Regno Unito. Local Employment Partnership
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Regno Unito. Local Employment Partnership
Regno Unito LOCAL EMPLOYMENT PARTNERSHIP Scheda di sintesi 1 Cenni di contesto A partire dalla fine del 2008 l’economia britannica si è trovata ad affrontare una forte recessione con un calo del PNL di due punti percentuali nel secondo semestre e con forti ripercussioni sul mercato del lavoro e soprattutto sull’occupazione. L’obiettivo di far rientrare velocemente i disoccupati nel mondo del lavoro la Gran Bretagna ha prevalentemente rafforzato e potenziato misure di politiche attive che avevano dato risultati soddisfacenti. Il Regno Unito, a livello di politiche del lavoro ha focalizzato le proprie iniziative sulle misure destinate a prevenire la disoccupazione o a ridurne il più possibile la durata: in tale ottica, sono stati rafforzati i programmi di riqualificazione pre-licenziamento Train to Gain 2 e Skills Hubs 3 , ed è stato ampliato il Rapid Response Service (“Servizio di risposta rapida”: offerta da parte dei Jobcentre Plus di servizi di supporto intensivi direttamente sul posto di lavoro, a favore di coloro che rischiano il licenziamento), perché possa offrire sostegno ai lavoratori anche nei casi di licenziamento che interessano da 20 persone in su, e non solo nelle crisi aziendali su larga scala. A metà tra le misure di incentivazione e quelle di formazione si pongono i Local Employment Partnership (Partenariati Locali per l’Occupazione) che prevedono la possibilità di sovvenzionare i datori di lavoro che diano la propria disponibilità a reclutare e formare disoccupati di lunga durata: tale forma di partenariato è stata rafforzata ed estesa a tutti i disoccupati. Inoltre, il governo britannico ha voluto istituire un Partenariato Nazionale per l’Occupazione, presieduto dal Primo Ministro e costituito dai Responsabili delle principali imprese britanniche e organismi del settore pubblico, affinché collabori ad ulteriori iniziative destinate a combattere la crescente disoccupazione, tra cui l’ampliamento dei Partenariati locali. Parallelamente, sebbene quindi il Governo abbia varato un piano di ripresa incentrato fortemente sull’attuazione di misure di politiche attive del lavoro, per completezza si menzionano alcune misure di sostegno al reddito che sostanzialmente sono: - azioni di politica fiscale (es la temporanea riduzione dell’aliquota IVA dal 17,5% al 15%, nel periodo tra dicembre 2008 e dicembre 2009 incluso) - sgravi fiscali e contributivi, per le famiglie a basso e medio reddito. Le Local Employment Partnerships (LEPs) sono state introdotte nel 2007 dal Governo britannico come strumento di promozione del coinvolgimento dei datori di lavoro nella lotta contro la disoccupazione, per periodo determinato di tre anni (l’esperienza dovrebbe concludersi a dicembre 2010). Il dispositivo prevede la strutturazione della collaborazione tra Jobcentre Plus e le imprese, al fine di offrire opportunità di lavoro a soggetti svantaggiati 4 a rischio di esclusione dal mercato del lavoro, e allo stesso tempo venire incontro concretamente 1 Scheda elaborata dallo Staff PRI di Italia Lavoro nell’ambito del progetto “Supporto alla Transnazionalità” (PON FSE). Documenti di riferimento: EEO Review Spring 2009; Documenti di benchmark della Banca documenta di IL. 2 Train to Gain è nata come iniziativa per aiutare le imprese a ottenere la formazione di cui hanno bisogno, usufruendo gratuitamente della consulenza di un esperto in tema di competenze, in grado di identificare le offerte formative – pienamente sovvenzionate - adatte alle esigenze di formazione aziendali. In più, per le imprese con meno di 50 dipendenti, è prevista una compensazione salariale per il tempo che i dipendenti trascorrono in formazione. 3 I “Centri Competenze” (Skills Hubs) consistono in reti di partner locali in grado di fornire servizi di intermediazione, formazione e altre forme di sostegno, in risposta a licenziamenti su larga scala. Al fine di evitare che competenze di valore per lo specifico settore di appartenenza vadano disperse, ai lavoratori qualificati che perdono il lavoro, verrà offerta una sorta di prelazione su nuove disponibilità di posti di lavoro in altre imprese del settore. 4 Originariamente i beneficiari della misura erano i disoccupati provenienti dai due bacini prioritari di JCP: (a) percettori di sussidio di disabilità e genitori di famiglie monoparentali con sostegno al reddito; (b) disoccupati inclusi in un programma New Deal o beneficiari da oltre sei mesi del sussidio di disoccupazione. Dall’aprile 2009 il governo ha esteso la platea di beneficiari, includendo tra gli altri disoccupati che non hanno richiesto il sussidio e occupati a rischio di licenziamento. PON FSE - Progetto “Supporto alla Transnazionalità” 1 alle esigenze delle imprese di un determinato territorio per meglio soddisfare il loro fabbisogno di manodopera qualificata, dunque ottimizzando nell'insieme l’incontro domanda–offerta a livello locale In considerazione dei risultati conseguiti ed in seguito all’esigenza di rispondere fattivamente alla crisi nel 2009, il Governo ha investito ulteriormente sulle Local Employment Partnerships (e sui servizi per l’impiego) estendendone il target dal lato della offerta a tutti i disoccupati e agli occupati a rischio di licenziamento e, dal lato della domanda, al maggior numero possibile di datori di lavoro, appartenenti ai settori in crescita ed al settore pubblico (con un impegno a reclutare tramite le Local Employment Partnerships almeno il 25 % del personale), compresi i sub-appaltatori. Funzionamento del dispostivo e caratterisitche Le imprese accordano la propria disponibilità ad accogliere persone al di fuori del mercato del lavoro, in formazione o in prova, con l’assistenza da parte di un tutor, e Jobcentre Plus si impegna a trovare candidati locali, ed a formarli sulla base delle esigenze aziendali, senza contributi da parte del datore di lavoro. Il programma è risultato particolarmente apprezzato dalle grandi imprese che stanno aprendo nuove filiali e che hanno accettato di reclutare nuovi lavoratori dalla lista dei Local Employment Partnership. Servizi per i lavoratori: I servizi che possono essere offerti ai lavoratori nell’ambito di questa misura sono molteplici e vanno da offerta di periodi di lavoro in prova, offerta di un numero di posti di lavoro predeterminati riservata a soggetti svantaggiati, formazione pre-assunzione, colloqui garantiti, offerta di un tutor “personale” al lavoratore, revisione dei processi di assunzione per gli utenti delle Local Employment Partnerships, offerta di percorsi di lavoro flessibili, offerta di ulteriore formazione a favore degli utenti delle Local Employment Partnerships, dopo l’assunzione; offerta di locali per lo svolgimento di seminari collettivi mirati ai genitori di famiglie monoparentali). In questo contesto l’account manager di Jobcentre Plus è la figura chiave che collabora direttamente col Responsabile delle risorse umane dell’impresa per definire le esigenze aziendali in termini di competenze e la formazione, quindi seleziona, tra i disoccupati del bacino locale, quelli con le caratteristiche adeguate e, se necessario, li prepara attraverso una formazione preliminare all’assunzione (pre-employment training). La formazione, individuata e organizzata da Jobcentre Plus, in collaborazione con i Learning Skills Council - LSC, viene erogata attraverso un college locale o un ente di formazione locale. Dal canto suo, l’impresa garantisce dei colloqui di lavoro e, in alcuni casi, di accettare dei lavoratori “in prova”, per periodi di 2-4 settimane, prima di decidere sull’assunzione. Servizi per le imprese: I datori di lavoro possono accedere ad una serie di servizi che possono includere un aiuto nella ricerca di candidati per i posti di lavoro disponibili, grazie alla profonda conoscenza del mercato del lavoro locale; selezione accurata dei candidati, in conformità alle esigenze aziendali; individuazione delle competenze necessarie all’impresa e finanziamento della formazione professionale adatta a svilupparle, che viene erogata attraverso la rete di partner di JCP specializzati nell’organizzazione aziendale e nella formazione; garanzia che le posizioni disponibili siano accessibili ai “talenti” locali e adeguatamente pubblicizzate. Inoltre è previsto un contributo di 1.000 sterline (ca. 1.143 euro) su ogni nuovo assunto, selezionato tra i disoccupati che beneficiano da almeno sei mesi del sussidio di disoccupazione, purché il contratto preveda un orario medio di almeno 16 ore settimanali, per un periodo minimo di 26 settimane. Recentemente, nell’ambito della strategia di lotta alla crisi il governo britannico ha istituito un Partenariato Nazionale per l’Occupazione, presieduto dal Primo Ministro e costituito dai Responsabili delle principali imprese britanniche e da organismi del settore pubblico, affinché collaborino ad ulteriori iniziative destinate a combattere la disoccupazione, tra cui l’ampliamento dei Partenariati locali -ad esempio impegnandosi a pubblicizzare i posti vacanti attraverso Jobcentre Plus, velocizzando le selezioni e consentendo un maggiore accesso alla formazione sul lavoro-. I membri si impegnano ad agire in qualità di ambasciatori nei loro rispettivi settori, e con le imprese fornitrici e clienti, per coinvolgere il maggior numero possibile di datori di lavoro nel sostegno attraverso ai Partenariati Locali. PON FSE - Progetto “Supporto alla Transnazionalità” 2 Un aspetto particolarmente interessante che distingue le Local Employment Partnerships in particolare è la natura flessibile della governance adottata, che consente di differenziare e declinare ciascun accordo tra JCP e impresa sulla base delle specifiche esigenze/richieste dell’impresa/cliente e del territorio di riferiremo. Centrale nell’esperienza inglese è la figura dell’advisor/account manager, che evidenzia una centralità dei servizi per l’impiego non solo nell’incontro tra domanda e offerta, ma anche nelle capacità di promozione dello sviluppo locale e di integrazione sociale. L’orientamento demand-driven degli interventi formativi sono un altro importante punto di forza in termini di efficacia della misura, così come la possibilità di differenziare il sistema di attuazione e di intervento secondo logiche di personalizzazione, di “approccio intensivo” e di rapidità. Anche nel caso delle Local Employment Partnerships, in cui permane l’approccio pragmatico tipico del sistema inglese orientato all’efficacia della prestazione, risultano rilevanti i modi di coinvolgimento e di accreditamento/ valutazione dei fornitori privati di servizi. L’esperienza delle Local Employment Partnerships va anche osservata per la sua capacità di promuovere la creazione di una collaborazione strutturata e duratura tra imprese e servizi pubblici per l’impiego di un determinato territorio. Nell’ambito della priorità 7 “Lavorare in partenariato con le imprese”, del “PSA Delivery Agreement 8: maximise employment opportunity for all” (dicembre 2009), che riporta gli impegni del governo nel settore dell’occupazione, a seguito dell’approvazione della Riforma del Welfare, le Local Employment Partnerships sono identificate come il “cuore” del lavoro del DWP e di JCP con gli imprenditori, confermando l’impegno a sviluppare ulteriormente questa genere di collaborazione, in particolare con le PMI, migliorando il servizio al cliente anche in termini di interventi formativi adeguati. La metodologia e dei Local Employment Partnership sta conseguendo dei risultati positivi, in quanto ha portato i datori di lavoro a prendere in considerazione delle categorie di lavoratori normalmente ignorate o rifiutate. Inoltre la misura si caratterizzandosi per la flessibilità della composizione, ha permesso una risposta adeguata ai differenti contesti di attuazione e alle necessità dei mercato locali di riferimento. A febbraio 2009, erano stati assunti nell’ambito dei Local Employment Partnerships 130.000 lavoratori, e 18.000 imprese avevano aderito a tale forma di partnership. Il Governo britannico si è posto l’ambizioso obiettivo di arrivare, entro l’aprile 2010, a 360.000. PON FSE - Progetto “Supporto alla Transnazionalità” 3
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