Promuovere comportamenti di screening. Framing delle
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Promuovere comportamenti di screening. Framing delle
Framing e valenza lessicale per promuovere comportamenti di screening. 1 Promuovere comportamenti di screening. Framing delle conseguenze ma non solo: il ruolo della valenza lessicale Teresa Gavaruzzi, Lorella Lotto Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, Università degli Studi di Padova Abstract Introduzione. La ricerca sull’effetto framing nel promuovere comportamenti legati alla salute indica che i comportamenti di prevenzione sono più efficacemente promossi da messaggi con frame di guadagno, mentre i comportamenti di individuazione da messaggi con frame di perdita. Due recenti meta-analisi hanno però messo in dubbio questi risultati. Tuttavia, non è stato considerato un fattore rilevante come potenziale moderatore dell’effetto: la valenza lessicale dei termini usati per descrivere le conseguenze del comportamento. Basandoci sia sulla letteratura sul framing degli attributi, sia sulla psicolinguistica, ipotizziamo che i messaggi espressi con valenza congruente siano più efficaci rispetto a quelli espressi con valenza incongruente (cioè, guadagno-positivo e perdita-negativo vs. guadagno-negativo e perdita-positivo). Metodo. L’efficacia di un messaggio che promuove lo screening per il cancro del colon-retto è stata valutata invitando 1754 sessantenni a sottoporsi ad un test (colonscopia o rettosigmoidoscopia) presso l’ospedale S. Antonio di Padova. I fattori manipolati nel messaggio erano: il frame delle conseguenze (guadagno vs. perdita) e la valenza lessicale dei termini usati (positiva vs. negativa). Risultati. Quattrocentoventidue persone hanno partecipato allo screening. L’effetto della valenza lessicale è stato confermato, in quanto il messaggio di perdita-negativo è stato più efficace di quello di perdita-positivo. Al contrario, il consueto effetto framing non è stato replicato. Conclusioni. Suggeriamo che questo risultato dipenda dal fatto che il comportamento promosso era descritto sia come comportamento di individuazione, sia come comportamento di prevenzione, e che quindi a seconda della funzione preponderante, il frame di perdita oppure quello di guadagno siano stati maggiormente efficaci. La valenza lessicale sembra un fattore importante da considerare oltre al frame delle conseguenze quando si intende promuovere comportamenti legati alla salute. Framing e valenza lessicale per promuovere comportamenti di screening. 2 Introduzione L’effetto framing consiste nel fatto che le persone giudicano e scelgono in modo differente a seconda del “frame”, cioè della prospettiva attraverso la quale sono descritti gli eventi (Tversky e Kahneman, 1981). Nell’ambito della promozione di comportamenti legati alla salute è importante la distinzione tra comportamenti di prevenzione, che hanno lo scopo di mantenere lo stato di salute (es., l’uso di creme solari protettive per prevenire l’insorgenza del tumore alla pelle) e comportamenti di individuazione, che hanno lo scopo di individuare una eventuale malattia in fase precoce, quando le possibilità di trattamento sono maggiori (es., la mammografia per individuare precocemente un eventuale tumore al seno). Infatti, i comportamenti di prevenzione sono promossi maggiormente da messaggi che evidenziano i benefici derivanti dall’adesione al comportamento (frame di guadagno), mentre quelli di individuazione da messaggi che evidenziano i rischi derivanti dalla mancata adesione al comportamento (frame di perdita; Rothman e Salovey, 1997; Rothman, Bartels, Wlaschin, e Salovey, 2006). Sebbene siano stati indagati numerosi fattori che possono moderare l’effetto framing (ad esempio, il need for cognition, es., Zhang e Buda, 1999), fino ad ora nessuno studio ha considerato la valenza lessicale dei termini usati per descrivere le conseguenze del comportamento. Ad esempio, un eventuale intervento chirurgico può essere descritto come “conservativo” (valenza lessicale positiva) o come “radicale” (valenza lessicale negativa) ed entrambi i frame possono essere espressi con entrambi i tipi di termini usando la negazione del concetto (es., “non conservativo” e “non radicale”), come rappresentato in Tabella 1. Tabella 1. Valenza lessicale e frame del messaggio. L’evidenza dell’importanza della valenza lessicale proviene sia dalla letteratura sul framing degli attributi, sia dalla letteratura psicolinguistica. È infatti noto che anche singoli attributi possono essere descritti con frame diversi, ad esempio le scelte dei partecipanti cambiano a seconda che la stessa informazione oggettiva sia presentata in termini di sopravvivenza oppure di mortalità (Marteau, 1989). È quindi plausibile ipotizzare che il modo in cui singoli attributi sono descritti influenzi i giudizi e le decisioni anche quando essi sono inseriti in un messaggio più ampio che contiene anche la manipolazione del frame delle conseguenze dell’adesione o meno ad un comportamento. D’altra parte, anche le evidenze sull’elaborazione linguistica supportano l’idea che la valenza lessicale dei termini usati sia rilevante. Il fatto che l’analisi del modificatore avverbiale “non” avvenga solo in una fase successiva (Gilbert, 1991), l’organizzazione della conoscenza in reti semantiche e il meccanismo di diffusione dell’attivazione (Collins e Loftus, 1975), ci fanno ipotizzare che i concetti negati (come “non conservativo” e “non radicale”) attivino in primo luogo i concetti stessi Framing e valenza lessicale per promuovere comportamenti di screening. 3 (“conservativo” e “radicale”), e conseguentemente i concetti vicini nello spazio semantico, e solo secondariamente venga elaborato il modificatore avverbiale. Di conseguenza, nell’ambito dei messaggi che promuovono comportamenti legati alla salute, ipotizziamo che i messaggi che siano formulati con la valenza lessicale congruente con il frame siano più efficaci rispetto a quelli formulati con valenza lessicale incongruente. In particolare ci aspettiamo che quando il comportamento promosso è un comportamento di prevenzione, il frame di guadagno sia più efficace quando espresso con termini con valenza lessicale positiva (es., conservativo) piuttosto che negativa (es., non radicale), mentre quando il comportamento promosso è un comportamento di individuazione, ci aspettiamo che il frame di perdita sia più efficace quando espresso con termini con valenza lessicale negativa (es., radicale) piuttosto che positiva (es., non conservativo). Il presente studio indaga tale previsione nell’ambito della promozione dell’esecuzione di un test di screening per il cancro del colon. Trattandosi di un comportamento considerato comunemente come un comportamento di individuazione, le ipotesi specifiche dello studio sono: 1) effetto della valenza lessicale: il messaggio con frame di perdita è più efficace quando espresso con valenza lessicale negativa (es., intervento radicale) rispetto a quella positiva (es., intervento non conservativo), e 2) “classico” effetto framing: il messaggio con frame di perdita e valenza positiva (es. non conservativo) è più efficace di quello di guadagno con valenza positiva (es., conservativo), trattandosi di un comportamento di individuazione. Metodo In collaborazione con un progetto di screening per il cancro del colon retto (condotto presso l’ospedale Sant’Antonio di Padova), abbiamo invitato 1754 sessantenni (n = 892 femmine, 51,2%) a sottoporsi ad un test (colonscopia o rettosigmoidoscopia), nel periodo 2007-2009. Ad ogni persona è stata inviata una lettera di invito alla partecipazione al progetto di screening con un appuntamento per sottoporsi al test e un volantino informativo. Nel volantino informativo è stato manipolato il frame delle conseguenze (guadagno vs. perdita) e la valenza lessicale dei termini usati (positiva vs. negativa). La principale variabile dipendente misurata è costituita dall’adesione alla campagna di screening. Risultati Quattrocentoventidue persone (43% femmine) hanno partecipato allo screening sottoponendosi ad uno dei test proposti; la percentuale media di adesione è stata del 24,06%, variando tra il 20,61% e il 26,22% a seconda del tipo di messaggio ricevuto, come illustrato in Figura 1. L’effetto della valenza lessicale (ipotesi 1) è supportato dal fatto che il messaggio con frame di perdita è stato tendenzialmente più efficace quando espresso con termini con valenza negativa (25,30%) rispetto a quando espresso con termini con valenza positiva (20,61%, 1-sided Fisher test, p =.072). Al contrario, l’ipotesi 2 sull’effetto framing “classico” non è stata confermata, in quanto il messaggio di perdita-positivo (20,61%) non è stato più efficace di quello di guadagno-positivo (26,22%) e anzi la Framing e valenza lessicale per promuovere comportamenti di screening. 4 differenza è nella direzione opposta (χ2(1,900) = 3.59, p =.058). In particolare, il messaggio di perdita-negativo è stato ugualmente efficace a quello di guadagnopositivo. Figura 1. Percentuale di partecipanti che si sono sottoposti ad uno dei due test, a seconda del messaggio ricevuto. Conclusioni I risultati sembrano confermare solo parzialmente le ipotesi di ricerca. Da una parte abbiamo evidenziato l’effetto della valenza lessicale ipotizzato sulla base della letteratura. Dall’altra, tuttavia, il consueto effetto framing non è stato replicato. Suggeriamo che questo risultato dipenda dal fatto che il comportamento promosso era descritto sia come comportamento di individuazione sia come comportamento di prevenzione, e che quindi, a seconda della funzione preponderante, il frame di perdita oppure quello di guadagno siano stati maggiormente efficaci. Infatti lo screening per il cancro del colon-retto, quando eseguito con un esame endoscopico (come in questo caso), consente non solo l’individuazione di lesioni cancerogene, ma anche la rimozione di polipi, che possono svilupparsi e degenerare in lesioni cancerogene. Per ovvi motivi tale informazione non poteva essere omessa ed è quindi stata sottolineata nel pamphlet informativo. Proponiamo quindi che quando la funzione del comportamento è stato vista come di individuazione il messaggio formulato con frame di perdita sia stato maggiormente efficace nel promuovere l’esecuzione dell’esame endoscopico (in linea con il fatto che il messaggio di perdita espresso con termini con valenza lessicale negativa sia stato più efficace del messaggio espresso con termini con valenza lessicale positiva), mentre quando la funzione preponderante era considerata quella preventiva, il messaggio con frame di guadagno sia stato maggiormente efficace (parzialmente supportato dalla direzione della differenza tra il messaggio di guadagno espresso con termini con valenza lessicale positiva rispetto a quello espresso con termini con valenza lessicale negativa). Tale interpretazione dei risultati ottenuti dovrà essere confermata da studi futuri che indaghino l’interazione Framing e valenza lessicale per promuovere comportamenti di screening. 5 tra il frame e la valenza lessicale separatamente in comportamenti che siano esclusivamente di individuazione o esclusivamente di prevenzione. I risultati ottenuti hanno comunque confermato che la valenza lessicale è un fattore importante da considerare, oltre al frame delle conseguenze, quando si intende promuovere comportamenti legati alla salute. Tale fattore non è stato considerato nelle due recenti meta-analisi (O’Keefe e Jensen, 2007; 2009) che hanno messo in discussione l’effetto del framing, sostenendo che è debole e riconducibile a specifici tipi di comportamento (promozione dell’igiene orale e dell’individuazione precoce di tumori al seno). Tuttavia, in tali meta-analisi non è stato considerata la valenza lessicale utilizzata, e tale mancanza potrebbe avere inficiato la validità delle conclusioni raggiunte. Riferimenti bibliografici Collins, A.M., & Loftus, E.F. (1975). A spreading-activation theory of semantic processing. Psychological Review, 82, 407-428. Gilbert, D.T. (1991). How mental systems believe. American Psychologist, 46, 107119. Marteau, T.M. (1989). Framing of information: Its influence upon decisions of doctors and patients. British Journal of Social Psychology, 28, 89-94. O'Keefe, D.J., & Jensen, J.D. (2007). The relative persuasiveness of gain-framed and loss-framed messages for encouraging disease prevention behaviors: A metaanalytic review. Journal of Health Communication, 12, 623 – 644. O'Keefe, D.J., & Jensen, J.D. (2009). The relative persuasiveness of gain-framed and loss-framed messages for encouraging disease detection behaviors: A metaanalytic review. Journal of Communication, 59, 296-316. Rothman, A.J., Bartels, R.D., Wlaschin, J., & Salovey, P. (2006). The strategic use of gain- and loss-framed messages to promote healthy behavior: How theory can inform practice. Journal of Communication, 56, S202-S220. Rothman, A.J., & Salovey, P. (1997). Shaping perceptions to motivate healthy behavior: The role of message framing. Psychological Bulletin, 121, 3-19. Tversky, A., & Kahneman, D. (1981). The framing of decisions and the psychology of choice. Science, 211, 453-458. Zhang, Y., & Buda R. (1999). Moderating effects of need for cognition on responses to positively versus negatively framed advertising messages. Journal of Advertising, 28, 2, 1-15.
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