PRO DOMO SUA E DELLA TRASPARENZA

Transcript

PRO DOMO SUA E DELLA TRASPARENZA
Spigolature di vita cittadina
Anno IX - N. 4 - ottobre 2007
editoriale
PRO DOMO SUA E DELLA TRASPARENZA
poche considerazioni in attesa di conoscere dallʼassessore lʼinteresse da difendere
di Carmine Silvestre
L
a lettura di un articolo apparso su bilità nella gestione della cosa pubblica. Ma fronto. Nel frattempo, se lo ritiene utile, dia
“Pantigliate Informazioni” - n. 7-8 una condizione che lo vincoli sì: quella di un’occhiata qui all’interno del giornale al
luglio/agosto 2007 - ha rinverdito i essere disponibile a dare conto del proprio nostro colloquio con il signor Angelo
nostri ricordi giovanili, quando sui banchi operato nella gestione della cosa pubblica Panarese: le si offre l’opportunità di condel liceo si era alle prese con le versioni di facendo chiaramente emergere quali siano frontarsi con alcune risposte, per bocca di un
Cicerone che, con Tacito, era ritenuto tra i stati o quali sono gli obiettivi che ha inteso o consigliere di maggioranza, alle accuse da
più temibili autori delle nostre traduzioni. che intende perseguire nelle sue scelte e il ella rivolteci dalle colonne di Pantigliate
Perciò l’espressione “Cicero pro domo sua”, relativo beneficio che ricade su tutta la col- Informazioni.
che tradotta significa “Cicerone in difesa lettività che amministra. Detto in altri termidella sua casa”, è risuonata subito familiare. ni, si chiede trasparenza. Ed, ovviamente,
Si tratta, infatti, del titolo di un'orazione non la si persegue allorché si tenta di distoPARROCO A PANTIGLIATE
tenuta da Marco Tullio Cicerone, noto orato- gliere l’attenzione da un problema demonizre, statista e filosofo latino, per recuperare zando chi lo evidenzia. Signor assessore,
Sabato 6 ottol'area e i fondi per ristrutturare la sua casa, avrebbe senz’altro reso giustizia alla traspabre la comunità
renza se il suo scritto si fosse attardato a
confiscatagli durante l'esilio.
parrocchiale ha
Non appartenendo alla stimata schiera degli spiegare nei dettagli la bontà delle sue scelaccolto
il
psicologi, lungi da noi ogni congettura che te: solo allora avrebbe aiutato i lettori sia ad
nuovo Parroco
voglia indurci a ipotizzare l’eventuale entrare nel merito delle scelte urbanistiche
Don Edoardo
recondito motivo che abbia spinto il nostro da lei tanto difese, sia a capire se le notizie
Colombo assiassessore a ricorrere al noto aforisma latino. dell’Airone contenevano mezze verità e a
stendo al rito
Possiamo solo immaginare la sua felicità quale recondito scopo. Ella, signor assessodi
ingresso
Don Edoardo durante la cerimonia nella
quando tra le sue argomentazioni si è avve- re, ha accusato l’Airone di prendere in giro i
Chiesa
duto di poter far proprio un motto che evoca cittadini: per questo la invitiamo, da queste parrocchiale. Una breve processione
un contenuto edificatorio, la “casa”: parola colonne, a darne conto agli stessi fornendo seguita da componenti del Consiglio
di eguale efficacia altri non sarebbe stato in loro le debite motivazioni. Così, pure, calda- pastorale e dalle Autorità civili ha accomgrado di rinvenire sulla piazza quale imme- mente la invitiamo, affinché ancora ella dica pagnato il neo parroco dall’oratorio alla
diato riscontro del ruolo dallo stesso ricoper- ai cittadini a cosa volesse alludere con l’e- porta della chiesa, ove, dopo aver simbolispressione “pro domo sua”, alla quale ella ha camente bussato il portone centrale si è
to nel Comune di Pantigliate.
Ciò detto, non crediamo che, nel riportarla, fatto ricorso: vogliamo supporre con cogni- spalancato per l’ingresso ufficiale nella
l’autore dell’articolo abbia voluto, avendo zione di causa, essendo notoria la sua avve- nuova comunità.
egli cognizione del significato della citazio- dutezza nell’uso delle parole.
Alla S. Messa solenne, presieduta dal
ne, alludere a qualche occulto interesse In attesa, signor assessore, siamo qui ad nuovo Parroco alla presenza di S.E. Mons
urbanistico che il Volo dell’Airone intende aspettarla, per un approfondito e sereno con- Mario Delpini, vicario episcopale della
tutelare dalle sue colonne, poiché
zona VI, hanno assistito numerosi
nessuno meglio di lui sa, essendo
fedeli tra i quali molti amici ed ex
egli, appunto, l’assessore al ramo del
parrocchiani che hanno voluto
nostro Comune, se il nostro giornale
essergli vicini nel giorno di festa,
nasconde siffatti interessi in
provenienti sia dalla parrocchia di
Pantigliate. Allora, cerchiamo di
San Pietro Apostolo di Rho sia dal
capire cosa si vuole rimproverare al
paese natio.
nostro giornale. Forse perché si incaA fine cerimonia il saluto del decarica di portare a conoscenza dei cittano don Renato Bettinelli che ha
dini le decisioni assunte nei consigli
posto l’accento sul fatto che don
comunali e sulle quali il nostro comEdoardo è il primo parroco nominamento non si trova spesso in sintonia
to nel nuovo decanato di Peschiera
con le scelte che riguardano, guarda
Borromeo. Si sono susseguiti i salucaso, la materia del titolare dell’urbati degli altri prelati e del Sindaco
Carparelli che, con un discorso
nistica del nostro territorio?
Nel giro di una settimana, a cavallo tra agosto e setinformale e amichevole, ha espresL’Airone non ha interessi particolari
tembre, sono scomparsi due soci fondatori della noso il benvenuto a nome dei cittadini
da difendere, se non quello di chiedestra Associazione Amici dell’Airone. Anna Autieri ci
pantigliatesi ed ha ricordato che la
re maggiore trasparenza nella gestioha prematuramente lasciati dopo lunga malattia; un
parrocchia si estende oltre i confini
ne della cosa pubblica, nell’interesse
male analogo, a poche settimane dalla diagnosi, ha
comunali comprendendo le frazioni
proprio di tutti i cittadini, soprattutto
spento Angelo Negroni. Nell’esprimere le più sentite
di Vigliano e Bettolino di Mediglia.
di chi non ha voce per rappresentarli.
condoglianze ai familiari, non possiamo sottacere il
La serata è proseguita nello spazio
La pedanteria non è il nostro forte per
profondo dolore che ha colpito noi tutti e il vuoto ladella comunità parrocchiale per la
stare ad elencare quale virtù dovrebsciato nel nostro sodalizio.
(segue a pag. 6)
condivisione festosa di una cena in
be contraddistinguere chi si ritiene
una atmosfera di commossa felicità.
all’altezza di assumere una responsa-
DON EDOARDO
Ricordiamo i nostri amici
il Volo dell’Airone - ottobre 07
PANTIGLIATE E DINTORNI
2
DISPUTA SUL TERRITORIO DI PANTIGLIATE
nellʼintervista al Consigliere Panarese il perché delle sue dimissioni
U
n contatto telefonico, ed ecco che
riusciamo a fissare un appuntamento con Angelo Panarese, delle
cui dimissioni da Presidente della
Commissione Territorio la cronaca locale
si è di recente ampiamente occupata.
Dall’aspetto fiero, capelli brizzolati, già
dirigente delle Ferrovie dello Stato, ora in
pensione, non è tra quelli che tenta di
nascondere gli anni, 63, anche perché ben
portati. Sposato e padre di un figlio,
risiede a Pantigliate dal 1973, con una
breve interruzione di tre anni. Da giovane sessantottino, partecipa ai movimenti del tempo, da cui si allontana
all’età di 22 anni per dedicarsi al lavoro. Iscritto al Partito di Rifondazione
comunista, Panarese è Consigliere
comunale da otto anni.
All’incontro, il nostro intervistato si
presenta con una copiosa documentazione che di volta in volta consulta
durante la conversazione inforcando i
suoi occhiali a mezza luna per meglio
mettere a fuoco le parole di quei suoi
fogli.
L’intervista de Il Volo dell’Airone prende avvio con la seguente domanda:
“Consigliere, da cosa è nato il problema delle sue dimissioni dalla
Commissione consiliare pianificazione
e sviluppo del territorio?” E Panarese
risponde senza esitazione: “Le mie
dimissioni sono state improvvise. Ed io
agisco in modo improvviso, a seconda
di quello che mi viene prospettato in
quel momento”.
Da queste parole si ha immediata la sensazione di avere al nostro cospetto una
persona grintosa, senza peli sulla lingua e,
per questa sua irruenza, qualche volta
cade “nella rete” di chi vuole indurlo ad
una reazione con opportune provocazioni,
come quelle che l’hanno portato a dare le
dimissioni, così motivate dal nostro intervistato: “Sono stato accusato e attaccato
in modo incivile in Consiglio comunale,
in particolare dall’assessore e le dimissioni sono scaturite proprio per quello
che ha detto Cabiddu nei miei confronti”.
Risulta evidente che tra l’esponente di
Rifondazione comunista e l’assessore
all’urbanistica non corre buon sangue,
dovuto soprattutto ad una diversa e
sostanziale visione della politica del territorio. Eppure una volta Panarese e
Cabiddu erano compagni di partito, ai
tempi del PCI: anzi fu proprio l’attuale
assessore all’urbanistica a fargli la tessera
del partito.
Infatti, poche sono le scelte sul territorio
che Panarese ritiene di poter condividere.
Anzi, uno degli ultimi atti varati dal
Consiglio comunale e che assolutamente
disapprova riguarda il Piano Integrato
d’Intervento. Quando gli si chiede di cosa
si tratti, risponde: “Purtroppo è qualcosa di pesante per la cittadinanza, perché, una volta approvato questo documento, si lascia alla giunta, all’assessore, di intervenire sul territorio senza
più il vaglio del Consiglio comunale”.
Domanda: Cosa contiene di così sconvolgente questo Piano?
Risposta: Ci sono delle parti importan-
Angelo Panarese intervistato dall’Airone
ti che prospettano nel futuro situazioni
non gradevoli.
Domanda: Si spieghi meglio.
Risposta: Una volta approvati i principi generali contenuti nel Piano, non si
ha poi l’opportunità di analizzare ciò
che segue.
Domanda: Intende dire i dettagli?
Risposta: Ebbene, sì. Guardi che spesso
i dettagli sono molto importanti.
Domanda: Ma lei, non si è dimesso perché la Commissione non è stata mai investita dalla giunta del problema del Piano
di recupero della Piazza Comunale, nonostante la richiesta specifica inoltrata all’esecutivo sin dal suo insediamento?
Risposta: Questa è stata una delle
cause. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’adozione del Piano
Integrato, di cui la Commissione ne
aveva chiesto il rinvio.
Domanda: Può spiegare il problema
sorto sui documenti del Piano di recupero
che voi avete chiesto e che non vi sono
stati forniti?
Risposta: Su questo Piano abbiamo
lavorato tantissimo e ne sono testimoni
ben sei verbali con i quali di volta in
volta sono stati chiesti alla giunta chiarimenti e modifiche all’intervento proposto. Già questo basta a smentire chi
ha accusato la Commissione da me presieduta di non aver svolto il suo compito. Ripeto: a nessuna delle nostre
richieste è stata data una benché mini-
ma risposta.
Domanda: Perché secondo lei?
Risposta: Perché le modifiche e le spiegazioni chieste erano ritenute superflue, in quanto la proposta della giunta
non doveva essere cambiata.
Domanda: Non so se ha letto la polemica
sorta riguardo alla parola “defenestrato”
da noi utilizzata nel dare la notizia delle
sue dimissioni. Le è sembrata scorretta?
Risposta: Premesso che io non mi
sono sentito offeso, penso che in parte
rispecchi quello che è avvenuto in
Consiglio comunale in cui, a causa
delle provocazioni ricevute, sono
stato indotto a dimettermi.
Domanda: Allora è vero che l’hanno
defenestrata?
Risposta: Purtroppo, sì!
Domanda: Ci può dire perché non è
stato nominato presidente della
Commissione Territorio un altro consigliere di Rifondazione?
Risposta: Noi non abbiamo voluto.
Come vede, non siamo neppure in
giunta.
Domanda: E’ stata una vostra scelta?
Risposta: Anche qui una scelta forzata. Noi volevamo due assessorati, su
tre consiglieri eletti, ma i DS non
hanno voluto.
Domanda: Perché o due o nessuno?
Risposta: Perché quando si è soli è facile subire le scelte di altri.
Domanda: Però avete come capogruppo
di maggioranza un consigliere di
Rifondazione.
Risposta: Purtroppo è così, ma credo
che qualcosa tra non molto dovrà cambiare.
Domanda: Lei si sente un battitore libero?
Risposta: Io come referente di
Rifondazione porto avanti la nostra
politica e il mio voto in Consiglio comunale viene dato a seconda del nostro
orientamento politico.
Domanda: Dalle sue parole desumiamo
che Rifondazione comunista ha un rapporto assai conflittuale all’interno della
maggioranza.
Risposta: Le sembra possibile intrattenere rapporti tranquilli con chi ti accusa che la Commissione che io ho presieduto non ha lavorato, come è stato
affermato dall’assessore Cabiddu?
Domanda: A proposito di mezze verità di
cui siamo stati accusati su Pantigliate
Informazioni: ha notato che queste critiche da lei ricevute dall’assessore Cabiddu
l’Airone non le ha riportate nel suo resoconto giornalistico?
Risposta: Sì. Io mi rendo conto che in
un giornale non può essere riportato
tutto ciò che avviene in un dibattito,
perché lo spazio è quello che è.
3
il Volo dell’Airone - ottobre 2007
I
n data 26 luglio 2007 il Consiglio
comunale ha approvato definitivamente il Piano di recupero della
piazza Comunale (PRRIP1), dopo aver
esaminato le osservazioni presentate
dai cittadini.
Certo il Piano approvato è migliorato,
rispetto alla versione adottata a fine
aprile, anche se i Consiglieri di minoranza hanno sottolineato le loro perplessità sull’aumento volumetrico
complessivo consentito, che, a loro
giudizio, supera di molto le previsioni
del Piano Regolatore Generale. Per
altro tale aumento volumetrico non è
destinato a incentivare i vari proprietari degli edifici soggetti al piano a intervenire sulle loro proprietà, poiché per
la gran parte è destinato all’edificazione di un edificio di nuova costruzione.
Proprio su questo edificio è stato ottenuto il miglioramento di cui si accennava in premessa. Un’osservazione al
Piano presentata da un gruppo di cittadini residenti nelle vicinanze chiedeva,
in subordine al mantenimento delle
volumetrie attuali, che “le altezze di
gronda e di colmo delle eventuali
nuove costruzioni rispettassero le
altezze degli edifici esistenti e circostanti, con indicazioni dettagliate e
riportate nel Piano come vincoli inderogabili.
Quanto sopra per limitare l’impatto
ambientale che sicuramente il nuovo
edificio andrà ad incidere nel
Comparto, anche perchè lo stesso sarà
visibile non solo dalla piazza
Comunale, ma anche da via F.
Petrarca e da via U. Foscolo”.
La proposta di delibera agli atti del
Consiglio comunale conteneva su questa osservazione l’indicazione tecnica,
Domanda: Del lavoro svolto dalla
Commissione Territorio che cosa l’ha
soddisfatta?
Risposta: Essere riuscito a ottenere l’unanimità sulla Piazza, sulle piste ciclabili, sulla determinazione del valore dei
terreni edificabili, sulla Villa Mora,
ecc.: tutti questi punti sono stati approvati da tutte le forze politiche presenti
in Consiglio comunale, proprio grazie
alla costante opera di mediazione svolta durante gli otto mesi di lavoro. Si
badi bene: la mediazione è stata portata avanti di nostra iniziativa.
Domanda: Cosa invece le ha lasciato più
di tutto dell’amaro in bocca?
Risposta: Il non essere riuscito a ottenere il raggiungimento dell’obiettivo della
perequazione.
Domanda: In che senso?
Risposta: Il Piano di Recupero edifici di
Piazza Comunale consente di spostare
della volumetria da una parte all’altra,
a solo vantaggio di chi è in grado di fare
dei grossi investimenti, togliendo così
DAL CONSIGLIO COMUNALE
evidentemente condivisa dall’assessorato competente, di accogliere parzialmente la richiesta dei cittadini con la
previsione di interrare di m 1, 40 i box,
abbassando in pratica di 40 cm l’altezza
dell’edifici rispetto la previsione iniziale. Tale abbassamento era per altro
subordinato a verifica tecnica di fattibilità. In pratica trovando la falda alta la
possibilità poteva essere solo teorica.
Il Sindaco presentava invece un’ulteriore proposta, elaborata dai tecnici successivamente a una riflessione in seno
alla maggioranza, che prevedeva di
interrare completamente i box, a meno
m. 2,50 e di fissare l’altezza di gronda
dell’edificio, senza possibilità di deroga. Per non essere accusati di fornire
un’informazione incompleta, dobbiamo
segnalare che questa proposta, che
accoglieva veramente le richieste dei
cittadini, è stata approvata quasi all’unanimità. Curiosamente si asteneva
l’assessore all’urbanistica Marco
Cabiddu, senza fornire spiegazioni.
Diciamo curiosamente perché si trattava
di una proposta della maggioranza, che
accoglieva una precisa richiesta di cittadini e apportava un effettivo miglioramento al piano; non troviamo invece
elementi negativi se non un potenziale
incremento di costi di realizzazione, che
difficilmente potranno ricadere sui
prezzi di vendita, di norma regolati dal
mercato. E poi questo era pur sempre un
Piano di Recupero di Rilevante interesse Pubblico; quale è il maggior interesse pubblico se non rispondere alle
richieste dei cittadini?
Nella stessa seduta il Consiglio comunale ha approvato piccole modifiche di
adeguamento del vigente strumento
urbanistico, funzionale alla realizzazio-
Cassinazza distrutta
quel poco a chi fa fatica ad andare
avanti senza nemmeno riconoscergli un
indennizzo.
Panarese si infiamma al solo sorvolo di
alcuni tasti che elettrizzano oltremodo la
sua sensibilità politica, facendo a volte
fatica a contenere la sua irruenza, che si
manifesta in tutta la sua intensità quando
nel discorso capita di parlare della
Cascina Cassinazza, che egli liquida così:
“E’ un obbrobrio”. E subito aggiunge:
“Lo sa che mi sono preso anche dell’idiota, quando, conti alla mano, ho
ne del primo lotto di riqualificazione
della SS Paullese nella tratta tra
Peschiera Borromeo e Spino d’Adda.
E’ stato infine approvato il regolamento proposto dal Distretto sociale di cui
fa parte Pantigliate, per l’erogazione di
contributi di natura economica.
Nella seduta del 27 settembre, dopo le
deliberazioni riguardanti il bilancio e
la verifica delle stato di attuazione dei
programmi, c’è stata l’approvazione
definitiva della variante al Piano particolareggiato dell’Area centrale, adottata a maggio. Accogliendo, parzialmente, l’osservazione del costruttore,
si è anche trovato modo di correggere
l’impatto che avrebbe avuto l’edificazione dei box multipiano previsti dalla
variante. Si prevede infatti che un
piano sia completamente interrato e
che si adottino materiali costruttivi
adeguati al contesto, così come aveva
proposto la Commissione consiliare
pianificazione e sviluppo del territorio.
E’ stato infine approvato il progetto
preliminare di ampliamento della linea
metropolitana M3, da San Donato a
Paullo; si tratta di un altro piccolo
passo avanti amministrativo, per dar
via al percorso di realizzazione di questa importante opera.
Prima di iniziare i lavori, il Consiglio
ha osservato un minuto di silenzio in
memoria di tre concittadini recentemente scomparsi: Raffaele Tedesco,
attivo collaboratore nell’organizzazione del Palio dei Rioni, la prof.ssa Anna
Autieri e Angelo Negroni, che è stato
Consigliere comunale per due mandati.
Il Consiglio si è chiuso con un invito a
non dimenticare gli sforzi per la libertà
e la democrazia del popolo Birmano.
dimostrato che nella volumetria erano
compresi anche i volumi dei container
presenti nella cascina, come le costruzioni precarie e i box per alloggiare i
cavalli?” Come se non bastasse, Panarese
tiene ad illustrare il suo pensiero sull’argomento con una dovizia di dettagli e di
particolari quasi a costringerti come in
una realtà virtuale a visualizzare lì, su
quella parete di fronte a noi, fotogramma
dopo fotogramma, la pianta di quell’antico casale inopinatamente oggi demolito!
Ai diversi altri problemi toccati, sempre
relativi alle scelte sul territorio, seguono
da parte di Panarese altri rammarichi e
altre amarezze. Prima del commiato,
un’ultima domanda al Consigliere di
Rifondazione comunista riguardo allo
scenario politico futuro che egli intravede,
sia a livello nazionale, che a livello locale. Panarese non parla di eventi specifici,
ma proietta una sua ipotesi, affermando:
“Credo proprio che dopo il 14 ottobre
qualcosa senz’altro cambierà…”
intervista a cura di Carmine Silvestre
PANTIGLIATE E DINTORNI
il Volo dell’Airone - ottobre 07
IN BICI AL CARENGIONE
D
omenica 9
settembre
2007 si è
svolta la Gita in bicicletta Pantigliate e
dintorni.
L’annuale appuntamento primaverile,
o rg a n i z z a t o d a l l a
Associazione Amici
Manifesto dell’iniziativa dell’Airone, era previsto lo scorso 2 giugno, ma a causa del
maltempo la manifestazione è stata rinviata. La scelta della nuova
data, concordata con il
Comune
di
Pantigliate che
ha patrocinato
l’iniziativa, ha
c o n s e n t i t o La partenza con la vigilanza
l’inserimento della manifestazione,
ormai giunta al 5^ anno, nelle iniziative
della Festa del Paese.
Come tradizione consolidata lo scopo è
quello
di
“vivere” in
compagnia e
in allegria, le
bellezze naturali che ci circondano, visitando itinerari
Gruppo di gitanti in via Gramsci insoliti,
ma
alla portata di tutti, approfondendo la
conoscenza
del territorio sia dal
punto
di
vista storico,
che
naturalistiLa strada sterrata per Peschiera
co.
La destinazione della Gita di quest’anno
è
stata
l’Oasi
del
Carengione nel territorio del Comune di
Peschiera Borromeo, vasta area verde
posta sotto la tutela Parco Agricolo Sud
Milano.
Il ritrovo
dei gitanti
era
alle
9.30 in Via
Gramsci
presso
l’Oasi del
Il sig. Politti intervistato da Giorgio Fontanile
di Pantigliate
dove si sono
presentati circa
centocinquanta
ciclisti di ogni
età. L’itinerario,
dopo aver attraversato le vie
del paese, si è Le gru di ferro avanzano
svolto toccando la cascina Titta, il
Castello di Peschiera Borromeo, la
cascina Pestazza, la cascina Fiorano fino
a raggiungere l’Oasi del Carengione.
Durante la sosta alla Cascina Pestazza la
comitiva è stata accolta dal signor Pietro
Politti che ha
fatto da padrone di casa e
che, con grande disponibilità, ha raccontato la propria esperienArrivo al castello di Peschiera za di vita di
agricoltore inserito in un contesto sempre più urbanizzato e ostile.
Il socio Domenico Barboni, appassionato naturalista
che
partecipa
ogni anno
alla organizzazione
della gita,
ha fornito
alcuni ele- D. Barboni cicerone della natura
menti storici sull’origine delle cascine
nel nostro vasto territorio e la loro
importante funzione nella salvaguardia
ambientale. Ha anche portato a conoscenza degli attenti gitanti che il nome
Pestazza possa farsi risalire all’ evento
storico della peste, di manzoniana
memoria, dove venivano ricoverati gli
ammalati ed indicato come luogo di
guarigione. Altra origine del nome è
invece riferito all’accadimento nelle
vicinanze
di una colluttazione,
con relativo pestaggio,
tra
una folta
schiera di
Arrivo alla Pestazza
facinurosi.
All’arrivo nell’Oasi del Carengione
dopo aver sistemato le proprie biciclette
nello spazio esterno, il gruppo si è distribuito intorno al laghetto del fontanile
nei cui pressi i volontari della protezione civile, che hanno seguito con la consueta professionalità tutta la
manifestazione,
avevano predisposto un punto
di ristoro sotto
due gazebo.
Domenico
I gitanti in cascina
Barboni ha colto
l’occasione per spiegare l’importanza
dei numerosi fontanili presenti nel
nostro territorio, alcuni dei quali sono
tuttora funzionanti, e ha poi accompa-
4
gnato i presenti a visitare alcune zone dell’oasi dando spunto per fare conoscere i
vari tipi di alberi e altra vegetazione che vi
trova dimora.
E’ doveroso a questo punto ringraziare i
Volontari della Protezione civile e gli
Agenti della Polizia locale di Pantigliate,
che, come in tutte le edizioni precedenti, si
sono prodigati nell’ assistere i gitanti
durante il percorso sorvegliando sulla loro
incolumità.
Il Carengione si trova nel territorio di
Peschiera Borromeo tra le frazioni di
Bettola, Mezzate e S. Bovio. Il nome
deriva, molto probabilmente, dalla fitta
presenza di una pianta palustre chiamata carice.
L’area si
estende per
circa 23
ettari ed è
caratterizzata dalla
presenza di
Un angolo dell’oasi del Carengione
estese colture irrigue attraversate da stradine
interpoderali delimitate da densi filari di
siepi.
A causa del terreno acquitrinoso nel
corso dei secoli l’uomo ha evitato di
insediarsi
nella zona,
ove tuttavia andava
per cacciare e pescare. I primi
lavori di
Alla scoperta del bosco
bonifica e
risanamento del territorio risalgono ai
primi anni del XX secolo. Alla fine dei
lavori di bonifica il Carengione si presentava con avvallamenti e montagnole
che con il passare del tempo si ricoprirono di una vegetazione lussureggiante
tipica delle zone umide. L’alternanza di
spazi aperti e di fasce
alberate
caratterizza l’intera
zona dandole
un
Tutti intorno al laghetto
tipico aspetto padano, con una notevole
ricchezza e varietà di flora: ontano, salice, olmo, pioppo, oltre a biancospini,
sambuco e, ovviamente, carice.
L’ambiente è anche popolato da una
ricca fauna: cardellino, pettirosso, usignolo, tortora, fagiano, ma anche conigli selvatici e lepri, rane e piccoli rettili.
5
il Volo dell’Airone - ottobre 2007
ESERCIZI DI STILE - R.QUENEAU
L
ettura impegnata
ed esigente, la raccolta delle novantanove variazioni linguistiche
prodotte
da
Queneau: il solo scrittore, forse, capace di saper
offrire ai suoi lettori un
intreccio tanto innovativo tra lingua e linguaggio nelle sue molteplici
narrazioni.
Racconti brevi e concisi, diretti e incalzanti, incantano sia il lettore che li legge tutti
di un fiato sia quello che opta per una lettura più “diluita” nel tempo: questo perché
non vi è concatenazione, ma solo ripetizione del filo narrativo attraverso una variazione del linguaggio. Nessun intreccio se
non il virtuosismo meticoloso e a tratti
apparentemente arido di un vero e proprio
gioco di lettere, suoni e figure retoriche.
Dall’esperimento giocoso di Queneau, in
cui si riconosce la ferma volontà di voler
sciogliere la quasi onnipresente dicotomia
tra pensiero e linguaggio, nascono racconti
quali «Lettera ufficiale», «Comunicato
stampa», o anche le esilaranti interpretazioni di «Anglicismi» e «Francesismi», che
trasformano la parola scritta in uno specchio fonetico dei diversi idiomi.
Se questi tipi di racconti appaiono comprensibili e divertenti, ci riesce un po’ più
arduo giudicare alla stregua di letture
ugualmente piacevoli e scorrevoli le più
aride sperimentazioni sulle figure retoriche
di anteporre vocali, «Protesi», o di posporre fonemi «Paragoge» alle parole.
Talora Queneau gioca al di fuori delle regole della lingua con l’intento, tuttavia, altamente barocco e innovativo di volerla stravolgere per riproporla in tutta la sua freschezza, così come avvenne nel Seicento
italiano, in piena crisi post-Rinascimentale,
quando si introdussero variazioni ai precedenti modelli, divenuti, poi, le nuove regole manieriste, e in seguito barocche, a cui
arte, architettura e letteratura hanno assistito quattrocento anni fa.
Compito non certamente facile per il traduttore per dimostrare come pensiero e linguaggio non possano mai esser scisse né
nella scrittura né nel discorso parlato.
Arduo è stato il compito di Umberto Eco di
tradurre dal francese l’opera di Queneau,
fatta precedere da una propria prefazione,
pur se a tratti troppo tecnica. Ciò, tuttavia,
ha in qualche modo facilitato noi italiani,
provvisti del testo integrale con traduzione
a fronte, a scorgere quel forte legame che la
lingua intrattiene col linguaggio. Per esempio, impossibile spiega Eco tradurre
«Homophonique» essendo l’italiano poco
ricco di omofoni. Ma, giocando abilmente
su altri equivoci lessicali di omonimie e
omografie di maggior impatto, riesce
ugualmente a rendere il testo conforme
all’intento finale.
Scopriamo così che anche lo scrittore italiano si è intrattenuto nel gioco proposto da
Queneau, ne ha accettato le regole iniziali, per poi evocare a modo proprio
quello stesso effetto di ilarità che un
francese ottiene dal testo originale.
Quale migliore testimonianza, questa,
del fatto che ogni linguaggio è specchio
della propria cultura sociale, già sfaccettata e complessa?
Ed è in virtù di questa convinzione che
Queneau ci ha sempre proposto le sue
opere dall’effetto esilarante, soggette ad
una sperimentazione linguistica attentamente contestualizzata (cfr “Il diario
intimo di Sally Mara”, “Zazie nel
metro”). La proposta giocosa che lo
scrittore francese ci lascia come eredità,
L’ANGOLO DELLA CULTURA
spunto di Eco e di ogni potenziale sperimentatore del linguaggio, ci spinge a
considerare e combinare quelle infinite
variazioni sul tema, di cui anche in
campo musicale ci viene riconfermata
l’esistenza.
Peccato che Queneau abbia voluto insistere sul numero totale di 99 racconti,
operando una scelta tra quelli scritti,
quasi come se, contenendosi in una
quantità predeterminata, si contraddicesse a riguardo delle proprie tesi di molteplicità: ed a questa regola un poco
manierista e un poco capricciosa,
Umberto Eco si attiene scrupolosamente. Riservandosi, tuttavia, la libertà di
scegliere i racconti maggiormente evocativi per la lingua italiana, gioca con la
lingua esattamente come Queneau.
DESIDERIO - SEHNSUCHT
P
remiato ripetutamente a numerosi festival di cinema -da una menzione speciale al Toronto Film Festival 2001 al
premio come miglior film a Torino, 2002-,
il film ostenta tuttavia un’imitazione mal
riuscita di un’arte cinematografica di nicchia e di valore; tuttavia, il tentativo di
camuffare una pellicola grezzamente vuota
di forme e di contenuti in un’opera cinematografica all’altezza del Festival di
Berlino, a cui il film partecipa nel 2006
nella sezione competitiva, fallisce clamorosamente, nonostante la regista Valeska
Grisebach si trovi in quell’occasione a presentarlo in terra natale.
Fortunatamente, non basta la nazionalità a
giustificare un riconoscimento tanto illustre, e nemmeno un titolo – Sehnsuchttanto carico di pathos quanto povero di
riscontri nella vicenda, che non può sussistere senza un certo coinvolgimento, sentimentale o fisico che sia, che, azzardiamo a
dire, non appare mai nella pellicola.
La vicenda del fabbro Markus (Andreas
Műller) e Ella (Ilka Welz), trentenni
felicemente sposati a Zuhlen, piccolo centro rurale del Brandeburgo, si rivela sin dall’inizio sciatta e patetica; sullo sfondo di
una descrizione abbastanza fedele della
tipica vita di una provincia tedesca ai giorni
nostri, dove tradizione e modernità si
intrecciano in rappresentazioni pittoresche,
ma anche lente e ripetitive - dalla cena tra
omoni di campagna all’insegna del famoso
“prosit”, agli incontri del coro di provincia
di cui fa parte la giovane Ella.
La vita agreste che i due conducono si traduce in maniera troppo automatica in una
vita di coppia che la pellicola vuole felice e
senza problemi, ma che a noi appare irrimediabilmente sciatta, in cui i due ragazzi non
sembrano aver nulla da comunicarsi, né da
comunicarci, attraverso parole o gesti.
Ammettendo che proprio questa sia la condizione scatenante dell’impulso alla
trasgressione di Markus, riscontriamo
presto che anche nel trattare la relazione
parallela del giovane, la regista riconferma
lo stesso approccio della storia precedente.
Durante un corso di aggiornamento fuori
città con la propria
squadra di pompieri volontari, il
ragazzo conosce
Rose
(Anett
Dornbusch),
cameriera
nella
medesima winstub
in cui il gruppo di
amici festeggia e si
ubriaca allegramente; dapprima in preda ai
fumi dell’alcol, successivamente in
maniera del tutto conscia, Markus, superando rapidamente l’imbarazzo iniziale, ricama una relazione clandestina con questa
ragazza, e lo spettatore non ne comprende il
perché.
Non ci risulta si tratti di un desiderio
recondito nei confronti di una vita diversa
–dal momento che Rose conduce un’esistenza molto simile a quella di Ella,
essendo circondata da uno stessa realtà
sociale- né di un’attrazione difficilmente
placabile per una donna che, cinematograficamente parlando, non risalta né
caratterialmente né fisicamente. Inoltre, né
il giovane marito né l’amante incarnano
quello slancio attribuibile al manifestarsi
di un tal desiderio nei confronti di qualcosa
che dovrebbe apparire come estraneo e tuttavia irrimediabilmente attraente: il protagonista sembra muoversi dalla casa di
famiglia alla casa di adulterio con un
impassibilità quasi surreale, che non si può
perdonare ad una pellicola che presuppone
l’enfasi, la passione e il desiderio incontrollato tipici delle scelte che l’uomo fa e non
sa spiegarsi.
La sciattezza del film si interrompe all’improvviso sull’incalzare delle ultime scene.
Queste, nel tentativo di dipingere la vicenda alla stregua di una pièce teatrale con
tanto di colpo di scena e coro finale, risultano trasformare la pellicola in un’opera
ostentatamente teatrante, che nulla ci lascia
fuorché una lezioncina inutile e moraleggiante sul rapporto dell’uomo col proprio
destino.
Una pellicola che non raggiunge assolutamente la sufficienza.
ATTIVITA’ E INIZIATIVE
il Volo dell’Airone - ottobre 07
6
UN RICORDO A PIÙ VOCI
C
ome sempre accade ripensando i
tempi di una lunga amicizia, le
molte cose fatte assieme e i molti
mazioni, nella nostra Associazione culturale e quindi nel pensare e avviare la redazione di questo giornale.
Angelo Negroni, una presenza importante e sostanziale per la nostra Comunità.
Negli ultimi anni la sua figura è senz’altro
legata all’Oasi del Fontanile e
all’Associazione di volontari che ne cura
la manutenzione e di cui era fondatore e
Presidente. Ma i suoi interessi e il suo
impegno sono stati ed erano costanti e
preziosi in molti ambiti della nostra collettività.
Da anni socio e attivo collaboratore della
Cooperativa lavoratori di Serenissima, si
era avvicinato al nostro gruppo nei primi
anni 80, quando ci siamo posto l’obbiettivo di rinnovare la politica amministrativa
del nostro paese. Angelo era tra l’altro
impegnato in molte attività a vantaggio
dei giovani: il gruppo di genitori delle
Angelo Negroni nell’Oasi del Fontanile
scuole, l’oratorio e la società sportiva di
calcio giovanile; da quella esprienza
nasceva la società U.S. Pantigliate, che
fino a pochi anni fa era una grossa realtà
nel panorama sportivo della zona.
Non cercava di apparire, ma sempre concreto e tenace era per noi tutti un punto di
riferimento instancabile per chi sapeva
cogliere i suoi suggerimenti e apprezzava
il suo essere un pantigliatese tra i pantiFoto di gruppo di amici.
In basso, Anna bambina la prima a sinistra
gliatesi.
Da Consigliere comunale si è occupato
progetti condivisi, nel tracciare il profilo
del problema dei rifiuti, della piattaforma
di questi amici si finisce per ripensare alla
ecologica, della cura del verde. Non solo
propria storia scontando il peso degli
dell’Oasi
del
affetti e delle emoFontanile,
ma
di
tutti
zioni.
Angelo e Anna
gli spazi a verde di
Di Anna ci sovviene
il ricordo del gruppo
entre il convulso mondo della Sanità riscopre la “risorsa umana” chia- cui piano piano il
di bimbi che giocava,
mando ora gli operatori “persone” e riconoscendo loro la centralità nostro paese si stava
Quanto
con i genitori, nella
per la definizione dei risultati di qualità e la reingegnerizzazione dei dotando.
all’Oasi:
chi
ricorda
campagna a fianco
processi … mentre nei corsi d’aggiornamento e formazione o anche nel contesto
del
viale
di Master universitari questo pare essere l’idea pregnante … mentre in uno di com’era quello spaRisorgimento, non
questi contesti mi veniva con enfasi sottolineato tutto ciò, i nostri amici Angelo zio, tra le rovine di
una piscina mai ediancora asfaltato.
e Anna se ne sono andati.
Siamo arrivati a
Credo che tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerli si siano fermati ficata e uno stuolo di
Pantigliate negli stesper un attimo a riflettere così come la mia attenzione si è catalizzata sulla slide orti abusivi. Il suo
sostegno e la consasi anni, provenienti
che riportava il seguente pensiero di Pier Daniele Melegari:
dallo stesso paese. I
“Le riforme nascono sotto i riflettori, come saghe eroiche, ma la loro pevolezza di poter
nostri genitori lavoattuazione – che è poi la vera “riforma” – richiede la fatica della quotidianità. contare sulla sua
ravano nella stessa
Spesso questa fatica, pur sottovalutata, trova protagonisti appassionati che tenacia, ci convinse
impresa che stava
portano a termine umilmente ciò che le luci della ribalta non illuminano più.” ad usare le maniere
forti per mettere a
costruendo l’aereoAngelo e Anna sono stati tutto questo, e noi con loro.
porto di Linate.
Calati nel tessuto sociale del nostro Paese con profonda umiltà ma anche con disposizione quelPantigliate è cresciutanta tenacia e determinazione, aperti trasversalmente verso ogni opportunità di l’area che ormai è
ta con noi e ci piace
crescita umana con spirito critico e sapiente mediazione, entrambi ci hanno la- diventata elemento
caratterizzante
il
pensare sia così
sciato questa testimonianza di vita, di coraggio e di perseveranza.
nostro
paese.
Così
anche per noi.
Con loro abbiamo creduto e proposto alla nostra collettività la cultura del
come l’insistenza
La prof.ssa Anna
rispetto e della condivisione che passava attraverso la realtà dell’associazionipiantumare
Autieri era una cersmo libero, non soggiogato; la cultura del rispetto delle persone e delle loro per
tezza della nostra
libere scelte, in primis liberi di scegliere perché culturalmente preparati alla dovunque fosse posscuola media, dove
consapevolezza della propria dignità e del proprio stato di diritto; la cultura del sibile. L’ultima volta
insegnava dai primi
rispetto dell’ambiente, in contrapposizione alla cementificazione forzata, passa- che abbiamo parlato,
anni della sua apertuta attraverso una miriade di iniziative, dalle campagne di promozione della dif- in Ospedale, notava
ra, prima come sede
ferenziazione dei rifiuti e la tutela del territorio, alle piantumazioni, al rispetto con rimpianto le
poche piante nella
staccata della scuola
del patrimonio architettonico antico e delle tradizioni locali.
di Peschiera, fino
Con Angelo e Anna non c’era bisogno di parlare molto per intendersi, bastava zona commerciale
all’autonomia e alla
modellare un’idea e già i loro occhi brillavano riflettendo un’anima generosa e tra le paullesi, malnuova sede di via Di
dal giorno dopo quell’idea cominciava a tradursi in qualcosa di concreto che grado le promesse in
fase di lottizzazione.
Vittorio. Generazioni
nel giro di poco tempo portava al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
di pantigliatesi l’hanPer loro non c’erano mai le attenuanti del “non ho tempo”, “sono stanco”, Il ricordo migliore
no avuta e apprezza“prima la famiglia”: l’impegno sociale era qualcosa di così radicato nel loro che dobbiamo ai
nostri amici, sarà
ta come insegnante,
essere da divenire dovere quasi prioritario e superiore.
ma accanto alla cura
E proprio mentre loro si sono spenti lasciandoci attoniti e soli, dagli scranni di quello di continuare
della famiglia non
una prestigiosa università mi veniva chiesto di essere ciò che loro erano stati, nelle loro e nelle
nostre
battaglie,
disdegnava l’impeper essere oggi, io, attuale nella realtà lavorativa in cui opero.
gno civile: e così ci
Ma sollevando gli occhi da quella slide, ho girato pagina, perché l’argomento certi che da lassù,
siamo ritrovati nella
era già acquisito, consolidato e insito in me grazie ai loro insegnamenti e testi- come sempre, continueranno a sostenerCommissione bibliomonianze di vita vissuta con pienezza.
ci.
teca, nella redazione
Grazie Angelo! Grazie Anna!
Roberta Rigolini
Galdino Cassavia
di Pantigliate infor-
M
7
il Volo dell’Airone - ottobre 2007
POLITICHE SOCIALI
RICOVERI DI SOLLIEVO
a cura di Antonino Scafa
L
a casa ha sempre rappresentato il
luogo della sicurezza fisica e sociale, il posto dove la persona chiede
di poter restare e vivere anche la propria
condizione patologica. Regione, Comuni,
associazioni, medici di famiglia ,
Ospedali, Asl sono sempre più impegnati
nell’organizzare una rete di servizi per
poter rispondere efficacemente alle esigenze delle persone anziane e dei loro
familiari.
Nella vita di ogni persona il tessuto di relazioni riveste una parte importante, sia se si
considerano i rapporti all’interno della
famiglia e sia i legami che si instaurano
fuori di casa. Alcuni di questi rappresentano sicuramente un fattore di grande rilievo
nella vita di ciascuno, poiché tutti hanno
bisogno di mantenere un’identità sociale e
più o meno spesso di ricevere sostegno
non solo materiale ma anche affettivo. Vi
sono però dei soggetti più deboli, con
maggiori necessità di ricevere aiuto, per
cui la presenza di persone che si prendono
cura dei loro bisogni può essere importante nel garantire un sufficiente livello di
qualità della vita e talvolta indispensabile
per la sopravvivenza. Tra questi soggetti
vi sono senz’altro gli anziani, soprattutto
quelli che presentano una ridotta autonomia e capacità, definiti a ragione persone
fragili e bisognosi di cura.
Per questi anziani l’ambiente domestico ha
da sempre avuto un ruolo fondamentale
nella cura e nell’assistenza, proprio come
luogo rassicurante della memoria e spazio
dove poter rimanere
il
maggior
tempo. Per aiutare
l’anziano a rimanere nella propria
casa e nel proprio
contesto di vita è
andata sempre più
sviluppandosi una
rete territoriale dei servizi socio-sanitari
che attraverso la fornitura di: assegni di
cura, assistenza domiciliare, cure sanitarie,
sostegni economici, centri diurni, telesoccorso ecc…cerca di venire incontro alle
esigenze ed ai reali bisogni delle persone.
Restare in famiglia ed essere assistito dai
propri cari è di gran lunga la soluzione più
praticata, è però anche quella che comporta un sovraccarico funzionale per la famiglia. Il familiare che assiste un anziano in
condizione di grave disabilità o di dipendenza ha spesso bisogno, non solo dal
punto di vista pratico ma anche dal punto
di vista psicologico, di sostegno, di aiuto
in altre parole di un coinvolgimento attivo
nella presa in carico della persona. La
malattia e la disabilità del genitore li mette
radicalmente alla prova influenzando
anche la qualità e la quantità delle relazioni familiari, e spesso determina anche una
riduzione dei rapporti sociali.
In questo caso una delle possibili risorse
che le famiglie possono utilizzare è rappresentata dai ricoveri temporanei. Essi
rappresentano dei veri e propri ricoveri di
sollievo per garantire un periodo di riposo
alle famiglie che hanno scelto di assistere
CINEFORUM 2007 dal 26 ottobre al 30 novembre
Il consueto appuntamento autunnale del Cineforum al Cinema Centrale di Pantigliate si
propone, per la 27^ edizione, con il seguente programma:
Venerdì 26 ottobre
CENTOCHIODI
Regia di E. Olmi con Raz Degan
Venerdì 30 novembre
LA RAGAZZA DEL LAGO
Regia di A. Molaioli con Toni Servillo
Venerdì 9 novembre
MIO FRATELLO E’ FIGLIO UNICO
Regia di D. Lucchetti con Riccardo Scamarcio
NOTE ORGANIZZATIVE:
◊ apertura sala alle 20:30
◊ presentazione film alle 20:45
◊ inizio proiezione alle 21:00
Direttore del dibattito: prof. Claudio Villa
La quota della tessera, valevole per le 5 serate, è di 15,00 €
Per ogni film saranno messi in vendita anche singoli
biglietti al costo di 5.00 €.
La visione dei film è consigliata ad un pubblico adulto.
In caso di smarrimento della tessera, il CineTeatroClub
non rilascerà duplicati.
La Direzione si riserva la facoltà di apportareeventuali
varia-zioni al programma per cause di forza maggiore.
Le tessere saranno in vendita presso la cassa del cinema,
l’edicola Piazzi e la Biblioteca comunale.
Venerdì 16 novembre
LE VITE DEGLI ALTRI
Regia di F. H. von Donnersmarck
con Martina Gedeck
Venerdì 23 novembre
L’UOMO DELL’ANNO
Regia diB. Levinson con Robin Williams
l’anziano a casa e di non ricorrere al ricovero definitivo. I destinatari dei posti sono
gli anziani con età uguale o maggiore di 65
anni che si trovano nelle seguenti condizioni:
non autosufficienti totali assistiti in
famiglie che si fanno carico dell’assistenza
in situazioni di emergenza e bisogno
socio-sanitario in attesa di un programma
assistenziale
anziani
dimessi
dalle
divisione
ospedaliere
non
immediatamente
assistibili a domicilio
Di norma il ricovero non supera i 30 giorni e può essere rinnovato, in seguito a particolari esigenze, per ulteriori trenta giorni. Anche nella nostra ASL MI 2 è in
vigore una convenzione con alcune strutture (RSA) territoriali che garantiscono i
ricoveri di sollievo per i nostri residenti.
●
●
●
Per saperne di più rivolgersi:
ASL MI 2
Servizio Anziani, Cassina de’Pecchi
tel. 0292654714/13
Servizio Sociale del Comune
di residenza
Oppure tramite sito : www. aslmi2.it
Il Volo dellʼAirone
Periodico dellʼAssociazione senza scopo di lucro
“Amici dellʼAirone”
Sede: Piazza Comunale, 19 – Pantigliate (Milano)
Sito WEB: www.associazioni.milano.it/amiciairone
E-Mail: [email protected]
Direttore Responsabile: Carmine Silvestre
Direttore Editoriale: Galdino Cassavia
Segretaria di Redazione: Antonella Galimberti
Redattori: Salvatore Cassavia, Santina Coti Zelati,
Roberta Rigolini, Antonino Scafa, Gianna Zeini.
Collaboratori: Domenico Barboni, Renato Bucci, Ennia Manoni,
Dario Paracchini, Andrea Scaravaggi, Gaia Zamburlini.
Composizione e stampa:
Litografia GOOD PRINT - via Lirone, 6 - Peschiera Borromeo
Autorizzazione Tribunale di Milano n. 203 del 17/3/2000
Le notizie di questo numero sono aggiornate
alla data del 08 ottobre 2007
Questa pubblicazione a distribuzione gratuita,
non fruisce di contributi pubblici.
Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicate,
non vengono restituite.
Tutte le collaborazioni sono rese gratuitamente.
Riservatezza - Legge 196/2003
LʼEditore garantisce la tutela dei dati personali.
Il responsabile dei dati è il direttore editoriale Galdino Cassavia
il Volo dell’Airone - ottobre 07
NOTIZIE AL VOLO
Nominato il nuovo Dirigente scolastico
L’anno scolastico è iniziato con la nomina del nuovo dirigente scolastico, la
Dr.ssa Marina De Marco, a cui formuliamo i nostri auguri di buon lavoro insieme a tutto il corpo docente e non docente dell’Istituto Comprensivo.
Alla fine è risultato vincitore del Palio il
Rione Serenissima che, dopo qualche
anno, ritorna in possesso dell’ambito
trofeo.
Tutti al palio del paese
La scuola media di Pantigliate
Quest’anno gli alunni hanno raggiunto il
numero di 700 così suddiviso:
Scuola d’infanzia (materna) 179
Scuola Primaria (elementare) 336
Scuola Secondaria (media) 185
Scuole Bettolino
Con l’avvio dell’anno scolastico si è
aperta a Bettolino anche la scuola elementare. Oltre alla scuola primaria, già
avviata lo scorso anno, e composta
attualmente da tre classi, le nuove iscrizioni hanno consentito la costituzione di
due ulteriori classi di prima elementare.
Anniversario AVIS
Domenica 16 settembre la sezione AVIS
di Pantigliate ha festeggiato il 35° anniversario del proprio sodalizio. Nella
mattinata presso la sede di via Togliatti
si è formato il corteo accompagnato dal
corpo bandistico S. Lucia di Paullo.
Dopo una breve sosta nei pressi del
monumento dedicato al donatore, il corteo ha percorso le vie del paese fino a
raggiungere la Chiesa parrocchiale per
assistere alla S. Messa.
Gli Avisini durante la sosta al loro monumento
L’edificio scolastico di Bettolino
Palio del paese
Domenica 9 settembre si è conclusa, con
la festa in Piazza A. Moro, la manifestazione del Palio cittadino. Alla presenza
di un numeroso pubblico, intrattenuto
dagli sbandieratori di Mortara, si sono
svolti i giochi fra le contrade del paese.
La manifestazione è proseguita nel salone dell’Oratorio dove alla presenza delle
autorità comunali sono stati premiati i
donatori più assidui.
Nel breve discorso di saluto il Sindaco
Carparelli ha espresso il proprio apprezzamento per la dedizione dei tanti cittadini pantigliatesi che con costanza donano il loro sangue e che formano uno dei
più numerosi gruppi di donatori della
nostra zona.
La festa è proseguita con il pranzo sociale sotto il tendone dove i presenti hanno
8
potuto divertirsi ballando con allegria.
Mostre in Biblioteca
Domenica 30 settembre l’inaugurazione
in Biblioteca della mostra pittore
Alessandro Alessandrini.
L’esposizione delle opere, dal 29/9 al
13/10/2007, ha visto la partecipazione di
molte persone che si sono complimentate con l’artista, che, come si legge nella
biografia, “fin dalla tenera età portato
per il disegno e la pittura tanto che i suoi
insegnanti lo rimproveravano di pensare
troppo spesso all’arte e di tralasciare le
altre materie”.
Il pittore Alessandrini all’inaugurazione della mostra
La maggior parte delle sue opere sono
dedicate a Milano, dove è nato nel 1960
e dove si è diplomato all’Accademia di
Brera, riportandone angoli nascosti ove
sopravvive il fascino di un tempo. Altra
caratteristica è quella di riuscire a
immortalare l’acqua con i suoi riflessi, i
suoi colori, le molteplici luci e trasparenze siano essi quelli di un fiume, del
mare, di un ruscello, dell’oceano oppure
di una semplice pozza.
Interessanti le opere librarie, in particolare un bellissimo libro su Milano, che
riporta, a fianco della veduta, la storia
della scena ripresa, con i dati storici e
altre notizie curiose della via e del luogo
raffigurato.
Strisce nuove – vizi vecchi
Sono in corso di rifacimento le strisce
che delimitano la carreggiata e quelle
pedonali lungo le strade del paese. A
proposito di queste ultime non appena
STAGIONE TEATRALE 2007/2008
Con l’autunno riprendiamo gli appuntamenti
“Mercoledì a Teatro” con gli amici amanti delle
commedie e degli spettacoli dal vivo e che
vogliono continuare a passare una emozionante
serata nel divertimento e nella cultura. Ecco gli
eventi che abbiamo selezionato e che vi proponiamo di partecipare insieme:
24 ottobre 2007
Teatro Nuovo:
“SUN FLOWER MOON”
ballerini illusionisti
21 novembre 2007
Teatro Manzoni:
“E’ permesso?”
con E. Montesano
4 dicembre 2007
Teatro Smeraldo: “Peter Pan – Il Musical”
(chiusura opzioni entro 15/11/07)
16 gennaio 2008
Teatro Nuovo:
“Parlami di te”
con Cristian De Sica
20 febbraio 2008
Teatro San Babila: “Otto donne e un mistero”
con E. Martinelli, C. Clery,
C. Costantini, E. Robin’s
26 marzo 2008
Teatro San Babila: “Signorina Silvani….signorina, Prego”
con Anna Mazzamauro
16 aprile 2008
Teatro Manzoni:
“Il letto ovale”
con M. Micheli e B. D’Urso
23 aprile 2008
Teatro Smeraldo: “Hair – The American TribalLove Rock Musical”
(chiusura opzioni entro 03/04/08)
7 maggio 2008
Teatro Nuovo:
“Io speriamo che me la cavo”
con Maurizio Casagrande
Per informazioni e prenotazioni telefonare,
almeno 20 giorni prima dello spettacolo, al referente per le attività teatrali Signora Gianna
(339-8332905).
Ricordiamo che la domenica mattina dalle ore
10.30 alle ore 12.00 siamo presenti presso la
nostra sede di Pentigliate in piazza Comunale,
19 (tel. e fax 02-90600384).
sulle sctrisce ...
completate sono state prese d’assalto
dalle auto che vi parcheggiano sopra
ormai per abitudine. A cosa sono serviti
i nuovi spazi nel capiente parcheggio di
Via F.lli Bandiera, oltre ai nuovissimi
cartelli che indicano dove si dovrebbe
parcheggiare, se poi si fa fatica a fare
qualche passo per utilizzarli?
Gli Amici dellʼAirone si troveranno
martedì 16 ottobre, ore 20,30
nella chiesa di San Rocco
a Bettolino
per commemorare Anna e Angelo