PETER GREENAWAY
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PETER GREENAWAY
PETER GREENAWAY I suoi film, centrati sull’arte (pittura, architettura, musica…), svelano un’attrazione ossessiva per il colore e i numeri. Vicino a inventiva patafisica e Oulipo (cui era sensibile Italo Calvino, del quale riconosce l’influenza), autore di memorabili installazioni artistiche e urbane (da Enghien-LesBains al Fortuny di Venezia, dalla Reggia di Venaria di Torino alla mostra Stairs Genève - Du cadrage au public, 1994-2013), Greenaway fa spesso germinare le sue opere dalle costrizioni digitali, come nel caso della spettacolare serialità delle Torri al Festival di Lucca dell’anno scorso. Tra i suoi film, I giardini di Compton House (‘The Draughtsman’s Contract’, 1982), The Pillow Book (1996), Just in Time, che apre il trittico 3x3D (2013), cui contribuisce pure Jean-Luc Godard. E’ in uscita il suo ultimo film Eisenstein.
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