Cartella Stampa Valore Paese Fari
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Cartella Stampa Valore Paese Fari
pag. 1 ぱァえへェイわろォォイえのらェゑえ褐 ぱァえへェイわろォォイえのらェゑえ褐 ァゑィろろえわオゑれらえ L'Agenzia del Demanio, di concerto con il Ministero della Difesa e gli Enti territoriali interessati, propone sul mercato la rete dei Fari, beni di proprietà dello Stato situati in contesti di assoluta bellezza e carichi di suggestione, allo scopo di valorizzarli e sottrarli al degrado. Questi immobili possono essere recuperati e riutilizzati a fini non solo turistico-ricettivi, nel rispetto degli ecosistemi nei quali sono inseriti, ovvero alcuni tra i più straordinari territori costieri italiani. L'obiettivo è quello di valorizzare questi beni partendo da un'idea imprenditoriale innovativa e sostenibile a livello ambientale, come avviene già in Europa, ma anche negli USA, in Canada e in Australia, paesi che da tempo hanno sperimentato il modello del lighthouse accommodation: una formula turistica in chiave "green" a sostegno della conoscenza, dello sviluppo e della salvaguardia del territorio. Il progetto Fari si inserisce nel circuito di Valore Paese, il progetto dell’Agenzia del Demanio per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico italiano attraverso la sinergia tra i settori del turismo, dell’arte e della cultura, dello sviluppo economico e della coesione territoriale. In tal senso, il recupero del patrimonio pubblico di proprietà dello Stato e degli Enti locali ha la possibilità di essere considerato non più solo in termini di costo per la collettività, ma anche come significativa leva di sviluppo territoriale e sociale, in una logica di partenariato pubblico-privato. Valore Paese è promosso dall’Agenzia del Demanio, in collaborazione con Invitalia e ANCI - Fondazione Patrimonio Comune, con la partecipazione di altri soggetti pubblici (Ministero della Difesa, MiBACT, MiSE, Conferenza delle Regioni e Province autonome) e privati (Cassa Depositi e Prestiti, Istituto per il Credito Sportivo, Confindustria, Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Assoimmobiliare). Tutti i percorsi di valorizzazione sono stati realizzati in collaborazione con il MiBACT e con gli Enti Territoriali coinvolti. pag. 2 ぱァえへェイわろォォイえのらェゑえ褐 ぱァえへェイわろォォイえのらェゑえ褐 わァゑえイりゑろォォゑカゑ Modello lighthouse accommodation I Fari, abitati dai loro custodi fino a poco tempo fa, sono ora automatizzati, la lanterna è funzionante, ma gli edifici sono in stato di abbandono e degrado e possono essere riconvertiti in strutture turistico-culturali, punti informativi e ristorativi, come avviene in molti paesi d’Europa, ma anche negli USA, in Canada e in Australia. Cultura, ambiente ed eco-sostenibilità Attraverso un turismo responsabile, sostenibile e di qualità, possono essere sviluppate diverse attività a sostegno della conoscenza e della salvaguardia ambientale. In aree di particolare interesse naturalistico, è possibile immaginare azioni per la tutela dell’ecosistema, la scoperta del territorio e lo sport nella natura (escursionismo, attività subacquee, etc.), che possono essere associate alla ricerca, alla produzione di energia ecosostenibile, alla tutela delle risorse naturali, del patrimonio e alla didattica correlata. Turismo ambientale I beni inclusi nel progetto rispondono alle esigenze di un turismo alternativo alla ricerca del contatto con l’ambiente, il relax e la cultura, poiché si tratta di spazi che catturano l’immaginazione, situati in luoghi incontaminati e di grande interesse ambientale e paesaggistico. Riuso Scopo principale del percorso di valorizzazione è sottrarre i fari al degrado in cui versano, avviarli a rigenerazione contribuendo ad attivare le economie locali a beneficio della cittadinanza. Scopo ultimo è arricchire il patrimonio pubblico di strutture rimesse a nuovo e riconsegnate alla comunità. pag. 3 ぴらえェろォろえれろゑえのらェゑえ褐 ぴらえェろォろえれろゑえのらェゑえ褐 ゑァえゥイェォらゎイわァゑイえゑアアイりゑァゑえぐゥェゑアらえォェらィるゐろけ Il Progetto Fari propone in questa prima tranche 11 beni di proprietà dello Stato, di cui 4 proposti dal Ministero della Difesa, dislocati in alcune delle più turistiche e suggestive località marittime italiane. Isola Formica Grande Isole Tremiti Isola del Giglio Ischia Maiori Ustica Capo Rizzuto Levanzo Augusta Siracusa LEGENDA Beni Stato Beni Difesa pag. 4 ぴらえェろォろえれろゑえのらェゑえ褐 ぴらえェろォろえれろゑえのらェゑえ褐 ゑァえゥイェォらゎイわァゑイえゑアアイりゑァゑえぐゥェゑアらえォェらィるゐろけ Faro di Punta Cavazzi ad Ustica (PA) Il Faro sorge all’interno dell’Area Marina Protetta “Isola di Ustica”, una delle prime riserve marine italiane istituita per tutelare e promuovere gli splendidi fondali dell’isola, in un contesto pressoché incontaminato, caratterizzato dalla presenza di coste alte e scoscese e di numerose grotte che si aprono lungo il perimetro dell’isola, paradiso di subacquei e amanti del mare. Faro di Brucoli ad Augusta (SR) Posto a ridosso dell’antico Castello della Regina Giovanna, il faro si trova sulla punta di una lingua di terra che ospita il borgo marinaro di Brucoli, situato tra Catania e Siracusa e caratterizzato dalla presenza di un suggestivo portocanale, in un ambiente geografico unico che si distingue per le sue particolari valenze storiche e naturalistiche, nonché per le testimonianze archeologiche di grande importanza. Faro di Murro di Porco a Siracusa (SR) Il Faro si trova nel cuore della penisola del Plemmirio, lungo la costa a sud di Siracusa, polo culturale del Mediterraneo da sempre distinto per storia e natura, in un contesto di grande pregio paesaggistico caratterizzato da scogliere che si presentano come vere e proprie sculture naturali e da grotte marine con importanti reperti archeologici che si possono scoprire immergendosi negli stupendi fondali. pag. 5 ぴらえェろォろえれろゑえのらェゑえ褐 ぴらえェろォろえれろゑえのらェゑえ褐 ゑァえゥイェォらゎイわァゑイえゑアアイりゑァゑえぐゥェゑアらえォェらィるゐろけ Faro di Capo Grosso nell’Isola di Levanzo – Favignana (TP) Il Faro appare lentamente all’orizzonte, con la torre e le sue facciate bianche, percorrendo l’unica strada che attraversa l'isola di Levanzo fino all’estremità nord in cui è situato, da cui si può godere uno splendido panorama. Un’oasi solitaria dalla bellezza paesaggistica integra, con acque limpide e incontaminate ideali per i subacquei e suggestive spiaggette di sabbia e rocce bianche che presentano numerose grotte. Faro di Punta Imperatore a Forio d’Ischia (NA) Sorge maestoso sulla collina che protegge la meravigliosa baia di Citara ed è raggiungibile mediante una stradina percorribile nel primo tratto con una piccola autovettura; l’ultimo tratto è invece solo pedonale e comprende una scalinata molto scoscesa. E’ uno dei fari più importanti e potenti del Mediterraneo e il tramonto che si gode dallo stesso è tra i più spettacolari dell’Isola d’Ischia. Faro di Capo d’Orso a Maiori (SA) Recentemente ristrutturato, il faro è ubicato nelle immediate vicinanze di Maiori, lungo la costiera amalfitana, posto su costone a strapiombo sul mare, accessibile dalla strada costiera attraverso un suggestivo percorso gradonato, che si apre nella macchia mediterranea e scende fino al mare. pag. 6 ぴらえェろォろえれろゑえのらェゑえ褐 ぴらえェろォろえれろゑえのらェゑえ褐 ゑァえゥイェォらゎイわァゑイえゑアアイりゑァゑえぐゥェゑアらえォェらィるゐろけ Faro di San Domino alle Isole Tremiti (FG) Ubicato in zona costiera sud-ovest dell’Isola di San Domino, la più estesa dell’Arcipelago delle Isole Tremiti, a picco sul mare e in posizione isolata, nelle immediate vicinanze della “Grotta delle Murene”, sorge sulla Punta del Diavolo, a mezza costa e vi si accede tramite un affascinante sentiero nella pineta. Fari proposti dal Ministero della Difesa Faro Punta del Fenaio nell’Isola del Giglio (GR) Sull’estremo settentrionale dell’Isola del Giglio, spicca il Faro Punta del Fenaio, testimone di leggende e racconti del passato, che colorano questo luogo solitario e di esclusiva panoramicità, affacciato sul mare aperto, in cui l’aria è ricca di profumi caratteristici tra cui la senape selvatica tipica dell’Africa del Nord. Faro di Capel Rosso nell’Isola del Giglio (GR) Il Faro sorge in un avamposto di grande bellezza che troviamo all’estremo sud dell’isola del Giglio, a Punta Capel Rosso, luogo di silenzi e di storie antiche da cui prende il nome. Un sentiero lastricato e scalini intagliati nella roccia conducono al Faro, rosse le tinte dell’edificio e le striature della roccia, che in questa cornice suggestiva si uniscono ai colori brillanti della macchia mediterranea incontaminata. pag. 7 ぴらえェろォろえれろゑえのらェゑえ褐 ぴらえェろォろえれろゑえのらェゑえ褐 ゑァえゥイェォらゎイわァゑイえゑアアイりゑァゑえぐゥェゑアらえォェらィるゐろけ Fari proposti dal Ministero della Difesa Faro di Capo Rizzuto (KR) Il Faro è situato nella località Capo Rizzuto, considerato fin dall’epoca pre-ellenica luogo sacro e punto strategico per la navigazione. Il bene è localizzato nell’area extraurbana costiera e dista solo pochi chilometri dal centro abitato. Faro Formiche di Grosseto (GR) Situato sull’isola Formica Grande, risale ai primi del ‘900. Fu attivato dalla Marina Militare per illuminare i tre isolotti dell’arcipelago toscano, a una trentina di chilometri da Porto Santo Stefano sul Monte Argentario. pag. 8 ぴろえゎらエゑえれろァえゥェイわろォォイ La Consultazione pubblica Questa prima fase ha l’obiettivo di informare, raccogliere idee, proposte e suggerimenti, verificare l’interesse da parte del territorio e del mercato rispetto agli immobili individuati e alle idee sviluppate, al fine di definire il miglior percorso di valorizzazione in vista della successiva pubblicazione dei bandi di concessione. La consultazione pubblica ha la durata di due mesi, dal 10 giugno al 10 agosto 2015, e può parteciparvi chiunque sia interessato ad offrire il proprio contributo e desideri instaurare un dialogo diretto sul progetto: pubbliche amministrazioni, cittadini, associazioni, operatori di mercato, imprenditori interessati e possibili futuri concessionari. Si partecipa compilando le form on-line su www.agenziademanio.it nella pagina dedicata al Progetto Fari. L’elaborazione dei bandi di gara Al termine della consultazione, saranno analizzate le risposte ricevute e sarà pubblicato un rapporto conclusivo, sulla base del quale si figureranno gli scenari di valorizzazione, sui quali orientare i parametri per l’elaborazione dei bandi di gara. La procedura ad evidenza pubblica I bandi di gara, per la concessione fino a 50 anni dei Fari, saranno pubblicati in autunno 2015 per concludersi ad inizio 2016. Saranno aggiudicati sulla base della miglior proposta, sia in termini di progetto imprenditoriale di recupero che di sostenibilità economico-finanziaria. pag. 9 FARO DI BRUCOLI (AUGUSTA) La fascia costiera di Brucoli, posta circa alla medesima distanza dalle città di Catania e Siracusa, è inserita in un ambiente geografico unico e si distingue per le sue particolari valenze storiche e naturalistiche, nonché per le testimonianze archeologiche di grande importanza. Il borgo di Brucoli nacque nel XV secolo da un primo nucleo di abitazioni di pescatori, su una lingua di terra circondata dalle acque del golfo e da quelle del canale scavato dal torrente Porcaria, il "Pantakyas" che secondo Tucidide nella sua Guerra del Peloponneso (VI,4) fu il luogo in giunsero i primi Greci da Megara. Il borgo marinaro è caratterizzato dalla presenza di un suggestivo porto-canale, il cui uso è attestato fin dal medioevo e che divenne nel tempo uno dei più vivaci centri commerciali della zona. Per questa ragione, la Regina Giovanna, che tra il 1462 e il 1466 aveva ricevuto il territorio di Brucoli dal marito Giovanni II d’Aragona, decise di far costruire un castello per proteggere il porto dalle incursioni dei pirati. Il Faro fu inserito nel complesso del Castello della Regina Giovanna nel 1911 e per la sua particolare posizione all’imboccatura del porto ha sempre svolto un ruolo di rilievo nel complesso sistema difensivo del territorio attorno ad Augusta. Nonostante le sue dimensioni contenute, infatti, è facilmente individuabile venendo dal mare e si riconosce con immediatezza perché occupa l’estremità sud del golfo di Catania. IL FARO DI CAPO D’ORSO A MAIORI (SA) Recentemente ristrutturato, il faro è ubicato nelle immediate vicinanze di Maiori, lungo la costiera amalfitana, posto su costone a strapiombo sul mare, accessibile dalla strada costiera attraverso un suggestivo percorso gradonato, che si apre nella macchia mediterranea e scende fino al mare. Il sito prende il nome da un appicco sulla roccia che ha la forma di una testa d’orso, ben visibile dalla Strada Statale Amalfitana. Il promontorio si spinge verso il mare con una forma di semicerchio, formando così una secca molto estesa, detta “secca di Gaetano”, ben conosciuta dai marinai per la sua pericolosità. Storicamente la località di Capo D’orso è molto importante perché ivi si svolse la famosa battaglia del primo maggio 1528 tra la flotta francese, al comando del luogotenente Andrea Doria, e quella spagnola di Carlo V, comandata dal Viceré don Ugo di Moncada, che si concluse con la sconfitta e la morte di quasi tutti gli spagnoli. La struttura del faro fu edificata per volere dell’Ufficio del Genio Civile nel 1882; nell’anno 1903, dopo alcuni lavori di ristrutturazione ed alcune modifiche atte a renderlo idoneo alla nuova destinazione d’uso, l’immobile passa alla Marina Militare Italiana, divenendo un faro di avvistamento e segnalazione. IL FARO DI CAPEL ROSSO SULL’ISOLA DEL GIGLIO (GR) Nel cuore dell’Arcipelago Toscano, all’estremità meridionale dell’Isola del Giglio, sorge il faro detto di Capel Rosso, dal nome dell’omonimo promontorio. Un percorso a gradoni, intagliato nella roccia, che dalla scogliera risale verso il promontorio, conduce alla struttura. L’Isola del Giglio, in particolare Punta Capel Rosso, rappresenta una location di eccezionale bellezza paesaggistica, spesso interessata da importanti set cinematografici, non da ultimo quello del film premio Oscar “La Grande Bellezza” del regista Paolo Sorrentino, in cui lo stesso Faro di Capel Rosso è riconoscibile in più scene. Il faro, dimora dei guardiani per oltre cento anni, oggi conserva ancora i tratti salienti della costruzione di fine XIX secolo. Come per il Fenaio, la sua inaugurazione risale al 1883, all'epoca della Regia Marina. La struttura venne realizzata per l'illuminazione della parte sud dell'isola, vista l'inadeguatezza del preesistente faro delle Vaccarecce, il più antico del Giglio, unico impianto esistente fino ad allora. FARO DI CAPO GROSSO (ISOLA DI LEVANZO – FAVIGNANA) La più piccola fra le tre isole delle Egadi è un’oasi solitaria, caratterizzata da un piccolo centro abitato in prossimità del porticciolo e da un'unica strada che la attraversa fino alla punta opposta dove si trova il Faro. Questa condizione spiega l’integrità della sua bellezza paesaggistica, con acque limpide e incontaminate ideali per i subacquei e suggestive spiaggette di sabbia e rocce bianche che presentano numerose grotte. La più nota è la Grotta del Genovese, uno dei più importanti siti archeologici d'Italia, con le sue incisioni e pitture rupestri risalenti al paleolitico superiore, in cui molti hanno riconosciuto caratteristiche identiche alla descrizione omerica della caverna di Polifemo, che secondo i versi dell'Odissea si trovava un'isola nell'estremità occidentale del mondo antico. Il Faro di Capo Grosso, attivo dal 1858, appare lentamente all’orizzonte con la torre e le sue facciate bianche, percorrendo la mulattiera che attraversa l'isola e da cui si può godere uno splendido panorama. FARO DI MURRO DI PORCO (SIRACUSA) «Giace della Sicania al golfo avanti un' isoletta che a Plemmirio ondoso è posta incontro, e dagli antichi è detta per nome Ortigia. A quest'isola è fama, che per vie sotto il mare il greco Alfeo vien, da Doride intatto, infin d'Arcadia per bocca d'Aretusa a mescolarsi con l'onde di Sicilia!» (Virgilio, Eneide, libro III-1095) Il Faro di Murro di Porco si trova nel cuore della penisola del Plemmirio, luogo cantato già duemila anni fa da Virgilio nel terzo libro dell’Eneide come punto di confine tra terra e mare lungo la costa di Siracusa, polo culturale del Mediterraneo da sempre distinto per storia e natura. Capo Murro di Porco (da "Mussu ri Porcu", muso di porco, per la forma caratteristica della punta della penisola) è oggi il centro dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, caratterizzata da scogliere che si presentano come vere e proprie sculture naturali e da grotte marine con importanti reperti archeologici, che si possono scoprire immergendosi negli stupendi fondali. L’infrangersi delle onde all’interno di queste fenditure della costa, inoltre, determina un fenomeno spettacolare in superficie, con spruzzi d’acqua simili ai “geyser” islandesi. Il Faro, risalente al 1859, anno in cui fu attivato dal Regno delle Due Sicilie, è visibile per buona parte della costa meridionale del siracusano e, per le sue specificità e la sua appartenenza ad una complessa ed efficace rete storica di riferimento per la navigazione, rappresenta uno dei principali fari marittimi della Sicilia orientale. IL FARO DI PUNTA IMPERTORE A FORIO D’ISCHIA (NA) Sorge maestoso sulla collina che protegge la meravigliosa baia di Citara ed è raggiungibile mediante una stradina percorribile nel primo tratto con una piccola autovettura; l’ultimo tratto è invece solo pedonale e comprende una scalinata molto scoscesa. Attivo dal 1884, è uno dei fari più importanti e potenti del Mediterraneo (il raggio luminoso raggiunge l’altezza di 160 metri). Istituzione di grande rilevanza anche per l’economia dell’isola, il faro dava lavoro ed alloggio a molte famiglie ischitane; l’ultimo guardiano morì fulminato nel 1937 e, circostanza unica in Italia, fu sostituito dalla moglie, rimasta vedova giovanissima e con molti figli piccoli. In tal modo, un mestiere di grande responsabilità, pertanto reputato maschile, fu affidato ad una donna che diventò simbolo dell’emancipazione e del coraggio in una terra meridionale, a vocazione agricola, dove la figura femminile era indissolubilmente legata alla sola cura della famiglia e della prole. Il tramonto del faro di Punta Imperatore è tra i più spettacolari dell’isola d’Ischia. Per godere del tramonto e degli scorci del Faro bisogna percorrere Via Costa, una strada secondaria, tutta in salita, che si dipana sulla destra della Strada provinciale che congiunge Forio alla frazione di Panza. È una strada residenziale, che però conserva numerose tracce dell’identità rurale del territorio. Innanzitutto le “parracine“, i muri a secco tirati su a delimitazione degli orti e delle vigne, e poi la lussureggiante macchia mediterranea di Ischia che qui, nel versante sud-occidentale dell’isola, è ancora più rigogliosa che altrove. FARO DI PUNTA CAVAZZI (USTICA) Gli antichi chiamavano l’isola Ustum (bruciato), per il colore scuro della terra vulcanica, o Osteodes (ossario), per i resti di mercenari che vi trovarono la morte, oppure, secondo la mitologia, con riferimento agli sventurati naviganti che rimanevano incantati dall’ammaliante voce delle sirene, sedute sulle alture prospicienti al mare, il cui canto melodioso faceva perdere il senno agli incauti naviganti. Da alcuni viene ritenuta anche la dimora della potente maga Circe, che nell'Odissea trasformava in maiali i visitatori che osavano avvicinarla. In ogni caso, la grande quantità di reperti archeologici ritrovati anche sott'acqua, testimonia insediamenti che risalgono al Paleolitico e la presenza di vari antichi popoli mediterranei: Fenici, Greci, Cartaginesi e Romani. Divenne in seguito base dei pirati fino a quando, nel 1759, Ferdinando IV di Borbone impose una colonizzazione dell'isola e fece edificare due torri di guardia, tra cui la Torre Spalmatore, in prossimità del Faro di Punta Cavazzi. Il Faro fu costruito nel 1883 e sorge in un contesto pressoché incontaminato, all’interno dell’Area Marina Protetta “Isola di Ustica”, una delle prime riserve marine italiane, istituita per tutelare e promuovere gli splendidi fondali dell’isola. L'isola è caratterizzata inoltre dalla presenza di numerose grotte che si aprono lungo le coste alte e scoscese, così come da numerosi scogli e secche presenti tutt'intorno al suo perimetro. Nei pressi del Faro, si trova la grotta Perciata, un cunicolo originato probabilmente da una colata lavica dal quale cui si arriva fino al mare, e il Fussazzu, una suggestiva piscina naturale. IL FARO DI SAN DOMINO ALLE ISOLE TREMITI (FG) Ubicato in zona costiera sud-ovest dell’Isola di San Domino, la più estesa dell’Arcipelago delle Isole Tremiti, a picco sul mare e in posizione isolata, nelle immediate vicinanze della “Grotta delle Murene”, sorge sulla Punta del Diavolo, a mezza costa e vi si accede tramite un affascinante sentiero nella pineta. L’antico nome di San Domino, Diomomedea insula, poi esteso al piccolo arcipelago, rammenta l’eroe omerico che il mito vuole li sepolto ed eternamente pianto dai suoi compagni trasformati in uccelli, le diomedee; vi morì confinata Giulia, nipote di Augusto. Fu ancora il suo nome, divenuto Trimerus e Tremetis, grazie alla forma dell’isola, ad interessare tutte le altre. Il faro di San Domino, nella sua attuale conformazione, risale al 1905. Dal 1987, a seguito di una misteriosa esplosione, il faro, ritenuto elemento essenziale del paesaggio delle isole Tremiti, è divenuto inagibile ed è stato sostituito nelle sue funzioni di un’illuminazione notturna da una nuova lanterna su traliccio innalzato a breve distanza. IL FARO PUNTA DEL FENAIO SULL’ISOLA DEL GIGLIO (GR) Nel cuore dell’Arcipelago Toscano, all’estremità settentrionale dell’Isola del Giglio, sorge il faro detto del Fenaio, dal nome dell’omonimo promontorio. L’Isola del Giglio rappresenta una location di eccezionale bellezza paesaggistica ed il faro del Fenaio, testimone di leggende e racconti del passato, colora questi luoghi solitari e di esclusiva panoramicità. Dimora dei guardiani per oltre cento anni, oggi la struttura conserva ancora i tratti salienti della costruzione di fine XIX secolo. Come per il Capel Rosso, la sua inaugurazione risale al 1883, all'epoca della Regia Marina. Venne realizzato per l'illuminazione della parte nord dell'isola, vista l'inadeguatezza del preesistente faro delle Vaccarecce, il più antico del Giglio, unico impianto esistente fino ad allora. FARO FORMICHE DI GROSSETO Grosseto, Isolotto Formica Grande faro lighthouse DESTINAZIONE/DESTINATION Regione/Region: Toscana Provincia/Province: Grosseto 173 km Ambito/Area: marittimo/coastal LOCATION 39 km Posizione/location: extraurbano/extra-urban Coordinate GPS/GPS Coordinates: lat. 42°34’36.0”N long. 10°53’00.0”E 41 km IMMOBILE/BUILDING Proprietà/Ownership: Stato/State In concessione/to lease Epoca/Period of construction: 1901 Superficie territoriale/Land area: 145 m2 Superficie lorda/Gross area: 194 m2 Valorizzazione/Development: turistico-ricettivo e culturale/tourist and cultural accomodation Località Isola Formica Grande – 58100 Grosseto (GR) 28 km LOCALIZZAZIONE Le Formiche di Grosseto sono tre isolotti compresi nell'Arcipelago Toscano, in particolare, sono situati nella costa grossetana del Parco naturale della Maremma. Sulla "Formica" più grande si trova il faro delle Formiche di Grosseto. I tre isolotti, facenti parte del comune di Grosseto, distano circa 28 km da Porto Santo Stefano sul Monte Argentario e circa 14 km dalla foce del fiume Ombrone. Sono disposti quasi in linea retta lungo una direttrice nord-ovest/sud-est; i due estremi distano circa un miglio marino l'uno dall'altro. La loro superficie complessiva è di 120.000 metri quadrati; l'isolotto maggiore è quello a nord-ovest, il più piccolo è quello a sud-est. Le isole sono molto apprezzate dagli amanti dell'attività subacquea. Le Formiche sono area naturale protetta: nell'area è stato proposto un sito di importanza comunitaria (pSIC) e zona protezione speciale (ZPS), ed è presente un sito di interesse regionale (SIR). LEGENDA DATI GENERALI E DEMOGRAFICI Comune: Superficie: Grosseto kmq 4.504,29 Popolazione: Densità: ab. 220.982 ab./kmq 49,1 collegamenti aeroportuali/eliporti collegamenti portuali collegamenti stradali collegamenti ferroviari/stazioni Punta Imperatore centri urbani di riferimento Faro Domus de Maria ILFARO DELLE FORMICHE DI GROSSETO Faro Formica Grande Il faro delle Formiche di Grosseto è un faro marittimo del mar Tirreno che si trova nel territorio comunale di Grosseto, sull’isola Formica Grande. Il faro, risalente al 1901, venne attivato dalla Marina Militare (all'epoca Regia Marina) per l'illuminazione degli isolotti. Il suo aspetto attuale è stato conferito da una ristrutturazione avvenuta nel 1919. L'infrastruttura è costituita da una torre a sezione circolare in muratura bianca con galleria interna, addossata alla parte centrale di un fabbricato a pianta rettangolare, disposto su un unico livello, anch'esso finito in intonaco bianco. La parte sommitale della torre costituisce la base del tiburio della lanterna metallica grigia, anch'essa a sezione circolare. ESTRATTO DI MAPPACATASTALE RIFERIMENTI CATASTALI NCT Ente Urbano NCF Foglio 166 Foglio Particelle Intestati A Particelle subalterni PLANIMETRIE E SEZIONI perimetro immobiliare OCCUPAZIONI/UTILIZZI ISTITUZIONALI Lanterna di segnalazione attiva, per i soli spazi della quale si prevede il mantenimento del servizio di pubblica utilità gestito dal Ministero della Difesa/MARIFARI SITUAZIONE URBANISTICA Percorso di valorizzazione urbanistica da avviare con il Comune per l’ottenimento della destinazione turistico-ricettiva. DETTAGLIODELLE CONSISTENZE STRUMENTO DI VALORIZZAZIONE Superficie territoriale mq 145 Superficie scoperta mq 0 Superficie di sedime mq 145 Superficie lorda totale mq 194 Concessione a privati. Faro di Capo Rizzuto Isola di Capo Rizzuto (KR) faro lighthouse DESTINAZIONE/DESTINATION Regione/Region: Calabria Provincia/Province: Crotone 12 km Ambito/Area: costiera/coast LOCATION 10 km Posizione/location: extraurbana costiera / Coordinate GPS/GPS Coordinates: Lat. 38°53'43.09“N, Long. 17° 5'34.02"E 89 km IMMOBILE/BUILDING Proprietà/Ownership: Stato/State In concessione-vendita parziale/to lease-on partial sale Epoca/Period of construction: n.d /n.d. Superficie territoriale/Land area: 1.870 m2 Superficie lorda/Gross area: 365 m2 Valorizzazione/Development: turistico-ricettivo e culturale/tourist and cultural accomodation Località Capo Rizzuto - Isola di Capo Rizzuto (Crotone) 17 km Porto di Crotone LOCALIZZAZIONE Capo Rizzuto, considerato, fin da epoca pre-ellenica, luogo sacro ed inviolabile, strategico punto di riferimento per la navigazione, è una località costiera posizionata a sud di Crotone, centro urbano di riferimento più importante insieme alla vicina Isola di Capo Rizzuto. Ospita una’area marina protetta (che include anche la costa subito a sud di Crotone) istituita nel 2002 e che, con i suoi 42 km di costa è la maggiore d’Italia per ampiezza; comprendendo ben otto promontori e si estende per un centinaio di metri oltre la costa. Gestita dalla Provincia di Crotone, l’area, oltre a rivestire un notevole interesse dal punto di vista archeologico, presenta numerose specie animali, tra le quali il cerianto e la cernia bruna. La flora è ricca e rigogliosa, con una spettacolare varietà di vegetali. Capo Rizzuto è conosciuta per il mare, le spiagge e per la vicinanza con Le Castella, nota località turistico-balneare, nonchè per la presenza del castello aragonese circondato dal mare, e dall’area archeologica di Capo Colonna a Crotone (dove sorge l’unica colonna supersite del tempio di Hera Lacinia) e dov’è possibile ammirare anche il Castello di Carlo V. DATI GENERALI E DEMOGRAFICI Comune: Superficie: Isola di Capo Rizzuto Popolazione: ab. 17.160 Densità: ab/kmq 135,49 kmq 126,65 Capo Colonna Le Castella Capo Rizzuto LEGENDA collegamenti aeroportuali collegamenti portuali collegamenti stradali collegamenti ferroviari/stazioni Punta Imperatore centri urbani di riferimento Faro Domus de Maria ILFARO DI ISOLADI CAPO RIZZUTO Faro di Capo Rizzuto Antistante l’area marina protetta, distante solo pochi km dal centro urbano di Isola di Capo Rizzuto, è localizzato in area extraurbana costiera ed è raggiungibile dal centro abitato tramite strada asfaltata. Il complesso militare include un fabbricato (alloggio) collegato all’alta torre ottogonale che, tramite un vano scala circolare, rende raggiungibile la lanterna alla base della quale corre un anello circolare dotato di parapetto e dei piccoli e distinti fabbricati pertinenziali di servizio. L’edificio principale (alloggio), avente planimetria regolare, è simmetrico ed è costituito da un solo piano fuori terra. I prospetti, lisci, sono altresì simmetrici rispetto alla porta d’ingresso e tutte le aperture presentano modanature che corrono intorno al loro perimetro sono regolari e di forma quadrangolare. Le superfici dei prospetti si ergono oltre la quota di imposta della copertura a falde (in coppi di laterizio) formando una sorta di parapetto che corre lungo tutti e quattro lati dell’edificio. ESTRATTO DI MAPPACATASTALE RIFERIMENTI CATASTALI NCT NCF Foglio Particelle 41 13 Foglio Particelle 41 13 Intestati Demanio Pubblico Ramo Marina subalterni PLANIMETRIE E SEZIONI perimetro immobiliare OCCUPAZIONI/UTILIZZI ISTITUZIONALI Prospetto Lanterna di segnalazione attiva, per i soli spazi della quale si prevede il mantenimento del servizio di pubblica utilità gestito dal Ministero della Difesa/MARIFARI Pianta FABBRICATO FARO E ALLOGGIO Sezione SITUAZIONE URBANISTICA Percorso di valorizzazione urbanistica da avviare con il Comune per l’ottenimento della destinazione turistico-ricettiva. DETTAGLIODELLE CONSISTENZE Superficie territoriale Superficie di sedime STRUMENTO DI VALORIZZAZIONE mq 1.870 superficie scoperta mq 1.505 Concessione a privati. mq 365 superficie lorda totale mq 365