visualizza - Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Brescia
Transcript
visualizza - Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Brescia
È nata la Federazione degli Ordini dei Medici Veterinari della Sicilia Il lungo percorso di collaborazione e confronto intrapreso da tempo dai Presidenti provinciali è sfociato nella proposta, licenziata positivamente dalle Assemblee dei nove Ordini, di associarsi in una Federazione Regionale. I Presidenti pro tempore hanno sottoscritto, difatti, giorno 26 ottobre 2004 a Palermo, l’atto costitutivo della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Sicilia. I compiti statutari devoluti alla Federazione Regionale sono: • vigilare, sul piano regionale, alla conservazione e difesa del decoro professionale e della indipendenza della professione; • studiare i problemi professionali ed organizzativi soprattutto riferiti alle esigenze ed alle caratteristiche della Regione e proporne le soluzioni; • esaminare preventivamente gli argomenti posti all’ordine del giorno del Consiglio Nazionale F.N.O.V.I. per concordare una eventuale comune linea di condotta in seno a detto organo; • promuovere, coordinare e realizzare tutte le iniziative atte a sviluppare un’efficace azione culturale veterinaria e di aggiornamento sul piano regionale; • sviluppare e mantenere, nel quadro delle linee generali della F.N.O.V.I. rapporti con le l’Università siciliane, Enti, Organi politici e amministrativi della Regione, onde collaborare allo studio, all’elaborazione, ed alla attuazione di tutti quei provvedimenti che possono comunque avere interesse per la professione veterinaria, per l’assistenza e la sanità; • designare i rappresentanti della Federazione Regionale presso commissioni, Enti, Organizzazioni a carattere regionale e nazionale; 1 • collaborare con la F.N.O.V.I. per l’espletamento dei compiti della stessa, devoluti mantenendo all’uopo stretti rapporti con la Presidenza e con il Comitato Centrale di detto organo; • esaminare ogni e qualsiasi problema di interesse professionale, scientifico, assistenziale, previdenziale, fiscale ed organizzativo che ciascun Ordine intenda discutere, onde propugnare idonee azioni per le soluzioni auspicate; • coordinare e, per quanto possibile, uniformare le iniziative degli Ordini, sia nell’espletamento dei compiti ad essa conferiti dalla legge, sia per quanto concerne attività facoltative, quando sussista un comune interesse professionale e deontologico; • promuovere intese tra gli Ordini dei Veterinari della Regione Sicilia e delle altre Regioni circa l’applicazione delle convenzioni nazionali o a carattere regionale e provinciale, nel rispetto della legge istitutiva e delle disposizioni emanate dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani, promuovere analoghe intese circa la formulazione e l’applicazione di convenzioni con eventuali strutture regionali del Servizio Sanitario Nazionale; • interporsi, in funzione conciliativa, nel caso di contrasti tra Ordini della Regione, onde comporli nel quadro dei reciproci interessi e nella superiore visione della dignità e del decoro professionale; • trattare tutte le questioni e le problematiche inerenti la professione veterinaria; • curare l’informazione periodica degli iscritti. All’interno del Consiglio Direttivo Regionale, costituito dai nove Presidenti provinciali (G. Lo Presti Dip. AUSL – AG; E. Rizzo Dip. AUSL – CL; G. Santocono L.P. – CT; V. Iannotta IZS – EN; P.P. Niutta Università – ME; S. Caracappa IZS – PA; S. Criscione L.P. – RG; R. Gissara Dip. AUSL – SR; P. Surace Dip. AUSL – TP) sono state determinate le cariche statutarie che vedono pro tempore: Prof. Pietro Paolo Niutta (Presidente); Dott. Giuseppe Lo Presti (Vice Presidente); Dott. Vanni Iannotta (Tesoriere); Dott. Salvatore Criscione (Segretario). La prima Assemblea Ordinaria della Federazione, tenutasi il 15 gennaio u.s. a Pergusa (EN), ha registrato la presenza di quasi tutti i componenti i Consigli Direttivi dei nove Ordini. Al tavolo di presidenza oltre al Prof. Niutta ed al dott. Criscione è stato invitato il dott. Andrea Di Martino, decano dei Consiglieri. Nel corso dell’incontro sono state trattate numerose tematiche riguardanti: - i contratti per prestazioni libero professionali stipulati con le Aziende Unità Sanitarie Locali: l’Assemblea, rimarcando in premessa la necessità di espletare i concorsi pubblici per la copertura dei posti carenti nelle dotazioni organiche delle AUSL, ha ritenuto comunque che, con urgenza, debbano essere stilate delle linee d’indirizzo univoche, al fine di regolamentare tali prestazioni professionali; - i contratti per prestazioni libero professionali stipulati con l’Associazione Regionale Allevatori: risultano alquanto “datati” e bisognosi di aggiornamento (l’ultima revisione contrattuale sugli onorari delle prestazioni medico veterinarie risale al 1974); - l’organizzazione di giornate di studio e corsi ECM da realizzarsi durante il c.a. su tematiche riguardanti non solo la Sanità Pubblica ma anche gli altri ambiti professionali; - la realizzazione di un portale telematico di facile consultazione ed aggiornato sulle attività della Federazione, contenente le home pages dei vari Ordini provinciali; - la possibilità di fornire spunti lavorativi in ambiti e settori occupazionali diversi da quelli tradizionali, al fine favorire il superamento dei sempre più frequenti problemi occupazionali; - l’opportunità di fornire delle linee guida per l’istituzione di un’anagrafe equina regionale; - la realizzazione di un tariffario regionale per le prestazioni professionali. Numerosi sono stati gli spunti dettati dagli interventi dei presenti. In particolare il Dott. Giuseppe Licitra, Consigliere del Comitato Centrale F.N.O.V.I., ha comunicato all’Assemblea la prossima costituzione, a Palermo, di un gruppo di lavoro, avente lo scopo di approfondire le problematiche sanitarie riguardanti i Paesi del bacino del Mediterraneo. All’iniziativa parteciperanno l’Associazione Veterinaria Euro-Araba, la Regione Sicilia e la Federazione Regionale. In ultimo, il Presidente ha proposto l’organizzazione di una giornata di presentazione della Federazione a tutti gli iscritti agli Ordini siciliani ed alle Istituzioni Pubbliche regionali che è stata accolta con entusiasmo dall’Assemblea; l’evento avrà luogo presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Messina nel mese di aprile p.v.. Ha chiuso l’Assemblea l’intervento del Dott. Andrea Di Martino che, a fronte di tanti anni passati in prima linea all’interno del mondo professionale siciliano, in qualità di Presidente dell’Ordine di Caltanissetta prima ed Enna dopo, si complimentava per la costituzione della Federazione, della quale si era sempre sentita la necessità al fine di poter rappresentare nelle sedi istituzionali una categoria unita nelle iniziative e ferma nei propositi, nel più alto interesse ed a garanzia della professione veterinaria. Alessandro De Domenico 2 La veterinaria in Lombardia nel 2004 Carlotta Bernasconi Presidente Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Milano Il 2004 è stato, in Lombardia, un anno intenso di proposte e di lavoro con l’obbiettivo di migliorare alcuni aspetti istituzionali, legislativi e pratici della nostra professione. Sono stati affrontati problemi nuovi e temi che si trascinano da anni, nel tentativo di dare certezze e soluzioni definitive a tutta la categoria. mirato allo specifico ambito professionale del sanitario; ad oggi, inoltre, non sono stati identificati gli organi di controllo, né le sanzioni per coloro che non raggiungono i crediti previsti. L’ordine di Milano, in collaborazione con la Federazione regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Regione Lombardia, in questo triennio ha organizzato eventi gratuiti, riconosciuti ECM, rivolti a tutti i settori professionali veterinari, per un totale di 58 crediti su i 60 richiesti dal sistema ECM. Non sono mancati problemi intorno al sistema ECM: - solo nel novembre 2003 la Commissione nazionale fissava gli obiettivi formativi per la medicina veterinaria creando problemi nell’accreditamento di eventi; - nel mese di luglio 2004 è stato approvato un decreto sulle caratteristiche dei provider, ,affidando alla Fism (Federazione delle Società Medico Scientifiche fondata dal Ministro Sirchia) il compito di costituire e gestire gli elenchi dei referee e di formarli. Anagrafe Canina Nella Regione Lombardia è stato attivato il sistema di identificazione dei cani mediante microchip e della relativa registrazione ed iscrizione on-line. Dopo le consuete difficoltà iniziali, il sistema è ora funzionante, grazie anche alla piena collaborazione e disponibilità dimostrata dalla U.O. Veterinaria della Regione Lombardia con gli Ordini. Sono da definire ancora alcune competenze. Passaporto Questo ha suscitato enormi proteste e contestazioni, soprattutto da parte della Fnomceo (Federazione Nazionale dei Medici) che il 17 ottobre ha deliberato il ritiro dei propri rappresentanti dalla Commissione Nazionale ECM. Il decreto non prevede ad oggi per gli Ordini il ruolo di formatori per aspetti scientifici, limitandolo alla specifica competenza istituzionale e deontologica. Ciò appare in contrasto con quanto sancito dalle norme di costituzione degli Ordini stessi. La partenza per le vacanze all’estero dei proprietari di animali d’affezione (cani, gatti e furetti) ha visto anche l’obbligo del passaporto per i piccoli viaggiatori. Abbiamo inoltrato richiesta alla regione perché l’attività del rilascio del passaporto possa essere delegata ai Medici Veterinari già accreditati alle operazioni di identificazione degli animali, onde evitare che il proprietario debba recarsi con l’animale presso la struttura veterinaria pubblica. Tutte le categorie rappresentate nella Commissione lamentano il fatto che il Ministero sia sordo alle indicazioni e alle richieste espresse dalle Federazioni; è auspicabile che anche la Fnovi prenda posizione in merito. La Regione Lombardia ha recentemente messo a punto un proprio sistema ECM Regionale; potranno essere conseguiti sino al 50% dei crediti in ambito regionale. Purtroppo anche questo sistema poco si avvicina alla realtà della medicina veterinaria e delle professioni sanitarie ad esclusione di quella medica ospedaliera, con ulteriori costi di accreditamento dei provider e esclusione di fatto degli ordini professionali per i costi e le complessità inerenti alla certificazione ISO, indispensabile per accedere al sistema ECM Lombardo. ECM Il sistema di Educazione Medica Continua, a tre anni dalla sua introduzione, ancora non funziona a regime e delude le aspettative di tutte la parti in gioco; parecchi sono stati gli aggiustamenti ed i rimaneggiamenti legislativi, con conseguenti battute d’arresto e rallentamenti. L’idea iniziale di proporre un sistema per cui i professionisti continuassero ad aggiornarsi era sicuramente apprezzabile, ma il sistema che si è delineato non assolve di certo a questo compito. L’aggiornamento per i liberi professionisti è affidato all’iniziativa del singolo, è costoso e può non essere 3 venga discussa e diventi legge entro questa legislatura. Da troppo tempo si rimanda ed il rischio è che si subiscano iniziative europee che non vedono di buon occhio l’esistenza degli Ordini professionali, essendo considerati corporativisti e contro il processo di liberalizzazione dei mercati, anziché organismi finalizzati al controllo ed al miglioramento della professionalità e della qualità del servizio offerto al cliente, È in corso la definizione di una nuova bozza Vietti (Vietti bis) che rispetto alla precedente introduce alcune variazioni su concorrenza, pubblicità, tariffe, aggiornamento e nuove professioni; è auspicabile che anche questa nuova proposta venga portata al vaglio dei rappresentanti delle professioni. Onaosi La legge finanziaria 2003 (legge 289, comma 23, art. 52 27/12/2002) ha introdotto l’obbligatorietà del contributo per tutti gli iscritti agli Ordini dei Medici, Veterinari e Farmacisti. Alla fine di luglio con l’arrivo degli avvisi di pagamento, si è levata una imponente protesta, sostenuta anche dalla raccolta, da parte dell’ANMVI, di quasi 5000 firme per la richiesta dell’abrogazione del contributo obbligatorio. In questa occasione si è verificata una forte coesione tra gli Ordini dei Medici, dei Veterinari e dei Farmacisti di Milano che hanno scritto lettere congiunte di protesta e di richiesta di abrogazione. La Fnovi ha preso atto delle proteste della base ed ha dato mandato ai suoi legali per valutare i termini di un ricorso. Sono state fatte anche interrogazioni parlamentari al riguardo ed è stato presentato un disegno di legge per l’abrogazione dell’art. della legge finanziaria sulla contribuzione obbligatoria. Leggi Il Parlamento il 20/07/2004 ha approvato la Legge n° 189 concernente il divieto di maltrattamento degli animali; legge giusta nei suoi intenti, purtroppo inapplicabile per l’inefficacia e la difficoltà dei controlli. Gli abbandoni non appaiano ad oggi diminuiti e si è anzi registrato un aumento in alcune regioni. Contro il randagismo non servono forse leggi repressive e coercitive; è necessario avviare una vera educazione che modifichi radicalmente la mentalità di molti, portandoli ad acquisire una cultura zoofila più sana. Riforma degli ordini La riforma degli Ordini Professionali è ancora ferma nonostante le assicurazioni espresse all’inizio di settembre, a Cernobbio, dal Presidente del Consiglio; è importante che tale riforma approdi al Parlamento, Tabella 1- Medici Veterinari nella Regione Lombardia al 31.12.2004 Provincia Iscritti Ordine Dipendenti Liberi Professionisti Pensionati Bergamo 320 83 227 10 Brescia 555 170 373 12 Como-Lecco 276 70 203 3 Cremona 269 80 171 18 Lodi 132 30 95 7 Milano 1631 195 1425 11 Mantova 376 149 216 11 Pavia 211 57 148 6 Sondrio 59 30 29 0 Varese 292 48 240 4 TOTALE 4121 912 3127 82 4 La modifica apportata dall’ Ordinanza Ministeriale 23/ 08/204 sulle razze pericolose non sembra centrare il vero problema dell’aggressività: anche in questo caso mettere all’indice alcune razze provoca nella mente distorta di alcuni una sorta di gusto del proibito, con un aumento numerico dei cani appartenenti alle razze pericolose in mano a individui non sempre equilibrati, senza per altro tutelare nessuno. Vi è una reale difficoltà nel rendere efficace la norma attraverso un effettivo controllo sul territorio. afferire: all’aumento esponenziale dei laureati non corrisponde un uguale aumento della richiesta sul mercato del lavoro, si creano situazioni di sottoccupazione e maloccupazione che si discostano dalle aspettative dei giovani. A tale proposito sarà presentato uno studio realizzato dall’università di Padova da cui si evidenzia che i laureati in medicina Veterinaria sono fra i più delusi della loro scelta (33,3%) quando si devono confrontare con il mondo del lavoro, date le grandi difficoltà a trovare occupazione ed avendo una laurea che lascia minori possibilità di riciclarsi in campi non specifici. E’ vissuto come frustrante lo scollamento tra le competenze acquisite all’Università, che trovano scarse occasioni di applicazione pratica, e la richiesta di competenze specifiche da parte del mercato del lavoro non acquisibili in ambito accademico. Sarebbe quindi auspicabile poter modificare i rapporti tra il mondo universitario e quello del lavoro, allo scopo di ottenere un giusto rapporto tra l’offerta formativa e le effettive necessità del mondo del lavoro per non illudere inutilmente schiere di giovani laureati. Lauree triennali e nuove figure professionali Il prossimo anno Le Facoltà di Medicina Veterinaria consegneranno i primi diplomi ai laureati triennali. Entra in vigore il 27/11/2004 il Decreto n° 270 che regolamenta le tipologie dei titoli di studio rilasciati dalle università; si parlerà di laurea con qualifica di dottore, laurea magistrale con qualifica di dottore magistrale e cui seguono la specializzazione e il dottorato di ricerca. Tale decreto dovrebbe risolvere il problema della qualifica di coloro che ottengono una laurea triennale, ma andrà a creare non poco confusione nell’utenza Alcuni ordini professionali hanno già scelto di accogliere i laureati triennali piuttosto che lasciarli senza nessun coordinamento, nessuna guida o controllo diretto. La novità delle lauree triennali investe anche la revisione di alcuni aspetti gestionali degli Ordini ed in particolare il regolamento elettorale; proprio in questi giorni una Commissione mista con esponenti dei ministeri di Giustizia e Università sta mettendo a punto tale regolamento. Preoccupazione desta anche il numero dei laureati quinquennali e gli sbocchi professionali a cui possono Conclusioni Da questo excursus si capisce quanta attività ci sia intorno al mondo delle professioni in generale ed in particolare per il mondo veterinario. In questo momento, più che mai, è necessario che tutte le Istituzioni, le Associazioni ed i singoli professionisti lavorino in modo sinergico per consolidare e mantenere il giusto ruolo che spetta al medico Veterinario, alla Medicina Veterinaria, mirando ad una sua riqualificazione dal punto di vista istituzionale e professionale, riappropriandosi di ruoli che nuove figure professionali gli stanno sottraendo. Tabella 2 - Ambulatori per piccoli animali in Lombardia Bergamo Brescia 99 151 Como-Lecco 52 Cremona 60 Lodi 20 Milano 614 Mantova 125 Pavia 62 Sondrio 14 Varese 61 TOTALE 1258 5 Situazione attuale e prospettive future della veterinaria siciliana Santo Caracappa Presidente Ordine dei Medici Veterinari di Palermo Stilare il bilancio dell’attività svolta da una categoria professionale non è impresa da poco e risulta ancor più arduo nella veste di Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di una provincia come Palermo che, con una popolazione totale di circa un terzo di quella dell’intera Sicilia, è coinvolta in prima linea nei cambiamenti in atto per il rinnovo della nostra figura professionale. Infatti, le nuove tendenze della Comunità Europea comportano l’esigenza di formare veterinari con competenze più attinenti a un mondo moderno e globalizzato in cui alla figura del buiatra o del titolare di ambulatorio per piccoli animali si affiancano, come indispensabili, nuove figure professionali di veterinari esperti in sicurezza alimentare, diagnostica di laboratorio, tecnologie innovative. Tale esigenza è particolarmente sentita in Sicilia poiché è la Regione crocevia di popoli, abitudini, religioni e culture millenarie, che, più di ogni altra, può e deve apportare un contributo sostanziale per la conoscenza delle abitudini dei Paesi nordafricani. Tra le prospettive più interessanti per il settore veterinario regionale, infatti, senza dubbio c’è l’apertura verso culture diverse, la tolleranza e collaborazione attiva con i Popoli del Mediterraneo, non solo allo scopo di formare esperti in malattie tropicali quanto, soprattutto, figure professionali competenti per lo sviluppo della zootecnia nelle aree depresse, di sistemi di allevamento alternativi, di cura delle specie animali esotiche. La Sicilia possiede da sempre una spiccata vocazione zootecnica ed un patrimonio consistente e assai variegato, con la persistenza di aree interne montane in cui si pratica ancora l’allevamento brado con la linea vacca-vitello, coesistenti con zone in cui si ricorre ad una spinta selezione genetica per la scelta dei riproduttori con le migliori caratteristiche produttive e con l’allevamento di animali da impiegare nelle competizioni sportive. Una disamina delle prospettive veterinarie nella realtà regionale siciliana non può prescindere dalla valutazione della peculiare orografia, con l’80% del territorio collinare-montuoso e solo un 20% di pianura (lungo la linea costiera, in particolare nella provincia di Catania). Ne consegue che, pur essendo la più estesa regione italiana, lo sviluppo economico della Sicilia è penalizzato dalla carenza di infrastrutture, che limita la comunicazione e gli scambi commerciali e culturali tra i 390 comuni in cui è suddiviso il territorio delle sue 9 province. I numeri ufficiali della veterinaria in Italia indicano un chiaro trend verso l’aumento del numero di iscritti, come conferma anche la volontà di inaugurare nuove Facoltà oltre a quelle già esistenti che, in contrasto con l’opinione L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia rappresenta un punto di riferimento per la comunità scientifica, occupandosi del controllo delle malattie infettive e diffusive degli animali, della prevenzione e del controllo delle zoonosi, della sicurezza alimentare e dei controlli di filiera attività che nella Sanità Pubblica Veterinaria e nel comparto zootecnico rivestono un ruolo non secondario nella economia regionale. 6 generale della nostra categoria, andrebbero viste non come mera causa di un aumento del numero totale di Medici Veterinari ma, al contrario, come uno stimolo per rendere più competitivi i colleghi, specie neolaureati, fornendo gli spunti giusti e le concrete premesse per l’istituzione di indirizzi professionali più tecnici e diversificati, adatti ad una categoria che, è questa la mia speranza, sappia mostrarsi sempre culturalmente vivace ed in attivo fermento. Ciò sarà indispensabile anche per contrastare la tendenza della Comunità Europea a ridurre il campo d’azione del settore veterinario in ambito di sanità pubblica e controllo ufficiale sugli alimenti di origine animale, come sembra aver delineato anche il Regolamento CE 853/2004, che ci riconosce competenze ispettive specifiche solo nei riguardi dei prodotti carnei. L’attuazione del mercato unico impone che le azioni di prevenzione e controllo sanitario sugli animali e le garanzie di salubrità per gli alimenti di origine animale siano programmate e gestite prendendo a riferimento un contesto internazionale, che esige standards igienicosanitari soddisfacenti ed un riconoscimento ufficialmente disciplinato dell’affidabilità di tali interventi. Con l’adozione del Regolamento CE 178/02, inoltre, si deve garantire a norma di legge anche il Controllo di filiera, con la conseguente tracciabilità e rintracciabilità degli alimenti a tutela del consumatore “from farm to table”. In tale scenario, l’impegno richiesto alla Veterinaria non può, né deve, concretizzarsi soltanto in azioni repressive, bensì in una attività di prevenzione con vasta e capillare opera di formazione, consulenza e collaborazione con tutti gli attori della filiera alimentare. Allo scopo di fornire un contributo attivo alla formazione continua della categoria, tutti gli Ordini veterinari della Sicilia durante il 2004 sono stati fautori di numerosi eventi ECM, comparendo sempre in primo piano nell’organizzazione di congressi, tavole rotonde, workshops e seminari. Inoltre, il 26 ottobre c.a. i Presidenti degli Ordini delle nove province della Sicilia hanno approvato la costituzione di una “Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Veterinari della Sicilia”, che si propone numerosi ed importanti obiettivi: - vigilare sulla difesa del decoro professionale e della indipendenza della professione; - studiare i problemi professionali ed organizzativi Regionali e proporne le soluzioni; - esaminare preventivamente gli argomenti posti all’ordine del giorno dal Consiglio Nazionale F.N.O.V.I., per concordare una eventuale comune linea di condotta in seno a detto organo; - promuovere, coordinare e realizzare tutte le iniziative atte a sviluppare una efficace azione culturale veterinaria e di aggiornamento sul piano regionale, sviluppando i rapporti con le Università siciliane, altri Enti, organi politici ed amministrativi della Regione, onde collaborare allo studio, alla elaborazione, ed alla attuazione di tutti quei provvedimenti che possono comunque avere interesse per la professione veterinaria, per l’assistenza e la sanità; - esaminare ogni e qualsiasi problema di interesse professionale, scientifico, assistenziale, previdenziale, fiscale ed organizzativo che ciascun Ordine intenda discutere, onde propugnare idonee azioni per le soluzioni auspicate, coordinando e, per quanto possibile, uniformando le diverse iniziative; - curare l’informazione periodica degli iscritti. Si sta realizzando nella Regione Sicilia la costituzione di una sede della Federazione Euro-Araba a Palermo; in un contesto di internazionalizzazione della nostra regione abbiamo dato il patrocinio per il III WorldLeish che si terrà a Palermo dal 10 al 15 Aprile 2005; l’assise coinvolge tutte le più importanti personalità sulla materia in un ottica di multidisciplinarietà uomo-animale. Se facciamo una disamina della Tabella 1, di seguito allegata, si nota come nell’intera Sicilia ci siano meno di 1300 Medici Veterinari, cioè un numero di iscritti agli Ordini professionali più esiguo di quello di un Ordine di una provincia del Nord Italia come Milano o Torino. Ciò significa che, nella nostra regione, la professione medico veterinaria non è al passo con le nuove tendenze AZIENDA AGRICOLA LEOCATA & C. srl Contrada Pennino Catanzaro van. 162 n. 2/a 97015 - Modica (RG) tel. 0932 904222 - e-mail: [email protected] 7 Tabella 1- Medici Veterinari nella Regione Sicilia al 31.12.2004 Provincia Iscritti Ordine Dipendenti Liberi Professionisti *Convenzionati ASL Pensionati Palermo 316 139 168 60 9 Catania 261 65 188 51 8 Ragusa 117 49 67 22 1 Siracusa 101 30 68 33 3 Enna 61 25 32 16 4 Caltanisetta 65 32 29 19 4 Trapani 60 29 26 13 5 Agrigento 91 49 41 25 1 Messina 208 60 143 49 5 TOTALE 1280 478 762 288 40 * Da considerarsi come parte della categoria “Liberi professionisti” di mercato, poiché siamo in numero appena sufficiente a coprire solo i bisogni storici e tradizionali del settore. Il maggior numero di iscritti, oltre 300, è dell’Ordine di Palermo che, d’altronde, è il capoluogo di regione e la città più popolosa, con circa un milione di abitanti. Se consideriamo invece la densità di iscritti rispetto alla popolazione residente, al numero di animali allevati ed alla concentrazione di aziende zootecniche presenti nel territorio, l’Ordine più rappresentativo è quello di Ragusa, grazie soprattutto al notevole sviluppo della zootecnia da latte. Guardando la Tabella 2, si evidenzia chiaramente come sia piuttosto esiguo anche il numero di ambulatori distribuiti sul territorio regionale. A tal proposito, sarebbe auspicabile una migliore organizzazione nel settore del benessere degli animali da compagnia, con la creazione di gruppi operativi in grado di fornire assistenza continuata ad alto livello, attraverso cliniche e poli specialistici attrezzati per ogni evenienza. Tali strutture potrebbero, inoltre, attivare collaborazioni e convenzioni con Enti di ricerca ed Università, costituendosi come centri di eccellenza per la formazione professionale. A conclusione di questo excursus, credo di potermi definire piuttosto ottimista circa il nostro futuro. Ritengo che i Sevizi veterinari, a seguito anche del vibrante dibattito svoltosi all’inizio del 2004 circa il possibile passaggio nella sfera di competenze del Ministero Agricoltura e Foreste, stiano adesso perseguendo degli obiettivi più mirati e ben definiti. Pertanto, sarebbe assai utile che la FNOVI si facesse promotrice, a livello nazionale, di iniziative atte ad incrementare la professionalità del nostro settore, soprattutto in vista del varo definitivo dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza alimentare e delle sue delegazioni regionali, che rappresentano di certo una interessante prospettiva di collocazione ed impiego per i veterinari italiani. Tabella 2 - Ambulatori per piccoli animali in Sicilia Palermo 58 Catania 62 Ragusa 17 Siracusa 9 Enna 12 Caltanisetta 11 Trapani 9 Agrigento 17 Messina 45 TOTALE 240 Noi siamo in grado di essere protagonisti sullo scenario europeo, non già da semplici comparse, poiché la nostra competenza e capacità organizzativa ci permette di operare con pari dignità di tutte le altre categorie professionali. 8 Benessere animale e sicurezza alimentare Massimo Amadori Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, Brescia Le tecniche di allevamento devono ormai considerare come irrinunciabili le condizioni che garantiscano benessere animale e centralità dell’igiene zootecnica, nonché nuovi approcci sia immunologici che farmacologici per la prevenzione e la terapia. Nel secolo appena trascorso la priorità dell’impresa zootecnica era sicuramente l’aumento delle produzioni, in una cornice di crescente ricorso ai prodotti vaccinali e alla chemioprofilassi; una grossa spinta in tale direzione era indubbiamente fornita dal processo di crescente urbanizzazione della popolazione e di aumento dei consumi pro capite di carni; vi era inoltre una scarsa consapevolezza collettiva dei diritti degli animali e dei rischi correlati ai processi di intensificazione e concentrazione delle produzioni zootecniche. Tale cultura consolidata ha ceduto gradatamente il passo a visioni sicuramente più equilibrate del rapporto uomo/natura e dei diritti degli animali quali esseri senzienti. Oggi, nel secolo appena iniziato, l’enfasi è posta correttamente sulla qualità (microbiologica, nutrizionale, organolettica) dei prodotti alimentari di origine animale e si discute di come buone pratiche di igiene zootecnica e di rispetto del benessere animale possano ridurre drasticamente il fabbisogno di antibiotici. Dei tre motivi fondamentali per l’utilizzo di antibiotici (terapeutico, preventivo e come fattore auxinico), solo quello terapeutico è accettabile, mentre dovremo, nel prossimo futuro, rifiutare l’uso di trattamenti profilattici e di stimolazione della crescita. Nel 1999, secondo i dati della FEDESA (European Federation of Animal Health) sono state somministrate in Europa 4700 tonnellate di antibiotici agli animali da reddito, di cui 786 in forma di addittivi per alimenti zootecnici. Tale impiego, con le dovute eccezioni, è sottoposto ad un restringimento progressivo da attuarsi entro il 2006 in accordo con le indicazioni del Regolamento CEE 1831/2003. In questa problematica è centrale un corretto inquadramento concettuale del fenomeno dello stress cronico cui sono sottoposte alcune specie di animali di interesse zootecnico. Lo stress può essere considerato un influsso ambientale di natura diversa che sovraccarica i sistemi di controllo omeostatico dell’organismo animale (7). In quanto tale, lo stimolo stressante viene percepito come una minaccia ai circuiti di regolazione fisiologica che IMPORTATORE ESCLUSIVO PER L ITALIA DEI SISTEMI COMPUTERIZZATI PER LA GESTIONE DELLA MANDRIA METODI E TECNOLOGIE DELLA BAGNOLO MELLA (Brescia) - Via Piamarta, 3 Tel. 030 622570 - Fax 030 620014 - E-mail: [email protected] 9 induce complessi meccanismi di difesa biologica (9). Tale difesa si concretizza in una risposta biologica (neuroendocrina e comportamentale), che conduce alla modificazione di importanti funzioni fisiologiche dell’organismo. Se tali modifiche non rientrano in tempi adeguati può subentrare una stato pre-patologico e, infine, una condizione di patologia clinicamente conclamata, che rappresenta tuttavia solo la punta dell’iceberg di una condizione più globale di difficoltoso adattamento all’ambiente (1). Tale condizione tende a verificarsi spesso nell’allevamento intensivo in relazione alle condizioni del microclima, delle interazioni sociali e della difficoltà per gli animali di esprimere il proprio repertorio comportamentale; al tempo stesso, in presenza di scadenti condizioni igienico-sanitarie, la pressione infettante dell’ambiente può risultare particolarmente elevata; a tale condizione è associata una ripetuta attivazione dei circuiti delle citochine infiammatorie, che predispone fortemente all’insorgenza di patologie condizionate diverse e variegate; quest’ultima condizione è alla base del consumo eccessivo di antibiotici e chemioterapici, che costituisce uno dei principali motivi di preoccupazione per la sicurezza alimentare. In senso prospettico, sarà di vitale importanza verificare che gli animali siano in grado di adattarsi progressivamente all’ambiente loro destinato. A seguito, ad esempio, di uno stress da trasporto e da formazione dei gruppi, l’adattamento si accompagna ad un progressivo ripristino di fondamentali condizioni di normalità dell’etogramma e della regolazione metabolica, anche a livello dei parametri correlati alla competenza immunitaria nei confronti dei patogeni ambientali. Tale competenza è un indice preciso del livello di benessere animale. Sulla base di queste analisi, il veterinario deve proporre nella realtà dell’allevamento intensivo idonei interventi di igiene zootecnica e/o di immunomodulazione mirata, anche e soprattutto al fine di prevenire risposte di stress cronico che possono sfociare in patologie condizionate. Gli interventi di immuno-modulazione mirata possono essere efficaci in due ambiti tra loro correlati: - Il ripristino dei normali livelli di funzionalità del sistema immunitario innato, non adattativo, responsabile della competenza immunitaria nei confronti dei potenziali patogeni ambientali (1). - Lo smorzamento della cascata di citochine infiammatorie sopra ricordata, che prelude a rotture importanti dell’equilibrio omeostatico dell’ospite (4). La immuno-modulazione mirata sarà inoltre di fondamentale utilità per il settore delle aziende zootecniche biologiche, che hanno un regolamento assai restrittivo sull’impiego del farmaco veterinario. L’efficacia di tali trattamenti e di quelli di igiene zootecnica può essere 10 verificata anche sulla base di fondamentali parametri di immunologia clinica e di ematologia, al fine di individuare tempestivamente possibili situazioni a rischio di insorgenza di patologie condizionate. Più in generale, vi sono 3 fondamentali meccanismi di correlazione tra benessere e sanità animale: • se l’animale è costretto ad un grosso sforzo di adeguamento omeostatico all’ambiente (coping), si può facilmente instaurare uno stato di immunosoppressione che facilita l’insorgenza di malattie; • se il tentativo di “coping” determina alterazioni della stazione o del decubito, l’animale può essere costretto a posture anomale che favoriscono l’insorgenza di lesioni; • se è stata operata una selezione genetica per alta produttività e se sono applicati i parametri nutritivi ad essa correlati, si realizza uno stress metabolico che favorisce l’insorgenza di malattie da produzione. Esiste ad esempio una indubbia correlazione tra elevata produzione di latte e mastite bovina; sebbene non sussista una prova formale diretta di tale correlazione, è stata prodotta tuttavia una convincente prova indiretta nell’ambito della sperimentazione sull’impiego di un potente fattore di stress metabolico come la somatotropina bovina (3 ). Tale condizione di stress metabolico si realizza anche nell’allevamento suinicolo. In tale comparto sono stati realizzati enormi avanzamenti della genetica, sicuramente in eccesso ai fabbisogni dei consumatori e degli allevatori; questi sono spesso costretti ad un attento razionamento degli animali per evitare che raggiungano il peso di macellazione prima dell’età minima prevista dai consorzi del suino pesante! A tali enormi progressi della genetica non hanno corrisposto, Via Chiaromonte, 1 9 310 0 C A L T A N I S S E T T A in molte aziende, progressi analoghi dell’impiantistica zootecnica e delle tecniche di allevamento. Il risultato è che vi sono animali con ridotta capacità di adattamento ambientale, in relazione soprattutto ad uno squilibrio strutturale tra apparato cardio-circolatorio e apparato muscolo-scheletrico; in tale condizione si realizza uno stato di ipossia cronica che favorisce lo sviluppo dello stress ossidativo nei tessuti (6). La comparsa negli anni ’90 di gravi sindromi tra i suini svezzati quali la PRRS e la PMWS è un indice di tale situazione difficile: l’aumento della sensibilità alla endotossina batterica provocata da virus pressoché endemici nella popolazione suina (10) può provocare quadri clinici gravi in suini di questo tipo in questa tipologia di allevamenti. Gli studi di mappatura proteica (proteomica) del siero suino eseguiti nel nostro laboratorio suggeriscono che i suini svezzati siano costretti ad una forte risposta compensativa in proteine anti-infiammatorie e, addirittura, in proteine di fase acuta del fegato: l’esordio di patologie condizionate o un accentuato rischio di queste potrebbero essere in correlazione con deficit di tale intensa risposta compensativa in talune fasi del ciclo zootecnico (Begni B., Amadori M., dati non pubblicati). L’accertamento di buone condizioni di benessere nel corso dei cicli zootecnici rappresenta una delle massime garanzie per il consumatore rispetto a possibili trattamenti illegali degli animali; questi lasciano spesso tracce durevoli su molteplici parametri di omeostasi metabolica e comportamentale, espressione dei livelli di benessere animale (vedi influsso dei cortisonici sulla formula leucocitaria e la blastizzazione linfocitaria da mitogeni, o dei Lena Distribuzione srl Parlermo - Via G. Galilei, 95 Tel. 091 6932060 Fax 091 6932059 www.led-srl.it - e-mail: [email protected] 11 beta-agonisti sui parametri dello stress ossidativo). Sulla base di questo assunto, una griglia di parametri ispettivi al macello e di benessere animale accertati nella fase precedente la macellazione possono contribuire a indicare situazioni a rischio di trattamenti illeciti ed escluderle opportunamente da filiere certificate, che vogliano qualificarsi nei confronti del consumatore. Tale griglia potrebbe includere per la specie bovina: • rilievi ispettivi (5): rese ponderali >5% degli storici di razza, perdita di peso caldo/freddo della carcassa >3,5%, fragilità capillari, alterazioni delle surrenali; • parametri di benessere animale: alterazione della formula leucocitaria, della blastizzazione linfocitaria e del normale livello di stress ossidativo nel siero di sangue(2). La problematica in questione acquista un interesse notevole anche e soprattutto alla luce della revisione in corso della Politica Agricola Comune (PAC) e dell’applicazione delle indicazioni del Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare della UE tramite gli appositi regolamenti di settore. In questo ambito, la corresponsione dei premi PAC potrà avvenire nel prossimo futuro solo a fronte di precisi riscontri concernenti l’ambiente, la sanità pubblica, la salute e il benessere animale. In particolare, la “condizionalità” prevista dal regolamento europeo 1782/03 doveva essere raggiunta dagli agricoltori Italiani entro gennaio 2005 (Dlgs. 5 agosto 2004, Gazzetta Ufficiale n. 191 del 16/8/2004). Per quanto concerne più direttamente la sicurezza alimentare, i rapporti su benessere e sanità animale costituiranno parte integrante del controllo delle filiere alimentari; su questa base, la commercializzazione dei prodotti potrà esserne influenzata in misura considerevole. In particolare, il regolamento CEE 178/2002 definisce principi e requisiti della Legislazione Alimentare, riprende il concetto di approccio globale della sicurezza alimentare “dai campi alla tavola” espresso nel “libro Bianco” della UE ed estende le verifiche al processo di produzione aziendale. Sarà inoltre una vera e propria rivoluzione l’attuazione della proposta di regolamento 2000/0180 sull’organizzazione dei controlli ufficiali sui prodotti di origine animale. In tale proposta viene attribuita notevole importanza alle informazioni provenienti dall’allevamento che dovranno scortare gli animali al macello. Viene inoltre dato grande rilievo all’applicazione delle norme relative al benessere animale durante il trasporto e la macellazione. In questo ambito si prevede l’inserimento obbligatorio della materia “Benessere Animale” nell’ambito del percorso formativo del veterinario ufficiale. Le problematiche di benessere animale hanno infine una diretta attinenza con le cosiddette tendenze “Market Place”, ovvero con la progressiva estensione di programmi di assicurazione della qualità (QA) a livello di aziende zootecniche. Un’esperienza molto significativa è stata condotta anche in Provincia di Brescia in collaborazione tra il nostro Laboratorio e il Servizio di Assistenza Primaria alle aziende di bovini da carne. Nel Regno Unito, il Farm Animal Welfare Council ha asserito ufficialmente che gli standard di benessere animale costituiscono una caratteristica di qualità dei prodotti di origine alimentare (8). Più in generale, diversi programmi QA sono in corso in Europa, Australia, Nuova Zelanda, Usa e Canada. In tali programmi vi è sicuramente un ruolo propulsivo della grande distribuzione, che punta ad acquisire precise garanzie sui livelli di benessere animale nell’ambito delle filiere di approvvigionamento. Nell’ambito della sicurezza alimentare non sono da trascurare i problemi correlati alle abitudini alimentari dei consumatori, portati spesso ad attribuire per abitudini inveterate caratteristiche necessariamente positive da un punto di vista organolettico ad aspetti discutibili, quali l’assenza del grasso di infiltrazione o il colore molto biancastro delle carni di vitello; vi è ancora in generale una scarsa consapevolezza delle conseguenze negative derivanti da un possibile stato anemico dell’animale o da determinati trattamenti farmacologici. Anche su tali aspetti sarà necessario perseguire nel futuro obiettivi di corretta informazione ed orientamento degli operatori del settore e dell’opinione pubblica. Infine, specie nel settore suinicolo, sarà necessario avviare una approfondita riflessione sulle possibili conseguenze dannose su benessere, sanità animale e caratteristiche organolettiche dei prodotti alimentari derivanti dall’impiego di alcune linee genetiche di suini a rapido accrescimento. Bisogna tenere presente che taluni prodotti tipici di salumeria spuntano prezzi elevati di vendita in funzione di superiori caratteristiche organolettiche consolidate da una tradizione pluriennale. La crescita rapida dei suini, l’attivazione cronica dell’asse ipotalamo/ipofisi/surrene, l’ipossia costitutiva nelle masse muscolari, i livelli di stress ossidativo conseguenti minacciano di fatto lo sviluppo di tali caratteristiche organolettiche. Prodotti stranieri di minore prestigio potrebbero così penetrare più facilmente sul mercato grazie ai prezzi di vendita inferiori. Le considerazioni sopra esposte devono essere collocate in un preciso quadro di riferimento. Viviamo in un’epoca di globalizzazione dei rischi zoo-sanitari in cui si sta lentamente determinando un processo di riconversione di alcune filiere zootecniche da un assetto industriale ad un assetto post-industriale. Si tratta di una transizione da guidare con approccio multi-disciplinare e sviluppo di soluzioni originali, adeguate alla realtà del nostro Paese. 12 Credo inoltre che sia vitale passare dalla cultura delle “emergenze” alla cultura della progettualità, in cui il benessere animale trovi finalmente un pieno riconoscimento di componente importante e riconosciuta della professione veterinaria. Sarà di estrema importanza infine la costituzione di masse critiche autonome di investigazione scientifica in questo settore, che ci consentano di non essere subalterni ad elaborazioni sviluppate in altri Paesi, in contesti zootecnici anche molto differenti. (I numeri nel testo si riferiscono ai dati bibliografici, disponibili presso l’Autore) BSE I processi infiammatori influenzano l’organo-tropismo dei prioni I prioni si accumulano, normalmente, nei tessuti nervoso e linfoide. Partendo dalla constatazione che per la replicazione dei prioni a livello di organi linfoidi è richiesta la presenza di citochine e di cellule del sistema immunitario, che sembrano attrarre i prioni, è stato condotto un esperimento per rilevare se condizioni infiammatorie sperimentalmente indotte potevano influenzare la patogenesi dei prioni. Allo scopo, prioni furono somministrati a topi in presenza di patologie infiammatorie indotte dei reni, del pancreas e del fegato. In tutti i casi, l’infiammazione linfocitica cronica favoriva l’accumulo del prione in questi organi che normalmente sono considerati prion-free. Da qui sembra di poter ritenere che la presenza di un processo infiammatorio cronico sia in grado di modificare la trasmissione del prione, sia essa naturale o iatrogena, estendendola a organi che in condizioni normali non sono bersaglio del prione. I risultati di tale ricerca sono stati pubblicati in anteprima dalla rivista Science online il 20 gennaio 2005. Ne sono autori un gruppo di ricercatori dell’Università di Zurigo. [Oggi si ritiene che la presenza del prione causa della BSE sia limitata al cervello, alla milza, al midollo spinale e ai tessuti linfoidi, sebbene alcune osservazioni abbiano suggerito che anche il sangue e il muscolo possano ospitare il prione. L’esperimento sopra descritto indica che i prioni possono riscontrarsi anche nei reni, nel pancreas e nel fegato, in presenza di certe condizioni infiammatorie. Questa osservazione, pur con la riserva che essa è stata rilevata sperimentalmente nei topi, solleva la questione se le misure attualmente adottate per prevenire la diffusione della BSE possano ritenersi adeguate. gfp] Avvelenamenti alimentari associati a biotossine presenti nel pesce e nei mitili Rassegna sintetica a cura di: M. Zavanella Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche - Brescia Questo argomento interessa la tossicologia, la batteriologia e la biologia marina. Ha grossi risvolti economici, perché quando si verifica un episodio clinico del genere, l’universo dei prodotti ittici subisce drammatici contraccolpi. Difatti, ad eccezione dell’avvelenamento sgombrotossico, si tratta di malattie gravi che non possono essere curate. Il consumo di alimenti di origine marina è in aumento. Il pesce ed i molluschi sono considerati cibi sani e vanno di moda nelle diete di tutto il mondo. Non si dice però che possono contenere tossine, grossolanamente divisibili in due categorie, quelle prodotte da batteri (avvelenamento sgombrotossico, avvelenamento da pesce palla) e quelle originate da alghe tossiche. Le alghe, a loro volta, interagiscono in maniera finora non abbastanza chiarita con i batteri, che in definitiva sembrano essere i veri “killer” della situazione. Tutte queste tossine hanno in comune il fatto che non sono riconoscibili a tavola e che resistono alla normale cottura. L’unico mezzo di difesa per l’uomo è la prevenzione, praticabile attraverso l’informazione diretta ai consumatori. Non va trascurato che l’espansione del turismo consente oggi a numerose persone di raggiungere località esotiche, dove è possibile trovare, assieme ai climi tropicali dei mari, abitudini alimentari non prive di rischi. In tempi recenti la fioritura di alghe marine che producono tossine è aumentata per frequenza, intensità e distribuzione geografica. I biologi specialisti hanno scritto che questo fenomeno è conseguenza dell’inquinamento dei mari, dell’espansione delle acquacolture, dell’eutrofizzazione legata all’aumento della temperatura, della dispersione di cisti algali con le imbarcazioni. In realtà non esistono moltissime certezze in materia. I maggiori progressi si sono registrati, negli ultimi dieci anni, nell’identificazione della composizione chimica delle tossine stesse e nella messa a punto di metodi d’ indagine di laboratorio per aiutare la diagnostica a rivelare gli agenti eziologici. Moira M. Brett, del Laboratorio Centrale di Sanità Pubblica di Colindale, a Londra, ha cercato di fare il punto sul problema delle intossicazioni da prodotti del mare, con una pubblicazione molto valida, apparsa su 13 Current Opinion in Infectious Diseases nel 2003 (vol. 16, pagg. 461-465). Avvelenamento sgombrotossico Deriva da pesci della famiglia degli Sgombridi (tonno, merluzzo, bonito, sardine, acciughe, aringhe, sarde). E’ il tipo di avvelenamento da pesce più frequente. I sintomi sono rapidi, quasi istantanei: arrossamento del viso, dorso e parte superiore del corpo, diarrea, vampate di calore, svenimento, mal di testa, vomito. Possono presentarsi anche nausea, bruciore in bocca con sapore metallico, dolori addominali, vertigini, palpitazioni, salivazione. La maggior parte delle intossicazioni si risolve entro 24 ore, ma i casi più gravi esigono il ricovero immediato e trattamenti con anti-istaminici. Difatti il principale agente responsabile è l’istamina, prodotta da batteri (soprattutto Gram-negativi, ma anche Gram-positivi di origine ambientale) per azione enzimatica sull’istidina, un aminoacido naturalmente presente nel muscolo di alcuni pesci. La produzione di istamina è catalizzata dagli enzimi liberati dai batteri deterioranti (spoilage bacteria) ed avviene a temperature di almeno +4 °C. L’inquinamento batterico è conseguenza di errori di lavorazione del pesce crudo o contaminazioni accidentali dopo che il prodotto è stato messo in scatola. Sindromi tossiche associate con tossine algali marine Esistono più di 5000 specie di alghe e tra queste 40 producono potenti tossine. Pochi sanno che le alghe formano cisti che restano dormienti per anni e che esplodono in particolari condizioni ambientali. Una cisti può liberare 6000-8000 cellule algali figlie in una settimana. I molluschi bivalvi possono incamerare circa 3 grammi di alghe al giorno. Le alghe raggiungono la catena alimentare che nutre l’uomo attraverso gasteropodi, crostacei e alcuni pesci. I molluschi necessitano di meno di 24 ore per diventare tossici per l’uomo e, sebbene possano essere detossificati, il procedimento di depurazione richiede da settimane a mesi. Avvelenamento da molluschi di tipo amnesico L’amnesic shellfish poisoning (ASP) è nota dal 1987 (Canada, 100 persone, 14 gravi, 3 decessi). L’insorgenza dei sintomi è precoce, entro le 24-48 ore, e comprende vertigini, mal di testa, confusione, perdita della memoria a breve, difficoltà respiratorie, coma. La perdita della memoria può essere permanente. Si tratta di tossine idrosolubili, il cui principale componente è l’acido domoico, prodotto da diatomee e dinoflagellati. Viene assorbito lentamente dalla mucosa intestinale ed essendo un potente inibitore dei recettori del glutammato, aumenta la permeabilità al calcio, che termina con la morte delle cellule. Le lesioni interessano l’ippocampo, l’amigdala e le vie limbiche, da cui deriva l’effetto amnesico. L’acido domoico viene assorbito da molluschi, granchi, pesci vari (acciughe, sardine, merluzzi, pesce bandiera, alalonga, crostacei planctonici vari denominati in inglese “krill”). Oltre all’uomo fa vittime tra cormorani, pellicani e gabbiani. Avvelenamento da azaspiracidi Si tratta di intossicazioni a localizzazione gastrointestinale viste dopo il 1995 in Olanda, Francia, Italia, Inghilterra da consumo di mitili irlandesi contaminati. Il mollusco più ricco sembra essere il Protoperidinium nei mari del Nord Europa. I sintomi sono nausea, vomito, diarrea profusa, crampi allo stomaco, con insorgenza di 6-18 ore e durata fino a 5 giorni. 14 Gli azaspiracidi sono distribuiti nel corpo dei molluschi e resistono fino a 8 mesi. Sono strutturalmente diversi dalle altre tossine algali. L’azapiracid-1 è un nonapoptoico con molti bersagli cellulari. Nell’uomo riduce la concentrazione dei linfociti F, non colpisce il potenziale di membrana, modifica lo scambio del calcio dentro e fuori le cellule. Da esperimenti sul topo gli azaspiracidi provocano necrosi della lamina propria del piccolo intestino, del timo e della milza e alterazioni dei grassi nel fegato. Effetti cronici sono la polmonite interstiziale e il tumore al polmone. Avvelenamento alimentare da molluschi di tipo diarroico Noto come diarrhetic shellfish poisoning (DSP), si manifesta con sintomi gastro-intestinali: diarrea, nausea, vomito, crampi addominali entro 30 minuti (e fino a qualche ora) dall’ingestione di molluschi. Esistono quattro gruppi di tossine DSP: acido okadaico, dinophysis-tossine, pectenotossine, yessotossine. Le prime due sono potenti proteine che inibiscono le fosfatasi PP1 e PP2A, cosicché aumentano la fosforilazione di numerose proteine intracellulari, diventando efficaci promotori di tumori. Le yessotossine e le pectenotossine non causano diarrea, ma sono epatotossiche soprattutto per via intraperitoneale, meno per via orale. Le tossine DSP sono presenti in tutto il mondo nelle cozze, nelle ostriche, nei granchi. Avvelenamento alimentare da molluschi di tipo neurotossico La nueurotoxic shellfish poisoning (NSP) è molto simile alla malattia conosciuta come “Ciguatera”, ma meno severa e con sintomi gastro-intestinali e neurotossici. Inoltre può essere acquisita non solo per ingestione, ma anche per inalazione di aerosol durante la fioritura delle alghe. Ha rapida insorgenza (1-3 ore) e dà insensibilità in bocca e alle estremità, vomito, dolori addominali, diarrea. Nei casi gravi provoca anche tachicardia, accorciamento del respiro e convulsioni. Le tossine NSP sono liposolubili. Si tratta di brevetossine prodotte dai dinoflagellati lungo le coste dei mari caldi, dove provocano una grande mortalità nei pesci e dove avviene l’accumulo nei molluschi. Agiscono attraverso i canali del sodio sui centri nervosi, mediate dal rilascio di aminoacidi eccitatori. Avvelenamento alimentare da molluschi di tipo paralizzante La paralytic shellfish poisoning (PSP) è una malattia mortale che si manifesta da 15 minuti a 10 ore (in genere entro le due ore) dall’ingestione di molluschi (cozze, ostriche, pettini e orecchie di mare), crostacei (compresi gamberi e aragoste), gasteropodi, che contengono la saxitossina, una proteina idrosolubile che blocca i canali del sodio nei nervi e nei muscoli. I sintomi includono paralisi dei muscoli attorno alla bocca, con estensione alla faccia e al collo, tremore alle dita, mal di testa, febbre, nausea, vomito e diarrea. La morte è dovuta ad arresto respiratorio ed avviene per lo più entro le 24 ore. È una intossicazione estesa a tutto il mondo. Avvelenamento da ciguatera La sua scoperta risale ai primi viaggi esplorativi nelle Americhe, quando i naviganti sperimentarono disturbi sensoriali simili al dolore che si prova in seguito a uno shock elettrico. Altri sintomi sono diarrea, vomito, dolore muscolare, con tempo d’insorgenza media di 6 ore, variabile da pochi minuti fino a 30 ore. La mortalità è bassa, ma i postumi a carico del sistema nervoso possono persistere per mesi o anni. Le ciguatera-tossine sono sostanze prodotte da alghe nelle barriere coralline, dove vengono inghiottite e concentrate da pesci (barracuda, pesce pappagallo, cefali ed altre specie dei mari caldi). Si tratta di potenti neurotossine di 23 differenti tipi, simili alle brevetossine, che si legano al sito 5 dei canali del sodio, aumentando il flusso intracellulare di questo ione. Un’altra tossina del gruppo è la maitotossina, che agisce sul calcio ed è dotata di potente effetto emolitico, ictiotossico e citotossico. Altre tossine Si conoscono anche delle tossine chiamate “a rapida azione”, dal loro comportamento sul topo inoculato intraperitoneo. I prorocentrolidi e le pinnatossine, contenute nel bivalvo Pinna pectinata del Giappone sono attivatori dei canali del calcio. Simili a queste sono gli spirolidi e le gymnodimine. Curiosamente, alcune tossine algali hanno dimostrato anche effetti farmacologici utili per l’uomo. Per esempio, gli anfidinolidi e i caribenolidi sono stati impiegati come potenti agenti citotossici anti-tumorali, 15 le zooxantellotossine come vasocostrittori, mentre l’acido gambierdico e la gonodiomina sono validi agenti nelle infezioni da funghi. Diagnosi di laboratorio delle tossine marine I metodi chimici dovrebbero diventare la tecnica d’elezione. Per l’istamina oggi vale l’HPLC e la derivazione post-colonna. Si ricorda che il laboratorio batteriologico può validamente intervenire, in queste circostanze, ricercando la carica batterica totale, che risulterà molto elevata nel prodotto ittico sospettato, sia prima che dopo il confezionamento. Le altre tossine sono rivelabili attraverso prova biologica su topo, inoculato per via intraperitoneale. Tuttavia, per evitare di usare animali da esperimento, sono stati studiati metodi alternativi. La cromatografia liquida, abbinata alla spettrometria di massa, è stata adoperata per cercare DSP, NSP, PSP e la gymnodimina. L’acido domoico può essere rivelato con cromatografia liquida, in ultravioletto e spettrometria di massa. Esistono in commercio anche dei metodi rapidi, che sfruttano anticorpi monoclonali in ELISA per la DSP. Infine, stanno per diffondersi metodi innovativi promettenti, ma ancora allo studio, tipo quaiaside per il gruppo delle tossine PSP. a cura di Antonio Lavazza novita’ legislative Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana 06-10-2004 D. MS. “Determinazione dell’indennita’ di abbattimento di bovini e bufalini infetti da tubercolosi e da brucellosi, di ovini e caprini infetti da brucellosi e di bovini e bufalini infetti da leucosi bovina enzootica per l’anno 2004” GU SG n. 289 10-12-2004 p. 22-25 [Rif. n. 6400] 25-10-2004 O. MS. “Febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue) - Norme relative alla movimentazione degli animali” GU SG n. 283 02-12-2004 p. 13 [Rif. n. 6388] 25-11-2004 D. MPAF. “Funzioni della Conferenza permanente per il coordinamento nazionale della gestione e della tutela dei molluschi bivalvi, di cui al decreto ministeriale 5 agosto 2002” GU SG n. 288 09-12-2004 p. 12-13 [Rif. n. 6398] 21-12-2004 COM. MS. “Comunicato di rettifica relativo al decreto 6 ottobre 2004, recante: «Determinazione dell’indennita’ di abbattimento di bovini e bufalini infetti da tubercolosi e da brucellosi, di ovini e caprini infetti da brucellosi e di bovini e bufalini infetti da leucosi bovina enzootica, per l’anno 2004» GU SG n. 298 21-12-2004 p. 56 [Rif. n. 6433] 24-12-2004 L. n. 313 “Disciplina dell’apicoltura” GU SG n. 306 31-12-2004 p. 5-11 [Rif. n. 6450] 30-12-2004 D. MPAF. “Rilascio del tesserino di abilitazione alla classificazione delle carcasse di bovini” GU SG n. 10 14-01-2005 p. 21 [Rif. n. 6472] 30-12-2004 D. MPAF. “Abilitazione dei classificatori di carcasse suine” GU SG n. 10 14-01-2005 p. 22 [Rif. n. 6473] 04-01-2005 COM. MS. “Tabelle concernenti i dati relativi al numero di animali utilizzati in Italia per fini scientifici o sperimentali nel triennio 2001/2003” GU SG n. 2 SO n. 1 04-01-2005 p. 1-30 [Rif. n. 6459] Gazzetta ufficiale della Comunità Europea 26-10-2004 ANA. n. 2004 / 747 / CE «Decisione della Commissione, del 26 ottobre 2004, recante disposizioni d’attuazione della direttiva 93/25/CEE del Consiglio riguardo alle indagini statistiche sul patrimonio ovino e caprino e sul settore della produzione di ovini e caprini» GUCEE SL n. 329 04-11-2004 p. 14-19 [Rif. n. 6368] 26-10-2004 ANA. n. 2004 / 760 / CE “Decisione della Commissione, del 26 ottobre 2004, recante disposizioni d’attuazione della direttiva 93/23/CEE del Consiglio, riguardo alle indagini statistiche sul patrimonio suino e sulla produzione del settore suino” GUCEE SL n. 337 1311-2004 p. 59-63 [Rif. n. 6370] 26-10-2004 ANA. n. 2004 / 761 / CE “Decisione della Commissione, del 26 ottobre 2004, recante disposizioni d’attuazione della direttiva 93/24/CEE del Consiglio, riguardo alle indagini statistiche sul patrimonio bovino e sul settore della produzione di bovini” GUCEE SL n. 337 13-11-2004 p. 64-69 [Rif. n. 6371] 17-11-2004 AA. n. 1979 / 2004 “Regolamento (CE) n. 1979/2004 della Commissione, del 17 novembre 2004, 16 che adegua il regolamento (CE) n. 639/2003, recante modalità d’applicazione ai sensi del regolamento (CE) n. 1254/1999 del Consiglio per quanto riguarda le norme in materia di benessere degli animali vivi della specie bovina durante il trasporto ai fini della concessione di restituzioni all’esportazione, a seguito dell’adesione della Repubblica ceca, dell’Estonia, di Cipro, della Lettonia, della Lituania, dell’Ungheria, di Malta, della Polonia, della Slovenia e della Slovacchia all’Unione europea” GUCEE SL n. 342 18-11-2004 p. 23-24 [Rif. n. 6376] 30-11-2004 ANA. n. 2004 / 840 / CE «Decisione della Commissione, del 30 novembre 2004, che approva i programmi per l’eradicazione e la sorveglianza di talune malattie animali e i controlli intesi a prevenire le zoonosi, presentati dagli Stati membri per il 2005, e fissa il livello del contributo finanziario della Comunità» GUCEE SL n. 361 08-12-2004 p. 41-53 [Rif. n. 6396] 01-12-2004 ANA. n. 2004 / 824 / CE «Decisione della Commissione, del 1° dicembre 2004, che stabilisce un modello di certificato sanitario per i movimenti a carattere non commerciale di cani, gatti e furetti provenienti da novita’ legislative paesi terzi e introdotti nella Comunità» GUCEE SL n. 358 03-12-2004 p. 12-17 [Rif. n. 6390] 03-12-2004 ANA. n. 2004 / 835 / CE «Decisione della Commissione, del 3 dicembre 2004, che approva i piani di riconoscimento degli stabilimenti per gli scambi intracomunitari di pollame e uova da cova» GUCEE SL n. 360 07-12-2004 p. 28-29 [Rif. n. 6393] 03-12-2004 ANA. n. 2004 / 839 / CE “Decisione della Commissione, del 3 dicembre 2004, che definisce le condizioni per i movimenti a carattere commerciale di cani e gatti giovani da paesi terzi verso la Comunità” GUCEE SL n. 361 08-12-2004 p. 40 [Rif. n. 6395] 03-12-2004 ANA. n. 2004 / 882 / CE «Decisione della Commissione, del 3 dicembre 2004, che modifica gli allegati I e II della decisione 79/542/CEE del Consiglio per quanto concerne l’aggiornamento delle condizioni d’importazione e dei modelli dei certificati sanitari per le carni di selvaggina in libertà e di selvaggina di allevamento» GUCEE SL n. 373 21-12-2004 p. 52-68 [Rif. n. 6417] 08-12-2004 ANA. n. 2004 / 857 / CE «Decisione della Commissione, dell’8 dicembre 2004, che modifica la decisione 97/222/CE recante l’elenco dei paesi terzi da cui gli Stati membri autorizzano l’importazione di prodotti a base di carne» GUCEE SL n. 369 16-12-2004 p. 65-72 [Rif. n. 6412] 27-12-2004 AA. n. 2254/2004 “Regolamento (CE) n. 2254/2004 della Commissione, del 27 dicembre 2004, che modifica il regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e all’indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari” GUCEE SL n. 385 29-12-2004 p. 20-21 [Rif. n. 6439] 30-12-2004 ANA. n. 2005/10/CE «Decisione della Commissione, del 30 dicembre 2004, che modifica la decisione 2004/666/CE per quanto riguarda la reintroduzione della vaccinazione in Italia in talune zone colpite dall’influenza aviaria a bassa patogenicità e che estende le misure di controllo dei movimenti» GUCEE SL n. 4 0601-2005 p. 15-16 [Rif. n. 6461] 03-01-2005 ANA. n. 2005/3/CE «Decisione della Commissione, del 3 gennaio 2005, recante modifica della decisione 2001/881/CE che stabilisce l’elenco dei posti d’ispezione frontalieri riconosciuti ai fini dei controlli veterinari sui prodotti e sugli animali provenienti dai paesi terzi e che aggiorna le modalità relative ai controlli che devono essere effettuati dagli esperti della Commissione» GUCEE SL n. 6 08-01-2005 p. 8-9 [Rif. n. 6462] 08-01-2005 RE. DI. CEE. “Rettifica della direttiva 2003/ 32/CE della Commissione, del 23 aprile 2003, recante modalità specifiche relative ai requisiti previsti dalla direttiva 93/42/CEE per i dispositivi medici fabbricati con tessuti d’origine animale” GUCEE SL n. 6 08-01-2005 p. 10 [Rif. n. 6463] 16-12-2004 ANA. n. 2004 / 914 / CE «Decisione della Commissione, del 16 dicembre 2004, che modifica la decisione 2003/858/CE per quanto concerne le importazioni di pesci vivi di acquacoltura e relativi prodotti, destinati alla trasformazione o al consumo umano diretto» GUCEE SL n. 385 29-12-2004 p. 60-73 [Rif. n. 6440] 22-12-2004 AA. n. 1 / 2005 “Regolamento (CE) n. 1/2005 del Consiglio, del 22 dicembre 2004, sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate che modifica le direttive 64/432/CEE e 93/119/CE e il regolamento (CE) n. 1255/97” GUCEE SL n. 3 05-01-2005 p. 1-44 [Rif. n. 6460] 23-12-2004 AA. n. 2230 / 2004 “Regolamento (CE) n. 2230/2004 della Commissione, del 23 dicembre 2004, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne la rete di organismi operanti nell’ambito di competenza dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare” GUCEE SL n. 379 24-12-2004 p. 64-67 [Rif. n. 6429] 17 12-01-2005 AA. n. 36 / 2005 “Regolamento (CE) n. 36/2005 della Commissione, del 12 gennaio 2005, che modifica gli allegati III e X del regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la sorveglianza epidemiologica delle encefalopatie spongiformi trasmissibili nei bovini, negli ovini e nei caprini” GUCEE SL n. 10 13-01-2005 p. 9-17 [Rif. n. 6466] 12-01-2005 ANA. n. 2005 / 28 / CE “Decisione della Commissione, del 12 gennaio 2005, che modifica la decisione 93/52/CEE per quanto riguarda la dichiarazione di talune province italiane indenni da brucellosi (B. melitensis) e la decisione 2003/467/CE per quanto riguarda la dichiarazione di talune province italiane indenni da tubercolosi bovina, brucellosi bovina e leucosi bovina enzootica” GUCEE SL n. 15 19-01-2005 p. 30-33 [Rif. n. 6475] novita’ legislative Bollettino ufficiale della Regione Lombardia 08-10-2004 DE. GR. RL. n. 7/18923 «Parere richiesto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in merito alla richiesta di registrazione della denominazione d’origine protetta (DOP) «Miele della Valtellina» ai sensi del Reg. CEE n. 2081/92 del 14 luglio 1992» BURL n. SO N. 44 25-10-2004 p. 4173-4177 [Rif. n. 6359] 17-11-2004 C. DGS. RL. n. 39 “Vendita diretta al consumatore di latte crudo vaccino, ovi-caprino e bufalino nell’azienda agricola di produzione” BURL n. 49 29-112004 p. 4638-4644 [Rif. n. 6410] 10-12-2004 DE. GR. RL. n. 7 / 19759 «Programma regionale 2005-2007 - Comparto apistico ai sensi del Regolamento CE 797/2004 - miglioramento della qualità dei prodotti dell’apicoltura - ed approvazione del Piano annuale di attuazione e degli indirizzi per l’erogazione del contributo per la campagna 2005» BURL n. 53 SS 3 30-12-2004 p. 2-12 [Rif. n. 6467] 16-12-2004 D. GR. RL. n. 7 / 19845 “Parere al Ministero delle politiche agricole e forestali in merito alla richiesta di registrazione della Denominazione d’Origine Protetta (DOP) “Gran Suino Padano” ai sensi del reg. (CEE) n. 2081/92 del 14 luglio 1992” BURL n. 1 p. 39-44 [Rif. n. 6468] 24-11-2004 D. DUOV. DGS. RL. n. 20715 “Linee guida per la prevenzione ed il controllo dell’influenza aviaria sul territorio della regione Lombardia” BURL n. 51 SS 1 14-12-2004 p. 3-39 [Rif. n. 6465] Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana 31 DICEMBRE 2004 - N. 56 -DECRETO 3 novembre 2004. Adozione del programma comunitario coordinato di controllo ufficiale dei prodotti alimentari nella Regione siciliana per l’anno 2004. Confermata la BSE in una capra Una capra macellata normalmente in Francia nel 2002 fu ritenuta sospetta di BSE, nel corso del programma di attiva sorveglianza in atto in quel Paese. Oggi, a distanza di 2 anni, la diagnosi di BSE è stata confermata da ricercatori inglesi, tramite fenotipizzazione molecolare e un lungo test biologico. È questa la prima volta che la BSE viene diagnosticata in un animale destinato all’alimentazione umana, al di là del bovino. La barriera di specie è già stata superata dall’agente della BSE, sia in bovidi selvatici che in felidi, ma in questi casi si trattava di animali che normalmente non erano destinati all’alimentazione dell’uomo. European Food Safety Authority (2005) Statement on the assessement of safety with respect to the consumption of goat meat and goat meat products in relation to BSE/TSE. http://europa.eu.int/comm/food/food/biosafety/bse/crl_statement_tse_goats_28-01-05_en.pdf 18 Bartonella henselae, agente eziologico di una zoonosi emergente: la malattia da graffio del gatto M. Fabbi Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna – Sezione di Pavia P. Marone Istituto di Clinica delle Malattie Infettive, IRCCS Policlinico San Matteo – Pavia M. Zavanella Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche – Brescia Generalità sull’infezione La malattia da graffio del gatto (Cat Scratch Disease, CSD) è una zoonosi emergente e ubiquitaria. La malattia è nota nell’uomo dal 1930 ed è stata descritta per la prima volta nel 1950 da Debrè. L’agente eziologico nel corso degli anni era stato sospettato essere dapprima un virus, poi una Clamidia, poi un batterio, ma solo dopo gli anni ’90 Bartonella henselae è stata definitivamente identificata quale agente eziologico della malattia. Più recentemente un’altra Bartonella, B. clarridgeiae, è stata pure segnalata quale responsabile di casi di CSD nell’uomo. Bartonella henselae è un corto bastoncino, pleomorfo, Gram-negativo, aerobio, con scarse affinità tintoriali. Replica in vitro fra 28 e 37 °C e resiste al congelamento. Dal punto di vista tassonomico è incluso nel genere Bartonella, all’interno del sottogruppo 2 della classe Proteobacteria e presenta forti affinità con i generi Rhizobium e Brucella. Con quest’ultimo condivide al 95% il genoma. Se ne conoscono due tipi (I e II), identificabili con tecniche molecolari. 19 Il serbatoio naturale del microrganismo è il gatto, nel quale l’infezione decorre abitualmente in forma pressoché asintomatica, caratterizzandosi con batteriemie prolungate (di parecchi mesi o anni) e ricorrenti anche in presenza di una risposta immunitaria rilevabile. Un ruolo centrale nella diffusione dell’infezione tra i gatti è svolto dalla pulce, anche se, recentemente, è stato dimostrato che zecche quali Ixodes pacificus ed Ixodes ricinus possono albergare il microrganismo e quindi essere potenzialmente in grado di trasmetterlo all’ospite attraverso il pasto di sangue. La trasmissione dell’infezione dal gatto all’uomo avviene solitamente attraverso il graffio o il morso ed è legata alla presenza del batterio sugli artigli e/o nel cavo orale. Bartonella può contaminare gli artigli del gatto mediante il contatto con feci di pulci infette presenti sulla cute (nelle quali il batterio resiste vitale fino a 9 giorni). Bartonella henselae, inoltre, può contaminare direttamente la cavità orale, sia attraverso sanguinamenti conseguenti a patologie gengivali e/o dentali, sia indirettamente mediante il leccamento della cute contaminata o degli artigli. La malattia negli animali e nell’uomo L’infezione interessa soprattutto il gatto e l’uomo, anche se Bartonelle sono state isolate da cani, conigli, roditori e ruminanti. In particolare nel cane, sia B. henselae che B. clarridgeiae, determinano lo sviluppo di forme cliniche e quadri anatomo-patologici del tutto simili a quelli osservati nell’uomo (ad esempio, peliosi epatica, endocarditi, ecc.). Il gatto, come più sopra accennato, non manifesta sintomi specifici di malattia, anche se alcuni Autori hanno potuto rilevare una linfoadenite associata a un transitorio rialzo febbrile. Dalla letteratura emerge che il rischio di infezione per i gatti di strada è circa doppio rispetto a quelli di proprietà. Studi condotti in vari paesi dimostrano che la prevalenza di gatti infetti da B. henselae risulta talora molto elevata; tra i gatti di strada si possono raggiungere, nell’ambito delle singole colonie, prevalenze anche maggiori del 50%. Per quanto attiene a dati italiani, una ricerca sui gatti randagi pubblicata nel 2004 da Fabbi et. al. ha rivelato in differenti aree del Nord Italia un 18% di soggetti batteriemici (emocoltura = gold standard), con punte di prevalenza fino al 48% di animali batteriemici nella singola colonia. Il 38% sul totale possedeva invece anticorpi verso B. henselae. Gli animali positivi contemporaneamente all’emocoltura e alla sierologia erano il 12,2%. La tipizzazione molecolare ha poi permesso di attribuire il 20,6% dell’infezione al 20 tipo I, il 61,1% al tipo II, mentre il 18,3% è risultato infetto contemporaneamente da entrambi i tipi di Bartonella henselae. In una più recente indagine (Fabbi e Coll. 2004) su un campione di oltre 150 gatti di proprietà è stato registrato un 21% di soggetti batteriemici ed un 43,5% di sieropositivi, con prevalenza di B. henselae del tipo I (45%), seguito dal tipo II (36,5%), mentre il 12% era coinfetto da entrambi i tipi. Solo il 6% degli animali è risultato batteriemico per B. clarridgeiae, a conferma della minor circolazione di questa Bartonella nelle popolazioni feline del Nord Italia. L’incidenza della malattia nella popolazione umana è poco nota, ad eccezione dei circa 22.000 casi segnalati ogni anno negli USA, 2000 dei quali richiedono l’ospedalizzazione. I dati di prevalenza della malattia nell’uomo in Italia sono molto frammentari e spesso legati a segnalazioni di carattere personale (contatti con medici, ospedali, poliambulatori, ecc). Tuttavia le diverse fonti riferiscono di numerosi casi che giungono all’osservazione del medico in cliniche pediatriche, di malattie infettive o negli ambulatori di medicina generale. La forma clinica più frequente di CSD, che sembra privilegiare i soggetti giovani (bambini-ragazzi), è caratterizzata da una linfoadenopatia superficiale localizzata in sede ascellare o nella regione che drena una lesione cutanea provocata dal graffio del gatto. Il periodo di incubazione è di 3-21 giorni con una media di 12 giorni. Nei 2/3 dei casi è documentabile una lesione primaria da inoculo rappresentata da una macula, papula o vescicola di 3-5 mm di diametro, dolente, che può evolvere in una pustula o escara con tendenza alla guarigione spontanea in pochi giorni o settimane. Nel 6% dei casi la lesione primaria è congiuntivale. Dopo 2-4 settimane si assiste alla comparsa di linfoadenopatia loco-regionale, dolente, mobile. Le stazioni più coinvolte sono in ordine di frequenza ascellari, laterocervicali, sottomandibolari, inguinali, femorali, preauricolari, sopraclavicolari ed epitrocleari. Nel 40% dei casi circa si assiste all’interessamento di più stazioni contemporaneamente. La linfoadenopatia regredisce spontaneamente entro 2-6 mesi. Nel 15-20 % dei casi i linfonodi vanno incontro a suppurazione e fistolizzazione cutanea. Tale quadro si accompagna talvolta a febbricola, rash fugace, eritemato-papuloso o eritemato-nodoso, astenia, anoressia, malessere, cefalea, faringodinia, artralgie. Non sono tuttavia infrequenti (circa il 5-14% di tutte le CSD) forme sistemiche complicate a carattere granulomatoso, soprattutto a carico dei parenchimi (fegato, milza, linfonodi del mediastino, ecc), che possono assumere particolare gravità nei pazienti immunocompromessi (pazienti HIV-positivi, pazienti sottoposti a trapianto di organo solido o a terapie antineoplastiche, ecc.). Bartonella henselae può essere altresì responsabile di altre forme cliniche nell’uomo, quali angiomatosi bacillare, peliosi epatica, batteriemie, endocarditi, neuroretiniti, sindromi oculo-glandolari di Parinaud e meningiti asettiche, che pure possono assumere carattere di estrema gravità in particolari condizioni di deficit immunitario. Per la terapia nell’uomo possno essere impiegati antibiotici quali rifampicina, doxiciclina e i macrolidi per periodi variabili a seconda della sintomatologia e dello stato immunitario del paziente. Diagnosi La diagnosi, oltre che dal sospetto clinico, può essere confermata in laboratorio mediante test sierologico (immunofluorescenza indiretta, cut-off 1:64), che attualmente appare il più praticato dagli ospedali (non molti, peraltro) che effettuano diagnosi di CSD. Sono segnalate possibili reazioni crociate con Coxiella burnetii. e Clamidia spp. È tuttavia da rilevare che i test del commercio contengono B. henselae e non B. clarridgeiae. Ciò deve essere tenuto in considerazione in presenza di una forma clinica compatibile con una CSD che risulti negativa al test di 21 immunofluorescenza del commercio. Non risulta esserci infatti reazione crociata tra le due Bartonelle sopra citate, come rilevato per la prima volta in occasione della scoperta dell’esistenza di B. clarridgeiae su un paziente (un veterinario), che pur mostrando una sintomatologia tipica per CSD risultò negativo al test per B. henselae. Fu necessario isolare la nuova Bartonella dal gatto del paziente ed allestire il test specifico per confermare la diagnosi (titolo anticorpale positivo = 1:1024). La messa in evidenza del microrganismo nei pazienti con CSD con metodi tradizionali è spesso problematica a causa dei pregressi trattamenti antibiotici che i pazienti solitamente subiscono prima di giungere all’osservazione clinica vera e propria. Infatti, mentre nei gatti l’emocoltura rappresenta il gold-standard strettamente correlato alle alte cariche batteriche repertate nel sangue degli animali infetti (> di 1000 e fino a 30.000 ufc/ml di sangue), nell’uomo l’emocoltura dà risultati altalenanti e scarsamente conclusivi. La metodica PCR è sempre più frequentemente indicata quale metodica di riferimento per confermare la diagnosi diretta di CSD da biopsie tissutali (solitamente linfonodi), in quanto in grado di rilevare frammenti del DNA batterico di microrganismi non vitali e/o in quantità molto piccole, oltre a essere in grado di tipizzare i due sottotipi di Bartonella. In Medicina Veterinaria, nel gatto in particolare, l’emocoltura resta il metodo diagnostico d’elezione, rispetto al quale la sierologia dimostra un 56,5% di sensibilità ed un 67% di specificità. Come già in precedenza ribadito, il test sierologico da solo non è sufficiente per stabilire lo stato sanitario dell’animale nei confronti della bartonellosi felina, in quanto si tratta di una prova che spesso si positivizza tardivamente rispetto al momento dell’infezione. È possibile, a nostro avviso, effettuare una valutazione completa dello stato sanitario del gatto abbinando il test sierologico all’emocoltura, e ripetendo quest’ultima nei soggetti risultati sieropositivi non batteriemici, al fine di controllare la eventuale comparsa di batteriemie ricorrenti. Nell’uomo, al contrario, la sierologia conserva un buon valore diagnostico, nonostante la possibilità di false reazioni negative attribuibili a diversi fattori, quali la cattiva qualità dell’antigene diagnostico, la produzione tardiva di anticorpi rispetto alla comparsa della forma clinica e malattie concomitanti (AIDS). (L’oggetto della presente nota fa parte del progetto di ricerca finalizzato del Ministero della Salute: IZLER 13/03 PRC 2003013. I riferimenti bibliografici sono disponibili presso gli Autori) Le mastiti bovine: un ostacolo per le produzioni casearie di qualità Ragusa 21-22 Gennaio 2005 Il 21 e 22 Gennaio si è svolto presso l’Area territoriale di Ragusa dell’IZS Sicilia, sotto l’egida scientifica del “Mastitis Council Italia”, un interessante seminario teorico-pratico di aggiornamento sul tema “La gestione sanitaria delle mastiti e la qualità delle produzioni tipiche”. Il Convegno, accreditato come evento ECM dal Ministero della Salute, ha visto la partecipazione di relatori di grande esperienza e chiara fama come il Prof. Zecconi (Presidente del “Mastitis Council Italia”), il Dr. Zanin (Responsabile Qualità Latte SATA Lombardia) e il Dott. Bonacini (veterinario nutrizionista), le cui relazioni sono state affiancate da alcune considerazioni sullo stato attuale del comparto lattierocaseario in Sicilia da parte del Dr. Cascone (Responsabile del Centro Latte IZS RG) e del Dr. Antoci (veterinario della cooperativa di produttori “Ragusa latte”). Tutti gli interventi, di grande attualità, sono stati rivolti ad un pubblico di veterinari liberi professionisti e tecnici del comparto lattiero-caseario, molto competenti ed attenti alle problematiche della zootecnia da latte. Il Mastitis council è un’organizzazione professionale nata con l’obiettivo di combattere le mastiti e migliorare la qualità del latte, attraverso un’attività scientifica e divulgativa che metta a disposizione dell’industria lattiero-casearia informazioni e notizie utili sulla sanità animale, sulla gestione della mungitura e sull’igiene della mammella. Nel corso del suddetto evento, organizzato in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, nella giornata di venerdi 21 sono state affrontate 22 tematiche relative all’epidemiologia delle infezioni mammarie, alle buone pratiche di mungitura, alle correlazioni tra squilibri nutrizionali e mastiti ed alla disamina delle terapie più efficaci. Sabato 22, invece, si è svolta un’esercitazione pratica, con la visita di un allevamento di vacche Frisone in provincia di Ragusa, allo scopo di mettere in atto le conoscenze acquisite, evidenziando la stretta e fondamentale correlazione tra teoria e pratica, conoscenza scientifica e sue ricadute sul campo. Questo seminario ha costituito, senza dubbio, un’ottima occasione di incontro tra tecnici esperti di produzioni lattiero-casearie, valida testimonianza di come una conoscenza più approfondita del corretto management aziendale possa incrementare in modo significativo la produzione lattea, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, riducendo gli sprechi ed esaltando l’attitudine produttiva degli animali nel rispetto del loro benessere e di uno stato sanitario ottimale. Inoltre, come giustamente sottolineato dal Dr. Caracappa, Direttore Sanitario dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia, una produzione lattea di qualità è il pre-requisito fondamentale per migliorare anche la produzione di formaggi locali tradizionali, grande ricchezza del nostro Paese. Il che è ancor più vero per la provincia di Ragusa, territorio di produzione del Ragusano D.O.P., un formaggio prelibato e dal sapore intenso, lavorato ancora con tecniche tradizionali che ne hanno preservato la tipicità nel corso del tempo. Sara Villari A Palermo un corso per Direttore di Struttura Complessa Il Cefpas sta organizzando, per conto della Regione Sicilia, corsi per Direttore di Struttura complessa a norma del DA n. 3444 del 12/05/04. Uno di questi, in particolare, sarà realizzato in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale e si svolgerà a Palermo presso la sede dell’Istituto. Il corso è mirato specificamente alla formazione manageriale del Medico Veterinario ed abilita alle funzioni di Direttore di Struttura Complessa. La partecipazione è riservata a coloro che hanno già all’attivo un incarico quinquennale da Dirigente di struttura semplice. Il corso è a numero chiuso, con un massimo di 30 partecipanti/edizione, per un’attività didattica totale di 160 ore. Il programma, distribuito su otto moduli, ciascuno di tre giorni, affronterà le seguenti tematiche: - Il management e l’organizzazione sanitaria - Gestione delle risorse umane 1 - Economia aziendale - Governo clinico - Controllo di gestione e budget ANALISI CHIMICHE E MICROBIOLOGICHE PER IL SETTORE AGROALIMENTARE MICROINQUINANTI NEGLI ALIMENTI • PESTICIDI, METALLI PESANTI • PCB, AFLATOSSINE INDAM Laboratori chimici s.r.l. Via San Desiderio 21 - 25020 Flero BRESCIA Tel. 030 3581231 - Fax 0303581241 o 030 35886233 www.indam.it - [email protected] 23 - Gestione delle risorse umane 2 - Sistemi informativi e tecnologie - Gestione del cambiamento e della qualità L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e l’Ordine dei Medici Veterinari di Palermo, che mi onoro di rappresentare, stanno dando un notevole apporto alla caratterizzazione del corso. In considerazione della nostra peculiare professionalità, del contesto in cui operiamo e delle esigenze che l’utenza territoriale ci richiede di soddisfare, stiamo cercando di fornire indicazioni originali per il suddetto percorso formativo, convinti che tale specifica connotazione possa realmente migliorare la formazione tecnico-scientifica e manageriale dei professionisti del settore. Il corso si caratterizza per l’approccio professionale non accademico e per l’inquadramento dei diversi temi nella realtà lavorativa del SSR. Se sarà raggiunto un numero significativo di adesioni, potremo riprodurre il corso in una nuova edizione. Santo Caracappa Il benessere animale nelle filiere di produzione Viadana (Mantova) 27.11.2004 Il 27 novembre scorso ha avuto luogo, presso la sala dei Musei Viadanesi di Viadana (MN), un convegno su “Il benessere animale nelle filiere di produzione”, organizzato dal comune di Viadana, dalla Provincia di Mantova e con il patrocinio dell’ASL di Mantova. Presenti autorità della Provincia e del Comune, il dott. Rasori, Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL di Mantova e Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Mantova, ha introdotto l’argomento, richiamando l’importanza sempre maggiore che il benessere animale ha per l’attività veterinaria, sia essa pubblica che libero professionale. Sono seguite le relazioni dei dottori: Amadori (Benessere animale e sicurezza alimentare), Guizzardi (Il benessere nell’allevamento dei suini), Valtorta (Il benessere nell’allevamento del vitello a carne bianca), Motta (Il benessere nell’allevamento delle galline ovaiole), Ghinzelli (Il benessere degli animali in fase di trasporto), Cerati (Benessere e alimentazione nei suini), Testa (I gas ambientali nelle strutture zootecniche), Bianchi (La Coop e il benessere animale). Ha chiuso i lavori il dott. Palma, dirigente veterinario regionale dell’area C, dell’Unità Operativa Veterinaria della Regione Lombardia. La manifestazione ha riscossso notevole successo, per l’attualità dell’argomento e per il valore degli interventi. Ampia la partecipazione di veterinari e allevatori. Ottima l’organizzazione, curata dai colleghi del Distretto Veterinario di Viadana. Luigi Gaidella A pag. 9 si riporta la relazione del dr. Amadori CIRCOLO VETERINARIO SICILIANO E UNISVET C.so XXII Marzo, 4 20136 - Milano Tel. e Fax 02/89073858 www.unisvet.it [email protected] SEDE DEGLI INCONTRI: Hotel Residence Casena dei Colli Via Villa Rosato 20/22 - 90146 Palermo CALENDARIO INIZIATIVE PALERMO 2005 Per iscrizioni, informazioni e programmi dettagliati consultare il sito www.unisvet.it Via Danimarca, 15 90146 - Palermo [email protected] GIORNATA DI ORTOPEDIA: la diagnosi radiografica nelle patologie dello scheletro appendicolare del cane giovane in fase di accreditamento ecm - costo del corso: 40,00 RELATORI: Prof. Mauro Di Giancamillo - Univ. Milano dott. ssa Olga Travetti - Univ. Milano Domenica 5 giugno 2005 (9 – 19) LUCI ED OMBRE SUL SIPARIO DI ALCUNE PATOLOGIE EMERGENTI DEL CANE E DEL GATTO accreditato con 3 punti ECM costo del corso: 30,00 RELATORI: Pof. G. Oliva – Univ. Napoli Prof. G. Poglayen - Univ. Messina Domenica 27 Febbraio 2005 (9-18) Malattia di Lyme, Ehrlichiosi, Babesiosi, Hemobartonellosi Tecnica radiografica – Preparazione e contenimento del paziente – L’articolazione scapolo-omerale – La displasia del gomito – L’estremità distale dell’arto anteriore – La displasia dell’anca – Diagnosi precoce di displasia dell’anca e del gomito – La displasia del ginocchio ALOPECIA DEL CANE: STATO DELL’ARTE in fase di accreditamento ecm - costo del corso: 40,00 RELATORE: dott. ssa Ersilia Pappalardo Domenica 25 giugno 2005 (9 – 18) Anatomia e fisiologia del mantello – Definizione di alopecia e nuove acquisizioni – Approccio clinico diagnostico alle alopecie CORSO DI ONCOLOGIA accreditato con 10 punti ECM costo del corso: 80,00 RELATORE: Dott. G. Romanelli - L.P. Milano - dipl. ECVS Sabato 21 maggio 2005 (9 - 18) Metodi bioptici – Principi di chemioterapia e chirurgia oncologica Linfoma – Tumori mammari ARGOMENTI DI GASTROENTEROLOGIA DEI PICCOLI ANIMALI in fase di accreditamento ecm - costo del corso: 40,00 RELATORE: Prof. M. Gualtieri - Univ. Milano Prof. G. Oliva -Univ. Napoli Domenica 16 ottobre 2005 (9 – 19) La disfagia – Il ritardato svuotamento gastrico – Trattamento farmacologico del vomito – Diarrea cronica del cane – Costipazione Domenica 22 maggio 2005 (9 - 18) Tumori toracici, della cavità orale, addominali, ossei, endocrini, cutanei 24 vet web a cura di Raul Ciappelloni Arriva “Accoona” e i cinesi si preparano all’invasione dei mercati occidentali Il Recente “varo” del Motore di ricerca Accoona (http:// www.accoona.com/), una iniziativa ideata da personaggi del calibro di Eckard Pfeiffer (Compaq) e Stuard Kauder (DoubleClick), rappresenta una novità sul piano dell’accesso alle risorse di Rete. È anche il segno che la supremazia di Google (http://www.gogle.com) e Yahoo (http://www.yahoo.com) sta forse per vacillare, ma non solo. Accoona ha realizzato un vero “colpaccio” riuscendo ad assicurarsi la collaborazione (con un contratto di ferro della durata di un ventennio) della “China Daily Information Co.”, una importante Agenzia governativa cinese che parteciperà a questa iniziativa fornendo una montagna di informazioni sulle imprese (cinque milioni di records) e sui prodotti del colosso asiatico. Tutto ciò farà del nuovo motore di ricerca americano una specie di “porta” che conduce direttamente ad un mercato dalle dimensioni colossali. Per contro, Accoona rappresenta anche la volontà della dirigenza cinese di aprirsi, seppure gradualmente, verso l’occidente. Il mondo della sanità veterinaria non è ancora in subbuglio per questo significativo passo della Cina verso di noi, l’occidente opulento e consumista (America in primo luogo), ma presumibilmente lo sarà assai presto. Una marea di alimenti di origine animale, prodotti farmaceutici e professionisti che trotterellano al seguito di spregiudicati uomini d’affari sta per scaraventarsi da una parte all’altra del mondo? Forse. Intendiamoci, il mercato cinese è già da anni una realtà importante per le imprese italiane. Chi non ricorda i problemi provocati dalla Severe Acute Respiratory Syndrome, meglio nota come SARS? Ma ora si ha la sensazione che stia accadendo qualcosa di diverso e che un complesso meccanismo di globalizzazione economica sia in procinto di avviarsi creando un ponte fra culture, a un capo l’oriente, all’altro noi. Accoona Il nome non è molto evocativo, sembra derivi dallo Swahilii “Accoona matata - non preoccuparti”. Questo Search Engine, promette meraviglie degne della fiction. Secondo i creatori dello spider made in China “…Accoona fornisce una fantastica esperienza di ricerca interattiva al suo utente…Questa rivoluzionaria tecnologia interattiva è combinata con un software di intelligenza artificiale che comprende il significato delle parole - SuperTargeted™ (http://www.accoona.com/supertarget.html). Il sistema potrà fornire in tempo reale ai suoi utenti informazioni commerciali di prim’ordine, grazie ad una colossale base di dati (Accoona Business Database). Accoona è la porta per il Web cinese con siti dedicati all’import-export di prodotti farmaceutici ad uso veterinario, anche se le risorse in questione sono ancora ampiamente in costruzione 25 vet web Una pagina per ritrovare le imprese cinesi online Tramite Accoona è oggi possibile visionare un elenco di siti che intendono pubblicizzare prodotti e servizi made in Cina. Possiamo accedere ad ottime directory come, ad esempio, Made-in-China (http://www.made-inchina.com), una iniziativa Web localizzata a Nanjing, nella regione dello Jiangsu. In Made-in-china potrete inserire keyword per interrogare un vasto database che organizza le categorie merceologiche o le company suddivise per aree geografiche. Cercando un po’ di prodotti alimentari di origine animale troviamo unicamente grosse realtà produttive come Great Una pagina dedicata alle razze bovine d’elezione in Cina Wall Northeast Asia Co., Ltd. specializzata nel settore avicolo ed imprese che producono carne (di pecora, coniglio, maiale, bovino) con sistemi industriali. Utilizzando le keywords “veterinary AND medicine” otteniamo molte schermate con diversi prodotti farmaceutici disponibili. Alcuni sono ben conosciuti (quinoxalina, ivermectina, tetramisole), non mancano vitamine, microelementi ed una settantina di altre specialità farmaceutiche di diverso tipo ed uso. Troviamo anche prodotti particolari come il “Sanjiu Zhubao”, una sostanza definita “naturale promotrice della crescita e regolatrice delle funzioni fisiologiche e digestive del suino”. Utilizzando un modulo elettronico è possibile acquistare direttamente online, almeno per imprese e Veterinari professionisti e contattare operatori del settore zootecnico e farmaceutico. Quello dei prodotti alternativi e delle pratiche mediche esotiche è un argomento di un certo interesse. Siamo in presenza di un ragionamento farmacologico derivante da una cultura assai diversa da quella occidentale, rimasta sostanzialmente isolata per secoli, sta per giungere a noi sull’onda del protocollo TCT/IP, con quali effetti sul nostro sistema sanitario è difficile dire. Sin qui le risorse Web descritte recano diciture, testi, titoli in lingua inglese. Ma subito oltre un primo e rassicurante “strato” di siti veniamo in contatto con un “robusto” elenco di pagine interamente scritte in cinese sulla zootecnia, l’alimentazione e la medicina veterinaria (ovviamente per visionare gli ideogrammi dovrete scaricare il set di caratteri cinesi “classici” o “moderni” e installarlo nel vostro browser web). C’era uno scrittore Anche le pecore hanno il loro spazio 26 vet web che una volta disse che quando in un libro gli capitava di imbattersi un nome russo più che leggerlo si limitava ad osservarlo. Con questo spirito, vi consigliamo di sfogliare i seguenti siti dedicati ai principali animali d’allevamento come Cnpig (http://www.cnpig.com/) Chinaswine (http://www.chinaswine.com/), per non tacere dell’importante Beijing Breeding Swine Centre Bbsc (http://www.bbsc.com.cn/docc/jianjie.htm) un centro avanzato per la genetica del maiale localizzato a Pechino (anche le pecore hanno i loro siti dedicati come ad esempio, Lnry - http://www.lnry.com/). Potremmo continuare, ma il nostro commento deve fermarsi qui. A modem spento ci chiediamo: chissà cosa ci sarà scritto in queste pittoresche pagine Web? Difficile dirlo (alcune hanno il link ad una versione Naturalmente la parte del leone la fa il suino 27 ridotta in lingua inglese). In effetti i siti sono interessanti quasi unicamente allo scopo di curiosare un poco fra gli antichi segni grafici (un bellissimo testo per apprendere gli ideogrammi fondamentali di questa lingua è rappresentato da: “Caratteri Cinesi” di Edoardo Fazzioli. Arnoldo Mondadori, Milano, 1986). Collegandosi a queste pagine, pur non potendo comprenderne il significato, sarà possibile vedere quanto molteplice e variegata sia l’offerta informativa del Web cinese e magari, riuscendo a recuperare gli indirizzi email (passando con il mouse sui link comparirà nella barra stato del browser una scritta del tipo “mailto: [email protected]”), provare a scrivere in inglese per cercare di entrare in contatto con questo antico mondo per noi ancora largamente sconosciuto. vet web Conclusioni Il Web made in China è, come abbiamo cominciato ad intravedere, allo stato nascente, interessantissimo, ma per noi sostanzialmente muto. La “barriera linguistica”, particolarmente quella rappresentata da idiomi che, come in questo caso, hanno sistemi di segni assai diversi dal nostro, rappresenta ancora un ostacolo quasi invalicabile che speriamo sia presto rimosso. In questo contesto, ciò significa che le pagine in lingua cinese dovranno essere tradotte in inglese, una questione fondamentale se informazioni, persone e fatti vorranno entrare nell’”orizzonte degli eventi” del mondo occidentale. In questo momento, forse, ciò non è neppure pienamente 28 auspicato dal quel Governo, anche per evitare una apertura troppo “veloce” e dagli esiti distruttivi, sul piano politico e sociale (pensiamo a ciò che è accaduto in Russia nell’ultimo decennio). Ma prima o poi, inevitabilmente, questo contatto ci sarà. Potremo allora aspettarci che una enorme mole di informazioni si renderà improvvisamente disponibile, oltre a nuove occasioni di lavoro, nuove aree di ricerca e possibili interazioni fra Enti sanitari, almeno per quanti vorranno cogliere l’opportunità di avviare rapporti di interscambio con la prima potenza economica dell’Asia. Sarà un po’ come quando Jean-Francois Champollion tradusse per la prima volta i caratteri geroglifici, recuperando d’un colpo una intera cultura densa di significati. La stele di Rosetta del terzo millennio si chiama World Wide Web. i nostri libri a cura di Gianluigi Gualandi ANNALI DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA VETERINARIA Università degli Studi di Parma VOLUME XXIII-2002 Direttore responsabile: G. Zannetti Comitato di Redazione: E.BottarelliS.Cavirani - G.Donofrio - A.Salghetti - G.Zannetti Pg.365-volume non in commercio Tipografie riunite Donati s.r.l. – Parma Volume di notevole contenuto scientifico in cui dopo l’elenco del Personale Docente, e non, della Facoltà (prof.ri Ordinari, Straordinari, Associati, Ricercatori, Titolari di assegni di ricerca e del personale Tecnico Amministrativo), si riportano le Scuole di Specializzazione e l’elenco dei Laureati presso la Facoltà nell’anno accademico. Seguono 25 contributi originali e più precisamente: -Il manganese: distribuzione tissutale a seguito della somministrazione cronica nel coniglio (G.DelbonoA.Fusari-A.Ubaldi-R.Duratti); -indagine sul valore dietetico-nutrizionale della lumaca, confronto tra specie e fra soggetti raccolti in natura e allevati (E.NovelliV.Giaccone-S.Balzan-S.Ghiaini-P.G.Bracchi); Esame del liquido cefalo rachidiano. Studio retrospettivo su 65 cani (D.Callegari-E.Bianchi-L.De Risio); Studi di conduzione nervosa motoria, potenziali evocati acustici del tronco encefalico blink reflex test: valori normali nel cane (E.Bianchi-D.Callegari-M.Dondi); Comparative study on nitrite and nitrate ions determination (E.ZanardiG.Dazzi-G.Madarena-R.Chizzolini); Indagine sulla presenza di contaminanti chimici in latte e carne di produzione tradizionale e biologica (S.Ghiaini-E.ZanardiA .Battaglia-M.A .Pinotti- G.Varisco - G.CampaniliR.Chizzolini); L’integrazione con vanadio delle razioni per le galline ovaiole (A.Bonomi-B.M.Bonomi-A.Quarantelli); L’integrazione con vanadio delle razioni per il coniglio da carne (A.Bonomi-B.M.Bonomi-A.Quarantelli); Misurazioni somatiche e curvez di crescita nella popolazione di caprioli (A.Sabbioni-C.S.SoffiantiniG.Pisani-V.Beretti-C.Sussi-P.Superchi); Italian ostrich eggs: phisical characteristics and chemical composition (P.Superchi-C.Sussi-A.Sabbioni-V.Beretti); Structural and functional characteristics of modenese cow milk in Parmigiano-Reggiano cheese production (A.SummerM.Malacarne-F.Martuzzi-P.Mariani); Limiti e possibilità di sviluppo dell’allevamento dello struzzo (A.Salghetti); Isolation of listeria monocytogenes and listeria spp.from pigs al slaghter in Italy (S.Bonari-F.Brindani-E.Maggi); Anagrafe equina (G.Signorini-G.Biagi-S.Nannipieri); 29 Ruolo di clostrifium spp. in alterazioni del Parmigiano Reggiano riconducibili a gonfiore tardivo (C.BacciA.Paris-F.Brindani); Valutazione della componente microbica in carni equine macinate (C.Bacci-A.ParisA.Poeta-G.Di Quattro-G.Merialdi-S.Bonardi); Prevalence of molecules of ß-lactam antibiotics in bovine milk in lombardia end Emilia-Romagna (S.Ghiaini-E.ZanardiG.varisco-R.Chizzolini); Parametri orfometrici e densitrometici di polli maschi della linea genetica del boiler Cobb durante i primi due mesi di vita (C.GabbiA.Cacchioni-l.Alpigiani-P.Borsetti-F.M.Martini); L’anestesia in oftalmologia veterinaria (B.Simozzani-S.Zanichelli); Studio retrospettivo sull’utilizzo della tecnica pocket nella correzione del prolasso della ghiandola della terza palpebra del cane (B.Simonazzi-S.Zanichelli); La saliva: approccio complementare nella diagnostica clinica e nella ricerca biologica (A.Marini-E.Cabassi); Su alcuni aspetti della patogeneticià di Yersinia enterocolitica (F.Cattabiani); Epidemiologia delle infezioni da virus animali e virus informatici: un raffronto artificioso E.Bottarelli); Il congelamento lento di embrioni bovini micromanipolati. Recenti progressi nella composizione dei media (V.Ambrosi-G.Morini-E.Parmigiani-E.Bigliardi); Museo Anatomico della Facoltà di Medicina Veterinaria di Parma (G.Morini-R.Panu). BIOSTATISTICA INTRODUZIONE ALLA STATISTICA PER MEDICINA VETERINARIA G.F.Greppi – A.Galli – P.Roncada – M.Tranquillo MG Editori, via Tortona,12 Milano Edizione in Stampa Digitale Global Print, settembre 2002 pg.410- molte tavole - non viene riportato il prezzo Opera riservata a quanti si interessano di biostatistica, materia questa che richiede al lettore basi tecnicoscientifiche e matematiche non sicuramente comuni. Dopo la prefazione e l’introduzione, la struttura del libro si articola in undici capitoli: -la ricerca biomedica in cui si tratta della metodologia della ricerca scientifica, la ricerca biomedica, il ruolo della statistica nella ricerca biomedica; -modelli di studio nella ricerca biomedica: classificazione degli studi, studi osservazionali, studi sperimentali; teoria della probabilità; -il campionamento; -raccolta e organizzazione dei dati; -natura delle variabili e scale di misura; -sintetizzare e presentare i dati; -interferenza statistica; -analisi di variabili dipendenti quantitative; analisi di variabili dipendenti qualitative; -statistica non parametrica. i nostri libri Segue questo primo gruppo di capitoli la Statistica speciale composta da cinque capitoli e più precisamente: -piani sperimentali; -l’analisi multivariata; -l’analisi delle serie temporali; -farmacocinetica; -epidemiologia. Gli allegati concludono l’opera. Il testo costituisce il completamento al sito www.bioinfovet.unimi.it dove i lettori potranno trovare gli aggiornamenti e ulteriori informazioni; gli studenti dell’Ateneo di Milano potranno usufruire dei test di autovalutazione per l’apprendimento della statistica realizzato in collaborazione con il CTU; la biostatistica è presente anche come corso on-line Ateneonline riservato agli studenti della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Milano. FITODEPURAZIONE SOLUZIONI PER IL TRATTAMENTO DEI REFLUI CON LE PIANTE Maurizio Borin Edagricole, Bologna 2004 (VIII+197pg., figure 62 tav.40 €24,00 £.46.470,480) Seguono alla presentazione e ai ringraziamenti cinque capitoli e più precisamente: il primo riguarda l’acqua, l’inquinamento e la depurazione: origine e caratteristiche dell’inquinamento idrico, la depurazione delle acque; il secondo è inerente alla fitodepurazione estensiva: impiego irriguo di acque inquinate e la regolazione continua della falda: drenaggio controllato e subirrigazione; terzo capitolo: la fitodepurazione diffusa: aree umide (wetlands), fasce tampone; il quarto capitolo si riferisce alla fitodepurazione localizzata: elementi di dimensionamento, scelta e gestione delle piante, soluzioni e prestazioni, casi studio, diffusione e esempi di impianto; il quinto ed ultimo capitolo riguarda le considerazioni che ricordano i vantaggi (versalità, possibilità del trattamento di corpi idrici di notevoli dimensioni, possibilità di abbattere inquinanti presenti in basse concentrazioni, possibilità di mettere in atto processi diffusi sul territorio vicino ai luoghi dove si genera l’inquinamento, semplicità costruttiva, scarsa richiesta di elementi di elevata tecnologia, modesto o nullo fabbisogno di energia se non addirittura la possibilità di sfruttare i sistemi per produrre energia alternativa, la valenza ambientale, il valore estetico e paesaggistico ottenibile, il messaggio culturale e formativo,le opportunità di fare degli impianti di fitodepurazione dei veri e propri laboratori didattici come avviene in parecchi progetti pilota all’estero, la possibilità che alcuni siti di fitodepurazione siano 30 utilizzabili anche come aree accessibili per il tempo libero) e gli svantaggi di questa tecnologia. L’opera ha termine con una appendice inerente ai riferimenti legislativi e con una ampia bibliografia. MEDICINA,CHIRURGIA E ALLEVAMENTO DEI RATITI GESTIONE SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI DI STRUZZI, EMU E NANDU Thomas N. Tully Jr. – Simon M. Shane Edagricole, Bologna 2002 (XIV+226 pg., 128 illustrazioni - €25,00) Il crescente interesse del mercato nei riguardi dello struzzo, emù e nandù ha portato al diffondersi nel nostro Paese di allevamenti e di strutture correlate che vogliono e devono raggiungere standard qualitativi e quantitativi ottimali. L’allevamento di questi animali selvatici, di per se stessi non autoctoni, comporta spesso la comparsa di problematiche sanitarie correlate a carenze alimentari o di tipo gestionale che allevatore e veterinario sono chiamati a risolvere. Il testo di Thomas N.Tully e Simon M. Shane ci aiuta a risolvere questi numerosi problemi erudendoci su una materia per noi non ancora ben conosciuta. Dopo la presentazione alla edizione italiana e la prefazione viene riportato l’elenco dei collaboratori; seguono 17 capitoli in cui nel primo si tratta l’ anatomia clinica dei ratiti (Murray E.,Fowler), nel secondo l’alimentazione del ratite (C.Roselina Angel, Sheila E.Scheideler, Jerry L. Sell), nel terzo la biosicurezza e zooprofilassi (Simon M. Shane e Lori Minteer). Di seguito si trattano: la contenzione e la manipolazione dello struzzo (John R. Wade), la contenzione e manipolazione dell’emù (David Mouser), la riproduzione (Karen D. Hicks-Alldredge), la gestione dell’incubatoio rispettivamente nell’allevamento dello struzzo (James S.Steward) e in quello dell’emù (Simon M.Shane), la anestiologia (Janyce L. Cornick-Seahorn), le situazioni chirurgiche dei ratiti (Mark R. Crabill e Clifford m. Honnas), ematologia e chimica clinica del ratite (Alan M.Fudge), i parassiti del ratite (Thomas M. Craig e P.Lea Diamone), le malattie infettive (Simon M. Shane e Thomas N. Tulli Jr.), i problemi di sviluppo (Brian L. Speer), le terapie (Thomas N. Tully Jr.), guida alla visita e alla certificazione sanitaria del ratite (Amy M. Raines e Simon M. Shane), patologie e aspetti normativi inerenti l’allevamento e la macellazione dello struzzo in Italia (Giacomo Rossi). Si tratta di un’opera molto utile al fine di uno sviluppo armonico degli allevamenti di ratiti nel nostro Paese. Un ampio indice analitico la completa. Dott. Angelo Pecorelli Fabriano 7 novembre 1904 - Brescia 22 gennaio 2005 Laurea in Scienze Economiche e “Honoris Causa” in Medicina Veterinaria, “Medaglia d’Oro” al merito del Ministero della Salute, “Benemerito della Scuola” onorificenza conferitagli dal Ministero della Pubblica Istruzione, “Galantuomo della Agricoltura” onorificenza conferitagli dalla Confagricoltura, “Socio Onorario” della Società Italiana delle Scienze Veterinarie, onorificenza “Paul Harris” la più importante del Rotary Club ma, soprattutto, cittadino bresciano di adozione (80 anni di lavoro operoso nella città di Brescia). Ai Medici Veterinari, ai Tecnici della Agricoltura, agli Agricoltori, a quanti si sono interessati e si interessano dell’arte dei campi, lascia veramente un vuoto difficilmente colmabile. Prima Direttore Amministrativo di Scuole Agrarie poi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna e, in seguito, Fondatore e Amministratore della Fondazione Iniziative Zooprofilattiche e Zootecniche di Brescia, è stato uomo disponibile a tutti come consigliere, promotore, organizzatore, realizzatore di iniziative inerenti al progresso dell’agricoltura e, in questo campo, particolarmente alla istruzione dei giovani organizzando importanti scuole agrarie, congressi, corsi di aggiornamento e, soprattutto, anche come attento amministratore di beni al fine del reperimento di proventi per la realizzazione di tante opere sempre a beneficio della zootecnia non solo della nostra Provincia ma anche del territorio Nazionale. Angelo Pecorelli era anche personaggio di animo nobile: paziente, gentile, comprensivo nel dialogo con i deboli, forte e determinato con chi si opponeva alle sue generose iniziative per il progresso della zootecnia e per l’aiuto dei bisognosi. Gli Allievi lo ricordano e lo ricorderanno sempre come grande Maestro portando di Lui il ricordo di chi con Lui ha vissuto gran parte della vita, orgogliosi di essergli stati accanto, commovendosi e ringraziandoLo per quanto ci ha insegnato, lasciandoci un ricordo ed un esempio di come ci si deve comportare nelle varie e difficili fasi di questa nostra breve vita terrena. Premio alla memoria di Maria, Giuseppe e Ing. Giuseppe jr. Zanella Alla memoria dei genitori Maria e Giuseppe e del fratello Ing. Giuseppe, maestro del lavoro, fulgidi esempi di onestà morale ed educativa, il prof. Antonio Zanella, intende assegnare un premio di 2500 all’ Autore di un lavoro (pubblicazione o tesi di Laurea) ad elevato contenuto scientifico di Patologia Aviare ad eziologia virale, pubblicato negli anni 2004-2005. La premiazione verrà fatta in occasione del Convegno della Società Italiana di Patologia Aviare. Possono candidarsi singoli Ricercatori o gruppi, purché non sia stato superato il 35° anno d’età del primo Autore. Un’apposita Commissione, nominata e presieduta dallo stesso prof. Antonio Zanella, valuterà i lavori ed il suo giudizio sarà insindacabile ed inappellabile. Il premio potrà non essere assegnato in caso di carenza di valore, comunque mantenuto per gli anni successivi. I lavori dovranno pervenire entro il 15 agosto 2005 al Prof. Antonio Zanella Via V. Gioberti 19 - 25128 - Brescia • e-mail: [email protected] 31 VI Torneo Nazionale di Calcio Come da qualche tempo a fine primavera si svolge il torneo nazionale di calcio per rappresentative regionali ed anche quest’anno a Sabaudia dal 2 al 5 giugno il Lazio organizzerà tale torneo. Come non essere soddisfatti di ciò che è successo lo scorso anno: la Lombardia si è aggiudicata il torneo in terra umbra in quel di Norcia facendo gioire tutti noi per l’inattesa vittoria. Ripetersi sarà difficile, ma sicuramente rinnoveremo l’esperienza che tanto ha dato a tutti i colleghi partecipanti. Brescia, Bergamo, Milano, Lodi e Pavia già offrono i loro migliori talenti per la causa, ma ci sono ancora alcuni ordini ed alcune province che non hanno risposto al richiamo del calcio. È difficile pensare che non ci siano colleghi calciatori in grado di onorare questa maglia! L’invito è esteso a tutti i veterinari lombardi che hanno voglia di condividere con noi questa meravigliosa esperienza, fatta di divertimento e beneficenza, giacché quest’anno, insieme alle altre rappresentative, devolveremo parte degli introiti recuperati dagli sponsor per allestire un ospedale pediatrico in Africa. Chi si sentisse “quasi in forma” non esiti a mettersi in contatto per una partitella tra amici; chissà che possa nascere qualcosa di importante. (Ezio Abrami - Tel. 030641523 cell. 3356285246) Brescia: Festa del Chirone 2005 Come tradizione, venerdi 20 maggio, a partire dalle ore 20,00 presso il Palazzo Redaelli de Zinis – Ristorante Borgo alla Quercia in Calvagese della Riviera, si terrà la Festa del Chirone 2005. Nel corso della manifestazione riceveranno il CHIRONE D’ORO Ezio LODETTI, Tito UBERTINI, Agostino VOLANTI; al collega Franco PANUNZI verrà consegnato il premio 50 ANNI DI PROFESSIONE. Ai colleghi neoiscritti Andrea BARRANCO, Patrica BURIMI, Ilaria CARMINATI, Paolo CHIZZONI, Nicoletta CRISTINI, Barbara DALLONA, Maddalena DE CILLA’, Roberta DONNA, Giuseppe FACCHETTI, Chiara FERRUCCI, Maura GOLINI, G.Battista GUADAGNINI, Carlo MAESTRINI, Simona MININI, Michela PELI , Clara QUADRI, Alan Maxmilian RISOLO, Stefano ROSINA, Emanuela ROSSI, Marco ROSSI, Marco SOTTINI, Giovanna SQUARATTI, Martina TOSOLINI, Chiara VENZI, Angela ZANOLINI, Elena ZUBANI andrà il CHIRONE D’ARGENTO. Nell’occasione sarà possibile visitare le Cantine Redaelli de Zinis che operano sul Garda dal 1623, e sono note nella produzione di spumanti, vini superiori (bianchi, rosati e rossi) grappe, distillati, olio extravergine ed il raffinato aceto di Groppello, tutti ottenuti da uve ed olive maturate nei poderi della Tenuta Agricola, che si estende su 120 ettari. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.dezinis.it. La quota di partecipazione alla festa è fissata in 40 da versarsi presso la Segreteria dell’Ordine dei Medici veterinari di Brescia entro il 13 maggio p.v.. 32
Documenti analoghi
visualizza - Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Brescia
centrale e che vede una partecipazione massiccia da parte di tutti o quasi i presidenti degli ordini
provinciali.
Relazione del presidente alla mano, ci disponiamo ad ascoltare il dott. Penocchio c...