Teatro San Babila Stagione 14-15
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Teatro San Babila Stagione 14-15
Stagione 2014-2015 Proposta riservata agli Iscritti all’OMCeO GLI SPETTACOLI AVRANNO LUOGO PRESSO IL TEATRO SAN BABILA IN CORSO VENEZIA, 2/A Spettacoli Stagione di Prosa martedì – giovedì – venerdì - sabato ore 20.30 mercoledì – domenica ore 15.30 - riposo: lunedì BIGLIETTO INTERO PROSA PLATEA e BALCONATA Euro 27,50 comprensivo di prevendita BIGLIETTO PROSA RISERVATO Iscritti all’OMCeO PLATEA e BALCONATA Euro 22 comprensivo di prevendita ABBONAMENTO PROSA a 10 Spettacoli PLATEA e BALCONATA Euro 200,00 comprensivo di prevendita --------------------------------------------------------------------------------------------------BIGLIETTI STAGIONE CLASSICA E JAZZ CONSERVATORIO G. VERDI Biglietto unico platea e balconata Euro 10 Gli Iscritti all’OMCeO, presentando il tesserino alla biglietteria del Teatro, potranno usufruire della convenzione di cui sopra. In caso di prenotazione telefonica il biglietto deve essere ritirato 48 ore dalla prenotazione stessa. Se la prenotazione viene fatta il giorno stesso, il ritiro del biglietto deve essere effettuato almeno 30 minuti prima dell’orario di inizio dello spettacolo, in caso contrario la prenotazione decadrà automaticamente. Le date degli spettacoli potrebbero subire delle variazioni rispetto al cartellone, se ne darà comunicazione sul sito web del Teatro sulle principali testate giornalistiche e alla biglietteria del teatro. Biglietteria presso il Teatro San Babila Corso Venezia 2/A - 20121 Milano Uffici 02 76341384 - Biglietteria 02 798010 [email protected] www.teatrosanbabilamilano.it TEATRO SAN BABILA TEATRO SAN BABILA STAGIONE DI PROSA 2014-2015 dal 10 ottobre al 19 ottobre DEBORA CAPRIOGLIO DANIELA MOROZZI La vedova scaltra di Carlo Goldoni regia Emanuele Barresi dal 24 ottobre al 2 novembre MARINA THOVEZ MARIO ZUCCA Casina di Marina Thovez da Tito Maccio Plauto regia Marina Thovez dal 7 novembre al 16 novembre CHIARA FRANCINI EMANUELE SALCE Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg regia Piero Maccarinelli dal 21 novembre al 30 novembre COMPAGNIA DELLA RANCIA SAVERIO MARCONI GIAN PAOLO VALENTINI Variazioni enigmatiche di Eric-Emmanuel Schmitt regia Gabriela Eleonori dal 6 febbraio al 15 febbraio VALERIA VALERI MILENA VUKOTIC Le fuggitive di Pierre Palmade e Christope Duthuron regia Nicasio Anzelmo dal 20 febbraio al 1 marzo CESARE BOCCI MARCO BONINI ELEONORA IVONE Ospiti testo e regia Angelo Longoni TEATRO SAN BABILA dal 6 marzo al 15 marzo MARCO COLUMBRO GAIA DE LAURENTIIS Alla stessa ora il prossimo anno di Bernard Slade regia Giovanni De Feudis dal 20 marzo al 29 marzo MASSIMO DAPPORTO SUSANNA MARCOMENI BLAS ROCA REY Ladro di razza di Gianni Clementi regia Marco Mattolini dal 10 aprile al 19 aprile COMPAGNIA TEATRO SAN BABILA Dodici uomini arrabbiati di Reginald Rose regia Marco Vaccari dal 24 aprile al 3 maggio BENEDICTA BOCCOLI CATERINA COSTANTINI ELISABETTA POZZI Crimini del cuore di Beth Henley regia Marco Mattolini TEATRO SAN BABILA Corso Venezia, 2/A - 20121 Milano Uffici: 02 76341384 - Biglietteria: 02 798010 [email protected] www.teatrosanbabilamilano.it TEATRO SAN BABILA dal 10 ottobre al 19 ottobre DEBORA CAPRIOGLIO DANIELA MOROZZI La vedova scaltra di Carlo Goldoni Elaborazione e regia Emanuele Barresi … e la storia continua. Dopo l’ultimo spettacolo della scorsa Stagione "La donna di garbo", ecco come primo appuntamento della nuova Stagione la seconda parte delle avventure di Rosaura, la ragazza enciclopedica inventata da Carlo Goldoni. Essendo vedova ormai da due anni, del vecchio dottor Arturo, che l'aveva sposata in punto di morte per renderla propria erede, la nostra eroina, adesso padrona nella casa in cui era entrata come domestica, dovrà scegliere il futuro nuovo marito, tra quattro illustri e strani pretendenti. La vedova in questione è Rosaura una donna ancora giovane ed avvenente che, avendo perso da due anni l’anziano marito, diviene l’oggetto del desiderio di quattro baldi nobiluomini; uno di questi è Italiano, uno Francese, uno Inglese ed uno Spagnolo. I quattro si mostrano, a turno, a Rosaura, in quella che ritengono essere la loro veste migliore. In realtà, pensando di sfoggiare le loro qualità, non fanno altro che mostrare i limiti di quello che è, nella convinzione popolare, il tratto distintivo del popolo di appartenenza. L’ Italiano si mostrerà troppo geloso e possessivo, il Francese troppo presuntuoso e frivolo, l’Inglese poco passionale e troppo pragmatico ed infine lo Spagnolo, apparirà vanaglorioso e dai modi troppo gravi. Rosaura sceglierà tra questi il proprio futuro marito, aiutata nel proprio disegno da Marionette, una domestica che è l’altro grande personaggio femminile della commedia, una donna argutissima, ma particolarmente pigra, cosa, quest’ultima, poco commendevole per chi ha il compito di servire. Provenendo da Parigi, la domestica tenterà di convincere Rosaura a sposare il pretendente Francese. La giovane vedova però, non le darà retta e si servirà di uno spassoso stratagemma, per capire quale dei quattro gentiluomini sia il più degno di ottenere i suoi favori. E’ la seconda commedia di carattere scritta da Carlo Goldoni, dopo La donna di garbo, ed è anche la seconda commedia della riforma goldoniana, essendo stata scritta in modo da non lasciare spazio ai “soggetti” ed alle “improvvisazioni” dei capocomici. La vedova scaltra ebbe fin dal suo esordio un enorme successo, tanto che rimase ininterrottamente sulle scene per quindici anni. dal 24 ottobre al 2 novembre MARINA THOVEZ MARIO ZUCCA Casina di Marina Thovez da Tito Maccio Plauto regia Marina Thovez La celebre commedia di Plauto riscritta per due attori che si alternano a coprire tutti i ruoli: sette personaggi protagonisti, più le comparse! Storie di infedeltà coniugale, rivalità tra servi, tra genitori e figli. E’ il trionfo del difetto umano. Se chiedessimo a chiunque perché Plauto abbia ritratto le debolezze dell’uomo con tanta ricchezza, con così spietata fantasia, sicuramente ci sentiremmo rispondere: “perché era un grande poeta”. Giusto. Ma se lo chiedessimo a Plauto stesso, probabilmente risponderebbe: “perché fa ridere!”. Riscrivere un classico è forse un azzardo, recitare soltanto in due una commedia basata sull’intreccio lo è sicuramente. Ma sono le leggi dello spettacolo. Bisogna stupire! E cosi i due attori, rimasti soli per un artifizio che si svelerà, entrano ed escono dai personaggi sotto gli occhi del pubblico, trasformati in pochi secondi, sudano, si strappano i vestiti e la parte, pedine di un gioco più grande di loro: il teatro nel teatro, un congegno che a Plauto, maestro nel far apparire un personaggio quando meno te lo aspetti, sarebbe piaciuto molto. Gli attori sono gli ultimi due personaggi plautini post litteram, pieni di difetti, egocentrici e bugiardi, malati, malati per la risata, ma in fondo eroi, animati dalla stessa voglia di far teatro che portò Plauto ragazzino a cercare fortuna a Roma. Casina è una trovatella che è stata adottata dalla ricca coppia di Sciolgotutto e Strepitosa, ed è perciò una figlioccia ma anche una schiava, poiché di natali oscuri. I due hanno già un figlio che è innamorato proprio di Casina e vorrebbe sposarla, ma le leggi non consentono un matrimonio tra un uomo libero e una schiava. La fanciulla è talmente bella che anche il vecchio patrigno Sciolgotutto perde la testa per lei. Strepitosa, la moglie, capita l’antifona, per sottrarre la ragazza alle brame del marito combina il matrimonio di Casina col giovane scudiero Palino. Sciolgotutto la promette al fattore Olimpione, col patto che si dividano a turno la preda. Dopo vari litigi tra marito e moglie e tra i due servitori, si decide di affidare al Fato la scelta, tramite un sorteggio. Vince Olimpione, e mentre Sciolgotutto si prepara alla sua notte d’amore, le donne di casa architettano una grande beffa che manderà in bianco i due vegliardi. dal 7 novembre al 16 novembre CHIARA FRANCINI EMANUELE SALCE Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg regia Piero Maccarinelli “Dov’è il mio cappello?”. La storia comincia così. Comincia, sembra di capire, da un sorriso sfrontato e ironico dinnanzi all’impossibile. C’è un’impossibile famigliola, con tanto di suocera, cognatina e governante, tutti insieme a fare il teatrino delle proprie parti, dentro a un gioco di parodia che (segretamente) gioca con l’impossibile vocazione drammaturgia dell’autrice. Questo star sul filo (di seta, elegante e fragile) doveva essere il brivido preferito della Ginzburg che sfida tutte le regole della buona scrittura drammatica inventandosi un teatro delle assurdità che tuttavia non rassomiglia – né tecnicamente, né ideologicamente – al greve teatro dell’assurdo, di marca comunque e sempre maschile ed esistenzialista. Approda a una forma apparentemente impropria (i monologhi fiume, divertenti e all’apparenza teatralmente impossibili) provocatoriamente, o meglio, sfrontatamente fragile e tuttavia, là dove pare disfarsi in frivolezza, farsi irresistibile. Una commedia allegra, sfrontata, ironica. Pietro è un avvocato di solida estrazione borghese, pacato e abituato a una vita regolare; Giuliana è una giovane donna assai spiantata, svitata e pasticciona, con alle spalle una vita sregolata e una fuga da casa giovanissima. I due si sono incontrati, si sono piaciuti e dopo un mese si sono sposati. È passata una settimana dal matrimonio, un matrimonio fatto per allegria, ma poi il matrimonio si fa famiglia e con essa arrivano le regole, una delle quali è che bisogna essere uguali a tutte le altre famiglie. Nasce quindi il gioco (divertentissimo e insieme triste) della “casa”, con tanto di suocera, cognatina e governante, tutti insieme a fare il teatrino delle proprie parti. E con esso, per uguale allegria, la Ginzburg fa nascere il gioco del suo teatro. dal 21 novembre al 30 novembre COMPAGNIA DELLA RANCIA SAVERIO MARCONI GIAN PAOLO VALENTINI Variazioni enigmatiche di Eric-Emmanuel Schmitt regia Gabriela Eleonori Già straordinario successo di pubblico e di critica in Europa (in Francia lo spettacolo è stato interpretato da Alain Delon, in Inghilterra da Donald Sutherland). Il titolo dell’opera fa riferimento a Enigma Variations, composizione del musicista inglese Edward Elgar, quattordici variazioni su una melodia che sembra impossibile da riconoscere, così come Schmitt sembra concepire il rapporto tra gli esseri umani come qualcosa che possiamo solo intuire. Un testo mai prevedibile, che alterna sentimenti con drammatici colpi di scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza in folle crudeltà. È la storia del confronto disperato fra due uomini, Abel Znorko - misantropo, Nobel per la letteratura che si è ritirato a vivere da eremita in un’isola sperduta del mare della Norvegia, vicino al Polo Nord (ma conserva un intenso rapporto epistolare con la donna amata) - e Erik Larsen, sconosciuto giornalista cui lo scrittore concede un’intervista. L’incontro, tra ferocia e compassione, si trasforma in una sconvolgente scoperta di verità taciute e dell'illusione in cui i due si sono calati. dal 6 febbraio al 15 febbraio VALERIA VALERI MILENA VUKOTIC Le fuggitive di Pierre Palmade e Christope Duthuron regia Nicasio Anzelmo Un testo che riesce ad analizzare le problematiche dell'universo femminile senza banalizzarle. Le due protagoniste incarnano l'archetipo delle ‘signore per bene’, appartenenti a quella dimensione femminile della società che ha imparato ad accettare le regole del gioco ...quelle imposte dalla controparte maschile. Ed è proprio per continuare a vivere che le due signore decidono di infrangere la cornice di specchi che le circonda, di ribellarsi ai dettami di un mondo che riflette sé stesso, calpestando la sensibilità della natura umana, fatta di bisogni e sentimenti. Ed è così che Claude, anziana signora che vive in una casa di riposo, e Margot, più giovane ma anche lei soffocata dalla pressione di un mondo che la vorrebbe inchiodare al ruolo che le ha imposto, si incontrano; a quel punto le loro esistenze si incrociano e generano un percorso nuovo e in movimento, in fuga. La stasi che permeava le loro esistenze risulta di colpo interrotta, le due signore si ritrovano a vivere in corsa, a guardare al presente anziché al passato e le situazioni in cui si imbattono risultano divertenti e amare al tempo stesso. dal 20 febbraio al 1 marzo CESARE BOCCI MARCO BONINI ELEONORA IVONE Ospiti testo e regia Angelo Longoni “Ospiti” è… la storia di Leo, un uomo che deve fare i conti con la propria vita sbagliata, con i propri affetti finiti e con la comica misantropia che lo accompagna. Per qualche giorno, l’idea di un nuovo amore e un divertente caso di scambio di persona, gli permette di immaginare un’esistenza più interessante, più viva e affascinante… …la storia di Sara, una donna che ha fatto del disincanto e della consapevolezza una buffa arma per difendersi dai sentimenti incontrollabili e dalle persone che la vogliono amare in modo possessivo… …la storia di Franco un uomo che sa amare solo in modo eccessivo, totale, irrazionale. Un essere fragile e comico ma, al contempo, pericoloso, uno che non sa distinguere la passione dalla molestia. Una commedia divertente, cinica ma anche romantica. I tre protagonisti vivono l’amore come la più impegnativa delle loro attività, sia che lo inseguano, sia che lo fuggano, sia che lo sminuiscano. Alla base dei loro comportamenti c’è la convinzione che, quando si è innamorati, ognuno dia contemporaneamente il meglio e il peggio di sé. dal 6 marzo al 15 marzo MARCO COLUMBRO GAIA DE LAURENTIIS Alla stessa ora il prossimo anno di Bernard Slade regia Giovanni De Feudis George è fuori casa per lavoro. Doris è fuori casa per un ritiro spirituale. Sono al ristorante, lui la nota e le manda una bistecca. Si, certo, alle signore si mandano fiori ma quel ristorante è rinomato per le bistecche non per i fiori. Comunque i due finiscono in quella camera di motel californiano come per caso. Entrambi sposati con figli, entrambi benpensanti. La mattina dopo si ritrovano oppressi da un devastante senso di colpa. Tanto devastante che decidono di rivedersi. Il prossimo anno, lo stesso giorno, la stessa ora, stesso motel, stessa camera. E poi l’anno dopo, e poi l’anno dopo ancora. Anno dopo anno. Si sa come sono gli amanti, specie se si amano, ritengono se stessi e il loro amore il centro dell’universo. Là fuori scorre la storia, là fuori fanno la guerra, là fuori crollano idoli e ne sorgono di nuovi, là fuori muore la gente, ma là fuori... Qua dentro ci siamo solo noi due. I nostri figli erano bambini, ora sono donne e uomini. Mia moglie invecchia, mio marito invecchia, e noi non invecchiamo? Noi no, invecchiare è una cosa che capita agli altri, a quelli che stanno al di là della porta del motel. Chiudi la porta e il tempo smette di passare. Gli dice Lei: “ci conosciamo da così tanto tempo che comincia a sembrarmi un incesto”. Le risponde Lui: “Tanto tempo? A un giorno l’anno ci conosciamo da una ventina di giorni, abbiamo si e no rotto il ghiaccio”. Come finirà? Non finirà... Andrà avanti... Alla stessa ora il prossimo anno, commedia di Bernard Slade, è stata prodotta per la prima volta nel 1975 ed è stata rappresentata per ben quattro anni consecutivi a Broadway. E’ forse la più famosa ed amata commedia romantica del ventesimo secolo, ed è stata considerata la migliore fra tutte quelle a due personaggi, che hanno inondato le scene di Broadway. E’ diventata un film di successo e resta una delle commedie più prodotte nella storia dello spettacolo. dal 20 marzo al 29 marzo MASSIMO DAPPORTO SUSANNA MARCOMENI BLAS ROCA REY Ladro di razza di Gianni Clementi regia Marco Mattolini Roma 1943. Un modesto ladro e truffatore, Tito, abituato a inventarsi la vita, esce dal carcere, dopo aver scontato l’ennesima pena. Non può tornare a casa dei suoi, perchè sulle sue tracce c’è un usuraio, noto per la sua crudeltà. Decide quindi di rifugiarsi nella catapecchia di Oreste, suo amico d’infanzia, che lavora come operaio nelle fornaci di Valle Aurelia. Tito deve assolutamente trovare al più presto dei soldi, per placare l’ira del “cravattaro”. Conosce casualmente una ricca zitella ebrea, Rachele, che vive da sola in un appartamento lussuoso del ghetto. Sarà lei la sua vittima. Tito la corteggia e, dopo un’estenuante resistenza della donna, riesce finalmente ad entrare nelle sue grazie. Ormai è di casa e pronto per il furto, in cui coinvolge anche l’amico fornaciaro. E’ l’alba del 16 ottobre 1943, il momento del rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma da parte dei nazisti. In questa storia, mai il detto “Al posto sbagliato nel momento sbagliato” fu più puntuale. Ma il piccolo uomo Tito, opportunista e vigliacco, catapultato di colpo in un episodio storico dirompente, scoprirà in sè un inaspettato coraggio che gli consentirà un grande riscatto. “Ladro di razza” si ispira alla grande tradizione del cinema neorealista, indagando in chiave di tragicommedia un momento della nostra Storia. Momenti di trascinante comicità si alternano a parentesi di riflessione e commozione, regalando allo spettatore 3 personaggi da ricordare. Tito, Oreste e Rachele, infatti, protagonisti di questa piccola, minuscola e, per certi versi, ridicola storia diventano il tramite per raccontare un’Italia in guerra, una Roma allo stremo, ma ancora capace di sussulti d’orgoglio. Ladro di razza è una storia di ingenuità e fame, di illusioni e inganni, di risate e lacrime, quando le parole onore, compassione e orgoglio avevano ancora un significato. dal 10 aprile al 19 aprile COMPAGNIA TEATRO SAN BABILA Dodici uomini arrabbiati di Reginald Rose regia Marco Vaccari “se c’è una vita in gioco, si ha diritto ad avere un ragionevole dubbio” Dodici giurati devono giudicare un ragazzo accusato di parricidio. Chiusi in una stanza, come prescrive la legge, in un’ afosa giornata estiva undici di essi, certi della colpevolezza, sono pronti a liquidare rapidamente il verdetto per il giovane e tornarsene a casa. Uno solo di loro non è convinto sulla condanna dell'imputato e, con una finezza psicologica pari alla sagacia dialettica, cerca con tenacia di convincere gli altri a votare per la non colpevolezza, smantellando la superficialità e i pregiudizi dei suoi colleghi nel nome di “un ragionevole dubbio”. E’ un testo che denuncia le insidie del sistema giudiziario con una straordinaria tensione dell’impianto narrativo la cui unità di luogo e di tempo ne esalta la dimensione inquieta e claustrofobica. Il copione sfrutta ottimamente molti elementi importanti: le testimonianze, incredibilmente contrastanti, rievocate e interpretate da ogni giurato; il rapporto fra un membro e l’altro della giuria in un caso di vita o di morte; il tipo emotivo di ogni singolo giurato; alcuni problemi materiali come il tempo, l’orario e la scomodità della stanza. In “Dodici uomini arrabbiati” sono chiaramente contenuti importanti messaggi di democrazia, di giustizia, di responsabilità sociale, di oppressione dei tempi sugli individui che li vivono. La battaglia dialettica tra dodici persone chiuse in una stanza è metafora della nostra società con tutte le sue contraddizioni, le sue discriminazioni, le sue paure, le sue violenze. dal 24 aprile al 3 maggio BENEDICTA BOCCOLI CATERINA COSTANTINI ELISABETTA POZZI Crimini del cuore di Beth Henley regia Marco Mattolini Le tre sorelle Magrath si ritrovano nella vecchia casa paterna nel Mississippi. Là vive Lenny, una zitella lamentosa e un po’ squinternata, che si occupa di un nonno vecchio e malato. Nel giorno del suo malinconico compleanno, arriva Meg, da tempo lontana in cerca di successi teatrali e canori, ma in sostanza sola e non felice e tutte e due successivamente accolgono Babe, che è stata testè rilasciata dopo il fermo di polizia, avendo sparato al suo oppressivo marito del quale si è stufata, pur essendo ricca, sistemata ed in apparenza soddisfatta e realizzata. In realtà Zackery Botrelle, il coniuge ora in ospedale, è furente con la donna, che ha avuto un rapporto con un nero poco più che adolescente. L'incontro inconsueto è l'occasione adatta per ricreare l'atmosfera di famiglia. Mille ricordi allegri e tristi riaffiorano... IL CONSERVATORIO G.VERDI INCONTRA IL TEATRO SAN BABILA NELL’ARCOBALENO DELLA MUSICA Il Conservatorio "G. Verdi" di Milano è lieto di iniziare un'intensa e promettente collaborazione con i "vicini di casa" del Teatro San Babila proprio in una Stagione, quella del 2014-15, che porrà Milano al centro dell'attenzione mondiale con la sua EXPO. Progettare e attuare sinergie tra chi produce arte e cultura è condizione indispensabile e stimolante per allargare i reciproci pubblici, incrociare le attività, mostrare i mille fili che legano le differenti arti. Si è voluto iniziare con una ambiziosa rassegna di otto concerti in cui la musica classica di differenti epoche e differentissimi organici (dall'orchestra d'archi ad un duo soprano e pianoforte...) si intreccia con tre appuntamenti di jazz, anche per eliminare alla radice il luogo comune per il quale spesso si immagina il Conservatorio come un luogo chiuso su una ristretta cerchia di repertori. Filo conduttore dei programmi è il tema "Italia", ben rappresentato da un verso famoso e significativo che abbiamo posto come motto di tutte le nostre attività di questo "anno EXPO": è Goethe che mette in scena il suo amore per il nostro Paese iniziando la sua Canzone di Mignon chiedendo "Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni?". Per meglio conoscerlo, verranno proposte escursioni nel repertorio musicale del Futurismo come arie e romanze dei più famosi operisti, brani del romantico Ottorino Respighi quanto le note contemporanee di Franco Donatoni. Il tutto nella certezza che si tratti dell'inizio di un lungo viaggio comune. Alessandro Melchiorre Direttore del Conservatorio "G.Verdi" di Milano Concerto Bianco - CLASSICO 15 dicembre 2014 R. Strauss (150° anniversario della nascita) Capriccio Metamorphosen (In memoriam) O. Respighi Antiche danze e arie per liuto, Suite n. 3 Orchestra d’archi del Conservatorio G. Verdi di Milano Concerto Rosso - CLASSICO 12 gennaio 2015 P. Creston Sonata op. 19 P. Iturralde Pequeña Czarda P. Bonneau Pièce Concertante dans l’Esprit “Jazz” T. Yoshimatsu Fuzzy Bird Sonata D. Milhaud Scaramouche Sassofonista Pianista Kasjusz Lipkowski Daniele Bonini Concerto Arancione - JAZZ 2 Febbraio 2015 Collettivo Monk Le stupende composizioni di Thelonious Monk riproposte da questo interessante organico composto da dieci tra i migliori musicisti dei corsi Jazz del Conservatorio di Milano. Arrangiamenti di Dario Trapani. Concerto Giallo - CLASSICO 16 febbraio 2015 O. Respighi Antiche danze e arie per liuto, Suite n. 1 A. Casella Fox Trot - Omaggio a Balla e Boccioni F. B. Pratella Poema sinfonico “Inno alla vita” A. Casella Pagine di guerra op. 25 D. Lombardi Trasale Sospeso G. Lupis 8 Variations, One Crazy, on “Ah! Vous dirai-je, Maman!” (2010, World Premier nella versione per pianoforte a 4 mani) A. Casella Trois pièces for pianola DUO MIROIRS Antonello D’Onofrio Claudio Soviero Concerto Verde - JAZZ 2 Marzo 2015 Billy, Billie e Babila Nel centenario della nascita di Billy Strayhorn e di Billie Holiday recital di canto di due tra le più interessanti cantanti dei corsi Jazz del Conservatorio di Milano accompagnate da un eccellente combo. Concerto Blu - CLASSICO 16 marzo 2015 O. Respighi Sonata in si minore O. Messiaen “Louange à l'immortalité de Jésus” da Quatuor pour la fin du temps F. Donatoni Ciglio I. Stravinskij Suite italienne Violinista Pianista Matteo Calosci Luigi Nicolardi Concerto Indaco - JAZZ 20 Aprile 2015 Contemporary Ensemble del Conservatorio di Milano L'organico orchestrale del Conservatorio di Milano che spazia dagli elementi primordiali del jazz alle sfide più avanzate. Composizioni, rielaborazioni e direzione a cura del M° Giovanni Falzone. Concerto Violetto - CLASSICO 4 maggio 2015 G. F. Haendel Care selve Da tempeste A. Secchi Lungi dal caro bene F. P. Tosti Vorrei Aprile L. Arditi Il bacio G. Donizetti La zingara G. Verdi Caro nome Sul fil d'un soffio etesio Saper vorreste G. Donizetti Oh quante volte Quel guardo il cavaliere Regnava nel silenzio G. Puccini Quando m'en vo O mio babbino caro Soprano Pianista Veronica Yoo Marino Nahon BIGLIETTI STAGIONE CLASSICA E JAZZ CONSERVATORIO G. VERDI Biglietto unico platea e balconata Euro 10 Teatro San Babila Corso Venezia 2/A - 20121 Milano Uffici 02 76341384 - Biglietteria 02 798010 [email protected] www.teatrosanbabilamilano.it