Rassegna stampa - Comune di Anzola dell`Emilia
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Ufficio stampa Rassegna stampa martedì 17 luglio 2012 Pagina 1 di 41 INDICE Il Resto del Carlino Bologna Attentato ai treni, torna l’incubo anarchico Due episodi identici nel 2004 e nel 2007 17/07/12 Politica locale UNA LUNGA SCIA DI PRECEDENTI 17/07/12 6 Politica locale Due uncini agganciano un Eurostar: è giallo sulla Milano-Bologna 17/07/12 Politica locale «Non ci siamo accorti di nulla» 17/07/12 11 Politica locale La Stazione rallenta: ritardi per Italo e Freccia Rossa, ma i regionali sono puntuali 17/07/12 Politica locale Mauri (Pd): «Fatto grave» 17/07/12 7 10 Politica locale Maggiori controlli sulle linee ferroviarie 17/07/12 4 13 14 Politica locale Corriere di Bologna Ganci sui cavi, trano bloccato. L'ipotesi: sabotaggio anarchico 17/07/12 Politica locale L'inchiesta sul deragliamento e i lavori di manutenzione: forse era stata risùdotta la sicurezza dello scambio 17/07/12 Politica locale Via ai servizi di vigilanza cui binari senza telecamere 17/07/12 Politica locale 15 18 21 La Repubblica Bologna Quei tre tentativi sempre senza colpevoli 17/07/12 22 Politica locale Nuova sfida degli anti Tav sabotata la linea per Milano 17/07/12 Politica locale Treno deragliato a Lavino di Mezzo lavori sullo scambio nel mirino del pm 17/07/12 Politica locale 23 26 Unità edizione Bologna Sabotata l’Alta velocità, danni a un Frecciarossa ad Anzola 17/07/12 Politica locale 27 Il Sole 24 Ore Due ganci sui cavi: sabotata l’alta velocità 17/07/12 29 Cronaca Al Nord la cassaforte dell’Imu 17/07/12 30 Pubblica amministrazione Stretta su farmaci e Spa locali nel mirino della maggioranza 17/07/12 Pubblica amministrazione Firmato il decreto sul monitoraggio 17/07/12 33 Pubblica amministrazione Scia, restano i vincoli statali e comunali 17/07/12 32 34 Pubblica amministrazione Italia Oggi In house, cessioni senza strappi 17/07/12 35 Pubblica amministrazione La Consulta salva il ticket sanitario 17/07/12 36 Pubblica amministrazione Pagina 2 di 41 La Consulta salva il ticket sanitario 17/07/12 37 Pubblica amministrazione Box solo ben visibile e segnalato agli utenti 17/07/12 38 Pubblica amministrazione Obbligatoria una zona con le strisce bianche 17/07/12 39 Pubblica amministrazione Roma regina dell'Imu con un mld di gettito 17/07/12 40 Pubblica amministrazione La precedenza vale solo fuori dal comune 17/07/12 41 Pubblica amministrazione Pagina 3 di 41 n Resto del Carlino press LinE BOLOGNA 17/07/2012 Attentato ai treni, torna l'incubo anarchico Due episodi identici nel 2004 e nel 2007 Dalle pentole a Fuoriluogo, una galassia che si rigenera. E colpisce VALERIO BARONC1NI DUE GANCI d'acciaio per spezzare l'Italia. Prodotti a mano: solo che il manuale non è quello delle Giovani Marmotte, ma il libretto dell'anarchico-sabotatore, rintracciabile sul web come un qualsiasi tutorial . Un incubo che si rigenera in una città ferita da dieci anni di attentatini e attentati: ieri mattina, dopo il deragliamento di sabato a Lavino di Mezzo espiodio ancora slegato —, due treni sono stati colpiti dagli uncini piazzati con follia organizzata sulla linea aerea dell'Alta Velocità ferroviaria. Solo danni, nessun ferito. Alla fine ci hanno rimesso i soliti pendolari, LA MANO è quella anarchica, hanno pochissimi dubbi gli investigatori. Anche perché la mano, forse la stessa o quella di alcuni 'cugini' della stessa famiglia, già aveva agito a Bologna. Una prima volta nel Ferragosto del 2004, quando un gancio ami-treno era rok.rZki t, ' • ...„„ sta io piazzato all'uscita della galle- ria Pian di Setta, a Grizzana Morandi., Poi nel gennaio 2007, nel tratto tra Lavino di Mezzo e la stazione centrale del capoluogo. Coincidenza da paura, ma tant'è. Gli anarco-insurrezionalisti si sono esercitali e così hanno deciso di tornare a colpire. Perché Bologna? Se lo chiedono gli inquirenti che hanno decapitato Fuoriluogo, il circolo anarchico di via San Vitale: `Nicu', Stefania, `Madda' e gli altri, una famiglia quasi, che proprio in questi giorni affronta il processo per i vari raid messi insieme dai magistrati nel contenitore dell'associazione a delinquere aggravata dalla finalità eversiva. Una battaglia tecnico-legale, quella per riconoscere l'associazione a delinquere (quindi piani e azioni organizzate, non micro vandalismi o episodi slegati da un filo criminale e violento), su cui i nostri pm si stanno spendendo da tempo. Memori dagli episodi antichi (più o meno). Ma il virus è debellato? ii IL PROCURATORE ALFONSO HA SEGUITO ANCHE ALTRE INCHIESTE SUGLI ANARCHICI Pagina 4 di 41 C'ERANO stati i giorni neri degli attentati ai carriannati„ ma anche quelli delle pentole: siamo sotto tiro dal 2001. La stagione si è poi tramutata in quella dei plichi esplosivi. Parliamo del 2003: un cadeau incendiario fu recapitato a casa dell'allora presidente della Commissione europea Roma- press LinE 17/07/2012 n Resto del Carlino BOLOGNA no Prodi e solo pochi giorni prima due ordigni rudimentali erano stati piazzati in alcuni cassanetti a poche decine di metri. della casa dell'ex premier, in via Gerusalemme. Bologna epicentro dei terremoti anarchici: i futuri capi e saperti di Fuoriluogo hanno scalato l'Asinelli, nel 2008, quando venne ucciso uno studente greco. E proprio dalla Grecia all'Emilia il disperato percorso è breve: uno dei pacchi bomba spediti ai capi europei è stato intercettato al Marca ni, dove venne fatto atterrare un aereo con un plico incendiario indirizzato a Silvio l3erlusconi. Ma qui s'è palesata per la prima volta anche la sigla Fai (Federazione anarchica informale), qui anche un sindaco (Sergio Cofferati) ha ricevuto uno dei famosiplichi. Qui — sempre qui — abbiamo conosciuto la 'Cooperativa artigiana fuoco e affini (occasionalmente spettacolare)'. E, ora, si rifanno sentire i vandali dei ganci. iktriN4-101: Ottogie.%. e...na~ • • Pagina 5 di 41 press LinE 17/07/2012 n Resto del Carlino BOLOGNA ..,>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>.~. UNA LUNGA SCIA DI PRECEDENTI Le pentole Le manifestazioni Sono state Lasciate in via dei TerribiLia, era il 2001. Una identica venne anche Lasciata atribm; secondo quanto si apprese, L innesco era costituito da una polvere nera Più volte gli anarchici bolognesi (e non solo) hanno monopolizzato il centro con manifestazioni e cortei non autorizzati. in tatcaso $0r1Q„ anchw:salletulle:Tairrilper protesta li pacco bomba Legami fortissimi tra il movimento greco e quello bolognese. Un pacco indirizzato via aereo a Berlusconi viene trovato; il vati volo atterra at Marcarli Allutthlo ai Lni, tona l'hkuLa kaaat:‘, Du2 edisadl id2nCei 2C114 r r.c12007 Pagina 6 di 41 press LinE 17/07/2012 n Resto del Carlino BOLOGNA Due uncini agganciano Eurostar: è giallo sulla anoffaBologna Linea danneggiata vicino alla stazione di Anzola eli VALERIA MELONI MENO di due giorni dal deragliamento a Lavino, e già un altro incidente crea scompiglio sulla linea ferroviaria di Bologna. Per la seconda volta i tecnici delle Ferrovie hanno fatto gli straordinari, questa volta sulla linea Alta velocità Milano-Bologna, dopo che alle 6.15 di ieri mattina l'Eurostar Freccia Rossa 9501 Bologna-Roma è stato danneggiato da un gancio appeso alla linea di alimentazione elettrica, vicino alla stazione di Anzola. Non è semplice raggiungere i binari dalla strada, passando per arbusti e rovi, dopo essersi arrampicati su ringhiere e muretti di recinzione. Ma qualcuno, nottetempo, è riuscito nell'impresa, come dimostrano i due rampini di ferro appesi ai cavi di alimentazione. zioni, appesi alle linee aeree per essere trascinati dal pantografo del treno e tranciare i cavi, di fatto bloccando l'intera linea di Alta velocità. Fortunatamente il treno coinvolto era fuori servizio e vuoto al momento dell'impatto e ha potuto proseguire la sua corsa fino alla stazione di Bologna, per le riparazioni a uno dei due pantografi (le strutture di collegamento ai cavi di alimentazione sul tetto della locomotiva). Danneggiati anche due tendini (i fili che sostengono le linee di alinientazio- UNA TECNICA di sabotaggio nota agli inquirenti, che ricorda il modus operandi degli anarchici: due i ganci, modellati a forma di uncino da due tondini per costru- ne), che sono stati sostituiti nel corso della mattinata dai tecnici delle Ferrovie, accompagnati Polfer, la Scientifica e i carabinieri della compagnia di Anzola, nonché dal fischio di saluto dei treni di passaggio (a velocità ridotta) sull'unico binario rimasto aperto, «LA MANOMISSIONE alla linea di alimentazione elettrica della linea di Alta Velocità MilanoBologna non ha mai comportato problemi alla sicurezza della circolazione ferroviaria — si legge in. una nota delle Ferrovie —. Unica conseguenza è stata la sospensione della circolazione dovuta all'indisponibilità dell'infrastruttura per il danneggiamento della linea elettrica. La circolazione — precisa la nota è stata infatti interrotta dalle 6.30 alle 12.30 sul binario in direzione nord, coinvolgendo una trentina di treni alta velocità che hanno registrato ritardi fra 10 e 20 minuti». TERVENTO SUL POSTO, I TECNICI REI, LA DIGOS, LA POLFER E I CARABINIERI DI ANZOLA Due undLi agg.nuimu Etunsta, g*.aho suguNZilunu-Eohg,,,,la • Pagina 7 di 41 e. n Resto del Carlino press LinE BOLOGNA 17/07/2012 LA DECISIONE Vigilanza intensificata sia di giorno che di notte, ma anche maggiori dispositivi di sicurezza nette stazioni: è resito del summit in Prefettura di ieri \‘' .„„ . : :. \111 "'•> """'"'•• • I GANCI Due pezzi di tondini da costruzione sono stati piegati fino ad assumere una forma a uncino, e sono stati posizionati sui cavi di alimentazione ..„ mmAK\mbk TECNICI AL LAVORO l lavori di ripristino sono proseguiti per tutta La mattinata. Oltre al pantograf o del treno, sono stati danneggiati due tendini (cavi che sorreggono la linea di alimentazione elettrica dell'Alta velocità), che sono stati subito sostituiti dai tecnici delle Fer• rovie Due undLi ugg.moihm, lua 1:u.nsta, g:a1;,, sulL Nlik.m.-Eologua iaggikwi Pagina 8 di 41 press LinE 17/07/2012 OLI AUTORI L'AZIONE POTREBBE ESSERE DI MATRICE ANARCO-INSURREZIONALISTA, MA AL MOMENTO NON CI SONO RIVENDICAZIONI BOLOGNA CENTRALE IN CITTÀ TRENI VELOCI A SINGHIOZZO, CON UNA MEDIA DI RITARDI DI CIRCA VENTI MINUTI PER TUTTA LA MATTINATA DI IERI n Resto del Carlino BOLOGNA IL SERVIZIO SULLA MILANO-BOLOGNA LA CIRCOLAZIONE È STATA SU UN SOLO BINARIO E A VELOCITÀ RIDOTTA, DALLE 6.30 ALLE 12.30 DI IERI L'IOTERVENTO SUL POSTO, I TECNICI RFI, LA DIGOS, LA POLFER E I CARABINIERI DI ANZOLA Due undLi ugg.m.ibm Eu.nsta, g:aho sulL MilLm.-Eologua iaggikwi Pagina 9 di 41 press LinE 17/07/2012 n Resto del Carlino BOLOGNA \ Non d ola accort` dì X ‘\7 ci siamo accorti d lente, neanche con te finestre aperte». ti abitanti detta vicina via Stradettazzo hanno notato che qualcosa non andava solo netta tarda mattinata, a causa del viavai di tecnici e dell'innaturate silenzio che regnava sui binari. Sentiti anche de tte forze detrordine, i vicini non hanno notato individui sospetti neanche la no precedente. «in questa zona si fermano spesso auto — racconta una signora —, ma molto spesso si tratta di copplette che cercano un po' di intimità». Due undLi ugg.m.i.m ■ „), Eu.nsta,gI.o olio MilLm.-Eologua iaggikwi Pagina 10 di 41 n Resto del Carlino press LinE BOLOGNA 17/07/2012 Ma ori controlli sulle linee ferroviarie La Prefettura aumenta le misure di sicurezza Il prn Borghini indaga sull'origine del gesto SONO pochi i dubbi sulla matrice ariarcoinSUrreziona:... lista del sabotaggio di ieri mattina alla linea dell'Alta velocità. Anche se al 1T10mento non ci sono rivendicazioni. Nel corso di una riunione di coordinamento, che si è svolta ieri pomeriggio negli uffici della Prefettura, le forze dell'ordine hanno deciso di intensificare i controlli, e i dispositivi di sicurezza, lungo le linee ferroviarie. La vigilanza messa in atto dalle forze dell'ordine sarà intensificasia di giorno che di none, nel.: le stazioni e all'esterno lungo la linea ferroviaria, DEL CASO si occupa il pubblico ministero di turno, gusto Borghini, che dopo un lungo sopralluogo ha erto un fascicolo, in cui sono confluite ani: che le foto scatatte ieri mattina dalla Polizia scientifica. L'ipotesi di reato non è stata ancora formalizzata. In passato, in situazione analoghe, erano state aperte inchieste per attentato alla sicurezza dei trasporti con l'aggravante della finalità di eversione. L'Alta velocità, del resto, è un ..... • . • • .. ............. obiettivo degli insurrezionalisii e i ganci sono stati utilizzati varie volte in passato per sabotare le linee ferroviarie. Sul posto sono arrivati tecnici delle Ferrovie dello Stato, Polfer, Carabinieri, e la D igos. »., :Ns.\ BINARI II passaggio di Italo, ieri mattina, all'altezza di via Stradellazzo Pagina 4 •• ".* ' **.s. sulle Nue*. furroelar:e Pagina 11 di 41 press LinE 17/07/2012 n Resto del Carlino BOLOGNA ti DA UNA prima ricostruzione è emerso che i due ganci, collegati al filo di nylon tipo lenza da pesca, erano stati piazzati sulle linee aeree sia del binario pari che del binario dispari. L'obiettivo, quindi, era quello di danneggiare la linea con l'arrivo dei treni e metter- CASO La Procura ha aperto un fascicolo, ma l'ipotesi di reato non è stata formalizzata la così ko in entrambe le direzioni. Il sabotaggio della linea dell'Alta velocità Milano-Bologna arriva due giorni dopo, e a pochissima distanza, dal deragliamento, a Lavino di Mezzo, di un treno Regionale veloce diretto a Rinfini. Gli inquirenti, comunque, escludo qualunque collegamento tra i due episodi. Nel pirmo caso il p111 Francesco Caleca ha aperto un fascicolo per disastro ferroviario colposo, e nelle prossime ore disporrà una perizia per chiarire le cause del deragliamento del treno. Trattandosi di un accertamento tecnico irripetibile, prima di affidare la consulenza procederà a iscrivere alcuni nomi sul registro degli indagati, a cui in questo modo sarà permesso di partecipare agli accertamenti nominando dei. consulenti. L'attenzione degli inquirenti si sta concentrando sullo scambio, che a quanto pare, non si trovava nella posizione in cui avrebbe dovuto essere e per questo ha provocato il deragliamento. Al vaglio degli inquirenti ci sono, in particolare, i lavori di mam3tenzione ordinaria che erano stati svolti su quella linea la sera prima e poi anche la mattina stessa dell'incidente. Potrebbe essere stata commessa qualche d.isattenzione dai tre operai che erano al lavoro. Emanuela Astolfi • CARROZZE L'interno del regionale deragliato sabato scorso Pagina 4 X...! WI • sulle Nue*. furroelar:e Pagina 12 di 41 press LinE 17/07/2012 n Resto del Carlino BOLOGNA SAG La Stazione rallenta: ritardi per Italo e Freccia Rossa, ma i regionali sono puntuali LA VENDETTA dei treni lenti. Stazione di Bologna, ore 10,48: su cinque treni ad alta velocità indicati dal tabellone, ben tre hanno un ritardo tra i 15 e i 30 minuti. Per gli altri due l'indicazione arriverà a breve. Tutti in perfetto orario invece gli altri treni: i bis trattati regionali, i sempre più rari Intercity, gli sparuti Euronight. La colpa, spiegano i responsabili di Rfi, è di un gancio di ferro, che alle 6.15 di ieri mattina ha danneggiato il pantografo di un Freccia Rossa diretto a Roma. Niente di grave, se non fosse per il dubbio di sabotaggio, forse anarchico, che ha tenuto chiusa per accertamenti la linea. Costringendo treni veloci a procedere a singhiozzo sull'altra linea fino alle 12.30, in un effetto domino di lentezza e ritardi. La media costante di tutta la mattina è stata di venti minuti. Come il Freccia Rossa delle 10.28 per Napoli Centrale o il Freccia Bianca per Venezia delle 10.40 che, dopo quasi mezzora, ancora non si vedeva. Stessa sorte per il povero Italo, con in più l'aggravante di un tabellone reticente, che ne ha annunciato il ritardo solo a ritardo già avvenuto. Sfrecciano nel frattempo i regionali, stimolando il nervosismo dei passeggeri. Ignari delle cause, poiché i tabelloni hanno indicato per tutto il tempo un generico problema elettrico sulla linea. «Ma non è possibile si inalbera la signora Anna Cosmi, in ritardo di mezz'ora — che ci costringano a pagare il triplo con l'Alta Velocità e poi succedano quotidianamente cose di questo tipo». E già, perché il periodo per i treni non è dei migliori. Ieri mattina anche la linea ordinaria per Venezia ha viaggiato con lentezza, causa l'investimento di una persona a Monselice. Ed è solo di sabato scorso il deragliamento di Lavino di Mezzo, su cui ancora indaga la Procura, che aveva distribuito ritardi su tutta la rete. Nessun legame in ogni caso tra i due eventi, chiariscono da Rfi. A parte i disagi. Simone Arminio L'ATTESA Alcuni turisti aspettano l'arrivo dei propri treni alla stazione di Bologna Pagina 5 Ii,., ferroviar:e Pagina 13 di 41 n Resto Carlino BOLOGNA press LinE del 17/07/2012 :iiiit!::"..; oa:.yu\:::;o':'' 'r't,:Pl' '<dIR!7::,A': :4'92giSp' ii. :P;id:iii5 n ::::•9,9 :g :9!':f0:.t. m: .'m' 9.r9n1:;lirl:".1.062 tré. .i : !7ndl:. paost::::i,6,,, ivè.:, i di.99; 0 !!.0(etéiii::li:Pg9é;ii1:::: ! O O non de 9 ,9F.99titéV011itàtdwebs Matteo t‘eo6Ì,,,,g,1ki rigg;t:ii:: bile 9' ao!.1:ht pin:10sè:,.9,9 1. C,:giI,:,,i. •fii:ti '. ,,..31.1.d7:T13972'51:11 . atr o ità :e ,:::::2 u ,.i: e:1:6 ••:d- 'ev g.;::• tiiuir..:),.!i Peri, Pagina 14 di 41 press LITE 17/07/2012 CORRIERE DI BOLOGNA Danneggiato il pantografo ce l treno. Gli artigli descritti in un «nianuale» insurrezionalista Ganci anarchici contro la Tav Hreenarossa sabotato a Ponte Slmoggn. . linea renna sei ore _ Sabotaggio, ieri a Ponte Samoggia ha fermato per sei ore la Alta Velocità. Due grossi ganci, uguali a quelli-d.escrfiti in un manuale insurrezionalista, hanno danneggiato il pantografo di un Frecelarossa. ALLE PAGINE 2 E 3 Pagina 2 Pagina 15 di 41 press LITE 17/07/2012 CORRIERE DI BOLOGNA Ganci sui cavi, treno bloccato L'ipotesi: sabotaggio anarchico Lo stop alle 630 a SamoggiaAl convoglio era vuoto, danni al pantografo La linea per Milano ferma per sei ore, Trenitalia rassicura i viaggiatori Due grossi ganci a forma di uncino collegati alla rete elettrica che alimenta l'Alta velocità hanno provocato, alle 6.30 di ieri mattina, a un chilometro dalla stazione di Sarnoggia, la rottura del pantografo di un Frecciarossa. E, come conseguenza, il blocco di sei ore della circolazione in direzione Nord. Un'azione di sabotaggio, certamente. Di matrice anarcoinsurrezionalista, probabilmente. Gli inquirenti non si sbilanciano, é chiara l'intenzione di non creare panico fra i viaggiatori, ma è un fatto che ieri sul posto si è recato anche il dirigente della Digos e d'altronde basta guardare ai tanti episodi identici avvenuti in passato a Bologna e altrove per farsi t'idea che gli autori siano anarchici o qualcuno che ne imita le tecniche. Da pagina 106 del pluricitato (anche dagli investigatori) manuale «Ad ognuno il suo. 100o modi per sabotare questo mondo» si spiega proprio come «attaccare il sistema dei trasporti ferroviari». E cioè con «ganci da realizzare con un tondino di ferro del diametro di 15-20 ninì» e «da collocare sui fili elettrici» così che «il locomotore trascinerà con sé il gancio, il quale strapperà le sospensioni del filo fino a quando questo non si staccherà o la. locomotiva non sarà ferma». Ma, secondo tecnici del settore, senza conseguenze per le persone. Ieri mattina, all'altezza del chilometro 14600 della linea nel tratto fra Samoggia e Lavino, a rompere il pantografo del Frecciarossa 9501 che viaggiava senza passeggeri a bordo fra. Milano e Bologna sono stati proprio dei grossi ganci costruiti con due tondini piegati a forma di uncino e legati fra loro da un filo di nylon. La stessa. tecnica usata nel Ferragosto 2004 sulla linea Bologna-Firenze, anche se l'attentato fallì, e negli stessi giorni a Modena, e ancorali. 24 gennaio 2007 sem- manuale degn ultrà La tecnica a base di tondini di ferro e filo naylon è la stessa descritta in un manuale anarchico Danneggiato Il pantografo di un Frecciarossa in stazione pre nella zona dì Lavino: si è sempre parlato di matrice anarchica, ma gli autori non sono mai stati individuati e le indagini si sono chiuse con archiviazioni. Uscendo dall'Emilia e spostandosi in VaI di Susa, dove da anni la Tav è un tema caldo, i sabotaggi messi in atto con la tecnica dei ganci non si contano. Sono azioni in genere solo dimostrative con conseguenze modeste (danni più o meno riparabili alle cose e un po' di caos) che per chi le con- cepisce servono a richiamare l'attenzione sull'impatto ambientale dell'Alta velocità, cavallo di battaglia degli anarcoinsurrezionalisti e degli ecoterroristi (spesso la stessa co- precedenti Azioni analoghe nei 2004 sulla Bologna -Firenze e nel 2007 vicino Modena, ma anche in Vai Susa Pagina 2 Pagina 16 di 41 press LITE CORRIERE DI BOLOGNA 17/07/2012 sa). Ma al di là delle intenzioni l'effetto è soprattutto una gran ansia nei viaggiatori, che speci.e in estate affollano i treni. Fatto sta che per le Ferrovie questa è un'altra grana: è di sabato scorso il deragliamento nella vicina stazione di Lavino del treno del mare Voghera-Rimini. Ieri, preoccupate proprio per l'effetto panico sui passeggeri, le Fs si sono affrettate a precisare che «la manomissione non ha comportato problemi alla sicurezza della circolazione ferroviaria». L'unico problema, comunque non irrilevante, è stato il blocco delta circolazione verso nord che ha interessato una trentina di Freeciarossa con ritardi fino a mezzora. Intanto la Procura ha aperto un fascicolo che è ancora senza reato. Di solito, in casi come questo, si ipotizza l'attentato alla sicurezza dei trasporti, aggravato dalle finalità di terrorismo e di eversione se si ritiene che si tratti di un'azione politica. Circostanza assai probabile, anche in assenza di rivendicazioni. A. Esp. ,IPRODUZ,ONE ,ISERVATA • Pagina 2 Pagina 17 di 41 press LITE 17/07/2012 CORRIERE DI BOLOGNA \ • N E SUI deragliamento del Voghera-Rimini è in arrivo la perizia La Polfer sul luogo del deragliamento Sarà una perizia, disposta dal pm, a chiarire le cause dei deragliamento di sabato del Voghera -Rimini. Sotto esame i lavori di manutenzione, forse fatti senza tutti i vincoli di sicurezza. A PAGINA 2 Pagina 2 ia Pagina 18 di 41 igea, :enza tekeunk press LITE CORRIERE DI BOLOGNA 17/07/2012 . . . L'inchiesta sul deragliamento e i lavori di manutenzione: forse era stata ridotta la sicurezza dello scambio L'incidente St„'amelto a Etnit , . Sabato mattina alle 9,25 I treno interregionale Voghera-Rimini, all'altezza di Lavino, è uscito dai binari, mentre viaggiava a 140 chilometri orari (a semaforo verde). Dei circa 400 passeggeri, in 26 si sono feriti solo lievemente. Se que deeAore :.'latesì de Castn ceaoso 2 Sarà una perizia a chiarire le cause del deragliamento del treno interregionale Rinnini-Voghera che sabato mattina è uscito dai binari a Lavino di Mezzo, causando il ferimento (lieve) di 26 passeggeri. Trattandosi di un accertamento irripetibile, quasi certamente il pm Francesco Caleca, titolare del fascicolo aperto per disastro ferroviario colposo, prima di affidare la consulenza procederà ad iscrivere alcuni nomi sul registro degli indagati, cui sarà quindi permesso di partecipare agli accertamenti con propri consulenti. L'obiettivo dell'accertamento, che verrà affidato nei prossimi giorni dal pm, sarà quello di ricostruire la dinamica dell'incidente. Scartata definitivamente l'ipotesi di un guasto al convoglio, che non Il pm Francesco Caleca ha aperto un'inchiesta per disastro ferroviario colposo. Nei prossimi giorni sarà una perizia a chiarire le cause: trattandosi di un accertamento irripetibile, il pm Caleca iscriverà alcuni nomi sul registro degli indagati. L per il pm Caleca verso una perizia: possibili iscrizioni di indagati ,549P pressione SO lavoratori perché accelerino» 3 Escluso un guasto al treno (che non è stato sequestrato), si sta esaminando lo scambio che non ha funzionato. Pare che abbiano inciso sul guasto i lavori sulla rete che stavano svolgendo (forse senza misure di sicurezza) tre operai delle Ferrovie avendo alcuna anomalia non è neppure stato sequestrato, l'attenzione degli inquirenti si concentra, sullo scambio, che a quanto pare non si trovava nella posizione in cui sarebbe dovuto essere e così avrebbe causato il deragliamento. La posizione errata dello scambio non risultava però dal monitor a disposizione della sala controllo nella stazione di Bologna, dal quale tutto appariva regolare, pm Caleca, che ha già ricevuto tutta la documentazione dalla. Polfer, ha deciso quindi di mettere a confronto le risultanze della perizia con quanto dichiarato da-gli operai che stavano lavorando su quel tratto di rete venerdì notte e sabato mattina. Sembra prendere sempre più corpo l'ipotesi che uno dei tre operai delle Ferrovie Pagina 2 ia Pagina 19 di 41 igea, :enza tekeunk press LITE CORRIERE DI BOLOGNA 17/07/2012 \ '.. .'2•5.,\\ . ' ,:".-: ..\ ` . \ \ \\ • -..--" \.,.::>•. •.•., :>..... • •«.'„,, :.% k, , \. ''', . ' ':'''• ' ' '' \ '''''''` ...` ' -.` \. \N,. " • • • .... ...n.....‘,.... \ ., • • .• :: \ ' . - .... \ . • .'''' • -. ....2...-... _....... ■ .\.. , .,, \ \ \ \\. "' ' •• •• ,..i*:, . ., : ::::::.• .... ' .-......'" .— \• . :. : . -:,.,,,,,,:,-.,' ' '''''''Z's.‹ •• . . :" ...... . ,:" \\ \ - •;.,. '‘.... › .,'—', ."''''''',''',:„.,....: . ,. ........„ ' ' ' • ‘'' ,. ‘...., s. \ " ,, › •,,.....;',..-":7..,:,` me.> '.", ,,,, ,..". '.. ‘z.,,,,,,n,;‘,, ...: • •\;.\ ... \\NN:. .......\:. - ...\. \ \ \\ \ '' • \' ' - - \\. \ \, .\ . '''''\ • "• - ''''...---.‘'....-.....',\ ': .:.:.tm::. •: (una donna e due uomini), che stavano facendo manutenzione sulla linea il giorno dell'incidente, potrebbe aver commesso qualche disattenzione o non aver operato seguendo tutte le procedure di sicurezza per la stessa squadra di manutenzione e per la circolazione dei treni. Fosse andata davvero così, a quel punto bisognerà capire se ci. sia stata una semplice negligenza individuale, probabilmente più imputabile a chi in quel momento stava lavorando sul «banco» dei comandi, come lo chiamano in gergo ferroviario, o se invece sia arrivato un «ordine» dall'alto per operare stilla rete più velocemente. «Una cosa è certa spiegano fonti sindacali la pressione per i lavoratori c'è sempre. Ovviamen- ''' \\ - ••••• • •••••• ,-- ............. • -\‘ ' ' '.•\ •\NN\- .N: v. •.‹ : ‘,\ \\:k. \\. • ,.NN:'. .:N.'N' ,: """:`,l,,k,:••• , •• te non c'è mai un ordine scritto, ma c'è un clima generale di pressione, perché gli operai, soprattutto quando lavorano in straordinario, accelerino le operazioni di manutenzione, in modo che l'azienda non spenda troppo e la circolazione dei treni venga interrotta il meno possibile. Non è la prima volta che vengono fatte operazioni di questo tipo, ma i lavoratori spesso non percepiscono il reale pericolo. Ma non è facile farsi scivolare addosso certe pressioni». In realtà quella che gli addetti ai lavori chiamano «spiombatura del banco», un'operazione che abbassa tutti o alcuni livelli di sicurezza e che non è escluso sia stata. effettuata dagli operai che lavoravano sulla rete sabato, non è proibita. Si può fare, spiegano fonti Shock treno regionale Voghera - che sabato mattina è uscito dai binari a Lavino mentre procedeva a 140 Km orari, si è spezzato in cinque tronconi tecniche interne alle Ferrovie, quando si deve liberare la, circolazione in caso di guasto o per fare delle prove, ma è un'operazione che andrebbe fatta a circolazione interrotta. Nella fretta e a circolazione dei treni in corso, dicono gli addetti ai lavori, basta invertire due cavi e non fare la verifica finale di funzionalità perché si rischi un incidente. «Alcune apparecchiature — spiegano fonti delle Ferrovie hanno proprio un piombino che va. strappato per fare alcune operazioni. Quel piombino è numerato e alla fine dell'intervento va rimesso al suo posto e chi lo rimette deve firmare un modulo. È un modo per verificare chi è stato l'ultimo ad aver operato sull'impianto». È una traccia che, insieme alla scatola nera del treno, a quella della stazione di Lavino e a quelle degli linpianti di sicurezza, aiuterà gli inquirenti a chiarire la, dinamica. L'incidente di sabato mattina a Lavino riporta fortemente all'attenzione dei sindacati il tema della socurezza. «1 tagli al trasporto pubblico locale sostiene il segretario provinciale della Filt-Cgil Alberto Ballotti — rappresentano un pericolo reale, soprattutto sulle linee tradizionali, non su quelle dell'Alta velocità. Sulle prime i tagli si sono sentiti pesantemente proprio sulla manutenzione delle infrastrutture: più che fare manutenzione preventiva, si agisce solo nell'emergenza e quando c'è un guasto». Stessa accusa dalla Uiltrasporti. «Con questo incidente scrive la segreteria regionale si rinnova l'annosa problematica della sicurezza. Nel nodo bolognese, in seguito agli ingenti investimenti per l'attivazione del passante dell'Alta velocità, si sta assistendo a un fe nomeno di saturazione e affaticamento del sistema ferroviario». Daniela Corneo Amelia Eposito FIPPG9111,0NE RISERVA 1-.4 Pagina 2 Pagina 20 di 41 press LITE CORRIERE DI BOLOGNA 17/07/2012 *•, Le eentrenúsure Su dieci chilometri di strada ferrata non ci sono occhi elettronici Via ai servizi di vigilanza sui binari senza telecamere vmice in Prefettura, la Polfer potenzia i controlli Da Ponte Samoggia a Lavino di Mezzo, passando per Anzola, la rete ferroviaria antica e nuova è del tutto sprovvista di telecamere. Non ce n'è neppure una. Dieci chilo-metri scarsi di binari privi di qualsiasi forma di sorveglianza. Non ci saranno immagini, dunque, nessuna ripresa, nessuna registrazione, ad aiutare chi deve indagare sul sabotaggio alla linea dell'Alta Velocità avvenuto ieri mattina vicino alla stazione di Anzola. Così l'inchiesta parte molto in salita. Non che la sorveglianza della rete ferroviaria sia migliore altrove. Parliamo di Anzola e dintorni perché è qui che negli ultimi tre giorni è deragliato un convoglio e un altro ha subito un sabotaggio. Se si escludono le grandi stazioni (a partire da quella di Bologna) dove ogni metro è sotto controllo anche grazie al sistema di vide°sorveglianza della Polizia ferroviaria, la, situazione è critica più o meno ovunque. Lo sa bene chi ieri è arrivato ------------------------------------------- a Ponte Samoggia: gli uomini della Polfer, i colleghi della Digos, i carabinieri di Anzola e il pubblico ministero di turno Augusto }3orghini. Lo sanno bene tutte le forze dell'ordine che i dispositivi. di sicurezza sulla rete ferroviaria sono insufficienti visto che ieri, nel corso di una riunione di coordinamento che si è tenuta in Prefettura a. poche ore dal sabotaggio, è stato deciso di rafforzare la vigilanza, lungo le linee, con più controlli e più dispositivi di sicurezza. Ma chi si farà ---------- LE INDAGINI La PrOCura ha aperto un fascicolo ancora senza reato. Alle indagini contribuira anche la Digos perché si pensa a una possibile matrice anarchica per il sabotaggio 'I . „ . , . •-. \.‘t • ‹.-s: • ~0, s‘s• ~xxxxxe-~., '4 »~2227 •Rkikktitt~ st,2~0,1 • ar ~ma, D1SPOSITIVI No n ce neppure una telecamera puntata sui binari a Samogia, dove si e verificato il sabotaggio< ne nei 10 c.hiiometri da n a Lavì ao di m ezzo, la cd stazioneè- indicata COFIle punto di raccolta in caso di emergenza sulla linea Boiogna- Milano. Non a caso ieri in Prefettura o stato deciso dipotenziare controlli (nella foto otLzo cui et i.icoro sui bínati) . • La Procura Affidata al pm Borghíni la ricostruzione del sabotaggio Al lavoro anche la Digos L'accesso dIfflelle Secondo le Ferrovie i pochi accessi diretti ai binari possono rendere difficili i soccorsi carico delle telecamere? Rete ferroviaria italiana o la Poli-zia? La spesa, di certo, non è irrilevante anche senza arrivare a una copertura come quella delle autostrade. Piazzare telecamere che tengano d'occhio la rete almeno nelle stazioni minori come Anzola, Lavino o Ponte Samoggia avrebbe un costo alto, ma fatti come quelli di ieri chiariscono che sarebbe un investi-mento importante. Fra l'altro, nel piano di emergenza. dell'Alta velocità proprio la stazione di Lavino di Mezzo viene indicata come uno dei punti di raccolta della tratta Bologna-Milano. Non è quindi esattamente una stazione secondaria. Eppure l'unica telecamera che c'è non inquadra i binari. Gli accessi diretti alla ferrrovia, peraltro, sono pochissimi: fonti delle Ferrovie spiegano che, se il deragliamento di sabato scorso si fosse verificato soltanto 300 metri più in là, i mezzi di soccorso non sarebbero potuti arrivare fino ai binari. E per fortuna che è andata, bene con i feriti, tutti lievi. Come sempre, quando si verificano fatti che destano particolare allarme, si prova a correre ai ripari. Si annunciano maggiori controlli e maggiore sorveglianza perché fatti così gravi non si. possano ripetere. Ma qualche piccola telecamera aiuterebbe a risolvere anche questioni che hanno un'eco minore, ma sono comunque importanti per le piccole comunità. Atti vandalici, danneggiamenti, imbrattamenti, giusto per fare qualche esempio. Amelia Esposito RPRODUZIONE R Pagina 21 di 41 press unE 17/07/2012 la Repubblica BOLOGNA Grizzana Morandi, Modena, Lavino: la stessa tecnica, i ganci sulla linea elettrica. Tutte inchieste contro ignoti Quei tre tentativi sempre senza colpevoli ALESSANDRO CORI LA STORIA si ripete. Non è la prima volta che le linee ferroviarie attorno al nodo di Bologna finiscono nel mirino di attentatori più o meno organizzati, e anche la «mano» che ieri come oggi ha messo a segno il blitz sembra essere la stessa: i gruppi della galassia anarco-insurrezionalista. Otto anni faun sabotaggio sulla B ologna-Firenze, anche allora con due ganci sistemati so pra i cavi dell'elettricità, fu scoperto il giorno di Ferragosto dalla Digos: lì nel 2004, all'uscita dalla galleria Pian di Setta di Grizzana Morandi, fu trovato un pacco di volantini senza sigla in cui però si faceva rife- rimento ad alcuni anarco -insurrezionalisti arrestati in Lazio. Una scoperta che avvalorò la tesi del sabotaggio accantonando l'ipotesi iniziale della bravata. L'inchiesta giudiziaria (aperta contro ignoti per attentato alla sicurezza dei trasporti con l'aggravante della finalità eversiva) fu poi archiviata magli inquirenti stabilirono che quei ganci, assemblati con cura e perizia damani esperte, non si trovavano in commercio. Il mese dopo, il 3 settembre del 2004, una «rottura anomala» (come venne definita all'epoca dai tecnici Fs) gettò nel panico i passeggeri di un treno Eurostar MilanoRoma, costretto a fermarsi pochi chilometri dopo la stazione di Modena per un gua- sto al cavo di alimentazione elettrica. Il pantografo del locomotore, dopo essersi staccato, danneggiò la cabina di comando. Anche in questo caso scattarono le indagini della Digos.A11' alba de124 gennaio 2007, infine, la Polfer trovò un gancio collegato con una corda alla linea di alimentazione della tratta Milano-Bologna, dopo che il macchinista di un convoglio, transitando nella zona di Lavino di Mezzo — la stessa del deragliamento di sabato — udì un forte colpo. L'uncino stavolta era stato acquistato e non fabbricato. Al passaggio del treno avrebbe dovuto agganciare la linea aerea, cosa che però non avvenne. C RIPRODUZIONE RISERVATA I ganci usati in un sabotaggio Pagina 2 NuovasfidadegliantiTav sabotatalalineaperMilano Pagina 22 di 41 press unE 17/07/2012 la Repubblica BOLOGNA Il treno in viaggio da Milano a Bologna, l'obiettivo era di mandare in tilt il traffico ferroviario. Intensificati i controlli. Il precedente de12004 Sabotata la linea dell' alta velocità Due ganci sui cavi della stazione di Anzola. Eurostar soppresso LORENZA PLEUTERI DUE ganci appesi ai cavi dell'alta velocità, adAnzola, hanno rischiato di mandare in tilt la linea Milano-Bologna. Ma il sabotaggio ha avuto effetti limitati: un Eurostar ha subito lievi danni, senzafermarsi. Poi è stata ripristinata la circolazione. Sospetti sull' area anarchica. SERVIZI ALLE PAGINE II E III Pagina 2 TrenoderaghatoaLavino diMezzo lavori sdoscambiondmirloddpm Pagina 23 di 41 press unE la Repubblica BOLOGNA 17/07/2012 Nuova sfida degli arati Tav sabotata la linea per Milano Anzola, ganci sui cavi elettrici. Eurostar soppresso LORENZA PLEUTERI FRECCIA ROSSA PER sabotare la linea dell' altavelocità Milano-Bologna, da tempo obbiettivo dichiarato di anarchici e frange estreme della galassia No Tav, nella notte hanno lanciato due doppi ganci sopra i cavi aerei di alimentazione dei Frecciarossa, usando per il tiro del sottile filo di nylon da pesca agganciato ai rampini. Volevano fare in modo che i panto grafi del convoglio agganciassero i cavi, nCnC,R 'Com UCia mgRone ssRialRoss CR un annunciWo su sRto essai S: Secondo le Ferrovie il sabotaggio non ha creato problemi alla sicurezza, ma il traffico sul binario nord è stato interrotto dalle 6.30 alle 12.30 alle 5.30. All'approdo in Centrale, alle 5.42, ha spiegato la situazione e dato le co ordinate dell'incidente. La squadra di manutentori mandata nel punto segnalato, chilometro 18, territorio di Anzola, ha trovato i doppi ganci e i fili di nylon sopra i cavi dei bina- rio pari e del binario dispari e ha dato l'allarme. Gli agenti di Polfer e Digo s , raggiunti dal pm di turno Augusto Borghini, hanno subito pensato a fatti analoghi avvenuti in anni precedenti e a una matrice anarchica dell'azione. Stessi ganci, modalitàanaloghe, ispira- strappandoli via e paralizzando la circolazione. Ma mancava un pezzo, un moschettone. E il tentativo ha avuto effetti limitati. Niente paralisi totale. Ritardi relativamente contenuti. «Nessun problema per la sicurezza», come rimarca Trenitalia. Il primo Eurostar incappato nella trappola, tesa nella tratta che attraversaAnzola, è riuscito a tirare dritto e arrivare in città. Non aveva passeggeri a bordo perché, partito vuoto da un deposito di Milano, alle 6.10 sarebbe diventato operativo aB olo gna con il numero 6501, destinazione Firenze-Roma-Napoli. Poi, per precauzione e per consentire rilievi e riparazioni, è stato tenuto fermo e soppresso. Il macchinista si è accorto in corsa che qualcosa non andava, zione e istruzioni che sembrano prese dal manuale d'area «Ad ognuno il suo: 1000 modi per sabotare questo mondo». Rivendicazioni non ce ne sarebbero . M a adesso viene ripres o in considerazione il volantino diffuso e rilanciato online a fine giugno, quasi una profezia: «1920 /6 piazzati due ganci su linea Tav Roma-Milano e viceversa. Libertà perino Tav. Libere/i tutte/i». Allora non si trovarono riscontri. Ieri, dopo una riunione operativa tenuta in prefettura, è stato deciso di rafforzare i controlli lungo le linee ferroviarie. La procura ha aperto un fascicolo ed è probabile che iscriveràil reato ipotizzato in passato per azioni simili: attentato alla sicurezza dei trasporti, aggravato da finalità terroristiche. C RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 2 TrenoderaghatoaLavinodiMew lavori sdoscambiondmirinoddpm Pagina 24 di 41 press unE la Repubblica BOLOGNA 17/07/2012 Attorno alle 5,30 un Eurostar travolge due ganci appesi alle linee elettriche IL SABOTAGGIO L'INDAGINE I ganci' erano stati appesi nella speranza che l'impatto tranciasse `i fili I sospetti si concentrano sull'area anarchica e dei No Tav Pagina 2 TrenoderaghatoaLavino diMezzo lavori sdoscambiondmirloddpm Pagina 25 di 41 press unE 17/07/2012 la Repubblica BOLOGNA Il segnale acceso sul "via libera" senza limitazioni di velocità. Presto le prime iscrizioni nel registro degli indagati Treno deragliato a Lavino di Mezzo lavori sullo scambio nel mirino del pm LO SCAMBIO tra la linea storica e quella di cintura in posizione di "deviata", a rovescio. Il segnale acceso sul via libera, codice 270, verde. I lavori di manutenzione effettuati in due tempi, la sera prima e la stessa mattinata, e le procedure seguite o trascurate dai tre dipendenti di Rete Ferroviaria Italiana incaricati degli interventi. L'inchiesta sul deragliamento dello stracolmo "treno del mare", il regionale 2885 Voghera-Rimini sviato dai binari a Lavino di Mezzo sabato mattina, sembra stringere su questi punti. Il pm Francesco Caleca, aperto un fascicolo per disastro ferroviario colposo, ha deciso di procedere seguendo la strada dell'accertamento tecnico irripetibile. Esaminate le prime informative della Polfer, letta la relazione dell'Agenzia nazionale perla sicurezza nelle ferrovie, deciderà se e quante persone indagare. Avviserà loro, i difensori e le parti offese in modo che possano indicare esperti di fiducia da affiancare aipropri consulenti. Poi si tornerà sul luogo dell'incidente, per verificare lo scambio, la segnaletica, i binari e incrociare pareri e valutazioni. La Polfer continua intanto a ripetere il refrain che dice tutto e niente. «Indaghiamo a 360 gradi». In realtà, lo si deduce da quello che non è stato posto sotto sequestro, dallo scenario sembra già uscito il treno, composto da sei vagoni di seconda classe, da una motrice semi-pilota e da un locomotore posteriore di spinta. «Era a posto, efficiente», accennano investigatori e pm, dopo i controlli a vista e le rassicurazioni date da Trenitalia, prese per buone. Non è stata sigillata neppure la "cassa Viaggiatori a Lavino dopo il deragliamento dello scambio" sotto accusa: «per non paralizzare la circolazione ferroviaria e per non alterare lo stato dei luoghi», rispondono alla Polfer. Tra il materiale acquisito c'è invece la "scatola nera" del treno, in sigla Dis, e c'è la "zona orologio" che nella Centrale operativa di Bologna registra le posizioni delle punte degli scambi dell'intera rete. «Sui monitor risultava tutto regolare», garantiscono da Fs, ma in questo caso si potrà cercare un riscontro nel materiale acquisito. Altre risposte si cercano nella ricostruzione della sequenza dei lavori di manutenzione e nelle procedure seguite, la sera prima del deragliamento e a ridosso del disastro sfiorato. A Lavino di Mezzo erano stati mandati tre dipendenti di Rete Ferroviaria Italiana, una del- le divisioni Fs. Due operai, di certo non di loro iniziativa, hanno messo mano allo scambio. La collega li ha supp ortati entrando nell'edificio con le apparecchiature tecnologiche. E in questa fase, si pensa, è successo l'irrimediabile cinque minuti dopo il transito di un merci. Il treno che doveva andare dritto e filava a 140 all'ora, con un segnale di via libera davanti, è stato istradato su un binario che va affrontato ad andatura ridotta, 30, 60 o 100 all'ora al massimo. Le ip otesi p o ssibili, per capire perché, non sono infinite o vaghe, a sentire chi i treni li guida ogni giorno. O lo scambio si è rotto sciaguratamente proprio mentre passava il Voghera-Rimini, o il deviatoio non è stato ricollegato al segnale, per errore o per fretta. Oppure, per accelerare i tempi, si è saltato qualche passaggio o sono stati esclusi e non riattivati i sistemi di protezione. Se così fosse, richiesta che arriva da alcuni macchinisti, «si dovrà verificare il rispetto o meno della normativa sulla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro, ricostruendo catena di comando, iter, scelta di non chiudere la linea a interventi in corso». Dalla base dei ferrovieri, protetti dall'anonimato per la paura di procedimenti disciplinari, viene posta un'altra questione: «Presso il dipartimento di pubblica sicurezza è stato creato un pool di super detective della Polfer specializzati in indagini sugli incidenti ferroviari, il Noif. Perché— si chiedono e chiedono — non sono stati inviati a Lavino di Mezzo?». (lorenza pleuteri) C RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 3 Treno deraghatuaLanuodiMazo lasofisilusaublonchumodelpm Pagina 26 di 41 press LinE 17/07/2012 runità - Emilia Romagna Sabotata l'Alta velocità, danni a un Frecciarossa ad ola Due ganci artigianali hanno rischiato di mandare in (il( la linea vicino alla stazione di Bologna . La Procura indaga sulla pista anarco-insurrezionalista. BOLOGNA GIULIA GENTILE ggentile@unitait Ancora problemi per la linea ferroviaria alle porte di Bologna. Un Frecciarossa in ar rivo da Milano (fuori servizio, dunque senza passeggeri) è rimasto bloccato alle 6.25 di ieri mattina vicino ad Anzola Emilia, a un paio di km da Lavino di Mezzo, dove sabato un interregionale diretto era "sviato" cí-wsando 26 feriti lievi. Ma se, sulle cause dell'incidente di sabato, gli accertamenti sono ancora in corso, sono bastate poche ore ieri a stabilire le ragioni del guasto all'Alta velocità: un sabotaggio, che fino alle 12.30 ha fatto viaggiare i convogli su un solo binario, quello in direzione sud, producendo rallentamenti e ritardi. Il blocco è stato prodotto da due tondini di fer- ro piegati a forma di gancio e attaccati a un filo di nylon, fatti arrivare - chissà come, presumibilmente nella notte fra domenica e ieri - sui cavi di alimentazione della linea ferroviaria, Il sabotaggio ha danneggiato uno dei pantografi tostar 9501 in arrivo da. Milano, le "braccia" che collegano i locomotori ai cavi ad alta tensione. Il treno ha registraio il guasto ma, essendo dotato di un altro pantografo, non è stato costretto a fermarsi ed ha raggiunto Bologna. Subito dopo la segnalazione dell'accaduto, sono scattati i rilievi della Polfer. E sul posto sono intervenuti: anche i Carabinieri, la Digos, e il Pm di turno Augusto Borghini. L'ipotesi, al momento, è quella di un attentato di matrice anarco-insurrezion alis ta. E nel pomeriggio, le forze dell'ordine hanno deciso di rafforzare controlli e i dispositivi di sicurezza lun- go la linea. Anche perché non è la prima volta che episodi del genere accadono, a Bologna e dintorni. Un tentativo di sabotaggio sulla Bologna-Firenze, fatto anche allora con ganci sistemati sopra i cavi dell'elettricità, fu scoperto il 15 agosto 2004 dalla Digos bolognese. L'inchiesta, aperta contro ignoti per attentato alla sicurezza dei trasporti con l'aggravante della finalità eversiva, fu poi archiviata. All'alba del 24 gennaio 2007. inoltre, la Polfer trovò un gancio collegato con una corda alla linea di alimentazione della Milano-Bologna, dopo che il macchini- Pagina 23 F- orna PX3t• Gay, Merola al Pd: <,più coraggio» Sabotai-2YMa velocità, darti urartuia ad Aiuola Pagina 27 di 41 'MIEN TERbteitAiN '.19122LUGLI112012.2M press LinE 17/07/2012 runità - Emilia Romagna sta di un convoglio, di passaggio a Lavi-no, aveva udito un forte colpo. Vicino al luogo del tentato sabotaggio del 2004 all'uscita dalla galleria Pian di Setta di G-rizzana. Morandi, sul versante bolognese - fu trovato un pacco di volantini in cui si faceva riferimento ad anarco-insurrezionalisti arrestati per attentati a. Roma e Viterbo. E fu proprio quella scoperta ad avvalorare la tesi di un sabotaggio (inizialmente si pensò a una bravata). PERIZIA SULL'INCIDENTE DI SABATO Sarà una perizia, intanto, a chiarire le cause dell'incidente di sabato mattina. El Fini titolare dell'inchiesta per disastro ferroviario colposo, Francesco Caleca, la disporrà nelle prossime ore. (trattandosi di un accertamento tecnico irripetibile, prima di affidare la consulenza il Pfil procederà ad iscrivere alcuni nomi sul registro degli .indagati, per consentire loro di partecipare con dei consulenti. L'attenzione degli inquirenti si sta concentrando sullo scambio dei binari, che non si trovava nella posizione in cui avrebbe dovuto essere. La posizione errata non risultava però dal monitor della sala controllo in stazione a Bologna. Al vaglio degli inquirenti ci sono, in particolare, i lavori di manutenzione svolti su quella linea la sera prima, e la mattina stessa dell'incidente. Potrebbe essere stata commessa una qualche disattenzione dai tre operai impiegati sul posto. Pagina 23 Rornagna F.V; Gay, Merola al Pd: 'Sabotata velocità, darti urartuiaiuew ad Aiuola Pagina 28 di 41 MEM TERateitAiN '.19122LUGLI112012.2M Nr,m coraggio» Il Sole12 press LinE 17/07/2012 Mìbmo-Bologm Tecnica «anarchica» Due ganci sui cavi: sabotata l'alta velocità Marco Ludovico ROMA. Sabotaggio ieri sulla linea Tav (treno ad alta velocità) vicino Bologna. Tra le stazioni di Ponte Samoggia e Anzola Emilia, tra le province di Modena e Bologna, sulle linee aeree del binario, sono finiti due ganci metallici uniti da un filo di nylon, del tipo di quelli usati per pescare, lanciati al momento da ignoti. Alle 6.30 il Frecciarossa proveniente da Milano ha travolto questi ganci e il pantografo del treno ha subìto danni, ma il convoglio non aveva passeggeri a bordo e alla fine ci sono stati solo ritardi nella circolazione ferroviaria complessi- va stimati, secondo le Ferrovie dello Stato «tra i dieci e i venti minuti», che dovrebbero aver coinvolto circa una trentina di treni. In una riunione di coordinamento tenuta nel pomeriggio negli uffici della prefettura di Bologna le forze dell'ordine hanno deciso di intensificare i controlli e i dispositivi di sicurezza lungo le linee ferroviarie. Sul luogo del sabotaggio erano arrivati tecnici delle Ferrovie, la Polfer, i carabinieri, la Digos e il pubblico ministero di turno, Augusto Borghini. Il magistrato ha aperto un fascicolo in cui sono confluite anche le foto della Polizia scientifica. Il punto cruciale da com- prendere per gli inquirenti è se si tratti di un segnale di ripresa della tensione eversiva, magari di matrice anarcoinsurre zionalista. In effetti i ganci sono stati utilizzati varie volte in passato per sabotare le linee ferroviarie. La tecnica è stata descritta nel volume «Ad ognuno il suo-1000 modi per sabotare questo mondo» definito anche come una sorta di manuale del perfetto anarcoinsurrezionalista. Resta poi un mistero: perché su www.informa-azione. info, un sito che si occupa di «controinformazione e lotta alla repressione», si cita e si pubblica una «mail anonima» - così è definita - che recita: «19-20/6 Piazzati due ganci sulla linea tav Roma Milano e viceversa. Libertà per i No tav. Libere/i tutte/i». Di quel sedicente attentato non c'era mai stata traccia. Fino all'episodio di ieri. O RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 17 Pagina 29 di 41 Il Sole 9.0)1111E press LinE 17/07/2012 ImmobiU. del gettito versato con L'acconto a livello provinciale, comparato con la base imponibile Al Nord la cassaforte dell'Imu Sono le amministrazioni settentrionali a trainare i versamenti Saverio Fossati Federica Micardi Tonino Morina Ecco i fortunati (e gli sfortunati) dell'Imu. A livello provinciale, non mancano le sorprese che derivano dal confronto tra quanto pagato e la base imponibile. Pur trattandosi di elaborazioni sul dato di gettito fornito dal dipartimento delle Finanze e sulle rendite catastali dei fabbricati indicate dall'agenzia del Territorio, le punte in alto e in basso non mancano. I calcoli La palma della sfortuna spetta ai Comuni della provincia di Enna, che in termini di base imponibile Imu rappresenta lo o,16% del totale ma come gettito è allo 0,23 per cento. Questo vuol dire che lo scostamento rappresenta quasi il 5o per cento. In linea di massima, infatti, a una certa base imponibile dovrebbe corrispondere un certo gettito d'imposta medio che, rispetto ai totali, non dovrebbe essere molto diverso. La bontà di questo ragionamento contabile sta anche nei fatti: nella grandissima maggioranza dei casi le percentuali di scostamento tra i due valori sono minime e perfettamente accettabili nel gioco delle variabili indipendenti territoriali come il numero di abitazioni principali (con aliquote speciali e detrazioni) e gli immobili esenti. Ma se questo scostamento comincia a superare ilio% c'è da chiedersi il perché. E quando arriva a superare il 20% in più o in meno proba- bilmente le cose non tornano. Il fatto è che quando lo scostamento ha un segno più, vuol dire che si paga di più: quindi, a parte il caso macroscopico di Enna, è il Nord a sostenere l'Imu con maggiore generosità. Mentre le province fortunate sono tutte al Sud. Ma bisogna togliere da questa considerazione quelle di Oristano, Cagliari, Ascoli Piceno, Bari, Nuoro, Sassari e Campobasso, perché nel loro territorio sono sorte nuove province le cui rendite catastali, a livello statistico, l'agenzia del Territorio non ha ancora scorporato: quindi nel calcolo la mancanza del gettito delle nuove province ha falsato il dato. Anche Milano. Ma questo vale per chi paga meno rispetto alla percentuale di base imponibile, perché (come nel caso di Monza e Brianza, ex Milano), dove invece c'è il segno più il calcolo farebbe emergere uno scostamento ancora maggiore. Ecco quindi un interrogativo per le province "fortunate" senza problemi di scorporo, come Catania, Modena, Trieste (le altre due eccezioni speculari), Napoli, Reggio Calabria, Caltanissetta, Catanzaro: non è che ci sono troppe abitazioni principali o che qualcuno ha addirittura mancato l'appello de118 giugno? Il ravvedimento In ogni caso, per chi vuole ripensarci, non chiude la cassa del Fisco, che rimane sempre aperta. Alla cassa sono chiamati i contribuenti Imu che hanno omesso o pagato in ritardo la prima rata per il 2012 in scadenza il 18 giugno 2012. Domani, 18 luglio, scade infatti il termine per il ravvedimento sprint per i contribuenti che hanno "saltato" l'appuntamento con la scadenza de118 giugno, ma che hanno pagato la prima rata Imu per il 2012 in ritardo entro il 2 luglio 2012. Con il ravvedimento "sprint", la sanzione ordinaria del 30%, applicabile sui tardivi od omessi versamenti di imposte, si riduce allo 0,2% per ogni giorno di ritardo. La misura del 30%, che si riduce normalmente al 3% in caso di ravvedimento "breve o mensile" entro trenta giorni, è ulteriormente ridotta a un quindicesimo per ciascun giorno di ritardo. Il quindicesimo del 3% è infatti uguale allo 0,2% giornaliero. La misura varia dallo 0,2% per un giorno di ritardo, fino al 2,80% per 14 giorni di ritardo. Nel calcolo delle somme da pagare, oltre alle sanzioni, occorre considerare gli interessi dovuti nella misura del 2,5% annuo. RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 21 Pagina 30 di 41 press LinE Il Sole Di DA 17/07/2012 La classifica delle Province in base al rapporto fra gettito e imponibile 5t0St:. Totale impon. Imu %sul totale impon. % sul Totale totale Scost. impon, %sal totale Imu %sul totale impon. Sfa tra base in mild Irnu Imu iettiteH Provincia in nild Imu gettito Imu 6,4 0,16 0,23 46,92 Siracusa 22,5 0,56 0,56 Cuneo 33,1 0,82 1,08 31,48 Rieti 8,1 0,20 0,20 0,58 Verce lli 12,2 0,30 0,39 28,34 Ragusa 15,7 0,39 0,39 0,30 Sondrio 13,9 0,35 0,44 27,86 Torino 189,3 4,69 4,70 0,18 Rimini 25,1 0,62 0,77 23,95 Brindisi 21,6 0,53 0,53 -0,09 Aosta 16,2 0,40 0,49 22,24 Lecce 38,3 0,95 0,94 -0,91 Savona 33,0 0,82 1,00 21,86 Pisa 35,6 0,88 0,87 -0,97 Provincia Enna gettit 0 '. gettito 0,74 Ravenna 30,7 0,76 0,93 21,81 Perugia 42,5 1,05 1,04 -1,13 Pavia 28,4 0,70 0,85 21,47 Ancona 31,2 0,77 0,76 -1,35 Parma 34,9 0,87 1,02 18,05 Firenze 85,4 2,12 2,08 -1,69 Brescia 78,1 1,94 2,25 16,26 Va rese 59,0 1,46 1,44 -1,71 Alessandria 30,5 0,76 0,87 15,45 Arezzo 22,7 0,56 0,55 -1,94 Piacenza 21,3 0,53 0,61 15,13 Terni 13,6 0,34 0,33 -2,09 Asti 10,3 0,26 0,29 14,61 Caserta 40,9 1,01 0,99 -2,51 0,79 14,24 Prato 19,6 0,48 0,47 -2,81 -3,30 Lecco 27,9 Bergamo 66,3 1,64 1,87 13,64 Taranto 34,0 0,84 0,81 Forlì 27,8 0,69 0,78 13,26 Gorizia 9,9 0,24 0,24 -3,32 Belluno 17,5 0,43 0,49 12,36 Siena 25,0 0,62 0,60 -3,56 Rovigo 13,4 0,33 0,37 12,28 Isernia 5,3 0,13 0,13 -4,08 0,87 11,99 Ferrara 29,0 0,72 0,69 -4,17 -4,93 Lucca 0,69 31,3 0,78 Verona 66,1 1,64 1,83 11,80 Foggia 37,3 0,92 0,88 Como 49,4 1,22 1,36 10,79 Mila no 321,7 7,97 7,48 -6,23 Grosseto 19,9 0,49 0,54 10,28 Trapani 23,4 0,58 0,54 -6,30 Frosinone 21,9 0,54 0,51 -6,81 -6,83 -6,87 Imperia 22,1 0,55 0,60 10,26 Vicenza 61,4 1,52 1,67 9,50 Vibo Valentia 5,3 0,13 0,12 Biella 13,1 0,33 0,36 9,22 Cosenza 31,4 0,78 0,73 Latina 30,7 0,76 0,83 8,80 Agrigento 19,5 0,48 0,45 -7,51 Novara 25,7 0,64 0,69 8,71 Palermo 52,8 1,31 1,21 -7,56 Pordenone 23,8 0,59 0,64 8,69 Avellino 18,8 0,47 0,43 -8,00 Lodi 12,7 0,32 0,34 8,46 Benevento 13,3 0,33 0,30 -8,10 Teramo 18,3 0,45 0,49 8,22 Matera 9,5 0,24 0,22 -8,40 Verbania 12,0 0,30 0,32 7,80 L'Aquila 21,8 0,54 0,49 -8,91 Viterbo 22,8 0,56 0,61 7,32 Potenza 14,5 0,36 0,33 -9,30 Pistoia 17,4 0,43 0,46 7,06 Salerno 54,4 1,35 1,22 -9,30 La Spezia 19,1 0,47 0,50 6,34 Messina 30,6 0,76 0,69 -9,44 Genova 89,8 2,23 2,36 5,97 Catania 54,0 1,34 1,19 -10,98 Bologna 90,1 2,23 2,34 4,97 Oristano 7,2 0,18 0,16 -11,21 Macerata 19,1 0,47 0,50 4,89 Modena 54,8 1,36 1,20 -11,92 Udine 37,2 0,92 0,97 4,88 Na poli 160,0 3,97 3,49 -12,06 Pesaro 19,8 0,49 0,52 4,79 Crotone 5,9 0,15 0,13 -12,40 Livorno 32,8 0,81 0,85 4,45 Reggio C. 21,9 0,54 0,48 -12,50 Padova 72,1 1,79 1,87 4,42 Trieste 21,5 0,53 0,45 -15,27 Chieti 24,3 0,60 0,62 3,49 Caltanissetta 10,8 0,27 0,23 -15,52 Treviso 59,7 1,48 1,53 3,23 Catanzaro 15,6 0,39 0,32 -18,66 Mantova 24,0 0,60 0,61 3,12 Bari 101,6 2,52 1,93 -23,48 Reggio E. 36,2 0,90 0,93 3,03 Cagliari 43,4 1,08 0,76 -29,11 Massa C. 14,5 0,36 0,37 2,50 Ascoli Piceno 19,6 0,49 0,30 -38,96 Venezia 60,4 1,50 1,53 1,95 Nuoro 12,9 0,32 0,19 -40,12 Sassari 35,4 0,88 0,44 -49,53 Campobasso 13,6 0,34 0,14 -58,74 Roma 434,8 10,78 10,99 1,94 Cremona 23,0 0,57 0,58 1,78 Pescara 19,9 0,49 0,50 1,43 Pagina 31 di 41 Pagina 21 press LinE Il soler /,1 17/07/2012 Sp Partiti al lavoro sugli emendamenti: il termine scade giovedì Stretta su farmaci e Spa locali nel mirino della maggioranza Eugenio Bruno ROMA A due giorni dal termine per la presentazione degli emendamenti il motore della spending review gira già a pieno regime. Mentre Regioni ed enti locali sono al lavoro sulle proposte di modifica da presentare a Governo e Parlamento i partiti cominciano a individuare le aree di intervento su cui concentrarsi. Nel mirino della maggioranza ci sono innanzitutto la stretta sulla farmaceutica, i tagli agli enti locali e la liquidazione delle società" in house". Ma anche la partita sulla soppressione delle Province potrebbe riservare più di una novità. La ratio che i senatori seguiranno nell'emendare il Dl - per dirla con uno dei due relatori, Paolo Giaretta (Pd) - è quella di consentire al provvedimento di portare effettivamente a compimento quanto lo stesso dichiara nella sua epigrafe di volere conseguire: arrivare a una «revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini». E, dunque, ferma restando l'invarianza dei saldi - imposta all'Esecutivo e ribadita anche dall'altro relatore Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) - si proverà a spostare i carichi della manovra da un comparto all'altro. Comune a democratici e pidiellini è l'intenzione di alleggerire il "peso" imposto alla sanità, in generale, e alla farmaceutica, in particolare. Per evitare che la riduzione di spesa, in alcune aree del Paese, si tramuti quasi automaticamente in una sforbiciata alle prestazioni. Le risorse potrebbero arrivare da un ampliamento dei sacrifici imposti ai ministeri. In una misura tale da consentire anche una lieve revisione al ribasso dei tagli sulle autonomie che ammontano a 2,2 miliardi nel 2012 e 5,3 nel 2013. Altro tema di interesse le Spa pubbliche. Su input degli enti locali, il Pd potrebbe chie- dere di rivedere l'obbligo, contenuto nell'articolo 4 del Dl, di mettere in liquidazione o vendere le società in house che svolgono servizi nei confronti della sola Pa. Prevedendo una o più eccezione, ad esempio per quelle realtà che hanno realizzato gare a doppio oggetto. Laddove il Pdl p o- Anche l'Inali potrà sfruttare l'esperienza di Consip per gli acquisti di beni e servizi. Con un occhio di riguardo per le forniture destinate allo sviluppo di progetti informatici. A prevederlo è la convenzione firmata ieri dal direttore dell'Istituto, Giuseppe Lucibello, e dall'amministratore delegato della Spa partecipata dal Tesoro, Domenico Casalino. Grazie all'intesa, che avrà durata triennale e sarà rinnovabile, l'Inail si avvarrà di Consip, come centrale di committenza, per tutte le iniziative di gara specificate da un elenco predisposto entro il 31 dicembre di ogni anno, con lo scopo di ottenere risparmi grazie all'aggregazione della domanda e al ricorso agli strumenti di e-procurement, con una sempre crescente efficienza dei processi di lavoro informatizzati. trebbe invocare un ripensamento sull'estensione del blocco delle assunzioni al comparto sicurezza o sull'eliminazione dell'Ente nazionale per il micro credito. Tra oggi e domani dovrebbero giungere ai parlamentari le proposte di modifica elaborate da Comuni e Regioni. Con queste ultime impegnate da giorni in un tavolo tecnico con il commissario Enrico Bondi, che anche ieri ha prodotto solo una fumata nera, come confermato dal governatore del Lazio, Renata Polverini. Entro giovedì andranno depositati invece gli emendamenti dei senatori. Anche se, con il passare delle ore, appare sempre più concreta l'ipotesi che per evitare il fenomeno di "assalto alla diligenza" si arrivi la prossima settimana in Aula a un maxiemendamento di Governo e relatori su cui verrà posta la fiducia. Novità in vista infine per le Province.I1 Consiglio dei ministri di venerdì dovrebbe fissare i criteri di popolazione ed estensione che gli enti di area vasta dovranno possedere per non scomparire. Il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, era orientato a optare su 350mila abitanti e 3mila chilometri quadrati. Una scelta che consentirebbe di sopprimere fino a 6o amministrazioni più 14 nei territori a statuto speciale. Da qui al Cdm uno dei due parametri potrebbe però cambiare. Ieri è circolata l'ipotesi che quello sull'estensione potesse scendere da 3.000 a 2.50o chilometri quadrati con l'effetto (non si sa quanto indiretto) di portare a 5o le Province in odore di taglio. Ma nessuna conferma è giunta sul punto da Palazzo Vidoni. Anche perché, viene fatto notare, «sul tavolo ci sono almeno altre dieci proposte». E nelle prossime ore, c'è da giurarci, tante altre potrebbero ancora spuntare. RIPRODUZIONE RISERVATA O RIPRODUZIONE RISERVATA PROW.MI Cantiere sempre aperto: attesi venerdì in Consiglio dei ministri i criteri per la soppressione ma le maglie rischiano di allentarsi MNI E SERVM Convenzione Consip-Inail sugli acquisti Pagina 32 di 41 Pagina 14 press LinE 17/07/2012 Il Sole 9.0)1111E ':-.5. :R, R ,....., :R.R... — , n ....,..... , R • Firmato il decreto sul monitoraggio È stato firmato il decreto del ministero dell'Economia concernente il monitoraggio semestrale del Patto di stabilità interno per l'anno 2012 per le Province e i Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti. I prospetti per il monitoraggio semestrale vanno trasmessi al sito http://pattostabilitainterno. tesoro.it/Patto/. Pagina 22 Pagina 33 di 41 press LinE Il Sole12 17/07/2012 cosk:kkUWÙàC Su attività ed edilizia Scia, restano i vincoli statali e comunali Maurizio Caprino Alessandro Selmin Doppio intervento della Corte costituzionale sulla segnalazione certificata di inizio attività (Scia), nuova denominazione, dalla legge 122/10, della dichiarazione di inizio attività (Dia). La Scia è una procedura amministrativa che assicura un livello uniforme di godimento dei diritti civili e sociali e perciò è di competenza dello Stato e non delle Regioni. Così ha deciso la Corte costituzionale con la sentenza 164/12 precisando che questo vale sia per la Scia applicata alle imprese sia a quella prevista per l'attività edilizia (introdotta dalla legge io6/11). Cinque Regioni lamentavano che la Scia incideva su materie loro riservate. La Corte replica che le modalità per avviare un'attività economica o un intervento edilizio sono prestazioni essenziali per il cittadino e pertanto deve essere garantita l'uniformità a tutti; solo lo Stato può farlo. A prescindere dal tema specifico della Scia sarà interessante verificare presto se il ragionamento della Corte sarà applicato a tutti gli interventi statali in tema di semplificazione amministrativa, almeno quelli sulle questioni più operative: tempi, documentazione, controlli expost. Infatti entro il 2012 sono attesi i regolamenti per le liberalizzazioni/semplificazioni promessi dalle manovre del Governo Monti. Con la sentenza 188/12 depositata ieri, poi, la Corte costituzionale, dichiarando inammissibile il ricorso dell'Emilia-Romagna relativo a una delle numerose modifiche subite dall'articolo 19 della legge 241/90 (introdotta dall'articolo 6 della legge 148/11) tranquillizza i Comuni sulla permanenza dei loro poteri a protezione degli interessi pubblici in materia edilizia, quando l'intervento del privato è attuato con la Scia. Secondo la Corte i poteri di autotutela previsti dall'articolo 19, quello generale indicato nel comma 3, e quello specifico inserito nel comma 4 consentono di tutelare gli interessi del governo del territorio. Un ennesimo ritocco alle regole sulla Scia è stato introdotto dal comma i dell'articolo 13 del decreto legge 83/12 che ha modificato l'articolo 19 della legge 241/9o. 11 terzo periodo del comma i dell'articolo 19 prevedeva che, quando per l'inizio di un'attività economica vincolata era necessario, in base alla legge di settore, ottenere pareri di organi ed enti pubblici, l'imprenditore, utilizzando la Scia potesse sostituire questi pareri con autocertificazioni o asseverazioni di tecnici abilitati. Con il DI 83 si sostituisce opportunamente la parola «legge» con la parola «normativa»: quindi questa facoltà si applica anche quando i pareri sono imposti da regolamenti o altri atti di qualsiasi autorità che, nella pratica, sono soprattutto di regioni ed enti locali. Inoltre alla parola «pareri» è aggiunta la parola «atti» per cui l'autocertificazione e l'asseverazione riguarda qualsiasi tipo di provvedimenti (per esempio nulla osta) di competenza di autorità diverse da quelle a cui si presentala Scia. Nella relazione al decreto si precisa che questi pareri e atti autocertificabili non devono però ricadere «nelle materie forti» per le quali la Scia non è consentita: attività imprenditoriali soggette a vincoli ambientali o paesaggistici. Con la conversione del decreto si dovrebbe cogliere l'occasione per correggere finalmente un errore contenuto nel primo comma dell'articolo 19 ove è scritto che la Scia sostituisce anche «le domande per le iscrizioni in albi o ruoli richiesti per l'esercizio ...». La Scia non sostituisce le domande dei privati, ma l'atto di iscrizione nell'albo o ruolo, che originariamente era di competenza dell'ente pubblico. Pagina 25 e RIPRODUZIONE RISERVATA ;1;r7kir,3 • • • Pagina 34 di 41 press LinE 17/07/2012 ItaliaOggi Al via in senato il cantiere della spending review. Le province chiedono più funzioni In house, cessioni senza strappi Verso un alleggerimento dell'obbligo di dismissione delle quote Pagina a cura DI FRANCESCO CERISANO nzioni comunali e provinciali e dismissioni delle partecipate: potrebbero arrivare da questi capitoli i primi aggiustamenti alla spending review in commissione bilancio del senato. L'assegnazione delle competenze provinciali ai sindaci è uno degli effetti più delicati che deriveranno dalla soppressione degli enti intermedi. Vuoi per l'aggravio di costi che si riverseranno sui municipi (dubbi più volte sollevati da questo giornale e rilanciati anche dai tecnici del senato, si veda ItaliaOggi del 13/7/2012) vuoi per l'incertezza sui confini delle (residue) prerogative provinciali (si veda ItaliaOggi del 14/7/2012), insufficienti secondo l'Upi a gestire i nuovi enti di area vasta. In un documento consegnato alla commissione bilancio, l'Unione delle province, guidata da Giuseppe Castiglione, ha chiesto che tra le funzioni provinciali siano ricomprese anche l'organizzazione dei serviti pubblici locali, l'edilizia scolastica, l'organizzazione e la gestione dei servizi per l'impiego, le politiche per il lavoro, la formazione professionale, la difesa del suolo, oltre all'attività di supporto nei confronti dei piccoli comuni. Di questo, oltre che dei tagli lineari (500 milioni nel 2012 e 1 miliardo nel 2013), giudicati insostenibili dalle province perché nel calderone sarebbero finiti servizi ai cittadini scambiati per consumi intermedi (dai contratti di servizio per il trasporto pubblico locale che valgono 1 miliardo e 134 milioni di euro, ai corsi di formazione del valore di 367 milioni, fino alla manutenzione ordinaria che costa 243 milioni) si parlerà nell'intenso lavoro di confronto che il governo porterà avanti per tutta la settimana. E sempre nei prossimi giorni (probabilmente nel consiglio dei ministri di venerdì) il governo dovrebbe sollevare il velo sulle province a rischio che andranno incontro alla soppressione o all'accorpamento. Scade infatti oggi il termine per adottare la delibera con cui il cdm dovrà associare dei numeri ai criteri della «dimensione territoriale» e della «popolazione residente» previsti ItaliaOggi Gilberto Pichetto nel dl 95. Le ipotesi più probabili parlano di 3.000 kmq e 350.000 Fratin (Pdl), relatore a palazzo abitanti, ma la certezza al moMadama assieme a Paolo Giaretta (Pd). mento non c'è. Quello delle partecipate in reL'altro nodo da sciogliere riguarda la dismissione delle soaltà non è l'unico nervo scoperto nei rapporti quantomai tesi tra cietà in house (che abbiano congoverno e comuni. seguito; nel 2011 I sindaci dell'Anci un fatturato da hanno annunciato prestazione di che scenderanno servizi a favore di in piazza davanti a pubbliche amminipalazzo Madama il strazioni superiore 24 luglio per proteal 90%) che potrei> be essere un po' stare contro quella attenuata rispetto che ritengono una manovra di «tagli all'aut aut imposto lineari sui servizi dal dl 95: scioglimento entro il 31 e non di tagli agli sprechi che porterà dicembre 2013 o i sindaci ad alzare alienazione delle Gilberto Pichetto Fratin le tasse» (sono partecipazioni enparole del presidente dell'Anci, tro il 30 giugno 2013. In molte Graziano Delrio). realtà territoriali quest'ultima eventualità preoccupa non poco, E anche le regioni sono sul perché un obbligo di dismissione piede di guerra. In risposta alle in un periodo di crisi economica spending review, Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta e le provinpotrebbe produrre un deprezzace autonome di Trento e Bolzano mento delle quote. «Sarebbe nehanno annunciato la disdetta dei cessario individuare un criterio patti sottoscrittiocon il governo che consenta di distinguere le Berlusconi sul federalismo Fiscadiverse realtà territoriali, prele. Mentre si è rivelato un nulla miando quelle virtuose», dice a di fatto l'incontro tra il presidente della regione Lazio, Renata Polverini, e il supercommissario del governo, Enrico Bondi, sui tagli alle società in house. «Siamo rimasti che troveremo una posizione unitaria con le altre regioni, per poi sottoporla al tavolo con il governo che si riunirà appena saremo pronti», ha annunciato Polverini. In attesa che tutti questi nodi vengano al pettine, va da sé che le proposte di modifica per il momento siano in alto mare. In ogni caso i relatori non ne presenteranno nessuna prima della scadenza fissata per giovedì alle 12. L'intendimento di Pichetto Fratin e Giaretta è di attendere l'esito degli incontri che il governo avrà con le diverse parti in causa. E, visto il quasi certo ricorso alla fiducia, è probabile che questa venga posta su un maxiemendamento del governo che recepisca le modifiche della quinta commissione di palazzo Madama e inglobi anche il decreto legge sulle dismissioni (n. 87/2012). Anche per questo, dunque, i lavori in commissione potrebbero protrarsi fino a mercoledì 25. In house, cessioni senza strappi Pagina 35 di 41 press unE ItaliaOggi 17/07/2012 Accolta solo una censura contro dl 98/2011 La Consulta salva il ticket sanitario S alvo il ticket sanitario. l'obolo di 10 euro a carico dei pazienti non esenti che ricevono assistenza specialista ambulatoriale (e di 25 euro per le visite in pronto soccorso non seguite da ricovero) non è contrario alla Costituzione. Tranne che per un aspetto. Trattandosi di una materia di competenza concorrente stato-regioni, lo stato non può definire le misure di compartecipazione ai costi dell'assistenza fermaceutica con un proprio regolamento. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 187/2012, depositata ieri in cancelleria. La Consulta ha dovuto decidere sui ricorsi presentati da due regioni (Veneto e Friuli-Venezia Giulia) contro la manovra di luglio 2011, partorita da Giulio Tremonti (dl 98), che ha reintrodotto il ticket già previsto dalla Finanziaria 2007 e poi messo in naftalina dal dl 112/2008. Nel mirino sono finite due norme dell'art. 17 del decreto legge: il comma 6, sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale e il comma 1 lettera d) che affida allo stato il potere di emanare un regolamento per definire la compartecipazione ai costi dell'assistenza farmaceutica. Secondo la regione Veneto la prima disposizione sarebbe stata illegittima in quanto non avrebbe dato scelta ai governatori su come reperire le risorse da destinare alla gestione del Ssn. La Corte, però, nella sentenza redatta da Sabino Cassese, ha respinto la censura appellandosi alla propria giurisprudenza (sentenza n. 203/2008) formatasi sulle norme della Finanziaria 2007, salvate sulla base dell'assunto che la disciplina in materia di compartecipazione al costo delle prestazioni sanitarie persegue al contempo l'esigenza di adottare misure efficaci di contenimento della spesa e la necessità di garantire a tutti i cittadini i livelli essenziali di assistenza. Se dunque tali norme sono state dichiarate legittime, lo sono anche quelle del dl 98/2011 che hanno semplicemente ripristinato l'efficacia delle prime, sospese dal dl 112/2008 per il triennio 2009-2011. Discorso diverso, invece, per il comma 1, lettera d) che affida a un regolamento del ministero della salute (di concerto col Mef) l'introduzione di misure di compartecipazione ai costi dell'assistenza farmaceutica. Ma ciò sarebbe stato possibile in una materia di competenza esclusiva e non di competenza concorrente quale è la tutela della salute. Di qui la decisione di annullare la norma nella parte affetta da tale illegittimità. ©Riproduzione riservata Pagina 26 In house. cessioni senza strappi ■ II ticket evirino Pagina 36 di 41 press LinE ItaliaOggi 17/07/2012 Accolta solo una censura contro dl 98/2011 La Consulta salva il ticket sanitario alvo il ticket sanitario. l'obolo di 10 euro a carico dei pazienti non esenti che ricevono assistenza specialista ambulatoriale (e di 25 euro per le visite in pronto soccorso non seguite da ricovero) non è contrario alla Costituzione. Tranne che per un aspetto. Trattandosi di una materia di competenza concorrente stato-regioni, lo stato non può definire le misure di compartecipazione ai costi dell'assistenza fermaceutica con un proprio regolamento. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 187/2012, depositata ieri in cancelleria. La Consulta ha dovuto decidere sui ricorsi presentati da due regioni (Veneto e Friuli-Venezia Giulia) contro la manovra di luglio 2011, partorita da Giulio Tremonti (dl 98), che ha reintrodotto il ticket già previsto dalla Finanziaria 2007 e poi messo in naftalina dal dl 112/2008. Nel mirino sono finite due norme dell'art. 17 del decreto legge: il comma 6, sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale e il comma 1 lettera d) che affida allo stato il potere di emanare un regolamento per definire la compartecipazione ai costi dell'assistenza farmaceutica. Secondo la regione Veneto la prima disposizione sarebbe stata illegittima in quanto non avrebbe dato scelta S ai governatori su come reperire le risorse da destinare alla gestione del Ssn. La Corte, però, nella sentenza redatta da Sabino Cassese, ha respinto la censura appellandosi alla propria giurisprudenza (sentenza n. 203/2008) formatasi sulle norme della Finanziaria 2007, salvate sulla base dell'assunto che la disciplina in materia di compartecipazione al costo delle prestazioni sanitarie persegue al contempo l'esigenza di adottare misure efficaci di contenimento della spesa e la necessità di garantire a tutti i cittadini i livelli essenziali di assistenza. Se dunque tali norme sono state dichiarate legittime, lo sono anche quelle del dl 98/2011 che hanno semplicemente ripristinato l'efficacia delle prime, sospese dal dl 112/2008 per il triennio 2009-2011. Discorso diverso, invece, per il comma 1, lettera d) che affida a un regolamento del ministero della salute (di concerto col Mef) l'introduzione di misure di compartecipazione ai costi dell'assistenza farmaceutica. Ma ciò sarebbe stato possibile in una materia di competenza esclusiva e non di competenza concorrente quale è la tutela della salute. Di qui la decisione di annullare la norma nella parte affetta da tale illegittimità. ©Riproduzione riservata Pagina 26 In house. cessioni senza strappi Pagina 37 di 41 press LITE ItaliaOggi 17/07/2012 CODICE DELLA STRADA/1 Parere sull'autovelox Box solo ben visibile e segnalato agli utenti DI STEFANO MANZELLI G li armadi che ospitano l'autovelox in postazione fissa devono essere ben visibili e muniti di segnaletica ad hoc sulla parte superiore del box. Gli avvisi devono poi essere integrati da ulteriori pannelli se la posizione del manufatto è particolare e non facilmente identificabile. Lo ha chiarito il ministero dei trasporti con il parere inoltrato al comando della polizia municipale di Palermo il 30 marzo 2012. La limitazione all'impiego dei misuratori automatici di velocità in centro abitato è stata superata dalla frequente installazione di manufatti porta autovelox utilizzati saltuariamente con la presenza della pattuglia per effettuare accertamenti. Per il resto del tempo questi armadietti restano un buon deterrente anche se operativamente non possono immortalare trasgressori con il piede pesante. Per avere chiarimenti sull'impiego eclettico di questi manufatti il comando di polizia municipale del capoluogo siciliano si è rivolto al dipartimento per i trasporti terrestri che ha confermato innanzitutto la piena libertà d'azione dei vigili nell'avviare controlli dell'accesso di velocità con la presenza degli agenti, pur mantenendo i misuratori dentro agli armadietti blindati. In pratica nulla osta all'impiego degli armadi porta autovelox in qualsiasi ambito urbano purché l'impiego dei misuratori avvenga alla pre- senza degli agenti. Se l'uso dell'autovelox sarà automatico e senza presidio sarà invece sempre necessaria l'autorizzazione del prefetto. Circa la segnaletica obbligatoria per legge a parere del ministero non ci sono dubbi. Innanzitutto il sistema deve essere ben visibile e preventivamente segnalato a tutti gli utenti. Sul box che ospita l'autovelox inoltre deve essere apporto il segnale di indicazione «riportante il simbolo dell'organo di polizia operante conforme a quelli previsti dall'art. 125 del regolamento di esecuzione del codice stradale, ovvero breve iscrizione della denominazione del corpo o servizio di polizia stradale operante se non riconoscibile attraverso uno specifico simbolo». ©Riproduzione riservata—A Pagina 22 Banche a braeceno delle imprese Pagina 38 di 41 press LinE ItaliaOggi 17/07/2012 CODICE DELLA STRADA/2 Politica dei parcheggi Obbligatoria una zona con le strisce bianche DI STEFANO MANZELLI N elle immediate vicinanze di un parcheggio a pagamento il comune deve sempre attivare uno spazio attrezzato per la sosta libera senza necessità di ticket. La distanza minima tra queste infrastrutture però non è stabilita in maniera rigida dal codice stradale ma deve essere concertata dalla singole amministrazioni comunali Lo ha chiarito il ministero dei trasporti con il parere n. 1712 del 30 marzo 2012. Secondo l'art. 7 del codice della strada i comuni hanno facoltà di istituire, previa deliberazione della giunta, aree destinate al parcheggio sulle quali la sosta del veicolo è subordinata al pagamento di una somma, da riscuotere mediante dispositivi di controllo di durata della sosta, anche senza custodia. In tal caso l'utente stradale che parcheggia il veicolo ha l'obbligo di corrispondere la tariffa richiesta e di attivare il dispositivo di controllo. Ma l'automobilista ha anche un diritto, spesso discusso e richiamato a forza nelle arsisi comunali, di poter disporre su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze di «un'adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta». L'interpretazione di questa regola è spesso oggetto di incomprensioni e interpretazioni originali. Per questo motivo un comune della provincia di Roma ha ri chiesto chiarimenti all'organo tecnico di via Caraci. A parere del dipartimento trasporti terrestri non è possibile fornire una definizione oggettiva del termine immediate vicinanze «al fine di indicare o determinare una distanza minima tra un parcheggio con sosta a pagamento e un parcheggio con sosta libera». È infatti evidente che la differenziazione logistica e la specificità di ogni singolo comune impediscono di oggettivare questa definizione. Resta inteso, conclude la nota, che per immediate vicinanze si deve intendere una distanza ragionevolmente breve, anche al fine di tutelare gli interessi collettivi degli utenti eventualmente condizionati nell'accedere a infrastrutture per effetto della leva tariffaria. Pagina 22 Banche a bracerao delle imprese Box solo lom msihila segnalato egli aie Pagina 39 di 41 mia press LinE 17/07/2012 Italla0991 1 Roma regina dell'Imu con un mld di gettito Il gettito dell'Imu versata a giugno si attesta a oltre 9,6 miliardi di euro (per l'esattezza 9.602.622.285) di cui 5.647.605.851 di quota comunale e 3.955.016.435 di quota erariale. I dati del ministero dell'economia sull'acconto pagato a giugno incoronano Roma che è al primo posto nella classifica delle province con un gettito di oltre 1 miliardo di euro (1.000.786.735). Dell'oltre 1 miliardo di gettito versato dai proprietari di casa della provincia di Roma una quota di 630.649.797 euro andrà al comune e 370.136938 allo stato. Nella classifica delle province, in base alle tabelle del ministero, seguono Milano con un gettito di 680.985.332 euro (401.759.658 al comune e 279.225.674 allo stato), Torino con 428.212.333 (263.008.636 al comune e 165.203.697 allo stato), Napoli con 317.602.288 euro (186.044.399 di quota comunale e 131.557.889 di quota statale) e Genova con 214.863.235 euro (130.789.989 al comune e 84.073.246 allo stato). Chiudono la classifica Vibo Valentia (11.166.875 euro di cui 5.990.941 al comune e 5.175.933 allo stato), Medio Campidano (7.785.581 euro di cui 4.485.138 al comune e 3.300.443 allo stato) e Ogliastra (5.050.942 euro di cui 2.906.551 al comune e 2.906.551 allo stato). In base alla rendicontazione fornita alla data del 10 luglio dall'Agenzia delle entrate, è possibile fornire un resoconto dell'andamento dei pagamenti per quanto riguarda l'acconto di giugno. I contribuenti romani che hanno effettuato i versamenti Iran risultano essere 1.281.623, di cui 1.246.984 persone fisiche e 34.639 persone giuridiche. Questi dati sono sostanzialmente in linea con le risultanze storiche dei versamenti Ici dell'anno 2007, ultimo anno di tassazione dell'abitazione principale. Il gettito complessivo per Roma Capitale ammonta a 492,9 milioni di euro ripartiti come segue: abitazione principale e relative pertinenze (due rate) 182.961.674; abitazione principale e relative pertinenze (tre rate) 18.219.942; fabbricati rurali a uso strumentale 157.241; terreni agricoli incolti 1.313.107; aree fabbricabili 7.784.066; altri fabbricati 282.452.986. Il gettito complessivo iler lo stato ammonta invece a 280.781.964 euro, per un totale versato dai cittadini romani pari a 773.679.239 euro. ONLINE 15 ANNI DELL'ESPERTO RISPONDE eo ri spostedispqouneiS se`aoggLitique Pagina 26 • In house.,' Pagina 40 di 41 ■=, press LinE 17/07/2012 ItaliaOggi Arrivano le prime sentenze sull'assegnazione dei docenti e degli Ata che assistono parenti disabili La precedenza vale solo fuori dal comune DI ANTIMO GERONIMO N ell'assegnazione dei docenti e degli Ata ai plessi e alle sezioni staccate della scuola di titolarità, la precedenza per chi assiste i disabili assume rilievo solo se ciò comporta l'applicazione a una sede scolastica fuori dal comune di precedente servizio. Pertanto, se la sede è nello stesso comune, la precedenza non sussiste. É quanto si evince da una sentenza del Tribunale di Perugia depositata il 20 giugno scorso (417). Il giudice del lavoro ha accertato la legittimità di una clausola contenuta in un contratto integrativo di istituto, che consente di spostare i lavoratori titolari dei benefici della legge 104/92 da un plesso all'altro nello stesso comune. La sentenza fa il paio con una recente ordinanza del Tribunale di Matera (r.g.1478/11 del 6 maggio scorso) e fa luce su un aspetto controverso della mobilità del personale scolastico. Mentre infatti per i cambi di titolarità (trasferimenti e passaggi) e per la mobilità annuale tutti. i vari aspetti sono puntualmente regolati dalla contrattazione collettiva, che vale per tutto il territorio nazionale, per la mobilità interna alle istituzioni scolastiche il tutto è demandato al tavolo negoziale di istituto, che vale solo per la scuola di riferimento. Con l'ulteriore complicazione che la Funzione pubblica ha messo in dubbio che tale materia possa essere di competenza della contrattazione, rientrando tra le prerogative dei dirigenti scolastici. Nel frattempo è anche mutato il quadro politico di riferimento, con effetti anche sul sistema delle relazioni sindacali. Il 10 maggio scorso, infatti, governo e confederazioni hanno sottoscritto un accordo sul pubblico impiego, che restituisce alla contrattazione integrativa e alle Rsu la competenza sulle materie indicate dai vigenti contratti di lavoro. Ribadisce la competenza della contrattazione collettiva sui processi di mobilità collettiva. L'intesa costituisce la base sulla quale sarà costruito il testo della legge delega che andrà a riformare la legge 15/2009 e il decreto Brunetta. E quindi 'è ragionevole aspettarsi che, a breve, le decisioni sull'assegnazione dei docenti e degli Ata ai plessi e alle sezioni staccate e sull'articolazione dell'orario di lavoro saranno restituite al tavolo negoziale. Resta il fatto, però, che quand'anche si volesse adottare la tesi Brunetta, i dirigenti non potrebbero esercitare tale facoltà in piena libertà. Perché l'assegnazione dei docenti e dei non docenti ai plessi deve comunque rispettare la legge. E se il lavoratore assiste un disabile non può essere assegnato ad una sede in altro comune. Ma tale limitazione non atissiste nel caso di sedi scolastiche che si trovano nello stesso comune di quello di prece dente servizio del lavoratore interessato. Fermo restando, però, che in ogni caso, il dirigente è tenuto ad applicare i criteri fissati dal consiglio di istituto, sentito il collegio dei docenti, perché lo prevede l'art. 396 del decreto legislativo 297/94 . Così come chiarito dal Tribunale di Enna con la sentenza 334/2011 (si veda Italia Oggi dell'8.11.2011). In buona sostan- za, dunque, i principi desumibili dalla giurisprudenza sono così sintetizzabili. In assenza di disciplina contrattuale di istituto, l'assegnazione dei docenti e degli Ata ai plessi e alle sezioni staccate deve comunque rispettare i criteri fissati dagli organi collegiali, non essendo facoltà del dirigente agire secondo discrezionalità o mero gradimento. In ogni caso l'assegnazione non può prescindere dal rispetto delle disposizioni contenute nella legge 104/92 . Che precludono la possibilità di spostare un lavoratore, senza il suo consenso, in, un altro comune. ---ORInmduzumw ~n'ah-1—S Pagina 37 col arralo in 7ilico Pagina 41 di 41