twilight - Mediateca Toscana
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RASSEGNA STAMPA CINEMATOGRAFICA TWILIGHT Editore S.A.S. Via Bonomelli, 13 - 24122 BERGAMO Tel. 035/320.828 - Fax 035/320.843 - Email: [email protected] TWILIGHT 2 Regia: Catherine Hardwicke Interpreti: Kristen Stewart (Bella Swan), Robert Pattinson (Edward Cullen), Billy Burke (Charlie Swan), Ashley Greene (Alice Cullen), Nikki Reed (Rosalie Cullen), Jackson Rathbone (Jasper Cullen), Kellan Lutz (Emmett Cullen), Peter Facinelli (Carlisle Cullen), Cam Gigandet (James), Taylor Lautner (Jacob Black), Anna Kendrick (Jessica Stanley), Rachelle Lefevre (Victoria), Michael Welch (Mike Newton), Justin Chon (Eric Yorkie), Christian Serratos (Angela Weber), Ned Bellamy (Waylon Forge), Gil Birmingham (Billy Black), Gregory Tyree Boyce (Tyler), Edi Gathegi (Laurent) Genere: Azione/Horror/Thriller - Origine: Stati Uniti d'America - Anno: 2008 - Soggetto: Stephenie Meyer (romanzo) - Sceneggiatura: Melissa Rosenberg - Fotografia: Elliot Davis - Musica: Carter Burwell - Montaggio: Nancy Richardson - Durata: 110' - Produzione: Maverick Films, Summit Entertainment, Twilight Productions - Distribuzione: Eagle Pictures (2008) La minaccia della serie di "Twilight", forte di 11 milioni di libri venduti 'Breaking dawn' è in testa alle classifiche - è di diventare il nuovo Harry Potter, ma l'autrice Catherine Hardwicke rivelata da "Thirteen" e stoppata da "Nativity" prende le distanze. Gli elementi per catturare i teenager con le sirene del marketing, ci sono tutti: il romanticismo, la relazione pericolosa ma platonica col vampiro, il tema del diverso. Tema forte quello del pallido Edward, 108 anni con paillettes sul viso, che non vuole essere un mostro, tanto che si trattiene dalla ghiotta gola della compagna di banco scegliendo sangue animale. Ma quello che non si capisce è se il film sia una parodia come quella di Polanski o se voglia essere preso sul serio. Alcune scene sono subito cult: il pepper spray, la fam. vampira Cullen che cuoce la carbonara, gioca a baseball, dice che pochi di loro hanno autocontrollo. La lotta finale tra bande draculesche fa perdere gli indians, ma anche senza letture controluce, trattasi di un dark school horror che ha elettrizzato i giovani: non si può far finta di nulla. La rivista Empire avverte che "Twilight" ha avuto 69 milioni di contatti su Google, l'omonimo fenomeno atmosferico solo quattro. Eccolo, l'esangue ma complimentoso Romeo ('sei la mia qualità preferita di eroina') con Giulietta aggiornato al nero che c'è nell'aria, in forma narrativa semplicistica e infantile, fiaba da 400 pagine che corre inciampando nella noia con qualche effetto speciale, la lettura del pensiero (Edward è in ogni luogo, puro spirito) e la supervelocità. Alla fine si patteggia su una in-felicità da comuni mortali. Più ridicolo che emozionante, più curioso che doloroso, più new age che sentimentale, più ginnico che fantasy, "Twilight" ha un'azzeccata scelta di volti. A parte quei vampiri sotto mentite spoglie che arrivano bianchi come cenci, in tenuta brechtiana con viso pittato di bianco, ci sono il giovane Robert Pattison che salta dalla finestra e accartoccia auto con un dito per salvare Kristen Stewart. Il Corriere della Sera - 21/11/08 Maurizio Porro Se vi preparate a gustare una variazione sul tema vampiresco almeno un po' nuova e interessante, senza stare a scomodare il ricordo del travolgente "Per favore non mordermi sul collo", lasciate proprio perdere. Anche il vampiro buono e innamorato di "Twilight", in effetti, fa ridere a crepapelle. Ma per sbaglio e per caso, involontariamente. La graziosa teenager Kristen Stewart, genitori serenamente separati, si è trasferita dalla mamma abitante nell'assolato Arizona al papà poliziotto di paese nel piovoso e perennemente nuvolo (elemento chiave, l'assenza di luce del sole) stato di Washington. Va bene che è sveglia, ma le basta la prima occhiata, nella nuova scuola, non solo per cadere innamorata del bello e torvo Robert Pattinson ma anche per capire al volo che quel ragazzo incazzato e ipersensibile non la conta giusta. Ed è insomma rapidissima a capire che è un vampiro, come se l'ipotesi facesse parte del ventaglio quotidiano di possibilità. Solo che al giovanotto non piace il proprio destino. Non solo per nessuna ragione intende cedere all'istinto di azzannare il collo della ragazza, ma vorrebbe proprio essere felice con lei. Troveranno un ragionevole compromesso. Tra La bella e la bestia e l'effettistica esibizione dei superpoteri: ma che noia e che rimpianto per i film di paura che fanno paura. La Repubblica - 21/11/08 Paolo D'Agostini Questa volta in versione adolescente, il signore delle tenebre torna nelle sale col film "Twilight" di Catherine Hardwicke. È l'ultima mutazione d'un essere che popola gli schermi dai primordi. Pallido e bello, idolo delle ragazze che ne adorano l'esangue romanticismo, il vampiro Robert Pattinson ha nuove qualità: è velocissimo, forte, sa leggere nel pensiero. Di "Twilight" di Catherine Hardwicke, film ricavato dai romanzi della ex casalinga americana Stephenie Meyer, s'è parlato sinora come d'una merce prodigiosamente attesa da spettatori ragazzi già compratori di 11 milioni di volumi (l'editore italiano è Fazi), d'una storia di vampiri capace di toccare ogni record d'acquisto di biglietti, d'un fenomeno commerciale e (forse) di costume. Meglio così. A parlarne come d'un film c'è davvero poco da dire: una storia d'amore giovane, ragazzi vampiri buoni, ragazzi vampiri cattivi e licantropi che si combattono come a scuola s'affrontano gruppi ostili, pericoli, roba così. Eppure è interessante constatare che le vicende vampiresche, un classico del cinema, si estendono adesso agli studenti, ai ragazzini. Sarà inutile ripercorrere le caratteristiche del vampiro, creatura di cui si cominciò a parlare nel Settecento nell'Europa settentrionale e centrale: tutti conoscono la sua esistenza forzatamente nel buio, l'intolleranza alla luce, la vo- racità di sangue umano, il timore dell'aglio e della croce. I narratori delle storie di vampiri sono scrittori ottocenteschi: gli inglesi Bram Stoker e Polidori, l'irlandese Sheridan Le Fanu. Gli studiosi novecenteschi, pure questo si sa, hanno tracciato analogie tra vampirismo e sessualità: il morso del vampiro, il suo bere sangue umano sarebbero un'estensione, una variante del bacio in bocca e del sesso orale. I capostipiti del cinevampiro sono due, appartengono all'arte espressionista della prima parte del Novecento: "Nosferatu il vampiro" di Friedrich Wilhelm Mumau, 1922; "Il Vampiro" di Carl Theodor Dreyer,1932. E poi "Dracula" di Tod Browning, 1931. Opere straordinarie. In "Nosferatu" i toni grigio-nero, i richiami metafisicosimbolici, la tensione espressionista, certe immagini in negativo del conte Orloff che lascia il suo castello nei Carpazi e, chiuso nel sarcofago, si fa trasportare nel 1838 a bordo di una nave nel porto di Brema dove si diffonde la peste… Il risultato è il più grande film vampiresco mai realizzato al mondo, origine di vero terrore. "Vampyr", protagonista una donna-vampira che succhia il sangue alle due giovani figlie di un cavaliere, nella fotografia di Rudolph Maté è un horror-onirico, girato in ambienti naturali, ricco di selvaggia poesia. Per ultimo ma non ultimo, il primo "Dracula" ricavato da un testo teatrale e interpretato da Bela Lugosi dette inizio per la società produttrice Universal a un periodo di film terrificanti e sensazionali. Come si vede, non esistono all'origine distinzioni tra uomini e donne vampiri: le donne hanno quasi tutte origine dal racconto 'Carmilla' di Sheridan Le Fanu, ma rimangono ben presto in minoranza. Questi modelli sono stati ripetuti negli anni in versioni meno belle, con poche varianti: per lungo tempo il film di vampiri rimane, come una fiaba, una ripetizione degli stessi eventi e delle stesse emozioni paurose. Il "Nosferatu" di Werner Herzog, rendendo omaggio al capolavoro di Murnau, sottolinea la profonda tristezza del Mostro Redivivo incamazione del Male, impersonato da un Klaus Kinski esangue e sonnambolico. Il "Dracula" di Francis Ford Coppola riesce a circondare il protagonista Gary Oldman di una certa atmosfera glamour e a fargli subire numerose mutazioni in un'incursione di anacronismi storici. "Miriam si svegli a mezzanotte" di Tony Scott, protagonista Catherine Deneuve, concentra sulla assoluta raffinata eleganza la storia della vampira che deve alimentare la propria immortalità bevendo il sangue degli amanti. "Intervista col vampiro" di Neil Jordan, tratto dalle 'Vampire Chronicles' di Anne Rice, storia di due eleganti vampiri americani di New Orleans, lascia in secondo piano Tom Cruise e Brad Pitt per condensare ogni fascino sessuale sulla bellissima bambina Kirsten Dunst. Impossibile identificare il momento in cui il vampiro diventa inopinatamente personaggio da commedia o addirittura comico: da allora, però, si moltiplicano i vampiri del sesso, dello spazio, a Brooklyn, a mezzanotte, dell'isola e del pianeta rosso… Non ha importanza, il riso non è abbastanza forte da seppellire la creatura prediletta dei necrofili: i due generi di personaggi seguitano a sopravvivere parallelamente, la comicità non elimina lo spavento né viceversa. John Carpenter (come a suo tempo Riccardo Freda o Mario Bava) seguita a sostenere la leggenda infrangibile, il rispetto e il timore del vampiro, serio per sempre. Lo Specchio - 01/12/08 Lietta Tornabuoni Catherine Hardwicke è la regista dei teenager. Che siano le tredicenni terribili di "Thirteen" o i "Lords of Dogtown" ribelli che amano cavalcare tavole su asfalto e onde. Con "Twilight" si infila nel trappolone di una saga fantasy adolescenziale, fenomeno di culto che ha raccolto milioni di lettori in tutto il mondo (i libri son stati tradotti in 20 lingue e in 34 paesi), pescando in quello anglofono e femminile in particolare. La shakespeariana love story tra Bella ed Edward (Kirsten Stewart e Robert Pattinson, bellissimi, pallidi e pure bravi) sembra confermare il suo successo incredibile anche qui in Italia e prima ancora dell'arrivo in sala. Da Badtaste.it a Comingsoon.net passando per MySpace, ha fatto salire i numeri dei siti che se ne sono occupati. Molto rumore per nulla? Non proprio. Il film che diventerà almeno trilogia (i libri sono già quattro) - non è un capolavoro ovviamente, ma se si esclude la mediocrità quasi umoristica dei dialoghi, funziona. La regia, come sempre nel caso di Catherine Hardwicke, è audace e visivamente ammaliante, la struttura narrativa è semplice ma ritmata, la colonna sonora (i Muse su tutti) già un cult. I vampiri sono una famiglia normale se si esclude l'aspetto anemico - sono 'vegetariani' o quasi - e hanno come nemici consanguinei carnivori, o meglio umanivori. Un film per adolescenti fatto di adolescenti, dove esistono solo nerd borderline. Buona parte del film si svolge in un liceo in cui non esiste la reginetta bionda o il muscoloso giocatore di football, ma solo secchioni, disadattati e vampiri snob e spiritati con cui la nostra asociale Giulietta si trova a meraviglia. Anche l'eterno tema del sesso sperato, cercato, sublimato e mai vissuto, tipico dell'età, perde la sua caratteristica bacchettona e moralista, facendosi thriller. Avranno sangue freddo questi giovani Dracula, ma sono hot come pochi. Liberazione - 21/11/08 Boris Sollazzo
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