milan - manchester utd 3 – 0 report
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1 REPORT N.42 MAGGIO RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03 DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: MASSIMO LUCCHESI SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55050 BOZZANO (LU) TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273 STUDIOS MILAN - MANCHESTER UTD 3 – 0 A cura di Massimo Lucchesi MILAN 2007 UCL – SEMIFINALE DI RITORNO PORTIERI 1 – DIDA 16 – KALAC MANUTD MANUTD4-2-3-1 4-2-3-1 DIFENSORI 4 – KALADZE 13 – NESTA 18 – JANKULOVSKI 44 – ODDO 2 – CAFU 19 – FAVALLI 25 – BONERA CENTROCAMPISTI 8 – GATTUSO 10 – SEEDORF 21 – PIRLO 23 – AMBROSINI 27 – SERGINHO 32 – BROCCHI 15 4 9 22 22 24 10 16 11 23 8 18 7 21 18 44 4 ATTACCANTI 9 – INZAGHI 22 – KAKA 11 – GILARDINO ALLENATORE C.ANCELOTTI DIFENSORI 4 - HEINZE 6 - BROWN 15 – VIDIC 22 – O’SHEA 5 – FERDINAND 33 – EAGLES 1 6 8 13 1 MILAN MILAN4-3-2-1 4-3-2-1 MILANO 03/05/2007 – STADIO GIUSEPPE MEAZZA ARBITRO: DE BLEECKERE (BEL) MARCATORI: KAKA’ 11, SEEDORF 30, GILARDINO 78. SOSTITUZIONI: MANCHESTER PORTIERI 1 – VAN DER SAR 29 - KUSZCZAK Gilardino x Inzaghi (67’) – Saha x O’Shea (77’) – Cafù x Gattuso (84’) – Favalli x Kakà (86’) CENTROCAMPISTI 18 - SCHOLES 16 – CARRICK 24 – FLETCHER 23 – RICHARDSON ATTACCANTI 11 – GIGGS 7 – C. RONALDO 8 – ROONEY 9 – SAHA 14 – SMITH 20 – SOLSKJAER ALLENATORE A.FERGUSON PRESENTAZIONE DEL MATCH Milan e Manchester United si affrontano al Meazza di Milano per disputare la gara di ritorno dopo la vittoria per 3-2 ottenuta la settimana scorsa dagli inglesi sul manto dell’Old Trafford. Il pronostico appare estremamente incerto. Gli uomini di Ferguson sono un collettivo di indubbio valore, possono vantare alcune individualità di spessore internazionale, sono in testa alla Premiership con 5 punti di vantaggio sul Chelsea e sono forti della vittoria ottenuta nella partita di andata. Per contro il Milan è alla sua quarta semifinale negli ultimi 5 anni, ha ritrovato morale, gioco e convinzione dopo una prima parte di stagione difficile e punta tutte le sue carte sulla Champions Legue. Ancelotti e Ferguson devono però fare a meno di alcuni giocatori importanti non potendo schierare la migliore formazione possibile. Nel Milan sono indisponibili Maldini (infortunato) e Ronaldo che non può giocare con i rossoneri avendo già giocato la manifestazione nel corso della stagione con la maglia del Real Madrid. Gli inglesi devono invece fare a meno di Neville e Ferdinand, titolari inamovibili del reparto arretrato. CONTRAPPOSIZIONE TATTICA Milan e Manchester united si dispongono agli ordini dell'arbitro De Bleeckere con le formazioni annunciate. Ancelotti schiera gli stessi undici della gara di andata ad eccezione di Kaladze (che sostituisce l'infortunato Maldini) ed Inzaghi (preferito a Gilardino). Ferguson rispetto al match disputatosi all'Old Trafford recupera invece Vidic, schierato come difensore centrale, potendo dirottare Heinze sull'out di sinistra al posto di Evra. E' il Milan a dover ribaltare il risultato della gara di andata e a doversi imporre sul Manchester United per conquistare la finale di Atene. Gli uomini di Ancelotti prendono da subito in mano il controllo del gioco e già nei primi 10' si rendono pericolosi in più di una occasione. Al 1’ un incursione di Kaka crea scompiglio nell’area inglese; al 2’ un tiro da fuori area di Seedorf viene miracolosamente deviato in angolo da Van der Sar; al 10’ un’altra spettacolare conclusione di Kakà viene parata con bravura dal portiere olandese. Il Milan costruisce il suo dominio grazie ad un ottimale controllo del gioco in mezzo al campo ed alla abilità nel portare immediata pressione sugli avversari una volta persa la palla. Ciò è indubbiamente favorito da un atteggiamento estremamente negativo del Manchester United che si dimostra eccessivamente timoroso e privo del piglio e della determinazione della grande squadra. Gli uomini di Ferguson per larghi tratti www.allenatore.net del primo tempo appaiono fuori gara non riuscendo a difendere collettivamente in maniera adeguata e disperdendo in questo modo la straordinaria qualità individuale dei propri attaccanti. Da un punto di vista tattico Ancelotti punta sulla superiorità numerica in mezzo al campo per comandare il gioco. La posizione di Kakà e Seedorf alle spalle di Inzaghi costringe i due mediani del Manchester United, Carrick e Fletcher, a presidiare la zona di fronte al proprio reparto arretrato e ciò consente ad Ambrosini e Gattuso di poter impostare la manovra nella zona solitamente occupata da Pirlo che, in considerazione della marcatura ravvicinata di Scholes, avanza spesso per portare fuori posizione il rivale e favorire il compito dei propri compagni di reparto. Ed anche quando uno dei mediani inglesi sale per mettere pressione sul centrocampista in possesso di palla il Milan non ha difficoltà a mantenere possesso ed iniziativa potendo contare sul costante sostegno dato dai difensori centrali. Nesta e Kaladze sfruttano infatti in maniera adeguata la superiorità numerica a riguardi di Rooney per partecipare attivamente alla fase di costruzione e supportare così il dominio territoriale dei rossoneri. 2 o Ronaldo poco propensi ad interdire e rincorrere. Fig.1 Una volta preso possesso del centrocampo il Milan è estremamente intelligente nell'orientare il flusso del proprio gioco sviluppando la manovra sulle fasce laterali, zone nelle quali Jankulovski e Oddo sono abili a proporsi e ad evidenziare le scarse attitudini al ripiegamento di Cristiano Ronaldo e Giggs. Il Manchester tenta di arginare le avanzate dei difensori laterali rossoneri con la scalata dei terzini (O'Shea a destra e Heinze a sinistra) e la copertura delle ali (Giggs e C.Ronaldo) sui centrocampisti a sostegno avversari (Gattuso e Ambrosini). Tali movimenti non appaiono però ben coordinati e spesso vengono destabilizzati dei rossoneri con il rapido scorrimento del gioco sul lato debole e con i tagli in profondità di Seedorf e Kakà nello spazio che si viene a creare nella retroguardia rivale a seguito dello scivolamento difensivo. In particolare se il centrocampista interno rossonero viene attaccato dal mediano avversario Seedorf o Kakà vanno a smarcarsi alle spalle del rivale uscito a pressione per ricevere ed innescare immediatamente il difensore esterno salito lateralmente che trova spazio alle spalle di Giggs www.allenatore.net Fig.2 Se invece sono gli attaccanti laterali a mettere pressione sull’interno rossonero, Jankulovski o Oddo si abbassano leggermente per ricevere un comodo passaggio e poter avanzare indisturbati. Quando infine la pressione di Carrick o Fletcher è efficace il centrocampista interno rossonero opta per il passaggio di scarico sul difensore centrale a sostegno che può avanzare per imbastire una manovra alternativa. Il primo goal è un chiaro esempio dell’abilità del Milan in questo senso. L'azione prende il via da Nesta, libero di avanzare sul centro-destra. In situazione di palla scoperta Seedorf, posizionato sulla trequarti campo e controllato da Fletcher, attacca la profondità alle spalle di Vidic, leggermente avanzato in marcatura su Kakà, costringendo tutta le retroguardia inglese ad indietreggiare. La successiva sponda di testa del centrocampista olandese smarca Kakà, abile a tagliare ed a liberarsi internamente dietro al 3 compagno, che con un preciso diagonale supera Van der Sar. l'arretramento di Scholes a fianco di Carrick, lo spostamento di Giggs sull'out di sinistra e quello di Fletcher sulla destra. Malgrado gli accorgimenti apportati dal tecnico scozzese è ancora il Milan ad avere il controllo del gioco grazie ad una maggiore dinamicità ed al puntuale pressing portato dai centrocampisti rossoneri. Il vantaggio di 2 goal consiglia però al Milan di mantenere più a lungo il possesso verticalizzando meno la manovra ed attaccando con un numero minore di giocatori. In particolare i difensori laterali rossoneri sembrano spingere con meno insistenza rispetto alla prima frazione. Al 56’ un’altra superba azione di Kakà porta il Milan vicino al 30. Il Manchester United riesce comunque ad alzare il baricentro ed a rendersi pericoloso a metà tempo. E’ il centrocampista scozzese Fletcher ad avere una ghiotta occasione al 63' per riaprire il match. A seguito di una azione ben sviluppata, in grado di tagliare fuori il puntuale pressing portato dai centrocampisti rossoneri, Fletcher, servito da C.Ronaldo, può comodamente calciare verso la porta di Dida da una posizione interessante all'interno dell'area di rigore. La conclusione, tutt'altro che impeccabile del centrocamopista del Manchester, di fatto chiude il match. Fig.3 Il tentativo di forzare la gara operato da Ferguson con l'entrata del centravanti francese Luis Saha per O'Shea ed il conseguente spostamento di Cristiano Ronaldo sulla fascia destra con il ripiegamento di Fletcher all'altezza del reparto arretrato facilità soltanto il Milan che infatti raggiungerà il 3-0 al 78' grazie alla rete segnata di Gilardino, da poco entrato in campo al posto di Inzaghi. In questo caso la manovra si sviluppa in verticale con il Milan che trova un buco enorme all'interno della retroguardia avversaria a seguito di un clamoroso errore di Brown e Vidic “attratti” sulla destra ed incapaci di chiudere centralmente l'avanzata del centravanti milanista che con precisione e freddezza supera Van der Sar in uscita. Il goal del raddoppio è invece opera proprio del centrocampista olandese che recupera una corta respinta della difesa inglese su cross da destra di Pirlo e scuote la rete avversaria con una conclusione dal limite. Anche in questa circostanza è apprezzabile l'intuizione strategica di Ancelotti che, liberando Pirlo dai compiti della costruzione del gioco, dispone di un ulteriore giocatore di qualità in grado di mettere in difficoltà la linea difensiva rivale. La prima frazione si chiude con il giusto doppio vantaggio dei rossoneri che evidenziano come l'approccio strategico e mentale del Manchester United sia stato estremamente carente. La seconda frazione vede i red devils mutare atteggiamento tattico e passare dall'originario 4-23-1 al tradizionale 4-4-2 con l'accentramento di Cristiano Ronaldo a supporto di Rooney, www.allenatore.net 4 ANALISI TECNICA Il trionfo del Milan è legittimo. I rossoneri sono stati superiori ai rivali sia da un punto di vista mentale che tattico, sia individualmente (Kakà ha nettamente vinto il duello a distanza con Cristiano Ronaldo) che collettivamente. Il Milan è stato bravo nello sviluppare la manovra sia tramite azione manovrata che con ficcanti ripartenze quando la situazione tattica glielo ha concesso. In fase difensiva la determinazione degli uomini di Ancelotti, bravi ed incessanti nell'applicazione del pressing, ha avuto un peso determinate inibendo sul nascere lo sviluppo della manovra dei red devils ed incidendo quindi in modo significativo sul disinnesco delle potenzialità degli attaccanti rivali per altro arginati, quando pervenuti in possesso palla, con intelligenti quanto efficaci raddoppi di marcatura portati in particolare da Gennaro Gattuso e Massimo Ambrosini. Il Manchester invece ha deluso le aspettative giocando senza l’autorità e la mentalità necessarie per aspirare alla finale di Champions League. Un dato statistico evidenzia, in particolare, la differenza di mentalità tra le due squadre: 29 contrasti vinti dal Milan contro i 15 (la metà) del Manchester. S T A T I S T I C H E G E N E R A LI MILAN 47% 12/7 3 4 0 1 11 29 2 0 MANCHESTER Possesso palla Tiri / Tiri in porta Cross Angoli Rigori Fuorigioco Falli Contrasti Ammonizioni Espulsioni 53% 8/2 4 5 0 2 21 15 1 0 SE VUOI DIRE LA TUA PARTECIPA AL FORUM DI DISCUSSIONE SULLA PARTITA www.allenatore.net 5
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