Pressbook - Lucky Red

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Pressbook - Lucky Red
PALMA D’ORO
FESTIVAL DI CANNES 2007
PREMIO FIPRESCI
presenta
4 mesi
3 settimane
2 giorni
un film di
CRISTIAN MUNGIU
Ufficio Stampa
LUCKY RED
Via Chinotto,16 - 00195 Roma
Tel. +39 063759441 - Fax +39 0637352310
Georgette Ranucci: +39 335.5943393
e-mail: [email protected]
Alessandra Tieri: +39 335.8480787
e-mail: [email protected]
www.luckyred.it
CAST TECNICO
Regia e Sceneggiatura ......CRISTIAN
MUNGIU
Fotografia.........................................OLEG
MUTU
Con Il Contributo di .........MINDSHARE
..........BV
MEDIA
MCCANN ERICKSON ROMANIAN
.........................TELEVISION
THE ANONIMUL
Scenografo.......................MIHAELA
POENARU
........................................................FOUNDATION
Montaggio...............................DANA
BUNESCU
Una Produzione ..........................MOBRA
Suono .....TITI
FLEANCU, DANA BUNESCU,
..................................CRISTIAN
Nazionalita’............................................ROMANIA
TARNOVETCHI
Missaggio .................................CRISTINEL
Costumi.......................................DANA
Produttore Associato ....................DAN
SIRLI
ISTRATE
Produttore Esecutivo.........FLORENTINA
ONEA
BURLAC
Durata 113 min.
USCITA 24 AGOSTO 2007
CREDITS NOT CONTRACTUAL
Prodotto da ....................................OLEG
....CRISTIAN
MUTU,
MUNGIU per MOBRA FILMS
Coprodotto da ..................................SAGA
........................................
ALEX TEODORESCU
Con Il Sostegno di ...................THE
ROMANIAN
...........................................NATIONAL
.................................FOR
..............THE
FILM,
CENTER
CINEMATOGRAPHY
HUBERT BALS FUND OF THE
........................ROTTERDAM
FILM FESTIVAL
FILMS
CAST ARTISTICO
Otilia .............................ANAMARIA
SINOSSI
MARINCA
Gabita ........................................LAURA
VASILIU
Signor Bebe .................................VLAD
IVANOV
Adi .........................................ALEX
Signora Radu ............LUMINITA
Signor Radu........................ADI
POTOCEAN
GHEORGHIU
CARAULEANU
Otilia e Gabita condividono la stessa stanza in un dormitorio per studenti.
Frequentano l’università in una piccola cittadina della Romania, negli ultimi anni del
comunismo. Otilia affitta una stanza in un
albergo economico. Nel pomeriggio, incontreranno un certo signor Bebe.
Gabita è incinta, l’aborto è illegale e nessuna delle due si è mai trovata ad affrontare
cose simili in passato.
4 MESI, 3 SETTIMANE, 2 GIORNI fa parte
di un progetto più ampio intitolato TALES
FROM THE GOLDEN AGE - una storia personale sul comunismo in Romania raccontata attraverso le sue leggende urbane.
Obiettivo del progetto è parlare di quel
periodo senza riferirsi direttamente al
comunismo ma per mezzo di diverse storie che si concentrano sulle scelte personali, in un periodo di disgrazie che la
gente deve vivere come se fosse un periodo normale.
4 MESI, 3 SETTIMANE, 2 GIORNI è il primo
film della serie.
NOTE DI REGIA
LA STORIA
La sceneggiatura prende spunto dal quel
genere di esperienze personali che la
gente normalmente non condivide con gli
altri. Con coloro che sono entrati in contatto con la mia storia è accaduto qualcosa di
inaspettato: una volta ascoltata, avevano
una storia personale di questo genere da
condividere.
All’improvviso tutti avevano qualcosa da
dire su questo argomento.
Ero sorpreso nello scoprire quanto queste
storie siano comuni e tenute nascoste.
Non le ho usate nel film - ho seguito solo
la storia che conoscevo meglio - ma mi
hanno aiutato a comprendere quanto il
fenomeno fosse diffuso.
LA SCENEGGIATURA
Ho scritto la prima stesura a luglio 2006.
Era molto più lunga della versione finale contava circa 160 pagine e descriveva con
maggiore ricchezza di particolari le mattinate delle ragazze nel dormitorio per studenti. Comprendeva anche la visita del
padre di Gabita l’unica scena che è stata
girata e poi tagliata in fase di montaggio.
Ho deciso di sacrificare una buona scenacon molti suggerimenti relativi all’influenza
dei genitori sulle decisioni dei personaggi in favore di una coerenza narrativa.
Nel frattempo, Otilia si era imposta con
autorità come il personaggio principale.
Durante le riprese ho iniziato a riscrivere
soprattutto i dialoghi, ma non solo.
Riscrivo sempre le scene quando conosco
la location e dopo aver fatto una lettura dei
dialoghi con gli attori.
Ho continuato ad aggiungere sostanza
all’anima del film -le scene con il signor
Bebe- e ho dato libero sfogo al ritmo mozzafiato della parte finale.
IL CONTESTO STORICO
Nel 1986 è entrata in vigore in Romania
una legge che vieta l’aborto. Gli effetti
sono stati immediati: nei primi anni settanta, c’è stato un decisivo incremento del
numero delle nascite, numero nettamente
superiore al periodo precedente, il 1966.
La media del numero dei bambini in una
classe è aumentato da 28 a 36. Il numero
delle classi nelle scuole è aumentato da
2/3 a 9/10. Quando andavo a scuola, in
classe mia c’erano sette Cristian - non
c’erano abbastanza nomi per tutti...
Le donne hanno iniziato quasi subito a far
ricorso all’aborto illegale. Alla fine del
comunismo, fonti affidabili affermano che
oltre 9000 donne sono morte a seguito di
un’interruzione di gravidanza nel periodo
1966 - 1989. In quel contesto, l’aborto
aveva perduto ogni connotato morale e
veniva invece percepito come un atto di
ribellione e resistenza contro il regime.
Dopo il 1989, una delle prime misure prese
nel paese libero è stata quella di legalizzare nuovamente l’aborto. Ne sono conseguiti quasi un milione di aborti nel primo
anno - un numero nettamente superiore
rispetto a qualunque altro paese europeo.
Ancora oggi in Romania l’aborto viene
usato come metodo contraccettivo, con
oltre 300.000 interventi ogni anno.
IL CASTING
Avevo un solo attore in mente mentre
stavo scrivendo: Vlad Ivanov - l’attore che
interpreta il signor Bebe. Avevo lavorato
con lui per una pubblicità un anno prima
ed ero stupefatto dalla sua forza e dall’attenzione che poneva al dettaglio. Durante
il casting, ho visto altri attori per il ruolo
del signor Bebe, ma questo è servito solo
a rafforzare la convinzione di essere nel
giusto. Durante le riprese era in grado di
recitare dieci pagine di dialogo senza sbagliare una sola parola, con l’esatta intonazione, tono di voce, pause e gestualità che
avevamo deciso in precedenza.
Avevo pensato di lavorare con Laura
Vasiliu - che interpreta Gabita - nel mio
primo film, OCCIDENT, ma per una serie di
strane ragioni questo non è accaduto. In
seguito, abbiamo lavorato insieme per
delle pubblicità e mi sono reso conto che
poteva esprimere emozioni profonde.
All’inizio avevo dei dubbi su di lei perché
non era abbastanza giovane per la parte,
ma è stata così convincente che li ha subito messi a tacere.
Una settimana prima delle riprese mancava ancora il mio personaggio principale e
non avevo ancora una soluzione: sembrava che avessi visto ogni attrice rumena tra
i 18 e i 28 anni senza tuttavia trovare il mio
personaggio. Poi ho deciso di convocare
Anamaria Marinca da Londra. Dopo aver
vinto un premio Bafta per il suo primo
film, si era trasferita in Inghilterra.
Per il nostro basso budget, era un po’eccentrico assumersi l’onere di un costosissimo biglietto aereo solo per fare un provino, ma ho deciso che valeva la pena provare. Ci siamo incontrati a tarda notte, non
appena è arrivata all’aeroporto, ed ero
deluso: Anamaria come persona non era il
mio personaggio. Il giorno successivo
abbiamo letto delle scene insieme: la trasformazione era stupefacente. Il mio personaggio parlava attraverso le labbra di
Anamaria, come se ne fosse posseduta.
È fantastica, tutto il film poggia sulle sue
spalle.
RECITAZIONE
Insisto affinché gli attori sappiano le battute a memoria in ogni dettaglio.
Do loro la possibilità di fare i loro commenti al dialogo durante le prove.
Recito per loro. Se non posso pronunciare
una battuta in modo convincente, significa
che in quella battuta c’è qualcosa che non
va e allora la cancello. Una volta che conoscono il testo, inizio a togliere delle lettere
dalla loro pronuncia per rendere il dialogo
il più simile possibile a un linguaggio parlato. I direttori del suono mi odiano: incoraggio i miei attori a sussurrare, se questo
può aiutarli a pronunciare le battute in
maniera più naturale piuttosto che recitare
con una voce ferma, che può essere più
facilmente registrata… Se c’è qualcosa che
mi piace moltissimo nel mio film, è la recitazione. Dopo la prima proiezione non ufficiale qualcuno ha detto che se ascolti i personaggi del film da un’altra stanza, sembrano persone che parlano nei video amatoriali… penso sia il miglior complimento
che mi sia stato fatto!
L’AMBIENTAZIONE
Giro unicamente nelle location, non mi
piacciono i set. Mi piace anche che l’ambientazione racconti la propria storia.
Mi piacciono così tanto le location che mi
piace mostrare tutto. La maggior parte
delle riprese del film mostra l’ambiente a
180, 270 o addirittura 360 gradi.
Chiunque abbia partecipato a delle riprese
può capire quanto “baccano” può provocare tutto questo. Ogni location possiede
una base, un generatore, delle luci, molti
cavi, il monitor del regista e così via.
Quando decidi di far girare la cinepresa a
360 gradi, un’intera troupe di decine di
persone deve correre dietro la cinepresa
durante le riprese e, come se non bastasse, lo deve fare in silenzio. Alcune volte
vederlo fa un effetto comico. Poiché abbiamo deciso di girare per la maggior parte
del film in piano sequenza, ci sono state
scene in cui la cinepresa seguiva l’attore
per oltre cento metri, cominciando dalla
strada per poi finire in un appartamento.
È estremamente difficile ma l’effetto è così
naturale che ne vale veramente la pena.
IL MATERIALE SCENICO
Ho cercato di fare un film che parli dei miei
personaggi e della mia storia e non del
periodo. Volevo che il periodo rappresentasse solo il contesto e non il soggetto del
film. Ho cercato di rispettare e ricreare la
realtà il più possibile, senza però portare
davanti alla cinepresa gli stereotipi e i
punti di riferimento dell’ultimo periodo del
comunismo.
Gli oggetti di quel periodo si trovano tutti
nel film ma non in primo piano: l’autobus
che camminava su dei cilindri che sembravano bombe a gas, la Lastun (l’auto rumena locale spesso paragonata al ferro da
stiro), i secchi dell’immondizia.
Anche le abitudini dell’epoca si trovano
nel film: il pacchetto di sigarette Kent era
molto più importante dei soldi che avevi
pagato per averlo, senza di esso non riuscivi a concludere nulla.
GIRARE UN FILM IN COSTUME
Gli anni ’80 sono già considerati “in costume”. Da allora le città sono cambiate
drammaticamente. A Bucarest il numero
delle macchine è aumentato di sette volte,
la città è ricoperta di pubblicità dai colori
sgargianti e la maggior parte dei palazzi
possiede l’aria condizionata, le antenne
paraboliche, gli infissi in alluminio e così
via. Alla fine degli anni ’80 le strade non
erano illuminate, c’era un unico canale
televisivo che trasmetteva solo per due
ore, pochissima benzina per le auto, tutto
era immerso in un’atmosfera tetra e grigiastra. Questo spiega la gamma cromatica del film.
L’ESTETICA DEL FILM
Prima di iniziare a girare ho discusso con
Oleg Mutu, mio socio e direttore della
fotografia, per decidere quale stile sarebbe
stato il più adatto al film.
Abbiamo deciso di mantenere uno stile il
più sobrio possibile, abbandonando tutto
ciò che potesse apparire preparato o convenzionale. Non abbiamo usato un treppiede, ma non abbiamo usato neanche la
steady-cam. Non abbiamo usato carrelli o
gru. Abbiamo deciso di girare piani
sequenza, permettendo all’attore di usare
lo spazio davanti alla cinepresa.
Non abbiamo mai fatto una panoramica
per vedere il volto di un attore - molte battute arrivano fuori campo o da attori il cui
viso è fuori dall’inquadratura.
Abbiamo studiato una strategia per riprendere le persone da davanti.
Abbiamo abbandonato, poco a poco, tutto
ciò che poteva essere considerato troppo
“carino” o costruito, ivi inclusa la bellissima neve che cadeva alla fine dell’ultima
inquadratura. Abbiamo cercato di cogliere
emozione e verità.
Cristian Mungiu
CRISTIAN MUNGIU
SCENEGGIATORE/REGISTA
PRODUTTORE
Cristian Mungiu è nato nel 1968 a Iasi, in
Romania. Ha studiato letteratura inglese
presso l’università di Iasi e regia presso
l’università del cinema di Bucarest.
Ha lavorato come insegnante e giornalista
per la carta stampata, la radio e la televisione fino al 1994. Durante i suoi studi di
cinema, ha lavorato come aiuto regista per
alcune produzioni straniere che giravano
in Romania. Dopo essersi laureato nel
1998, ha diretto diversi cortometraggi.
Il suo primo lungometraggio, OCCIDENT, è
stato proiettato in anteprima alla
Quinzaine des Réalisateurs a Cannes nel
2002 e più tardi ha partecipato ad oltre 50
festival nel mondo.
Ha co-fondato Mobra Films nel 2003.
FILMOGRAFIA
2007
4 MESI, 3 SETTIMANE, 2 GIORNI
Lungometraggio
Sceneggiatore
Regista/ Produttore
(Palma d’Oro e Premio Fipresci
al Festival di Cannes)
2007
TALES FROM THE GOLDEN AGE
Serie di film di fiction
Sceneggiatore
Co-regista/ Produttore
In produzione
2005
TURKEY GIRL
Cortometraggio
Sceneggiatore/Regista/Produttore
Compreso nel film
LOST AND FOUND (Proiettato in
anteprima al Festival di Berlino)
2002
OCCIDENT
Lungometraggio
(Selezionato a Cannes,
nella Quinzaine des Réalisateurs).
(Oltre 10 premi internazionali tra i quali il
Fipresci al Festival di Sofia e il premio
del pubblico al Festival di Tessalonica)
ANAMARIA MARINCA
VLAD IVANOV
Si è diplomata presso l’Università delle
belle Arti, Musica e Arte Drammatica
“Gorge Enescu” di Iasi.
Si è diplomato presso l’accademia di
Cinema e Teatro a Bucarest.
CINEMA
CINEMA
2007
2007
4 MESI, 3 SETTIMANE, 2 GIORNI
di Cristian Mungiu
2004
LE PÈRE GORIOT
di Jean-Daniel Verhaeghe
2002
LES PERSECUTÉS
di Gerard Cuq
2000
NATURE MORTE
di Patrick Malakian
YOUTH WITHOUT YOUTH
di Francis Ford Coppola
4 MESI, 3 SETTIMANE, 2 GIORNI
di Cristian Mungiu
TELEVISIONE
2004
SEX TRAFFIC
di David Yates
Premi come Migliore Attrice:
BAFTA, Royal Television
Society Awards, 2005
45° Festival della televisione
di Montecarlo, 2005
THE EMBASSY
di Gustavo Marino
LAURA VASILIU
LUMINITA GHEORGHIU
Si è diplomata presso l’Università Nazionale di Cinema e Teatro di Bucarest.
CINEMA
2007
4 MESI, 3 SETTIMANE, 2 GIORNI
di Cristian Mungiu
2006
A EST DI BUCAREST
di Corneliu Porumboiu
CINEMA
2007
4 MESI, 3 SETTIMANE, 2 GIORNI
di Cristian Mungiu
2002
BLESS YOU, PRISON
di Nicolae Margineau
(Camera D’Or - Festival di Cannes)
2005
CALLAS FOREVER
di Franco Zeffirelli
THE DEATH OF MR LAZARESCU
di Cristi Puiu
(Miglior Film, Un Certain Regard
Festival di Cannes)
(Miglior Attrice non Protagonista
Los Angeles Film Critics Association)
LOST AND FOUND
co-diretto da Cristian Mungiu
2003
IL TEMPO DEI LUPI
di Michael Haneke
2001
MARFA SI BANII
(STIFF AND DOUGH) di Cristi Puiu
(Quinzaine des Realisateus
Festival di Cannes)
2000
STORIE - RACCONTO
INCONSUETO DI DIVERSI VIAGGI
di Michael Haneke
1999
OLEG MUTU
TRAIN DE VIE - UN TRENO
PER VIVERE
di Radu Mihaileanu
DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
1996
PREA TARZIU (TOO LATE)
di Lucian Pintilie
Nato nel 1972 a Chisinau, si è laureato
presso l’Università di Teatro e Cinema di
Bucarest.
1988
MOROMETII
di Stere Gulea
2007
THE DEATH OF MR LAZARESCU
di Cristi Puiu
(Miglior Film, Un Certain Regard
Festival di Cannes)
2004
CIGARETTES AND COFFEE
di Cristi Puiu
(Orso d’Oro Miglior Cortometraggio,
Festival di Berlino)
2002
OCCIDENT
di Cristian Mungiu
(Premio Fipresci, Quinzaine des
Réalisateurs - Festival di Cannes)
DANA BUNESCU
MONTAGGIO/ DIREZIONE DEL SUONO
Nata a Craiova nel 1969, si è diplomata
presso l’Accademia di Cinema e Teatro a
Bucarest, specializzandosi in montaggio e
suono.
2007
CALIFORNIA DREAMIN
di Cristi Nemescu
(Miglior Film, Un Certain Regard
Festival di Cannes)
2005
THE DEATH OF MR LAZARESCU
di Cristi Puiu
(Miglior Film, Un Certain Regard
Festival di Cannes)
2004
CIGARETTES AND COFFEE
di Cristi Puiu
(Orso d’Oro, Miglior Cortometraggio,
Festival di Berlino)
LA ROMANIA
PRESIDENTE DELLA ROMANIA:
Traian Bãsescu (dal dicembre 2004).
SLOVACCHIA
UCRAINA
UNGHERIA
Oredea
Iasi
MOLDOVA
Cluj-Napoca
Arad
Timisoara
UCRAINA
Sibiu Brasov
POTERE LEGISLATIVO:
Il Parlamento della Romania, con 469
membri nella legislatura 2004-2008, è bicamerale: Senato e Camera dei Deputati.
Galati
Ploiesti
BUCAREST
Craiova Giurgiu
SERBIA
BULGARIA
Braila
Tulcea
Constanta
Mangalia
Mar
Nero
Capitale: ...................................................Bucarest
Superficie: ........................................238.391 Km2
Popolazione: ........................................21.680.974
Lingua ufficiale: .......................................romeno
Nazionalità: ...................................romeni 89,5%,
..........................................................ungheresi 6,4 %,
...................................................altre nazionalità 4%
Religione: ..................................ortodossi 86,8%,
...........................................romano-cattolici 4,7%,
......................................................protestanti 3,2%,
.................................................greco-cattolici 0,9%,
.......................................................evangelici 0,1%,
....................................unitariani 0,3%, altro 0,4%
Clima: ............................temperato continentale,
.......................................................quattro stagioni
Statuto: ...............................................Repubblica;
..............................................membro della NATO,
...............................membro dell’Unione Europea
(dal 1 gennaio 2007),
......................................membro dell'ONU, OSCE,
Consiglio d'Europea, ecc.
POTERE ESECUTIVO:
Il Governo della Romania è sostenuto dall’alleanza "Giustizia e Verità", costituita dal
Partito Nazionale Liberale (P.N.L.) e dal
Partito Democratico (P.D.) in coalizione con
l’Unione Democratica dei Magiari della
Romania (U.D.M.R.) e con il Partito
Umanista Romeno (P.U.R.).
PARTITI POLITICI
RAPPRESENTATI IN PARLAMENTO:
L’alleanza "Giustizia e Verità", il Partito
Social-Democratico (P.S.D.), il Partito La
Grande Romania (P.R.M.), l’Unione
Democratica dei Magiari della Romania e il
Partito Umanista Romeno.
Dal mese di giugno 2007 la Romania detiene la presidenza del Consiglio dei Diritti
Umani (CDO) dell'Organizzazione delle
Nazioni Unite, per un anno.
La presidenza CDO rappresenta il più
importante mandato detenuto dalla
Romania, negli ultimi 17 anni, nel sistema
ONU, dopo quelli avuti nel Consiglio di
Sicurezza dell'ONU (1990-1991 e 2004-
2006). Allo stesso tempo, la Romania è il
primo stato membro dell'Unione Europea
che detiene questo mandato.
fonte: l'Agenzia di stampa rumena ROMPRES
TAPPETO ROSSO PER
IL CINEMA ROMENO
LA PALMA D’ORO VINTA A CANNES DA
CRISTIAN
MUNGIU
SVELA
UNA
NOUVELLE VAGUE DI REGISTI IN UN
PAESE IN CUI GLI STUDIOS ATTIRANO LE
GRANDI PRODUZIONI OCCIDENTALI
La storia è iniziata in un laboratorio fotografico improvvisato in una casa di via
Saraire a Iasi, una città situata nel nord est
della Romania. Durante la dittatura comunista, il dottor Costel Mungiu si era procurato un vecchio apparecchio fotografico
sovietico per dare sfogo alla sua passione
per le immagini.
Quarant’anni più tardi dal telecomando del
suo televisore, nella sua mano tremolante,
apprende che suo figlio Cristian Mungiu
ha vinto la Palma d’Oro a Cannes per 4
MESI, 3 SETTIMANE, 2 GIORNI.
Il successo di “Kiki”, nomignolo attribuito
a Cristian dai suoi amici, ha vendicato non
solo la sua famiglia, ma anche una generazione di cineasti che ha l’ambizione di portare una ventata d’aria fresca nel cinema
europeo.
La Palma d’Oro che Cristian Mungiu, 39
anni, ha portato a Bucarest, rappresenta la
consacrazione di una nouvelle vague del
cinema nata nel paese dei Carpazi.
“È il premio per l’équipe che ha lavorato al
film, ma anche per tutta una generazione
di cineasti - precisa Cristian Mungiu Sono contento di aver divertito i romeni
con cose diverse dal calcio…”.
Il successo di Kiki non è unico e solo in
questo paese che dal 1° gennaio è entrato
a far parte della Comunità europea attraverso una transizione caotica.
I giovani registi romeni hanno ottenuto
numerosi premi nei festival internazionali.
Sempre a Cannes, quest’anno la Romania
ha vinto al Certain Regard grazie al film
CALIFORNIA DREAMIN di Cristian
Nemescu, morto lo scorso anno in un incidente stradale a soli 27 anni. Nel 2006
Corneliu Porumboiu, 30 anni, ha vinto la
Caméra d’Or per la sua opera prima A EST
DI BUCAREST.
Cristi Puiu, 40 anni, il mentore di questa
nuova generazione di registi, aveva dato
l’avvio nel 2005 con THE DEATH OF MR.
LAZARESCU, premiato al Certain Regard.
Quest’anno, al Sundance Film Festival,
negli Stati Uniti, Radu Jude, 29 anni, ha
ottenuto il primo premio tra i film stranieri.
FRANCIS FORD COPPOLA
A CASA DI DRACULA
I premi al cinema romeno di questi ultimi
anni sono la prova del fatto che esiste una
scuola di cinema che sogna di ripetere
l’esperienza del neorealismo italiano.
Perché il cinema romeno è una storia più
di passione che di mezzi. Nel 2000 il Paese
ha conosciuto un’annata nera rispetto ai
finanziamenti cinematografici.
Oggi questo “petit poucet” del cinema
europeo produce solo 10/15 film l’anno.
Nello stesso tempo, la scuola di cinema di
Bucarest è considerata obsoleta dai giovani cineasti che, per la maggior parte, si
sono fatti le ossa nelle grandi produzioni
europee e americane girate a Bucarest,
città che ha preso la reputazione di essere
la Cinecittà dell’Est.
Creata nel 1992, la piccola ditta che era la
Castel Film, è diventata uno stabilimento
per le grandi riprese che annovera tra i
suoi clienti, tra gli altri, Miramax,
Paramount e HBO.
“Abbiamo prodotto 110 lungometraggi,
per la maggior parte americani, ma anche
europei” - afferma il direttore commerciale Bogdan Moncea - “dal 1998 Castel Film
ha trovato un concorrente in Romania.
Media
Pro
Pictures,
ribattezzata
“Hollywood Est”, si presenta con un
biglietto da visita notevole: un parco di
28.000 mq, 16 studios, 4 bacini per le riprese acquatiche, 30.000 costumi di scena di
ogni epoca… Un’eredità del comunismo: il
dirigente Gheorghiu-Dej aveva fatto
costruire gli studios Buftea per la figlia
Lica che sognava di essere una star del
cinema.
La Romania attrae. Lo scorso anno , dopo
aver smesso di girare per 10 anni, Francis
Ford Coppola ha voluto realizzare il suo
ultimo film a casa di Dracula: YOUTH
WITHOUT YOUTH, tratto da una novella di
Mircea Elide, scrittore romeno emigrato
negli Stati Uniti. Il regista de IL PADRINO
dice di aver ritrovato a Bucarest la sua giovinezza affiancato da una giovane equipe
romena che ha lavorato con lui 14 ore al
giorno. “La qualità professionale era
eccellente - ha dichiarato - Per me girare
qui era una scelta obbligata”.
Una cosa facile da spiegare, afferma
Bogdan Moncea. “La nostra industria cinematografica non è solo una questione di
soldi”, precisa. “I vincitori veri sono i giovani che hanno imparato a lavorare
seguendo gli standard migliori. In Romania
non scioperano e lavorano tutto il tempo.
A 30 anni hanno girato più film dei loro
omologhi occidentali di 50 anni. Qui non
c’è scelta, le tappe vengono bruciate”.
Un’opinione confermata da Mihai
Malaimare che, a 30 anni, è diventato
direttore della fotografia di Coppola.
“In Romania si fa un lavoro molto serio,
senza subire la pressione di una pletora di
sindacati che passano il tempo a bloccare
il lavoro, come invece accade in Francia”,
dice. “Paradossalmente, partire da zero è
un vantaggio e penso che si siano più
chances di evolvere qui che altrove.
In Francia, alla mia età le mie possibilità
sarebbero state nulle”.
Emarginati dalla rete istituzionale, i giovani registi romeni hanno trovato la loro
voce prendendo parte all’alchimia delle
grandi produzioni che sono state girate nel
loro paese. Talentuosi, frustrati, furiosi
contro le istituzioni ma carichi di esperienze forti, hanno vinto la loro battaglia: la
loro autonomia e la loro indipendenza.
A volte questo porta sul tappeto rosso di
Cannes.
Mirel Bran - Le Monde (31 maggio 2007)
IL SOGNO DELLA
CINECITTÀ ROMENA1
DEDICATO ALLA ROMANIA
Vorrei aprire una finestra su un meraviglioso paese ferito e dolente, fiero e disperato,
ancora sconvolto dalle lunghe violenze
subite.
Sotto le vesti ancora stracciate continuano
a splendere le sue antiche bellezze, gli stupendi colori, gli odori delle sue erbe sconosciute e dei suoi sterminati boschi, salvi
ancora per poco da nuove rapacità.
Una finestra per vedere questa terra e la
sua gente, la raffinatezza della sua arte e la
saggezza delle sue tradizioni immutate nel
tempo, le radici europee della sua cultura.
Una finestra per sentire i canti e gli inconfondibili suoni.
Da un luogo dove la disperazione si trasforma in allegria, gioia di vivere, coraggio
e speranza di rinascere.
Veronica Lazar
1
CINEROMIT - Il sogno della Cinecittà romena (1941 - 1946),
a cura di Veronica Lazar e Piero Spila
(Associazione ITALO ARTE)
VOLTI VOCI E SUONI DALLA ROMANIA
La Romania è una bellissima terra, non
lontana ma ancora poco conosciuta, un
luogo pieno di valori straordinari, curiosità e contraddizioni, un paese ricco di
legami storici e culturali con l’Italia.
Il romeno è una lingua neolatina e il nome
stesso Romania deriva direttamente da
quello di Roma. In più, tutta la storia della
Romania sta a testimoniare che questo
paese non fu mai una semplice colonia, tra
le tante, ma fu sempre terra di viaggi e
scoperte, il sogno di un grande imperatore
come Traiano e la patria d’esilio di un
poeta come Ovidio.
E nel tempo, fino ai giorni nostri, la
Romania è sempre stata ricca di artisti
importanti, scrittori, pittori, scultori, musicisti.
L’Italia, dai romeni è sempre stata vista
come un punto di riferimento culturale e
basta guardare nelle cineteche, nei musei,
negli archivi della Romania per trovare
testimonianze di un patrimonio artistico di
grande e spesso inedito valore.
LA LUNGA AVVENTURA DI CINEROMIT
Il sogno della costituzione di Cineromit e
di un’industria cinematografica romena
nasce a Ion Cantacuzino e ai suoi collaboratori all’inizio degli anni Quaranta.
Il momento è favorevole perché il blocco
delle pellicole americane, che per anni e
come sempre l’hanno fatta da padrone, e
la concorrenza ancora timida ma reale tra
Germania e Italia nel controllo del mercato europeo cinematografico, consentivano una buona possibilità di manovra.
Tuttavia nelle decine e decine di relazioni
e documenti che Cantacuzino scrive e
presenta instancabilmente ai vertici politici e amministrativi del suo paese non
c’è traccia di disegni egemonici né di
mire propagandistiche, e non viene neppure
particolarmente
sottolineato
l’aspetto finanziario dell’operazione,
viceversa c’è in primo piano l’obiettivo,
industriale e culturale insieme, di produrre ed esportare film artistici di qualità
capaci di imporsi e di “portare onore alla
Romania”.
In quelle pagine, in quei discorsi, c’è la
consapevolezza che la Romania non può
procedere da sola ma deve necessariamente cercare alleanze con cinematografie straniere più forti e in grado di apportare esperienze, materiali e tecnici. In
cambio la Romania metterà paesaggi
bellissimi e ancora in gran parte scono-
sciuti per il cinema, una generazione formidabile di artisti (scrittori, musicisti,
attori), una grande passione.
Si tratta di un progetto industriale realistico, fattibile, conveniente, però in controtendenza, e infatti si infrange sin dall’inizio nelle gelosie e nei sospetti delle
altre società cinematografiche Romene,
nella distrazione dei politici, nelle ottusità degli amministratori, nei cavilli infiniti
degli avvocati e dei burocrati. Ed ecco
allora che il progetto industriale si trasforma nel sogno di una vita, che
Cantacuzino insegue in giro per l’Europa
in armi o già in fiamme, come Achab la
sua ossessione.
Viaggi ripetuti a Berlino, Roma e Venezia,
incontri con delegazioni straniere,
sopralluoghi, diplomazie, lunghe attese,
delusioni. Il sogno per un attimo sembra
prendere consistenza e ogni volta un
evento (la mancanza di una firma, un
voto contrario, la richiesta di un approfondimento) lo respinge all’indietro.
Cantacuzino non si rassegna e con pochi
compagni di avventura, italiani e romeni,
continua a inseguire il suo sogno e a
incrociare la storia di quegli anni: l’8 settembre del 1943 a Roma, i bombardamenti di Berlino, con l’albergo Adlon in
fiamme, e di Bucarest, con la distruzione
del cinema Excelsior appena inaugurato,
l’incubo di Stalingrado.
Alla fine Cineromit prende vita proprio
quando vengono meno le premesse che
l’avevano ispirata (la possibilità di alleanze e di scambi di uomini, film e risorse).
Dei tanti progetti di film elaborati, solo
pochi alla fine riescono ad essere realizzati e non saranno nemmeno memorabili. Ma non è certo questo il problema,
importante è aver dimostrato che uomini
di diversi paesi, nel nome del cinema,
potevano condividere gli stessi sogni e
collaborare agli stessi progetti: proprio
mentre l’Europa si divideva e combatteva
su fronti contrapposti, mentre si susseguivano ultimatum, diktat militari e
annessioni, e mentre in nome dell’antibolscevismo i regimi autoritari più biechi
consolidavano le loro posizioni e le loro
politiche di distribuzione. Nel sogno e
nella breve parabola di Cineromit (così
come sono descritti in queste pagine)
non c’è mai tristezza, presagio, disperazione, viceversa c’è la voglia di insistere
e non abbandonare il campo.
Perché in gioco non c’era (non c’è) solo
la realizzazione di un’idea (il cui esito
negativo era forse scontato già per chi la
difendeva) ma la condizione stessa di
vivere il proprio tempo nel modo più giusto che è dato, sia che si operi nel cinema, sia che si lavori in qualsiasi altro
campo della società. Vent’anni dopo,
ricordando quegli eventi, Cantacuzino
usa quasi le parole di Shakespeare,
quando, in Enrico IV, Henry Pearce dice
morendo al cugino: tu mi rubi la giovinezza. Per i protagonisti della storia di
Cineromit si potrebbe dire forse ancora
meglio: è stato un sogno che ha dato il
senso alla nostra vita.
(CINEROMIT - Il sogno della
Cinecittà Romena (1941-1946),
a cura di Veronica Lazar e Piero Spila
(Associazione Italo Arte).
ALCUNI MANIFESTI DI FILM ITALIANI
DISTRIBUITI IN ROMANIA
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