Coro - Lute Milazzo

Transcript

Coro - Lute Milazzo
Le Supplici di Eschilo
Le Danaidi
Rilievo I sec d.C.
Basilica
sotterranea
di Porta
Maggiore - Roma
Prof.ssa Chiara Muscianisi Catanzaro
“Il mio sarà uno spettacolo in musica
con l'utilizzo di diverse lingue, il
siciliano e il greco su tutte, e uno
sguardo forte alla dimensione scura del
Mediterraneo”
“ Porteremo in scena una tragedia che
parla di donne che rifiutano la
prepotenza macista, che rivendicano
l'autonomia femminile davanti a uomini
che cercano di prevaricarle. E racconta
anche di un re che consulta il popolo in
un'immagine di grande effetto. In questa
terra, in Sicilia, parleremo di
accoglienza e di libertà perché non c'è
libertà se non si può accogliere e non c'è
accoglienza senza libertà.”
Moni Ovadia
Parodo
Coro delle Danaidi vv 1 segg.
“Zeus, protettore dei supplici
volga benevolo il suo sguardo
su questa schiera: dalle bocche
del Nilo, dalle sue sabbie sottili
salpò la nostra nave. In fuga
lasciammo la terra divina ai
confini di Siria, non è una colpa
di sangue che per voto della città
ci condanna all'esilio, ma
l'innato terrore degli uomini.
Ci ripugnano le nozze con i figli John Flaxmann Disegno 1792
Supplica delle figlie di Danao
di Egitto e la loro empia follia!”
Royal Academy of Arts Londra
Le Supplici
INDA 2009
Coro vv 12 segg
“Danao nostro padre fu ispiratore e guida di questa rivolta: valutando
ogni singola mossa, tra i mali volle compiere il più dignitoso: libere
fuggire attraverso le onde del mare, poi approdare in terra d'Argo.
Di lì proviene la nostra stirpe che dalla folle giovenca si gloria di
essere nata per il tocco e il soffio di Zeus.”...
Coro delle Danaidi vv 23 segg.
“Questa città, questa terra e le sue
limpide acque, gli dei... e Zeus
Salvatore che veglia sulla dimora dei
giusti, accolgano come supplici il
nostro stuolo di donne...
Ma quello sciame violento di uomini,
della stirpe d'Egitto, prima che essi su
questa riva sabbiosa pongano piede,
con la loro nave dai rapidi remi
ricacciateli al largo! Là si scontrino con
il mare crudele..... infine periscano:
prima che a forza possano salire su
quel talamo cui non è lecito
accedere , appropriandosi di noi, loro
cugine.”
Manifesto
INDA 1982
Coro delle Danaidi vv 41 segg.
“Ora
ho
invocato
come
soccorritore il divino torello
d'oltremare, nato dalla nostra
antenata, la giovenca che si
pasceva di fiori, e dal soffio di
Zeus....
Gridando il suo nome, ora negli
erbosi pascoli, rammentando le
sofferenze passate dell'antica
madre, della mia origine
addurrò sicure prove che agli
abitanti
di
questo
paese
parranno certo incredibili...”
“ Avanti, dei della nostre stirpe,
ascoltate benevoli questa voce:
voi vedete il giusto!”
Giove e Iò
Correggio 1533 Louvre
Coro delle Danaidi vv 84 segg.
“Anche per chi è logorato dalla guerra esiste un altare
che sia per i profughi riparo dalla sventura, là dove è la
maestà degli dei ….
Cade salda l'opera,... se nella mente di Zeus si compie
perfetta: segrete e ombrose si snodano le vie dei suoi
pensieri, invisibili allo sguardo.
Giù da speranze alte come torri egli scaglia annientati i
mortali, ma non arma nessuna violenza...
Guardi Zeus alla superba violenza dei mortali:.... ecco le
mie sofferenze che i miei gemiti svelano: dolori taglienti,
profondi, che muovono al pianto...
Io vivo, eppure intono un funebre lamento...
Sono sacri agli dei ed efficaci si compiono i voti di chi a
loro piamente si accosta quando la morte incombe.”
INDA Le Supplici 1982
Coro vv 138 segg.
“...vorrei che nel futuro il padre onniveggente rendesse a noi
propizio l'esito di questo viaggio.
Fugga il letto dell'uomo, oh, non sia sposa, non sia schiava la
discendenza di una così nobile madre!
E Artemide, la casta figlia di Zeus... ricambi il mio desiderio e su
me volga lo sguardo; poi con tutto il suo potere, sdegnata di tale
inseguimento, sia per noi indomate un'indomata salvatrice”
Coro delle Danaidi vv 153
sgg.
“Altrimenti
noi,
fosca
schiatta brunita dal sole, con
supplici rami andremo al
dio sotterraneo, fra tutti il
più ospitale, il dio dei morti:
uccise da un cappio, deluse
dagli dei olimpi....
E allora Zeus sarà esposto a
parole d'accusa: poiché non
tributa il giusto onore al
figlio della giovenca, a colui
che egli stesso un giorno
generò, e ora alle sue
preghiere volge altrove lo
sguardo...”
Andrea Schiavone
Paesaggio con Zeus e Iò
Primo Episodio
Danao vv 177 segg.
“Figlie, occorre prudenza... Ora siamo sbarcati.... Perciò vi
comando: fate tesoro di ciò che vi dico, incidete i miei detti nel
cuore. Scorgo una nuvola di polvere, muto annunzio di
esercito... odo stridere i mozzi delle ruote... vedo una
moltitudine di armati, con scudi e lance, con cavalli e carri
ricurvi. Certo saranno i principi del paese... Figliole, è più
sicuro fermarci qui, sul rialzo. E' sacro agli dei del paese. E'
saldo l'altare più che fortezza …. Nella mano sinistra terrete
solenni la supplice fronda e il suo niveo serto, simboli di Zeus
venerabile.
Con chi deve ospitarvi scambiate saluto pietoso, dolente, di
chi manca di tutto. … voi siete fuggiasche.
Danao vv 221-- segg.
“Squilli nel vostro discorso
la nota che di sangue non
gronda il vostro esilio.
Nella voce non si senta
arroganza, sulla vostra fronte
austera traspaia la saggezza...
Non conviene ai deboli
parlare con arroganza.”
“Prostratevi al santo altare di questi dei e corrette in vetta al sacro
colle come colombe spaurite che il terrore di falchi, anch'essi
alati, intimorisca e induca a fuggire...
E' senza macchia l'alato che si ciba di altro alato? E' immacolato
chi sposa contro il rifiuto di lei e il rifiuto paterno?...”
Pelasgo
“Donde dirò sia giunto questo
folto stuolo... adorno di barbarici
ampi pepli? Le donne in Argo e
in
Grecia
hanno
altro
abbigliamento...
Rispondi pure con fiducia. Io
sono Pelasgo... re del paese...”
Coro
“Noi ci vantiamo d'essere argive,
discendenza d'una prolifica
giovenca”
Pelasgo
“ O straniere è incredibile per
me che argiva sia la vostra
stirpe. Siete più somiglianti ad
africane, alle donne di Libia
non alle nostre argive...”
Le Danaidi
Valerio Castello 1624- 1659
Hera scopre
Zeus con Iò
P. Lastman
1618
National GallerY
Londra
Coro delle Danaidi vv 291 segg.
“Sacerdotessa al sacrario di Era viveva un tempo in questa terra
argiva Iò.”..
Pelasgo
“ Certo: la fama ovunque ne risuona..
Non dice la storia che Zeus si unisse a lei mortale ?”
Coro
“Bovina fu fatta la donna dalla dea di
Argo!”
Pelasgo
“ Dunque Zeus si unì alla giovenca?”
Coro
“In forma di toro schiumante,
dicono.”
Pelasgo
“ E la possente moglie sua che fece ?”
Coro
“ Mise addosso a quella un custode
onniveggente.”...
“ Argo , figlio di Gea, ucciso da
Ermes.”
Zeus, Iò e Argo
Vaso greco Vienna
Pelasgo
“ Che malizia ordì per la bestia
infelice?”
Coro
“Pungente insetto che l'assilla
dovunque.”..
“ E da qui via la spinge in
lunghe corse.”
“ E a Canopo e a Menfi ella
perviene.”
“ E col suo tocco Zeus genera
un figlio”.
“Epafo, nome che suonò
salvezza”...
Ermes libera Iò da Argo
Kunsthistorisches Museum
Vienna
Diego Velasquez
Mercurio e Argo 1659
Museo
del
PRADO
Madrid
Pelasgo
“Credo che anche vostro un tempo sia stato questo suolo...”
Coro
“ … Chi avrebbe pensato che con questa incredibile fuga noi, già di
Argo, … un dì saremmo tornate in Argo, odiando i letti nuziali?”
P. P. Rubens
Mercurio e Argo
1636/38
Museo del Prado
Madrid
Pelasgo vv 340
“ Che fare di voi per conservarmi devoto agli dei?”
Coro
“ Non tradirci quando i figli d' Egitto ci vorranno da te.”
Pelasgo
“ Guerra sanguinosa hai detto, incertissima.”
Le Supplici INDA 1982
Coro
“ Giustizia fa scudo a chi si batte per lei.”....
“ Odimi, … principe dei Pelasgi, ben disposto in cuore guardami: io
sono fuggitiva, supplice, randagia, bestia braccata dai lupi....
Chi onora il supplice sarà ricco, i templi degli dei accettano le offerte
di chi è puro”
Pelasgo vv 355
“ Non sia fonte di sciagure la presenza di costoro, …. e non
sopraggiunga per la città discordia inattesa, imprevedibile:
la città non ha bisogno di questo.”
“ Voi non sedete presso il focolare della mia casa … Io non
potrei promettervi niente, prima di avere consultato tutti..”
Coro
“ Tu sei la città, tu sei il popolo, sei signore ingiudicato,
padrone dell'ara e del focolare.... guardati dall'empietà.”
Pelasgo
“ Non posso tutelarti senza danno. Ma è triste negare le tue
preghiere; e temo e sono incerto nel mio cuore se agire o non
agire, se afferrare la sorte.” …..
Le Supplici
INDA 2009
Coro vv 381 sgg
“ Volgi lo sguardo a colui che dall'alto tutto guarda, protettore dei
miseri mortali, che ai piedi degli uomini non trovano giustizia. L'ira
di Zeus protettore dei supplici attende chi non sente il richiamo del
dolore .”...
Le Danaidi Rilievo I sec d.C. - Roma
Basilica sotterranea di Porta Maggiore
Pelasgo vv 387
“Se però i figli d'Egitto sono signori su di voi secondo la legge dello
stato, in quanto consanguinei, chi vorrebbe allora opporsi a tale diritto?
Voi dovete provare che, secondo la legge della vostra terra, essi non
hanno alcun potere su di voi...
Ti ho detto, senza il popolo non agirei, neppure da padrone. Non dica
mai per simile sventura: “Facendo onore agli ospiti, perdette la città.”..
Coro vv 395 e sgg
“Prendi per alleata la giustizia e scegli la pietà verso gli dei.”..
“ A questi eventi guarda imparziale Zeus...e secondo giustizia
assegna il male ai malvagi , il bene agli onesti.”
“ Non lasciare che dal santuario di tanti dei io sia strappata,
tu che hai ogni potere su questa terra!..
“ Sappilo: che tu agisca in un modo oppure nell'altro, i tuoi figli
e la tua casa dovranno un giorno pagare ad Ares un'uguale
pena...”
Pelasgo vv 468sgg
“ In un mare senza fondo di guai ora navigo e nessun porto
scorgo. Se non compio la vostra preghiera minacci una peste
inespiabile. Se invece mi piazzo davanti alle mura e resisto
agli Egizi … ecco che il dispendio non può che farsi amaro:
insanguinare la piana argiva per causa di donne.
Eppure è giusto che io tema l'ira di Zeus che protegge i
supplici: questa fra i mortali è la più alta paura.
Iò e Argo
Affresco Casa di Livia Roma
Primo Stasimo Coro delle
Danaidi vv 525 segg.
“O re dei re, beatissimo tra i
beati, forza sublime su tutte
le forze, Zeus benedetto,
piegati, storna da queste
tue
figlie
brutalità
d'uomo...
Curvati, trepido sopra noi
donne..., risnoda la mite
vicenda
della
nostra
antenata. Spazi su di te la
memoria
dell'antica
carezza di Iò....
Quale dio, se non Zeus potrò invocare? … Padre antico, signore
onnipotente, iniziatore della mia progenie, rimedio ai mali... Nulla
esiste più in alto di lui....”
Le Supplici INDA 2009
Secondo episodio
Danao vv 605 segg.
“Deliberò
concorde
tutto
il
popolo...
tremò
l'aria
all'alzata delle mani,
unanime di quelli
che votarono. Noi
possiamo dimorare in
questa terra liberi
appieno e inviolabili
con diritto d'asilo...
Il re d'Argo persuase i presenti, pronunciando un discorso in
nostro favore. Con questo intimava che non si alimentasse per
il futuro lo sdegno di Zeus protettore dei supplici...
A codesti detti il popolo argivo, le mani alzando, accolse le
proposte..”
Secondo Stasimo
Coro delle Danaidi vv 625 sgg.
“Bene dunque auguriamo agli
Argivi per il bene da noi
ricevuto...
Ebbero pietà gli Argivi e
votando onorarono noi supplici
di Zeus, meschino, umile
gregge...
Rispettando
in
noi
le
consanguinee
di
Zeus
e
immacolati conservando gli
altari, propizi avranno i numi....
Voli per questo dalle nostre
bocche la preghiera augurale!
Danaidi
Villa dei Papiri
Museo Archeologico
Napoli
Terzo episodio
Danao vv 710 segg.
“Merita lode il vostro inno
augurale, figlie mie, ma
sgomento non vi prenda...
Serene e tranquille voi
dovete tutto osservare e
avere fede nei numi....
Chi trascurerà gli dei,
siatene certe, giunta l'ora
fissata
dal
destino,
caramente dovrà pagare
l'empia sua stoltezza.”
Danaidi
Villa dei Papiri
Museo Archeologico
Napoli
Le Supplici INDA 1982
Terzo Stasimo Coro delle Danaidi vv 710 segg.
“O terra montuosa a buon diritto venerata, che soffriremo mai?
Che rifugio scovare?...
Poiché la morte libera da mali lamentevoli, mi abbia la morte
prima del letto nuziale!
Dove correre ancora per sottrarmi alle nozze?....
Vieni, o re d'Argo, a proteggerci!”
Quarto episodio
Araldo degli Egizi vv 873 segg.
“Presto alla nave, presto!.. Se no, vi ferirò, vi strapperò i
capelli...
Ti ordino di salire sulla ricurva nave al più presto e che
nessuna indugi, se non vuoi che io, senza scrupolo, per le
trecce ti trascini!..”
“Gli dei che qui regnano, non li temo; non mi hanno nutrito
da bimbo, né da uomo”
Pelasgo
“ Queste giovani potrai condurle con te solo se vorranno e
abbiano l'animo a ciò ben disposto, quando con pii
discorsi tu le abbia persuase....”
Araldo degli Egizi
“Vado, ma tu scateni un'aspra guerra. Arrida appieno la
vittoria ai maschi!”
Pelasgo vv 953 segg.
“ Voi, fidenti muovete or
tutte verso la città...
Patrono vostro son io, son
tutti i cittadini che hanno
deliberato di
proteggervi.”...
Danao
“Figlie, noi dobbiamo
innalzare preghiere agli
Argivi... come a dei
poiché
dell'Olimpo,
concordemente ci hanno
salvato...
dunque
dovete
Li
venerare dall' animo
profondo ed essere ad
essi grate più che al
padre vostro...”
Le Supplici Malta
Esodo
Coro delle Danaidi vv
1018 segg.
“Andate lodando gli dei
beati, signori di Argo...
Avvolga la lode questa
città dei Pelasgi..
Guardi
la
casta
Artemide, pietosa la
nostra schiera ,
né Cipride
voglia
aggiogarci a nozze”
John William Waterhouse
Danaidi 1906
Secondo Coro
“Quest'inno devoto non oblia
presso di Giove,
Cipride:
potente con Hera, è onorata per
opere auguste la dea dai cangianti
pensieri.
Partecipi accanto alla madre
e
Desiderio
il
stanno
l'incantatrice Persuasione, cui
nulla si nega..
Ma quel che è fatale accadrà....
E destino di nozze forse per te
s'adempie, quale un tempo
colse innumerevoli donne.”...
Le Danaidi
Alexander Denis Abel de Pujol
1836 Valenciennes
Coro delle Danaidi
“Giove re mi allontani le
nozze
funeste
con
uomini odiati, lui che
liberò dagli affanni Iò
con la mano salutare,
usando violenza benigna.
E dia vittoria alle
donne; io lodo quel che
è meglio del male, anche
di un terzo; e accolga la
giustizia giuste querele
con le mie preghiere...”
John William Waterhouse
Danaidi 1902
Dea Afrodite
“Mia opera è quando il
cielo e la terra si
congiungono in un ardente
amplesso, quando l'umore
del cielo feconda la terra:
essa genera
per l'uomo
carni di bestie e frutto vitale
del grano.
Sbocciare di piante da
quest'umido amore matura.
Ed io sono radice di
tutto.”