Verbale CC 12.04.2005
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Verbale CC 12.04.2005
Verbale di Seduta COMUNE DI REGGIO EMILIA P.G. n. 8043 DEL CONSIGLIO COMUNALE DI REGGIO EMILIA L'anno duemilacinque addì 12 – dodici - del mese di aprile alle ore 17.00 nella sala consiliare, ritualmente convocato, si è riunito il Consiglio Comunale. All'appello erano presenti i seguenti Consiglieri: DELRIO Graziano ANCESCHI Alessandro BALDI Carlo BALLARINI Ivano BEDOGNI Giuliano COLOSIMO Francesco CORRADINI Achille CORRADINI Franco CORSI Romano D’ANDREA Ernesto DE LUCIA Carmine DOLCI Loredana DONELLI Paola EBOLI Marco FANTINI Marco FERRIGNO Alberto FORNACIARI Marco FOSSA Gabriele GIAMPAOLI Vanda GRASSI Prospero GRILLONE Innocenza LA SALA Giovanni B. LOMBARDINI Tommaso MALATO Emiliano MARZIANI Marco MONDUCCI Mario MONTANARI Valeria No Si No Si Si Si No No No Si Si No Si Si Si Si No No Si Si Si No Si Si Si Si Si OLIVO Antonio POLI Mario PRANDI Marco PRATI Gianni RINALDI Carla RINALDI Nando RIVA Matteo RIZZO Antonio SALSI Laura SALSI Roberto SASSI Matteo SCARPINO Salvatore VECCHI Luca VENA Donato - AssessoriFERRETTI Franco CATELLANI Giovanni COLZI Carla Maria FERRARI Ugo MALAGOLI Angelo MONTANARI Giuseppina PEDRONI Gina SALSI Annarita SANTEL Alberto SASSI Juna in Giovannelli SPADONI Uberto Consiglieri presenti: 30 Presiede: Laura Salsi Segretario Generale: Dr. Domenico Rebuttato No Si Si Si No Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si No Si No No No No No No No Si INDICE INTERPELLANZA DELLA CONSIGLIERA VANDA GIAMPAOLI IN ORDINE ALL’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE DI CONTROLLO E GARANZIA TESA AD ESPRIMERE INDIRIZZO CIRCA LE SCELTE GESTIONALI DELLA FONDAZIONE MANODORI – RITIRATA E TRASFORMATA IN MOZIONE. Pag. 4 INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE MARCO MARZIANI IN ORDINE ALLA SITUAZIONE DI UN PERICOLO NELL’ATTRAVERSAMENTO Pag. 6 PEDONALE DI VIA CHE GUEVARA (I.D. n. 66). INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE MARIO POLI IN ORDINE AI MANCATI CONTROLLI SUL PAGAMENTO DEL BIGLIETTO SUI MEZZI Pag. 8 ACT E SUL RIPRISTINO DELL’USO DEL TICKET (I.D. n. 67). INTERPELLANZA DEI CONSIGLIERI MARCO EBOLI, TOMMASO LOMBARDINI E ANTONIO RIZZO IN ORDINE ALL’INCREMENTO E MIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO (I.D. n. Pag. 13 68). INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE ROBERTO SALSI IN ORDINE ALLA MESSA IN SICUREZZA DEL TRATTO DI VIA EMILIA S. STEFANO COMPRESO TRA PIAZZALE DUCA D’AOSTA E PIAZZA GIOBERTI (I.D. Pag. 18 n. 69). 2 ORDINE DEL GIORNO EX ART. 20 PER ESPRIMERE CONTRARIETA’ ALLA VENDITA DELLA LOCALE SEDE INPS (I.D. n. 70). Pag. 20 DESIGNAZIONE DI N. 2 RAPPRESENTANTI IN SENO ALL’ASSEMBLEA DELLA CONSULTA COMUNALE DELLO SPORT (I.D. n. 71). Pag. 24 APPROVAZIONE DEL VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL 18.2.2005 (I.D. n. 72). Pag. 25 APPROVAZIONE DEL PIANO DI VALORIZZAZIONE DELLE DISTESE IN CENTRO STORICO E CONSEGUENTE MODIFICA DEL REGOLAMENTO COMUNALE PER IL RILASCIO DELLE CONCESSIONI E PER L’APPLICAZIONE DEL CANONE PER L’OCCUPAZIONE DI SPAZI ED Pag. 25 AREE PUBBLICHE (I.D. n. 73). 3 VERBALE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 12.04.2005 Scrutatori: D’Andrea – Colosimo – Malato. Alle ore 16:10 risultano presenti i Consiglieri: Anceschi Alessandro, Colosimo Francesco, D’Andrea Ernesto, De Lucia Carmine, Donelli Paola, Eboli Marco, Giampaoli Vanda, Malato Emiliano, Marziani Marco, Monducci Mario, Poli Mario, Rizzo Antonio, Salsi Laura, Sassi Matteo, Scarpino Salvatore.Sono inoltre presenti gli assessori Colzi e Spadoni. A norma dell’art. 6, comma 2, del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, si procede quindi alla trattazione delle interpellanze. Viene introdotto in discussione il punto n. 26 dell’ordine del giorno, relativo a: “Interpellanza della Consigliera Vanda Giampaoli in ordine all’istituzione di una Commissione consiliare speciale di Controllo e Garanzia tesa ad esprimere indirizzo circa le scelte gestionali della Fondazione Manodori.” Al Presidente del Consiglio Al Sig. Sindaco INTERPELLANZA La sottoscritta Vanda Giampaoli Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale PREMESSO - E’ di questi giorni la notizia che la Fondazione Manodori ha acquistato il 43% del pacchetto azionario della società Servizi Italia Spa, società controllata Coopservice attraverso la Aurum Spa; - Per effettuare tale acquisto sono stati spesi 5,9 milioni di euro che la Fondazione ha ottenuto disinvestendo tale somma dalle gestioni monetarie alla stessa appartenenti; - Per espressa dichiarazione del Presidente della Fondazione e del Presidente di Coopservice, tale operazione consiste in un semplice investimento finanziario teso a migliorare la redditività del patrimonio della Fondazione che accompagnerà Servizi Italia Spa fino al momento della sua quotazione in borsa e comunque entro la fine del... - Al termine di tale periodo Coopservice riacquisterà il 40% delle Azioni di Servizi Italia lasciando una opzione alla Fondazione sull’ulteriore 3%; 4 - E’ compito della Fondazione, persona giuridica senza fini di lucro come da art. 2 dello Statuto, perseguire “esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico” indirizzando la sua azione prevalentemente nel territorio della provincia reggiana; - Che all’art. 3 dello Statuto della Fondazione si legge che la stessa non può esercitare funzioni creditizie, né effettuare in qualsiasi forma finanziamenti, erogazioni o sovvenzioni dirette o indirette ad enti con fini di lucro o in favore di imprese di qualsiasi natura, ad eccezione delle imprese strumentali e delle cooperative sociali di cui alla Legge 381/91; - Che proprio per la sua natura di ente senza fini di lucro con lo scopo di destinare fondi per lo sviluppo della città di Reggio Emilia e la provincia tutta, il Sindaco di Reggio Emilia ha il potere di nominare due rappresentanti all’interno del Consiglio Generale che è l’organo con funzioni di indirizzo, quindi gestionali, della Fondazione. Tutto ciò premesso si chiede: 1) che il Sig. Sindaco promuova l’istituzione di una Commissione Consigliare Speciale di Controllo e Garanzia tesa, fra gli altri compiti, a valutare ed esprimere, attraverso i suoi rappresentanti, un indirizzo circa le scelte gestionali della Fondazione Manodori; 2) Che, nelle more della istituzione della Commissione Consigliare Speciale, venga convocata la apposita Commissione Consigliare già in essere con la presenza del Presidente e dei due rappresentanti nominati dal Comune nella Fondazione Manodori per spiegare i dettagli, il fine e le motivazioni del recente investimento di acquisto del 43% delle azioni della Società Servizi Italia Spa, società controllata attraverso Aurum Spa da Coopservice, nonché ad illustrare le future scelte finanziarie che la Fondazione vorrà prendere a favore della città. f.to Avv. Vanda Giampaoli Capogruppo di Forza Italia Intervengono nell’ordine: Consigliere Vanda Giampaoli Signor Presidente, io intendo trasformare l’interpellanza in mozione a norma dell’art. 53, comma 4, del Regolamento. Quindi deposito adesso la mozione firmata da tre Consiglieri. Presidente del Consiglio Laura Salsi Prendo atto della richiesta. Assessore Spadoni, l’interpellanza è stata riconvertita in mozione. Verrà discussa la prossima settimana, stando al Regolamento, verrà messa all’ordine del giorno del prossimo Consiglio. 5 Viene introdotto in discussione il punto n. 27 dell’ordine del giorno, relativo a: “Interpellanza del Consigliere Marco Marziani in ordine alla situazione di pericolo nell’attraversamento pedonale di via Che Guevara” (I.D. n. 66). All’assessore di competenza Interpellanza: in merito al pericolo nell’attraversamento pedonale di via Che Guevara. Via Che Guevara, come tutti sappiamo, è una via a traffico molto intenso che attraversa un quartiere altamente popolato e con la caratteristica di avere la maggior parte dei servizi da un solo lato, supermercato, negozi vari, bar, giornalaio e numerosi uffici, quindi l’attraversamento pedonale è per centinaia di cittadini una necessità pluriquotidiana. Questa necessità si associa oggi, prevalentemente per anziani e bambini ma non solo, a lunghe attese e soprattutto ad un timore di pericolo, benché l’area delle strisce pedonali sia molto ben evidenziata ed illuminata. Infatti sia dalla rotatoria, che arriva da Canali, che dalla rotatoria che arriva da via Simonazzi/Martiri di Cervarolo, e il previsto punto di attraversamento pedonale vi è un rettifilo sufficiente perché troppi automobilisti vi arrivino a velocità sostenuta; inoltre quelli che percorrono la strada alla giusta velocità di 50 km/h, vengono spesso sorpassati anche in prossimità delle stesse strisce, fatto questo che aggrava moltissimo il rischio per i pedoni. Perché non sia una imminente disgrazia a farci porre attenzione a questo importante particolare, invitiamo codesto assessorato ad adottare una o più delle seguenti proposte: 1. uno spartitraffico in prossimità del passaggio pedonale (aiuola o illuminazioni a terra) 2. un semaforo a chiamata 3. un rallentatore in prossimità del passaggio pedonale 4. un maggior controllo della velocità di transito da parte dei vigili urbani. f.to Marco Marziani Consigliere comunale di F.I. Intervengono nell’ordine: Consigliere Marco Marziani Signor Presidente, Consiglieri, Assessore, brevemente affrontiamo questo piccolo ma interessante e pericoloso problema dell’attraversamento pedonale in via Che Guevara. Il quartiere di via Che Guevara è un quartiere importante a Reggio, è un quartiere altamente popolato. Ha però una caratteristica stradale ed urbanistica particolare, che si è venuta a creare nel tempo: i servizi utilizzati comunemente dai cittadini (il supermercato, i negozi, il bar, la tabaccheria, il giornalaio eccetera) si trovano prevalentemente da un lato 6 della strada, mentre l’altro lato, che può essere a destra o a sinistra, a seconda della parte da cui si viene, il lato del Conad per intenderci, è prevalentemente residenziale. Succede quindi che, nonostante alcuni provvedimenti già presi, quali le strisce pedonali o una buona illuminazione serale dell’attraversamento pedonale, molti cittadini si lamentino, soprattutto gli anziani e i genitori dei bambini in età scolare, per la difficoltà dell’attraversamento della via per recarsi appunto ai servizi suddetti. Si lamentano per le lunghe attese, per il traffico di automobili molto intenso, si lamentano ovviamente per l’intrinseca pericolosità della situazione, perché l’attraversamento anche sulle strisce non sempre è garanzia di sicurezza per la sostenuta velocità di gran parte delle automobili che provengono prevalentemente dalla rotonda, provenienti da Canali oppure dal centro, dove un rettifilo abbastanza lungo porta ad un aumento della velocità. Inoltre a volte succedono quegli spiacevoli imprevisti per cui quando qualcuno non va troppo forte e gentilmente tenta di fermarsi sulle strisce, quello di dietro tenta comunque di passare. Questo che per fortuna, per grazia di Dio come si usava dire una volta, non ha ancora causato particolari situazioni drammatiche di incidenti mortali, almeno per quanto a mia conoscenza, certamente costituisce una situazione di particolare allarme e soprattutto risponde ad una richiesta dei cittadini. Ecco allora che veniamo a chiedere all’Assessore di porre particolare attenzione a questa situazione e di fare uno sforzo in più per rendere sicuro questo tratto di strada. Le soluzioni possono essere varie, multiple, dal semaforo a chiamata, che potrebbe essere una soluzione interessante, ad un rallentatore, con tutti i limiti che i rallentatori hanno in queste strade tutto sommato di grande scorrimento, ad un maggiore controllo da parte degli addetti al traffico, della Polizia Municipale. Soluzioni di questo genere, a nostro avviso, con una certa sollecitudine devono essere messe in atto per poter garantire una maggiore sicurezza ai cittadini residenti o che transitano in quell’area. Grazie. Assessore Carla Maria Colzi Il disegno della strada in questione, cioè di via Che Guevara, corrisponde ad un’idea di città con ampi viali, idea giusta e corretta rispetto ad un’organizzazione della città dove il viale è adeguatamente protetto rispetto alle velocità delle automobili. Via Che Guevara ha sempre presentato, fin dall’inizio, questo problema, essendo una strada molto ampia e rettilinea. L’Amministrazione Comunale è intervenuta in due punti, con le rotonde tra via Che Guevara e via Maiella e fra via Che Guevara e via Martiri di Cervarolo, cercando di rallentare la velocità di immissione delle auto. Allo stesso modo con la rotonda di via Che Guevara – Via Luxemburg – via Benedetto Croce. Rimane comunque il tratto che segnalava il Consigliere Marziani. Siccome sono zone che frequento anch’io, so che sono zone in cui spesso le macchine, questo perché la cultura, lo continuo a dire, è un problema proprio di approccio... in questa città bisognerà iniziare a rallentare la velocità come tema generale... dicevo che le macchine prendono velocità. Ci sono ben due attraversamenti: c’è l’attraversamento all’altezza del Conad e l’attraversamento più avanti, subito dopo la rotonda con via Maiella. Abbiamo ragionato con gli uffici tecnici rispetto alle soluzioni che indicava il Consigliere Marziani. Il semaforo no, perché stiamo andando ad un’eliminazione degli impianti semaforici. I rallentatori nemmeno. Sicuramente, considerato che anche dopo l’ulteriore riduzione della carreggiata, perché siamo andati da 10,5 metri a 9 con la pista ciclabile, anche lì con l’intenzione di mettere in difficoltà le automobili, quindi di ridurre la carreggiata e di invitare ad una velocità più ridotta, questo non avviene, la soluzione che pensavamo di adottare è quella dell’isola, perché costringe ulteriormente le macchine a rallentare a fronte di un attraversamento stradale, ovviamente opportunamente segnalato, come 7 abbiamo per esempio sulla circonvallazione. Questo permette anche di spezzare il tragitto del pedone che può fare l’attraversamento in due volte, pur essendo in sicurezza una volta che si trova nella mezzadria della strada. Abbiamo visto negli elenchi della Circoscrizione V se era previsto questo intervento. Non era stato annoverato, non certo per mancanza della Circoscrizione ma perché sono molte le strade in questa situazione, quindi con l’ing. Torreggiani abbiamo inserito anche questo intervento. E’ ovvio che sul territorio sono i Quartieri che danno le priorità. Quindi faremo presente a Biancolini questa segnalazione che peraltro abbiamo già inserito d’ufficio. Quindi abbiamo presente il tema. Consigliere Marco Marziani Come spesso avviene in quest’aula, le risposte sono soddisfacenti. L’applicazione e la realizzazione delle risposte è in genere, purtroppo, carente. Non è il caso certamente della promessa dell’Assessore Colzi adesso, è una cosa che si può rilevare in generale. Quindi sono confortato dal fatto che l’Assessore riconosca il piccolo bisogno che abbiamo evidenziato. Sono anche confortato dal fatto che una delle ipotesi proposte possa essere praticabile, penso che spartitraffico e isola siano la stessa cosa. Ci raccomandiamo che non venga messa nel cassetto, ma che realmente possa trovare un tempo di realizzazione sufficientemente breve per non dovere farla subito dopo con l’acqua alla gola, quando un incidente riportasse il problema alla nostra attenzione. Grazie. Viene introdotto in discussione il punto n. 30 dell’ordine del giorno, relativo a: “Interpellanza del Consigliere Mario Poli in ordine ai mancati controlli sul pagamento del biglietto sui mezzi ACT e sul ripristino dell’uso del ticket” (I.D. n. 67). Al Presidente Consiglio Comunale Laura Salsi Al Sindaco di Reggio Emilia Dr Graziano Delrio All’Assessore alla Mobilità – Traffico – Infrastrutture Dr Alberto Santel INTERPELLANZA Il sottoscritto consigliere Mario Poli, capogruppo UDC, premesso che da tempo la gestione amministrativa, tecnica e programmatica dell’ACT è fatta oggetto di critiche da parte di Amministratori Pubblici, delle Forze politiche, delle Organizzazioni sindacali e soprattutto da parte dei cittadini utenti del Servizio. 8 Osservato che da parte dell’Assessore Santel si insiste nell’invitare i reggiani a combattere l’inquinamento atmosferico con un maggior uso del trasporto pubblico locale e con il ricorso alla cosiddetta auto condivisa fra amici e parenti, (come se tutti andassero nello stesso posto!) Letto che l’Amministratore Delegato di ACT, l’ing. Paolo Rodighiero, invoca nuovi finanziamenti per potenziare il parco automezzi ed avere così ulteriori margini di manovra per corrispondere finalmente in positivo alle richieste di miglioramenti organizzativi fatte dai Sindacati aziendali, Verificato personalmente sul campo che ormai tanti utenti non pagano il biglietto dovuto, causa la dannosa e costante assenza di controllori, veri e propri fantasmi, che fa ingrossare l’esercito dei “portoghesi”; INTERPELLA la Giunta Comunale perché da un lato siano date informazioni sul trend di entrata da biglietti di questi primi 2 mesi e sul numero delle ispezioni fatte e dall’altra perché siano dettate, in attesa del promesso Piano della Mobilità, al nuovo Consiglio di Amministrazione e ai Dirigenti della tecno-struttura linee di intervento immediatamente esecutive per ripristinare l’uso del ticket- l’inerzia permissiva della Azienda, agli occhi dei reggiani, è ormai un vero e proprio scandalo- , incrementando così le entrate, e per rendere più appetibile l’uso dei Bus, anche con biglietti low cost e con una qualità generale (tempi di percorrenza, nuovi percorsi preferenziali, pensiline decorose, informazioni elettroniche) davvero in grado di fare concorrenza all’uso dell’automobile. Capogruppo UDC f.to Mario Poli Entrano i Consiglieri Grillone, Riva e Ferrigno Consiglieri presenti n. 18 Consigliere Mario Poli Signor Presidente, temevo di essere l’ultimo ad affrontare questo argomento, perché c’erano in anticipo altre interpellanze. Ho invece la fortuna di non essere ripetitivo e di illustrare per primo quella che è una mia interpellanza, ma che richiama un po’, a mio parere, anche i contenuti delle interpellanze che sono state presentate prima della mia. Comunque richiama anche uno stato di disagio rappresentato da altri Consiglieri comunali sulla stampa, sui giornali quotidiani. Nel merito specifico di questa mia interpellanza, io ho calcato la mano su un dato che ormai è eclatante, Assessore. Sui nostri mezzi di trasporto pubblico, quelli governati e gestiti dall’ACT, non solo il servizio è quanto mai criticabile, ma il pagamento del biglietto è diventato un optional. Questa evasione del ticket è favorita dal fatto che non ci sono controllori. Si respira un clima di fai-da-te sul trasporto pubblico, sui mezzi dell’ACT. Non so se a Lei, a qualcuno della Giunta o a qualche Consigliere è capitato di dovere utilizzare con intensità il mezzo pubblico, il tram cittadino. A me è capitato per cause di forza maggiore e devo dire che lo spettacolo è uno spettacolo quanto mai deludente, nel senso che si avverte nell’utenza proprio questa noncuranza da parte dell’ACT di controllare se si 9 paga il biglietto oppure no. Il tram ormai è considerato come un qualcosa che passa, si prende, poi dopo due fermate casomai si scende, tanto non c’è nessuno che controlla. Capita spesso anche questo tipo di utilizzo, ma fa parte di una cultura che ormai si è ingenerata, soprattutto, ho notato, fra i giovani, sul fatto che siccome il tram passa, lo si prende. Con simpatia mi ricorda un po’ i ruggenti anni Settanta, quando gli amici e compagni della Sinistra teorizzavano, a Bologna ma anche a Reggio Emilia, o il trasporto pubblico gratuito o l’autoriduzione dei prezzi dei trasporti pubblici. Qui abbiamo scavalcato a Sinistra anche gli amici di Rifondazione Comunista a Reggio Emilia. Qui il trasporto è gratuito, di fatto è gratuito. In questa sala spesso e volentieri veniamo a discutere di un’alternativa al traffico, di incitare e sollecitare il cittadino reggiano, ed anche non reggiano, all’uso dei mezzi pubblici, però ci troviamo di fronte ad una situazione assurda. Un’azienda che non è competitiva sul mezzo privato, che non dà dei servizi buoni, una società (l’ACT) il cui direttore, abbiamo notato, è in gara con l’amministratore delegato dell’AGAC su chi percepisce le retribuzioni più alte, siamo sull’ordine dei 185 mila euro, 370 milioni all’anno delle vecchie lire, e il servizio che ci viene proposto è quello che notiamo come utenti, è quello che è stato denunciato anche dal collega Fornaciari, mi dispiace che non ci sia, de La Margherita, perché quelle osservazioni che ha scritto sui giornali le condivido tutte. Dopodiché il padrone, riesumiamo questo concetto, di questa azienda, che è di fatto in buona parte l’Amministrazione del nostro Comune, si preoccupa di fare in modo che le entrate, ed arrivo al dunque, di quell’azienda aumentino secondo una diligenza media, secondo il buon costume del cittadino che paga regolarmente il biglietto per il servizio di cui usufruisce, oppure, per quello che si può capire, si disinteressa e si fida ciecamente, sposa le tesi dei vertici di questa azienda che ancora adesso sono in lite con i sindacati aziendali e quindi continuano in impostazioni che non dovrebbero essere corrispondenti alle finalità e alle attese politiche di chi è padrone di quell’azienda? A questo punto io continuerò a fare il cittadino diligente, a timbrare e a pagare il ticket, però so di cittadini reggiani che, stanchi di essere gli unici a pagare, non pagano più il biglietto. Quindi il malcostume si va diffondendo. Ultimo esempio, perché ho un testimone in aula che ha vissuto questa simpatica scenetta, del funzionamento “ottimale” dei servizi ACT, chiamo a testimonianza il compagno Sassi Matteo. Abbiamo anche assistito all’autista che arriva, il tram è in ritardo di otto minuti, noi stavamo per salire, ma siccome era in ritardo questo qui all’improvviso è partito, ha chiuso le porte, e noi siamo rimasti lì un po’ scornati ad aspettare il successivo tram. Quindi la mia interpellanza nasce da un dato oggettivo, ormai a Reggio quasi nessuno paga il biglietto, ma ovviamente va al desiderio di allargare il ragionamento e la riflessione su tutta l’azienda ACT e sui servizi che questa propone ai cittadini reggiani. In ogni modo, chiudo mettendo il dito nella piaga sul fatto che non ci sono controllori, non c’è volontà politica di far pagare i biglietti, senza andare alla leggenda metropolitana, quando si diceva che era l’Amministrazione che diceva ai controllori di non far pagare una tipologia di utenti. Chiudo con un riferimento un po’ aleatorio, ma la sostanza è che qui il biglietto non lo paga più nessuno. Entrano i Consiglieri Montanari, Ballarini, Salsi Roberto, Grassi, Vena, Corradini Franco Consiglieri presenti n. 24 Entra il Vice Sindaco Ferretti 10 Assessore Carla Maria Colzi Volevo partire dall’ultimo dato. Nel ruolo di Consiglieri comunali ricoprite, sia Lei che il Consigliere Sassi, il ruolo di pubblico ufficiale. Quindi in quel momento, in quell’orario, in quella giornata, era individuabile il lavoratore che ha tirato dritto. Credo che voi foste responsabili di segnalare questo dato, che è estremamente preoccupante, all’azienda. Quindi rilevando la fermata e l’orario era individuabile l’autista di quel mezzo. Parto da un’affermazione che ha fatto il Consigliere Poli, e non me ne voglia, è solo un’esemplificazione. Il Consigliere Poli ha detto: “Se a Lei capita, Assessore – io oggi sono in tram, nonostante piova, giustamente, abito a Villa Verde, posso tranquillamente venire con il mezzo pubblico, a me capita di prendere il mezzo pubblico – io per forza, per una situazione di causa maggiore, ho usato il tram.” Noi vorremmo invertire questa situazione. Il cittadino reggiano in una situazione di forza maggiore deve essere costretto a prendere l’auto, perché la normalità deve essere l’uso del mezzo pubblico. Questo è quello che succede a me. Le faccio un’esemplificazione. Ho, alla fine della giornata, la previsione di andare a fare la spesa all’Ipercoop? Quel giorno vengo con il mezzo privato, perché mi serve l’auto per fare la spesa. La norma deve essere invece quella di utilizzare il mezzo pubblico. Dirlo è facile, praticarlo non lo è. A me capita spesso che fra un autobus e l’altro faccio prima ad arrivare a piedi da Villa Verde in città. Questo è il gap che in questa città va cambiato. Da Villa Verde per venire in ufficio devo avere comodo il mezzo pubblico, non devo pensare che l’alternativa sia venire a piedi, perché in una giornata di bel sole fa piacere e fa anche bene venire a piedi da Villa Verde, non certo per un anziano, non certo per una mamma che ha dei bambini; in una situazione di pioggia il mezzo ci deve essere, se no è ovvio che io automaticamente prendo la macchina, apro la portiera e salgo. Di questo ragioneremo nell’interpellanza del Consigliere Eboli. Sulla questione della gratuità, il punto grave in questa città è quello di aumentare dal 20 all’80%... Visto che il padrone di questa azienda, non parzialmente, totalmente, è l’Amministrazione Comunale, insieme all’Amministrazione Provinciale, siamo noi... ce ne eravamo scordati negli anni precedenti, e su questo concordo con Lei. Il padrone, il titolare di questa azienda è l’Amministrazione Pubblica. Stiamo provando, perché le abitudini sono difficili per i reggiani, ma sono complicate anche per le aziende, a spiegare di nuovo a questa azienda che la titolarità del governo è tutta nostra, della proprietà. Sulla questione della gratuità, il punto è che bisogna cercare, io uso l’autobus, come le ho detto... è pieno solo nelle giornate di mercato. Solitamente è frequentato da pochi anziani e da molti cittadini immigrati. Io ho qui poi, glieli fornisco volentieri, tutti i dati che l’azienda ci ha fornito rispetto all’uso urbano e all’uso extraurbano, anche rispetto alla quantità dei verbali emessi e delle contravvenzioni rilasciate, sono qui a sua disposizione. Noi a Reggio abbiamo 2.200 corse giornaliere. C’è una parte di personale dedicata al controllo dei biglietti. E’ ovvio che il cittadino che usa sporadicamente il mezzo pubblico... breve intervento fuori microfono... Quanti sono, scusi... Dunque, i controlli sulle linee. Noi abbiamo un dato nel 2004 di 4.467 verbali emessi. Il dato si ferma al 2004. Ho anche quelli del 2002 e del 2003 che però le fornisco in scheda. I verbali riscossi sono 5.206 nel 2004, per un incasso di sanzioni di 218.251 euro per il 2004. Quindi le sanzioni vengono eseguite. Il punto è un altro, Poli. Chi usa in modo... ripeto, io ho l’abbonamento perché uso il mezzo, così come gli anziani hanno l’abbonamento, i ragazzi hanno l’abbonamento, i cittadini extracomunitari che usano delle tratte in modo fisso e stabile hanno l’abbonamento. L’evasione forte è di chi usa occasionalmente il mezzo, che ci salta su perché magari la macchina gli si ferma o la bicicletta è bucata. In questo caso, questo a 11 detta dell’azienda, ricorre l’infrazione. E’ ovvio che io preferisco avere una figura di personale che mi guida il mezzo in più piuttosto che avere un controllore in più sui mezzi attuali. Questa è la filosofia in termini di costi. Non posso centrare sulla sanzione lo sviluppo del mezzo pubblico in questa città. Non credo sia questa la linea corretta. Rispetto alla qualità, anche qui si va allo stesso ragionamento. Chi usa il mezzo pubblico a Reggio, e recentemente TeleReggio ha fatto delle interviste ed anche dei servizi, risulta più che soddisfatto del mezzo pubblico. Ma questo dato a noi Pubblica Amministrazione non può bastare, perché il nostro tema è portare più cittadini, reggiani e non, cittadini che vivono in questa città, su quei mezzi. Questo dato nessuno lo rileva o, almeno, lo rileviamo noi e speriamo di riuscire a rilevarlo all’interno del PUM, del Piano Urbano della Mobilità, per capire perché solo il 20% dei cittadini reggiani utilizza il mezzo collettivo. Consigliere Mario Poli Beh, Assessore, devo dichiarare subito che sono veramente insoddisfatto della risposta avuta, perché intanto solo alla fine si è ricordata della questione posta, cioè chi paga il biglietto o chi non lo paga. Nell’anteprima ha svolto una riflessione sull’utilità, l’opportunità, la bontà, di utilizzare il mezzo pubblico in alternativa al mezzo privato. Su questo ci sarebbe da discutere a lungo. Uno dei motivi per cui la gente a Reggio utilizza l’auto privata secondo me sono proprio i tempi lunghi, le tratte lunghe, il fatto che non si è competitivi in termini di costi, ma soprattutto in termini di tempo e in termini di puntualità e di qualità del servizio, ma la cosa meriterebbe molto più tempo che non una dichiarazione di soddisfazione o di insoddisfazione. Io le propongo, lo propongo anche ai miei colleghi Consiglieri, di andare a convocare una Commissione, quella di competenza, perché si inizi a ragionare in termini più larghi con i nuovi dirigenti dell’ACT, il Presidente, altri Consiglieri appena nominati, perché non è possibile continuare a dire che serve, che è utile alla città, ai cittadini, alla qualità dell’ambiente, eccetera, utilizzare il mezzo pubblico e poi constatare che per diverse motivazioni Reggio, a parte che non c’è solo il mezzo auto privata ma c’è anche la mitica bicicletta, quindi... io di norma vado in bicicletta, così come Lei di norma va in autobus. La sostanza del ragionamento è che in ogni modo manca il fenomeno del controllo. Lei ha citato due dati. Anche qui bisognerebbe fare qualche approfondimento in più, però, andando con il vecchio metodo delle spanne, mi dice che ci sono 2.200 corse giornaliere, per 360 giorni all’anno sono 700/mila corse. Sono stati elevati 4 mila o 5 mila verbali: corrisponde all’1%. Se poi moltiplichiamo le 700 mila corse per il numero medio di utenti, Lei vede che quell’1% va a finire non in cavalleria, ma si dilegua, si sfarina. Allora c’è qualcosa che non gira. Io non condivido la sua impostazione filosofica, fatta propria anche dall’Amministrazione Comunale, quando sostiene che non può puntare, l’espansione dell’uso del mezzo pubblico, sulla figura del controllore invece che su quella dell’autista. Il controllore serve perché la gente abbia una propria educazione etica individuale. Se non c’è questa cultura, bisogna farla crescere anche facendo osservare quelle che sono le norme, quelli che sono i diritti ma anche i doveri. Oggi c’è una fase di permissività sull’utilizzo dei beni pubblici, dei mezzi pubblici, che è eccessiva, che sta dilagando, per cui tutti se ne fregano di pagare il biglietto, se ne fregano di tenere pulito il tram, se ne fregano di osservare le norme, perché tanto non c’è nessuno che interviene. Sono abbandonati a sé stessi. L’ultima chicca, e mi fa piacere che me l’abbia fatto ricordare, perché me ne ero scordato: e’ vero che noi siamo pubblici ufficiali, ma è altrettanto vero, e chiamo sempre il collega e compagno Sassi a testimone, che io subito ho chiamato l’ACT. Lì siamo al balletto che c’è il centralino, il centralino mi dice che mi chiama il dirigente o... Nessun dirigente era 12 presente. Mi chiamano un’altra impiegata addetta, erano le otto di sera eccetera... Sapevo che si può risalire, però né l’uno né l’altro alla fine mi hanno risposto. Una non c’era, è caduta la linea eccetera, eccetera, eccetera. Io non ho avuto risposta. Avevo intenzione il giorno dopo di reintervenire, però anch’io sono un essere... breve intervento fuori microfono dell’Assessore Colzi... Questo accadeva il venerdì. Passare il giorno dopo a rintracciare i centralisti diventa anche un po’ antipatico. Non compete a me. Compete a chi di dovere, compete alla proprietà, compete al Consiglio di Amministrazione, compete anche al direttore. In ogni modo, dichiarandomi ovviamente insoddisfatto, chiedo che si ritorni sull’argomento, questo lo potete fare Lei o l’Assessore Santel, con una convocazione abbastanza urgente, perché non è casuale che ci siano quattro o cinque interpellanze su questo argomento, della Commissione che a questo punto non so se sia quella Assetto del Territorio e Trasporti, la I, o quella affari generali. Viene introdotto in discussione il punto n. 28 dell’ordine del giorno, relativo a: “Interpellanza dei Consiglieri Marco Eboli, Tommaso Lombardini e Antonio Rizzo in ordine all’incremento e miglioramento del servizio di trasporto pubblico” (I.D. n. 68). Al Presidente del Consiglio Comunale All’Assessore Alberto Santel Interpellanza I sottoscritti consiglieri comunali del gruppo di A.N. premesso: - che il tema dell’inquinamento atmosferico e delle misure che il Governo e gli Enti locali possono adottare per ridurre l’utilizzo del mezzo privato ed incrementare quello del trasporto pubblico è oggetto di vivace ed approfondito dibattito; - che il ministro dell’ambiente, Matteoli, si è detto disponibile a rifinanziare, con le risorse a disposizione, incentivi ai privati per il passaggio a GPL o metano per rinnovare il parco auto e sostenere l’azione di rinnovamento dei mezzi adibiti al trasporto pubblico, ricevendo il plauso dell’ANCI; - che l’Assessore Santel e la Giunta hanno ribadito anche di recente l’intenzione di incrementare il servizio di trasporto pubblico, ampliando le linee ed incrementandone la frequenza, quali condizioni indispensabili per disincentivare l’utilizzo del mezzo privato. Tutto ciò premesso si chiede: 1) se la Giunta ha già verificato la possibilità di incrementare il servizio di trasporto pubblico; 2) se allo stato attuale esistono le condizioni di personale e di mezzi per conseguire l’obiettivo e se il già frequente ricorso ad una notevole mole di straordinari, da parte degli autisti del gruppo ACT, non possa rappresentare un ostacolo al conseguimento del risultato voluto; 13 3) se per conseguire il fine succitato sono previste nuove assunzioni di personale e l’acquisto di nuovi autobus; 4) quali tempi si prevedono per il miglioramento del servizio di trasporto pubblico. Gruppo consiliare A.N. f.to Marco Eboli f.to Tommaso Lombardini f.to Antonio Rizzo Entrano i Consiglieri Rinaldi Nando e Lombardini Consiglieri presenti n. 26 Intervengono nell’ordine: Consigliere Marco Eboli Il tema dell’inquinamento atmosferico e delle misure che il Governo e gli Enti Locali possono adottare per ridurre l’utilizzo del mezzo privato e incrementare quello del trasporto pubblico è oggetto, come tutti noi sappiamo, di un vivace ed approfondito dibattito quotidiano, non solo a livello nazionale ma anche a livello locale. Le tematiche dell’ambiente, della limitazione dell’inquinamento, dell’incremento del trasporto pubblico sono argomenti quotidiani e punti programmatici anche di questa Giunta. A livello nazionale il Ministro Matteoli si è detto disponibile a rifinanziare con risorse a disposizione gli incentivi ai privati per il passaggio a GPL o a metano, per rinnovare il parco auto, sostenendo l’azione di rinnovamento dei mezzi adibiti al trasporto pubblico, fatto fondamentale ed essenziale per una politica di disincentivo dell’utilizzo del mezzo privato, ricevendo anche in quel caso un’accoglienza positiva da parte dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia. L’Assessore Santel, quando è presente nella nostra città o quando lancia il proprio programma nelle assemblee in cui incontra i cittadini, ha ribadito anche di recente l’intenzione di incrementare il servizio di trasporto pubblico, ampliando le linee e incrementandone la frequenza. Sono provvedimenti lodevoli, promessi da anni, ad oggi mai attuati, vista l’arretratezza della percorrenza, soprattutto per quanto riguarda il forese, e il salto frequente di corse che si registra, Assessore Colzi, anche sulla base dell’indagine di gradimento del servizio di trasporto effettuato da ACT stessa. Uno dei problemi evidenziati sul trasporto pubblico è questo salto delle corse, frequente, c’è un discorso di non cura del mezzo, quindi sostanzialmente di poca pulizia, c’è un problema legato anche alla difficoltà a leggere le informazioni relative al servizio stesso. Quindi un servizio sicuramente non efficiente e poco appetibile, credo, in modo concreto per i cittadini. Fatte queste premesse e considerato che buona parte della politica di disincentivo dell’utilizzo del mezzo privato, quindi di lotta all’inquinamento derivante dai gas di scarico, si fonda sulla necessità di investire sul trasporto pubblico, chiedo se la Giunta ha già verificato la possibilità di incrementare il servizio di trasporto pubblico; se allo stato attuale esistono le condizioni, sia dal punto di vista del personale che dei mezzi a disposizione dell’azienda ACT e collegate, per conseguire l’obiettivo; se il già frequente ricorso ad una notevole mole di straordinari da parte degli autisti del gruppo ACT non possa rappresentare un ostacolo al conseguimento del risultato voluto. In sostanza, se si ricorre già pesantemente oggi, in una situazione di deficit di servizio, di deficit strutturale di 14 servizio, al personale che è già sufficientemente “spremuto”, chiediamo come sia possibile realizzare l’obiettivo dell’incremento del servizio e delle corse. Quindi chiediamo se per conseguire il fine succitato, cioè quello di aumentare le corse e di migliorare il servizio, siano previste nuove assunzioni di personale e l’acquisto di nuovi autobus. Questo credo sia doveroso. Infine, si chiede quali tempi si prevedono per il miglioramento del servizio di trasporto pubblico, perché se tutte queste azioni positive vengono esercitate, allora la politica della Giunta in termini di lotta all’inquinamento può avere un barlume di credibilità, ma se non verranno delle risposte concrete a questi quesiti dalla risposta dell’Assessore Colzi credo che le parole dell’Assessore Santel siano buone aspettative, ma niente più. Entrano i Consiglieri Fantini, Vecchi e Corradini Achille Consiglieri presenti n. 29 Assessore Carla Maria Colzi Mi riallaccio e rispondo anche alla richiesta, che sottoporrò all’Assessore Santel, di arrivare al più presto in Commissione consiliare. Noi stiamo definendo in Giunta le linee generali per quanto riguarda l’approccio al Piano Urbano della Mobilità. Io adesso ho capito... pensavo che ci fosse già stata una Commissione almeno generale, di indirizzo, di Santel, ma mi sembra che questa Commissione non sia stata ancora convocata. Probabilmente l’Assessore Santel sta aspettando, abbiamo fatto l’ultimo passaggio lunedì, la definizione dell’impostazione dell’approccio al Piano Urbano della Mobilità che, come sapete, è condiviso con l’Amministrazione Provinciale. Quindi non farò riferimento a quel testo perché vi manca come riferimento, i Consiglieri non hanno ancora in mano queste linee generali. Venendo nel merito delle richieste e delle indicazioni del Consigliere Eboli, sulla questione dell’inquinamento l’Assessore Santel ha fatto diversi approfondimenti anche sulla stampa e nelle Commissioni consiliari. Voi sapete che il 29% dei veicoli immatricolati a Reggio è classificato Euro Zero e quindi, rispetto all’accordo di programma non dovrebbe circolare per quattro giorni la settimana. A Reggio Emilia siamo ad una valutazione di un superamento per 70 giorni all’anno dei limiti dell’inquinamento... breve intervento fuori microfono del Consigliere Eboli... Dunque, il 29% dei veicoli immatricolati a Reggio Emilia è classificato Euro Zero, sono i dati dell’Assessore Santel. Sto parlando dei veicoli complessivi. Questi per quattro giorni dovrebbero rimanere bloccati. A Reggio abbiamo uno sforamento per 70 giorni all’anno. Considerando che la soglia sono i 35, senza fare dell’allarmismo o del terrorismo sanitario, comunque a Reggio e in tutta la pianura padana questo sforamento va controllato. E’ anche stato valutato che il 70% delle emissioni delle PM10 è dovuto all’uso dei veicoli a motore. Quindi noi dovremmo arrivare ad una riduzione almeno del 25% del traffico di questi veicoli privati. Questo vuol dire che andrebbe incrementato del 25% l’uso dei mezzi pubblici. Adesso vengo ad una nota, visto che lo richiama il Consigliere Eboli, non sono abituata a scaricare a terzi le responsabilità, neanche quando si parla di un Governo di Centrodestra, però il Consigliere Eboli richiama l’impegno del Ministro Matteoli. Il Ministro Matteoli purtroppo ha ricevuto non un plauso ma una censura da parte dell’ANCI per quanto riguarda la richiesta di finanziamenti. 15 Noi abbiamo confermato l’impegno ad una riduzione, possibilmente, dell’uso del mezzo privato, sostituendo al mezzo privato l’uso delle biciclette e dei mezzi elettrici. Questo rientra nelle linee generali del Piano Urbano della Mobilità. A fronte di questo impegno, il Governo ha limitato in sostanza i finanziamenti e i trasferimenti alle Amministrazioni Comunali. Stavo riguardando, scusi un attimo, Consigliere, i dati del finanziamento... l’ho scritto ma non riesco a trovarlo, non lo trovo più. Niente. Passo al primo punto per quanto riguarda l’incremento del servizio di trasporto pubblico. Allo stato attuale, la gara che ha vinto ACT le consente di incrementare il servizio di trasporto pubblico del 15% senza la necessità di procedere ad una nuova contrattazione rispetto alla gara vinta. Noi oggi abbiamo a Reggio Emilia, come ho detto prima, il trasporto del 20% degli abitanti, su una rete servita dall’ACT di 9 milioni di chilometri all’anno. Tutto questo ovviamente non è assolutamente sufficiente a garantire quel 25% in più che noi dovremmo spostare sulle linee pubbliche. Questo servizio è stato sottoscritto fino al 2007, quindi ACT ha vinto la gara per la gestione fino al 2007. Dal punto di vista finanziario, il Governo, per quanto riguarda l’acquisto degli autobus, ha definito il finanziamento fino al 2003, scindendo l’acquisto dei mezzi, quindi degli autobus, dalla gestione. Il contributo per la gestione dei servizi è immutato dal 1996, praticamente non ci sono stati incrementi per quanto riguarda i costi di gestione. Dentro i costi di gestione ovviamente rientrano i guidatori dei mezzi. E’ ovvio che se non c’è un rimpinguamento a livello statale dei finanziamenti da girare alle Regioni e quindi alle Amministrazioni Locali, i singoli Comuni, visto i costi sia per il personale che per l’acquisto degli automezzi, non riescono a sostenere un incremento che porti il livello del servizio a quello necessario. Venendo alla parte più delicata delle nuove assunzioni e del fatto che molti lavoratori dell’ACT sono sottoposti ad orari eccessivi, il contratto dei lavoratori, questo è un dato che ci viene direttamente dall’amministrazione ACT, prevede un tetto annuo di 250 ore di straordinario, questo in termini sindacali. A Reggio Emilia sono arrivati ad uno straordinario pro capite di 26 ore annue nel 2002, con un tetto di 34 ore per autista nel 2003. Quindi siamo sotto i tetti massimi previsti dal contratto. Questo è ovvio che non ci rassicura, nel senso che le ore straordinarie, per chi guida dei mezzi, possono essere un elemento di affaticamento e quindi di messa a rischio non solo del lavoratore, ma anche degli utenti. Tutto questo rientra in una maggiore disponibilità economica. Gli investimenti e le politiche governative sono fondamentali su questo per sostenere le politiche sia per le Regioni che per le Amministrazioni Comunali. Capisco che in quest’ultima fase c’è una certa divergenza fra i Governi regionali e il Governo centrale, però è ovvio che la tutela dell’ambiente deve essere un interesse non politico, ma anche sanitario. Consigliere Marco Eboli Prendo atto, dalla risposta dell’Assessore Colzi, di alcuni fatti finalmente chiari. Il Comune di Reggio Emilia senza i finanziamenti statali è impotente rispetto ad una politica relativa all’incremento del servizio del trasporto pubblico e alla limitazione dell’inquinamento atmosferico. L’Assessore dice che 9 milioni di chilometri coperti dai mezzi sono il massimo che oggi si può fare. Pertanto il 25% di incremento di utilizzo del trasporto pubblico è una pura chimera, è un obiettivo non realizzabile. Questo lo desumo, vorrei che l’Assessore mi smentisse se sto interpretando male i dati che Lei ha fornito, da quello che dice l’Assessore. Quando l’Assessore Santel e la Giunta 16 sostengono che è possibile diminuire l’utilizzo del mezzo privato perché contestualmente la Giunta è nelle condizioni di aumentare il trasporto pubblico, dice il falso. Oggi è dimostrato, è dimostrato dai dati che l’Assessore Colzi ci ha fornito. Voglio dire sostanzialmente, Assessore, che Lei ha certificato, con l’onestà intellettuale che io continuo a riconoscerle, devo dire anche su questo versante, come ho avuto modo di dire anche in una precedente interpellanza che le ho rivolto su altro tema... Lei viene con dati certi, non si nasconde dietro un dito. Cerca timidamente di dire che il Governo è stato bastonato dall’ANCI, il che non è vero, ha letto il comunicato antecedente, perché quando il Ministro Matteoli ha incontrato l’ANCI nella giornata successiva e ha dichiarato che avrebbe fatto incrementare, come ha fatto incrementare, i fondi per la prima volta sul trasporto pubblico, non mi sto riferendo a quelli per il personale, mi sto riferendo ai mezzi, erano dieci anni, se non quindici, che un Governo non incrementava i fondi sul trasporto pubblico. Quindi il Governo la sua parte da questo punto di vista la sta facendo e la sta facendo appieno. C’è da riflettere forse, Assessore Colzi, se l’ACT come gruppo stia facendo davvero il suo ruolo, andando ad investire risorse al di fuori del territorio provinciale, invece che investire sull’incremento delle linee del territorio nel quale è nata ed opera prevalentemente. Questa è una riflessione che spetta a Lei, insieme a tutta la Giunta, sulla quale mi sarei aspettato una qualche risposta in più. Io mi dichiaro insoddisfatto nel merito della risposta, perché ovviamente è una risposta insoddisfacente. C’è questa dichiarazione di impotenza e di incapacità di intervenire sul trasporto pubblico. Mi dichiaro soddisfatto invece per la chiarezza e la sincerità con la quale l’Assessore Colzi è venuta, a nome della Giunta, ad ammettere questo stato di impotenza, che non mancherò di ricordare, quando saranno presentate le linee di intervento generale del Piano della Mobilità, all’Assessore Santel che spero non venga in Commissione a presentarci dei dati irreali. Grazie. Entrano i consiglieri Bedogni- Prati e Prandi. Escono i consiglieri Achille Corradini e Franco Corradini- Consiglieri presenti 30. Alle ore 17:00, su invito della Presidente, il Segretario Generale procede all'appello nominale al fine di verificare l'esistenza del numero legale per poter validamente deliberare ai sensi dell'art. 6, comma 1, del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale. Risultano presenti n. 30 Consiglieri. 17 Viene introdotto in discussione il punto n. 29 dell’ordine del giorno, relativo a: “Interpellanza del Consigliere Roberto Salsi in ordine alla messa in sicurezza del tratto di via Emilia S. Stefano compreso tra piazzale Duca d’Aosta e piazza Gioberti” (I.D. n. 69). Al Presidente del Consiglio Al Sig. Sindaco INTERPELLANZA Con questa interpellanza si richiede quali provvedimenti intenda prendere la Giunta per la messa in sicurezza di quel tratto di via Emilia S. Stefano che va da piazzale Duca D’Aosta fino all’Obelisco posto all’inizio di corso Garibaldi. Questo tratto di via Emilia è fortemente caratterizzato da una pavimentazione stradale sconnessa e da un rilevante numero di buche. In una logica conseguenza di piste ciclabili non si capisce come mai questa parte di ingresso al centro storico risulti così pericolosa, tenuto conto della gran parte di ciclisti che devono percorrere questo tratto in concomitanza con numerosi autoveicoli senza che i primi abbiano una tutela precisa con uno spazio proprio. Consigliere comunale D.S. f.to Roberto Salsi Entrano i Consiglieri Corradini Achille e Corradini Franco Consiglieri presenti n. 32 Consigliere Roberto Salsi Molto spesso nei mesi scorsi abbiamo assistito a lunghi dibattiti sui portici di S. Pietro, trascurando completamente la parte opposta all’ingresso della città, cioè quella di via Emilia S. Stefano, per intenderci, quella parte di via Emilia che va da piazzale Duca d’Aosta fino all’inizio di corso Garibaldi, dove c’è l’obelisco. Questo tratto di strada è contraddistinto da alcuni lastroni fortemente sconnessi dal lato destro, con un tratto di asfaltatura sul lato sinistro, con un marciapiede sul lato destro fortemente esiguo ed altrettanto esiguo dall’altro lato. Sostanzialmente con l’avvento della bella stagione, a qualsiasi ora del giorno, della sera, nonché della mattina, non si capisce per quale motivo tutte le biciclette che arrivano lì sostanzialmente debbono attraversare questo tratto di via Emilia non in sicurezza. Mi spiego meglio. C’è un numero rilevante di automobili che hanno questo unico accesso in centro, che mettono in discussione la sicurezza sia dei pedoni che delle biciclette. Direi che c’è anche un’altra prospettiva che riguarda un po’ la riqualificazione di questa zona. Gli esercenti stessi si lamentano di questa scarsa disponibilità sul discorso del marciapiede, proprio per mettere in sicurezza mamme, bambini, passeggini, pedoni, utenti, tutti coloro che hanno accesso alle attività che ci sono da quel lato. Credo che in attesa di un piano strategico del centro storico, del quale abbiamo discusso in Commissione ed anche in Consiglio Comunale, qualcosa si possa e si debba fare per mantenere un decoro migliore, ma soprattutto insisto sull’aspetto della sicurezza che 18 credo sia determinante e rilevante. Poc’anzi ho fatto quel pezzo di strada per arrivare qui in Consiglio e vi posso assicurare che appena c’è un po’ di traffico c’è un intasamento continuo di automobili, con dei tram che arrivano esattamente dal lato opposto, le biciclette non hanno fisicamente spazio e le persone devono spesso scendere dalla bicicletta e andare sul marciapiede, intralciando conseguentemente la circolazione dei pedoni. Grazie. Assessore Carla Maria Colzi Non riesco a capire perché i pedoni invadano la carreggiata. I marciapiedi almeno ci sono per i pedoni, quindi dovrebbero... Ci sono alcune strade del centro che non hanno nemmeno il marciapiede. In via Emilia S. Stefano i marciapiedi ci sono, quindi... Diverso è il ragionamento sulle biciclette. Comunque abbiamo ben presente la situazione di quel tratto di strada. Considerando che, essendo un intervento in pieno centro storico, ha costi molto più elevati rispetto ad asfaltature ordinarie, abbiamo messo sul 2005 la cifra di 900 mila euro per la sistemazione di quel tratto di strada, proprio perché l’avevamo presente, e abbiamo anticipato il finanziamento, perché è un tratto particolarmente in sofferenza, nel senso che è pieno di buche e proprio per i ciclisti si creano situazioni di difficoltà. Credo che ci siano stati già degli incidenti. Abbiamo pronto il progetto esecutivo che verrà portato in Giunta nelle prossime settimane. Si è prevista anche la sistemazione di tutti i servizi fognari. Visto che si va a rifare il manto stradale, si mette mano ad un tratto di fognatura storica, quindi essendo storica è ormai inadeguata. Per questo la cifra è così alta. I lavori verranno sicuramente appaltati dopo l’estate ed è ovvio che l’Assessorato al Centro Storico contratterà con chi vi abita e con i negozi, quindi con gli esercenti, le modalità nel momento in cui si aprirà il cantiere, perché sappiamo che poi quando si aprono i cantieri si creano situazioni di disagio per i cittadini. Ormai in centro storico abbiamo collaudato una modalità di consultazione prima e di sistemazione dei cantieri poi che crea pochissimi problemi a chi vi abita e soprattutto ai negozi che insistono sulla strada. Per quanto riguarda la pista ciclabile, è ovvio che nel perimetro della “mandorla” non si possono fare situazioni, se non con disegno sul selciato, di aree dedicate alle piste ciclabili, perché ogni intervento è sotto il controllo della Soprintendenza che anche rispetto alle aree esterne chiede di controllare i progetti. All’interno, anche per una questione di disegno architettonico, diventa difficile introdurre qualsiasi barriera a protezione della ciclabilità della strada. Quindi si tratterà eventualmente di mettere un segno a terra, anche perché quello è un pezzo di strada che non prevede alte velocità. E’ il ragionamento di prima. Sono molto indisciplinati i guidatori a Reggio Emilia. Consigliere Roberto Salsi Prendo atto che c’è un interesse e che c’è una progettualità su quel tratto di strada. Questo di per sé rappresenta una risposta senz’altro positiva. Aggiungo, Carla, questa considerazione. In un momento in cui esiste un forte dibattito, in città e non solo in città, dove spesso andiamo sui giornali per parlare di mobilità sostenibile, probabilmente un intervento efficace relativamente ad un progetto strategico del centro, comprendente anche una zona di pedonalizzazione di quell’area, potrebbe ulteriormente migliorare la cosa, perché il problema c’è ed è reale. Se sentite qualsiasi autista ACT oppure chi porta a scuola i bambini a San Vincenzo, vi diranno che a certi orari precisi, durante il corso delle ore della giornata, il problema è reale, è stringente ed è assolutamente importante. 19 Dopodiché prendo atto, torno a dire, che queste cose non si fanno dall’oggi al domani. C’è un interesse importante, c’è un progetto preciso, finanziato, c’è anche una tempistica. Questo mi basta. Sono cose assolutamente rilevanti. Grazie. Presidente del Consiglio Laura Salsi Prima di procedere con le altre delibere, volevo ricordare al Consiglio che abbiamo fatto il Consiglio nella giornata di oggi, rinviandolo venerdì scorso, proprio per segno di lutto e di rispetto per le esequie di Papa Giovanni Paolo II che appunto si sono svolte venerdì 8 aprile. E’ stato predisposto un comunicato a nome della Presidenza del Consiglio e dei Gruppi consiliari proprio per sottolineare il senso di raccoglimento verso questo Papa che già è stato acclamato dai fedeli Grande, che ha segnato profondamente in positivo 27 anni della storia religiosa del nostro Paese e della storia mondiale. Il messaggio pastorale che ininterrottamente ha praticato a favore degli ultimi, dei poveri, della pace, di una riduzione delle disuguaglianze economiche e sociali, costituisce un lascito inestimabile per l’umanità intera. Le esequie si sono già svolte, come dicevo, la settimana scorsa, però è la prima volta che questo consesso si riunisce e quindi io propongo un minuto di raccoglimento in memoria di Papa Giovanni Paolo II che ci ha lasciati. Il Consiglio Comunale osserva un minuto di silenzio Presidente del Consiglio Laura Salsi Riprendiamo i lavori. Ha chiesto la parola la Consigliera Donelli. Consigliere Paola Donelli Io chiedo l’applicazione dell’art. 20 per un Ordine del Giorno che riguarda la vendita della sede provinciale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Vi leggo il testo dell’Ordine del Giorno: “Premesso che il Governo...” Presidente del Consiglio Laura Salsi Mi scusi, Consigliera Donelli, mettiamo in votazione la richiesta. Si tratta di? Consigliere Paola Donelli Si tratta di un Ordine del Giorno in appoggio ai lavoratori e ai pensionati che chiedono venga revocata la vendita della sede dell’INPS provinciale di Reggio. La Presidente del Consiglio pone quindi in votazione, in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione della proposta di trattazione, ex art. 20 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, dell’Ordine del Giorno sottoscritto dai Consiglieri Donelli (Verdi), Ballarini, Corradini (D.S.), Vena (P.d.C.I.), Ferrigno (P.R.C.), De Lucia (Laboratorio Baldi per Reggio), Monducci (Gente di Reggio), Colosimo (La Margherita) e ne 20 proclama il seguente esito: PRESENTI: ASTENUTI: N. N. 32 4 VOTANTI: FAVOREVOLI: CONTRARI: N. N. N. 28 24 4 Eboli, Lombardini, Rizzo (A.N.); Grassi (U.D.C.) Giampaoli, Malato, Marziani (F.I.); Poli (U.D.C.) In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata a maggioranza la proposta di trattazione ex art. 20. Viene quindi introdotto in discussione il punto all’ordine del giorno relativo a: “Ordine del Giorno ex art. 20 per esprimere contrarietà alla vendita della locale sede INPS” (I.D. n. 70). ORDINE DEL GIORNO IL CONSIGLIO COMUNALE Premesso che il Governo nella sua sfrenata tendenza alla finanza creativa sta raschiando il fondo del barile tentando di vendere anche immobili che non sono di proprietà dello stato, come le sedi dell’Inps di diverse città, tra cui anche quella di Reggio Emilia; Considerato che gli immobili degli enti previdenziali sono il risultato di accantonamenti a carico dei lavoratori e delle imprese e costituivano una garanzia di solidità patrimoniale degli Enti; Le condizioni economiche di cessione dello stabile della sede INPS di Reggio Emilia sono scandalose in quanto sono le più basse sul mercato; Lo stesso ente previdenziale è costretto a pagare un affitto di gran lunga superiore ai prezzi oggi riscontrabili nel nostro territorio e fra nove anni avrà completamento restituito la somma incassata per la vendita; I pensionati e i lavoratori dell’INPS di Reggio Emilia hanno tenuto un presidio di protesta e, attraverso le loro organizzazioni sindacali, chiedono un ripensamento del governo; Esprime - la propria contrarietà e preoccupazione per la vendita della locale sede INPS 21 - la propria solidarietà alla lotta dei lavoratori dell’INPS e dei pensionati. Chiede al sindaco, alla giunta, ai consiglieri regionali e ai parlamentari eletti nei collegi del comune di Reggio Emilia di intervenire in tutte le sedi possibili per sostenere la necessità di salvaguardare il patrimonio immobiliare dell’INPS. f.to Paola Donelli (Verdi) f.to Ivano Ballarini (D.S.) f.to Franco Corradini (D.S.) f.to Donato Vena (P.d.C.I.) f.to Alberto Ferrigno (P.R.C.) f.to Carmine De Lucia (Laboratorio Baldi per Reggio) f.to Mario Monducci (Gente di Reggio) f.to Francesco Colosimo (La Margherita) Entra il Consigliere Corsi Escono i Consiglieri Marziani e Eboli Consiglieri presenti n. 31 Consigliere Paola Donelli L’Ordine del Giorno è a firma di tutti i Gruppi di maggioranza, più il Laboratorio per Reggio e Gente di Reggio. Leggo il testo e poi inizierò l’illustrazione: “Premesso che il Governo, nella sua sfrenata tendenza alla finanza creativa, sta raschiando il fondo del barile tentando di vendere anche immobili che non sono di proprietà dello Stato, come le sede dell’Inps di diverse città, tra cui anche quella di Reggio Emilia; Considerato che gli immobili degli enti previdenziali sono il risultato di accantonamenti a carico dei lavoratori e delle imprese e costituivano una garanzia di solidità patrimoniale degli Enti; Le condizioni economiche di cessione dello stabile della sede Inps di Reggio Emilia sono scandalose in quanto sono le più basse del mercato; Lo stesso ente previdenziale è costretto a pagare un affitto di gran lunga superiore ai prezzi oggi riscontrabili nel nostro territorio e fra nove anni avrà completamente restituito la somma incassata per la vendita; I pensionati e i lavoratori dell’Inps di Reggio Emilia hanno tenuto un presidio di protesta e, attraverso le loro organizzazioni sindacali, chiedono un ripensamento del Governo; Esprime la propria contrarietà e preoccupazione per la vendita della locale sede Inps; la propria solidarietà alla lotta dei lavoratori dell’Inps e dei pensionati. Chiede al Sindaco, alla Giunta, ai Consiglieri regionali ed ai parlamentari eletti nei collegi del Comune di Reggio Emilia di intervenire in tutte le sedi possibili per sostenere la necessità di salvaguardare il patrimonio immobiliare dell’Inps.” Che cosa è successo? Ieri mattina c’è stato questo presidio davanti alla sede dell’Inps, ma la cosa è datata già a dicembre, ai tempi della manovra finanziaria. Questa sede dell’Inps, in cui lavoriamo da circa dieci anni, quindi è anche abbastanza recente come edificio, è stata venduta dal Governo al cosiddetto Fondo interministeriale degli immobili pubblici. Da lì la proprietà passerebbe nelle mani del Demanio per poi finire in quelle che fanno capo ad un pool di capitali privati. Questa sede tra l’altro è stata valutata dal Governo in 11 22 milioni e 250 mila euro. L’Inps deve sborsare ogni anno come affitto 970 mila euro. Quindi è evidente che, nel giro di nove anni, come diciamo nell’Ordine del Giorno, la cifra che viene incassata per la vendita viene restituita al compratore. Non solo. A quel punto l’affitto sarà stabilito dal mercato e quindi l’Inps si ritroverà a dover pagare un fitto senza più avere un patrimonio. Questo patrimonio immobiliare tra l’altro è stato acquistato con i soldi dei contributi dei lavoratori e delle imprese e serviva per dare una certa affidabilità e consistenza patrimoniale all’istituto. Questa vendita sotto questo aspetto risulta illegittima, in quanto di proprietà dell’istituto. Oltretutto il Presidente provinciale non è nemmeno stato avvertito ed anche il Comitato di Vigilanza ha opposto ricorso al TAR perché dichiari nullo questo atto. Noi riteniamo estremamente grave che per riuscire a ripianare i debiti dello Stato da una parte si dica che si calano le tasse, dall’altra parte si mettano questi enti pubblici in condizioni di avere in futuro dei debiti, oltretutto vendendo cose che non sono state comprate dallo Stato, ma con i soldi dei lavoratori e delle imprese. In questo modo tra l’altro si stanno vendendo altre 43 sedi dell’Inps in Italia, di cui altre sei in Emilia Romagna. I prezzi di queste vendite sono estremamente vantaggiosi per l’acquirente e l’affitto è estremamente svantaggioso per l’ente. Quindi crediamo che questa sia un’operazione di finanza fallimentare, di cui pagheranno le spese i lavoratori e tutto il Paese in prospettiva, quindi riteniamo importante fare pressione con tutti gli strumenti a nostra disposizione, sia in Consiglio Comunale, che tramite i Consiglieri, i parlamentari, eccetera, affinché questa decisione venga rivista e la sede dell’Inps venga restituita alla proprietà dell’istituto. Direi che non ci sono molte cose da aggiungere. Mi sembra talmente evidente l’effetto negativo di questo tipo di operazione sia dal punto di vista finanziario, che dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori, che mi sembra che non ci possano essere dubbi sul voto favorevole a questo Ordine del Giorno. Non avendo alcun Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione dell’Ordine del Giorno I.D. n. 70 e ne proclama il seguente esito: PRESENTI: ASTENUTI: VOTANTI: FAVOREVOLI: CONTRARI: N. N. N. N. N. 31 2 29 25 4 Grassi, Poli (U.D.C.) Giampaoli, Malato (F.I.); Lombardini, Rizzo (A.N.) In conformità di ciò, la Presidente proclama approvato a maggioranza l’Ordine del Giorno stesso. 23 Viene introdotto in discussione il punto n. 40 dell’ordine del giorno, relativo a: “Designazione di n. 2 rappresentanti in seno all’Assemblea della Consulta Comunale dello Sport” (I.D. n. 71). Intervengono nell’ordine: Presidente del Consiglio Laura Salsi Si vota per schede segrete. I due nomi devono essere su indicazione uno della maggioranza ed uno della minoranza. Nella scheda va indicato un solo nome. La parola ai Consiglieri per l’espressione del proprio candidato. Entra il Consigliere Eboli Esce il Consigliere Rinaldi Nando Consiglieri presenti n. 31 Consigliere Franco Corradini Il nome che indichiamo come maggioranza è quello di Luca Vecchi che sui temi dello sport ha maturato esperienza. E’ un punto di riferimento in città, quindi può, all’interno di questo organismo, rappresentare in modo proficuo l’esperienza del Consiglio Comunale. Quindi Luca Vecchi. Consigliere Marco Eboli Anche noi vogliamo esprimere a nome dei Gruppi di opposizione la candidatura del Consigliere Antonio Rizzo. La Presidente del Consiglio quindi invita il Segretario Generale a procedere a nuovo appello nominale per il deposito della scheda nell’urna. Si procede alla designazione di n. 2 rappresentanti del Consiglio Comunale in seno all’Assemblea della Consulta Comunale dello Sport tramite votazione segreta. Presidente del Consiglio Laura Salsi Comunico l’esito della votazione. Hanno ottenuto voti: Luca Vecchi 19 voti, Antonio Rizzo 10 voti, Antonio Olivo 1 voto, 1 scheda bianca. Sono 31 le schede raccolte. Quindi designo rappresentanti in seno all’Assemblea della Consulta Comunale dello Sport i Consiglieri Vecchi Luca e Rizzo Antonio. 24 Viene introdotto in discussione il punto n. 41 dell’ordine del giorno, relativo a: “Approvazione del verbale della seduta consiliare del 18.12.2005” (I.D. n. 72). Entrano i Consiglieri Fossa e Rinaldi Nando Esce il Consigliere Colosimo Consiglieri presenti n. 32 Presidente del Consiglio Laura Salsi Si vota. Non avendo alcun Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione della deliberazione I.D. n. 72 e ne proclama il seguente esito: PRESENTI: ASTENUTI: VOTANTI: FAVOREVOLI: N. N. N. N. 32 3 29 29 Giampaoli, Malato (F.I.); Fossa (L.N.P.) In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata all’unanimità la deliberazione stessa. Viene introdotto in discussione il punto n. 42 dell’ordine del giorno, relativo a: “Approvazione del Piano di valorizzazione delle distese in centro storico e conseguente modifica del Regolamento comunale per il rilascio delle concessioni e per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche” (I.D. n. 73). Intervengono nell’ordine: Assessore Uberto Spadoni Signor Presidente, signori Consiglieri, già nel programma elettorale e nel successivo programma di governo una particolare attenzione è stata dedicata alle problematiche relative alla città storica, ponendosi l’obiettivo di un processo di riqualificazione e valorizzazione della città che avesse come suo punto cardine la ricostituzione dell’effetto città, cioè quella capacità di un centro urbano di assicurare un livello alto di accesso al 25 sistema di funzioni e servizi sia fisici, sia metafisici, quindi il tema dei luoghi e il tema delle funzioni che in quei luoghi si esercitano. Tra le cose concrete sulle quali l’Amministrazione si è impegnata, c’era l’intervento armonico sull’arredo urbano, un arredo urbano in grado di restituire un’immagine unitaria alla città storica e di riprendere quindi un discorso di pianificazione e di promozione relativo all’arredo, sia pubblico che privato, nelle strade e nelle piazze. Accanto a questo, veniva sottolineata la funzione che l’uscire dai luoghi, quindi l’uscire dagli esercizi, verso le strade e le piazze, era sicuramente uno degli obiettivi ed uno dei modi in cui la città si sente più viva. Questo deve essere incentivato. In sostanza quindi si trattava di dare una risposta alla richiesta di un centro curato ed accogliente, sia per quanto riguarda il tessuto edilizio ed urbano, sia per quanto riguarda tutto ciò che viene sommariamente definito arredo urbano e che comprende l’insieme degli elementi che per le loro qualità estetiche e funzionali accrescono la bellezza e le potenzialità di utilizzo dello spazio aperto. Un arredo che contribuisce in maniera sostanziale alla creazione di un ambiente più qualificato nella città storica, non solo con interventi su ciò che è pubblico, ma anche con il coinvolgimento di quello che rientra nella sfera privata e che partecipa di fatto alla costruzione fisica e mentale della città, in particolare attraverso una cura che deve porre attenzione sia ai temi dell’inserimento nel contesto urbano, del rispetto dei luoghi e dei movimenti, sia a tutte le questioni prettamente progettuali che riguardano l’impiego di materiali adeguati, il ricorso a cromie rispondenti, l’utilizzo di elementi di arredo confacenti, complessivamente soluzioni di allestimento adeguate. In base a questi obiettivi, sono state analizzate tutta una serie di potenzialità e di possibilità. Si è quindi addivenuti alla delibera che oggi portiamo in approvazione, che è sicuramente un aspetto non centrale, ma riteniamo qualificante, di un percorso più complessivo. L’Amministrazione Comunale investe ingenti risorse rispetto alla qualificazione del centro della città, ma crediamo anche che piccoli investimenti di singoli, piccoli ed anche meno piccoli, in questo caso ricordo il contributo per il restauro delle facciate, dove il contributo tende a mettere in moto un sistema del prendersi cura da parte dei privati dei loro spazi, l’intervento sui graffiti per andare a ridurre le situazioni di degrado evidente di alcune parti della città... ma in questo contesto, attraverso il Piano e il Regolamento proposto oggi, intendiamo anche mettere i privati nelle condizioni di dare il loro contributo. Di fatto, con l’approvazione da parte del Consiglio della delibera, in centro storico, considerato come ambito unitario, non sarà più possibile l’uso, nelle distese, delle sedie di plastica preformate, ma le distese dovranno adeguarsi a materiali, come sottolineavo, più congrui e più in linea con la qualità dei luoghi. Da parte dell’Amministrazione è stato fatto un percorso di concertazione e c’è il parere favorevole delle associazioni di categoria. C’è il voto unanime della Prima Circoscrizione interpellata sul Piano. Dal punto di vista economico, che era una delle questioni che venivano poste, siamo in grado di dimostrare l’irrilevanza in termini di ammortamento dell’eventuale acquisto di sedie in plastica del valore unitario non superiore ai 2 – 3 euro. E’ un valore dimostrabile, sono in grado di dimostrarlo. Quindi per un’impresa e per degli imprenditori, come sono gli esercenti degli esercizi commerciali, sono valori assolutamente irrisori. L’adeguarsi a questo Piano dà la dimensione di una collettività che insieme si fa carico del raggiungimento di un obiettivo finale. L’Amministrazione non si ferma qua. Così come era stato annunciato dal Vice Sindaco in sede di presentazione del bilancio, l’incentivo che viene dato a chi fa le distese, a chi si adegua al Piano, è la riduzione della COSAP, quindi della tassa di occupazione del suolo pubblico, del 40%. Questo credo sia, per una valutazione anche solo meramente 26 economica, un incentivo considerevole rivolto a quegli operatori che hanno la volontà di contribuire, anche attraverso il loro impegno, alla riqualificazione della città storica. Grazie. Presidente del Consiglio Laura Salsi Informo il Consiglio che è stato presentato un emendamento alla delibera a firma dei Consiglieri Riva, Donelli, Fantini, Vena e Sassi. Questo emendamento è stato sottoposto ai dirigenti. Questa è la valutazione dei dirigenti competenti: “Prima del Piano e delle norme regolamentari oggi in approvazione, nessuna comunicazione era dovuta all’Amministrazione in ordine alla tipologia degli arredi e di conseguenza anche dei rinnovi, limitandosi la richiesta a quantificare le dimensioni del suolo pubblico da utilizzare. Non esistendo quindi atti certi presso gli uffici competenti, si esprime parere negativo in ordine alla regolarità tecnica dell’emendamento proposto.” La dirigente, la dottoressa Tincani, e il dottor Magnani. Il testo dell’emendamento è in fase di distribuzione. Si riporta di seguito il testo dell’emendamento n. 1, sottoscritto dai Consiglieri Riva, Vena (P.d.C.I.), Donelli (Verdi), Fantini D.S.), Sassi (P.R.C.), la cui presentazione è stata testé preannunciata dalla Presidente del Consiglio: Emendamento alla delibera n. 5713 Dopo “Per quel che riguarda le distese... previste nel “Piano di valorizzazione delle distese nel centro storico”... inserire: “Coloro che hanno rinnovato la distesa a partire dal primo gennaio 2004 hanno tempo fino al 31/12/2005 per adeguarsi. In questo caso non potranno usufruire nel corso del 2005 della riduzione del COSAP prevista dalla delibera.” Consigliere Matteo Riva Vorrei comprendere meglio cosa significa il parere del dirigente in merito all’emendamento dal punto di vista tecnico e procedurale. Invece volevo chiarire un po’ meglio qual era il significato politico della richiesta che abbiamo avanzato. Devo dire che siamo d’accordo sulla proposta dell’Assessore. Evidenziamo unicamente che la tempistica è un po’ troppo stretta. Non lo evidenziamo solo noi, viene evidenziato anche dalle associazioni di categoria. La Confcommercio dice: “Pur tenendo conto che sarebbe stato preferibile per il primo anno un progetto solo orientativo...” mentre la Confesercenti: “L’associazione ritiene opportuno che l’Amministrazione valuti con attenzione i tempi e i termini di adeguamento.” Non siamo certo noi i difensori della Confcommercio e della Confesercenti, anzi, la nostra posizione è che lo sgravio sia anche eccessivo, però l’emendamento vuole indicare un termine di equità sostanzialmente per due motivi: un po’ per i tempi stretti, sostanzialmente si parla di un mese e mezzo, e l’altro per dare la possibilità a chi ha acquistato da meno di un anno gli arredi di poter ottenere la proroga di una stagione per potersi adeguare. Ovviamente chi non si adegua non avrà lo sgravio proposto dall’Assessore, con tutto guadagno per l’Amministrazione Comunale. C’è da dire che non è che si vadano a cambiare una o due seggiole. La proposta di modifica al Regolamento va a modificare sostanzialmente, riteniamo positivamente, la composizione complessiva delle distese, quindi tutti gli elementi di arredo, le modalità di 27 ombreggiamento che adesso sono sostanzialmente gratuite, perché vengono offerte dai fornitori, i tendoni, i teli, le tende, quello che riguarda il riscaldamento esterno, l’illuminazione e tutti i complementi di arredo, oltre ai tavolini ed alle seggiole. Quindi noi con la proposta di emendamento sostanzialmente vorremmo poter dare un tempo un po’ più ampio a chi si deve adeguare. Grazie. Consigliere Gabriele Fossa Io sinceramente sono stato impegnato in queste ultime settimane e quindi non ho avuto molto tempo per esaminare il Piano di valorizzazione delle distese. Devo dire guardandolo, perché l’ho visto stamattina, che è fatto abbastanza bene. Parte dal “come eravamo”, arriva a come siamo e dice come dovremmo essere. Quindi mi trovo sostanzialmente consenziente su questo Piano. L’unico punto, come in effetti ha detto il Consigliere Riva, è sui tempi di applicazione di questo Piano. E’ vero che c’è fretta, io sono fra quelli che sostengono che andava fatto molto prima questo intervento sul centro storico, quindi c’è fretta di migliorare e di valorizzare la città; certo è che una stagione, questa, una stagione estiva, si parla di questo, in sostanza, non credo che avrebbe rovinato l’ormai compromessa immagine di Reggio Emilia, comunque non avrebbe fatto un granché. Quindi la necessità, come hanno detto le associazioni di categoria, di diluirlo un pochino nel tempo mi pare che sia condivisibile, così come ha fatto bene a ricordare il Consigliere Riva. Quindi, al di là del problema tecnico e formale sollevato dai tecnici competenti in merito alla regolarità tecnica dell’emendamento sottoscritto, il valore politico di questo emendamento dovrebbe essere ripreso. Quindi, siccome c’è tempo, perché la presentazione degli emendamenti può essere fatta prima della chiusura della discussione, io penso che si potrebbe benissimo inserire nella delibera una norma transitoria che recepisca un po’ i problemi emersi ed espressi dal Consigliere Riva. In ogni caso io l’ho già fatto, quindi adesso lo sottopongo. Presento un emendamento nel quale sostanzialmente si chiede l’entrata in vigore al primo gennaio del 2006, in modo che possa entrare effettivamente in vigore nell’estate del 2006 e quindi ci sia un anno che potrà servire per i commercianti per mettersi a posto o quantomeno per programmare al meglio la stagione del 2006. Io lo presento con questo scopo, con lo scopo non certo di criticare il Piano, che mi sembra fatto bene, ma appunto per venire incontro alle esigenze di questi esercenti e ai loro problemi, che poi sono gli stessi che ha sollevato il Consigliere Riva. Io lo firmo e lo consegno. Si riporta di seguito il testo dell’emendamento n. 2 sottoscritto del Consigliere Fossa (Lega Nord Padania), la cui presentazione è stata testé annunciata dal Consigliere stesso: Emendamento: inserire nel dispositivo della delibera il seguente capoverso: Il “Piano di valorizzazione delle distese” entra in vigore a decorrere dalla data del 1/01/06.” Entrano i Consiglieri Dolci e Colosimo Consiglieri presenti n. 34 28 Consigliere Paola Donelli Intanto volevo esprimere un apprezzamento per questa delibera, nel senso che mi sembra che sia una delibera fatta molto bene, che ci prospetti un impegno sul centro storico estremamente positivo. Quindi prima di tutto questo discorso, mi sembra un’ottima delibera. Anch’io ho firmato, insieme al Consigliere Riva e ad altri, questo emendamento perché, nonostante le condizioni proposte dall’Assessore siano condizioni buone, nel senso che c’è una riduzione della tassa di occupazione del suolo a fronte di un impegno nell’acquisto della nuova distesa, questo discorso dei tempi comporta un’eccessiva rigidità che non vedo per quale ragione debba essere a tutti i costi mantenuta. Penso che lasciare a chi ha appena comprato una nuova distesa la possibilità di sfruttarla almeno un ulteriore anno sia un elemento di elasticità che nella delibera non guasta e non ne cambia il senso, tanto più che se le condizioni economiche previste nella delibera sono così favorevoli potrebbe anche accadere che nessuno lo faccia. Credo però che questa possibilità vada data. Non sono dell’idea che vada procrastinata l’intera delibera di un anno, perché chi già quest’anno è disposto a fare le nuove distese e ad usufruire di queste condizioni da subito è giusto che possa farlo, io credo che si debba già cominciare ad avviare questo percorso. L’emendamento proposto dava già un’ulteriore chance rispetto alla quale non mi sembra che ci possano essere controindicazioni, nel senso che sarà il commerciante che farà i suoi conti e che ci dirà se adeguarsi subito o se adeguarsi tra un anno. Oltretutto chi non si adegua subito non usufruirà, secondo le nostre idee, dello sconto dell’occupazione del territorio. Dal punto di vista della documentazione da portare per fare questo, credo che gli uffici possano individuare il fatto che per esempio un esercente potrebbe presentare la fattura di quando ha comprato la nuova distesa. Insomma, io credo che degli elementi cartacei di documentazione a supporto di queste scelte si possano tranquillamente individuare e gli uffici possano occuparsi di individuare quali elementi prendere a valutazione. Di solito quando uno compra una distesa quantomeno se la fa fatturare, quindi credo che un elemento si possa individuare. Presidente del Consiglio Laura Salsi Informo il Consiglio che è stato depositato un emendamento da parte del Gruppo Lega Nord Padania. E’ in fase di riproduzione e sarà distribuito. Entra il Consigliere Fornaciari Consiglieri presenti n. 35 Entra l’Assessore Montanari Consigliere Mario Monducci Signor Presidente e colleghi Consiglieri, vorrei esprimere qualche valutazione circa la delibera e come è stata formulata. Io credo che sicuramente i tempi fossero maturi per giungere ad un inizio di programmazione e di previsione su questa materia. Quindi credo che bene abbia fatto l’Assessore a muoversi in questa direzione. Io devo però muovere un appunto metodologico, perché qui i casi sono due: o nei lavori preparatori l’Assessorato non ha tenuto conto, io credo, delle osservazioni, dei suggerimenti, che sono stati formulati dalle categorie e dagli esercenti, oppure più semplicemente gli esercenti e le categorie non sono stati sufficientemente interpellati. Credo che i casi siano due, perché osservando, mi 29 sono preso la briga, come credo sia giusto ed opportuno debba fare un Consigliere comunale quando si va ad esaminare una delibera che ha a che fare con la vita quotidiana dei cittadini, di girare un po’ per la città a chiacchierare, a verificare di persona con parecchi esercenti... la sensazione che ho ricavato è che ancora una volta siamo in presenza di una bella idea, di un buon progetto, ma che scarsamente si misura in concreto con la situazione di fatto, con la situazione concreta sul terreno, se così vogliamo dire. Quindi prendo atto nel bel fascicolo di avere visto come sono le distese a Parigi, a Bregenz, a Nîmes, in altre città europee. Forse sarebbe stato utile ed opportuno vedere come sono le distese a Parma, a Modena, a Verona o a Mantova, sono città che secondo me hanno una tipologia ed una storia, un tipo di insediamento merceologico e commerciale più vicino al nostro. Questo non l’abbiamo visto. Neppure ho visto, ma credo che l’elenco delle distese in città nel fascicolo non fosse esaustivo, perché ne mancano parecchie di distese... breve intervento fuori microfono... Ne mancavano alcune e di alcune zone della città abbastanza importanti. Cito per esempio la distesa di piazza Fontanesi che io credo sia una piazza importante e a livello esemplificativo poteva essere portata, come qualche altra zona significativa della città, per esempio nella galleria San Rocco o nella galleria Cavour, anche lì ci sono altre due distese, una di una pizzeria, l’altra di un bar, anche secondo me dal punto di vista esemplificativo avevano la loro importanza. Comunque sia, per stare al tema, io credo che gli obiettivi siano condivisibili. Mi pare però che non sia da condividersi il taglio del tipo: bisogna fare così, così, così e così, considerando che ci presentiamo ad aprile, e quindi siamo sostanzialmente nel momento in cui io credo legittimamente i commercianti hanno già stabilito per l’anno in corso il da farsi, cioè gli acquisti, i loro investimenti. Non credo sia sufficiente il taglio sulla COSAP come elemento di scambio, come elemento che in qualche modo deve consentire ai commercianti un’appetibilità sulle scelte che devono fare sul tipo di distesa, ma credo che sarebbe molto più sensato considerare il 2005 una sorta di anno ponte, un anno provvisorio, indicando invece nel 2006 e anni successivi... considerandolo quindi un atto temporaneo e di indicazione non così precettiva, non così fortemente riduttiva, considerando quindi in qualche modo tutti coloro che non si adegueranno a questo tipo di tipologie al di fuori delle regole. Quindi se l’Assessore vorrà riconsiderare invece, io non so se tecnicamente è possibile o non è possibile presentare degli emendamenti, questa è una cosa che credo sia superabile, credo che con buonsenso, faccio un appello al buonsenso, siccome siamo in presenza di un progetto che ha trovato condivisione sostanziale nelle associazioni di categoria, che ha trovato un parere favorevole da parte del Consiglio del Centro Storico, io credo che se non vogliamo esagerare nei deliri di onnipotenza e vogliamo anche qui in Sala del Tricolore trovare una sorta di consenso ampio, io credo che farebbe bene di sua iniziativa a tenere conto di quello che è venuto fuori da questo dibattito consiliare e di sua iniziativa, senza far votare un emendamento, assumere questo atteggiamento di tipo temporaneo e dire: consideriamo il 2005 un momento di passaggio e solo al 2006 consideriamo successivamente quanto stabilito dalla delibera. Consigliere Marco Eboli Altri colleghi hanno illustrato alcune perplessità su un provvedimento che sicuramente coglie un tema importante che è quello della ridefinizione di un arredo urbano di qualità all’interno del centro storico, di un’uniformazione estetica e qualitativa che si rende sicuramente necessaria. L’obiettivo, sarebbe ingeneroso negarlo, sarebbe anche contraddittorio, per quanto riguarda il Gruppo di Alleanza Nazionale è un obiettivo nobile e positivo. 30 E’ evidente che però tra il perseguire l’obiettivo e il renderlo concreto, il realizzarlo, necessariamente credo bisogna tenere conto di passaggi di natura economica, come qualcuno già diceva, e di esigenze di investimento che sono state compiute in questi anni da parte degli operatori commerciali, che non possono essere completamente ignorate. Io ho visto che durante la discussione sono stati presentati due emendamenti, uno da parte del Gruppo dei Comunisti Italiani, dei Verdi, vedo che c’è anche, non so se a titolo personale o a nome del Gruppo, Marco Fantini dei DS, quindi bisognerà interpretare, lo diranno poi i promotori, l’apposizione di questa firma... però sono stati presentati questo emendamento e quello del collega della Lega Nord che un po’ riprende il tema che ha citato Monducci a conclusione del suo intervento, quello della gradualità dell’intervento, quello della non estremizzazione di una necessità, condivisa, largamente condivisa, perché non solo il Consiglio del Centro Storico, che stimola su questi temi non da oggi l’Amministrazione Comunale, ha dato un voto unanime sulla delibera che è stata presentata, ma anche le associazioni di categoria, pur significando che vi sono dei dubbi, che vi sono delle perplessità, che vi è un percorso da verificare, hanno voluto dare un segnale di buona volontà e di attenzione. Ora, essendovi delle situazioni oggettive di difficoltà, le questioni secondo me meriterebbero un’analisi più approfondita. Non esistono nel centro storico degli esercizi pubblici che abbiano... vi sono anzi degli esercizi pubblici che hanno attuato solo l’anno scorso o nell’anno in corso degli investimenti per acquistare delle nuove distese. Non è obbligatorio, se vi è anche un buon arredo, se vi è anche una buona coreografia, se i tavolini sono coperti in modo adeguato, arrivare obbligatoriamente all’imposizione di un modello standard, anche perché ho visto nello studio che ha presentato, allegato alla delibera, l’Assessore Spadoni, che vi sono forme differenti di qualità d’arredo anche per quanto riguarda le distese. Vi è ad esempio il bar quasi prospiciente alla chiesa di S. Pietro, appena prima, che ha realizzato sotto i portici un arredo congruo senza arrivare a definire quei canoni del tavolino e della sedia di vimini, che sicuramente sono molto costosi, ma soprattutto sono molto difficoltosi da poter conservare. Se non si posseggono spazi, e gli spazi degli esercizi pubblici e dei bar in centro storico sono prevalentemente molto ristretti, Assessore Spadoni... Lei lo sa, anche la distesa del bar Cavour, che è una distesa molto ampia, è una distesa che se è lasciata fuori tutta notte rischia di essere sottratta in più di un’occasione. Il vimini non si incatena così facilmente, non lo si comprime in termini di volumi e di quantità in uno spazio limitato come quello di cui dispone sia sopra che sotto anche un bar con una bella distesa come quella del bar Cavour. Quindi io credo che un minimo il provvedimento vada meglio tarato, vada meglio organizzato. Sarebbe anche importante da questo punto di vista che l’Assessore prendesse in considerazione le sollecitazioni che vengono dal Consiglio Comunale. Credo che potrebbe esserci la condizione per un voto unanime del Consiglio su questo tema, se però si dimostra un po’ di flessibilità nel recepire le osservazioni. Diversamente andremmo a fare dei distinguo, dovuti alla sensibilità che ciascun Gruppo consiliare raccoglie. Noi siamo nelle condizioni quotidiane di avere un confronto con i cittadini e siamo interpellati e sollecitati a portare in Consiglio Comunale queste istanze. Il Gruppo di Alleanza Nazionale è da sempre favorevole ad un miglioramento della qualità dell’arredo urbano e dell’estetica nel centro storico. Abbiamo anche dato atto all’Assessore Spadoni di quel provvedimento timido, ma almeno significativo nell’indirizzo, cioè quello del contributo, 200 mila euro sono pochi, va bene, lo sappiamo, non facciamo le pulci rispetto a quanto fa di solito la maggioranza di Centrosinistra ai finanziamenti del Governo, non stiamo a fare i distinguo di questo tipo, ma diciamo che il segnale c’è stato. Quindi se nell’abbellimento delle facciate dei palazzi storici e se nell’arredo urbano si inizia a fare 31 qualcosa, sulla base di indirizzi sempre sollecitati e mai recepiti dalle precedenti Giunte, da parte di Alleanza Nazionale e credo anche di altri Gruppi di opposizione, ben venga. Non saremo certo noi oggi, che siamo in presenza di questo segnale positivo, a negare ciò che abbiamo richiesto da tanto tempo. La metodologia di applicazione di questo Regolamento, però, i termini e l’inserimento di eventuali eccezioni credo vadano sicuramente contemplati in un Regolamento. Possono essere contenuti nel testo alcuni emendamenti, non solo quelli presentati adesso, ma anche quello che consenta ai possessori di esercizi commerciali che abbiano appena rinnovato distese diverse da quelle stabilite da questo Piano di potersi adeguare dall’anno prossimo. Presidente del Consiglio Laura Salsi La parola al Consigliere Riva per una modifica... Consigliere Matteo Riva L’emendamento, per poter ottenere questo parere di regolarità, viene emendato a sua volta con l’aggiunta... Dopo “coloro che hanno rinnovato” viene inserito “dimostrandolo mediante autocertificazione con fatture di acquisto...” L’emendamento era questo: “Coloro che hanno rinnovato...” Presidente del Consiglio Laura Salsi Io chiedo per cortesia di metterlo in forma scritta, in modo che possa essere leggibile e comprensibile anche per gli altri Consiglieri. Consigliere Matteo Riva Viene così: “Coloro che hanno rinnovato, dimostrandolo con autocertificazione e con fattura di acquisto, la distesa a partire dal primo gennaio 2004, hanno tempo fino al 31.12.2005 per adeguarsi. In questo caso non potranno usufruire nel corso del 2005 della riduzione del COSAP prevista dalla delibera.” Questo è il testo... voci indistinte in aula... Voi avete il testo dell’emendamento. L’emendamento dice: “Coloro che hanno rinnovato, dimostrandolo con autocertificazione e con fattura di acquisto, la distesa a partire dal primo gennaio 2004...” e via discorrendo. In sostanza si dice che chi ha rinnovato lo deve dimostrare, lo deve comprovare. Presidente del Consiglio Laura Salsi Io chiedo però un testo scritto, Consigliere Riva, perché così è veramente difficile. Il Segretario Generale chiedeva una puntualizzazione. Un momento. Adesso procediamo alla riproduzione... voci indistinte in aula... Allora, Consiglieri, rileggo l’emendamento, quindi la modifica apportata all’emendamento n. 1, quello a firma dei Consiglieri Riva, Donelli, Fantini, Vena e Sassi. Se avete il testo sottomano, nel dispositivo si dice: “Coloro che hanno rinnovato, dimostrandolo mediante presentazione di idonea documentazione da individuarsi a cura dei servizi competenti...” e poi prosegue con il resto del testo che non viene modificato. Questo è il nuovo emendamento, l’emendamento modificato dai Consiglieri. Una precisazione dell’Assessore per comprendere meglio. 32 Assessore Uberto Spadoni Facevo una precisazione sull’aspetto politico della concertazione, perché mi sembra un punto importante. Questo provvedimento è stato discusso a più riprese con le associazioni di categoria e alla fine del percorso che ha individuato il provvedimento che vi è stato presentato il parere delle associazioni di categoria è stato positivo, è stato positivo. Le considerazioni a cui diversi Consiglieri hanno fatto riferimento sono tutte considerazioni che sono state risolte nel corso dell’iter, tanto è vero che l’accordo finale con le associazioni di categoria ha previsto la riduzione della COSAP in una maniera leggermente superiore a quella che era stata in un certo modo annunciata all’inizio, proprio per il motivo di dire: visto che comunque l’investimento è irrisorio, perché, come è dimostrabile da documentazione, una sedia di plastica costa 3 euro, una sedia di metallo adeguata non costa 10 volte tanto, ci sono prezzi che sono assolutamente in linea... addirittura le associazioni di categoria su questo tema si stavano muovendo per fare accordi con alcuni produttori per ottenere, per coloro che sono interessati al provvedimento, una sorta di sconto su certi acquisti. Io questo lo sottolineo, perché non corrisponde alla realtà la contrarietà delle associazioni di categoria a questo provvedimento. Il parere è un parere positivo. Le perplessità sul tema dei tempi sono state affrontate nel corso della discussione e sono state superate. Ulteriormente l’emendamento presentato nella sua formulazione va addirittura a definire una tempistica differenziata e quindi concede, per coloro che, pure in presenza di un investimento irrilevante, perché i numeri hanno una loro oggettività, ritengono di doverlo posticipare... costoro hanno ulteriormente tempo entro l’anno 2005, anche se, lo ribadisco, si parla di ammortamenti su cifre bassissime, perché l’ammortamento su dieci tavolini è l’ammortamento di 30 euro di sedie e di 20 euro di tavolini, se parliamo di plastica preformata, stiamo parlando di questi numeri. Consigliere Marco Fornaciari E venne l’Assessore Spadoni! Si potrebbe dire così, finalmente. Perché? Perché chi vi parla tempo addietro dovette fare una causa contro il Comune perché non voleva assolutamente che nel centro storico ci fosse una distesa, non voleva che ci fosse un qualcosa che potesse indurre la gente a starsene fuori la sera. Era osteggiato qualsiasi atteggiamento di questo tipo. Prendo atto che i tempi sono mutati e che qualche cosa sta muovendosi. Per quanto concerne il caso di specie, è certamente un investimento modesto, me ne rendo conto, le sedie prestampate di plastica hanno un valore limitato, però fare una moratoria, come diceva Monducci, dopotutto siamo in aprile, sul provvedimento... sul fatto che Ferraboschi e i commercianti siano d’accordo, credo, Assessore, che siamo tutti su questa linea, perché la plastica indubbiamente non è una bella visione nel centro storico, quindi deve essere sostituita, e bene ha fatto l’Assessorato a promuovere tutto questo. Credo che su questa linea il Consiglio Comunale ci sia. Quella che a mio parere potrebbe essere una moratoria, quale quella che ha suggerito il Consigliere Riva, senza bisogno di tirare fuori le fatture, non le fatture, già facciamo un’imposizione fiscale abbastanza notevole nei confronti dei cittadini... è antipatico andare a dire al commerciante: “Fammi vedere la fattura perché altrimenti...” Io direi che se sono due mesi di moratoria, e sono in definitiva questi, non sarà la fine del mondo. Quindi o nella redazione prospettata dal Consigliere Riva o nell’eliminazione della fattura credo che si possa pervenire a questo mutamento, a questa correzione della delibera. 33 Presidente del Consiglio Laura Salsi Preciso che l’emendamento, modificato come prima detto, ha il parere favorevole dei dirigenti. Consigliere Vanda Giampaoli Presidente, io avevo chiesto la parola prima per capire, però se Lei mi dà la parola sul punto di questo emendamento io volevo sottolineare questo fatto. Innanzitutto vorrei contrastare quello che ha detto l’Assessore Spadoni, nel senso che le associazioni di categoria, abbiamo visto in particolare il parere della Confcommercio, Assessore, hanno tutte sì visto di buon occhio, come del resto vediamo anche noi, il tentativo e l’idea di abbellire la città, siamo sempre stati di questa idea, con la previsione di un determinato arredo per le distese esterne, però è anche vero, Assessore, che Confcommercio evidenzia... c’è scritto... se vuole glielo leggo. Leggo: “Pur tenendo conto che sarebbe stato preferibile per il primo anno un progetto solo orientativo e comunque limitato alle zone di maggiore pregio, e che sarebbe stato utile poter informare le aziende associate con congruo anticipo... rileviamo che il provvedimento va sicuramente nella direzione di riqualificare la città storica.” Quindi i dubbi comunque, anche sui tempi, rimangono. Quindi dal nostro punto di vista dove la delibera non ha un’applicazione che possa avere un plauso immediato, un’approvazione immediata, è nei tempi, Assessore, perché se entra in vigore dal primo giugno del 2005, ciò vuol dire che chi si è appena attrezzato con l’acquisto di arredi esterni che ha acquistato pochi mesi or sono, si trova a dovere per forza di cose, in tempi molto rapidi, adeguarsi ad un Regolamento che prevede due mesi di tempo sì e no, un mese e mezzo. Quindi ci sembrerebbe opportuno, nella scia di un parere positivo circa la valorizzazione della città e quindi la previsione di arredi di un certo tipo, consentire a chi è in determinate condizioni, e comunque in linea generale, un lasso di tempo di adeguamento. Questo era il punto rispetto al quale... Poi la previsione della fattura mi sembra effettivamente piuttosto macchinosa, però, al di là di questo discorso, certamente dove la delibera ci trova in una situazione di contrasto è nei tempi troppo ristretti. Consigliere Marco Fantini Io volevo dire, rispetto al punto di arrivo della discussione, che mi sembra abbia trovato accoglimento nel parere di regolarità tecnica, che mi sembra sia un punto di equilibrio da un punto di vista politico su una questione che, come sottolineava giustamente l’Assessore, non presenta dei particolari oneri, ma, penso di interpretare l’intento degli altri presentatori, si voleva dare un segno di gradualità nell’applicazione perché, visto che i tempi sono abbastanza ristretti, era interessante che ci fosse un’applicazione graduale. Io personalmente non sono favorevole a che l’Amministrazione su un tema di questo genere vada ad una moratoria e quindi si salti a piè pari all’anno prossimo, ma credo che si debba andare ad un’applicazione che consenta già da questa estate di avere molte distese rinnovate, ma che ci siano anche i margini, come abbiamo detto, per alcune eccezioni. Quindi penso che l’ultima formulazione dell’emendamento, che spero venga accolta, possa dare questo senso di gradualità al provvedimento, in modo che l’impatto sugli esercenti possa essere meglio recepito dagli esercenti stessi che sono i veri attuatori di questo provvedimento. Sul percorso della concertazione, come ha richiamato l’Assessore, convengo che è stato fatto un iter che ha gli esiti da lui richiamati. Proprio perché c’è stato un iter, c’è stato un 34 confronto, non avrebbe senso che dopo il confronto si andasse direttamente a dilazionare di un anno l’applicazione. Consigliere Mario Poli Signor Presidente, colleghi, sull’argomento mi ero ripromesso di stare attento alle vostre riflessioni. In effetti la discussione che si è animata sull’emendamento ha portato qualche considerazione in più anche alla mia riflessione personale, perché io ho letto con attenzione la delibera, ho anche condiviso e condivido lo spirito che sta alla base della delibera, che in pratica certifica cose già dette in precedenza da noi dell’opposizione, cioè Reggio è una città piuttosto bruttina, ha bisogno di essere abbellita anche nei suoi arredamenti minori, nei suoi aspetti meno impegnativi, come le distese estive, quindi partendo da lì la considerazione e il ragionamento erano sicuramente in termini positivi, rafforzati dal fatto che il Consiglio di Circoscrizione del Centro Storico aveva espresso un parere favorevole all’unanimità. Però, sentendo le critiche o, meglio ancora, i suggerimenti che i Consiglieri stanno tentando di dare a quella delibera, perché sia effettivamente corrispondente anche alla concertazione avviata con le due associazioni rappresentative dei commercianti, mi pare che l’Assessore o la Giunta comunale un margine di flessibilità, di disponibilità, a prescindere dagli aspetti tecnici, lo debbano dimostrare, perché altrimenti diventerebbe per l’ennesima volta una discussione fine a sé stessa e la Giunta si dimostrerebbe sorda a quello che è un coro di suggerimenti dettati dal buonsenso. Si condivide che finalmente Reggio cambi aspetto almeno nelle distese, si condivide che il Piano particolareggiato presentato vada in quel senso. Non capisco perché la Giunta comunale o l’Assessore debbano irrigidirsi sull’evoluzione o comunque sulla dinamica dei tempi. Qui c’è la rappresentanza del popolo reggiano che quasi all’unanimità chiede all’Assessore di dare tempo, in un modo o nell’altro, o con la sanatoria, rinviando, come suggeriva il Consigliere Fossa, al primo gennaio 2006, oppure con un emendamento un po’ più elaborato ma che faccia perno sulla certificazione eccetera, eccetera... Beh, allora, se siamo tutti d’accordo, perché questo rigore che qualcuno definisce anche di ordine militaresco? Il buonsenso ci suggerisce di invitare la Giunta e l’Assessore a prendere atto che il via viene dato, che si apre una stagione più carina, che però diamo tempo al tempo per coloro che casomai hanno fatto degli investimenti, e hanno bisogno di un ulteriore investimento, per ridimensionare e risistemare tutto. Non è che in due mesi dobbiamo cambiare Reggio Emilia. Se Reggio è diventata brutta per tanti anni, impegniamoci a farla diventare bella in poco tempo, ma non necessariamente nel tempo dei due mesi. Quindi il mio voto era favorevole, mentalmente e concettualmente, ma adesso dipende anche dalle risposte che l’Assessore darà nella sua replica a quello che è stato chiesto dal consesso rappresentativo del popolo reggiano. Presidente del Consiglio Laura Salsi La parola al Consigliere Fossa per una brevissima precisazione che mi ha chiesto di poter fare. Consigliere Gabriele Fossa Visto che l’Assessore è intervenuto a discussione avviata, volevo precisare che Lei ha una strana concezione dei soldi degli altri, perché andare a dire agli altri: “Ma tanto è un 35 investimento piccolo” non mi sembra molto corretto, perché uno in casa sua i soldi... li fa lui i suoi conti. Mettere le manine nei portafogli degli altri non è che sia una bella cosa. E poi volevo anche dire che un’Amministrazione corretta, qualunque essa sia, quando fa una norma, se Lei guarda la Gazzetta Ufficiale, in fondo, quando si cambia una cosa, bisogna sempre lasciare un periodo transitorio. A volte sono anche anni per fare certe modifiche. Mi pare che in questo caso sia necessario. In ogni caso volevo dire che il mio emendamento, se proprio la traslazione al primo gennaio 2006 in toto, come ho scritto, del Piano intero, non è... capisco che potrebbe essere non fattibile, almeno si potrebbe modificarlo limitatamente alla parte oggetto del contendere, quindi al rinnovo del materiale, lasciando inalterato il resto del Piano di valorizzazione. Quindi un emendamento di norma transitoria limitatamente solo a quel punto, non a tutta la delibera. Io lo modifico in questo senso: ”Il “Piano di valorizzazione delle distese” entra in vigore a decorrere dalla data del 1/01/06, limitatamente all’obbligo dell’adeguamento dell’arredo della distesa a carico dell’esercente”, mentre per tutto il resto, richieste formali, disposizioni delle distese e così via, quello rimane attuabile fin da oggi, non è un problema. Adesso lo modifico in quel senso. Entra l’Assessore Sassi Consigliere Matteo Sassi Sarò molto breve. Voglio sottolineare due aspetti in merito a questa delibera. Innanzitutto il processo partecipativo che l’ha preceduta. Io credo che se c’è un tratto distintivo del lavoro di questa Giunta, e credo in particolar modo dell’Assessore Spadoni e dell’Assessorato alla Città Storia, sia quello del coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. D’altronde basta uscire e camminare per il centro storico. Laddove ci sono cantieri in corso è stato fatto un lavoro di coinvolgimento dei soggetti interessati non solo a livello di segnaletica, ma anche di processo decisionale, da quanto mi risulta, per la stessa metodologia di lavoro e di attuazione degli atti amministrativi. Credo che questo si sia verificato anche nel caso della delibera in questione, e non a caso le organizzazioni di categoria sono favorevoli, si sono già pronunciate pubblicamente, mi pare di capire, in maniera più che positiva. In merito all’emendamento che noi abbiamo sottoscritto, accogliamo le modifiche illustrate dal Consigliere Riva. Crediamo che questo emendamento possa sostanzialmente accompagnare la delibera in senso positivo, perché introduce quegli accorgimenti che da più parti, mi pare di capire, sono stati caldeggiati. Non vorrei che si utilizzasse in maniera piuttosto strumentale questo emendamento per insabbiare quella che è tutta la delibera in questione. Questo credo che sarebbe un grave errore. Pertanto noi annunciamo il nostro voto favorevole sia all’emendamento che alla delibera, così come è stata presentata. Crediamo che non si debba strumentalizzare eccessivamente la questione. Sembra, in questa città, che in maniera sistematica quando si parla di interessi dei commercianti, anche di interessi estremamente limitati, io non voglio fare i conti in tasca a nessuno, come in questo caso, nasca una sorta di questione di classe che un tempo, compagno Poli, era di altri, oggi è quella dei commercianti. Quindi mi pare francamente che siamo un po’ fuori dalla storia. Grazie. 36 Presidente del Consiglio Laura Salsi Informo il Consiglio che il Consigliere Fossa ha modificato l’emendamento presentato in precedenza. L’emendamento quindi risulta riformulato in questo modo: “Il “Piano di valorizzazione delle distese” entra in vigore a decorrere dalla data dell’1/01/06, limitatamente all’obbligo dell’adeguamento dell’arredo della distesa a carico dell’esercente.” Questo è il testo dell’emendamento modificato a firma della Lega Nord Padania. Assessore Uberto Spadoni Signor Presidente, signori Consiglieri, ho ascoltato il dibattito e mi sembra doveroso, avendo seguito tutto l’iter di predisposizione del Piano ed avendo seguito anche il confronto con le associazioni di categoria, dire che saremmo stati complessivamente, come Consiglio Comunale, in grado di arrivare ad una soluzione positiva senza colpire gli interessi di nessuno nei tempi previsti dalla delibera. Avendo seguito personalmente tutto il percorso, di questo sono certo. Il Consiglio Comunale, a nome di alcuni Consiglieri, ma mi sembra che interpreti lo spirito di diverse forze, ha introdotto, mi riferisco in particolare all’ipotesi di differenziazione dei tempi di attuazione presentata dal Consigliere Riva ed altri, ha introdotto di fatto un doppio binario, cioè il binario di chi intende adeguarsi nei tempi previsti, e quindi usufruire di quella che è la riduzione della COSAP, quindi dell’incentivo che è stato concordato con le associazioni di rappresentanza per incentivare questo miglioramento in termini qualitativi dell’occupazione da parte di privati di un suolo che è pubblico, quindi di tutti i cittadini, da chi invece, ritenendo di dovere ammortizzare... il mio non era un giudizio, come qualcuno sloganisticamente ha voluto sottolineare, per mettere le mani in tasca a nessuno, ma era un giudizio puramente economico, nel senso che voi sapete benissimo che nei bilanci delle società gli ammortamenti si fanno su beni che hanno un certo valore. Parlare di ammortamenti che hanno valori sotto il vecchio milione di lire non è un tema, perché vengono spesati nell’anno, quindi... Comunque, a parte questo discorso, credo che l’emendamento, così come è stato presentato, possa tenere conto di quello che è un doppio binario. Chi ritiene di non avere ancora, questo per la certezza degli atti amministrativi deve essere dimostrato, come nel testo finale dell’emendamento si dice, “da idonea documentazione”, proprio perché c’è un tema di certezza degli atti conseguenti... chi ritiene di non avere ancora ammortizzato l’investimento fatto su quella tipologia che è quella alla quale mi riferivo precedentemente, ha questa dilazione al primo gennaio 2006. In questo caso vorrà dire che avrà fatto un ragionamento economico valutando che l’ammortamento dell’investimento compiuto non è sufficientemente compensato dalla riduzione della COSAP. In questo caso infatti rinuncia all’incentivo che l’Amministrazione ha proposto. Negli altri casi, coloro che intendono adeguarsi nei tempi previsti dalla delibera avranno l’incentivo e gli altri lo avranno dall’anno prossimo. Mi sembra che questo alla fine colga delle sensibilità trasversali al Consiglio Comunale, quindi credo che la delibera con l’emendamento del Consigliere Riva sia una delibera che tiene presente diverse situazioni, rendendola immediatamente operativa per chi vuole adeguarsi e differendola invece per chi ritiene di non avere ancora ammortizzato l’investimento. Quindi credo che con questo il Consiglio Comunale, approvando la delibera con l’emendamento, possa tenere conto di quello che è stato il dibattito odierno. 37 Per dichiarazione di voto, intervengono nell’ordine: Consigliere Gabriele Fossa Volevo solo chiedere un chiarimento all’Assessore Spadoni. Se uno ha una distesa di materiale di plastica, la deve cambiare o non la deve cambiare immediatamente? Assessore Uberto Spadoni Rinunciando alla riduzione della COSAP non la cambia, la cambia dal prossimo anno. Consigliere Mario Monducci [fuori microfono] Ma senza presentare la documentazione? Assessore Uberto Spadoni No, l’emendamento parla di “idonea documentazione”, perché c’è il tema della certezza dal punto di vista della Pubblica Amministrazione. Consigliere Gabriele Fossa E’ chiaro che se uno la vuole cambiare, deve presentare tutta questa documentazione, va beh... però se uno non la vuole cambiare e ce l’ha, non è che la deve cambiare per forza questa stagione? Perde l’agevolazione COSAP e la cambia quando... Ma quando e per quanto tempo? Fino al 31 dicembre? Dal 2006 comunque la dovrebbe cambiare. Consigliere Mario Monducci Io volevo un chiarimento. Mi pare che a buonsenso si possa concludere in questo modo: chi ha lo sconto del 40% si adegua immediatamente; chi non riesce ad adeguarsi non ha lo sconto, ma non deve necessariamente dimostrare che ha comprato di qui, di là, di su, di giù. Semplicemente non si adegua e non ha lo sconto della COSAP. Entrerà in vigore il prossimo anno. Messa così mi sembra sensata, la cosa, ma senza bisogno di presentare la documentazione. Consigliere Vanda Giampaoli Io però vorrei capire, perché il problema di fare inserire nell’emendamento che è stato presentato da Riva la “idonea documentazione” l’avete sollevato voi in Giunta. Io vorrei capire, perché mi sta bene quello che ha detto prima il Consigliere Monducci, mi pare ovvio. Se non mi adeguo a partire dal primo giugno 2005, non usufruisco della riduzione del 40% della COSAP, mi pare giusto. Però è la Giunta che ci ha detto che era indispensabile, ai fini della regolarità tecnica rispetto alla delibera, dare una data certa, un’autocertificazione. Ho capito bene? E’ così o non è così? Ce lo spiegate? Se questo è necessario, da quale data partiamo, Riva? Dal primo gennaio 2004? Vorrei capire le date. Assessore Uberto Spadoni L’emendamento del Consigliere Riva dice: per chi ha fatto un investimento nel periodo 1.1.2004 a tutt’oggi, quindi 2005, dice questo l’emendamento, stiamo parlando di sedie di plastica, la delibera differisce l’entrata in vigore al 1.1.2006. La regolarità tecnica era 38 legata al fatto di come si dimostra che uno ha fatto un investimento dal periodo 1.1.2004 in poi. Allora è stata introdotta, per superare il problema della regolarità tecnica, la presentazione di una documentazione idonea, di un’autocertificazione. Consigliere Gabriele Fossa Io comunque dico che una cosa semplicissima siamo stati capaci, con il sistema “sovietico”, di renderla complicatissima. La dimostrazione con l’autocertificazione, la fattura, tutte queste cose che sono proprio sintomatiche di gente che va con i paraocchi, inquadrati dal punto di vista burocratico... con il cervello inquadrato. Secondo me era molto più semplice fare una norma transitoria: chi la voleva applicare, l’applicava adesso; chi non la voleva applicare, l’applicava dal primo gennaio 2006. Era già finito tutto, senza stare lì ad appesantire con della burocrazia gli uffici amministrativi del Comune ed anche gli esercenti. Se un cittadino non vuole applicare... non la applica e buonanotte. Bastava fare una semplice proroga. Comunque lasciamo stare il ragionamento. Io torno al ragionamento che ho fatto prima. Andare a dire ai cittadini, agli esercenti, che le loro sedie valgono 30 euro mi sembra una presunzione inaccettabile, Assessore Spadoni, anche perché ci può anche essere gente che a quella sedia può essere affezionata, Lei cosa ne sa?, ci può essere anche un valore simbolico, affettivo, magari gliel’ha lasciata il nonno, che ne sa Lei di queste cose? Quindi prima di andare a dire... io ci penserei un attimo. Ma, a parte la presa in giro, come ho detto prima, siccome l’azione della Pubblica Amministrazione deve essere improntata a criteri di efficienza, semplicità, trasparenza e così via, tutti princìpi che sono enunciati nelle leggi, non mi pare che in questo caso venga fatto, proprio per la farraginosa complicazione delle carte... Comunque, va beh, un’autocertificazione... sempre carte, voi avete bisogno di carte. Siccome io ci lavoro con le carte, so di cosa sto parlando, forse nessuno di voi ha mai presentato una pratica in un qualunque ente, io so cosa vuol dire. Quindi, invece che semplificare, non si fa altro che aggiungere carta. Bisogna dimostrare... voci indistinte in aula... L’ho letto... Non si è visto in giro! L’ho sentito dire! Cosa ho letto? Dov’è? L’hanno distribuito? Io lo leggo se lo distribuiscono! Io l’ho sentito dire. Però, cari miei, le parole volano. Comunque è il principio da cui sei partito, perché sei partito con le fatture, bisogna portare la fattura... voci indistinte in aula... Perché ti hanno detto che... tu sei partito con quell’idea lì, i cromosomi che hai in testa sono quelli. Comunque, a parte quello, secondo me si poteva fare una cosa molto più semplice. Per una buona delibera si poteva fare in modo più semplice, anche perché uno può avere bisogno, visto che c’è questa possibilità... magari ha fatto un investimento, ma può anche avere bisogno di farlo più grande per il futuro, perché oggi prende delle sedie di plastica da 30 euro e domani può fare una spesa che va oltre il milione. Quindi secondo me bisognava dare all’esercente, che è un imprenditore, un lasso di tempo sufficiente per ragionare e per prendere visione di questo Piano, perché non tutti gli esercenti ne hanno preso visione. Quindi secondo me dare la possibilità all’esercente, con un congruo lasso di tempo, di programmare, non solo di ammortizzare, i 30 euro... che non ammortizza, perché l’ammortamento non c’è per questo tipo di spese, ma poter programmare da qui ai prossimi anni un intervento e quindi una spesa di un certo tipo, quindi dargli il tempo di vedere un attimino cosa offre il mercato, di poter contattare qualche... perché c’è anche chi magari... non sono mica tutti Calatrava, uno può anche avere bisogno di informarsi presso qualcuno, perché vuole fare una cosa un po’ bellina, con gusto estetico, quindi avere bisogno di tempo per guardarsi in giro, chiedere un parere, avere un piccolo schizzo, un disegnino, non certo lo faccio io, perché non faccio queste cose... 39 Quindi secondo me c’era bisogno di concedere agli esercenti un lasso di tempo. I due mesi secondo me sono troppo pochi per potere fare qualcosa di bello, perché se vogliamo fare qualcosa di bello per queste distese, perché si possano inserire... non si può dire che entro due mesi lo fai oppure... Comunque, in ogni caso, detto questo, voterò a favore della delibera, con la riserva del tempo che non accetto. Entrano i Consiglieri Colosimo, Fornaciari e Dolci Esce il Consigliere Lombardini Consiglieri presenti n. 34 Consigliere Matteo Riva Volevo poter rispiegare a Fossa com’era l’emendamento, ma credo che non se lo meriti. Io avrò questo cromosoma di un’idea di legalità, di giustizia e di uguaglianza. Forse lui ha i cromosomi delle taglie e del ripristino della pena di morte in Italia. Quindi, caro Fossa, non ti spiegherò l’emendamento perché è piuttosto chiaro. Chiedo di poterlo votare. Grazie. Escono i Consiglieri Prati e Corradini Achille Consiglieri presenti n. 32 Consigliere Mario Monducci Io vorrei precisare un paio di questioni. Beh, intanto chiedo al buonsenso, colleghi Consiglieri, pongo una domanda che è chiaramente retorica, perché penso che la risposta sia scontata, ma probabilmente qualche collega potrebbe non essere d’accordo. Oggi è il 12 aprile. Noi prendiamo questa delibera il 12 aprile. La facciamo decorrere dal primo giugno. Mi metto nei panni di coloro che devono fare le ordinazioni delle nuove distese e mettersi a norma. Naturalmente domani mattina vado ad ordinare e dopodomani mi portano la roba, come normalmente accade in questo Paese! Quindi un po’ di buonsenso, colleghi Consiglieri, alberga nei nostri cervelli o dobbiamo fare sempre le cose manu militari? La trovata dell’intellettuale applicata al caso di specie. Io dico questa cosa banalissima, semplicissima. Io dico: noi prendiamo la delibera, è il 12 aprile, la facciamo decorrere il primo giugno. Lo sapranno gli esercenti? Decideranno gli esercenti liberamente, a seconda del riuscire tecnicamente ad avere il materiale disponibile secondo gli standard e i parametri che abbiamo stabilito con questa delibera. Se ci riusciranno entro una certa data e se questo farà parte delle loro scelte di investimento, che non possiamo ancorare noi, perché ognuno sa esattamente quali sono le proprie opportunità economiche e le proprie possibilità di investimento, non siamo ancora nello stile sovietico di stabilire noi la pianificazione economica anche dei nostri esercizi commerciali locali, né le associazioni di categoria delle quali personalmente me ne infischio, perché qui nessun Gruppo politico credo rappresenti le associazioni di categoria, noi qui rappresentiamo gli interessi dei nostri concittadini trasversalmente, se facciamo il nostro lavoro con correttezza e con civiltà, ed allora io dico in modo molto tranquillo: il primo giugno chi si adegua avrà il 40% di sconto, chi non si adegua non l’avrà. Finito, punto ed a capo. Secondo me non c’è altro da fare. Rendiamoci conto che questa delibera, per avere una sua logicità, doveva essere assunta almeno due mesi fa, doveva essere assunta in febbraio, meglio in gennaio, per consentire di avere una programmazione davanti di 40 qualche mese. Ora, a quaranta giorni dall’entrata in vigore, consentitemi, è uno spot politico interessante ed opportuno, anche condivisibile nel merito, ma non può diventare una sorta di camicia di Nesso nella quale infilare tutti! Presidente del Consiglio Laura Salsi Passiamo alla votazione dell’emendamento presentato dai Consiglieri Riva, Donelli, Fantini, Vena e Sassi. Con le modifiche apportate, che introducono certezza degli aventi diritto, i dirigenti esprimono parere favorevole. Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio pone in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione dell’emendamento n. 1, sottoscritto dai Consiglieri Riva, Vena (P.d.C.I.), Donelli (Verdi), Fantini (D.S.), Sassi (P.R.C.), come modificato in corso di seduta, che di seguito si trascrive: Emendamento alla delibera n. 5713 Dopo “Per quel che riguarda le distese... previste nel “Piano di valorizzazione delle distese nel centro storico”... inserire: “Coloro che hanno rinnovato, dimostrandolo mediante presentazione di idonea documentazione da individuarsi a cura dei servizi competenti, la distesa a partire dal primo gennaio 2004 hanno tempo fino al 31/12/2005 per adeguarsi. In questo caso non potranno usufruire nel corso del 2005 della riduzione del COSAP prevista dalla delibera.” e ne proclama il seguente esito: PRESENTI: ASTENUTI: N. N. 32 3 VOTANTI: FAVOREVOLI: N. N. 29 29 Fornaciari (La Margherita); De Lucia (Laboratorio Baldi per Reggio); Monducci (Gente di Reggio) In conformità di ciò, la Presidente proclama approvato all’unanimità l’emendamento stesso. Presidente del Consiglio Laura Salsi Si passa alla votazione dell’emendamento presentato dal Consigliere Fossa. Preciso che i dirigenti hanno dato parere di regolarità tecnica. 41 La Presidente del Consiglio pone poi in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione dell’emendamento n. 2, sottoscritto dal Consigliere Fossa (Lega Nord Padania), come modificato in corso di seduta, che di seguito si trascrive: Emendamento: inserire nel dispositivo della delibera il seguente capoverso: “Il “Piano di valorizzazione delle distese” entra in vigore a decorrere dalla data dell’1/01/06 limitatamente all’obbligo dell’adeguamento dell’arredo della distesa a carico dell’esercente.” e ne proclama il seguente esito: PRESENTI: VOTANTI: FAVOREVOLI: CONTRARI: N. N. N. N. 32 32 9 23 Anceschi, Ballarini, Bedogni, Corradini, Corsi, D’Andrea, Fantini, Montanari, Rinaldi Nando, Salsi Laura, Salsi Roberto, Scarpino, Vecchi (D.S.); Colosimo, Fornaciari, Grillone, Prandi (La Margherita); Dolci, Riva, Vena (P.d.C.I.); Ferrigno, Sassi (P.R.C.); Donelli (Verdi) In conformità di ciò, la Presidente proclama respinto l’emendamento stesso. Infine la Presidente del Consiglio pone poi in votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione della deliberazione I.D. n. 73 come emendata a seguito dell’emendamento approvato e ne proclama il seguente esito: PRESENTI: ASTENUTI: N. N. 32 5 VOTANTI: FAVOREVOLI: N. N. 27 27 Eboli, Rizzo (A.N.); De Lucia (Laboratorio Baldi per Reggio); Monducci (Gente di Reggio); Fossa (L.N.P.) In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata all’unanimità la deliberazione stessa. Il Consiglio Comunale termina alle ore 19:00. 42 Letto, approvato e sottoscritto. IL PRESIDENTE IL CONSIGLIERE ANZIANO IL SEGRETARIO GENERALE CERTIFICATO DI PUBLICAZIONE Si certifica che il presente verbale è stato posto in pubblicazione all’Albo Pretorio il giorno 20.07.2005 e che vi resterà sino al 04.08.2005, a norma dell’art. 124 del Dlgs. n. 267/2000. Dalla Residenza Municipale, li 20.07.2005 IL MESSO COMUNALE IL SEGRETARIO GENERALE Il presente verbale è stato approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 30.05.2005 con atto n. 9646/122. 43