La direttiva Bolkestein
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La direttiva Bolkestein
L@ POSTA 48 Lettere al Direttore La direttiva Bolkestein a cura di Leo Carriera A lcuni colleghi, operatori su aree pubbliche, mi hanno chiesto delucidazioni sulla Direttiva “Bolkestein”. Si tratta di una norma che, se approvata, avrebbe una ricaduta pesantissima in termini di disoccupazione (2 milioni di posti di lavoro a rischio compreso l’indotto) sugli operatori del commercio in forma itinerante. Gli ambulanti, attualmente, lavorano in virtù di Concessioni Comunali di durata decennale acquisite o ereditate da genitori La Direttiva Bolkestein, dando un colpo di spugna al passato, prevede che i Comuni non rinnovino più le concessioni ai vecchi possessori cancellando quindi “i diritti acquisiti” fino ad ora. Se la Direttiva verrà attuata nei termini previsti dalla UE, i Comuni avranno la facoltà di mettere le concessioni “all’incanto” e la partecipazione alle aste sarà aperta anche alle Società di capitali. La sperequazione economica tra il piccolo operatore che da sempre conduce una vita di affanni e disagi per guadagnare onestamente la “mercede” giornaliera e le grosse imprese di capitali è di tutta evidenza e rischia di ingrossare, ulteriormente, le fila dei disperati che perdendo il lavoro perdono la vita. A titolo esemplificativo si potrebbe ipotizzare che una Società offra, per acquisire posteggi in una manifestazione fieristica o una Sagra, cifre con le quali ad un ambulante sarebbe impossibile competere. Continuando con le esemplificazioni potrebbe darsi il caso di Società di Servizi che acquistino interi pacchetti di concessioni per cederle, in subaffitto, agli stessi ambulanti espropriati a prezzi, ovviamente, maggiorati. Il commercio ambulante, risorsa con una tradizione soprattutto nell’Italia meridionale, restituisce una dimensione più umana anche alle grandi città, i mercatini sono una piccola oasi di colore e folklore nel grigiore spersonalizzato ed opprimente dell’asfalto urbano. Molto è stato fatto e molto ancora deve essere fatto dai Sindacati di Categoria perché questa Direttiva capestro non passi, o venga rimodulata. La FIVA-CONFCOMMERCIO ha affrontato in maniera determinante la questione Bolkestein, perseguendo una strategia sindacale incentrata sul confronto con le Istituzioni. Il 4 giugno u.s. presso la Sala Convegni della Camera di commercio di Bari si è tenuto il Convegno “Direttiva Bolkestein e commercio su aree pubbliche”; una manifestazione che ha visto la partecipazione compatta ed attiva di moltissimi operatori del settore giunti da ogni parte dalle provincia di Bari e BAT, ma anche da province limitrofe. Erano presenti Alessandro AMBROSI; presidente Confcommercio provincia di Bari; Andrea NAZZARINI, presidente Fiva-Puglia; Giacomo ERRICO, presidente nazionale Fiva-Confcommercio; Armando ZELLI, segretario generale Fiva-Confcommercio; Pietro TRABACE, dirigente politiche per lo Sviluppo economico Regione Puglia; Loredana CAPONE, assessore Attività produttive Regione Puglia; Luigi PERRONE, presidente Anci Puglia; Franco ALBORE, assessore Attività produttive Comune di Bari. Ferdinando Cocozza Segretario Provinciale FIVA Confcommercio. I numerosi interventi sono stati applauditi calorosamente perché tutti erano e sono consapevoli che stroncare il commercio significa distruggere il cuore pulsante dell’economia italiana, forse l’unico cuore dal battito pulito ed ancora incorrotto. In attesa di ricevere il reportage sull’avventuroso viaggio di nozze sulle Ande peruviane e boliviane, esprimiamo i nostri auguri a Giovanni Panza, nostro articolista finanziario e turistico, per le nozze con Tonia Recchia, anche lei appassionata turista estrema.
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