Marie Antoinette - Cinema G. Verdi
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Marie Antoinette - Cinema G. Verdi
Cineforum G. Verdi - Breganze 32°anno [email protected] 21° film Marie Antoinette CAST TECNICO ARTISTICO Regia: Sofia Coppola Sceneggiatura: Sofia Coppola Fotografia: Lance Acord Scenografia: K.K. Barrett Costumi: Milena Canonero Musica: Brian Reitzell Montaggio: Sarah Flack Prodotto da: Ross Katz, Sofia Coppola, Callum Greene (Usa, 2006) Durata: 120' Distribuzione cinematografica: Sony Pictures Italia PERSONAGGI E INTERPRETI Marie Antoinette: Kirsten Dunst Maria Teresa: Marianne Faithfull Comtesse de Noailles: Judy Davis Comtesse du Barry: Asia Argento a cura di Marco Belluco [email protected] Marie Antoinette non è un film storico. E’ pur sempre in costume (per i quali Milena Canonero ha vinto l’oscar recentemente), ma non ha nessuna pretesa ne intenzione di voler raccontare per filo e per segno gli avvenimenti storici di quell’epoca. Non è quindi un problema se ci sono “errori” o “dimenticanze” in quanto ci troviamo di fronte ad una precisa scelta della regista. Sofia Coppola, infatti, ha visto in Maria Antonietta una delle adolescenti già analizzate e raccontate nei suoi precedenti ottimi lavori (Il giardino delle vergini suicide e Lost in Translation). Ritroviamo una ragazza alle prese con il passaggio all’età adulta, che tenta di relazionarsi con il mondo e con le persone che la circondano. Ad interpretarla c’è la magnifica Kristen Dunst (presente anche nel primo film della Coppola). La rappresentazione del luogo è molto significativa in quanto è un mezzo per rappresentare la condizione interiore della protagonista: come la Charlotte di Lost in Translation, Maria Antonietta “vaga” spaesata nella Versailles/Tokyo, in un ambiente a lei non consono, pieno di regole ed usanze strane (<<Ma tutto questo è ridicolo!>> dice <<Tutto questo è Versailles>> si sente rispondere) nel quale non riuscirà mai a sentirsi a casa. Maria Antonietta è circondata a corte da molte persone, ma non lega con nessuno. Il passatempo preferito della gente è spettegolare sulle sue abitudini, su i suoi eccessi (l’acquisto di decine di paia di scarpe, tra le quali scoviamo anche delle Converse non proprio settecentesche) e le sue stranezze (applaudire alla fine di uno spettacolo teatrale quando l’etichetta di corte non lo permette). Ogni momento del film si conclude sottolineando la solitudine della protagonista (non a caso la sceneggiatura è stata tratta da una biografia del 2002 scritta da Antonia Fraser dal titolo: Maria Antonietta. La solitudine di una regina) enfatizzata non solo dai luoghi, come detto in precedenza, ma anche dalle luci (naturali, come quelle usate nel capolavoro di Kubrick Barry Lyndon), dai colori pastello e dalle musiche della new wave inglese anni ’80 (Cure, New Order, Siouxie and The Banshees…). Un altro elemento presente nel film è l’amore (anche questo uno dei cardini della filmografia della regista). Maria Antonietta è costretta ad un matrimonio di convenienza. Ci vorranno sette anni prima che venga consumata l’unione e comunque non ci sarà mai attrazione e affinità sentimentali tra lei ed il Delfino e, al contrario della Lux Lisbon (protagonista del “giardino delle 7 - 8 – 9 – 10 marzo 2007 vergini suicide), Maria Antonietta prova una certa diffidenza nell’atto sessuale. Con questi elementi è ormai chiaro il percorso intrapreso dalla regista nel voler vivisezionare il mondo adolescenziale femminile da ogni lato possibile (da quello sentimentale a quello sessuale). Marie Antoinette è un film ricco di pathos, dove i silenzi sono gestiti saggiamente: memorabile è il finale, con lei in carrozza che si allontana per l’ultima volta da Versailles, la Storia che improvvisamente piomba nella sua vita sottoforma di folla inferocita e ghigliottina ed i Cure con All cats are grey in sottofondo. La Maria Antonietta di Sofia Coppola a volte sembra cantare uno dei versi di What ever Happened degli Strokes (presente nella colonna sonora): “I Wanna Be Forgotten, and I don’t Wanna Be Reminded” . Il film della prossima settimana Il vento che accarezza l’erba Di Ken Loach Durata 124’ Il vento che accarezza l’erba, meritata Palma d’Oro a Cannes 2006, ci presenta la genesi della rivoluzione irlandese contro l’oppressore inglese senza prescindere dal lato oscuro della medaglia, che al contrario ci verrà mostrato fino alle estreme conseguenze: i combattenti rivoluzionari, chiamati patrioti al momento dell’indipendenza, possono anche ritornare traditori nella successiva guerra civile agli occhi di coloro che appena ieri combattevano per la causa comune. Loach ci racconta questa pagina di storia irlandese attraverso la vicenda paradigmatica di due fratelli: Damien, e Teddy . La logica della lotta per l’indipendenza si rivelerà implacabile ed inesorabile: lo scopriremo nel dissidio del giovane medico che ha giurato di preservare la vita in ogni frangente, ma che per coerenza non può sottrarsi dal giustiziare un giovane traditore. Perché la coerenza con i propri valori, come Loach esemplifica in modo emblematico nel finale, durante una guerra civile può perfino andar oltre i legami di sangue. Un film duro, insostenibile, emozionante: siamo alla soglia del capolavoro. Cineforum G. Verdi - Breganze 21° film 32°anno [email protected] LA REGISTA Scheda film Marie Antoinette CENNI E CURIOSITA’ SUL FILM: Locations film: PARTE DEL FILM E' STATA GIRATA A PRAGA: NELLE VECCHIE STRADE DELLA CITTA', NELLA CHIESA BAROCCA DI SAN NICOLA E AL GRAND HOTEL BOHEMIA. ALCUNI AMBIENTI SONO STATI RICREATI ALL'INTERNO DEI TEATRI 'BARRANDOV'. UNA COPIA DEL 'BOSCHETTO DI VENERE' E' STATA CREATA NEI GIARDINI DEL DOBRIS PALACE E ALCUNI SCULTORI LOCALI HANNO REALIZZATO LE COPIE DELLE 16 STATUE PRESENTI A VERSAILLES. TRA LE LOCATIONS FRANCESI, DI PARTICOLARE INTERESSE SONO VAUX LE VICOMTE (PER LA RESIDENZA DEL CARDINALE ROHAN) E IL CASTELLO D'ALAINCOURT (PER LA CASA NATALE DI JEANNE). LE AUTORITA' FRANCESI HANNO INOLTRE CONCESSO ALLA TROUPE DI FILMARE LA RESIDENZA DI VERSAILLES. La colonna sonora Sofia Coppola utilizza la musica più moderna per descrivere la natura vivace e ribelle della giovane; i toni più classici ricreati tra gli altri da Dustin O'Halloran - la mente musicale dei Devics - per riconciliarsi con l'epoca in cui è ambientata la storia (vera) di Maria Antonietta. Dopo l'incoronazione le stravaganti feste vengono magistralmente sonorizzate da I Want Candy dei Bow Wow Wow. La passione per il conte Fersen scorre sul brano rock What Ever Happened degli Strokes, la voglia di divincolarsi dalle rigide regole dell'etichetta piomba sui toni dark di Hong Kong Garden di Siouxsie and the Banshees e quelli new wave di Ceremony dei New Order. Ma Sofia Coppola posa il suo sguardo anche sulla natura che esplode tutt'intorno e sceglie i brani più malinconici e teneri di Aphex Twin per descriverne la bellezza, oltre allo strumentale Il secondo giorno realizzato dagli Air appositamente per musicare il reading City di Alessandro Baricco. Ad All Cats Are Grey è riservato l'epilogo al quale i Cure non potevano non dare la giusta dose di drammaticità. 7 - 8 – 9 – 10 marzo 2007 NOME: Sofia Coppola DATA DI NASCITA: 12/05/1971 LUOGO DI NASCITA: New York, Usa (2006) (2003) (1999) (1998) Marie Antoinette L'amore tradotto Il giardino delle vergini suicide Lick the Star OSCAR PER I MIGLIORI COSTUMI ALL’ITALIANA MILENA CANONERO MILENA CANONERO RICEVE L’OSCAR Quando si parla di abiti, l'Italia è sempre sotto i riflettori: gli Oscar 2007 confermano premiando la piemontese Milena Canonero per gli splendidi costumi di Marie Antoinette (di Sophia Coppola, con Kirsten Dunst). Si tratta della sua terza statuetta in carriera: le altre due le ha vinte con Barry Lyndon e Momenti di Gloria (entrambi di Stanley Kubrick). Tempestata di domande dopo aver ritirato il premio, Milena Canonero ha sorriso e risposto a tutti. A noi piace ricordare una sua dichiarazione in particolare: "La moda è stata sempre influenzata dal cinema. Oggi avviene anche il contrario, in pratica c'è uno scambio continuo. Come Stanley amava dire: ogni cosa è una fonte di ispirazione, la moda contemporanea può essere un elemento d'ispirazione anche se fai un film in costume".Per chiudere in bellezza, alcuni costumi di Marie Antoinette saranno esposti fino al 5 aprile al Fashion Institute of Design and Merchandising Museum di Los Angeles.Ci saranno anche gli abiti di Il diavolo veste Prada e The Queen, che concorrevano all'Oscar insieme a Dreamgirls e Curse of the Go L’ATTRICE NOME: Kirsten Dunst ALL'ANAGRAFE: Kirsten Caroline Dunst DATA DI NASCITA: 30/04/1982 LUOGO DI NASCITA: Point Pleasant, New Jersey, Stati Uniti (2007) (2006) (2005) (2004) (2004) (2004) (2003) (2003) (2002) (2001) (2001) (2001) (2000) (2000) (2000) (2000) (2000) (1999) (1999) (1999) (1998) (1998) (1997) (1997) (1996) (1995) (1994) (1994) (1994) (1991) (1990) (1989) Spider-Man 3 Marie Antoinette Elizabethtown Wimbledon Spider-Man 2 Eternal Sunshine of the Spotless Mind Mona Lisa Smile Levity Spider-Man The cat's meow Crazy/Beautiful Get over it All forgotten Deeply Ragazze nel pallone Luckytown Blues Il Corvo 3 - Salvation Le ragazze della Casa Bianca Bella da morire Il giardino delle vergini suicide College femminile Small Soldiers True heart Sesso & potere Confessione finale Jumanji Caro zio Joe Intervista con il vampiro Piccole donne High Strung Il falò delle vanità New york stories - Storie di New York I PROSSIMI FILM IN PROGRAMMA 14 – 15 –16 - 17 Marzo Il vento che accarezza l’erba 21 – 22 – 23 - 24 Marzo Manuale d’amore 2 28 – 29 – 30 - 31 Marzo Babel 11 – 12 – 13 – 14 Marzo Flag of the father CINEFORUM G. VERDI - BREGANZE 20 - 21 – 22 APRILE 2007 GIORNATE DEL CINEMA A BREGANZE PRIMA EDIZIONE
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