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ASSOCIAZIONE ITALIANA PERITI LIQUIDATORI ASSICURATIVI INCENDIO E RISCHI DIVERSI DELEGAZIONE CAMPANIA DELEGAZIONE LAZIO UMBRIA ABRUZZO SARDEGNA Convegno culturale interregionale Sinistri intenzionali La frode assicurativa SORRENTO, HOTEL TRAMONTANO - 16 Ottobre 2009 ASPETTI TECNICI NEI SINISTRI INCENDIO CASO PRATICO Relatore: Arch. Maria de Fusco Sorrento, Hotel Tramontano – 16 Ottobre 2009 Fondamenti:incendi Triangolo del fuoco COMBURENTE COMBUSTIBILE ENERGIA ¾ Combustibile ¾ Energia Organico / Inorganico (metalli) Innesco Aspetti tecnici nei sinistri incendio Fondamenti:incendi Gas e Vapori Per i gas e vapori: combustione dipende dalla concentrazione Limiti di infiammabilità o esplosività Assenza di combustione per mancanza di gas COMBUSTIONE LFL Limite inferiore infiammabilità Assenza di combustione per mancanza di ossigeno UFL Limite superiore infiammabilità Aspetti tecnici nei sinistri incendio Fondamenti:incendi Gas e Vapori GAS Acetilene Idrogeno Butano Metano Propano LFL 2,5% 4% 1,8% 4% 2,2% UFL 81% 75,6% 8,4% 15% 10% Nota: le concentrazioni sono relative a miscele di combustibile in aria. Aspetti tecnici nei sinistri incendio Fondamenti:incendi Dinamica dell’incendio Ignizione Flash over = incendio generalizzato Estinzione Aspetti tecnici nei sinistri incendio Fondamenti:incendi Dinamica dell’incendio Flash point Punto di infiammabilità Temperatura più bassa alla quale il vapore sviluppato dal liquido forma una miscela che si infiamma sotto l’azione di una sorgente d’innesco Liquidi infiammabili Tipo A: FP <21°C Tipo B: 21°C < FP< 55°C Tipo C: 55°C < FP< 100°C (benzine, solventi..) (petrolio..) (gasolio, oli lubrificanti, vernici grasse …) Aspetti tecnici nei sinistri incendio Fondamenti:incendi Liquidi infiammabili ¾ Elevato potere calorifico ¾ Naturale tendenza all’evaporazione ¾ Rapida propagazione dell’incendio ¾ Basse energie d’innesco ¾ Minor peso specifico rispetto all’acqua ¾ Maggior densità dei vapori sviluppati rispetto all’aria Aspetti tecnici nei sinistri incendio Fondamenti:incendi Esplosioni ¾ ¾ ¾ Gas e vapori di liquidi infiammabili Polveri combustibili Espodenti Rilascio di energia in un tempo relativamente breve, capace di generare un’onda di pressione EFFETTI Meccanici Onda di pressione Termici Esposizione al calore Aspetti tecnici nei sinistri incendio Effetti degli incendi ¾ Rilascio di gas tossici, corrosivi e/o inquinanti ¾ Rilascio di fumo ¾ Rilascio di calore ¾ Ossidi di carbonio, acido cianidrico e ¾ cianogeno, ossidi di azoto, cloro e acido cloridico Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sorgenti d’innesco ¾ Meccaniche Attrito (cuscinetti; cinghie ecc..) Scintille ¾ Elettriche Corto circuiti Surriscaldamenti Elettricità statica Apparecchi inadeguati Fulmine Archi elettrici (interruttori) Resistenza di contatto Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sorgenti d’innesco ¾ Sorgenti di calore Sigarette Saldatura e taglio ecc... Lampade Superfici calde (forni ecc…) Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sopralluogo a seguito d’incendio ¾È il punto di partenza di ogni attività di indagine ¾ Insieme delle attività, eseguite sul luogo del sinistro atte ad individuare, fissare e raccogliere tutti gli elementi utili alla ricostruzione dei fatti Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sopralluogo a seguito d’incendio ¾ Incendio di natura accidentale: ¾ la combustione si sviluppa lentamente, con una velocità che varia a seconda della qualità e della quantità dei materiali combustibili presenti nell’ambiente (carico di incendio) e delle condizioni d’areazione Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sopralluogo a seguito d’incendio ¾ Incendio di natura accidentale: ¾ non si dovrebbero notare eccessive tracce di combustione e/o piroscissione ad altezza dei pavimenti ¾ eventuali focolai a livello del pavimento si originano a seguito del percolare di materiali infiammati caduti dal soffitto Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sopralluogo a seguito d’incendio ¾ Incendio di natura dolosa: ¾ l’autore del reato solitamente impiega: ¾ un accelerante: un prodotto commerciale derivato dalla distillazione del petrolio (benzina, kerosene o gasolio o loro miscele) Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sopralluogo a seguito d’incendio ¾ Incendio di natura dolosa: ¾ l’autore del reato solitamente impiega ¾ un innesco: ¾ candele, timer collegati a resistenze elettriche, stufe ad accensione programmata, acceleranti, ecc.. Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sopralluogo a seguito d’incendio ¾ Incendio di natura dolosa: ¾ la velocità di propagazione dell’incendio è piuttosto elevata ¾i focolai sono, generalmente, numerosi e diffusi Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sopralluogo a seguito d’incendio ¾ Incendio di natura dolosa: ¾ si osserva una presenza più marcata di tracce di combustione ai livelli più bassi degli ambienti interessati: i derivati del petrolio, infatti, essendo liquidi si espandono sul pavimento e i loro vapori, più pesanti dell’aria, bruciano pressappoco a livello del suolo Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sopralluogo a seguito d’incendio ¾ Incendio di natura dolosa: ¾ il calore di combustione dei derivati del petrolio è, mediamente, più elevato di quello di altri materiali ¾ si producono, specie a livello del suolo, temperature più elevate di quelle che si avrebbero se fossero interessati solo materiali quali legno, carta, tessuti Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sopralluogo a seguito d’incendio ¾ Qualora sussistano elementi che possano far ritenere un incendio di natura dolosa, l’Autorità Giudiziaria provvederà al sopralluogo ed al repertamento ed eventualmente porrà sotto sequestro il luogo del sinistro ¾ Tale attività potrà iniziare solo dopo il nulla osta dei Vigili del Fuoco in merito all’agibilità delle strutture o successivamente alla messa in sicurezza Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sopralluogo a seguito d’incendio ¾ Il luogo del sinistro deve essere isolato prima possibile ¾ Le tracce di interesse spesso possono deteriorarsi a causa delle condizioni ambientali e delle possibili contaminazioni esterne o disperdersi Aspetti tecnici nei sinistri incendio Analisi specifiche ¾ ANALISI CHIMICA ¾ Separazione e concentrazione dei residui: tecnica dello “spazio di testa” microestrazione in fase solida (SPME) ¾ Identificazione dei residui: gascromatografia – spettrometria di massa (GS-MS) Aspetti tecnici nei sinistri incendio Analisi specifiche ¾ Il Servizio di Prevenzione e Protezione del CNR di Padova ha elaborato una nuova tecnica basata sull'identificazione dei composti minori dei prodotti infiammabili. ¾ Un'analisi che sostituisce quella tradizionale, basata sull'identificazione del piombo, o dei componenti leggeri contenuti negli acceleranti della combustione: Aspetti tecnici nei sinistri incendio Analisi specifiche ¾ I ricercatori del CNR si sono avvalsi di una tecnica chiamata TCT-GC-MS, che unisce il dissorbimento termico con la tecnica criogenica (TCT), la gascromatografia (GC), e la spettrometria di massa (MS) Aspetti tecnici nei sinistri incendio Sinistro incendio in un calzaturificio Aspetti tecnici nei sinistri incendio I luoghi del sinistro ¾ La Ditta Assicurata svolgeva la propria attività di produzione calzaturiera in un capannone industriale ubicato nella periferia di Napoli, in un fabbricato di proprietà di altra ditta. ¾ L’opificio, della superficie di mq 2400, risulta suddiviso in due distinte unità. ¾ La produzione avveniva su di una superficie di 1000 mq, ove erano ubicati i macchinari per le lavorazioni. Aspetti tecnici nei sinistri incendio L’evento ¾ ¾ ¾ ¾ Il fatto che, nei locali adibiti ad uffici, le vetrate e le porte erano divelte, che il portone di accesso in metallo era estroflesso, curvato verso l’esterno con una freccia di oltre 20 cm e che un tratto della tompagnatura esterna, lungo il prospetto est, era crollato verso l’esterno dimostra che l’incendio è stato preceduto da un’esplosione. Aspetti tecnici nei sinistri incendio L’evento Aspetti tecnici nei sinistri incendio I luoghi del sinistro Aspetti tecnici nei sinistri incendio Gli effetti del sinistro ¾ ¾ La temperatura raggiunta all’interno del capannone, tenuto conto del carico di incendio, nonché dell’estensione dello stesso, della ventilazione dei locali e del dimensionamento delle strutture, si è aggirata intorno ai 500 – 600° C; tali temperature hanno provocato, una sostanziale mutazione delle caratteristiche dei materiali, una modifica degli schemi statici di partenza, nonché incrementi significativi delle caratteristiche della sollecitazione sugli elementi strutturali (pilastri, travi portanti, solai), Aspetti tecnici nei sinistri incendio Gli effetti del sinistro ¾ Danni alle strutture ¾ ¾ ¾ Lo stato manutentivo delle strutture, in particolare dei solai di tipo SAP, è apparso assolutamente inadeguato, con forte ferrocarbonatazione dei ferri di armatura, evidentemente vetusti. Aspetti tecnici nei sinistri incendio Gli effetti del sinistro ¾ Macchinari distrutti Aspetti tecnici nei sinistri incendio L’ analisi dell’Autorità Giudiziaria ¾ Secondo quanto risulta agli atti della Procura della Repubblica perveniva alla Tenenza dei Carabinieri locale la segnalazione di una forte esplosione avvenuta il giorno 31 dicembre 2005 alle ore 20.20. ¾ La pattuglia intervenuta sul posto costatava che era divampato un incendio nel capannone e che sul posto erano già presenti diverse squadre dei Vigili del Fuoco, i quali intervenuti prontamente con adeguati mezzi e personale, rimanevano in sito per l'opera di spegnimento, protrattasi fino all'estinzione, avvenuta il giorno successivo alle ore 10.45. Aspetti tecnici nei sinistri incendio L’ analisi dell’Autorità Giudiziaria ¾ In data 2 febbraio 2006 avveniva il sopralluogo congiunto di Vigili del Fuoco, Carabinieri e Guardia di Finanza. ¾ Il responsabile dell’Ufficio Polizia Giudiziaria del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Napoli, redigeva una relazione da cui si rileva che, stante l’elevato grado di distruzione, pur riscontrando gli elementi certi di un’avvenuta esplosione, egli non era in grado di determinare con esattezza le relative cause, e pertanto suggeriva al Magistrato competente, la nomina di un CTU. Aspetti tecnici nei sinistri incendio L’ analisi dell’Autorità Giudiziaria ¾ Nella relazione redatta dai Vigili del Fuoco è evidenziata la circostanza che la causa probabile dell’incendio può essere messa in relazione con l’uso di un combustibile gassoso. ¾ La Magistratura decideva di non dare seguito a tali suggerimenti; permaneva il sequestro per gli accertamenti fiscali e, solo in data 13/06/2006, la Magistratura disponeva il dissequestro dei locali. Aspetti tecnici nei sinistri incendio L’attività peritale ¾ Tenuto conto del tempo elasso e tenuto conto dell’effetto altamente distruttivo avuto dalle fiamme, risultava oramai impraticabile l’esecuzione di analisi chimiche per la determinazione dell’esistenza di tracce di acceleranti e/o residui di prodotti esplodenti. ¾ Si è comunque proceduto all’esame accurato di tutte le tracce residuali del sinistro onde tentare di individuare la causa del sinistro. Aspetti tecnici nei sinistri incendio L’attività peritale ¾ Si è potuto escludere che l’incendio abbia tratto origine da un corto circuito o da altro fenomeno elettrico. ¾ L’esame del quadro generale ha evidenziato che i sezionamenti elettrici principali erano stati inseriti, isolando l’alimentazione alla sezione produttiva, inoltre, lungo tutte le linee, non sono stati riscontrati segni di microfusioni o archi voltaici indice di un innesco di natura elettrica. Aspetti tecnici nei sinistri incendio L’attività peritale ¾ Nessuno dei macchinari presenti nei locali era alimentato per mezzo di combustibili gassosi, né parimenti è stata riscontrata la presenza di bombole. Aspetti tecnici nei sinistri incendio L’attività peritale ¾ L’esame della documentazione di certificazione ha permesso di riscontrare che tutti gli adempimenti di norma erano stati esperiti dalla ditta assicurata ¾ La verifica dei macchinari ha permesso di evidenziare il buono stato manutentivo degli stessi e il buon ordine in cui era tenuta la linea produttiva, nonché la circostanza che i quantitativi di merce, imballaggi, solventi, e materiali speciali, rientravano nei quantitativi consentiti in polizza e conformi ai limiti disposti dal C.P.I. (Certificato Prevenzione Incendi). Aspetti tecnici nei sinistri incendio L’attività peritale ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Pertanto, tenuto conto che all’origine del sinistro vi è senz’altro un fenomeno esplosivo, che non vi è traccia di un corto circuito o di altro analogo fenomeno elettrico, che al momento del sinistro nel fabbricato non era in corso alcun’attività, che non esistevano apparecchi alimentati a gas, che non vi erano bombole o altri contenitori di combustibili gassosi, che le merci depositate e l’attività svolta non potevano generare miscele deflagranti o detonanti, si può concludere che il sinistro è stato causato da un atto doloso. Aspetti tecnici nei sinistri incendio L’attività peritale ¾ In tal senso, peraltro, si è pronunciata anche la Magistratura che – con provvedimento del 13/06/2006 – ha disposto l’archiviazione del relativo procedimento penale per essere rimasti ignoti gli autori del reato. Aspetti tecnici nei sinistri incendio Conclusioni QUALCHE STATISICA ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Cause indeterminate 30% Elettricità 20% Riscaldamento 10% Sigarette 10% Operazioni con fiamma 10% Atti dolosi 20% Aspetti tecnici nei sinistri incendio Grazie per l’attenzione Aspetti tecnici nei sinistri incendio
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