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Oggi la Coppa Italia. Giocano Roma - Catania e Inter Lazio AÑO 31 - EDICION Nº 1254 - 16 de abril de 2008 - PRECIO DEL EJEMPLAR $ 3.00 T R I B U N A I TA L I A N A - I TA LT R I B U N A S . A . H. Yrigoyen 986 - 6º P - C1086AAP Ciudad Autónoma de Buenos Aires Tel/Fax +54 11 4330-0977/78 e-mail:[email protected] w w w . t r i b u n a i t a l i a n a . c o m CORREO ARGENTINO Servizio a pagina 13 FRANQUEO A PA G A R C U E N TA N” 11164 Successo del PdL di Berlusconi e della Lega Sconfitto il PD e sparita la sinistra radicale Il Cavaliere che ritorna al governo dopo due anni, avrà la maggioranza sia alla Camera che al Senato. I partiti della sinistra radicale, riuniti nella lista la Sinistra l’Arcobaleno non sono riusciti a portare nemmeno un candidato in Parlamento. Il partito di centro di Casini è riuscito a entrare sia alla Camera che al Senato e sarà all’opposizione. Grande successo della Lega di Bossi e dell’Italia dei Valori di Di Pietro, alleato di Veltroni e del Partito Democratico, che non è riuscito nell’intento di affermersi alla sua prima elezione. Silvio Berlusconi ritorna a Palazzo Chigi. Il leader del Popolo della Libertà ha condotto la coalizione di centrodestra ad un sucesso he è andato al di là delle previsioni della vigilia. Infatti, con l'apporto della Lega, heha ottenuto un successo strepitoso, ha conquistato la maggioranza sia alla Camera che al Senato. A Montecitorio la coalizione guidata dal Cavaliere ottiene il 46,81% dei voti e conquista 340 seggi, contro i 239 del centrosinistra votata dal 37,55% degli elettori. Larga maggioranza anche a Palazzo Madama con 168 senatori contro 130: Pdl-Lega-Mpa 47,32%, Pd-Idv 38,01%. Nell'oposizione si segnalano l'insucesso di Veltroni, la buona performance dell'IdVdi Di Pietro e la netta sconfitta delle sinistre estreme coalizzate nella listra la Sinistra l'Arcobaleno. Servizi a pag 2 RISULTATI ANCORA PARZIALI Vittoria del PdL anche nell’America Meridionale Rieletto Merlo con il Mov. Una conferma e vari Associativo Italiani all’estero interrogativi L’Italia analizza il suo futuro in base ai risultati delle elezioni di domenica e lunedì. Per i vincitori, e per quanti li hanno votati, c’è la soddisfazione del successo e - passato il periodo di battaglia della campagna elettorale e il brivido dell’attesa dei risultati - si comincia a pensare concretamente, al di là della retorica dei discorsi di campagna, ai problemi concreti e a come risolverli, a cominciare da Alitalia, monnezza a Napoli e mancanza di crescita del Paese. Per gli sconfitti ci sarà un periodo, probabilmente molto breve, durante il quale i principali dirigenti si limiteranno a dichiarazioni di circostanza, qualcuno si lamenterà e vivrà la sconfitta come si vive la perdita in una finale di calcio e qualcuno, anche se non lo ammetterà pubblicamente, tirerà un sospiro di sollievo perché la situazione che dovrà affrontare il nuovo governo è tutt’altro che rosea. L’augurio è che governo e opposizione riescano a stabilire un dialogo che consenta una convivenza civile e la possibilità di accordi per approvare le riforme di cui l’Italia ha bisogno e che non sono più dilazionabili, Intanto noi italiani all’estero, e specificamente noi residenti in Argentina, attendiamo l’esito delle urne per quel che riguarda i nomi dei due senatori e dei tre deputati che abbiamo eletto. Ma possiamo già notare che superando i dati della precedente elezione, questa volta è aumentata notevolmente il numero dei votanti e delle risposte restituite dagli elettori in Argentina, arrivando a superare il 63 per cento e contribuendo in modo importante a fare della ripartizione America Meridionale l’unica tra le quattro ripartizioni in cui viene divisa la Circoscrizione Estero, dove si è registrato un aumento della percentuale di votanti. Non manca chi mostra perplessità per questo comportamento delle nostre comunità non in linea con quanto sucesso nelle altre ripartizioni e avanzano Continua a pagina 8 IL DOLLARO IERI IN ITALIA: 0,6361 EURO Alla chiusura di questa edizione, non c’erano ancora i risultati finali definitivi, ma comunque sembrava chiaro che l’onda del successo berlusconiano arrivava fino alle spiagge dell’America Meridionale. Infati, il PdL avrebbe vinto, portando in Parlamento un senatore che dovrebbe essere Esteban Caselli e un deputato. In questo caso non ci sono ancora dati definitivi, ma Giuseppe Angeli sperava di essere rieletto. L’Associazionismo, questa volta si è presentato diviso, con due liste capeggiate da Luigi Pallaro e Ricardo Merlo. Il successo ha accompagnato Merlo e il suo Movimento Associativo degli Italiani all’Estero. Il deputato ha ottenuto la rielezione e un seg- gio al Senato, che potrebbe andare o a Mirella Giai o ad Adriano Toniut. Terzo posto e terzo seggio a Montecitorio ancora da decidere tra il Partito Democratico, la lista dell’AISA e la lista dell’Udc. ALL'ESTERO HA VOTATO IL 41,66% CONTRO 42,07% NEL 2006 In Argentina il primato della partecipazione: 63,04% Aumento della partecipazione nella Ripartizione America Meridionale. Calo invece nelle altre tre zone della Circoscrizione Estero. Hanno votato 1.204.617 elettori contro 1.135.617 del 2006. ROMA - Dei 2.924.202 italiani residenti all’estero aventi diritto al voto (nel 2006 erano 2.707.988), alle ore 16 di giovedì 10 aprile, termine ultimo per riconsegnare le schede votate ai rispettivi consolati di appartenenza, hanno votato in 1.204.720 (nel 2006 1.135.617), pari al 41,66% dei plichi inviati. Rispetto al 2006, quando la percentuale è stata pari a 42,07%, l’affluenza al voto è dunque diminuita di poco meno di un punto percentuale, a dimostrazione che la bonifica dell’Aire, che pure necessita urgenti ulteriori miglioramenti, ha dato i suoi frutti. Lo dimostra anche la percentuale di plichi tornati indietro ai Segue a pagina 8 2 POLITICA TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 IL SUCCESSO DI BERLUSCONI Oggi primo vertice della nuovamaggioranza Il primo Consiglio dei Ministri a Napoli "In settimana" ci sarà la lista dei ministri del nuovo governo: lo assicura Silvio Berlusconi a 'Radio Anch'io' spiegando che "non ci sono problemi" e che "domani ci sarà una riunione con gli alleati". "Entro questa settimana sceglierò la squadra di governo con gli alleati della coalizione", ha ribadito poi Silvio Berlusconi in diretta telefonica a Unomattina. Si tratterà, ha spiegato, "di un totale di 60 unità tra ministri, viceministri e sottosegretari: la squadra sarà numericamente la metà del governo in carica". Il leader del Pdl ha spiegato che punterà "su persone immediatamente operative che hanno già lavorato per il governo di centrodestra per 5 anni". "Questo criterio garantirà - ha proseguito Berlusconi - una pronta formazione della squadra ed elevate capacità delle persone chiamate ad incarichi di responsabilita". Berlusconi conferma che sarà a Napoli "tre giorni a settimana" e che nel capoluogo campano terrà il primo Consiglio dei ministri del suo governo. "Ho già trovato una sede operativa - dice - ci resterò per tre giorni alla settimana e verrò via solo quando avrò la certezza di avere avviato il problema dei rifiuti verso la soluzione definitiva". INFLAZIONE: VEDREMO COME INTERVENIRE "Vedremo quali saranno le possibilità di intervento" rispetto all'aumento dei prezzi ha detto Berlusconi commentando a caldo i dati sull'inflazione. "Rispetto all'aumento dei prezzi - sostiene - scontiamo sua l'ope- rato del precedente governo sia la crisi internazionale con l'aumento delle materie prime e dei prodotti alimentari. Abbiamo già in mente qualcosa, anzi un progetto preciso che metteremo in atto subito per contenere i prezzi, a partire dalle catene alimentari, con la collaborazione della rete dei consorzi di commercio". Berlusconi conferma inoltre che al primo Consiglio dei Ministri sarà abolità l'Ici sulla prima casa. ni si è detto pronto ad impegnarsi in questa opera: "Sono diverso dal Berlusconi 2001. Ora conosco bene la macchina dello stato". VINCONO PDL E LEGA, CROLLA SINISTRA ARCOBALENO Berlusconi ha vinto nelle elezioni di domenica e lunedì, anche grazie al grande successo della Lega al Nord. Alla Camera, Pdl, Lega e Mpa ottengono insieme il 46,7% (con la Lega oltre l'8%) contro il 37,6% di Pd e Italia dei valori. Al Senato, dove si temeva il pareggio, Berlusconi dovrebbe avere circa 30 seggi di maggioranza (mancano poche sezioni, ma i definitivi SERVE NUOVA ARCHITETTURA ISTITUZIONALE "Dobbiamo modificare la nostra architettura istituzioCOSI IL NUOVO SENATO nale", ha ribadito Berlu14 5 3 116 25 sconi. Il lea2 der del Pdl ha ricordato in sintesi i punti sui quali bisogna agire: più poteri al premier, una sola camera legislativa, dimezzamento dei parlamentari e anche dei consiglieri regionali e comunali; eliminazione delle province. Berlusco- non ci sono ancora). Tra i 'piccoli' entra in Parlamento solo l'Udc di Casini, con il 5,6%. Tutti gli altri restano lontanissimi dal quorum (4% alla Camera, 8% al Senato). La Sinistra arcobaleno di Bertinotti supera di poco il 3%, la Destra di Santanchè e Storace è sotto il 2,5, i socialisti di Boselli sotto l'1. Bertinotti e Boselli hanno annunciato la loro uscita di scena. Il Pd fallisce anche il 'premio di consolazione' di partito di maggioranza relativa, sperato dopo i primi exit-poll (ancora una volta lontanissimi dal risultato finale). Il partito di Veltroni si ferma infatti al 33,2 mentre il Pdl è al 37,3. Buono il risultato dell'Italia dei valori di Di Pietro (4,4%). L'impressione 144 è che il Pd sia riuscito a pescare voti più nel serbatoio della sinistra radicale che in quello del centro. Quando i risultati sono apparsi netti, Veltroni ha chiamato Berlusconi per dargli atto della sua vittoria. Oltre alla sinistra e alla destra radicale dei vari Bertinotti, Pecoraro Scanio e Storace, resta fuori dal Parlamento anche Ciriaco De Mita, candidato al Senato per l'Udc in Campania. ''Sono commosso per il risultato elettorale'', ha detto Berlusconi, che ha annunciato di voler governare per cinque anni e parlato di bicamerale per le riforme. Segue a pagina 10 TEMPI STRETTI FORSE MENO DI UNA SETTIMANA Berlusconi al lavoro, presto la squadra di governo Tremonti all'Economia e Frattini agli Esteri, Lega verso il Viminale. Fini e Formigoni in corsa per presidenza di Camera e Senato. Castelli verso la Regione Lombardia. L'avv. Bongiorno alla Giustizia. Non più di quindici ministri di cui quattro donne. ROMA - Non ci vorrà molto tempo per la squadra di governo. Silvio Berlusconi è stato chiaro da subito. In una settimana, la lista dei ministri del futuro esecutivo dovrà essere pronta. Gianfran- TRIBUNA ITALIANA ANNO (Año) Nº 31 Nº 1254 - 16/04/2008 Direttore Editoriale Mario Basti Direttore Responsabile Marcos Juan Basti Editore: ITALTRIBUNA S.A. H. Yrigoyen 986 p. 6º 1086 Buenos Aires Tel/fax. 4330-0977/ 0978 [email protected] Una copia: $ 3.00 ABBONAMENTI benemerito $ 500 ordinario $ 220 sostenitore $ 350 semestrale $ 120 Esta publicación es propiedad de: I ta l t r i b u n a S . A . Prop. Int. : 629.249 www.tribunaitaliana.com co Fini non è stato da meno: ''Fosse per me -ha spiegato dopo il voto- il governo si potrebbe fare anche domattina''. Tempi stretti quindi. Si inizia a delineare così il governo che sarà. Ci sono alcuni punti fermi, ha confermato ieri il Cavaliere: Giulio Tremonti e Franco Frattini andranno all'Economia e agli Esteri. Gianni Letta sarà ancora a Palazzo Chigi, ma questa volta con il ruolo di vicepremier. Stesso incarico anche per Umberto Bossi, forse con la delega alle Riforme. Se il Senatur dovesse rinunciare, sarebbe pronto Roberto Calderoli. Il governo non avrà più di dodici ministri (più tre senza portafoglio), di cui almeno quattro donne. A Forza Italia dovrebbero spettare sei dicasteri. Gli altri sei saranno suddivisi tra Lega e An. Non con lo stesso numero, però. Berlusconi infatti ha indicato due ministri per il Carroccio, di conseguenza ne spetterebbero quattro ad Alleanza nazionale. Una minore presenza compensata da un ministero di peso: si parla di un ritorno di Roberto Maroni all'Interno, anche se non si esclude tuttavia una presenza 'azzurra' al Viminale (da Marcello Pera a Re- nato Schifani o Claudio Scajola). Altra candidatura leghista in campo è quella di Rosi Mauro, leader del sindacato padano, in corsa per il Welfare, ma forse anche come viceministro. I desiderata della Lega al governo si incrociano con il destino della Regione Lombardia e con quelli della presidenza del Senato. Anche in questo caso l'identikit del futuro numero uno di Palazzo Madama è disegnato da Berlusconi: sarà del Pdl, ma piacerà alla Lega. Tutto lascia pensare a Roberto Formigoni, mentre per la corsa al Pirellone la Lega metterebbe in campo Roberto Castelli. Per la presidenza del Senato, però, restano in ballo anche Renato Schifani e Beppe Pisanu. Anche la 'griglia' di Alleanza nazionale è quasi pronta, ma potrebbe subire variazioni. Molto dipende da come finirà la rincorsa di Gianni Alemanno al Campidoglio. Se il Pdl non dovesse vincere la battaglia di Roma (e per saperlo, in caso di ballottaggio, bisognerà aspettare quindici giorni) Alemanno dovrebbe tornare al governo. Per lui si parla delle Attività produttive o in alternativa al Welfare. Non si esclude nem- meno, però, un nuovo incarico all'Agricoltura, come nel 2001. Posto che potrebbe andare anche ad Adriana Poli Bortone. Gianfranco Fini sarà indicato come presidente della Camera, lasciando liberi altri posti nell'esecutivo. Ignazio La Russa è dato quasi certo come ministro della Difesa (anche se resta aperta la strada di un ritorno dell'azzurro Antonio Martino), mentre Altero Matteoli dovrebbe lasciare a Maurizio Gasparri il ruolo di capogruppo a Palazzo Madama per andare alle Infrastrutture o tornare all'Ambiente. Giulia Bongiorno, in forte ascesa, potrebbe essere il futuro ministro della Giustizia. Nella corsa alla poltrona di Guardasigilli deve vincere la concorrenza dei forzisti Marcello Pera, Beppe Pisanu e Renato Schifani (che però qualcuno indica anche come presidente del Senato). Complessa la partita degli azzurri al governo. Oltre a Tremonti e Frattini, sono sicuri del posto Stefania Prestigiacomo e Lucio Stanca. La prima potrebbe andare alle Politiche europee, mentre Stanca alla Funzione pubblica per continuare la sua opera di ammo- dernamento della pubblica amministrazione avviata nel 2001. Se Formigoni non sarà presidente del Senato, invece, potrebbe diventare ministro dell'Istruzione. In pole position per un posto di governo anche Scajola: se non potrà andare al Viminale, per lui la scelta sarà il dicastero delle Attività produttive, sempre se non sarà occupato da Alemanno. In questo caso, potrebbe aprirsi per Scajola un futuro da ministro dei Rapporti con il Parlamento. Stesso ruolo che potrebbe avere Paolo Bonaiuti, in alternativa al dicastero della Cultura. Anche Sandro Bondi sarebbe in lizza per questo ruolo, mentre Mara Carfagna potrebbe andare alle Pari opportunità (si parla di lei anche per il Welfare). Altro candidato ai Rapporti con il Parlamento è Elio Vito, anche se sembra più probabile una sua riconferma a capogruppo alla Camera. Un incarico (forse da viceministro) dovrebbe ottenerlo anche Gianfranco Micciché, 'riscuotendo' il credito ottenuto ritirando la sua candidatura alla presidenza della regione Sicilia in favore di Raffaele Lombardo. (Adnkronos) 3 TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 ATTUALITA’ SECONDO LA CLASSIFICA EQUITALIA SULLE RISCOSSIONI DA EVASIONE TERMINI IMERESE Fisco: Roma e Milano prime per riscossioni Fiat: investimenti per 550 mln € Ambedue guidano la classifica degli incassi in Italia: da sole valgono molto più di intere regioni come Emilia Romagna o Piemonte. Il primo posto in assoluto - nella classifica di Equitalia delle città dove gli evasori hanno maggiormente saldato debiti con il fisco - spetta a Roma e a pesare sarebbero anche multe non pagate in passato. Nel Sud ai primi posti c'è la Campania, soprattutto Napoli e Caserta. Roma e Milano guidano la classifica della riscossione in Italia: da sole valgono molto più di intere regioni come l'Emilia Romagna o il Piemonte. Il primo posto in assoluto è di Roma e, scomponendo i dati di quanto riscosso, a pesare potrebbero essere anche multe non pagate in passato. Nel Sud ai primi posti c'é la Campania dove un buon numero di evasori, soprattutto a Napoli e Caserta, ha dovuto lo scorso anno mettere mano al portafoglio e saldare i debiti con il fisco. Sono alcuni dei dati che si evincono dalla classifica di Equitalia, la società della riscossione, sui 'frutti' raccolti nel 2007, regione per regione e provincia per provincia (per la Sicilia i dati sono di Serit Sicilia che utilizza una classificazione dei ruoli diversa da quella di Equitalia). A fronte di cifre pari ad oltre mezzo miliardo di euro, incassate da Equitalia in grandi metropoli, ci sono anche province dove gli incassi si fermano a qualche decina di milioni. E' il caso di Vibo Valentia dove la riscossione è poco superiore ai 10 milioni; a Sondrio siamo anche sotto questa soglia. Soddisfatta la società della riscossione per i risultati raggiunti. "Siamo passati da 2,5 miliardi di euro commenta l'amministratore delegato di Equitalia Attilio Befera di riscossione relativa alle entrate erariali e previdenziali, pari al 7% del carico netto, nel 2005, ai banca occulta delle imprese”. Ecco una tabella con la classifica delle 10 province nelle quali la riscossione coattiva è più alta. Dati 2007. Fonte: Equitalia. Mancano i dati delle province della Sicilia. 3,5 miliardi nel 2006, pari al 7,2%, fino a 5,4 miliardi nel 2007, pari al 10%, dopo la riforma del 2005. Si tratta di risultati omogenei su tutto il territorio nazionale, che sono stati raggiunti limitando l'utilizzo di strumenti invasivi". Tra le grandi città Roma figura al primo posto per esborso per debiti con il fisco; al secondo posto c'é Milano. A pesare sul 'conto' della Capitale potrebbero essere state soprattutto multe non pagate negli anni passati e trasformate dunque in cartelle esattoriali: l'incasso per ruoli di enti non statali, una voce marginale per quasi tutte le altre province, a Roma supera i 202 milioni (ma comprende, oltre alle sanzioni per la violazione del codice della strada, anche tutti gli altri tributi locali). Tra le prime dieci città, nelle quali si collocano il maggior numero di evasori 'pizzicati' e che nel 2007 hanno saldato i conti con l'amministrazione fiscale, figurano, oltre Roma, Milano e Napoli, anche Torino, Firenze e Bologna. Il recupero dei crediti fiscali lo scorso anno è avvenuto in maniera più soft rispetto agli anni passati: meno pignoramenti e meno 'ganasce' fiscali. Anche le iscrizioni ipotecarie sono diminuite di oltre il 10%. "Migliorare il rapporto con i cittadini è indispensabile - commenta ancora Befera - per far capire che pagare le imposte è un dovere, che ricevere una cartella per tributi non pagati è il primo passo di un iter che porta alle procedure cautelari ed esecutive per garantire equità nei confronti di quei cittadini che le tasse e i tributi li pagano spontaneamente. Il fisco non è più la CONFCOMMERCIO: A FEBBRAIO -0,5% Nuova frenata dei consumi in Italia L'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala a febbraio, per il quarto mese consecutivo, una flessione con una riduzione dello 0,5% nei confronti dell'analogo mese dello scorso anno confermando quindi la forte debolezza della domanda interna e la concreta possibilita' di dinamiche recessive nei prossimi mesi. La debolezza della domanda per consumi da parte delle famiglie, accentuatasi nei periodi piu' recenti - spiega la Confcommercio in una nota -, continua a condizionare le dinamiche produttive interne: a febbraio, dopo il rimbalzo registrato a gennaio, la produzione industriale e' tornata a registrare una riduzione in termini congiunturali (-0,2%, -2,6% per i beni di consumo). Il dato di febbraio dell'ICC continua a riflettere un'evoluzione negativa della domanda di beni (-1,9% in quantita' rispetto all'analogo mese del 2007) a cui si contrappone una crescita per i servizi (+2,7%). Per quanto riguarda i prezzi del paniere di beni e servizi conside- rati nell'ICC nel mese di febbraio 2008 il permanere di tensioni sui beni alimentari e sugli energetici ha determinato una ulteriore accelerazione (2,7% a fronte del 2,4% di gennaio), soprattutto per la componente relativa ai beni (+3,4%), mentre per i servizi la crescita risulta molto piu' contenuta (+1,0%). Il permanere di un quadro negativo sul versante della domanda per consumi da parte delle famiglie e' confermato dalla riduzione dello 0,4% registrata in termini congiunturali dall'ICC nel mese di febbraio. Il dato e' sintesi di una flessione dello 0,7% per i beni e di una crescita dello 0,2% per i servizi. La riduzione registrata a febbraio 2008 rispetto a gennaio risulta sostanzialmente diffusa per i beni e servizi considerati nell'ICC. Le flessioni piu' consistenti hanno interessato il settore della mobilita' (-1,1%), la cui riduzione e' imputabile esclusivamente alla domanda di autovetture, e le comunicazioni (-0,9%) comparto in cui sembra avere qualche difficolta' la domanda relativa ai beni. Per gli alimentari ed i tabacchi, che avevano registrato a gennaio una modestissima crescita congiunturale, si conferma anche nel confronto con il mese precedente la tendenza riflessiva della domanda gia' evidenziata nei confronti dell'analogo mese del 2007 con un calo dello 0,5%, proseguendo in un trend negativo che permane ormai da alcuni mesi. LE PROVINCE DOVE GLI EVASORI HANNO PAGATO DI PIU' 1. Roma 661,80 mln € 2. Milano 653,83 3. Napoli 423,57 4. Torino 341,55 5. Firenze 154,40 6. Bologna 143,38 7. Bergamo 142,59 8. Genova 132,82 9. Bari 127,89 10. Caserta 120,24 Di seguito un'altra tabella con la classifica della riscossione, regione per regione. RISCOSSIONE COATTIVA, CLASSIFICA PER REGIONE 1º Lombardia 1298,06 mln 2º Lazio 876,90 3º Campania 714,56 4º Piemonte 561,66 5º Toscana 558,28 6º E. Romagna 541,60 7º Sicilia 531,38 8º Veneto 507,92 9º Puglia 340,52 10º Liguria 237,47 11º Sardegna 173,12 12º Marche 167,94 13º Calabria 147,83 14º Abruzzo 145,65 15º Friuli V. G. 137,18 16º Umbria 101,45 17º Basilicata 76,58 18º Trentino 54,09 19º Alto Adige 45,42 20º Molise 31,86 21º Valle D'Aosta 19,59 TOTALE 7269,06 mln €. Circa 250 le assunzioni, da luglio 2009 la nuova Ypsilon PALERMO - Un investimento da 550 milioni di euro, l’assunzione di 250 nuovi addetti e dal luglio del 2009 lo stabilimento Fiat produrrà la nuova Ypsilon, in 100-110 mila esemplari all’anno, vale a dire 500 vetture al giorno, su tre turni. Si lavorerà anche di notte. Siglato giovedì a Roma l’accordo su Termini Imerese tra Fiat auto e sindacati metalmeccanici nazionali e territoriali, che conferma il quadro già definito nelle settimane scorse sul futuro prossimo della fabbrica. Le somme saranno utilizzate non solo per l’adeguamento degli impianti, ma anche per ampliarli: sarebbe stata già definita, infatti, l’acquisizione di una superficie di 10 mila metri quadri. Resta chiuso, dunque, in un cassetto, al momento, l’ambizioso piano che prevedeva la realizzazione di un vero e proprio polo automobilistico con il raddoppio dei lavoratori e della produzione fino a 200 mila automobili, la seconda vettura con l’attivazione di una seconda linea, nonché la creazione di un forte indotto in virtu di un accordo di programma da 1,3 miliardi di euro. Un progetto che, probabilmente, resta in standby, in attesa dei nuovi scenari politici a livello nazionale e regionale, definiti i quali i rispettivi governi saranno chiamati a fare la loro parte in termini di investimenti. Ma l'accordo siglato giovedì consente di compiere un passo avanti che dà una prospettiva sul breve e medio termine allo stabilimento che, come ha ribadito recentemente l’amministratore delegato del gruppo, Sergio Marchionne, conserva il suo gap infrastrutturale che fa sì che ogni auto costruita a Termini costi mille euro in più che altrove. (AGI) L’ITALIA A DUE PASSI DA PLAZA DE MAYO... dove vi attendiamo a tariffa ridotta l’unica compagnia con lo stile per offrirvi biglietti viaggiando con che vola in Italia che tanto piace... TARIFFE SPECIALI PER LA 3ª ETA’- GIOVANI E STUDENTI Consultateci per maggiori informazioni AGENZIA DI VIAGGI di Beniamino Fusella CONSULENZA IN TURISMO AGENTE ACREDITADO A v. d e M a y o 7 8 4 P. 3 º O f . C Te l . / F a x 4 3 4 2 - 4 4 9 9 / 4 3 4 3 - 9 4 1 0 E-Mail:[email protected] DAL 1977 AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITA’ L.1180 R.564/77 4 ATTUALITA’ TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 A FUSINA, PROVINCIA DI VENEZIA AMBIENTE Inaugurato il 1º impianto mondiale a idrogeno di taglia industriale CNR: Italiana la stazione climatica più alta del mondo Entrerà in funzione nel 2009 l’innovativa centrale a ciclo combinato, nell’area della centrale Enel “Andrea Palladio”. Fa parte del ‘Progetto Ambiente e Innovazione’ che prevede 7,4 miliardi di euro di investimenti entro il 2012. Dal 2009 soddisferà i fabbisogni di 20.000 famiglie FUSINA (VENEZIA) - Andrea della Gondola, detto il Palladio, avrebbe firmato volentieri il progetto della prima centrale a idrogeno del mondo che da martedì scorso Enel costruisce a Fusina nell'area industriale di Marghera, dal quale otterrà l’idrogeno generato come by-product del ciclo produttivo. . Le due alte ciminiere previste nell'impianto, inserito nella centrale a lui dedicata, richiamano per certi versi le colonne che hanno reso celebre l'architettura del genio vicentino: destinate, come le sue ville, a diventare simboli di una nuova epoca. In questo caso quella dell'innovazione nel segno dell'ambiente. Ad inaugurare il cantiere l’amministratore delegato Enel, Fulvio Conti che ha ricordato come la centrale “Andrea Palladio” di Fusina sia “la più adatta a ospitare questa prima mondiale: ha, infatti, una lunga tradizione di ricerca e innovazione attenta all’ambiente, grazie alle capacità tecnologiche di Enel e al sostegno delle istituzioni locali e regionali. Il nuovo impianto, – ha MARGHERA - FUSINA la prima centrale a idrogeno al mondo. aggiunto l’AD – fa parte del ‘Progetto Ambiente e Innovazione’ che prevede 7,4 miliardi di euro di investimenti entro il 2012. Un impegno che testimonia la determinazione di Enel a vincere la sfida di produrre energia elettrica in abbondanza, a costi competiti- Arriva in Piemonte il primo tram treno italiano Presto in Piemonte il primo tram treno italiano. Lo ha annunciato l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Daniele Borioli, durante un incontro a Torre Pellice con gli amministratori locali, la comunità montana e i rappresentanti dei pendolari. La Regione ha messo a disposizione 20 milioni di euro, reperiti dai fondi europei per le aree sottoutilizzate (Fas). Lo riferisce in una nota la Giunta regionale. Quello in Val Pellice sarà il primo progetto italiano di tram treno: questo comporterà l’omologazione e l’ingegnerizzazione dei mezzi. Entro il mese di maggio Regione, Provincia e Agenzia per la Mobilità metropolitana firmeranno un'intesa che conterrà un elenco di interventi urgenti sull’infrastruttura, che riguardano soprattutto la modifica del piano del ferro, e formalizzeranno un nucleo di gara per procedere all’acquisto e all’omologazione dei mezzi. I fondi stanziati dalla Regione serviranno ad acquistare due mezzi per l’esercizio, più uno per le urgenze (costo circa 15 milioni di euro); i restanti 5 milioni saranno utilizzati per piccoli interventi sulla rete che deve essere adattata per i mezzi della tipologia tram treno. I tram treno che correranno in Piemonte. Addio bacheche al Politecnico di Torino, ora si useranno schermi di alta definizione! TORINO - Niente più bacheche al Politecnico di Torino dal prossimo anno accademico. Gli antichi spazi dove venivano attaccati decine di foglietti con numeri di telefono per trovare e offrire agli studenti ripetizioni, libri di testo usati e per trovare casa saranno infatti sostituiti da 10 schermi in alta definizione sparsi per i corridoi dell’ateneo torinese, il primo sperimentale entrera’ in funzione questa settimana. Non solo, i messaggi potranno essere anche scaricati e caricati gratis attraverso il sistema bluetooth presente in tutti i telefoni cellulari. Il sistema sviluppato da una serie di società che lavorano dentro il Politecnico e coordinato dalla Torino wireless (internet senza cavi), non costa sostanzialmente nulla anche all’Università poiché a fianco dei messaggi ci sarà la possibilità di inserire dei messaggi pubblicitari, che ripagheranno l’investimento di circa 2000-3000 euro a bacheca virtuale. Le bacheche virtuali saranno aperte anche agli esterni del Politecnico, che però saranno filtrati per motivi di sicurezza. Nessun limite invece alla fantasia dei messaggi tra gli studenti, che avranno un Pin personale e che potranno inserire oltre al testo anche suoni ed immagini, sempre scaricabili via bluetooth.(AGI) vi, nel rispetto dell’ambiente”. Il cantiere realizzerà una centrale della potenza di 12 MW, a cui si aggiungeranno i 4 MW derivanti dall’uso, nell’impianto a carbone esistente, dei gas caldi prodotti dalla turbina alimentata a idrogeno, con un rendimento elettrico complessivo pari al 43%. Richiederà un investimento complessivo di 47 milioni di euro ed a partire dal 2009 sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di 20.000 famiglie (circa 60 mln di kWh annui), evitando l’emissione in atmosfera di oltre 17.000 tonnellate di anidride carbonica. L'ad di Enel ha quindi ricordato l'impegno dell'ente energetico nel progetto ambiente. ''Abbiamo pianificato investimenti per 6,8 miliardi di euro - ha detto per 4.270 Mw di nuova capacita'; 600 milioni di euro sono destinati a progetti per lo sviluppo delle fonti rinnovabili''. Conti si e' detto infine favorevole al ritorno del nucleare. ''Abbiamo deciso di rientrare - ha spiegato siamo l'unica azienda che ha accesso alle tecnologie nucleari di Francia, Russia e presto della Germania”. ROMA - Sarà italiana la stazione di monitoraggio climatico più elevata al mondo, a quota ottomila metri. A raggiungere la vetta dell’Everest sarà la spedizione alpinistico-scientifica “Share Everest 2008”, guidata da Agostino Da Polenza presidente del Comitato Everest-K2 Cnr. I componenti della squadra sono stati ricevuti dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha consegnato la bandiera tricolore da portare sulla cima della montagna. “Auguro pieno successo a questa spedizione - ha detto Napolitano consegnando la bandiera italiana a Silvio Mondinelli, alpinista della Guardia di Finanza -, una nuova sfida che porterà il sapere italiano in prima linea negli studi climatici a livello internazionale. Con la speranza che la vetta sia raggiunta proprio il 2 giugno: sarebbe un grande regalo per la Repubblica italiana”. Durante la visita, Agostino Da Polenza ha illustrato il progetto “Share Everest 2008”, spiegando che il sensore di temperatura che verrà portato in cima all’Everest consentirà, in ogni momento, di conoscere in tempo reale la temperatura misurata a 8.850 metri, il punto più alto della Terra. Paolo Bonasoni del Cnr-Isac, coordinatore scientifico del progetto Share, ha spiegato che il funzionamento della stazione di monitoraggio climatico, che verrà installata ottocento metri più sotto, all’altezza di Colle Sud, sarà in grado di monitorare anche umidità, radiazione solare, direzione e velocità del vento, dati atmosferici preziosi per lo studio del clima. Secondo l’Università di Tokio, cresce in Italia l’informatizzazione dello Stato TOKYO - La Waseda University Institute ha pubblicato i risultati del World e-government ranking 2008. Secondo l’osservatorio dell’Università di Tokyo, i cui dati sono stati illustrati alla delegazione di Puntoit dal professore Toshio Obi direttore dell’Istituto di egovernment, l’Italia sale nella classifica mondiale sull’e-government (informatizzazione dello Stato). Lo studio rivela che l’Italia è balzata nella classifica all’11 posto a livello mondiale. Insieme a Finlandia e Svezia è il paese europeo con il maggior sviluppo ed utilizzo dei servizi di e-government. Dietro l’Italia paesi come gli Uk al 12 posto, la Norvegia e Germania al 13, la Francia al 16, il Belgio al 17, Olanda al 21 e la Spagna al 22 posto. I primi tre paesi sono rispettivamente Stati Uniti, Singapore e Canada. La classifica è basata sull’analisi di 6 settori e 26 indicatori. Dalla ricerca emergono anche una serie di nuovi trend: l’utilizzo del web 2.0 che fa crescere l’interazione la partecipazione con i cittadini, e l’uso di nuove tecnologie come in particolare i blog ed il mobile government. (NoveColonne ATG). ATTUALITA’ TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 5 CITTA' SOMMERSE, CASTELLI E SCAVI ARCHEOLOGICI SI APRONO AI TURISTI Civiltà antiche si svelano nel cuore di Napoli, da Posillipo a Pozzuoli in un tuffo nel passato NAPOLI (Adnkronos)- Un viaggio alla scoperta dei tesori antichi nel cuore di Napoli. Della città greco-romana tracce rilevanti sono conservate intorno a piazza San Gaetano, da cui si irradiavano i tre decumani: il maggiore, oggi via dei Tribunali, il superiore, che va da via Sapienza a piazzetta Ss. Apostoli, e l'inferiore, che da piaz- za San Domenico Maggiore va a via Forcella. Un percorso archeologico arricchito da sempre nuove scoperte: gli ultimi scavi effettuati in città per i lavori della metropolitana hanno dato vita al più grande cantiere di archeologia urbana a oggi operante in Italia. Sotto piazza Municipio gli scavi NAPOLI- Piazza San Domenico Maggiore. hanno portato alla luce, tra l'altro, i resti di una piccola città aragonese e di alcune imbarcazioni. Muovendosi dal centro, poi, sino alla splendida collina di Posillipo, è possibile raggiungere il parco Sommerso della Gaiola ed effettuare un'autentica gita alla scoperta di un fondale estremamente ricco di resti archeologici. Andando verso nord si giunge a Pozzuoli, dominata dal Rione Terra, l'antica acropoli poggiata su uno sperone tufaceo. Oltre, la zona di Baia che conserva ben due parchi archeologici: uno emerso, dove si ammirano terme e templi, teatri, tombe e cisterne. L'altro sommerso: uno spettacolo da non perdere, un fondale dove giace l'antica città di Baia. Il castello, inoltre, ospita un museo archeo- POZZUOlI, l’antica acropoli romana logico, ricco di eccellenti testimonianze del passato imperiale. A pochi chilometri, la località di Cuma che costituisce la prima fondazione dei Greci sul continente. Spostandosi verso sud, invece, in direzione della costiera sorrentina, prima sosta a Ercolano. La coltre di fango che ha sepolto la cittadina nel 79 d.C. ha fatto sì che si conservassero papiri e pezzi di legno, tubature e oggetti di uso comune. UN CAPOLAVORO REALIZZATO IN 50 GIORNI AL PALAZZO BARBERINI Restaurata la cappella di Pietro da Cortona Dopo un'attesa lunga circa dieci anni, finalmente è terminato il restauro della cappella a pianta quadrata situata al piano nobile di Palazzo Barberini, in corrispondenza della grande sala affrescata da Andrea Sacchi. Il restauro, eseguito da Roberto Della Porta e diretto da Anna Lo Bianco, ha rivelato in pieno la grande abilità di affreschista di Pietro da Corto- na, ed ha permesso di individuare la mappa delle giornate occorse all'artista, circa 50, ma anche la loro sequenza temporale, permettendoci di ricostruire la genesi del lavoro. La cappella (nella foto) fu realizzata su progetto di Bernini, e la decorazione, fu portata a termine nel 1632 quando l'8 settembre venne battezzato il terzo figlio di Anna Colonna e di Taddeo Barberini, nipote del papa. La decorazione della cappella costituì quindi una specie di prova generale per il giovane Pietro da Cortona, che solo due mesi dopo, in novembre, iniziò a dipingere la grandiosa volta del Salone. Quella di Cortona e dei suoi allievi, Romanelli, Gimignani, Ubaldini, appare una pittura veloce e chiara, dolcissima, ma densa di pathos come rivelano le forme morbide e i volti dei personaggi, insieme classici e vitali. Tutto ciò è tipico proprio del linguaggio innovativo di Pietro da Cortona che evoca i modelli classici del- l'antichità, conferendo ad essi la vitalità e l'energia del presente. Possiamo cogliere tutto questo nella scena centrale, posta sopra l'altare, la Crocefissione di Cristo, l'unica interamente di mano del grande artista. La figura della Maddalena inginocchiata è di sorprendente bellezza: i capelli fluenti, mossi da un vento immaginario si mescolano al drappeggio dell'abito dando all'immagine un senso di vorticosa energia. Imprevedibile e curioso, come lo può essere un artista di origine toscana, Cortona, delinea appena, a grandi tratti, il fondo del paesaggio dietro alla Crocefissione nel quale ora, dopo il restauro, appaiono particolari inediti. Un viandante, realizzato con linee sommarie quasi monocrome e, proprio alle spalle della Maddale- na, la testa del cavallo bianco, di cui si scorge un solo occhio focoso, che attira la nostra attenzione. Sono inoltre visibili pentimenti e finiture a secco. Tipici mezzi per un artista giovane, alle prese con una committenza di tale prestigio, per correggere e ritoccare in vista di un risultato ottimale. Sono poi emersi i colori originali, prima offuscati dallo sporco, che ora appaiono lunari, argentati, ricchi di gamme decise e purissime. Il restauro ha comportato anche la sistemazione dell'ambiente con nuovo impianto di illuminazione e risanamento del pavimento in maioliche settecentesche. L'altare è stato oggetto di un sobrio allestimento, in armonia con la parte a monocromo della decorazione delle pareti. Ma tappa obbligata, a poco più di 15 chilometri verso sud est, sono gli scavi di Pompei: quarantaquattro ettari di area scavata, che costituiscono un sito archeologico che non ha uguali al mondo. Qui davvero ci si immerge nel passato e si visitano case, osterie, teatri, negozi, ripercorrendo le vie lastricate di pietra lavica. Nell'area vesuviana, condivisero le stesse sorti anche Boscoreale, Stabia e Oplonti. I reperti conservati nei loro Antiquarium forniscono una visione completa della vita quotidiana all'epoca romana. Da qui, si arriva, dopo circa 20 chilometri in direzione sud, a Sorrento, luogo, un tempo di villeggiatura dei patrizi romani, tanto che ancora oggi sono visibili i resti di una villa, quella di Pollio Felice. A ricostruire tutta la storia della penisola sorrentina, dalla preistoria all'età romana, invece, ci pensano i documenti conservati presso il Museo Archeologico di Piano di Sorrento. TRADUZIONI Nicoletta Ottolenghi Doppia Cittadinanza Traduzioni Giuridiche - Tecniche Commerciali - Legalizzazioni Certificati di studio M.T.de Alvear 1277 7º “75”, Capital (a metri dal Consolato d'Italia) Chiedere appuntamento al Te l . / f a x 4 8 1 6 - 5 5 1 4 Sociedad de Bolsa - Casa de Cambio - Viajes y Turismo Casa Central: Rosario, La Rioja 1198 - Tel. (0341) 4113000 - 4211737 Córdoba: 25 de Mayo 130 Buenos Aires: M.T. de Alvear 512 Reservas empresas: 0800 999 1213 6 COLLETTIVITA’ TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 Migliora la scuola: nel 2007 gli “eccellenti”, sono stati circa 4400 e i maturi con lode 3000 Notevole l’incremento dei partecipanti alle olimpiadi di matematica, di fisica, di inglese, di scienze naturali. Aumentati anche i progetti su scienza (da 84 a 99) presentati nel concorso “I giovani e le scienze”. ROMA - Nel 2007 sono stati circa 4.400 gli studenti che hanno raggiunto risultati di eccellenza: 3.026 hanno conseguito 100 e lode nell’ultima Maturità e 1.370 hanno riportato risultati di eccellenza in vari confronti regionali, nazionali e internazionali. La ricognizione è del ministero della Pubblica Istruzione che sottolinea pure come in questi mesi si sia registrato anche un incremento degli studenti che prenderanno parte a olimpiadi, certamina e confronti, grazie anche a una crescente sensibilità delle scuole e dei docenti. “Un incremento che si è riscontrato - sostiene il ministero grazie alla nuova legge sugli esami di Stato (legge n. 1/2007) che per la prima volta prevede la valorizzazione delle eccellenze, finalizzata a migliorare la qualità dell’offerta formativa delle scuole e a innalzare i livelli di apprendimento degli studenti”. Non solo. “La valorizzazione delle eccellenze - aggiungono da viale Trastevere - è anche una misura di contrasto ai risultati poco soddisfacenti evidenziati nelle indagine internazionali (Ocse-Pisa)”. “Fatta giustizia dei “furbi” afferma ancora il ministero riferendosi al drastico calo di privatisti e “ottisti” all’esame di maturità - ecco dunque le cifre dei “bravi”, quelli veri”. Le Olimpiadi di matematica hanno registrato nelle ultime due edizioni un incremento di partecipazione da 1.666 a 1.728 scuole. Nella partecipazione al Kan- gourou di matematica si è evidenziato un aumento rilevante nella partecipazione dal 2007 al 2008, passata da 480 a 705 scuole e nella presenza degli studenti, rispettivamente 36.000 nel 2007 e 47.000 nel 2008. Un analogo andamento ha riguardato anche il Kangourou di inglese: in questo caso, dal 2007 al 2008 si è passati da 261 a 347 scuole e da 8.897 alunni a 11.514. Le Olimpiadi di fisica hanno coinvolto nel 2007 574 scuole e 594 nel 2008. Le Olimpiadi delle scienze naturali hanno registrato nel 2006 la partecipazione di circa 280 scuole, aumentate a 320 nel 2007 e a 403 nel 2008. Inoltre, quest’anno, per la prima volta, l’Italia partecipa alle Olimpiadi Internazionali di Biologia, che si terranno a Mumbai, in India, dal 13 al 20 luglio 2008. A esse parteciperanno i vincitori dell’edizione italiana delle Olimpiadi delle Scienze Naturali. Nel concorso “I giovani e le scienze”, infine, è cresciuto il numero dei progetti presentati, da 84 nella passata edizione a 99 dell'edizione attuale, edizione nella quale si è manifestato anche un miglioramento della qualità dei progetti. La partecipazione interessa studenti di tutte le regioni. I nominativi degli studenti “eccellenti” sono stati inseriti in un apposito Albo consultabile sul sito dell’Agenzia nazionale per l’autonomia scolastica (www.indire.it/eccellenze). Tecnologia nucleare dell’Ansaldo alla Cina per 13 mln ROMA - Ansaldo Nucleare, società controllata da Ansaldo Energia nel contesto del gruppo Finmeccanica, ha firmato con Westinghouse Electric Co. un importante contratto per la progettazione e la fornitura di componenti innovativi da installare nella prima unità della centrale di nuova generazione da realizzarsi in Cina nel sito di Sanmen, situato nella provincia di Zhejiang a circa 400 Km a sud di Shanghai. L'impianto cinese, destinato ad essere il primo di una nuova filiera, sarà equipaggiato con reattori del tipo AP1000, che rappresentano il più avanzato modello di reattore ad acqua in pressione Pwr disponibile ad oggi sul mercato. Ansaldo Nucleare ha collaborato con Westinghouse allo sviluppo, alla verifica sperimentale e infine alla progettazione di dettaglio di questo reattore sin dal suo concepimento. Parallelamente al contratto, acquisito in joint venture con Camozzi Energy Special Components, è stato anche sottoscritto, con la State Nuclear Power Techology Corporation cinese, un contratto per la formazione di personale cinese. Il 65% delle donne italiane DA UNO STUDIO DELL’ISFOL Nel Mezzogiorno il 67% dei dottorandi si dichiara soddisfatta di se stessa davanti allo specchio trova occupazione subito MILANO - Le donne italiane hanno con il proprio corpo un rapporto di amore/odio, almeno a giudicare dalle risposte contraddittorie che hanno dato 7 mila di loro al questionario (50 domande) proposto dal settimanale femminile Grazia, in collaborazione con il Cosmoprof, la fiera della cosmetica tenutasi a Bologna dal 10 al 14 aprile. “Le donne confermano di essere ottimiste - ha commentato il direttore di Grazia Vera Montanari - ma sono anche molto contraddittorie: del resto, è per questo che siamo così interessanti”. Quando si guardano allo specchio, “tutto sommato si piacciono” (65% delle risposte) e la parte di sè che più apprezzano il viso (71%) mentre solo al 26% piace il proprio corpo. Il momento più difficile è stato, per il 28%, scoprire di avere la cellulite, molto più di quando sono comparse le prime rughe (14%); quello più felice per il 57% accorgersi di piacere agli uomini. Sorprendente, secondo Vera Montanari, è proprio il ruolo maschile in questo campo: è il parere del partner che fa cambiare idea su di sè al 42% delle donne, le stesse che si fidano solo dei suoi giudizi. Oltre la metà delle donne crede ai complimenti degli uomini più che a quelli delle donne: “il ruolo degli uomini appare stranamente positivo - ha commentato Vera Montanari - diversamente da quanto risultava dal sondaggio che avevamo lanciato l’anno scorso sul tema del sesso, dove venivano bacchettati, in questo caso emergono come coloro che ci confortano, sminuendo le nostre ansie di perfezionismo”. Per il 72% delle donne che hanno risposto, che appartengono a fasce d’età comprese fra 25 e 55 anni, è naturale voler prolungare la giovinezza e oltre un terzo si farebbe volentieri un ritocco in sala operatoria; l’intervento di chirurgia estetica più desiderato è la liposuzione. (AGI) ROMA - Dottori di ricerca nel Mezzogiorno: occupato il 67% a sei mesi dalla conclusione del corso, il 51% lavora in Università, cliniche universitarie o enti di ricerca; tra chi ha trovato impiego in azienda privata (14%), un quarto opera nel settore “Ricerca e sviluppo”. Il 40% dei dottori è comunque impegnato in attività di ricerca e sviluppo sperimentale. Questi alcuni dei dati che emergono dall’indagine condotta dall'Isfol(Struttura nazionale divalutazione Fse) e commissionata dai ministeri dell'Università e della Ricerca (Mur e Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale (Mlps) per sapere quali sono gli effetti degli investimenti Fse che finanziano dottorati e master volti al rafforzamento del potenziale umano nella ricerca, nella scienza e nella tecnologia nel Sud del paese per creare “capacità autonoma di sviluppo” nel Mezzogiorno. L’indagine analizza le caratteristiche del lavoro trovato da dottori di ricerca e laureati con master, a sei mesi dal conseguimento del titolo post laurea. In Italia i dottori di ricerca sono 71 su un milione di abitanti: un numero esiguo, se paragonato a quello di Svezia 381, Germania 505, Uk 241, Francia 176, Spagna 160 (dati Istat). Ma quali prospettive lavorative ha chi decide di intraprende un percorso da dottore di ricerca nel Mezzogiorno? Le prospettive sono buone con il 67% occupato a sei mesi dalla chiusura del corso ma la tipologia contrattuale e la remunerazione non premiano chi studia di più. Solo il 30% dei dottori di ricerca ottiene infatti un contratto a tempo indeterminato, 20% tempo determinato, 50% di contatti atipici. Lo stipendio, inoltre, è molto vario: si va dai 973 euro di chi resta all’università, ai 1.800/1.900 di chi lavora in un policlinico o clinica universitaria o in ospedale, passando per i 1.103 per chi insegna in istituti scolastici, 1.283 in enti di ricerca o 1.264 in azienda privata, 1.300 di chi è nella pubblica amministrazione. L’occupazione nel comparto della ricerca, dunque, è scarsamente remunerata, soprattutto quella in ambito accademico, dove è impegnato il 43% dei dottori, la retribuzione delle attività di ricerca non riflette l’investimento in capitale umano. Ma qual è il grado di acco- glienza da parte del mercato del lavoro locale dei dottori di ricerca? Una prima risposta può essere dedotta dall’analisi della mobilità geografica. Tra i dottorati il 16% circa degli occupati ha trovato lavoro al di fuori della regione in cui risiedeva quando si è iscritto al corso. Circa la metà di questi ha trovato lavoro in una regione del centro-nord (8,1%), il 4,6% in una regione del Mezzogiorno diversa da quella in cui risiedeva e il 3,5% all’estero. La maggior parte di coloro che si sono spostati all’estero lavora presso un’università (50%). Nel centronord ci si sposta invece prevalentemente per lavorare in un'impresa privata (48,5%). 7 TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 QUASI QUASI CAMBIO VITA Italiani: il 50% vuole “mollare tutto” Il grande sogno? “Mollare tutto” e fuggire via, lontano dall’Italia, per inseguire i propri sogni. E in testa alla classifica dei desideri c’è la voglia di trasformarsi in scrittore o esploratore, viaggiare in luoghi da mito, meglio se lontano dallo strapotere della tecnologia. Basta insomma con le code in automobile, con i negozi sovraffollati, con la perpetua fretta per non arrivare in ritardo in ufficio e con i viaggi su autobus e metropolitane stipati come sardine. Insomma, meglio stare alla larga dall’Italia, in un luogo più tranquillo e a misura d’uomo, magari a contatto con la natura, in primo luogo con il sole e il mare. E’ questa la fotografia dei nostri connazionali, scattata da una ricerca condotta su 560 lavoratori italiani di ambo i sessi, di età, tra i 25 e i 64 anni, condotta del canale satellitare “Marcopolo”. Gli Italiani, insomma, vorrebbero cambiare vita. La delusione e l’insoddisfazione non riguardano però tutti gli aspetti dell’esistenza. In primo luogo sono pochi quelli che vorrebbero fuggire dalla famiglia (solo il 7% delle risposte) per costruire una nuova vita partendo da zero, anche se una certa quota (10%) vorrebbe Leonardo: la madre era una schiava FIRENZE - Vanni di Niccolò di Ser Vanni, banchiere fiorentino e anche usuraio, vissuto nel '400, cambiò il suo testamento nel giro di due mesi e lasciò la sua casa di via Ghibellina, nel quartiere di Santa Croce, in usufrutto alla moglie Agnola fino alla morte: dopo la casa sarebbe andata al notaio Ser Piero da Vinci, suo esecutore testamentario e anche amico. Nel frattempo il testamento destinava a Ser Piero la schiava di Ser Vanni, Caterina, e da lei ebbe Leonardo. La storia è raccontata nel libro 'La madre di Leonardo era una schiava?', di Francesco Cianchi, presentato al museo del Bigallo di Firenze insieme al volume 'Per la genealogia di Leonardo', di Elisabetta Ulivi. I due testi sono a cura di Agnese Sabato e Alessandro Vezzosi, direttore e ideatore del museo Ideale di Vinci, e aggiungono nuovi particolari sulla vita e sulla famiglia del genio. Secondo il libro di Cianchi, che riprende studi del padre Renzo, la 'Caterina sclava' che appare in numerosi documenti della casa di Ser Vanni e nel suo testamento sarebbe a oggi la più probabile madre di Leonardo da Vinci. Non per nulla i riferimenti a lei a Firenze finiscono nel 1451, anno di morte di Ser Vanni, e poi Caterina ricompare a Vinci nel 1452, anno di nascita di Leonardo. "Parlare di schiavi a Firenze nel '400 - hanno spiegato Sabato e Vezzosi - sembra quasi un'eresia, ma in realtà erano molte le famiglie di notabili e benestanti che compravano donne dall'est Europa o dal Medio Oriente. Le giovani venivano poi ribattezzate, e i nomi più comuni erano Maria, Marta e anche Caterina". Come appurato dai documenti, Ser Piero va a vivere nella casa di via Ghibellina nel 1480, tre anni dopo la morte di Ser Vanni, mentre Caterina segue il figlio a Milano. Nel frattempo il padre si era sposato quattro volte e aveva avuto numerosi figli. Il libro di Ulivi, grazie alla consultazione di nuovi documenti compresi registri battesimali di Santa Maria del Fiore, scopre anche due nuovi fratellastri. Fratelli e sorelle avevano avuto rapporti con Leonardo, figlio illegittimo, e anche tensioni per motivi di eredità visto che lo zio di Leonardo, Francesco, fratello di Ser Piero, aveva lasciato a lui molti dei suoi beni. "Molti viaggi di Leonardo - ha detto Vezzosi - erano dovuti proprio alle tensioni familiari". Quel che emerge nel complesso, dunque, è "una famiglia allargata - ha continuato Vezzosi - e i nuovi documenti svelano anche molto della vita e dei luoghi fiorentini del tempo". "L'ultimo tassello che ancora manca - ha concluso - è il contratto di acquisto di Caterina: solo così si potrebbe conoscere il paese da dove proveniva la donna". Anche se, in questo senso, ci aiutano ricerche antropologiche: secondo gli studi di Luigi Capasso, direttore dell'istituto di antropologia e del museo di storia delle scienze biomediche dell'Università di Chieti e Pescara, che hanno ricostruito il dermatoglifo del polpastrello di un dito della mano sinistra di Leonardo, l'impronta presentava caratteristiche 'arabe', rafforzando l'ipotesi di una madre del Medio Oriente. Fugarsi nelle spiagge dei Caraibi, e cominciare tutto di nuovo. stravolgere la propria routine. Meno apprezzato è invece il luogo di residenza (31%): molto meglio sarebbe un posto in cui mettere l’orologio nel cassetto e in cui cellulare, Internet e pc servano solo per comunicare e non per essere rintracciati in ogni circostanza. In ogni caso gli italiani non puntano a una fuga solitaria: solo il 4% è disposto a tagliare i ponti con tutto e a partire da solo. Il 55% vorrebbe avere con sé la propria famiglia (non solo il partner, ma anche genitori, fratelli o figli), mentre il 6% è pronto a portare con sé il proprio animale da compagnia. La famiglia, quindi, si conferma oasi di pace e di serenità, da non abbandonare mai, ma anzi da curare con attenzione per garantirle una vita migliore. Tra le mete preferite per questa fuga verso una nuova esistenza sono in pole position i luoghi esotici e i paradisi tropicali: Thaiti (15%), la Giamaica (13%), le Hawaii (10%) ma anche le isole Aran in Irlanda (4%), l'Islanda (3%) e Funen (2%), in Danimar- ca. Sempre apprezzati Caraibi (14%), Maldive (12%), Brasile (10%), Capo Verde (4%), Australia (6%) e Thailandia (5%) E oltre ad essere lontani da tutto, gli Italiani vorrebbero inseguire i loro sogni: il 25% vorrebbe trasformarsi in scrittore, o in esploratore (14%), ma c’è anche chi preferisce attività più prosaiche come la ristorazione (21%), il bagnino, per stare sempre in contatto con il sole, il mare, le bellezze (16%), o l’albergatore (15%). Commentando i risultati di questa ricerca, Alessandro Cecchi Paone, direttore del canale satellitare Marcopolo, e conduttore del programma “Nuova Atlantide” per il cui lancio è stato realizzato il sondaggio, afferma: “Siamo stressati perché la tecnologia in Italia ha fatto un’irruzione di tipo caotico e disordinato creando, paradossalmente, più confusione, invece di aiutarci. Ecco perché gli italiani vogliono andare nei luoghi dove la tecnologia è stata disciplinata e quindi aiuta la vita degli uomini, come succede in Gran Bretagna”. Radio, al via produzioni Rai in lingua sarda CAGLIARI - (Adnkronos) - La Sardegna avrà a disposizione sulle frequenze Rai trenta minuti quotidiani per affrontare sette giorni su sette temi di attualita', cultura, ambiente, storia, problemi sociali e di interesse generale e dal lunedì al mercoledì le trasmissioni saranno in lingua sarda. E' quanto è stabilito venerdì mattina a Roma con un accordo fra la Rai e la Regione Sardegna. “E' un passo importantissimo - ha affermato l'assessore regionale alla Cultura, Maria Antonietta Mongiu - nella via dell'autoriconoscimento identitario. L'uso veicolare della lingua sarda nella comunicazione del contemporaneo e' uno dei raggiungimenti piu' alti e importanti, in grado di ricomporre anche molte divisioni”. “Una svolta storica, nel 60esimo anniversario dell'Autonomia - ha commentato invece il presidente della Regione Sardegna, Renato Soru - che permette di consolidare la programmazione regionale e di tornare alla migliore tradizione della radio sarda. Torniamo ad avere gli stessi livelli di produzione regionale dei primi degli anni novanta, quando gran parte della cultura e dell'intelligenza isolana si esprimeva attraverso il canale Rai”. Patty Pravo ha compiuto 60 anni ROMA - Nata a Venezia il 9 aprile del 1948, Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo, ha compiuto 60 anni. Un nome scelto da "Patty", appellativo di molte ragazze inglesi degli anni '60, e da "Pravo" dalle anime prave dantesche. L'artista cresce a Venezia coi nonni paterni, prendendo lezioni di danza e lezioni di pianoforte. Frequenta una scuola statale, si ritrova spesso a fare i compiti a casa di Peggy Guggenheim e trascorre molto tempo tra gli artisti della Biennale di Venezia, come si legge in una biografia che le dedica la Rai. Dopo aver frequentato i corsi del Conservatorio decide di partire per Londra. Giovanissima, si trasferisce a Roma, dove diventa la regina del Piper, una delle discoteche più in voga. Nel locale romano viene notata da Alberigo Crocetta Patty Pravo (punto di riferimento della beat-generation negli anni '60-'70) che la invita ad esibirsi sul palco. Così inizia una carriera artistica di successo e diventa la portavoce più significativa delle ideologie pacifiste, ecologiste e del "libero amore" e una delle can- tanti più popolari fra gli anni Sessanta e Settanta. Nel 1965 esce il suo primo 45 giri, contenente la canzone “Ragazzo Triste” e il brano cantato in inglese, “The Pied Piper”. Dopo aver partecipato al Cantagiro nel 1967 con la canzone “Qui e là”, arrivano una serie di successi con i 45 giri: “Se perdo te”, “La Bambola”, “Gli occhi dell'amore”, “Sentimento”, “Tripoli 1969”. Nel 1970 partecipa al Festival di Sanremo con il brano “La spada nel cuore”, insieme a Little Tony. 8 COLLETTIVITA’ Una conferma e vari interrogativi Segue dalla prima pagina qualche sospetto. A cominciare dal netto successo che avrebbe ottenuto il candidato al Senato del PdL, proprio colui che aveva denunciato la presenza delle 120mila schede trovate nei magazzini della Andreani. Esteban Caselli, che è peronista, potrebbe essere il ponte di cui Berlusconi potrebbe servirsi per relazioni col governo argentino, anch’esso peronista, anche se di un’altro orientamento. Il peronismo governa l’Argentina quasi initerrottamente dal 1989. Se questo netto successo venisse confermato, potrebbe significare che i “nuovi arrivati”, cioè gli oltre ventimila nuovi cittadini italiani che sono stati inseriti nelle liste elettorali, e buona parte degli elettori italiani in Argentina, si sarebbero troppo argentinizzati, votando secondo logiche della società argentina, secondo logiche politiche locali. L’altro vincitore dell’elezione sarebbe Ricardo Merlo, che con il suo Movimento Associativo degli Italiani all’Estero, sarebbe riuscito a vincere le “primarie” con il settore tradizionale dell’Associazionismo che fa capo a Luigi Pallaro. Il presidente della FEDITALIA non ha raggiunto l’obiettivo di essere rieletto. L’AISA, la lista dell’Associazionismo che aveva vinto le precedenti elezioni, proponeva un Associazionismo apolitico, mentre il MAIE di Merlo propone un Associazionismo indipendente. Due visioni diverse sulle quali sicuramente si svilupperà il dibattito all’interno dell’Associazionismo nei prossimi mesi. C’è d’augurarsi che i prossimi parlamentari che ci rappresenteranno, siano consapevoli che rappresentano la comunità più numerosa e più interessata al voto, cioè che ha voluto più delle altre, far sentire la sua voce, confermare il suo legame con l’Italia e che a Roma i candidati rappresentano gli italiani qui residenti e non i Paesi e meno ancora i governi, dei Paesi che ci accolgono. L’altro aspetto sul quale riflettere, ora che le elezioni si sono concluse, riguarda le legge sull’esercizio del voto degli italiani all’estero e più specificamente sulla modalità di voto per corrispondenza. Quando a suo tempo fu scelto questo sistema, sono stati presi in considerazione due elementi. Da una parte si è cercato di evitare che le elezioni italiane potessero derivare in preoccupazione per l’ordine pubblico per i Paesi di accoglienza, a causa di comizi o di file di elettori davanti ai seggi. Dall’altra si è tenuto conto della vastità e capillarità della presenza italiana all’estero in Paesi estesi e lontani, come è il caso, per esempio dei Paesi dell’America Latina, dove i consolati italiani si trovano solo nelle grandi città, ma i cittadini italiani si trovano un po’ dappertutto. Per fare un caso, un cittadino italiano residente in una qualsiasi delle località delle Andi, deve fare da un minimo di cinquecento chilometri a quasi mille, per arrivare alla sede consolare di Bahía Blanca. Un altro residente nel Chaco, deve fare non meno di quattrocento chilometri per arrivare a Rosario. Peggio ancora per alcuni connazinali residenti nel Brasile, nel Cile o nel Perú, solo per citare qualche esempio. Il voto per corrispondenza quindi, ha cercato di dare una risposta a questo problema. La nuova esperienza elettorale però, continua a mettere in evidenza alcuni limiti di questo sistema: buste che non arrivano ai destinatari o che non ritornano in tempo ai Consolati, rischio di compravendita di buste elettorali, rischi per la segretezza e per la manifestazione della volontà personale degli elettori. Ora anche il padre della legge, l’on. Mirko Tremaglia, propone di modificare tale legge perché, fa notare, anche se la legge prevede pene di carcere per chi la viola, quell’aspetto della norma non viene rispettato. Tremaglia propone quindi di fare “le operazioni di voto direttamente presso le Ambasciate, le Sedi consolari o locali da predisporre allo scopo, con provvedimento da parte del Ministero degli Esteri” (leggi a pagina 9). Una richiesta che sembra diventare “bipartisan”,dato che anche il Viceministro per gli Affari Esteri Franco Danieli sostiene che bisogna cambiare la legge Tremaglia. Inoltre non si può fare a meno di coincidere con Tremaglia sul fatto che comunque almeno duecentomila italiani all’estero non hanno potuto votare per la mancata iscrizione da parte dei Comuni. Un problema la cui soluzione non può essere rinviata. Certamente in un Paese come l’Argentina, e crediamo che anche in buona parte dei Paesi europei e dell’America Latina, non dovrebbero esserci problemi per far votare nelle sedi consolari. Oltre a quelle dei consolati, si potrebbero utilizzare le sedi delle agenzie consolari onorarie e le sedi di alcune importanti scuole associazioni italiane, come di fatto, è stato fatto a suo tempo per l’elezione dei Comites, prima che anche per esse si decidesse per il voto per corrispondenza. Come è stato allora, un funzionario consolare sarebbe responsabile del seggio e ad esso potrebbero essere affiancati altri ufficiali nominati dall’Ambasciata o dai Consolati. Se la legge fosse modificata, probabilmente meno cittadini italiani all’estero parteciperebbero alle elezioni. Ma in cambio di un voto quantitativamente inferiore, si avrebbe un voto qualitativamente più sicuro. Meno esposto a brogli, veri o presunti che siano. MARCO BASTI [email protected] TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 ALL'ESTERO HA VOTATO IL 41,66% CONTRO 42,07% NEL 2006 In Argentina il primato della partecipazione: 63,04% Segue dalla prima pagina Consolati per la mancata consegna: si tratta del 7,18% del totale delle schede inviate, due punti in meno rispetto alle ultime elezioni, quando la percentuale si attestò a 9,20%. In definitiva, dunque, sul totale dei plichi recapitati ha votato il 44,88% degli aventi diritto al voto, contro il 46,33% di due anni fa. Ad annunciarlo il vice ministro agli Affari Esteri, Franco Danieli, che, insieme al direttore generale Adriano Benedetti, ha presieduto venerdì scorso alla Farnesina, la conferenza stampa di presentazione dei dati sul voto all’estero per le politiche del 13 e 14 aprile. Sabato i plichi sono arrivati all’aeroporto di Fiumicino e da lì sono poi stati portati a Castelnuovo di Porto, dove lunedì è iniziato lo scrutinio insieme alle schede italiane. I primi dati sul voto all’estero resi noti venerdì, ha osservato Danieli, sono "definitivi", se pur suscettibili nelle prossime ore di minimi cambiamenti. Tra i dati più interessanti, oltre a quelli già riportati, ci sono quelli delle singole ripartizioni in cui è divisa la Circoscrizione Estero. Qui si registra una "lieve" flessione in tre ripartizioni: ha infatti votato il 39,36% in Africa-AsiaOceania (42,12 nel 2006), il 36,24% in Nord e Centro America (37,30%) ed il 36,65% in Europa (38,44). Boom di partecipazione al voto, invece, nell’America Meridionale dove ha votato il 58,53% degli aventi diritto, contro il 51,81% dell’ultima tornata elettorale. E proprio in Sud America si trova il Paese che ha registrato il più alto numero di votanti: è l’Argentina dove ha votato il 63,04% dei connazionali, contro il 56,33% del 2006. Seguono in lieve flessione l’Uruguay con il 54,50% (63,49% nel 2006) dei votanti e la Svizzera con il 47,32% (50,45); cresce invece - e nonostante lo sciopero del servizio postale, che tanto aveva allarmato in questi ultimi giorni - il Brasile con il 47,30% di affluenza al voto (45,28). E poi ancora il Canada, dove ha votato il 40,25% dei connazionali (43,34), ed il Venezuela, dove la partecipazione è stata molto più bassa che nel 2006, con il 37,81% di votanti rispetto al 49,98 di due anni fa, anche qui probabilmente a causa delle inefficienze postali. Tra i Paesi che hanno registrato una più alta partecipazione, si segnalano poi: l’Australia con il 37,44% (nel 2006 ha votato il 41,29%), la Germania con il 33,34% (35,80), il Regno Unito con il 33,32% (34,21), gli Stati Uniti con il 33,15% (33,33), il Belgio con il 31,85% (33,14) e la Francia con il 30,83 (30,33). Nonostante alcuni dati siano in flessione, bisogna qui considerare che, per via del maggior numero di aventi diritto al voto e dell’effettivo numero di schede votate, in valore assoluto tutti i dati sono comunque in crescita. Un’analisi a parte va riservata ai 14.827 cittadini italiani temporaneamente all’estero, divisi a loro volta tra i 3.757 militari impegnati all’estero che hanno votato per 11 circoscrizioni elettorali italiane, quelle di rispettiva appartenenza, e la cui percentuale di partecipazione al voto è stata quasi totale, attestandosi al 99,65%, e gli 11.070 dipendenti dell’Amministrazione Pubblica che insieme ai docenti ed ai ricercatori universitari hanno votato, nella circoscrizione Lazio 1, al 95,42%. In totale l’affluenza degli elettori temporaneamente all’estero è stata del 96,51%. DANIELI: LA LEGGE TREMAGLIA VA CAMBIATA "Il dato che abbiamo ad oggi ci dice che passiamo dal 42,07% al 41,66% di plichi restituiti sul totale di quelli recapitati agli elettori. Di fatto è una conferma della partecipazione che c'è stata nel 2006", ha detto il viceministro Danieli, nel presentare i dati ufficiali relativi alle operazioni di voto all'estero. “Il dato generale è confortante come lo è quello relativo alla percentuale dei plichi non consegnati che dal 9,20% del 2006 è passata al 7,18% di oggi. Una flessione che testimonia il lavoro di bonifica ad oggi fatto", ha detto ancora. In due anni sono anche aumentati gli elettori aventi diritto che passano da 2.707.000 a 2.924.000. Quanto ai disguidi, Danieli informa che sono stati ''molto limitati durante le operazioni del voto all'estero a cui abbiamo subito posto riparo e sono state segnalate all'Autorità giudiziaria sei anomalie delle quali due negli Stati Uniti, due in America Latina e due in Europa. Tutto il resto è strumentalità, è dal 2006 che si protrae questa 'campagna dei brogli'. Ho invitato tutti a denunciare fatti riscontrati". "Va rapidamente corretta la legge Tremaglia - ha avvertito Danieli - Il voto per corrispondenza comporta inevitabilmente la consegna della busta all'elettore e dopo non è certo possibile mettere un carabiniere a presidio della busta. Tocca al senso civico dell'elettore, mi auguro che il nuovo Parlamento se ne occupi. C'è il sentore unanime - ha rilevato - di porre rimedio nel corso della prossima legislatura alle distorsioni provocate dalla legge Tremaglia".(Aise e Adnkronos) Concluso lo spoglio delle schede attesa per i risultati definitivi ROMA - Si è concluso in extremis lo spoglio delle schede votate dagli italiani all'estero: le operazioni di scrutinio nella sede della Protezione Civile di Castelnuovo di Porto, a una trentina di chilometri da Roma, "sono state completate alle 14, il termine ultimo stabilito" come riferisce ad Apcom Eugenio Marino del Coordinamento nazionale del Pd all'estero. I milleduecento seggi allestiti nell'area di 50mila metri quadri del Centro Polifunzionale hanno dovuto gestire un totale di 1.210.009 buste provenienti da ogni parte del mondo. Nonostante il rapporto seggi/elettori sia stato notevolmente ridotto rispetto al 2006 - da 1/5mila a 1/2mila-3mila - le operazioni si sono svolte lentamente, per via della complessità dello scrutinio. I risultati definitivi erano attesi per ieri sera. COLLETTIVITÀ LA FINESTRA DI MARIO BASTI TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 9 Oggi un’antologia senza voti ma col ricordo dei cari nonni Durante tutto il mese di marzo, ed anche prima, tema d’obbligo per i giornali italiani ad anche di molti stranieri e ovviamente per i periodici delle comunitá, come il nostro, é stato l’elezione per corrispondenza dei sei senatori e dodici deputati che hanno il non facile compito di far ascoltare nei palazzi italiani della politica, Palazzo Madama e Montecitorio cosa pensano e desiderano e meritano gli italiani che dalla metá dell’800 risiedono all’estero costituiscono con i nostri figli e i nostri nipoti che lo vogliono, le comunitá italiane residenti in una ventina di paesi. Ecco dunque perchè nella FINESTRA ANTOLOGIA D’OGGI dedichiamo un ricordo affettuoso ai nostri nonni, non soltanto per l’affetto che abbiamo per essi, pur se non ci sono piú, perchè hanno avuto una parte determinante per la formazione delle comunitá italiane. Ma c’è un’altra ragione: l’Organiz- zazione Mondiale della Sanitá in una statistica sulla longevitá ha dimostrato che i nonni italiani sono i piú longevi. E possiamo citare gli esempi della scienziata Premio Nobel Lina Levi Montalcini (99 anni) , dell’ex-presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (88 anni) dell’expresidente del Consiglio (per quante volte) Giulio Andreotti e di sei abitanti di Ovozza, che fra i suoi 1700 abitanti ha 22 centenari! Non credo che ci sia bisogno che io ti dica quanto é importante per chi crede nella famiglia la figura dei nonni e l’affetto che hanno pienamente meritato, perchè quello che ci hanno dato in affetto, in formazione, in educazione, é molto , molto piú di quel che noi abbiamo dato ad essi. tu lo sai. Ma credo che non ti fará male rileggere un invito di Benedetto XVI che abbiamo pubblicato nel numero scorso e che é rivolto a ognuno di noi: “Ritornino i nonni ad essere presenza viva nella famiglia, nella Chiesa, e nella societá”. Un invito rivolto non solo come Papa, ma anche come il piú autorevole membro diella societá umana. UN PO’ DI ORO? L’antologia , tu lo sai caro Lettore, non ha uno spunto , un tema solo, ma vari che, a chi scrive (e si suppone anche a chi legge) suscita un particolare interesse. Non suscita interesse il ricordo dei nonni di noi? Non suscita interesse che noi italiani siamo fra i piú longervi del mondo? Non suscita interesse che nella corsa dell’oro siamo -nel mondo- al sesto posto, davanti a grandi paesi? Anche questo ce lo dice una statistica, naturalmente non dell’Organizzazione della Sanitá, ma di esperti economici. Vero é che alcuni esperti economici assicuranoche per le riserve é preferibile tenere euro, dollari ed altre banconote, benché si definiscano riserve auree, ma io personalmente penso che anche questi economisti, per le loro riserve personali, preferiscano ancora un po’ (o molto) oro come l’antico Mida! MADE IN ITALY Comunque, credo che tu sia d’accordo con me, caro Lettore, nel creedere che oro e banconote non importi tanto tenerli come riserve, quanto guadagnarne '200MILA ITALIANI ALL'ESTERO NON HANNO POTUTO VOTARE'' Tremaglia propone modifiche alla legge che porta il suo nome La denuncia dell'ex ministro per gli Italiani nel Mondo: ''I nostri connazionali non hanno ricevuto il plico elettorale, perché l'indirizzo era sbagliato. I Comuni non hanno fatto le rettifiche dei dati dopo le elezioni del 2006''. ROMA - Bisogna ''impegnare i Comuni alla verifica degli indirizzi, riferendosi all'anagrafe consolare che si trova presso il ministero degli Affari Esteri (allineamento delle anagrafi), anche con un intervento diretto del ministero degli Interni presso i comuni stessi'' e per evitare ''i brogli presunti o veri, già denunciati anche da me alla Procura della Repubblica per le precedenti elezioni del 2006, occorre correggere la legge, facendo effettuare le operazioni di voto direttamente presso le ambasciate, le sedi consolari o locali da predisporre allo scopo, con provvedimento da parte del ministero degli Esteri''. Lo ha chiesto Mirko Tremaglia (nella foto), che torna a denunciare irregolarità sulle modalità di voto degli italiani all'estero. Per l'esponente di An, padre della legge sul voto degli italiani all'estero, ''la prima considerazione è che anche quest'anno circa 200.000 connazionali, residenti all'estero ed aventi diritto al voto, non hanno potuto esercitare il loro diritto perché non hanno ricevuto il plico elettorale in quanto l'indirizzo era sbagliato.''. Tremaglia non ha dubbi: ''La responsabilità di questi disguidi, già avvenuti nella precedente consultazione e da me allora denunciati all'autorità giudiziaria, è da imputarsi ai comuni che non hanno fatto le rettifiche dei dati dopo la precedente consultazione elettorale del 2006''. ' 'Il comunicato diramato dal nostro ministero degli Esteri - sottolinea l'ex mionistro per gli Italiani nel mondo - è chiaro: 'Aventi diritto al voto 2.924.202, percentuale plichi restituiti per mancata consegna 7,18% pari a circa 200.000 elettori'. Sono quindi piu' di 200.000 gli italiani che, come l'altra volta, non hanno potuto votare a causa di indirizzo errato. La responsabilità - rimarca l'esponente del partito di via della Scrofa - è certamente dei comuni e anche del ministero degli Interni, che non provvede nei confronti dei comuni inadempienti''. Quanto alla segretezza del voto è ''certo che la Legge Tremaglia, che prevede sanzioni anche di carattere penale, non è stata applicata. Ritengo che, per risolvere il problema della segretezza del voto, pur mantenendo il voto per corrispondenza, sia indispensabile effettuare le operazioni di voto presso le ambasciate, i consolati, le scuole o altri locali. E' quindi necessario - scandisce Tremaglia - provvedere, con legge o regolamento, a destinare dei luoghi all'estero da adibire all'espletamento del voto''. (Adnkronos) sempre piú, specialmente gli Stati come l’Italia che, a quel che dicono gli esperti, non vantano una situazione economica brillante. se leggi abitualmente il “Corriere della Sera” o qualche autorevole giornale straniero come “l’Economist” o il “New York Times” é difficile che non trovi in esso qualche opinione sulla situazione economica italiana, che, se pensavi di andare a rivedere dopo tanto tempo il tuo Paese, ti vedi costretto a ripensarci ed a rinviare a tempi miglior. Ma d’altra parte nello stesso “Corriere della Sera” (come quello dell’11 aprile scorso) leggi titoloni cosí : “La rivincita del Made in Italy” e poi “Vola l’industria dell’arredamento:4,5%. É la prima in Europa. Via al Salone di Milano” E allora ti domandi: ma come va veramente? E finisci per riconoscere che questo tuo interrogativo non va perchè non sei un esperto , come non lo sono io, ed allora concludiamo: Dio ce la mandi buona all’Italia e a noi! VOTI E LINGUA ITALIANI La FINESTRA (un po’ piú breve del solito) perchè mi ero proposto di non parlare del voto che era il tema del giorno, anzi, per essere piú preciso del voto degli italiani all’estero, dei 18 eletti fra i quasi 80 candidati . Ma per ragioni tecniche, questo dialogo con te caro Lettore, debbo scriverlo il venerdì anteriore all’uscita del giornale. Quindi niente risultati, ma qualcosa di voto si, perchè non posso lasciarmi sfuggire l’occasione di una quasi identitá di vedute con uno dei piú autorevoli politologi italiani, Sergio Romano, che proprio oggi (11aprile venerdí) ha dedicato il suo commento della pagina delle “Lettere al Corriere”al tema: “Voti italiani all’estero: mai piú con quesata legge”. Risponde così a una lettrice contraria al nostro voto che gli scrive dall’Australia: un’italo-australianizzata. Per farla breve, ti dico subito che non sono d’accordo nè con l’australianizzata, nè con il politologo. Ma noto con piacere che, contrariamente a quel che aveva ripetutamente sostenuto prima (no al nostro voto)il politologo ora l’ammette, ma chiede che si modifichi la legge Tremaglia, perché “fra i Paesi di grande emigrazione l’Italia è infatti, il solo che abbia spensieratamente elargito il diritto di voto anche a coloro che non hanno mai vissuto nella patria d’origine e non parlano italiano”. Lo scrive oggi Sergio Romano, lo scrissi io (ma non credo che lui legga giornali per italiani emigrati) ripetutamente tantti anni fa. Voto SI ai nostri figli e nipoti nati all’estero, ma a condizione che parlino italiano e a condizione che lo Stato Italiano si preocupi di istituire centinaia di scuole italiane, mandare centinaia di insegnanti d’Italiano, o far funzionare i Trattati italo-argentini che prevedono l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole argentine. Quindi al 50% sono d’accordo con Romano. Se poi lui insiste perché chi vuole la cittadinanza italiana, viva in Italia per un certo tempo, lo Stato Italiano che deve applicare la Costituzione, preveda la concessione di soggiorni di alcuni mesi nel Belpaese a chi vuole la cittadinanza italiana. (Naturalmente gratis). Ma qusti sono dettagli, basta che Stato e Parlamento si lascino convincere da Romano! MARIO BASTI FEDERACION DE ASOCIACIONES DE LA BASILICATA EN ARGENTINA CURSOS DE ITALIANO Abierta la Inscripción Informes T e l . 4 6 8 7 -1 1330 e -m mail: [email protected] Federación de Asociaciones de la 10 COLLETTIVITA’ TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 Berlusconi: siamo pronti al dialogo per le riforme. Bossi: destro di k.o. Fini presidente della Camera Segue dalla pagina 2 Umberto Bossi rilancia subito il federalismo fiscale. In Sicilia si profila la netta vittoria di Raffaele Lombardo. Per gli altri risultati delle amministrative (il più atteso è quello del Comune di Roma) bisogna aspettare le 15, quando riprenderanno gli scrutini. BERLUSCONI: PRONTO A DIALOGO SU RIFORME Il Popolo delle Libertà stravince le elezioni, insieme a Lega e Mpa. Silvio Berlusconi è "commosso" e abbraccia tutti gli italiani. Leggendo una identica breve dichiarazione in diretta a 'Porta a Porta', a 'Matrix', a Sky Tg24 ringrazia "con tutto il cuore" per "la prova di fiducia". Il Cavaliere lascia a Gianfranco Fini, con il quale si sente da Milano, il compito di esprimere la gioia per la vittoria al quartier generale del Pdl, allestito all'Eur. Ma intanto ricorda di sentire "una grande responsabilità, perché i mesi e gli anni che l'Italia ha davanti saranno difficili. Richiederanno una prova di governo di straordinaria forza e di capacità riformatrice". "Io opererò con tutto il mio impegno - promette - mettendo a frutto tutta la mia esperienza per i prossimi cinque anni, che devono essere decisivi per l'ammodernamento del Paese. Rifiuti, piano casa, aiuti alle famiglie, Alitalia, grandi opere, senza prendere provvedimenti fiscali: sono alcune delle priorità indicate da Berlusconi, che ammette di aver "gradito" gli auguri di buon lavoro di Walter Veltroni e conferma "una assoluta apertura ad un fruttuoso dialogo con l'opposizione sulle riforme". Fino a ipotizzare di rimettere in piedi una commissione bicamerale sul modello di quella presieduta da D'Alema. Il Cavaliere ha già la mente rivolta alla squadra di governo che, dice "non ci vorrà molto tempo a fare". "Ho già parlato con Gianfranco Fini, ho parlato con Bossi. Ho già tutto in testa. Questa volta sarà tutto più facile - assicura - perché abbiamo bisogno di uomini esperti, che abbiano la conoscenza dei problemi del paese e che possano mettersi immediatamente al lavoro. E le donne saranno almeno quattro". Anche a via della Scrofa si festeggia, dopo un pomeriggio trascorso in una altalena di forti emozioni, fino alla telefonata di "profonda soddisfazione" che Berlusconi e Fini si esprimono a vicenda. "L'Italia ha scelto il centrodestra - esulta poco dopo con i giornalisti il portavoce del partito Andrea Ronchi - e l'affermazione del centrodestra è per noi motivo di grande soddisfazione, così come la fedeltà dell'elettorato del centrodestra, che ha mostrato di comprendere ed accettare in pieno lo spirito della sfida del Popolo della Libertà". E a rendere ancora più piena la soddisfazione, c'é per Ronchi "il risultato della Destra di Storace che conferma come il popolo di An si sia riconosciuto nella sfida del Pdl". A Storace, insomma, non va che "quella piccola percentuale che da sempre c'é stata alla destra di An". LEGA: BOSSI SI GODE COLPO DA KO, 'CHE DESTRO POPOLARE' Se la ride e se la gode, Umberto Bossi, quando sono le dieci della sera di lunedì, circondato dall' entusiasmo dei suoi, nella sede di via Bellerio, ma se l'era goduta anche nel pomeriggio, praticamente da solo, mentre gli altri dirigenti leghisti restavano abbottonati davanti ai primi risultati. Era arrivato alle 15 in via Bellerio il leader. E incrociando il cronista nei corridoi, prima di andare nel suo studio, aveva stretto il pugno, aveva sorriso e aveva detto: "siamo forti!". Non aveva dubbi sul successo elettorale, Bossi, però ha atteso fino alle 20, e in concomitanza con i telegiornali della sera ha lasciato il suo ufficio ed è sceso per incontrare i giornalisti, in un caos colossale. C'erano infatti Roberto Maroni e Roberto Calderoli, appena arrivati, zitti, in attesa lungo trattenuta. Certamente gli elettori e i sostenitori padani si erano già scatenati sulla radio del movimento dalle 15, telefonate in diretta per esprimere il giubilo. Ma i vertici leghisti avevano prudentemente atteso il consolidarsi dei risultati. Bossi no, per quanto prudente questa volta non si è trattenuto e nel pomeriggio - tra un orecchio tenuto attaccato al telefono e un occhio buttato ai risultati elettorali che correvano sugli schermi tv -, ha trovato il tempo di andare in giro per la sede a complimentarsi con i suoi uomini, a esultare e perfino a 'battezzare', come fossero dei cavalieri, i ragazzi che si erano impegnati in campagna elettorale con uno spadino di legno. Di una cosa è convinto Bossi, parlando in televisione e parlando con i suoi. "Questa volta abbiamo la forza per cambiare davvero". Non chiude al dialogo, in fondo non lo ha mai fatto nella sua carriera politica, ma mette dei paletti. Quando gli chiedono se sulle riforme intenda dialogare con il Pd, risponde: "di- COSI LA NUOVA CAMERA 211 28 3 36 delle dirette. Lui ha scompigliato le carte. E' entrato con fare baldanzoso, ha mostrato l'avambraccio con il pugno chiuso e, usando una metafora del pugilato, sport a lui caro, ha detto "avete visto che destro popolare!". A quel punto è stato un accavallarsi di telecamere, di cronisti costretti dalla ressa a inginocchiarsi pur di carpire le parole del leader. Con Maroni e Calderoli a farsi da parte per lasciare la scena completamente al capo. "La gente ci vuole bene e chiede che cambiamo il Paese - ha esordito Bossi - bisogna fare in modo che parte dei soldi restino sul territorio". Poi, rispondendo ai giornalisti, spiega che si è sentito al telefono con Berlusconi: "sì l'ho sentito, era tanto contento" e, a proposito del leader della Pdl, aggiunge: "con me Berlusconi mantiene sempre i patti", riferendosi al fatto che è sicuro che le riforme si faranno. Ecco, le riforme, uno dei leit motiv della campagna elettorale di Bossi: "federalismo fiscale subito", dice. E poi un pensiero a Malpensa: "con questo risultato le cose cambieranno a favore del nostro aeroporto", spiega. Ma torna più volte su un concetto: "adesso dobbiamo partire dalla volontà popolare: i padani hanno mandato un messaggio forte, bisogna fare le riforme perché cominciamo a perdere la pazienza". Tutt'intorno, intanto, scoppia la festa a 60 8 272 pende da loro, ce ne accorgeremo già quando andranno in commissione. L'altra volta mandarono un battaglione di costituzionalisti all' unico scopo di bloccare tutto. Ma questa volta noi abbiamo la forza per cambiare, anche senza il Pd". E non si fa mancare neppure un'altra battuta, una punzecchiatura forte alla sinistra: "La Lega l'hanno votata i lavoratori che non ne potevano più di votare a sinistra. Siamo noi il partito nuovo dei lavoratori". I ministri? "Si tratta di capirsi bene...si tratta di mettersi lì e ragionare". Ma a questo punto c'é la festa che incombe e anche Bossi si lascia trascinare dall'entusiasmo dei suoi ed è tutto sorrisi, abbracci e pugni tesi al cielo come dopo un gol o dopo un incontro di boxe appena vinto. E mentre Roberto Calderoli dice che "siamo andati ad un passo dal risultato del '96'', per sottolineare un esito oltre le previsioni, il leader annuncia: "vado da Berlusconi a festeggiare brevemente e poi vado a dormire". FINI: PRESIDENTE CAMERA? DECIDEREMO TRA QUALCHE GIORNO "Ringrazio Silvio Berlusconi per avere espresso il suo auspicio in pubblico, dopo avermelo espresso in privato. Ne dovremo parlare insieme con lui e con Bossi e decideremo insieme tra qualche giorno. Così Gianfranco Fini commenta l'ipotesi che lui Napolitano: “Congratulazioni a Berlusconi per la netta vittoria” ROMA - "Ho rivolto al ministro Giuliano Amato il mio compiacimento per la prova offerta dal ministero dell'Interno nel garantire un corretto ed efficace svolgimento delle operazioni elettorali, che hanno registrato ancora una volta un'alta affluenza alle urne. Esprimo le mie congratulazioni alla coalizione guidata dall'on. Berlusconi per la netta vittoria conseguita, e il mio apprezzamento per tutte le formazioni politiche e i candidati che hanno animato un libero e ordinato confronto elettorale". E' quanto si legge in una dichiarazione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, diffusa dal Quirinale. possa ricoprire l'incarico di presidente della Camera. "Chi fa politica - prosegue Fini - sa che le scelte non sono mai di tipo personale. An garantirà stabilità, buongoverno e che il progetto del Pdl arrivi in porto. C'é da costruire un partito, decideremo assieme quale sarà il mio ruolo futuro". "Avevamo già detto che se avessimo avuto una maggioranza politica ampia non avremmo percorso questa strada e i numeri parlano chiaro". Così il leader di An, Gianfranco Fini, ribadisce la volontà del Pdl di non assegnare all'opposizione la presidenza di un ramo del Parlamento. "Ho sentito Berlusconi oggi, ma l'ho fatto anche nei giorni scorsi: circa l'accordo sui 12 ministri non vedo problema di sorta. La coalizione è più coesa che nel passato, un governo potremmo farlo anche domani". Lo afferma il leader di An, Gianfranco Fini, in collegamento con 'Porta a Porta' dall'Auditorium della tecnica, quartier generale del Pdl in questa lunga maratona elettorale "Se la sinistra spera di prendersi la rivincita con divisioni tra noi del Pdl e la Lega è meglio che cambi strategia: se no rischia di rimanere a lungo all'opposizione...". Lo afferma Gianfranco Fini riferendosi ai timori di fratture nella coalizione per il peso della Lega. "Non si può assolutamente dire - ribadisce - che la Lega sia un fattore di instabilità". "Se ci sarà dialogo sulle riforme dipende dall'opposizione e da come vorrà interpretare il suo ruolo". Lo afferma Gianfranco Fini a "Porta a porta". "Se sarà pregiudiziale e dirà no - prosegue - a prescindere dal contenuto delle proposte è un conto. Se invece Veltroni terrà fede all'impegno di valutare volta per volta ogni singolo provvedimento si apre uno scenario diverso e si potrà dialogare nel rispetto dei ruoli. Del resto, è stato Berlusconi ad avviare una nuova fase perché gli auguri di Berlusconi a Veltroni non è solo bon ton ma l'apertura di una fase nuova, mettendoci alle spalle una fase in cui la campagna elettorale proseguiva anche dopo il voto" "Non c'é stata nessuna emorragia di voti da An o Fi" lo dice Gianfranco Fini specificando che "il risultato del Pdl va oltre la somma aritmetica dei voti di Fi ed An alle ultime politiche". Per questo, Fini si dice "molto soddisfatto dal risultato del Pdl: la scelta di fare un passo indietro per privilegiare un progetto politico è stata compresa dagli elettori". 11 TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 Borse di studio per cittadini argentini e italiani residenti in Argentina Il Governo Italiano offre per l’anno accademico 2008/2009 borse di studio a giovani cittadini argentini e italiani stabilmente residenti in Argentina, per la frequenza di corsi di perfezionamento e post-laurea in Italia. La scadenza per la presentazione delle domande é il 30 aprile. É richiesta una buona conoscenza della lingua italiana. Il bando del concorso si puó trovare in www.iicbuenosaires.esteri.it. Altre informazioni: Istituto Italiano di Cultura -Segreteria Borse di Studio Tel. + 54 (11) 5252 6800 / Fax: + 54 (11) 5252 6803, e-mail: [email protected] Corsi d’italiano 2008 all’EFASCE L’E.F.A.S.C.E (Ente Friulano di Assistenza Sociale e Culturale agli Emigrati) di Buenos Aires invita a partecipare ai corsi d’italiano organizzati dal gruppo Giovanile di Buenos Aires che incominceranno il sabato 19 aprile. La profesoressa Paola Solimema sará a carico dei corsi che si daranno in due livelli: elementare il sabato dalle 15 alle 16.30, e avanzato dalle 16.30 alle 18. I corsi sono aperti a tutta la comunitá e si daranno nella sede di E.F.A.S.C.E in Campos Salles 2250 (alt. Cabildo 3300). Per altre informazioni: e-mail: [email protected], oppure lasciando un messaggio telefonico al: 4701-4486 Seminario Giuridico - Letterario al Centro Culturale Italiano di Olivos IL Centro Culturale Italiano invita a partecipare al Seminario giuridico organizzato insieme all’Universitá di Bari Dipartimento giuridico. I temi trattati sono di carattere giuridico e letterario, e si svolgeranno d’accordo al seguente programma: Lunedí 28 aprile ore 16: Pasquale Guaragnella: Il Galateo di Giovanni della Casa come modello di civiltá; Paolo Guaragnella: l’Antitrust e la tutela del consumatore. Prof. Dammacco: La professione di avvocato nell’Europa unificata e la tutela della libertá religiosa. Martedí 29 aprile ore 18: Gaetano Dammacco, Pasquale Guaragnella: Lo straniero e il forestiero nelle opere della letteratura italiana; Maria Luisa Lo Giacco: Il pellegrino e il pellegrinaggio: la nuova circolazione delle persone. IL seminario é gratuito e si terrá nella sede di Olivos , Roma 656 Le tematiche a trattare potranno soffrire alcuni cambiamenti. Si consegnerá un’attestato di partecipazione. Si deve confermare la presenza entro il 23 aprile. Durante il seminario, sará presente un interprete per la traduzione in spagnolo. Il Banco Itaú ricorda che bisogna rinnovare i certificati di sopravvivenza Il Banco Itaú di Buenos Aires, erogatore delle pensioni Inps in Argentina, sta chiedendo a tutti coloro che ricevono una pensione dall'Italia, di certificare la loro condizione di sopravvivenza presentandosi presso gli sportelli della banca dove riscuotono la pensione o inviando un certificato di esistenza in vita. I pensionati che riscuotono la pensione tramite una "Caja de Ahorro" per evitare ritardi sono invitati a presentarsi personalmente entro il 30 aprile allo sportello dove ritirano la pensione, portando uno dei seguenti documenti di identità: DNI, LC, LE o "Cédula de Identidad del Mercosur". Per coloro che riscuotono la pensione tramite un "Apoderado", quest'ultimo dovrà presentare alla Banca un "Certificado de Supervivencia" del titolare della pensione, rilasciato non più di sette giorni prima, con la documentazione relativa alla delega che lo autorizza a ricevere la pensione. Questa pratica, abbastanza usuale anche nel passato in tutti Paesi di emigrazione, è oggi espressamente definita dal vincolo contrattuale che, dal 1° maggio 2007, impegna i nuovi Istituti bancari erogatori delle pensioni a verificare minimo annualmente l'esistenza in vita la residenza del pensionato, prima di procedere al pagamento. Nella circostanza lo Spi-Cgil ribadisce la "necessità che tali procedure non si trasformino in puri adempimenti burocratici, ma tengano conto della complessità che età e condizioni sociali determinano per soggetti spesso molto anziani e in condizioni di fragilità. Non vanno infatti dimenticati i profondi disagi che un anno fa determinò il cambiamento degli Istituti erogatori delle pensioni all'estero, fatto in maniera repentina e non adeguata rispetto ad una realtà sociale diffusa su vastissime aree geografiche, di cui", conclude il sindacato, "è sempre necessario tener conto, caratterizzando i rapporti con i pensionati italiani all'estero su un livello più alto di attenzione e rispetto". AGENDA CINE - VIDEO -TEATRO ASOCIACION DANTE ALIGHIERI- Auditorio Dionisio Petriella-TucumÆn 1646 Capital- Entrada Libre - 1825/ 4, 19.30 hs.Ciclo teatral: “Una temporada teatral en la Dante" Obras breves.: I suggeritori y Le Finestre de D. Buzzati. En italiano. Ciclo de cine-debate: “Mujeres cienastas italianas” 21/4 , 19 hs: Amor y anarqu a . Dir. L. Wertmüller. Análisisi y debate L. Morello. Subt. en español. Sede Belgrano - Av.Cabildo 2772 - Capital-18.30 hs. Entrada Libre -Ciclo de Cine – Debate"La vida te pone a prueba" Cine Italiano Contemporáneo: 17/ 4. Ahora o nunca . Dir.: L. Pellegrini. Análisis y debate: L. Morello. Subt. en español. INSTITUTO ITALIANO DE C U LT U R A - M.T. DE A LV E A R 1119 3” P - Ciclo:Los mièrcoles del cine italiano: 23/4, 18.30 hs.: La gran ilusi n (1937) Dir. J. Renoir. Subt. en castellano. Entrada libre hasta colmar la capacidad de la sala. hasta colmar la capacidad de la sala. EXPOSICIONES ASOCIACION DANTE ALIGHIERI- Auditorio Dionisio Petriella-TucumÆn 1646 Capital- Entrada Libre Amada Siracusa Óleos y esculturas de Silvia Barrios. Hasta el 10/5 de lunes a viernes de 16 a 18.30 y sábados de 9 a 12. La Sicilia Ł la chiave di tutto Expone Miguel Pirolo. Hasta el 30/4 de lunes a viernes de 09.30 a 12.00 y de 15.00 a 21.00 y sábados de 9.00 a 12.00 en el 2º piso. INSTITUTO ITALIANO DE C U LT U R A - LA C A J A y Gruppo Generali- Museo Nacional de Arte Decorativo - Av. del Libertador 1902-Presentan la muestra: Fiesta Barroca Italiana: trajes cortesanos del siglo XVII hasta el 27/ 4 INSTITUTO ITALIANO DE C U LT U R A - C. CULT. RECOLETA- JUNIN 1930 (Sala J) Presentan la muestra: “Mimmo Paladino: obra grÆfica hasta el 11/ 5. CONFERENCIAS la 10” Fiesta de la confraternidad que se realizará el 20 de abril a las 13 hs. en su sede de Lascano 4237 Capital, en honor de la Región Molise . Asistirán autoridades repesentantes de la Región. Reservas e informes al tel.: 5901-3445 CIRCULO RECREATIVO LA TREVISANA - Invita al almuerzo mensual que se realizará el 20 de abril a las 13 hs. en su sede de Osvaldo Benedetti 195 Capital. Reservas e informes al tel.: 46718446. MUSICA ASOCIACION DANTE ALIGHIERI- Auditorio Dionisio Petriella-TucumÆn 1646 Capital- Entrada Libre - 23/4 19hs. , Canciones y peras t ialianas Por el Grupo Lírico. Dir. musical: JManzitti. ASOCIACION VERONESI NEL MONDO L ARENAINST.SUPERIOR DEL A R T E D E L T. COLON- INSTITUTO CARLOS STEEB - Camarones 3154 (esq. Cuenca) 27/4, 17 hs. - Presentan: Rigoletto de G. Verdi. Dir. Mº S.Caputo. Informes al tel.: 4639-1306 FIESTAS Y REUNIONES ASOCIACION DANTE ALIGHIERI- Auditorio Dionisio Petriella-TucumÆn 1646 Capital- Entrada Libre -22/4, 19 hs. Un d a en As s, donde la piedra se hizo caricia Por A. Ferrari. INSTITUTO ITALIANO DE C U LT U R A - M.T. DE A LV E A R 1119 3” P. - 28/ 4, 19 hs. - Il paradiso di Dante por Raffaele Campanella. en italiano. Entrada libre A SOCIACION BONIFATESE M A D O N N A D E L ROSARIO Invita a la 1” cena del aæo el 19 de abril a las 21 hs. en su sede de Av. Arturo Illia 1571 Villa Maipú San Martin (CP 1650) Pcia. de Bs. Aires. Reservas e informes al tel.:47544201 de lunes a sábados de 16 a 20 hs. o por mail a: [email protected]. ASOCIACION DE DAMAS ITALO-ARGENTINAS - Invita a PRESENTACION DE OBRAS ASOCIACION CALABRESA- Hip lito Irigoyen 3922 Cap. - 19/4 - 19 hs. Invita a la presentación del libro: El laœd y la guerra de la escritora lombarda Agustina Gusberti, con música e imágenes de la Lombardía y comentarios y debate del ing. Carlos Carrara. Entrada libre. Informes a los tel.: 4981- - 25 APRILE 1945 / 25 APRILE 2008ROSARIO SANTA FE “PRESENTE” ALLA CERIMONIA RICORDANDO IL 63º ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE L’ATTO SI SVOLGERÀ IN PIAZZA ITALIA BUENOS AIRES VENERDÌ 25 - ALLE ORE 11.00 - Fondazione Giuseppe Di Vittorio promosso dalla CGIL 12 COLLETTIVITA’ TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 SERIE A NELLA 33ª GIORNATA Assalto respinto, l’Inter ancora a +4 davanti alla Roma che vince a Udine I nerazzurri vincono i viola 2-0 (Cambiasso e Balotelli) e continuano a guidare il campionato seguiti dai giallorossi che battono i friulani 3-1. Nel derby, giocato sabato sera la Juventus si conferma al terzo posto con una vittoria di 3-2 sul Milan. Vittoria del Napoli sull’Atalanta 2-0. Assalto respinto. L'Inter batte 2-0 la Fiorentina e rispedisce la Roma a meno quattro. Decidono Cambiasso e il giovane Balotelli, è una vittoria pesantissima sull'economia di questo campionato. Ma la Roma non molla, anzi. In una 34ª giornata ricca di emozioni, il messaggio che i giallorossi spediscono dal Friuli, dove superano con un netto 3-1 la temuta Udinese di Marino, è che l'Inter dovrà sudare le proverbiali sette camicie per condurre in porto lo scudetto numero sedici. Qualche nervosismo di troppo non toglie brillantezza ai giallorossi che ribaltano il gol di Di Natale grazie alle marcatire di Vucinic, Taddei e Giuly e riportano a dieci i punti di vantaggio sulla Juventus che nell’anticipo di sabato sera batte, in una partita interesantissima il Milan 3-2. INTER-FIORENTINA 2-0 L'Inter risponde alla Roma, battendo la Fiorentina 2-0 nel posticipo della 33ª giornata di serie A. I gol di Cambiasso (55') e Balotelli (62'). Giallorossi di nuovo a -4. Nel primo tempo sono i padroni di casa a fare la partita, dopo un buon avvio dei viola. Frey si rende protagonista di tre salvataggi su Vieira, Zanetti e Cruz. Nella ripresa, l'uno-due dei nerazzurri in 7 minuti. Prima con Cambiasso, che mette dentro da pochi metri sfruttando un affondo di Vieira. Quindi, il ko con Balotelli, lanciato a rete da Cruz. UDINESE-ROMA 1-3 La Roma rimette l'Inter nel mi- Cambiasso segnala Vieyra mentre Cruz cerca di abbracciarlo. rino. I giallorossi, nonostante la stanchezza per la trasferta di Manchester, forniscono una prestazione a dir poco sublime e superano un'Udinese comunque vivace. Finisce 3-1 per la squadra di Spalletti, capace di collezionare una ventina abbondante di palle goal e di ribaltare il vantaggio bianconero timbrato al quarto d'ora della ripresa dal solito Di Natale. Colpo di testa a schiacciare in rete un lungo cross di Dossena, con tanto di litigio degno di un saloon tra Doni e Panucci. Una rete che ha scatenato la rabbiosa reazione romanista, concretizzatasi con i gol di Vucinic, tocco di destro dopo un controllo di petto, Taddei che ha uccellato Handanovic con un delizioso pallonetto di destra e nel finale Giuly, sinistro rasoterra su assist di Brighi. JUVENTUTS-MILAN 3-2 Lo spettacolo del sabato sera va in onda dal teatro, pardon, dallo Stadio Olimpico di Torino, dove la Juventus batte il Milan 3-2 nell'anticipo della 33ª giornata e ha a portata di mano l'obiettivo Curiosità e le statistiche della 33ª giornata Più che un numero, il 4 sembra essere diventato il tema ricorrente della Serie A, almeno per chi vola in alta classifica: con cinque turni ancora da giocare, 4 sono i punti che separano Inter e Roma per la corsa scudetto, 4 quelli che continuano a infiammare il rush finale per la Champions League. In vetta alla massima serie, il tornado Inter si abbatte anche sulla Fiorentina: i nerazzurri vanno a segno al Meazza per la cinquantacinquesima gara consecutiva, e complice il quarto 2-0 interno stagionale riescono a tenere a bada una Roma litigiosa ma convincente. A Udine, Luciano Spalletti festeggia la terza vittoria esterna (su tre) contro la propria ex squadra; i giallorossi non mollano la corsa scudetto, e in attesa di accorciare sull'Inter, possono godersi l'aggancio ai nerazzurri nella statistica dei gol segnati, 61. Tre le doppiette segnate nel trentatreesimo turno di Serie A: due di queste arrivano nel big match dell'Olimpico di Torino, dove Salihamidzic fortifica il terzo posto della Juventus. I bianconeri sono ormai certi di partecipare alla prossima Champions League, mentre il Milan, anche a causa del terzo rosso stagionale collezionato (espulso Bonera sul 2-2), spreca una chance per ricucire il distacco sulla Fiorentina. Dopo la magnifica prestazione di Eindhoven, i viola cadono a Milano, ed è soprattutto il fattore tempo a indicare Mutu e compagni come i maggiori indiziati per l'assegnazione dell'ultimo tagliando che vale la massima competizione europea. Se i giochi in alto non si possono definire ancora chiusi, quelli nelle retrovie sono apertissimi: le vittorie di Reggina e Cagliari ri- mescolano le carte per la lotta salvezza, in cui rischia di essere risucchiato anche il Torino. Loro malgrado, i granata confermano l'ottima capacità del Genoa ad andare in rete nella ripresa (34 i gol realizzati nei secondi quarantacinque minuti contro i 9 dei primi tempi). Il crollo per 3-0 rimediato al Ferraris ridisegna i confini nei quali si muovono le ultime forze della Serie A: attualmente, in sei punti ci sono sette squadre, e la più in forma di queste appare il Cagliari, che a Livorno festeggia la prima vittoria in trasferta di Ballardini. Al Catania, invece, non basta la cura-Zenga per invertire un ruolino di marcia poco onorevole lontano dal Massimino: per i siciliani, appena un punto collezionato nelle ultime undici trasferte. annunciato della stagione del ritorno in A: la qualificazione, da neopromossa, alla prossima Champions Salihamidzic, segno la rete della vittoLeague. Una gioia inverria bianconera contro il Milan. samente proporzionale alla delusione dei rossoneri, autori comunque di una Walter Mazzarri. A risolvere il grande prestazione ma che a cin- match è stato Brienza. que giornate dalla fine del camLa Lazio stava portando a casa pionato vedono il quarto posto il successo sul Siena, nonostante sempre più lontano. le tante assenze dovute a motivi Gara subito accesa e Del Piero di turn-over (per il tecnico dei va in gol con un diagonale lento biancocelesti Delio Rossi la Copma preciso. Immediato pari di In- pa Italia conta molto), poi però zaghi,pescato da Kaka' nell'area un regalo del portiere Muslera ha piccola e raddoppio al 31'dopo permesso ai toscani di pareggiaun'iniziativa di Bonera.In pieno re, confermando che gli uomini recupero, Salihamidzic spinge la del presidente Lotito non devono palla in porta dopo un colpo di te- aver visto giusto quando, in Susta di Trezeguet. damerica, hanno cercato un’alterAl 35' Salihamidzic sigla di te- nativa a quel Carrizo che non posta il gol decisivo. teva venire. Nel Genoa che ha travolto il PALERMO-CATANIA 1-0 Torino Borriello ha colpito ancoMagistrale Miccoli. Il folletto ra, portandosi a quota 19 nella del Salento tira fuori dal cilindro classifica dei marcatori. tutta la sua classe e regala al PaScontato il pari fra Empoli e lermo il derby contro il Catania. Parma, ovvero due squadre alle I rosanero danno così conti- quali un punto a testa domenica nuità alla vittoria contro la Juven- bastava. Ma è un peccato vedere tus di domenica scorsa e collezio- sprecato un potenziale offensivo nano il secondo pesantissimo (leggi Lucarelli-Budan-Corradi) successo da quando il "figliol come quello degli emiliani. prodigo" Colantuono è tornato sulla panchina siciliana. RISULTATI: Inter - Fiorentina 2-0 NAPOLI-ATALANTA 2-0 Genoa - Torino 3-0 Tira aria buona a Napoli. In setLazio - Siena 1-1 timana i rinnovi di contratto più Reggina - Sampdoria 1-0 importanti, quelli di Lavezzi e Udinese - Roma 1-3 Hamsik, con l'Atalanta la prova Empoli - Parma 1-1 d'orgoglio che i tifosi si aspettaLivorno - Cagliari 1-2 vano. Detto fatto: proprio loro, il Napoli - Atalanta 2-0 Pocho e lo slovacco, risolvono la Juventus - Milan 3-2 contesa casalinga e portano in caPalermo - Catania 1-0 sa azzurra tre punti importanti dopo il passo falso di domenica CLASSIFICA: scorsa col Catania. Inter 75; Roma 71; Juventus Gara orchestrata dal Napoli per 61; Fiorentina 56; Milan e 90 minuti. Lavezzi spreca due Sampdoria 52; Udinese 51; Gevolte incredibilmente davanti a noa 45; Napoli 43; Palermo 42; Coppola che respinge in entram- Atalanta 41; Lazio 40; Siena be le occasioni. Gargano è formidabile, gestisce il gioco e fa ripartire la squadra con puntualità: tutto si risolve nella ripresa quando Hamsik ribadisce in rete una respinta del bravissimo Coppola e Lavezzi, poco dopo, infila il due a zero alla Maradona, ovvero di braccio. Il 33º turno regala una preziosa, e meritata, vittoria al Cagliari, che grazie ai gol del solito Acquafresca ha violato il campo di un Livorno sempre più a rischio di B, e contestato. Così la squadra sarda si è portata pienamente in zona salvezza, a quota 32 punti, impresa che fino a Lo sfogo di Taddei (Roma). un mese fa sembrava disperata. Molto utile anche il successo 38; Torino 34; Catania e Cagliadella Reggina contro la Sampdo- ri 32; Parma 31; Reggina ed ria dell'ex tecnico dei calabresi Empoli 30; Livorno 29. SPORT GIOCHERANNO LE SEMIFINALI CONTRO I RANGERS Favolosa Fiorentina: in Europa, l'Italia è viola Con una fantastica doppietta del romeno la Fiorentina vince 2-0 al Philips Stadium col Psv e raggiunge le semifinali di Coppa Uefa dopo 18 anni. Nella magica serata di Eindhoven Frey ferma anche un rigore. COPPA ITALIA COPPA UEFA TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 13 COMINCIANO LE SEMIFINALI Oggi giocheranno Roma-Catania e Inter - Lazio Le prime si sfidano a distanza S o l o quattro squadre rimaste, due in lotta per la vetta della classifica e due con sogni di riscatto dopo una stagione non proprio al top. Le semifinali di Coppa Italia partono così, all’insegna dell’ennesima sfida (a distanza) tra le due protagoniste del campionato e due outsider, soprattutto la Lazio, pronte a tentare il colpaccio. Oggi, ore 18, le prime a scendere in campo saranno Roma e Catania. Per i giallorossi l’accesso alle finali ha un valore quasi affettivo, oltre che pragmatico, visto che l’anno scorso fu proprio l’ultima fase della Coppa a regalar loro grandi soddisfazioni. In più, i ragazzi di Spalletti si sono prontamente ripresi dopo il ko in Champions League, mostrando a Udine uno dei calci migliori di tutta la stagione. I pronostici sono così tutti a favore di Totti e compagni, quotati da Better a 1,35, contro il 9,50 del neo-Catania di Zenga. Inter e Lazio scenderanno in campo alle ore 21. Anche in questo caso le quote parlano chiaro, con un 1,58 per i nerazzurri e un 5,80 per i ragazzi di Delio Rossi. Ma la partita si prospetta comunque divertente. I nerazzurri hanno ritrovato gioco, prestazioni, gol e sicurezza. La Lazio ha malamente pareggiato l’ultima di campionato, ma ha già dimostrato di saper mettere in difficoltà l’Inter e altre squadre più forti. Saranno 90 minuti tutti da godere. Ronalderby: Moratti non si è ancora arreso CHAMPIONS LEAGUE La serata di Eindhoven è una di quelle che i tifosi viola ricorderanno a lungo. La Fiorentina ha ottenuto le semifinali di Coppa Uefa, risultato che mancava da 18 anni, eliminando il Psv con una prestazione perfetta, esattamente come aveva chiesto Prandelli. Ordinati e aggressivi per tutti e 90 i minuti, i viola hanno ribaltato l'1-1 dell'andata stendendo il Psv Eindhoven con una straordinaria doppietta di Adrian Mutu, sempre più uomo simbolo di una squadra che ormai non si pone più limiti in una stagione che la vede sempre più protagonista in Italia e in Europa. Le assenze di Farfan e Afellay, i due giocatori più I ragazzi di Prandelli festeggiano il passaggio alle semifinali. tecnici del Psv, ha certamente agevolato il compito della Fiorentina, che ha inizial- golare ma viene neutralizzato da na in Europa, colorando l’azzurmente atteso l'avversario per poi Gomes, sulla ribattuta c'è Mutu ra presenza delle squadre italiane che dal limite ribadisce in rete nel calcio europeo, in un fiorenticolpirlo al momento opportuno. no ed orgoglioso colore viola. Ad aprire le danze è Koever- col sinistro a giro. Il Psv è in ginocchio e la Fio- L'ultimo ostacolo prima di coromans, che impegna severamente dopo 6 minuti Frey con una sven- rentina potrebbe dilagare. Gomes nare il sogno della finale di Mantola di sinistro. Il brivido scuote si supera sul destro a giro di chester si chiama Glasgow Ranla Fiorentina, che inizia a matte- Montolivo e qualche minuto più gers. Altre due battaglie. Ma quere paura al Psv all'11 con Gam- tardi devia sulla traversa il pallo- sta Fiorentina ormai ci è abituata berini, che va vicino al gol di te- netto operato sempre dal regista e niente la può spaventare. sta sul cross di Mutu. Al 20' Paz- bergamasco, dopo aver allontazini potrebbe segnare il suo pri- nato il cross di Donadel. Dopo mo gol nelle coppe, ma strozza aver rischiato il tracollo, gli olantroppo la conclusione favorendo desi cercano timidamente di riaprire il discorso qualificazione l'intervento di Gomes. La Fiorentina cresce col passa- ma al 67' Koevermans liscia clare dei minuti e sblocca il risulta- morosamente proprio davanti a Roma sconfitta 1-0 a Old Trafford. Errore dagli 11 metri delto al 38' con la prima magia del- Frey. centrocampista sullo 0-0. Tevez firma il successo dei devils. Niente al confronto del rigore la serata di Adrian Mutu, che trova il sette con una formidabile un po' dubbio per la verità - falliSe la rammenterà a pioni d'Inghilterra è sacrosanta, La Roma esce a testa alta tra punizione da circa 30 metri. La to all'81' dal capitano Simons, lungo, Daniele De Ros- in virtù di una superiorità tecnica gli applausi convinti dei circa qualificazione pende ora dalla che si vede respingere da Frey si, questa stregata notte e mentale mai stata in discussio- quattromila tifosi giunti a Old parte dei viola e Vergoossen un'esecuzione tutt'altro che irredi Manchester. Terrà ne, eccezion fatta per l'attimo in Trafford a sostenere la missione cambia qualcosa nell'intervallo sistibile dagli undici metri. chiuso nel cassetto dei cui l'arbitro norvegese Ovrebo impossibile. Che tale si è rivelaUn altro piccolo capolavoro inserendo Lazovic al posto di ricordi più amari il ri- ha indicato il dischetto del rigore ta. Ai giallorossi resta l'inseguiBakkal. Ma la Fiorentina è inten- quello del portierone francese nella serata magica della Fiorengore calciato alle stelle quando Wes Brown ha atterrato mento all'Inter, un secondo posto zionata a chiudere i conti a inizio alla mezz'ora, con il ri- in piena area Mancini nell'unico da difendere con le unghie e la ripresa e il raddoppio si materia- tina, che ha scritto una delle pasultato ancora sullo 0- spunto decente della serata. solita semifinale di Coppa Italia. gine migliori della propria storia, lizza al 53': sul lancio di Livera0. Daniele De Rossi, rigorista Non è molto, neanche pochissini, Pazzini scatta in posizione re- rimanendo l’unica squadra italiaE’ tutta qui la chiave giallorosso in assenza di France- mo. In attesa di possibili ed audi un Manchester-Ro- sco Totti, calcia con la solita po- spicabili svolte societarie. ma che sancisce, come tenza ma senza precisione. Old ampiamente previsto, il Trafford esplode, il mediano di passaggio in semifinale Ostia si lascia andare alla dispedei red devils ma lascia razione. Prima dell'episodio deun briciolo di amaro in cisivo, era stato Doni il protagoTRADUZIONI IMMEDIATE bocca alla squadra gial- nista assoluto in casa romanista, E adesso chiamatelo Ronalderby. Milan e Inter infatti insistono giuridiche - commerciali lorossa, che anche per neutralizzando tre nitide palle nella particolare stracittadina di mercato, contendendosi Dinho a un solo istante ha accarezzato il gol per un Manchester che si è tecniche - Legalizzazioni colpi di dichiarazioni. Così, dopo l’ottimismo sparso a piene mani sogno di poter riaprire il discor- concesso il lusso di rinunciare a dal clan rossonero e dall’ambiguo Roberto De Assis, è stata la volta Documentazione so qualificazione. Ma che alla fi- Ronaldo e Rooney. di Massimo Moratti, affatto rassegnato a vedersi sfuggire il colpo ne esce da Old Trafford con la Tevez, Hargreaves e Carrick Doppia Cittadinanza messo da tempo in canna: “Valuteremo la settimana prossima la posterza sconfitta in tre partite al co- sprecano a tu per tu con l'estresibilità di rilanciare con un’offerta importante: abbiamo ottimi rapSUIPACHA 885, 2º "B" Capital spetto dei diavoli di Alex Fergu- mo difensore brasiliano e nella porti col Barcellona e con gli stessi manager del giocatore. Vedremo son, l'1-0 firmato dall'Apache ripresa, dopo un periodo di black Tel. 4314–8310 se andare a fondo o no. Diciamo che se Ronaldinho andrà al Milan, Carlitos Tevez. out, Carlitos sigla il gol vittoria sarà dipeso anche da noi”. Orario: 10–13 14,30–18,30 Sia detto senza equivoci di con un acrobatico e preciso colsorta, la qualificazione dei cam- po di testa. Arrivederci Roma, Manchester in semifinali LA ROCCA 14 SPORT TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 SERIE B LA 35ª GIORNATA Il Chievo e il Bologna si annullano: 1-1 il Lecce ringrazia e s’avvicina A sette giornate dal termine, regna più che mai l'incertezza per la lotta alla promozione dopo il pareggio tra le due prime e il colpaccio del Brescia che vince a Bergamo l’Albinoleffe e rientra in corsa. In coda importante passo avanti del Vicenza che batte l’Avellino e respira. SERIE C Nella 35ª giornata di Serie B il Brescia espugna il campo dell’Albinoleffe con un rocambolesco 3-2. Era il sabato più atteso. E le Rondinelle non hanno steccato. Gli uomini di Serse Cosmi partono alla grande. Al 3’ apre Tacchinardi, al 9’ risponde Caracciolo. Sembra fatta. Ma prima Serafini (39’) e poi Cellini (59’) rimettono la gara in pari. A 8’ dalla fine è però Taddei ad avere l’ultima parola prima di farsi espellere. Il Brescia vola al quinto posto con 66 punti, 2 in meno dell’Albinoleffe. Al Bentegodi, invece, il confronto tra le prime due della classe termina con un pareggio per 1-1. Il Bologna va in vantaggio con Valiani al 25’, ma poi al 4’ pareggia Pellissier. Il Chievo resta in vetta con 73 lunghezze, la squadra di Arrigoni mantiene invariato il distacco a 71. Ad approfittarne è il Lecce. Gli uomini di Papadopulo vanno infatti a -2 dal secondo posto con un fondamentale successo a Modena. I canarini passano in vantaggio con Antonazzo (39’), poi Tiribocchi rimette il match in pari (48’) e un’autorete di Perna fissa il punteggio sul 2-1 per i salentini, che ora puntano seriamente alla promozione diretta. Il Pisa, invece, sale solo di un gradino, passando a quota 63 con un altro mezzo passo falso interno con il Messina (0-0). Il piazzamento nei playoff non pare ancora in discussione, anche se il Rimini ha accorciato portandosi a 54 lunghezze vincendo il derby con il Cesena (21 in trasferta, apre Biasi, poi Greco e Ricchiuti fissano il risultato negli ultimi 5’). La squadra di Castori è a 26 punti, penultima. Non ne approfitta lo Spezia, che cade per 2-1 al San Nicola con il Bari (vantaggio illusiorio di Di Vicino, rimonta con Cavalli e Santoruvo, i pugliesi vanno a 46), mentre il Ravenna con un colpo di coda sconfigge il Piacenza in casa (1-0, rete decisiva di Ferrario) e si porta a 25 lunghezze. La speranza non è morta del tutto, anche perché l’Avellino quart’ultimo non si muove da quota 30 andando a perdere al Menti con il Vicenza (2-1, Matteini e Bernardini rimontano la rete di Pellicori). I biancorossi ora sono a quota 35 e possono sorridere, al contrario del Treviso, regolato per 2-1 al Martelli dal Mantova (doppietta di Godeas e rigore di Beghetto). La squadra di Pillon è quint’ultima con 31 lunghezze. Negli altri match, la Triestina passa sul campo del Grosseto per 2-1 (reti di Petras, Granoche e Danilevicius), mentre le tranquille Frosinone e Ascoli danno vita a uno spettacolare 3-3 (reti di Evacuo, Scarlato e Ischia per i padroni di casa, Guberti, Bernacci e Cioffi per gli ospiti). RISULTATI: Mantova - Treviso Bari - Spezia Cesena - Rimini Ravenna - Piacenza Pisa - Messina Modena - Lecce Albinoleffe - Brescia Chievo - Bologna Vicenza - Avellino Frosinone - Ascoli Grosseto - Triestina 2-1 2-1 1-2 1-0 0-0 1-2 2-3 1-1 2-1 3-3 1-2 CLASSIFICA: Chievo 73; Bologna 71; Lecce 69; Albinoleffe 68; Brescia 66; Pisa 63; Rimini 54; Mantova 52; Ascoli e Frosinone 47; Bari 46; Triestina 45; Messina e Piacenza 42; Grosseto 39; Modena 38; Vicenza 35; Treviso 31; Avellino 30; Spezia (-1) 27; Cesena 26; Ravenna 25. LEGA CALCIO: APPROVATE LE DATE PER PLAYOFF E PLAYOUT La Lega Calcio ha approvato oggi le date per gli eventuali Playoff e Playout del campionato di serie B. Andata e ritorno delle semifinali dei Playoff si giocheranno mercoledi 4 e domenica 8 giugno, la finale l'11 e il 15 giugno. Le ultime due classificate della stagione regolare si giocheranno la permanenza nella serie cadetta sabato 7 e sabato 14 giugno. Foligno, colpo al Sassuolo. Salernitana, manca poco Un harakiri e un deciso passo avanti. La strana domenica di Sassuolo e Salernitana. Le due capoliste della serie C vivono con stati d'animo alterni la quartultima fatica stagionale. Male i romagnoli, che si fanno beffare da un gol di Bonura del Foligno nella domenica che li avrebbe lanciati verso un deciso primato. E invece l'1-0 finale premia la Cremonese che risale ad un solo punto, complice anche il pari del Cittadella con la Ternana. Nel girone B basta un gol di Turenzio alla Salernitana per mantenere tre punti di vantaggio sull'Ancona e quattro sul Taranto, entrambe vincenti con Arezzo e Lucchese. Fuori dai giochi il Crotone, 0-0 a Lanciano. Per i granata di Brini è comunque un passo importante verso la serie B. SERIE C1/A: Grande bagarre in vetta alla classifica del girone A di serie C1. La capolista Sassuolo perde infatti in casa col Foligno e mantiene un solo punto di margine sulla prima inseguitrice, che ora è la Cremonese, ok col Manfredonia, e due sul Cittadella, bloccato sul pari interno dalla Ternana. Nelle altre partite del trentunesimo turno, 1-1 nello scontro playoff tra Foggia e Padova, Venezia a valanga sul Monza e Verona che si aggiudica la sfida salvezza col Lecco. ECCO I RISULTATI: Cavese-Legnano 2-1 Cittadella-Ternana 1-1 Cremonese-Manfredonia 1-0 Foggia-Padova 1-1 Pro Patria-Paganese 1-1 Pro Sesto-Novara 2-0 Sassuolo-Foligno 0-1 Venezia-Monza 4-1 Verona-Lecco 2-1 CLASSIFICA: Sassuolo 59; Cremonese 58; Cittadella 57; Padova 51; Foligno 50; Foggia 49; Venezia, Novara e Legnano 43; Cavese 41; Monza e Pro Sesto 40; Ternana 36; Pro Pa- tria 35; Lecco 28; Verona e Manfredonia 27; Paganese 25. bia 27; Martina 15. lenzana 27; Pizzighettone 26. SERIE C1/B: SERIE C2/A: SERIE C2/B: La Salernitana vince il derby campano con la Juve Stabia e mantiene così tre punti di vantaggio in classifica sull'Ancona, che passa ad Arezzo, e quattro sul Taranto, ok in casa con la Lucchese. Nel trentunesimo turno frena invece il Crotone, bloccato sullo 0-0 a Lanciano. Vince il Perugia, pari a Gallipoli per il Pescara. Continua l'alternanza di formazioni in vetta al girone A di serie C2, dove dopo le partite del trentunesimo turno c'è il Pergocrema. La nuova capolista vince infatti sul campo della Canavese e scavalca il Carpenedolo, ko a Sassari. Successo anche per il Rodengo Saiano, brutto stop invece a Vercelli per il Lumezzane. Ok Pavia e Mezzocorona. C'è sempre grande battaglia tra Bassano e Reggiana al vertice della classifica del girone B di serie C2. I veneti sono infatti stati battuti in casa dal Prato e agganciati al primo posto dagli emiliani, corsari a Viterbo. Nelle altre partite della trentunesima giornata successi anche per Portogruaro e Giulianova. Dopo tre stagioni il Benevento torna in serie C1. La matematica promozione dei sanniti è arrivata domenica grazie al pareggio interno con la Vibonese e in virtù anche dell'1-1 con cui il Pescina è stato bloccato in casa dal Val di Sangro. Nelle altre partite della trentunesima giornata vittorie invece per Catanzaro, Cisco Roma, Melfi e Sangiuseppese. ECCO I RISULTATI: Arezzo-Ancona 0-2 Gallipoli-Pescara 1-1 Lanciano-Crotone 0-0 Perugia-Sangiovannese 1-0 Pistoiese-Martina 1-1 Salernitana-Juve Stabia 1-0 Sambenedettese-Potenza 0-0 Sorrento-Massese 1-1 Taranto-Lucchese 2-0 ECCO I RISULTATI: C. Caravaggio-Nuorese Canavese-Pergocrema Cuneo-Sudtirol Mezzocor.-Pizzighet. Pavia-Valenzana P. Vercelli-Lumezzane Rodengo Saiano-Olbia S. Torres-Carpenedolo Varese-Ivrea ECCO I RISULTATI: Bassano-Prato Bellaria-Gubbio Carrarese-Portogruaro Castelnuovo-Teramo Giulianova-Cuoiopelli Poggibonsi-Rovigo Spal-Sansovino Viareggio-San Marino Viterbese-Reggiana ECCO I RISULTATI: Andria-Real Marcianise 2-2 Benevento-Vibonese 1-1 Catanzaro-Cassino 2-1 Cisco Roma-Gela 2-1 Igea Virtus-Noicattaro 1-1 Melfi-Celano 1-0 Monopoli-Vigor Lamezia 0-0 Pescina-Val Di Sangro 1-1 Scafatese-Sangiuseppese 0-1 CLASSIFICA: Salernitana 55; Ancona 52; Taranto 51; Crotone 48; Perugia, Lucchese e Pescara 47; Gallipoli 46; Arezzo 44; Sorrento 43; Lanciano 40; Sambenedettese 38; Potenza 37; Massese 36; Pistoiese 30; Sangiovannese 28; Juve Sta- CLASSIFICA: Pergocrema 52; Carpenedolo 50; Lumezzane 48; Rodengo Saiano 47; Mezzocorona e Sassari Torres 45; Ivrea e Nuorese 44; Pro Vercelli, Canavese e Olbia 43; Pavia e Varese 41; Sudtirol 40; Cuneo 36; Calcio Caravaggio 30; Va- 2-2 0-3 1-1 2-1 2-1 2-0 3-1 2-0 1-1 1-3 1-1 0-2 0-0 2-1 2-2 2-2 1-1 0-1 CLASSIFICA: Reggiana e Bassano 66; Portogruaro 52; San Marino 49; Spal 48; Prato e Bellaria 42; Teramo e Poggibonsi 40; Viareggio 38; Castelnuovo 37; Giulianova e Cuoiopelli 36; Rovigo 35; Gubbio 34; Carrarese 33; Viterbese 25; Sansovino 18. SERIE C2/C: CLASSIFICA: Benevento 68; Pescina 58; Real Marcianise 49; Monopoli 48; Celano 47; Vigor Lamezia 46; Melfi 43; Igea Virtus e Catanzaro 42; Gela e Cisco Roma 41; Vibonese 37; Cassino 36; Noicattaro 34; Scafatese, Andria e Sangiuseppese 31; Val di Sangro 29. SPORT TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 15 In Portogallo Lorenzo vince davanti a Pedrosa e Rossi Lo spagnolo della Yamaha trionfa, dominando la terza gara della stagione. Con la sua prima vittoria nella classe regina, raggiunge il connazionale della Honda in testa alla classifica con 61 punti. Il campione di Tavullia è arrivato 3º ed è nella terza posizione con 47 punti. Una Yamaha è tornata a vincere in MotoGp, ma non è quella di Valentino Rossi, penalizzato una volta ancora dal cambio di pneumatici che lo stesso pesarese aveva invocato, per non dire quasi imposto, alla moto dei tre diapason. A Valentino la ciambella non è riuscita col buco, complice proprio un’altra ciambella nera, marcata Bridgestone, che non gli ha consentito di mantenere il ritmo imposto alla corsa, spegnendo una fuga durata fino al tredicesimo dei ventotto giri del Gp del Portogallo. Sul gradino più alto del podio dell’Estoril è così salito Jorge Lorenzo, spagnolo compagno di squadra di Rossi ma gommato Michelin. Un ostico e sempre più scomodo compagno di garage, capace di infilzare Valentino, con una manovra un po’ maschia di cui si è poi scusato, e involarsi poi indisturbato verso il traguardo. Per il ventenne di Palma di Maiorca, capace di firmare tre pole-position in tre gare e di intascare nel primo scorcio di stagione un secondo, un terzo e un primo posto, s’è trattato del primo successo da quando è passato quest’anno alla massima cilindrata. Un’affermazione che ha fatto salire il suo palmares personale a quota 22 vittorie in carriera, calcolando i quattro successi incamerati nella classe 125 e i ben diciassette nella 250. Mai così competitivo in passato all’Estoril, Lo- renzo ha fatto tris con pole, vittoria e giro più veloce (in 1'37''404, nuovo record del circuito) in gara. Iniziata con condizioni incerte, nuvoloni all’orizzonte e spruzzi d’acqua portati dal vento, la gara è scampata alla pioggia e agli inevitabili cambi di moto. E’ stato bravo Rossi a tentare la fuga, più bravo di lui Lorenzo a riacciuffarlo verso la metà corsa, reduce da un vivace duello con l’altro iberico Daniel Pedrosa, anche lui gommato Michelin ma con la Honda. E lo stesso Pedrosa, tre giri dopo Jorge, ha superato il re folletto, assicurandosi il secondo gradino del podio. Al gruppetto di testa s’era incollato Andrea Dovizioso e solo una scivolata ha impedito al forlivese di agguantare un bel risultato nonostante la sua Honda privata. Archiviato il Portogallo dovrebbero essere finite le piste nere per la Bridgestone. Come a Jerez ha sofferto anche sulle colline di Cascais Casey Stoner. L’australiano della Ducati s’è piazzato comunque sesto, nonostante un singolare imprevisto: il distacco della telecamera di bordo della sua moto che sbatacchiava ovunque e talora gli impacciava la guida. Peggior sorte per Marco Melandri. Il ravennate, ormai prossimo a chiudere il suo fugace e negativo percorso in Ducati e già in cerca di un’altra moto , ha concluso tredicesimo, praticamente Rossi: “All’Estoril abbiamo fatto un passo avanti” Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Dopo tre gare del Mondiale della MotoGp, Valentino Rossi ha 47 punti in classifica, 14 in meno del duo di testa formato dagli spagnoli Daniel Pedrosa e Jorge Lorenzo, un bilancio che potrebbe esser visto sia in modo positivo che negativo. "Tutto sommato questo terzo posto non è un risultato malvagio considerando che ci aspettavamo che questa pista sarebbe stata impegnativa per noi - ha spiegato Vale - La M1 è andata bene, come dimostrato anche da Lorenzo, e le Bridegstone hanno funzionato a dovere, anche se c'è qualcosa che dobbiamo migliorare per adattare al meglio la nostra moto ai nuovi pneumatici". "Comunque questo ottenuto in Portogallo è il secondo podio di fila con le Bridgestone, una cosa importante perché siamo ancora all'inizio del nostro rapporto di lavoro - ha aggiunto Vale - Finora siamo soddisfatti del bilancio di questo mondiale, considerando che nella prima gara non eravamo a posto e che queste erano due piste difficili per noi". "Insomma, all'Estoril abbiamo fatto un altro passo in avanti e in Cina spero che saremo in grado di lottare per la vittoria", ha quindi concluso il centauro di Tavullia. Appuntamento allora a Shanghai per il primo weekend di maggio. penultimo. Nonostante temperature più fredde poco adatte al suo pacchetto moto -gomme, Loris Capirossi è riuscito a portare a casa un nono posto. Undicesimo s’è classificato il sammarinese Alex De Angelis. Primo giro del GP di “El Estoril”, al primo posto Pedrosa seguito da Rossi e Lorenzo. Dopo le prime tre gare con tre diversi vincitori, la ceduto di oltre sette secondi al trata Simone Corsi, nella classe MotoGp vede al comando della traguardo, regalando alla Aprilia 125. Il romano dell’Aprilia, auclassifica iridata provvisoria l’ac- l’ennesimo successo, quello nu- tore di una gara tattica, ha così coppiata Lorenzo-Pedrosa, en- mero 132, nella classe mediana. bissato il successo ottenuto nel trambi a quota 61 punti, seguiti Ha completato il podio il finlan- precedente Gp di Spagna, batda Rossi con 47 e Stoner con 40. dese della Ktm Mika Kallio, at- tendo nel finale lo spagnolo Joan Non è riuscito a vincere parten- tuale leader del mondiale, mentre Olive. do dalla sua prima pole- position il riminese Mattia Pasini ha spreUndicesimo s'e' piazzato l'adella classe 250 Marco Simon- cato una buona gara con una du- bruzzese Andrea Iannone. Con celli. Il riccionese della Gilera plice caduta nel finale. un settimo posto e due successi, nulla ha potuto contro un superlaL'impresa di completare con la Corsi guida la classifica iridata tivo Alvaro Bautista che l’ha pre- vittoria la pole l’ha invece cen- provvisoria dopo tre prove. S P. I TA L I A N O M O TO G P IN 250 BAUTISTA DAVANTI A SIMONCELLI E KALLIO ANOCHE JUGABA FRENTE A LOS ANDES Sorpresivamente Central Córdoba derrotó a Sportivo Italiano 3 a 1 El martes pasado en el estadio de Ricchieri Central Córdoba dió una sorpresa a todos los simpatizantes de la Primera B cuando derrotó al Sportivo Italiano por 3 a 1. Y decimos esto por la enorme diferencia que hay entre los dos clubes en el presente torneo, sin embargo, como sostenía nuestro siempre recordado Toño Marti, “esas son las cosas que hacen tan interesante este deporte”. Así las cosas Sp. Italiano tuvo una tarde para el olvido en la que nada salió como se previó y donde a su rival -que marcha en la mitad de la tabla de posiciones le salió todo y más. Por supuesto que esta derrota no significa ningún drama para el equipo, lo único el dejar pasar la oportunidad para acercarse un poco más a All Boys (que en la fecha empató con Defensores de Belgrano 3 a 3). Ayer por la noche Sportivo Italiano enfrentó a Los Andes en el encuentro televisado de las 21 hs. En tanto el próximo sábado 19 de abril, la escuadra “azzurra” recibirá en su estadio de Ricchieri a Defensores de Cambaceres, equipo que marcha en la última posición, partido que no debería ser complicado para Sp. Italiano y que le permitirán sumar puntos. Constructora Luciano Donato e Hijos S.A Sempre con lo Sportivo Italiano Pintureria Monseñor Bufano 3577 SAN JUSTO T E L / FA X : 4 4 4 1 - 6 4 6 2 Sempre al servizio della collettività italiana 16 ULTIMA PAGINA TRIBUNA ITALIANA - 16 aprile 2008 A TRENT’ANNI DELL’OMICIDIO DELLO STATISTA DEMOCRISTIANO Aldo Moro, una vita esemplare nel segno della conciliazione Il 16 aprile 1978, l’Italia costernata conosceva la notizia attesa da tanti giorni: Il presidente della Dc, sequestrato oltre un mese prima da un commando delle Brigate rosse, era stato ucciso e il suo corpo era stato abbonadonato in via Caetani, un luogo a metà strada tra le sedi della Dc e del Pci, un simbolismo sottolineato da tutti i commenti di allora. La tragedia che colpì l’Italia e dalla quale iniziò la reazione che portò alla sconfitta del gruppo eversivo comunista, lasciò in un secondo piano la personalità della vittima, quel grande statista che fu Aldo Moro. Infatti, l’eclatante azione, lo spregevole finale, i veleni che accompagnarono le settimane di prigioni e quelli che sono stati distillati negli anni successivi (sono stati celebrati sette processi che hanno avuto come riferimento il sequestro, l’uccisione o altri aspetti legati alla prigionia dell’uomo politico della Dc, lasciarono in un angolo d’ombra la storia e il determinante contributo dato da Moro alla vita politica italiana dal dopoguerra fino alla sua mor- te. Per cui è giusto ricordarlo, oltre alla tragedia che gli costò la vita. Aldo Moro era indicato da tutti i politologi italiani come il sicuro successore dell’allora presidente della Republica Giovanni Leone, Aldo Moro cominció giovanissimo la sua carriera politica nei gruppi universitari cattolici, presso l’università di Bari, in Puglia. Nel 1939, in pieno periodo fascista, a soli 23 anni (era nato a Maglie, una cittadina pugliese il 23 settembre 1916) Moro viene infatti eletto presidente nazionale della Federazione universitaria cattolica italiana (F.U.C.I.) e successivamente di quella dei laureati cattolici. Sotto la sua guida la FUCI si sposta su posizioni decisamente democratiche e negli anni della resistenza e della lotta armata ai na- zi-fascisti gli universitari cattolici daranno un notevole contributo alla liberazione del Paese. Nel 1946 Aldo Moro è eletto deputato per la Democrazia Cristiana all’Assemblea costituente del nuovo Stato italiano e due anni dopo ottiene il primo incarico governativo di un certo rilievo, sottosegretario agli Esteri. Quel suo primo incarico di go- verno permette a Moro di partecipare insieme al segretario della DC, Alcide De Gasperi, allo sforzo per evitare l’emarginazione dal contesto europeo di un Italia uscita distrutta dalla tragedia della guerra. Sono gli anni in cui l’Italia aderisce con slancio alle prime iniziative di organizzazione politica ed economica dell’Europa (comunità europea di difesa, comunità economica del carbone e dell’acciaio, adesione che nella concezione degasperiana aveva lo scopo di ribadire l’appartenenza dell’Italia all’area occidentale. Dal 1953 al 1955 Moro è capo del gruppo democristiano alla Camera e alla fine del 1955 è nominato per la prima volta ministro, nel governo presieduto da Antonio Segni. Il primo dicasterio che gli viene affidato è quello della Giustizia. Avrà poi quello della Pubblica Istruzione in due successivi governi. Ma l’anno del grande decollo politico di Moro è il 1959. Scomparso De Gasperi è a lui che viene affidata la guida della Democrazia Cristiana. Eletto segretario del L’INVENTORE FIORENTINO FU IL CREATORE DEL TELEFONO 200 anni fa nasceva Antonio Meucci Per l’occasione la città di Firenze ha organizzato diverse manifestazioni che dureranno fino ad aprile 2009 Firenze onorerà, per un anno intero, Antonio Meucci nel bicentenario della nascita (Firenze 13 aprile 1808 - New York 18 ottobre 1889).L' iniziativa è della Facoltà di Ingegneria che ha dato vita ad un "Comitato Nazionale per le manifestazioni per il bicentenario della nascita di Antonio Meucci", che ha ricevuto l'alto patronato del Presidente della Repubblica e che è stato riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Le manifestazioni dedicate all' illustre "ingegnere fiorentino"sono articolate in due parti. La prima fino a giugno, la seconda da settembre ad aprile 2009. Nato a Firenze il 13 aprile 1808 da una famiglia povera, Antonio Meucci non poté compiere studi regolari e cominciò a lavorare presto, prima come daziere, poi come meccanico teatrale. In teatro, tra l'altro, incontrò Ester Mochi, sarta teatrale, che sarebbe diventata più tardi sua moglie. Appassionato fin da giovane di elettricità fisiologica e animale, ma anche di politica, fu costretto per le sue idee liberali e repubblicane a lasciare il Granducato di Toscana. Dopo lunghe peregrinazioni nello Stato Pontificio e nel Regno delle Due Sicilie, emigrò a Cuba, dove lavorò come meccanico teatrale e poi, dal 1850, si stabilì a New York. Qui incontrò tra altri Giuseppe Garibaldi (1807-1882) di cui divenne grande amico e che fu suo collaboratore, tanto che esiste oggi nella città statunitense un Museo Garibaldi-Meucci. Anche se portava avanti i suoi studi sul telefono già da tempo, l'invenzione fu completata con un primo modello solo nel 1856. "Consiste - scriveva Meucci in un appunto del 1857 - in un diaframma vibrante e in un magnete eletrizzato da un filo a spirale che lo avvolge. Vibrando, il diaframma altera la corrente del magnete. Queste alterazioni di corrente, trasmesse all'altro capo del filo, imprimono analoghe vibrazioni al diaframma ricevente e riproducono la parola". Ma a questo scienziato che aveva idee così chiare sull'invenzione mancava un elemento fondamentale: i mezzi economici per sostenere la propria attività. E a poco valse la ricerca di un finanziamento presso persone ricche in Italia, tentata tramite il suo amico E. Bendelari. A Meucci presto mancarono i soldi addirittura per la propria sussistenza e poté contare solo sull'aiuto di qualche altro emigrato italiano. Egli rimase anche vittima di un incidente su una nave e dovette restare a letto per mesi, cosicché la moglie Ester fu co- stretta a vendere tutte le attrezzature telefoniche a un rigattiere per soli 6 dollari. Il problema economico si ripresentò quando, nel 1871, Meucci decise di richiedere il brevetto per la propria invenzione: l'avvocato che doveva assisterlo per preparare i documenti necessari esigeva 250 dollari, molto più dei 20 che egli aveva a disposizione. L'unica possibilità era ottenere un caveat, una sorta di brevetto provvisorio che andava rinnovato ogni anno al prezzo di 10 dollari, e che Meucci riuscì a pagare solo fino al 1873. In quel periodo Meucci decise anche di rivolgersi a E. Grant, vicepresidente della potente American District Telegraph Company di New York, chiedendogli di lasciargli adoperare le sue linee per gli esperimenti, e mostrandogli un'ampia documentazione sulle sue ricerche. Ma fu l'ennesimo buco nell'acqua: Grant si disinteressò dell'affare non comprendendo le potenzialità economiche dello strumento. Gli anni successivi furono spesi in una lunga vertenza con Alexander G. Bell (1847-1922), che aveva presentato domanda di brevetto per il suo telefono nel 1876. Meucci era riuscito nel frattempo a farsi sponsorizzare dalla Globe Company, che fece causa alla Bell Company per infrazione del brevetto. La causa finì il 19 luglio 1887 con una sentenza del giudice Wallace che dava ragione a Bell, anche se riconosceva alcuni meriti a Meucci. "Nulla dimostra - recitava la sentenza - che Meucci abbia ottenuto qualche risultato pratico a parte quello di convogliare la parola meccanicamente mediante cavo. Impiegò senza dubbio un conduttore meccanico e suppose che elettrificando l'apparecchio avrebbe ottenuto risultati migliori". Ciò significa che Meucci avrebbe inventato il telefono, ma non quello elettrico. Quando la società Globe presentò ricorso contro la sentenza, nel 1889, Meucci era morto da poco, e non ricevette perciò l'ennesima delusione, l'archiviazione del caso da parte della Corte Suprema statunitense. partito, conduce all’interno del partito il difficile dibattito che porterà all’allargamento della base democratica, all’alleanza cioè tra democristiani e socialisti e alla nascita del centrosinistra (dicembre 1962). Ed è proprio Moro, lasciata la segreteria DC, a presiedere (4 dicembre 1963) il primo governo quadripartito di centrosinistra formato da democristiani, socialisti, socialdemocratici e repubblicani. E sarà sempre il leader democristiano a guidare i due successivi governi di centrosinistra fino al 1968. Con la realizzazione del centrosinistra, Moro in quegli anni riuscì a perseguire più liberamente due obiettivi: la riconciliazione tra cattolicesimo, la sinistra e il potere, e l’allargamento del raggio d’azione della politica estera italiana (miglioramento dei rapporti e degli scambi con l’Europa orientale, le aperture diplomatiche con i Paesi dell’America latina e dell’Africa nera, e soprattutto riaffermazione del ruolo mediterraneo dell’Italia). All’attività diplomatica si dedicherà in modo specifico negi anni che vanno dal 1968 al 1974 ricoprendo la carica di ministro degli Esteri in diversi governi. Nel 1974 ritorna alla presidenza del Consiglio in un bicolore formato da DC e partito Repubblicano. Questo governo viene messo in crisi nel febbrario del 1976. Moro succede a se stesso alla guida di un governo monocolore democristiano che il 30 aprile è costretto però a dimettersi. La crisi politica è irrisolvibile e si va alle elezioni politiche anticipate del giugno 1976. Contro tutte le previsioni la Democrazia Cristiana, non solo regge all’offensiva delpartito Comunista, ma fa addirittura un balzo in avanti. Ed è proprio all’indomani dei risultati politici che hanno visto il voto degli italiani polarizzarsi intorno alla DC e al PCI, che Aldo Moro decide di aver bisogno di un’altra delle sue fasi di riflessione. Il padre del centrosinistra accetta di conseguenza l’elezione a presidente del consiglio nazionale della DC lasciando a Giulio Andreotti la responsabilità di guidare il primo governo che si regge anche con l’astensione dei comunisti. La fase di riflessione serve a Moro per mettere a punto una nuova strategia politica che possa salvaguardare le istituzioni democratiche che sono il cardine stesso della filosofia politica dello statista DC e al tempo stesso consentire di dare un governo al paese e di evitare ancora una volta le elezioni anticipate. Da questa strategia è derivata poche settimane dopo il nuovo governo che per Moro ha avuto come obiettivo l’allargamento dell’area democratica italiana.