Angelo Masciotta - Partito Democratico Pinerolo
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Angelo Masciotta - Partito Democratico Pinerolo
Angelo Masciotta Nato in Proncia di Benevento 63 anni, diplomato Geometra. Dal 1970 al 1989 , militare di carriera a Pinerolo presso Rgt , “Nizza Cavalleria” con il grado di Mar. Capo. Managing director di un’azienda internazionale, ha frequentato corsi di formazione anche all’estero mirati alla ottimizzazione delle risorse. Coniugato con Angela Cesare, insegnante in pensione, ha due figli Eugenio (36 anni) e Sara (34), entrambi laureati e da due anni è nonno di Tommaso. Ha inoltre una nipote, Edelfa Chiara Masciotta, “Miss Italia 2005”. In politica dal 1996 in qualità di consigliere Comunale, designato Capogruppo, carica che ricopre tutt’ora. Per due mandati dal 1996 al 2006 Presidente della commissione urbanistica. Ambiente e Territorio l’evento olimpico 2006. ha avuto nella classe politica del Partito Democratico Pinerolese protagonisti importanti a cui va riconosciuto buona parte del merito per aver saputo cogliere l’importanza di tale avvenimento.Circostanza che ha realizzato non solo impianti sportivi ma ha contribuito alla infrastrutturazione moderna del terrirorio.(reti fognarie nelle valli Chisone e Pellice al collettore fognario di valle e al depuratore di Pinerolo, restauro del forte di Fenestrelle etc.). Tra tutte le opere, quella che ha cambiato il volto del territorio è l’autostrada Torino-Pinerolo che assieme alla grande viabilità di raccordo realizzata sulla S.S.23, ha migliorato in modo straordinario i collegamenti con Torino,la pianura, le valli, e consente di collegarsi all’intera rete autostradale italiana ed europea. I profondi, rilevanti, rapidi cambiamenti urbanistici degli ultimi decenni, hanno modificato l’edificato delle città, dando vita da noi come in altre , a scelte abitative uguali, in cui uno stesso tipo di edifici lo si ritrova in un quartiere di una città o un’altra, originando dei “non luoghi” , “anonimi” , senza anima, riconoscibili solo dall’indicazione delle vie. Tutto questo ha cambiato in modo significativo il volto dellla Città ed è da qui che bisogna partire per una moderna politica dell’ambiente e del territorio, considerando che il Pinerolese, nel periodo 2000-2006, su una superficie territoriale complessiva di 6800 ha. frà strade ed edifici ha urbanizzato 622 ha. (10% del totale) il doppio della media Italiana. Molti capannoni industriali, a causa della crisi che ha colpito il settore metalmeccanico si sono svuotati delle attività. Se da un lato la popolazione è cresciuta poco, il consumo del territorio agricolo è stato enorme. I suoli sono un patrimonio limitato, formatosi nell’arco di millenni, non riproducibile e le future politiche territoriali dovranno tenerne conto, frenandone il consumo, privilegiando il recupero dell’edificato esistente all’espansione, per avviare quel viaggio di ritorno dal Territorio alla Città , verso il cuore pulsante dei propri centri storici ( Pinerolo – Abbadia – Riva – Baudenasca – Talucco – Pascaretto) agli edifici che ne raccontano la storia:(Palazzo degli Acaja, convento di San Francesco, caserma “Bouchard”, Abbazia di San Verano, Castello e torre di Riva, cappella di San Rocco, Cascina dell’Olmo). Del paesaggio: Rio Moirano, che con i suoi canali ne irriga le campagne, per riportarci tutti alla consapevolezza dell’importanza dei” luoghi” per mantenere e rinsaldare l’identità della comunità, del territorio, il proprio senso di appartenenza. E’ necessario un nuovo PRGC “perequato”, più dinamico, in linea con i modelli perequativi applicati all’estero: - Francia: “plafond legal de densitè”; - Spagna : “ aprovechamiento medio” - Stati Uniti:” transfer of Development Rights” - Italia: Misano Adriatico, Casalecchio di Reno, Nocera Tirinese, che introducendo maggiori elementi di “perequazione e compensazione urbanistica”, non da vantaggi solo ai proprietari delle aree interessate ma anche alla collettività,stabilendo che il diritto di costruire è parte integrante di quello di proprietà fino ad un determinato tetto; oltre tale tetto,il maggiore valore, determinato dal cambio di destinazione dell’area, spetta alla collettività che attraverso la pianificazione urbanistica, tale diritto ha determinato. Angelo Masciotta
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