Verbale CC 12.04.2005

Transcript

Verbale CC 12.04.2005
Verbale di Seduta
COMUNE DI
REGGIO EMILIA
P.G. n. 8043
DEL CONSIGLIO COMUNALE DI REGGIO EMILIA
L'anno duemilacinque addì 12 – dodici - del mese di aprile alle ore
17.00 nella sala consiliare, ritualmente convocato, si è riunito il Consiglio
Comunale.
All'appello erano presenti i seguenti Consiglieri:
DELRIO Graziano
ANCESCHI Alessandro
BALDI Carlo
BALLARINI Ivano
BEDOGNI Giuliano
COLOSIMO Francesco
CORRADINI Achille
CORRADINI Franco
CORSI Romano
D’ANDREA Ernesto
DE LUCIA Carmine
DOLCI Loredana
DONELLI Paola
EBOLI Marco
FANTINI Marco
FERRIGNO Alberto
FORNACIARI Marco
FOSSA Gabriele
GIAMPAOLI Vanda
GRASSI Prospero
GRILLONE Innocenza
LA SALA Giovanni B.
LOMBARDINI Tommaso
MALATO Emiliano
MARZIANI Marco
MONDUCCI Mario
MONTANARI Valeria
No
Si
No
Si
Si
Si
No
No
No
Si
Si
No
Si
Si
Si
Si
No
No
Si
Si
Si
No
Si
Si
Si
Si
Si
OLIVO Antonio
POLI Mario
PRANDI Marco
PRATI Gianni
RINALDI Carla
RINALDI Nando
RIVA Matteo
RIZZO Antonio
SALSI Laura
SALSI Roberto
SASSI Matteo
SCARPINO Salvatore
VECCHI Luca
VENA Donato
- AssessoriFERRETTI Franco
CATELLANI Giovanni
COLZI Carla Maria
FERRARI Ugo
MALAGOLI Angelo
MONTANARI Giuseppina
PEDRONI Gina
SALSI Annarita
SANTEL Alberto
SASSI Juna in Giovannelli
SPADONI Uberto
Consiglieri presenti: 30
Presiede: Laura Salsi
Segretario Generale: Dr. Domenico Rebuttato
No
Si
Si
Si
No
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
Si
No
Si
No
No
No
No
No
No
No
Si
INDICE
INTERPELLANZA DELLA CONSIGLIERA VANDA GIAMPAOLI IN
ORDINE ALL’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE CONSILIARE
SPECIALE DI CONTROLLO E GARANZIA TESA AD ESPRIMERE
INDIRIZZO CIRCA LE SCELTE GESTIONALI DELLA FONDAZIONE
MANODORI – RITIRATA E TRASFORMATA IN MOZIONE.
Pag. 4
INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE MARCO MARZIANI IN ORDINE
ALLA SITUAZIONE DI UN PERICOLO NELL’ATTRAVERSAMENTO
Pag. 6
PEDONALE DI VIA CHE GUEVARA (I.D. n. 66).
INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE MARIO POLI IN ORDINE AI
MANCATI CONTROLLI SUL PAGAMENTO DEL BIGLIETTO SUI MEZZI
Pag. 8
ACT E SUL RIPRISTINO DELL’USO DEL TICKET (I.D. n. 67).
INTERPELLANZA DEI CONSIGLIERI MARCO EBOLI, TOMMASO
LOMBARDINI E ANTONIO RIZZO IN ORDINE ALL’INCREMENTO E
MIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO (I.D. n.
Pag. 13
68).
INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE ROBERTO SALSI IN ORDINE
ALLA MESSA IN SICUREZZA DEL TRATTO DI VIA EMILIA S. STEFANO
COMPRESO TRA PIAZZALE DUCA D’AOSTA E PIAZZA GIOBERTI (I.D.
Pag. 18
n. 69).
2
ORDINE DEL GIORNO EX ART. 20 PER ESPRIMERE CONTRARIETA’
ALLA VENDITA DELLA LOCALE SEDE INPS (I.D. n. 70).
Pag. 20
DESIGNAZIONE DI N. 2 RAPPRESENTANTI IN SENO ALL’ASSEMBLEA
DELLA CONSULTA COMUNALE DELLO SPORT (I.D. n. 71).
Pag. 24
APPROVAZIONE DEL VERBALE DELLA SEDUTA CONSILIARE DEL
18.2.2005 (I.D. n. 72).
Pag. 25
APPROVAZIONE DEL PIANO DI VALORIZZAZIONE DELLE DISTESE IN
CENTRO STORICO E CONSEGUENTE MODIFICA DEL REGOLAMENTO
COMUNALE PER IL RILASCIO DELLE CONCESSIONI E PER
L’APPLICAZIONE DEL CANONE PER L’OCCUPAZIONE DI SPAZI ED
Pag. 25
AREE PUBBLICHE (I.D. n. 73).
3
VERBALE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 12.04.2005
Scrutatori: D’Andrea – Colosimo – Malato.
Alle ore 16:10 risultano presenti i Consiglieri:
Anceschi Alessandro, Colosimo Francesco, D’Andrea Ernesto, De Lucia Carmine, Donelli
Paola, Eboli Marco, Giampaoli Vanda, Malato Emiliano, Marziani Marco, Monducci Mario,
Poli Mario, Rizzo Antonio, Salsi Laura, Sassi Matteo, Scarpino Salvatore.Sono inoltre
presenti gli assessori Colzi e Spadoni.
A norma dell’art. 6, comma 2, del Regolamento sul funzionamento del Consiglio
Comunale, si procede quindi alla trattazione delle interpellanze.
Viene introdotto in discussione il punto n. 26 dell’ordine del giorno, relativo a:
“Interpellanza della Consigliera Vanda Giampaoli in ordine all’istituzione di una
Commissione consiliare speciale di Controllo e Garanzia tesa ad esprimere indirizzo
circa le scelte gestionali della Fondazione Manodori.”
Al Presidente del Consiglio
Al Sig. Sindaco
INTERPELLANZA
La sottoscritta Vanda Giampaoli Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale
PREMESSO
- E’ di questi giorni la notizia che la Fondazione Manodori ha acquistato il 43% del
pacchetto azionario della società Servizi Italia Spa, società controllata Coopservice
attraverso la Aurum Spa;
- Per effettuare tale acquisto sono stati spesi 5,9 milioni di euro che la Fondazione
ha ottenuto disinvestendo tale somma dalle gestioni monetarie alla stessa
appartenenti;
- Per espressa dichiarazione del Presidente della Fondazione e del Presidente di
Coopservice, tale operazione consiste in un semplice investimento finanziario teso
a migliorare la redditività del patrimonio della Fondazione che accompagnerà
Servizi Italia Spa fino al momento della sua quotazione in borsa e comunque entro
la fine del...
- Al termine di tale periodo Coopservice riacquisterà il 40% delle Azioni di Servizi
Italia lasciando una opzione alla Fondazione sull’ulteriore 3%;
4
- E’ compito della Fondazione, persona giuridica senza fini di lucro come da art. 2
dello Statuto, perseguire “esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione
dello sviluppo economico” indirizzando la sua azione prevalentemente nel territorio
della provincia reggiana;
- Che all’art. 3 dello Statuto della Fondazione si legge che la stessa non può
esercitare funzioni creditizie, né effettuare in qualsiasi forma finanziamenti,
erogazioni o sovvenzioni dirette o indirette ad enti con fini di lucro o in favore di
imprese di qualsiasi natura, ad eccezione delle imprese strumentali e delle
cooperative sociali di cui alla Legge 381/91;
- Che proprio per la sua natura di ente senza fini di lucro con lo scopo di destinare
fondi per lo sviluppo della città di Reggio Emilia e la provincia tutta, il Sindaco di
Reggio Emilia ha il potere di nominare due rappresentanti all’interno del Consiglio
Generale che è l’organo con funzioni di indirizzo, quindi gestionali, della
Fondazione.
Tutto ciò premesso si chiede:
1) che il Sig. Sindaco promuova l’istituzione di una Commissione Consigliare
Speciale di Controllo e Garanzia tesa, fra gli altri compiti, a valutare ed
esprimere, attraverso i suoi rappresentanti, un indirizzo circa le scelte
gestionali della Fondazione Manodori;
2) Che, nelle more della istituzione della Commissione Consigliare Speciale,
venga convocata la apposita Commissione Consigliare già in essere con la
presenza del Presidente e dei due rappresentanti nominati dal Comune nella
Fondazione Manodori per spiegare i dettagli, il fine e le motivazioni del
recente investimento di acquisto del 43% delle azioni della Società Servizi
Italia Spa, società controllata attraverso Aurum Spa da Coopservice, nonché
ad illustrare le future scelte finanziarie che la Fondazione vorrà prendere a
favore della città.
f.to Avv. Vanda Giampaoli
Capogruppo di Forza Italia
Intervengono nell’ordine:
Consigliere Vanda Giampaoli
Signor Presidente, io intendo trasformare l’interpellanza in mozione a norma dell’art. 53,
comma 4, del Regolamento. Quindi deposito adesso la mozione firmata da tre Consiglieri.
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Prendo atto della richiesta. Assessore Spadoni, l’interpellanza è stata riconvertita in
mozione. Verrà discussa la prossima settimana, stando al Regolamento, verrà messa
all’ordine del giorno del prossimo Consiglio.
5
Viene introdotto in discussione il punto n. 27 dell’ordine del giorno, relativo a:
“Interpellanza del Consigliere Marco Marziani in ordine alla situazione di pericolo
nell’attraversamento pedonale di via Che Guevara” (I.D. n. 66).
All’assessore di competenza
Interpellanza:
in merito al pericolo nell’attraversamento pedonale di via Che Guevara.
Via Che Guevara, come tutti sappiamo, è una via a traffico molto intenso che
attraversa un quartiere altamente popolato e con la caratteristica di avere la
maggior parte dei servizi da un solo lato, supermercato, negozi vari, bar, giornalaio
e numerosi uffici, quindi l’attraversamento pedonale è per centinaia di cittadini una
necessità pluriquotidiana.
Questa necessità si associa oggi, prevalentemente per anziani e bambini ma non
solo, a lunghe attese e soprattutto ad un timore di pericolo, benché l’area delle
strisce pedonali sia molto ben evidenziata ed illuminata. Infatti sia dalla rotatoria,
che arriva da Canali, che dalla rotatoria che arriva da via Simonazzi/Martiri di
Cervarolo, e il previsto punto di attraversamento pedonale vi è un rettifilo sufficiente
perché troppi automobilisti vi arrivino a velocità sostenuta; inoltre quelli che
percorrono la strada alla giusta velocità di 50 km/h, vengono spesso sorpassati
anche in prossimità delle stesse strisce, fatto questo che aggrava moltissimo il
rischio per i pedoni.
Perché non sia una imminente disgrazia a farci porre attenzione a questo
importante particolare, invitiamo codesto assessorato ad adottare una o più delle
seguenti proposte:
1. uno spartitraffico in prossimità del passaggio pedonale (aiuola o illuminazioni a
terra)
2. un semaforo a chiamata
3. un rallentatore in prossimità del passaggio pedonale
4. un maggior controllo della velocità di transito da parte dei vigili urbani.
f.to Marco Marziani
Consigliere comunale di F.I.
Intervengono nell’ordine:
Consigliere Marco Marziani
Signor Presidente, Consiglieri, Assessore, brevemente affrontiamo questo piccolo ma
interessante e pericoloso problema dell’attraversamento pedonale in via Che Guevara.
Il quartiere di via Che Guevara è un quartiere importante a Reggio, è un quartiere
altamente popolato. Ha però una caratteristica stradale ed urbanistica particolare, che si è
venuta a creare nel tempo: i servizi utilizzati comunemente dai cittadini (il supermercato, i
negozi, il bar, la tabaccheria, il giornalaio eccetera) si trovano prevalentemente da un lato
6
della strada, mentre l’altro lato, che può essere a destra o a sinistra, a seconda della parte
da cui si viene, il lato del Conad per intenderci, è prevalentemente residenziale.
Succede quindi che, nonostante alcuni provvedimenti già presi, quali le strisce pedonali o
una buona illuminazione serale dell’attraversamento pedonale, molti cittadini si lamentino,
soprattutto gli anziani e i genitori dei bambini in età scolare, per la difficoltà
dell’attraversamento della via per recarsi appunto ai servizi suddetti. Si lamentano per le
lunghe attese, per il traffico di automobili molto intenso, si lamentano ovviamente per
l’intrinseca pericolosità della situazione, perché l’attraversamento anche sulle strisce non
sempre è garanzia di sicurezza per la sostenuta velocità di gran parte delle automobili che
provengono prevalentemente dalla rotonda, provenienti da Canali oppure dal centro, dove
un rettifilo abbastanza lungo porta ad un aumento della velocità. Inoltre a volte succedono
quegli spiacevoli imprevisti per cui quando qualcuno non va troppo forte e gentilmente
tenta di fermarsi sulle strisce, quello di dietro tenta comunque di passare.
Questo che per fortuna, per grazia di Dio come si usava dire una volta, non ha ancora
causato particolari situazioni drammatiche di incidenti mortali, almeno per quanto a mia
conoscenza, certamente costituisce una situazione di particolare allarme e soprattutto
risponde ad una richiesta dei cittadini.
Ecco allora che veniamo a chiedere all’Assessore di porre particolare attenzione a questa
situazione e di fare uno sforzo in più per rendere sicuro questo tratto di strada.
Le soluzioni possono essere varie, multiple, dal semaforo a chiamata, che potrebbe
essere una soluzione interessante, ad un rallentatore, con tutti i limiti che i rallentatori
hanno in queste strade tutto sommato di grande scorrimento, ad un maggiore controllo da
parte degli addetti al traffico, della Polizia Municipale. Soluzioni di questo genere, a nostro
avviso, con una certa sollecitudine devono essere messe in atto per poter garantire una
maggiore sicurezza ai cittadini residenti o che transitano in quell’area. Grazie.
Assessore Carla Maria Colzi
Il disegno della strada in questione, cioè di via Che Guevara, corrisponde ad un’idea di
città con ampi viali, idea giusta e corretta rispetto ad un’organizzazione della città dove il
viale è adeguatamente protetto rispetto alle velocità delle automobili.
Via Che Guevara ha sempre presentato, fin dall’inizio, questo problema, essendo una
strada molto ampia e rettilinea.
L’Amministrazione Comunale è intervenuta in due punti, con le rotonde tra via Che
Guevara e via Maiella e fra via Che Guevara e via Martiri di Cervarolo, cercando di
rallentare la velocità di immissione delle auto. Allo stesso modo con la rotonda di via Che
Guevara – Via Luxemburg – via Benedetto Croce.
Rimane comunque il tratto che segnalava il Consigliere Marziani. Siccome sono zone che
frequento anch’io, so che sono zone in cui spesso le macchine, questo perché la cultura,
lo continuo a dire, è un problema proprio di approccio... in questa città bisognerà iniziare a
rallentare la velocità come tema generale... dicevo che le macchine prendono velocità. Ci
sono ben due attraversamenti: c’è l’attraversamento all’altezza del Conad e
l’attraversamento più avanti, subito dopo la rotonda con via Maiella.
Abbiamo ragionato con gli uffici tecnici rispetto alle soluzioni che indicava il Consigliere
Marziani. Il semaforo no, perché stiamo andando ad un’eliminazione degli impianti
semaforici. I rallentatori nemmeno. Sicuramente, considerato che anche dopo l’ulteriore
riduzione della carreggiata, perché siamo andati da 10,5 metri a 9 con la pista ciclabile,
anche lì con l’intenzione di mettere in difficoltà le automobili, quindi di ridurre la carreggiata
e di invitare ad una velocità più ridotta, questo non avviene, la soluzione che pensavamo
di adottare è quella dell’isola, perché costringe ulteriormente le macchine a rallentare a
fronte di un attraversamento stradale, ovviamente opportunamente segnalato, come
7
abbiamo per esempio sulla circonvallazione. Questo permette anche di spezzare il tragitto
del pedone che può fare l’attraversamento in due volte, pur essendo in sicurezza una volta
che si trova nella mezzadria della strada.
Abbiamo visto negli elenchi della Circoscrizione V se era previsto questo intervento. Non
era stato annoverato, non certo per mancanza della Circoscrizione ma perché sono molte
le strade in questa situazione, quindi con l’ing. Torreggiani abbiamo inserito anche questo
intervento.
E’ ovvio che sul territorio sono i Quartieri che danno le priorità. Quindi faremo presente a
Biancolini questa segnalazione che peraltro abbiamo già inserito d’ufficio. Quindi abbiamo
presente il tema.
Consigliere Marco Marziani
Come spesso avviene in quest’aula, le risposte sono soddisfacenti. L’applicazione e la
realizzazione delle risposte è in genere, purtroppo, carente. Non è il caso certamente della
promessa dell’Assessore Colzi adesso, è una cosa che si può rilevare in generale.
Quindi sono confortato dal fatto che l’Assessore riconosca il piccolo bisogno che abbiamo
evidenziato. Sono anche confortato dal fatto che una delle ipotesi proposte possa essere
praticabile, penso che spartitraffico e isola siano la stessa cosa. Ci raccomandiamo che
non venga messa nel cassetto, ma che realmente possa trovare un tempo di realizzazione
sufficientemente breve per non dovere farla subito dopo con l’acqua alla gola, quando un
incidente riportasse il problema alla nostra attenzione. Grazie.
Viene introdotto in discussione il punto n. 30 dell’ordine del giorno, relativo a:
“Interpellanza del Consigliere Mario Poli in ordine ai mancati controlli sul
pagamento del biglietto sui mezzi ACT e sul ripristino dell’uso del ticket” (I.D. n. 67).
Al Presidente Consiglio Comunale
Laura Salsi
Al Sindaco di Reggio Emilia
Dr Graziano Delrio
All’Assessore alla Mobilità – Traffico – Infrastrutture
Dr Alberto Santel
INTERPELLANZA
Il sottoscritto consigliere Mario Poli, capogruppo UDC,
premesso che da tempo la gestione amministrativa, tecnica e programmatica
dell’ACT è fatta oggetto di critiche da parte di Amministratori Pubblici, delle Forze
politiche, delle Organizzazioni sindacali e soprattutto da parte dei cittadini utenti del
Servizio.
8
Osservato che da parte dell’Assessore Santel si insiste nell’invitare i reggiani a
combattere l’inquinamento atmosferico con un maggior uso del trasporto pubblico
locale e con il ricorso alla cosiddetta auto condivisa fra amici e parenti, (come se
tutti andassero nello stesso posto!)
Letto che l’Amministratore Delegato di ACT, l’ing. Paolo Rodighiero, invoca nuovi
finanziamenti per potenziare il parco automezzi ed avere così ulteriori margini di
manovra per corrispondere finalmente in positivo alle richieste di miglioramenti
organizzativi fatte dai Sindacati aziendali,
Verificato personalmente sul campo che ormai tanti utenti non pagano il biglietto
dovuto, causa la dannosa e costante assenza di controllori, veri e propri fantasmi,
che fa ingrossare l’esercito dei “portoghesi”;
INTERPELLA
la Giunta Comunale perché da un lato siano date informazioni sul trend di entrata da
biglietti di questi primi 2 mesi e sul numero delle ispezioni fatte e dall’altra perché
siano dettate, in attesa del promesso Piano della Mobilità, al nuovo Consiglio di
Amministrazione e ai Dirigenti della tecno-struttura linee di intervento
immediatamente esecutive per ripristinare l’uso del ticket- l’inerzia permissiva della
Azienda, agli occhi dei reggiani, è ormai un vero e proprio scandalo- ,
incrementando così le entrate, e per rendere più appetibile l’uso dei Bus, anche con
biglietti low cost e con una qualità generale (tempi di percorrenza, nuovi percorsi
preferenziali, pensiline decorose, informazioni elettroniche) davvero in grado di fare
concorrenza all’uso dell’automobile.
Capogruppo UDC
f.to Mario Poli
Entrano i Consiglieri Grillone, Riva e Ferrigno
Consiglieri presenti n. 18
Consigliere Mario Poli
Signor Presidente, temevo di essere l’ultimo ad affrontare questo argomento, perché
c’erano in anticipo altre interpellanze. Ho invece la fortuna di non essere ripetitivo e di
illustrare per primo quella che è una mia interpellanza, ma che richiama un po’, a mio
parere, anche i contenuti delle interpellanze che sono state presentate prima della mia.
Comunque richiama anche uno stato di disagio rappresentato da altri Consiglieri comunali
sulla stampa, sui giornali quotidiani.
Nel merito specifico di questa mia interpellanza, io ho calcato la mano su un dato che
ormai è eclatante, Assessore. Sui nostri mezzi di trasporto pubblico, quelli governati e
gestiti dall’ACT, non solo il servizio è quanto mai criticabile, ma il pagamento del biglietto è
diventato un optional. Questa evasione del ticket è favorita dal fatto che non ci sono
controllori. Si respira un clima di fai-da-te sul trasporto pubblico, sui mezzi dell’ACT. Non
so se a Lei, a qualcuno della Giunta o a qualche Consigliere è capitato di dovere utilizzare
con intensità il mezzo pubblico, il tram cittadino. A me è capitato per cause di forza
maggiore e devo dire che lo spettacolo è uno spettacolo quanto mai deludente, nel senso
che si avverte nell’utenza proprio questa noncuranza da parte dell’ACT di controllare se si
9
paga il biglietto oppure no. Il tram ormai è considerato come un qualcosa che passa, si
prende, poi dopo due fermate casomai si scende, tanto non c’è nessuno che controlla.
Capita spesso anche questo tipo di utilizzo, ma fa parte di una cultura che ormai si è
ingenerata, soprattutto, ho notato, fra i giovani, sul fatto che siccome il tram passa, lo si
prende. Con simpatia mi ricorda un po’ i ruggenti anni Settanta, quando gli amici e
compagni della Sinistra teorizzavano, a Bologna ma anche a Reggio Emilia, o il trasporto
pubblico gratuito o l’autoriduzione dei prezzi dei trasporti pubblici. Qui abbiamo scavalcato
a Sinistra anche gli amici di Rifondazione Comunista a Reggio Emilia. Qui il trasporto è
gratuito, di fatto è gratuito.
In questa sala spesso e volentieri veniamo a discutere di un’alternativa al traffico, di
incitare e sollecitare il cittadino reggiano, ed anche non reggiano, all’uso dei mezzi
pubblici, però ci troviamo di fronte ad una situazione assurda. Un’azienda che non è
competitiva sul mezzo privato, che non dà dei servizi buoni, una società (l’ACT) il cui
direttore, abbiamo notato, è in gara con l’amministratore delegato dell’AGAC su chi
percepisce le retribuzioni più alte, siamo sull’ordine dei 185 mila euro, 370 milioni all’anno
delle vecchie lire, e il servizio che ci viene proposto è quello che notiamo come utenti, è
quello che è stato denunciato anche dal collega Fornaciari, mi dispiace che non ci sia, de
La Margherita, perché quelle osservazioni che ha scritto sui giornali le condivido tutte.
Dopodiché il padrone, riesumiamo questo concetto, di questa azienda, che è di fatto in
buona parte l’Amministrazione del nostro Comune, si preoccupa di fare in modo che le
entrate, ed arrivo al dunque, di quell’azienda aumentino secondo una diligenza media,
secondo il buon costume del cittadino che paga regolarmente il biglietto per il servizio di
cui usufruisce, oppure, per quello che si può capire, si disinteressa e si fida ciecamente,
sposa le tesi dei vertici di questa azienda che ancora adesso sono in lite con i sindacati
aziendali e quindi continuano in impostazioni che non dovrebbero essere corrispondenti
alle finalità e alle attese politiche di chi è padrone di quell’azienda?
A questo punto io continuerò a fare il cittadino diligente, a timbrare e a pagare il ticket,
però so di cittadini reggiani che, stanchi di essere gli unici a pagare, non pagano più il
biglietto. Quindi il malcostume si va diffondendo.
Ultimo esempio, perché ho un testimone in aula che ha vissuto questa simpatica scenetta,
del funzionamento “ottimale” dei servizi ACT, chiamo a testimonianza il compagno Sassi
Matteo. Abbiamo anche assistito all’autista che arriva, il tram è in ritardo di otto minuti, noi
stavamo per salire, ma siccome era in ritardo questo qui all’improvviso è partito, ha chiuso
le porte, e noi siamo rimasti lì un po’ scornati ad aspettare il successivo tram.
Quindi la mia interpellanza nasce da un dato oggettivo, ormai a Reggio quasi nessuno
paga il biglietto, ma ovviamente va al desiderio di allargare il ragionamento e la riflessione
su tutta l’azienda ACT e sui servizi che questa propone ai cittadini reggiani.
In ogni modo, chiudo mettendo il dito nella piaga sul fatto che non ci sono controllori, non
c’è volontà politica di far pagare i biglietti, senza andare alla leggenda metropolitana,
quando si diceva che era l’Amministrazione che diceva ai controllori di non far pagare una
tipologia di utenti. Chiudo con un riferimento un po’ aleatorio, ma la sostanza è che qui il
biglietto non lo paga più nessuno.
Entrano i Consiglieri Montanari, Ballarini, Salsi Roberto, Grassi, Vena, Corradini Franco
Consiglieri presenti n. 24
Entra il Vice Sindaco Ferretti
10
Assessore Carla Maria Colzi
Volevo partire dall’ultimo dato. Nel ruolo di Consiglieri comunali ricoprite, sia Lei che il
Consigliere Sassi, il ruolo di pubblico ufficiale. Quindi in quel momento, in quell’orario, in
quella giornata, era individuabile il lavoratore che ha tirato dritto. Credo che voi foste
responsabili di segnalare questo dato, che è estremamente preoccupante, all’azienda.
Quindi rilevando la fermata e l’orario era individuabile l’autista di quel mezzo.
Parto da un’affermazione che ha fatto il Consigliere Poli, e non me ne voglia, è solo
un’esemplificazione. Il Consigliere Poli ha detto: “Se a Lei capita, Assessore – io oggi sono
in tram, nonostante piova, giustamente, abito a Villa Verde, posso tranquillamente venire
con il mezzo pubblico, a me capita di prendere il mezzo pubblico – io per forza, per una
situazione di causa maggiore, ho usato il tram.” Noi vorremmo invertire questa situazione.
Il cittadino reggiano in una situazione di forza maggiore deve essere costretto a prendere
l’auto, perché la normalità deve essere l’uso del mezzo pubblico. Questo è quello che
succede a me. Le faccio un’esemplificazione. Ho, alla fine della giornata, la previsione di
andare a fare la spesa all’Ipercoop? Quel giorno vengo con il mezzo privato, perché mi
serve l’auto per fare la spesa. La norma deve essere invece quella di utilizzare il mezzo
pubblico.
Dirlo è facile, praticarlo non lo è. A me capita spesso che fra un autobus e l’altro faccio
prima ad arrivare a piedi da Villa Verde in città. Questo è il gap che in questa città va
cambiato. Da Villa Verde per venire in ufficio devo avere comodo il mezzo pubblico, non
devo pensare che l’alternativa sia venire a piedi, perché in una giornata di bel sole fa
piacere e fa anche bene venire a piedi da Villa Verde, non certo per un anziano, non certo
per una mamma che ha dei bambini; in una situazione di pioggia il mezzo ci deve essere,
se no è ovvio che io automaticamente prendo la macchina, apro la portiera e salgo. Di
questo ragioneremo nell’interpellanza del Consigliere Eboli.
Sulla questione della gratuità, il punto grave in questa città è quello di aumentare dal 20
all’80%... Visto che il padrone di questa azienda, non parzialmente, totalmente, è
l’Amministrazione Comunale, insieme all’Amministrazione Provinciale, siamo noi... ce ne
eravamo scordati negli anni precedenti, e su questo concordo con Lei. Il padrone, il titolare
di questa azienda è l’Amministrazione Pubblica. Stiamo provando, perché le abitudini sono
difficili per i reggiani, ma sono complicate anche per le aziende, a spiegare di nuovo a
questa azienda che la titolarità del governo è tutta nostra, della proprietà.
Sulla questione della gratuità, il punto è che bisogna cercare, io uso l’autobus, come le ho
detto... è pieno solo nelle giornate di mercato. Solitamente è frequentato da pochi anziani
e da molti cittadini immigrati.
Io ho qui poi, glieli fornisco volentieri, tutti i dati che l’azienda ci ha fornito rispetto all’uso
urbano e all’uso extraurbano, anche rispetto alla quantità dei verbali emessi e delle
contravvenzioni rilasciate, sono qui a sua disposizione.
Noi a Reggio abbiamo 2.200 corse giornaliere. C’è una parte di personale dedicata al
controllo dei biglietti. E’ ovvio che il cittadino che usa sporadicamente il mezzo pubblico...
breve intervento fuori microfono... Quanti sono, scusi... Dunque, i controlli sulle linee. Noi
abbiamo un dato nel 2004 di 4.467 verbali emessi. Il dato si ferma al 2004. Ho anche
quelli del 2002 e del 2003 che però le fornisco in scheda. I verbali riscossi sono 5.206 nel
2004, per un incasso di sanzioni di 218.251 euro per il 2004. Quindi le sanzioni vengono
eseguite.
Il punto è un altro, Poli. Chi usa in modo... ripeto, io ho l’abbonamento perché uso il
mezzo, così come gli anziani hanno l’abbonamento, i ragazzi hanno l’abbonamento, i
cittadini extracomunitari che usano delle tratte in modo fisso e stabile hanno
l’abbonamento. L’evasione forte è di chi usa occasionalmente il mezzo, che ci salta su
perché magari la macchina gli si ferma o la bicicletta è bucata. In questo caso, questo a
11
detta dell’azienda, ricorre l’infrazione. E’ ovvio che io preferisco avere una figura di
personale che mi guida il mezzo in più piuttosto che avere un controllore in più sui mezzi
attuali. Questa è la filosofia in termini di costi. Non posso centrare sulla sanzione lo
sviluppo del mezzo pubblico in questa città. Non credo sia questa la linea corretta.
Rispetto alla qualità, anche qui si va allo stesso ragionamento. Chi usa il mezzo pubblico a
Reggio, e recentemente TeleReggio ha fatto delle interviste ed anche dei servizi, risulta
più che soddisfatto del mezzo pubblico. Ma questo dato a noi Pubblica Amministrazione
non può bastare, perché il nostro tema è portare più cittadini, reggiani e non, cittadini che
vivono in questa città, su quei mezzi. Questo dato nessuno lo rileva o, almeno, lo rileviamo
noi e speriamo di riuscire a rilevarlo all’interno del PUM, del Piano Urbano della Mobilità,
per capire perché solo il 20% dei cittadini reggiani utilizza il mezzo collettivo.
Consigliere Mario Poli
Beh, Assessore, devo dichiarare subito che sono veramente insoddisfatto della risposta
avuta, perché intanto solo alla fine si è ricordata della questione posta, cioè chi paga il
biglietto o chi non lo paga.
Nell’anteprima ha svolto una riflessione sull’utilità, l’opportunità, la bontà, di utilizzare il
mezzo pubblico in alternativa al mezzo privato. Su questo ci sarebbe da discutere a lungo.
Uno dei motivi per cui la gente a Reggio utilizza l’auto privata secondo me sono proprio i
tempi lunghi, le tratte lunghe, il fatto che non si è competitivi in termini di costi, ma
soprattutto in termini di tempo e in termini di puntualità e di qualità del servizio, ma la cosa
meriterebbe molto più tempo che non una dichiarazione di soddisfazione o di
insoddisfazione.
Io le propongo, lo propongo anche ai miei colleghi Consiglieri, di andare a convocare una
Commissione, quella di competenza, perché si inizi a ragionare in termini più larghi con i
nuovi dirigenti dell’ACT, il Presidente, altri Consiglieri appena nominati, perché non è
possibile continuare a dire che serve, che è utile alla città, ai cittadini, alla qualità
dell’ambiente, eccetera, utilizzare il mezzo pubblico e poi constatare che per diverse
motivazioni Reggio, a parte che non c’è solo il mezzo auto privata ma c’è anche la mitica
bicicletta, quindi... io di norma vado in bicicletta, così come Lei di norma va in autobus.
La sostanza del ragionamento è che in ogni modo manca il fenomeno del controllo. Lei ha
citato due dati. Anche qui bisognerebbe fare qualche approfondimento in più, però,
andando con il vecchio metodo delle spanne, mi dice che ci sono 2.200 corse giornaliere,
per 360 giorni all’anno sono 700/mila corse. Sono stati elevati 4 mila o 5 mila verbali:
corrisponde all’1%. Se poi moltiplichiamo le 700 mila corse per il numero medio di utenti,
Lei vede che quell’1% va a finire non in cavalleria, ma si dilegua, si sfarina. Allora c’è
qualcosa che non gira.
Io non condivido la sua impostazione filosofica, fatta propria anche dall’Amministrazione
Comunale, quando sostiene che non può puntare, l’espansione dell’uso del mezzo
pubblico, sulla figura del controllore invece che su quella dell’autista. Il controllore serve
perché la gente abbia una propria educazione etica individuale. Se non c’è questa cultura,
bisogna farla crescere anche facendo osservare quelle che sono le norme, quelli che sono
i diritti ma anche i doveri. Oggi c’è una fase di permissività sull’utilizzo dei beni pubblici, dei
mezzi pubblici, che è eccessiva, che sta dilagando, per cui tutti se ne fregano di pagare il
biglietto, se ne fregano di tenere pulito il tram, se ne fregano di osservare le norme, perché
tanto non c’è nessuno che interviene. Sono abbandonati a sé stessi.
L’ultima chicca, e mi fa piacere che me l’abbia fatto ricordare, perché me ne ero scordato:
e’ vero che noi siamo pubblici ufficiali, ma è altrettanto vero, e chiamo sempre il collega e
compagno Sassi a testimone, che io subito ho chiamato l’ACT. Lì siamo al balletto che c’è
il centralino, il centralino mi dice che mi chiama il dirigente o... Nessun dirigente era
12
presente. Mi chiamano un’altra impiegata addetta, erano le otto di sera eccetera... Sapevo
che si può risalire, però né l’uno né l’altro alla fine mi hanno risposto. Una non c’era, è
caduta la linea eccetera, eccetera, eccetera. Io non ho avuto risposta. Avevo intenzione il
giorno dopo di reintervenire, però anch’io sono un essere... breve intervento fuori
microfono dell’Assessore Colzi... Questo accadeva il venerdì. Passare il giorno dopo a
rintracciare i centralisti diventa anche un po’ antipatico. Non compete a me. Compete a chi
di dovere, compete alla proprietà, compete al Consiglio di Amministrazione, compete
anche al direttore.
In ogni modo, dichiarandomi ovviamente insoddisfatto, chiedo che si ritorni sull’argomento,
questo lo potete fare Lei o l’Assessore Santel, con una convocazione abbastanza urgente,
perché non è casuale che ci siano quattro o cinque interpellanze su questo argomento,
della Commissione che a questo punto non so se sia quella Assetto del Territorio e
Trasporti, la I, o quella affari generali.
Viene introdotto in discussione il punto n. 28 dell’ordine del giorno, relativo a:
“Interpellanza dei Consiglieri Marco Eboli, Tommaso Lombardini e Antonio Rizzo in
ordine all’incremento e miglioramento del servizio di trasporto pubblico” (I.D. n. 68).
Al Presidente
del Consiglio Comunale
All’Assessore Alberto Santel
Interpellanza
I sottoscritti consiglieri comunali del gruppo di A.N. premesso:
- che il tema dell’inquinamento atmosferico e delle misure che il Governo e gli Enti
locali possono adottare per ridurre l’utilizzo del mezzo privato ed incrementare
quello del trasporto pubblico è oggetto di vivace ed approfondito dibattito;
- che il ministro dell’ambiente, Matteoli, si è detto disponibile a rifinanziare, con le
risorse a disposizione, incentivi ai privati per il passaggio a GPL o metano per
rinnovare il parco auto e sostenere l’azione di rinnovamento dei mezzi adibiti al
trasporto pubblico, ricevendo il plauso dell’ANCI;
- che l’Assessore Santel e la Giunta hanno ribadito anche di recente l’intenzione di
incrementare il servizio di trasporto pubblico, ampliando le linee ed
incrementandone la frequenza, quali condizioni indispensabili per disincentivare
l’utilizzo del mezzo privato.
Tutto ciò premesso si chiede:
1) se la Giunta ha già verificato la possibilità di incrementare il servizio di trasporto
pubblico;
2) se allo stato attuale esistono le condizioni di personale e di mezzi per conseguire
l’obiettivo e se il già frequente ricorso ad una notevole mole di straordinari, da parte
degli autisti del gruppo ACT, non possa rappresentare un ostacolo al
conseguimento del risultato voluto;
13
3) se per conseguire il fine succitato sono previste nuove assunzioni di personale e
l’acquisto di nuovi autobus;
4) quali tempi si prevedono per il miglioramento del servizio di trasporto pubblico.
Gruppo consiliare A.N.
f.to Marco Eboli
f.to Tommaso Lombardini
f.to Antonio Rizzo
Entrano i Consiglieri Rinaldi Nando e Lombardini
Consiglieri presenti n. 26
Intervengono nell’ordine:
Consigliere Marco Eboli
Il tema dell’inquinamento atmosferico e delle misure che il Governo e gli Enti Locali
possono adottare per ridurre l’utilizzo del mezzo privato e incrementare quello del
trasporto pubblico è oggetto, come tutti noi sappiamo, di un vivace ed approfondito
dibattito quotidiano, non solo a livello nazionale ma anche a livello locale. Le tematiche
dell’ambiente, della limitazione dell’inquinamento, dell’incremento del trasporto pubblico
sono argomenti quotidiani e punti programmatici anche di questa Giunta.
A livello nazionale il Ministro Matteoli si è detto disponibile a rifinanziare con risorse a
disposizione gli incentivi ai privati per il passaggio a GPL o a metano, per rinnovare il
parco auto, sostenendo l’azione di rinnovamento dei mezzi adibiti al trasporto pubblico,
fatto fondamentale ed essenziale per una politica di disincentivo dell’utilizzo del mezzo
privato, ricevendo anche in quel caso un’accoglienza positiva da parte dell’Associazione
Nazionale dei Comuni d’Italia.
L’Assessore Santel, quando è presente nella nostra città o quando lancia il proprio
programma nelle assemblee in cui incontra i cittadini, ha ribadito anche di recente
l’intenzione di incrementare il servizio di trasporto pubblico, ampliando le linee e
incrementandone la frequenza. Sono provvedimenti lodevoli, promessi da anni, ad oggi
mai attuati, vista l’arretratezza della percorrenza, soprattutto per quanto riguarda il forese,
e il salto frequente di corse che si registra, Assessore Colzi, anche sulla base dell’indagine
di gradimento del servizio di trasporto effettuato da ACT stessa. Uno dei problemi
evidenziati sul trasporto pubblico è questo salto delle corse, frequente, c’è un discorso di
non cura del mezzo, quindi sostanzialmente di poca pulizia, c’è un problema legato anche
alla difficoltà a leggere le informazioni relative al servizio stesso. Quindi un servizio
sicuramente non efficiente e poco appetibile, credo, in modo concreto per i cittadini.
Fatte queste premesse e considerato che buona parte della politica di disincentivo
dell’utilizzo del mezzo privato, quindi di lotta all’inquinamento derivante dai gas di scarico,
si fonda sulla necessità di investire sul trasporto pubblico, chiedo se la Giunta ha già
verificato la possibilità di incrementare il servizio di trasporto pubblico; se allo stato attuale
esistono le condizioni, sia dal punto di vista del personale che dei mezzi a disposizione
dell’azienda ACT e collegate, per conseguire l’obiettivo; se il già frequente ricorso ad una
notevole mole di straordinari da parte degli autisti del gruppo ACT non possa
rappresentare un ostacolo al conseguimento del risultato voluto. In sostanza, se si ricorre
già pesantemente oggi, in una situazione di deficit di servizio, di deficit strutturale di
14
servizio, al personale che è già sufficientemente “spremuto”, chiediamo come sia possibile
realizzare l’obiettivo dell’incremento del servizio e delle corse.
Quindi chiediamo se per conseguire il fine succitato, cioè quello di aumentare le corse e di
migliorare il servizio, siano previste nuove assunzioni di personale e l’acquisto di nuovi
autobus. Questo credo sia doveroso. Infine, si chiede quali tempi si prevedono per il
miglioramento del servizio di trasporto pubblico, perché se tutte queste azioni positive
vengono esercitate, allora la politica della Giunta in termini di lotta all’inquinamento può
avere un barlume di credibilità, ma se non verranno delle risposte concrete a questi quesiti
dalla risposta dell’Assessore Colzi credo che le parole dell’Assessore Santel siano buone
aspettative, ma niente più.
Entrano i Consiglieri Fantini, Vecchi e Corradini Achille
Consiglieri presenti n. 29
Assessore Carla Maria Colzi
Mi riallaccio e rispondo anche alla richiesta, che sottoporrò all’Assessore Santel, di
arrivare al più presto in Commissione consiliare. Noi stiamo definendo in Giunta le linee
generali per quanto riguarda l’approccio al Piano Urbano della Mobilità.
Io adesso ho capito... pensavo che ci fosse già stata una Commissione almeno generale,
di indirizzo, di Santel, ma mi sembra che questa Commissione non sia stata ancora
convocata. Probabilmente l’Assessore Santel sta aspettando, abbiamo fatto l’ultimo
passaggio lunedì, la definizione dell’impostazione dell’approccio al Piano Urbano della
Mobilità che, come sapete, è condiviso con l’Amministrazione Provinciale.
Quindi non farò riferimento a quel testo perché vi manca come riferimento, i Consiglieri
non hanno ancora in mano queste linee generali.
Venendo nel merito delle richieste e delle indicazioni del Consigliere Eboli, sulla questione
dell’inquinamento l’Assessore Santel ha fatto diversi approfondimenti anche sulla stampa
e nelle Commissioni consiliari. Voi sapete che il 29% dei veicoli immatricolati a Reggio è
classificato Euro Zero e quindi, rispetto all’accordo di programma non dovrebbe circolare
per quattro giorni la settimana.
A Reggio Emilia siamo ad una valutazione di un superamento per 70 giorni all’anno dei
limiti dell’inquinamento... breve intervento fuori microfono del Consigliere Eboli... Dunque,
il 29% dei veicoli immatricolati a Reggio Emilia è classificato Euro Zero, sono i dati
dell’Assessore Santel. Sto parlando dei veicoli complessivi. Questi per quattro giorni
dovrebbero rimanere bloccati.
A Reggio abbiamo uno sforamento per 70 giorni all’anno. Considerando che la soglia sono
i 35, senza fare dell’allarmismo o del terrorismo sanitario, comunque a Reggio e in tutta la
pianura padana questo sforamento va controllato.
E’ anche stato valutato che il 70% delle emissioni delle PM10 è dovuto all’uso dei veicoli a
motore.
Quindi noi dovremmo arrivare ad una riduzione almeno del 25% del traffico di questi
veicoli privati. Questo vuol dire che andrebbe incrementato del 25% l’uso dei mezzi
pubblici.
Adesso vengo ad una nota, visto che lo richiama il Consigliere Eboli, non sono abituata a
scaricare a terzi le responsabilità, neanche quando si parla di un Governo di Centrodestra,
però il Consigliere Eboli richiama l’impegno del Ministro Matteoli. Il Ministro Matteoli
purtroppo ha ricevuto non un plauso ma una censura da parte dell’ANCI per quanto
riguarda la richiesta di finanziamenti.
15
Noi abbiamo confermato l’impegno ad una riduzione, possibilmente, dell’uso del mezzo
privato, sostituendo al mezzo privato l’uso delle biciclette e dei mezzi elettrici. Questo
rientra nelle linee generali del Piano Urbano della Mobilità.
A fronte di questo impegno, il Governo ha limitato in sostanza i finanziamenti e i
trasferimenti alle Amministrazioni Comunali. Stavo riguardando, scusi un attimo,
Consigliere, i dati del finanziamento... l’ho scritto ma non riesco a trovarlo, non lo trovo più.
Niente.
Passo al primo punto per quanto riguarda l’incremento del servizio di trasporto pubblico.
Allo stato attuale, la gara che ha vinto ACT le consente di incrementare il servizio di
trasporto pubblico del 15% senza la necessità di procedere ad una nuova contrattazione
rispetto alla gara vinta. Noi oggi abbiamo a Reggio Emilia, come ho detto prima, il
trasporto del 20% degli abitanti, su una rete servita dall’ACT di 9 milioni di chilometri
all’anno. Tutto questo ovviamente non è assolutamente sufficiente a garantire quel 25% in
più che noi dovremmo spostare sulle linee pubbliche.
Questo servizio è stato sottoscritto fino al 2007, quindi ACT ha vinto la gara per la
gestione fino al 2007.
Dal punto di vista finanziario, il Governo, per quanto riguarda l’acquisto degli autobus, ha
definito il finanziamento fino al 2003, scindendo l’acquisto dei mezzi, quindi degli autobus,
dalla gestione. Il contributo per la gestione dei servizi è immutato dal 1996, praticamente
non ci sono stati incrementi per quanto riguarda i costi di gestione. Dentro i costi di
gestione ovviamente rientrano i guidatori dei mezzi. E’ ovvio che se non c’è un
rimpinguamento a livello statale dei finanziamenti da girare alle Regioni e quindi alle
Amministrazioni Locali, i singoli Comuni, visto i costi sia per il personale che per l’acquisto
degli automezzi, non riescono a sostenere un incremento che porti il livello del servizio a
quello necessario.
Venendo alla parte più delicata delle nuove assunzioni e del fatto che molti lavoratori
dell’ACT sono sottoposti ad orari eccessivi, il contratto dei lavoratori, questo è un dato che
ci viene direttamente dall’amministrazione ACT, prevede un tetto annuo di 250 ore di
straordinario, questo in termini sindacali. A Reggio Emilia sono arrivati ad uno
straordinario pro capite di 26 ore annue nel 2002, con un tetto di 34 ore per autista nel
2003. Quindi siamo sotto i tetti massimi previsti dal contratto. Questo è ovvio che non ci
rassicura, nel senso che le ore straordinarie, per chi guida dei mezzi, possono essere un
elemento di affaticamento e quindi di messa a rischio non solo del lavoratore, ma anche
degli utenti.
Tutto questo rientra in una maggiore disponibilità economica. Gli investimenti e le politiche
governative sono fondamentali su questo per sostenere le politiche sia per le Regioni che
per le Amministrazioni Comunali. Capisco che in quest’ultima fase c’è una certa
divergenza fra i Governi regionali e il Governo centrale, però è ovvio che la tutela
dell’ambiente deve essere un interesse non politico, ma anche sanitario.
Consigliere Marco Eboli
Prendo atto, dalla risposta dell’Assessore Colzi, di alcuni fatti finalmente chiari. Il Comune
di Reggio Emilia senza i finanziamenti statali è impotente rispetto ad una politica relativa
all’incremento del servizio del trasporto pubblico e alla limitazione dell’inquinamento
atmosferico.
L’Assessore dice che 9 milioni di chilometri coperti dai mezzi sono il massimo che oggi si
può fare. Pertanto il 25% di incremento di utilizzo del trasporto pubblico è una pura
chimera, è un obiettivo non realizzabile.
Questo lo desumo, vorrei che l’Assessore mi smentisse se sto interpretando male i dati
che Lei ha fornito, da quello che dice l’Assessore. Quando l’Assessore Santel e la Giunta
16
sostengono che è possibile diminuire l’utilizzo del mezzo privato perché contestualmente
la Giunta è nelle condizioni di aumentare il trasporto pubblico, dice il falso. Oggi è
dimostrato, è dimostrato dai dati che l’Assessore Colzi ci ha fornito.
Voglio dire sostanzialmente, Assessore, che Lei ha certificato, con l’onestà intellettuale
che io continuo a riconoscerle, devo dire anche su questo versante, come ho avuto modo
di dire anche in una precedente interpellanza che le ho rivolto su altro tema... Lei viene
con dati certi, non si nasconde dietro un dito. Cerca timidamente di dire che il Governo è
stato bastonato dall’ANCI, il che non è vero, ha letto il comunicato antecedente, perché
quando il Ministro Matteoli ha incontrato l’ANCI nella giornata successiva e ha dichiarato
che avrebbe fatto incrementare, come ha fatto incrementare, i fondi per la prima volta sul
trasporto pubblico, non mi sto riferendo a quelli per il personale, mi sto riferendo ai mezzi,
erano dieci anni, se non quindici, che un Governo non incrementava i fondi sul trasporto
pubblico.
Quindi il Governo la sua parte da questo punto di vista la sta facendo e la sta facendo
appieno.
C’è da riflettere forse, Assessore Colzi, se l’ACT come gruppo stia facendo davvero il suo
ruolo, andando ad investire risorse al di fuori del territorio provinciale, invece che investire
sull’incremento delle linee del territorio nel quale è nata ed opera prevalentemente. Questa
è una riflessione che spetta a Lei, insieme a tutta la Giunta, sulla quale mi sarei aspettato
una qualche risposta in più.
Io mi dichiaro insoddisfatto nel merito della risposta, perché ovviamente è una risposta
insoddisfacente. C’è questa dichiarazione di impotenza e di incapacità di intervenire sul
trasporto pubblico. Mi dichiaro soddisfatto invece per la chiarezza e la sincerità con la
quale l’Assessore Colzi è venuta, a nome della Giunta, ad ammettere questo stato di
impotenza, che non mancherò di ricordare, quando saranno presentate le linee di
intervento generale del Piano della Mobilità, all’Assessore Santel che spero non venga in
Commissione a presentarci dei dati irreali. Grazie.
Entrano i consiglieri Bedogni- Prati e Prandi. Escono i consiglieri Achille Corradini e
Franco Corradini- Consiglieri presenti 30.
Alle ore 17:00, su invito della Presidente, il Segretario Generale procede all'appello
nominale al fine di verificare l'esistenza del numero legale per poter validamente
deliberare ai sensi dell'art. 6, comma 1, del Regolamento sul funzionamento del Consiglio
Comunale.
Risultano presenti n. 30 Consiglieri.
17
Viene introdotto in discussione il punto n. 29 dell’ordine del giorno, relativo a:
“Interpellanza del Consigliere Roberto Salsi in ordine alla messa in sicurezza del
tratto di via Emilia S. Stefano compreso tra piazzale Duca d’Aosta e piazza Gioberti”
(I.D. n. 69).
Al Presidente del Consiglio
Al Sig. Sindaco
INTERPELLANZA
Con questa interpellanza si richiede quali provvedimenti intenda prendere la Giunta
per la messa in sicurezza di quel tratto di via Emilia S. Stefano che va da piazzale
Duca D’Aosta fino all’Obelisco posto all’inizio di corso Garibaldi.
Questo tratto di via Emilia è fortemente caratterizzato da una pavimentazione
stradale sconnessa e da un rilevante numero di buche.
In una logica conseguenza di piste ciclabili non si capisce come mai questa parte di
ingresso al centro storico risulti così pericolosa, tenuto conto della gran parte di
ciclisti che devono percorrere questo tratto in concomitanza con numerosi
autoveicoli senza che i primi abbiano una tutela precisa con uno spazio proprio.
Consigliere comunale D.S.
f.to Roberto Salsi
Entrano i Consiglieri Corradini Achille e Corradini Franco
Consiglieri presenti n. 32
Consigliere Roberto Salsi
Molto spesso nei mesi scorsi abbiamo assistito a lunghi dibattiti sui portici di S. Pietro,
trascurando completamente la parte opposta all’ingresso della città, cioè quella di via
Emilia S. Stefano, per intenderci, quella parte di via Emilia che va da piazzale Duca
d’Aosta fino all’inizio di corso Garibaldi, dove c’è l’obelisco. Questo tratto di strada è
contraddistinto da alcuni lastroni fortemente sconnessi dal lato destro, con un tratto di
asfaltatura sul lato sinistro, con un marciapiede sul lato destro fortemente esiguo ed
altrettanto esiguo dall’altro lato. Sostanzialmente con l’avvento della bella stagione, a
qualsiasi ora del giorno, della sera, nonché della mattina, non si capisce per quale motivo
tutte le biciclette che arrivano lì sostanzialmente debbono attraversare questo tratto di via
Emilia non in sicurezza.
Mi spiego meglio. C’è un numero rilevante di automobili che hanno questo unico accesso
in centro, che mettono in discussione la sicurezza sia dei pedoni che delle biciclette.
Direi che c’è anche un’altra prospettiva che riguarda un po’ la riqualificazione di questa
zona. Gli esercenti stessi si lamentano di questa scarsa disponibilità sul discorso del
marciapiede, proprio per mettere in sicurezza mamme, bambini, passeggini, pedoni,
utenti, tutti coloro che hanno accesso alle attività che ci sono da quel lato.
Credo che in attesa di un piano strategico del centro storico, del quale abbiamo discusso
in Commissione ed anche in Consiglio Comunale, qualcosa si possa e si debba fare per
mantenere un decoro migliore, ma soprattutto insisto sull’aspetto della sicurezza che
18
credo sia determinante e rilevante. Poc’anzi ho fatto quel pezzo di strada per arrivare qui
in Consiglio e vi posso assicurare che appena c’è un po’ di traffico c’è un intasamento
continuo di automobili, con dei tram che arrivano esattamente dal lato opposto, le biciclette
non hanno fisicamente spazio e le persone devono spesso scendere dalla bicicletta e
andare sul marciapiede, intralciando conseguentemente la circolazione dei pedoni. Grazie.
Assessore Carla Maria Colzi
Non riesco a capire perché i pedoni invadano la carreggiata. I marciapiedi almeno ci sono
per i pedoni, quindi dovrebbero... Ci sono alcune strade del centro che non hanno
nemmeno il marciapiede. In via Emilia S. Stefano i marciapiedi ci sono, quindi... Diverso è
il ragionamento sulle biciclette.
Comunque abbiamo ben presente la situazione di quel tratto di strada. Considerando che,
essendo un intervento in pieno centro storico, ha costi molto più elevati rispetto ad
asfaltature ordinarie, abbiamo messo sul 2005 la cifra di 900 mila euro per la sistemazione
di quel tratto di strada, proprio perché l’avevamo presente, e abbiamo anticipato il
finanziamento, perché è un tratto particolarmente in sofferenza, nel senso che è pieno di
buche e proprio per i ciclisti si creano situazioni di difficoltà. Credo che ci siano stati già
degli incidenti.
Abbiamo pronto il progetto esecutivo che verrà portato in Giunta nelle prossime settimane.
Si è prevista anche la sistemazione di tutti i servizi fognari. Visto che si va a rifare il manto
stradale, si mette mano ad un tratto di fognatura storica, quindi essendo storica è ormai
inadeguata. Per questo la cifra è così alta.
I lavori verranno sicuramente appaltati dopo l’estate ed è ovvio che l’Assessorato al
Centro Storico contratterà con chi vi abita e con i negozi, quindi con gli esercenti, le
modalità nel momento in cui si aprirà il cantiere, perché sappiamo che poi quando si
aprono i cantieri si creano situazioni di disagio per i cittadini.
Ormai in centro storico abbiamo collaudato una modalità di consultazione prima e di
sistemazione dei cantieri poi che crea pochissimi problemi a chi vi abita e soprattutto ai
negozi che insistono sulla strada.
Per quanto riguarda la pista ciclabile, è ovvio che nel perimetro della “mandorla” non si
possono fare situazioni, se non con disegno sul selciato, di aree dedicate alle piste
ciclabili, perché ogni intervento è sotto il controllo della Soprintendenza che anche rispetto
alle aree esterne chiede di controllare i progetti. All’interno, anche per una questione di
disegno architettonico, diventa difficile introdurre qualsiasi barriera a protezione della
ciclabilità della strada. Quindi si tratterà eventualmente di mettere un segno a terra, anche
perché quello è un pezzo di strada che non prevede alte velocità. E’ il ragionamento di
prima. Sono molto indisciplinati i guidatori a Reggio Emilia.
Consigliere Roberto Salsi
Prendo atto che c’è un interesse e che c’è una progettualità su quel tratto di strada.
Questo di per sé rappresenta una risposta senz’altro positiva.
Aggiungo, Carla, questa considerazione. In un momento in cui esiste un forte dibattito, in
città e non solo in città, dove spesso andiamo sui giornali per parlare di mobilità
sostenibile, probabilmente un intervento efficace relativamente ad un progetto strategico
del centro, comprendente anche una zona di pedonalizzazione di quell’area, potrebbe
ulteriormente migliorare la cosa, perché il problema c’è ed è reale. Se sentite qualsiasi
autista ACT oppure chi porta a scuola i bambini a San Vincenzo, vi diranno che a certi
orari precisi, durante il corso delle ore della giornata, il problema è reale, è stringente ed è
assolutamente importante.
19
Dopodiché prendo atto, torno a dire, che queste cose non si fanno dall’oggi al domani. C’è
un interesse importante, c’è un progetto preciso, finanziato, c’è anche una tempistica.
Questo mi basta. Sono cose assolutamente rilevanti. Grazie.
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Prima di procedere con le altre delibere, volevo ricordare al Consiglio che abbiamo fatto il
Consiglio nella giornata di oggi, rinviandolo venerdì scorso, proprio per segno di lutto e di
rispetto per le esequie di Papa Giovanni Paolo II che appunto si sono svolte venerdì 8
aprile. E’ stato predisposto un comunicato a nome della Presidenza del Consiglio e dei
Gruppi consiliari proprio per sottolineare il senso di raccoglimento verso questo Papa che
già è stato acclamato dai fedeli Grande, che ha segnato profondamente in positivo 27 anni
della storia religiosa del nostro Paese e della storia mondiale.
Il messaggio pastorale che ininterrottamente ha praticato a favore degli ultimi, dei poveri,
della pace, di una riduzione delle disuguaglianze economiche e sociali, costituisce un
lascito inestimabile per l’umanità intera.
Le esequie si sono già svolte, come dicevo, la settimana scorsa, però è la prima volta che
questo consesso si riunisce e quindi io propongo un minuto di raccoglimento in memoria di
Papa Giovanni Paolo II che ci ha lasciati.
Il Consiglio Comunale osserva un minuto di silenzio
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Riprendiamo i lavori. Ha chiesto la parola la Consigliera Donelli.
Consigliere Paola Donelli
Io chiedo l’applicazione dell’art. 20 per un Ordine del Giorno che riguarda la vendita della
sede provinciale dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
Vi leggo il testo dell’Ordine del Giorno: “Premesso che il Governo...”
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Mi scusi, Consigliera Donelli, mettiamo in votazione la richiesta. Si tratta di?
Consigliere Paola Donelli
Si tratta di un Ordine del Giorno in appoggio ai lavoratori e ai pensionati che chiedono
venga revocata la vendita della sede dell’INPS provinciale di Reggio.
La Presidente del Consiglio pone quindi in votazione, in forma palese, eseguita con
sistema elettronico, l’approvazione della proposta di trattazione, ex art. 20 del
Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale, dell’Ordine del Giorno
sottoscritto dai Consiglieri Donelli (Verdi), Ballarini, Corradini (D.S.), Vena (P.d.C.I.),
Ferrigno (P.R.C.), De Lucia (Laboratorio Baldi per Reggio), Monducci (Gente di Reggio),
Colosimo (La Margherita) e ne
20
proclama
il seguente esito:
PRESENTI:
ASTENUTI:
N.
N.
32
4
VOTANTI:
FAVOREVOLI:
CONTRARI:
N.
N.
N.
28
24
4
Eboli, Lombardini, Rizzo (A.N.); Grassi
(U.D.C.)
Giampaoli, Malato, Marziani (F.I.); Poli
(U.D.C.)
In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata a maggioranza la proposta di
trattazione ex art. 20.
Viene quindi introdotto in discussione il punto all’ordine del giorno relativo a: “Ordine del
Giorno ex art. 20 per esprimere contrarietà alla vendita della locale sede INPS” (I.D.
n. 70).
ORDINE DEL GIORNO
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che
il Governo nella sua sfrenata tendenza alla finanza creativa sta raschiando il fondo
del barile tentando di vendere anche immobili che non sono di proprietà dello stato,
come le sedi dell’Inps di diverse città, tra cui anche quella di Reggio Emilia;
Considerato che
gli immobili degli enti previdenziali sono il risultato di accantonamenti a carico dei
lavoratori e delle imprese e costituivano una garanzia di solidità patrimoniale degli
Enti;
Le condizioni economiche di cessione dello stabile della sede INPS di Reggio Emilia
sono scandalose in quanto sono le più basse sul mercato;
Lo stesso ente previdenziale è costretto a pagare un affitto di gran lunga superiore
ai prezzi oggi riscontrabili nel nostro territorio e fra nove anni avrà completamento
restituito la somma incassata per la vendita;
I pensionati e i lavoratori dell’INPS di Reggio Emilia hanno tenuto un presidio di
protesta e, attraverso le loro organizzazioni sindacali, chiedono un ripensamento
del governo;
Esprime
- la propria contrarietà e preoccupazione per la vendita della locale sede INPS
21
- la propria solidarietà alla lotta dei lavoratori dell’INPS e dei pensionati.
Chiede
al sindaco, alla giunta, ai consiglieri regionali e ai parlamentari eletti nei collegi del
comune di Reggio Emilia di intervenire in tutte le sedi possibili per sostenere la
necessità di salvaguardare il patrimonio immobiliare dell’INPS.
f.to Paola Donelli (Verdi)
f.to Ivano Ballarini (D.S.)
f.to Franco Corradini (D.S.)
f.to Donato Vena (P.d.C.I.)
f.to Alberto Ferrigno (P.R.C.)
f.to Carmine De Lucia (Laboratorio Baldi per Reggio)
f.to Mario Monducci (Gente di Reggio)
f.to Francesco Colosimo (La Margherita)
Entra il Consigliere Corsi
Escono i Consiglieri Marziani e Eboli
Consiglieri presenti n. 31
Consigliere Paola Donelli
L’Ordine del Giorno è a firma di tutti i Gruppi di maggioranza, più il Laboratorio per Reggio
e Gente di Reggio.
Leggo il testo e poi inizierò l’illustrazione: “Premesso che il Governo, nella sua sfrenata
tendenza alla finanza creativa, sta raschiando il fondo del barile tentando di vendere
anche immobili che non sono di proprietà dello Stato, come le sede dell’Inps di diverse
città, tra cui anche quella di Reggio Emilia;
Considerato che gli immobili degli enti previdenziali sono il risultato di accantonamenti a
carico dei lavoratori e delle imprese e costituivano una garanzia di solidità patrimoniale
degli Enti;
Le condizioni economiche di cessione dello stabile della sede Inps di Reggio Emilia sono
scandalose in quanto sono le più basse del mercato;
Lo stesso ente previdenziale è costretto a pagare un affitto di gran lunga superiore ai
prezzi oggi riscontrabili nel nostro territorio e fra nove anni avrà completamente restituito la
somma incassata per la vendita;
I pensionati e i lavoratori dell’Inps di Reggio Emilia hanno tenuto un presidio di protesta e,
attraverso le loro organizzazioni sindacali, chiedono un ripensamento del Governo;
Esprime la propria contrarietà e preoccupazione per la vendita della locale sede Inps; la
propria solidarietà alla lotta dei lavoratori dell’Inps e dei pensionati.
Chiede al Sindaco, alla Giunta, ai Consiglieri regionali ed ai parlamentari eletti nei collegi
del Comune di Reggio Emilia di intervenire in tutte le sedi possibili per sostenere la
necessità di salvaguardare il patrimonio immobiliare dell’Inps.”
Che cosa è successo? Ieri mattina c’è stato questo presidio davanti alla sede dell’Inps, ma
la cosa è datata già a dicembre, ai tempi della manovra finanziaria. Questa sede dell’Inps,
in cui lavoriamo da circa dieci anni, quindi è anche abbastanza recente come edificio, è
stata venduta dal Governo al cosiddetto Fondo interministeriale degli immobili pubblici. Da
lì la proprietà passerebbe nelle mani del Demanio per poi finire in quelle che fanno capo
ad un pool di capitali privati. Questa sede tra l’altro è stata valutata dal Governo in 11
22
milioni e 250 mila euro. L’Inps deve sborsare ogni anno come affitto 970 mila euro. Quindi
è evidente che, nel giro di nove anni, come diciamo nell’Ordine del Giorno, la cifra che
viene incassata per la vendita viene restituita al compratore. Non solo. A quel punto l’affitto
sarà stabilito dal mercato e quindi l’Inps si ritroverà a dover pagare un fitto senza più avere
un patrimonio.
Questo patrimonio immobiliare tra l’altro è stato acquistato con i soldi dei contributi dei
lavoratori e delle imprese e serviva per dare una certa affidabilità e consistenza
patrimoniale all’istituto.
Questa vendita sotto questo aspetto risulta illegittima, in quanto di proprietà dell’istituto.
Oltretutto il Presidente provinciale non è nemmeno stato avvertito ed anche il Comitato di
Vigilanza ha opposto ricorso al TAR perché dichiari nullo questo atto.
Noi riteniamo estremamente grave che per riuscire a ripianare i debiti dello Stato da una
parte si dica che si calano le tasse, dall’altra parte si mettano questi enti pubblici in
condizioni di avere in futuro dei debiti, oltretutto vendendo cose che non sono state
comprate dallo Stato, ma con i soldi dei lavoratori e delle imprese.
In questo modo tra l’altro si stanno vendendo altre 43 sedi dell’Inps in Italia, di cui altre sei
in Emilia Romagna. I prezzi di queste vendite sono estremamente vantaggiosi per
l’acquirente e l’affitto è estremamente svantaggioso per l’ente. Quindi crediamo che
questa sia un’operazione di finanza fallimentare, di cui pagheranno le spese i lavoratori e
tutto il Paese in prospettiva, quindi riteniamo importante fare pressione con tutti gli
strumenti a nostra disposizione, sia in Consiglio Comunale, che tramite i Consiglieri, i
parlamentari, eccetera, affinché questa decisione venga rivista e la sede dell’Inps venga
restituita alla proprietà dell’istituto.
Direi che non ci sono molte cose da aggiungere. Mi sembra talmente evidente l’effetto
negativo di questo tipo di operazione sia dal punto di vista finanziario, che dal punto di
vista della sicurezza dei lavoratori, che mi sembra che non ci possano essere dubbi sul
voto favorevole a questo Ordine del Giorno.
Non avendo alcun Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio pone in
votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione dell’Ordine del
Giorno I.D. n. 70 e ne
proclama
il seguente esito:
PRESENTI:
ASTENUTI:
VOTANTI:
FAVOREVOLI:
CONTRARI:
N.
N.
N.
N.
N.
31
2
29
25
4
Grassi, Poli (U.D.C.)
Giampaoli, Malato (F.I.); Lombardini, Rizzo
(A.N.)
In conformità di ciò, la Presidente proclama approvato a maggioranza l’Ordine del Giorno
stesso.
23
Viene introdotto in discussione il punto n. 40 dell’ordine del giorno, relativo a:
“Designazione di n. 2 rappresentanti in seno all’Assemblea della Consulta
Comunale dello Sport” (I.D. n. 71).
Intervengono nell’ordine:
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Si vota per schede segrete. I due nomi devono essere su indicazione uno della
maggioranza ed uno della minoranza. Nella scheda va indicato un solo nome. La parola ai
Consiglieri per l’espressione del proprio candidato.
Entra il Consigliere Eboli
Esce il Consigliere Rinaldi Nando
Consiglieri presenti n. 31
Consigliere Franco Corradini
Il nome che indichiamo come maggioranza è quello di Luca Vecchi che sui temi dello sport
ha maturato esperienza. E’ un punto di riferimento in città, quindi può, all’interno di questo
organismo, rappresentare in modo proficuo l’esperienza del Consiglio Comunale. Quindi
Luca Vecchi.
Consigliere Marco Eboli
Anche noi vogliamo esprimere a nome dei Gruppi di opposizione la candidatura del
Consigliere Antonio Rizzo.
La Presidente del Consiglio quindi invita il Segretario Generale a procedere a nuovo
appello nominale per il deposito della scheda nell’urna. Si procede alla designazione di n.
2 rappresentanti del Consiglio Comunale in seno all’Assemblea della Consulta Comunale
dello Sport tramite votazione segreta.
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Comunico l’esito della votazione. Hanno ottenuto voti: Luca Vecchi 19 voti, Antonio Rizzo
10 voti, Antonio Olivo 1 voto, 1 scheda bianca. Sono 31 le schede raccolte. Quindi designo
rappresentanti in seno all’Assemblea della Consulta Comunale dello Sport i Consiglieri
Vecchi Luca e Rizzo Antonio.
24
Viene introdotto in discussione il punto n. 41 dell’ordine del giorno, relativo a:
“Approvazione del verbale della seduta consiliare del 18.12.2005” (I.D. n. 72).
Entrano i Consiglieri Fossa e Rinaldi Nando
Esce il Consigliere Colosimo
Consiglieri presenti n. 32
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Si vota.
Non avendo alcun Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio pone in
votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione della
deliberazione I.D. n. 72 e ne
proclama
il seguente esito:
PRESENTI:
ASTENUTI:
VOTANTI:
FAVOREVOLI:
N.
N.
N.
N.
32
3
29
29
Giampaoli, Malato (F.I.); Fossa (L.N.P.)
In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata all’unanimità la deliberazione
stessa.
Viene introdotto in discussione il punto n. 42 dell’ordine del giorno, relativo a:
“Approvazione del Piano di valorizzazione delle distese in centro storico e
conseguente modifica del Regolamento comunale per il rilascio delle concessioni e
per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche” (I.D. n.
73).
Intervengono nell’ordine:
Assessore Uberto Spadoni
Signor Presidente, signori Consiglieri, già nel programma elettorale e nel successivo
programma di governo una particolare attenzione è stata dedicata alle problematiche
relative alla città storica, ponendosi l’obiettivo di un processo di riqualificazione e
valorizzazione della città che avesse come suo punto cardine la ricostituzione dell’effetto
città, cioè quella capacità di un centro urbano di assicurare un livello alto di accesso al
25
sistema di funzioni e servizi sia fisici, sia metafisici, quindi il tema dei luoghi e il tema delle
funzioni che in quei luoghi si esercitano.
Tra le cose concrete sulle quali l’Amministrazione si è impegnata, c’era l’intervento
armonico sull’arredo urbano, un arredo urbano in grado di restituire un’immagine unitaria
alla città storica e di riprendere quindi un discorso di pianificazione e di promozione
relativo all’arredo, sia pubblico che privato, nelle strade e nelle piazze.
Accanto a questo, veniva sottolineata la funzione che l’uscire dai luoghi, quindi l’uscire
dagli esercizi, verso le strade e le piazze, era sicuramente uno degli obiettivi ed uno dei
modi in cui la città si sente più viva. Questo deve essere incentivato.
In sostanza quindi si trattava di dare una risposta alla richiesta di un centro curato ed
accogliente, sia per quanto riguarda il tessuto edilizio ed urbano, sia per quanto riguarda
tutto ciò che viene sommariamente definito arredo urbano e che comprende l’insieme degli
elementi che per le loro qualità estetiche e funzionali accrescono la bellezza e le
potenzialità di utilizzo dello spazio aperto.
Un arredo che contribuisce in maniera sostanziale alla creazione di un ambiente più
qualificato nella città storica, non solo con interventi su ciò che è pubblico, ma anche con il
coinvolgimento di quello che rientra nella sfera privata e che partecipa di fatto alla
costruzione fisica e mentale della città, in particolare attraverso una cura che deve porre
attenzione sia ai temi dell’inserimento nel contesto urbano, del rispetto dei luoghi e dei
movimenti, sia a tutte le questioni prettamente progettuali che riguardano l’impiego di
materiali adeguati, il ricorso a cromie rispondenti, l’utilizzo di elementi di arredo confacenti,
complessivamente soluzioni di allestimento adeguate.
In base a questi obiettivi, sono state analizzate tutta una serie di potenzialità e di
possibilità. Si è quindi addivenuti alla delibera che oggi portiamo in approvazione, che è
sicuramente un aspetto non centrale, ma riteniamo qualificante, di un percorso più
complessivo.
L’Amministrazione Comunale investe ingenti risorse rispetto alla qualificazione del centro
della città, ma crediamo anche che piccoli investimenti di singoli, piccoli ed anche meno
piccoli, in questo caso ricordo il contributo per il restauro delle facciate, dove il contributo
tende a mettere in moto un sistema del prendersi cura da parte dei privati dei loro spazi,
l’intervento sui graffiti per andare a ridurre le situazioni di degrado evidente di alcune parti
della città... ma in questo contesto, attraverso il Piano e il Regolamento proposto oggi,
intendiamo anche mettere i privati nelle condizioni di dare il loro contributo.
Di fatto, con l’approvazione da parte del Consiglio della delibera, in centro storico,
considerato come ambito unitario, non sarà più possibile l’uso, nelle distese, delle sedie di
plastica preformate, ma le distese dovranno adeguarsi a materiali, come sottolineavo, più
congrui e più in linea con la qualità dei luoghi.
Da parte dell’Amministrazione è stato fatto un percorso di concertazione e c’è il parere
favorevole delle associazioni di categoria. C’è il voto unanime della Prima Circoscrizione
interpellata sul Piano.
Dal punto di vista economico, che era una delle questioni che venivano poste, siamo in
grado di dimostrare l’irrilevanza in termini di ammortamento dell’eventuale acquisto di
sedie in plastica del valore unitario non superiore ai 2 – 3 euro. E’ un valore dimostrabile,
sono in grado di dimostrarlo. Quindi per un’impresa e per degli imprenditori, come sono gli
esercenti degli esercizi commerciali, sono valori assolutamente irrisori.
L’adeguarsi a questo Piano dà la dimensione di una collettività che insieme si fa carico del
raggiungimento di un obiettivo finale.
L’Amministrazione non si ferma qua. Così come era stato annunciato dal Vice Sindaco in
sede di presentazione del bilancio, l’incentivo che viene dato a chi fa le distese, a chi si
adegua al Piano, è la riduzione della COSAP, quindi della tassa di occupazione del suolo
pubblico, del 40%. Questo credo sia, per una valutazione anche solo meramente
26
economica, un incentivo considerevole rivolto a quegli operatori che hanno la volontà di
contribuire, anche attraverso il loro impegno, alla riqualificazione della città storica. Grazie.
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Informo il Consiglio che è stato presentato un emendamento alla delibera a firma dei
Consiglieri Riva, Donelli, Fantini, Vena e Sassi. Questo emendamento è stato sottoposto
ai dirigenti. Questa è la valutazione dei dirigenti competenti: “Prima del Piano e delle
norme regolamentari oggi in approvazione, nessuna comunicazione era dovuta
all’Amministrazione in ordine alla tipologia degli arredi e di conseguenza anche dei rinnovi,
limitandosi la richiesta a quantificare le dimensioni del suolo pubblico da utilizzare. Non
esistendo quindi atti certi presso gli uffici competenti, si esprime parere negativo in ordine
alla regolarità tecnica dell’emendamento proposto.” La dirigente, la dottoressa Tincani, e il
dottor Magnani. Il testo dell’emendamento è in fase di distribuzione.
Si riporta di seguito il testo dell’emendamento n. 1, sottoscritto dai Consiglieri Riva, Vena
(P.d.C.I.), Donelli (Verdi), Fantini D.S.), Sassi (P.R.C.), la cui presentazione è stata testé
preannunciata dalla Presidente del Consiglio:
Emendamento alla delibera n. 5713
Dopo “Per quel che riguarda le distese... previste nel “Piano di valorizzazione delle
distese nel centro storico”...
inserire:
“Coloro che hanno rinnovato la distesa a partire dal primo gennaio 2004 hanno
tempo fino al 31/12/2005 per adeguarsi. In questo caso non potranno usufruire nel
corso del 2005 della riduzione del COSAP prevista dalla delibera.”
Consigliere Matteo Riva
Vorrei comprendere meglio cosa significa il parere del dirigente in merito all’emendamento
dal punto di vista tecnico e procedurale.
Invece volevo chiarire un po’ meglio qual era il significato politico della richiesta che
abbiamo avanzato. Devo dire che siamo d’accordo sulla proposta dell’Assessore.
Evidenziamo unicamente che la tempistica è un po’ troppo stretta. Non lo evidenziamo
solo noi, viene evidenziato anche dalle associazioni di categoria. La Confcommercio dice:
“Pur tenendo conto che sarebbe stato preferibile per il primo anno un progetto solo
orientativo...” mentre la Confesercenti: “L’associazione ritiene opportuno che
l’Amministrazione valuti con attenzione i tempi e i termini di adeguamento.” Non siamo
certo noi i difensori della Confcommercio e della Confesercenti, anzi, la nostra posizione è
che lo sgravio sia anche eccessivo, però l’emendamento vuole indicare un termine di
equità sostanzialmente per due motivi: un po’ per i tempi stretti, sostanzialmente si parla di
un mese e mezzo, e l’altro per dare la possibilità a chi ha acquistato da meno di un anno
gli arredi di poter ottenere la proroga di una stagione per potersi adeguare.
Ovviamente chi non si adegua non avrà lo sgravio proposto dall’Assessore, con tutto
guadagno per l’Amministrazione Comunale.
C’è da dire che non è che si vadano a cambiare una o due seggiole. La proposta di
modifica al Regolamento va a modificare sostanzialmente, riteniamo positivamente, la
composizione complessiva delle distese, quindi tutti gli elementi di arredo, le modalità di
27
ombreggiamento che adesso sono sostanzialmente gratuite, perché vengono offerte dai
fornitori, i tendoni, i teli, le tende, quello che riguarda il riscaldamento esterno,
l’illuminazione e tutti i complementi di arredo, oltre ai tavolini ed alle seggiole.
Quindi noi con la proposta di emendamento sostanzialmente vorremmo poter dare un
tempo un po’ più ampio a chi si deve adeguare. Grazie.
Consigliere Gabriele Fossa
Io sinceramente sono stato impegnato in queste ultime settimane e quindi non ho avuto
molto tempo per esaminare il Piano di valorizzazione delle distese.
Devo dire guardandolo, perché l’ho visto stamattina, che è fatto abbastanza bene. Parte
dal “come eravamo”, arriva a come siamo e dice come dovremmo essere. Quindi mi trovo
sostanzialmente consenziente su questo Piano.
L’unico punto, come in effetti ha detto il Consigliere Riva, è sui tempi di applicazione di
questo Piano. E’ vero che c’è fretta, io sono fra quelli che sostengono che andava fatto
molto prima questo intervento sul centro storico, quindi c’è fretta di migliorare e di
valorizzare la città; certo è che una stagione, questa, una stagione estiva, si parla di
questo, in sostanza, non credo che avrebbe rovinato l’ormai compromessa immagine di
Reggio Emilia, comunque non avrebbe fatto un granché.
Quindi la necessità, come hanno detto le associazioni di categoria, di diluirlo un pochino
nel tempo mi pare che sia condivisibile, così come ha fatto bene a ricordare il Consigliere
Riva.
Quindi, al di là del problema tecnico e formale sollevato dai tecnici competenti in merito
alla regolarità tecnica dell’emendamento sottoscritto, il valore politico di questo
emendamento dovrebbe essere ripreso. Quindi, siccome c’è tempo, perché la
presentazione degli emendamenti può essere fatta prima della chiusura della discussione,
io penso che si potrebbe benissimo inserire nella delibera una norma transitoria che
recepisca un po’ i problemi emersi ed espressi dal Consigliere Riva. In ogni caso io l’ho
già fatto, quindi adesso lo sottopongo. Presento un emendamento nel quale
sostanzialmente si chiede l’entrata in vigore al primo gennaio del 2006, in modo che possa
entrare effettivamente in vigore nell’estate del 2006 e quindi ci sia un anno che potrà
servire per i commercianti per mettersi a posto o quantomeno per programmare al meglio
la stagione del 2006.
Io lo presento con questo scopo, con lo scopo non certo di criticare il Piano, che mi
sembra fatto bene, ma appunto per venire incontro alle esigenze di questi esercenti e ai
loro problemi, che poi sono gli stessi che ha sollevato il Consigliere Riva. Io lo firmo e lo
consegno.
Si riporta di seguito il testo dell’emendamento n. 2 sottoscritto del Consigliere Fossa (Lega
Nord Padania), la cui presentazione è stata testé annunciata dal Consigliere stesso:
Emendamento: inserire nel dispositivo della delibera il seguente capoverso:
Il “Piano di valorizzazione delle distese” entra in vigore a decorrere dalla data del
1/01/06.”
Entrano i Consiglieri Dolci e Colosimo
Consiglieri presenti n. 34
28
Consigliere Paola Donelli
Intanto volevo esprimere un apprezzamento per questa delibera, nel senso che mi sembra
che sia una delibera fatta molto bene, che ci prospetti un impegno sul centro storico
estremamente positivo. Quindi prima di tutto questo discorso, mi sembra un’ottima
delibera.
Anch’io ho firmato, insieme al Consigliere Riva e ad altri, questo emendamento perché,
nonostante le condizioni proposte dall’Assessore siano condizioni buone, nel senso che
c’è una riduzione della tassa di occupazione del suolo a fronte di un impegno nell’acquisto
della nuova distesa, questo discorso dei tempi comporta un’eccessiva rigidità che non
vedo per quale ragione debba essere a tutti i costi mantenuta. Penso che lasciare a chi ha
appena comprato una nuova distesa la possibilità di sfruttarla almeno un ulteriore anno sia
un elemento di elasticità che nella delibera non guasta e non ne cambia il senso, tanto più
che se le condizioni economiche previste nella delibera sono così favorevoli potrebbe
anche accadere che nessuno lo faccia. Credo però che questa possibilità vada data.
Non sono dell’idea che vada procrastinata l’intera delibera di un anno, perché chi già
quest’anno è disposto a fare le nuove distese e ad usufruire di queste condizioni da subito
è giusto che possa farlo, io credo che si debba già cominciare ad avviare questo percorso.
L’emendamento proposto dava già un’ulteriore chance rispetto alla quale non mi sembra
che ci possano essere controindicazioni, nel senso che sarà il commerciante che farà i
suoi conti e che ci dirà se adeguarsi subito o se adeguarsi tra un anno. Oltretutto chi non
si adegua subito non usufruirà, secondo le nostre idee, dello sconto dell’occupazione del
territorio.
Dal punto di vista della documentazione da portare per fare questo, credo che gli uffici
possano individuare il fatto che per esempio un esercente potrebbe presentare la fattura di
quando ha comprato la nuova distesa. Insomma, io credo che degli elementi cartacei di
documentazione a supporto di queste scelte si possano tranquillamente individuare e gli
uffici possano occuparsi di individuare quali elementi prendere a valutazione. Di solito
quando uno compra una distesa quantomeno se la fa fatturare, quindi credo che un
elemento si possa individuare.
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Informo il Consiglio che è stato depositato un emendamento da parte del Gruppo Lega
Nord Padania. E’ in fase di riproduzione e sarà distribuito.
Entra il Consigliere Fornaciari
Consiglieri presenti n. 35
Entra l’Assessore Montanari
Consigliere Mario Monducci
Signor Presidente e colleghi Consiglieri, vorrei esprimere qualche valutazione circa la
delibera e come è stata formulata.
Io credo che sicuramente i tempi fossero maturi per giungere ad un inizio di
programmazione e di previsione su questa materia. Quindi credo che bene abbia fatto
l’Assessore a muoversi in questa direzione. Io devo però muovere un appunto
metodologico, perché qui i casi sono due: o nei lavori preparatori l’Assessorato non ha
tenuto conto, io credo, delle osservazioni, dei suggerimenti, che sono stati formulati dalle
categorie e dagli esercenti, oppure più semplicemente gli esercenti e le categorie non
sono stati sufficientemente interpellati. Credo che i casi siano due, perché osservando, mi
29
sono preso la briga, come credo sia giusto ed opportuno debba fare un Consigliere
comunale quando si va ad esaminare una delibera che ha a che fare con la vita quotidiana
dei cittadini, di girare un po’ per la città a chiacchierare, a verificare di persona con
parecchi esercenti... la sensazione che ho ricavato è che ancora una volta siamo in
presenza di una bella idea, di un buon progetto, ma che scarsamente si misura in concreto
con la situazione di fatto, con la situazione concreta sul terreno, se così vogliamo dire.
Quindi prendo atto nel bel fascicolo di avere visto come sono le distese a Parigi, a
Bregenz, a Nîmes, in altre città europee. Forse sarebbe stato utile ed opportuno vedere
come sono le distese a Parma, a Modena, a Verona o a Mantova, sono città che secondo
me hanno una tipologia ed una storia, un tipo di insediamento merceologico e
commerciale più vicino al nostro. Questo non l’abbiamo visto.
Neppure ho visto, ma credo che l’elenco delle distese in città nel fascicolo non fosse
esaustivo, perché ne mancano parecchie di distese... breve intervento fuori microfono...
Ne mancavano alcune e di alcune zone della città abbastanza importanti. Cito per
esempio la distesa di piazza Fontanesi che io credo sia una piazza importante e a livello
esemplificativo poteva essere portata, come qualche altra zona significativa della città, per
esempio nella galleria San Rocco o nella galleria Cavour, anche lì ci sono altre due
distese, una di una pizzeria, l’altra di un bar, anche secondo me dal punto di vista
esemplificativo avevano la loro importanza.
Comunque sia, per stare al tema, io credo che gli obiettivi siano condivisibili. Mi pare però
che non sia da condividersi il taglio del tipo: bisogna fare così, così, così e così,
considerando che ci presentiamo ad aprile, e quindi siamo sostanzialmente nel momento
in cui io credo legittimamente i commercianti hanno già stabilito per l’anno in corso il da
farsi, cioè gli acquisti, i loro investimenti. Non credo sia sufficiente il taglio sulla COSAP
come elemento di scambio, come elemento che in qualche modo deve consentire ai
commercianti un’appetibilità sulle scelte che devono fare sul tipo di distesa, ma credo che
sarebbe molto più sensato considerare il 2005 una sorta di anno ponte, un anno
provvisorio, indicando invece nel 2006 e anni successivi... considerandolo quindi un atto
temporaneo e di indicazione non così precettiva, non così fortemente riduttiva,
considerando quindi in qualche modo tutti coloro che non si adegueranno a questo tipo di
tipologie al di fuori delle regole.
Quindi se l’Assessore vorrà riconsiderare invece, io non so se tecnicamente è possibile o
non è possibile presentare degli emendamenti, questa è una cosa che credo sia
superabile, credo che con buonsenso, faccio un appello al buonsenso, siccome siamo in
presenza di un progetto che ha trovato condivisione sostanziale nelle associazioni di
categoria, che ha trovato un parere favorevole da parte del Consiglio del Centro Storico, io
credo che se non vogliamo esagerare nei deliri di onnipotenza e vogliamo anche qui in
Sala del Tricolore trovare una sorta di consenso ampio, io credo che farebbe bene di sua
iniziativa a tenere conto di quello che è venuto fuori da questo dibattito consiliare e di sua
iniziativa, senza far votare un emendamento, assumere questo atteggiamento di tipo
temporaneo e dire: consideriamo il 2005 un momento di passaggio e solo al 2006
consideriamo successivamente quanto stabilito dalla delibera.
Consigliere Marco Eboli
Altri colleghi hanno illustrato alcune perplessità su un provvedimento che sicuramente
coglie un tema importante che è quello della ridefinizione di un arredo urbano di qualità
all’interno del centro storico, di un’uniformazione estetica e qualitativa che si rende
sicuramente necessaria. L’obiettivo, sarebbe ingeneroso negarlo, sarebbe anche
contraddittorio, per quanto riguarda il Gruppo di Alleanza Nazionale è un obiettivo nobile e
positivo.
30
E’ evidente che però tra il perseguire l’obiettivo e il renderlo concreto, il realizzarlo,
necessariamente credo bisogna tenere conto di passaggi di natura economica, come
qualcuno già diceva, e di esigenze di investimento che sono state compiute in questi anni
da parte degli operatori commerciali, che non possono essere completamente ignorate. Io
ho visto che durante la discussione sono stati presentati due emendamenti, uno da parte
del Gruppo dei Comunisti Italiani, dei Verdi, vedo che c’è anche, non so se a titolo
personale o a nome del Gruppo, Marco Fantini dei DS, quindi bisognerà interpretare, lo
diranno poi i promotori, l’apposizione di questa firma... però sono stati presentati questo
emendamento e quello del collega della Lega Nord che un po’ riprende il tema che ha
citato Monducci a conclusione del suo intervento, quello della gradualità dell’intervento,
quello della non estremizzazione di una necessità, condivisa, largamente condivisa,
perché non solo il Consiglio del Centro Storico, che stimola su questi temi non da oggi
l’Amministrazione Comunale, ha dato un voto unanime sulla delibera che è stata
presentata, ma anche le associazioni di categoria, pur significando che vi sono dei dubbi,
che vi sono delle perplessità, che vi è un percorso da verificare, hanno voluto dare un
segnale di buona volontà e di attenzione.
Ora, essendovi delle situazioni oggettive di difficoltà, le questioni secondo me
meriterebbero un’analisi più approfondita. Non esistono nel centro storico degli esercizi
pubblici che abbiano... vi sono anzi degli esercizi pubblici che hanno attuato solo l’anno
scorso o nell’anno in corso degli investimenti per acquistare delle nuove distese.
Non è obbligatorio, se vi è anche un buon arredo, se vi è anche una buona coreografia, se
i tavolini sono coperti in modo adeguato, arrivare obbligatoriamente all’imposizione di un
modello standard, anche perché ho visto nello studio che ha presentato, allegato alla
delibera, l’Assessore Spadoni, che vi sono forme differenti di qualità d’arredo anche per
quanto riguarda le distese. Vi è ad esempio il bar quasi prospiciente alla chiesa di S.
Pietro, appena prima, che ha realizzato sotto i portici un arredo congruo senza arrivare a
definire quei canoni del tavolino e della sedia di vimini, che sicuramente sono molto
costosi, ma soprattutto sono molto difficoltosi da poter conservare. Se non si posseggono
spazi, e gli spazi degli esercizi pubblici e dei bar in centro storico sono prevalentemente
molto ristretti, Assessore Spadoni... Lei lo sa, anche la distesa del bar Cavour, che è una
distesa molto ampia, è una distesa che se è lasciata fuori tutta notte rischia di essere
sottratta in più di un’occasione. Il vimini non si incatena così facilmente, non lo si
comprime in termini di volumi e di quantità in uno spazio limitato come quello di cui
dispone sia sopra che sotto anche un bar con una bella distesa come quella del bar
Cavour.
Quindi io credo che un minimo il provvedimento vada meglio tarato, vada meglio
organizzato.
Sarebbe anche importante da questo punto di vista che l’Assessore prendesse in
considerazione le sollecitazioni che vengono dal Consiglio Comunale. Credo che potrebbe
esserci la condizione per un voto unanime del Consiglio su questo tema, se però si
dimostra un po’ di flessibilità nel recepire le osservazioni. Diversamente andremmo a fare
dei distinguo, dovuti alla sensibilità che ciascun Gruppo consiliare raccoglie. Noi siamo
nelle condizioni quotidiane di avere un confronto con i cittadini e siamo interpellati e
sollecitati a portare in Consiglio Comunale queste istanze.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale è da sempre favorevole ad un miglioramento della qualità
dell’arredo urbano e dell’estetica nel centro storico. Abbiamo anche dato atto all’Assessore
Spadoni di quel provvedimento timido, ma almeno significativo nell’indirizzo, cioè quello
del contributo, 200 mila euro sono pochi, va bene, lo sappiamo, non facciamo le pulci
rispetto a quanto fa di solito la maggioranza di Centrosinistra ai finanziamenti del Governo,
non stiamo a fare i distinguo di questo tipo, ma diciamo che il segnale c’è stato. Quindi se
nell’abbellimento delle facciate dei palazzi storici e se nell’arredo urbano si inizia a fare
31
qualcosa, sulla base di indirizzi sempre sollecitati e mai recepiti dalle precedenti Giunte,
da parte di Alleanza Nazionale e credo anche di altri Gruppi di opposizione, ben venga.
Non saremo certo noi oggi, che siamo in presenza di questo segnale positivo, a negare ciò
che abbiamo richiesto da tanto tempo.
La metodologia di applicazione di questo Regolamento, però, i termini e l’inserimento di
eventuali eccezioni credo vadano sicuramente contemplati in un Regolamento. Possono
essere contenuti nel testo alcuni emendamenti, non solo quelli presentati adesso, ma
anche quello che consenta ai possessori di esercizi commerciali che abbiano appena
rinnovato distese diverse da quelle stabilite da questo Piano di potersi adeguare dall’anno
prossimo.
Presidente del Consiglio Laura Salsi
La parola al Consigliere Riva per una modifica...
Consigliere Matteo Riva
L’emendamento, per poter ottenere questo parere di regolarità, viene emendato a sua
volta con l’aggiunta... Dopo “coloro che hanno rinnovato” viene inserito “dimostrandolo
mediante autocertificazione con fatture di acquisto...” L’emendamento era questo: “Coloro
che hanno rinnovato...”
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Io chiedo per cortesia di metterlo in forma scritta, in modo che possa essere leggibile e
comprensibile anche per gli altri Consiglieri.
Consigliere Matteo Riva
Viene così: “Coloro che hanno rinnovato, dimostrandolo con autocertificazione e con
fattura di acquisto, la distesa a partire dal primo gennaio 2004, hanno tempo fino al
31.12.2005 per adeguarsi. In questo caso non potranno usufruire nel corso del 2005 della
riduzione del COSAP prevista dalla delibera.” Questo è il testo... voci indistinte in aula...
Voi avete il testo dell’emendamento. L’emendamento dice: “Coloro che hanno rinnovato,
dimostrandolo con autocertificazione e con fattura di acquisto, la distesa a partire dal
primo gennaio 2004...” e via discorrendo. In sostanza si dice che chi ha rinnovato lo deve
dimostrare, lo deve comprovare.
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Io chiedo però un testo scritto, Consigliere Riva, perché così è veramente difficile. Il
Segretario Generale chiedeva una puntualizzazione. Un momento. Adesso procediamo
alla riproduzione... voci indistinte in aula... Allora, Consiglieri, rileggo l’emendamento,
quindi la modifica apportata all’emendamento n. 1, quello a firma dei Consiglieri Riva,
Donelli, Fantini, Vena e Sassi. Se avete il testo sottomano, nel dispositivo si dice: “Coloro
che hanno rinnovato, dimostrandolo mediante presentazione di idonea documentazione
da individuarsi a cura dei servizi competenti...” e poi prosegue con il resto del testo che
non viene modificato. Questo è il nuovo emendamento, l’emendamento modificato dai
Consiglieri.
Una precisazione dell’Assessore per comprendere meglio.
32
Assessore Uberto Spadoni
Facevo una precisazione sull’aspetto politico della concertazione, perché mi sembra un
punto importante.
Questo provvedimento è stato discusso a più riprese con le associazioni di categoria e alla
fine del percorso che ha individuato il provvedimento che vi è stato presentato il parere
delle associazioni di categoria è stato positivo, è stato positivo.
Le considerazioni a cui diversi Consiglieri hanno fatto riferimento sono tutte considerazioni
che sono state risolte nel corso dell’iter, tanto è vero che l’accordo finale con le
associazioni di categoria ha previsto la riduzione della COSAP in una maniera
leggermente superiore a quella che era stata in un certo modo annunciata all’inizio,
proprio per il motivo di dire: visto che comunque l’investimento è irrisorio, perché, come è
dimostrabile da documentazione, una sedia di plastica costa 3 euro, una sedia di metallo
adeguata non costa 10 volte tanto, ci sono prezzi che sono assolutamente in linea...
addirittura le associazioni di categoria su questo tema si stavano muovendo per fare
accordi con alcuni produttori per ottenere, per coloro che sono interessati al
provvedimento, una sorta di sconto su certi acquisti.
Io questo lo sottolineo, perché non corrisponde alla realtà la contrarietà delle associazioni
di categoria a questo provvedimento. Il parere è un parere positivo.
Le perplessità sul tema dei tempi sono state affrontate nel corso della discussione e sono
state superate.
Ulteriormente l’emendamento presentato nella sua formulazione va addirittura a definire
una tempistica differenziata e quindi concede, per coloro che, pure in presenza di un
investimento irrilevante, perché i numeri hanno una loro oggettività, ritengono di doverlo
posticipare... costoro hanno ulteriormente tempo entro l’anno 2005, anche se, lo ribadisco,
si parla di ammortamenti su cifre bassissime, perché l’ammortamento su dieci tavolini è
l’ammortamento di 30 euro di sedie e di 20 euro di tavolini, se parliamo di plastica
preformata, stiamo parlando di questi numeri.
Consigliere Marco Fornaciari
E venne l’Assessore Spadoni! Si potrebbe dire così, finalmente. Perché? Perché chi vi
parla tempo addietro dovette fare una causa contro il Comune perché non voleva
assolutamente che nel centro storico ci fosse una distesa, non voleva che ci fosse un
qualcosa che potesse indurre la gente a starsene fuori la sera. Era osteggiato qualsiasi
atteggiamento di questo tipo. Prendo atto che i tempi sono mutati e che qualche cosa sta
muovendosi.
Per quanto concerne il caso di specie, è certamente un investimento modesto, me ne
rendo conto, le sedie prestampate di plastica hanno un valore limitato, però fare una
moratoria, come diceva Monducci, dopotutto siamo in aprile, sul provvedimento... sul fatto
che Ferraboschi e i commercianti siano d’accordo, credo, Assessore, che siamo tutti su
questa linea, perché la plastica indubbiamente non è una bella visione nel centro storico,
quindi deve essere sostituita, e bene ha fatto l’Assessorato a promuovere tutto questo.
Credo che su questa linea il Consiglio Comunale ci sia.
Quella che a mio parere potrebbe essere una moratoria, quale quella che ha suggerito il
Consigliere Riva, senza bisogno di tirare fuori le fatture, non le fatture, già facciamo
un’imposizione fiscale abbastanza notevole nei confronti dei cittadini... è antipatico andare
a dire al commerciante: “Fammi vedere la fattura perché altrimenti...” Io direi che se sono
due mesi di moratoria, e sono in definitiva questi, non sarà la fine del mondo.
Quindi o nella redazione prospettata dal Consigliere Riva o nell’eliminazione della fattura
credo che si possa pervenire a questo mutamento, a questa correzione della delibera.
33
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Preciso che l’emendamento, modificato come prima detto, ha il parere favorevole dei
dirigenti.
Consigliere Vanda Giampaoli
Presidente, io avevo chiesto la parola prima per capire, però se Lei mi dà la parola sul
punto di questo emendamento io volevo sottolineare questo fatto. Innanzitutto vorrei
contrastare quello che ha detto l’Assessore Spadoni, nel senso che le associazioni di
categoria, abbiamo visto in particolare il parere della Confcommercio, Assessore, hanno
tutte sì visto di buon occhio, come del resto vediamo anche noi, il tentativo e l’idea di
abbellire la città, siamo sempre stati di questa idea, con la previsione di un determinato
arredo per le distese esterne, però è anche vero, Assessore, che Confcommercio
evidenzia... c’è scritto... se vuole glielo leggo. Leggo: “Pur tenendo conto che sarebbe
stato preferibile per il primo anno un progetto solo orientativo e comunque limitato alle
zone di maggiore pregio, e che sarebbe stato utile poter informare le aziende associate
con congruo anticipo... rileviamo che il provvedimento va sicuramente nella direzione di
riqualificare la città storica.” Quindi i dubbi comunque, anche sui tempi, rimangono.
Quindi dal nostro punto di vista dove la delibera non ha un’applicazione che possa avere
un plauso immediato, un’approvazione immediata, è nei tempi, Assessore, perché se
entra in vigore dal primo giugno del 2005, ciò vuol dire che chi si è appena attrezzato con
l’acquisto di arredi esterni che ha acquistato pochi mesi or sono, si trova a dovere per
forza di cose, in tempi molto rapidi, adeguarsi ad un Regolamento che prevede due mesi
di tempo sì e no, un mese e mezzo.
Quindi ci sembrerebbe opportuno, nella scia di un parere positivo circa la valorizzazione
della città e quindi la previsione di arredi di un certo tipo, consentire a chi è in determinate
condizioni, e comunque in linea generale, un lasso di tempo di adeguamento. Questo era
il punto rispetto al quale...
Poi la previsione della fattura mi sembra effettivamente piuttosto macchinosa, però, al di là
di questo discorso, certamente dove la delibera ci trova in una situazione di contrasto è nei
tempi troppo ristretti.
Consigliere Marco Fantini
Io volevo dire, rispetto al punto di arrivo della discussione, che mi sembra abbia trovato
accoglimento nel parere di regolarità tecnica, che mi sembra sia un punto di equilibrio da
un punto di vista politico su una questione che, come sottolineava giustamente
l’Assessore, non presenta dei particolari oneri, ma, penso di interpretare l’intento degli altri
presentatori, si voleva dare un segno di gradualità nell’applicazione perché, visto che i
tempi sono abbastanza ristretti, era interessante che ci fosse un’applicazione graduale. Io
personalmente non sono favorevole a che l’Amministrazione su un tema di questo genere
vada ad una moratoria e quindi si salti a piè pari all’anno prossimo, ma credo che si debba
andare ad un’applicazione che consenta già da questa estate di avere molte distese
rinnovate, ma che ci siano anche i margini, come abbiamo detto, per alcune eccezioni.
Quindi penso che l’ultima formulazione dell’emendamento, che spero venga accolta,
possa dare questo senso di gradualità al provvedimento, in modo che l’impatto sugli
esercenti possa essere meglio recepito dagli esercenti stessi che sono i veri attuatori di
questo provvedimento.
Sul percorso della concertazione, come ha richiamato l’Assessore, convengo che è stato
fatto un iter che ha gli esiti da lui richiamati. Proprio perché c’è stato un iter, c’è stato un
34
confronto, non avrebbe senso che dopo il confronto si andasse direttamente a dilazionare
di un anno l’applicazione.
Consigliere Mario Poli
Signor Presidente, colleghi, sull’argomento mi ero ripromesso di stare attento alle vostre
riflessioni. In effetti la discussione che si è animata sull’emendamento ha portato qualche
considerazione in più anche alla mia riflessione personale, perché io ho letto con
attenzione la delibera, ho anche condiviso e condivido lo spirito che sta alla base della
delibera, che in pratica certifica cose già dette in precedenza da noi dell’opposizione, cioè
Reggio è una città piuttosto bruttina, ha bisogno di essere abbellita anche nei suoi
arredamenti minori, nei suoi aspetti meno impegnativi, come le distese estive, quindi
partendo da lì la considerazione e il ragionamento erano sicuramente in termini positivi,
rafforzati dal fatto che il Consiglio di Circoscrizione del Centro Storico aveva espresso un
parere favorevole all’unanimità.
Però, sentendo le critiche o, meglio ancora, i suggerimenti che i Consiglieri stanno
tentando di dare a quella delibera, perché sia effettivamente corrispondente anche alla
concertazione avviata con le due associazioni rappresentative dei commercianti, mi pare
che l’Assessore o la Giunta comunale un margine di flessibilità, di disponibilità, a
prescindere dagli aspetti tecnici, lo debbano dimostrare, perché altrimenti diventerebbe
per l’ennesima volta una discussione fine a sé stessa e la Giunta si dimostrerebbe sorda a
quello che è un coro di suggerimenti dettati dal buonsenso.
Si condivide che finalmente Reggio cambi aspetto almeno nelle distese, si condivide che il
Piano particolareggiato presentato vada in quel senso. Non capisco perché la Giunta
comunale o l’Assessore debbano irrigidirsi sull’evoluzione o comunque sulla dinamica dei
tempi.
Qui c’è la rappresentanza del popolo reggiano che quasi all’unanimità chiede
all’Assessore di dare tempo, in un modo o nell’altro, o con la sanatoria, rinviando, come
suggeriva il Consigliere Fossa, al primo gennaio 2006, oppure con un emendamento un
po’ più elaborato ma che faccia perno sulla certificazione eccetera, eccetera... Beh, allora,
se siamo tutti d’accordo, perché questo rigore che qualcuno definisce anche di ordine
militaresco? Il buonsenso ci suggerisce di invitare la Giunta e l’Assessore a prendere atto
che il via viene dato, che si apre una stagione più carina, che però diamo tempo al tempo
per coloro che casomai hanno fatto degli investimenti, e hanno bisogno di un ulteriore
investimento, per ridimensionare e risistemare tutto. Non è che in due mesi dobbiamo
cambiare Reggio Emilia. Se Reggio è diventata brutta per tanti anni, impegniamoci a farla
diventare bella in poco tempo, ma non necessariamente nel tempo dei due mesi. Quindi il
mio voto era favorevole, mentalmente e concettualmente, ma adesso dipende anche dalle
risposte che l’Assessore darà nella sua replica a quello che è stato chiesto dal consesso
rappresentativo del popolo reggiano.
Presidente del Consiglio Laura Salsi
La parola al Consigliere Fossa per una brevissima precisazione che mi ha chiesto di poter
fare.
Consigliere Gabriele Fossa
Visto che l’Assessore è intervenuto a discussione avviata, volevo precisare che Lei ha una
strana concezione dei soldi degli altri, perché andare a dire agli altri: “Ma tanto è un
35
investimento piccolo” non mi sembra molto corretto, perché uno in casa sua i soldi... li fa
lui i suoi conti. Mettere le manine nei portafogli degli altri non è che sia una bella cosa.
E poi volevo anche dire che un’Amministrazione corretta, qualunque essa sia, quando fa
una norma, se Lei guarda la Gazzetta Ufficiale, in fondo, quando si cambia una cosa,
bisogna sempre lasciare un periodo transitorio. A volte sono anche anni per fare certe
modifiche. Mi pare che in questo caso sia necessario.
In ogni caso volevo dire che il mio emendamento, se proprio la traslazione al primo
gennaio 2006 in toto, come ho scritto, del Piano intero, non è... capisco che potrebbe
essere non fattibile, almeno si potrebbe modificarlo limitatamente alla parte oggetto del
contendere, quindi al rinnovo del materiale, lasciando inalterato il resto del Piano di
valorizzazione. Quindi un emendamento di norma transitoria limitatamente solo a quel
punto, non a tutta la delibera. Io lo modifico in questo senso: ”Il “Piano di valorizzazione
delle distese” entra in vigore a decorrere dalla data del 1/01/06, limitatamente all’obbligo
dell’adeguamento dell’arredo della distesa a carico dell’esercente”, mentre per tutto il
resto, richieste formali, disposizioni delle distese e così via, quello rimane attuabile fin da
oggi, non è un problema. Adesso lo modifico in quel senso.
Entra l’Assessore Sassi
Consigliere Matteo Sassi
Sarò molto breve. Voglio sottolineare due aspetti in merito a questa delibera. Innanzitutto il
processo partecipativo che l’ha preceduta. Io credo che se c’è un tratto distintivo del lavoro
di questa Giunta, e credo in particolar modo dell’Assessore Spadoni e dell’Assessorato
alla Città Storia, sia quello del coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. D’altronde basta
uscire e camminare per il centro storico. Laddove ci sono cantieri in corso è stato fatto un
lavoro di coinvolgimento dei soggetti interessati non solo a livello di segnaletica, ma anche
di processo decisionale, da quanto mi risulta, per la stessa metodologia di lavoro e di
attuazione degli atti amministrativi. Credo che questo si sia verificato anche nel caso della
delibera in questione, e non a caso le organizzazioni di categoria sono favorevoli, si sono
già pronunciate pubblicamente, mi pare di capire, in maniera più che positiva.
In merito all’emendamento che noi abbiamo sottoscritto, accogliamo le modifiche illustrate
dal Consigliere Riva. Crediamo che questo emendamento possa sostanzialmente
accompagnare la delibera in senso positivo, perché introduce quegli accorgimenti che da
più parti, mi pare di capire, sono stati caldeggiati. Non vorrei che si utilizzasse in maniera
piuttosto strumentale questo emendamento per insabbiare quella che è tutta la delibera in
questione. Questo credo che sarebbe un grave errore.
Pertanto noi annunciamo il nostro voto favorevole sia all’emendamento che alla delibera,
così come è stata presentata. Crediamo che non si debba strumentalizzare
eccessivamente la questione. Sembra, in questa città, che in maniera sistematica quando
si parla di interessi dei commercianti, anche di interessi estremamente limitati, io non
voglio fare i conti in tasca a nessuno, come in questo caso, nasca una sorta di questione
di classe che un tempo, compagno Poli, era di altri, oggi è quella dei commercianti. Quindi
mi pare francamente che siamo un po’ fuori dalla storia. Grazie.
36
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Informo il Consiglio che il Consigliere Fossa ha modificato l’emendamento presentato in
precedenza. L’emendamento quindi risulta riformulato in questo modo: “Il “Piano di
valorizzazione delle distese” entra in vigore a decorrere dalla data dell’1/01/06,
limitatamente all’obbligo dell’adeguamento dell’arredo della distesa a carico
dell’esercente.” Questo è il testo dell’emendamento modificato a firma della Lega Nord
Padania.
Assessore Uberto Spadoni
Signor Presidente, signori Consiglieri, ho ascoltato il dibattito e mi sembra doveroso,
avendo seguito tutto l’iter di predisposizione del Piano ed avendo seguito anche il
confronto con le associazioni di categoria, dire che saremmo stati complessivamente,
come Consiglio Comunale, in grado di arrivare ad una soluzione positiva senza colpire gli
interessi di nessuno nei tempi previsti dalla delibera. Avendo seguito personalmente tutto il
percorso, di questo sono certo.
Il Consiglio Comunale, a nome di alcuni Consiglieri, ma mi sembra che interpreti lo spirito
di diverse forze, ha introdotto, mi riferisco in particolare all’ipotesi di differenziazione dei
tempi di attuazione presentata dal Consigliere Riva ed altri, ha introdotto di fatto un doppio
binario, cioè il binario di chi intende adeguarsi nei tempi previsti, e quindi usufruire di
quella che è la riduzione della COSAP, quindi dell’incentivo che è stato concordato con le
associazioni di rappresentanza per incentivare questo miglioramento in termini qualitativi
dell’occupazione da parte di privati di un suolo che è pubblico, quindi di tutti i cittadini, da
chi invece, ritenendo di dovere ammortizzare... il mio non era un giudizio, come qualcuno
sloganisticamente ha voluto sottolineare, per mettere le mani in tasca a nessuno, ma era
un giudizio puramente economico, nel senso che voi sapete benissimo che nei bilanci
delle società gli ammortamenti si fanno su beni che hanno un certo valore. Parlare di
ammortamenti che hanno valori sotto il vecchio milione di lire non è un tema, perché
vengono spesati nell’anno, quindi...
Comunque, a parte questo discorso, credo che l’emendamento, così come è stato
presentato, possa tenere conto di quello che è un doppio binario. Chi ritiene di non avere
ancora, questo per la certezza degli atti amministrativi deve essere dimostrato, come nel
testo finale dell’emendamento si dice, “da idonea documentazione”, proprio perché c’è un
tema di certezza degli atti conseguenti... chi ritiene di non avere ancora ammortizzato
l’investimento fatto su quella tipologia che è quella alla quale mi riferivo precedentemente,
ha questa dilazione al primo gennaio 2006. In questo caso vorrà dire che avrà fatto un
ragionamento economico valutando che l’ammortamento dell’investimento compiuto non è
sufficientemente compensato dalla riduzione della COSAP. In questo caso infatti rinuncia
all’incentivo che l’Amministrazione ha proposto. Negli altri casi, coloro che intendono
adeguarsi nei tempi previsti dalla delibera avranno l’incentivo e gli altri lo avranno
dall’anno prossimo.
Mi sembra che questo alla fine colga delle sensibilità trasversali al Consiglio Comunale,
quindi credo che la delibera con l’emendamento del Consigliere Riva sia una delibera che
tiene presente diverse situazioni, rendendola immediatamente operativa per chi vuole
adeguarsi e differendola invece per chi ritiene di non avere ancora ammortizzato
l’investimento.
Quindi credo che con questo il Consiglio Comunale, approvando la delibera con
l’emendamento, possa tenere conto di quello che è stato il dibattito odierno.
37
Per dichiarazione di voto, intervengono nell’ordine:
Consigliere Gabriele Fossa
Volevo solo chiedere un chiarimento all’Assessore Spadoni. Se uno ha una distesa di
materiale di plastica, la deve cambiare o non la deve cambiare immediatamente?
Assessore Uberto Spadoni
Rinunciando alla riduzione della COSAP non la cambia, la cambia dal prossimo anno.
Consigliere Mario Monducci
[fuori microfono] Ma senza presentare la documentazione?
Assessore Uberto Spadoni
No, l’emendamento parla di “idonea documentazione”, perché c’è il tema della certezza
dal punto di vista della Pubblica Amministrazione.
Consigliere Gabriele Fossa
E’ chiaro che se uno la vuole cambiare, deve presentare tutta questa documentazione, va
beh... però se uno non la vuole cambiare e ce l’ha, non è che la deve cambiare per forza
questa stagione? Perde l’agevolazione COSAP e la cambia quando... Ma quando e per
quanto tempo? Fino al 31 dicembre? Dal 2006 comunque la dovrebbe cambiare.
Consigliere Mario Monducci
Io volevo un chiarimento. Mi pare che a buonsenso si possa concludere in questo modo:
chi ha lo sconto del 40% si adegua immediatamente; chi non riesce ad adeguarsi non ha
lo sconto, ma non deve necessariamente dimostrare che ha comprato di qui, di là, di su, di
giù. Semplicemente non si adegua e non ha lo sconto della COSAP. Entrerà in vigore il
prossimo anno. Messa così mi sembra sensata, la cosa, ma senza bisogno di presentare
la documentazione.
Consigliere Vanda Giampaoli
Io però vorrei capire, perché il problema di fare inserire nell’emendamento che è stato
presentato da Riva la “idonea documentazione” l’avete sollevato voi in Giunta. Io vorrei
capire, perché mi sta bene quello che ha detto prima il Consigliere Monducci, mi pare
ovvio. Se non mi adeguo a partire dal primo giugno 2005, non usufruisco della riduzione
del 40% della COSAP, mi pare giusto. Però è la Giunta che ci ha detto che era
indispensabile, ai fini della regolarità tecnica rispetto alla delibera, dare una data certa,
un’autocertificazione. Ho capito bene? E’ così o non è così? Ce lo spiegate? Se questo è
necessario, da quale data partiamo, Riva? Dal primo gennaio 2004? Vorrei capire le date.
Assessore Uberto Spadoni
L’emendamento del Consigliere Riva dice: per chi ha fatto un investimento nel periodo
1.1.2004 a tutt’oggi, quindi 2005, dice questo l’emendamento, stiamo parlando di sedie di
plastica, la delibera differisce l’entrata in vigore al 1.1.2006. La regolarità tecnica era
38
legata al fatto di come si dimostra che uno ha fatto un investimento dal periodo 1.1.2004 in
poi. Allora è stata introdotta, per superare il problema della regolarità tecnica, la
presentazione di una documentazione idonea, di un’autocertificazione.
Consigliere Gabriele Fossa
Io comunque dico che una cosa semplicissima siamo stati capaci, con il sistema
“sovietico”, di renderla complicatissima. La dimostrazione con l’autocertificazione, la
fattura, tutte queste cose che sono proprio sintomatiche di gente che va con i paraocchi,
inquadrati dal punto di vista burocratico... con il cervello inquadrato. Secondo me era
molto più semplice fare una norma transitoria: chi la voleva applicare, l’applicava adesso;
chi non la voleva applicare, l’applicava dal primo gennaio 2006. Era già finito tutto, senza
stare lì ad appesantire con della burocrazia gli uffici amministrativi del Comune ed anche
gli esercenti. Se un cittadino non vuole applicare... non la applica e buonanotte. Bastava
fare una semplice proroga.
Comunque lasciamo stare il ragionamento. Io torno al ragionamento che ho fatto prima.
Andare a dire ai cittadini, agli esercenti, che le loro sedie valgono 30 euro mi sembra una
presunzione inaccettabile, Assessore Spadoni, anche perché ci può anche essere gente
che a quella sedia può essere affezionata, Lei cosa ne sa?, ci può essere anche un valore
simbolico, affettivo, magari gliel’ha lasciata il nonno, che ne sa Lei di queste cose? Quindi
prima di andare a dire... io ci penserei un attimo.
Ma, a parte la presa in giro, come ho detto prima, siccome l’azione della Pubblica
Amministrazione deve essere improntata a criteri di efficienza, semplicità, trasparenza e
così via, tutti princìpi che sono enunciati nelle leggi, non mi pare che in questo caso venga
fatto, proprio per la farraginosa complicazione delle carte... Comunque, va beh,
un’autocertificazione... sempre carte, voi avete bisogno di carte. Siccome io ci lavoro con
le carte, so di cosa sto parlando, forse nessuno di voi ha mai presentato una pratica in un
qualunque ente, io so cosa vuol dire. Quindi, invece che semplificare, non si fa altro che
aggiungere carta. Bisogna dimostrare... voci indistinte in aula... L’ho letto... Non si è visto
in giro! L’ho sentito dire! Cosa ho letto? Dov’è? L’hanno distribuito? Io lo leggo se lo
distribuiscono! Io l’ho sentito dire. Però, cari miei, le parole volano. Comunque è il principio
da cui sei partito, perché sei partito con le fatture, bisogna portare la fattura... voci
indistinte in aula... Perché ti hanno detto che... tu sei partito con quell’idea lì, i cromosomi
che hai in testa sono quelli.
Comunque, a parte quello, secondo me si poteva fare una cosa molto più semplice. Per
una buona delibera si poteva fare in modo più semplice, anche perché uno può avere
bisogno, visto che c’è questa possibilità... magari ha fatto un investimento, ma può anche
avere bisogno di farlo più grande per il futuro, perché oggi prende delle sedie di plastica
da 30 euro e domani può fare una spesa che va oltre il milione. Quindi secondo me
bisognava dare all’esercente, che è un imprenditore, un lasso di tempo sufficiente per
ragionare e per prendere visione di questo Piano, perché non tutti gli esercenti ne hanno
preso visione. Quindi secondo me dare la possibilità all’esercente, con un congruo lasso di
tempo, di programmare, non solo di ammortizzare, i 30 euro... che non ammortizza,
perché l’ammortamento non c’è per questo tipo di spese, ma poter programmare da qui ai
prossimi anni un intervento e quindi una spesa di un certo tipo, quindi dargli il tempo di
vedere un attimino cosa offre il mercato, di poter contattare qualche... perché c’è anche
chi magari... non sono mica tutti Calatrava, uno può anche avere bisogno di informarsi
presso qualcuno, perché vuole fare una cosa un po’ bellina, con gusto estetico, quindi
avere bisogno di tempo per guardarsi in giro, chiedere un parere, avere un piccolo
schizzo, un disegnino, non certo lo faccio io, perché non faccio queste cose...
39
Quindi secondo me c’era bisogno di concedere agli esercenti un lasso di tempo. I due
mesi secondo me sono troppo pochi per potere fare qualcosa di bello, perché se vogliamo
fare qualcosa di bello per queste distese, perché si possano inserire... non si può dire che
entro due mesi lo fai oppure...
Comunque, in ogni caso, detto questo, voterò a favore della delibera, con la riserva del
tempo che non accetto.
Entrano i Consiglieri Colosimo, Fornaciari e Dolci
Esce il Consigliere Lombardini
Consiglieri presenti n. 34
Consigliere Matteo Riva
Volevo poter rispiegare a Fossa com’era l’emendamento, ma credo che non se lo meriti. Io
avrò questo cromosoma di un’idea di legalità, di giustizia e di uguaglianza. Forse lui ha i
cromosomi delle taglie e del ripristino della pena di morte in Italia. Quindi, caro Fossa, non
ti spiegherò l’emendamento perché è piuttosto chiaro. Chiedo di poterlo votare. Grazie.
Escono i Consiglieri Prati e Corradini Achille
Consiglieri presenti n. 32
Consigliere Mario Monducci
Io vorrei precisare un paio di questioni. Beh, intanto chiedo al buonsenso, colleghi
Consiglieri, pongo una domanda che è chiaramente retorica, perché penso che la risposta
sia scontata, ma probabilmente qualche collega potrebbe non essere d’accordo. Oggi è il
12 aprile. Noi prendiamo questa delibera il 12 aprile. La facciamo decorrere dal primo
giugno. Mi metto nei panni di coloro che devono fare le ordinazioni delle nuove distese e
mettersi a norma. Naturalmente domani mattina vado ad ordinare e dopodomani mi
portano la roba, come normalmente accade in questo Paese!
Quindi un po’ di buonsenso, colleghi Consiglieri, alberga nei nostri cervelli o dobbiamo fare
sempre le cose manu militari? La trovata dell’intellettuale applicata al caso di specie. Io
dico questa cosa banalissima, semplicissima. Io dico: noi prendiamo la delibera, è il 12
aprile, la facciamo decorrere il primo giugno. Lo sapranno gli esercenti? Decideranno gli
esercenti liberamente, a seconda del riuscire tecnicamente ad avere il materiale
disponibile secondo gli standard e i parametri che abbiamo stabilito con questa delibera.
Se ci riusciranno entro una certa data e se questo farà parte delle loro scelte di
investimento, che non possiamo ancorare noi, perché ognuno sa esattamente quali sono
le proprie opportunità economiche e le proprie possibilità di investimento, non siamo
ancora nello stile sovietico di stabilire noi la pianificazione economica anche dei nostri
esercizi commerciali locali, né le associazioni di categoria delle quali personalmente me
ne infischio, perché qui nessun Gruppo politico credo rappresenti le associazioni di
categoria, noi qui rappresentiamo gli interessi dei nostri concittadini trasversalmente, se
facciamo il nostro lavoro con correttezza e con civiltà, ed allora io dico in modo molto
tranquillo: il primo giugno chi si adegua avrà il 40% di sconto, chi non si adegua non l’avrà.
Finito, punto ed a capo.
Secondo me non c’è altro da fare. Rendiamoci conto che questa delibera, per avere una
sua logicità, doveva essere assunta almeno due mesi fa, doveva essere assunta in
febbraio, meglio in gennaio, per consentire di avere una programmazione davanti di
40
qualche mese. Ora, a quaranta giorni dall’entrata in vigore, consentitemi, è uno spot
politico interessante ed opportuno, anche condivisibile nel merito, ma non può diventare
una sorta di camicia di Nesso nella quale infilare tutti!
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Passiamo alla votazione dell’emendamento presentato dai Consiglieri Riva, Donelli,
Fantini, Vena e Sassi. Con le modifiche apportate, che introducono certezza degli aventi
diritto, i dirigenti esprimono parere favorevole.
Non avendo nessun altro Consigliere chiesto la parola, la Presidente del Consiglio pone in
votazione in forma palese, eseguita con sistema elettronico, l’approvazione
dell’emendamento n. 1, sottoscritto dai Consiglieri Riva, Vena (P.d.C.I.), Donelli (Verdi),
Fantini (D.S.), Sassi (P.R.C.), come modificato in corso di seduta, che di seguito si
trascrive:
Emendamento alla delibera n. 5713
Dopo “Per quel che riguarda le distese... previste nel “Piano di valorizzazione delle
distese nel centro storico”...
inserire:
“Coloro che hanno rinnovato, dimostrandolo mediante presentazione di idonea
documentazione da individuarsi a cura dei servizi competenti, la distesa a partire
dal primo gennaio 2004 hanno tempo fino al 31/12/2005 per adeguarsi. In questo
caso non potranno usufruire nel corso del 2005 della riduzione del COSAP prevista
dalla delibera.”
e ne
proclama
il seguente esito:
PRESENTI:
ASTENUTI:
N.
N.
32
3
VOTANTI:
FAVOREVOLI:
N.
N.
29
29
Fornaciari (La Margherita); De Lucia
(Laboratorio Baldi per Reggio); Monducci
(Gente di Reggio)
In conformità di ciò, la Presidente proclama approvato all’unanimità l’emendamento
stesso.
Presidente del Consiglio Laura Salsi
Si passa alla votazione dell’emendamento presentato dal Consigliere Fossa. Preciso che i
dirigenti hanno dato parere di regolarità tecnica.
41
La Presidente del Consiglio pone poi in votazione in forma palese, eseguita con sistema
elettronico, l’approvazione dell’emendamento n. 2, sottoscritto dal Consigliere Fossa (Lega
Nord Padania), come modificato in corso di seduta, che di seguito si trascrive:
Emendamento: inserire nel dispositivo della delibera il seguente capoverso:
“Il “Piano di valorizzazione delle distese” entra in vigore a decorrere dalla data
dell’1/01/06 limitatamente all’obbligo dell’adeguamento dell’arredo della distesa a
carico dell’esercente.”
e ne
proclama
il seguente esito:
PRESENTI:
VOTANTI:
FAVOREVOLI:
CONTRARI:
N.
N.
N.
N.
32
32
9
23
Anceschi, Ballarini, Bedogni, Corradini,
Corsi, D’Andrea, Fantini, Montanari, Rinaldi
Nando, Salsi Laura, Salsi Roberto,
Scarpino,
Vecchi
(D.S.);
Colosimo,
Fornaciari, Grillone, Prandi (La Margherita);
Dolci, Riva, Vena (P.d.C.I.); Ferrigno, Sassi
(P.R.C.); Donelli (Verdi)
In conformità di ciò, la Presidente proclama respinto l’emendamento stesso.
Infine la Presidente del Consiglio pone poi in votazione in forma palese, eseguita con
sistema elettronico, l’approvazione della deliberazione I.D. n. 73 come emendata a seguito
dell’emendamento approvato e ne
proclama
il seguente esito:
PRESENTI:
ASTENUTI:
N.
N.
32
5
VOTANTI:
FAVOREVOLI:
N.
N.
27
27
Eboli, Rizzo (A.N.); De Lucia (Laboratorio
Baldi per Reggio); Monducci (Gente di
Reggio); Fossa (L.N.P.)
In conformità di ciò, la Presidente proclama approvata all’unanimità la deliberazione
stessa.
Il Consiglio Comunale termina alle ore 19:00.
42
Letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE
IL CONSIGLIERE ANZIANO
IL SEGRETARIO GENERALE
CERTIFICATO DI PUBLICAZIONE
Si certifica che il presente verbale è stato posto in pubblicazione all’Albo Pretorio il giorno
20.07.2005
e che vi resterà sino al
04.08.2005, a norma dell’art. 124 del Dlgs. n.
267/2000.
Dalla Residenza Municipale, li 20.07.2005
IL MESSO COMUNALE
IL SEGRETARIO GENERALE
Il presente verbale è stato approvato dal Consiglio Comunale nella seduta
del
30.05.2005 con atto n. 9646/122.
43