il Punto n. 85 Novembre 2015 .pub
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Appalto, riepilogo della situazione dopo un anno di lotta il Punto del settore assicurativo Anno XIV, N° 85, Novembre 2015 Periodico bimestrale di informazione a cura della redazione FIBA-CISL Emilia Romagna. Via Amendola 2, 40121 Bologna. Tel.: 051 256827 - Fax: 051 255848 e.mail: [email protected] Edizione online chiusa : Mercoledì 11 novembre Ai lavoratori dell’Appalto Accesso online dal portale www.firster.it Sommario: Appalto, riepilogo do- Pg. 1-2 po un anno di lotta UnipolSai, accordo sui centri di liquidazione Pensioni e flessibilità in uscita RCA, dematerializzazione del contrassegno, cosa ne pensa l’Ivass. Ania, riprese le trattative per il rinnovo del CCNL Il comparto dell’Appalto ci ha tenuti desti per tutto l’anno, ricordate era proprio il 10 novembre scorso quando Sna dava il via al pesante contenzioso tuttora in corso. Tanti mesi sono trascorsi, azioni e azioni delle OO.SS. si sono succedute per contrastare operativamente lo Sna. Dopo un anno di lotte e continua alterna fortuna, pensiamo sia necessario fare un “riepilogo” di tutte le tappe che ci hanno portato fino ad oggi, per ricordare ai lavoratori l’impegno e il sacrificio profusi dai loro rappresentanti sindacali nel muoversi tra mille problemi, riuscendo comunque, a seguire percorsi legittimi, in armonia con gli stessi lavoratori. L’elaborazione presentata di seguito vuole essere un “riepilogo” della situazione, indirizzata ai nostri lettori e realizzata dai colleghi del territorio di Padova e Rovigo, ai quali va il nostro ringraziamento. 3 4-5 6 7 XVII annual delle assicurazioni 8 Il Fondo dei lavoratori del gruppo Generali 9 Assicoop, continuano i lavori 10 Il sindacato vive e si rinnova 11 Con questo lavoro desideriamo fare il punto e riepilogare quanto accaduto nel settore delle agenzie di assicurazioni nell'ultimo anno, per cercare di chiarire la difficile situazione in atto. Facciamo ciò perché riteniamo sia complicato seguire una vicenda molto ingarbugliata, sulla quale abbiamo cercato di tenervi informati con l'invio dei comunicati sindacali, che talvolta tuttavia, possono risultare uno strumento di informazione frammentata. I fatti: 10.11.2014 Lo SNA sigla il cosiddetto “contratto pirata” con i 2 sindacati FESICA CONFSAL e CONFSAL FISALS (assolutamente sconosciuti nel settore e che nulla hanno a che vedere con la distribuzione di prodotti assicurativi) ; 20.11.2014 Le 2 rappresentanze sindacali datoriali ANAPA e UNAPASS siglano con FIBA (ora FIRST) CISL, FISAC CGIL, UILCA UIL e FNA il rinnovo del contratto di lavoro della categoria. Solamente il secondo dei due rappresenta il contratto di riferimento della categoria in quanto sottoscritto con le uniche associazioni sindacali rappresentative dei lavoratori e segno della continuità contrattuale, e perciò ribadiamo ancora una volta che il ccnl SNA è da intendersi assolutamente privo di alcuna legittimità, in quanto sottoscritto con sindacati di comodo e sopratutto privi di rappresentatività dei lavoratori. I sindacati firmatari del contratto legale CGIL, CISL, UIL e FNA si sono fin da subito impegnanti nel contrastare l'applicazione del ccnl SNA, attivandosi su tutti i fronti possibili tra cui quello legale, che tuttavia necessita di tempi lunghi, e mettendo in campo una serie di iniziative sul piano dell'informazione/coinvolgimento di tutte le parti interessate: comunicazioni mirate ai lavoratori, diffida allo Sna, coinvolgimento dell'ordine dei consulenti del lavoro, segnalazione al Ministero del Lavoro. Su questa tematica scottante abbiamo inoltre cercato l'appoggio e il sostegno dell'opinione pubblica attraverso iniziative, tra le quali la manifestazione nazionale svoltasi a Trento nel giugno scorso, che ha riscosso grande partecipazione. In questi mesi abbiamo avuto serrati incontri a livello nazionale e territoriale con l'INPS e e le DIREZIONI DEL LAVORO, con cui ci siamo confrontati sulle implicazione relative a violazioni di legge e contributive dell'applicazione del ccnl SNA. Tali incontri stanno dando i primi frutti, con prese di posizioni ufficiali a sostegno delle nostre tesi, e soprattutto con ispezioni avviate in numerose agenzie di assicurazioni che applicano detto contratto, di cui vi abbiamo resi edotti con comunicati dedicati. In questi mesi CGIL, CISL, UIL e FNA, hanno anche profuso grande impegno sul fronte del miglioramento delle prestazioni contrattuali. In particolare, come avrete (Continua a pag.2) pagina 1 il Punto del settore assicurativo n. 85 Novembre 2015 (segue da pag.2) appreso dai recenti comunicati, stanno finalmente prendendo attuazione le previsioni degli artt. 3 e 4 del CCNL, riscritti in data 30.7.15, che attraverso l'ENBASS (ente bilaterale di categoria), prevedono la copertura assicurativa delle spese sanitarie sostenute dai lavoratori associati/assistiti, in relazione a determinate casistiche di infortunio o malattia. Per la prima volta pertanto, le lavoratrici e i lavoratori dipendenti di agenti aderenti all'ENBASS (ccnl ANAPA UNAPASS) potranno fruire di una vera e propria assistenza sanitaria. Al riguardo ricordiamo che, grazie alla convenzione stipulata dall'Enbass con la compagnia RBM Salute, anche gli stessi agenti potranno aderire alla polizza con un versamento contenuto. stro sostegno, a mettere in campo ogni sforzo per ottenere quelli che riteniamo siano diritti irrinunciabili. Alleghiamo alla presente alcuni comunicati/ documenti, già inviati via mail, particolarmente importanti. Naturalmente tutti territori restano a disposizione per fornire tutti i chiarimenti necessari, magari contattandoci al telefono per fissare un appuntamento, anche in prossimità della vostra agenzia per incontrare voi e i vostri colleghi interessati. Il ccnl ANAPA UNAPASS porta innegabili vantaggi anche agli agenti che lo applicano: dal 1 ottobre è diventata operativa l'indennità spettante agli agenti per le assenze di malattia dei propri dipendenti, fino a ieri a totale loro carico. Al termine di questa sintesi estrema della situazione in atto nel settore, ci preme fare alcune brevi considerazioni e formularvi alcuni suggerimenti. Risulta grave ed inaccettabile la attuale compresenza di situazioni di legalità nelle agenzie che applicano il ccnl ANAPA UNAPASS, ora arricchite dalle novità derivanti dalle previsioni dell'ente bilaterale, e la triste condizione di colleghe/colleghi, in cui l'applicazione del contratto pirata SNA nega loro diritti economici e normativi importanti e irrinunciabili. Ai colleghi delle agenzie dove viene applicato il ccnl ANAPA UNAPASS consigliamo di vigilare sulla corretta applicazione delle previsioni contrattuali. In particolare consigliamo di verificare se l'agente è regolarmente iscritto all'ENBASS e se ha effettuato la loro registrazione presso lo stesso ente: solo così potranno beneficiare delle coperture sanitarie. Ai colleghi delle agenzie dove viene applicato il ccnl SNA, consigliamo di cercare il confronto con il proprio agente, se lo riterrete opportuno e possibile in nostra presenza, utilizzando tutti gli argomenti possibili, non ultimo il vantaggio della indennità di malattia che l'agente potrebbe ottenere con l'applicazione del ccnl ANAPA UNAPASS. Come Sindacato continueremo in futuro, con il vo- pagina 2 il Punto del settore assicurativo n. 85 Novembre 2015 UnipolSai, firmato l’accordo sulla razionalizzazione delle sedi dei Centri Liquidazione . In data 8 settembre 2015 si è raggiunta e sottoscritta, tra le delegazioni sindacali di First-Cisl, Fisac-Cgil e Uilca-Uil e la rappresentanza di UnipolSai Assicurazioni un’intesa riguardante la ristrutturazione sul territorio delle sedi direzionali di liquidazione sinistri. La chiusura dell’accordo è sopravvenuta dopo un estenuante iter originatosi dalla prima comunicazione dell’azienda che prevedeva la chiusura di 19 SEDI PERIFERICHE DI LIQUIDAZIONE DANNI. La trattativa, protrattasi per ben 4 mesi per 8 incontri, è stata caratterizzata da un confronto duro, più volte vicino alla rottura. Le richieste avanzate dalle rappresentanze sindacali di First, Fisac e Uilca, oltre al rimborso spese e chilometrico, prevedevano la corresponsione di una diaria di trasferimento una tantum ricorrente e proporzionale al chilometraggio percorso dal dipendente, calcolato dalla residenza alla nuova sede. Tale impostazione proposta veniva respinta con decisione dall’azienda, che arrivava a minacciare sul punto dell’indennizzo economico la rottura del confronto. Solo il senso di responsabilità delle rappresentanze sindacali ha permesso in extremis il raggiungimento di un accordo, apprezzabile nel complesso, anche se lontano dalle richieste economiche avanzate, che prevede : a) la chiusura di sole 9 sedi esterne (rispetto alle 19 paventate dall’azienda) b) fissa una indennita’ di trasferimento netta mensile pari al costo carburante e del pedaggio autostradale -Guida Michelin- (in alternativa il riferimento è al costo mensile di abbonamento mezzi pubblici) c) accorda un ulteriore contributo di trasferimento una tantum pari al 10% della RAL così calcolato: 1) (pendolarismo giornaliero superiore ai 25 km e fino a 50 km da vecchia a nuova sede) su 18 mesi, non inferiore a 6000 euro lordi 2) (pendolarismo giornaliero superiore ai 50 km e fino a 70 km da vecchia a nuova sede) su 27 mesi, non inferiore a 9000 euro lordi 3) (pendolarismo giornaliero superiore ai 70 km da vecchia a nuova sede) su 36 mesi, non inferiore a 12000 euro lordi d) l’applicazione, in caso di cambio domicilio/ residenza del dipendente, delle provvidenze previste dall’art 7 dell’accordo sindacale di fusione del 18/12/2013 e) accorda e favorisce il ricorso al part time e a DEROGHE INDIVIDUALI ai regimi di flessibilità d’orario L’auspicio è che l’accordo raggiunto possa ammorbidire una stagione autunnale di confronti assai critici sul contratto integrativo, sulle molteplici altre aree aziendali e -dulcis in fundo- sul rinnovo del CCNL di categoria (arriverà??). Fabio Mazza pagina 3 il Punto del settore assicurativo n. 85 Novembre 2015 Pensioni e flessibilità in uscita dito entro cui non si pagano più tasse sale da 7.750 a 8.000 euro, sostanzialmente allo stesso livello dei lavoratori dipendenti, mentre per i pensionati sotto i 75 anni la “no tax area” aumenta invece da 7500 a 7.750 euro. Vediamo più da vicino il nuovo sistema del “Part time flessibile”, definito sperimentale dal Governo. Potranno avvalersi di questa novità i lavoratori vicino alla pensione, che dal 2016 al 2018 matureranno i requisiti, 63 anni e 7 mesi di età (cioè 3 anni dall’età pensionabile di vecchiaia), optando per il part-time al 6040%. I contributi verranno versati dal datore di lavoro in busta paga, mentre i contributi figurativi saranno a carico dello Stato. Il lavoratore non vedrà intaccata la sua pensione e al tempo stesso partirebbe una sorta di staffetta generazionale che consentirebbe di assumere un giovane con un part -time analogo. Nelle tab. di seguito segnaliamo il percorso delle norme che hanno disciplinato e tuttora regolano la materia. Cosa ci aspetta per il 2016 in tema di pensioni? Come cambieranno le rendite sia per chi andrà in pensione sia per chi lo è già? e quando si potrà andare in pensione? Ecco in sintesi cosa cambierà nel 2016. Indicizzazione della anzianità contributiva: Cerchiamo di chiarire un poco la situazione che si è venuta a creare in punto all’argomento pensioni e flessibilità in uscita. Negli ultimi mesi le voci dei politici, le note del governo, le notizie dai convegni e sui giornali hanno diffuso con grande ridondanza la notizia della possibile rottamazione della riforma Fornero, attraverso adeguate misure di sostenibilità economica della novella, inserita nella prossima legge di stabilità. Partendo dalla proposta Boeri di ripensare alle rigidità della l. Fornero, estendere la logica del contributivo anche alla quota retributiva della pensione, attraverso quella delle penalizzazioni di Cesare Damiano (PD), presidente della commissione lavoro della Camera, poi quella dell’estensione del sistema “opzione donna” anche agli uomini, “quota 100” per la quale si va in pensione al raggiungimento di “quota 100”, sommando l’età anagrafica con gli anni di versamenti contributivi e infine la proposta avanzata dall’ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini del “prestito pensionistico. In conclusione il Governo ha partorito per incapacità delle risorse economiche niente poco dimeno 1) Dal 1/1/2016 aumenta di 4 mesi per tutti e arriva che il “part time flessibile” con la cornice del pro- nel 2018 a oltre 44 anni (non esiste in nessun Palungamento del sistema “opzione donna” e ese ed è anche anti costituzionale l’ampliamento della “no tax area” secondo la qua(continua a pag. 5) le: per i soggetti con più di 75 anni la soglia di red- Evoluzione dell’età pensionabile Anno dip. privati dip. Pubblici Autonomi 2010-2011 65 u. 60 d. 65 u e 61 d 2012 66 u. 62 d. 66 u. e d. 2013 66,3 u. 62,3 d. 66,3 u. e d. 66,3 u. 63,9 d 2014-2015 66,3 u. 63,9 d. 66,3 u. e d. 66,3 u. 64,9 d. 2016-2017 66,7 u. 65,7 d. 66,7 u. e d. 66,7 u. 66,1 d. 2018 66,7 u. e d. 66,7 u. e d. 66,7 u. e d. 2019-2020 67 u.e d. 67 u.e d. 67 u.e d. pagina 4 il Punto del settore assicurativo n. 85 Novembre 2015 (segue da pag. 5) ordinaria. Dal 2017 dovrebbe essere ripristinata quella precedentemente in vigore, ossia indicizzazione al 100% del costo vita sulla quota di pensione fino a 3 volte il trattamento minimo; 90% sulla quota di pensione compresa tra 3 e 5 volte il trattamento minimo: 75% sulla quota di pensione superiore a 5 volte il trattamento minimo. 2) Età di pensionamento: Dal 1/1/2016 l’età per andare in pensione aumenta per gli uomini del settore privato e per uomini e donne del settore pubblico di 4 mesi; per le donne del settore privato (che devono arrivare alla stessa età delle donne del settore pubblico) di ben 22 mesi in un sol colpo 4) I coefficienti per il calcolo della pensione che (legge Fornero) essendo indicizzati anche loro alla aspettativa di 3) Indicizzazione delle pensioni al costo della vita ed essendo quest’ultima aumentata di oltre 4 vita: Per il 2016 le pensioni saranno rivalutate comesi nel periodo 2014/15 (bella notizia aumentare me da tabella il che potrebbe implicare ulteriori l’aspettativa di vita di circa 2,5 mesi ogni anno) ricorsi alla Corte Costituzionale la quale, al pari ridurranno l’importo della pensione di circa il 2%. della Cassazione, ha già affermato che misure di questo tipo non possono essere che straordinarie; in Italia la “svalutazione” delle pensioni purtroppo è Indicizzazione 2016 Vecchi e nuovi coefficienti pagina 5 il Punto del settore assicurativo n. 85 Novembre 2015 Rc Auto, le indicazioni IVASS agli automobilisti sulla dematerializzazione del contrassegno trasto delle frodi assicurative e alla semplificazione degli adempimenti a carico dei consumatori e delle imprese per un recupero di efficienza del settore. Per chi non ha l’assicurazione elettronica le conseguenze sono pesanti. Oltre a subire il sequestro del veicolo fino a quando non si metterà in regola, scattano sanzioni decisamente pesanti. Chi circola sulle strade senza una polizza per la responsabilità civile auto commette un illecito (articolo 193 del Codice della Strada) per il quale è prevista una multa salata che va da un minimo di 841 a un massimo di 3.287 euro. L’Ivass ricorda agli automobilisti, con un comunicato diffuso attraverso il proprio sito istituzionale, che dal 18 ottobre è cessato l’obbligo di esposizione del contrassegno di assicurazione Rc Auto su tutti i veicoli a motore e precisa altresì, che resta fermo l’obbligo, previsto dall’articolo 180 del Codice della strada, di tenere a bordo del veicolo il certificato di assicurazione, cioè il documento che attesta la L’agente che accerta il mancato rispetto regolarità della copertura. dell’obbligo di assicurazione, dispone il sequestro del veicolo che viene poi prelevato, trasportato e L’IVASS ribadisce inoltre che, in caso di controlli custodito in deposito con le relative spese a carico delle autorità pubbliche, gli automobilisti possono del proprietario. dimostrare di avere ottemperato all’obbligo di assicurazione esibendo l’attestazione dell’avvenuta stipula del contratto e del pagamento del relativo premio, “che prevale in ogni caso rispetto a quanto accertato o contestato a seguito di consultazione” della banca dati delle coperture Rc Auto (sulla base dell’art. 31, comma 2bis, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1). La banca dati, contenente le informazioni sulla copertura assicurativa dei veicoli, è istituita presso la Direzione generale per la Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed è alimentata dalle compagnie di assicurazione. Sul portale dell’automobilista è possibile verificare la presenza di copertura assicurativa sul veicolo. Nel caso in cui il consumatore che ha regolarmente corrisposto il premio, ricorda ancora l’Istituto, verifichi che il proprio veicolo non risulta assicurato “potrà tempestivamente segnalare la circostanza alla propria compagnia assicurativa ed, eventualmente, presentare reclamo all’IVASS”. In caso di sinistro, informazioni di dettaglio sulla copertura assicurativa della controparte potranno inoltre essere richieste al Centro di Informazione Italiano istituito presso la CONSAP. L’obiettivo della dematerializzazione del contrassegno, evidenzia l’Ivass, “è principalmente quello di contrastare il fenomeno dell’evasione dell’obbligo assicurativo, anche al fine di promuovere significative riduzioni dei premi di assicurazione”. La dematerializzazione del contrassegno segue quella dell’attestato di rischio, già realizzata dall’IVASS nel quadro delle iniziative tese al con- pagina 6 il Punto del settore assicurativo n. 85 Novembre 2015 Ania, riprese le trattative per il rinnovo del CCNL di categoria. Giovedì scorso, 5 novembre, sono proseguite le trattative tra l’ANIA e i sindacati di settore per il rinnovo del Contratto Nazionale dei dipendenti delle compagnie di assicurazione. Gli argomenti affrontati sono stati: l’area contrattuale e la specificità dei call center. E’ stata una tornata importante che ha fornito chiarimenti fondamentali, soprattutto la presa d’atto che la trattativa “resta in piedi”. Il negoziato comunque, si conferma difficile, complessivamente articolato, vista la diversa posizione delle parti. Riflettiamo un momento sulla stato dell’arte: l’intera filiera produttiva del settore occupa 300mila persone il cui rapporto di lavoro è disciplinato dal contratto Ania, dal contratto Alleanza, dal contratto Aisa e dal contratto dell’appalto. Esistono quindi, 4 contratti, ma, politicamente, il più importante resta quello dell’Ania che riguarda circa 48mila persone. Tra l’altro, vi sono delle Compagnie che non si avvarranno del contratto di settore, avendo già dichiarato di valersi della facoltà prevista dall’art. 2 dello Statuto Ania. Secondo quanto segnala la stessa Ania sono le imprese assicurative del gruppo Unipol, l’Assicuratrice Milanese, Intesa San Paolo Assicura, Alleanza Assicurazioni (limitatamente al solo personale addetto all’organizzazione produttiva ed alla produzione e a quello amministrativo non operante presso la Direzione generale e le Grandi Agenzie della Società). Il numero dei dipendenti in questione, sulla base degli ultimi riscontri, è di circa 12.300 unità, dato, sostenuto dalla stessa Ania, per cui il contratto collettivo nazionale in corso di rinnovo verrà applicato in ogni caso a circa il 75% dell’intero personale dipendente del settore assicurativo, (47.452 unità al 31.12.2014). I sindacati e l’Ania, dopo la pausa di riflessione estiva, hanno dimostrato di volere riprendere le fila del negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria. Già nella riunione dell’8 ottobre, sono entrate nel merito degli argomenti focali della piattaforma e di primario interesse per le aziende. L’intenzione da parte di tutti quindi, è di addivenire a un accordo per cui la discussione proseguirà il prossimo 16 novembre, e in un’altra giornata entro la metà di dicembre, con all’ordine del giorno rispettivamente, gli altri punti focali della trattativa: gli inquadramenti, la fungibilità e flessibilità. Nonostante la volontà di andare avanti comunque, come abbiamo anticipato, le posizioni delle parti sono distanti. I sindacati oppongono che non è possibile caratterizzare il negoziato in base alle esigenze datoriali, cioè sulla flessibilità, fungibilità, orario di lavoro, automatismi e inquadramenti, sarà necessario inquadrare un ragionamento più ampio, che tenga conto dei temi fondamentali espressi in piattaforma dai lavoratori. Occorrerà parlare di area contrattuale, occupazione, call center, welfare, senza tralasciare la parte economica. La tenuta del tavolo è da ritenersi positiva perché ha confermato la centralità della contrattazione nazionale e, cosa importantissima la volontà delle parti di pervenire, questa volta, ad un rinnovo senza pregiudiziali. Bisogna verificare la disponibilità annunciata dall’Ania, la quale, attraverso la propria delegazione, ha dichiarato l’intenzione di considerare le istanze dell OO.SS. senza pregiudizi, sempreché i sindacati a loro volta tengano il medesimo atteggiamento davanti alle criticità segnalate che dovranno essere superate attraverso il miglioramento della normativa contrattuale del settore. Su queste basi si è aperto il negoziato lo scorso 5 novembre, nel corso del quale si è cominciato a parlare dei temi caldi dell’Area contrattuale, dei Call Center, di inquadramenti, e flessibilità con l’intento di addivenire al più presto alla positiva conclusione della trattativa e consegnare alla categoria il nuovo contratto nazionale che regoli per i prossimi anni lo sviluppo del sistema e maggiore occupazione. pagina 7 il Punto del settore assicurativo n. 85 Novembre 2015 XVII annual Assicurazioni: nei rami danni il motore del settore Al XVII Annual Assicurazioni del Sole 24 Ore, organizzato a Milano lo scorso 27 – 28 ottobre, in cui erano presenti i maggiori vertici del comparto assicurativo italiano, per confrontare idee e progetti sulle strade che l’industria assicurativa intende percorrere, il presidente dell’Ania, Aldo Minucci, non ha smentito le attese, sostenendo che il settore assicurativo non è stato indebolito dalla crisi degli ultimi anni, anzi “ha continuato a offrire protezione alle famiglie e alle imprese e tutelato i livelli di occupazione e di reddito dei suoi collaboratori”. Per questo oggi il settore si presenta al mercato con una forte capacità patrimoniale e con solidi bilanci economici. Il Presidente ha poi relazionato ad ampio raggio sulle potenzialità dell’offerta assicurativa che ha bisogno di trovare nuovi bacini di investimento a lungo termine. L’esigenza delle assicurazioni di finanziare reti di trasporto, acquedotti, riassetti di bacini idrogeologici e manutenzione straordinaria di strade e scuole si incontra con quella del Governo di dare impulso all’economia. Per questo l’Ania ha richiesto per voce del suo Presidente un’imposta sostitutiva agevolata del 12,5% sugli investimenti a lungo termine, per essere in grado di gestire le nuove criticità, fra cui il calo dei tassi che sta colpendo il settore assicurativo vita. Anche sulla sanità il Presidente dell’Ania ha voluto soffermarsi, sostenendo che quanto lo Stato ha voluto fare per la previdenza “deve essere fatto anche nella sanità”. Di fronte al fatto che "i prossimi 20 anni saranno dominati dal tema dei costi dell'invecchiamento della popolazione e dell'assistenza" "dovremo pensare ad altre soluzioni" e a tal fine "cominciare a far capire alla popolazione che serve una maggiore responsabilità individuale". Più o meno, da parte di tutti i colossi assicurativi, è venuta fuori l’anomalia tutta italiana, insostenibile per le casse dello Stato che ogni anno è costretto a spendere per risarcimenti più di tre miliardi di euro. Il riferimento è relativo alle catastrofi naturali per le quali bisogna abbandonare la tradizionale cultura dell’intervento pubblico, che avviene sempre ex post, e fare un salto culturale, considerando le catastrofi naturali come eventi inevitabili con rischi prevedibili e gestibili. Per Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali Italia, una buona soluzione potrebbe essere rappresentata dal lavoro congiunto di Stato e assicurazioni in un sistema di riassicurazione statale, come avviene per esempio in Francia. Anche per Carlo Cimbri, amministratore delegato, di Unipol e UnipolSai, la soluzione a questa stortura italiana deve essere trovata anche per ragioni di equità sociale. I risarcimenti pubblici infatti, ricadendo sulla fiscalità generale, pesano su tutti i contribuenti, i quali potrebbero essere sgravati con l’ introduzione di un sistema obbligatorio di assicurazione sulla casa. Per Nicola Maria Fioravanti, responsabile della divisione Insurance del gruppo Intesa S. Paolo e Massimo Doris, amministratore delegato del gruppo Banca Mediolanum, la tendenza del comparto deve essere centrata in una maggiore diversificazione nei rami danni che in un certo senso rappresenta il rafforzamento del comparto. Bisogna adottare precise strategie di intervento nelle polizze danni, in quelle salute, casa e rc generali, che richiedono la consulenza e la professionalità dei canali distributivi tradizionali, in cui è richiesta una figura dell’agente sempre più specializzato, sempre più tecnologico. Le piccole compagnie non resisteranno al nuovo contesto competitivo, afferma Leonardo Felician, amministratore delegato di Genialloyd, soprattutto per la parte operativa nella Rc Auto, il quale sarà oggetto di una nuova fase di consolidamento. “Sono oltre 80 le società attive nei premi auto e non tutte supereranno la complessa fase che il settore sta vivendo”. Le aziende devono poter contare “su loss ratio elevati ed expense ratio contenuti” afferma Felician. Questo è un obiettivo, appunto, difficilmente raggiungibile con lo scenario competitivo come quello attuale, che impone investimenti mirati in tecnologia e molta attenzione alla compliance. Il settore Rc Auto è giunto alla fine di un ciclo ma i rami danni hanno ancora grandi potenzialità di crescita: l’Italia ha tassi di sottoassicurazione da paese emergente indicano i dati delle Compagnie, nei prodotti casa, rc generale, malattia, invalidità, previdenza, una storia di sottoassicurazione, sostiene Cimbri, “dovuta a una presenza abbondante dello stato nella spesa pubblica”. Infine si è dato spazio alla prossima scadenza della Solvency II che dovrà andare in vigore dal 1 gennaio 2016 e per i relatori intervenuti rappresenterà solo una tappa: la normativa è di fatto ancora un cantiere aperto con 30 diversi regolamenti attuativi ancora da scrivere e future revisioni già programmate a partire dal 2017. pagina 8 il Punto del settore assicurativo n. 85 Novembre 2015 Gruppo Generali e OO.SS. siglano l’accordo sul Fondo Intersettoriale di sostegno al reddito dei dipendenti. Da tempo nel gruppo Generali si poneva il problema della realizzazione del Progetto Generali Italia e della relativa manovra c.d. HR (human resorce), che ha prodotto e procurerà altri cambiamenti al processo di specializzazione dei poli e di implementazione delle risorse e professionalità necessarie. In prospettiva, lo sviluppo del piano industriale non avrebbe potuto garantire l’equilibrio complessivo delle tutele occupazionali, finora mantenuto dalla manovra HR. Per questi motivi il gruppo ha fatto ricorso alle prestazioni del Fondo di solidarietà della categoria con la finalità di consentire il riequilibrio dei profili professionali nei vari poli, in coerenza con il modello organizzativo e prevedendo la possibilità di nuove assunzioni, con attenzione al personale assunto a tempo determinato. Esprimendo la necessità del modello dei poli e il mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso azioni di riduzione dei costi e di ricambio generazionale. Veniva altresì, evidenziato alle OO.SS. che il numero complessivo delle “uscite incentivate” del personale, realizzate nel periodo da settembre 2012 ad agosto 2015, non è stato sufficiente al raggiungimento degli obiettivi di consolidamento dei piani aziendali. Conseguente la proposta di un accordo sindacale per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo Intersettoriale di solidarietà della categoria, che consenta di raggiungere l’obiettivo di 500 adesioni volontarie nel 2016, che determinerà la cessazione del sistema di incentivazione delle uscite individuali finora praticato. Le OO.SS. nell’ottica delle buone relazioni sindacali sempre intercorse hanno riaffermato che l’integrazione della riorganizzazione dovrà continuare nella direzione del consolidamento e sviluppo dei poli dedicati e del mantenimento dei rispettivi livelli occupazionali. Altresì, hanno ribadito che il percorso di accesso al Fondo dovrà svilupparsi esclusivamente mediante adesione volontaria degli interessati per generare nuova occupazione che possa rappresentare il ricambio generazionale necessario. E’ previsto infatti, che una volta raggiunto l’obiettivo di 100 adesioni al Fondo scatteranno le assunzioni, nella misura di 1/3 rispetto al numero di uscite totali. Infine, nel negoziato si trova l’impegno rilevante, assunto dal gruppo, di rinnovare l’accordo “Tutele occupazionali” sottoscritto dalle parti in data 27.6.2014 che regola oggi la realizzazione del piano industriale 2013/2015. Più da vicino l’accordo sottoscritto tra gruppo Generali e OO.SS. riguarda i dipendenti amministrativi e il personale addetto ai Call center delle società Assicurazioni Generali, Generali Italia, Generali Business Solutions, Generali Infrastructure Services, in possesso dei requisiti necessari, con l’adesione volontaria del personale interessato. L’adesione al Fondo sarà possibile unicamente per gli interessati che matureranno i requisiti per il trattamento pensionistico, anticipato o di vecchiaia, a carico dell’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) entro il 31.12.2021, che aderiranno all’apposito bando che sarà emesso entro l’1.1.2016 con tassativa scadenza al 31.10.2016. La richiesta di adesione dovrà essere manifestata compilando l’apposito modulo pubblicato dalle Società interessate e messo a disposizione attraverso struttura aziendale indicata nel relativo bando. La cessazione del rapporto di lavoro dei dipendenti aderenti al Fondo dovrà avere effetto al massimo entro il 31.3.2017 con il conseguente accesso al Fondo. Le parti hanno convenuto che il numero massimo totale dei dipendenti che, ricorrendo i requisiti, potranno avere accesso al Fondo è pari a 370. La priorità di accesso sarà attribuita secondo l’ordine cronologico di recapito delle richieste di adesione. A favore di coloro che abbiano validamente formulato la richiesta di adesione al Fondo sono previsti incentivi: - un assegno mensile pari all’importo netto spettante nell’ AGO con la maggiorazione dell’anzianità contributiva mancante per il diritto alla pensione anticipata o di vecchiaia; - la polizza sanitaria completa, compresa possibilità delle accessorie, per tutto il periodo di permanenza nel Fondo; - il versamento da parte aziendale del 100% del contributo al fondo pensione; - il mantenimento degli sconti su polizze e coperture assicurative, convenzioni bancarie copertura Caso Morte come per i dipendenti in servizio; - un premio di tempestività pari a 5/12 della Retribuzione Annua Lorda per coloro che aderiranno entro il 31/03/2016; - un ulteriore premio di “ Permanenza “ pari all’1,20% della Retribuzione Annua Lorda per ogni mese di permanenza nel Fondo; - un importo di € 500,00 a titolo transattivo; - sono previste Incentivazioni particolari per alcuni casi specifici ( es. pensione anticipata prima dei 62 anni , pensione di vecchiaia con meno di 35 anni di contribuzione, maturazione dei requisiti con regime misto). Il Segretario nazionale della First Cisl, esprimendosi sull’accordo ha così dichiarato: “Valuto l’intesa in modo estremamente positivo”, in essa vi si trovano gli incentivi necessari, l’impegno del gruppo a rinnovare l’accordo per le tutele occupazionali e le relative sedi di prossima scadenza, insieme all’impegno a nuove assunzioni. In conclusione, anche in questa occasione la linea della First Cisl, è stata confermata, con l’impegno di tutti e le migliori relazioni industriali si potrà gestire un cambiamento epocale, offrendo anche “tutele e sviluppo occupazionale”. pagina 9 il Punto del settore assicurativo n. 85 Novembre 2015 diverse situazioni e a studiare in commissioni paritetiche possibili strumenti che aiutino i lavoratori a sostenere il proprio reddito nel caso di uscita dal ciclo produttivo. Si tratta di una prima fase conoVenerdì 6 novembre le OO.SS. hanno incontrato scitiva dei problemi delle Assicoop a cui seguiranla delegazione datoriale di Assicoop per approfonno altre, speriamo più costruttive, di cui terremo dire alcuni temi che il gruppo di distribuzione delle sempre aggiornati i nostri lettori. polizze assicurative della Lega ha ritenuto di evidenziare, posto che è già iniziata la stagione dei rinnovi della CIA (Contrattazione Integrativa Aziendale). Il gruppo ha tenuto a precisare che la situazione nel comparto è assai mutata dagli ultimi anni, in cui quasi tutte le Assicoop hanno potuto godere dei rappel dell’Unipol, in considerazione delle fusioni e degli accorpamenti intervenuti, che hanno determinato redditività e utili. E’ la fine di un ciclo positivo, dai bilanci straordinari arriverà un rendimento inferiore, che per rete significa meno rappel. Questa di oggi potrebbe definirsi la fase di assestamento del comparto che raggiungerà un perimetro imprenditoriale a 5, con la fusione di Assicoop Imola e Assicoop Bologna, in cui il mercato tende a una diminuzione della raccolta premi, in particolare nella RCA, dove il combined ratio di UnipolSai tende a superare i 100 punti percentuali. Intanto, ai livelli politici maggiori, si sta lavorando all’alleanza delle Coop, da cui potranno nascere equilibri diversi, per tutte le società della Lega, che tutto sommato potranno anche rappresentare una positività, considerata la realtà industriale in cui si muove la rete distributiva Assicoop. La delegazione datoriale ha altresì, comunicato alle OO.SS. che Assicoop Toscana procederà alla possibile integrazione di una grande agenzia privata, ex Fondiaria Sai, che potrebbe creare problemi di natura contrattuale e di gestione organizzativa. D’altronde, le società Assicoop diventano sempre più concentrate e diversi loro servizi provano a consorziarsi, ovvero a creare sistemi di gestione integrati. Da qui, ha dichiarato la delegazione datoriale, nasce il bisogno di gestire strutture motivate che dovranno interagire con la nuova tecnologia predisposta dalle società per il migliore servizio al cliente. E’ emersa pertanto, la necessità di predisporre strumenti che possano garantire i lavoratori nel caso in cui si verificassero esuberi di personale, dovuti alle nuove sinergie societarie e alla necessità di rinnovare e assumere nuovo personale qualificato. Al più presto, di conseguenza, sarà incaricata una Società di consulenza indipendente che dovrà analizzare la situazione e proporre le migliori soluzioni. Le OO.SS. si sono dette disponibili a monitorare le Assicoop, continuano i lavori di riorganizzazione pagina 10 il Punto del settore assicurativo n. 85 Novembre 2015 Il sindacato vive e si rinnova In Piemonte, in un’Agenzia dell’Appalto, una nostra iscritta è stata licenziata in tronco, per cui si è resa necessaria la tempestiva azione del sindacato. Il dirigente sindacale agiva immediatamente nei confronti dell’agente e circa due ore dopo (battuto ogni record), riceveva, attraverso posta elettronica, la diffida di un avvocato, intervenuto per conto dell’agente, a continuare a svolgere il proprio dignitoso lavoro. Che dire? Nessun commento, la notizia parla da se. Ci limitiamo a fornire il testo della lettera dell’avvocato, cancellando opportunamente i nomi e i riferimenti delle persone coinvolte e invitando a solidarizzare con la lavoratrice e prendere parte al sit in di protesta che sarà organizzato per l’occasione. Esiste ancora un sindacato sano che lavora per la tutela del lavoratore e si rinnova. il Punto del settore assicurativo Periodico bimestrale di informazione a cura della redazione Fiba Cisl Emilia Romagna Via Amendola, 2 40121 Bologna Anno XIV, N° 85, Novembre 2015 Edizione online chiusa Mercoledì 11 novembre Tel.: +39-051256827 Fax: +39-051255848 E-mail: [email protected] www.fibaer.it In redazione: Vincenzo Curtale Segretario Regionale Email: [email protected] Impaginazione, Grafica e Stampa in proprio Collaborano: Lucia Di Tonno, Donatella Alessandrini, Silvia Lambertini, Alberto Enzini, Orietta Ruccolo. Email: [email protected] http//www.fibaer.it Da: Inviato: giovedì 29 ottobre 2015 13:11 A: Cc: Oggetto: _________ AVVOCATI _________ Egregio signor formulo la presente in nome e per conto della , nella sua qualità di legale rappresentante della , la quale si è rivolta a questo Studio Legale per essere rappresentata e difesa anche in merito all’aggressione verbale subita stamattina nel corso della Sua telefonata. Più esattamente, la mi ha riferito che, prendendo spunto dal procedimento disciplinare nel quale è rimasta coinvolta la signora di cui Lei è rappresentante sindacale, ha minacciato la mia assistita di “scatenare una guerra” e di coinvolgere tutti i dipendenti della Società, per incitarli a contestare il modus operandi della stessa ed a fare ostruzionismo. Lei ha quindi “invitato” la , utilizzando un tono ed espressioni minacciose e comunque certamente fuori luogo, a ritornare sui propri passi, ed a revocare immediatamente il licenziamento intimato. E’ evidente che il suddetto comportamento è quanto meno inopportuno, in quanto tutte le rivendicazioni che Lei e la riterrete necessarie dovranno essere fatte esclusivamente attraverso le Istituzioni competenti, e non certamente con i modi da Lei utilizzati stamattina. Alla luce di quanto sopra, con la presente La diffido dal mettersi in contatto nuovamente con la mia assistita, e La invito a comunicare con solo per il tramite del mio Studio Legale. Distinti saluti. pagina 11