Descrizione Tecnica DigitalSign 3.1
Transcript
Descrizione Tecnica DigitalSign 3.1
Descrizione Tecnica DigitalSign® 3.1 Io stato dell’arte della firma digitale a pieno valore legale Con DigitalSign è possibile: Apporre firme digitali ai documenti, in conformità con la normativa italiana ed europea Aprire ed utilizzare i documenti firmati, verificando con la massima accuratezza la validità delle firme altrui Apporre marche temporali per consolidare i documenti informatici Cifrare e decifrare il contenuto dei documenti per proteggerli dallo sguardo di chiunque Usare le smartcard fornite da tutti i più importanti Certificatori Accreditati Integrabile in qualunque applicazione che debba manipolare documenti informatici e firme digitali DigitalSign 3.1 rappresenta lo stato dell’arte per un software di firma digitale. Evoluzione della versione 3.0, il software di firma digitale di rferimento, riunisce in un solo prodotto caratteristiche di assoluta completezza, di grande facilità d’uso, di esemplare efficacia di presentazione, di estrema flessibilità. Senza trascurare un’interpretazione rigorosa delle norme, degli standard, dei principi di sicurezza. 1. Descrizione delle funzioni principali 1.1 Generazione di firme digitali DigitalSign 3.1 permette di generare documenti in formato standard CAdES (evoluzione dello standard PKCS#7), firmati a partire dall’algoritmo di hash SHA-256, partendo da qualunque documento digitale. Descrizione Tecnica DigitalSign 3.1 –1 Settembre 2010 L’utente apre un documento già esistente o ne crea uno nuovo (ActiveDocument, vedere sez 1.6) con un click, visualizzandolo automaticamente nella finestra dedicata e potendo immediatamente leggere il valore dell’impronta (hash) su cui verrà calcolata la firma. Con un altro click sull’icona “Firma” può apporre la propria firma digitale, visualizzando istantaneamente il risultato della verifica della firma stessa. Con un ultimo click può salvare il risultato in un file .p7m. Se lo desidera può anche (altro click) corredare il documento di una marca temporale che ne protegga il valore probatorio per 20 anni, a norma di legge. L’utente può anche decidere di aprire un documento già firmato da un’altra persona, per aggiungere la propria firma digitale (che può essere una firma congiunta oppure una controfirma) e salvare il risultato, con la stessa facilità. Se desiderato, è anche possibile gestire envelope PKCS#7 multiple: un documento firmato il cui contenuto è un altro documento firmato, e così via. Ad ogni firma può essere associato l’attributo ‘signing time’, utile – ad esempio – per rappresentare il riferimento temporale richiesto per i documenti informatici di rilevanza fiscale e tributaria. DigitalSign 3.1 produce documenti conformi alle Regole Tecniche del DPCM 30/03/2009 ed alla Deliberazione CNIPA n.45/2009, già in linea anche con le prescrizioni prorogate con la Determinazione Commissariale DigitPA 69/2010. 1.2 Associazione di marche temporali (timestamp) Per consolidare il valore probatorio di un documento firmato digitalmente è fortemente raccomandata l’associazione di una marca temporale. Grazie a questo strumento è possibile fissare nel tempo l’istante di esistenza del documento stesso (e quindi dimostrare in seguito che in tale momento la firma era valida), nonché estendere la validità del documento stesso oltre la naturale scadenza dei certificati di firma, per almeno 20 anni (DPCM 30/03/2009, art. 49 e 51). Le marche temporali possono essere gestite: in modo disgiunto rispetto al documento cui si riferiscono (associazione realizzata tramite il nome dei file); in modo associato, secondo lo standard RFC 5544 (.tsd) che permette l’associazione di una marca temporale e del documento – disgiunto – cui è riferita mediante un unico file; in modo integrato: una marca temporale può essere associata ad una singola firma, producendo un file .p7m in accordo con lo standard CAdES-T. Naturalmente, in caso di 1/9 firme multiple, ogni firma può essere coperta da una singola marca temporale; nelle odierne versioni è ancora possibile produrre file nei formati proprietari (.p7x e .m7m) usati quando non esisteva lo standard RFC 5544, ma si prevede l’abbandono a medio termine di tali modalità. Qualunque sia la modalità di associazione preferita, DigitalSign 3.1 mostra sempre il documento corredato della marca temporale, visualizzando istantaneamente il risultato della verifica (alla data corrispondente alla marca temporale) e tenendo conto dell’effetto di estensione della validità delle firme digitali indotto dalla presenza della marca temporale. É possibile configurare più servizi di timestamping, relativi a diversi fornitori (TSA) ed utilizzarli liberamente scegliendo caso per caso quale impiegare. DigitalSign 3.1 supporta le specifiche ETSI TS 101 861 V.1.2.1 e RFC 3161 per i protocolli di timestamping. Inoltre sono implementati supporti specifici per diverse servlet proprietarie tramite cui i principali certificatori offrono i propri servizi di marcatura temporale. 1.3 Crittografia del contenuto dei documenti DigitalSign 3.1 è in grado di gestire la crittografia del contenuto del documento direttamente all’interno della envelope PKCS#7, tramite una combinazione standard di crittografia simmetrica + asimmetrica. Quando l’utente decide di rendere il contenuto di un documento visibile solo ad un gruppo di uno o più ‘destinatari’, DigitalSign genera automaticamente una chiave di cifratura – detta ‘chiave di sessione’ – per default con l’algoritmo 3-DES, ad elevatissimo livello di robustezza, quindi la usa per cifrare il documento. Infine la chiave di sessione viene a sua volta cifrata usando le chiavi pubbliche di tutti i destinatari (prelevate dai rispettivi certificati) e le copie cifrate vengono immagazzinate con il documento. In seguito solo un utente in possesso di una chiave privata corrispondente ad una delle chiavi pubbliche usate in fase di cifratura potrà usare la propria chiave per risalire alla chiave di sessione e quindi per decodificare, visualizzare, stampare, esportare il documento. dispositivo di firma, al fine di raggiungere un elevato livello di sicurezza. A questo proposito è possibile: utilizzare direttamente i certificati (e rispettive chiavi) ausiliari (solitamente definiti “per autenticazione”, “SSL”, “per email“, ecc.) offerti dai principali certificatori sulle stesse smartcard distribuite per la firma digitale; generare autonomamente, a livello personale o aziendale, tramite la Personal Certification Authority (vedere sez. 1.8), chiavi e certificati per la cifratura. Oggi è anche disponibile su richiesta uno speciale plug-in che consente di leggere e scrivere documenti criptati in formato a “doppia envelope” PKCS#7 (.p7e), compatibile con altri prodotti di ampia diffusione 1.4 Verifica di firme digitali DigitalSign 3.1 è un superbo strumento per la verifica della validità delle firme digitali, capace di offrire un livello di affidabilità elevatissimo. Al momento dell’apertura di un documento firmato digitalmente tutte le firme vengono istantaneamente verificate ed i risultati sono mostrati in un pannello informativo visualizzato sotto il documento stesso. La presentazione evidenzia separatamente il risultato della verifica di integrità (documento non modificato) e quello della verifica del certificato del sottoscrittore. Se l’utente mantiene la configurazione consigliata del massimo livello di sicurezza, DigitalSign verifica la validità di un certificato come segue: - - Questa tecnica consente di produrre indifferentemente documenti solo cifrati, solo firmati, oppure sia cifrati che firmati. In conformità con la normativa vigente vengono utilizzati per la cifratura dei documenti chiavi RSA e certificati distinti da quelli utilizzati per la firma digitale; DigitalSign richiede comunque che le chiavi private risiedano in un Descrizione Tecnica DigitalSign 3.1 –1 Settembre 2010 corso di validità (non scaduto) stato di certificato qualificato (ossia emesso da una CA accreditata) in subordine, stato di certificato attendibile (CA presente in un apposito elenco, protetto a sua volta da una firma digitale qualificata) stato di non sospensione o revoca (tramite riscontro in una lista di revoca – CRL – aggiornata, pubblicata dalla CA che ha emesso il certificato) eventuale prolungamento della validità tramite associazione di una marca temporale Se l’utente opta per ridurre il livello di sicurezza attivo sulla propria stazione di lavoro (ad esempio disattivando il riscontro sull’elenco pubblico dei certificatori di DigitPA, oppure disattivando la verifica delle CRL perché non è collegato ad Internet) viene sempre visualizzata esplicitamente l’informazione del livello ridotto in vigore. 2/9 DigitalSign 3.1 è naturalmente in grado di eseguire la Verifica alla data. A partire dal 3 Dicembre 2009, infatti, i Certificatori che emettono certificati qualificati sono obbligati a mantenere nelle proprie liste di sospensione e revoca anche le informazioni relative ai certificati di cui è terminato il periodo di validità nominale. Questo permette, esaminando la sola ultima CRL emessa, di accertare lo stato di validità del certificato (e dunque del documento firmato con tale certificato) riferito a qualsiasi istante di tempo, presente o passato. DigitalSign consente quindi all’utente di inserire una data e ora precedente all’istante attuale e riportando visualmente il risultato della verifica di validità nella data specificata. Aprendo invece un documento corredato di marca temporale DigitalSign esegue automaticamente una verifica alla data e ora corrispondente alla marca temporale stessa, che diventa intrinsecamente una verifica dell’attuale valore probatorio del documento in oggetto. La verifica in sicurezza di una firma digitale è sempre un processo delicato, poiché richiede la disponibilità di un punto di riferimento sicuro su cui basare le operazioni di verifica. A questo fine DigitalSign 3.1 attua le seguenti misure: - - - - - - fonte di attendibilità rappresentata direttamente dall’elenco ufficiale dei certificati delle CA accreditate, pubblicato e mantenuto aggiornato da DigitPA ad un indirizzo Internet pubblicato in Gazzetta Ufficiale e firmato con un certificato la cui impronta è pure pubblicata in Gazzetta Ufficiale; aggiornamento automatico della copia locale dell’Elenco Pubblico, con periodicità definita dall’utente; verifica della firma apposta all’Elenco Pubblico ad ogni avvio dell’applicazione e conseguente costruzione dinamica di una trust list in memoria. Indirizzo di download dell’Elenco Pubblico e impronta del certificato usato da DigitPA cablati nel codice di DigitalSign (comunque visualizzabili e confrontabili con quanto contenuto nella Gazzetta Ufficiale) Sistema di self-integrity-check (basato su tabella di hash) per verificare che il codice eseguibile di DigitalSign non sia stato modificato rispetto all’originale. La tabella di hash sopra descritta è firmata digitalmente da un responsabile di CompEd mediante un certificato qualificato. Quindi l’utente può verificarne l’autenticità in qualunque momento. In fase di apertura dei documenti DigitalSign mostra anche messaggi di warning nel caso che il documento Descrizione Tecnica DigitalSign 3.1 –1 Settembre 2010 possa contenere o contenga elementi variabili (macro) che potrebbero inficiarne il valore probatorio. 1.5 Dispositivi di firma, smartcard supportate, riconoscimento automatico Tutti i Certificatori Accreditati per l’erogazione di certificati qualificati hanno la responsabilità, imposta dalla legge, di personalizzare le smartcard o i token USB da essi distribuiti con propri strumenti e procedure. Lo standard generalmente adottato è il PKCS#11: il software di firma digitale deve interfacciare questi dispositivi tramite un apposito modulo software (si pensi ad una sorta di driver) specifico per il tipo di smartcard. Pur nell’ambito dello standard PKCS#11 sussistono differenze anche significative nei comportamenti di diversi dispositivi. Inoltre diversi certificatori talvolta presentano differenze nell’organizzazione dei dati sullo stesso tipo di dispositivo. DigitalSign 3.1 ha tra i suoi obiettivi primari quello di consentire l’utilizzo dei dispositivi forniti da tutti i certificatori realmente presenti sul mercato. Allo stato attuale non abbiamo notizia di alcun dispositivo di firma rilasciato da un Certificatore Accreditato che DigitalSign non possa utilizzare. DigitalSign 3.1 è anche un prodotto adottato ufficialmente da alcuni Certificatori: Telecom Italia, LISIT (progetto SISS della Regione Lombardia), IN.TE.SA. DigitalSign 3.1 stupisce anche gli addetti ai lavori offrendo una efficacissima funzione di riconoscimento automatico del dispositivo di firma montato: quando l’utente inserisce una smartcard in un lettore od un token in una porta USB, il software prova immediatamente la lettura della carta attraverso i vari moduli PKCS#11 presenti sulla macchina ed, in pochi secondi, stabilisce il collegamento. Naturalmente è sempre possibile operare una configurazione manuale ed installare altri moduli PKCS#11, che possono essere aggiunti alla lista (file devices.ini) dei moduli da utilizzare per il riconoscimento automatico. Sul mercato stanno affacciandosi anche sistemi di firma digitale non basati sulla distribuzione di smartcard e simili, ma sulla concentrazione di chiavi e certificati in server centralizzati, che erogano servizi remoti per la generazione di firme digitali. Ove tali sistemi offrano interfacce PKCS#11 DigitalSign è immediatamente in grado di utilizzarli. In alternativa CompEd dispone di una tecnologia denominata Virtual P11 che permette di personalizzare l’interfaccia verso servizi proprietari. Sono già disponibile alcuni moduli 3/9 Virtual P11 per il servizio Firma Sicura Mobile di telecom Italia in diverse declinazioni. DigitalSign 3.1 offre una nuova funzione per la produzione di report, in formato HTML, facile da esportare, salvare, stampare, unire ad altri documenti. 1.6 SecurView: presentazione dei documenti integrata con i software più diffusi 1.8 Generazione di certificati (Personal Certification Authority) Sembra ovvio che, allorché l’utente si accinge ad apporre la propria firma digitale ad un documento, dovrebbe avere bene sott’occhio il contenuto del documento che sta firmando. In taluni contesti applicativi non è necessario ricorrere a certificati qualificati forniti da Certificatori Accreditati, ma è sufficiente utilizzare certificati prodotti autonomamente, comunque basati sugli standard e relativi a chiavi generate in sicurezza su smartcard crittografiche. Inoltre, pur se la normativa prescrive l’utilizzo di certificati qualificati rilasciati da certificatori accreditati al fine di ottenere il massimo valore probatorio della firma digitale, nessuna legge costringe a ricorrere agli stessi fornitori di servizi per i certificati di cifratura. Eppure, operando su un PC, non è così scontato che due applicazioni diverse (per esempio il wordprocessor od il web browser ed il software di firma digitale) stiano lavorando davvero sugli stessi dati. Il rischio, evidentemente, è che una applicazione di gestione documentale, magari per un errore, ci faccia firmare il documento sbagliato. DigitalSign 3.1 offre un ambiente integrato grazie al quale l’utente vede il documento nella stessa finestra in cui risiedono i comandi di firma, cifratura e marcatura temporale, nonché la visualizzazione istantanea dei risultati della verifica di tutte le firme ed i certificati. Poiché i formati con cui si rappresentano i documenti sono molteplici e poiché gli utenti li producono con i più popolari tra gli strumenti di produttività individuale, nasce il problema di coniugare queste esigenze. La soluzione è SecurView: il viewer di DigitalSign che si fa carico di: aprire i documenti conformi allo standard ActiveDocument (in particolare i prodotti di Microsoft Office fino all’edizione 2003 e CorelDraw), consentendone anche l’editing tramite l’applicazione associata, in un contesto integrato; aprire i documenti HTML e XML usando l’OCX di MS Internet Explorer; aprire i documenti PDF utilizzando gli strumenti messi a disposizione di Adobe Acrobat o Adobe Reader (che differiscono secondo la versione di software Adobe a disposizione) aprire documenti di tipo testuale o RTF tramite uno specifico viewer integrato in DigitalSign aprire documenti di tipo immagine (TIF, JPG, GIF, BMP, …) tramite uno specifico viewer integrato, basato su tecnologia grafica Lead. 1.7 Produzione di report sui dettagli di un documento firmato Talvolta un documento informatico contiene un gran numero di informazioni di dettaglio (firme multiple, certificati, destinatari di cifratura, marche temporali) ed è utile disporre di una presentazione completa di tutti questi attributi. Descrizione Tecnica DigitalSign 3.1 –1 Settembre 2010 in proprio L’utente può utilizzare la Personal Certification Authority di DigitalSign per: - - inizializzare e personalizzare smartcard vergini; generare chiavi di certificazione e certificati di CA, che verranno poi usati per emettere altri certificati; processare richieste di certificato provenienti da altri utenti e produrre i corrispondenti certificati; creare e gestire liste di revoca (CRL) per interrompere la validità nominale dei certificati degli utenti che perdono l’uso delle proprie smartcard o che perdono certe qualifiche. I certificati prodotti con questo strumento, grazie alle funzioni di security di DigitalSign 3.1 (si veda la sez. 1.4) possono essere considerati attendibili e verificati con lo stesso livello di sicurezza (strong) possibile con i certificati emessi da un certificatore accreditato, a patto di predisporre un apposito DB firmato di certificati attendibili. In generale una sola Personal Certification Authority è sufficiente a gestire il fabbisogno di un ente od una azienda. A titolo di esempio qualificante, DigitPA ha realizzato la Certification Authority con la quale ha emesso i certificati usati per firmare l’Elenco Pubblico dei Certificatori Accreditati proprio con la Personal Certification Authority di DigitalSign 3.1, ovviamente utilizzato anche per firmare lo stesso Elenco Pubblico. 1.9 Registro delle attività DigitalSign 3.1 dispone di una funzione di logging (integrata con le altre applicazioni prodotte da CompEd) che produce un registro accuratissimo di tutte le operazioni significative svolte dall’applicazione, inclusa l’indicazione della data e ora di ogni evento. 4/9 1.10 Interfaccia utente DigitalSign 3.1 offre una interfaccia utente molto sofisticata, ma al tempo stesso semplice ed intuitiva. É possibile mantenere aperti diversi documenti allo stesso tempo (MDI) in altrettante finestre, disporre di alcuni pannelli di informazione generale sulla configurazione hardware e software corrente, personalizzare le proprie barre strumenti, accedere a pannelli di configurazione e personalizzazione. Difficile pensare ad una visualizzazione più efficace per il contenuto dei documenti e per gli attributi importanti come firme, marche temporali, destinatari di cifratura, certificati, impronte, ecc. 1.11 Interfaccia di programmazione: Developer License DigitalSign 3.1 è lo strumento ideale per il developer o il system integrator che debba introdurre la gestione di documenti firmati digitalmente nelle proprie applicazioni di gestione documentale o di workflow, oppure in prodotti verticali per il settore clinico-sanitario, per la Pubblica Amministrazione, per l’impresa privata che oggi – per effetto della normativa in materia fiscale e tributaria – può finalmente trarre grande vantaggio dalla gestione totalmente elettronica dei documenti. Numerose software house hanno già scelto DigitalSign per ragioni più che solide: - - - indiscussa qualità, alto livello tecnologico e comprovata affidabilità; effettiva indipendenza dalla scelta del fornitore di servizi di certificazione: CompEd pone un impegno continuo per supportare nuovi servizi e dispositivi che si affacciano sul mercato, salvaguardando gli investimenti di sviluppo dei propri partner; qualità dell’integrazione, grazie all’ActiveX che riproduce completamente l’ambiente di presentazione dei documenti di DigitalSign e grazie alla sofisticatissima e flessibilissima interfaccia programmatica COM ricchezza delle funzioni, che permettono di realizzare procedure di firma basate sull’ActiveX con un numero di istruzioni da contare sulle dita, oppure operazioni ‘silenti’ che permettono di disegnare una propria interfaccia utente, oppure procedure automatiche per l’elaborazione di documenti in serie. Tre sono le interfacce disponibili: un ActiveX che consente di integrare con estrema facilità la tipica finestra-documento di DigitalSign, anche in contesti web, mostrando, nascondendo o pilotando le toolbar originali; Descrizione Tecnica DigitalSign 3.1 –1 Settembre 2010 una COM interface organizzata in categorie, con metodi e proprietà a diversi livelli di astrazione; una interfaccia per la realizzazione di plug-in utili ad arricchire e personalizzare il comportamento di DigitalSign L’utilizzo delle API di DigitalSign è riservato ai titolari di una Developer License. Sono disponibili licenze differenziate per i soggetti che intendono distribuire il risultato dell’integrazione e per gli utenti finali che sviluppano soluzioni per l’utilizzo in proprio. Maggiori informazioni possono essere richieste scrivendo a [email protected] 2. Ambiente operativo e requisiti del sistema DigitalSign 3.1 supporta i sistemi operativi Windows, da 2000 SP1 a Windows 7. È inoltre necessario Microsoft Internet Explorer 5.0 o superiore. DigitalSign carica interamente in memoria i documenti da firmare, verificare, cifrare o marcare temporalmente. Questa strategia offre il massimo livello di sicurezza, rendendo estremamente difficile la sostituzione del documento in corso di elaborazione da parte di un processo “malizioso”. D’altro canto questo implica un carico sulle risorse del sistema (memoria principale) nel caso di documenti di grandissima dimensione, anche considerando la gestione della memoria virtuale da parte di Windows, nonché le prestazioni dell’applicazione eventualmente utilizzata per la visualizzazione del documento stesso. Il valore di 100 MB dovrebbe essere considerato come la massima dimensione di un documento firmabile con prestazioni ragionevoli, nel caso di una macchina con Windows XP e 1GB di RAM. Dimensioni maggiori possono richiedere tempi lunghi (dovuti allo swapping) o addirittura risultare impossibili da firmare. Per utilizzare le funzioni di aggiornamento automatico del DB di certificati CNIPA, la verifica dello stato di revoca dei certificati, i servizi di marcatura temporale è necessario un collegamento ad Internet, con accesso ai protocolli http, https, ldap. Nel caso di utilizzo di smartcard interfacciate a livello PKCS#11 (quelle distribuite dai certificatori), il software PKCS#11 è distribuito dal certificatore stesso e può presentare vincoli di compatibilità con l’ambiente operativo più restrittivi di quelli di DigitalSign, circostanza da verificare con il fornitore. In tale contesto, inoltre, il controllo del lettore di smartcard avviene da parte del software PKCS#11, per cui la scelta del lettore di smartcard va fatta secondo le raccomandazioni del fornitore delle smartcard. 5/9 3. Edizioni disponibili DigitalSign 3.1 è disponibile nelle seguenti edizioni: Professional – l’edizione più completa, corrispondente alla totalità delle caratteristiche descritte in questo documento. DigitalSign Reader – una edizione priva di funzionalità “attive”, consente di aprire, presentare, verificare documenti firmati digitalmente e marcati temporalmente. É scaricabile dal sito Internet di CompEd ed utilizzabile gratuitamente da utenti non professionali per utilizzo non professionale, oppure dai fruitori di documenti firmati con software CompEd. Opzioni di distribuzione speciali (a lotti) sono disponibili per rivenditori e titolari di Developer License. Esistono inoltre edizioni personalizzate per importanti partner che distribuiscono DigitalSign: - alcuni Telecom italia LISIT (CRS-SISS) – Regione Lombardia IN.TE.SA SpA – IBM Italia Descrizione Tecnica DigitalSign 3.1 –1 Settembre 2010 6/9 4. Tabelle 4.1 - Integrazione di DigitalSign 3.1 con altri prodotti software di produttività individuale La seguente tabella mostra l'integrazione di DigitalSign 3.1 con alcuni prodotti software utilizzati per visualizzare i documenti da firmare. In particolare la tabella riporta, per ciascun prodotto: le versioni collaudate, i formati dei documenti generati, i riferimenti per i formati che sono standard internazionali e un’indicazione del livello di sicurezza associato all’operazione di firma effettuata visualizzando il documento da firmare con tale software. Software utilizzato da DigitalSign 3.1 per la visualizzazione dei documenti (1) Versione Formato file CompEd SecurView 3.0 JPG, TIF, WMF, BMP, PCX, PSD, PNG, TGA, EPS, CMP, TXT, RTF, XML (3), binario (present. HEX) Adobe Acrobat da 4.0 a 9.0 PDF Adobe Acrobat Reader da 4.0 a 9.0 PDF Microsoft Internet Explorer 5.0 o sup. HTML, XML (3) 97, 2000, XP, 2003 DOC 97, 2000, XP, 2003 XLS 97, 2000, XP, 2003 PPT -- -- Microsoft Word (4) Microsoft Excel (4) Microsoft PowerPoint (4) Altri prodotti sw compatibili con Microsoft Active Document Standard ISO e Publicly Available Specification JPG (ISO/IEC 10918-4:1999) TIF (ISO 12639:1998) BMP, WMF (www.microsoft.com) PSD, CMP (www.adobe.com) PNG (www.libpng.org/pub/png) TGA (Truevision Inc. Indianapolis) Livello di sicurezza (2) ***** **** HTML (www.w3.org) *** Altre applicazioni esterne installate sul PC * Note: (1) Ad eccezione di SecurView di CompEd, i prodotti software sopra indicati non sono inclusi in DigitalSign 3.1 (2) Il livello di sicurezza è maggiore al crescere del numero di "*" indicati in tabella. I valori riportati hanno carattere indicativo, relativo al tipo di tecnologia utilizzato. (3) Il formato XML viene presentato per mezzo di Internet Explorer – al di sotto di una dimensione prefissata del documento – oppure in forma testuale, usando il viewer di testo integrato – al di sopra di tale soglia – in funzione della dimensione del documento, poiché Internet Explorer, che offre una visualizzazione ad albero particolarmente piacevole, presenta problemi di efficienza con documenti di grandi dimensioni. La soglia effettiva è configurabile dall’utente. (4) Con Microsoft Office 2007 la compatibilità rimane a livello di visualizzazione integrata solo per i formati documento compatibili con le precedenti versioni. Con i formati specifici XML (es .docx, .xlsx, ..) non è più utilizzata – dal software Microsoft – la proprietà ActiveDocument. Descrizione Tecnica DigitalSign 3.1 –1 Settembre 2010 7/9 4.2 – Dispositivi di firma supportati da DigitalSign 3.1 DigitalSign 3.1 è in grado di supportare lo standard PKCS#11 per interfacciare dispositivi per la creazione di firme digitali. Poiché lo standard PKCS#11 non è sufficientemente rigoroso da assicurare il funzionamento corretto in tutti i casi possibili, non è possibile assicurare preventivamente che qualunque dispositivo “PKCS#11 compatibile” possa funzionare pienamente con DigitalSign. Tuttavia l’esperienza accumulata nel settore ci permette di dichiarare che allo stato DigitalSign può utilizzare tutti i dispositivi di firma PKCS#11 rilasciati dai Certificatori Accreditati, in quanto non abbiamo notizia di incompatibilità. Peraltro non possiamo escludere che in qualsiasi momento venga immesso sul mercato un dispositivo differente, che potrebbe porre problemi e richiedere un intervento di adattamento. Inoltre l’interfaccia PKCS#11 di ciascun dispositivo consiste di un modulo software fornito con la smartcard (o messo a disposizione dal Certificatore che rilascia la carta stessa); tale modulo va installato sulla macchina, rispettandone le restrizioni e i limiti di compatibilità. Anche per tutte queste ragioni l’effettiva operatività di un particolare dispositivo con DigitalSign non può essere garantita a priori e va verificata a cura dell’utente. Descrizione Tecnica DigitalSign 3.1 –1 Settembre 2010 8/9 4.3. – Servizi di Marcatura Temporale supportati da DigitalSign 3.1 DigitalSign 3.1 è in grado di supportare i protocolli ETSI TS 101 861 V.1.2.1 e RFC 3161 per la marcatura temporale. la Deliberazione CNIPA 45/2009 dovrebbe indurre tutti gli operatori ad offrire un’interfaccia standard RFC 3161, ma fino ad oggi molti certificatori hanno realizzato modalità proprietarie per accedere ai loro servizi. DigitalSign 3.1 per il momento mantiene il supporto per alcune di queste modalità proprietarie, si veda la tabella seguente: Provider Servizio Indirizzo Internet Note Actalis Actalis TSA https://portal.actalis.it/tsa/FrontEnd Infocamere Infocamere TSA https://www.carm.infocamere.it/carm.dts/ServletDTS IT-Telecom IT Telecom FirmaSicura https://portal.tipki.it/tsservicesslminint/servletts Policy: 1.3.76.12.1.1.2 IT-Telecom IT Telecom MDI https://portal.tipki.it/tsservicesslminint/servletts Policy: 1.3.76.12.1.1.2 Descrizione Tecnica DigitalSign 3.1 –1 Settembre 2010 9/9
Documenti analoghi
DigitalFile2
apportare modifiche alle applicazioni software già utilizzate.
Questo consente di rinnovare le procedure aziendali senza
però sconvolgere consolidate abitudini lavorative,
preservando gli investime...