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Scheda d’ ascolto Preamplificatore fono North Star Phonostage di Andio Morotti Non è passato molto tempo da quando la pisana North Star ha presentato il suo sistema di amplificazione composto dal pre di linea e dai due finali monofonici da 100 watt l’uno. Ora, con questo pre fono, completa il suo listino: diventa così possibile realizzare un impianto con la parte elettronica interamente North Star, a cominciare dalla ormai classica sorgente digitale a due telai 24 bit/192 kHz. U na delle caratteristiche più importanti della filosofia progettuale della North Star è quella di offrire dei prodotti dall’altissimo rapporto qualità/prezzo. Non, quindi, degli oggetti dichiaratamente hi-end, ma degli apparecchi che, a un prezzo decisamente più ragionevole, possano a livello sonico gareggiare con l’hi-end propriamente detta. O, almeno, possano farlo per molti aspetti. A me questo modo di pensare l’hi-fi piace molto, perché penso sia l’approccio giusto dall’alta fedeltà per tutti quegli audiofili che desiderano un suono di alto o addirittura altissimo livello, ma che per questo non hanno intenzione di rovinarsi economicamente. È un po’ quella politica della ragionevolezza che da molti anni vado propugnando sulle pagine di questa rivista. L’hi-fi si nutre di sogni, ed è giusto che sia così; ma si concretizza, almeno per la grande maggioranza degli appassionati, tenendo i piedi ben piantati per terra. E così, quando accade, come nel caso della North Star, che il suono non è poi molto distante da quello dei più mitici riferimenti, mentre il prezzo è decisamente più abbordabile, non si può che essere contenti, perché è vero - come dice Pascal - che il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce, ma è anche vero che l’equilibrio tra le ragioni del cuore e quelle della ragione è uno dei segreti per vivere con serenità e soddisfazione. È poi vero che da una posizione come quella della North Star si fa presto a salire nella fascia superiore, con qualche prodotto di riferimento assoluto, o a discendere nella fascia immediatamente inferiore, con qualche oggetto dal rapporto qualità/prezzo ancora più invitante. Quello che è difficile, almeno da un punto di vista commerciale, è farsi un nome nella fascia medio-alta. E in ciò la casa pisana è stata, ed è, veramente brava. In questi anni, insieme con la presentazione del Phonostage, la North Star 42 ha presentato anche il suo pre di linea leggermente (e dico leggermente) modificato. Dal punto di vista sonico, però, i miglioramenti sono davvero notevoli, tanto che l’apparecchio sembra avere fatto un vero e proprio salto di segmento dal punto di vista della finezza della grana, della musicalità e della raffinatezza generale. Ho avuto modo di ascoltare a confronto il modello “vecchio” e quello modificato e vi assicuro di essere rimasto più che sorpreso. E i possessori del pre non modificato? Niente paura: possono rinviare alla casa il loro apparecchio e vederselo ritornare perfettamente aggiornato senza alcuna spesa aggiuntiva, tranne, naturalmente, la spesa per il corriere. Anche questa è una politica commerciale che mi piace molto. Ma veniamo al Phonostage. Si tratta di un pre phono MM e MC da 1.200 euro. Esteticamente richiama il design del pre di linea. Insomma, è un North Star e si vede. Il pannello anteriore ospita il solo led-spia dello stato operativo dell’apparecchio. Sul pannello posteriore troviamo, da sinistra verso destra, la connessione di terra, i due pin RCA per l’ingresso, i due per l’uscita, due prese quadripolari - una in ingresso e una in uscita - per l’alimentazione, la presa di rete e l’interruttore di accensione. I pin RCA sono dei WBT di alta qualità. Le prese quadripolari per l’alimentazione sono state messe per eventuali sviluppi futuri (alimentazione esterna, a batterie? Si vedrà). Per ora viene fornito un apposito cavetto da usare a ponte per collegare l’ingresso con l’uscita. Ricordatevi di farlo, altrimenti l’apparecchio non funziona. Ma la cosa più interessante sono le regolazioni poste sotto il pianale del pre. Si tratta di una serie di microswitch, azionabili con la punta di una penna, che consentono il settaggio ottimale per ogni testina. Così è possibile regolare il guadagno dai 40 ai 60 dB. Il guadagno dovrà essere tanto maggiore quanto più è bassa la tensione d’uscita della testina. Facendo attenzione a non esagerare: i 40 dB vanno bene per la maggior parte dei fonorivelatori MM e i 50 dB per la gran parte di quelli MC. Un guadagno superiore ai 50 dB serve solo per quelle testine MC che hanno una bassissima tensione d’uscita (meno di 0,5 mV). È poi possibile configurare l’impedenza di ingresso su un range di valori che vanno dai 100 kohm ai 30 ohm. È questa un’operazione molto importante se si vuole ottenere la massima resa sonica da un fonorivelatore. La stragrande maggioranza degli MM non ha problemi: 47 kohm. Le MC, invece, sono più... individualiste: ognuna richiede una sua precisa impedenza di carico. Alcune poi, nelle specifiche del costruttore, indicano dei range molto ampi: per esempio, dai 100 ohm ai 47 kohm. Così il mio consiglio è di fare qualche prova. Cominciate con la scelta dell’impedenza suggerita dal costruttore, se c’è, e poi provate a variare, in più o in meno, sia l’impedenza che il guadagno. Il risultato sonico è immediatamente evidente. Potreste avere la sorpresa di scoprire che l’impedenza ottimale per il vostro fonorivelatore è diversa da quella consigliata dal costruttore. Sono i vantaggi di aver un pre phono così flessibile. Dimenticavo di dire che è possibile selezionare anche la capacità del cavo del braccio tra due valori: 220 pF e 320 pF. Le testine MM sono spesso sensibili alla capacità dei cavi. Anche qui si tratta di FEDELTÀ DEL SUONO n° 112 settembre 2004 Scheda d’ ascolto Connessioni minimali: 2 pin-jack RCA per ingressi sbilanciati e altrettanti per le uscite, morsetto di massa, interruttore e presa per il cavo d’alimentazione che così è facilmente sostituibile. I connettori a 4 poli prevedono un futuro impiego di speciale alimentazione esterna (a batterie?) e vanno uniti col cavo in dotazione (visibile nella foto d’apertura). fare una prova. L’interno del Phonostage è un’altra bella sorpresa: ben ingegnerizzato e accuratamente costruito, utilizza una componentistica di qualità. Insomma, è un apparecchio che ha sostanza. Nelle mie prove l’ho messo a confronto con la sezione phono dei preamplificatori dei miei impianti personali: il Klimo Merlin, “abarthizzato” al massimo livello, e il Convergent. Come fonorivelatori MC ho utilizzato le Grasshopper Van den Hul montate sui miei giradischi personali e come MM la Rega Super Elys montata sul Rega Planar 25 TS, il giradischi presente nella mia sala-prove come apparecchio di riferimento. Una particolare attenzione va posta ai cavi di collegamento. È chiaro che, nel caso del Rega, che ha i cavi del braccio fissi, si dovrà fare attenzione solo ai cavi tra il Phonostage e il pre di linea, mentre con i giradischi che presentano l’uscita con due pin RCA, la cura andrà estesa anche al cavo tra il braccio e il pre phono. È questa dell’attenzione ai cavi una raccomandazione che si trova anche nel Manuale Operativo fornito dalla North Star, e non a caso. Il Phonostage, infatti, richiede l’uso di cavi di un certo livello, almeno dal punto di vista della dinamica e della trasparenza. Viene giustamente lasciata all’audiofilo la scelta del modello, a seconda della classe dell’impianto e dell’equilibrio sonico desiderato. Sta di fatto che vale la pena fare qualche prova, anche se mi rendo conto che tra settaggi vari e prove di cavi la messa a punto del Phonostage diventa un po’ laboriosa. Ma per l’appassionato questo tipo di fatica è comunque piacevole e gratificante. D’altra parte, se uno acquista un pre phono da 1.200 euro - che sono sempre una bella sommetta, anche se non paragonabile al costo di certi modelli super hiend - vuole dire che è ben motivato ad ascoltare i propri LP al meglio. Altrimenti sul mercato ci sono altre soluzioni più semplici da settare e più economiche, ma anche - aggiungo - di qualità inferiore. I risultati sonici - ve lo dico subito - sono eccellenti. Il Phonostage è un pre a stato solido, e quindi è inutile cercare in lui il caldo velluto delle valvole. Però è silenziosissimo ed estremamente veloce. La silenziosità in un pre phono è molto importante, perché valorizza e accentua il range dinamico. La velocità ha il pregio di dare realismo alla musica, mettendo bene a fuoco sia il macrocontrasto, che diventa spettacolare, sia il microcontrasto, che non presenta attenuazioni - almeno così ad orecchio - ma non è mai aspra; piuttosto si presenta ricca di armoniche e notevolmente accurata. Con le MC molto aperte e un po’ aggressive, come la mia Grasshopper, è quanto mai importante trovare il giusto valore dell’impedenza, se non si vuole che la testina “urli” troppo. Ma con un po’ di orecchio e di pazienza, la cosa non è affatto problematica. Mi raccomando, fate scaldare adeguatamente il Phonostage prima di dare un giudizio sul suo suono. Un risultato di assoluta eccellenza l’ho poi ottenuto nella mia sala d’ascolto con il Rega e il pre phono collegato al resto dell’amplificazione North Star (pre linea + i due finali mono). E questo non perché la Rega Super Elys suoni meglio della Van den Hul Grasshopper (ci mancherebbe!), ma perché ho potuto gustare la perfetta coerenza sonica di tutte le elettroniche North Star. Insieme costituiscono un sistema di amplificazione che ha ben pochi rivali nel suo segmento e pochissimi anche in quello superiore. La casa pisana ha ormai acquisito un suo suono, che, vi garantisco, è un gran bel suono: Pulizia, ordine e semplicità all’interno; ricco impiego di dispositivi “discreti” (15 transistori per canale) di amplificazione; la sezione in alternata dell’alimentazione è completamente chiusa a parte sotto una schermatura aggiuntiva. rende godibile ogni sfumatura. L’equilibrio timbrico è ottimo: c’è una gradevolissima neutralità che non diventa mai asciuttezza, né mai cade nell’anonimato dell’impersonalità. È una neutralità cosciente e cercata, fatta di mancanza di colorazioni e di eufonie, una neutralità basata sul rigore e sulla trasparenza. Insomma, una neutralità come realizzazione di una forte personalità e non come mancanza di personalità. I bassi sono profondi e solidi, ma sempre molto articolati e veloci. La gamma media, giustamente asciutta, è sempre fluida e ben contrastata, con molta aria intorno agli strumenti. La gamma alta FEDELTÀ DEL SUONO n° 112 settembre 2004 veloce, articolato, musicale, raffinato, arioso, di grana fine, potente e fluido. Il sistema Rega, pur nella sua relativa economicità (quasi 2.000 euro), sembra nato per supportare proprio questo tipo di suono, per cui non è chiaro se sia il North Star a valorizzare al meglio suono del Rega o se sia il Rega a suonare così bene per dare una mano a mettere in luce le doti del North Star. Al di là della battuta, voglio dire che il Phonostage non deve essere visto solo come il pre phono per sistemi analogici MC di alta classe, ma anche per sistemi MM più modesti, purché di buona qualità. Vale la pena spendere 1.200 euro per sentire un “siste- 43 Scheda d’ ascolto Come ogni pre phono che si rispetti, anche il North Star dispone di microswitch che vanno settati dall’utente per ottimizzare la sensibilità ed il carico d’ingresso; sono divisi in quattro gruppi e disposti sotto, comodamente accessibili dall’esterno; la tabella serigrafata consente di effettuare le scelte fra 40 e 60 dB di guadagno (in 7 passi), da 30 a 100.000 ohm di carico (in 22 passi) e fra 220 e 330 pF di capacità. ma analogico” da 2.000 euro suonare a questi livelli. Certamente, però, è con le sorgenti top, con testine MC di altissimo rango, che il Phonostage dà il meglio di sé, perché riesce a valorizzare la musicalità, la dinamica e l’accuratezza di questi sistemi come pochi altri pre phono sanno fare. Per esempio, grazie alla sua resa di tutti i particolari, è in grado di ricostruire scene acustiche strepitose per definizione, stabilità e dimensioni. L’unico punto debole - ma non è colpa sua - è che i dischi incisi male suonano anche male, cioè suonano esattamente come sono incisi. Ma chi vuole un pre rigoroso, trasparente e dinamico non può poi pretendere che sia anche accomodante e... perdonoso. ALCUNE CARATTERISTICHE DICHIARATE Guadagno: 40 dB - 60 dB a 1 kHz Imped. d’ingresso: da 29 ohm a 100 kohm Max voltaggio d’uscita: 8,5 Vrms (47 kohm) Larghezza di banda: 5-90.000 Hz ±3 dB Ingressi: 1 coppia sbilanciata RCA Uscite: 1 coppia sbilanciata RCA Consumo: 15 watt Dimensioni: 43,5 x 35 x 8,5 cm Peso: 9 kg Prezzo di listino con IVA: 1.200,00 euro Distributore: North Star Design Via Lenin 132 56010 S. Martino Ulmiano Tel. 050 85.99.45 Fax 050 85.91.66 E-mail: [email protected] Web:www.northstar.it FEDELTÀ DEL SUONO n° 112 settembre 2004
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Elettroniche Primare
a 5V per il link col finale e due connessioni Data Com per future espansioni.
Il telecomando, infine, è davvero universale (per i prodotti Primare) e di facile uso.