“Dedicata a Bologna” ha riacceso la città

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“Dedicata a Bologna” ha riacceso la città
TARIFFA REGIME LIBERO: POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% - DCB (BOLOGNA)
Anno V - n° 9
Dicembre 2008
“Dedicata
a Bologna”
ha riacceso
la città
Nei momenti di crisi brilla chi ha coraggio ed idee
Moderando nei giorni
scorsi un incontro
sull’ attuale crisi economica (per la prima
volta però spiegata
ai giovani studenti di
due licei bolognesi, il
Manzoni e il Galvani)
ho colto al volo la
provocazione, corretta, dell’amministratore delegato della
Datalogic, Tunioli (sì,
proprio quel signore
che tutti vorrebbero
candidare a sindaco
di Bologna). In tempi
di crisi, ha spiegato
Mr Datalogic, si moltiplicano le opportunità. Ottimista ad
oltranza? No. Tunioli ha semplicemente messo in luce le
molte occasioni per
brillare, proprio grazie alla difficoltà del
momento. Chi credeva, infatti, di potersi
adagiare tranquillamente in un solco (di
studi o lavoro) bello e
precostituito si dovrà
rendere conto che il
prossimo futuro selezionerà, premiandoli,
soltanto i creativi,
quelli che riusciranno
ad elaborare progetti
innovativi, creando
strutture dinamiche
e flessibili, magari
interamente gestite
da giovanissimi.
Puntare sui giovani sarà l’unica carta
vincente, sostiene
Tunioli, per uscire
dalla crisi. Conteranno di più quindi
ma dovranno anche
dimostrare quanto
valgono, con proposte concrete e realizzabili.
Ad aiutarli ci sarà
Internet, palestra e
osservatorio per chi
vuole sapere come
gira e girerà il mondo. Seconda riflessione. Aspetto il 13
dicembre per poter
assistere al concerto (Aula Absidale di
Santa Lucia) di Roberto Ferri. Un amico
ma anche un grande
cantautore. L’ho scoperto in occasione
della serata ‘Dedicata a Bologna’ e
ho potuto percepire, in lui, non solo il
grande professionista
ma anche un uomo
estremamente generoso. Il 13 si esibirà
Visitate il nostro sito
www.comune.bologna.it/iperbole/buonenuove
Il Consiglio direttivo dell’Associazione no profit,
editrice di “Le Buone Notizie”, è così formato:
Giorgio Albéri - Presidente
Fabio Raffaelli - Vice Presidente
Ornella Elefante - Segretario/Tesoriere
Maria Dagradi - Consigliere
Andrea Ponzellini - Consigliere
Alessandra Fontana - Consigliere
Luisella Gualandi - Revisore dei conti (Presidente)
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Comitato di Redazione:
Giada Guida, Paolo Santini, Giorgia Schvili,
Donatella Bruni, Massimo Guandalini
per promuovere la
causa dei trapiantati
(lui stesso è vivo, da
un anno, grazie ad un
fegato nuovo). Spero
che la sala sia piena e
soprattutto altrettanto ‘generosa’. Sarebbe il modo migliore
per avvicinarsi, col
piede giusto, al prossimo Natale.
Seguiteci, fateci sapere le vostre opinioni ma soprattutto
cercate di pensare
positivo. E’ difficile lo
so, ma conviene
Auguri dal vostro
direttore
Fabio Raffaelli
Le Buone Notizie nasce da un’idea
di Francesca Golfarelli e Fabio Raffaelli
Testi e fotografie vanno inviati all’e-mail
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data
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Firma
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Bologna c’è, va soltanto ascoltata
B
ologna c’è. La
sua voce è forte e chiara, intatta la sua voglia di
andare avanti, di crescere, di svilupparsi.
Ce ne siamo accorti,
al Teatro Comunale,
quando oltre seicento
persone, all’unisono,
si sono ‘svegliate’,
guardando per una
sera avanti, applaudendo le eccellenze che di certo non
mancano all’ombra
delle Torri. Bologna
c’è, siamo solo noi
che, distratti da mille veri e (falsi) problemi le dedichiamo
minore attenzione.
Ci aspettiamo che
siano gli ‘altri’ a mandare avanti la città
che amiamo, ci lamentiamo se non la
troviamo curata e
rispettata, se i suoi
portici si riempiono
a dismisura di ogni
sorta di oscenità.
E pendiamo dalle
labbra della politica,
attendendo miracoli
che non verranno.
Invece. Invece basta una serata, come
quella ideata da ItaliaVola (portata al
successo con poche
lire e molta eleganza)
per farci dire che, in
ognuno dei presenti,
c’era (intatta) la voglia di riappropriarsi
della città, di sentirla
per una sera vicina,
partecipe, dinamica
e vitale.
Complice una manciata di ottimi artisti
(da un Robero Ferri in
forma stupenda con
i suoi successi e la
sua bolognesità raffinata a un Gabriele
finiva così: ‘Alla fine
avrei voluto tornare
sul palco e gridare
“Grazie ItaliaVola,
grazie Bologna”. Sapendolo meritevole
di un Nobel riten-
è il grande equivoco) ma noi che ci
allontaniamo da lei.
Appagando all’estero le nostre curiosità culturali, quando
avremmo sotto casa
Via, fucina di versi e
creatività) Bologna
tutta si è riaccesa,
ha cominciato a tifare
con quel sano ritmare
di applausi calorosi,
ha ritrovato passioni
sopite, come quando
Dodi Battaglia ha richiamato tutti all’ordine e ai sentimenti
con quell’inno mai
dimenticato che rimane ‘Tanta voglia
di lei’.
Mi ha commosso uno
dei premiati che, all’indomani della serata, mi ha inviato una
deliziosa e toccante
mail che, più o meno,
go le sue parole
preziose e care,
il compenso più
vero e toccante
per chi si è speso generosamente
per organizzare una
serata come ‘Dedicata a Bologna’.
Bologna c’è, torno a
dire. Nella forza dei
suoi ricercatori (ma
attenzione a non tirar troppo la corda
perché finiranno per
emigrare verso ingaggi più attraenti),
dei suoi artisti, dei
suoi orchestrali. Non
è la città che si allontana da noi (questo
vicende
e testimonianze da
riscoprire, analizzare
e apprezzare. Ma si
vive di mode lo sappiamo e questa città
da tempo non sembra
fare più tendenza.
Che errore lasciarla
andare alla deriva,
che errore abbandonarla ai politici senza
chiedere, giorno per
giorno, un resoconto
dettagliato di tanti
atti amministrativi
che non servono o
non vanno. Perché
non cominciamo a
far sentire più forte
la nostra voce, perché non pensiamo
alla città come ad un
grande condominio
dove tutti, in assemblea, premiano o bocciano certe scelte?
Abbiamo, tutti noi,
investito in questa
città, qui invecchieremo, qui cresceranno
i nostri figli. E’ giusto
perdere così la voglia
di Bologna?
(f.r.)
In alto Dodi Battaglia, uno dei premiati
da ItaliaVola, riceve
il prestigioso riconoscimento dalle mani
del figlio. Qui sopra
il Teatro Comunale
al gran completo per
festeggiare le eccellenze bolognesi
30
Come sostenere
le Buone Notizie? Bastano
Euro
Vedi a pagina 2
3
E tutti ritrovano la grande “turrita”
di Mercedes Ferretti
D
ove eravamo
rimasti cara
Bologna? Possiamo, noi bolognesi,
guardare al futuro
con un po’di fiducia?
Il successo di “Dedicata a Bologna” ci dimostra che non solo
si può ma si deve.
Abbiamo sentito un
po’ di caldo nel cuore
sabato 22 novembre
al Teatro Comunale.
Nonostante una gelida serata autunnale
il calore aleggiava
nell’aria, dal palcoscenico alla platea
fino ad arrivare ai
palchetti gremiti di
spettatori.
Noi bolognesi un po’
distratti, ormai disincantati, a volte
delusi se non cinici,
abbiamo sentito forte
l’orgoglio di appartenere ad una città, ad
una collettività che
lavora, si impegna, si
mette in gioco al meglio e produce talvolta risultati eccellenti
che tutto il mondo ci
invidia.
L’obiettivo della serata, organizzata da
ItaliaVola e Ascom
Bologna, è stato pienamente raggiunto:
sono stati premiate
le eccellenze bolognesi, scelte tra una
rosa ricca di nomi
importanti, in cinque
categorie: Medicina e Ricerca, Arte e
Musica, Commercio
e Industria, Sport e
Solidarietà, Moda e
Spettacolo.
Sul palcoscenico si
sono alternati momenti di poesia, musica, danza, canzone
come giusto corollario ai momenti della
premiazione di tanti
bolognesi di nascita
4
e di adozione, che
qui, nella nostra città
vivono, lavorano e
raggiungono obiettivi
importanti perseguiti
con coraggio ed abnegazione.
Ma veniamo alla serata...
Lo spettacolo si apre
con l’esibizione del
gruppo Four for
Tango che porta al
Comunale le magie
delle musiche di Astor
Piazzolla rivisitate
dall’estro di questo
quartetto ormai noto
a livello internazio-
cui Bologna dice pubblicamente, grazie.
Grazie per essere rimasti a lavorare qui,
in condizioni a volte
difficili, invece di volare all’estero dove la
ricerca e la medicina
vengono valorizzate
al massimo livello in
termini di prestigio
e di riconoscimento
economico. Grazie ai
professori Roberto
di Bartolomeo, Giovanni Fuga, Gaetano Gargiulo, Gian
Luca Grazi, Stefano
Pileri e Raffaele
indimenticabili di
veri, autentici artisti che accendono
l’entusiasmo della
platea.
Le premiazioni riprendono, per Arte e
Musica viene premiata la rivista Ottagono
(pubblicata da Editrice Compositori
l’architetto e design
Massimo Iosa Ghini, l’artista Marcello Jori e il Piccolo
coro dell’Antoniano, presente con una
piccola delegazione
guidata da Sabrina
Simoni.
Seguono poi, intervallate sempre dalle
Da sinistra Roberta Mongardi (che con Stefania Casad
le coreografie della serata), Giorgio Albéri presiden
ItaliaVola, il poeta Gabriele Via, la stilista Lavinia Tu
Tiziana Patergnani, presidente di ItaliaVola,
consegna il Premio all’attore Gianni Cavina
nale. La musica melanconica del tango
accompagna i passi
di una coppia di ballerini.
Entra Gabriele Via
che legge brani dedicati a Bologna. Particolarmente struggente il riferimento al
poeta Dino Campana
che amava Bologna
“ rossa e turrita” e
commuove il pubblico in sala celebrando “Bologna che ce
la fa, ce l’ha sempre
fatta. Dicono che sia
sorta dalle ceneri di
un sogno”.
Fabrizio Cremonini, regista e direttore
artistico, introduce
il primo momento
delle premiazioni:
sul palco salgono,
un po’ emozionati,
illustri luminari che il
mondo ci invidia e a
Bugiardini.
Lo spettacolo riprende con la voce potente di Iskra Menarini
e le interpretazioni
del grande Roberto
Ferri che canta “La
Foule”, pezzo storico
di Edith Piaf e una
canzone scritta con
Fabrizio De
Andrè.
Momenti
letture di Gabriele Via, le
premiazioni
per Commercio e
Impresa.
Il presidente
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diretta dai Forni dell’omonima
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fratelli Francesco e galleria bolognese,
Andrea Ponzellini), a Silvia Cremonini di
Una parata di stelle riaccende la città
Polar Electro Italia,
a Giancarlo Giusti,
proprietario del celebre negozio, e alla
titolare della Audi
Zentrum spa, la signora Patelli.
Ma lo spettacolo prosegue con i quadri
di danza moderna di
due ballerine della
ne che si occupa di
anziani indigenti, a
cui andrà il ricavato
della serata, consegna le targhe e ricorda a tutti l’importanza della solidarietà e
della vicinanza ai più
deboli.
Gianni Cavina, Lavinia Turra, Dodi
dio gestisce Isadora, il centro danza che ha curato
nte di Profutura, Tiziana Patergnani presidente di
urra e Fabio Raffaelli
Enrico Postaccini, presidente di Ascom Bologna premia i vincitori
nella sezione Commercio e Impresa, Giovanna Forni dell’omonima
galleria, Polar Electro Italia, Giancarlo Giusti ‘arbitro della moda’ e
l’Audi Zentrum spa nella persona della signora Patelli
Battaglia per Moda
e Spettacolo sono
gli ultimi premiati:
presentati da Fabio
Raffaelli e Tiziana
Patergnani che fortemente hanno voluto questa serata,
regalano al pubblico
momenti di grande
spettacolo. Gianni
Cavina, interprete
di film straordinari
con Pupi Avati e indimenticato Comissario
Sarti per la televisione, girato proprio a
Bologna, confessa di
dividersi ormai tra
Roma e la sua città,
una l’amante, l’altra
la moglie. Ma dalla
Scuola Isadora e con
la splendida interpretazione in francese
di “E dimmi che non
vuoi morire” di Roberto Ferri coautore
della canzone portata
al successo da Patty
Pravo alcuni anni fa.
Ancora sul palco si
avvicendano Claudio Sabatini, patron
della Virtus e l’ Associazione Ansabbio
per la categoria Sport
e Solidarietà. Giorgio
Alberi, presidente di
Profutura associazio-
moglie (Bologna) si
ritorna sempre....
Dodi Battaglia, visibilmente emozionato, felice di essere premiato dai suoi
concittadini, dopo
tanti importanti riconoscimenti all’estero,
regala al pubblico
una chicca: un brano
strumentale “Primavera a New York”
solo chitarra e base
di grande impatto.
Scrosciano gli applausi con l’esecuzione di un pezzo storico
dei Pooh “Tanta voglia di lei”.
La serata non è finita:
l’attrice e cantante di
origini bolognesi Nicoletta Della Corte canta “Testaccio”
pezzo del suo repertorio ispirato alla
chanson francese e
alla musica di Paolo
Conte.
A chiusura di una
serata memorabile
Roberto Ferri sale
ancora sul palco a
cantare e ricorda a
tutti l’importanza
della medicina e della solidarietà: confessa che ad alcuni
di quei professori del
Sant’ Orsola, questa sera premiati, lui
oggi deve la vita da
trapiantato di fegato.
Una testimonianza di
vita vera che aggiunge ulteriore senso e
valore ad una straordinaria serata.
Si ringraziano ancora per la riuscita
dell’evento
Ascom Bologna
E’TV per la diretta
televisiva
Studio FN e Paolo
Ferrari per la documentazione fotografica
Da sinistra i professori Roberto di Bartolomeo,
Gaetano Gargiulo, Gian Luca Grazi, Giovanni Fuga,
Stefano Pileri e Raffaele Bugiardini
Casale Bauer per il
pianoforte
Alce Nero - Mielizia
5
Musiche e coccole aiutano l’Aliante
N
ella prestigiosa
ed accogliente sede del Top
Park Hotel a Rastignano, si è svolta la cena
di gala a favore di
Aliante, associazione
onlus che si batte per
i diritti e l’autonomia
dei disabili psichici.
Un ‘occasione per riunire famiglie, ragazzi, amici, sostenitori
e sponsor all’interno di un evento che
non è stato solo una
tradizionale cena di
beneficenza ma qualcosa in più: infatti
grazie al contributo
della Kondel, azienda
specializzata in benessere, è stata allestita
una saletta dove le
signore hanno potuto
provare gli assaggi
di massaggi e ritagliarsi un momento
di coccole e benessere molto apprezzato.
La musica di Mimmo
e la straordinaria voce
di Barbara Barbieri
hanno allietato la serata fino al momento
tunatissimo vincitore
del superpremio: un
pernottamento gra-
segna dell’allegria
che ha portato al
Top Park Hotel più
Federico, Stefania, Mercedes, Simonetta, Cristina,
Laura e Gaia nella saletta allestita al Park Hotel
Barbara Barbieri, Liana Baroni, Mercedes Ferretti
della lotteria
che ha visto,
oltre a bellissimi premi in
palio, un for-
tuito, colazione ed
intera giornata nella
spa dell’Hotel Helvetia
di Porretta Terme.
Una serata all’in-
di 200 persone e un
buon incasso che
andrà a finanziare le molteplici attività dei ragazzi.
La condanna dell’Orco, una buona notizia del 1486
U
na buona notizia ci è trasmessa dallo
storico Leandro Alberti che ci riferisce
un episodio accaduto il 16 settembre
del 1486. Ed ecco
il fatto: l’Ospedale
dei Bastardini di via
D’Azeglio fu il grande
orfanotrofio, fondato
circa a metà del ‘400
per accogliere i bambini abbandonati. Fu
in quella struttura che
venne collocata la famosa “ruota”, il meccanismo attraverso
il quale il genitore,
senza essere visto,
abbandonava il bambino in una apposita
cavità: poi, prima di
scomparire, suonava
un campanello per
avvertire il guardiano, il quale faceva
6
ruotare il congegno tre 1200 “ruote” che uomo prese in afe ritirava il bambi- svolgevano la funzio- fido vari bambini,
no che veniva
non lattanti,
registrato ed
dell’ospedale
affi dato al l e
dei Bastardini.
cure di un’inTuttavia, una
fermiera o di
volta ottenuti,
una balia. La
anziché eduruota dei Bacarli li rendestardini, ogni
va invalidi, gli
anno, girava
scavezzava
per ben 200
le gambe, le
volte.
braccia, e gli
Ai guardiani,
storgeva le
tuttavia, non
mani e le dita
spettava solo
per acquistar
il compito di
elemosine con
girare la ruola deformità di
ta, ma anche
quei fanciulli,
quello di tencerto che l’intare di affidare L’immagine di bambini in fasce sul
validità avrebi bambini affin- capitello delle colonne del portico
be suscitato la
ché venissero dell’ex orfanotrofio di via D’Azeglio.
pietà delle pernutriti, accusone e, quindi,
diti ed educati da ne sopra descritta.
l’elemosina. La cosa
persone caritatevoli. Ebbene, nel 1486, se- venne a conoscenFino al 1860 in Italia condo quanto scrisse za delle autorità che
esistevano ancora ol- Leandro Alberti, un lo arrestarono: l’uo-
mo fu interrogato in
piazza e, davanti ad
una gran folla, confessò tutto. Alla fine
fu condannato a pene
corporee terribili: gli
tagliarono entrambe
le mani, gli cavarono
un occhi, e con sigilli
di ferro lo marchiarono sulla fronte con
tre simboli, acciò che
da tutti fosse riconosciuto. Certamente
gli fu reso solo parte della sua crudeltà nei confronti dei
bambini. Questa fu
una buona notizia
dell’anno 1486: la
condanna dell’impostore impedì che altre decine di bambini
fossero maltrattati e
resi invalidi per tutta
la vita da uomini senza scrupoli.
Marco Poli
Nettuno in blu per i piccoli diabetici
L
’Associazione Giovani
Diabetici di Bologna,
per ricordare la giornata mondiale del diabete,
quest’anno dedicata a quello
in età pediatrico, ha illuminato il Nettuno di blu (si
ricordi che il simbolo della
giornata è un cerchio blu:
blu come il cielo che unisce
tutte le nazioni e il cerchio
che indica l’unione della comunità globale del diabete in
risposta al sempre maggiore
diffondersi della malattia tra
i bambini).
Fra gli scopi principali del
sodalizio quello di promuovere un’ampia azione educativa-informativa-formativa
sulle necessità di bambini e
ragazzi col diabete al fine di
sensibilizzare le istituzioni
cittadine, sanitarie e l’opinione pubblica.
Il 14 novembre, giornata
indetta dall’ONU per la
sensibilizzazione del diabete giovanile,
è anche l’anniversario della
nascita di Frederick Banting
che, per primo, insieme a
Charles Best,
nel 1922, ebbe
l’intuizione che
condusse alla
scoperta dell’insulina.
E’ necessario
sviluppare la
conoscenza
dei sintomi del
diabete per un
diagnosi ap-
Vorremmo, con queste poche
righe su Le Buone Notizie,
farti conoscere la nostra realtà. COOPI - Cooperazione
Internazionale è un’organizzazione non governativa italiana laica e indipendente fondata nel 1965.
In 40 anni di lavoro abbiamo
realizzato 700 progetti in 50
paesi, coinvolgendo 50 mila
operatori locali e assicurando un beneficio diretto
a 60 milioni di persone.
Oggi COOPI è presente in 25
paesi con più di 150 progetti
di sviluppo e di emergenza.
I nostri finanziatori istituzionali principali sono l’Unione
Europea, le agenzie dell’ONU,
il Governo italiano, gli Enti
locali e altri Governi Europei.
Siamo sostenuti da donatori
privati, da aziende, da fondazioni e
volontari.
propriata e tempestiva e
promuovere uno stile di vita
salutare per aiutare a prevenire il diabete nei bambini e
adolescenti. Ciò nella convinzione che la conoscenza –
da parte della comunità che
affianca i giovani ammalati
– possa aiutarli ad affrontare
l’impatto con il manifestarsi
della malattia e sostenerli
nel lungo cammino di crescita e maturazione.
Donatella Bruni
La Granbassi regala la sua maschera al Dalai Lama
L
Così Coopi aiuta
il prossimo
a fiorettista triestina Margherita Granbassi, vincitrice di due bronzi alle olimpiadi
di Pechino, a Praga è stata ricevuta dal
Dalai Lama al quale ha donato la maschera
indossata ai giochi olimpici. «È stata una
grande emozione - ha detto a Rai regionale tanto che ancora non credo di essermi ripresa.
Poter stare a pochi centimetri di distanza da
lui è stata veramente qualcosa che mi ha fatto
provare una sensazione meravigliosa. Ho potuto abbracciarlo, mentre io pensavo che avrei
dovuto stargli a debita distanza. Invece - ha
aggiunto - ho scoperto una persona che ha
avuto la capacità di mettermi immediatamente a mio agio. Non so quanto sia durato
l’incontro: potrebbe essere durato un minuto come un’ora. Lui mi ha messo intorno al
collo la sciarpa bianca e io gli ho raccontato cosa serve la maschera allo schermitore.
Poi gli ho spiegato che ho deciso di donargli la maschera e non il fioretto. Il fioretto
- ha spiegato Margherita - è un’arma che offende, mentre la maschera protegge,
quello che fa lui con il suo popolo».
COOPI è
un’Associazione ufficialmente
riconosciuta dal Ministero Affari
Esteri come ONG (Organizzazione Non governativa per la
cooperazione e lo Sviluppo) - ai
sensi della Legge 26.02.1987
n. 49, ed è anche una Onlus
(Organizzazione Non lucrativa
di Utilità sociale) - ai sensi
del D. Lgs. 4.12.1997 n. 460.
E’ inoltre iscritta nel registro delle persone giuridiche
della Prefettura di Milano.
Il bilancio è certificato da una
società di revisione contabile.
Quello del 2007 è di
35.600.148 euro, di cui il
94% impiegato negli interventi nel Sud del mondo e il
6% per finanziare la struttura.
Cosa vogliamo:
un mondo senza povertà in cui
convivano la diversità culturale e l’uguaglianza dei diritti e
delle opportunità.
Come lavoriamo:
COOPI è impegnata a ridurre
la povertà nel Sud del mondo
con interventi di cooperazione sostenibili nel tempo. Con
attività di sensibilizzazione in
Italia, combattiamo le cause
del grave divario economico
tra Nord e Sud del mondo.
7
Un aiuto per elaborare il lutto
di Mercedes Ferretti
I
l grande tabù della
società attuale, affascinata dal culto di una
giovinezza eterna e imperitura, è la morte: nascosta,
rimossa, del passaggio
finale non si parla.
Dal 1997 esiste a Bologna
l’Associazione Rivivere, fondata dal professor
Francesco Campione (
ne è anche il presidente),
che fai i conti con i disagi
delle famiglie che devono
affrontare un lutto. Il progetto Rivivere offre:
- un supporto psicologico
di base per favorire l’elaborazione del lutto rimuovendo fattori di distorsio-
ne, ritardo e blocco.
- Un supporto sociale che
consiste in un aiuto concreto ad esempio nell’organizzazione del funerale,
Vendita benefica
Francesco Campione,
fondatore e presidente
dell’Assoziazione Rivivere
Dal 2001 la Delegazione della Fondazione per la Ricerca
sulla Fibrosi Cistica di Bologna allestisce ogni anno, durante il periodo pre-natalizio, una vendita di beneficenza allo
scopo di sostenere la ricerca scientifica sulla fibrosi cistica.
Nell’antico salone dei Teatini, fino al 14 dicembre, vengono esposti gli oggetti più disparati, dai libri ai mobili,
dalle porcellane al ferro battuto, dall’argento alle torte:
tutto dono di negozianti o privati generosi.
A Bologna nel Salone dei Teatini presso la Chiesa dei SS.
Bartolomeo e Gaetano in Strada Maggiore 4
Informazioni: Morena 348 1565099
nell’accompagnamento e
conforto ai bambini o ai
familiari più traumatizzati.
- Approccio terapeutico più
approfondito per gestire le emozioni più forti
come l’aggressività e la
rabbia.
Da alcuni anni l’Associazione ha sviluppato una
8
partnership con la Fondazione Isabella Seragnoli
che supporta attivamente
il progetto.
Dal 16 ottobre 2008 è
invece attivo il progetto
Alcesti: servizio di aiuto
psicologico per i bambini
che devono affrontare una
perdita: la morte di una
persona cara ma anche la
separazione dei genitori.
“Lo scopo è quello di migliorare la capacità di recupero dei bambini- ci ha
detto il professor Campione
- e prevenire gli effetti della perdita a breve o lungo
termine. Presso il centro
dell’Associazione, in via
Giorgio Ercolani 3, è stata
predisposta una sala attrezzata dove i bambini in
difficoltà possono essere
seguiti gratuitamente da
uno psicologo, giocare,
esternare le loro emozioni
più profonde e recuperare
a poco a poco equilibrio e
gioia di vivere.”
Per informazione:
Associazione Rivivere
Via Giorgio Ercolani 3
Bologna
Tel 051.552314
www. progettorivivere.it
La donna riscopre il suo bene-essere
G
rande successo
ed affluenza di
pubblico, ancora una volta, per la
tavola rotonda “Beneessere donna” organizzata dallo Zonta
Club di Bologna e dalla
Lilt.
Con il patrocinio del
Comune di Bologna e
la collaborazione delle
principali associazioni
femminili bolognesi,
nella sede prestigiosa
di Cappella Farnese,
si è discusso di tematiche importanti che
hanno toccato diverse
sfere del mondo femminile, in particolare
quelle del lavoro, della
salute e degli attuali
fermenti della nostra
società.
L’evento, presentato dalla giornalista
Renata Ortolani, ha
visto interventi di illustri personaggi: dal
professor Nazario Melchionda, all’avvocato
Cesarina Mitaritonna,
dal chirurgo Pietro
Panettiere al direttore
generale Lilt Patrizia
Ravaioli, dalla psicologa Manuela Salmi
alla consigliera del
ministero del Lavoro e
delle Pari Opportunità
Alessandra Servidori.
Un’occasione importante, quindi, per
riflettere sulle mille
sfaccettature del mondo femminile. Molto
soddisfatti del successo dell’iniziativa,
gli organizzatori Francesco Rivelli, Presidente LILT Bologna e
Elisabetta Di Cosmo,
Presidente Zonta Club
di Bologna.
L’evento si è collocato
a buon diritto nella
campagna di sensibilizzazione e prevenzione “Nastro Rosa”
che la Lilt organizza
ogni anno durante
il mese di ottobre.
Un’iniziativa volta ad
informare la popolazione femminile sui
pericoli del tumore
alla mammella che
colpisce una donna
su dieci.
La Lilt infatti vuole
sensibilizzare le donne, anche quelle più
giovani, sull’importanza della diagnosi
precoce che è ancora
l’arma più efficace per
battere sul tempo questa malattia: durante
il mese di ottobre sono
state infatti distribuite guide pocket che
diffondono la cultura della prevenzione.
Sono inoltre possibili,
lo ricordiamo, esami senologici gratuiti
mettendosi in contatto
con l’associazione.
(m.f)
Per saperne di più
sulle attività della Lilt
Bologna :
LILT
Via Turati 67
Bologna
Tel 051 4399148
e-mail:
[email protected]
Ascoltate, ascoltate, anche questa storia di buona sanità
I
n giorni come questi
sento la necessità di condividere con voi, fedeli
lettori di belle e buone notizie, una storia di vita vera
che vi farà bene al cuore!
Frequento saltuariamente,
da ormai lungo tempo, la
modesta Nadia che, grazie al
suo lavoro, mi è divenuta familiare e con la quale, strada facendo, ho acquistato
confidenza fino ad imparare
a riconoscere la tensione
che c’è dietro il suo costante sorriso e il coraggio che
nasconde la sua dolcezza.
Lei è una persona che sa
distinguere il benessere
dal guadagno e che non si
uniforma per compiacere
gli altri, ma, col sorriso, asseconda se stessa nelle sue
piccole caparbietà, senza
farlo, quasi, ad avvedere.
Anche lei, come tanti, ancora
giovane e nel pieno delle sue
forze, è stata colpita da un
male, cosìddetto inesorabile, tipo di male che ancora
bambina l’aveva afferrata,
per poi graziarl a d ava n t i a d
una vita ancora da spendere.
Nadia ha sempre parlato della
lotta che stava
combattendo,
per amore della
vita, contro questo nemico, dimostrandosi coraggiosa, ma
determinata a voler mantenere quella dignità che,
spesso, la sofferenza estrema, toglie all’essere umano!
Ora, finalmente, posso confessare di essere stato in ansia per lei, anzi, ogni volta che
la saracinesca restava abbassata provavo inquietudine...!
Oggi lei è guarita e per noi
è giunto il momento di far
festa e di dar voce alla sua
gratitudine per quell’organizzazione ospedaliera cittadina che l’ha sempre accolta
nelle sue strutture di cura
con sensibilità, che l’ha guidata trasmettendole serenità e che l’ha saputa capire
nelle sue paure e
nelle sue scelte,
talvolta anche
non condivise.
Cosa dire di una
sanità di tal genere...è quasi irreale, perciò ve
ne parlo, perchè
una tale notizia non può che
consolarci ed aumentare la
nostra fiducia nel prossimo,
sì nel prossimo.E’ necessario usare tutti i mezzi
a nostra disposizione per
abbattere con controprove
altrettanto reali, quell’atmosfera di sfiducia che si è
venuta a creare nei riguardi
delle istituzioni, in particolare e dell’altro, in generale.
E’ vero che questo mondo
non è perfetto, ma è anche
vero che oltre ai difetti ha
tante qualità e se ci si arrende ai suoi difetti, proprio
loro, in quel preciso momento, saranno riusciti ad
avere la meglio e la realtà
sarà divenuta un pò più
brutta, se invece non ci arrenderemo neppure dinanzi
ai peggiori eventi, tenendo
sempre presente quanto c’è
di buono, allora, quel buono,
riusciremo a farlo proliferare senza aver permesso
alle difficoltà di imbruttirci
dentro.E’ una storia vecchia
come il mondo che fra le due
tensioni, quella negativa e
quella positiva, chiamale
come vuoi, male e bene,
yin e yang, non importa il
nome, sarà sempre il bene a
vincere...Nadia... ha saputo
essere se stessa in un’istituzione sanitaria capace e
volonterosa che l’ha accettata nella sua individualità,
prendendola per mano e
portandola verso la guarigione.Ben vede l’adagio che
recita che la salute non consiste nel non accusare mali,
ma nel riuscire a superarli!
Lunga vita a tutti voi, nella
consapevolezza che ognuno,
nell’età matura, è coautore
del proprio modo di essere!
Paolo Nanni
9
Aurora rilancia l’emergenza minori
Gli storici e sempre
affascinanti saloni di
Palazzo Isolani hanno
ospitato, nelle scorse
settimane, la serata
di gala dell’associazione Aurora, unico
centro italiano che
aderisce alla Fondazione europea per
la tutela dei minori
scomparsi e sessualmente abusati.
L’incontro ha alternato un momento
ludico,un tradizionale
burraco, con un momento di riflessione
sulla attività e sugli
obiettivi del centro
Aurora, introdotto dal
criminologo Michele
Frigieri.
“La nostra associazione- ha detto Carolina
Paolucci dalle Roncole, nel fare gli onori di
casa, come coordinatrice dell’evento - è
presente sul territorio
dal 2001 e offre dal
2004 un servizio di
counseling-ascolto,
volto propriamente
ad assistere famiglie
d’onore l’avvocato
Giovanni Caliceti:
“Siamo fiduciosi che
questa città,così sensibile ai bisogni dei
bambini tenga conto
sempre della necessità di un supporto
psicologico e legale
che Aurora offre nella
lotta contro la pedofilia e l’abuso dei
minori”.
Francesca Golfarelli
e minori sconvolti da
atti di violenza e dal
dolore per la scomparsa dei propri cari.
Ogg, presso questo
sportello, in via Rigola 17, lavorano
in team psicologi e
legali, che prestano
la loro opera come
volontari ma, con il
crescere delle emergenze, non sono più
sufficienti per rispon-
dere alle richieste.
Serate come questa
non solo premiano
le coppie vincitrici del
burraco, ma permettono di contribuire
allo sviluppo del nostro servizio”.
A lanciare un appello
per maggiori contributi necessari alla
attività del centro,
ha provveduto il presidente del comitato
Da sinistra. Milena Luca (volontaria associazioneAurora), Flavia Becia (giudice di gara del burraco), Caterina Calandriello (volontaria Aurora),
Carolina Paolucci dalle Roncole (organizzatrice
della serata-comitato d’onore), Michele Frigieri
(criminologo, ospite della serata)
Quasi un secolo ma nessuno dimentica la Grande Guerra
I
l Centro Studi Militari di Bologna, per celebrare il 90°anniversario della vittoria della prima guerra mondiale,
ha presentato uno spettacolo ideato e diretto da Giorgio Albéri dal titolo “1918…La Vittoria!”.
Le autorità militari e civili, unitamente a un pubblico numerosissimo, hanno affollato il Circolo Ufficiali dell’Esercito che ha fatto da cornice a questa
rievocazione storico-musicale.
Il tricolore ha fatto il suo ingresso trionfale
all’inizio dello spettacolo, seguito dall’Inno
Nazionale: un omaggio alla nostra Patria
e a quanti hanno versato il loro sangue
perché essa potesse essere libera da ogni
sopruso.
Il Coro, magistralmente diretto da Maria
Luce Monari, il pianoforte sfiorato con
abilità superba da Lamberto Lipparini e la
splendida voce recitante di Gaia Ferrara
hanno fatto rivivere momenti importanti
e l’emozione ha toccato tutti i presenti. Gli
applausi e la richiesta di bis hanno siglato
il successo della serata.
Nella foto l’attrice Gaia Ferrara e, sullo sfondo,
la corale diretta da Maria Luce Monari
10
Comunicazione lampo con i neuroni specchio
C
ome descrivere
la straordinaria
capacità umana di leggere nella
mente degli altri individui, comprendendo
in modo immediato i
loro pensieri e i loro
sentimenti? Finora
la scienza non era
riuscita a spiegare
questa fondamentale
possibilità del nostro
cervello che, creando un legame tra il
soggetto e l’altro,
permette lo sviluppo
della cultura e della
società. Ora tutto
questo è possibile
grazie a un’equipe di
ricercatori dell’Università di Parma che
hanno scoperto l’esistenza dei Neuroni
Specchio.
Un gesto qualunque
ha innescato il lampo della scoperta:
in quel laboratorio
dell’università una
scimmia, osservando
il gesto di uno dei
ricercatori, attivava i
suoi neuroni come se
fosse stata lei a compiere l’azione. Dopo
anni di lavoro si poté
parlare del sistema
neuroni specchio anche nell’uomo.
A Ferrara, si è tenuto
un importante convegno in cui si è affrontata la relazione
empatica tra Scienza,
Filosofia, Arte e Cura.
Il primo convegno
a livello nazionale,
di rispecchiare gli
stati interni dell’altra
persona assume importanza fondamentale nelle relazioni
d’aiuto.
La scoperta dei neuroni specchio mette
in luce la fondamentale reciprocità che
ci lega agli altri nella
costruzione del senso
d’identità individuale
e sociale.
Nonostante i progressi ottenuti, il
campo delle neuroscienze è però ancora
per offrire l’occasione di un confronto,
un approfondimento
culturale, scientifico,
terapeutico tra discipline che raramente
si incontrano, pur
avendo tutte come
interesse principale
“l’uomo”, con la sua
vita di relazione, la
sua capacità di realizzazione e di cambiamento.
La scoperta rivela
che quando osserviamo un nostro simile
compiere un’azione,
si attivano, nel nostro
cervello, gli stessi
neuroni che entrano
in funzione quando
siamo noi stessi a
compiere quel gesto.
Si tratta di un meccanismo fondamentale,
perché permette una
comunicazione im-
Da sinistra il professor Stefano Caracciolo, docente di psicologia Clinica
all’Università di Ferrara, la dottoressa Luisa Garofani, direttore del SERT
dell’Azienda USL di Ferrara e il dottor Fosco Foglietta, direttore generale
dell’Azienda USL di Ferrara.
mediata, non verbale
e non razionale, fra
cervelli, e favorisce
alcuni processi quali
l’empatia, l’imitazione e la simulazione
Attraverso quest’ul-
tima, nel nostro cervello delle esperienze
provate dalle altre
persone, è possibile
comprendere a fondo
ciò che queste provano e questa capacità
misterioso: “C’è un
vuoto affascinante,
forse non svelabile,
che inconsciamente
non vogliamo conoscere”.
Beatrice Sileo
30
Come sostenere
le Buone Notizie? Bastano
Euro
Vedi a pagina 2
11
Dove i cristalli tintinnano da 80 anni
P
roseguiamo la
nostra passeggiata tra i negozi “storici“ di Bologna
e ci soffermiamo in
via Montegrappa attirati dallo sfavillante
luccichio di alcuni articoli Swarovski che
fanno bella mostra
si sé.
Varcando la soglia,
mi colpisce subito
una decorazione mosaicale sul pavimento
che reca una data:
1926. Sono incuriosita e per questo chiedo all’attuale proprietaria, la signora Nella
Gentilini, il significato
di tale data .
“Nel 1926 il signor
Giuseppe Rizzoli –
inizia il racconto la
Gentilini - acquista
con la moglie Anita Soldaini il negozio e l’appartamento soprastante per
abitarvi con il figlio
Renato. Nel periodo
della seconda guerra
mondiale, una bomba, scagliata per assassinare un ufficiale
delle Brigate Nere,
sbagliò il bersaglio e
ne rimasero vittime
padre e figlio”.
Domando, incuriosita, se la superstite,
mo e, appena ristabilitasi, chiese aiuto
i ristoranti di Bologna
e provincia trovavano
sopraffatta dal dolore, avesse ceduto
tutto.
“Al contrario
– sottolinea la
proprietaria la Signora dimostrò grande coraggio
e, nonostante fosse ferita
gravemente
e senza più
casa, non si
perse d’ani-
ai dipendenti. Essi
confermarono il loro
nel negozio DAS (Di
Anita Soldaini) tutto
ciò che occorreva per il
loro esercizio
commerciale.
“L’aiuto prestato dai di-
co che proseguirono
l’attività inserendo
porcellane, posate,
bicchieri e altra oggettistica più di lusso.
Quando, poi, Mario si
ritirò, entrò un’altra
socia, la signora Pina
che proseguì il lavoro
fino al 1992, data in
cui subentrò la mia
famiglia”.
Ricordo perfettamente quando al negozio
fu dato un grande
impulso innovativo.
“Per prima cosa abbiamo rinnovato il locale, per renderlo più
consono alle esigenze del momento e poi
abbiamo ampliato il
contenuto inserendo
fornitori prestigiosi
quali “Thun”, “Alessi”, “Swarovski”, “Villeroy e Boch” e pregiati pezzi in cristallo
di Boemia ”.
Doveroso un grazie
alla signora Nella che
ha saputo salvare
uno storico negozio
che ha già supera-
pendenti è stata una
prova di grande affetto – prosegue nel
racconto la signora
Nella - aiuto ampiamente ricompensato
perché Anita, prima di
morire, intestò le sue
quote ai soci-dipendenti Mario e Fran-
to gli ottanta anni;
grazie per accogliere
sempre i clienti con
un sorriso e per mantenere quella grande
professionalità che
occorre per soddisfare in tutti i modi
la clientela.
Donatella Bruni
appoggio ed il negozio, con la signora Anita e personale
solo maschile, come
lei voleva, divenne
uno dei più importanti negozi di Bologna
in cui si poteva trovare di tutto”.
Mi viene fatto notare
che in quel periodo le
persone che vivevano nelle case semidistrutte, si rifornivano
qui; anche gli hotel ed
12
Quando un distintivo fa la differenza
I
n uno degli innumerevoli incontri
cui ho partecipato, ho visto consegnare ad un Socio
di un’Associazione,
un distintivo: un piccolo oggetto di ottone
smaltato, di
scarso valore economico, ma che
rappresenta l’anello di
una catena alla quale tutti gli Iscritti si
sentono legati.
Senza dubbio molti
non sono abituati a
“sfoggiare” sul bavero della giacca o
di una camicetta un
distintivo, ma sono
certo che tale emblema, spesso, inorgoglisce coloro che
credono realmente
in un Sodalizio.
Ma non si tratta solo
di questo. Portare un
distintivo è anche un
modo per “stabilire
un contatto” con altri membri
d e l l ’A s s o ciazione che
si potranno
conoscere
per motivi
diversi o incontrare
casualmente
nelle
località più svariate: è la maniera per
suscitare curiosità in
altre persone, che
potrebbero richiedere, così, informazioni
sugli appartenenti al
Club e magari sentirsi attratti dai suoi
scopi e dalle sue finalità.
Forse alcuni sono
degli illusi o eccessivamente inclini a
sentimentalismi, ma,
a volte, mettere in
bella vista il simbolo
di appartenenza ad
un’Associazione, accresce in ciascuno la
disposizione a “farsi
prossimo” nel proprio modo di comportarsi. Chissà che
la sovrabbondanza
di
egoismo
che
ci circonda non venga contagiata e resa
sensibile ai principi
di solidarietà!
E a proposito di comunicazione mi
viene
alla
mente
un
interessante dibattito tenuto
qualche tempo fa da
uno psicologo milanese, che evidenziava quali difficoltà abbia la società odierna a comunicare e
soprattutto i giovani.
Sì, è vero,
esistono
i
telefonini,
vi è maggiore libertà, si hanno
meno
inibizioni nel
colloquiare
a tutti i livelli, ma le persone
comunicano fra di
loro?
Secondo un sondaggio, sempre come riportato dal docente,
i giovani, ad esempio, hanno grosse
difficoltà a segnalare
il nome di un vero
amico. Infatti, si trovano a centinaia nel-
mani e quella tastiera ormai indispensabile, che si trova
sempre più spesso
sulle scrivanie.
Come è raro leggere
una
bella lettera scritta a
mano (ahi-
le discoteche, ballano
(si fa per dire), passano insieme ore ed
ore in un frastuono
assordante e, forse,
al termine, fra loro si
sono scambiati solo
poche parole.
Il personal computer e la televisione
sono altri mezzi che
non abituano certo a
comunicare. Purtroppo questa
macchina
infernale
che è il pc,
permette
soltanto un
dialogo
“digitale”,
cioè tra le dita delle
mè, quale degrado
della grafia!) e come
è difficile ricercare le
parole appropriate!
Tutto questo dove ci
porterà?
Lo psicologo, al termine della
tavola rotonda, ha
emesso un
triste verdetto: “Se
la
mancanza
di
comunicazione continuerà sempre più
nei termini attuali,
molto probabilmente
più rare saranno le
vere amicizie, quelle che esistevano
al tempo dei nostri
nonni, per dare più
spazio alle conoscenze superficiali. Tale
fenomeno si ritrova
anche negli anziani in quanto sempre
più “allontanati” da-
gli ambiti famigliari”.
Sono situazioni, purtroppo, molto vere;
proviamo ad esaminarne una: possiamo
oggi, obiettivamente,
contare davvero
su qualche
amico disinteressato,
senza invidia e senza secondi
fini?
Probabilmente
il
numero
degli Amici
veri è e sarà sempre più basso anche
per mancanza di comunicazione. Per gli
anziani è ancora più
importante “dialogare”: essi desiderano
parlare per ricordare, per rivivere alcuni
degli avvenimenti più
significativi della loro
vita, per trasmettere
ai più giovani le loro
esperienze.
Al termine dell’interessante
dibattito,
mentre la folla scemava verso l’uscita,
noi del pubblico ci
guardavamo senza
conoscerci, forse
alla
ricerca
di
un amico
per sfatare quanto
detto fino
a
quel
momento. Ed ecco che, fra
la folla, vidi un signore non più giovanissimo che non
conoscevo, ma che
anch’egli si guardava
attorno; ci presentammo...guardammo entrambi i baveri
delle nostre giacche,
avevamo lo stesso
distintivo...eravamo
già amici.
Giorgio Albéri
13
Nasce la staffetta dell’esperienza
M
astr’apprendista
fa riemergere nel vivo dell’antica
relazione intergenerazionale del mastro
e dell’apprendista, il
significativo percorso
evolutivo delle arti e
dei mestieri, realizzando concretamente
gli elementi dell’educazione attiva, in cui
la manualità, l’intelletto e le emozioni
concorrono insieme
alla crescita globale
della persona.
L’antica Apotheke
rinasce, ridiventando
il luogo in cui il mastro realizza con le
sue sapienti mani, le
intuizioni più grandi
della tecnica e della scienza, con l’applicazione del metodo per “tentativi
ed errori”: nasce la
conoscenza basata
sull’esperienza, in cui
mente e corpo, mani
e intelletto insieme
danno vita alle più
importanti invenzioni umane. Nell’inte-
razione e scambio
dei due mondi si alimenta vivo interesse,
stupore e curiosità,
si stimola fantasia
e creatività e prende forma viva nell’oggetto realizzato
insieme. L’esperienza teorica e pratica,
trasmessa nella re-
lazione paziente e
fiduciosa assicurata
dal mastro, insieme
concorrono all’evoluzione della conoscenza, nel rispetto delle
potenzialità e risorse
dell’apprendista.
La storia diventa arte
viva e pulsante che
scaturisce dalla va-
lorizzazione degli antichi mestieri come
percorso d’obbligo
per la comprensione
vera di ciò che siamo
diventati oggi.
Arte e storia, antico e contemporaneo
insieme uniti per diventare nelle mani
dei piccoli apprendisti
oggetti da scoprire
e reinventare. Mastr’apprendista si inserisce nel contesto
più ampio del progetto “Comunità che
condivide” e vuole
coinvolgere e fare
incontrare i soggetti
che la compongono.
In poche parole sono
attivati dei collegamenti con le imprese
che portano le loro
esperienze all’interno
delle scuole primarie
con linguaggi tecnici
a misura di bambino.
I laboratori sono numerosi: il falegname
(taglia e inchioda),
il cuoco (stuzzica la
gola), il sarto (cuce
con l’aiuto degli spilli), il cretaio (plasma
oggetti mitologici)
ed tanti altri. Ad ogni
piccolo apprendista
sarà consegnato un
diplomino attestante
la partecipazione al
percorso.
Per informazioni:
Assunta Pischedda
347/602.27.17.
Fiori di Strada per combattere la tratta delle schiave
“F
iori di Strada” nasce
per volontà
di un nutrito gruppo di volontari, tra
cui avvocati, medici,
psicologi ed operatori sociali, da anni
impegnati in attività
sociali, che nel 2006
decidono di utilizzare
la combinazione delle loro competenze
per dare vita ad un
ambizioso progetto
atto a contrastare il
fenomeno della tratta
e dello sfruttamento
della prostituzione.
Il progetto nasce e
14
parte da Bologna,
ma intende costruire
‘una Rete’ tra tutte
le associazioni italiane che operano
nel medesimo ambito, e promuovere
azioni anche comuni
all’estero per contrastare il fenomeno della tratta direttamente nei paesi da cui
maggiormente provengono le vittime.
Tutti i fondatori di
“Fiori di Strada”
hanno in comune la
consapevolezza di
quanto sia grave e
sottovalutata la con-
dizione delle persone
vittime della tratta
e delle prostituzioni, pertanto hanno
deciso di mettere in
gioco l’enorme bagaglio di conoscenze
e professionalità che
ha contraddistinto il
ruolo di ognuno di
loro nel campo del
volontariato.
Tra i principali servizi offerti da “Fiori
di Strada” vi sono
le unità mobili che
g a ra n t i s c o n o u n a
presenza capillare
e costante in ogni
angolo della città.
Oltre a questo, un
servizio di reperibilità
telefonica è attivo 24
ore su 24 per l’intero arco dell’anno.
I progetti futuri dell’Associazione sono molteplici, dalle
massicce campagne
di sensibilizzazione
all’insediamento di
sedi estere atte a
contrastare il fenomeno della tratta.
“Fiori di Strada” ope-
ra per liberare dalla
violenza le vittime di
un’aberrazione del
terzo millennio, cioè
la tratta di esseri
umani, e tra questi
soprattutto donne e
bambini. Vittime di
una schiavitù moderna, non più quella
delle persone di colore incatenate fisicamente, ma schiavi
soggiogati da catene
di violenza psicologiche e non solo, che
non riescono più a
spaccare.
Per informazioni:
www.fioridistrada.it
Se il fai da te è palestra di creatività
U
na nuovissima
location, uno
spazio che offre molte possibilità
in più agli espositori,
per la sesta edizione
di ”Il mondo creativo.
Salone dell’hobbistica
creativa, belle arti e
fai da te”, inaugurato
alla presenza di Bruno Filetti, Presidente
della Camera di Commercio, Industria,
Artigianato, e Agricoltura di Bologna e
Beatrice Draghetti,
Presidente della Provincia di Bologna.
In questo Salone
l’opportunità di vedere quanta genialità
sia insita nell’individuo e come le cose
fatte “con le proprie
mani” acquisiscano
un valore maggiore
anche grazie alla genialità tipica di ogni
individuo.
Il mondo creativo
è un appuntamento molto importante
che offre l’opportunità di partecipare
ai numerosi corsi,
dimostrazioni e laboratori dove vengono
mostrate le svariate
forme espressive della creatività e cosa è
possibile realizzare
con le diverse tecniche.
lismo, in cui in uno
spazio di oltre 3.000
metri quadri è stato
possibile incontrare
gli esperti delle più
qualificate aziende
del settore di cui si
intendono valorizzare
le caratteristiche di
dinamismo intellettuale e creatività.
E’ stata una possibilità
in più di confrontarsi
con chi condivide le
stesse passioni e di
mettere alla prova
ciale la Mostra-laboratorio “Decoriamo
la casa”, un’area dedicata alla decorazione della casa e
al decoro del complemento d’arredo,
nella quale sono state allestite originali
ambientazioni per
mostrare come sia
possibile rinnovare
e personalizzare un
ambiente domestico con l’applicazione
e l’interpretazione
sociale proposta ad
ogni edizione del Salone per la raccolta
fondi per l’attività
svolta da Enti benefici, i laboratori creativi per i bambini
(un’area-laboratorio
dedicata ai più piccoli
dove tutti i partecipanti hanno potuto
inventare, realizzare,
decorare, dipingere,
incollare), la Cucina
creativa che ha ospitato laboratori dove
le proprie capacità,
all’interno di una rara
vetrina per il settore,
dove è stato possibile provare i modelli
delle tecniche decorative più originali e
innovative.
All’interno del salone si sono incontra-
seguire corsi e dimostrazioni di intaglio di
frutta e vegetali e di
decorazione dei dolci
per imparare l’arte
impreziosire la nostra
tavola in ogni occasione e festività.
Senza dimenticare il
cucito creativo, proposto come una delle
massime espressioni
della propria forza
inventiva ed abilità
manuale; il ricamo,
uno spazio dedicato
alla preziosa arte del
ricamo, raccontata
attraverso l’esposizione di meravigliosi
manufatti realizzati
dalle maestre dell’ago e del filo, che
mostrano le innumerevoli tecniche e
le diverse tipologie
di punti di ricamo e
merletto italiani e il
Turismo creativoCampagna creativa, un’area dedicata
al Turismo Creativo
per scoprire la natura e vivere le nostre
campagne, riscoprire antichi mestieri e tornare a casa
con oggetti e prodotti realizzati con
le proprie mani. Non
poteva ovviamente
mancare l’ Arte del
ricevere, nella quale
si è appreso come
preparare una tavola esclusiva per ogni
occasione.
In mostra alcune tra
le più belle tavole im-
Due gli eventi speciali
della manifestazione:
il Model Game Event,
dedicato al Model-
radiocomandati, gareggiare, scoprire le
ultime novità.
Secondo evento spe-
te diverse aree: tra
le altre ricordiamo
L’Isola del cuore,
l’iniziativa rivolta al
decorativa culinaria,
per creare soggetti
decorativi e composizioni per abbellire ed
bandite, per suggerire spunti e idee per
vestire la tavola.
Ornella Elefante
15
Buon Natale... e sono cinque
D
ire qualcosa
sul Natale non
è certamente
facile; è l’argomento
più inflazionato sul
quale è stato scritto
ogni genere di cose e
utilizzato ogni tipo di
argomentazione pro
e contro. Sicuramente il Natale esercita
un fascino particolare: ci si sente tutti
più buoni ed infatti,
nel periodo che precede la festa, sono
tante le iniziative di
solidarietà che vengono poste in essere;
peccato che venga
una sola volta all’anno, poiché le persone
povere hanno sempre
16
bisogno. A Natale si
è tutti più disponibili
e si è più ben disposti alla compassione
ed alla commozione.
Credo, allora, che
una riflessione più
profonda sulla nascita di Cristo ci possa
aiutare a capire che
la solidarietà non è
una nostra invenzione, né una nostra
semplice capacità
umana, né appartiene a noi la possibilità
di quantificarla.
Da metà dicembre
siamo senz’altro più
buoni, gli sportelli
dei conti correnti,
negli uffici postali, si
intasano per le innu-
merevoli donazioni,
ma, subito dopo il
periodo del Natale,
ripiombiamo inesorabilmente nella solita
quotidiana cieca esistenza egoistica. Ed
ecco il mio modesto
augurio a tutti i Lettori: possa essere
il Natale l’inizio di
un percorso di gesti concreti di carità
(non di elemosina),
come segno visibile di cambiamento
interiore di una vita
votata a quella di
un altro, per assumere nella nostra
esistenza quotidiana
il segno della presenza dell’amore del
Bambino Gesù. Che
possano veramente, e sempre più,
aumentare le buone
notizie.
Rivolto questo pensiero natalizio, prima
di entrare nel prossimo anno, quinto di
vita del nostro mensile, vorrei esprimere
un ringraziamento
ufficiale a tutti i componenti del Consiglio
Direttivo, al Comitato
di Redazione ed a
tutti i Lettori che ci
hanno sostenuto con
il loro abbonamento.
In quest’ultimo anno,
abbiamo cambiato il
tipo di carta, accolto
firme giornalistiche
sempre più prestigiose, cercato di ampliare gli orizzonti
degli articoli. I risultati sono stati incoraggianti e di grande
soddisfazione.
Ecco, perchè domandiamo l’impegno ai
nostri Lettori, confidando nel loro rinnovo di abbonamento,
che ci permetterà di
proseguire un cammino, seppur faticoso, di grande appagamento.
Auguri a tutti di un
sereno Natale e di
un Anno 2009 felice,
felice, felice.
il direttore editoriale
Giorgio Albéri