progetto Amistad - Istituto Comprensivo Roccagorga Maenza Latina
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progetto Amistad - Istituto Comprensivo Roccagorga Maenza Latina
ISTITUTO COMPRENSIVO ROCCAGORGA-MAENZA AMISTAD Crescere reciprocamente, mano nella mano La figura del mediatore interculturale nel contesto educativo-didattico a.s. 20012/2013 «La paura dei barbari è ciò che rischia di renderci barbari. E il male che ci faremo sarà peggiore di quello che temevamo di subire.» Tzvetan Todorov Presentazione Il progetto Amistad, crescere reciprocamente mano nella mano è elaborato per rispondere in modo più ampio e precipuo a ciò che si afferma nel POF di codesto Istituto Comprensivo laddove si sottolinea come, negli ultimi anni, l'insediamento di unità familiari provenienti da paesi stranieri soprattutto a Roccagorga, ha determinato un aumento costante della popolazione scolastica e oggi, facendo un'analisi della popolazione straniera presente nelle diverse scuole del territorio si può affermare che essa si attesta intorno al 30%. La provenienza degli alunni è eterogenea anche se la percentuale più alta della presenza è costituita da ragazze e ragazzi provenienti dalla Romania. Inoltre, c'è da rilevare la presenza, sempre a Roccagorga, di una casa di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo politico per cui spesso, la scuola, in ogni suo ordine e grado registra la presenza di bambine e bambini in transito per i quali, prima ancora che si possa attuare una programmazione didattica pressoché individuale, è necessario approntare una strategia di accoglienza, che in primo luogo, li faccia sentire, appunto, accolti, ospiti di una comunità scolastica includente in tutti i suoi settori e da parte di tutti i suoi operatori. Prioritaria diventa, dunque, per codesto Istituto Comprensivo, la necessità di promuovere negli alunni tutti, atteggiamenti di apertura/accettazione, che li salvaguardino da ingiustificati pregiudizi e li introducano, serenamente, nella società attuale, sempre più dinamica e sempre più connotata dalla interculturalità, poiché, siamo consapevoli come comunità scolastica proiettata nel futuro, dell'avvenuto superamento della didattica compensativa la quale, nella sua evoluzione ha coinvolto, sempre di più, gli alunni italiani in un processo di crescita comune con i loro compagni di classe provenienti da altri Paesi, ciò a riprova anche di quanto sia cresciuta la consapevolezza di una pedagogia interculturale aperta a nuove istanze, come quelle poste dai temi dell'incontro, della integrazione e della gestione delle differenze nel contesto dell'azione educativo-didattica. All'interno di questo panorama non neghiamo, come agenzia formativa, come luogo di produzione del sapere, la complessità dei problemi e le difficoltà che emergono nel contesto della comunicazione tra uomini di diversa cultura e tradizione, e, difatti, per questo, come operatori auspichiamo la formazione di una identità dialogale in grado di creare ponti, di favorire innesti, di comunicare con gli altri, assegnando al concetto di interazione così inteso, la centralità che gli spetta e, di più, riteniamo che tale consapevolezza possa essere acquisita attraverso un percorso educativo condiviso, mediato, accompagnato nella lettura-rilettura di alcuni valori: identità, appartenenza, condivisione, scambio. Da questa analisi, si sostanzia, quindi il delicato ruolo che riveste la mediazione fra le diverse culture di cui sono portatori i singoli: mediazione non riduttiva degli apporti culturali diversi, bensì animatrice di un continuo, produttivo confronto fra diversi modelli; e di qui, pertanto, emerge l'oggetto del progetto di codesto Istituto Comprensivo, cioé poter usufruire della figura di un mediatore interculturale. Come istituzione, inserita nel contesto di due piccoli centri dei Monti Lepini, e che, nella realtà di Roccagorga, come già detto più sopra, registra un certo flusso migratorio, riteniamo che la figura del mediatore deve diventare una componente essenziale tanto di Istituto quanto dei gruppi/classe, all'interno dei quali si progetta, si sviluppa e si asplica il processo formativo. Il legame tra docenti e mediatori non deve essere visto nei termini di una sovrapposizione di ruoli o di indebite azioni di supplenza, ma come rafforzamento degli obiettivi complessivi dell’azione formativa, in modo da costituire un “sistema professionale” che faccia da struttura portante alla strategia di interazione/integrazione/interculturalità e serva da osservatorio per l’identificazione di problemi e risorse sul nostro territorio. Il ruolo del mediatore interculturale nell'Istituto Comprensivo Roccagorga-Maenza I due piccoli centri di Roccagorga e Maenza sorgono sui Monti Lepini e, rispettivamente, contano, l'uno 4700 abitanti, l'altro 3178. L'Istituto comprensivo è costituito da otto plessi. Scuola dell'Infanzia: Roccagorga centro, Roccagorga Prati, Maenza; Scuola Primaria: Roccagorga centro, Roccagorga Prati, Maenza; Scuola secondaria di I grado: Roccagorga, Maenza. La nostra idea di percorso mano nella mano Il percorso di seguito articolato, rappresenta una sorta di itinerario che, attraverso la spiegazione del ruolo che secondo noi, nel nostro Istituto Comprensivo, deve assumere il mediatore interculturale, ripercorre i passi cruciali per l'integrazione dell'alunno appena arrivato da un Paese straniero. Ci è parso opportuno intitolarlo crescere reciprocamente mano nella mano perché la relazione interculturale non ha nulla di differente rispetto alla normale relazione tra persone, solo, prende avvio da una interazione che significa accettazione, scambio, volontà di camminare con l'altro e disponibilità al cambiamento. Mediazione interculturale nella fase di accoglienzainserimento La scuola può incaricare il/la mediatore/mediatrice interculturale (d'ora in avanti il MIC) già nel momento della richiesta di iscrizione di un alunno di recente migrazione. All'atto dell'iscrizione il MIC è presente per: − aiutare la famiglia a comprendere e compilare i moduli necessari: − presentare il sistema scolastico italiano; − far conoscere le iniziative previste per l'accoglienza; − illustrare la presenza, sul territorio, di biblioteche, luoghi di apprendimento, associazioni culturali, ecc. Incontro con la famiglia dell'alunno per: - ricostruire la biografia linguistica; - ricostruire il percorso scolastico; - sensibilizzare la famiglia sull'importanza della frequenza delle lezioni; − raccogliere richieste e informazioni dui bisogni/aspettative della famiglia; − far conoscere la classe di riferimento ai genitori, comunicando i motivi della scelta; − presentare il regolamento di istituto (sintesi in particolare, delle norme relative al comportamento degli alunni, assenze, giustificazioni, ingressi, uscite); − presentare il POF dell'istituto; − spiegare i modi di partecipazione della famiglia alla vita scolastica e come avviene la comunicazione scuola-famiglia; − illustrate il sistema valutativo della scuola; − informare sui viaggi d'istruzione e le visite guidate, le giornate sportive; Accertamento delle competenze dell'alunno Su richiesta degli insegnanti di classe il MIC collabora a: − accertare le competenze in lingua madre e nelle discipline studiate nel paese di origine; − compilare una scheda informativa sulla rilevazione del livello delle competenze; Su richiesta del Dirigente scolastico il MIC può partecipare al consiglio di classe (scuola secondaria di I grado), alla programmazione (scuola primaria) per: − presentare il nuovo alunno ( lingua, effettivo grado di scolarizzazione, interessi, ecc.); − illustrare l'ordinamento scolastico del paese di provenienza; − riferire eventuali informazioni di rilevanza per la scuola ottenute dopo i colloqui con la famiglia; − concordare tempi e modalità di inserimento dell'alunno nella classe e gli orari del suo intervento e essere informato degli obiettivi educativo-didattici del contesto classe nel quale opererà e che potrà anche riferire alla famiglia dell'alunno; Facilitazione e comprensione del contesto scolastico Il MIC introduce l'alunno nell'ambiente scolastico e lo aiuta a orientarsi: - accompagna l'alunno nella visita alla scuola nel suo complesso, eventualmente, potranno essere accompagnati da un insegnante e da un compagno; - dà indicazioni sull'orario delle lezioni, sull'utilizzo del materiale scolastico, sull'abbigliamento, per determinate attività, ecc.; - indica l'ubicazione della scuola, fornisce informazioni sul percorso e su eventuali mezzi di trasporto da utilizzare. Inserimento in classe Il MIC, se necessario, è presente al momento dell'ingresso in classe dell'alunno: − fa le presentazioni (se occorre scrive il nome dell'alunno alla lavagna); − collabora con l'insegnante nelle attività di conoscenza; − osserva l'alunno in classe e lo aiuta a stabilire i primi contatti con i compagni e a rispondere a eventuali loro domande; − insieme all'insegnante individua uno o più alunni della classe che possono, eventualmente, aiutarlo anche nello studio; − affianca l'alunno nella narrazione delle sue esperienze e nella descrizione del suo paese d'origine. Tutoring in classe Il MIC, utilizzando dapprima la lingua madre e poi una comunicazione bilingue, introduce l'alunno nelle attività di classe, in particolare: − spiega le regole di classe, il rapporto con gli insegnanti, con i compagni e con gli altri operatori scolastici; − aiuta nella organizzazione e nella gestione del materiale scolastico, in particolare l'uso del libretto delle giustificazioni e del diario; − facilita la comprensione delle consegne: che cosa deve fare, come deve eseguire un compito, come deve lavorare e quali sono le indicazioni e le richieste di ciascun insegnante; − accompagna linguisticamente l'alunno nelle attività didattiche che si svolgono in classe; − nei laboratori, traduce la terminologia per l'utilizzo sicuro e corretto degli strumenti. Tutoring nel passaggio di ordine scolastico e nella prevenzione dell'abbandono scolastico Se necessario il MIC collabora con il referente dell'orientamento scolastico della scuola per: − facilitare la comprensione del materiale informativo sui vari tipi e indirizzi scolastici e professionali; − accompagnare l'alunno (con eventualmente i genitori) alla visita della scuole nella giornata dell'”Open day”; − informare la famiglia sulle offerte di eventuali borse di studio o rimborsi e, se richiesto, collaborare alla formulazione delle domande. In caso di disagio e/o rischio di abbandono scolastico è utile fare riferimento alla figura del MIC, in questo caso potrebbe: - intervenire nei colloqui con la famiglia ed eventualmente, in caso di forte disagio o di difficoltà di apprendimento, accompagnarli presso i servizi preposti sul territorio. Educazione intercultare Il MIC attraverso il dialogo e il confronto tra le culture promuove atteggiamenti costruttivi verso le differenze culturali. Collaborazione a progetti di educazione interculturale L'intervento del MIC nei progetti di educazione interculturale della scuola potrebbe esprimersi mediante: − collaborazione alla progettazione e allo svolgimento di progetti o di percorsi interculturali; − raccolta e preparazione dei materiali; − contatti per un eventuale coinvolgimrnto dei genitori; − attività con gli alunni/insegnanti/genitori previste dal progetto; − partecipazione alle fasi di verifica e valutazione; − documentazione e pubblicazione. Possibili tematiche − I motivi delle migrazioni; − localizzazione sulla mappa del mondo, notizie geografiche, storiche dei paesi oggetto del progetto; − le lingue parlate con esempio della scrittura; − presentazione dei testi anche in lingua originale (fiabe, favole, proverbi, ricette...); − i sistemi scolastici e le loro caratteristiche specifiche; − i giochi di strada, i giochi di società, gli sport più praticati, i fumetti, i cartoni animati, la musica, i film; − religioni, usanze, feste e costumi − ….......................................... Aggiornamento degli insegnanti e operatori scolastici Il MIC potrebbe essere coinvolto quale referente nei corsi di aggiornamento per gli insegnanti per informare su: − situazione politica, economica, sociale, caratteristiche geografiche dei diversi paesi di provenienza degli alunni stranieri; − sistema scolastico, obbligo scolastico, lingue e scritture dei paesi d'origine, metodi di insegnamento, insegnamento di quali lingue straniere; − vita in famiglia e valore della formazione scolastica nell'educazione familiare; − motivi della migrazione e progetti migratori; − opportunità di integrazione nel paese di accoglienza. Intervento in caso di incomprensioni culturali nella classe/scuola Il MIC potrebbe intervenire quando bisogna: − chiarire atteggiamenti e comportamenti propri di una cultura; − spiegare il significato del linguaggio non verbale; − mediare in situazioni di equivoci e fraintendimenti culturali. Valorizzazione della lingua madre Il Mic ha un ruolo importante nelle attività di mantenimento della lingua d'origine (L1), per cui può: − tenere corsi di lingua 1; − sensibilizzare le famiglie sull'importanza del mantenimento della lingua e della cultura d'origine. Conclusioni Una comunità educativa è un sistema interconnesso di relazioni, più le relazioni sono numerose più aumentano le opportunità di crescita per ognuno. Accogliere nuove professionalità all'interno della scuola vuol dire “mettersi in gioco”, confrontarsi e “trovarsi” ciascuno, più sereno nel proprio ruolo perché «l'essere umano nasce sempre in seno a una cultura, ma ciò non significa che sia destinato a restarne prigioniero.»
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