roposta di sviluppo di un progetto di ginnastica posturale come

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roposta di sviluppo di un progetto di ginnastica posturale come
S&C
Vincenzo Canali
TERZA PARTE
roposta di sviluppo
di un progetto di
ginnastica
posturale come
prevenzione dei
traumi da
carico iterativo
1. Incrementare le sinergie muscolari per migliorare l’applicabilità della forza:
• I cambi di decubito
• I cambi di atteggiamento
• La direzione vettoriale del carico
Le azioni muscolari, nella vita di relazione e nella
specificità dello sport, si avvalgono - nel loro divenire - di situazioni in continua trasformazione,
determinate da alcune variabili.
Per costruire, assimilare ed utilizzare le corrette e necessarie sinergie muscolari nei passaggi
eccentrici statici e dinamici delle azioni che ogni
giorno si compiono, indipendentemente dalla loro
intensità, dobbiamo costruire le opportune reazioni muscolari, basandoci su principi che conducano il soggetto a comprendere la propria postura nella tridimensionalità dell’azione.
La reazione è il prodotto delle compensazioni
che l’organismo mette in opera in base alle azioni ed alle cause di blocco /dominanza intrinseche
alle strutture muscolari, che il soggetto deve
affrontare.
La reazione è quindi la reale condizione (non la
condizione ottimale) che il soggetto utilizza per
affrontare la “fase dinamica” della propria vita.
La conoscenza dei confini del cambiamento delle
condizioni utilizzate per il movimento permette
al soggetto di rendere tridimensionale la propria
“fase dinamica”, senza deviare dall’applicazione
dei rapporti di flesso-estensione.
Valutando, ad esempio, un’azione della vita quotidiana come il sedersi o l’alzarsi in piedi, dobbiamo
considerare che il cambio di atteggiamento coinvolge differenti resistenze muscolari, rispetto ai
baricentri tecnici.
Il soggetto che compie tale azione potrebbe avere differenti attivazioni rispetto alle resistenze
opposte all’azione dei baricentri tecnici, nel rapporto di flesso estensione, quindi le sinergie muscolari necessarie potrebbero essere inibite nel
passaggio di atteggiamento del corpo, lasciando
il posto ad una compensazione di tale carenza.
La dinamica che viene sostenuta correttamente in una delle fasi del movimento si potrebbe
esaurire in un sovraccarico funzionale di una delle
strutture compensative in un’altra fase del movimento stesso.
VINCENZO CANALI
Docente a.c.
di posturologia
applicata allo
sport nel corso
di Teoria e
Metodologia
dell’attività
motoria - Scienze
Motorie - Facoltà
di Medicina e
Chirurgia Università
di Parma.
Tecnico IAAF (Fed.
Internazionale
Atletica Leggera)
e preparatore
posturale di
Elena Isimbaeva,
campionessa
olimpica di salto
con l’asta ad
Atene 2004 e a
Pechino 2008.
È anche titolare
di quattro brevetti
internazionali
di macchine
isotoniche
a rotazione
e posturali
“defense”, per il
potenziamento
muscolare e per la
mobilità articolare.
Nella sua carriera
di preparatore
posturale e
di ginnastica
annovera anche
gli olimpionici
Gibilisco, Baldini,
Di Martino e la
collaborazione
con varie
squadre nazionali
e federazioni
sportive.
S&C (Ita) n.9, Luglio-Settembre 2014, pp. 47-49
P
Continua la
sua collaborazione
con S&C
Vincenzo Canali
per almeno 3 articoli
originali, per tutto
il 2014.
Per poter evitare questo andamento altalenante
delle attivazioni muscolari e per rendere più concreto, effettivo e spendibile l’angolo di passaggio
nelle azioni dinamiche, dobbiamo costruire il riconoscimento muscolare (vedi articolo precedente,
S&C 8, aprile-giugno 2014, pp.67-70) e trasferirlo in tre situazioni di allenamento, che diventano tre situazioni di apprendimento.
STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno III - Numero 9 / Luglio-Settembre 2014
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S&C
PREVENZIONE E
RIABILITAZIONE
PROPOSTA DI SVILUPPO DI UN PROGETTO DI GINNASTICA POSTURALE
1.
2.
3.
4.
Il cambio di atteggiamento del corpo.
Il cambio di decubito.
Utilizzo a parità di atteggiamento e di decubito di differenti direzioni vettoriali del carico.
Utilizzo di differenti direzioni vettoriali del carico durante la contemporanea esecuzione dei punti
1 e/o 2.
La sequenza crescente di difficoltà, stabilita dai cambi di decubito, a parità di atteggiamento, prevede
che ci sia sempre un decubito in cui il soggetto costruisce la forza eccentrica e statica nei vari angoli
del Personal Range Motion, resi disponibili dalla mobilità passiva, mentre il decubito più semplice affronta il passaggio tra fase eccentrica, statica e dinamica, (lavoro eccentrico in catena complessa
e lavoro concentrico non agevolato).
Un passaggio da non dimenticare è la produzione di una fase eccentrica in catena complessa che,
una volta assimilata la fase di resistenza intrinseca, si avvalga di un sovraccarico esterno per incrementare la fase eccentrica.
Azione eccentrica
statica da
sospensione con
fase concentrica
agevolata.
A
le
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STRENGTH & CONDITIONING. Per una scienza del movimento dell’uomo Anno III - Numero 9 / Luglio-Settembre 2014
S&C
PREVENZIONE E
RIABILITAZIONE
COME PREVENZIONE DEI TRAUMI DA CARICO ITERATIVO
Incremento dell’azione eccentrica
da sospensione (con sovraccarico
esterno ed agevolazione
concentrica).
Azione eccentrica e concentrica con cambio di
atteggiamento, in appoggio rovesciato, con sovraccarico in entrambe le situazioni
I gesti tecnici specifici di ogni sport
seguono la formazione posturale e
sono tanto più efficaci ed esenti
da residui dinamici che portano al
trauma da carico iterativo, quanto
più l’apprendimento legato alla postura reale, cioè la reazione, riduce verso il limite 0 (zero), le azioni
compensative e quanto più il percorso di apprendimento rispetta la
circolarità tra:
•
•
•
•
•
Attivazione addominale diretta ed indiretta in fase dinamica;
le sinergie seguono le variabili del cambio di velocità.
Mobilità passiva.
Azione eccentrica che stabilisce il limite statico.
Azione statica in angoli crescenti.
Azione dinamica concentrica
stabilita nel range motion dalla
mobilità passiva.
Azione eccentrica > azione
statica > azione dinamica.
Dove > (maggiore) stabilisce
che l’azione dinamica non può
rappresentare il picco di forza
del soggetto.
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