PRO DOMO SUA E DELLA TRASPARENZA
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PRO DOMO SUA E DELLA TRASPARENZA
Spigolature di vita cittadina Anno IX - N. 4 - ottobre 2007 editoriale PRO DOMO SUA E DELLA TRASPARENZA poche considerazioni in attesa di conoscere dallʼassessore lʼinteresse da difendere di Carmine Silvestre L a lettura di un articolo apparso su bilità nella gestione della cosa pubblica. Ma fronto. Nel frattempo, se lo ritiene utile, dia “Pantigliate Informazioni” - n. 7-8 una condizione che lo vincoli sì: quella di un’occhiata qui all’interno del giornale al luglio/agosto 2007 - ha rinverdito i essere disponibile a dare conto del proprio nostro colloquio con il signor Angelo nostri ricordi giovanili, quando sui banchi operato nella gestione della cosa pubblica Panarese: le si offre l’opportunità di condel liceo si era alle prese con le versioni di facendo chiaramente emergere quali siano frontarsi con alcune risposte, per bocca di un Cicerone che, con Tacito, era ritenuto tra i stati o quali sono gli obiettivi che ha inteso o consigliere di maggioranza, alle accuse da più temibili autori delle nostre traduzioni. che intende perseguire nelle sue scelte e il ella rivolteci dalle colonne di Pantigliate Perciò l’espressione “Cicero pro domo sua”, relativo beneficio che ricade su tutta la col- Informazioni. che tradotta significa “Cicerone in difesa lettività che amministra. Detto in altri termidella sua casa”, è risuonata subito familiare. ni, si chiede trasparenza. Ed, ovviamente, Si tratta, infatti, del titolo di un'orazione non la si persegue allorché si tenta di distoPARROCO A PANTIGLIATE tenuta da Marco Tullio Cicerone, noto orato- gliere l’attenzione da un problema demonizre, statista e filosofo latino, per recuperare zando chi lo evidenzia. Signor assessore, Sabato 6 ottol'area e i fondi per ristrutturare la sua casa, avrebbe senz’altro reso giustizia alla traspabre la comunità renza se il suo scritto si fosse attardato a confiscatagli durante l'esilio. parrocchiale ha Non appartenendo alla stimata schiera degli spiegare nei dettagli la bontà delle sue scelaccolto il psicologi, lungi da noi ogni congettura che te: solo allora avrebbe aiutato i lettori sia ad nuovo Parroco voglia indurci a ipotizzare l’eventuale entrare nel merito delle scelte urbanistiche Don Edoardo recondito motivo che abbia spinto il nostro da lei tanto difese, sia a capire se le notizie Colombo assiassessore a ricorrere al noto aforisma latino. dell’Airone contenevano mezze verità e a stendo al rito Possiamo solo immaginare la sua felicità quale recondito scopo. Ella, signor assessodi ingresso Don Edoardo durante la cerimonia nella quando tra le sue argomentazioni si è avve- re, ha accusato l’Airone di prendere in giro i Chiesa duto di poter far proprio un motto che evoca cittadini: per questo la invitiamo, da queste parrocchiale. Una breve processione un contenuto edificatorio, la “casa”: parola colonne, a darne conto agli stessi fornendo seguita da componenti del Consiglio di eguale efficacia altri non sarebbe stato in loro le debite motivazioni. Così, pure, calda- pastorale e dalle Autorità civili ha accomgrado di rinvenire sulla piazza quale imme- mente la invitiamo, affinché ancora ella dica pagnato il neo parroco dall’oratorio alla diato riscontro del ruolo dallo stesso ricoper- ai cittadini a cosa volesse alludere con l’e- porta della chiesa, ove, dopo aver simbolispressione “pro domo sua”, alla quale ella ha camente bussato il portone centrale si è to nel Comune di Pantigliate. Ciò detto, non crediamo che, nel riportarla, fatto ricorso: vogliamo supporre con cogni- spalancato per l’ingresso ufficiale nella l’autore dell’articolo abbia voluto, avendo zione di causa, essendo notoria la sua avve- nuova comunità. egli cognizione del significato della citazio- dutezza nell’uso delle parole. Alla S. Messa solenne, presieduta dal ne, alludere a qualche occulto interesse In attesa, signor assessore, siamo qui ad nuovo Parroco alla presenza di S.E. Mons urbanistico che il Volo dell’Airone intende aspettarla, per un approfondito e sereno con- Mario Delpini, vicario episcopale della tutelare dalle sue colonne, poiché zona VI, hanno assistito numerosi nessuno meglio di lui sa, essendo fedeli tra i quali molti amici ed ex egli, appunto, l’assessore al ramo del parrocchiani che hanno voluto nostro Comune, se il nostro giornale essergli vicini nel giorno di festa, nasconde siffatti interessi in provenienti sia dalla parrocchia di Pantigliate. Allora, cerchiamo di San Pietro Apostolo di Rho sia dal capire cosa si vuole rimproverare al paese natio. nostro giornale. Forse perché si incaA fine cerimonia il saluto del decarica di portare a conoscenza dei cittano don Renato Bettinelli che ha dini le decisioni assunte nei consigli posto l’accento sul fatto che don comunali e sulle quali il nostro comEdoardo è il primo parroco nominamento non si trova spesso in sintonia to nel nuovo decanato di Peschiera con le scelte che riguardano, guarda Borromeo. Si sono susseguiti i salucaso, la materia del titolare dell’urbati degli altri prelati e del Sindaco Carparelli che, con un discorso nistica del nostro territorio? Nel giro di una settimana, a cavallo tra agosto e setinformale e amichevole, ha espresL’Airone non ha interessi particolari tembre, sono scomparsi due soci fondatori della noso il benvenuto a nome dei cittadini da difendere, se non quello di chiedestra Associazione Amici dell’Airone. Anna Autieri ci pantigliatesi ed ha ricordato che la re maggiore trasparenza nella gestioha prematuramente lasciati dopo lunga malattia; un parrocchia si estende oltre i confini ne della cosa pubblica, nell’interesse male analogo, a poche settimane dalla diagnosi, ha comunali comprendendo le frazioni proprio di tutti i cittadini, soprattutto spento Angelo Negroni. Nell’esprimere le più sentite di Vigliano e Bettolino di Mediglia. di chi non ha voce per rappresentarli. condoglianze ai familiari, non possiamo sottacere il La serata è proseguita nello spazio La pedanteria non è il nostro forte per profondo dolore che ha colpito noi tutti e il vuoto ladella comunità parrocchiale per la stare ad elencare quale virtù dovrebsciato nel nostro sodalizio. (segue a pag. 6) condivisione festosa di una cena in be contraddistinguere chi si ritiene una atmosfera di commossa felicità. all’altezza di assumere una responsa- DON EDOARDO Ricordiamo i nostri amici il Volo dell’Airone - ottobre 07 PANTIGLIATE E DINTORNI 2 DISPUTA SUL TERRITORIO DI PANTIGLIATE nellʼintervista al Consigliere Panarese il perché delle sue dimissioni U n contatto telefonico, ed ecco che riusciamo a fissare un appuntamento con Angelo Panarese, delle cui dimissioni da Presidente della Commissione Territorio la cronaca locale si è di recente ampiamente occupata. Dall’aspetto fiero, capelli brizzolati, già dirigente delle Ferrovie dello Stato, ora in pensione, non è tra quelli che tenta di nascondere gli anni, 63, anche perché ben portati. Sposato e padre di un figlio, risiede a Pantigliate dal 1973, con una breve interruzione di tre anni. Da giovane sessantottino, partecipa ai movimenti del tempo, da cui si allontana all’età di 22 anni per dedicarsi al lavoro. Iscritto al Partito di Rifondazione comunista, Panarese è Consigliere comunale da otto anni. All’incontro, il nostro intervistato si presenta con una copiosa documentazione che di volta in volta consulta durante la conversazione inforcando i suoi occhiali a mezza luna per meglio mettere a fuoco le parole di quei suoi fogli. L’intervista de Il Volo dell’Airone prende avvio con la seguente domanda: “Consigliere, da cosa è nato il problema delle sue dimissioni dalla Commissione consiliare pianificazione e sviluppo del territorio?” E Panarese risponde senza esitazione: “Le mie dimissioni sono state improvvise. Ed io agisco in modo improvviso, a seconda di quello che mi viene prospettato in quel momento”. Da queste parole si ha immediata la sensazione di avere al nostro cospetto una persona grintosa, senza peli sulla lingua e, per questa sua irruenza, qualche volta cade “nella rete” di chi vuole indurlo ad una reazione con opportune provocazioni, come quelle che l’hanno portato a dare le dimissioni, così motivate dal nostro intervistato: “Sono stato accusato e attaccato in modo incivile in Consiglio comunale, in particolare dall’assessore e le dimissioni sono scaturite proprio per quello che ha detto Cabiddu nei miei confronti”. Risulta evidente che tra l’esponente di Rifondazione comunista e l’assessore all’urbanistica non corre buon sangue, dovuto soprattutto ad una diversa e sostanziale visione della politica del territorio. Eppure una volta Panarese e Cabiddu erano compagni di partito, ai tempi del PCI: anzi fu proprio l’attuale assessore all’urbanistica a fargli la tessera del partito. Infatti, poche sono le scelte sul territorio che Panarese ritiene di poter condividere. Anzi, uno degli ultimi atti varati dal Consiglio comunale e che assolutamente disapprova riguarda il Piano Integrato d’Intervento. Quando gli si chiede di cosa si tratti, risponde: “Purtroppo è qualcosa di pesante per la cittadinanza, perché, una volta approvato questo documento, si lascia alla giunta, all’assessore, di intervenire sul territorio senza più il vaglio del Consiglio comunale”. Domanda: Cosa contiene di così sconvolgente questo Piano? Risposta: Ci sono delle parti importan- Angelo Panarese intervistato dall’Airone ti che prospettano nel futuro situazioni non gradevoli. Domanda: Si spieghi meglio. Risposta: Una volta approvati i principi generali contenuti nel Piano, non si ha poi l’opportunità di analizzare ciò che segue. Domanda: Intende dire i dettagli? Risposta: Ebbene, sì. Guardi che spesso i dettagli sono molto importanti. Domanda: Ma lei, non si è dimesso perché la Commissione non è stata mai investita dalla giunta del problema del Piano di recupero della Piazza Comunale, nonostante la richiesta specifica inoltrata all’esecutivo sin dal suo insediamento? Risposta: Questa è stata una delle cause. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’adozione del Piano Integrato, di cui la Commissione ne aveva chiesto il rinvio. Domanda: Può spiegare il problema sorto sui documenti del Piano di recupero che voi avete chiesto e che non vi sono stati forniti? Risposta: Su questo Piano abbiamo lavorato tantissimo e ne sono testimoni ben sei verbali con i quali di volta in volta sono stati chiesti alla giunta chiarimenti e modifiche all’intervento proposto. Già questo basta a smentire chi ha accusato la Commissione da me presieduta di non aver svolto il suo compito. Ripeto: a nessuna delle nostre richieste è stata data una benché mini- ma risposta. Domanda: Perché secondo lei? Risposta: Perché le modifiche e le spiegazioni chieste erano ritenute superflue, in quanto la proposta della giunta non doveva essere cambiata. Domanda: Non so se ha letto la polemica sorta riguardo alla parola “defenestrato” da noi utilizzata nel dare la notizia delle sue dimissioni. Le è sembrata scorretta? Risposta: Premesso che io non mi sono sentito offeso, penso che in parte rispecchi quello che è avvenuto in Consiglio comunale in cui, a causa delle provocazioni ricevute, sono stato indotto a dimettermi. Domanda: Allora è vero che l’hanno defenestrata? Risposta: Purtroppo, sì! Domanda: Ci può dire perché non è stato nominato presidente della Commissione Territorio un altro consigliere di Rifondazione? Risposta: Noi non abbiamo voluto. Come vede, non siamo neppure in giunta. Domanda: E’ stata una vostra scelta? Risposta: Anche qui una scelta forzata. Noi volevamo due assessorati, su tre consiglieri eletti, ma i DS non hanno voluto. Domanda: Perché o due o nessuno? Risposta: Perché quando si è soli è facile subire le scelte di altri. Domanda: Però avete come capogruppo di maggioranza un consigliere di Rifondazione. Risposta: Purtroppo è così, ma credo che qualcosa tra non molto dovrà cambiare. Domanda: Lei si sente un battitore libero? Risposta: Io come referente di Rifondazione porto avanti la nostra politica e il mio voto in Consiglio comunale viene dato a seconda del nostro orientamento politico. Domanda: Dalle sue parole desumiamo che Rifondazione comunista ha un rapporto assai conflittuale all’interno della maggioranza. Risposta: Le sembra possibile intrattenere rapporti tranquilli con chi ti accusa che la Commissione che io ho presieduto non ha lavorato, come è stato affermato dall’assessore Cabiddu? Domanda: A proposito di mezze verità di cui siamo stati accusati su Pantigliate Informazioni: ha notato che queste critiche da lei ricevute dall’assessore Cabiddu l’Airone non le ha riportate nel suo resoconto giornalistico? Risposta: Sì. Io mi rendo conto che in un giornale non può essere riportato tutto ciò che avviene in un dibattito, perché lo spazio è quello che è. 3 il Volo dell’Airone - ottobre 2007 I n data 26 luglio 2007 il Consiglio comunale ha approvato definitivamente il Piano di recupero della piazza Comunale (PRRIP1), dopo aver esaminato le osservazioni presentate dai cittadini. Certo il Piano approvato è migliorato, rispetto alla versione adottata a fine aprile, anche se i Consiglieri di minoranza hanno sottolineato le loro perplessità sull’aumento volumetrico complessivo consentito, che, a loro giudizio, supera di molto le previsioni del Piano Regolatore Generale. Per altro tale aumento volumetrico non è destinato a incentivare i vari proprietari degli edifici soggetti al piano a intervenire sulle loro proprietà, poiché per la gran parte è destinato all’edificazione di un edificio di nuova costruzione. Proprio su questo edificio è stato ottenuto il miglioramento di cui si accennava in premessa. Un’osservazione al Piano presentata da un gruppo di cittadini residenti nelle vicinanze chiedeva, in subordine al mantenimento delle volumetrie attuali, che “le altezze di gronda e di colmo delle eventuali nuove costruzioni rispettassero le altezze degli edifici esistenti e circostanti, con indicazioni dettagliate e riportate nel Piano come vincoli inderogabili. Quanto sopra per limitare l’impatto ambientale che sicuramente il nuovo edificio andrà ad incidere nel Comparto, anche perchè lo stesso sarà visibile non solo dalla piazza Comunale, ma anche da via F. Petrarca e da via U. Foscolo”. La proposta di delibera agli atti del Consiglio comunale conteneva su questa osservazione l’indicazione tecnica, Domanda: Del lavoro svolto dalla Commissione Territorio che cosa l’ha soddisfatta? Risposta: Essere riuscito a ottenere l’unanimità sulla Piazza, sulle piste ciclabili, sulla determinazione del valore dei terreni edificabili, sulla Villa Mora, ecc.: tutti questi punti sono stati approvati da tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale, proprio grazie alla costante opera di mediazione svolta durante gli otto mesi di lavoro. Si badi bene: la mediazione è stata portata avanti di nostra iniziativa. Domanda: Cosa invece le ha lasciato più di tutto dell’amaro in bocca? Risposta: Il non essere riuscito a ottenere il raggiungimento dell’obiettivo della perequazione. Domanda: In che senso? Risposta: Il Piano di Recupero edifici di Piazza Comunale consente di spostare della volumetria da una parte all’altra, a solo vantaggio di chi è in grado di fare dei grossi investimenti, togliendo così DAL CONSIGLIO COMUNALE evidentemente condivisa dall’assessorato competente, di accogliere parzialmente la richiesta dei cittadini con la previsione di interrare di m 1, 40 i box, abbassando in pratica di 40 cm l’altezza dell’edifici rispetto la previsione iniziale. Tale abbassamento era per altro subordinato a verifica tecnica di fattibilità. In pratica trovando la falda alta la possibilità poteva essere solo teorica. Il Sindaco presentava invece un’ulteriore proposta, elaborata dai tecnici successivamente a una riflessione in seno alla maggioranza, che prevedeva di interrare completamente i box, a meno m. 2,50 e di fissare l’altezza di gronda dell’edificio, senza possibilità di deroga. Per non essere accusati di fornire un’informazione incompleta, dobbiamo segnalare che questa proposta, che accoglieva veramente le richieste dei cittadini, è stata approvata quasi all’unanimità. Curiosamente si asteneva l’assessore all’urbanistica Marco Cabiddu, senza fornire spiegazioni. Diciamo curiosamente perché si trattava di una proposta della maggioranza, che accoglieva una precisa richiesta di cittadini e apportava un effettivo miglioramento al piano; non troviamo invece elementi negativi se non un potenziale incremento di costi di realizzazione, che difficilmente potranno ricadere sui prezzi di vendita, di norma regolati dal mercato. E poi questo era pur sempre un Piano di Recupero di Rilevante interesse Pubblico; quale è il maggior interesse pubblico se non rispondere alle richieste dei cittadini? Nella stessa seduta il Consiglio comunale ha approvato piccole modifiche di adeguamento del vigente strumento urbanistico, funzionale alla realizzazio- Cassinazza distrutta quel poco a chi fa fatica ad andare avanti senza nemmeno riconoscergli un indennizzo. Panarese si infiamma al solo sorvolo di alcuni tasti che elettrizzano oltremodo la sua sensibilità politica, facendo a volte fatica a contenere la sua irruenza, che si manifesta in tutta la sua intensità quando nel discorso capita di parlare della Cascina Cassinazza, che egli liquida così: “E’ un obbrobrio”. E subito aggiunge: “Lo sa che mi sono preso anche dell’idiota, quando, conti alla mano, ho ne del primo lotto di riqualificazione della SS Paullese nella tratta tra Peschiera Borromeo e Spino d’Adda. E’ stato infine approvato il regolamento proposto dal Distretto sociale di cui fa parte Pantigliate, per l’erogazione di contributi di natura economica. Nella seduta del 27 settembre, dopo le deliberazioni riguardanti il bilancio e la verifica delle stato di attuazione dei programmi, c’è stata l’approvazione definitiva della variante al Piano particolareggiato dell’Area centrale, adottata a maggio. Accogliendo, parzialmente, l’osservazione del costruttore, si è anche trovato modo di correggere l’impatto che avrebbe avuto l’edificazione dei box multipiano previsti dalla variante. Si prevede infatti che un piano sia completamente interrato e che si adottino materiali costruttivi adeguati al contesto, così come aveva proposto la Commissione consiliare pianificazione e sviluppo del territorio. E’ stato infine approvato il progetto preliminare di ampliamento della linea metropolitana M3, da San Donato a Paullo; si tratta di un altro piccolo passo avanti amministrativo, per dar via al percorso di realizzazione di questa importante opera. Prima di iniziare i lavori, il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio in memoria di tre concittadini recentemente scomparsi: Raffaele Tedesco, attivo collaboratore nell’organizzazione del Palio dei Rioni, la prof.ssa Anna Autieri e Angelo Negroni, che è stato Consigliere comunale per due mandati. Il Consiglio si è chiuso con un invito a non dimenticare gli sforzi per la libertà e la democrazia del popolo Birmano. dimostrato che nella volumetria erano compresi anche i volumi dei container presenti nella cascina, come le costruzioni precarie e i box per alloggiare i cavalli?” Come se non bastasse, Panarese tiene ad illustrare il suo pensiero sull’argomento con una dovizia di dettagli e di particolari quasi a costringerti come in una realtà virtuale a visualizzare lì, su quella parete di fronte a noi, fotogramma dopo fotogramma, la pianta di quell’antico casale inopinatamente oggi demolito! Ai diversi altri problemi toccati, sempre relativi alle scelte sul territorio, seguono da parte di Panarese altri rammarichi e altre amarezze. Prima del commiato, un’ultima domanda al Consigliere di Rifondazione comunista riguardo allo scenario politico futuro che egli intravede, sia a livello nazionale, che a livello locale. Panarese non parla di eventi specifici, ma proietta una sua ipotesi, affermando: “Credo proprio che dopo il 14 ottobre qualcosa senz’altro cambierà…” intervista a cura di Carmine Silvestre PANTIGLIATE E DINTORNI il Volo dell’Airone - ottobre 07 IN BICI AL CARENGIONE D omenica 9 settembre 2007 si è svolta la Gita in bicicletta Pantigliate e dintorni. L’annuale appuntamento primaverile, o rg a n i z z a t o d a l l a Associazione Amici Manifesto dell’iniziativa dell’Airone, era previsto lo scorso 2 giugno, ma a causa del maltempo la manifestazione è stata rinviata. La scelta della nuova data, concordata con il Comune di Pantigliate che ha patrocinato l’iniziativa, ha c o n s e n t i t o La partenza con la vigilanza l’inserimento della manifestazione, ormai giunta al 5^ anno, nelle iniziative della Festa del Paese. Come tradizione consolidata lo scopo è quello di “vivere” in compagnia e in allegria, le bellezze naturali che ci circondano, visitando itinerari Gruppo di gitanti in via Gramsci insoliti, ma alla portata di tutti, approfondendo la conoscenza del territorio sia dal punto di vista storico, che naturalistiLa strada sterrata per Peschiera co. La destinazione della Gita di quest’anno è stata l’Oasi del Carengione nel territorio del Comune di Peschiera Borromeo, vasta area verde posta sotto la tutela Parco Agricolo Sud Milano. Il ritrovo dei gitanti era alle 9.30 in Via Gramsci presso l’Oasi del Il sig. Politti intervistato da Giorgio Fontanile di Pantigliate dove si sono presentati circa centocinquanta ciclisti di ogni età. L’itinerario, dopo aver attraversato le vie del paese, si è Le gru di ferro avanzano svolto toccando la cascina Titta, il Castello di Peschiera Borromeo, la cascina Pestazza, la cascina Fiorano fino a raggiungere l’Oasi del Carengione. Durante la sosta alla Cascina Pestazza la comitiva è stata accolta dal signor Pietro Politti che ha fatto da padrone di casa e che, con grande disponibilità, ha raccontato la propria esperienArrivo al castello di Peschiera za di vita di agricoltore inserito in un contesto sempre più urbanizzato e ostile. Il socio Domenico Barboni, appassionato naturalista che partecipa ogni anno alla organizzazione della gita, ha fornito alcuni ele- D. Barboni cicerone della natura menti storici sull’origine delle cascine nel nostro vasto territorio e la loro importante funzione nella salvaguardia ambientale. Ha anche portato a conoscenza degli attenti gitanti che il nome Pestazza possa farsi risalire all’ evento storico della peste, di manzoniana memoria, dove venivano ricoverati gli ammalati ed indicato come luogo di guarigione. Altra origine del nome è invece riferito all’accadimento nelle vicinanze di una colluttazione, con relativo pestaggio, tra una folta schiera di Arrivo alla Pestazza facinurosi. All’arrivo nell’Oasi del Carengione dopo aver sistemato le proprie biciclette nello spazio esterno, il gruppo si è distribuito intorno al laghetto del fontanile nei cui pressi i volontari della protezione civile, che hanno seguito con la consueta professionalità tutta la manifestazione, avevano predisposto un punto di ristoro sotto due gazebo. Domenico I gitanti in cascina Barboni ha colto l’occasione per spiegare l’importanza dei numerosi fontanili presenti nel nostro territorio, alcuni dei quali sono tuttora funzionanti, e ha poi accompa- 4 gnato i presenti a visitare alcune zone dell’oasi dando spunto per fare conoscere i vari tipi di alberi e altra vegetazione che vi trova dimora. E’ doveroso a questo punto ringraziare i Volontari della Protezione civile e gli Agenti della Polizia locale di Pantigliate, che, come in tutte le edizioni precedenti, si sono prodigati nell’ assistere i gitanti durante il percorso sorvegliando sulla loro incolumità. Il Carengione si trova nel territorio di Peschiera Borromeo tra le frazioni di Bettola, Mezzate e S. Bovio. Il nome deriva, molto probabilmente, dalla fitta presenza di una pianta palustre chiamata carice. L’area si estende per circa 23 ettari ed è caratterizzata dalla presenza di Un angolo dell’oasi del Carengione estese colture irrigue attraversate da stradine interpoderali delimitate da densi filari di siepi. A causa del terreno acquitrinoso nel corso dei secoli l’uomo ha evitato di insediarsi nella zona, ove tuttavia andava per cacciare e pescare. I primi lavori di Alla scoperta del bosco bonifica e risanamento del territorio risalgono ai primi anni del XX secolo. Alla fine dei lavori di bonifica il Carengione si presentava con avvallamenti e montagnole che con il passare del tempo si ricoprirono di una vegetazione lussureggiante tipica delle zone umide. L’alternanza di spazi aperti e di fasce alberate caratterizza l’intera zona dandole un Tutti intorno al laghetto tipico aspetto padano, con una notevole ricchezza e varietà di flora: ontano, salice, olmo, pioppo, oltre a biancospini, sambuco e, ovviamente, carice. L’ambiente è anche popolato da una ricca fauna: cardellino, pettirosso, usignolo, tortora, fagiano, ma anche conigli selvatici e lepri, rane e piccoli rettili. 5 il Volo dell’Airone - ottobre 2007 ESERCIZI DI STILE - R.QUENEAU L ettura impegnata ed esigente, la raccolta delle novantanove variazioni linguistiche prodotte da Queneau: il solo scrittore, forse, capace di saper offrire ai suoi lettori un intreccio tanto innovativo tra lingua e linguaggio nelle sue molteplici narrazioni. Racconti brevi e concisi, diretti e incalzanti, incantano sia il lettore che li legge tutti di un fiato sia quello che opta per una lettura più “diluita” nel tempo: questo perché non vi è concatenazione, ma solo ripetizione del filo narrativo attraverso una variazione del linguaggio. Nessun intreccio se non il virtuosismo meticoloso e a tratti apparentemente arido di un vero e proprio gioco di lettere, suoni e figure retoriche. Dall’esperimento giocoso di Queneau, in cui si riconosce la ferma volontà di voler sciogliere la quasi onnipresente dicotomia tra pensiero e linguaggio, nascono racconti quali «Lettera ufficiale», «Comunicato stampa», o anche le esilaranti interpretazioni di «Anglicismi» e «Francesismi», che trasformano la parola scritta in uno specchio fonetico dei diversi idiomi. Se questi tipi di racconti appaiono comprensibili e divertenti, ci riesce un po’ più arduo giudicare alla stregua di letture ugualmente piacevoli e scorrevoli le più aride sperimentazioni sulle figure retoriche di anteporre vocali, «Protesi», o di posporre fonemi «Paragoge» alle parole. Talora Queneau gioca al di fuori delle regole della lingua con l’intento, tuttavia, altamente barocco e innovativo di volerla stravolgere per riproporla in tutta la sua freschezza, così come avvenne nel Seicento italiano, in piena crisi post-Rinascimentale, quando si introdussero variazioni ai precedenti modelli, divenuti, poi, le nuove regole manieriste, e in seguito barocche, a cui arte, architettura e letteratura hanno assistito quattrocento anni fa. Compito non certamente facile per il traduttore per dimostrare come pensiero e linguaggio non possano mai esser scisse né nella scrittura né nel discorso parlato. Arduo è stato il compito di Umberto Eco di tradurre dal francese l’opera di Queneau, fatta precedere da una propria prefazione, pur se a tratti troppo tecnica. Ciò, tuttavia, ha in qualche modo facilitato noi italiani, provvisti del testo integrale con traduzione a fronte, a scorgere quel forte legame che la lingua intrattiene col linguaggio. Per esempio, impossibile spiega Eco tradurre «Homophonique» essendo l’italiano poco ricco di omofoni. Ma, giocando abilmente su altri equivoci lessicali di omonimie e omografie di maggior impatto, riesce ugualmente a rendere il testo conforme all’intento finale. Scopriamo così che anche lo scrittore italiano si è intrattenuto nel gioco proposto da Queneau, ne ha accettato le regole iniziali, per poi evocare a modo proprio quello stesso effetto di ilarità che un francese ottiene dal testo originale. Quale migliore testimonianza, questa, del fatto che ogni linguaggio è specchio della propria cultura sociale, già sfaccettata e complessa? Ed è in virtù di questa convinzione che Queneau ci ha sempre proposto le sue opere dall’effetto esilarante, soggette ad una sperimentazione linguistica attentamente contestualizzata (cfr “Il diario intimo di Sally Mara”, “Zazie nel metro”). La proposta giocosa che lo scrittore francese ci lascia come eredità, L’ANGOLO DELLA CULTURA spunto di Eco e di ogni potenziale sperimentatore del linguaggio, ci spinge a considerare e combinare quelle infinite variazioni sul tema, di cui anche in campo musicale ci viene riconfermata l’esistenza. Peccato che Queneau abbia voluto insistere sul numero totale di 99 racconti, operando una scelta tra quelli scritti, quasi come se, contenendosi in una quantità predeterminata, si contraddicesse a riguardo delle proprie tesi di molteplicità: ed a questa regola un poco manierista e un poco capricciosa, Umberto Eco si attiene scrupolosamente. Riservandosi, tuttavia, la libertà di scegliere i racconti maggiormente evocativi per la lingua italiana, gioca con la lingua esattamente come Queneau. DESIDERIO - SEHNSUCHT P remiato ripetutamente a numerosi festival di cinema -da una menzione speciale al Toronto Film Festival 2001 al premio come miglior film a Torino, 2002-, il film ostenta tuttavia un’imitazione mal riuscita di un’arte cinematografica di nicchia e di valore; tuttavia, il tentativo di camuffare una pellicola grezzamente vuota di forme e di contenuti in un’opera cinematografica all’altezza del Festival di Berlino, a cui il film partecipa nel 2006 nella sezione competitiva, fallisce clamorosamente, nonostante la regista Valeska Grisebach si trovi in quell’occasione a presentarlo in terra natale. Fortunatamente, non basta la nazionalità a giustificare un riconoscimento tanto illustre, e nemmeno un titolo – Sehnsuchttanto carico di pathos quanto povero di riscontri nella vicenda, che non può sussistere senza un certo coinvolgimento, sentimentale o fisico che sia, che, azzardiamo a dire, non appare mai nella pellicola. La vicenda del fabbro Markus (Andreas Műller) e Ella (Ilka Welz), trentenni felicemente sposati a Zuhlen, piccolo centro rurale del Brandeburgo, si rivela sin dall’inizio sciatta e patetica; sullo sfondo di una descrizione abbastanza fedele della tipica vita di una provincia tedesca ai giorni nostri, dove tradizione e modernità si intrecciano in rappresentazioni pittoresche, ma anche lente e ripetitive - dalla cena tra omoni di campagna all’insegna del famoso “prosit”, agli incontri del coro di provincia di cui fa parte la giovane Ella. La vita agreste che i due conducono si traduce in maniera troppo automatica in una vita di coppia che la pellicola vuole felice e senza problemi, ma che a noi appare irrimediabilmente sciatta, in cui i due ragazzi non sembrano aver nulla da comunicarsi, né da comunicarci, attraverso parole o gesti. Ammettendo che proprio questa sia la condizione scatenante dell’impulso alla trasgressione di Markus, riscontriamo presto che anche nel trattare la relazione parallela del giovane, la regista riconferma lo stesso approccio della storia precedente. Durante un corso di aggiornamento fuori città con la propria squadra di pompieri volontari, il ragazzo conosce Rose (Anett Dornbusch), cameriera nella medesima winstub in cui il gruppo di amici festeggia e si ubriaca allegramente; dapprima in preda ai fumi dell’alcol, successivamente in maniera del tutto conscia, Markus, superando rapidamente l’imbarazzo iniziale, ricama una relazione clandestina con questa ragazza, e lo spettatore non ne comprende il perché. Non ci risulta si tratti di un desiderio recondito nei confronti di una vita diversa –dal momento che Rose conduce un’esistenza molto simile a quella di Ella, essendo circondata da uno stessa realtà sociale- né di un’attrazione difficilmente placabile per una donna che, cinematograficamente parlando, non risalta né caratterialmente né fisicamente. Inoltre, né il giovane marito né l’amante incarnano quello slancio attribuibile al manifestarsi di un tal desiderio nei confronti di qualcosa che dovrebbe apparire come estraneo e tuttavia irrimediabilmente attraente: il protagonista sembra muoversi dalla casa di famiglia alla casa di adulterio con un impassibilità quasi surreale, che non si può perdonare ad una pellicola che presuppone l’enfasi, la passione e il desiderio incontrollato tipici delle scelte che l’uomo fa e non sa spiegarsi. La sciattezza del film si interrompe all’improvviso sull’incalzare delle ultime scene. Queste, nel tentativo di dipingere la vicenda alla stregua di una pièce teatrale con tanto di colpo di scena e coro finale, risultano trasformare la pellicola in un’opera ostentatamente teatrante, che nulla ci lascia fuorché una lezioncina inutile e moraleggiante sul rapporto dell’uomo col proprio destino. Una pellicola che non raggiunge assolutamente la sufficienza. ATTIVITA’ E INIZIATIVE il Volo dell’Airone - ottobre 07 6 UN RICORDO A PIÙ VOCI C ome sempre accade ripensando i tempi di una lunga amicizia, le molte cose fatte assieme e i molti mazioni, nella nostra Associazione culturale e quindi nel pensare e avviare la redazione di questo giornale. Angelo Negroni, una presenza importante e sostanziale per la nostra Comunità. Negli ultimi anni la sua figura è senz’altro legata all’Oasi del Fontanile e all’Associazione di volontari che ne cura la manutenzione e di cui era fondatore e Presidente. Ma i suoi interessi e il suo impegno sono stati ed erano costanti e preziosi in molti ambiti della nostra collettività. Da anni socio e attivo collaboratore della Cooperativa lavoratori di Serenissima, si era avvicinato al nostro gruppo nei primi anni 80, quando ci siamo posto l’obbiettivo di rinnovare la politica amministrativa del nostro paese. Angelo era tra l’altro impegnato in molte attività a vantaggio dei giovani: il gruppo di genitori delle Angelo Negroni nell’Oasi del Fontanile scuole, l’oratorio e la società sportiva di calcio giovanile; da quella esprienza nasceva la società U.S. Pantigliate, che fino a pochi anni fa era una grossa realtà nel panorama sportivo della zona. Non cercava di apparire, ma sempre concreto e tenace era per noi tutti un punto di riferimento instancabile per chi sapeva cogliere i suoi suggerimenti e apprezzava il suo essere un pantigliatese tra i pantiFoto di gruppo di amici. In basso, Anna bambina la prima a sinistra gliatesi. Da Consigliere comunale si è occupato progetti condivisi, nel tracciare il profilo del problema dei rifiuti, della piattaforma di questi amici si finisce per ripensare alla ecologica, della cura del verde. Non solo propria storia scontando il peso degli dell’Oasi del affetti e delle emoFontanile, ma di tutti zioni. Angelo e Anna gli spazi a verde di Di Anna ci sovviene il ricordo del gruppo entre il convulso mondo della Sanità riscopre la “risorsa umana” chia- cui piano piano il di bimbi che giocava, mando ora gli operatori “persone” e riconoscendo loro la centralità nostro paese si stava Quanto con i genitori, nella per la definizione dei risultati di qualità e la reingegnerizzazione dei dotando. all’Oasi: chi ricorda campagna a fianco processi … mentre nei corsi d’aggiornamento e formazione o anche nel contesto del viale di Master universitari questo pare essere l’idea pregnante … mentre in uno di com’era quello spaRisorgimento, non questi contesti mi veniva con enfasi sottolineato tutto ciò, i nostri amici Angelo zio, tra le rovine di una piscina mai ediancora asfaltato. e Anna se ne sono andati. Siamo arrivati a Credo che tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerli si siano fermati ficata e uno stuolo di Pantigliate negli stesper un attimo a riflettere così come la mia attenzione si è catalizzata sulla slide orti abusivi. Il suo sostegno e la consasi anni, provenienti che riportava il seguente pensiero di Pier Daniele Melegari: dallo stesso paese. I “Le riforme nascono sotto i riflettori, come saghe eroiche, ma la loro pevolezza di poter nostri genitori lavoattuazione – che è poi la vera “riforma” – richiede la fatica della quotidianità. contare sulla sua ravano nella stessa Spesso questa fatica, pur sottovalutata, trova protagonisti appassionati che tenacia, ci convinse impresa che stava portano a termine umilmente ciò che le luci della ribalta non illuminano più.” ad usare le maniere forti per mettere a costruendo l’aereoAngelo e Anna sono stati tutto questo, e noi con loro. porto di Linate. Calati nel tessuto sociale del nostro Paese con profonda umiltà ma anche con disposizione quelPantigliate è cresciutanta tenacia e determinazione, aperti trasversalmente verso ogni opportunità di l’area che ormai è ta con noi e ci piace crescita umana con spirito critico e sapiente mediazione, entrambi ci hanno la- diventata elemento caratterizzante il pensare sia così sciato questa testimonianza di vita, di coraggio e di perseveranza. nostro paese. Così anche per noi. Con loro abbiamo creduto e proposto alla nostra collettività la cultura del come l’insistenza La prof.ssa Anna rispetto e della condivisione che passava attraverso la realtà dell’associazionipiantumare Autieri era una cersmo libero, non soggiogato; la cultura del rispetto delle persone e delle loro per tezza della nostra libere scelte, in primis liberi di scegliere perché culturalmente preparati alla dovunque fosse posscuola media, dove consapevolezza della propria dignità e del proprio stato di diritto; la cultura del sibile. L’ultima volta insegnava dai primi rispetto dell’ambiente, in contrapposizione alla cementificazione forzata, passa- che abbiamo parlato, anni della sua apertuta attraverso una miriade di iniziative, dalle campagne di promozione della dif- in Ospedale, notava ra, prima come sede ferenziazione dei rifiuti e la tutela del territorio, alle piantumazioni, al rispetto con rimpianto le poche piante nella staccata della scuola del patrimonio architettonico antico e delle tradizioni locali. di Peschiera, fino Con Angelo e Anna non c’era bisogno di parlare molto per intendersi, bastava zona commerciale all’autonomia e alla modellare un’idea e già i loro occhi brillavano riflettendo un’anima generosa e tra le paullesi, malnuova sede di via Di dal giorno dopo quell’idea cominciava a tradursi in qualcosa di concreto che grado le promesse in fase di lottizzazione. Vittorio. Generazioni nel giro di poco tempo portava al raggiungimento dell’obiettivo prefissato. di pantigliatesi l’hanPer loro non c’erano mai le attenuanti del “non ho tempo”, “sono stanco”, Il ricordo migliore no avuta e apprezza“prima la famiglia”: l’impegno sociale era qualcosa di così radicato nel loro che dobbiamo ai nostri amici, sarà ta come insegnante, essere da divenire dovere quasi prioritario e superiore. ma accanto alla cura E proprio mentre loro si sono spenti lasciandoci attoniti e soli, dagli scranni di quello di continuare della famiglia non una prestigiosa università mi veniva chiesto di essere ciò che loro erano stati, nelle loro e nelle nostre battaglie, disdegnava l’impeper essere oggi, io, attuale nella realtà lavorativa in cui opero. gno civile: e così ci Ma sollevando gli occhi da quella slide, ho girato pagina, perché l’argomento certi che da lassù, siamo ritrovati nella era già acquisito, consolidato e insito in me grazie ai loro insegnamenti e testi- come sempre, continueranno a sostenerCommissione bibliomonianze di vita vissuta con pienezza. ci. teca, nella redazione Grazie Angelo! Grazie Anna! Roberta Rigolini Galdino Cassavia di Pantigliate infor- M 7 il Volo dell’Airone - ottobre 2007 POLITICHE SOCIALI RICOVERI DI SOLLIEVO a cura di Antonino Scafa L a casa ha sempre rappresentato il luogo della sicurezza fisica e sociale, il posto dove la persona chiede di poter restare e vivere anche la propria condizione patologica. Regione, Comuni, associazioni, medici di famiglia , Ospedali, Asl sono sempre più impegnati nell’organizzare una rete di servizi per poter rispondere efficacemente alle esigenze delle persone anziane e dei loro familiari. Nella vita di ogni persona il tessuto di relazioni riveste una parte importante, sia se si considerano i rapporti all’interno della famiglia e sia i legami che si instaurano fuori di casa. Alcuni di questi rappresentano sicuramente un fattore di grande rilievo nella vita di ciascuno, poiché tutti hanno bisogno di mantenere un’identità sociale e più o meno spesso di ricevere sostegno non solo materiale ma anche affettivo. Vi sono però dei soggetti più deboli, con maggiori necessità di ricevere aiuto, per cui la presenza di persone che si prendono cura dei loro bisogni può essere importante nel garantire un sufficiente livello di qualità della vita e talvolta indispensabile per la sopravvivenza. Tra questi soggetti vi sono senz’altro gli anziani, soprattutto quelli che presentano una ridotta autonomia e capacità, definiti a ragione persone fragili e bisognosi di cura. Per questi anziani l’ambiente domestico ha da sempre avuto un ruolo fondamentale nella cura e nell’assistenza, proprio come luogo rassicurante della memoria e spazio dove poter rimanere il maggior tempo. Per aiutare l’anziano a rimanere nella propria casa e nel proprio contesto di vita è andata sempre più sviluppandosi una rete territoriale dei servizi socio-sanitari che attraverso la fornitura di: assegni di cura, assistenza domiciliare, cure sanitarie, sostegni economici, centri diurni, telesoccorso ecc…cerca di venire incontro alle esigenze ed ai reali bisogni delle persone. Restare in famiglia ed essere assistito dai propri cari è di gran lunga la soluzione più praticata, è però anche quella che comporta un sovraccarico funzionale per la famiglia. Il familiare che assiste un anziano in condizione di grave disabilità o di dipendenza ha spesso bisogno, non solo dal punto di vista pratico ma anche dal punto di vista psicologico, di sostegno, di aiuto in altre parole di un coinvolgimento attivo nella presa in carico della persona. La malattia e la disabilità del genitore li mette radicalmente alla prova influenzando anche la qualità e la quantità delle relazioni familiari, e spesso determina anche una riduzione dei rapporti sociali. In questo caso una delle possibili risorse che le famiglie possono utilizzare è rappresentata dai ricoveri temporanei. Essi rappresentano dei veri e propri ricoveri di sollievo per garantire un periodo di riposo alle famiglie che hanno scelto di assistere CINEFORUM 2007 dal 26 ottobre al 30 novembre Il consueto appuntamento autunnale del Cineforum al Cinema Centrale di Pantigliate si propone, per la 27^ edizione, con il seguente programma: Venerdì 26 ottobre CENTOCHIODI Regia di E. Olmi con Raz Degan Venerdì 30 novembre LA RAGAZZA DEL LAGO Regia di A. Molaioli con Toni Servillo Venerdì 9 novembre MIO FRATELLO E’ FIGLIO UNICO Regia di D. Lucchetti con Riccardo Scamarcio NOTE ORGANIZZATIVE: ◊ apertura sala alle 20:30 ◊ presentazione film alle 20:45 ◊ inizio proiezione alle 21:00 Direttore del dibattito: prof. Claudio Villa La quota della tessera, valevole per le 5 serate, è di 15,00 € Per ogni film saranno messi in vendita anche singoli biglietti al costo di 5.00 €. La visione dei film è consigliata ad un pubblico adulto. In caso di smarrimento della tessera, il CineTeatroClub non rilascerà duplicati. La Direzione si riserva la facoltà di apportareeventuali varia-zioni al programma per cause di forza maggiore. Le tessere saranno in vendita presso la cassa del cinema, l’edicola Piazzi e la Biblioteca comunale. Venerdì 16 novembre LE VITE DEGLI ALTRI Regia di F. H. von Donnersmarck con Martina Gedeck Venerdì 23 novembre L’UOMO DELL’ANNO Regia diB. Levinson con Robin Williams l’anziano a casa e di non ricorrere al ricovero definitivo. I destinatari dei posti sono gli anziani con età uguale o maggiore di 65 anni che si trovano nelle seguenti condizioni: non autosufficienti totali assistiti in famiglie che si fanno carico dell’assistenza in situazioni di emergenza e bisogno socio-sanitario in attesa di un programma assistenziale anziani dimessi dalle divisione ospedaliere non immediatamente assistibili a domicilio Di norma il ricovero non supera i 30 giorni e può essere rinnovato, in seguito a particolari esigenze, per ulteriori trenta giorni. Anche nella nostra ASL MI 2 è in vigore una convenzione con alcune strutture (RSA) territoriali che garantiscono i ricoveri di sollievo per i nostri residenti. ● ● ● Per saperne di più rivolgersi: ASL MI 2 Servizio Anziani, Cassina de’Pecchi tel. 0292654714/13 Servizio Sociale del Comune di residenza Oppure tramite sito : www. aslmi2.it Il Volo dellʼAirone Periodico dellʼAssociazione senza scopo di lucro “Amici dellʼAirone” Sede: Piazza Comunale, 19 – Pantigliate (Milano) Sito WEB: www.associazioni.milano.it/amiciairone E-Mail: [email protected] Direttore Responsabile: Carmine Silvestre Direttore Editoriale: Galdino Cassavia Segretaria di Redazione: Antonella Galimberti Redattori: Salvatore Cassavia, Santina Coti Zelati, Roberta Rigolini, Antonino Scafa, Gianna Zeini. Collaboratori: Domenico Barboni, Renato Bucci, Ennia Manoni, Dario Paracchini, Andrea Scaravaggi, Gaia Zamburlini. Composizione e stampa: Litografia GOOD PRINT - via Lirone, 6 - Peschiera Borromeo Autorizzazione Tribunale di Milano n. 203 del 17/3/2000 Le notizie di questo numero sono aggiornate alla data del 08 ottobre 2007 Questa pubblicazione a distribuzione gratuita, non fruisce di contributi pubblici. Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicate, non vengono restituite. Tutte le collaborazioni sono rese gratuitamente. Riservatezza - Legge 196/2003 LʼEditore garantisce la tutela dei dati personali. Il responsabile dei dati è il direttore editoriale Galdino Cassavia il Volo dell’Airone - ottobre 07 NOTIZIE AL VOLO Nominato il nuovo Dirigente scolastico L’anno scolastico è iniziato con la nomina del nuovo dirigente scolastico, la Dr.ssa Marina De Marco, a cui formuliamo i nostri auguri di buon lavoro insieme a tutto il corpo docente e non docente dell’Istituto Comprensivo. Alla fine è risultato vincitore del Palio il Rione Serenissima che, dopo qualche anno, ritorna in possesso dell’ambito trofeo. Tutti al palio del paese La scuola media di Pantigliate Quest’anno gli alunni hanno raggiunto il numero di 700 così suddiviso: Scuola d’infanzia (materna) 179 Scuola Primaria (elementare) 336 Scuola Secondaria (media) 185 Scuole Bettolino Con l’avvio dell’anno scolastico si è aperta a Bettolino anche la scuola elementare. Oltre alla scuola primaria, già avviata lo scorso anno, e composta attualmente da tre classi, le nuove iscrizioni hanno consentito la costituzione di due ulteriori classi di prima elementare. Anniversario AVIS Domenica 16 settembre la sezione AVIS di Pantigliate ha festeggiato il 35° anniversario del proprio sodalizio. Nella mattinata presso la sede di via Togliatti si è formato il corteo accompagnato dal corpo bandistico S. Lucia di Paullo. Dopo una breve sosta nei pressi del monumento dedicato al donatore, il corteo ha percorso le vie del paese fino a raggiungere la Chiesa parrocchiale per assistere alla S. Messa. Gli Avisini durante la sosta al loro monumento L’edificio scolastico di Bettolino Palio del paese Domenica 9 settembre si è conclusa, con la festa in Piazza A. Moro, la manifestazione del Palio cittadino. Alla presenza di un numeroso pubblico, intrattenuto dagli sbandieratori di Mortara, si sono svolti i giochi fra le contrade del paese. La manifestazione è proseguita nel salone dell’Oratorio dove alla presenza delle autorità comunali sono stati premiati i donatori più assidui. Nel breve discorso di saluto il Sindaco Carparelli ha espresso il proprio apprezzamento per la dedizione dei tanti cittadini pantigliatesi che con costanza donano il loro sangue e che formano uno dei più numerosi gruppi di donatori della nostra zona. La festa è proseguita con il pranzo sociale sotto il tendone dove i presenti hanno 8 potuto divertirsi ballando con allegria. Mostre in Biblioteca Domenica 30 settembre l’inaugurazione in Biblioteca della mostra pittore Alessandro Alessandrini. L’esposizione delle opere, dal 29/9 al 13/10/2007, ha visto la partecipazione di molte persone che si sono complimentate con l’artista, che, come si legge nella biografia, “fin dalla tenera età portato per il disegno e la pittura tanto che i suoi insegnanti lo rimproveravano di pensare troppo spesso all’arte e di tralasciare le altre materie”. Il pittore Alessandrini all’inaugurazione della mostra La maggior parte delle sue opere sono dedicate a Milano, dove è nato nel 1960 e dove si è diplomato all’Accademia di Brera, riportandone angoli nascosti ove sopravvive il fascino di un tempo. Altra caratteristica è quella di riuscire a immortalare l’acqua con i suoi riflessi, i suoi colori, le molteplici luci e trasparenze siano essi quelli di un fiume, del mare, di un ruscello, dell’oceano oppure di una semplice pozza. Interessanti le opere librarie, in particolare un bellissimo libro su Milano, che riporta, a fianco della veduta, la storia della scena ripresa, con i dati storici e altre notizie curiose della via e del luogo raffigurato. Strisce nuove – vizi vecchi Sono in corso di rifacimento le strisce che delimitano la carreggiata e quelle pedonali lungo le strade del paese. A proposito di queste ultime non appena STAGIONE TEATRALE 2007/2008 Con l’autunno riprendiamo gli appuntamenti “Mercoledì a Teatro” con gli amici amanti delle commedie e degli spettacoli dal vivo e che vogliono continuare a passare una emozionante serata nel divertimento e nella cultura. Ecco gli eventi che abbiamo selezionato e che vi proponiamo di partecipare insieme: 24 ottobre 2007 Teatro Nuovo: “SUN FLOWER MOON” ballerini illusionisti 21 novembre 2007 Teatro Manzoni: “E’ permesso?” con E. Montesano 4 dicembre 2007 Teatro Smeraldo: “Peter Pan – Il Musical” (chiusura opzioni entro 15/11/07) 16 gennaio 2008 Teatro Nuovo: “Parlami di te” con Cristian De Sica 20 febbraio 2008 Teatro San Babila: “Otto donne e un mistero” con E. Martinelli, C. Clery, C. Costantini, E. Robin’s 26 marzo 2008 Teatro San Babila: “Signorina Silvani….signorina, Prego” con Anna Mazzamauro 16 aprile 2008 Teatro Manzoni: “Il letto ovale” con M. Micheli e B. D’Urso 23 aprile 2008 Teatro Smeraldo: “Hair – The American TribalLove Rock Musical” (chiusura opzioni entro 03/04/08) 7 maggio 2008 Teatro Nuovo: “Io speriamo che me la cavo” con Maurizio Casagrande Per informazioni e prenotazioni telefonare, almeno 20 giorni prima dello spettacolo, al referente per le attività teatrali Signora Gianna (339-8332905). Ricordiamo che la domenica mattina dalle ore 10.30 alle ore 12.00 siamo presenti presso la nostra sede di Pentigliate in piazza Comunale, 19 (tel. e fax 02-90600384). sulle sctrisce ... completate sono state prese d’assalto dalle auto che vi parcheggiano sopra ormai per abitudine. A cosa sono serviti i nuovi spazi nel capiente parcheggio di Via F.lli Bandiera, oltre ai nuovissimi cartelli che indicano dove si dovrebbe parcheggiare, se poi si fa fatica a fare qualche passo per utilizzarli? Gli Amici dellʼAirone si troveranno martedì 16 ottobre, ore 20,30 nella chiesa di San Rocco a Bettolino per commemorare Anna e Angelo