Ritardo diagnostico di meningioma sellare con interessamento
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Ritardo diagnostico di meningioma sellare con interessamento
Ritardo diagnostico di meningioma sellare con interessamento bilaterale del nervo ottico Considerazioni cliniche e medicolegali Dott. Stefano Campanella 17.03.2012 Bosisio Parini 21/03/2012 1 Spesso veniamo incaricati da parte del Giudice o dalle Assicurazioni di valutare un eventuale ritardo diagnostico da parte dell'oftalmologo in neoplasie intracraniche con interessamento della via ottica; con difficile stima del danno da ritardata diagnosicura sul sistema visivo 21/03/2012 2 COMPORTAMENTO COLPOSO DI TIPO OMISSIVO ED INERZIA TERAPEUTICA DANNO IATROGENODIFFERENZIALE 21/03/2012 3 CASO CLINICO n n n n n n 21/03/2012 Maschio (E.D.) nato 18.02.1930 luglio 1998: FAG OS maculopatia con alterazione interfaccia vitreo-retinica ed edema maculare, OD nella norma. PRIMA STRUTTURA dicembre 1998 ricovero per intervento di vitrectomia OS OS iniziale cataratta cortico-nucleare con visus OS 1/15 cercando, OS papilla lievemente pallida. OD 9/10 +1,25 sf. Scarso recupero del visus OS: controlli marzo 1999 e gennaio 2000 4 Passaggio cure n n n n n n 21/03/2012 Giugno 2000 visus OD 9/10 con correzione, OS conta dita con ricerca a 30 cm, cataratta OS, fundus OS esiti di intervento per pucker maculare Ottobre 2000 intervento per cataratta OS nucleare densa. OD papilla roseopallida, OS papilla pallida, lievemente escavata. Tono OO 17 mmHg, riflessi pupillari normali. Visus OD 8/10 visus OS moto mano solo settore superiore e nasale. Non alterazioni di motilità. Scarso recupero del visus postoperatorio. 5 n n n n n 21/03/2012 Novembre 2000: visus OS moto mano, decorso regolare Gennaio 2001 nuova FAG OD nella norma, OS edema maculare cistoide Luglio 2002 visus OD 7/10 OS 1/10 alla FAG OS riduzione dell’edema maculare con ipoperfusione papillare, Cataratta OD Ricovero a settembre 2002 per intervento di cataratta OD. Visus OD 3/10 c.c., visus OS moto mano, riflessi pupillari normali, normotono, OS papilla ottica piu’ pallida che di norma Scarso recupero del visus OD postoperatorio 6 n n n 21/03/2012 Ottobre 2002 visus OD 2/10 naturale OS moto mano, OD con fibrosi del sacco. Papilla decolorata OD con l’impossibilità di valutare il polo posteriore, OS atrofia ottica. OD capsulotomiaYAG Aprile 2003 visus OD 2-3/10 OS 1/10 sc, FAG: OS ipofluorescenza del nervo ottico, OD drusen della lamina di Bruch. Diagnosi di degenerazione maculare OD, OS esiti di vitrectomia per pucker maculare Maggio 2003 richiesta di campo visivo. OD con emianopsia temporale incompleta, OS grave riduzione 7 n n n 21/03/2012 Settembre 2003 visita presso altro specialista : diagnosi di atrofia ottica OS>, richiesta RMN cerebrale urgente e doppler TSA. RMN voluminosa neoformazione del cavo sellare (2.8x3 cm) con compressione del chiasma ottico e delle strutture ipotalamiche limitrofe Asportazione chirurgica di MENINGIOMA del tubercolo sellare per via cranica fronto-temporale sinistra (I.N. Besta) 8 In sintesi n n n n 21/03/2012 Nel periodo esaminato 1998-2003 solo una sintomatologia di ingravescente riduzione del visus prima in OS poi in OD senza altri sintomi come malessere o cefalea. Modificazione del colorito del nervo ottico, maculopatia bilaterale 3 chirurgie: OD cataratta (+capsulotomia) OS vitrectomia +cataratta 2 strutture di cura: la prima dal 1998 al 2000, la seconda dal 2000 al 2003 9 PARERE DI PARTE n n 21/03/2012 Gli elementi a disposizione dovevano indurre gli oculisti curanti ad approfondire la diagnosi riguardo l'ipovisus ingravescente e le modificazioni del nervo ottico. Richiesta di danno biologico del 65% 30% alla prima struttura e per il 70 % alla seconda struttura. Le osservazioni cliniche effettuate dagli oculisti della seconda struttura furono più numerose e assidue, mentre la prima curò il paziente solo in un breve periodo all'inizio della storia clinica, seppur sottoponendolo ad esame obiettivo e a due controlli postoperatori. E' anche da pensare che a quell'epoca i reperti obiettivi fossero meno evidenti poiché iniziali. 10 Mia valutazione per conto assicurazione n n n n 21/03/2012 Visus OD 1/10 sc Visus OS spento Assenza riflesso fotomotore OS CV di screening 40 punti OD con risparmio parziale del settore nasale non visti 26 punti su 40, pattern emianopsico temporale 11 n n n n n 21/03/2012 La patologia maculare di OS ha mascherato il principale problema della sofferenza compressiva del nervo ottico. Tale compressione è stata subdola e lentamente progressiva con una alterazione del colorito papillare molto lenta nel tempo. Ma quando sono iniziati i problemi visivi all’OD ed in particolare riferimento allo scarso recupero funzionale dopo la chirurgia della cataratta i sanitari avrebbero dovuto prestare maggiore attenzione. I danni da compressione si potevano limitare in OD con una chirurgia più tempestiva. Era da richiedere l’esecuzione di un campo visivo. 12 Quando i sanitari avrebbero potuto fare una diagnosi di otticopatia da compressione neoplastica ? n n n n 21/03/2012 Dopo l'intervento di cataratta OD del settembre 2002 Altra difficoltà valutativa è in riferimento al possibile recupero funzionale di una chirurgia decompressiva all'ottobre 2002 rispetto ad una chirurgia dell’ ottobre 2003, con trauma chirurgico comunque rilevante. La stessa tabella del Luvoni quindi riporterebbe occhio migliore OD ( residuo visivo di 3/10) con perdita del 31% e occhio OS peggiore (visus quasi 0) con perdita del 25%. Quindi uno stato anteriore del 56%. Attuale 71%. Quindi un danno differenziale iatrogeno del 15%, fascia punti pesanti, menomazione che aggrava una condizione già patologica. 13 CTU: quesito del Giudice n n n n 21/03/2012 QUESITO dicano quindi se gli esami e gli accertamenti e le terapie prescritte siano stati effettuati conformemente alle regole dell'arte e con la dovuta prudenza, diligenza e perizia, in relazione alle specifiche caratteristiche del caso concreto dicano se l'eventuale mancata diagnosi abbia impedito un adeguato trattamento e sia da porre in nesso causale diretto con la perdita quasi totale della vista o se invece la stessa sia probabile complicanza del tipo di patologia di cui era affetto dicano quindi se sussistano profili di responsabilità professionale addebitabili alle due strutture convenute in relazione sia al profilo diagnostico che terapeutico eventualmente distinguendo il grado di responsabilità addebitabile a ciascuna di esse 14 Risposte n n n 21/03/2012 RITARDO DIAGNOSTICO COLPOSO : una diagnosi più precoce avrebbe consentito di beneficiare e giovarsi al massimo delle favorevoli “chances” legate alla tempestiva risoluzione del problema clinico prevenendo alla base l’ulteriore deterioramento del quadro oculistico il trattamento e le sequele neurologicheneurochirurgiche sarebbero state comunque le stesse: medesimo accesso e medesima asportazione tissutale, ciò conduce a non configurare alcun periodo di inabilità temporanea rispetto a quella che sarebbe comunque occorsa il danno derivante di causa è quello differenziale che va dal 25-30% dell’epoca (v. descritto stato anteriore) al 65-70% attuale (v. esame obiettivo giugno 2007 visus OD 1/50) 15 Motivazione n n 21/03/2012 Formulata la diagnosi di neoplasia e suggerito dai convenuti il pertinente programma terapeutico le probabilità di successo sarebbero state piene (100%) ove ciò fosse accaduto nel 1998 e nei due anni successivi sarebbero state di oltre il “50%” ove ciò fosse accaduto negli anni ancora successivi (fino al settembre 2003) 16 Graduazione della colpa n n n n 21/03/2012 colpevoli condotte omissive con profili di responsabilità professionale addebitabili alle due Strutture convenute - “2/3” in capo al primo convenuto - “1/3” in capo al secondo convenuto dai fatti di causa è derivato un danno all’integrità psico-fisica dell’attore, pari a “40” punti percentuali di “invalidità permanente”, fascia pesante 17 Discussione n 21/03/2012 I Meningiomi sono i + comuni tumori benigni cerebrali nell’adulto. Rappresentano la causa più comune di quadri clinici caratterizzati da una neuropatia ottica lentamente progressiva. Altre cause tumori pituitari, aneurismi, craniofaringiomi e mucocele Molti di essi sono asintomatici. Frequentemente i pazienti mostrano sintomi subdoli per un lungo periodo, prima che venga diagnosticato un meningioma. Quando la neoplasia diventa molto grande può provocare riduzione della capacità visiva per compressione dei nervi ottici e del chiasma. 18 n 21/03/2012 La diagnosi ed il trattamento dei meningiomi rappresenta una grande sfida per i neurologi clinici e per i neurochirurghi. (Neurologia Clinica vol 4 M.A. Samuels, S.Feske 1999 pag 899-904) 19 Meningioma sellare n n n 21/03/2012 Originano dal rivestimento meningeo dei processi clinoidei anteriori e posteriori e dal tetto delle sella turcica. Sono tumori benigni ad evoluzione lenta, con maggiore incidenza nelle donne di età compresa tra i 30 ed i 60 anni presentano una incidenza tra il 6-10%, rispetto ai meningiomi in altre sedi 20 n n 21/03/2012 se il meningioma NON E’ perfettamente mediano viene compresso dapprima il nervo di un lato e successivamente quello dell'altro lato. In questi casi la sintomatologia esordisce con il quadro della neuropatia ottica retrobulbare monolaterale con riduzione dell'acuità visiva e scotoma centrociecale, mentre l'altro occhio può rimanere per lungo tempo, anche per anni, normale Se la compressione chiasmatica E’ mediana insorgono emianopsia bitemporale, o scotomi centrali e paracentrali che creano problemi diagnostici con le neuropatie ottiche retrobulbari di altra eziologia. Altre volte si manifesta una emianopsia altitudinale o omonima 21 Altri sintomi n n 21/03/2012 Si può associare dolore perioculare, orbitario o retrobulbare che si accentua durante i movimenti oculari. La patogenesi di questo sintomo è stata spiegata con la distensione meccanica del chiasma o del nervo ottico Se la neoplasia danneggia il sistema ipotalamo-ipofisario, allorquando si estende all'indietro, si associano disturbi ipotalamici e ipopituitarismo. 22 Casistiche n n 21/03/2012 42 casi: la durata dei sintomi visivi media prima di arrivare alla chirurgia è circa 12 mesi, il volume è tra 17,5 e 210 mm3, la resezione completa è possibile nell'81% dei casi ed il miglioramento della vista del 58%; il miglioramento della vista e' strettamente correlato alla durata preoperatoria della perdita visiva 23 CONCLUSIONI n n n n 21/03/2012 Difficoltà diagnostiche soprattutto in associazione con altre patologie: maculopatia e cataratta La possibilità di errore professionale quando il paziente è visto da più colleghi di un reparto con difficoltà a monitorare le reali condizioni, soprattutto il colorito papillare La lentezza di crescita tumorale negli anni con compressione progressiva e lente modificazioni papillari Il campo visivo come strumento indispensabile per orientare la diagnosi 24 Riflessioni n n n 21/03/2012 Quando si deve valutare l’operato bisognerebbe sempre porsi il quesito: al suo posto come mi sarei comportato Compito difficile del valutatore: esistevano veramente le condizioni per agire in modo migliore Lascio a voi gli ulteriori commenti 25 Grazie 21/03/2012 26
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