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Anno XII Numero 154 - Febbraio 2011 - P. O. Box 26575, Fraser, MI, 48026 1 27 gennaio: Pensioni: NUOVE REGOLE Le finestre mobili introdotte dall'articolo 12 del DI n. 78 del 31 maggio 2010 sui trattamenti pensionistici di vecchiaia e anzianità colpiscono maggiormente i titolari di pensione di vecchiaia rispetto alla precedente normativa. I lavoratori autonomi, come al solito, devono fare i conti con un al- ci lungamento più consistente, può ar- n rivare fino a 12 mesi di attesa in più. Per i dipendente, invece, la maggior attesa si colloca a 9 mesi in più rispetto " al "vecchio" sistema delle finestre. contìnua a pagina 13 IIVPS II 27 gennaio 1945 l'armata rossa abbatte' i cancelli di Auschwitz e scopr'i l'orrore dei campi di sterminio nazisti. I soldati sovietici trovarono 7 mila sopravvissuti ma 60 mila, quelli in grado di camminare, erano stati fattievacuare dieci giorni prima dai nazisti, che li avevano costretti ad avanzare per chilometri nella più famosa delle marce della morte. contìntra a pagina 7 10 febbraio: GIORNO DEL RICORDO ROMA - II 10 febbraio è il "Giorno del ricordo" in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istrianodalmati, fuggiti dalle loro case dopo la cessione di Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia in seguito la sconfitta dell'Italia nella seconda guerra mondiale. contìnua a pagina 2 Salvatore Ferrigno crea un nuovo partito: INSIEME PER L'ITALIA ROMA - Sfondo celeste con una "i" in corsivo a fare da sottofondo alla scritta "Insieme per l'Italia", sottolineata da una striscia tricolore: è il simbolo del nuovo partito-movimento nato a Roma il 22 dicembre scorso, registrato presso lo studio del notaio Collistra. A fare da testimone all'atto l'ex parlamentare eletto con Forza Italia nel 2006 in Nord America Salvatore Ferrigno, in rappresentanza del comitato esecutivo ad interini dei soci fondatori. continua a pagina & O ai C C( el ni iti iz es m j cc at Pf l'è Pagina 2 10 F e b b r a i o : II Giornale Italiano - The Italian Febbraio 2011 GIORNO DEL RICORDO Decine di migliaia f u r o n o uccisi nelle Foibe o nei campi di c o n c e n t r a m e n t o di Tito La loro colpa era di e s s e r e italiani Con la Legge N. 92 del 30 marzo 2004 la Repubblica Italiana ha istituito il "Giorno del Ricordo" in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale" e ha concesso "un riconoscimento ai congiunti degli infoibati". Scopo del riconoscimento del Giorno del Ricordo è quello di "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale" (articolo 1, comma 1). La terribile pagina di storia a cui fa riferimento il Giorno del Ricordo è iella che interessò i territori deistria a partire dall'autunno del '43, subito dopo l'armistizio, fino al 1947, dove furono rastrellate, deportate e uccise migliaia di persone, per lo più italiani, dai partigiani dell'esercito di Tito. S Secondo i dizionari della lingua italiana, le foibe sono un fenomeno geologico tipico del paesaggio carsico e, in particolare, indicano le fenditure, a volte profonde anche alcune decine di metri, che si «aprono su fondo di una dolina o di una depressione del terreno e che l'erosione millenaria delle acque ha scavato nella spugna della roccia in forme gigantesche e profonde». Da un'indagine minuziosa del Centro studi addatici raccolta in un albo pubblicato nel 1989 le vittime sono 10.137: 994 infoibate, 326 accertate ma non recuperate dalle profondità carsiche, 5.643 vittime presunte ulla base di segnalazioni locali o altre fonti, 3.174 morte nei campi di concentramento jugoslavi. L'inizio dell'eccidio risale al '43, subito dopo l'armistizio, nell'Istria abbandonata dai soldati italiani e non ancora controllata dai tedeschi, quando i partigiani slavi gettarono nelle foibe (fosse rocciose profonde fino a 200 metri) centinaia di cittadini italiani considerati "nemici del popolo". Ma fu nel 1945, durante i quaranta giorni dell'occupazione jugoslava, dall'ingresso di Tito il 1 maggio fino all'arrivo delle truppe anglo - americane a metà giugno, che la carneficina delle foibe raggiunse l'apice dell'orrore. Lo sterminio fu condotto senza distinzioni politiche, razziali ed economiche, seguendo le direttive di Tito che ordinava di eliminare i fautori del nazionalismo. Furono arrestati fascisti, anti-fascisti e partigiani, cattolici ed ebrei, uomini, donne, vecchi e bambini, industriali, agricoltori, pescatori, poliziotti e carabinieri, militari e civili, secondo un disegno che prevedeva l'epurazione attraverso torture, fucilazionie infoibamenti. La persecuzione, soprattutto in quella ' terra di nessuno" vicina al sottoposta all'amministrazione jugoslava. la violenza e Efferatezza delle esecuzioni, precedute spesso da processi sommari, torture e linciaggi, determinarono l'esodo che nel dopoguerra allontanò quasi tutta la popolazione italiana dalTIstria. Ancora oggi, dopo circa sessantanni, non ci sono cifre ufficiali relative ai deportati, agli italiani uccisi durante la prigionia e, soprattutto, agli infoibati scomparsi nell'autunno del '43 e tielli primavera del '45. Non sono, Iferò, gli zeri in più o in meno a ridutfe la portata di questa tragedia, di cui è importante conoscere le cause e le dinamiche per evitare che in futuro qualunque essere umano si possa ritrovare protagonista, vittima o carnefice, di una storia di persecuzione. Il 10 feobraio è un giorno per ricordare, per raccontare, per capire e condividere la memoria dopo anni di silenzio. Per saperne di più': http://en.wikipedia.org/wiki/Foibe -' Foiba di Basovizza fonte: http://www.foibadibasovizza.it/in-breve.htm Chi erano gli infoibatì? Gli infoibati erano prevalentemente italiani. In generale tutti coloro che si opponevano al regirne comunista ritmo: vi erano quindi anche sloveni e croati. Tra gli italiani vi erano ex fascisti, ma sopratutto gente comune colpevole solo di essere italiana e contro il regime comunista. Cosa vuoi dire "infoibare" Le vittime dei titini venivano condotte, dopo atroci sevizie, nei pressi della foiba; qui gli aguzzini, non paghi dei maltrattamenti già inflitti, bloccavano i polsi e i piedi tramite filo di ferro ad ogni singola persona con l'ausilio di pinze e, successivamente, legavano gli uni agli altri sempre tramite il di ferro. I massacratori si divertivano, nella maggior parte dei casi, a sparare al primo malcapitato del gruppo che ruzzolava rovinosamente nella foiba spingendo con sé gli altri. Perché ricordare? Nel corso degli anni questi martiri sono stati vilipesi e dimenticati. La storiografia, lo Stato italiano, la politica nazionale, la scuola hanno completamente cancellato il ricordo ed ogni riferimento a chi è stato trucidato per il solo motivo di essere italiano o contro il regime comunista di Tito. Ingresso e schema della foiba 25óm,origÌMliwel
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