Prima del Dada c`era il Dada (PDF 77KB)
Transcript
Prima del Dada c`era il Dada (PDF 77KB)
Dada Universale 05.02.2016 – 28.03.2016 «Dada è l’anima del mondo.» Hugo Ball, a manifesto di inaugurazione per la 1 serata Dada, 14.07.1916 Prima del Dada c’era il Dada Mentre la Prima guerra mondiale metteva a ferro e fuoco l’Europa, a Zurigo veniva coniata la parola magica «Dada», che poi si diffuse a macchia d’olio nel resto del mondo. Alcuni emigranti, fra cui Hugo Ball, Emmy Hennings, Hans Arp e Tristan Tzara, inaugurarono il «Cabaret Voltaire» nel centro storico della città, al numero 1 della Spiegelgasse. Da qui, la loro rivolta radicale varcò i confini svizzeri e anche europei: presto vennero aperte filiali dadaiste a Berlino, Parigi, Tokyo, Madrid e New York. Dada è globale, ma anche universale. Il Dadaismo ha portato all’estremo il principio della negazione radicale. Nel delirio dionisiaco, il «no» alla cultura esistente si trasforma in un «sì» al momento presente. Dal nulla nasce il nuovo. Dada non è semplicemente uno dei tanti «ismi» che caratterizzano la storia dell’arte. «Dada è il caos da cui sorgono mille ordini, che poi vengono di nuovo inghiottiti nel caos Dada. Dada è allo stesso tempo lo svolgersi e la sostanza di tutto ciò che accade nel mondo», scriveva Richard Huelsenbeck, cofondatore del movimento. In altri termini, «prima del Dada c’era il Dada». E proprio perché il Dadaismo racchiudeva in sé i tratti di tutte le correnti d’avanguardia – dal Futurismo al Costruttivismo, reinterpretandoli con assenso o dissenso – può essere visto come corrente emblematica dell’Avanguardia. Il Dadaismo ebbe l’effetto di una vera e propria detonazione, che ha lasciato tracce fino ai giorni nostri. Ed essendo stato fin dall’inizio un movimento avanguardista di artisti rivolto agli artisti, ha esercitato un notevole influsso su altre correnti degli ultimi cento anni, dal Surrealismo a Fluxus, dalla pop art alla mail art, dai Museo nazionale svizzero. | Museo nazionale Zurigo. | Museumstrasse 2, Casella postale, 8021 Zurigo | T. +41 (0)58 466 65 11 | F. +41 (0)44 211 29 49 | [email protected] | www.landesmuseum.ch situazionisti della Parigi degli anni Sessanta a varie altre tendenze artistiche e intellettuali successive. Senza Dada non ci sarebbero stati i sit-in del 1968, Joseph Beuys non avrebbe baciato una lepre morta e il punk Sid Vicious non avrebbe cantato «God Save The Queen». Senza Dada, i «Bewegig» della rivolta giovanile esplosa a Zurigo nel 1980 non sarebbero scesi in campo con l’intenzione di fare dello Stato «un’insalata di cetrioli». E senza Dada, oggi il Cabaret Voltaire della Spiegelgasse sarebbe una delle tante farmacie di Zurigo. Eppure, quando nel 1924 il poeta surrealista Robert Desnos si sentì chiedere cosa sarebbe rimasto del Dadaismo, dal torpore ipnotico in cui si calava per dare libera espressione alla propria creatività sussurrò: «Nient’altro che banane».
Documenti analoghi
Comunicato stampa (PDF 87KB)
Dada, movimento anticulturale di portata mondiale, è esploso nel 1916 a Zurigo al
Cabaret Voltaire. La detonazione ha lasciato tracce fino ai giorni nostri. Il
Dadaismo ha influenzato il Surrealism...
qui (PDF 519KB)
Mentre la Prima guerra mondiale metteva a ferro e fuoco l’Europa, a Zurigo veniva
coniata la parola magica «Dada», che poi si diffuse a macchia d’olio nel resto del
mondo. Alcuni emigranti, fra cui...