progetto ippoterapia "un cavallo per denis"
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progetto ippoterapia "un cavallo per denis"
PROGETTO IPPOTERAPIA “Un cavallo per Denis” C'è qualcosa nell'esteriorità di un cavallo che si attaglia all'interiorità di un uomo. Sir WINSTON CHURCHILL Terapia per mezzo del cavallo e utenti L'utilizzo del cavallo nella Riabilitazione Equestre L'utilizzo di un animale, nella terapia riabilitativa è ben noto, gli stessi provano emozioni, hanno circuiti neurali, reazioni comportamentali simili all'essere umano e le modificazioni psicofisiologiche da essi sperimentate svolgono le stesse funzioni di quelle umane, la sopravvivenza di questa specie è stata legata alla diffidenza e alla paura, infatti il cavallo è neofobico ( paura di ciò che è nuovo), quindi ha risposte di fuga nei confronti del potenziale pericolo, non sono importanti le reali intenzioni che l'essere umano lascia ad esso intendere, ma quelle che lui crede di intendere e percepire. Il cavallo non è un animale pericoloso, ma se provochiamo la sua paura può cercare di difendersi, dovranno perciò essere evitati movimenti bruschi e rapidi: questi, indicando la volontà di anticipare possibili risposte, hanno un significato aggressivo intrinseco, anche a prescindere dal loro fine. Nello specifico il cavallo che viene utilizzato nella Riabilitazione Equestre rappresenta una presenza viva e concreta, “affettiva, in grado di sollecitare sentimenti ed emozioni intense come la gioia, le serenità, ma anche paura, rabbia e tristezza, la componente relazionale che si stabilisce tra la persona e l'animale dà una marcia in più all'intervento terapeutico; il luogo dove viene fatta la terapia è un ambiente demedicalizzato, gli stimoli visivi e spaziali (luci e colori) dovuti all'ambiente maneggio richiedono una particolare attenzione visiva finalizzata facilitando l'acquisizione della dimensione spazio. Gli odori ed i rumori tipici del maneggio (afferenze olfattive e acustiche) e il tatto dovuti al contatto e al “corpo a corpo” che si ha toccando l'animale, stimolano ed aiutano la presa di coscienza e la conoscenza del sé del proprio corpo, inducendo una migliore organizzazione dello schema corporeo e del vissuto di sé. Il caratteristico movimento del cavallo è detto “sinusoidale” perché, si svolge nei tre piani dello spazio: il paziente sopra il cavallo, al passo, subisce il suo movimento lento, ondulatorio, ritmico, come un vero e proprio dondolio che, oltre all'effetto rassicurante per la somiglianza al battito cardiaco, crea un adattamento riflesso nei movimenti del cavaliere, che per il solo fatto di essere in groppa al cavallo ed essersi automaticamente adattato a tale movimento crea un sistema di scambio di natura tonico-corporea, un dialogo tonico. Ai bambini paurosi fa molto bene il dondolarsi in un'amaca, perché il dondolio trasmette un senso di protezione e ricorda i movimenti che il bambino viveva nel corpo materno, il corpo grosso e caldo del cavallo e i suoi movimenti oscillanti contribuiscono ad accrescere nel bambino un senso di gioia e autostima. La terapia per mezzo del cavallo stimola: il tatto e la propriocezione (attraverso il contatto fisico e il rapporto diretto con l'animale ed il suo modo di muoversi); la motricità grossolana ed al tempo stesso fine “ci sono della relazioni tra il passo dell'uomo e il passo del cavallo”; la comunicazione verbale e non ( il cavallo è in grado di muoversi in modo diverso in conseguenza di ordini impartiti con il movimento del corpo del cavaliere, ma anche in conseguenza di semplici ordini verbali), comunicare non significa solo “parlare” con le parole ma inviare messaggi emozionali con il corpo, il cavallo come co-terapeuta animale è un insegnante che “non parla”, ma agisce e reagisce; l'autostima (la capacità di guidare un animale decisamente grande favorisce un ritorno di immagine positivo, che coinvolge anche la famiglia); il senso di responsabilità; il prendersi cura di un animale così grande, ma che necessita di numerose manovre ed attenzioni e, come mi è solito dire “tanto grande, quanto delicato”, sia per montarlo che nella cura quotidiana, stimola la capacità di autogestirsi, grazie al feedback che si crea tra cavallo e utente; il luogo dove vive il cavallo permette all'utente di uscire da un ambiente “medicalizzato” sanitario e lo immerge a stretto contatto nella natura. La terapia per mezzo del cavallo facilita l'apprendimento dello schema corporeo: la percezione e la rappresentazione del proprio corpo; l'interiorizzazione delle sensazioni relative alle singole parti del proprio corpo, nonché la sensazione di globalità del corpo; l'equilibrio; la lateralità; l'indipendenza dei diversi segmenti in rapporto al tronco e di un segmento rispetto all'altro; l'orientamento spaziale e temporale; la coordinazione oculo-manuale, globale e settoriale, varie coordinazioni percettivomotorie attraverso l'uso coordinato delle redini; Un'altra caratteristica della Riabilitazione Equestre è quella di riprodurre un'esperienza precoce della vita del soggetto, quella del rapporto contenitivo madre-bambino. Per raggiungere una propria individualità il bambino necessita di cure materne (ambiente) “ sufficientemente buone, altrimenti non riesce veramente a esistere, a maturare, laddove la maturazione permette una presa di distanza a partire dalla quale è possibile diventare diversi da quello che si era prima (elemento di fusione) per diventare se stessi e assumere una certa identità” (J. De Ajuriaguerra). I mezzi concreti di cui dispone una madre per realizzare un adattamento ai bisogni del bambino, e quindi proporgli un ambiente buono, sono essenzialmente tre e sono quelli riproposti in Riabilitazione Equestre: l'holding (funzione del tenere) che permette al bambino di stabilire i limiti del suo corpo, prima di percepirsi come soggetto tale; egli ha la sensazione di esistere nella forma disegnata dalla madre quando lo tiene in braccio e lo accoglie con calore e tenerezza. In ippoterapia la dimensione dell'holding appare nei contatti fisici, ma anche nel clima affettivo che avvolge il bambino e gli permette di avvertire la situazione terapeutica come garante della sua integrità ed esistenza; l'handling (funzione di manipolazione), costituito da tutti i gesti materiali riguardanti le cure fisiche. Tale dimensione si ritrova in tutti i gesti del terapista miranti a intervenire fisicamente sulla coppia cavallo-cavaliere: tenere il cavallo, dirigerlo, riorientare il bambino etc...; l’object presenting (presentazione dell'oggetto) infine corrisponde al modo in cui la madre, lasciando la prima tappa di fusione, va presentandosi come oggetto esterno al bambino. E' questa la fase in cui risiede la ricchezza della Riabilitazione Equestre, in cui la presenza del cavallo viene a inserirsi come mediatore vivente nel rapporto terapeutico. Il cavallo può fungere da mediatore simbolico sia come elemento di separazione che favorisce l'autonomia, sia come fattore d'unione che tuteli la sicurezza (rapporto stretto con il terapista, ma che permette a poco a poco di allontanarsi da lui). Nella Riabilitazione Equestre, viene effettuato il cosiddetto maternage che, vede il terapista assumere ruoli differenti a seconda della situazione, che potranno andare dalla pura complementarità della figura parentale alla supplenza, nel maternage il terapista sale in sella o meglio sul fascione da maternage con il bambino abbracciandolo, rassicurandolo con il contatto fisico e verbale, facilitando così la terapia con aspetti ludici. La Riabilitazione Equestre presenta molti aspetti della psicomotricità inclusi il rispetto delle regole, il lavoro di gruppo, come in un setting terapeutico dove il mezzo utilizzato ovvero il cavallo diventa un cooperatore nel vissuto della persona. AREE DI INTERVENTO DELLA RIABILITAZIONE EQUESTRE Le aree di intervento della riabilitazione equestre possono essere suddivise in Aree Sanitarie- AssistenzialiPsicointelletive-Socio Educative comprendendo sia il settore della disabilità da lesioni neuromotorie, sia il campo dei disturbi dell'età evolutiva e dei disturbi comportamentali e Area Educativa -Ludico Sportiva Allargata, di seguito il primo gruppo: Disabilità da lesioni neuromotorie: Sindromi da lesioni cerebrali (Paralisi Cerebrali Infantili, traumi encefalici, postumi da processi infiammatori del S.N.C.) con deficit di produzione del movimento (paresi o paralisi), disturbi della regolazione del tono muscolare (spasticità, distonia), della coordinazione e del controllo posturale (disturbi dell'equilibrio); Sindromi da deficit neuromotorio per lesioni del midollo spinale (spina bifida) o per lesioni nervose periferiche (paralisi ostetriche) in genere con paresi o paralisi flaccide i ipotonia e ipotrofia muscolari. Disturbi dell'età evolutiva e disturbi comportamentali: Sindromi cosidette “di ritardo maturativo dello sviluppo psicomotorio” spesso in associazione a deficit attentivi e ad instabilità psicomotoria: Disturbi comportamentali in senso lato (psicosi infantili, stati borderline, autismo, nevrosi); Turbe sensoriali; Patologie ortopediche (dismorfismi scheletrici, cifosi, scoliosi). Gli obiettivi della riabilitazione equestre possono così essere riassunti: ambito neuromotorio: coordinazione dei movimenti, mantenimento dell'equilibrio, controllo del tronco e uso parziale degli arti inferiori, orientamento spazio temporale; ambito psichico: consapevolezza della propria immagine corporea, positività del rapporto con l'altro, competenze in campo psicomotorio, relazionale, comportamentale e cognitivo. Nel secondo gruppo Area Educativa -Ludico Sportiva Allargata si ha come obbiettivo il reinserimento del soggetto nel tessuto sociale che è la caratteristica per eccellenza dell'area educativa – ludico sportiva che si attua con: Attività sportiva: attacchi, dressage, equitazione di campagna, redini lunghe, salto ostacoli, volteggio; Attività di laboratorio: che vedono il cavallo come soggetto centrale e mediatore. Anche per quest'ultima area la metodologia M.R.G.C. Metodo di riabilitazione Globale a mezzo del Cavallo si appoggia sugli stessi rigorosi principi medico riabilitativi. Beneficiari diretti e costi I beneficiari sono i bambini e i ragazzi con le loro famiglie adottive di Crescere Insieme e tutti gli altri bambini e ragazzi che il team di professionisti, successivamente illustrato, individuerà bisognosi dell’ippoterapia data la diagnosi e il percorso terapeutico specifici per il bambino/ragazzo. La seduta di ippoterapia dura circa un’ora e costa 30 euro all’ora. Le famiglie interessate devono rivolgersi alla Dott.ssa Paiocchi Cristina la quale contatterà la terapeuta Nicolini per fissare gli appuntamenti. Struttura L’attività di riabilitazione/rieducazione equestre avrà la sua sede operativa presso la struttura dell'Associazione Dilettantistica Sportiva “CEL Circolo Equestre Luratese” sita in Via Caio Plinio, 53 Lurate Caccivio (CO), affiliata Fise, collocata nel verde e nella tranquillità della campagna ma, al tempo stesso non lontana dal centro e dai servizi vari. La struttura si compone di: 1 campo coperto in sabbia 1 campo regolamentare di dressage in sabbia 2 campi di lavoro/salto ostacoli in sabbia 1 tondino in sabbia ampi paddock servizi igienici e spogliatoi club house 4 scuderie ampi spazi verdi piantumati ed ombreggiati, con l'assenza di barriere architettoniche La struttura è coadiuvata da 2 istruttori federali Fise che si occupano di: conseguimento patenti Fise con cavalli e pony della scuola lezioni di equitazione pensioni cavalli preparazione agonistica salto ostacoli e dressage La terapia verrà svolta all'interno del campo coperto, con appositi cartelli realizzati con colore bianco/nero lucido che verranno posti all'altezza del soggetto a cavallo, forme geometriche per una corretta organizzazione spazio-temporale e, non ultima per importanza la scala/rampa per la salita degli utenti. Strumenti di verifica Tutto il progetto sarà documentato in una cartella individuale dove verranno descritti i programmi e descritte le attività svolte. Il neuropsichiatra di riferimento effettuerà periodicamente il follow-up del bambino individuandone i progressivi miglioramenti psicoattitudinali e di apprendimento, nonché i risultati che portano il bambino alla risoluzione delle problematiche. I genitori verranno informati del percorso individuato ma non saranno direttamente coinvolti nelle attività svolte dai bambini se non come osservatori. Professionisti di riferimento per il progetto Al progetto collaborano: il responsabile progetto Isabella Veronique Cerri (responsabile Crescere Insieme), Claudia Nicolini Operatore Area Educativa Ludico Sportiva 2° Livello, Corso di formazione e specializzazione MRGC (Metodo di Riabilitazione Globale a Mezzo del Cavallo) presso la Scuola Nazionale A.N.I.R.E, una psicologa d.ssa Daniele Nicolas Citterio esperta in problematiche dei bambini adottati, una psicoterapeuta dell’Ente Crescere Insieme Onlus Dott.ssa Cristina Paiocchi. Costi e finanziatori del progetto Il progetto e il personale di Crescere Insieme onlus sono già retribuiti dall’Ente grazie al sostegno delle liberalità e al 5 per mille devoluti ogni anno all’Ente. Sostenitori specifici del progetto ippoterapia , un progetto permanente data la sua natura, potranno essere individuati e coinvolti nel progetto, periodicamente rendicontato da Crescere Insieme. Ringziamenti Un ringraziamento sentito e sincero a: Giuliana Bornengo e famiglia, dell'Associazione Dilettantistica Sportiva “CEL Circolo Equestre Luratese” che ha voluto, darci la possibilità, di realizzare questo progetto presso la sua struttura. all'ANIRE nella persona della Dott.sa Danièle Nicolas Citterio e di sua figlia Karin Citterio Orticoni, per l'incoraggiamento e il sostegno morale ed il supporto tecnico, per la gentile fornitura delle note bibliografiche presenti in questa brochure. Dott. Giacomo Corno, Giovanna Villa e Isabella Cerri dell'Associazione Crescere Insieme Onlus, per l'opportunità, la fiducia e la collaborazione, per la realizzazione di questo progetto. . . .e con la certezza che tutto questo si possa concretamente realizzare … Grazie
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