Lumensanum marzo 2011hot! - Parrocchia di San Sebastiano

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Lumensanum marzo 2011hot! - Parrocchia di San Sebastiano
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Mensile della Comunità Parrocchiale di Lumezzane S. Sebastiano
ANNO XXXI - N. 3
OFFERTA LIBERA
marzO
2011
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CASA VACANZE "LUMEZZANE"
Via Pinzon 322 - 47813 Bellaria Igea Marina (Rimini) - Tel. 0541-330232
CALENDARIO e PREZZI 2011
1. - TURNI ANZIANI E PENSIONATI
Ë PRIMO TURNO dal 2 giugno al 16 giugno
Partenza ore 7 dal piazzale della chiesa e rientro per le ore 12,00.
Adulti € 490 / bambini da 0 a 5 anni € 230 / ragazzi dai 6 ai 11 anni € 360.
Ë SECONDO TURNO dal 21 agosto al 4 settembre
Partenza ore 7 dal piazzale della chiesa e rientro per le ore 12,00.
Adulti € 500 / bambini da 0 a 5 anni € 230 / ragazzi dai 6 ai 11 anni € 370.
La quota è comprensiva di viaggio A/R in pullman.
2. - TURNI BAMBINI COLONIA
Ë PRIMO TURNO dal 16 giugno al 30 giugno
Ë SECONDO TURNO dal 30 giugno al 14 luglio
Ë TERZO TURNO dal 14 luglio al 28 luglio
Partenza ore 14 dal piazzale della chiesa e rientro per le ore 12,00.
Quota di partecipazione € 390.
Le iscrizioni si ricevono presso la Casa della Giovane:
giovedì 14 aprile dalle ore 16,30 alle ore 18,30 (per i bambini residenti a S. Sebastiano)
per tutti: venerdì 15 aprile dalle ore 16,30 alle 18,30 - sabato 16 aprile dalle ore 9 alle ore 12
giovedì 28 aprile, giovedì 5 maggio dalle ore 16,30 alle 18,30
3. - SETTIMANE PER FAMIGLIE
Dal 30 luglio al 6 agosto / Dal 6 agosto al 13 agosto
Dal 13 agosto al 20 agosto
Quota per settimana: Adulti € 320 / bambini da 0 a 5 anni € 160 / ragazzi elementari dai 6
ai 11 anni € 210. N.B. - I ragazzi delle medie pagano come gli adulti.
N.B. - Le iscrizioni per famiglie e adulti si ricevono in segreteria parrocchiale Piazza Masneri, 3 Tel. 0308925925 nei giorni:
mercoledì 13 e giovedì 14 aprile dalle ore 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.
mercoledì 20 aprile dalle ore 16,30 alle 18,30.
ogni mercoledì a partire dal 27 aprile dalle ore 16,30 alle 18,30.
SI RICORDA
La settimana inizia con il pranzo del primo giorno e termina con la colazione dell’ultimo.
Le camere devono essere lasciate libere alle ore 9 del giorno di partenza e vengono consegnate alle ore 11 del giorno di arrivo.
All’iscrizione si versa una quota di prenotazione di €20,00 a persona, non rimborsabile in caso di rinuncia e un acconto.
La quota è comprensiva di: vitto (escluso il vino), alloggio in camere con TV, bagno, balcone, spiaggia privata con dotazione di un
ombrellone e due lettini per camera.
La Casa dispone inoltre: di ascensore, piscina, solarium e un ampio parcheggio interno.
Non è previsto il servizio di pulizia delle camere che rimane a carico degli ospiti. La Casa mette a disposizione l’occorrente.
QUARESIMA:
RISERVA DI ENERGIA SPIRITUALE
C
omincia con il mercoledì detto delle Ceneri. è una notizia che non si trova su
nessun giornale, eppure interessa tante persone, molto più di quanto si pensa. E chì
oggi andrà in chiesa, chinerà la testa di
fronte al prete che pronuncerà una formula
vera e semplice: sei polvere e polvere ritornerai. Questa polvere ha meritato che Dio si
facesse trafiggere sul Calvario. Per tener
viva la memoria di questo evento d’amore
straordinario, d’essere creature finite, amate da Dio, si fanno i sacrifici, i fioretti, la
penitenza. Molti diranno che sono cose
strane e anacronistiche, ma a guardar bene
siamo in una società che impone sacrifici di
ogni genere, vite nel traffico, lavorare allo
stremo, stress di vario tipo, amicizie ridotte,
diete assurde per essere alla moda. Invece il
gesto semplice delle ceneri e la Quaresima,
sono proposti alla libertà dei cristiani non
come obbligo sociale, ma come un tempo
per imparare qualcosa che vale sempre.
C
ome rileggere, allora, le antiche pratiche
sapienzali del digiuno, della preghiera e
della elemosina? La prima cosa da fare è superare il dualismo corpo-spirito, quasi che
la Quaresima debba essere una mortificazione del corpo per guadagnarsi la ricompensa del cielo. La Quaresima è un riappropriarsi di questa vita perché abbia più sapore, un modo per vivere meglio. Al classico
digiuno, si può sostituire una cena con tutta
la famiglia riunita, senza televisione, dove ci
si parla, si comunica, ci si accoglie l’un l’altro. Il digiuno della parola, il silenzio come
tempo e spazio per ascoltare, per pensare,
per recuperare una parola autentica in un
mondo in cui la parola è sguaiata, volgare,
gridata, incapace di comunicazione profonda fra le persone. Il digiuno non come sacrificio del corpo, ma come arricchimento dello spirito, a cominciare dal digiuno televisivo. Così un impegno più sincero nella preghiera sia personale che in famiglia. E poi
l’attenzione a chi sta attorno a noi. è il ricupero di occhi, che sanno guardare, che sanno scorgere chi è nel bisogno, che sanno accorgersi degli altri. è un vedere chi ha bisogno di relazioni, di vicinanza, di ascolto.
P
urtroppo la società d’oggi vive un tempo
unico, televisivo, di flusso continuo, dove i colori diversi non si conoscono più perché è un tutt’uno. La Quaresima è proprio
questo: un aiuto a riprenderci il gusto dei
colori.
marzo 2011
A
d aver smarrito il senso della Quaresima
non è solo la società moderna. Anche la
comunità cristiana ha in molti casi perso la
familiarità con una pratica che da sempre
ha contraddistinto la ricchezza umana e spirituale del cristianesimo. Digiuno e astinenza risultano pratiche d’altri tempi, fuori dai
nostri orizzonti quotidiani. Eppure la Quaresima ha una sua originalità, in una società che ha rimosso la dimensione contemplativa e simbolica della vita, ritrovandosi travolta dal suo stesso frastuono. Una riserva
di energia spirituale, che se ripresa e rivissuta, può diventare una opportunità per
dare colore alla vita.
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ANNO XXXI
N° 3 - marzo 2011
FUoRiGIOCo...
LA CURIOSITà
I geografi: «La Padania? Non esiste»
MENSILE DI VITA PARROCCHIALE DI SAN SEBASTIANO
DIRettORe ReSPONSABIle: Don Antonio Fappani
ReDAZIONe: Bartolini Fiorenza - Boni Silvia - Bonomi Barbara
Bugatti diacono Tarcisio - Gatteri don Giulio - Ghidini Clementina
Marchesi don Bruno - Nember Emanuela - Rocco don Mauro
Simonelli Roberto - Tognoli Luigina
SOmmARIO
pag. 1
pag. 3
pag. 4
Il Parroco
Quaresima: riserva di energia spirituale
Calendario liturgico marzo 2011
Programma Quaresima 2011
pag. 6-8
pag. 9
pag. 10-11
le parole ....
Riflessioni per la Quaresima 2011
Personaggio del mese
Stranieri, ospiti, concittadini: intervista
La Padania non esiste. A bocciare la tesi fondativa della
Lega Nord sono gli studiosi della Società geografica italiana nel loro rapporto annuale, presentato a Montecitorio, dedicato quest’anno al Nord della penisola.
«Tanto vale dirlo subito – proclama il rapporto – la Padania come spazio etno-culturale omogeneo non esiste».
Bocciata anche l’idea di una «nazione padana»: per i
geografi dell’istituto la sua inesistenza «è ancora più
evidente».
Nel corposo rapporto (non a caso intitolato «Il Nord, i
Nord»), i geografi, senza paura di dispiacere al Carroccio, spiegano che la Padania sarebbe un’area, anzi un
«caleidoscopio», dove le differenze interne sono maggiori dei tratti comuni.
Come nel caso del Piemonte, che gli studiosi della società geografica vedono nettamente diviso in tre: un’area
metropolitana, un nord pedemontano e un sud ancora a
dominanza agricola.
Meglio allora festeggiare il 150° anniversario
dell’Unità d’Italia.
al Vescovo sulla lettera alle comunità cristiane
della Diocesi
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pag. 20-22
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28-29
Dalla Parrocchia
l’angolo della liturgia: la Parola
Campo adolescenti e giovani
I.C.F.R.: Gruppo Betlemme
Incontri per la bella età
Sacerdoti lumezzanesi:
Don Virgilio Seneci
I missionari ringraziano
Colonia: album di famiglia
Associazioni e movimenti
Scuola materna: le maestre
Ricetta per mamma a pezzi
C.I.F.: Centro Italiano Femminile
le Rondini: un nuovo servizio per la
comunità lumezzanese
pag. 30
Santi e Beati Bresciani
Giovanni Battista Piamarta
pag. 31
Attualità
libri da leggere
pag. 32
Anagrafe Parrocchiale
movimento demografico - Per ricordare
ORA
DI GUARDIA
presso la Cappella Invernale,
ore 14,00-15,00
ogni UltImO mARteDì
del mese
NUmeRI
teleFONICI UtIlI:
Parroco Don Giulio Gatteri
Piazza Masneri, 5 - tel. 030826302 - [email protected]
Curato Don mauro Rocco e Il Centro Giovanile
S. Giovanni Bosco - Via Vittorio Veneto, 26
tel. 0308204153 - cell. 3285731033 - [email protected]
Curato Don Bruno marchesi e la Casa della Giovane
Via Don De Giacomi, 1 - tel. 030826622 - [email protected]
Diacono tarcisio Bugatti - cell. 3351241485
[email protected]
Segreteria Parrocchiale - Piazza Masneri, 3
telefono e fax 0308925925 - [email protected]
Chi volesse far pervenire offerte per il Bollettino Parrocchiale o per le Opere
Parrocchiali può utilizzare anche il seguente Conto Corrente Postale:
C/C n. 10856250
Parrocchia di S. Sebastiano - 25065 lumezzane
At t e N Z I O N e ! ! ! ! !
Direzione: 25065 Lumezzane S.Sebastiano - P.za Masneri 5 - Tel. 030826302
[email protected]
Autorizzazione del Trib. di Brescia iscritto al n. 22/80 del 24/10/1980
Impaginazione: Bugatti Tarcisio, Caldera Valter, don Mauro
Stampa: Tipolitografia Pagani - Lumezzane S. S.
Chi avesse parenti fuori Lumezzane o sapesse di oriundi della
Parrocchia di S. Sebastiano che desiderano ricevere il Bollettino
“LUMENSANUM” faccia pervenire l’indirizzo esatto al Parroco
don Giulio (Piazza Masneri, 5).
Agli interessati sarà inviato LUMENSANUM per posta.
Marzo 2011
S. Albino, Alba, Ugo, Ermes, Ermete
Sir 34,1-15; Sal 49; Mc 10,28-31
IV
2M
S. Basileo martire, Simplicio
Sir 36,1-2.5-6.13-19; Sal 78; Mc 10,32-45
IV
3G
S. Cunegonda, Viola, Tiziano
Sir 42,15-26; Sal 32; Mc 10,46-52
IV
4V
S. Casimiro
Sir 44,1.9-13; Sal 149; Mc 11,11-25
IV
5S
S. Adriano, Foca, Virgilio
Sir 51,17-27; Sal 18; Mc 11,27-33
IV
6D
Domenica IX del tempo ordinario
Dt 11,18.26-28.32; Sal 30; Rm 3,21-25.28; Mt 7,21-27
I
7L
Ss. Perpetua e Felicita
Tb 1,3; 2,1-8; Sal 111; Mc 12,1-12
I
8M
S. Giovanni di Dio
Tb 2,9-14; Sal 111; Mc 12,13-17
I
9M
LE CENERI - Inizio Quaresima - S. Francesca Romana
Gl 2,12-18; Sal 50; 2 Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6.16-18
IV
10 G
S. Simplicio papa, Maria Eugenia
Dt 30,15-20; Sal 1; Lc 9,22-25
IV
11 V
S. Costantino
Is 58,1-9; Sal 50; Mt 9,14-15
IV
12 S
S. Massimiliano, S. Simplicio, Zeno, Zenona
Is 58,9-14; Sal 85; Lc 5,27-32
IV
13 D
Domenica I di Quaresima
Gen 2,7-9; 3,1-7; Sal 50; Rm 5,12-19; Mt 4,1-11
I
14 L
S. Matilde
Lev 19,1-2.11-18; Sal 18; Mt 25,31-46
I
15 M
S. Longino, S. Luisa, Cesare, Silvia, Lucrezia
Is 55,10-11; Sal 33; Mt 6,7-15
I
16 M
S. Eriberto vescovo, Taziano
Gen 3,1-10; Sal 50; Lc 11,29-32
I
17 G
S. Patrizio
Est 4,17n.p-r.aa-bb.gg-hh; Sal 137; Mt 7,7-12
I
18 V
S. Cirillo di Gerusalemme
Ez 18,21-28; Sal 129; Mt 5,20-26
I
19 S
S. Giuseppe, sposo B.V. Maria - 2Sam 7,4-5.12-14.16; Sal 88;
Rm 4,13.16-18.22; Mt 1,16.18-21.24 (opp. Lc 2,41-51)
P
20 D
Domenica II di Quaresima
Gen 12,1-4; Sal 32; 2 Tm 1,8-10; Mt 17,1-9
II
21 L
S. Nicola di Flue
Dn 9,4-10; Sal 78; Lc 6,36-38
II
22 M
S. Lea, Benvenuto, Caterina, Lavinia
Is 1,10.16-20; Sal 49; Mt 23,1-12
II
23 M
S. Turibio de Mongrovejo
Ger 18,18-20; Sal 30; Mt 20,17-28
II
24 G
S. Romolo, Gabriele, Attilio, Didaco, Tiberio
Ger 17,5-10; Sal 1; Lc 16,19-31
II
25 V
ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE
Is 7,10-14; 8,10; Sal 39; Eb 10,4-10; Lc 1,26-38
P
26 S
S. Teodoro, S. Romolo, S. Emanuele
Mi 7,14-15.18-20; Sal 102; Lc 15,1-3.11-32
II
27 D
Domenica III di Quaresima
Es 17,3-7; Sal 94; Rm 5,1-2.5-8; Gv 4,5-42
III
28 L
S. Stefano Harding
2 Re 5,1-15; Sal 41 e 42; Lc 4,24-30
III
29 M
S. Secondo martire
Dn 3,25.34-43; Sal 24; Mt 18,21-35
III
30 M
S. Amedeo
Dt 4,1.5-9; Sal 147; Mt 5,17-19
III
31 G
S. Beniamino martire
Ger 7,23-28; Sal 94; Lc 11,14-23
III
Appuntamenti
per vivere la comunità
Mercoledì 2 marzo
La Comunità in preghiera... nella tradizione della
Chiesa - ore 20,30 in Chiesa Vecchia (vedi a pagina 4)
Venerdì 4 marzo - 1° venerdì del mese
ore 16,30 - S. Messa del Gruppo di Padre Pio
ore 20,30 - Centro Ascolto - Sede Alpini
Domenica 6 marzo
Domenica IX del tempo ordinario
Sante Messe: ore 18,00 prefestiva
ore 8 - 9,30 - 11,00 - 19,00
Mercoledì 9 marzo - Le Ceneri
Inizio della Quaresima
ore 7 - 9 -16,30 per ragazzi ed anziani - 20,00
Sabato 12 marzo
Pellegrinaggio parrocchiale di Quaresima alla
Madonna della Corona
Domenica 13 marzo
Domenica 1a di Quaresima
Sante Messe: ore 18,00 prefestiva
ore 8 - 9,30 - 11,00 - 19,00
ore 15,00 - Via Crucis
Mercoledì 16 marzo
La Comunità in preghiera... Davanti alla Parola
ore 20,30 in Chiesa Vecchia
ore 20,30 - Centri Ascolto nelle varie sedi
Venerdì 18 marzo
ore 20,30 - Via Crucis nella Zona Rossa
Domenica 20 marzo
Domenica 2a di Quaresima
Sante Messe: ore 18,00 prefestiva
ore 8 - 9,30 - 11,00 - 19,00
ore 15,00 - Via Crucis
Mercoledì 23 marzo
La Comunità in preghiera... nella tradizione della
Chiesa - ore 20,30 in Chiesa Vecchia
ore 20,30 - Centri Ascolto nelle varie sedi
Venerdì 25 marzo
ore 20,30 - Via Crucis nella Zona Gialla
Domenica 27 marzo
Domenica 3a di Quaresima
Sante Messe: ore 18,00 prefestiva
ore 8 - 9,30 - 11,00 - 19,00
ore 15,00 - Via Crucis
Mercoledì 30 marzo
La Comunità in preghiera... Seguimi ... passo dopo
passo - ore 20,30 in Chiesa Vecchia
ore 20,30 - Centri Ascolto nelle varie sedi
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CALENDARIO LITURGICO
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correzioni varie
QUARESIMA
Tempo di penitenza
di Anselm Grün
L
marzo 2011
a quaresima si chiama anche
tempo pasquale di penitenza. La parola penitenza richiama
molte associazioni negative.
Queste associazioni collegano
penitenza con opere penitenziali, con tristezza, pentimento e
contrizione. La parola tedesca
che significa espiare (bußen)
indica originariamente: “migliorare, rendere migliore, riparare,
ristabilire, sanare”.
La quaresima è quindi un tempo
nel quale cerchiamo di fare
meglio del solito.
Durante la vigilia della quaresima i monaci cantano un inno
che descrive in immagini mirabili il senso proprio della quaresima: «Il corpo viva con moderazione, lo spirito sia vigile e
schietto, cosi che il cammino in
questo tempo sia passaggio alla
risurrezione. Dio ha creato que-
6
Anselm Grün. 1945, dottore in
teologia e monaco benedettino, è
attualmente priore amministratore dell’abbazia di Münsterswach
in Germania. è noto come uno
dei più fecondi autori di spiritualità in Europa.
sti giorni per salvare la terra.
Ora noi guardiamo dei segni,
quanto è terreno diventa un’immagine; poiche il corso dell'anno, dopo il ghiaccio e la notte
invernali, lascia che la primavera prepari la terra per la Pasqua».
Con la quaresima Dio non vuole
salvare solamente il cuore umano, ma tutta la terra.
Egli vuole preparare noi e il
mondo intero per la Pasqua, perchè la vita che Dio ha in origine
destinato a noi fiorisca di nuovo.
Quanto noi possiamo compiere
più consapevole e viviamo totalmente il momento presente.
La quaresima ci invita a legare
nuovamente il nostro cuore a
Dio in modo consapevole e a
trascorrere la nostra vita quotidiana a partire da Dio.
Penitenza significa: ristabilire e
guarire. La nostra vita è abba-
perchè venga Pasqua, la tradizione lo ha descritto con la penitenza.
Noi colleghiamo la penitenza
per lo più con una qualche opera
penitenziale, ma propriamente
la penitenza consiste nel fatto
che viviamo la nostra vita in
modo più attento e virile, che
compiamo il nostro lavoro meglio del solito, che preghiamo in
modo più intenso, che attendiamo alle nostre relazioni in modo
stanza spesso una vita guasta,
una vita che si fa condizionare
dalle ferite.
Nella quaresima possiamo guardare le nostre ferite e tenderle a
Dio.
In questo modo possono essere
guarite.
Se noi veniamo guariti, se
diventiamo sani ed integri, allora anche dalla nostra vita proverrà benedizione e salvezza per
altri.
Tempo di allenamento
nella propria libertà interiore
Molti collegano con la quaresima
delle sensazioni negative.
Dovrebbero rinunciare ai dolci e
lasciar perdere le belle feste.
Non dovrebbero bere alcool. Qual
è il senso della rinuncia? Si potrebbe comprendere la rinuncia come
esercizio della libertà interiore.
Chi è sportivo, allenandosi per una
gara rinuncia ad alcune comodità,
ma lo fa volentieri perchè ha uno
scopo.
è orgoglioso se diminuisce il suo
tempo o se salta un paio di centimetri più lontano o più in alto.
Conosco persone che durante la
quaresima scelgono di rinunciare
all'alcool. Vogliono dimostrare a
se stesse di non essere alcolizzate.
Sono orgogliose di se stesse, se
riescono a non bere per sette settimane alcuna goccia di alcool. Cio
dà loro la sensazione che si possono determinare da sole, che non
sono dipendenti dall'alcool.
Vivono in prima persona, invece
di venir vissute dai loro bisogni.
La rinuncia è una prova che io
sono veramente libero. Voglio
dimostrare a me stesso che non
sono dipendente nè dall'alcool, nè
dal caffe, che posso vivere anche
senza questi mezzucci. Quando ho
dimostrato questo a me stesso,
posso pure nuovamente godere di
essi con la coscienza pulita. Voglio
dimostrarmi che posso disporre di
me stesso. I greci chiamano autarchia questo tipo di libertà.
L'autarchia consiste nel disporre di
se stessi, nel possedersi, nel determinare se stessi. Decidendo di noi
stessi, scopriamo la nostra dignità
umana. Difatti, se io sono dipendente dalle persone o dalle cose,
cio lede la mia dignità. Della
dignità fa parte la libertà.
Durante la quaresima, pero, noi
non vogliamo solamente metterci
alla prova, per vedere se siamo
liberi. Noi piuttosto ci esercitiamo
in questa libertà interiore.
Conosciamo le nostre dipendenze
e non supereremo mai queste
dipendenze in modo assoluto, ma
possiamo per un determinato
tempo esercitarci, per esempio, a
rinunciare a guidare la macchina, a
spegnere la televisione, a fare a
meno dell'alcool, a bere meno
caffè.
Questo allenamento, però, non lo
si può fare carichi di rabbia. Chi,
da sportivo, si allena rabbiosamente non riesce a migliorare. Ha bisogno di prendere l'allenamento come un gioco, di provare piacere
nell'esercitarsi. Ci vuole fantasia
per predisporre un programma di
allenamento che ci faccia divertire.
Chi si allena ha degli scopi precisi.
Qual è lo scopo di questa quaresima? In che cosa voglio esercitarmi? Dove voglio arrivare?
Se conosco lo scopo, troverò
anche i modi per arrivare più vicino a questo scopo. Posso pensare a
che cosa, durante questa quaresima, voglio allenarmi e come posso
strutturare l'esercizio in modo che
mi dia gioia. Lo sportivo discute il
suo programma di allenamento
con il suo allenatore. S. Benedetto
consigliava ai suoi monaci di concordare il proprio programma di
esercizi con l'abate, come allenatore spirituale.
All'inizio della quaresima il monaco deve mettere per iscritto quali
punti ha pensato per il suo allenamento, a che cosa intende rinunciare e che cosa vuole sperimentare, in che cosa vuole avvicinarsi
agli altri e dove vuole rimettere
ordine nella propria vita.
Poi mostra il suo foglio all'abate e
gli chiede la sua benedizione. In
questo modo ha maggiore motivazione anche per condurre a termine il proprio programma di allenamento.
Se lo stabilisco solo con me stesso,
posso trovare troppo facilmente
delle scuse. Se parlo con un altro
di quale forma voglio dare alla
quaresima, allora ho uno stimolo
anche per viverla in pratica. Ciò
mi fara bene e forse stimolera
anche l'altro, con il quale ho parlato del mio programma quaresimale. Con chi vorrei parlare del
mio programma di allenamento?
Chi vorrei avere come compagno, per avvicinarmi di più al
mio scopo?
marzo 2011
QUARESIMA 2011
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FAMIGLIA: Quaresima 2011
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Come in un deserto,
per avanzare nel mistero della vita insieme
«Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto
dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo»
(le 4,1-2).
O
gni anno siamo invitati a
vivere il tempo di Quaresima nelle nostre case, nei
nostri ambienti di lavoro e
nelle nostre comunità. Per la
Bibbia, ogni tempo contiene
in sé un profondo valore teologico.
Il tempo di quaresima richiama al tempo del deserto.
Per la Bibbia il deserto non è
mai soltanto un luogo inospitale.
Il deserto biblico è innanzitutto un'esperienza personale
e comunitaria di Dio.
Nel deserto l'uomo è spinto a
verificare il proprio desiderio
di Dio.
Nel deserto l'uomo sperimenta il proprio limite creaturale
e avverte il bisogno di un
aiuto.
Nel deserto l'uomo è invitato
da Dio a fare un'esperienza
affascinante e terribile allo
stesso tempo: conoscere se
stesso: «Ricordati di tutto
il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto,
per sapere quello che
avevi nel cuore» (Dt 8,2).
In Quaresima abbiamo allora l'occasione per guardarci
in faccia come coniugi e
riflettere sul tratto di strada
che abbiamo trascorso insie-
me: il periodo del fidanzamento; i primi tempi da sposati; il riconoscere nel volto
del mio coniuge i tratti della
bontà di Dio; i primi progetti
fatti insieme; l'entusiasmo di
arredare il nostro primo appartamento; la nascita dei
nostri bambini; gli eventuali
traslochi; le soddisfazioni e i
problemi sul lavoro; le gioie
che hanno allietato la nostra
vita di coppia e le sofferenze
che l'hanno resa consapevole
della propria fragilità; il
nostro quotidiano o domenicale tentativo di rimanere
«collegati» a Dio e le nostre
esperienze di «allontanamento» da Lui.
Fare memoria della propria
vita vissuta in due significa
rendere sempre più viva la
nostra consapevolezza di
sposi.
Quaresima perciò come
tempo di «avanzamento»
dentro il mistero del nostro
stare insieme.
Il termine deserto trasmette
anche l'idea di silenzio.
Se come famiglie ci aiutassimo reciprocamente a ritagliare del tempo per stare
in silenzio ad ascoltare il
coniuge, il figlio, il vicino di
casa, il collega di lavoro, i
membri della propria comunità ecc., ci accorgeremmo ben presto quanto del
nostro spazio familiare vie-ne
occupato da inutile chiacchiericcio.
Quaresima allora come
tempo nel quale rieducarsi,
attraverso il silenzio, ad uno
stile di vita familiare improntato all'ascolto.
Tarcisio
(1881– 1953)
P
aul Couturier nasce a Lione, il 29 luglio 1881, da una famiglia cristiana di origini
ebree, e incontra da subito il
mondo mussulmano, vivendo
la sua infanzia e giovinezza
in Algeria.
Tornato in Francia, a diciannove anni entra nella Società
dei preti di sant’Ireneo e nel
1906 è ordinato sacerdote.
Laureatosi in fisica, insegna
materie scientifiche a Lione.
Ed è proprio a Lione, dopo un
ritiro ignaziano nel 1923, che
decide di dedicare parte del
suo tempo ad alleviare le sofferenze dei numerosi rifugiati
russi che vi vivevano; questo
impegno lo mette così a contatto con le esperienze spirituali dell’oriente ortodosso.
Più tardi, nel 1932, si reca
per un ritiro in Belgio presso
l’abazia benedettina di Amaysur-Meuse: la conoscenza,
attraverso il testamento, del
cardinale
Desire-Joseph
Mercier, arcivescovo di Malines, e l’accostarsi al lavoro
di don Lambert Beauduin,
fondatore dell’abbazia, che
stava aprendo nuove piste di
dialogo con l’oriente, rafforzano in Paul l’appello ecumenico.
Nel frattempo diviene oblato
del monastero e prende il
nome di Benedetto-Ireneo in
onore dei due principali ispiratori.
Nel 1932 rivitalizza l’Ottavario di preghiera per l’Unità dei
Cristiani, trasformandolo in
Settimana Universale di preghiera per l’Unità dei cristiani,
promuovendo in tal mondo
un’unità della Chiesa “come
Cristo desidera e secondo gli
strumenti che egli desidera”.
Nel 1936 organizza a Erlenbach in Svizzera, il primo incontro interconfessionale tra
cattolici e protestanti, che darà origine al Gruppo di Dombes: pastori riformati e preti
cattolici che si incontrano alla
Trappa di Dombes.
Negli anni seguenti i suoi
contatti si estendono alla
Chiesa anglicana e a Roger
Schutz, fondatore di Taize.
Nell’inverno del 1944 è arrestato dalla Gestapo, imprigionato per due mesi e poi rilasciato senza conoscere il
motivo dell’arresto.
La salute ne risente negativamente, ma il rilascio riprende
instancabile le sue attività.
Mantiene stretti e continui
contatti epistolari con personalità d’ogni confessione cristiana, ebrei, mussulmani e
«Ogni bimbo che nasce reca al mondo
il messaggio che Dio non è ancora stanco dell’uomo»
SEGNALATE AL PARROCO OGNI NASCITA
E LE CAMPANE SUONERANNO A FESTA
PER ANNUNCIARE A TUTTI LA GIOIA DI UNA NUOVA VITA
indù.
Couturier muore la mattina
del 24 marzo 1953, in seguito ad una crisi cardiaca.
Il suo testamento spirituale è
uno dei testi ecumenici più
ispirati che vale la pena leggere e meditare ancora oggi.
L’autore parla di un “monastero invisibile, costituito da
tutte quelle anime alle quali lo
Spirito Santo, a motivo degli
sforzi sinceri da esse compiuti per aprirsi al Suo fuoco e
alla Sua luce, ha permesso di
comprendere intimamente lo
stato doloroso di divisione tra
i cristiani; in queste anime tale consapevolezza ha suscitato una sofferenza continua
e, di conseguenza, la pratica
regolare della preghiera e
della penitenza.”
Poco tempo prima di morire
scrive: se ogni giovedì sera,
commemorazione settimanale del Grande Giovedì, una
moltitudine sempre più grande di cristiani di ogni confessione formasse una rete immensa che avvolgesse la terra, come un vasto monastero
invisibile dove tutti fossero
assorti nella preghiera di
Cristi per l’Unità, non sarebbe forse l’alba dell’Unità cristiana che si leva sul mondo?
Non è questo atteggiamento
di emulazione spirituale sincera, profonda, ardente, che i
Padre aspetta per realizzare
l’Unità visibile?
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PAUl-IReNe COUtURIeR
PERSONAGGIO DEL MESE: a cura di Barbara
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Da stranieri a concittadini
marzo 2011
è stata presentata l’11 febbraio
2011 in conferenza stampa la
lettera “Stranieri, ospiti,
concittadini” che il Vescovo
ha indirizzato alle comunità
cristiane della diocesi sulla
pastorale per gli immigrati.
Il documento, presentato in
occasione della festa di San
Faustino, non è una risposta
della Chiesa bresciana a recenti
fatti che hanno riaperto la discussione sulla presenza degli
stranieri.
10
Brescia. Il testo era stato steso
da tempo, ben prima che Brescia “balzasse agli onori della
cronaca nazionale” per la protesta degli immigrati sulla gru in
San Faustino. Erano riflessioni
che il vescovo Luciano Monari
aveva voluto fissare sulla carta
per aiutare la Chiesa locale a
trovare risposte a quegli interrogativi che una presenza evidente come quella di un numero
sempre maggiore di cittadini
stranieri nel Bresciano poteva
sollevare. “Stranieri, ospiti, concittadini”, la lettera alle comunità
cristiane della diocesi sulla pastorale per gli immigrati, non è e
non deve essere letta come una
risposta o una presa di posizione della Chiesa bresciana ai recenti fatti che hanno riaperto il
dibattito sull’immigrazione. Un
dibattito a cui la comunità cristiana può, probabilmente deve,
prendere parte ma, come ricordato dal Vescovo, da una prospettiva particolare: quella del
Vangelo. “Noi – afferma il Vescovo – siamo espressione della Chiesa a Brescia per annunciare il Vangelo che invita tutti
gli uomini ad accogliere il dono
dell’amore di Dio. La presenza
degli immigrati impone il dovere
di tenere conto anche di loro in
questo nostro annuncio e nello
stile di vita che da questo
discende”. La Lettera, ribadisce
con forza, nasce solo e soltanto
da questo desiderio. Parole
chiare, che tarpano le ali ad
ogni possibile strumentalizzazione. L’ultimo documento del
vescovo Monari è dunque di
carattere pastorale e in quanto
tale indica una prospettiva in cui
la Chiesa locale deve muoversi,
senza negare, in un campo
complesso come quello del fenomeno migratorio, l’esistenza
al suo interno di tensioni che
possono essere feconde se portano a un progressivo cambiamento dei modi di pensare e
agire. “Il problema – afferma ancora il Vescovo – si registra
quando si tenta di negare la tensione, fingendo che il problema
non esista, rimanendo così
bloccati nello statu quo senza
alcun tentativo di creare, immaginare o realizzare qualcosa di
nuovo, equilibri più profondi, più
efficaci”. Un rischio che la comunità cristiana può correre e in
“soccorso” della quale arriva appunto “Stranieri, ospiti, concittadini”. Diversi sono i livelli da cui
il Vescovo affronta il tema della
presenza degli stranieri nella
comunità bresciana. Diverse
chiavi di lettura su cui mons.
Monari affronta in questa intervista. La prima è quella del rapporto con gli immigrati cristiani e
con quelli di altre religioni.
Eccellenza, nella sua Lettera indica in questo caso una
prospettiva pastorale che,
probabilmente, è diversa
dalla quotidianità in cui la
Chiesa locale agisce…
“Sarebbe sorprendente il contrario perché è difficile realizzare perfettamente il Vangelo in
tutte le diverse circostanze della
vita. Bisogna imparare a integrare cristiani di altra cultura, e
gli immigrati dentro le nostre
comunità che, per parte loro
devono essere accoglienti nei
loro confronti. La Chiesa locale
deve imparare sempre di più a
riconoscere in ogni uomo una
creatura di Dio con un suo destino eterno, con un significato
personale proprio e quindi stabilire con ogni persona un rapporto di rispetto, di aiuto, di responsabilità reciproca. Questo è il
cammino della Chiesa di oggi
come anche della Chiesa di
sempre: un cammino progressivo perché le situazioni cambiano di anno in anno e chiedono di
adattare il nostro comportamento facendolo rispondere alle situazioni nuove che si presentano”.
C’è un secondo piano, per
altro da Lei ricordato nel
passaggio della Lettera
quando scrive che “chi nel
cuore disprezza gli altri o li
considera inferiori diventa
incapace di annunciare il
Vangelo”. Eccellenza, non è
infatti un mistero che, anche nelle nostre comunità,
siano in tanti, per diverse
ragioni, a nutrire i sentimenti di chiusura, di paura
e diffidenza verso il fenomeno immigratorio... “Sarebbe anche bene che i sen-
Nella Lettera pone la domanda delle conseguenze
del Vangelo nel modo di affrontare il problema dell’immigrazione. Una questione sicuramente scomoda…
“Sicuramente e rimanda a un
atteggiamento di fondo che è
nel cuore dell’etica cristiana e
non solo. è quell’ama il prossimo tuo come te stesso, cercare
di vedere nel volto del prossimo
l’immagine di quello che ogni
uomo è, con le sue speranze, i
suoi desideri, i suoi progetti.
Ogni uomo deve cercare di
superare quella tendenza istintiva a creare una distanza rispetto all’altro. Deve invece cercare
di fare entrare l’altro dentro il
proprio perimetro di interesse, di
attenzione. Credo che questa
sia la conversione grossa da
compiere e una volta raggiunto
questo traguardo diventa meno
arduo trovare ricette concrete
che pure saranno sempre da
modificare perché non c’è nessuno che sappia esattamente
come ci si deve comportare in
ogni circostanza”.
Lei afferma che quando uno straniero svolge un ruolo di rilevanza sociale do-
vrebbe avere il diritto a un
riconoscimento giuridico.
“E – scrive ancora nella
Lettera – ogni politico che
voglia dirsi cristiano è chiamato a favorirlo”. Tutto
questo è qualcosa in più di
un semplice appello, suona
quasi come un dovere…
“Sì, è un dovere di cui bisogna
prendere consapevolezza. A noi
viene sicuramente più facile
pensare l’accoglienza degli immigrati come un atto di amore
nei loro confronti. La loro accoglienza, però, risponde anche a
un nostro interesse economico,
il lavoro degli stranieri ha contribuito ad arricchire il nostro
Paese. Prendere coscienza di
questo aspetto significa riconoscere l’esistenza di un debito
morale nei confronti degli immigrati. Non è più possibile usare
il loro lavoro per far crescere il
Pil nazionale, per dare respiro al
benessere e rafforzare lo stato
sociale. Bisogna assumere precise responsabilità nei confronti
degli immigrati, diversamente il
rapporto si riduce a mero sfruttamento. Per questo la ricchezza costruita anche col lavoro di
tanti immigrati accoglienza giuridica nei loro confronti”.
Diritti dei bambini, ricongiungimento familiare, lotta contro ogni forma di discriminazione: nella sua
Lettera ribadisce alcuni
concetti su cui in passato ha
fatto sentire in modo chiaro la sua voce…
“Sì, quella centralità della famiglia che molte volte viene proclamata nella vita sociale non
può essere rivendicata solo per
le famiglie italiane e non per
quelle immigrate; pensare che è
bene che ci sia attenzione alle
famiglie italiane mentre ci si
possa disinteressare di quelle
degli immigrati è un errore perché anche queste entrano a
pieno diritto nel tessuto della
società. è quindi interesse di
tutti favorire il ricongiungimento
famigliare degli immigrati e l’attenzione nei confronti delle
generazioni future, di quei bambini, figli di immigrati che pure
crescono in mezzo a noi”.
Chiudendo la Lettera ricorda come il suo scopo sia di
“aiutare le comunità cristiane ad affrontare con
serenità un fenomeno oggettivamente complesso”. È
convinto che quello della
serenità sia oggi un sentimento che le comunità possono realisticamente manifestare su questo tema?
“Quello della serenità nell’affrontare un tema complesso
come quello dell’immigrazione è
un atteggiamento necessario,
perché solo la serenità consente di avere delle valutazione
corrette e di prendere soluzioni
sagge. Se ci si lascia portare o
da una spinta ideologica o da
una paura psicologica dell’altro
si corre il rischio di imboccare
una strada senza via d’uscita.
Le scelte compiute sono, giocoforza, squilibrate. Per poter
compiere scelte corrette è invece necessario trovare una certa
distanza dal problema in sé e
quella serenità interiore necessaria per poterlo affrontare correttamente; disposto cioè a
pagare anche un prezzo, se
richiesto dalla situazione, senza
sentirsi impaurito per il futuro
incerto che si va stagliando. La
paura è sempre stata una cattiva consigliera”.
(L’intervista al Vescovo Monari
è tratta da "La Buona Notizia")
marzo 2011
timenti, tutti i sentimenti, venissero in superficie per poterli
analizzare e vedere se sono coerenti e corrispondono alla realtà del Vangelo e della identità
umana oppure se, al contrario,
nascono dal nostro egoismo o
dalle nostre paure. Il problema è
non negarli e correggerli, cercare di capire da dove arrivano, se
sono sani o scorretti. Questo è il
lavoro da fare; non si può immaginare che l’uomo sia senza
sentimenti negativi. Il problema
sta proprio nel riuscire a riconoscerli, a capirli e a modificarli in
modo che diventino più umani.
Lettera del Vescovo alle Comunità cristiane di Brescia
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L’ANGOLO DELLA LITURGIA
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lA
PAROlA
L
’Eucarestia domenicale è il cuore
della nostra vita cristiana. In essa la
comunità si riunisce per ascoltare il
Signore che le parla e per spezzare quel
Pane che è Lui stesso, dato per noi. Prima
la Parola, che ci fa capire anche il significato di quel Pane. Il Messale Romano ci
spiega l’importanza delle letture nella Liturgia della Parola!
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Le letture scelte dalla sacra Scrittura
con i canti che le accompagnano, costituiscono la parte principale della Liturgia della Parola; l'omelia, la professione di fede e la preghiera universale o preghiera dei fedeli sviluppano e
concludono tale parte. Infatti nelle letture, che vengono poi spiegate nella
omelia, Dio parla al suo popolo, gli
manifesta il mistero della redenzione
e della salvezza e offre un nutrimento
spirituale; Cristo stesso è presente
per mezzo della sua parola, tra i fedeli. Il popolo fa propria questa parola
divina con i canti e vi aderisce con la
professione di fede; così nutrito, prega
nell'orazione universale per le necessità di tutta la Chiesa e per la salvezza del mondo intero.
12
Con le letture si offre ai fedeli la mensa della parola di Dio e si aprono loro
i tesori della Bibbia. Poiché secondo
la tradizione l'ufficio di proclamare le
letture non spetta al presidente, ma
ad uno dei ministri, conviene che,
d'ordinario, il diacono, o, in sua assenza, un altro sacerdote legga il Vangelo; un lettore invece legga le altre let-
ture. Mancando però il diacono o un
altro sacerdote, leggerà il Vangelo lo
stesso sacerdote celebrante.
Alla lettura del Vangelo si deve il massimo rispetto; lo insegna la liturgia
stessa, perché la distingue dalle altre
letture con particolari onori: sia da
parte del ministro incaricato di proclamarla, che si prepara con la benedizione o con la preghiera; sia da parte
dei fedeli, i quali con le acclamazioni
riconoscono e professano che Cristo
è presente e parla a loro, e ascoltano
la lettura stando in piedi; sia per mezzo dei segni di venerazione che si rendono al libro dei Vangeli.
(dal Messale Romano)
Alla Messa festiva dei ragazzi e la domenica sera già si acclama alla Parola sia
prima delle letture, sia dopo! Sarebbe
bello farlo ad ogni Messa domenicale, per
dire al Signore che siamo contenti che
Lui ci parli!
Per la Commissione
liturgica
Don Bruno
A
vete mai provato ad immedesimarvi nei 4
magi (si si avete proprio letto bene… 4
MAGI!!) e pensare quali fossero i loro stati
d’animo, le loro paure e le prove che hanno
dovuto superare nel viaggio che li ha condotti
fino al Bambino?! Beh, è proprio quello che
abbiamo cercato di fare durante la settimana
di Campo Invernale che abbiamo trascorso a
Val Canale (BG) e che ci ha permesso di vivere un meraviglioso Capodanno insieme.
Lo spunto fondamentale è stato un film, “Il
quarto Re”, che ci ha accompagnato durante
le nostre giornate e ci ha portato ad identificarci in Alazhar, giovane apicoltore pieno di
sogni (un po’ come noi...no?!) e che il destino
ha voluto come guida dei Magi alla volta di
Betlemme.
Le api di Alazhar sono state molto importanti
nel cammino del nostro protagonista, in
quanto sono diventate ben presto la coda
della Stella Cometa e sono state un aiuto fondamentale per superare le difficoltà.
Questo ci ha portato a riflettere su di noi e
sulla vita di tutti i giorni: abbiamo provato
prima a chiederci quali sono i nostri sogni
(cari genitori vi siete chiesti cosa sia la candela che dal campo è presente nella camera dei
vostri figli?!) e poi quali siano le nostre api,
ovvero le capacità e i doni che dobbiamo mettere in gioco in tutti gli ambiti della nostra
quotidianità. Proprio per questo ogni mattina
ognuno di noi trovava nella propria arnia
alcune api, che al termine della giornata
avrebbero dovuto produrre del dolcissimo
miele, che potevamo gustare nella forma di
un gesto di amore verso qualcun altro, di una
speranza e impegno per il futuro, di un gesto
o una persona che ci aveva favorevolmente
stupito.
Tutto questo poi è stato poi meravigliosamente completato dal nostro stare insieme: la gita
sulla neve, la festa di Capodanno, le risate, i
sorrisi e i pianti, i giochi e gli scherzi, le relazioni che nascono e altre che si rafforzano …
Insomma, tutto quello che solo un campo vissuto al meglio può donarti, lasciandoti con la
gioia e la serenità di una settimana splendida
e le cui emozioni vanno portate anche nella
quotidianità, perché cari ragazzi..la sfida sta
tutta qui!!!
Ed ora non ci resta che accettare e vincere
questa sfida: anche nella vita di tutti i giorni la
Stella è sempre in cielo ad indicarci il cammino..sta a noi decidere di seguirla!!!
T’IMMAGINI (che non a caso era il titolo
del campo) quale stupendo viaggio ci aspetta
lasciandoci guidare da lei?!
Gli educatori
marzo 2011
T’IMMAGINI?
CAPODANNO
2010/2011
DALLA PARROCCHIA: Adolescenti e Giovanii
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I.C.F.R. (Iniziazione Cristiana Fanciulli Ragazzi)
1° ANNO - GRUPPO Betlemme
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Siamo un gruppo di 35 famiglie che hanno iniziato il cammino di Iniziazione Cristiana;
ci troviamo mensilmente la
Domenica pomeriggio dalle
ore 16,00 alle ore 18,30 all'oratorio accolte e accompagnate da nostri "catechistieducatori" Antonello, Caterina, Rinetta, Maristella e i
Don.
14
... Antonello e Caterina ci
hanno chiesto di raccontare
brevemente le impressioni
che abbiamo avuto riguardo
al Cammino di Iniziazione
Cristiana da poco intrapreso.
Questo cammino sostituisce
il modo tradizionale di fare
catechismo, va a coinvolgere
direttamente le famiglie, principali fonti di insegnamento
per i nostri figli.
Al primo incontro lo scetticismo dominava, ma già oggi,
dopo questi pochi incontri,
l'atmosfera sembra migliorata.
Abbiamo percepito la voglia
di fare comunità, attiva, parlante, nonostante la difficoltà
iniziale di esprimersi davanti
a persone sconosciute.
Rompere il ghiaccio non è
stato facile, ma l'ostacolo è
stato superato, grazie all'aiuto dei nostri catechisti animatori.
Siamo qui per rispolverare la
nostra fede che, col passare
degli anni è stata messa un
pò da parte, al fine di poterla
trasmettere ai nostri figli
dando loro l'esempio nella
quotidianità.
Credo che oggi ci si confronti
su molte cose, politica, economia, sport, gossip e si parli
invece molto poco di fede cristiana, forse per vergogna,
incompetenza o scetticismo.
Ecco perchè trovo molto interessante questi incontri mirati alla riflessione e al dialogo
sulla parola di Dio.
Siamo solo all'inizio, il cammino sarà sicuramente difficile e impegnativo ma credo ne
valga la pena!
L'esperienza sin qui vissuta a
mio parere risulta positiva e
mi sembra di percepire anche dagli altri che queste domeniche passate insieme
siano piacevoli e non pesanti
come si poteva pensare all'inizio.....
Ritengo personalmente lodevole ed interessante l'intenzione di cercare di fare rispolverare a noi tutti la nostra
fede in questo nuovo modo,
completamente differente a
quanto insegnatoci nei nostri
primi anni di educazione religiosa.
Sicuramente sarà d'aiuto per
la nostra comunità, le nostre
famiglie e soprattutto per i
AL PROSSIMO INCONTRO:
Domenica 20 Marzo 2010
iniziando con la santa Messa
delle ore 9,30 e poi...
(bisogna aspettarsi di tutto... se poi ci pensa Antonello)!!
In molti di noi credo invece si
possa essere abbastanza
fossilizzata,
riscontrando
sempre più spesso che la
nostra incrollabile speranza
nell'effetto delle buone intenzioni, sempre più raramente,
ha il risultato desiderato.....
Andremo avanti sulla strada
della nostra fede. In qualsiasi
modo essa si possa essere
modificata.....è presente.....
ma il cammino è difficile.
terci, parlarci e testimoniarci
la "Parola=Vangelo" di Gesù,
trasformandola nella quotidianità e poterla vivere come
coppia e genitori; inoltre la
gioia dello stare insieme sentendoci parte di una comunità
cristiana in cammino.
Un gruppo di genitori
In questa occasione sentiamo di esprimere il nostro grazie a queste persone (anche
marito e moglie...povera Caterina ... o povero Antonello)
che con semplicità sono capaci di coinvolgerci, trasmet-
marzo 2011
nostri figli.
è molto presto per potere
dare un giudizio o per potere
capire quale concreto effetto
potrà avere sulla consapevolezza della nostra fede.
Un effetto sicuramente positivo e subito tangibile, è
la possibilità di conoscere
altre famiglie e persone, di
conoscere le loro opinioni
confrontandole con le nostre, riferite ad un argomento
certo difficile da affrontare
rapportato ai reali problemi
della vita quotidiana.
Questo è un modo piacevole di fare comunità.
Dall'altro canto, questo tipo di
nuova dottrina è indirizzata
ora a persone come noi, che
hanno perso quell'iniziale
ingenuità da ragazzi, quando
ogni obiettivo si vedeva possibile e raggiungibile solo
cercando di comportarsi secondo insegnamenti cattolici
e di morale civile.
A questo punto della nostra
vita ognuno di noi ha sviluppato e ha rafforzato le proprie
convinzioni, la propria maturità ed un forte personalità.
Questo sulla base di un susseguirsi negli anni di esperienze concrete e reali: all'interno della famiglia, del
mondo del lavoro, nelle difficoltà della vita in generale,
rapportandosi con un numero
sempre più elevato di differenti realtà e personalità.
La fede dentro di noi è sempre presente. In alcuni di noi
magari non è cambiata di intensità rispetto alla gioventù,
in alcuni si è solo un pò arenata.
DALLA PARROCCHIA: I.C.F.R. Gruppo Betlemme
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S.Messa per la famiglia
Ogni domenica
Ore 9:30 – Chiesa Parrocchiale San Sebastiano
per tutti i genitori interessati al Carnevale in Parrocchia
Incontro di programmazione
della festa di carnevale di domenica 6 marzo
Mercoledì 2 marzo
Incontro tecnico di organizzazione. Presso l’Oratorio [ore 21:00 / 22:30]
CARNEVALE in PARROCCHIA
Domenica 6 marzo
Festa presso l’Oratorio Centro Giovanile
dalle ore 15:00, con sfilata a partire da piazza Bianchi alle ore 14:30
Martedì 8 marzo
Carnevale al centro - festa per tutti i bambini presso la Casa della Giovane
dalle ore 14:30 alle 17:30
Mercoledì 9 marzo
Le Ceneri, celebrazione di inizio Quaresima
Chiesa Parrocchiale, ore 16:30 e 20:30
Sabato 12 marzo
Pellegrinaggio alla Madonna della Corona
Pellegrinaggio Quaresimale con il vescovo Luciano [ore 7:00 – ore 18:00]
Domenica 13 marzo
Gruppi GERUSALEMME e EMMAUS – 4°/5° anno
Incontro di presentazione e programmazione
dei ministeri nella “Messa della famiglia”
Casa della giovane, dopo la Santa Messa dalle ore 10.30 / 10:45 alle 11:30
Domenica 20 marzo
Gruppo BETLEMME – 1° anno
RITIRO in PREPARAZIONE alla PASQUA
Oratorio Centro Giovanile don Bosco [S.Messa ore 9:30 fino alle 16:00]
Gruppo Antiochia – 6° anno
Incontro di riflessione e formazione per genitori
Casa della Giovane [dopo la S.Messa ore 10:30]
Gruppo EMMAUS – 5° anno
Incontro di riflessione e formazione per genitori
Oratorio Centro Giovanile don Bosco [dalle ore 16:00 alle 18:30]
Durante l’incontro verrà consegnato il programma del pellegrinaggio ad Assisi.
Domenica 3 aprile
Gruppi GERUSALEMME e EMMAUS – 4°/5° anno
Giornata di Spiritualità in preparazione alla PASQUA
Giornata intera presso l’oratorio di ADRO [Franciacorta – Brescia]
Ritrovo e partenza alle ore 8:45 dal comune e viaggio con mezzi propri
Partecipa alla giornata di Spiritualità l’intera famiglia
Il Domenicando e le educatrici cureranno il lavoro dei bambini.
Ritorno con partenza alle 16:30 / 17:00 da Adro
[per il pranzo: primo caldo – pastasciutta / secondo portato dalle famiglie]
Sab. 2 / dom. 3 aprile
Ragazzi del gruppo Antiochia [prima media]
RITIRO ZONALE in PREPARAZIONE alla PASQUA
Iniziativa zonale per tutti i ragazzi della zona di Lumezzane che hanno ricevuto i
sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Partenza Sabato 2 aprile alle ore 15:00 da piazza Bianchi, viaggio in pullman,
destinazione Casa “San Celso” a Castione della Presolana (Val Seriana / Bergamo)
Ritorno domenica 3 aprile alle ore 19:00 / 20:00.
Indicazioni più dettagliate vi verranno comunicate dagli educaatori dei gruppi.
Domenica 10 aprile
Gruppi NAZARET e CAFARNAO – 2°/3° anno
Giornata di Spiritualità in preparazione alla PASQUA
Giornata intera presso l’oratorio di ADRO [Franciacorta – Brescia]
Ritrovo e partenza alle ore 8:45 dal comune e viaggio con mezzi propri
Partecipa alla giornata di Spiritualità l’intera famiglia
Il Domenicando e le educatrici cureranno il lavoro dei bambini.
Ritorno con partenza alle 16:30 / 17:00 da Adro
[per il pranzo: primo caldo – pastasciutta / secondo portato dalle famiglie]
Mercoledì 13 aprile
Santa Messa “dei figli in cielo” con le famiglie che hanno perso i propri figli
Chiesa vecchia San Sebastiano, ore 20:30 – Presiede il nostro vescovo Luciano
Mercoledì 20 aprile
Liturgia Penitenziale e Confessioni
Chiesa Parrocchiale, ore 20:30
Triduo della settimana santa e Celebrazione della Pasqua
Tutte le celebrazioni sono in chiesa parrocchiale
Durante le giornate del Triduo è sempre presente il sacerdote forestiero per le confessioni
Giovedì 21 aprile
Messa nella Cena del Signore e lavanda dei Piedi
Ore 8:00
Ore 16:00
Ore 20:30
Venerdì 22 aprile
Passione e morte di nostro Signore
Ore 8:00
Ore 15:00
Ore 20:30
Sabato 23 aprile
Ufficio delle letture
Via Crucis e celebrazione della morte del Signore
Azione liturgica nella morte del Signore
Veglia nella notte di Pasqua
Ore 8:00
Ore 21:00
Sabato 23 aprile
Ufficio delle letture
Celebrazione e lavanda dei piedi ai catecumeni – gruppo Emmaus
Celebrazione solenne in Cenae Domini con lavanda dei piedi
Ufficio delle letture
Visita al Cristo Morto
Rito della luce e celebrazione della Risurrezione
Pasqua di Risurrezione
Ore 08:00
Ore 09:30
Ore 11:00
Ore 19:00
Santa Messa
Santa Messa della famiglia
Solenne Concelebrazione di Pasqua
Santa Messa “giovani per i giovani”
Gruppo NAZARET – 2° anno
Preparazione al Rinnovo delle Promesse Battesimali
Lunedì 2 maggio
Oratorio Centro Giovanile don Bosco [ore 20:30]
Liturgia penitenziale e confessioni per genitori
Venerdì 6 maggio
Chiesa vecchia [ore 20:30]
Rinnovo delle Promesse Battesimali
Domenica 8 maggio
Celebrazione [ore 9:30] – Pranzo e Rappresentazione [ore 15:00/15:30]
Gruppo CAFARNAO – 3° anno
Ritiro in preparazione alla Riconciliazione
Domenica 8 maggio
Casa della Giovane [ore 15:00]
Liturgia penitenziale e confessioni per genitori
Venerdì 20 maggio
Chiesa vecchia [ore 20:30]
Sacramento della Riconciliazione
Domenica 22 maggio
Ritrovo alla Casa della Giovane [ore 15:00]
Gruppo EMMAUS – 5° anno
Incontro con i partecipanti al pellegrinaggio ad Assisi
Martedì 17 maggio
Incontro tecnico di organizzazione e logistica prima della partenza.
Termine delle iscrizioni. Presso Oratorio Centro Giovanile don Bosco [ore 20:45]
Gruppo NAZARETH – 2° anno
Incontro di verifica e cena in fraternità
Sabato 21 maggio
Per tutta la famiglia. Presso Oratorio Centro Giovanile don Bosco [ore 16:00]
Pellegrinaggio Parrocchiale ad Assisi per Catecumeni
27/28/29 maggio
Pellegrinaggio Parrocchiale per ragazzi, genitori, padrini e madrine dei Catecumeni
Gruppo Emmaus – 5° anno
Partenza venerdì 27 maggio alle ore 14:30 e ritorno domenica 29 alle ore 24:00
Per tutti i gruppi ICFR, per tutte le famiglie in cammino
Festa della Famiglia – giornata di fraternità
Giovedì 2 giugno
Partenza alle ore 9:00/10:00 dal parcheggio del cimitero [frabosk],
viaggio in pullman, destinazione da stabilire [luogo adatto allo svago / pic-nic / gioco]
Pranzo al sacco e ritorno a casa per la cena.
Festa dell’oratorio e celebrazione di chiusura anno ICFR
10/11/12 giugno
Attenzione
Eventuali cambi di programma verranno comunicati o grazie alla disponibilità personale
delle catechiste e educatori o trammite la segreteria dell’oratorio
Divisione nei gruppi, passaggio con riti esplicativi e celebrazione dei sacramenti
Nuovo piano ICFR
Anno di
nascita
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998/1997
1°
2°
3°
4°
5°
1°
2°- 3°
ELEM.
ELEM.
ELEM.
ELEM.
ELEM.
MEDIA
MEDIA
Nome
GRUPPO
Gruppo
Betlemme
Gruppo
Nazareth
Gruppo
Cafarnao
Gruppo
Gerusalemme
Gruppo
Emmaus
Gruppo
Antiochia
Mistagogia
Rito o
Sacramento
Accoglienza
Rinnovo
Battesimo
Sacramento
Riconciliazione
---
Ammissione
Cresima
Comunione
Classe
Proposte di cammini comunitari parrocchiali
1. “Davanti alla Parola” nella Tua casa tra le case.
Un momento di pausa per ascoltare, pregare, riflettere, confrontarsi con la Parola.
Chiesa vecchia di San Sebastiano [ogni II mercoledì del mese, ore 20:30 - 22:00]
12 gennaio / 9 febbraio / 16 marzo / 6 aprile / 11 maggio 2011
2. “Dialoghi sull’Amore”
Proposta per le coppie.
Oratorio Centro Giovanile [Sabato ore 17:00 - 21:00 Cena compresa e servizio animazione per figli]
22 gennaio / 12 febbraio / 19 marzo / 16 aprile 2011
3. Centro di Ascolto permanente
Preghiera, ascolto, meditazione e confronto sulla Parola di Dio che ascoltiamo nella
Messa Domenicale e che vuole incontrare la nostra vita.
Sede degli Alpini – via Moretto Lumezzane San Sebastiano [ogni Venerdì ore 20:30 - 22:00]
Proposte di servizi comunitari parrocchiali
1. Educatori ICFR bambini e adulti
2. Educatori ACR e Catechisti
3. Animatori del Domenicando
Proposte di MINISTERI nella messa della famiglia
Incontro di programmazione: domenica 13 marzo, Casa della Giovane ore 10:30
Referenti: don Mauro / Umberto Beccalossi
1. “LETTORI” della Parola di Dio nella Messa della Famiglia
Proclamare la prima e la seconda lettura è un servizio necessario e se fatto bene è già
una testimonianza dell’importanza che diamo a Dio che Parla.
2. “ANIMATORI dell’ASSEMBLEA” nella Messa della Famiglia
Sono genitori che con gli educatori/trici e catechisti/e aiutano i bambini a partecipare
alla Liturgia domenicale prendendo posto nei banchi davanti accanto a loro.
uon ammino e uona uaresima!
Preghiamo per voi e con voi perché nella vostra famiglia si rinnovi la pace.
Sia Cristo la sorgente dell’amore che sostiene le nostre relazioni
e che da senso ad ogni nostra azione.
vostri don Giulio, don Bruno, don Mauro
e l’equipe parrocchiale ICFR
Segreteria dell’Oratorio Centro Giovanile San Giovanni Bosco
via Vittorio Veneto, 26 - 25065 Lumezzane San Sebastiano - BS
Aperta dal lunedì al venerdì, dalle 20:00 alle 23:00 / dal martedì al sabato, dalle 14:00 alle 17:00
Telefono 030 8204153
R
ipercorrendo un
poco la storia degli incontri del gruppo “Bella Età”, chiamato allora
“Terza Giovinezza”, esso
risale come nascita al 1997.
Sono trascorsi ben 14 anni: sia le donne che gli
uomini pensionati sentivano l’esigenza di incontrarsi
per trascorrere insieme
qualche ora presso la Casa
della Giovane.
Solo donne, ad oggi, sono rimaste fedeli agli appuntamenti del mercoledì.
è bello vedere questo desiderio di ritrovarsi per trascorrere serenamente qualche ora in compagnia.
Le relazioni positive, il contatto umano aiutano ad affrontare la solitudine, la
quotidianità e l’affiorare di
qualche acciacco… Le partecipanti sono ormai delle
“veterane”. Qualcuna se “ne
è andata” ma il gruppo è
ancora abbastanza solido.
Sarebbe auspicabile se altri/e sentissero l’esigenza di
incontrarsi.
Nel mese di febbraio la
Bruno ha esordito affermando che Gesù è la “Luce” che illumina con la
sua Parola. La candela che
portiamo in processione
durante la S. Messa ricorda
anche la luce del Battesimo
che ci ha introdotti nella comunità cristiana.
La Presentazione di Gesù al
tempio dopo quaranta giorni dalla nascita ci fa riflettere sulle figure di Simeone
ed Anna che riconoscono
in Lui il Dio Salvatore “Luce
delle Genti”.
è l’invito di questa ricorrenza: lasciarsi illuminare dalla
Parola di Gesù ed intravederlo nei fratelli che ci vivono accanto.
Una novità! Nel gruppo
abbiamo tentato di diventare un poco “artiste”: una
linea dopo l’altra, un segno
dopo l’altro abbiamo realizzato su un cartellone,
partendo dal niente, un
paesaggio. Abbiamo capito che collaborando, nascono idee creative e si può
costruire insieme qualcosa
di positivo.
Giuseppina Cavagna,
una veterana del gruppo:
89 anni, ma non li dimostra!
mese di marzo
2 evviva il carnevale!
9 Catechesi (1° giorno di
Quaresima)
12 Pellegrinaggio diocesano alla madonna della
Corona
23 Confezioniamo gli ulivi
30 tombolissima
In attesa della misurazione
della pressione
Gradita visita del signor Domenico Floccari, ex presidente degli Amici degli Anziani.
catechesi si è svolta proprio il giorno della “Candelora” (2 Febbraio). Don
marzo 2011
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DALLA PARROCCHIA: Gruppo Bella Età
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In questo numero,
il nipote Pietro Seneci e famigliari,
(che ringraziamo per la disponibilità dimostrata)
ci ricordano e presentano
un’altra bella figura sacerdotale di S. Sebastiano:
Don VIRGILIO SENECI
(1912-1969)
Nato a Lumezzane S. Sebastiano l’11 aprile 1912, restò
orfano del padre, Seneci
Pietro “Gagitì”, dopo soli
nove anni, e rimase col fratello Carlo e la mamma,
Bianchi Maria.
Entrò presto in Seminario
e diventò sacerdote il 7
giugno 1936.
Una simpatica ode al novello sacerdote, composta
dalla nostra Parrocchia di
S. Sebastiano, ricorda quel-
l’avvenimento.
Fu curato prima nella Parrocchia di Inzino, e poi a
Vobarno.
Si trasferì a Montichiari,
curato dell’Abate Mons.
Quaranta, nel 1942, nel
mezzo del secondo conflitto mondiale, quindi in un
periodo sociale ed economico molto difficile.
marzo 2011
Raccontiamo la sua parentesi monteclarense con le
parole di Mario Pedini,
politico e Ministro democristiano dei tempi:
18
“Era figlio di operai, aveva
conosciuto quanto fosse
duro e quanto fossero
ingiuste talune distanze
sociali; portava dalla sua
Lumezzane una passione
umana rovente; forse,
nella sua infanzia, era salito alla vocazione sacerdotale proprio per una incontrollabile vocazione di
giustizia.
è vissuto a Montichiari,
accanto a noi, nelle nostre
case, nelle nostre strade,
nelle nostre scuole, in quel-
le scuole medie che appena
allora nascevano, ma tanto piene di umanità e di
fraterno incontro tra insegnanti e allievi.
Era in testa a noi quando
arrivarono gli americani,
nel 1945, quando si trattò
di evitare la violenza, di
far rinascere la vita sociale sulle tante distruzioni
morali e materiali della
dura divisione civile.
Erano quelli, i tempi di
Peppone e Don Camillo e
Don Virgilio era un poco il
nostro Don Camillo! Noi
non potremo dimenticare
la sua figura inconfondibile. Alto, imponente, leggermente incerto nel suo incedere come nella sua parola; immediato nell’azione,
come riservato nei sentimenti. Non si poteva certo
dire che il suo linguaggio,
il suo modo di fare, il suo
gesto avessero sempre
quella riservatezza, quella
educazione che erano propri del sacerdote riguardoso….
… Egli si compiaceva della
durezza delle sue montagne, si crogiolava talvolta
nella volgarità di qualche
espressione lumezzanese,
si dilettava della durezza
delle sue provocazioni.
Ma sotto quella forma
grezza, quel metallo non
ancora lavorato, vi era un
cuore caldo, umano, vi era
una generosità sacerdotale, che facevano perdonare
i difetti, vi era una profonda fede cristiana che lo
rendeva capace di umiltà.”
coloro che vissero gli anni
tormentati dell’ultima fase
di guerra e dei primi anni
del dopoguerra non dimenticarono la sua figura, il
suo gestire, il suo parlare, a
Lumezzane, a Montichiari
e a Mura.
Fonte:
“La vita Monteclarense”
Gennaio 1970
SACERDOTI LUMEZZANESI
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Lasciò Montichiari nel
1955, dopo 12 anni di servizio sacerdotale, destinato
Parroco Vicario a Mura
Savallo.
Morì a Mura a soli 57 anni,
il 6 dicembre 1969, ma
A sinistra Don Gelsomino Bianchi
(Hcarpagach), a destra Don Fabiano
Bianchi (Groh), davanti Don Guglielmo
Saleri (Hüster), dietro Don Felice
Bonomi (del Viturgì).
marzo 2011
Don Virgilio Seneci (Gagitì) al centro di
questa “croce” clericale scattata a Castel
Focognano (Arezzo) nel 1951.
19
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I MISSIONARI RINGRAZIANO
Nell'ottobre missionario con la mostra mercato abbiamo realizzato € 4.900 di cui € 1.200 erano stati
raccolti in occasione della mostra ricami presso la Torre Avogadro, realizzata dal gruppo ricamo. In più
con la lotteria "Casa Maria Mazzarello" si sono raccolti € 1.600. Questi ultimi sono andati a Betta che
ci ha fatto avere a gennaio i ringraziamenti.
Abbiamo poi dato € 1.500 a Padre Lodovico, € 500 a Suor Cecilia delle adozioni a distanza,€ 1.500
a Don Francesco, € 1.000 a Suor Tiziana Fappani. Di seguito anche i loro auguri e ringraziamenti.
Ed ora passiamo ai ringraziamenti. Prima di tutto le donne, veramente tante, che
hanno lavorato e sono già al
lavoro per il prossimo anno,
per la realizzazione della
mostra mercato, per l'amore,
il tempo e la generosità con
cui svolgono il loro lavoro.
Un grazie di cuore alle donne
del CIF che hanno fornito
risorse umane e monetarie
per realizzare parte dei lavori.
Un ringraziamento speciale
al gruppo ricami, che approfittando della mostra alla Torre Avogadro, ha ben contribuito con gratuità alla nostra
raccolta fondi.
A tutte voi un forte abbraccio
e una preghiera con la quale
sentirsi uniti anche con i
nostri missionari nel nome di
Cristo Gesù, che ci chiama
ad essere missionari a nostra
volta, dovunque stiamo.
Condividere con tutto il
mondo la gioia del dare
rende il vostro lavoro segno
della missione che Dio ci ha
dato.
Grazie a tutti.
marzo 2011
Carissimi, vi porgo i miei calorosi Auguri di un Santo Felice
Natale e Anno nuovo 2011.
Dio e la Vergine SS.ma vi protegga e vi consoli.
Il prossimo anno sia ricco di
progresso e di consolazioni
per il lavoro e la famiglia.
Ringraziamo per tutto il bene
che avete sempre avuto per la
mia Missione.
Stiamo realizzando la ChiesaSantuario della Madonna di
Guadalupe, patrona di tutta
l'America Latina nel rione
Romano Calil in Sao Josè do
20
Rio Preto, San Paolo, Brasile.
Abbiamo bisogno di aiuti per terminare bene questa opera, dando un centro di preghiera alla nostra gente del Rione e formando un luogo di pellegrinazione per questa
Regione.
Grazie per quello che mi avete dato. Io e la mia Comunità vi saremo sempre riconoscenti
e pregheremo sempre per voi, e il vostro lavoro e il vostro successo.
Auguri di ogni bene e pace a tutti.
Vostro pe. Lodovico Bonomi, Missionario Comboniano in Brasile.
CarissimoGruppo Missionario,
è NATALE!
Davanti alla grandezza del Mistero contemplato nella mangiatoia più semplice e umile, Dio
ancora oggi, continua a manifestare la Sua grazia, la Sua Presenza come sorgente di salvezza per tutti noi e per i milioni di
fratelli e sorelle che vivono in
condizioni di vita disumane e
senza speranza.
Celebra il Natale chi accoglie in
se il Signore donatore della Vita
con fede e amore, sempre più
intensi chi lo lascia nascere e
vivere nel proprio cuore e lo
manifesta al mondo attraverso
atteggiamenti di Bontà, Pazienza, Perdono, Solidarietà e della
Tenerezza che scaturisce dal
Cuore di Gesù Bambino, come
sull'esempio di Padre Luigi che
ha vissuto e sollecitato tutti a
vivere e a praticare: "Facciamo
tutto per amore di Gesù e facciamolo bene".
Che tutti possiamo vedere lo
splendore di una grande lUCe
in questo tempo storico che
stiamo vivendo. A nome di tutte
le Suore della Provvidenza e dei
nostri bambini, il più sincero ringraziamento per il vostro lavoro
e la dedizione ai più poveri e per
il vostro impegno nell'adozione
a distanza dei piccoli assistiti da
noi. La Provvidenza vi accompagni durante l'anno 2011 e il
nostro padre San Luigi guardi
sempre le necessità delle vostre
famiglie e vi doni la Pace che
viene dall'alto.
La nostra gratitudine e i nostri
Auguri con le benedizioni di
Gesù.
BUON NATALE e BUONE
FESTE DI ANNO NUOVO!
Suor Irene, suor Cleusa, suor Cèlia.
(Comunità San Giuseppe)
Salvador - Bahia
Gennaio 2011
Cari e care tutti del gruppo missionario,
incomincio questa mia lettera ringraziandovi tantissimo per i soldi
che avete raccolto per la mia nuova
casa “Maria Mazzarello”.
Grazie, Grazie con tutto il cuore
per aiutarmi a far realtà un nuovo
sogno-avventura che ho cominciato.
è quasi 30 anni che sono in missione, asili, un collegio, la cooperativa, l’oratorio, una casa per bambini
abbandonati, queste sono state le
attività che ho portato avanti fino
ad ora, avrei potuto accontentarmi
e andare avanti con tutto il lavoro
già cominciato.
Ma il cammino della vita ci riserva
sempre delle sorprese, belle inaspettate.
C’era una parrocchia abbastanza
grande, vicina a dove ho vissuto
fino adesso, scoperta, pastoralmente e socialmente abbandonata...
così il vescovo mi ha chiesto se non
potevo fare qualcosa, aiutare almeno nella catechesi.
Io e Loretta siamo state a fare un
giro per vedere come era la situazione li in TIGNA, così si chiama
la parrocchia.
Sorpresa e stupore nell’accorgerci
che era molto grande e (14 comunità-paesini con più di 14.000 abitanti) molto povera. Mi sono subito
entusiasmata all’idea di poter ricominciare tutto da capo, così abbiamo chiesto in prestito una casa e
pian pianino sto ricominciando
questa avventura, Andare dai poveri, ammalati, fare religione nelle
scuole e catechismo attraverso l’o-
ratorio della domenica, sono le
prime attività che abbiamo cominciato.
Avevo chiesto a Francesco Bossini
di aiutarmi a raccogliere un pò di
soldi per costruire una piccola casa,
e so che voi avete raccolto i soldi
per questo.
Sono stata tanto contenta di sapere
del vostro aiuto, è come condividere un pezzo di questa nuova avventura-sogno con ognuno di voi. Io da
sola non cela farei mai ad andare
avanti, ho sempore e solo bisogno
della bontà e generosità di tutti voi.
Io sono molto contenta di poter
ricominciare tutto da capo, perchè
ancora di più vedo la precarietà
della vita, come avere sempre la
valigia pronta, e chissà io possa
essere preparata così, anche per
l’ultimo viaggio della mia vita.
Con i soldi che mi avete regalato
sto cercando di comperare un pezzo
di terra per poter costruire la casa
“Maria Mazzarello”.
Vi chiederete perchè questo nome?
è il ramo femminile di Don Bosco,
perchè in questa casa desidererei
che tante ragazze potessero scoprire il vero senso della vita, che non
si lasciassero ingannare da questo
mondo e che soprattutto non dimenticassero che il vero padrone
della nostra vita è Dio. Un Dio
buono e misericordioso, Così attraverso la carità e nel tentare di
diventare più buone scoprissero
anche la loro vocazione.
Ancora GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE per tutto ciò che fate per me,
sono contenta di condividere con
voi questo grande sogno!!
Un abbraccio forte forte
vostra Betta
marzo 2011
DALLE MISSIONI
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DALLE MISSIONI
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Per un panettone a distanza
(iniziativa dei dipendenti di un’azienda di Lumezzane)
Gennaio 2011
Carissimi amici della Sil,
è con gioia che ho saputo che
anche quest’anno il vostro regalo di Natale l’avete regalato
a me, per i miei poveri, per la
gente con la quale vivo da anni.
è con vergogna (perchè mi faccio sentire poco) che vi ringrazio di cuore, GRAZIE, GRAZIE, è un regalo davvero bello,
quello di rinunciare al panettone per farne dono ai più poveri.
Nei giorni prima di Natale,
Francesco Bossini mi scrisse
per avvisarmi che anche quest’anno avevate deciso di aiutarmi e vi dirò con tutta sincerità che è stato il regalo più
bello che potevate farmi. Vi
spiego anche il perchè.
Uno dei lavori più grossi che
abbiamo in ballo è l’oratorio,
riuniamo i bambini e il sabato e
la domenica, li prepariamo a
ricevere la Prima Comunione e
la Cresima, con loro si sta tutto
il giorno, si fa il catechismo,
giochi, canti, varie attività e
poi 2 domeniche al mese, andiamo dai più poveri a portar
loro legna, viveri, vestiti.
è una maniera semplice per insegnare ai ragazzi che c’è sempre qualcuno che sta peggio di
te, e anche se il mondo moderno ci dice che bisogna guardare avanti, io credo che il voltarsi indietro, accorgersi di chi
soffre, commuoversi ci aiuti a
camminare verso il Paradiso.
Generalmente a Natale regalavamo sempre sia ai bambini
che agli anziani, un sacchetto
di caramelle e biscotti.
Siccome siamo un pò in crisi
economica, quest’anno avevamo deciso di non regalare
nulla... Vi dirò sinceramenteche mi piangeva il cuore, fare
la festa di natale e poi rimandare a casa tutti senza niente, a
mani vuote..., così dopo la
bella notizia di Francesco il
mio cuore è ritornato a battere
con entusiasmo e con i vostri
soldi ho potuto comprare dei
sacconi di caramelle e biscotti,
almeno una manciata per uno,
eravamo in 2200 il giorno di
Natale.
Gesù è nato povero come ognuno di questi bambini, ma
grazie alla vostra generosità
sono tornati a casa tutti contenti.
Appena posso vi mando le
fotografie della festa.
Intanto vi mando alcune foto
dei poveri che stiamo aiutando
e un gruppetto di oratoriane
che portano legna alla capanna
di un povero.
Vi ringrazio ancora tanto, di
tutto cuore, io riesco a fare la
carità, perchè c’è gente buona e
generosa come voi che lascia
da parte il suo egoismo e fa
spazio agli altri, gli ultimi.
GRAZIE di cuore anche a nome di tutti i miei oratoriani, un
abbraccio
Betta
marzo 2011
Per chi fosse interessato a proporre l’iniziativa in altre aziende, contattare le rappresentanze sindacali unitarie della Industrie Saleri Italo.
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Le foto sono state gentilmente offerte da Saleri Eufemia e
dall’Archivio Parrocchiale.
marzo 2011
Vi riconoscete?
COLONIA: Album di famiglia
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LE
MAE S T R E
Maestra MONICA,
lezione di
PSICOMOTRICITà
marzo 2011
Perché la scelta di insegnare
PSICOMOTRICITà?
Ho scelto, dopo la laurea, la specializzazione in psicomotricità,
progetto che mi consente di seguire attivamente la prima infanzia. In particolare la PSICOMOTRICITÀ RELAZIONALE,
una pratica che favorisce la comunicazione.
24
…ma COSA È LA PSICOMOTRICITà?
La PSICOMOTRICITÀ è un insieme di pratiche che utilizzano
come principale strumento il
gioco, soprattutto il gioco di movimento, per accompagnare e, se
necessario, aiutare l’evoluzione
della personalità, intesa come unità di corpo, ragione ed emozione, nelle diverse fasi della
crescita.
PERCHÉ PROPORLA AI
BAMBINI DELLA SCUOLA
MATERNA?
Perché alla scuola materna il
gioco simbolico fa da padrone, e
nell’attività psicomotoria il
bambino, giocando, crea spazi
immaginari e fantastici per trasformare la realtà, riuscendo ad
evocare situazioni gradevoli,
rassicuranti, a lui favorevoli, secondo i propri desideri e le proprie esigenze.
AI BAMBINI PIACE? COSA
AMANO DI PIù DELLA TUA
LEZIONE?
Ai bambini piace molto: amano
utilizzare il proprio corpo per
sperimentare, per acquisire nuove capacità e, soprattutto, per
mettersi in relazione con gli altri
bambini e con l’adulto; amano
utilizzare gli oggetti a disposizione, come palle di diverse dimensioni, corde, cerchi, stoffe,
costruzioni di gommapiuma, cuscini, per agire e mettere in
movimento ciò che hanno dentro.
…CONSIGLI AI GENITORI...
Ai genitori dico: ”Non sottovalutate il gioco e il libero movimento del bambino, perché in
essi prendono vita le sue emozioni, i suoi desideri, i suoi
bisogni, i suoi sentimenti e le
sue tensioni”.
BELLISSIMO!! GRAZIE ANCHE A TE, MAESTRA MONICA, I NOSTRI BAMBINI SONO SOLLECITATI IN MODO
DIVERTENTE A ESPRIMERE
IL BELLO CHE HANNO DEN-
TRO E, A VOLTE, IL POSSIBILE DISAGIO CHE PROVANO, CHE, DIVERSAMENTE, NON RIUSCIREBBERO
A FARCI CAPIRE.
Buon lavoro!!
La Maestra di Musica:
GIUSTERI STEFANIA
MUSICA per i bambini della
materna?
Questo progetto, “MUSICA
PER L’INFANZIA”, non ha lo
scopo di insegnare ai bambini
un determinato strumento, ma di
portare i bambini a sviluppare
un senso musicale e ritmico partendo dalle basi della musica. In
e, allo stesso tempo, si rendono
conto che fare musica non è
qualcosa di lontano o irraggiungibile per la loro età.
…CONSIGLI AI GENITORI…
Consiglierei loro di far ascoltare
ai bambini della buona musica
fin da piccoli, per insegnare loro
che ogni genere musicale ha la
sua importanza e che la musica è
parte della nostra vita.
di collaborazione e relazione
con gli altri bambini, nelle attività e nel gioco, qualità che stanno alla base dell’educazione.
COSA AMANO DI PIÚ I
BAMBINI?
Durante le lezioni ho potuto notare che i bambini amano molto
fare esperienza diretta con gli
strumenti. Per loro è qualcosa di
nuovo e speciale suonare uno
strumento. Si sentono realizzati
SCUOlA dell'INFANZIA "teRSIllA BONOmI" - C.F. 83000390175
la Presidenza e il Consiglio Direttivo della
SCUOlA dell'INFANZIA "teRSIllA BONOmI"
informa che sono aperte le iscrizioni per la mAteRNA ed il NIDO.
Cogliamo l'occasione per RINGRAZIARe SeNtItAmeNte tutti
coloro che hanno destinato il cinque per mille a favore della nostra
scuola: con la Vostra sensibilità ci avete permesso di migliorare il
cammino che porta alla crescita educativa dei bambini.
GRAZIe DI CUORe
UN GRAZIE ANCHE ALLA
MAESTRA STEFANIA, CHE
INIZIA A FAR CONOSCERE
LA MUSICA AI NOSTRI
BAMBINI. CHE, TRAMITE
ESSA, POSSANO ESPRIMERE OGNI LORO STATO DI
ANIMO, COSÌ DA RENDERE
LEGGIBILI I LORO FAVOLOSI SENTIMENTI.
marzo 2011
questo corso i bambini potranno
imparare il concetto di musica
attraverso la scoperta e l’esperienza dei suoni e dei ritmi.
COSA SVILUPPA TUTTO CIÒ
NEL BAMBINO?
L’ utilizzo della musica permette
non solo di sviluppare nel bambino capacità musicali come l’ascolto, il senso ritmico, la scoperta degli strumenti musicali,
ma affina anche abilità sociali,
SCUOLA DELL’INFANZIA - a cura di Emanuela
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Ogni bambino che vuole davvero bene alla sua mamma, conosce la ricetta della
“Colla per mamme a pezzi”, che serve a rimetterla in sesto.
eccone una, scritta da una bambina di otto anni per rendere felice la sua mamma
RICETTA PER MAMME A PEZZI
INGReDIeNtI
1) - Non fare arrabbiare la mamma.
2) - Se si riesce una poesia d’amore.
3) - Aiutarla nelle faccende domestiche e
non farla stancare.
4) - Farle un bel disegno.
5) - Portarle la colazione a letto.
6) - Assicurarsi che il regalo le piaccia e,
se è abbigliamento, che le stia bene.
7) - Invitare genitori o parenti a sorpresa.
8) - Un abbraccio più stretto che puoi.
9) - Un grande bacio.
10) - Portarla al mare se ci sono i suoi
genitori.
PRePARAZIONe
mettere in un pentolone
tante parole che potrebbero comporre una
poesia; unire un disegno, la colazione, un
regalo di compleanno,
l’invito di genitori e parenti.
Abbracciare il pentolone e dargli un bacio.
Aggiungere acqua salata e per finire mescolare il tutto e mettere sul
fornello.
Servire tiepido.
Giada Balduchelli
ASSOCIAZIONI: C.I.F. Centro Italiano femminile
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C.I.F.
(Centro Italiano
Femminile)
ognuno continui il lavoro di
collaborazione.
Il 10 Marzo presso la
Residenza “Le Rondini”,
in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, si svolgerà anche un
incontro con la Dottoressa
Carla Boroni che interverrà
sul tema: ”Donne del Risorgimento: eroismi al
femminile tra storia e letteratura”.
L’argomento ripercorrerà
alcune storie di donne che
hanno creduto, accanto agli
uomini, in alcuni valori alti,
quali la Democrazia e l’Unità in una Nazione.
Anche oggi, pensiamo che
come donne spetti il compito di sentirci più che mai
forti ed attive nella consapevolezza dei propri ruoli,
unita sempre allo spirito di
amore per sé e per il Bene
comune.
Segue il testo del Testomessaggio del biglietto
Il Filo della vita
Il filo intrecciato
crea tessuti,
una maglia dopo l’altra
dà vita a forme varie.
Anche noi persone
siamo chiamate a tessere
“trame relazionali”.
Diventiamo, dunque,
fili che si intrecciano
e che creano vive
e generose relazioni
affinchè ci rendano
più consapevoli ed attive
nel nostro ruolo di donne
nell’ambito in cui
ciascuno di noi vive.
Le donne del CIF
marzo 2011
8 Marzo, giornata della
Donna, un’occasione per
riflettere sulla realtà delle
Donne, in particolar modo
di quelle in difficoltà, di
quelle sfruttate in ogni parte
del mondo.
L’Associazione del Centro
Italiano Femminile, come
consuetudine onorerà questa giornata con la S. Messa
nella Parrocchia di Valle
alle ore 19. (Ogni anno
vogliamo essere presenti in
un luogo diverso).
La celebrazione rappresenta un momento importante
di incontro e di preghiera
per invocare l’aiuto divino
affinchè l’insegnamento evangelico sia per noi una
guida per testimoniarlo nel
nostro agire quotidiano.
Uno dei compiti del CIF su
cui quest’anno ci siamo
maggiormente soffermate è
“fare rete” attraverso un
costante“ rapporto collaborativo con le altre associazioni” e con le persone con
cui siamo a contatto nelle
nostre pur semplici attività.
Per questo motivo nel biglietto-messaggio dell’8
marzo a tutte le donne, è
espresso il pensiero “Il filo
della vita” ossia il filo delle
relazioni.
Accanto a questo messaggio è messo in evidenza un
esempio concreto di “maglia” non completata perché
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Grazie al patrimonio della Fondazione
e ad un contributo dalla “CARIPLO”,
si realizza la Casa Famiglia
Un nuovo
servizio per la
comunità
lumezzanese
Nel novembre 2008 la Fondazione Le
Rondini, in collaborazione con un gruppo
di volontari, ha promosso un’intervista sul
territorio della comunità di Lumezzane al
fine di verificare i bisogni degli ultraottantenni, le loro condizioni di vita e necessità
prioritarie.
Dall’analisi dei dati emerge che il 28%
vive da solo, il 25% vive con i figli e il 21%
con il coniuge, mentre il restante 26% vive
con la badante.
Inoltre, non sempre a livello logistico, le
abitazioni rispondono alle esigenze del
soggetto anziano, mentre tra i bisogni
emergono necessità di tipo burocratico e
necessità di tipo sociale. Infine, da non
marzo 2011
«Una serata
diversa
dalle solite»
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La “Fondazione Le Rondini” è di
nuovo con voi lettori del “Lumensanum”, questa volta per
porre alla vostra attenzione un
appuntamento al quale non potete mancare.
Il 5 marzo alle ore 20,30 presso
il Teatro Odeon si Lumezzane
S.S., con ingresso gratuito, il
gruppo di “Animazione” mette
in scena un nuovo spettacolo
dal titolo «Il Profumo dei
Sensi» riguardante non solo l’u-
dimenticare, rimane il dato ISTAT che
evidenzia un incremento del 25% della
popolazione anziana nella provincia di
Brescia, con conseguente aumento delle
domande di inserimento nelle R.S.A.
Alla luce di questi dati, riassunti sinteticamente, il Consiglio di Amministrazione
della Fondazione Le Rondini Città di Lumezzane ONLUS, ha avviato la costruzione di un struttura intermedia che arricchisce la rete dei servizi a favore della popolazione anziana, ritardando l’istituzionalizzazione in RSA.
Il progetto è innovativo per la Valletrompia; in un’area ancora a rustico, si sta costruendo una Casa Famiglia nella quale
trovano spazio: 7 camere con bagno per 12
posti letto, di cui 2 per il personale di assistenza e 5, doppie, per gli ospiti. Nei
restanti spazi della casa sono stati distribuiti: un grande soggiorno, una lavanderia, una cucina, un bagno assistito e un
guardaroba.
dito, il gusto, la vista..., ma anche il senso dell’umorismo, dell’emozione, del profumo dei
ricordi e di tutto quanto circonda
la vita quotidiana di una persona, come nei precedenti spettacoli, (Spose d’altri tempi, Donne
Uomini Destini, il Gioco della Vita), si alterneranno scenette comiche dialettali e balletti inediti,
canzoni e recitazione di poesie,
il tutto condito con lo spirito allegro che sempre, la battuta sapida, rapida ed immediata, nella
sua concretezza, rende partecipe lo spettatore.
Sicuramente non mancheranno
momenti intensi velati di malin-
ASSOCIAZIONI: Le Rondini
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Il suo inserimento nell’edificio della
Residenza, consente di realizzare efficienti sinergie con i servizi già erogati dalla
Fondazione.
Nella casa non ci saranno orari, ne obblighi, ci sarà il ritmo discreto del vivere la
quotidianità, ognuno potrà mantenere le
proprie abitudini, inoltre la collaborazione con i volontari sarà un’importante
punto di forza che è garanzia di continuità
con la vita in famiglia.
L’inaugurazione del servizio sarà indicativamente nel mese di maggio.
Presso la segreteria delle Rondini si accettano prenotazioni e si danno informazioLuigina
ni.
conia e nostalgia per luoghi,
volti, personaggi del tempo passato.
Tutti i componenti dello spettacolo, ospiti, parenti, operatori,
volontari, sono persone che
nella vita di tutti i giorni svolgono
un proprio lavoro, oppure prestano la loro opera come volontari presso la Residenza Le
Rondini.
Non sono attori, ma solo un
gruppo di amici che, con la
buona volontà ed un impegno
fuori dal comune, si espongono
e si mettono in gioco.
Potranno così regalare una piacevole e divertente serata, met-
tendo in evidenza temi che permeano la vita di tutti i giorni.
Nessuno ha la pretesa di imitare attori, cantanti e ballerini, ma
la disponibilità, la collaborazione e l’impegno profuso, garantiranno la genuità del lavoro,
ricordando a tutti che i simpatici
e gradevoli intermezzi, saranno
una buona alternativa alla solita
noiosa serata davanti al televisore.
Grazie anticipate a chi accoglierà l’invito e presenzierà alla
serata.
Vi aspettiamo numerosi!!
Luigina
marzo 2011
La casa famiglia è uno spazio residenziale
che mantiene un carattere di intimità dal
sapore di “casa”.
Si pone come obiettivo, una risposta ai
bisogni abitativi e sociali delle persone
anziane e sole che risiedono sul territorio.
In quanto “casa”, non necessita di specifici standard strutturali, gestionali (come
ad esempio la RSA e il CDI) e tutta la
gestione è studiata con lo scopo di mantenere le caratteristiche tipiche dell’abitazione domestica.
La filosofia del servizio si rifà ad una gestione che metterà in campo risorse umane importanti quali quelle del volontariato.
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SANTI BRESCIANI
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GIOVANNI BAttIStA
PIAmARtA
memoria liturgica il 25 aprile
iovanni Battista PiaG
marta nasce a Brescia il
26 novembre 1841 da una
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famiglia povera ed è una personalità di rilievo della 2a
metà dell’Ottocento.
Orfano di madre a 9 anni,
cresce vivacissimo nei vicoli
dei rioni popolari della città,
trovando un sostegno educativo nel nonno materno e nell’oratorio che affinano la sua
sensibilità e la sua straordinaria generosità; la sua adolescenza fu difficile e grazie al
parroco di Vallio Terme (Bs)
potè entrare nel seminario
diocesano.
Ordinato sacerdote il 24 dicembre 1865, inizia il suo
ministero sacerdotale a Carzago Riviera, Bedizzole; è nominato, poi, direttore della
parrocchia di S. Alessandro
in città ed in seguito parroco
di Pavone Mella.
Le prime esperienze oratoriane sono per lui una preziosa
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possibilità di conoscere da
vicino la gioventù alle prese
con il duro mondo delle fabbriche della nascente industria bresciana.
Lascia la parrocchia di Pavone Mella per tornare nel-la
sua Brescia per dedicarsi a
realizzare un’opera da tempo
pensata e sognata: avvia l’Istituto Artigianelli il 3 dicembre 1886 con l’aiuto del sacerdote Monsignor Pietro Capretti, conosciuto durante l’esperienza nell’oratorio di
Sant’Alessandro.
Seppur con enormi difficoltà,
dal 1888 la crescita degli
“artigianelli” non si ferma
più, si moltiplicano i fabbricati ed i laboratori e i giovani
ricevono una buona preparazione tecnica.
Pochi anni dopo, si rivolge
all’agricoltura, dando origine
con Padre Giovanni Bonsignori, alla Colonia Agricola di
Remedello (Bs), con lo scopo
di ridare vitalità e dignità
all’agricoltura.
(Mentre scrivo queste righe,
io mi commuovo, perchè
penso a mio padre Federico
che, nel lontano 1927, a
Remedello si era diplomato
tecnico agricolo e ricordo che
quando parlava di questa
scuola, con enfasi ed ammirazione, gli brillavano gli
occhi).
Nel 1900 il Padre degli Artigianelli realizza un proprio
progetto, istituendo una Famiglia Religiosa, composta
da sacerdoti e laici che guidassero l’educazione dei giovani, diventa il fondatore
della Congregazione Sacra
Famiglia di Nazareth.
Padre Piamarta muore il 25
aprile 1913 a Remedello, al
termine di una vita spesa al
servizio di Dio e dei fratelli.
Nel 1926 la sua salma è traslata nella chiesa dell’Istituto Artigianelli da lui costruita; nel 1986 la Chiesa ne
riconosce l’eroicità delle virtù
e il 12 ottobre 1997 Papa
Giovanni Paolo II lo dichiara
Beato.
Luigina
ANGELO CASATI
OSPITANDO LIBERTà
Centro Ambrosiano 2010 - €14,00
Questo libro raccoglie i testi degli interventi tenuti da don Angelo Casati a Crema, tra il 22
ottobre 2008 e il 14 marzo 2010. Questi incontri facevano parte di un percorso di ascolto e
dialogo condotto da don Angelo presso il Centro diocesano di spiritualità: Parola e parole
sulle strade della vita ...là dove camminiamo insieme e insieme ci interroghiamo.
Angelo Casati. Nato nel 1931, è sacerdote dal 1954 della Diocesi di Milano.
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Don Angelo rianima la parola antica, ci soffia sopra e quella torna a sprigionare fiamma.
Perché pure sotto lo strato di polvere, di cenere, la parola sacra ha natura di roveto ardente, brucia senza potersi consumare.
Scrive la mia poetessa preferita, la russa Marina Zvetaeva: "Solo nell'entusiasmo l'essere
umano vede con precisione il mondo./Dio ha creato il mondo in entusiasmo". Don Angelo
riscatta nelle parole sacre l'entusiasmo degli inizi. Lui ama le avventure del Primo
Testamento e del Secondo, si fa portatore del senso del magnifico azzardo di credere. Non
è riparo, arrocco, trincea, l'esempio che dà il Cristo, ma scelta di sbaraglio e opposizione
ai poteri del tempo, politici e religiosi. Pratica la libertà che non è pista battuta, ma apertura di traccia in neve fresca. Don Angelo è discepolo di questa libertà.
Erri De Luca
RECENSIONE LIBRI
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Ospitare la libertà è pensare in modo aperto. Il pensare presuppone cammino e svelamento. Contesta la verità immobile; accetta il limite, ma guarda sempre oltre; riconosce le
ombre che oscurano il pensiero e la vita e ricerca le luci. Nel segno della libertà, Angelo
Casati percorre sentieri che toccano l'esistenza di ogni persona, a partire da alcune parole-chiave evocative. Racconta volti, incontri, sensazioni…
gli amici di Crema
Pier Giordano Cabra
Quanti misteri in questa Chiesa
edizioni Queriniana - € 8,50
Stavo cercando in questi giorni qualche cosa che aiutasse a ridare fiducia
nella chiesa. Qualche cosa di aderente alla realtà, ma arioso, non apologetico, non scontato, da offrire a un lettore di cultura media, sconcertato da
quello che è successo nella chiesa in questi mesi. Ed ecco che mi capita
in mano un libretto agile e fresco del nostro collaboratore padre Pier
Giordano Cabra, che risponde ampiamente alle mie attese. E che raccomando vivamente a coloro che vogliono portare il dibattito sulla chiesa in “più spirabil aere”, in forma simpatica e convincente. […] Una lettura godibile e arricchente. Alla fine mi sono venuti in mente alcuni amici a
cui regalarlo, perché sono certo che lo leggeranno volentieri e con profitto e mi ringrazieranno. Sono convinto che mi ringrazieranno anche non pochi lettori di queste mie righe.
G. Rossi, in Vita consacrata n. 1/2011 p. 85
marzo 2011
Un libro per riflettere sul mistero della Chiesa nel momento presente, percorrendo la via delle immagini e dei
simboli. Una lettura godibile e arricchente, scritta con sincera passione.
Il titolo è intrigante. I capitoletti ancor di più:
– Il mistero della luna
– Il mistero dell’arca
– Il mistero di Ulisse
– Il mistero delle due città
– Il mistero della madre e della figlia
– Il mistero della casta prostituta
– Il mistero della colomba
– Il mistero della scala
– Il mistero del bacio
– Il mistero della luce trisolare.
Dai Padri all’oggi: attorno a immagini della tradizione, si sviluppa una appassionata riflessione sulla Chiesa nella temperie presente.
Una lettura godibile e arricchente.
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DALLA PARROCCHIA - Movimento demografico - Per ricordare
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Le risposte della Bibbia per
ogni stato d’animo
Non essere orgoglioso e non porre la speranza
nell’instabilità delle ricchezze, ma in Dio,
che tutto ci dona con abbondanza affinchè
possiamo goderne.
Fai il bene e arricchisciti di opere buone,
sii pronto a dare e a condividere;
così metterai da parte un buon capitale
per il futuro, per acquistare la vita eterna.
12
marzo
2011
(Dalla Prima Lettera a Timoteo, cap. 6)
Corso di Chitarra
con Bimbo
ogni MERCOLEDì
presso
Defunti
marzo 2011
5 - Bossini Vilma di anni 50
6 - Ferretti Teresa Natalina ved. Molinari
di anni 91
7 - Bonomi Luigi (Stocheta) di anni 83
8 - Gnutti Tilde ved. Prandelli di anni 88
9 - Broccia Francesca Lorella
in Balduchelli di anni 49
10 - Soldi Annita ved. Bernardi di anni 80
11 - Tarolla Angelo di anni 54
12 - Dolcini Luigi di anni 89
Funerata fuori parrocchia:
Ghidini Serafina in Bosio di anni 88
dalle ore 18,00 alle ore 21,00
P e r
PelI FeRRUCCIO
nato il 11-11-1944
morto il 02-01-1978
r i c o r d a r e
SAlVI lUIGI
nato 05-09-1921
morto 10-03-1989
BOSSINI IlARIO
nato il 14-07-1929
morto il 18-03-2007
BONOmI GelSOmINA
nata il 06-05-1916
morta il 30-12-2010
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la Casa della Giovane
BOSSINI SARA
nata il 10-03-1936
morta il 15-03-1991
FOGlI ROBeRtO
nato il 04-08-1956
morto il 24-10-1981
BRASI StellA VIttORIA ANDReIS COStANtINO
nata il 23-03-1942
morta il 18-03-2006
nato il 16-09-1936
morto il 22-11-2002
cop marzo 2011_copertina 28/02/11 08:52 Pagina 4
Trent’anni e non sentirli, trent’anni e non dimostrarli…
cop marzo 2011_copertina 28/02/11 08:52 Pagina 1