“Dedicata a Bologna” ha riacceso la città
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“Dedicata a Bologna” ha riacceso la città
TARIFFA REGIME LIBERO: POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% - DCB (BOLOGNA) Anno V - n° 9 Dicembre 2008 “Dedicata a Bologna” ha riacceso la città Nei momenti di crisi brilla chi ha coraggio ed idee Moderando nei giorni scorsi un incontro sull’ attuale crisi economica (per la prima volta però spiegata ai giovani studenti di due licei bolognesi, il Manzoni e il Galvani) ho colto al volo la provocazione, corretta, dell’amministratore delegato della Datalogic, Tunioli (sì, proprio quel signore che tutti vorrebbero candidare a sindaco di Bologna). In tempi di crisi, ha spiegato Mr Datalogic, si moltiplicano le opportunità. Ottimista ad oltranza? No. Tunioli ha semplicemente messo in luce le molte occasioni per brillare, proprio grazie alla difficoltà del momento. Chi credeva, infatti, di potersi adagiare tranquillamente in un solco (di studi o lavoro) bello e precostituito si dovrà rendere conto che il prossimo futuro selezionerà, premiandoli, soltanto i creativi, quelli che riusciranno ad elaborare progetti innovativi, creando strutture dinamiche e flessibili, magari interamente gestite da giovanissimi. Puntare sui giovani sarà l’unica carta vincente, sostiene Tunioli, per uscire dalla crisi. Conteranno di più quindi ma dovranno anche dimostrare quanto valgono, con proposte concrete e realizzabili. Ad aiutarli ci sarà Internet, palestra e osservatorio per chi vuole sapere come gira e girerà il mondo. Seconda riflessione. Aspetto il 13 dicembre per poter assistere al concerto (Aula Absidale di Santa Lucia) di Roberto Ferri. Un amico ma anche un grande cantautore. L’ho scoperto in occasione della serata ‘Dedicata a Bologna’ e ho potuto percepire, in lui, non solo il grande professionista ma anche un uomo estremamente generoso. Il 13 si esibirà Visitate il nostro sito www.comune.bologna.it/iperbole/buonenuove Il Consiglio direttivo dell’Associazione no profit, editrice di “Le Buone Notizie”, è così formato: Giorgio Albéri - Presidente Fabio Raffaelli - Vice Presidente Ornella Elefante - Segretario/Tesoriere Maria Dagradi - Consigliere Andrea Ponzellini - Consigliere Alessandra Fontana - Consigliere Luisella Gualandi - Revisore dei conti (Presidente) Mercedes Ferretti - Revisore dei conti Comitato di Redazione: Giada Guida, Paolo Santini, Giorgia Schvili, Donatella Bruni, Massimo Guandalini per promuovere la causa dei trapiantati (lui stesso è vivo, da un anno, grazie ad un fegato nuovo). Spero che la sala sia piena e soprattutto altrettanto ‘generosa’. Sarebbe il modo migliore per avvicinarsi, col piede giusto, al prossimo Natale. Seguiteci, fateci sapere le vostre opinioni ma soprattutto cercate di pensare positivo. E’ difficile lo so, ma conviene Auguri dal vostro direttore Fabio Raffaelli Le Buone Notizie nasce da un’idea di Francesca Golfarelli e Fabio Raffaelli Testi e fotografie vanno inviati all’e-mail [email protected] Edito da Associazione Buone Notizie Redazione: Piazza Volta, 7 - 40134 Bologna Tel. 051.6142327 - Fax 051.436558 Direttore responsabile: Fabio Raffaelli Direttore editoriale: Giorgio Albèri Segreteria di redazione: Ornella Elefante Collaboratrice editoriale: Mercedes Ferretti e Giada Guida Stampa: Tipolito Casma - via B.Provaglia 3 - Bologna Registrazione al Tribunale di Bologna n° 7361 del 11/09/2003 BASTANO 30 EURO PER SOSTENERE da ritornare via fax al 051/436558 SCHEDA PER SOSTENERE E ABBONARSI ALLA RIVISTA “LE BUONE NOTIZIE” Io sottoscritto, per conto - proprio, dell’Associazione, dell’Ente - chiede di attivare n° ...................... abbonamenti (10 numeri a 30 euro) a partire dal mese di ............................................ dell’anno ............................... 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Nominativo Via .............................................................................................................................. cap ............................................ .............................� città .......................................................................................................................... prov. ...................................... tel. ............................................................................. e-mail ............................................................................................... data ............................................ 2 Firma ............................................................................................................... Bologna c’è, va soltanto ascoltata B ologna c’è. La sua voce è forte e chiara, intatta la sua voglia di andare avanti, di crescere, di svilupparsi. Ce ne siamo accorti, al Teatro Comunale, quando oltre seicento persone, all’unisono, si sono ‘svegliate’, guardando per una sera avanti, applaudendo le eccellenze che di certo non mancano all’ombra delle Torri. Bologna c’è, siamo solo noi che, distratti da mille veri e (falsi) problemi le dedichiamo minore attenzione. Ci aspettiamo che siano gli ‘altri’ a mandare avanti la città che amiamo, ci lamentiamo se non la troviamo curata e rispettata, se i suoi portici si riempiono a dismisura di ogni sorta di oscenità. E pendiamo dalle labbra della politica, attendendo miracoli che non verranno. Invece. Invece basta una serata, come quella ideata da ItaliaVola (portata al successo con poche lire e molta eleganza) per farci dire che, in ognuno dei presenti, c’era (intatta) la voglia di riappropriarsi della città, di sentirla per una sera vicina, partecipe, dinamica e vitale. Complice una manciata di ottimi artisti (da un Robero Ferri in forma stupenda con i suoi successi e la sua bolognesità raffinata a un Gabriele finiva così: ‘Alla fine avrei voluto tornare sul palco e gridare “Grazie ItaliaVola, grazie Bologna”. Sapendolo meritevole di un Nobel riten- è il grande equivoco) ma noi che ci allontaniamo da lei. Appagando all’estero le nostre curiosità culturali, quando avremmo sotto casa Via, fucina di versi e creatività) Bologna tutta si è riaccesa, ha cominciato a tifare con quel sano ritmare di applausi calorosi, ha ritrovato passioni sopite, come quando Dodi Battaglia ha richiamato tutti all’ordine e ai sentimenti con quell’inno mai dimenticato che rimane ‘Tanta voglia di lei’. Mi ha commosso uno dei premiati che, all’indomani della serata, mi ha inviato una deliziosa e toccante mail che, più o meno, go le sue parole preziose e care, il compenso più vero e toccante per chi si è speso generosamente per organizzare una serata come ‘Dedicata a Bologna’. Bologna c’è, torno a dire. Nella forza dei suoi ricercatori (ma attenzione a non tirar troppo la corda perché finiranno per emigrare verso ingaggi più attraenti), dei suoi artisti, dei suoi orchestrali. Non è la città che si allontana da noi (questo vicende e testimonianze da riscoprire, analizzare e apprezzare. Ma si vive di mode lo sappiamo e questa città da tempo non sembra fare più tendenza. Che errore lasciarla andare alla deriva, che errore abbandonarla ai politici senza chiedere, giorno per giorno, un resoconto dettagliato di tanti atti amministrativi che non servono o non vanno. Perché non cominciamo a far sentire più forte la nostra voce, perché non pensiamo alla città come ad un grande condominio dove tutti, in assemblea, premiano o bocciano certe scelte? Abbiamo, tutti noi, investito in questa città, qui invecchieremo, qui cresceranno i nostri figli. E’ giusto perdere così la voglia di Bologna? (f.r.) In alto Dodi Battaglia, uno dei premiati da ItaliaVola, riceve il prestigioso riconoscimento dalle mani del figlio. Qui sopra il Teatro Comunale al gran completo per festeggiare le eccellenze bolognesi 30 Come sostenere le Buone Notizie? Bastano Euro Vedi a pagina 2 3 E tutti ritrovano la grande “turrita” di Mercedes Ferretti D ove eravamo rimasti cara Bologna? Possiamo, noi bolognesi, guardare al futuro con un po’di fiducia? Il successo di “Dedicata a Bologna” ci dimostra che non solo si può ma si deve. Abbiamo sentito un po’ di caldo nel cuore sabato 22 novembre al Teatro Comunale. Nonostante una gelida serata autunnale il calore aleggiava nell’aria, dal palcoscenico alla platea fino ad arrivare ai palchetti gremiti di spettatori. Noi bolognesi un po’ distratti, ormai disincantati, a volte delusi se non cinici, abbiamo sentito forte l’orgoglio di appartenere ad una città, ad una collettività che lavora, si impegna, si mette in gioco al meglio e produce talvolta risultati eccellenti che tutto il mondo ci invidia. L’obiettivo della serata, organizzata da ItaliaVola e Ascom Bologna, è stato pienamente raggiunto: sono stati premiate le eccellenze bolognesi, scelte tra una rosa ricca di nomi importanti, in cinque categorie: Medicina e Ricerca, Arte e Musica, Commercio e Industria, Sport e Solidarietà, Moda e Spettacolo. Sul palcoscenico si sono alternati momenti di poesia, musica, danza, canzone come giusto corollario ai momenti della premiazione di tanti bolognesi di nascita 4 e di adozione, che qui, nella nostra città vivono, lavorano e raggiungono obiettivi importanti perseguiti con coraggio ed abnegazione. Ma veniamo alla serata... Lo spettacolo si apre con l’esibizione del gruppo Four for Tango che porta al Comunale le magie delle musiche di Astor Piazzolla rivisitate dall’estro di questo quartetto ormai noto a livello internazio- cui Bologna dice pubblicamente, grazie. Grazie per essere rimasti a lavorare qui, in condizioni a volte difficili, invece di volare all’estero dove la ricerca e la medicina vengono valorizzate al massimo livello in termini di prestigio e di riconoscimento economico. Grazie ai professori Roberto di Bartolomeo, Giovanni Fuga, Gaetano Gargiulo, Gian Luca Grazi, Stefano Pileri e Raffaele indimenticabili di veri, autentici artisti che accendono l’entusiasmo della platea. Le premiazioni riprendono, per Arte e Musica viene premiata la rivista Ottagono (pubblicata da Editrice Compositori l’architetto e design Massimo Iosa Ghini, l’artista Marcello Jori e il Piccolo coro dell’Antoniano, presente con una piccola delegazione guidata da Sabrina Simoni. Seguono poi, intervallate sempre dalle Da sinistra Roberta Mongardi (che con Stefania Casad le coreografie della serata), Giorgio Albéri presiden ItaliaVola, il poeta Gabriele Via, la stilista Lavinia Tu Tiziana Patergnani, presidente di ItaliaVola, consegna il Premio all’attore Gianni Cavina nale. La musica melanconica del tango accompagna i passi di una coppia di ballerini. Entra Gabriele Via che legge brani dedicati a Bologna. Particolarmente struggente il riferimento al poeta Dino Campana che amava Bologna “ rossa e turrita” e commuove il pubblico in sala celebrando “Bologna che ce la fa, ce l’ha sempre fatta. Dicono che sia sorta dalle ceneri di un sogno”. Fabrizio Cremonini, regista e direttore artistico, introduce il primo momento delle premiazioni: sul palco salgono, un po’ emozionati, illustri luminari che il mondo ci invidia e a Bugiardini. Lo spettacolo riprende con la voce potente di Iskra Menarini e le interpretazioni del grande Roberto Ferri che canta “La Foule”, pezzo storico di Edith Piaf e una canzone scritta con Fabrizio De Andrè. Momenti letture di Gabriele Via, le premiazioni per Commercio e Impresa. Il presidente i- A s c o m osc icon tro e Enrico r i a nes egn P o ons Pallaca BBIO c a SA tur irtus N u f A o stacV r e di P n della iazion e t n c o e o chini patr esid ’ass i, pr batini, te dell r é consegna i premi b Sa en Al gio laudio presid r o i a Giovanna e Paola , C G ti a one men rio Cirr diretta dai Forni dell’omonima a aD fratelli Francesco e galleria bolognese, Andrea Ponzellini), a Silvia Cremonini di Una parata di stelle riaccende la città Polar Electro Italia, a Giancarlo Giusti, proprietario del celebre negozio, e alla titolare della Audi Zentrum spa, la signora Patelli. Ma lo spettacolo prosegue con i quadri di danza moderna di due ballerine della ne che si occupa di anziani indigenti, a cui andrà il ricavato della serata, consegna le targhe e ricorda a tutti l’importanza della solidarietà e della vicinanza ai più deboli. Gianni Cavina, Lavinia Turra, Dodi dio gestisce Isadora, il centro danza che ha curato nte di Profutura, Tiziana Patergnani presidente di urra e Fabio Raffaelli Enrico Postaccini, presidente di Ascom Bologna premia i vincitori nella sezione Commercio e Impresa, Giovanna Forni dell’omonima galleria, Polar Electro Italia, Giancarlo Giusti ‘arbitro della moda’ e l’Audi Zentrum spa nella persona della signora Patelli Battaglia per Moda e Spettacolo sono gli ultimi premiati: presentati da Fabio Raffaelli e Tiziana Patergnani che fortemente hanno voluto questa serata, regalano al pubblico momenti di grande spettacolo. Gianni Cavina, interprete di film straordinari con Pupi Avati e indimenticato Comissario Sarti per la televisione, girato proprio a Bologna, confessa di dividersi ormai tra Roma e la sua città, una l’amante, l’altra la moglie. Ma dalla Scuola Isadora e con la splendida interpretazione in francese di “E dimmi che non vuoi morire” di Roberto Ferri coautore della canzone portata al successo da Patty Pravo alcuni anni fa. Ancora sul palco si avvicendano Claudio Sabatini, patron della Virtus e l’ Associazione Ansabbio per la categoria Sport e Solidarietà. Giorgio Alberi, presidente di Profutura associazio- moglie (Bologna) si ritorna sempre.... Dodi Battaglia, visibilmente emozionato, felice di essere premiato dai suoi concittadini, dopo tanti importanti riconoscimenti all’estero, regala al pubblico una chicca: un brano strumentale “Primavera a New York” solo chitarra e base di grande impatto. Scrosciano gli applausi con l’esecuzione di un pezzo storico dei Pooh “Tanta voglia di lei”. La serata non è finita: l’attrice e cantante di origini bolognesi Nicoletta Della Corte canta “Testaccio” pezzo del suo repertorio ispirato alla chanson francese e alla musica di Paolo Conte. A chiusura di una serata memorabile Roberto Ferri sale ancora sul palco a cantare e ricorda a tutti l’importanza della medicina e della solidarietà: confessa che ad alcuni di quei professori del Sant’ Orsola, questa sera premiati, lui oggi deve la vita da trapiantato di fegato. Una testimonianza di vita vera che aggiunge ulteriore senso e valore ad una straordinaria serata. Si ringraziano ancora per la riuscita dell’evento Ascom Bologna E’TV per la diretta televisiva Studio FN e Paolo Ferrari per la documentazione fotografica Da sinistra i professori Roberto di Bartolomeo, Gaetano Gargiulo, Gian Luca Grazi, Giovanni Fuga, Stefano Pileri e Raffaele Bugiardini Casale Bauer per il pianoforte Alce Nero - Mielizia 5 Musiche e coccole aiutano l’Aliante N ella prestigiosa ed accogliente sede del Top Park Hotel a Rastignano, si è svolta la cena di gala a favore di Aliante, associazione onlus che si batte per i diritti e l’autonomia dei disabili psichici. Un ‘occasione per riunire famiglie, ragazzi, amici, sostenitori e sponsor all’interno di un evento che non è stato solo una tradizionale cena di beneficenza ma qualcosa in più: infatti grazie al contributo della Kondel, azienda specializzata in benessere, è stata allestita una saletta dove le signore hanno potuto provare gli assaggi di massaggi e ritagliarsi un momento di coccole e benessere molto apprezzato. La musica di Mimmo e la straordinaria voce di Barbara Barbieri hanno allietato la serata fino al momento tunatissimo vincitore del superpremio: un pernottamento gra- segna dell’allegria che ha portato al Top Park Hotel più Federico, Stefania, Mercedes, Simonetta, Cristina, Laura e Gaia nella saletta allestita al Park Hotel Barbara Barbieri, Liana Baroni, Mercedes Ferretti della lotteria che ha visto, oltre a bellissimi premi in palio, un for- tuito, colazione ed intera giornata nella spa dell’Hotel Helvetia di Porretta Terme. Una serata all’in- di 200 persone e un buon incasso che andrà a finanziare le molteplici attività dei ragazzi. La condanna dell’Orco, una buona notizia del 1486 U na buona notizia ci è trasmessa dallo storico Leandro Alberti che ci riferisce un episodio accaduto il 16 settembre del 1486. Ed ecco il fatto: l’Ospedale dei Bastardini di via D’Azeglio fu il grande orfanotrofio, fondato circa a metà del ‘400 per accogliere i bambini abbandonati. Fu in quella struttura che venne collocata la famosa “ruota”, il meccanismo attraverso il quale il genitore, senza essere visto, abbandonava il bambino in una apposita cavità: poi, prima di scomparire, suonava un campanello per avvertire il guardiano, il quale faceva 6 ruotare il congegno tre 1200 “ruote” che uomo prese in afe ritirava il bambi- svolgevano la funzio- fido vari bambini, no che veniva non lattanti, registrato ed dell’ospedale affi dato al l e dei Bastardini. cure di un’inTuttavia, una fermiera o di volta ottenuti, una balia. La anziché eduruota dei Bacarli li rendestardini, ogni va invalidi, gli anno, girava scavezzava per ben 200 le gambe, le volte. braccia, e gli Ai guardiani, storgeva le tuttavia, non mani e le dita spettava solo per acquistar il compito di elemosine con girare la ruola deformità di ta, ma anche quei fanciulli, quello di tencerto che l’intare di affidare L’immagine di bambini in fasce sul validità avrebi bambini affin- capitello delle colonne del portico be suscitato la ché venissero dell’ex orfanotrofio di via D’Azeglio. pietà delle pernutriti, accusone e, quindi, diti ed educati da ne sopra descritta. l’elemosina. La cosa persone caritatevoli. Ebbene, nel 1486, se- venne a conoscenFino al 1860 in Italia condo quanto scrisse za delle autorità che esistevano ancora ol- Leandro Alberti, un lo arrestarono: l’uo- mo fu interrogato in piazza e, davanti ad una gran folla, confessò tutto. Alla fine fu condannato a pene corporee terribili: gli tagliarono entrambe le mani, gli cavarono un occhi, e con sigilli di ferro lo marchiarono sulla fronte con tre simboli, acciò che da tutti fosse riconosciuto. Certamente gli fu reso solo parte della sua crudeltà nei confronti dei bambini. Questa fu una buona notizia dell’anno 1486: la condanna dell’impostore impedì che altre decine di bambini fossero maltrattati e resi invalidi per tutta la vita da uomini senza scrupoli. Marco Poli Nettuno in blu per i piccoli diabetici L ’Associazione Giovani Diabetici di Bologna, per ricordare la giornata mondiale del diabete, quest’anno dedicata a quello in età pediatrico, ha illuminato il Nettuno di blu (si ricordi che il simbolo della giornata è un cerchio blu: blu come il cielo che unisce tutte le nazioni e il cerchio che indica l’unione della comunità globale del diabete in risposta al sempre maggiore diffondersi della malattia tra i bambini). Fra gli scopi principali del sodalizio quello di promuovere un’ampia azione educativa-informativa-formativa sulle necessità di bambini e ragazzi col diabete al fine di sensibilizzare le istituzioni cittadine, sanitarie e l’opinione pubblica. Il 14 novembre, giornata indetta dall’ONU per la sensibilizzazione del diabete giovanile, è anche l’anniversario della nascita di Frederick Banting che, per primo, insieme a Charles Best, nel 1922, ebbe l’intuizione che condusse alla scoperta dell’insulina. E’ necessario sviluppare la conoscenza dei sintomi del diabete per un diagnosi ap- Vorremmo, con queste poche righe su Le Buone Notizie, farti conoscere la nostra realtà. COOPI - Cooperazione Internazionale è un’organizzazione non governativa italiana laica e indipendente fondata nel 1965. In 40 anni di lavoro abbiamo realizzato 700 progetti in 50 paesi, coinvolgendo 50 mila operatori locali e assicurando un beneficio diretto a 60 milioni di persone. Oggi COOPI è presente in 25 paesi con più di 150 progetti di sviluppo e di emergenza. I nostri finanziatori istituzionali principali sono l’Unione Europea, le agenzie dell’ONU, il Governo italiano, gli Enti locali e altri Governi Europei. Siamo sostenuti da donatori privati, da aziende, da fondazioni e volontari. propriata e tempestiva e promuovere uno stile di vita salutare per aiutare a prevenire il diabete nei bambini e adolescenti. Ciò nella convinzione che la conoscenza – da parte della comunità che affianca i giovani ammalati – possa aiutarli ad affrontare l’impatto con il manifestarsi della malattia e sostenerli nel lungo cammino di crescita e maturazione. Donatella Bruni La Granbassi regala la sua maschera al Dalai Lama L Così Coopi aiuta il prossimo a fiorettista triestina Margherita Granbassi, vincitrice di due bronzi alle olimpiadi di Pechino, a Praga è stata ricevuta dal Dalai Lama al quale ha donato la maschera indossata ai giochi olimpici. «È stata una grande emozione - ha detto a Rai regionale tanto che ancora non credo di essermi ripresa. Poter stare a pochi centimetri di distanza da lui è stata veramente qualcosa che mi ha fatto provare una sensazione meravigliosa. Ho potuto abbracciarlo, mentre io pensavo che avrei dovuto stargli a debita distanza. Invece - ha aggiunto - ho scoperto una persona che ha avuto la capacità di mettermi immediatamente a mio agio. Non so quanto sia durato l’incontro: potrebbe essere durato un minuto come un’ora. Lui mi ha messo intorno al collo la sciarpa bianca e io gli ho raccontato cosa serve la maschera allo schermitore. Poi gli ho spiegato che ho deciso di donargli la maschera e non il fioretto. Il fioretto - ha spiegato Margherita - è un’arma che offende, mentre la maschera protegge, quello che fa lui con il suo popolo». COOPI è un’Associazione ufficialmente riconosciuta dal Ministero Affari Esteri come ONG (Organizzazione Non governativa per la cooperazione e lo Sviluppo) - ai sensi della Legge 26.02.1987 n. 49, ed è anche una Onlus (Organizzazione Non lucrativa di Utilità sociale) - ai sensi del D. Lgs. 4.12.1997 n. 460. E’ inoltre iscritta nel registro delle persone giuridiche della Prefettura di Milano. Il bilancio è certificato da una società di revisione contabile. Quello del 2007 è di 35.600.148 euro, di cui il 94% impiegato negli interventi nel Sud del mondo e il 6% per finanziare la struttura. Cosa vogliamo: un mondo senza povertà in cui convivano la diversità culturale e l’uguaglianza dei diritti e delle opportunità. Come lavoriamo: COOPI è impegnata a ridurre la povertà nel Sud del mondo con interventi di cooperazione sostenibili nel tempo. Con attività di sensibilizzazione in Italia, combattiamo le cause del grave divario economico tra Nord e Sud del mondo. 7 Un aiuto per elaborare il lutto di Mercedes Ferretti I l grande tabù della società attuale, affascinata dal culto di una giovinezza eterna e imperitura, è la morte: nascosta, rimossa, del passaggio finale non si parla. Dal 1997 esiste a Bologna l’Associazione Rivivere, fondata dal professor Francesco Campione ( ne è anche il presidente), che fai i conti con i disagi delle famiglie che devono affrontare un lutto. Il progetto Rivivere offre: - un supporto psicologico di base per favorire l’elaborazione del lutto rimuovendo fattori di distorsio- ne, ritardo e blocco. - Un supporto sociale che consiste in un aiuto concreto ad esempio nell’organizzazione del funerale, Vendita benefica Francesco Campione, fondatore e presidente dell’Assoziazione Rivivere Dal 2001 la Delegazione della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica di Bologna allestisce ogni anno, durante il periodo pre-natalizio, una vendita di beneficenza allo scopo di sostenere la ricerca scientifica sulla fibrosi cistica. Nell’antico salone dei Teatini, fino al 14 dicembre, vengono esposti gli oggetti più disparati, dai libri ai mobili, dalle porcellane al ferro battuto, dall’argento alle torte: tutto dono di negozianti o privati generosi. A Bologna nel Salone dei Teatini presso la Chiesa dei SS. Bartolomeo e Gaetano in Strada Maggiore 4 Informazioni: Morena 348 1565099 nell’accompagnamento e conforto ai bambini o ai familiari più traumatizzati. - Approccio terapeutico più approfondito per gestire le emozioni più forti come l’aggressività e la rabbia. Da alcuni anni l’Associazione ha sviluppato una 8 partnership con la Fondazione Isabella Seragnoli che supporta attivamente il progetto. Dal 16 ottobre 2008 è invece attivo il progetto Alcesti: servizio di aiuto psicologico per i bambini che devono affrontare una perdita: la morte di una persona cara ma anche la separazione dei genitori. “Lo scopo è quello di migliorare la capacità di recupero dei bambini- ci ha detto il professor Campione - e prevenire gli effetti della perdita a breve o lungo termine. Presso il centro dell’Associazione, in via Giorgio Ercolani 3, è stata predisposta una sala attrezzata dove i bambini in difficoltà possono essere seguiti gratuitamente da uno psicologo, giocare, esternare le loro emozioni più profonde e recuperare a poco a poco equilibrio e gioia di vivere.” Per informazione: Associazione Rivivere Via Giorgio Ercolani 3 Bologna Tel 051.552314 www. progettorivivere.it La donna riscopre il suo bene-essere G rande successo ed affluenza di pubblico, ancora una volta, per la tavola rotonda “Beneessere donna” organizzata dallo Zonta Club di Bologna e dalla Lilt. Con il patrocinio del Comune di Bologna e la collaborazione delle principali associazioni femminili bolognesi, nella sede prestigiosa di Cappella Farnese, si è discusso di tematiche importanti che hanno toccato diverse sfere del mondo femminile, in particolare quelle del lavoro, della salute e degli attuali fermenti della nostra società. L’evento, presentato dalla giornalista Renata Ortolani, ha visto interventi di illustri personaggi: dal professor Nazario Melchionda, all’avvocato Cesarina Mitaritonna, dal chirurgo Pietro Panettiere al direttore generale Lilt Patrizia Ravaioli, dalla psicologa Manuela Salmi alla consigliera del ministero del Lavoro e delle Pari Opportunità Alessandra Servidori. Un’occasione importante, quindi, per riflettere sulle mille sfaccettature del mondo femminile. Molto soddisfatti del successo dell’iniziativa, gli organizzatori Francesco Rivelli, Presidente LILT Bologna e Elisabetta Di Cosmo, Presidente Zonta Club di Bologna. L’evento si è collocato a buon diritto nella campagna di sensibilizzazione e prevenzione “Nastro Rosa” che la Lilt organizza ogni anno durante il mese di ottobre. Un’iniziativa volta ad informare la popolazione femminile sui pericoli del tumore alla mammella che colpisce una donna su dieci. La Lilt infatti vuole sensibilizzare le donne, anche quelle più giovani, sull’importanza della diagnosi precoce che è ancora l’arma più efficace per battere sul tempo questa malattia: durante il mese di ottobre sono state infatti distribuite guide pocket che diffondono la cultura della prevenzione. Sono inoltre possibili, lo ricordiamo, esami senologici gratuiti mettendosi in contatto con l’associazione. (m.f) Per saperne di più sulle attività della Lilt Bologna : LILT Via Turati 67 Bologna Tel 051 4399148 e-mail: [email protected] Ascoltate, ascoltate, anche questa storia di buona sanità I n giorni come questi sento la necessità di condividere con voi, fedeli lettori di belle e buone notizie, una storia di vita vera che vi farà bene al cuore! Frequento saltuariamente, da ormai lungo tempo, la modesta Nadia che, grazie al suo lavoro, mi è divenuta familiare e con la quale, strada facendo, ho acquistato confidenza fino ad imparare a riconoscere la tensione che c’è dietro il suo costante sorriso e il coraggio che nasconde la sua dolcezza. Lei è una persona che sa distinguere il benessere dal guadagno e che non si uniforma per compiacere gli altri, ma, col sorriso, asseconda se stessa nelle sue piccole caparbietà, senza farlo, quasi, ad avvedere. Anche lei, come tanti, ancora giovane e nel pieno delle sue forze, è stata colpita da un male, cosìddetto inesorabile, tipo di male che ancora bambina l’aveva afferrata, per poi graziarl a d ava n t i a d una vita ancora da spendere. Nadia ha sempre parlato della lotta che stava combattendo, per amore della vita, contro questo nemico, dimostrandosi coraggiosa, ma determinata a voler mantenere quella dignità che, spesso, la sofferenza estrema, toglie all’essere umano! Ora, finalmente, posso confessare di essere stato in ansia per lei, anzi, ogni volta che la saracinesca restava abbassata provavo inquietudine...! Oggi lei è guarita e per noi è giunto il momento di far festa e di dar voce alla sua gratitudine per quell’organizzazione ospedaliera cittadina che l’ha sempre accolta nelle sue strutture di cura con sensibilità, che l’ha guidata trasmettendole serenità e che l’ha saputa capire nelle sue paure e nelle sue scelte, talvolta anche non condivise. Cosa dire di una sanità di tal genere...è quasi irreale, perciò ve ne parlo, perchè una tale notizia non può che consolarci ed aumentare la nostra fiducia nel prossimo, sì nel prossimo.E’ necessario usare tutti i mezzi a nostra disposizione per abbattere con controprove altrettanto reali, quell’atmosfera di sfiducia che si è venuta a creare nei riguardi delle istituzioni, in particolare e dell’altro, in generale. E’ vero che questo mondo non è perfetto, ma è anche vero che oltre ai difetti ha tante qualità e se ci si arrende ai suoi difetti, proprio loro, in quel preciso momento, saranno riusciti ad avere la meglio e la realtà sarà divenuta un pò più brutta, se invece non ci arrenderemo neppure dinanzi ai peggiori eventi, tenendo sempre presente quanto c’è di buono, allora, quel buono, riusciremo a farlo proliferare senza aver permesso alle difficoltà di imbruttirci dentro.E’ una storia vecchia come il mondo che fra le due tensioni, quella negativa e quella positiva, chiamale come vuoi, male e bene, yin e yang, non importa il nome, sarà sempre il bene a vincere...Nadia... ha saputo essere se stessa in un’istituzione sanitaria capace e volonterosa che l’ha accettata nella sua individualità, prendendola per mano e portandola verso la guarigione.Ben vede l’adagio che recita che la salute non consiste nel non accusare mali, ma nel riuscire a superarli! Lunga vita a tutti voi, nella consapevolezza che ognuno, nell’età matura, è coautore del proprio modo di essere! Paolo Nanni 9 Aurora rilancia l’emergenza minori Gli storici e sempre affascinanti saloni di Palazzo Isolani hanno ospitato, nelle scorse settimane, la serata di gala dell’associazione Aurora, unico centro italiano che aderisce alla Fondazione europea per la tutela dei minori scomparsi e sessualmente abusati. L’incontro ha alternato un momento ludico,un tradizionale burraco, con un momento di riflessione sulla attività e sugli obiettivi del centro Aurora, introdotto dal criminologo Michele Frigieri. “La nostra associazione- ha detto Carolina Paolucci dalle Roncole, nel fare gli onori di casa, come coordinatrice dell’evento - è presente sul territorio dal 2001 e offre dal 2004 un servizio di counseling-ascolto, volto propriamente ad assistere famiglie d’onore l’avvocato Giovanni Caliceti: “Siamo fiduciosi che questa città,così sensibile ai bisogni dei bambini tenga conto sempre della necessità di un supporto psicologico e legale che Aurora offre nella lotta contro la pedofilia e l’abuso dei minori”. Francesca Golfarelli e minori sconvolti da atti di violenza e dal dolore per la scomparsa dei propri cari. Ogg, presso questo sportello, in via Rigola 17, lavorano in team psicologi e legali, che prestano la loro opera come volontari ma, con il crescere delle emergenze, non sono più sufficienti per rispon- dere alle richieste. Serate come questa non solo premiano le coppie vincitrici del burraco, ma permettono di contribuire allo sviluppo del nostro servizio”. A lanciare un appello per maggiori contributi necessari alla attività del centro, ha provveduto il presidente del comitato Da sinistra. Milena Luca (volontaria associazioneAurora), Flavia Becia (giudice di gara del burraco), Caterina Calandriello (volontaria Aurora), Carolina Paolucci dalle Roncole (organizzatrice della serata-comitato d’onore), Michele Frigieri (criminologo, ospite della serata) Quasi un secolo ma nessuno dimentica la Grande Guerra I l Centro Studi Militari di Bologna, per celebrare il 90°anniversario della vittoria della prima guerra mondiale, ha presentato uno spettacolo ideato e diretto da Giorgio Albéri dal titolo “1918…La Vittoria!”. Le autorità militari e civili, unitamente a un pubblico numerosissimo, hanno affollato il Circolo Ufficiali dell’Esercito che ha fatto da cornice a questa rievocazione storico-musicale. Il tricolore ha fatto il suo ingresso trionfale all’inizio dello spettacolo, seguito dall’Inno Nazionale: un omaggio alla nostra Patria e a quanti hanno versato il loro sangue perché essa potesse essere libera da ogni sopruso. Il Coro, magistralmente diretto da Maria Luce Monari, il pianoforte sfiorato con abilità superba da Lamberto Lipparini e la splendida voce recitante di Gaia Ferrara hanno fatto rivivere momenti importanti e l’emozione ha toccato tutti i presenti. Gli applausi e la richiesta di bis hanno siglato il successo della serata. Nella foto l’attrice Gaia Ferrara e, sullo sfondo, la corale diretta da Maria Luce Monari 10 Comunicazione lampo con i neuroni specchio C ome descrivere la straordinaria capacità umana di leggere nella mente degli altri individui, comprendendo in modo immediato i loro pensieri e i loro sentimenti? Finora la scienza non era riuscita a spiegare questa fondamentale possibilità del nostro cervello che, creando un legame tra il soggetto e l’altro, permette lo sviluppo della cultura e della società. Ora tutto questo è possibile grazie a un’equipe di ricercatori dell’Università di Parma che hanno scoperto l’esistenza dei Neuroni Specchio. Un gesto qualunque ha innescato il lampo della scoperta: in quel laboratorio dell’università una scimmia, osservando il gesto di uno dei ricercatori, attivava i suoi neuroni come se fosse stata lei a compiere l’azione. Dopo anni di lavoro si poté parlare del sistema neuroni specchio anche nell’uomo. A Ferrara, si è tenuto un importante convegno in cui si è affrontata la relazione empatica tra Scienza, Filosofia, Arte e Cura. Il primo convegno a livello nazionale, di rispecchiare gli stati interni dell’altra persona assume importanza fondamentale nelle relazioni d’aiuto. La scoperta dei neuroni specchio mette in luce la fondamentale reciprocità che ci lega agli altri nella costruzione del senso d’identità individuale e sociale. Nonostante i progressi ottenuti, il campo delle neuroscienze è però ancora per offrire l’occasione di un confronto, un approfondimento culturale, scientifico, terapeutico tra discipline che raramente si incontrano, pur avendo tutte come interesse principale “l’uomo”, con la sua vita di relazione, la sua capacità di realizzazione e di cambiamento. La scoperta rivela che quando osserviamo un nostro simile compiere un’azione, si attivano, nel nostro cervello, gli stessi neuroni che entrano in funzione quando siamo noi stessi a compiere quel gesto. Si tratta di un meccanismo fondamentale, perché permette una comunicazione im- Da sinistra il professor Stefano Caracciolo, docente di psicologia Clinica all’Università di Ferrara, la dottoressa Luisa Garofani, direttore del SERT dell’Azienda USL di Ferrara e il dottor Fosco Foglietta, direttore generale dell’Azienda USL di Ferrara. mediata, non verbale e non razionale, fra cervelli, e favorisce alcuni processi quali l’empatia, l’imitazione e la simulazione Attraverso quest’ul- tima, nel nostro cervello delle esperienze provate dalle altre persone, è possibile comprendere a fondo ciò che queste provano e questa capacità misterioso: “C’è un vuoto affascinante, forse non svelabile, che inconsciamente non vogliamo conoscere”. Beatrice Sileo 30 Come sostenere le Buone Notizie? Bastano Euro Vedi a pagina 2 11 Dove i cristalli tintinnano da 80 anni P roseguiamo la nostra passeggiata tra i negozi “storici“ di Bologna e ci soffermiamo in via Montegrappa attirati dallo sfavillante luccichio di alcuni articoli Swarovski che fanno bella mostra si sé. Varcando la soglia, mi colpisce subito una decorazione mosaicale sul pavimento che reca una data: 1926. Sono incuriosita e per questo chiedo all’attuale proprietaria, la signora Nella Gentilini, il significato di tale data . “Nel 1926 il signor Giuseppe Rizzoli – inizia il racconto la Gentilini - acquista con la moglie Anita Soldaini il negozio e l’appartamento soprastante per abitarvi con il figlio Renato. Nel periodo della seconda guerra mondiale, una bomba, scagliata per assassinare un ufficiale delle Brigate Nere, sbagliò il bersaglio e ne rimasero vittime padre e figlio”. Domando, incuriosita, se la superstite, mo e, appena ristabilitasi, chiese aiuto i ristoranti di Bologna e provincia trovavano sopraffatta dal dolore, avesse ceduto tutto. “Al contrario – sottolinea la proprietaria la Signora dimostrò grande coraggio e, nonostante fosse ferita gravemente e senza più casa, non si perse d’ani- ai dipendenti. Essi confermarono il loro nel negozio DAS (Di Anita Soldaini) tutto ciò che occorreva per il loro esercizio commerciale. “L’aiuto prestato dai di- co che proseguirono l’attività inserendo porcellane, posate, bicchieri e altra oggettistica più di lusso. Quando, poi, Mario si ritirò, entrò un’altra socia, la signora Pina che proseguì il lavoro fino al 1992, data in cui subentrò la mia famiglia”. Ricordo perfettamente quando al negozio fu dato un grande impulso innovativo. “Per prima cosa abbiamo rinnovato il locale, per renderlo più consono alle esigenze del momento e poi abbiamo ampliato il contenuto inserendo fornitori prestigiosi quali “Thun”, “Alessi”, “Swarovski”, “Villeroy e Boch” e pregiati pezzi in cristallo di Boemia ”. Doveroso un grazie alla signora Nella che ha saputo salvare uno storico negozio che ha già supera- pendenti è stata una prova di grande affetto – prosegue nel racconto la signora Nella - aiuto ampiamente ricompensato perché Anita, prima di morire, intestò le sue quote ai soci-dipendenti Mario e Fran- to gli ottanta anni; grazie per accogliere sempre i clienti con un sorriso e per mantenere quella grande professionalità che occorre per soddisfare in tutti i modi la clientela. Donatella Bruni appoggio ed il negozio, con la signora Anita e personale solo maschile, come lei voleva, divenne uno dei più importanti negozi di Bologna in cui si poteva trovare di tutto”. Mi viene fatto notare che in quel periodo le persone che vivevano nelle case semidistrutte, si rifornivano qui; anche gli hotel ed 12 Quando un distintivo fa la differenza I n uno degli innumerevoli incontri cui ho partecipato, ho visto consegnare ad un Socio di un’Associazione, un distintivo: un piccolo oggetto di ottone smaltato, di scarso valore economico, ma che rappresenta l’anello di una catena alla quale tutti gli Iscritti si sentono legati. Senza dubbio molti non sono abituati a “sfoggiare” sul bavero della giacca o di una camicetta un distintivo, ma sono certo che tale emblema, spesso, inorgoglisce coloro che credono realmente in un Sodalizio. Ma non si tratta solo di questo. Portare un distintivo è anche un modo per “stabilire un contatto” con altri membri d e l l ’A s s o ciazione che si potranno conoscere per motivi diversi o incontrare casualmente nelle località più svariate: è la maniera per suscitare curiosità in altre persone, che potrebbero richiedere, così, informazioni sugli appartenenti al Club e magari sentirsi attratti dai suoi scopi e dalle sue finalità. Forse alcuni sono degli illusi o eccessivamente inclini a sentimentalismi, ma, a volte, mettere in bella vista il simbolo di appartenenza ad un’Associazione, accresce in ciascuno la disposizione a “farsi prossimo” nel proprio modo di comportarsi. Chissà che la sovrabbondanza di egoismo che ci circonda non venga contagiata e resa sensibile ai principi di solidarietà! E a proposito di comunicazione mi viene alla mente un interessante dibattito tenuto qualche tempo fa da uno psicologo milanese, che evidenziava quali difficoltà abbia la società odierna a comunicare e soprattutto i giovani. Sì, è vero, esistono i telefonini, vi è maggiore libertà, si hanno meno inibizioni nel colloquiare a tutti i livelli, ma le persone comunicano fra di loro? Secondo un sondaggio, sempre come riportato dal docente, i giovani, ad esempio, hanno grosse difficoltà a segnalare il nome di un vero amico. Infatti, si trovano a centinaia nel- mani e quella tastiera ormai indispensabile, che si trova sempre più spesso sulle scrivanie. Come è raro leggere una bella lettera scritta a mano (ahi- le discoteche, ballano (si fa per dire), passano insieme ore ed ore in un frastuono assordante e, forse, al termine, fra loro si sono scambiati solo poche parole. Il personal computer e la televisione sono altri mezzi che non abituano certo a comunicare. Purtroppo questa macchina infernale che è il pc, permette soltanto un dialogo “digitale”, cioè tra le dita delle mè, quale degrado della grafia!) e come è difficile ricercare le parole appropriate! Tutto questo dove ci porterà? Lo psicologo, al termine della tavola rotonda, ha emesso un triste verdetto: “Se la mancanza di comunicazione continuerà sempre più nei termini attuali, molto probabilmente più rare saranno le vere amicizie, quelle che esistevano al tempo dei nostri nonni, per dare più spazio alle conoscenze superficiali. Tale fenomeno si ritrova anche negli anziani in quanto sempre più “allontanati” da- gli ambiti famigliari”. Sono situazioni, purtroppo, molto vere; proviamo ad esaminarne una: possiamo oggi, obiettivamente, contare davvero su qualche amico disinteressato, senza invidia e senza secondi fini? Probabilmente il numero degli Amici veri è e sarà sempre più basso anche per mancanza di comunicazione. Per gli anziani è ancora più importante “dialogare”: essi desiderano parlare per ricordare, per rivivere alcuni degli avvenimenti più significativi della loro vita, per trasmettere ai più giovani le loro esperienze. Al termine dell’interessante dibattito, mentre la folla scemava verso l’uscita, noi del pubblico ci guardavamo senza conoscerci, forse alla ricerca di un amico per sfatare quanto detto fino a quel momento. Ed ecco che, fra la folla, vidi un signore non più giovanissimo che non conoscevo, ma che anch’egli si guardava attorno; ci presentammo...guardammo entrambi i baveri delle nostre giacche, avevamo lo stesso distintivo...eravamo già amici. Giorgio Albéri 13 Nasce la staffetta dell’esperienza M astr’apprendista fa riemergere nel vivo dell’antica relazione intergenerazionale del mastro e dell’apprendista, il significativo percorso evolutivo delle arti e dei mestieri, realizzando concretamente gli elementi dell’educazione attiva, in cui la manualità, l’intelletto e le emozioni concorrono insieme alla crescita globale della persona. L’antica Apotheke rinasce, ridiventando il luogo in cui il mastro realizza con le sue sapienti mani, le intuizioni più grandi della tecnica e della scienza, con l’applicazione del metodo per “tentativi ed errori”: nasce la conoscenza basata sull’esperienza, in cui mente e corpo, mani e intelletto insieme danno vita alle più importanti invenzioni umane. Nell’inte- razione e scambio dei due mondi si alimenta vivo interesse, stupore e curiosità, si stimola fantasia e creatività e prende forma viva nell’oggetto realizzato insieme. L’esperienza teorica e pratica, trasmessa nella re- lazione paziente e fiduciosa assicurata dal mastro, insieme concorrono all’evoluzione della conoscenza, nel rispetto delle potenzialità e risorse dell’apprendista. La storia diventa arte viva e pulsante che scaturisce dalla va- lorizzazione degli antichi mestieri come percorso d’obbligo per la comprensione vera di ciò che siamo diventati oggi. Arte e storia, antico e contemporaneo insieme uniti per diventare nelle mani dei piccoli apprendisti oggetti da scoprire e reinventare. Mastr’apprendista si inserisce nel contesto più ampio del progetto “Comunità che condivide” e vuole coinvolgere e fare incontrare i soggetti che la compongono. In poche parole sono attivati dei collegamenti con le imprese che portano le loro esperienze all’interno delle scuole primarie con linguaggi tecnici a misura di bambino. I laboratori sono numerosi: il falegname (taglia e inchioda), il cuoco (stuzzica la gola), il sarto (cuce con l’aiuto degli spilli), il cretaio (plasma oggetti mitologici) ed tanti altri. Ad ogni piccolo apprendista sarà consegnato un diplomino attestante la partecipazione al percorso. Per informazioni: Assunta Pischedda 347/602.27.17. Fiori di Strada per combattere la tratta delle schiave “F iori di Strada” nasce per volontà di un nutrito gruppo di volontari, tra cui avvocati, medici, psicologi ed operatori sociali, da anni impegnati in attività sociali, che nel 2006 decidono di utilizzare la combinazione delle loro competenze per dare vita ad un ambizioso progetto atto a contrastare il fenomeno della tratta e dello sfruttamento della prostituzione. Il progetto nasce e 14 parte da Bologna, ma intende costruire ‘una Rete’ tra tutte le associazioni italiane che operano nel medesimo ambito, e promuovere azioni anche comuni all’estero per contrastare il fenomeno della tratta direttamente nei paesi da cui maggiormente provengono le vittime. Tutti i fondatori di “Fiori di Strada” hanno in comune la consapevolezza di quanto sia grave e sottovalutata la con- dizione delle persone vittime della tratta e delle prostituzioni, pertanto hanno deciso di mettere in gioco l’enorme bagaglio di conoscenze e professionalità che ha contraddistinto il ruolo di ognuno di loro nel campo del volontariato. Tra i principali servizi offerti da “Fiori di Strada” vi sono le unità mobili che g a ra n t i s c o n o u n a presenza capillare e costante in ogni angolo della città. Oltre a questo, un servizio di reperibilità telefonica è attivo 24 ore su 24 per l’intero arco dell’anno. I progetti futuri dell’Associazione sono molteplici, dalle massicce campagne di sensibilizzazione all’insediamento di sedi estere atte a contrastare il fenomeno della tratta. “Fiori di Strada” ope- ra per liberare dalla violenza le vittime di un’aberrazione del terzo millennio, cioè la tratta di esseri umani, e tra questi soprattutto donne e bambini. Vittime di una schiavitù moderna, non più quella delle persone di colore incatenate fisicamente, ma schiavi soggiogati da catene di violenza psicologiche e non solo, che non riescono più a spaccare. Per informazioni: www.fioridistrada.it Se il fai da te è palestra di creatività U na nuovissima location, uno spazio che offre molte possibilità in più agli espositori, per la sesta edizione di ”Il mondo creativo. Salone dell’hobbistica creativa, belle arti e fai da te”, inaugurato alla presenza di Bruno Filetti, Presidente della Camera di Commercio, Industria, Artigianato, e Agricoltura di Bologna e Beatrice Draghetti, Presidente della Provincia di Bologna. In questo Salone l’opportunità di vedere quanta genialità sia insita nell’individuo e come le cose fatte “con le proprie mani” acquisiscano un valore maggiore anche grazie alla genialità tipica di ogni individuo. Il mondo creativo è un appuntamento molto importante che offre l’opportunità di partecipare ai numerosi corsi, dimostrazioni e laboratori dove vengono mostrate le svariate forme espressive della creatività e cosa è possibile realizzare con le diverse tecniche. lismo, in cui in uno spazio di oltre 3.000 metri quadri è stato possibile incontrare gli esperti delle più qualificate aziende del settore di cui si intendono valorizzare le caratteristiche di dinamismo intellettuale e creatività. E’ stata una possibilità in più di confrontarsi con chi condivide le stesse passioni e di mettere alla prova ciale la Mostra-laboratorio “Decoriamo la casa”, un’area dedicata alla decorazione della casa e al decoro del complemento d’arredo, nella quale sono state allestite originali ambientazioni per mostrare come sia possibile rinnovare e personalizzare un ambiente domestico con l’applicazione e l’interpretazione sociale proposta ad ogni edizione del Salone per la raccolta fondi per l’attività svolta da Enti benefici, i laboratori creativi per i bambini (un’area-laboratorio dedicata ai più piccoli dove tutti i partecipanti hanno potuto inventare, realizzare, decorare, dipingere, incollare), la Cucina creativa che ha ospitato laboratori dove le proprie capacità, all’interno di una rara vetrina per il settore, dove è stato possibile provare i modelli delle tecniche decorative più originali e innovative. All’interno del salone si sono incontra- seguire corsi e dimostrazioni di intaglio di frutta e vegetali e di decorazione dei dolci per imparare l’arte impreziosire la nostra tavola in ogni occasione e festività. Senza dimenticare il cucito creativo, proposto come una delle massime espressioni della propria forza inventiva ed abilità manuale; il ricamo, uno spazio dedicato alla preziosa arte del ricamo, raccontata attraverso l’esposizione di meravigliosi manufatti realizzati dalle maestre dell’ago e del filo, che mostrano le innumerevoli tecniche e le diverse tipologie di punti di ricamo e merletto italiani e il Turismo creativoCampagna creativa, un’area dedicata al Turismo Creativo per scoprire la natura e vivere le nostre campagne, riscoprire antichi mestieri e tornare a casa con oggetti e prodotti realizzati con le proprie mani. Non poteva ovviamente mancare l’ Arte del ricevere, nella quale si è appreso come preparare una tavola esclusiva per ogni occasione. In mostra alcune tra le più belle tavole im- Due gli eventi speciali della manifestazione: il Model Game Event, dedicato al Model- radiocomandati, gareggiare, scoprire le ultime novità. Secondo evento spe- te diverse aree: tra le altre ricordiamo L’Isola del cuore, l’iniziativa rivolta al decorativa culinaria, per creare soggetti decorativi e composizioni per abbellire ed bandite, per suggerire spunti e idee per vestire la tavola. Ornella Elefante 15 Buon Natale... e sono cinque D ire qualcosa sul Natale non è certamente facile; è l’argomento più inflazionato sul quale è stato scritto ogni genere di cose e utilizzato ogni tipo di argomentazione pro e contro. Sicuramente il Natale esercita un fascino particolare: ci si sente tutti più buoni ed infatti, nel periodo che precede la festa, sono tante le iniziative di solidarietà che vengono poste in essere; peccato che venga una sola volta all’anno, poiché le persone povere hanno sempre 16 bisogno. A Natale si è tutti più disponibili e si è più ben disposti alla compassione ed alla commozione. Credo, allora, che una riflessione più profonda sulla nascita di Cristo ci possa aiutare a capire che la solidarietà non è una nostra invenzione, né una nostra semplice capacità umana, né appartiene a noi la possibilità di quantificarla. Da metà dicembre siamo senz’altro più buoni, gli sportelli dei conti correnti, negli uffici postali, si intasano per le innu- merevoli donazioni, ma, subito dopo il periodo del Natale, ripiombiamo inesorabilmente nella solita quotidiana cieca esistenza egoistica. Ed ecco il mio modesto augurio a tutti i Lettori: possa essere il Natale l’inizio di un percorso di gesti concreti di carità (non di elemosina), come segno visibile di cambiamento interiore di una vita votata a quella di un altro, per assumere nella nostra esistenza quotidiana il segno della presenza dell’amore del Bambino Gesù. Che possano veramente, e sempre più, aumentare le buone notizie. Rivolto questo pensiero natalizio, prima di entrare nel prossimo anno, quinto di vita del nostro mensile, vorrei esprimere un ringraziamento ufficiale a tutti i componenti del Consiglio Direttivo, al Comitato di Redazione ed a tutti i Lettori che ci hanno sostenuto con il loro abbonamento. In quest’ultimo anno, abbiamo cambiato il tipo di carta, accolto firme giornalistiche sempre più prestigiose, cercato di ampliare gli orizzonti degli articoli. I risultati sono stati incoraggianti e di grande soddisfazione. Ecco, perchè domandiamo l’impegno ai nostri Lettori, confidando nel loro rinnovo di abbonamento, che ci permetterà di proseguire un cammino, seppur faticoso, di grande appagamento. Auguri a tutti di un sereno Natale e di un Anno 2009 felice, felice, felice. il direttore editoriale Giorgio Albéri