progetto stereotipi Berti Linda-1
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progetto stereotipi Berti Linda-1
Valentina Tereshgova, prima donna nello spazio Valentina Tereshgova nacque a Bol'šoeMaslennikovoil 6 marzo 1937nei pressi di Jaroslavl' sul fiume Volga in una famiglia bielorussa. Da giovane lavorava in una fabbrica produttrice di pneumatici e successivamente in un'azienda produttrice di fili. Per sette anni ha svolto la professione di sarta e stiratrice all'interno di quest'azienda. Già a partire dal 1955 Tereškova divenne un'appassionata paracadutista. Nel 1962 riuscì a partecipare all'esame di assunzione per il primo gruppo di donne cosmonaute; superò con merito l'esame insieme ad altre quattro candidate. A maggio del 1966 venne eletta a far parte dell'Alto Soviet dell'Unione Sovietica e a maggio del 1968 divenne presidente del comitato donne dell'Unione Sovietica. Nel 1971 divenne membro del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica. I suoi premi furono: -Cittadina d'onore della città di Polizzi Generosa (PA) Sicilia, Italia -Medaglia d’oro Joliot-Curie -Una valle lunare venne nominata in suo onore "valle Tereshkova" -World Connection Award consegnato ad Amburgo nell'anno 2004 dal Premio Nobel per la pace Michail SergeevičGorbačëv Era il16 Giugno 1963 quando fece la sua prima esplorazione spaziale.Si trattava apparentemente di una grande rivoluzione culturale, ammettere che una donna avesse le stesse capacità di un uomo e le stesse possibilita’ di raggiungere l’ambito traguardo.La sua missione a bordo della Vostok 6 durò 3 giorni e non fu semplicissima: rimase infatti legata al sedile con la tuta e il casco addosso per 70 ore e 50 minuti durante i quali soffrì di dolori articolari, nausea e vomito. Al rientro venne “sparata” fuori dalla capsula (che non era progettata per garantire la sopravvivenza dell’equipaggio durante l’atterraggio) e atterrò con l’ausilio del paracadute il 19 Giugno.Il viaggio della prima donna nello spazio si trasformò in un’odissea che per poco non si concluse tragicamente con la navicella sparata verso l’infinito. Il ritorno a terra poi fu particolarmente brusco tanto che si rese necessario «girarlo» di nuovo per i cinegiornali dopo un soggiorno della protagonista in ospedale. Dopo di lei trascorsero ben 19 anni prima che un’altra cosmonauta russa, Svetlana Savitskaya venisse mandata in orbita nel 1982. Ho scelto questa donna, Valentina Tereshgova, perché lei ha infranto le regole e ha dimostrato che le donne possono fare le stesse cose che fanno gli uomini, senza avere difficoltà,anche se dopo un periodo di duro lavoro e studio,come abbiamo visto nella pagina precedente. Se si pensa che le donne non possano raggiungere un obbiettivo tipicamente maschile, si deve pensare a lei, che non ha ascoltato le persone che le dicevano che era impossibile e ha voluto prendere la propria strada per realizzare il proprio sogno. Questa donna insomma per me è stata veramente molto speciale per il semplice fatto che non si è arresa, non si è data per vinta ma ha voluto a tutti i costi mettere a punto il suo sogno e fare una cosa inaudita fino ad allora per le donne, cioè andare nello spazio -cosa che fino ad allora era stata realizzata solo da uomini-. Un’altra donna che molto importante come Valentina Tereshgova, è stata Samantha Cristoforetti prima donna italiana andata nello spazio, la quale ha infranto lo stereotipo ed è andata nello spazio nel 2015. Samantha Cristoforetti, Prima donna italiana nello spazio Samantha Cristoforettiè nata a Milanoil 26 aprile 1977. Tutt’ora è un'ingegnere, aviatrice, astronauta militare italiana e prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea. La prima missione cui la Cristoforetti ha preso parte, della durata di circa 6-7 mesi,partendo il 23 novembre 2014, è denominata ISS Expedition 42/43 Futurae prevede, il raggiungimento della Stazione Spaziale Internazionale a bordo di un veicolo Sojuz; sitratta della prima missione di una donna italiana nello spazio. Questa donna, come Valentina, ha “insegnato” che per far esaudire il tuo sogno devi crederci e non importa di che sesso sei, ma ciò che importa secondo me è la forza di volontà e la grandezza del tuo sogno. Anche nella vita di tutti i giorni non bisogna seguire le esigenze degli altri ma possiamo cambiare strada e dare ascolto alla nostra mente. Progetto realizzato da Berti Linda classe IIA Scuola Media Arrigo Da Settimello - Calenzano
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