Il white english bulldog (WEB)
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Il white english bulldog (WEB)
( Il white english bulldog (WEB) Alcuni allevatori americani del sud est degli USA hanno riscoperto degli antichi ceppi di white english bulldog e si accingomo ad allevarli in purezza, cioè separatamente dal calderone del moderno american bulldog. Un’indagine sulla storia e le caratteristiche morfologiche di questa affascinante razza da lavoro. A lcuni miei lettori rammenteranno che in diversi paragrafi del mio primo libro “Working bulldogs” (Ed.V. Editore 2001) menzionavo la mitica e rarissima razza del white english bulldog, confluita nel torrente di sangue dell'emergente american bulldog. Ebbene scopro ora con piacere che alcuni allevatori americani del sud-est U.S.A. (Florida in particolare) hanno riscoperto degli antichi ceppi di questa razza e si accingono ad allevarli in purezza. Cioè separatamente dal calderone del moderno american bulldog. Si tratta di un'operazio- ne estremamente interessante che si affianca a quella operata dallo Stout kennel relativamente al cugino (o gemello) old time southern bulldog.* Naturalmente anche in questo caso gli innamorati delle razze rivendicano il copyright sull'originale bulldog, rappresentato al 100% solo dai loro beniamini in contrapposizione sia al pit bull (pit bulldog) sia all'american bulldog. La ricostruzione storica che pubblicano nel loro sito si presenta di notevole interesse pur essendo criticabile sotto certi aspetti che spero di porre in evidenza. *vedi il capitolo relativo su “Bulldog Breeds” - Kaleidos 2007 26 canidapresa Miami Florida,1926: un white english bulldog Miami Florida, 1926: foto di gruppo con un tipico web Essi partono dall'idea che tutti i mastini europei moderni derivino dall'antico alaunt medievale portato in Europa occidentale (Germania, Italia, Spagna, Francia e Inghilterra) presumibilmente nel IV sec. dell'era volgare dalle popolazioni barbare indoeuropee degli Alani provenienti dal Caucaso attraverso la penisola illirica. Ne sarebbero testimonianza i ceppi superstiti dell'antico alano spagnolo (spanish bulldog) nella penisola iberica, il bullenbeisser (bulldog tedesco) in Germania, il ca de bou e il dogo canario rispettivamente nelle Baleari e nelle Canarie, il dogue de bordeaux in Francia; il mastiff, il bullmastiff e il bulldog in Inghilterra e infine il corso e il mastino napoletano in Italia. Secondo gli autori l'alaunt medievale e rinascimentale, epigono forse del vetusto molosso centro-asiatico (n.d.a.), si presentava in tre taglie distinte: quella pesante (alaunt of the butcheries) destinata ad originare il deutche dogge in Germania, il mastino spagnolo e napoletano rispettivamente in Spagna e Italia e il dogue de bordeaux in Francia. Quella intermedia (il vero bulldog cioè cane bovaro secondo loro) che rimarrà nel fenotipo dell'alano spagnolo, del bullenbeisser e per l'appunto dei ceppi americani di white english bulldog e brindle bulldog. Infine l'a- ( Secondo l'opinione di questi allevatori il vero tipo originario di bulldog sarebbe coincidente con questo alaunt intermedio allevato e progettato come cane da conduzione e controllo dei bovini launt di piccola taglia che costituirà la base genetica (con l'apporto di altre razze) del bulldog inglese moderno, del APBT, dello staffy bull, del boxer, ecc. Secondo l'opinione di questi allevatori il vero tipo originario di bulldog sarebbe coincidente con questo alaunt intermedio (spanish bulldog, white english bulldog, brindle bulldog, ca de bou) allevato e progettato come cane da conduzione e controllo dei bovini (bull-dog) in contrapposizione antitetica col bull- baiting dog selezionato invece per il combattimento con il toro (sport). La differenza più consistente tra queste due tipologie sarebbe la taglia (maggior ossatura e altezza nei primi) e soprattutto il carattere. Un cane bovaro infatti deve essere sempre perfettamente controllabile dal conduttore e non può essere così bellicoso con il bestiame come presumibilmente era il bull-baiting dog. Questa almeno è l'opinione degli autori che potrebbe anche essere ragionevole se non fosse in evidente contrasto con la realtà pratica proprio nell'area geografica dell'alano spagnolo (Las Encartaciones) che ho visitato nell’estate 2001. Ebbene in Cantabria (vedi il mio reportage pubblicato sul mio terzo libro “Bulldog Breeds”) ho assistito personalmente a un improvvisato bull baiting organizzato lì per lì da un allevatore (Manolito Gomez) avente per protagonisti gli stessi cani (villanos de Las Encartaciones) che fino a un minuto prima dormivano placidamente nella stalla tra le gambe di tori e vacche. Aizzati dal proprietario, nonostante i miei accorati appelli, gli stessi soggetti d'improvviso si scaraventarono su naso e orecchie dei poveri atterriti bovini ben decisi a morderli a bocca piena con una ferrea presa in perfetto stile bulldog. Questo per testimoniare che gli stessi cani bovari (farmer bulldog) possono all'occorrenza trasformarsi in pochi attimi in potenziali killer (bull-baiting dog). Invece secondo l'opinione degli autori tutto questo non sarebbe possibile o sensato. Essi ritengono che il bull-baiting dog (o pit bulldog) fu sviluppato nel corso dei secoli 16°-17°-18°, incrociando il tipo originale di bulldog-bovaro (alaunt intermedio) in particolare con varie razze di terrier in modo da incrementarne ferocia e gameness. Secondo la loro teoria il pit bulldog originario sarebbe già stato un pit bull terrier o canidapresa 27 In questa pagina e in quella seguente tre soggetti attuali di white english bulldog meglio un alaunt-terrier, come testimonierebbe abbondantemente l'iconografia inglese sull'argomento. Questa loro conclusione è abbastanza sovrapponibile con la terza teoria sull'origine del bulldog da me esposta, in epoca ben precedente alla loro, nei primi capitoli del libro “Working Bulldogs” ( pag. 12 e seguenti) e successivamente abbandonata per vari motivi tra i quali ricordo: 1.la mia scoperta a Majorca di ceppi superstiti dell'originale bulldog majorchino sostanzialmente identici (a eccezione del prognatismo) ad attuali pit bull terrier. Cioè di una razza morfologicamente sovrapponibile al moderno pit bull e nella quale nessun cinotecnico sospetta l'immissione di sangue terrier, 2.l'esame delle caratteristiche comportamentali del pit bull (tenacia-persistenza di lotta-temprascarsa attitudine all'abbaio) tipiche dell'originale bulldog e antitetiche rispetto a quelle di tutti i terrier (nervosismo-elevata aggressività sull'uomo-morso non persistente-alta reattività e abbaio frequente), 3.la mancanza di prove storiche consistenti sull'ipotetico incrocio che, ricordiamolo, secondo la cinofilia ufficiale avvenne solo dopo il 1835 (XIX secolo) e non, come sostenuto dagli autori del sito, presumibilmente, già nel XVI-XVII secolo, 4.la mancanza di motivazioni pratiche che rendessero non dico utile, ma almeno plausibile questo out-crossing visto che il bulldog originario (o almeno il bull-baiting dog) aveva già tutte le caratteristiche per essere un perfetto cane da combattimento sia sul toro che verso gli altri cani (agilità-potenza-resistenza-gameness al massimo grado, ecc.) La somma di queste e altre argomentazioni (vedi vari miei articoli pubblicati sulla rivista “Canida presa”) di autori vari (Stratton- Jessup-Putnam, ecc.) avvalorano la mia convinzione che il pit bull attuale sia il diretto discendente del bull-baiting dog antico e che in esso non vi sia un consistente apporto di sangue terrier. 28 canidapresa Ciononostante ammetto che l'ipotesi degli autori di questo sito è logicamente e storicamente sostenibile, anche attraverso un minuzioso esame iconologico, mentre risulta del tutto inconsistente quella cosiddetta “ufficiale” e cioè dell'incrocio bulldog x terrier risalente alla prima metà del XIX secolo. Questo perché vi sono innumerevoli quadri, soprattutto inglesi, datati molto anteriormente che testimoniano l'assoluta identità fenotipica tra i cani da toro impiegati nel bull baiting e i moderni APBT. Passiamo ora, dopo questa lunga ma necessaria premessa storica, ad analizzare le principali caratteristiche morfo-attitudinali di questa razza. Anzi cominciamo dal nome che, tradotto letteralmente, significa bulldog inglese bianco. Secondo gli autori è un nome non del tutto storicamente esatto poiché ritengono che, all'origine della razza e cioè ai tempi della prima colonizzazione del sud est americano, vi sia stato un forte influsso di bulldog spagnolo (alano spagnolo). Infatti le zone della Florida, Cuba e dintorni hanno dovuto attendere quasi 150 anni prima che gli Inglesi, provenienti da nord, si sostituissero al dominio spagnolo. Il nome storicamente esatto dovrebbe essere quindi white spanish-english bulldog derivando questa razza dalla fusione tra i cani molossoidi da guerra iberici e i pit bulldog portati seco dai coloni inglesi. Esiste anche nella stessa zona ed è ancora più rara della nostra, una varietà o razza a se stante denominata brindle bulldog. Quest'ultima dovrebbe contenere una maggiore percentuale di bulldog spagnolo e sarebbe più adatta al lavoro sull'uomo. Alcuni studiosi considerano le due come varietà di colore nell'ambito della stessa stirpe; altri pensano che white bulldog e brindle bulldog siano due razze completamente distinte seppure affini. Forse, aggiungo io, i bulldog tigrati sono gli epigoni dei vetusti alani spagnoli mentre quelli bianchi sono puri antichi bulldog inglesi senza contaminazione iberica. Chissà quale è la verità, considerato anche che esisteva all'epoca una variante locale bianca di bulldog spagnolo: quel perro de pelea cordobes che ha costituito la base genetica del dogo nella vicina (a loro) Argentina. In effetti questi white english bulldog, così come i bulldog americani di tipo standard, sono molto, molto affini morfologicamente ai cani di Nores Martinez. Ma potrebbe essere una pura coincidenza legata allo stesso utilizzo promiscuo come cacciatori di cinghiali. Si sa la funzione crea l'organo, come insegna il vituperato Darwin e la selezione, sia naturale sia artificiale, plasma la morfologia creando degli incredibili cloni non genetici, a migliaia di chilometri di distanza. Basti pensare ai levrieri che, sviluppati esclusivamente per massimizzare la velocità, presentano le stesse caratteristiche morfologiche (gambe lunghe-muso appuntito-schiena arcuata-ventre retratto, ecc.) pur derivando da ceppi genetici diversi e tra loro incontaminati. Ma torniamo al nostro per esaminarne in dettaglio le caratteristiche fisiche. Si tratta, secondo i redattori, di questo pseudostandard di una razza mesomorfa (e qui sono d'ac- Il nome storicamente esatto dovrebbe essere quindi white spanishenglish bulldog derivando questa razza dalla fusione tra i cani molossoidi da guerra iberici e i pit bulldog portati seco dai coloni inglesi. ( cordo) e mesocefola (e qui non sono d'accordo perché evidentemente i miei studi non collimano con quelli degli autori anglosassoni). La regione somatica dalla testa si presenta con cranio molto piatto e moderatamente largo. Gli assi cranio-facciali sono rigorosamente paralleli (mai convergenti) e lo stop è moderatamente accentuato. La lunghezza del muso (inferiore a quella del cranio) va da 3 a 4 pollici (da cm 7,5 a 10 circa) mentre la chiusura accettata per gli incisivi può essere a forbice dritta o rovescia con anche un prognatismo medio. Evidentemente gli allevatori attuali non badano tanto all'omogeneità morfologica quanto alle attitudini al lavoro dei loro soggetti. Sempre per quanto concerne la testa descrivono le orecchie, piuttosto piccole, come ricadenti (tipo alano spagnolo) o a rosa (tipo pit bulldog) stigmatizzando il fatto che, secondo loro, la forma a rosa dell'orecchio del pit bulldog sarebbe una prova dell'incrocio col terrier. E qui, a mio parere, commettono una leggerezza notevole perché semmai l'orecchio a rosa dell'antico bull-baiting dog potrebbe derivare dal out-crossing col greyhound (alaunt-greyhound) o mastiff-greyhound cioè alaunt) e non con i terrier che non hanno mai l'orecchio a rosa, a eccezione di quelli di tipo bull che a quell'espoca non esistevano ancora. Contrariamente a quanto si può desumere dal nome della razza, il mantello, seppur in prevalenza bianco uniforme, può essere colorato (fulvotigrato) fino al 25% della superficie corporea totale. Non ammessi invece colori omogenei (fulvo-tigrato) con maschera nera. La taglia infine è inferiore a quella del fratello o “epigono” american bulldog essendo per i maschi più grandi intorno ai 40 chilogrammi per un altezza massima di circa 60 cm al garrese. Mauro Salvador Working Bulldog Research Center Le immagini di queste pagine sono tratte da www.bttbab.com, sito ufficiale del White English Bulldog Preservation Society canidapresa 29
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