Marcel Duchamp - Scuola Media di Piancavallo
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--- Marcel Duchamp --- © Scuola Media Piancavallo – www.scuolapiancavallo.it pagina 1 La vita Marchel Duchamp nacque a Blainville (Francia) nel 1887 e morì a Neuilly, nel 1968. Cominciò a dipingere nel 1908 realizzando opere d’arte in stile cubista. Solo dopo il 1913, l’artista realizzò ed espose le sue opere d’arte più provocatorie e innovative come : • La “Ruota di bicicletta”, nel 1913 ; • Lo “Scolabottiglie”, nel 1914 ; • L’“Anticipo per un braccio rotto” (un comune badile per la neve), 1915 ; • La “Fontana” (un orinatoio), nel 1917. Dopo un lungo periodo di inattività, negli ultimi anni della sua vita Marcel Duchamp riprese a produrre opere ironiche e dissacranti, ma anche una serie di copie di alcuni dei suoi oggetti più famosi. © Scuola Media Piancavallo – www.scuolapiancavallo.it pagina 2 Importanza di Duchamp nella storia dell’arte Duchamp fu un artista molto importante nel campo dell’arte moderna, soprattutto per le sue opere provocatorie che hanno costretto gli artisti della sua epoca a riflettere sul valore e sulla funzione dell’opera d’arte. La sua influenza fu fondamentale anche nello sviluppo di tre correnti artistiche : la Pop-Art, il Surrealismo e il Dadaismo. La rivoluzione artistica operata da Duchamp consiste soprattutto nell’avere realizzato opere assolutamente nuove per la storia dell’arte e aver messo in scena gli oggetti più intimi e personali legati alla vita quotidiana. La prima caratteristica delle opere di Duchamp consiste nel fatto che esse coinvolgono il senso della vista ma, soprattutto, il cervello. Davanti alle sue opere lo spettatore è costretto costretti a pensare, non può limitarsi solo a guardare. Anche i giochi di parole contenuti nei titoli dei suoi quadri o delle sue “sculture”, devono essere decifrati e, dunque, costringono a riflettere sulle opere. Duchamp, poi, dimostrò di poter trasformare un oggetto banale, quotidiano, in un’opera d’arte semplicemente mettendolo in uno spazio “consacrato all’arte” (una galleria, un museo...). Un oggetto qualsiasi (scolabottiglie, ruota di bicicletta...) viene presentato come un’opera d’arte. In questo modo, fece capire che poteva essere dato un valore a un oggetto che comunemente non ne ha. © Scuola Media Piancavallo – www.scuolapiancavallo.it pagina 3 Al contrario, dimostrò che spesso gli spettatori danno importanza ad un quadro e lo considerano un capolavoro solo perché è esposto in un museo, senza riflettere sul suo vero valore. Per questo il gesto di disegnare i baffi e il pizzetto alla celebre “Gioconda” di Leonardo da Vinci (1919), può sembrare ironico e beffardo, ma è dettato, invece, da una profonda riflessione : abbattere tutti quei modelli di opera d’arte che sono nella mente delle persone. La gente deve guardare le varie opere e riflettere con la propria testa, giudicare con il proprio gusto. Quando Duchamp mette i baffi alla “Gioconda”, dunque, non vuole sfregiare un capolavoro, ma contestare la perfezione che gli è attribuita passivamente dalla gente. Con la Gioconda baffuta, Duchamp dimostra che si può trasformare una cosa di valore in una che non ne ha. © Scuola Media Piancavallo – www.scuolapiancavallo.it pagina 4 © Scuola Media Piancavallo – www.scuolapiancavallo.it pagina 5 Beffardo “fino alla morte” Perfino con la morte, Marcel Duchamp utilizzò il suo atteggiamento beffardo e la sua figura di “artista strano” emerge dall’epigrafe che dettò e volle scritta sulla tomba che diceva : “D’altronde, sono sempre gli altri che muoiono” La tecnica del ready-made Una tecnica particolare, utilizzata dall’artista, è il ready-made (“già pronto”) : questa tecnica consiste nell’impiego di materiali “già pronti”, come dice la parola inglese, oggetti di uso quotidiano che si trovano facilmente (come uno scolabottiglie, un orinatoio, un badile, una bicicletta) e che vengono usati senza modificazioni ma, semplicemente disposti nello spazio dell’esposizione offerto dalla sala di un museo. © Scuola Media Piancavallo – www.scuolapiancavallo.it pagina 6 L’artista secondo Duchamp Esattamente come sostenevano i Surrealisti, anche Duchamp pensa che un vero artista deve essere, soprattutto, libero : l’arte è un gioco e dunque la fantasia e l’inventiva hanno molta importanza. Come in tutti i giochi, però, anche la l’arte ha le sue regole e le sue tecniche che non sono, però, uguali a quelle seguite dalla cosiddetta “arte seria”. © Scuola Media Piancavallo – www.scuolapiancavallo.it pagina 7
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