Terapia degli ascessi odontogeni
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Terapia degli ascessi odontogeni
Odontomastologia www.salutare.info Terapia degli ascessi odontogeni Ascesso è una denominazione generale che indica una raccolta purulenta che dissocia i tessuti. a cura del dott. Paolo Troisi - Odontomastologo Gli ascessi odontogeni possono avere diverse origini: a) lesioni cariose dei denti che nella loro evoluzione determinano la necrosi settica della polpa dentaria con osteite periapicale e propagazione dell’infezione dall’osso ai tessuti molli circostanti; b) infezioni della pericorona; c) processi infettivi a carico dei tessuti parodontali; d) disodontiasi dei terzi molari; e) la suppurazione di cisti mascellari, odontogene e non; f) eventi traumatici; g) processi infettivi acuti di tipo ascessuale a seguito di impianti; h)neoformazioni del complesso maxillo-facciale; Sostanzialmente nei casi sopra citati non ci sono differenze nella composizione della flora batterica. Si tratta quasi sempre di batteri sensibili alla penicillina, ma tuttavia la sola terapia antibiotica risulta inefficace, in quanto nelle zone colliquate non circola sangue con formazione di zone di fibrosi, dove la circolazione è molto scarsa e la concentrazione di antibiotici insufficiente. Gli ascessi odontogeni possono essere trattati anche senza l’uso degli antibiotici, eliminando l’origine dell’infezione stabilendo un drenaggio che permette la fuoriuscita del pus e quindi la decompressione dell’ascesso, quindi eliminazione del dolore e l’incremento della circolazione locale. Il drenaggio si ottiene con l’incisione dell’ascesso, ma anche tramite estrazione dentale, terapia endodontica o chirurgia parodontale. Que- ste manovre, oltre a stabilire il drenaggio, eliminano anche la fonte dell’infezione. La terapia antibiotica può essere utile come terapia di supporto e ridurre la probabilità di endocardite* o oltre infezioni a distanza nei pazienti a rischio. Per impostare correttamente il trattamento antibiotico, dobbiamo tener presente quanto segue: 1) in presenza di ascesso odontogeno: a)identificare l’origine (dente necrotico, pericoronarite ecc.); b) identificare le situazioni a rischio che impongono la profilassi antibiotica prima di ogni trattamento chirurgico; c)stabilire il drenaggio; d)istituire terapia antibiotica soprattutto quando ci sono complicanze generali (febbre, spossatezza). 2) Se l’infezione è associata a un dente che deve essere estratto: a)procedere con l’estrazione e lasciare la ferita aperta; b)se l’estrazione non è possibile (trisma serrato) incidere e inserire un drenaggio di gomma e differire l’estrazione dopo circa sette giorni e antibiotico terapia. 3) Scelta dell’antibiotico: a) l’antibiotico di prima scelta è la penicillina, sostituibile con l’amoxicillina; b) in casi di allergie ai betalattamici, si usa l’eritromicina nelle infezione lievi, o la clindamicina in quelle gravi; c) in casi di infezioni resistenti alla penicillina, si usa la clindamicina o l’associazione di amoxicillina e acido clavulonico; d) le cefalosporine sono efficaci ma costose, richiedono spesso la via endovenosa e danno di solito reazioni allergiche nei pazienti allergici alle penicilline. Gli antibiotici sono un’arma preziosa che non deve essere sprecata in situazioni che non li richiedono. alutare 11
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