PANDAS: ecco come riconoscerla e curarla
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PANDAS: ecco come riconoscerla e curarla
Attualità Intervista a Piero Pavone PANDAS: ecco come riconoscerla e curarla P iero Pavone è stato tra i primi pediatri in Italia ad occuparsi di PANDAS. Alla fine degli anni ’90, subito dopo la laurea, ha frequentato la Columbia University, dove si cominciavano a studiare i primi casi di questa sindrome descritta per la prima volta nel 1998 dalla neuropsichiatra Susan Swedo. Oggi è pediatra presso l’Unità Operativa di Pediatria e PSP dell’azienda Vittorio Emanuele-Policlinico di Catania. Cosa è esattamente la PANDAS? È l’acronimo di Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorders Associated to Streptococcical infections, un’affezione caratterizzata da esacerbazioni di sintomi neuropsichiatrici in relazione ad infezioni causate da streptococco beta emolitico di gruppo A. Di recente il disordine neuropsichiatrico è stato causalmente esteso ad altri batteri (micoplasma, Epstein Barr, etc.) e definito con l’acronimo PANS (Pediatric Acute onset Neuropsychiatric Syndrome). La patogenesi dell’affezione non è ancora del tutto nota. Si presume che in soggetti predisposti le infezioni attivino la formazione di autoanticorpi che agiscono sul SNC, specialmente sui gangli della base, causando i ben noti disturbi. Quali sono i sintomi tipici? L’esordio è rapido, avviene nel giro di pochi giorni, e consegue prevalentemente ad infezioni delle vie aeree superiori. Il sintomo più evidente è costituito dalla comparsa di tic, sia motori (ammiccamento delle palpebre), che sonori (tosse, annusare, sbuffare). Al sintomo motorio si associano spesso turbe del comportamento quali sindrome ipercinetica (ADHD), disturbo ossessivo compulsivo (DOC), alimentazione selettiva, stato ansioso. La PANDAS viene spesso associata alla Sindrome di Tourette. Secondo alcuni autori si tratta dell’altra faccia della medaglia. Il rapporto clinico ed etiopatogenetico fra PANDAS e sindrome di Tourette non è stato a tutt’oggi chiarito. Quali i criteri per la diagnosi? I criteri diagnostici per la PANDAS sono i seguenti: 1) turbe neuropsichiatriche ed in particolare TIC e DOC; 2) insorgenza in età pediatrica (3-14 anni); 3) decorso oscillante con carattere di ricadute e remittenza; 4) associazione a infezioni streptococciche beta emolitico di gruppo A; 5) presenza di altri sintomi neurologici (corea, sindrome ipercinetica). Qual è il decorso? Convenzionalmente vengono classificate tre forme: lieve, che non richiede alcuna terapia; moderata, da trattare con terapia antibiotica; grave, da trattare con corticosteroidi, immunoglobuline endovena a cicli diversi e plasmaferesi. Tuttavia, il tipo di trattamento da eseguire non è univoco e in parte controverso. Il decorso della malattia dipende dalla correttezza della diagnosi e dalla risposta soggettiva dell’individuo. La percentuale 14 Pediatria numero 4 - giugno 2016 di non-responder è del 20% e ovviamente riguarda le forme più gravi. Ecco perché non è corretto creare false speranze: non tutte le forme rispondono alla terapia. Inoltre la PANDAS non è facile da diagnosticare perché non esiste un marcatore diagnostico, la diagnosi è prettamente clinica, anche se sono in atto numerosi studi per trovare marker diagnostici. Intervista a Fabrizio De Benedetti Un tema ancora controverso S ervono studi scientifici rigorosi, in popolazioni adeguate e con popolazioni di controllo appropriate che dimostrino le caratteristiche cliniche della PANDAS e la sua associazione con infezioni da streptococco. Fabrizio De Benedetti, responsabile dell’Unità Operativa di Pediatria II – Reumatologia Clinica dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma invita alla prudenza. A chi rivolgersi In Italia ci sono 3 Centri specializzati: il Policlinico San Matteo di Pavia (Prof. Salvatore Savasta); il Policlinico Umberto I di Roma (Prof. Alberto Spalice) l’Azienda Policlinico-Vittorio Emanuele di Catania (Prof. Piero Pavone, Prof.ssa Renata Rizzo). L’Associazione di volontariato PANDAS Italia (www.pandasitalia.it) offre un sostanziale supporto alle famiglie. Piero Pavone, pediatra presso l’Unità Operativa di Pediatria e PSP dell’azienda Vittorio EmanuelePoliclinico di Catania Fabrizio De Benedetti, Responsabile dell’Unità Operativa di Pediatria II - Reumatologia Clinica dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma Perché molti sono scettici riguardo all’esistenza della PANDAS? Intanto dobbiamo fare una premessa: i disturbi ossessivocompulsivi e i tic sono frequenti nell’infanzia. I primi riguardano circa l’1% dei bambini, i secondi una percentuale compresa tra il 10 e il 20%. Le infezioni da streptococco sono pure molto comuni nell’infanzia. La possibilità che si tratti di una coincidenza è molto elevata. D’altra parte ad oggi non ci sono dati che dimostrino l’ipotesi di un meccanismo cellulare che spieghi il potenziale ruolo Cosa le ha insegnato il suo lavoro alla NASA? Che l’intelligenza artificiale può digerire centinaia di miliardi di dati, ma, come quella umana, trova un limite nel modello di credenza. A volte per capire il mondo dobbiamo pensare fuori dagli schemi e mettere da parte le certezze. C’è un episodio che per me è stato una grande lezione di vita. Eravamo convinti che Urano si muovesse intorno al sole come gli altri pianeti, facendo delle rotazioni su se stesso, ma quando abbiamo mandato la sonda spaziale abbiamo visto che invece fa le capriole intorno al sole. Abbiamo dovuto prendere atto che era cambiato un paradigma, che si era sgretolata una credenza mai messa in discussione. dell’infezione da streptococco nella genesi del disturbo neuropsichiatrico. Certamente lo si può ipotizzare, ma non dimostrare. Torniamo a suo figlio: cosa è successo quella mattina? Appena sveglia, con un gran mal di gola e di testa, mi ha telefonato la scuola di mio figlio per dirmi che all’improvviso aveva cominciato a piangere e a sentire voci. Avevano chiamato un ospedale psichiatrico. Solo qualche ora prima stava benissimo e all’improvviso era in un letto, con gli psicofarmaci, accanto ad altro bambino che soffriva disperatamente. Mio figlio aveva allucinazioni, ma mi rendevo conto che era lucido, nonostante i pensieri intrusivi. Mi chiedeva disperatamente di aiutarlo. Quando, oltre ai tic, si presenta un quadro complesso che comprende altri disturbi che fanno parte delle potenziali manifestazioni cliniche della PANDAS, perché escluderla a priori? Il tema è davvero controverso. Non sono ancora stati realizzati studi che dimostrano in maniera scientificamente valida le caratteristiche cliniche, le associazioni con infezione da streptococco e l’eventuale vantaggio terapeutico di una cura. Questi bambini vanno curati dal punto di vista psicologico, se serve anche con psicofarmaci. In generale la letteratura internazionale non dà indicazioni a usare trattamenti immunomodulatori, i cortisonici o le immunoglobuline endovena, né indicazioni al trattamento profilattico con antibiotici. Lei cosa ha fatto? Ho stampato centinaia di articoli da PUBMED, passando giorni in un abisso di disperazione. Poi ho intuito che poteva trattarsi della PANDAS e ho sottoposto la mia ipotesi ai medici, imbattendomi in una “resistenza di fede”. Ero inciampata su una eziologia non convenzionale e controversa. Di nuovo disperazione: mio figlio soffriva ed io ero sola con la Intervista a Loretta Falcone Studiando Urano ho salvato mio figlio Attualità L oretta Falcone è salita agli onori delle cronache come “la mamma-scienziata che ha salvato suo figlio undicenne dagli psicofarmaci”. È stata lei a diagnosticargli la PANDAS (Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorders Associated to Streptococcical infections), una sindrome neuropsichiatrica ancora controversa in letteratura associata allo streptococco beta-emolitico di gruppo A, tra lo scetticismo dei medici, per i quali si trattava di allucinazioni. Ma Loretta non avrebbe mai potuto fare una diagnosi simile se qualche anno prima negli USA, da scienziata della NASA, non avesse passato molto tempo a studiare pianeti e galassie, mettendo a punto complicati algoritmi per capire fenomeni complessi. con il supporto della SINP (Società Italiana di Neurologia Pediatrica) con cui, insieme alla Columbia University, abbiamo predisposto un documento che sta per essere pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics, rivista della SIP. Ma soprattutto ho ritrovato quel bambino: aveva la PANDAS ed è guarito. Loretta Falcone, xxxxxx Xxxxxx xxxxxxxxxxxxxxxxx mia piccola ipotesi paragonabile a una candela nel sentiero oscuro di una foresta di credenze. Come ne è uscita? In Toscana ho trovato medici disposti ad ascoltarmi: hanno fatto il test dello streptococco, che era positivo con il titolo alto. In 3 giorni di iniezioni di penicillina mio figlio è tornato alla normalità e anche io sono guarita dal mio mal gola. Ma non riuscivo a smettere di pensare a quell’altro bambino ammalatosi prima di mio figlio e sempre più in gravi condizioni. Da li è cominciato il suo impegno pubblico? Mi sono associata al Centro di cultura scientifica “Alessandro Volta” e ho organizzato a Como la 1° conferenza europea sulla PANDAS, che ha attirato delegati provenienti da 25 Paesi. La stampa ha cominciato a parlarne. La 2° conferenza, a febbraio 2016, si è tenuta Qual è il suo messaggio per i pediatri? Lasciate per un momento da parte il “modello di credenza”, guardate alla PANDAS con gli occhi di un bambino che guarda il mondo per la prima volta, indagate di più sullo streptococco e sulle febbri reumatiche, non permettete ad altre madri di vivere il mio calvario. Pensate alla lezione che ci ha dato Urano. Ringrazio Vincenzo Belcastro, Raffaele Falsaperla, Fernanda Falcini, Piero Pavone, Alberto Spalice, Salvatore Savasta, Alberto Verrotti e Cinzia Peruzzi. Saluto la loro umiltà. Sono i pionieri italiani di quello che potrebbe diventare un cambiamento di paradigma. Pediatria numero 4 - giugno 2016 15
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