – progettuali; in questo caso l’importo unitario sarà rispettivamente ridimensionato. 3) Per utenze (comprendenti i costi per acqua, energia elettrica, gas, combustibile per riscaldamento, telefonia fissa e mobile, asporto rifiuti, spese condominiali), si calcola un importo medio di € 22,00/m² (importo rilevato da un calcolo di costo medio tra strutture disomogenee). 4) La base per il calcolo dell’affitto di un immobile è determinata dal canone provinciale, in vigore al momento della gara d’appalto, stabilito annualmente dall’IPES, aumentato del 30% se arredato. Devono essere rispettati gli standards stabiliti dalla Provincia per quanto riguarda la superficie utile abitabile per assistito. Il canone di locazione viene riconosciuto qualora l’ente gestore deve a sua volta sostenere queste spese o nel caso sia proprietario dell’immobile non acquistato, ristrutturato od arredato con l’aiuto della “mano pubblica”. Nel caso contrario il canone di locazione viene ridotto nella percentuale del contributo concesso. 5) Il costo per la manutenzione ordinaria è fissato nel limite massimo di € 15.00/m². E` a discrezione dell’ente gestore provvederne direttamente con personale proprio o esternalizzare il servizio. La manutenzione straordinaria 21 non viene considerata in quanto da considerarsi investimento e pertanto a carico del proprietario dell’immobile. 6) L’importo massimo ammissibile per la pulizia dei locali è fissata in € 35/m²; ivi compreso il costo di lavanderia. Qualora gli utenti contribuissero ai lavori domestici l’importo di cui sopra viene ridimensionato in proporzione al loro coinvolgimento. 7) Sotto “spese specifiche del settore “ s’intendono tutti quegli oneri accessori connessi al servizio appaltato (oneri per macchine di servizio, vestiario per utenti, numero verde, supervisione al personale qualificato, eventuali rimborsi per spese vive a volontari ecc.). Il relativo importo viene calcolato di volta in volta secondo la tipologia del servizio appaltato. 8) Le spese generali di gestione comprendono gli oneri finanziari quali imposte, tasse ed ammortamenti. Non vengono considerati gli interessi e le sopravvenienze passivi. 9) Le spese di amministrazione sono calcolate in un importo a forfait, corrispondente al 10 % del preventivo complessivo e comprendono: spese per consulenti del lavoro, commercialisti, spese postali, bancarie, cancelleria, materiale informativo, testi e tutti i costi inerenti alla sede amministrativa dell’ente gestore. I succitati importi fanno riferimento all’anno 2005 e vengono aggiornati annualmente in base all’indice ISTAT. DEFINIZIONE DEI CRITERI DI SCELTA DEL CONTRAENTE Come noto, le procedure di scelta del contraente sono dettate da normativa europea e nazionale a seconda degli importi corrispondenti al costo del servizio da esternalizzare. Relativamente al criterio di aggiudicazione, ASSB da sempre è orientata all’offerta economicamente più vantaggiosa, procedura che permette di valutare oltre al prezzo anche la qualità offerta attraverso l’analisi dei progetti dei partecipanti alla selezione. Il regolamento dei contratti aziendale attualmente vigente prevede l’applicazione, per analogia, della normativa provinciale sui lavori pubblici che prevede che il coefficiente numerico assegnato all'elemento prezzo deve essere superiore ai singoli coefficienti numerici assegnati agli altri elementi di valutazione. La nuova normativa europea (direttiva n. 18 del 2004) e la bozza di normativa provinciale di recepimento della stessa, non prevedono invece – per gli appalti di servizi- l’obbligo di attribuire all’elemento “prezzo” il coefficiente numerico relativamente più alto; questa normativa aprirebbe la via a nuove sperimentazioni che potrebbero prevedere una diverso peso nella suddivisione del punteggio (ad esempio 40% al prezzo e 60% al progetto tecnico). L’ASSB sta approfondendo la nuova normativa, al fine di giungere a breve ad una nuova formulazione dei valori da attribuire ai criteri di valutazione. In quest’ottica risultano decisive le disposizioni che regolano il rapporto tra stazione appaltante (ASSB) e aggiudicatario, rapporto che sempre più deve considerarsi di partnership e non solo di fornitura. Certamente anche l’arco 22 temporale di durata del contratto incide sullo sviluppo di una reale partnership e sulla capacità/possibilità dell’aggiudicatario di investire in qualità del servizio. L’ASSB è orientata verso contratti di durata triennale che dovrebbero permettere ad entrambi i partners di esercitare appieno il proprio ruolo. GESTIONE DEL CONTRATTO, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL SERVIZIO La fase di gestione del contratto richiede all’ASSB di sviluppare le proprie capacità di monitoraggio e valutazione. L’attività di monitoraggio contiene in sé un’inevitabile parte di controllo dei livelli di servizio ed è condizionata dalla bontà delle clausole contrattuali predisposte nella fase precedente e dal livello di dettaglio del progetto dell’organizzazione a cui è stato assegnato il servizio. Il monitoraggio, in un’ottica di partnership, va però anche inteso come strumento a disposizione di entrambe le parti per il miglioramento del servizio. Questo comporta che la fase di gestione, monitoraggio e valutazione del servizio ponga degli oneri sia a carico dell’organizzazione che dell’ASSB. Dall’esperienza, sia aziendale che delle organizzazioni del Terzo Settore, sono emersi nelle discussioni del gruppo di lavoro alcuni fattori critici relativi a questa fase: a) La fase dell’inizio del servizio da parte del nuovo gestore non sempre era curata con l’attenzione che merita e ciò ha comportato in alcune occasioni consegne di immobili in condizioni diverse da quelle attese, buchi informativi, difetti nel passaggio dei dati personali degli utenti del servizio. b) Nei capitolati erano spesso previste relazioni periodiche da parte del gestore a favore dell’ASSB: il più delle volte il contenuto di tale relazione non era predefinito e il gestore vi indicava pertanto ciò che riteneva opportuno. Questo fatto connesso all’evidenza che il più delle volte il capitolato non esplicitava i livelli di qualità attesa, rendeva spesso di poca utilità queste relazioni. Su tali relazioni inoltre, l’ASSB spesso non dava adeguato ritorno. c) Nella prassi si sviluppavano forme di confronto tra gestore e ASSB di tipo verbale, attraverso incontri, riunioni, accordi telefonici. Di tali forme talvolta non rimaneva traccia. d) Raramente era previsto in capitolato un momento di valutazione conclusiva del contratto che facesse un confronto tra attese iniziali dell’ASSB e risultati di fatto conseguiti. Sulla base di tali elementi e nell’ottica di potenziare sempre più la relazione di partnership tra ente titolare e organizzazione che gestisce il servizio, si è ipotizzato che la fase di monitoraggio e valutazione si sviluppi durante tutto il corso della gestione del contratto, con l’obiettivo primario di sviluppare il miglioramento continuo del servizio stesso a vantaggio del cittadino. Per quanto riguarda la delicata fase iniziale del rapporto, si ritiene opportuno che l’ASSB e l’organizzazione che si è vista assegnata il servizio s’impegnino ad un incontro iniziale nel periodo tra la comunicazione di aggiudicazione e l’inizio del servizio: l’incontro ha l’obiettivo di verificare lo 23 stato delle strutture, scambiare informazioni tecniche e operative, verificare la disponibilità dei dati personali degli utenti e delle attrezzature. A questo incontro dovrà impegnarsi a partecipare l’operatore scelto dal gestore come responsabile del servizio con funzioni di referente nei rapporti con l’ASSB. In base alla tipologia di servizio l’ASSB può ritenere opportuno che in capitolato sia richiesta la reperibilità 24 ore su 24 del referente o di un sostituto. Per parte sua, anche l’ASSB si dovrà impegnare ad indicare un referente del servizio. Per quanto riguarda i momenti di incontro, i capitolati ufficializzeranno incontri periodici (trimestrali o mensili a seconda della tipologia di servizio) tra referente del gestore e referente dell’ASSB per coordinare e condividere le azioni intraprese o per affrontare situazioni o problematiche. Gli incontri dovranno avere un preciso ordine del giorno. Di tutti questi incontri sarà premura dell’ASSB provvedere ad apposita verbalizzazione. Se ritenuto opportuno, il capitolato potrà richiedere al gestore del servizio la disponibilità ad incontri di rete con altri enti/organizzazioni di assistenza. Nell’ottica di partnership, gli impegni reciproci di miglioramento o di soluzioni congiunte ai problemi che dovessero scaturire da questi incontri, andranno ufficializzati in accordi di lavoro. I capitolati prevederanno inoltre incontri (semestrali o annuali) per una valutazione congiunta tra Gestore e ASSB sull’andamento complessivo della gestione e sul raggiungimento degli obiettivi prefissati dal capitolato e dal progetto tecnico. Anche in questo caso sarà cura di ASSB predisporre un ordine del giorno concordato preventivamente con il partner e apposita verbalizzazione o accordo di lavoro. Relativamente alla documentazione scritta che periodicamente il gestore fornirà ad ASSB, è necessario che il capitolato, in base alla specificità del servizio oggetto di esternalizzazione, indichi molto precisamente cosa l’ASSB si attende dalle relazioni periodiche. L’ASSB dovrà quindi chiaramente indicare il contenuto, la forma e la periodicità della relazione. Sono ipotizzabili due tipi diversi di strumenti: a) con periodicità bimestrale (o trimestrale) brevi schede con dati di tipo quantitativo (ad es. numero di utenti, tipologia ed numero di prestazioni erogate, tasso di occupazione dei posti/di utilizzo del servizio, dati sul personale quali ad es. registro presenze dei vari operatori, personale in servizio, qualifiche professionali, sostituzioni per maternità, dimissioni, prolungate malattie, etc., tempo e rapporto di lavoro, sui costi del periodo, ecc.) da trasmettere ad ASSB. I dati da fornire dovranno essere concordati nella prima riunione tra ASSB e gestore in modo che l’organizzazione abbia modo di organizzarne la rilevazione. b) con periodicità più lunga (es: semestre) relazioni di tipo qualitativo sui contenuti del servizio, sull’andamento, sugli aspetti critici, sui risultati intermedi ottenuti, sui livelli di qualità attesa, sulle proposte di miglioramento. Nell’esempio della gestione di un campo nomadi potrebbe essere richiesto che la relazione contenga: situazione lavorativa/scolastica/abitativa/sociale e giuridica (permessi di soggiorno) dei singoli abitanti e dei nuclei; descrizione dei singoli progetti attuati nei confronti dei nuclei e i risultati raggiunti; descrizione dei singoli progetti attuati a favore della collettività e risultati 24 raggiunti; risultati rispetto alla qualità attesa da ASSB; attività svolte con l’utenza, soddisfazione degli utenti, interventi di sensibilizzazione realizzati, partecipazioni a progetti, gruppi di lavoro, convegni, manifestazioni, formazione del personale, collaborazioni con enti esterni (lavoro di rete, incontri informativi, etc.); eventuali criticità incontrate nella gestione del Servizio e descrizione delle relative problematiche; eventuali proposte innovative di miglioramento della gestione futura del Servizio da formalizzarsi in seguito con scambio di corrispondenza. A tal proposito emerge la necessità che l’organizzazioni si impegni a rilevazioni periodiche di people e di customer satisfaction e alla gestione dei reclami quali input di miglioramento. Il progetto dell’organizzazione concorrente dovrà indicare l’uso di tali strumenti e allegare lo strumento stesso. L’ASSB deve impegnarsi a dare riscontro a tali relazioni e se ritenuto necessario da entrambi i partners a discuterle in appositi incontri. Apposito incontro di valutazione complessiva e finale del servizio deve essere organizzato nei 15 giorni antecedenti la scadenza del contratto. Questo sistema di relazioni richiede che ASSB si impegni ad individuare formalmente un referente del servizio che conosca perfettamente capitolato e progetto tecnico, che garantisca in caso di sua assenza o impedimento che il suo know how possa essere trasmesso ad un collega di uguali capacità, che si adoperi per documentare ordinatamente tutto l’andamento del rapporto di partnership e che si presti alla compilazione di eventuali questionari che il gestore voglia sottoporre all’ASSB per la misura della sua soddisfazione rispetto al servizio reso. Su un ultimo tema l’ASSB ritiene di dover dare indicazioni precise nel capitolato ed è il tema della cura dell’immagine e delle comunicazioni esterne. Trattandosi di un servizio di titolarità pubblica si ritiene necessario che l’organizzazione che si è vista assegnata il servizio debba esporre all’esterno dell’immobile, in prossimità dell’entrata principale, una targa con l’indicazione del servizio e raffigurante anche il logo di ASSB oltre al proprio. Il rapporto di partnership viene così reso evidente alla cittadinanza e ciascuno dei due partner si assume pubblicamente la responsabilità del proprio ruolo. L’ASSB richiede inoltre che il gestore sia tenuto all’utilizzo anche del logo ASSB in tutte le comunicazioni esterne (comunicazioni, locandine, manifesti, etc.) relative ad iniziative di sensibilizzazione che comportino l’utilizzo, totale o parziale, di risorse economiche riconducibili al finanziamento aziendale. E’ richiesto anche che il gestore concordi con il referente dell’ASSB il contenuto di eventuali dichiarazioni pubbliche inerenti il servizio oggetto dell’appalto, quali ad esempio aspetti relativi alla gestione, critici o positivi. Ovviamente resta ferma l’autonomia dell’Organizzazione nel rilascio di dichiarazioni pubbliche inerenti tematiche sociali anche afferenti l’oggetto dell’appalto, ma non riferite direttamente ad esso o alla sua gestione. Nel caso di crisi, anche potenziale, (eventi che possano apparire sui mass media con conseguenze screditanti per l’ASSB) la gestione della stessa viene condotta dall’ASSB attraverso il proprio crisis team diretto dal direttore 25 generale con il coinvolgimento dei vertici dell’Organizzazione e del referente del servizio. 26 I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO Nella prima versione di questa guida, utilizzata come materiale di discussione dal gruppo, erano stati individuati alcuni fattori critici di successo per la buona riuscita del lavoro e soprattutto per l’applicabilità delle sue risultanze. Tali fattori erano stati così descritti: • Specificazione del servizio in termini di outcome e di output: in sostanza prima di procedere all’esternalizzazione deve essere estremamente chiaro all’ASSB il concetto di assistenza connesso al servizio, bisogna quindi avere una chiara identificazione della prestazione oggetto del contratto. Non si può acquistare e soprattutto valutare ciò che non si conosce. Il problema è evidentemente più importante per quei servizi che ASSB non ha mai gestito in forma diretta e ancora più per quei servizi innovativi per cui anche la pratica del benchmarking è poco utile. • Sviluppo di competenze aziendali specifiche in capo al top management e forse anche ad un nucleo aziendale costituito ad hoc sui temi connessi all’esternalizzazione con conoscenze specialistiche sociali e giuridiche per la valutazione dei processi. • Utilizzo della normativa volto alla creazione di logiche di partnership, più che di compravendita, che si sviluppino sul medio periodo. • Chiarezza da parte politica circa eventuali orientamenti che possano indirizzare o condizionare i processi di esternalizzazione. Sui primi tre punti i mesi di lavoro del gruppo hanno permesso all’ASSB di acquisire consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti e hanno permesso di trasformare questi fattori critici in punti di forza, con una crescita interna del proprio personale dirigente e non. Per quanto riguarda l’ultimo punto, si crede che l’orientamento politico sia anche manifestazione di una vision della comunità e del welfare che ha bisogno di essere consapevole ed esplicitata per favorire i tecnici nell’orientamento gestionale e nella chiarezza di principio. Questi documenti favoriscono il lavoro e migliorano, proprio per la trasparenza di intenti, la collaborazione con i numerosi stakeholders dei servizi sociali. 27 SCHEDA TECNICA 1 IL GLOSSARIO Accreditamento: Atto formale attraverso il quale l’ente pubblico (ente regolatore) autorizza un soggetto servizio a diventare proprio fornitore, ovvero a erogare servizi che esso stesso può provvedere a finanziare. In quanto processo l’accreditamento può essere inteso come un complesso di attività, messe in atto dall’ente regolatore per selezionare un insieme di fornitori in base a criteri di qualità espliciti ed ottenere adeguate garanzie circa la qualità delle prestazioni che essi sono in grado di erogare. Appalto: l’appalto è il contratto con il quale una parte assume con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di una opera o di un servizio verso un corrispettivo in denaro. (art. 1655 Codice Civile) Autorizzazione al funzionamento: Atto formale con il quale un ente pubblico (ente regolatore) autorizza un soggetto (ente gestore) a far funzionare una specifica struttura/servizio, quindi ad operare nel mercato, dando così ai cittadini garanzie minime di qualità del servizio sia dal punto di vista della sicurezza che della funzionalità. Benchmarking: il processo sistematico di confronto tra prodotti, servizi, prassi, e caratteristiche di più entità organizzative, per consentire ad una impresa di capire e gestire i fattori che determinano prestazioni superiori. Certificazione di qualità: è la certificazione del livello di capacità di una Azienda di rispondere alle esigenze della clientela in modo certo e trasparente. Cliente: Qualsiasi soggetto che abbia qualcosa da scambiare con l’organizzazione che eroga il servizio. Contratto: Il contratto è l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale. (art. 1321 Codice Civile) Contracting out: qualsiasi tipo di delega ai privati nell’erogazione di servizi da parte della Pubblica Amministrazione nella gestione dei servizi sociali il ricorso a questo modello consente l’affidamento della fornitura di servizi a privati, in genere organizzazioni senza fine di lucro. Nel contracting out la PA rinuncia alla gestione diretta di determinate prestazioni o servizi, delegando la gestione degli stessi a soggetti privati. E’ il sistema di gestione ottimale per mettere in competizione tra loro diversi potenziali fornitori onde ottenere la prestazione del bene o dei servizi alle condizioni più vantaggiose per la PA con le maggiori garanzie di corretto svolgimento del servizio per i cittadini fruitori. Convenzione: è un modello di contracting out che viene utilizzata in ambito amministrativo per definire una serie di contratti in cui la scelta del contraente è già intervenuta o per effetto di situazioni di fatto o per la presenza di un precedente atto amministrativo o per individuazione legislativa. Cooperativa: Società a capitale variabile con scopo mutualistico. Cooperativa sociale: cooperativa che ha lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e alla integrazione sociale ed ha la finalità di perseguire 28 l’interesse generale dei cittadini (L. 8.11.1991, art. 1 ) Coop. sociale di tipo A: Sono le cooperative sociali che in base alla legge 381/91 hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio – sanitari ed educativi. Coop. sociale di tipo B: Sono le cooperative sociali che in base alla legge 381/91 hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso lo svolgimento di attività diverse: agricole, industriali, commerciali o di servizi, finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate che devono costituire almeno il 30% dei lavoratori occupati nella cooperativa. Core business 1: L’attività propria dell’azienda e che sa fare meglio Core business 2: Attività di una Azienda che più contribuisce al fatturato Core business 3: nucleo essenziale di risorse e competenze la cui esternalizzazione risulterebbe incompatibile con la sopravvivenza dell’azienda stessa E – Government: governo elettronico, applicazione delle tecnologie e degli strumenti di internet al rapporto tra cittadino e governo (PA) con l’obiettivo di creare un canale diretto di dialogo e interazione tra cittadino e istituzioni. Eccellenza: Modalità attraverso la quale si individua il servizio che raggiunge il livello più alto di qualità. Esternalizzazione – outsourcing: situazione nella quale, uno o più processi necessari alla realizzazione di un determinato prodotto/servizio dell’organizzazione A, vengono affidati tramite contratto ad una organizzazione B, che provvede alla loro realizzazione. Un processo affidato in outsourcing può essere realizzato da un vero e proprio fornitore o da un’altra organizzazione collegata all’organizzazione. La realizzazione del processo può avvenire fisicamente all’interno o all’esterno della sede dell’organizzazione affidante. La responsabilità dei processi di outsourcing rimane dell’organizzazione principale che li ha affidati. Fornitore: Soggetto che garantisce un prodotto o un servizio a un soggetto terzo riconosciuto come cliente. Governance: applicazione di una metodologia negoziale finalizzata ad un processo condiviso di costruzione collettiva delle politiche sociali. Indicatore: caratteristica qualitativa (paragonabile) o quantitativa (misurabile) di un oggetto o di un fenomeno che su questi consente di inferire (= costruire ipotesi, dare giudizi) Imprese: hanno come fine immediato l’accrescimento della ricchezza attraverso i meccanismi di mercato. Imput: insieme di risorse (materiali, umane, economiche e finanziarie) utilizzate per la realizzazione di un progetto o per la gestione di un servizio Know out: insieme di conoscenze che un’organizzazione trasferisce ad un’altra (es. dal franchisor al franchisee) Know how: bagaglio di esperienze, conoscenze e competenze patrimonio di un azienda in un 29 determinato settore Non profit: motivo primo che spinge all’azione è quello di risolvere un problema, di rispondere a bisogni secondo priorità date da valori etici, culturali, estetici, sociali e non economici. Outcome: Effetti prodotti dall’intervento sulle condizioni della popolazione target Output: Insieme delle attività e delle prestazioni erogate Onlus: organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Sono organizzazioni del Terzo settore con determinati requisiti: natura privatistica dell’ente, divieto di distribuzione degli utili, perseguimento di fini solidaristici. Possono essere onlus le cooperative sociali (A e B), le organizzazioni non governative, le organizzazioni di volontariato e gli organismi no profit Organizzazione di volontariato: ogni organismo liberamente costituito al fine di svolgere attività di volontariato in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro ed esclusivamente per fini di solidarietà umana e di promozione sociale. Quasi mercato o mercato sociale: cooperazione tra soggetti pubblici e soggetti non profit in uno scambio di risorse e competenze che dovrebbero rendere più efficaci gli schemi di protezione pubblica. Forme di concorrenza virtuose tra gli erogatori pubblici e privati. Esercizio da parte dello stato del ruolo di garante. Regolazione: Insieme di norme, procedure e azioni attraverso le quali è possibile indirizzare/orientare i comportamenti degli attori che agiscono in un sistema Sussidiarietà: E’ una nuova forma di esercizio della sovranità popolare, che completa le forme tradizionali di partecipazione politica ed amministrativa. Si realizza quando i cittadini si attivano autonomamente dando vita ad iniziative di interesse generale, che le istituzioni sono tenute a sostenere, facilitare ed integrare nelle loro politiche, in attuazione della Costituzione. Sussidiarietà per progetti: il pubblico incontra il privato non per una sua capacità di intervento, ma quando riscontra carenze nei servizi erogati direttamente: è una sorta di sussidiarietà alla rovescia, infatti l’ente pubblico fissa regole per la selezione e la valutazione dei progetti, incentiva e stimola anche finanziariamente i soggetti che intendono auto organizzarsi per rispondere ai propri bisogni. Utente: colui che fruisce direttamente del servizio Valorizzazione delle iniziative dei privati: L’ente pubblico non stimola nuove iniziative, ma sceglie l’ente meritorio a cui vengono assegnati contributi attraverso procedure particolari. Welfare mix: modello di benessere individuale maggiormente condiviso, gratificante e responsabilizzante che avviene attraverso il contributo di diversi soggetti: stato, privati e non profit capaci di proporre offerte alternative che possono essere liberamente scelte. Welfare state – Stato sociale: sistema politico economico in cui la promozione della sicurezza e del benessere sociale ed economico dei cittadini è assunta dallo stato come propria prerogativa e responsabilità 30 Welfare Community: Sistema capace di rispondere alla domanda di protezione individuale attraverso una pluralità di canali pubblici e privati, di mercato e di solidarietà, statali e centrali: in Pratica: mobilitare tutte le potenzialità esistenti sul territorio per offrire prestazioni sociali efficienti ed efficaci. SCHEDA TECNICA 2 LA NORMATIVA a) Dlgs 157/1995 (disciplina comunitaria degli appalti pubblici di servizi) art. 3, comma 2 “Per gli appalti di servizi di cui all'allegato 2 e per quelli in cui il valore di tali servizi prevalga rispetto a quello dei servizi di cui all'allegato 1, il presente decreto si applica limitatamente ai soli articoli 8, comma 3, 20 e 21.” * b) L.P. 13/1991 (Riordino dei servizi sociali in Provincia di Bolzano) Art.11 (Compiti dei comuni): “I comuni concorrono all’attuazione del servizio sociale attraverso l’esercizio delle funzioni proprie o delegate, ed in particolare: a) attuano studi e ricerche volti a stabilire l’entità e la qualità dei bisogni, ad identificarne le cause; b) organizzano il complesso dei servizi coordinandoli funzionalmente con le iniziative di altri soggetti pubblici e privati con particolare riguardo alle unità sanitarie locali, alle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e agli altri enti privati convenzionati e non; c) erogano le prestazioni; d) stipulano, ai sensi dell’articolo 20, le convenzioni autorizzate dalla Giunta provinciale; e) garantiscono la partecipazione dei cittadini alla gestione ed al controllo dei servizi, anche attraverso il coinvolgimento degli assistiti, delle famiglie e delle formazioni sociali operanti nel territorio; f) partecipano alla programmazione dei servizi sociali attraverso l’elaborazione dei programmi di attività; g) provvedono alla manutenzione dei beni mobili ed immobili, nonché delle attrezzature proprie e di quelle loro affidate dalla Provincia; h) provvedono all’acquisto, alla locazione, alla costruzione, al riadattamento e all’ampliamento degli immobili destinati ai servizi sociali; se i servizi sono gestiti attraverso altri enti pubblici o privati, detti immobili possono essere messi a loro disposizione; 31 i) provvedono all’acquisto di arredo, di impianti ed attrezzature, nonché alla loro manutenzione. art. 12, comma 2 (Gestione dei servizi sociali): “la gestione avviene attraverso propri uffici, mediante aziende o istituzioni oppure ricorrendo a convenzioni, contratti o protocolli d’intesa con enti pubblici o privati, associazioni o cooperative. E’ fatta salva la precedenza delle organizzazioni di volontariato ai sensi dell’art. 3 della l.p. 11/1993” c) L. 328/2000 (cd. Legge Quadro “Turco”) art. 5 commi 2, 3 e 4 (“Ruolo del Terzo Settore”) art.5 comma 2: “Ai fini dell’affidamento dei servizi previsti dalla presente legge, gli enti pubblici, fermo restando quanto stabilito dall’articolo 11, promuovono azioni per favorire la trasparenza e la semplificazione amministrativa nonché il ricorso a forme di aggiudicazione o negoziali che consentano ai soggetti operanti nel terzo settore la piena espressione della propria progettualità, avvalendosi di analisi e di verifiche che tengano conto della qualità e delle caratteristiche delle prestazioni offerte e della qualificazione del personale.” art. 5 comma 3: “ Le regioni, secondo quanto previsto dall’articolo 3, comma 4, e sulla base di un atto di indirizzo e coordinamento del Governo, ai sensi dell’articolo 8 della legge 15 marzo 1997, n. 59, da emanare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con le modalità previste dall’articolo 8, comma 2, della presente legge, adottano specifici indirizzi per regolamentare i rapporti tra enti locali e terzo settore, con particolare riferimento ai sistemi di affidamento dei servizi alla persona.” art. 5, comma 4: “Le regioni disciplinano altresì, sulla base dei principi della presente legge e degli indirizzi assunti con le modalità previste al comma 3, le modalità per valorizzare l’apporto del volontariato nell’erogazione dei servizi.” d) L.381/1991 (disposizioni in materia di cooperazione sociale)* art 5 - (Convenzioni) 1. Gli enti pubblici, compresi quelli economici, e le società di capitali a partecipazione pubblica, anche in deroga alla disciplina in materia di contratti della pubblica amministrazione, possono stipulare convenzioni con le cooperative che svolgono le attività di cui all'articolo 1, comma 1, lettera b), ovvero con analoghi organismi aventi sede negli altri Stati membri della Comunità europea, per la fornitura di beni e servizi diversi da quelli sociosanitari ed educativi il cui importo stimato al netto dell'lVA sia inferiore agli importl stabiliti dalle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici, purché 32 tali convenzioni siano finalizzate a creare opportunità di lavoro per le persone svantaggiate di cui all'articolo 4, comma 1. 2. Per la stipula delle convenzioni di cui al comma 1, le cooperative sociali debbono risultare iscritte all'albo regionale di cui all'articolo 9, comma 1. Gli analoghi organismi aventi sede negli altri Stati membri della Comunità europea debbono essere in possesso di requisiti equivalenti a quelli richiesti per l'iscrizione a tale albo e risultare iscritti nelle liste regionali di cui al comma 3, ovvero dare dimostrazione con idonea documentazione del possesso dei requisiti stessi. 3. Le regioni rendono noti annualmente, attraverso la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità Europee, i requisiti e le condizioni richiesti per la stipula delle convenzioni ai sensi del comma 1, nonché le liste regionali degli organismi che ne abbiano dimostrato il possesso alle competenti autorità regionali. 4. Per le forniture di beni o servizi diversi da quelli sociosaniatari ed educativi, il cui importo stimato al netto dell'lVA sia, pari o superiore agli importi stabiliti dalle direttive comunitarie in materia di appalti pubblici, gli enti pubblici compresi quelli economici, nonché le società di capitali a partecipazione pubblica nei bandi di gara di appalto e nei capitolati d'onere possono inserire, fra le condizioni di esecuzione, I'obbligo di eseguire il contratto con l'impiego delle persone svantaggiate di cui all'articolo 4, comma 1, e con l'adozione di specifici programmi di recupero e inserimento lavorativo. La verifica della capacità di adempiere agli obblighi suddetti, da condursi in base alla presente legge, non può intervenire nel corso delle procedure di gara e comunque prima dell'aggiudicazione dell'appalto. * la presente disposizione NON concerne l’esternalizzazione di servizi sociali, ma ai fini del suo utilizzo e della tematica oggetto del gruppo si ritiene utile inserirla nel presente documento. 33 34 SCHEDA TECNICA 4 QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE DELLA GESTIONE DIRETTA DELLA STRUTTURA/SERVIZIO….. QUADRO A: ANALISI DELLE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA Quale motivazione prevalente ha indotto la scelta di gestire direttamente il servizio? motivo prevalente ulteriori motivazioni (1 scelta) (max 3 scelte) beneficio prevalente ulteriori benefici (1 scelta) (max 3 scelte) riduzione dei costi di gestione acquisizione di professionalità non disponibili sul mercato in possesso dei requisiti per l'assunzione nelle P.A. acquisizione di professionalità non disponibili internamente offerta al cittadino di servizi più flessibili acquisto di servizio mai gestito internamente e per il quale non si disponeva di competenze miglioramento di produttività/efficienza/efficacia evitare servizi non sostenibili a medio lungo termine, quindi trasformare costi fissi in costi variabili sperimentazione di nuovi servizi miglioramento della qualità snellimento di procedure e logiche burocratiche opportunità di concentrare attenzione e risorse su attività interne indisponibilità di spazi e immobili disporre di informazioni articolate ed in tempi reali Qual'è il beneficio prevalente ottenuto? riduzione dei costi di gestione acquisizione di professionalità non disponibili sul mercato in possesso dei requisiti per l'assunzione nelle P.A. acquisizione di professionalità non disponibili internamente offerta al cittadino di servizi più flessibili 35 acquisto di servizio mai gestito internamente e per il quale non si disponeva di competenze miglioramento di produttività/efficienza/efficacia evitare servizi non sostenibili a medio lungo termine, quindi trasformare costi fissi in variabili sperimentazione di nuovi servizi miglioramento della qualità snellimento di procedure e logiche burocratiche opportunità di concentrare attenzione e risorse su attività interne disponibilità di spazi e quindi ampliamento dell'offerta disporre di informazioni articolate ed in tempi reali nessun beneficio Qual'è la criticità prevalente riscontrata? criticità prevalente ulteriori criticità (1 scelta) (max 3 scelte) aumento dei costi di gestione messa a disposizione di personale non qualificato offerta al cittadino di servizi meno flessibili incompetenza nella gestione del servizio peggioramento di produttività/efficienza/efficacia acquisire servizi non sostenibili a medio lungo termine, quindi trasformare costi variabili in costi fissi limitata innovazione peggioramento della qualità irrigidimento di procedure e logiche burocratiche eccessivo onere di controllo scarsi strumenti di controllo 36 QUADRO B: ANALISI DELLA GESTIONE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE Quanti utenti assiste la struttura/servizio? n. Qual è il costo medio giornaliero per utente? € Quale incidenza ha il costo del personale sul costo totale del servizio? Quale incidenza hanno i costi degli investimenti tecnologici sul totale dei costi? Quale incidenza hanno i costi di locazione ed accessori sul totale dei costi? Quale incidenza hanno i costi delle utenze (luce, acqua, gas ecc.)? Quale incidenza hanno i costi della manutenzione (ordinaria e straordinaria) che viene gestita direttamente dal servizio? Quale incidenza hanno i costi per le pulizie? Esiste un sistema di controllo di gestione? Esiste un monitoraggio costante dei costi? Esiste una rendicontazione (es. bilancio consuntivo, bilancio sociale)? Esiste una gestione finanziaria trasparente? Esistono criteri di selezione dei fornitori? GESTIONE RISORSE UMANE Numero totale degli operatori n. Numero degli operatori diversamente abili n. Numero degli operatori con patentino e/o bilingui n. Nel reclutamento del personale si usano strumenti si idonei per valutare la capacità e la competenza? Le figure professionali operanti nel servizio sono qualificate? si no (indicarne la percentuale sul totale del personale?) Il personale qualificato è di facile reperibilità? si Sono previsti e svolti percorsi formativi, aggiornamenti, acquisizione di nuove competenze? si no (Se si indicare il n. minimo di ore) Vengono attuati piani di sviluppo del personale si individualizzati? Sono previsti sistemi di mantenimento know - how in si termini di turn over? Qual è la percentuale del personale assunto a tempo indeterminato? (indicare la percentuale ed il tempo medio di anzianità % % % % % % si si si si si no no no no no no % no n. no no % di servizio) Esiste una rilevazione dei carichi di lavoro? E' prevista la partecipazione del personale a gruppi di lavoro intersettoriali? si si no no 37 Esistono sistemi strutturati di valutazione e controllo del personale? Esistono sistemi premianti / incentivanti? L'attività nel suo insieme viene svolta nel rispetto della vigente normativa in materia di privacy? In presenza di servizi di cucina in genere, l'attività viene svolta nel rispetto delle norme previste in materia di HCCP? indicare la percentuale di prescrizioni mediche limitative ove presenti Nello svolgimento dell'attività vengono rispettate le regole di prevenzione e protezione previste per legge? (D.L. 626/94) Si sono verificati contenziosi e/o vertenze economiche tra amministrazione e dipendenti negli ultimi tre anni? Esiste un settore dedicato alla gestione delle risorse umane? GESTIONE DELLE RISORSE TECNOLOGICHE Esiste una rete informatica? Esiste un sistema di comunicazione interna (intranet, posta elettrnica)? Esiste un sito web? Come vengono gestiti i servizi di supporto? CAPACITA' INNOVATIVA Si è partecipato o si partecipa a: Iniziative pubbliche che valorizzano le innovazioni? Iniziative di rete territoriale? A gruppi di lavoro intersettoriali con progetti innovativi? L'organizzazione è attenta a: Acquisire nuove tecnologie? Acquisire nuove metodologie operative? Migliorare i processi di lavoro ? Accogliere le richieste/ proposte / osservazioni dei cittadini utenti? Introdurre nuove professionalità? Sperimentare nuove forme di organizzazione del lavoro? Confrontarsi con le esperienze di altre organizzazioni? si no si si no no no si % si si no no n. si no si si no no si no in proprio da terzi si si si no no no si si si si no no no no si si no no si no 38 Stabilire rapporti di collaborazione con altre organizzazioni? si no GESTIONE DELLE RISORSE STRUTTURALI Come valuta lo stato degli immobili? (assegnare una valore da uno a quattro considerando 1 valore minimo e 4 valore massimo Stato di conservazione Accessibilità a persone diversamente abili Raggiungibilità con mezzi pubblici e/o disponibilità di parcheggio Parcheggio per diversamente abili Spazio disponibile per persona Pulizia Illuminazione Gradevolezza degli ambienti e degli arredi Servizi igienici Servizi igienici per portatori di Handicap Spazi verdi/aperti scadente insufficiente 1 1 2 2 3 3 4 4 ottimo ottima facile 1 2 3 4 impossibile sufficiente 1 2 3 4 insufficiente insufficiente insufficiente carente scadente 1 1 1 1 2 2 2 2 3 3 3 3 4 4 4 4 elevato ottima adeguata ottima insufficienti insufficienti 1 1 2 2 3 3 4 4 ottimo ottimo non adeguati 1 2 3 4 adeguati Come valuta lo stato delle seguenti misure di sicurezza in ciascuno di questi ambiti: (assegnare una valore da uno a cinque considerando 1 valore minimo e 4 valore massimo) Impianti elettrici Illuminazione Rumorosità adeguati 1 2 3 4 scadente buona 1 2 3 4 carente non 1 2 3 4 presente presente Temperatura adeguata 1 2 3 4 inadeguata Polveri non 1 2 3 4 presenti presenti PC e videoterminali adeguati 1 2 3 4 inadeguata Divieto di fumo rispettato 1 2 3 4 inadeguata GESTIONE DELL'ORGANIZZAZIONE E DEI PROCESSI COMUNICATIVI Sono realizzate iniziative di comunicazione esterna? si no Esistono degli organismi di partecipazione del si no cittadino? 39 Esiste la possibilità da parte del cittadino/utente di comunicare con il dirigente del servizio ? I portatori di interesse sono coinvolti nei processi? Esiste un piano di assistenza individualizzata per l'utenza? Esiste un sistema di gestione dei reclami? Esiste una carta dei servizi ? Vengono effettuate rilevazioni di customer sactisfaction? Sono state svolte o sono in corso indagini sul benessere del personale? Esiste un sistema di programmazione delle attività? Esiste un sistema di documentazione dei processi? E' attribuita la responsabilità dei processi? Esiste e viene praticata una funzione di benchmarking? Esiste un sistema di valutazione degli obiettivi? Esistono degli standards di qualità? Esistono certificazioni di qualità? si no si si no no si no si si no no si no si si si si no no no no si si si no no no 40 SCHEDA TECNICA 5 QUESTIONARIO DI VALUTAZIONE DELLA GESTIONE ESTERNALIZZATA DEL SERVIZO….. QUADRO A: ANALISI DELLE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA Qual'è stata la motivazione prevalente motivo ulteriori che ha indotto la scelta di esternalizzare prevalente motivazioni (1 scelta) (max 3 scelte) il servizio? riduzione dei costi di gestione acquisizione di professionalità non disponibili sul mercato in possesso dei requisiti per l'assunzione nelle P.A. acquisizione di professionalità non disponibili internamente offerta al cittadino di servizi più flessibili acquisto di servizio mai gestito internamente e per il quale non si disponeva di competenze miglioramento di produttività/efficienza/efficacia evitare servizi non sostenibili a medio lungo termine, quindi trasformare costi fissi in variabili sperimentazione di nuovi servizi miglioramento della qualità snellimento di procedure e logiche burocratiche opportunità di concentrare attenzione e risorse su attività interne indisponibilità di spazi e immobili disporre di informazioni articolate ed in tempi reali Qual è stato il beneficio prevalente ottenuto? beneficio prevalente ulteriori benefici (max 3 scelte) (1 scelta) riduzione dei costi di gestione acquisizione di professionalità non disponibili sul mercato in possesso dei requisiti per l'assunzione nelle P.A. acquisizione di professionalità non disponibili internamente offerta al cittadino di servizi più flessibili acquisto di servizio mai gestito internamente e per il quale non si 41 disponeva di competenze miglioramento di produttività/efficienza/efficacia evitare servizi non sostenibili a medio lungo termine, quindi trasformare costi fissi in variabili sperimentazione di nuovi servizi miglioramento della qualità snellimento di procedure e logiche burocratiche opportunità di concentrare attenzione e risorse su attività interne disponibilità di spazi e quindi ampliamento dell'offerta disporre di informazioni articolate ed in tempi reali nessun beneficio Se si sono riscontrate criticità indicare quella prevalente criticità prevalente ulteriori criticità (max 3 scelte) (1 scelta) aumento dei costi di gestione messa a disposizione di personale non qualificato offerta al cittadino di servizi meno flessibili incompetenza nella gestione del servizio peggioramento di produttività/efficienza/efficacia acquisire servizi non sostenibili a medio lungo termine, quindi trasformare costi variabili in costi fissi limitata innovazione peggioramento della qualità irrigidimento di procedure e logiche burocratiche eccessivo onere di controllo scarsi strumenti di controllo 42 QUADRO B - ANALISI DELLA GESTIONE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE Quanti utenti assiste la struttura/servizio? N. Qual è il costo medio giornaliero per utente? Quale incidenza ha il costo del personale sul costo totale del servizio? Quale incidenza hanno i costi degli investimenti tecnologici sul totale dei costi? Quale incidenza hanno i costi di locazione ed accessori sul totale dei costi? Quale incidenza hanno i costi delle utenze (luce, acqua, gas ecc.)? Quale incidenza hanno i costi della manutenzione (ordianria e straordinaria) che viene gestita direttamente dal servizio? Quale incidenza hanno i costi per le pulizie? Esiste un sistema di controllo di gestione? Esiste un monitoraggio costante dei costi? Esiste una rendicontazione (es. bilancio consuntivo,bilancio € % % % % % % si si si no no no si si no no si no sociale ecc.)? Esiste una gestione finanziaria trasparente? Esistono criteri di selezione dei fornitori? GESTIONE RISORSE UMANE Numero totale degli operatori N. Numero degli operatori diversamente abili N. Numero degli operatori con patentino e/o bilingui N. Nel reclutamento del personale si usano strumenti idonei per valutare la capacità e la competenza? Le figure professionali operanti nel servizio sono qualificate? (indicarne la percentuale sul totale del personale?) Il personale qualificato è di facile reperibilità? Sono previsti e svolti percorsi formativi, aggiornamenti, acquisizione di nuove competenze? (Se si indicare il n. minimo si no si si % no no n. di ore) Vengono attuati piani di sviluppo del personale individualizzati? Sono previsti sistemi di mantenimento know - how in termini di turn over? Qual è la percentuale del personale assunto a tempo indeterminato? (indicare la percentuale ed il tempo medio di anzianità di si no si no % servizio) Esiste una rilevazione dei carichi di lavoro? si no 43 E' prevista la partecipazione del personale a gruppi di lavoro intersettoriali? Esistono sistemi strutturati di valutazione e controllo del personale? Esistono sistemi premianti / incentivanti? L'attività nel suo insieme viene svolta nel rispetto della vigente normativa in materia di privacy? In presenza di servizi di cucina in genere, l'attività viene svolta nel rispetto delle norme previste in materia di HCCP? Indicare la percentuale di prescrizioni mediche limitative ove presenti Nello svolgimento dell'attività vengono rispettate le regole di prevenzione e protezione previste per legge? (D.L. 626/94) Si sono verificati contenziosi e/o vertenze economiche tra amministrazione e dipendenti negli ultimi tre anni? Esiste un settore dedicato alla gestione delle risorse umane? GESTIONE DELLE RISORSE TECNOLOGICHE Esiste una rete informatica? Esiste un sistema di comunicazione interna (intranet, posta elettronica)? Esiste un sito web? Come vengono gestiti i servizi di supporto? si no si no si si no no si no % si no si no si no si si no no si in proprio no da terzi si si si no no no si si si si no no no no si no CAPACITA' INNOVATIVA Si è partecipato o si partecipa a: iniziative pubbliche che valorizzano le innovazioni? iniziative di rete territoriale? con progetti innovativi a gruppi di lavoro intersettoriali? L'organizzazione è attenta a: acquisire nuove tecnologie? acquisire nuove metodologie operative? migliorare i processi di lavoro? accogliere le richieste/ proposte / osservazioni dei cittadini utenti? introdurre nuove professionalità? 44 sperimentare nuove forme di organizzazione del lavoro? confrontarsi con le esperienze di altre organizzazioni? stabilire rapporti di collaborazione con altre organizzazioni? si no si si no no GESTIONE DELLE RISORSE STRUTTURALI (da compilare solamente se l'immobile non è messo a disposizione dall'ASSB) Come valuta lo stato degli immobili? (assegnare una valore da uno a cinque considerando 1 valore minimo e 4 valore massimo stato di conservazione accessibilità alle persone diversamente abili raggiungibilità con mezzi pubblici e/o disponibilità di parcheggio parcheggio per diversamente abili spazio disponibile per persona pulizia illuminazione gradevolezza degli ambienti e degli arredi Servizi igienici Servizi igienici per portatori di Handicap Spazi verdi/aperti scadente insufficiente 1 1 2 2 3 3 4 4 ottimo ottima facile 1 2 3 4 impossibile sufficiente insufficiente insufficiente carente scadente 1 1 1 1 1 2 2 2 2 2 3 3 3 3 3 4 4 4 4 4 insufficiente elevato ottima adeguata ottima insufficienti insufficienti 1 1 2 2 3 3 4 4 ottimo ottimo non adeguati 1 2 3 4 adeguati Come valuta lo stato delle seguenti misure di sicurezza in ciascuno di questi ambiti: (assegnare una valore da uno a cinque considerando 1 valore minimo e 4 valore massimo) impianti elettrici illuminazione rumorosità temperatura polveri adeguati buona 1 1 2 2 3 3 4 4 scadente carente non presente 1 2 3 4 presente adeguata 1 2 3 4 non presenti 1 2 3 4 non adeguata presenti 45 PC e videoterminali adeguati 1 2 3 4 divieto di fumo rispettato 1 2 3 4 non adeguati non rispettato GESTIONE DELL'ORGANIZZAZIONE E DEI PROCESSI COMUNICATIVI Sono realizzate iniziative di comunicazione esterna? Esistono degli organismi di partecipazione del cittadino? Esiste la possibilità da parte del cittadino/utente di comunicare con il dirigente del servizio ? I portatori di interesse sono coinvolti nei processi? Esiste un piano di assistenza individualizzata per l'utenza? Esiste un sistema di gestione dei reclami? Esiste una carta dei servizi ? Vengono effettuate rilevazioni di customer sactisfaction? Sono state svolte o sono in corso indagini sul benessere del personale? Esiste un sistema di programmazione delle attività? Esiste un sistema di documentazione dei processi? E' attribuita la responsabilità dei processi? Esiste e viene praticata una funzione di benchmarking? Esiste un sistema di valutazione degli obiettivi? Esistono degli standards di qualità? Esistono certificazioni di qualità? si si no no si no si si no no si si si no no no si no si si si si si si si no no no no no no no 46 SCHEDA TECNICA 6 ELEMENTI DI RIFLESSIONE PER LA SCELTA DELLA MODALITA' di GESTIONE DI NUOVO SERVIZIO SETTORE SERVIZIO STRUTTURA Si tratta di un servizio di nuova attivazione? si no Se NO, come è stato gestito finora? esternalizzata totalmente esternalizzata parzialmente Gestita direttamente Se sono stati esternalizzati solamente alcuni servizi indicare quali e in quale anno sono stati esternalizzati. Servizi sociali servizio fisioterapico assistenza diretta mediazione familiare assistenza infermieristica Servizi sociopedagogico assistenza fisioterapica Altro specificare: Servizi complementari Cucina lavanderia pulizie manutenzione aree verdi reception servizio bar totalmente parzialmente totalmente parzialmente Anno Anno 47 manutenzione ordinaria assistenza informatica Altro specificare: VALUTAZIONI SULLE IPOTESI DI GESTIONE IPOTESI 1: se optassimo per la gestione diretta saremmo in grado di…..? Nel rispondere a queste domande vanno considerate esperienze già compiute all'interno di ASSB o - se si tratta di servizi mai attivati - va effettuata un'operazione di bench marking Il servizio sarebbe in grado di reperire di personale si no % qualificato? La struttura è reperibile? si no I costi di gestione sarebbero sostenibili? si no GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE Quanti utenti assisterà la struttura/servizio? n. Qual sarebbe il costo medio giornaliero per utente? € Quale incidenza avrebbe il costo del personale sul costo totale del servizio? Quale incidenza avrebbero i costi degli investimenti tecnologici sul totale dei costi? Quale incidenza avrebbero i costi di locazione ed accessori sul totale dei costi? Quale incidenza avrebbero i costi delle utenze (luce, acqua, gas ecc.)? Quale incidenza avrebbero i costi della manutenzione (ordinaria e straordinaria) che viene gestita direttamente dal servizio? Quale incidenza avrebbero i costi per le pulizie? Si sarebbe in grado di introdurre un sistema di controllo di gestione? Si sarebbe in grado di introdurre un monitoraggio costante dei costi? Si sarebbe in grado di introdurre una rendicontazione (es. bilancio consuntivo, bilancio sociale)? Si sarebbe in grado di introdurre una gestione finanziaria trasparente? Si disporrebbe di criteri di selezione dei fornitori? % % % % % % si no si no si no si no si no 48 GESTIONE RISORSE UMANE Numero totale degli operatori n. Numero degli operatori diversamente abili n. Numero degli operatori con patentino e/o bilingui n. Nel reclutamento del personale si disporrebbe di strumenti idonei per valutare la capacità e la si competenza? Le figure professionali operanti nel servizio sarebbero si qualificate? (indicarne la percentuale sul totale del personale?) Si sarebbe in grado di reperire personale qualificato? si Sarebbero previsti e svolti percorsi formativi, aggiornamenti, acquisizione di nuove competenze? si (Se si indicare il n. minimo di ore) Sarebbero attuati piani di sviluppo del personale si individualizzati? Sarebbero previsti sistemi di mantenimento del know - si how in termini di turn over? Quale sarebbe la percentuale del personale assunto a tempo indeterminato?(indicare la percentuale ed il tempo medio di anzianità di servizio) Esisterebbe una rilevazione dei carichi di lavoro? si Sarebbe prevista la partecipazione del personale a si gruppi di lavoro intersettoriali? Esisterebbero sistemi strutturati di valutazione e si controllo del personale? Esisterebbero sistemi premianti / incentivanti? si Si sarebbe in grado di assicurare il rispetto della vigente normativa in materia di privacy, anche con si riferimento alle misure di sicurezza? In presenza di servizi di cucina, si sarebbe in grado di assicurare il rispetto della vigente normativa in materia si di HCCP? Nello svolgimento dell'attività si sarebbe in grado di assicurare il rispetto delle regole di prevenzione e si protezione previste per legge? (D.L. 626/94) In esperienze precedenti (se l'ASSB ne ha) si sono verificati contenziosi e/o vertenze economiche tra si amministrazione e dipendenti negli ultimi tre anni? Esisterebbe un settore dedicato alla gestione delle si risorse umane? no no % no no n. no no % no no no no no no no no n. no 49 GESTIONE DELLE RISORSE TECNOLOGICHE Si sarebbe in grado di garantire una rete informatica? Si sarebbe in grado di garantire un sistema di comunicazione interna (intranet,posta elettronica)? Si sarebbe in grado di garantire un sito web? Come verrebbero gestiti i servizi di supporto? si si no no si no in proprio Da terzi si si si no no no si si si si no no no no si si no no si si no no CAPACITA' INNOVATIVA Si prevede di avere il know how per partecipare a: iniziative pubbliche che valorizzano le innovazioni? iniziative di rete territoriale? progetti innovativi con gruppi di lavoro intersettoriali? L'organizzazione avrebbe le capacità per: acquisire nuove tecnologie? acquisire nuove metodologie operative? migliorare i processi di lavoro? accogliere le richieste/ proposte / osservazioni dei cittadini utenti? introdurre nuove professionalità? sperimentare nuove forme di organizzazione del lavoro? confrontarsi con le esperienze di altre organizzazioni? stabilire rapporti di collaborazione con altre organizzazioni? GESTIONE DELLE RISORSE STRUTTURALI Valutazione dello stato dell' immobile (assegnare una valore da uno a cinque considerando 1 valore minimo e 4 valore massimo stato di conservazione accessibilità a persone diversamente abili scadente insufficiente 1 1 2 2 3 3 4 4 50 ottimo ottima raggiungibilità con mezzi pubblici e/o disponibilità di parcheggio parcheggio per diversamente abili spazio disponibile per persona pulizia illuminazione gradevolezza degli ambienti e degli arredi Servizi igienici Servizi igienici per portatori di Handicap Spazi verdi/aperti facile 1 2 3 sufficiente 1 2 3 insufficiente insufficiente carente scadente 1 1 1 1 2 2 2 2 3 3 3 3 4 impossibi le 4 insufficie nte 4 elevato 4 ottima 4 adeguata 4 ottima insufficienti insufficienti 1 1 2 2 3 3 4 4 ottimo ottimo non adeguati 1 2 3 4 adeguati Valuta dello stato delle seguenti misure di sicurezza in ciascuno di questi ambiti: (assegnare una valore da uno a cinque considerando 1 valore minimo e 4 valore massimo) impianti elettrici illuminazione rumorosità temperatura polveri PC e videoterminali divieto di fumo adeguati buona non presente adeguata 1 1 1 2 2 2 3 3 3 4 4 4 scadente carente presente 1 2 3 4 non presenti adeguati 1 1 2 2 3 3 4 4 rispettato 1 2 3 4 non adeguata presenti non adeguati non rispettato GESTIONE DELL'ORGANIZZAZIONE E DEI PROCESSI COMUNICATIVI Si sarebbe in grado di garantire iniziative di comunicazione esterna? Esisterebbero organismi di partecipazione del cittadino? Sarebbe garantita la possibilità da parte del cittadino/utente di comunicare con il dirigente del servizio ? Sarebbe garantito il coinvolgimento deiI portatori di interesse nel processo assistenziale? si no si no si no si no 51 Sarebbero garantiti piani di assistenza individualizzata per l'utenza? Sarebbe garantito un sistema di gestione dei reclami? Sarebbe garantita una carta dei servizi ? Verrebbero effettuate rilevazioni di customer sactisfaction? Sarebbero garantite indagini sul benessere del personale? Sarebbe garantito un sistema di programmazione delle attività? Sarebbe garantito un sistema di documentazione dei processi? La responsabilità dei processi sarebbe attribuita a soggetti ben individuati? Sarebbe garantita un'attività di benchmarking per un miglioramento continuo della Q? Sarebbe garantito un sistema di valutazione degli obiettivi? Sarebbero garantiti degli standards di qualità? Esisterebbero certificazioni di qualità? si no si si si no no no si no si no si no si no si no si no si si no no IPOTESI 2: se optassimo per la gestione ESTERNALIZZATA cosa otterremmo…..? Quale motivazione prevalente motivo prevalente (1 scelta) indurrebbe la scelta di esternalizzare i servizi? ulteriori motivazioni (max 3 scelte) riduzione dei costi di gestione acquisizione di professionalità non disponibili sul mercato in possesso dei requisiti per l'assunzione nelle P.A. acquisizione di professionalità non disponibili internamente offerta al cittadino di servizi più flessibili acquisto di servizio mai gestito internamente e per il quale non si disponeva di competenze miglioramento di produttività/efficienza/efficacia evitare servizi non sostenibili a medio lungo termine, quindi trasformare costi fissi in variabili sperimentazione di nuovi servizi 52 miglioramento della qualità snellimento di procedure e logiche burocratiche opportunità di concentrare attenzione e risorse su attività interne indisponibilità di spazi e immobili disporre di informazioni articolate ed in tempi reali Qual è stato il beneficio prevalente ottenuto? beneficio prevalente ulteriori benefici (max 3 scelte) (1 scelta) riduzione dei costi di gestione acquisizione di professionalità non disponibili sul mercato in possesso dei requisiti per l'assunzione nelle P.A. acquisizione di professionalità non disponibili internamente offerta al cittadino di servizi più flessibili acquisto di servizio mai gestito internamente e per il quale non si disponeva di competenze miglioramento di produttività/efficienza/efficacia evitare servizi non sostenibili a medio lungo termine, quindi trasformare costi fissi in variabili sperimentazione di nuovi servizi miglioramento della qualità snellimento di procedure e logiche burocratiche opportunità di concentrare attenzione e risorse su attività interne disponibilità di spazi e quindi ampliamento dell'offerta disporre di informazioni articolate ed in tempi reali nessun beneficio Se si sono riscontrate criticità indicare quella prevalente criticità prevalente ulteriori criticità (max 3 scelte) (1 scelta) aumento dei costi di gestione messa a disposizione di personale non qualificato offerta al cittadino di servizi meno flessibili 53 incompetenza nella gestione del servizio peggioramento di produttività/efficienza/efficacia acquisire servizi non sostenibili a medio lungo termine, quindi trasformare costi variabili in costi fissi limitata innovazione peggioramento della qualità irrigidimento di procedure e logiche burocratiche eccessivo onere di controllo scarsi strumenti di controllo 54