Resoconto integrale n. 10/A della seduta di audizione del 18
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Resoconto integrale n. 10/A della seduta di audizione del 18
Consiglio Regionale della Campania X LEGISLATURA A/il assemblcari RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA III COMMISSIONE SPECIALE DEL 18 GENNAIO 2016 Seduta di Audizione deI 18 Gennaio 2016 RESOCONTO INTEGRALE N. 10/A della seduta di Audizione del 18 Gennaio 2016 Oggetto: “Centraline Arpac, inquinamento area del Comune di Napoli”. Risultano Presenti: La Vice Presidente Raia Loredana La Segretaria Muscarà Maria Consiglieri componenti: Borrelli Francesco, De Pascale Carmine, Malerba Tommaso. Partecipano: Avv. Pietro Vasaturo Commissario ARPAC; Dott. Annibale Barca Assessorato Ambiente Comune di Napoli; Dott. Di pace Pasquale Assessorato alla Mobilità Comune di Napoli; Dott. Nicola Pasquino Docente Università Federico Il; Dott. D’Amato Gennaro Docente Universitario Pneumotologia; Dott. Schiaffarella Carlo Vice presidente Comitato Civico Vomero Arenella; — — — — — — Assume la Presidenza Raia Loredana. Assistono il Dirigente Dofi. Enrico Gallipoli coadiuvato dal Funzionario P.O. Russo Fabiola La seduta ha inizio alle ore 13,08 PRESIDENTE (Raia): Iniziamo i lavori dell’audizione. Si parla di centraline Arpac, inquinamento area del Comune di Napoli su sollecitazione della collega Muscarà. Concedo la parola al dottor D’Amato. D’AMATO, Pneumologo: Per quanto riguarda il problema molto sentito dalla pneumologia e anche dalla popolazione allergica è quello della necessità di essere adeguatamente informati sulle polveri, anche sulle polveri sottili, qui c’è Carlo Schiattarella che approfonditamente dirà il problema. Per quanto riguarda la pneumologia e l’allergologia rileviamo che da tanti mesi non viene effettuata la rilevazione dei pollini allergenici che è fondamentale, l’abbiamo fatta per 15 anni al Cardarelfi quando ho lasciato il primariato per passare all’organizzazione mondiale della sanità, nessuno più lo fa, sono mesi e considerate che a Napoli c’è il 30 per cento della popolazione con allergopatia respiratoria, soprattutto la parietaria, quell’erbaccia che cresce ovunque, è un altro grosso problema, immaginate che l’ultima volta che riuscimmo a fare una bonifica è qualcosa come 16 anni fa, pre primavera, ci fu un impegno soprattutto del Comune, poi da allora niente -2Consiglio Regionale della Campania X LEGISLATURA A/li assenibleari RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 più, eppure ci sono dei giardinieri, non è che vogliamo far togliere la parietaria dai valloni etc., però stanno per le strade, sollecitare i condomini è una cosa incredibile, ho dimostrazione di questo, basta camminare per Napoli, il polline di parietaria che colpisce 3 napoletani su 10 non soltanto con starnuti e non solo in primavera perché le stagioni sono lunghissime anche in autunno, ma induce anche fenomeni asmatici, perché è il polline più piccolo che esiste al mondo, ci sono documentazioni nostre pubblicate su PubMed, è possibile trovarle, ve le posso far avere con interesse di tutta la comunità internazionale perché quello che c’è in Campania drammaticamente e non c’è altrove perché è un’erbaccia che cresce soprattutto nelle zone tufacee, quindi è un dramma nostro. Altri avranno il problema degli ambrosi, in Campania c’è il problema parietaria che deteriora la qualità della vita di moltissime persone. Non si fa assolutamente nulla per cercare di ridurne la presenza sul territorio, che in genere dovrebbe essere fatta prima della primavera, qui inizia a volte già a fine febbraio ad impollinare e con il campionatore volumetrico che abbiamo usato per anni, per cui abbiamo la mappa pollinica di Napoli, dei 15 anni in cui l’abbiamo effettuata, iniziamo generalmente tra fine febbraio e marzo, poi aveva dei picchi tra maggio e giugno, andava avanti fino a giugno-luglio, quindi immaginate quanti mesi l’aggressione da parte di quest’erbaccia, almeno il monitoraggio, molte persone, pazienti allergopatici, adesso con i social network è ampI Wicato il discorso, andavano a vedere i dati, almeno vedevano se potevano uscire, se non potevano uscire, se dovevano aumentare l’antistaminico, era un mezzo d’informazione che abbiamo cercato di fare anche con l’associazione italiana di aerobiologia che adesso ha i dati di tutta Italia tranne che di Napoli. Per quanto riguarda la problematica d’inquinamento atmosferico sappiamo che andrebbe abbattuto quanto più possibile, quali potrebbero essere i mezzi di compensazione? Questo lo abbiamo detto, lo pubblichiamo e ho trovato anche delle delibere di altri Comuni proprio di piantare il verde non allergenico. Ho trovato un progetto di biocompensazione a Parma “Il Gazzettino di Treviso”, il Comune di Treviso pianta 3 mila alberi per combattere le polveri sottili. La Regione Campania aveva una legge di alcuni anni fa con l’impianto gratuito di piante per ogni nato. Ho fatto il consulente gratuito anche del Comune di Milano dove il maestro Abbado, anche prime di morire, diceva: “Non pagate me, mettete alberi”, questa sarebbe una cosa bella, cercare d’incrementare la presenza di alberi non allergenici che assorbono anidride carbonica e anche il particolato emettendo ossigeno, quindi è un modo di compensare, questo è quanto in effetti in sintesi volevo dire, poi è evidente che siamo estremamente preoccupati della presenza eccessiva di polveri. Quando ad Acerra, dove siamo stati venerdì scorso, ci hanno detto: “Che cosa possiamo fare?”, dico: “Scusatemi, noi abbiamo fatto l’European Respiratory Society ad Amsterdam dove il 70 per cento viaggia in bicicletta, qui avete la pianura, perché non incentivate questo? A Napoli è un po’ più difficile. Immaginate ad Amsterdam è una cosa incredibile, non è l’unica città del settentrione che utilizza tantissimo le bici. Cerchiamo di incentivare i nostri canali soprattutto l’utilizzo dei mezzi pubblici e ci dicono che quelli non funzionano, ma non sempre, io personalmente utilizzo i mezzi pubblici ormai da anni. PRESIDENTE (Raia): Intanto grazie davvero al professor D’Amato per averci illustrato con brevità ma con efficacia qual è la sua preoccupazione e quindi il tema di cui ci stiamo occupando oggi. Credo che quelle che sono state le sue osservazioni diano anche il senso di come ci dobbiamo preoccupare e attrezzare per prevenire tutti quelli che sono questi fenomeni che finiscono per aumentare le difficoltà e i disagi, innanzitutto dei bambini. -3X LEGISLATURA Mli assembleari Consiglio Regionale del/ci (‘wnpania RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 La parietaria è unerbaccia che cresce lungo i muri e spesso ci sono marciapiedi che sono interamente occupati da questa erbaccia e immaginarsi poi che sono ad altezza di bambino il danno che procuriamo è sicuramente ancora maggiore che per gli adulti. Intanto la ringrazio, se lei si può ancora trattenere, altrimenti la ringraziamo per la partecipazione, immagino che ci saranno altre occasioni. Continuerei salutando il professor D’Amato che prima ha citato Carlo Schiattarella del Comitato Civico che inviterei ad intervenire per continuare la nostra audizione. SCIATTARELLA, Comitato Civico: Il mio intervento è mirato un po’ alla situazione delle centraline nella nostra Regione, in particolare nella nostra città. Con la legge 155/10 la nostra Regione ha perso centraline e sensori, in particolare abbiamo perso la centralina Vanvitelli che era situata nella Scuola Vanvitelli, quella del Santobono è stata mutilata di alcuni sensori, quella di Fuorigrotta non ha mai funzionato, abbiamo un unico sensore per l’ozono per tutta la città di Napoli, è quello di Capodimonte che guarda caso ha avuto un picco di dati non disponibili tra giugno e luglio, cioè quando l’ozono si fa sentire e la cosa che più mi preoccupa è che a volte le classifiche che fa Legambiente ci mette anche in posizioni tranquille tra le città più inquinate, l’ultima se non sbaglio ci portava al trentesimo posto, però Legambiente non legge quanti dati non sono disponibili, cioè i nostri superamenti sono falcidiati da una miriade di dati non disponibili. Tanto per parlare di osservatorio astronomico, ha avuto 13 superamenti nel 2010, ma ha 137 dati non disponibili, è questo quello che mi crea preoccupazione, la stessa cosa la possiamo vedere con Acerra Caporale: 69 superamenti. Dobbiamo fare un po’ un’indagine sui 111 che mancano all’appello. Acerra Capasso: 72 superamenti, ma ci sono 136 dati non disponibili. Questi valori li abbiamo ottenuti in situazioni dove magari c’è stata stasi atmosferica e la stasi atmosferica ha messo in evidenza le nostre emissioni. A mio modesto parere, se si doveva fare un’indagine sul particolato, cosa che fino al 2013 ufficialmente non è stata mai fatta, dichiarato dalla Regione Campania, l’analisi del particolato, quando abbiamo avuto picchi elevatissimi di inquinanti, si doveva definire il particolato che cosa conteneva, perché quando si fanno le analisi in una giornata come questa di oggi, che è bella ventilata, sicuramente il livello degli inquinanti è molto diluito, quindi stiamo bene tutti. La mia preoccupazione è proprio questa: il controllo dei livelli degli inquinanti e le indagini o le attenzioni sanitarie da attivare perché quando c’è un livello d’inquinamento alto come abbiamo avuto in questi ultimi 2 mesi, la classe medica, il Sindaco, responsabile della salute dei suoi cittadini, dovrebbe dire: ‘Non andate a correre, non andate in bicicletta perché le polveri respirate con affanno entrano ancora meglio”. Ho portato qui un grafico della distribuzione dei livelli di benzene di Tufino. La soglia è 5 microgrammi a metro cubo. Siamo arrivati a 70 livelli di benzene, così ad agosto, a settembre e anche dicembre ha avuto la sua bella quota di sforamenti giornalieri continui. Il benzene ce lo procurano: il traffico, le discariche, gli Stir, insomma ci sono varie responsabilità. Se non facciamo la speciazione del particolato, tutto quello che diciamo sono chiacchiere da bar. Se va in Emilia Romagna, dal 2003 hanno la possibilità di leggere il particolato com’è costruito e fatto. La Regione Campania disse, nel 2013, che si sarebbe ispirata al progetto Patos o al progetto Pumi, Patos sarebbe particolato e sarebbe quello della Toscana, il Pumi è Pulliscolo della città di Milano, ma sono datati 2003 e 2007, nel 2013 diciamo: “Faremo un po’ come hanno fatto in Toscana e in Lombardia con 10 anni di ritardo”, ma sul bollettino non trovo ancora centralina per centralina questo tipo di analisi. -4X LEGISLATURA Consiglio Regionale della Campania Atti assembleari RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 Un altro dettaglio che voglio mettere in evidenza è che oltre ai dati non validabili, non disponibili, etc., ci sono questi colori gialli. Abbiamo letto un valore, ma la media non è valutabile, cioè questo dato è affetto da errori. A quei dati che dicevo ‘non disponibili” dobbiamo anche considerare questi, perché se questo valore non è validabile vuoI dire che la qualità dell’aria non la conosciamo bene. Non mi voglio più dilungare. Questo è il report dei dati non disponibili. Argine non legge il CO, non legge il PM 2,5, che è rimasta l’unica centralina nei pressi del mare, perché Ferrovie ha perso anche il sensore di PM 2,5. Ferrovie dello Stato non legge l’S02, leggiamo il 50 per cento del PM 2,5 ad Acerra, il 50 per cento a Casoria, a San Vitaliano, finalmente a San Vitaliano la centralina sta fornendo dati non valutabili perché è arrivata, il primo dell’anno, a 330 microgrammi. Napoli con i suoi quartieri belli compatti e streffi è arrivata al massimo a 120-150, a San Vitaliano 300 e passa microgrammi, poi da allora finalmente dati non validabili, forse stanno analizzando un po’ la centralina di San Vitaliano. Questo è lo scenario che volevo portare a conoscenza, oltre al fatto che spesso capita che i dati del giorno prima li troviamo identici come quantità e come localizzazione oraria anche nei giorni dopo, non una volta nell’anno, ma più volte. PRESIDENTE (Rala): Ringrazio Carlo Schiattarella del Comitato Civico Vomero Arenella. Inviterei ad intervenire Annibale Barca del Comune di Napoli del settore ambiente in modo da conoscere un po’ la fotografia dell’esistente. BARCA, Settore Ambiente Comune di Napoli: Sono un chimico, ho una competenza professionale per quanto attiene la materia e sono stato responsabile del settore inquinamento chimico del Comune di Napoli fino ad un paio di anni fa. Sono stato il redattore della relazione annuale per la qualità dell’aria che i Comuni dovevano inviare al Ministero dell’Ambiente fino al 2003, poi dal 2003 in poi la competenza è successivamente passata alle Regioni. Nello svolgimento di questa mia attività come responsabile dell’unità operativa di inquinamento chimico sono venuto a conoscenza, evidentemente, di una serie di vicende e quello che oggi il dottor Schiattarella ci ha detto è una cosa che dura fin da quando dura la mia memoria sull’argomento, cioè la mancanza di disponibilità dei dati rilevati dalla centralina Arpac, una loro non coerenza rispetto a quelli che sono i fenomeni che venivano evidenziati sia dal punto di vista atmosferico sia dal punto di vista della sofferenza per patologie, etc., ci ha indotto, come Comune di Napoli, ad approfondire gli argomenti, un punto tecnico, per cercare di comprendere quali fossero le dinamiche di questi fenomeni, intanto siamo venuti a conoscenza di un’interrogazione proposta dal senatore Vendola alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2004 relativa all’affidamento della gara per le 42 centraline da installare nei dintorni dei siti di stoccaggio delle ecoballe. Questa vicenda introduceva, all’epoca, alcuni dubbi in materia tecnica sulla coerenza dell’apparato strumentale rispetto a quello che era il modello approvato dal CNR ed identificato come standard di riferimento, questo non significa niente perché tutti possono avere dei dubbi, però ci ha indotto a verificare un attimino il ragionamento della coerenza statistica dei dati, in questo abbiamo chiesto una collaborazione al professor Nicola Pasquino che è un docente di misure elettriche che è qui presente oggi, per individuare, se ci fossero modalità di analisi statistica di questi dati, che ci consentissero di verificare meglio se questi dati fossero in qualche modo coerenti o se ci fossero degli elementi intrinseci di non coerenza dovuti ad esempio a fattori strumentali. -5- Consiglio Regionale della C’cnnpania X LEGISLATURA Arti asse,nbk’ari RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 Abbiamo approfondito anche il ragionamento dal punto di vista chimico del fenomeno in se e abbiamo potuto rilevare ne dico uno, ma i casi in cui è possibile fare qualche censura sono molteplici per esempio che per intrinseci fenomeni di cinetica chimica l’ozono presenta, nelle aree extraurbane, degli eccessi rispetto a quelle che sono le aree più tipicamente urbane dove invece prevale l’incidenza del fenomeno ossido di azoto. Ci sono delle particolari catene di reazione chimica dovuto al fatto che gli ossidi di azoto sono sostanze fotosensibili, quindi con l’irradiazione solare subiscono una serie di variazioni chimiche che portano a degli eccessi di ozono nelle aree come ad esempio quella di Capodimonte, che è una stazione di riferimento di fondo urbana, si è collocata lì proprio perché si trova in un ambiente di tipo agreste, dove si presume la limitatezza degli inquinanti presenti in area urbana che invece è proprio il punto in cui è prevedibile ci siano degli eccessi di ozono. In quanto responsabile dell’unità inquinamento chimico ho anche avuto modo di verificare che quella centralina è a 20-30 metri in linea d’area di distanza da una caverna, una grotta sottostante al ciglio del costone nel quale si esercita l’attività di fusione di metalli con l’utilizzo di carbon coke. Tutti possono esercitare l’attività d’impresa è chiaro, ma questo fatta pone qualche dubbio sulla collocazione di questa centralina che dovendo essere una stazione di fondo per la misura di alcuni inquinanti sarebbe opportuno non fosse in prossimità di una caverna dove c’è un tubo che emette le emissioni di una fonderia e dove nella caverna affianco c’è un parcheggio di auto. E evidente che l’Arpac queste cose non le può sapere, queste cose le può sapere il Comune che ha dei procedimenti autorizzativi, ma questo evidenzia un vulnus, la mancanza di collegamento tra le informazioni che sono disponibili all’Arpa e le informazioni che sono disponibili ai Comuni, sono i Comuni che in quanto soggetti preposti al rilascio di autorizzazioni conoscono certi fenomeni, sarebbe opportuno che i Comuni avessero degli uffici dedicati all’ambiente con personale qualificato per l’individuazione di questi fenomeni. Da parte mia c’è intanto una considerazione relativamente al passaggio delle informazioni tra Arpa e Comuni, dall’altro lato non posso far a meno di notare che il piano di razionalizzazione delle centraline in Campania, susseguenti all’emanazione della legge 155 del 2010, non ha ubicato alcuna centralina nella zona nord di Napoli, che è proprio la zona che è soggetta, in maniera più decisiva al fenomeno Terra dei Fuochi, nessuna centralina è ubicata nel territorio comunale di Giugliano, quindi questo fenomeno, più che la localizzazione in se, pone il tema di quale consultazione pubblica sia stata effettuata per questo piano. Sappiamo che i piani e i programmi, soprattutto quelli in materia o di qualità dell’area, devono essere soggefi i a valutazione ambientale e strategica, questa è stata fatta nelle sue componenti tecniche, ma la componente di comunicazione con il pubblico mi risulta che questa qua non ci sia stata. Penso che questo piano sia già andato e sia già in fase esecutiva, per cui probabilmente facili riconsultazioni con il pubblico siamo in una fase tardiva, però è probabile che qualche intervento correttivo in materia di ubicazione delle centraline, in materia di dotazione strumentale di queste centraline possa essere ancora fatto per quelle parti che non sono ancora installate, quindi per una parte di questo piano secondo me siamo ancora in tempo ad intervenire. Abbiamo fatto una serie di attività, voglio citare le collaborazioni con la facoltà di Agraria, con la professoressa Paola Adamo, autrice dell’unico studio di speciazione dei metalli pesanti nelle polveri sottili della città di Napoli che ha rilevato la presenza di Vanario, che è un marchio tipico dei lubrificanti per motori marini all’interno delle polveri sottili, a conferma di una significativa incidenza dell’attività del Porto di Napoli nelle polveri sottili, di qui tutto il progetto di ratificazione delle banchine che tutti penso conosciamo, che ancora non ha sortito alcun effetto. Abbiamo fatto un’analisi statisti contra non abituale, perché una delle cose che abbiamo rilevato che l’Arpa pubblica, i dati con formato PDF non digitale, va digitato a mano. Abbiamo fatto un — — -6X LEGISLATURA A/ti assembleari Consiglio Regionale della Campania RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 lavoro di trascrizione di 3 anni di dati di centraline Arpac che abbiamo sottoposto ad analisi statistica, il professor Pasquino è qui per dirci anche un po’ gli esiti di quest’analisi, ma noi nella nostra limitatezza come Comune abbiamo individuato un nuovo modello di analisi che è la correlazione tra 2 centraline a rotazione, paragonando i dati dei coefficienti di cooperazione della città di Napoli con quelli di altre città d’Italia. Abbiamo rilevato coefficienti di cooperazione a Napoli tra 0,2 e 0,4, significa correlazioni molto scarse dal punto di vista statistico, mentre altre città davano correlazioni molto più affidabili con indici tra 0,6 e 0,8. Questo è quello che abbiamo fatto come Comune di Napoli. PRESIDENTE (Raia): Ringrazio Annibale Barca. Poiché è stato già citato dall’intervento di Annibale Barca, passerei la parola aI professore Nicola Pasquino dell’università di Napoli Federico Il per il suo intervento. PASQUINO, Università di Napoli Federico Il: Vi ringrazio per l’invito. Questo è un tavolo politico, di conseguenza il mio intervento in questo momento è anticipato. Come ha detto il professor Barca io mi occupo di misure elettriche ed elettroniche, quindi vengo a valle della rilevazione di un fenomeno, nel senso che posso intervenire laddove è necessario fare quell’indagine di significatività che prima il dottor Schiattarella evidenziava. I dati molto spesso vengono osservati in maniera puntuale, sappiamo tutti che alcune iniziative di blocco del traffico vengono attuate sulla base della rilevazione o magari dello sforamento dei limiti. Dal punto di vista ingegneristico di analisi dei dati, quindi mi permetto in questo senso di portare un contributo di tipo tecnico scientifico, esistono anche altre metodologie di analisi statistica dei dati che possono aiutare nell’identificazione di situazioni critiche prima che esse portino al superamento, evidentemente questa non è la sede per entrare nel dettaglio. Sempre approfondendo quello che ha detto il dottor Barca qui parlo più da cittadino che non da docente universitario ritengo sia fondamentale che la trasparenza amministrativa che deve essere attuata dalla Pubblica Amministrazione venga attuata in maniera completa attraverso la fornitura dei dati con un formato che sia open data, non un PDF che poi grazie all’opera volontaristica viene trasformato in un file Excel con conseguente possibilità di errori, perché siamo uomini, giustamente riportare 3 anni di dati è stancante, un dato può saltare. li formato open data consentirebbe ad un qualsiasi cittadino di non tanto verificare la correttezza, quanto però di fare le proprie indagini e valutare se le azioni messe in atto dall’Amministrazione Pubblica, dagli enti locali preposti al controllo del territorio siano effettivamente corrette. È — — trasparenza, anche qui, non voglio entrare nel dettaglio, però l’indagine che fece all’epoca per l’assessore Nasti del Comune di Napoli, sui dati che furono messi a disposizione negli ultimi 3 anni, 2007-2010, evidentemente l’ho potuta fare perché qualcuno si era preso la briga di darmi un formato Excel. Sembra quasi, dal punto di vista dell’Amministrazione Pubblica, un voler bloccare la possibilità di fare indagini se questi dati non vengono forniti in maniera facilmente utilizzabile dagli utenti, utenti privati, ma anche pubblici, perché l’ho fatto per motivi di ricerca. Veniamo un attimo ai risultati di queste indagini che si limita al 2007-2010, evidentemente non si possono riportare in maniera immediata alla situazione attuale perché i dati cambiano, è sotto gli occhi di tutti anche la situazione meteo che negli ultimi 5 anni si è evoluta, però c’è da dire, questa non è più un’impressione, ma è supportato dai dati, mi permetto di citare Lord Kelvin, quello che ha inventato il grado Kelvin, misurare è conoscere, quindi si possono avere delle sensazioni, però poi il dato è quello che ci dà la realtà oggettiva. -7- X LEGISLATURA Al/i assenibleari Consiglio Regionale della Campania 18 RESOCONTO INTEGRALE GENNAIO 2016 Dai dati è paradossale notare quello che evidenziava il dottor Barca, la centralina di Capodimonte, tra il 2007 ed il 2010 in alcuni casi forniva dei valori che erano più alti di centraline che invece erano in zone oggettivamente a traffico maggiore, da cui era lecito aspettarsi, traffico veicolare evidentemente o comunque attività umana, valori più alti rispetto a valori di fondo. Il dato non dà le motivazioni di questi valori, ma quantomeno evidenzia una situazione a seguito della quale l’ente preposto può avviare delle azioni di controllo per capire quale può essere la causa di quei superamenti. Non sono un esperto del fenomeno chimico che lascio evidentemente a chi come il dottor Barca ne è competente, ma vengo un attimo dopo, l’insieme dei dati non è detto che abbia senso il singolo dato mediante un’analisi statistica si può dare una descrizione globale del fenomeno che può aiutare non solo a trovare le cause dell’inquinamento, ma anche ad evidenziare delle situazioni potenzialmente critiche prima che esse arrivino a sconfinare e superare i limiti. Aggiungo un elemento leggermente più tecnico: la strumentazione è un elemento fondamentale di tutto ciò perché noi stiamo sempre presumendo che il dato fornito sia un dato affidabile. Se leggo un valore di 51 microgrammi su metro cubo, parliamo di PM1O, quando il limite è 50 ho realmente superato? La domanda era retorica, parlo poi da misurista e dico che non si può pensare di valutare un dato senza conoscere l’incertezza associata a quella misura. Insieme all’incertezza della misura va poi valutata bene anche la manutenzione della strumentazione, una delle motivazioni per cui Capodimonte all’epoca sembrava essere fortemente inquinato, rilevammo che effettivamente lì la manutenzione non ha manutenzione e c’è la bocchetta di areazione che è bloccata dalle foglie. Evidentemente questo poi non consente la normale operatività. Per quanto riguarda la preacquisizione, ritengo che sia fondamentale valutare bene il modello e quindi il principio di funzionamento della strumentazione e la gestione corretta, non solo manutenzione. Una volta acquisito il dato un’analisi statistica può contribuire ad evidenziare fenomeni e di conseguenza, grazie all’apporto di chi il fenomeno lo conosce per formazione, individuare le cause e di conseguenza proporre delle soluzioni. — — PRESIDENTE (Raia): Approfiffiamo dell’arrivo del dottor Di Pace Pasquale, Capo Staff del Vicesindaco del Comune di Napoli, per chiedergli d’intervenire all’audizione, relativamente al tema di stamaffina. Dl PACE, Capo Staff Vicesindaco Comune di Napoli: Mi scuso per il ritardo, sono stato delegato dal Vicesindaco del Giudice e dall’assessore Calabrese a partecipare alla riunione, mi scuserete nuovamente se non ho ascoltato la parte precedente, però dall’ultimo intervento del professore reputo molto interessante per come ha focalizzato il tema delle misurazioni perché naturalmente molte volte ci si affanna, anche noi nel Comune di Napoli, ad inseguire i dati, c’è la famosa soglia dei 50 microgrammi delle polveri sottili, bisogna avere la confidenza e vedere con quali fasce di confidenza e d’incertezza questi dati vengono registrati. Tornerò a rileggermi la parte iniziale del verbale. Per quanto riguarda il micro comune di Napoli sapete che ci sono affannose corse dietro questi dati registrati e quindi consequenziali dispositivi che vengono presi in emergenza, ma su prescrizione della normativa, non per scelta dell’Amministrazione e di contro, in parallelo, ci sono delle politiche di più lungo respiro che stiamo portando avanti, l’assessore Calabrese in particolare che io rappresento si è insediato nel maggio 2013, ma solo recentemente, da pochi mesi, si occupa pienamente della mobilità, politiche che stanno confluendo nel piano urbano della mobilità sostenibile, i cui elementi essenziali sono consultabili dal sito del Comune di Napoli. -8Consiglio Regionale della Campania X LEGISLATURA Atil asse,nbleari RESOCONTO INTEGRALE 18 GENNAIO 2016 Piano urbano della mobilità sostenibile che come sapete va nella direzione di adottare delle politiche di mitigazione degli elementi che sortiscono gli elementi di polluzione d’inquinamento nella città e muovendosi in più settori, dalle infrastrutture di parcheggio fino alle politiche sulla mobilità. Recentemente l’Amministrazione ha proposto e ottenuto il finanziamento per un progetto che si chiama Nausicaa, che vuole essere un progetto che razionalizza la distribuzione delle merci in città, sapete che la distribuzione delle merci in città è uno degli elementi che contribuisce ci sono varie statistiche anche qui, 25 o 30 per cento alla creazione di polveri sottili nel tessuto urbano e c’è poi una proposta di finanziamento che ha superato una prima fase di screening nell’ambito del Pon Metro 2014-2020, anche qui legata a politiche di mitigazione degli elementi d’inquinamento, attraverso l’utilizzo e la spinta sui semafori pienamente attuati. In città ce ne sono solamente 8 di semafori che sostanzialmente adeguano le fasi in funzione delle registrazioni del traffico e altri dispositivi che si possono approfondire. — — PRESIDENTE (Rala): Grazie per l’intervento da parte del Comune di Napoli e Vicesindaco, nonché assessore Calabrese. In rappresentanza stamattina c’è il dottor Di Pace. Parliamo di centraline Arpac e credo che sia doveroso un intervento del commissario dell’Arpac il dottor Pietro Vasaturo. VASATURO, Commissario Arpac: Ho ascoltato con molta attenzione le criticità che ho trovato, ho visto che i problemi sono stati fermati al 2010-2011. Nel dicembre 2013 sono subentrato, mio malgrado, nominato, come dirigente di ruolo, commissario di quest’ente, ho trovato una situazione che comunque Arpac ha ereditato dal lontano 1990 dal servizio sanitario nazionale. Gli interventi tecnologici pretendono soldi, oltre non ce ne sono stati perché la spending review inizia negli anni 1990, la tecnologia vola, queste centraline dovrebbero essere sostituite ogni 3 anni o almeno i sensori sono un giurista non un tecnico ho cercato di farle funzionare con l’aiuto dei colleghi e con le scarse risorse, però quello che mi ha impressionato è che l’allocazione del sistema delle centraline regionali, da adeguare rispetto a quelle del 1990 ritirate da Arpac nel 1998, già vetusto, praticamente siamo riusciti, con fondi dell’ente, quindi scarsissimi, ad iniziare a metterlo a posto. Nel 2013 mi sono reso conto che la Regione Campania, perché l’allocazione delle centraline sul territorio regionale è decisa dalla Regione con la collaborazione di Arpac, meglio sfatare questo, perché la disinformazione a questi tavoli inizia per mia provenienza statale ad essere sterile da qualsiasi discussione tecnica perché poi si può discutere sui dati tecnici non con me, ma sotto l’aspetto pratico da parte di Arpac si è dovuto fare la corsa ad adeguare due sistemi, uno molto vecchio del 1990 che ha subito delle piccole modifiche, ma è andato ad inserirsi insieme a quelli realizzati dal Commissario di Governo sull’emergenza rifiuti, a cui lei faceva riferimento, centraline che erano nate prettamente per essere utilizzate per il controllo nelle zone che ospitavano: Stir, stabilimenti di rifiuti, etc., che poco avevano a che fare, perché i sensori sono un’altra cosa, quindi rispetto a quello che serve alle aree urbane, alle aree rurali etc., anche perché il nostro sistema Direttive Europee pensa alle aree urbane. Oggi ci siamo visti arrivare, dal 2006-2007, per ultimo dal Ministero, nel 2014, avendo il via libera, qualche mese fa, dalla Regione, la riubicazione, la ristrutturazione di un sistema di centraline che diminuisce, perché sono 42 più 10, le famose 10 della Vitrociseted è un’eredità del Commissario di Governo. Saranno 42 centraline ubicate nelle aree urbane. Napoli oggi ne ha 6. So benissimo che fanno manutenzione, ho trovato un’azienda del Parastato che faceva questa manutenzione, vanno in — — -9- X LEGISLATURA Atti cLvsembleari Consiglio Regionale della Campania RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 tilt facilmente, perché poi quando si parla di tecnologia, basta vedere gli ultimi eventi, basta che salta internet e non dialogano più con i server, basta che un vandalo stacca un filo, io per esempio abito in Via Argine, volevo scappare via con mia sorella, un camion era andato a finire nella nostra centralina. Ho dato indicazioni, c’è stata una gara fatta dalla Sua, opere pubbliche, sono state affidate attività di armonizzazione sul territorio regionale, in particolare le aree urbane, di queste centraline che vanno a vedere tutti i valori, non me li chiedente non sono un tecnico, saranno tecnologicamente più avanzate dii Danni rispetto a qualche altra Regione, perché abbiamo avuto la fortuna di avere i fondi Por, c’è stata sensibilità della Giunta precedente e di questa di adesso, ma i tempi elefantiaci del Ministero dell’Ambiente che ci ha autorizzato solo nel 2014 ha fatto si che realizzassimo questo piano entro febbraio di quest’anno con una mia volontà, poi chi verrà deciderà, noi valutiamo i dati e quando una centralina sa i numeri non li pubblichiamo, andiamo a vedere che cosa è successo. La politica deve sapere che non è popolo un ente da buttare. Siamo l’unica Arpac che valuta i dati, insieme ai colleghi dei Comuni. C’è sempre stato un ottimo rapporto con il Comune, eto., tranne qualche giornalista che s’intrufola per fare polemica, ma non m’interessa, ci tengo perché mi appassiono, perché l’area è una cosa a cui tengo molto, abitando in una zona industriale, quindi succede che le nostre centraline, dato i dati, non sempre li mettiamo sul sito in automatico, adesso ho ordinato di farlo, nel progetto è tutto pagato, saranno scaricati con la dicitura da validare, cosi in qualsiasi momento i centralini potranno vedere, perché la tecnologia è un po’ più sicura, però vanno sempre validati. Quello che volevo dire non solo ai tecnici, ma anche ai politici, è che siamo una delle proprie Arpa chi è del mestiere lo sa che va a validare prima di pubblicare. Molte altre agenzie inseriscono in remoto, basta che se ne va via la linea internet, com’è successo, se ne va anche il centralino. Ho chiesto anche di trovare una forma alternativa ad internet, ma dialogano non solo tramite wi fi, ci vuole il filo, praticamente, di scaricare i dati sul sito, in maniera tale che c’è l’accesso di tutti i Comuni laddove sono ubicate le centraline. Le scuole sono coperte dalle centraline, è la tecnologia forse che va ammodernata e lo stiamo facendo, poi che ci sia uno sforamento, che qualche vandalo la fa saltare, poi sono molto sensibili ai fulmini, ho parlato con il dottor Lembo per la questione dell’area Pisano che tutti seguiamo, abbiamo messo una centralina che vede anche il PM1D, un solo fulmine lo ha messo fuori combattimento, ho messo una centralina mobile e nelle more per riparare, perché poi ha una tecnologia che costa molto. La centralina capta anche la sabbia del Sahara, questo ce lo dobbiamo dire. lo che sono un giurista vado a leggere e mi chiedo che cosa c’è nell’aria, lei magari mi dice che è il Sahara, ma io non lo so, allora succede che abbiamo preso, dopo questa gara fatta dalle opere pubbliche, grazie a fondi Por, per rammodernare ed armonizzare il linguaggio tra quelle che ci ha dato in eredità il Commissario di Governo, quelle ereditate dal vecchio sistema sanitario per quanto siano state riattate, un p0’ come gli aerei militari, l’F104, lo abbiamo aggiustato in continuazione per 40 anni, però volava sempre, però ogni tanto cadeva. Che qualche disservizio la centralina abbia dato è fuori dubbio, ma non tutto. Dobbiamo seguire le direttive comunitarie, Napoli non ne può più avere di sedi, ne vogliamo mettere una in più? Però non rispettiamo le direttive europee. Per esempio non sono d’accordo che le aree urbane siano coperte e le aree rurali no, però è l’Europa. Arriveremo ad avere 52 centraline in tutta la Regione Campania, Napoli dovrebbe ritornare a sette o otto o nove, con questo piano che ci è stato approvato. La procedura di gara è finita, stanno già lavorando. — — - X LEGISLATURA lo - Consiglio Regionale della Campania A/li assembk’ari 18GENNAIO2016 RESOCONTO INTEGRALE Il piano non lo fa Arpac, così come non lo fa il Comune, non lo fa la Regione, noi proponiamo, il Governo approva e l’Europa benedice. Almeno questo è l’iter che leggo nelle carte. Dobbiamo anche armonizzare, rispetto all’inserimento dei dati messi a disposizione, non solo degli enti pubblici a cui mandiamo a parte la comunicazione, ma dei cittadini, dobbiamo inserire in una maniera tale che ci consenta questo famoso sistema informatico finanziato dall’Europa. E logico, poi ci s’incontra e a tavoli tecnici, almeno per quanto riguarda le PA con intranet etc., con password, i nostri sistemi informatici, dopo 10 anni li ho fatti funzionare, ma non perché faccio il mago o voglio i titoli, voglio andare solo in pensione, è che purtroppo la tecnologia vola. Il margine di errore potrebbe essere 1000 niente. La media statistica secondo me è meno del 10 per cento, cioè il 10 per cento delle volte si può sbagliare. PASQUINO, Università di Napoli Federico Il: Il problema non è quante volte può sbagliare, può anche non sbagliare mai, in maniera palese, però se misura 48, prendiamo come riferimento 50, il problema è che se una centralina ha come media giornaliera, perché quello è il dato, un valore tale per cui alla fine si arriva a 49, allora quella centralina dice che in quella zona è tutto a posto, viceversa, se anche dovesse dare 51 microgrammi su metro cubo risulta che quell’area è inquinata. Il problema non è quante volte, il dato giusto o sbagliato, ma è il singolo valore che affidabilità ha, cioè 51 è realmente 51 ava da 48 a 54? Questo è un problema tipico misuristico che è l’incertezza delle misure e che sono certo è nota, nel senso che quando si compra uno strumento viene anche dichiarata l’incertezza associata a quella misura, probabilmente sarebbe il caso, se volete lo approfondiamo ma mi limito ad un tavolo politico in questo momento dal punto di vista tecnico il problema dell’incertezza di misura, però è un problema che deve essere posto prima o poi altrimenti si corre il rischio di considerare quella soglia come una soglia precisa e invece dovrebbe essere considerata una fascia o meglio la misura dovrebbe essere considerata una fascia, in modo lascia che si usa un approccio decisionale che può dire: “Il limite è di 50, però considerando l’incertezza della strumentazione decido invece di abbassarlo a 47 perché so che se lo strumento mi dice che la media è di 47 in realtà il valore vero potrebbe essere 51”. Mi tutelo. — — VASATURO, Commissario Arpac: Il professore è molto più tecnico. Ci sono fatti estemporanei, perciò dicevo 10. Per esempio: ti passa l’uccello vicino che magari si è buttato nella polvere, passa vicino alla centralina, hai un picco che magari non ti spieghi ed è la cosa più stupida, oppure il coglione di turno, quello con quelle marmitte sopra, i pullman pubblici che si ferma sotto la centralina e butta con questo coso. La macchina elettronica non sbaglia mai. Intendevo con 10 per cento un evento estemporaneo che mette la macchina fuori uso, non nel senso che non funziona, ma che non fa tenere la costanza della misura che ci serve per sapere il famoso 50 per cento. PASQUINO, Università di Napoli Federico Il: Lo stesso succede quando c’è una centralina in prossimità di una zona. E un evento esterno allo strumento di misura che rende il singolo valore misurato non significativo, a questo si aggiunge anche il caso in cui la centralina è posizionata, non da progetto, ma per una contingente, in prossimità dei lavori pubblici. Li c’è un evidente uso di cemento, polveri sottili, un rimescolamento dovuto magari al vento o all’acqua perché la pioggia può risollevare le polveri, è il caso di Corso Novara che era in prossimità non solo dei lavori su Piazza Garibaldi, c’era l’impianto di cogenerazione delle Ferrovie dello Stato, era a distanza di 50 metri in linea d’area, si aggiungevano le polveri dei lavori della Metropolitana, è evidente che -11Consiglio Regionale della Campania X LEGISLATURA Atti asse,nhleari RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 tutte queste che sono condizioni al contorno fondamentali dovrebbero essere tenute sotto controllo. Condivido pienamente l’approccio del commissario, è evidente che si è trovata l’Arpa con un’incombenza senza avere, dall’altra parte, mezzi strumentali e risorse umane, su questo non c’è dubbio, rispetto ad altre Arpa ha lavorato veramente con risorse che sono un decimo di quelle che hanno le altre Arpa. Da cittadino non si stanno attribuendo colpe, non era mia intenzione, era solo per dire che quelli erano i dati. VASATURO, Commissario Arpac: I politici si faranno portavoce per l’ente e per la collettività. Abbiamo dovuto utilizzare anche sensori delle vecchie centraline che non erano tutte montate del Commissario di Governo che erano nate per gli impianti e le abbiamo utilizzate sulle vecchie centraline che risalivano al 1994-1 995, le abbiamo lese quasi nei parametri attuali, sono un paio danni, da quando sono io, che i dati, al di là dei disservizi dovuti veramente a fatti tecnologici, sono più chiari, più costanti, poi una realtà che vede il tempo impazzito, che conta molto, ma io ascolto voi, io non parlo perché dico: ormai da 27 gradi a 6 gradi di ieri una centralina pure impazzisce. Quello che mi spaventa è che sono molto vulnerabili, anche alle scariche elettromagnetiche, ai fulmini. Ci vorrebbe una cabina di regia anche quando si effettuano i lavori, avvisare il Comune, anche il privato condominio che sta per fare i lavori com’è successo al Vomero che la centralina è a 50 metri, questa impazzisce, capta polveri non solo dai camion, ma polveri dei lavori e naturalmente sono aggeggi elettronici che sono ubicati così come viene indicato nel progetto approvato dal Ministero dell’Ambiente, Per mettere una centralina in più su richiesta della Procura abbiamo dovuto metterne una mobile, abbiamo dovuto aggiornare quella che già c’era nella zona Fratte. C’è veramente una rigidità nella metodologia dell’ubicazione di queste centraline di area urbana, perché erano nate per il traffico, ma il dottore mi diceva cose che io temevo che nelle zone di — — Piazza Municipio abbiamo captato il benzene delle navi che magari inquinano più del traffico di Via Caracciolo, quindi la macchina ha funzionato. Poi c’è stato un black out. Il black out tecnologico, tecnico, è dovuto anche ad un fatto che se ne va la corrente, siamo stati senza Internet per 5 giorni, per 6 giorni, non abbiamo imputato nulla alla Telecom, perché dopo il mal tempo si è messa ad operare e rimettere in linea perché altrimenti si parla solo e non è la mentalità mia che vengo da uffici più rigidi dopo che è mancato internet per parecchio tempo la corrente, i tecnici m’insegnano che ci vogliono 5 giorni. Il nostro centralino per ritornare in funzione dopo il guasto di internet ci ha impiegato 4 giorni, era impazzito, quindi la centralina fa la stessa cosa, quindi la tecnologia è importantissima ma è delicata. — — BACCA: Volevo sottolineare ancora una volta la necessità di un anello di congiunzione tra i Comuni e l’Arpac, perché una competenza tecnica che sia in grado di decodificare i messaggi tra i Comuni e l’Arpac ritengo che sia necessaria e faccio l’esempio di prima per quanto riguarda le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera. Questo era un discorso importante da fare. SCHIATTARELLA, Comitato Civico: Sulle centraline purtroppo sono un po’ duro perché guardo i dati delle altre Arpa d’italia e tutti questi problemi non li riscontro. Per quanto riguarda il numero delle centraline mi va bene che vengano ripristinate le 9 centraline di una volta perché in questo periodo abbiamo eliminato centraline che hanno dato anche il picco degli sforamenti, ricordo la - X LEGISLATURA Alti 12- asse,nhleari Consiglio Regionale della Campania RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 centralina del Primo Policlinico, l’ospedale, che è stata eliminata e aveva dato 40 superamenti, cioè aveva superato Ferrovie ed è stata eliminata quando la normativa prevede che le centraline che hanno dati storici così elevati di superamento non dovevano essere eliminate. Mi chiedo come mai Gubbio abbia 4 centraline, Terni, Firenze, Pescara, città che hanno estensione e densità di popolazione più basse della nostra, hanno più centraline di Napoli, potenza addirittura, allora mi dispiace quando vedo queste situazioni, non so chi le decide, ma le subiamo pedissequamente, le altre città invece si tengono le loro centraline, magari le hanno ridotte ma ne avevano molte di più. Poi ho fatto un’analisi. C’è un discorso molto importante da fare. Guardiamo, a livello tecnico, i livelli di inquinamento, etc., dobbiamo vedere i nostri polmoni che cosa respirano, ma in particolare cosa prendono i polmoni dei nostri bambini, perché le soglie, i famosi 50 microgrammi, sono dimensionati per gli adulti, non per i bambini, allora quando diciamo che il particolato ha una pericolosità intrinseca perché sul particolato ci sono: veleni, Ipa, benzopirene, di tutto e di più, queste sostanze quando non siamo a 50 microgrammi, ma siamo a 48 o 40 microgrammi non succede niente? Non è possibile, dobbiamo anche monitorare questo. Perché l’ho monitorato? Perché ho visto che dal mese di febbraio al mese di ottobre abbiamo avuto, per la città di Napoli, zero superamenti del PM1O. E arrivata la stasi atmosferica, cioè non c’è stato vento, non c’è stata alta tensione, là tutto quello che mettevamo ci ricadeva sulla testa e abbiamo avuto picchi elevatissimi e siamo arrivati a numeri di sforamento eccezionali. Mentre prima si diceva: “Gennaio e dicembre solo questi, poi va tutto bene”, ma il tuffo bene non può essere. Questo che riporto sono le copie dei dati giornalieri, dei bollettini Arpac, non ho invitato niente, ho i bollettini, sono in rete, ve li leggete e fate lo stesso lavoro mio. Visto che oltre i 50 c’è zero, allora ho preso la SVS, la soglia di valutazione superiore, perchè l’organizzazione mondiale della sanità sta abbassando i livelli delle soglie, allora il giorno che le abbassano noi come stiamo? Fino a qualche anno fa non tenevamo 50 come livello, ma avevamo 60, 70, poi nel tempo le soglie sono state così anche per il PM 2,5. Se avessimo questo range di analisi un po’ sotto i 50, esiste ancora lo zero? Nel mese di luglio, non gennaio e febbraio, siamo arrivati ad una sommatoria di 130 superamenti di questa soglia. L’informazione deve raggiungere la gente. Questo è un dato per agglomerato, quest’altro prospettino è il dato per la città di Napoli. Dobbiamo essere consapevoli, non dobbiamo non conoscere. La non conoscenza nasce anche dalla diffusione dei dati. Quei monitor della Tangenziale di Piazza Garibaldi che non funzionano da anni, sostituiamoli a costo zero con i monitor che abbiamo negli ospedali, alle poste. Mettiamo questi grafici, mettiamo i dati giorno per giorno, mese per mese, in modo che anche un ragazzino capisce se sta aumentando, diminuendo o respirando. Dico a costo zero perché nel monitor ce ne abbiamo, basta collegare le reti e ce li ritroviamo e acquisiamo consapevolezza, la gente ne maledice il giorno che non esce con la macchina, ma dice: “Menomale”, perché faranno l’autobus con il biglietto da 1 euro, sarà programmato prima, ormai le situazioni meteorologiche sono certe, quindi se sappiamo che tra una settimana o dieci giorni ci sarà la stasi atmosferica, per quella data, non dopo che c’è stata, programmiamo l’autobus ad 1 euro, premiamo chi non fa chilometri con l’auto ad euro zero. Oggi con le assicurazioni hanno tutti la macchinetta, se vuoi pagare meno assicurazioni ti danno una scatola nera dove vedono quanti chilometri fai, posso certificare che quest’anno ho camminano meno dell’anno scorso, quindi posso avere un bonus, posso attivare tante iniziative che ci fanno - 13 - Consiglio Regionale della Campania X LEGISLATURA Atti aswembleari RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 prendere l’auto o meno, cose che finora non ho visto, o meglio le ho viste dopo che abbiamo avuto gli sforamenti. PRESIDENTE (Raia): Passerei la parola ai colleghi se vogliono intervenire sull’argomento. La parola alla collega Muscarà. MUSCARÀ: Già ero molto preoccupata per l’aria che respiro, dopo quest’incontro lo sono ancora di più, nel senso che le centraline sono particolarmente evanescenti per quello che riguarda la qualità, perché sono suscettibili a delle variazioni non previste che possono essere il volo d’uccello o quanto altro, in più il fatto che non sia determinata una fascia così ampia fa correre i sindaci al riparo soltanto quando c’è stato lo sforamento di 50 odi 51 odi 52. Se questi sforamenti rimangono per mesi 48, che per me continua ad essere preoccupante, nulla succede, allora dovremmo cercare di agire anche sul tema della prevenzione, come dicevamo prima, cioè se mi accorgo e la conoscenza di quello che succede all’Arpac, non attraverso queste complicate letture che vanno decodificate, ma attraverso una lettura immediata e semplice, cosi come guardo le previsioni del tempo, per capire se pioverà nei prossimi giorni o meno, dovrei capire la qualità dell’aria prevista in condizioni atmosferiche previste, qual è per i prossimi due, tre, quattro giorni per capire se sono allergica, se è il caso che io esca di casa oppure se faccio una vita diversa, se sono una persona ammalata, se mi devo dedicare a delle attività che ben si armonizzano con il mio stato di salute o se devo fare altro. VASATURO, Commissario Arpac: Arpac fa una previsione a 3 giorni, anche di eventuali misure di polveri attenendosi alle condizioni atmosferiche previste, quindi lei questo dato lo trova, è scientificamente provato, ma non è certo, perché poi potrebbe venire a piovere o peggiorare, ma la previsione a tre giorni o quattro giorni della quantità di polveri o di altri elementi volatili viene fatta entro i 4 giorni e lo trova in quella parte del sito istituzionale che fa le previsioni non solo atmosferiche, ma anche di quello che potrebbe succedere nell’aria. Naturalmente la sensibilità delle centraline vale per Napoli come vale per New York. MUSCARÀ: Auspichiamo una lettura che sia anche più semplice. Per quello che riguarda me riesco a leggere con molta facilità le previsioni del tempo, se devo stare un’ora per decodificare tuffi i messaggi che mi lancia Arpac per me diventa complicato. Quella possibilità che la comunicazione arrivi anche attraverso il video che in Metropolitana trasmette la pubblicità, si possono trasmettere dei messaggi chiari per il cittadino che ti facciano capire, nel giro di 3 giorni, se il massimo è 3 giorni, a che cosa andiamo incontro. Visto che c’è il Vicesindaco, vorrei suggerire, visto che dobbiamo fare attività di prevenzione più che di chiusura del traffico quando la situazione è diventata esplosiva, il lavaggio delle strade, a questo punto, potrebbe essere essenziale, ci metterebbe in sicurezza, ma poi ho visto che a volte la macchina che viene usata per raccogliere lo spazzamento delle strade viene anticipata da un signore che ha in mano un coso grosso che è un phon che butta aria, in assenza di pioggia tutto l’inquinamento che si è depositato a terra lo facciamo volare e lo respiriamo. La macchina deve intercettare le cartacce, la macchina che viene dopo non è che intercetta tutto il particolato che si è sollevato. Suggerirei di evitare questa cosa che penso sia dannosissima, per il resto vi ringrazio. Certamente bisognerà continuare su questa strada. PRESIDENTE (Raia): La parola al consigliere Borrelli. - X LEGISLATURA 14- Consiglio Regionale della Campania A/li assembleari RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 BORRELLI: Vorrei dividere il mio intervento su 2 punti, uno sulla questione Arpac, cioè qualità delle centraline, un altro sulla vicenda del Comune di Napoli. Non ho capito bene quali sono gli interventi specifici in atto per la questione delle polveri sottili, vorrei avere conferma di 3 cose: risulterebbe che la prima fonte inquinante da polveri sottili a Napoli città è dovuta al Porto di Napoli. Nel 2010 fu annunciato che era pronto un sistema di elettrificazione, mi risulta non sia stato fallo niente, l’unico progetto in essere sarebbe quello di fare dei parcheggi con dei pannelli fotovoltaici coperti, il che non significa niente, non ha niente a che vedere, quindi è chiaro che la gestione del Porto di Napoli non è del Comune di Napoli, anche se il Comune sta li dentro, fa parte come la Regione. È vero che è stato commissariato più volte, è stato in una situazione di scandali con arresti e così via, però credo sarebbe prioritario se questi dati sono confermati, mi risulta siano dati scientifici, un intervento sostanziale sulla prima fonte d’inquinamento atmosferico della città di Napoli. I docenti della Federico Il hanno fatto una proposta al Sindaco che tra l’altro prima riferiva anche il consigliere Muscarà, cioè innaffiamento soprattutto nei periodi in cui c’è una presenza di polveri sottili, perché il periodo in cui si abbassano le polveri sottili, le polveri sottili vengono disperse dall’acqua o dal vento, quindi vorrei sapere se c’è in essere, da parte del Comune un’ipotesi di questo tipo come suggerito dai docenti della Federico Il. Il Sindaco attuale di Napoli, e anche il prossimo, è anche il Presidente della Città Metropolitana. Non sarebbe opportuno, quando si fanno interventi di chiusura al traffico, visto che Napoli non è solo gli abitanti che vivono qui, ma sul quale territorio insistono non solo i Comuni dell’hinterland ma anche una parte delle persone che vengono a lavorare, tipo in Regione ci sono dipendenti che abitano ad Avellino, a Salerno, a Caserta o in altre siti, allora è evidente che quando si fanno interventi del genere probabilmente sarebbe utile coinvolgere altri Comuni, anche perché sempre per la questione delle centraline, se al confine con Napoli c’è un Comune dove si crea un ingorgo di traffico con un sacco di polveri sottili è evidente che poi possono essere riversate e recepite. Queste sono le cose che volevo sapere, soprattutto in particolare mi interesserebbe sapere un altro dato: è vero che negli ultimi 5 anni sono stati abbattuti circa mille 300 alberi ad alto fusto per motivi che non riguardano la volontà e non c’è stata la ripiantumazione di altrettanti alberi ad alto fusto? Questo per quanto riguarda il Comune di Napoli. Per quanto riguarda invece l’Arpac vorrei avere delle precisazioni rispetto a questo. Mi sembra evidente che è stato detto che queste centraline sono nate nel 1990 e che solo adesso, dopo 26 anni non le state sostituendo o state completando la rimessa a nuovo di queste centraline. E corretto? VASATURO, Commissario Arpac: È il patrimonio che ci passò il Commissario di Governo, erano all’epoca molto aggiornate, ma tipiche per zone dove ci sono stabilimenti di rifiuto e trattamento. Arpac nasce nel 1998, era naturalmente del servizio sanitario nazionale, ne ebbe trasferite una cinquantina, naturalmente sono state aggiornate, ma aggiornare quello che ha già un’età, fino ad un certo punto la tecnologia, poi alla fine, dopo 20 anni di restyling, di aggiornamento, nascono nuovi estensori che necessitano a loro volta di processori e oggi la rete è abbastanza moderna perché già stanno in funzione molte di queste. BORRELLI: È importante capire i tempi. Attualmente le 40 più 12 che sarebbero frutto dell’accordo di un finanziamento europeo, frutto di un lavoro, sono già state tutte installate, abbiamo tutte centraline nuove? Vorrei capire la qualità dei mezzi con cui attualmente stiamo - X LEGISLATURA At/i 15- assembleari Consiglio Regionale della Campania REsocoNTo INTEGRALE 18 GENNAIo2016 lavorando per recepire, perché se ho capito bene una delle cose che giustamente dicevano i comitati è che abbiamo un sistema di rilevazione obsoleto o quantomeno che crea dei dubbi da parte di un’utenza attenta. VASATURO, Commissario Arpac: Entro febbraio questo nuovo sistema di centralina, complementare a quelle già altamente tecnologiche che erano quelle montane negli ultimi due o tre anni, sarà completato, già potrei dire entro gennaio, ma basta un inghippo per arrivare a febbraio. Voglio avere la possibilità di dire che tra un mese la Campania avrà tulle le centraline all’altezza del proprio ruolo, quindi è stata proprio una sostituzione completa. BORRELLI: Vorrei venisse messo a verbale il fatto che indipendentemente dalla discussione di adesso, per come la vedo io, il lavoro che sta facendo l’attuale Giunta nel settore dell’ambiente è in linea con la visione ambientalista, perché sono stati levati 2 inceneritori dal piano, si parte con lo smaltimento delle ecoballe, i siti di compostaggio, l’ultimo che era stato realizzato negli ultimi 5 anni è stato fatto a Salerno dall’allora Sindaco attuale governatore, partiranno, sono stati anche finanziati, sono stati restituiti i suoli a Giugliano e a Napoli Est, questo lo dico perché oggi com’è oggi su questo tema credo non ci sia nessun’altra Regione e nessun altro Comune che stia più avanti della Regione Campania. VASATURO, Commissario Arpac: Dimentichiamo l’Aeroporto di Napoli. Il Porto è certo, lo abbiamo monitorato con un mezzo un paio di anni fa, l’Aeroporto anche d’intesa con la Gesac, non credo sia da meno del Porto. Abbiamo 2 grossi problemi: il mare e l’aeroporto. Penso che il traffico sia determinante, ma questi 2 fattori possono benissimo competere sul fotofinish. SCHIATTARELLA, Comitato Civico; Da auspicare che venga fatta l’analisi del particolato, altrimenti siamo sempre sulle ipotesi, pensiamo, crediamo, molto probabilmente, però voi dite che la nostra Regione è all’avanguardia io invece dico che siamo ultimi e con distacco. In questa riunione si è certificato che le centraline sono scassate, sono vecchie. (Intervento fuori microfono) SCHIATTARELLA, Comitato Civico: Non voglio vestire di loro un fatto importante che riguarda la salute della gente, quindi nessun colore politico. A me dispiace leggere contrariamente ai cittadini delle altre Regioni una marea di dati non disponibili, un’assenza di manutenzione, la vocina manutenzione, quella che dice che si fa manutenzione, la voce “M” zero, non esiste, allora se la fate, non lo certificate è un altro fatto, ma sul bollettino Arpac quando ce la mettiamo la lettera “M” di manutenzione? Mi dispiace se dite che stiamo avanti. Ricordatevi che nel 2011 la mancanza dati arrivava all’80 per cento di dati nel mese di giugnoluglio, nel 2012 il 60 per cento di dati mancanti, quale qualità dell’aria hanno risparmiato i napoletani? Queste cose le sto dicendo nella prima riunione. Sono stato anche alla scuola Vanvitelli dove l’anemometro era bloccato dalle foglie del lauro, ora hanno abbattuto il lauro e hanno tolto la centralina, sono anni che dico che c’è un sospetto sul corretto funzionamento delle centraline. - 16- X LEGISLATURA Atti assembk’ari Consiglio Regionale della Campania RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 BORRELLI: Ho specificato che mi riferivo ad una cosa che è stata detta prima, stiamo parlando del piano rifiuti. Sulla questione dell’aria le do ragione, per me gli ultimi 5 anni sono stati uno schifo: gestione dell’aria zero, strafottenza da parte di tutti, a partire dall’allora Assessore all’Ambiente. Oggi le ho dato ragione anche su alcune cose, però nel momento in cui l’Arpac ci dice: “Entro febbraio sostituiamo tutte le centraline”, allora darò un giudizio altrettanto positivo o altrettanto negativo nel momento in cui sostituite le centraline continua a funzionare male, perché vuoi dire che abbiamo speso i soldi e li abbiamo buttati nel water. VASATURO, Commissario Arpac: Andate nel sito, dovete saperlo leggerle: la manutenzione accompagna il contratto di montaggio delle centraline; se qualche centralina ha sforato c’è sempre un motivo; lei può comprare un televisore di 3 mila euro e si fulmina, io quello cinese da 100 euro e funziona, è un anno che onestamente la Regione è monitorata, poi qualcuna sfora sempre per diseducazione e per strafottenza, anche perché si accendono le foglie sotto alle centraline. Onestamente la manutenzione fa parte già del contratto. Non devo fare difesa d’ufficio, me ne frego di Arpac e di altre perché funzionano, però non posso garantire sulla tecnologia, quindi che sia obsoleta, che ci sia stata la spending review prendiamone atto, quando sono arrivato non c’era una lira, oggi funziona. Per quanto mi riguarda, lo dico per la bontà di questa Giunta che sta facendo belle cose, prima non ho avuto problemi, quello che teneva lo hanno dato, ma stava piena di debiti, sono d’accordo con il consigliere Borrelli che non ha funzionato, ma non solo l’aria, è un anno che sta funzionando tuffo, ma non è facile far funzionare un sistema in rete da elaborare. Vanno validati. La tecnologia non valida nulla, però li farò mettere in automatico. PASQUINO, Università di Napoli Federico Il: Concordo con la tecnologia va validata, ma in realtà va validata la misura, non tanto la tecnologia. La soluzione potrebbe essere quella di avere dei tempi certi, cioè non metto i dati sul sito in linea, ma li metto dopo un giorno, perché così ho modo per poterli validare, anche in formato open date, nessuno sta chiedendo di farlo all’istante, appena arriva il dato della centralina, dopo i controlli necessari che possono eventualmente anche essere portati avanti in via automatica, perché una soluzione si trova, metterli in linea dopo averli va I id ati. Volevo riallacciarmi a quello che diceva il consigliere Borrelli a proposito di Porto come prima fonte d’inquinamento. C’è stato già nel 2011, nell’insediamento della Giunta De Magistris, un ordine del giorno presentato dai Verdi e dal Centro per impegnare il Comune ad una valutazione di elettrificazione, il cold ironing delle banchine. Ho letto, personalmente mi trovo un po’ disagio a fare politica, perché sono stato convocato con un’altra competenza qui, però è anche importante, poiché sui giornali si legge che costa il cold ironing, certo che costa, ma qual è il costo di non qualità connesso con l’assenza di soluzioni tecnologicamente avanzate? L’Amministrazione Pubblica, di qualunque livello sia, Comune o Regione, dovrebbero, probabilmente, nelle proprie scelte strategiche, tenere in conto non solo il costo vivo, ma considerarlo un investimento, un qualcosa che ritorna non necessariamente in termini economici, ma magari in termini di qualità percepita della vita da parte della popolazione anche su periodi che sono eventualmente più lunghi di quelli della normale sopravvivenza di una Consiliatura comunale o regionale. L’impegno per un’elettrificazione è ampio, lo dico da tecnico, ma a quel punto sentire un commissario che dice: “Costa, non abbiamo i soldi”, dico che non possiamo escludere a priori un impegno verso questo, perché comunque i benefici sul medio o lungo periodo sicuramente si vedranno se li cerchiamo su 6 mesi probabilmente no, saranno maggiori i costi, ma se li vediamo su cinque o dieci anni sono certo che un beneficio della qualità dell’aria, magari non su Posillipo, - 17- X LEGISLATURA .4/ti assenibleari Consiglio Regionale della Campania RESOCONTO INTEGRALE 18 GENNAIO 2016 ma certamente sulle centraline, nella zona Museo, nella zona anche della stazione centrale, sarà a mio avviso indubbio. La Regione potrebbe avviare una moral suasion potrebbe avviarla sotto questo punto di vista perché interessato al sistema dei trasporti e certamente interessata al sistema della qualità dell’aria. BACCA: Solo a rinforzare il concetto che tutte le società armatrici hanno già le navi predisposte per il cold ironing, che è già attuato in grandi porti italiani come: Genova, Civitavecchia e Venezia. PRESIDENTE (Raia): Penso di poter passare la parola al collega De Pascale per l’ultimo intervento. DE PASCALE: Sono il consigliere De Pascale, Capogruppo del Gruppo De Luca Presidente in Rete. Tutto quello che abbiamo ascoltato è molto interessante. Parto da un concetto: Le risorse che si hanno disponibili non consentono di fare tutto ciò che dobbiamo o vogliamo fare”. Quando in una famiglia non si hanno tante risorse si agisce per priorità. Sicuramente la qualità dell’aria, l’inquinamento, sono quelle priorità a cui dobbiamo far fronte perché attengono alla qualità della nostra vita. Credo ci sia l’intenzione sia della Giunta sia di tante persone di buona volontà tra cui coloro che lavorano al Comune, di voler fare le cose in una certa maniera, ma molte volte tutte le riunioni oppure le buone intenzioni finiscono laddove non c’è la determinazione, la volontà di far seguire le discussioni o le teorie da provvedimenti di ordine pratico, cioè finisce la riunione, finisce la rilevazione dei dati, poi chi deve prendere decisioni, preso da mille altri problemi, le decisioni non arrivano. Abbiamo la fortuna, se vogliamo guardare avanti, di avere queste nuove centraline, ma a questo deve anche, a mio parere, associarsi un piano d’interventi da parte del Comune, qua a Napoli, a livello regionale la Regione, di operare preventivamente, quando ci sono dei periodi di stagnazione meteo che fanno elevare a priori questi livelli d’inquinamento e non mettere sempre le pezze laddove si cercano poi quando ci sono i problemi. Un altro dato importante ce lo ha dato il professor D’Amato prima, il verde aiuta molto l’inquinamento, però devo dire, caro dottore, che a livello comunale c’è molto da fare per il verde, ci sono dei parchi pubblici. lo che ho avuto la fortuna o sfortuna di vivere in molte città italiane, anche all’estero, a causa del mio lavoro di militare, vedevo che c’è stata addirittura all’estero, c’era a Bruxelles, un’attenzione maniacale per il verde pubblico. Non ho mai visto una guardia, un qualcuno che nel Parco Comunale sia lì a redarguire chi non si comporta bene, si mettono solo i cartelli che indicano che si bisogna fare così e poi non c’è mai nessuno a controllare. Ci sono degli spazi verdi nel Comune, come nella zona ospedaliera, laddove si potrebbe realizzare un parco invece è stata adibita una discarica, sono poi in grado di dare tutti i riferimenti di questa discarica in una zona a verde centrale della città. Chi deve fare deve prendersi la responsabilità di fare altrimenti deve avere anche il coraggio di mettersi da parte per il bene pubblico, per il bene dei cittadini e non solo per conquistare una poltrona. Venendo un attimo al tema centraline. Abbiamo detto che con il nuovo piano ce ne saranno sette o otto a Napoli, allora la mia domanda è: in città similari, come può essere Palermo o Milano, quante ce ne sono? Se c’è un numero che più o meno corrisponde, siamo nel giusto, se invece siamo al di sotto dobbiamo darci da fare per far cambiare, se viene dall’Europa l’indicazione della quantità. - X LEGISLATURA Alti 18- assenibleari Consiglio Regionale della Campania RESOCONTO INTEGRALE 18 GENNAIO2016 Il cittadino vive ignaro di ciò che succede, è solo vittima di determinate situazioni che si determinano a causa dell’atmosfera, delle condizioni meteorologiche, ma anche della negligenza degli amministratori. Bisogna fare molto sull’informatizzazione del cittadino, non tutti sono portati per l’uso dell’informatica, in particolare in talune fasce di popolazione a Napoli, ma l’uso di pannelli esplicativi può certamente aiutare, quindi c’è da fare tanto e vediamo di promuovere anche a livello regionale con questa Commissione. Il Porto è senz’altro una fonte d’inquinamento notevole. Da comandante abitavo sopra al Porto e ne pativo gli odori e i fumi al mattino quando le navi, soprattutto quelle da crociera, partivano o arrivavano. Se si può fare un qualcosa a livello tecnico, bisogna muoversi anche in quel settore. La manutenzione è importantissima, come quando ero ne) settore militare, la Grecia ci comprò 9 aerei, erano tutti e 9 fermi perché nel contratto dice: “Questi non volano perché sono inefficienti”, ma nel contratto non avevano inserito la clausola manutenzione. Dimostrammo che l’italia pagava 10 milioni all’anno di manutenzione e aveva gli stessi aerei che volavano tutti al 100 per cento. VASATURO, Commissario Arpac: La manutenzione è condizionata dalla vetustà perché poi la manutenzione si riduceva a metterle in corsa, ma il contratto di manutenzione è con gara pubblica, oggi con la nuova fornitura già siamo sicuri che per 24 mesi abbiamo una manutenzione ordinaria e straordinaria perché era una delle clausole che abbiamo fatto mettere alle opere pubbliche. BORRELLI: Poiché uno dei problemi che poneva il Comune di Napoli era il posizionamento di alcune centraline, nel nuovo piano cambieranno ubicazione? VASATURO, Commissario Arpac: Siccome sono subentrato dopo gli accordi dove sono stati tirati in ballo anche gli enti, tra questi il Comune di Napoli, nel momento stesso in cui nel 2007 la Regione Campania è andata a deliberare poi il Ministero nel 2014 approva il piano regionale, si ritiene che si siano assecondate le esigenze delle amministrazioni locali. L’Arpac c’entra come cavoli a merenda che non ha deciso lei dove porle per norma. PRESIDENTE (Raia): Possiamo concludere quest’audizione che abbiamo iniziato con l’intervento del professor D’Amato che invitava approfitto della presenza dei rappresentanti del Comune di Napoli ad intervenire innanzitutto sulla parietaria, quindi fare una manutenzione che è quella fonte di maggiore inquinamento soprattutto per quanto riguarda l’impollinazione che questo polline è fortemente allergizzante, quindi provoca disturbi respiratori ad una fetta di popolazione stimata del 30 per cento. E del tutto evidente che se parliamo di centraline mal funzionanti, quindi parliamo di sostituzione di centraline e siamo stati felici di conoscere dal dottor Commissario dell’Arpac Vasaturo che stiamo sostituendo completamente le centraline, per cui se questo compito della Commissione Speciale è quello di vigilare, penso che da qui a 6 mesi ci possiamo rivedere per comprendere, attraverso il funzionamento delle nuove centraline se la situazione è migliorata oppure no, perché con dei dati che saranno, ci auguriamo, anche con i suggerimenti che hanno dato gli altri illustri docenti che hanno partecipato a quest’audizione, che potranno essere dati più certi se li consideriamo non statici ma per fascia, ebbene, attraverso quei dati avremo la possibilità di comprendere dove bisogna intervenire, ma abbiamo avuto utili e validi suggerimenti da tutti i presenti all’audizione su come già si può intervenire per migliorare i dati delle nuove centraline. — — -19X LEGISLATURA Alti assenibleari Consiglio Regionale della Campania RESOCONTO INTEGRALE 18GENNAIO2016 Intanto vi ringrazio, vi saluto e ci possiamo rivedere sicuramente in altre occasioni sperando di raccontarci dei dati positivi e dei traguardi raggiunti. I lavori terminano alle ore 14,45.