Italia - BootstrapTrio
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BootstrapTrio & MO Un LiveAct che mette in relazione i film di ricerca dello Studio MO con la musica di ricerca del BootstrapTrio Il Laboratorio di Cinema di Ricerca Monte Olimpino Lo Studio di Monte Olimpino, Laboratorio di cinema di ricerca, nasce nel 1962, nella località omonima, vicino Como, per iniziativa degli artisti Bruno Munari e Marcello Piccardo. “Nel 1962 Munari mi ha proposto di fare cinema insieme, impiantare insieme un laboratorio a Monte Olimpino e lì fare dei film. …. Per capire ci siamo dati da fare: abbiamo visto e rivisto i film del cinema sperimentale degli anni tra il 1920 e il 1930, di Bunuel, Clair, Duchamp, Richter… siamo stati ad Ascona a parlare con Richter, molto vecchio, in un grande capannone con tanta carta e tanto gesso, mi sembra. Abbiamo capito che potevamo fare quello che volevamo, bastava avere dei tecnici che sapessero fare ben visibile sulla pellicola e sullo schermo quel che avevamo in testa, e la pellicola che andasse in movimento. ” (Piccardo) Per circa dieci anni, dal 1962, lo Studio rappresenterà un luogo distintivo della sperimentazione cinematografica in Italia. In questo periodo lo Studio produrrà e realizzerà una cinquantina di film suddivisibili in due gruppi distinguibili: - film di ricerca - “non esiste (a quanto mi risulta finora nei paesi che ho visitato) una organizzazione che compia ricerche analoghe, con metodo preciso, affrontando tutte le componenti di un linguaggio visivo (in questo caso il cinema). Esistono le solite espressioni di avanguardia, ma non di ricerca. “ (Munari) - film d’informazione pubblicitaria - cioè su commissione di aziende. Nella storia dello Studio, cinema di ricerca e cinema d’informazione pubblicitaria s’incrociano continuamente, e la distinzione è certamente possibile solo in relazione alla committenza o al soggetto, ma assai meno se si considerano i contenuti sperimentali espressi in ciascun film. Infatti, ogni film d’informazione pubblicitaria “ conteneva un “colpo d’ala” cinematografico e anche più “ (Piccardo). Lo Studio è stato anche un ponte fra le molte avventure ed intenzioni creative dei suoi due principali protagonisti. Per entrambi, esso ha costituito un tramite e un’ apertura verso nuove, ulteriori prospettive d’indagine creativa. Nello Studio, Munari farà convergere - filtrate e verificate, in questo caso, nel linguaggio cinema - molte delle sue importanti energie di sperimentatore. Nella storia dello Studio, s’innesta anche , ad esempio, a partire dal 1967, l’esperienza del cinema fatto dai bambini, intorno al quale invece lavorerà molto Piccardo, per parecchi anni successivi, all’interno delle scuole e di svariate esperienze didattiche in giro per l’Italia. L’attenzione al mondo dei bambini, all’infanzia - che entra come motivo portante in diversi film dello Studio - , e al come intendere un rapporto vero di scambio, di apertura, verso questo orizzonte, rappresenta, d’altronde, una tematica assai sentita, per diversi e complessi motivi, da entrambi questi due autori. (Dalla presentazione della mostra realizzata sullo studio MO dall'associazione BRECCE per l'arte contemporanea -2004) Fra i numerosi film di ricerca realizzati dallo Studio ricordiamo: I colori della luce (1963), Moiré (1964), Tempo nel tempo (1964), Sulle scale mobili (1964), Scacco matto (1965), Omega ricerca n. 2 (1966), Il mimo e l’oggetto (1965), Ricerca auto veloce, Upim ricerca n. 1 (1967), I fratelli Castiglioni (1967), After effects (1969), Fiat ricerca n. 1 – i bambini da marciapiede a marciapiede – (1968-1969), Lungometraggio MO parti I, II, III (1971/72). Fra i film d’imformazione pubblicitaria citiamo: Il tempo libero (1963) per conto del Club degli Editori, Lana pettinata (1964), Lettere (1965) per conto della Olivetti, Tissot visodate (1965), Tissot carrousel (1968), Fiat 600 (1968), Tissot sideral (1969). Per il cinema fatto dai bambini: La gallina, Rubando le pere quella sera e La classe in libertà, La chitarra, Il pagliaccio, La scatola chiusa, Lo spaventapasseri. Marcello Piccardo è una di quelle figure anomale che hanno lasciato un segno nella cultura dell'Italia degli anni Sessanta. Film-maker e intellettuale eclettico applicò i modi linguistici dell'avanguardia al cinema industriale, realizzando alcuni dei più riusciti commercials della storia della pubblicità. Il suo gusto per la scoperta lo portarono a partecipare alle prime esperienze televisive italiane e a dare vita all’originale e utopica esperienza del laboratorio di Monte Olimpino assieme a Bruno Munari. (Da una presentazione su Marcello Piccardo) Munari: "Nel 1953 (circa) facevo delle ricerche sulla luce polarizzata per estrarre i colori puri dalla luce stessa e fare delle composizioni a colori mutevoli. Qualche hanno dopo, con alcuni amici di Monte Olimpino, facemmo un film a 16 mm a colori della durata di circa 10 minuti (film che fu poi presentato al festival del cinema di animazione a Knokke, in Belgio, nel 1964, unico film italiano accettato da una giuria internazionale). Il sonoro di questo film fu fatto da Luciano Berio, che avevo conosciuto alla RAI assieme a Maderna. Avevamo fatto sonorizzare da Berio questo film a luce polarizzata perché i colori della luce sono senza "timbro" come i suoni generati elettronicamente. Purezza assoluta dei colori assieme alla purezza dei suoni elettronici." (Da un'intervista a Bruno Munari) Il Laboratorio di Monte Olimpino sul web: http://nuke.monteolimpino.it/ BootstrapTrio attua una ricerca sull' organizzazione della musica attraverso strutture multiple parallele. La ricerca non si focalizza così sul suono o sui parametri timbrico-spaziali della musica ma sulle strutture costitutive attorno a cui si organizzano i suoni. Simone Mauri: Clarinetto basso - Composizione Marco Conti: Basso elettrico Samuel Elazar Cereghini: Batteria - Steel drum Il termine "Bootstrap" si riferisce ad una frase idiomatica la cui traduzione è "reggersi ai tiranti dei propri stivali", ma fa riferimento anche ad una tipologia di processo, un processo che si autoalimenta e si sostiene da sè, facendo leva sulla propria coerenza interna. Si prende spunto dall'idea che per comprendere una qualsiasi struttura complessa si può evitare di suddividerla in costituenti più semplici,ma la si può considerare come un tutto interconnesso, in cui nessuna parte è più fondamentale delle altre. Ogni parte acquista specificità nella relazione dinamica con le altre parti, alle quali a sua volta dà significato, cosicchè le caratteristiche di ogni singola parte sono determinate da quelle di tutte le altre. Ciascuna parte contribuisce alla creazione delle altre che a loro volta la generano. Così l'intera struttura genera sè stessa, ovvero si tira su reggendosi, per così dire, ai "tiranti dei propri stivali". Nel provare ad applicare questo paradigma ad un ambito musicale, ci siamo ritrovati fra le mani un approccio alla materia sonora che trova il suo epicentro nella relazione fra le parti più che nelle parti stesse, che cerca il suo equilibrio sommando degli squilibri, che pone l'accento sulla funzionalità degli elementi in gioco più che sul loro valore estetico. Consapevoli del fatto che tutto questo è solo un germe, uno spunto, un'idea per andare un poco più avanti nell'esplorazione del "possibile" musicale. BootstrapTrio sul web: http://www.bootstraptrio.com __________________________________________________________________ L'unione dei film di ricerca del LaboratorioMO e della musica di ricerca del BootstrapTrio crea un flusso continuo e parallelo di materiale di ricerca che inevitabilmente porta a punti di contatto e di contrasto, sinergie e divergenze, in un rapporto fluido che impedisce ripetizioni statiche e inevitabili. I film proiettati all'interno del LiveAct: I Colori Della Luce 1963 / Tempo Nel Tempo 1964 / Sulle Scale Mobili 1964 / Scacco Matto 1965 / After Effects 1969 Riprese per il film Omega Ricerca __________________________________________________________________ Info e Contatti: [email protected]