Scheda di approfondimento
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scheda di approfondimento VideoArtVerona | Così fan tutte, ossia la scuola degli amanti a cura di Giulia Casalini media partner Segno Protomoteca Biblioteca Civica | Via Cappello 43, Verona > 13 ottobre – 5 novembre 2016 Accademia Belle Arti | Via C. Montanari 5, Verona > 15 – 16 ottobre 2016 Inaugurazione 13 ottobre ore 18:00 , Protomoteca Biblioteca Civica Sono oltre 180 i video che a partire dal 2008 ad oggi ArtVerona | Art Project Fair ha donato in copia all’Archivio Regionale di Videoarte del Veneto, con sede presso la Biblioteca Civica di Verona, a scopo di studio e consultazione, grazie alla collaborazione di artisti e curatori che in questi anni hanno partecipato a VideoArtVerona. Un format atteso dalla città e non solo, che per il 2016 vedrà - da un invito di Andrea Bruciati teso a indagare attraverso i collateral della manifestazione l’attualità e le potenzialità espressive di Wolfgang Amadeus Mozart – presso la Protomoteca della Biblioteca Civica e l’Accademia di Belle Arti di Verona 13 video di artiste internazionali selezionate da Giulia Casalini per Così fan tutte, ossia la scuola degli amanti. «Così fan tutte, ossia la scuola degli amanti è una rassegna di video arte che risponde e riprende l’omonima opera buffa in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart del 1790. Nell’opera originale – dichiara Giulia Casalini - la fedeltà di due coppie è messa in scena col fine di essere stravolta: le due protagoniste, inconsapevolmente messe alla prova dai rispettivi amanti vestiti da stranieri, sono sedotte da questi ultimi. L’opera si conclude con la risoluzione e l’accettazione che anche le donne possono tradire. Declinando i concetti di fedeltà, identità e genere presenti nell’opera mozartiana, Così fan tutte produrrà una selezione video ‘performativa’, ripercorrendo e riproponendo le varie scene del libretto da un immaginario punto di vista delle due protagoniste: dalla vita domestica alla promessa di fedeltà, dall’abbandono degli amanti all’incontro con stranieri, dal rifiuto alla tentazione, dalla passione all’inganno svelato» . Giulia Casalini è una curatrice indipendente che vive a Londra. È co-direttrice dell’organizzazione queerfemminista CUNTemporary e fondatrice di Archivio Queer Italia, la prima piattaforma di arte, teoria e attivismo queer in Italia. Nel 2014 ha iniziato Teoremi, un festival itinerante di arte performativa in territorio italiano. È stata nominata Live Art Associate UK per il suo continuo impegno nei confronti della performance art. Opere selezionate Romina De Novellis, La Gabbia, 2012, 10’41”, colour, no sound, Courtesy the artist Rinchiusa in una gabbia di fili metallici, l’artista infila rose bianche nelle aperture. L’azione, lentamente, la isola dall’ambiente esterno. Antonia Wright, AreYouOK? Havana, 2015, 4’37”, colour, sound, Courtesy the artist L’artista sosta sul marciapiede simulando un pianto interrotto e fragile, in una zona di movimento e trafficata. La telecamera raccoglie le reazioni dei passanti. Nadja Verena Marcin, Are you lonesome tonight, 2009, 3’37”, colour, sound, Courtesy the artist and Kunstraum LLC, New York Un bar di provincia fa da sfondo all’azione dell’artista, che al ritmo di Elvis Presley cerca di interagire con gli sconosciuti. Tracey Moffatt, Other, 2009, 6’30” (collaboration with Gary Hillberg), colour, sound, Courtesy the artist and Roslyn Oxley9 Gallery Un carosello di immagini tratte da scene di film che mostrano attrazione fisica tra diverse etnie. Şükran Moral, Bordello, 1997, 8’24”, colour, sound, Courtesy the artist, Zilberman Gallery and Banu & Hakan Çarmıklı Collection. L’artista si mette in mostra all’interno di una casa chiusa di Istambul, appropriandosi simbolicamente del ruolo che la società turca le attribuisce, sia in quanto donna che in quanto artista. Mary Zygouri, La Decadenza, 2008, 3’, colour, sound, Courtesy the artist L’artista sfila trionfante su una navicella costruita con legno e metalli. La natura bruciata dal sole, la musica e la navicella stessa contraddicono la posa vittoriosa, annunciando invece uno stato di decadenza. Hannah Black, All My Love All My Love, 2015, 6’34”, colour, sound, Courtesy the artist and Arcadia Missa Due ventilatori si muovono in maniera automatica, e in vesti antropomorfiche. Britney Spears fa da sfondo ai loro scontri, che richiamano incontri amorosi. Sarah Pucill, Milk and Glass, 1993, 9’18”, colour, sound, Courtesy the artist and LUX Attraverso varie tecniche di proiezione video, scultura e pittura, questo video dai toni surrealisti svela inizialmente un volto femminile, per poi spostarsi su una bocca desiderosa, che viene infine imboccata da un cucchiaio. Helena Hunter, White Wall, 2015, 5’08”, colour, sound, Courtesy the artist Vestita in abiti da sera, l’artista simula attrazione e passione per un muro bianco. La mancata risposta di quest’ultimo provoca la reazione dell’artista, che prende in mano una frusta e lo colpisce. Narcissister, Man Woman, 2009, 6’07”, colour, sound, Courtesy the artist Il lavoro di Narcissister si basa su un travestimento sovversivo: tutti i personaggi sono impersonati dall’artista stessa, della quale non si conosce il volto. Nel video, un ragazzo entra nella sua camera da letto e apre una rivista erotica per eccitarsi. Inaspettatamente, dalla rivista esce una pin-up, la quale non riesce più ad attirare il giovane (del quale rimane solo una maschera) e lascia la stanza. Anetta Mona-Chisa and Lucia Tkáčová, Porn Video, 2004, 3’17”, colour, sound, Courtesy the artists and Christine Koenig Gallery Il video riprende l’estetica amatoriale di un video porno, ma a svolgere l’azione, tipicamente legata alle dinamiche ‘uomo-donna’, sono invece due donne in pigiama. I tipici gesti e movimenti legati al linguaggio pornografico sono così contraddetti e ridicolizzati. Tatiana Blass, Deceit is the Luck of the Contented, 2007, 3’55”, colour, sound, Courtesy the artist and Millan Gallery Una donna declama ad alta voce come sia positivo essere ingannati. Allo stesso tempo, un mago fa lievitare una sfera. Pauline Boudry / Renate Lorenz, Normal Work, 2007, 12’05”, colour, sound, Performer: Werner Hirsch, Courtesy the artists, Ellen de Brujine Projects and Marcelle Alix Gallery. Il video riprende la vita di Hannah Kullwick, una domestica dell’epoca vittoriana che stabilì una relazione con Arthur Munby, avvocato e poeta. Nei loro incontri, i due si continuarono a fotografare utilizzando travestimento e role-play.
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