11 giornalino novembre x agostino 2010
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11 giornalino novembre x agostino 2010
1 I COMPLEANNI DEL MESE DI NOVEMBRE Auguri a: Beretta Luigi 08/11 Bergonzi Angela 06/11 Besana Camilla 27/11 Bonacina Ottavia 8/11 Colombo Anna 12/11 Colombo Paolina 20/11 Limonta Carlo 04/11 Mapelli Carla 11/11 Mottadelli Fernanda 09/11 Tentori Vincenzo 26/11 2 Ricordando… L’uscita al bar di barzago Mercoledì 13 ottobre l’animazione ha pensato di regalare ad Angelo Casiraghi, ospite del reparto rosso, una visita al bar del nipote, in località Barzago. Cogliendo l’occasione abbiamo unito un piccolo gruppo di uomini per condividere questo momento. Sono infatti venuti con noi Cavalli Giuseppe, Angelo Sala, Mapelli Giuseppe, Franco Carrettoni, Massimo Giussani, Ronco Angelo. E’ stata una mattinata piacevole per tutti e soprattutto per Angelo e i suoi parenti, che ci hanno accolto e poi ringraziato di questa visita. Uscita al mercato di Merate Martedì 19 ottobre l’animazione, insieme a Luigi (volontario AMAS), ha accompagnato alcuni ospiti al famoso e grande mercato di Merate. All’arrivo siamo stati subito accolti in un negozietto del centro, dove ci hanno offerto un buon succo di mela e qualche biscotto. Poi gli ospiti hanno visitato le bancarelle della cittadina, lungo tutto il tratto della via Manzoni, e qualcuno ha anche fatto acquisti! Le nostre ospiti apprezzano l’uscita ai mercati proprio perché hanno la possibilità di acquistare il materiale che occorre loro. Inoltre la signora Aurelia, originaria del posto, ha incontrato qualche conoscente 3 La notizia del mese di settembre Cile: liberazione dei 33 minatori intrappolati Dal 5 agosto 2010, 33 minatori cileni sono rimasti intrappolati a 700 metri sotto il livello del mare, nella miniera San José, per colpa di un’esplosione causata a sua volta da una fuga di gas. Per due settimane i 33 minatori cileni sono rimasti sottoterra senza poter dare o avere notizie dall’esterno, e se la sono cavata raggiungendo uno dei rifugi di emergenza presenti nella miniera dove hanno trovato cibo e acqua. Poi, quando una sonda è riuscita ad intercettarli alla profondità di 700 metri sotto il suolo, sfondando l’ultima fascia di terra e roccia che divideva il rifugio dall’ennesimo foro scavato per tentare di raggiungerli, sono stati inquadrati dall’obiettivo mentre agitavano le braccia e si abbracciavano per la gioia. Il buco creato dai soccorritori era però molto piccolo e non consentiva ai minatori di uscire in tempi brevi dalla miniera: si prospettavano mesi di permanenza sottoterra. A questo punto il piccolo foro che ha messo in comunicazione le squadre di soccorso con i minatori è stato utilizzato come canale per calare all’interno del rifugio acqua, cibo e anche bombole di ossigeno quando è risultato necessario. Il 12 ottobre, finalmente, i 33 minatori cileni, diventati ormai celebrità mondiali, sono riusciti ad uscire dalla loro prigione sotterranea. Alcuni giorni dopo 13 di loro sono tornati sul posto per prender parte ad una cerimonia religiosa. 4 L’angolo degli ospiti Roberto Bolis Fiaba sui cigni Nel paese di Malveno, in Trentino, località amena per soggiorni e per trascorrere le vacanze, si ha il vantaggio di avere un bel lago montano. Nel lago, a tratti, si può scorgere il transito di gruppetti di anatre e cigni. Il lago aveva il pregio di essere incorniciato dai monti, di avere una bella veduta panoramica, di un’insieme di verde, azzurro e di sole dorato. Le mamme cigno, abitanti del lago, erano tranquille perché quando chiamavano in raccolta i piccoli cigni sapevano sempre riconoscere quelli della loro nidiata. Tra tutti si distingueva quel giovane cigno nero come il carbone, che per questo si chiamava Nerino. Attirava la perplessa curiosità di quelli bianchi, e il sommesso rancore del padre, il dubbio di Amleto valeva anche per lui: “ma è mio figlio oppure no?”. Passarono dei mesi e i cignetti un po’ più cresciuti erano tutti baldanzosi; tutti tranne nerino. Lui era risentito per gli abituali rimbrotti del padre e si sfogava con la mamma. Lei lo consolava: “Non badarci Nerino. Papà non è cattivo, è solo un po’ strambo.” Ma Nerino non si convinceva: “Però ai miei fratelli non dice niente! Non sarà che mi sgrida tanto perché sono nato nero? Vedo che tutti mi guardano come se fossi un uccello diverso!”. “Ma no!” rispondeva la mamma “sei una rarità!”. Nerino, come accade nella giovane età si era fatto un’amichetta che si chiamava Bianchina, poiché era candida come la neve. Erano inseparabili e tante volte, nuotando nel laghetto dalle acque verdi smeraldo, cosparse di erbe acquatiche e fiori di loto, senza accorgersi, si allontanavano troppo. Passarono altri mesi, i due cigni diventarono adulti e più desiderosi di scoprire cose nuove, ma i padri di Nerino e Bianchina li avevano redarguiti per essersi spinti sino alla riva opposta. Nonostante i rimproveri, ancora una volta si dovettero inoltrare alla loro ricerca, tra acque e radici insolite. Nella loro ingenuità, si erano celati tra cespugli verdi e fiorellini di primavera. Beccati dai padri, furono ricondotti tra i loro fratelli e le madri, che erano sconcertati. La settimana seguente, di nuovo tornarono sull’altra sponda passando tra l’acqua verdastra del fiume, sorpassando i delicati fiori delle calle e ninfee, e si avvicinarono alla stradina che portava all’imbocco della strada maestra. Pensarono che di là avrebbero scoperto un nuovo mondo, ma si spaventarono nel vedere macchine e moto sfrecciare come bolidi assordanti. Ad un tratto una macchina rallentò e si fermò. Una giovane donna si accosto vicino ai due cigni e rapidamente li prese sotto braccio, poi risalì e scomparve. 5 Una bimba di nome Graziella, che era seduta sui sedili posteriori dell’auto, esclamò gioiosa : “Come sono belli mamma, posso tenerli con me? Li farò dormire nel mio letto!”. La madre sorrise: “Ma no! Non nel letto dove li schiacceresti, li metteremo in un cesta accanto al tuo lettino”. Di giorno li lasceremo in giardino, tra le piantine verdi, gli ibisco, le petunie con le rose profumate. Poi sistemeremo la piscina, così potranno andare a nuotare lì dentro.” La bambina ancora non capiva. Il padre allora soggiunse: “Non devi confondere i cigni con le galline che scorrazzano sull’aia e sui prati, beccando ogni cosa che trovano. E poi le galline fanno le uova che mangi tu.” La bambina riprese: “ Ma i cigni non fanno le uova?” Ed il padre: “Si le fanno ma non si mangiano. Dopo che sono state covate, nascono nuovi cignetti”. Passarono tre lunghi mesi e venne agosto. Un bel giorno Nerino e Bianchina coronando il loro sogno d’amore si accoppiarono. La madre di Graziella si accorse che una mattina Bianchina aveva deposto alcuna uova sull’erba e corse a prendere un cesto di vimini un po’ spazioso. Dentro, vi depose l’uovo e la cignetta che ora si era fatta adulta. Anche Nerino, forse sentendo l’istinto di un padre, si era accovacciato vicino alla cesta. Mentre Bianchina covava diligentemente, Nerino, col lungo collo, faceva effusioni d’amore, accarezzandola con il suo becco. Alla fine, dopo il periodo di covatura, le uova si schiusero, ed arrivò una famigliola di otto cignetti. Era bello guardarli, la prima volta tutti insieme, dirigersi alla piscina per fare il battesimo dell’acqua. Apriva la strada la madre, Bianchina, seguita dal zampettare incerto della nuova nidiata. Chiudeva la fila il padre Nerino, orgoglioso di sé e vigile al loro ingresso. Ad un certo punto Nerino sussultò. Vide risaltare, tra il candore dei cignetti bianchi, una macchia scura che incerta barcollava sulle zampette, e pensò che era proprio il suo cucciolo. I genitori di Graziella erano nella villa per un periodo di ferie, che ormai volgeva al termine. Ora urgeva il ritorno nella loro città. Discussero a lungo su come risolvere il problema dei cigni. La bimba Graziella voleva addirittura portarli con sé. Ovviamente non si poteva, ma ci impiegarono molto a convincerla. Alla fine, decisero che avrebbero riportato i cigni con la loro nidiata nello stagno dove li avevano prelevati. E così fecero il mattino seguente. Erano trascorsi cinque mesi da quel maggio radioso; ora regnava l’autunno e gli alberi cominciavano a perdere le loro foglie gialle, mentre sui rami le rose e, nei cespugli, i rigogliosi fiori dell’estate appassivano. Le acque grigio verdi divennero più limacciose, ma era ancora possibile per i cigni fare una nuotata a ritroso. Graziella e i suoi genitori li osservavano per salutarli e la bimba non la smetteva di mandargli baci con le mani. 6 Dalla sponda di fronte, come se fossero stati di vedetta, due maestosi cigni bianchi maschi, videro dei movimenti nell’acqua di qualcuno che galleggiava ed avanzava e gli andarono incontro. Man mano che si avvicinavano, le due figure si distinguevano chiaramente. Un grido solo echeggiò simultaneo: “Nerino, Bianchina!!” I due cigni si avvicinarono a quella nidiata che nuotava con zampine piccole e veloci, il collo ed il beccuccio ancora piccoli. Non credettero ai loro occhi: quando videro i due cignetti neri, il padre commosso pensò: “ Nerino me l’hai fatta ancora!”, per la prima volta il suo collo si strofinava a quello del figlio e i due becchi si baciavano. Il padre disse: “Ma quanti mesi sei stato via?! Perdonami! Hai fatto proprio una bella famiglia!” FINE 7 Massimo Giussani Novembre E’ pieno autunno, l’atmosfera è molto turbata da pioggia e nebbia, in alcuni casi anche da neve. In autunno l’asse della terra è inclinato dalla parte opposta al sole, è per questo che l’insolazione è scarsa, le temperature medie si abbassano, le giornate sono più corte, il suolo è più freddo. L’umidità aumenta, e mancando i movimenti delle masse d’aria, avviene la formazione di nebbia, che solo un bel venticello ha il potere di diradare. Se , in questo mese, la temperatura atmosferica raggiunge lo zero termico, il vapore acqueo fa avvenire il brinamento facendo così cadere al suolo quegli splendidi cristalli di ghiaccio chiamati neve. 8 Le poesie di Federica Avete un giorno da vivere sulla Terra, fate in modo di viverci In pace. La pace è frutto Dell ’amore, perché per vivere in pace bisogna saper sopportare Tante cose. Federica 9 L’angolo dell’Associazione... ASSOCIAZIONE AMICI FAMILIARI, E VOLONTARI CASA DI RIPOSO MONTICELLO BRIANZA TEL .039 92304201 E-mail [email protected] Questa associazione ha diverse finalità, tra le quali: 1. Sostenere le attività di assistenza, ricreazione e socializzazione; 2. Incentivare gli interventi di integrazione tra la Casa di Riposo e il territorio; 3. Organizzare e sostenere iniziative di beneficenza e raccolta fondi. I PROGETTI CHE L’ASSOCIAZIONE HA REALIZZATO Per l’anno 2004 l’Associazione ha realizzato il progetto “VIDEOCAMERA AMICA”, un sistema a circuito chiuso che permette il collegamento tra i diversi televisori dei salottini e delle camere, al fine di offrire a tutti gli anziani la possibilità di assistere alla Santa Messa, alle varie attività di animazione o ad altri avvenimenti collettivi. Quest’anno abbiamo rifatto tutto l’impianto di microfonia e di amplificazione per una migliore funzionalità del progetto stesso. Nel 2005 è stato realizzato il progetto “IL BUON SAMARITANO SU QUATTRO RUOTE”, abbiamo acquistato un automezzo per migliorare il servizio di distribuzione dei pasti a domicilio e di accompagnamento degli ospiti per visite ad esami. Nel 2006 è stato realizzato il progetto “QUATTRO CHIACCHIERE IN GIARDINO”, attrezzando e arredando una parte di giardino interno alla struttura, creando le condizioni che invogliano gli ospiti a lasciare la propria camera, anche se solo per poco tempo, per ritrovarsi con gli altri ospiti, familiari, amici, volontari e scambiare con loro quattro chiacchiere in un’area facilmente raggiungibile. Nel 2007, in continuità con ciò che è stato realizzato l’anno precedente, abbiamo acquistato un gazebo per i tavoli e le sedie collocate nel patio del centro diurno. L’Associazione, da 3 anni, partecipa alla spesa sostenuta dall’Amministrazione per la vacanza annuale al mare di un gruppo di ospiti, fin’ora effettuata a Tagliata di Cervia. 10 La nostra Associazione sostiene le iniziative proposte dagli educatori, le feste dei periodi forti dell’anno: ♦ Carnevale, ♦ la festa della donna, ♦ l’Open Day, ♦ la festa di ferragosto con il tradizionale pranzo in Baita degli alpini e a seguire la tombolata, ♦ il Natale che, insieme agli educatori, cerchiamo di preparare con cura e con il supporto di cori e gruppi di associazioni. Questi gruppi alternano la loro presenza in struttura, con lo scopo di animare i pomeriggi del periodo natalizio. L’associazione cercherà di essere sempre presente per dare un contributo, non solo finanziario, ma anche un impegno costante e discreto, e nel momento in cui diviene necessario. 11 L’angolo della salute L'amore come anti-dolorifico Una ricerca dalla Stanford University sostiene il reale potere lenitivo del sentimento quando è nella sua fase cruciale: l'esperimento condotto su studenti innamorati ha dimostrato che esso "colpisce" le stesse aree neurali sulle quali agiscono i farmaci analgesici L'amore batte tutto. Quel che sostenevano i poeti ora lo afferma anche una ricerca scientifica secondo la quale il sentimento amoroso è un potente analgesico che agisce sulle stesse aree neurali su cui esplicano il loro effetto i farmaci antidolorifici; le aree “primitive” e profonde del cervello, quelle dell'appagamento e del piacere. Non basta però un amore qualsiasi. A quanto pare, per produrre il suo effetto analgesico, il sentimento deve essere sperimentato nel suo momento più "potente"; quel momento secondo gli studiosi è l'innamoramento nella sua fase iniziale ed è allora che il solo pensiero della persona amata riduce una sensazione di dolore. Anche la distrazione agisce contro il dolore, ma lo fa, sottolineano i neurologi, agendo sulla corteccia cerebrale e quindi a una sfera più alta della cognizione. L'amore, conclude anche filosficamente la ricerca, esercita un potere più profondo, istintuale e primitivo. 12 L’angolo delle risate Durante la guerra i miei nonni erano così poveri e avevano una fame così grande che quando aprivano la credenza, c’erano dentro i topi che piangevano. Una famiglia di chiocciole sta passeggiando in campagna, ad un certo punto papà chiocciola vede dei lombrichi e allora sussurra alla moglie, cara dì ai piccoli di chiudere gli occhi, stiamo attraversando un campo di nudisti. Una biscia strisciando in mezzo all’erba vede dietro di sé un altro serpente, “salve” gli dice , “come ti chiami?” - “tonta” risponde quello, “non vedi che sono la tua coda?”. Due carcerati devono scavalcare 100 cancelli per uscire dalla prigione. Al cinquantesimo uno fa all'altro "Sei stanco?" e lui dice di no. Al novantanovesimo gli richiede di nuovo "Sei stanco?" e lui risponde sì e quello "Allora torniamo indietro" 13 L’angolo della natura Il genere chrysanthemum conta decine di specie di piante erbacee, generalmente perenni, originarie dell'Asia e dell'Europa, molte delle quali coltivate per la loro fioritura. I fiori che vengono comunemente chiamati crisantemi nascono dall'incrocio tra due specie originarie dell'Asia: c. Moriifolium e C. indicum; nel corso degli anni dall'incrocio di queste specie selvatiche, e delle varietà da esse derivate, si sono ottenute decine di varietà di crisantemo, anche talune con fiori di forma particolare; ad esempio citiamo i crisantemi pompon, che hanno infiorescenze sferiche, con disco centrale quasi assente, e i crisantemi spider, con petali laterali molto allungati e disordinati. Si tratta in generale di piante dalla facile coltivazione, che fioriscono all'inizio dell'autunno, quando le temperature sono già fresche. In Italia vengono utilizzati molto come fiori per i defunti, quindi purtroppo non sono graditi a tutti, pur essendo sicuramente fiori di rara bellezza; in ogni caso non dovrebbero mancare nel giardino di chi desidera piante fiorite anche in autunno. Per ottenere fiori grandi e cespugli densi è consigliabile cimare più volte la pianta ed asportare alcuni dei germogli laterali. I crisantemi si coltivano in luogo soleggiato, non temono il freddo, anche se può capitare che inverni molto rigidi possano danneggiare le foglie; dal cespo di radici in primavera ricominceranno a svilupparsi nuove foglie. Poiché molte varietà producono fusti floreali molto lunghi è consigliabile porre a dimora i crisantemi in luogo riparato dal vento. 14 L’angolo della storia IL 4 novembre Il 4 Novembre, una data storica per l'Italia. Data in cui si completava, con la fine della Prima Guerra Mondiale, il ciclo delle campagne nazionali per l'Unità d'Italia. Un cammino lungo, durato settant'anni, dalla Prima Guerra d'Indipendenza in avanti. Un percorso difficile, intrapreso da uno dei Regni preunitari e portato a termine con il concorso convinto della popolazione di tutte le regioni d'Italia, mosse dal desiderio di mettere sotto un'unica Bandiera le sorti della penisola. Quest'anno, nell'approssimarsi del centocinquantesimo anniversario dell'Unità nazionale, le celebrazioni assumono un aspetto meno rigoroso, per divenire invece un punto di contatto e di incontro fra cittadini e cittadini con le stellette. 15 L’angolo del prodotto di stagione Il caco La pianta dei cachi é originaria della Cina. I primi a coltivarlo in modo intensivo furono i giapponesi, in Europa invece é arrivato alla fine del Settecento, originariamente solo come pianta ornamentale. Varietà di cachi Il caco è un frutto tipicamente autunnale. I frutti del caco comune hanno una polpa dolcissima, morbida e cremosa. Di solito vengono raccolti leggermente acerbi e fatti maturare in seguito (operazione denominata 'ammezzimento'), per eliminare il tipico effetto astringente al palato provocato dall'elevato contenuto di tannini. Durante la maturazione il contenuto di tannini dei cachi si riduce e aumenta quello di zuccheri, rendendoli molto gradevoli al palato. Esiste anche un'altra varietà, chiamati cachi vaniglia o cachi mela, che hanno una polpa soda e croccante simile a quella delle mele. Sono più pratici da mangiare (basta sbucciarli e tagliarli a fette, senza il rischio di sporcarsi), e leggermente meno dolci. Valori nutrizionali dei cachi I cachi devono la loro dolcezza a una quantità notevole di zuccheri e alla loro consistenza morbida e cremosa che esalta in bocca la loro dolcezza. Questa caratteristica purtroppo diminuisce l'indice di sazietà e quindi occorre valutare sempre con attenzione le quantità assunte per non esagerare con le calorie. Un caco può pesare ben 250-300 e quindi può arrivare ad avere fino a 200-250 kcal. I cachi contengono una buona quantità di vitamina A e discrete quantità di vitamina C. 16 L’angolo della religione Festa di tutti i santi La festa di Ognissanti, conosciuta anche come festa di Tutti i Santi, è una ricorrenza che celebra in un unico giorno la gloria e l'onore di tutti i Santi, anche quelli non canonizzati. La festa cattolica cade il 1º novembre di ogni anno, seguita il giorno seguente, 2 novembre dalla Commemorazione dei Defunti detta anche giorno dei morti La festa di Tutti i Santi, è una giornata di gioia, di spe-ranza, di fede. Una delle giornate più intelligenti, più raffinate che la liturgia ci propone; è la festa di tutta l'umanità, dell'umanità che ha sperato, che ha sofferto, che ha cercato la giustizia. E’ la festa di Tutti i Santi, non solo di quelli segnati sul calendario e che veneriamo sugli altari, ma anche di quelli che sono passati sulla terra in punta di pie -di, senza che nessuno si accorgesse di loro, ma che nel silenzio del loro cuore hanno dato una bella testimonianza di amore a Dio e ai fratelli, forse parenti no -stri, amici, forse nostro padre, nostra madre, umili creature, che ci hanno fatto del bene senza che noi neppure ci accorgessimo. Nella festa di Tutti i Santi, la Chiesa ci dice che i santi sono uomini e donne comuni, una moltitudine composta di discepoli di ogni tempo che hanno cercato di ascoltare il Vangelo e di metterlo in pratica. Sono questi i santi che salvano la terra. C'è sempre bisogno di loro, dei santi di ieri, dei santi che sono già salvati e che intercedono per noi: "una moltitudine immensa che nessuno può contare, di ogni nazione, popolo e lingua". 17 L’angolo delle ricette dei nostri ospiti Polpettine di riso di Ernesta Ingredienti: ♦ ♦ ♦ ♦ riso Formaggio grana o parmigiano grattugiato Pane grattugiato Olio d’oliva Preparazione Fare cuocere il riso circa 15 minuti. Lasciare riposare cinque minuti. Mettere il riso in una teglia ed aggiungere il parmigiano o grana grattugiato e il pane grattugiato. Impastare il tutto fino a formare delle palline. Portare il tutto in una pentola unta con un po’ d’olio. Scaldare la pentola e far soffriggere le palline di riso e servire in tavola. Buon appetito da Greppi Ernesta 18 L’angolo degli operatori Diamo il benvenuto alle due nuove operatrici della portineria: Geremia Fabiana Silvia e Baiona Anna Vittoria Buon lavoro! 19 L’angolo dei parenti Mi chiamo Sergio, sono il figlio della signora Pierina Cattaneo che è qui in Casa di Riposo al reparto marrone. Io penso che questa Casa di riposo sia proprio il luogo adatto per ospitare mia mamma e le persone anziane, il personale è composto da brave e buone persone. Inoltre per me è anche un posto d’incontro in cui si può fare amicizia. Voglio fare un ringraziamento particolare ai volontari che si danno molto da fare con gli ospiti. Sono proprio soddisfatto. 20 L’angolo dei fisioterapisti Farmaci e anziani Spesso l’età avanzata è considerata una malattia e si pensa così di contrastarla con l’utilizzo dei farmaci. E’ importante invece cercare di distinguere le conseguenze inevitabili dell’età dai malanni più seri. Cambiamenti naturali che si manifestano con l’avanzare dell’età quali maggiore lentezza nei movimenti, la comparsa di piccoli dolori qua e là e di qualche fastidio in più, difficoltà nel ricordare , un maggior bisogno di riposo, non sono sempre indice di malattia e richiedono solo un modo diverso di gestire la propria salute. Le persone anziane, data la loro maggiore debolezza, devono essere aiutate ad avere un rapporto corretto con i farmaci, in modo da accettarli e gestirli al meglio quando servono, e al contrario non usarli quando non sono necessari. Cosi come bisogna evitare di preoccuparsi eccessivamente per ogni piccolo fastidio, è importante capire quando è indispensabile prendere i farmaci anche se apparentemente non si avvertono malesseri. Vi sono infatti alcune malattie come il diabete o la pressione alta che non si manifestano subito con dei sintomi ma per le quali i farmaci sono importantissimi. Per vivere meglio e per utilizzare in modo corretto i farmaci bisogna distinguere gli inconvenienti provocati dall’età dai malanni che invece devono essere curati. “ Spesso l’età avanzata è considerata come una malattia e si cerca di contrastarla con l’utilizzo dei farmaci. E’ importante invece cercare di distinguere le conseguenze più proprie dell’età dai malanni occasionali ” 21 Antibiotici: sono sostanze che hanno la capacità di uccidere i batteri interferendo con alcune delle loro funzioni vitali. Colesterolo: è una sostanza lipidica (grassa) che può essere implicata nell’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Controindicazioni: designano situazioni particolari in cui per ragioni di sicurezza è opportuno non assumere un determinato farmaco. Effetti indesiderati o collaterali: sono quelle complicanze più o meno gravi che si possono accompagnare all’azione terapeutica dei farmaci. Effetti terapeutici: sono il risultato dell’azione curativa del farmaco Insulina: presente normalmente nel nostro organismo è una sostanza utilizzata per la cura dei pazienti diabetici. Ipertensione: è una eccessiva pressione del sangue nelle arterie; spesso diventa una condizione cronica ed è uno dei fattori di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Lei non ha bisogno di alcun farmaco: porta splendidamente i suoi 89 anni! . Dottore, ha letto al contrario: io di anni ne ho 68! 22