Spatium. La nascita della basilica paleocristiana. di Maria
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Spatium. La nascita della basilica paleocristiana. di Maria
PON T ECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Spatium. La nascita della basilica paleocristiana. di Maria Carolina Campone Introduzione Non in tutti gli indirizzi della scuola secondaria di II grado è previsto l’insegnamento della storia dell’arte, disciplina fondamentale per comprendere le culture c lassiche e quella contemporanea. Essa può comunque essere affrontata in percorsi pluridisciplinari o in occasione della tradizionale visita guidata. Onde evitare che questa si trasformi in un momento avulso dall’attività didattica, il docente può introdurre i discenti al sito scelto per la visita, facendo ricorso alle ICT. Esse consentono, infatti, una presentazione adeguata del tema, coniugando al dato meramente teoricotrasmissivo quello iconico e costruttivo consentito dalla strumentazione on line. L’attività che si presenta è rivolta a un docente di materie letterarie del biennio della scuola superiore, in particolare è pensata per un liceo classico, ma, con piccoli accorgimenti (inerenti soprattutto la fase VI) può essere adattata a ogni ordine di scuola. Cimitile, basilica vetus (IV sec.). Ideazione: la situazione di partenza. quando frequentano scuole che, almeno al biennio, non prevedono l’insegnamento della storia dell’arte, è la classica visita guidata o il viaggio di istruzione. Essi possono - ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina1 Uno dei modi per far conoscere agli studenti il patrimonio artistico italiano, anche PON T ECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 e devono- divenire momenti integrati nella didattica curriculare, prevedendo anche un’ottica plurilingue e una cooperazione fra docenti di materie diverse. Le ICT consentono di ottenere tutto ciò per la loro caratteristica intrinseca, in quanto offrono la possibilità, attraverso l’immagine, di fissare concetti e idee. In tal modo, l’alunno affronta la visita in maniera consapevole e il momento dell’uscita didattica si trasforma in un momento di lezione in un’aula “allargata”. Per realizzare l’attività, l’ambiente di apprendimento prevede: -LIM completa di computer e proiettore -notebook -stampante -chiavette USB -materiali digitali audio e video -computer -software specifici per ogni disciplina e opensource. Definizione del problema. Dal momento che l’attività è indirizzata al biennio della scuola superiore, si propone come oggetto la nascita della basilica paleocristiana, proposta attraverso la conoscenza del sito paleocristiano di Cimitile (NA), in cui le scelte tipologiche possono essere seguite e comprese dagli studenti attraverso gli scritti di Paolino di Nola (355431 d.c.), che qui fondò una delle prime basiliche cristiane, introducendo importanti novità tipologiche, delle quali discuteva con i suoi corrispondenti: Ambrogio di Mi lano, Agostino di Ippona, Giuliano di Eclano. La preparazione della visita al complesso paleocristiano di Cimitile, può essere occasione per fornire agli studenti notizie sullo sviluppo del complesso e sulla nascita e primi sviluppi dell’arte paleocristiana. Case history Fase I. Progettazione Come supporto alla visita, si è progettata una lezione frontale che prevede l’impiego reperibile in internet. Il docente mette a fuoco soprattutto: ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina2 della LIM per presentare agli studenti il tema, anche attraverso il materiale iconografico PON T ECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 - la derivazione della basilica cristiana da quella civile romana e, nel contempo, dalla domus privata; - il dato di fatto per cui prima dell’editto di Costantino non esistono edifici di culto tipologicamente definibili come “cristiani”; il fatto che lo sviluppo del complesso trova una fonte di prima mano negli scritti di Paolino di Nola (V sec. a.C.). Il primo di questi aspetti non può peraltro essere trattato in occasione della visita, in quanto richiede il supporto di immagini e piante, in grado di aiutare i ragazzi a comprendere l’evoluzione tipologica della basilica. Cimitile, Chiesa di San Giovanni (post V sec.), facciata. Fase II. Il docente inizia ricordando che i primi edifici ad uso dei riti cristiani sono domus private, in cui a volte sono solo i temi rappresentati nei cicli decorativi a costituire un indizio della destinazione d’uso. E’ quanto accade nella domus di Doura Europos (www.ilcassettodeisogni.it; www.artemotore.com/storiadellarte/artepaleocristiana.com; www.edu.lascuola.it/edizioni-digitali) in cui, tramite la presentazione della pianta, si evidenzia come l’edificio, interessante caso di gestazione della tipologia cultuale cristiana, prevedesse una corte quadrata intorno alla quale erano disposti degli ambienti di grandezza diversa, quelli al primo piano d’ abitazione, quelli al pianterreno destinati al culto, ma senza alcuna differenziazione in pianta né in alzato, tanto che il battistero viene identificato in base al solo ciclo pittorico, incentrato sull’azione salvifica dell’acqua. Anche a Roma abbiamo esempi di domus ecclesiae, fra le quali quella dei santi Giovanni e Paolo al Celio, risultato dell’unione nel III sec. di due abitazioni ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina3 - PON T ECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 private, in cui nel IV sec. furono realizzati una confessio e un ciclo di affreschi di soggetto cristiano (www.caseromane.it; www.romasotterranea.it/basilicadeissgiovanniepaolo.html). www.archeoguida.it; In tal modo, per la contemporanea presenza di una sepoltura martiriale -con significativa violazione della legge romana- e luogo di culto, la domus romana costituisce in nuce un anticipo della successiva basilica. Tramite il collegamento a siti*specifici* (www.anisa.it/materiali/lezionidistoriadell’arte/art&architecturemainlyfromtheMediterran eanbassin) il docente può mostrare come nelle basiliche cristiane architettura e pittura fossero un tutt’uno, funzionale alla trasmissione di un messaggio simbolico. Fase III. Dopo l’editto di Milano (313) e il riconoscimento del cristianesimo come religio licita, vengono realizzati i primi esempi di basilica cristiana. Questa tipologicamente mantiene la planimetria rettangolare e la suddivisione in tre navate della basilica romana ad uso civile, che, per la sua natura, non creava conflitti, spostando però l’accesso su uno dei lati brevi, in modo che lo sguardo dei fedeli, entrando, fosse immediato guidato verso l’abside dove era l’altare che diveniva così il punto focale della costruzione. La focalizzazione su tale zona è l’elemento cha caratterizza la più antica basilica di Roma 1 , Santa Sabina, in cui, a tale scopo, il transetto è del tutto assente (www.arte.it/guida-arte/roma/da-vedere/basilica-di-santa-sabina; www.arte- argomenti.org/saggi/santasabina.htm), mentre la navata è scandita da archi su colonne, con una soluzione piuttosto rara, ma nota all’architettura civile di età classica, funzionale a valorizzare ancora di più la convergenza dello sguardo verso il presbiterio, elemento centrale della liturgia. Fase IV. A questo punto si può introdurre la presentazione del complesso di *Cimitile* (www.storia-riferimenti.org), rilevando che, in questa fase storica, i primi edifici di culto sia qui sia a Roma mostrano, nelle soluzioni formali, straordinari punti di contatto con 1 Il docente spiegherà che San Pietro in Vaticano e San Giovanni in Laterano, infatti, sono state oggetto di rifacimenti così ampi che non è possibile, soprattutto nel primo caso, intenderne l’assetto originario. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina4 gli edifici di culto siriani o dell’Africa settentrionale. PON T ECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Il toponimo Coemeterium attesta l’esistenza di un sito cimiteriale in uso già in epoca romana. Qui, già nel corso del III secolo, sorgono una basilica dedicata ai santi martiri e un’edicola mosaicata, quest’ultima posta a copertura della sepoltura del prete siriano Felice. Fra il 402 e il 404, Meropio Ponzio Paolino fonda una nuova basilica, che definisce “nova”, in opposizione alla “vetus” -la chiesa sorta intorno alla tomba di Felice- destinata a includere memoriae (i resti del santo) e triumphum (una reliquia della vera croce) con una significativa crasi ideologica (www.meridies-nola/cimitile.org). Intorno al martyrium Paolino crea un centro monastico aperto a uomini e donne -primo esempio del genere in Occidente, lasciando testimonianza, nelle lettere e nei carmi, del messaggio teologico sotteso alle singole scelte architettoniche. In particolare il docente può proporre passi scelti dall’epistolario paoliniano (ep. 32), per evidenziare una serie di scelte tipologiche consapevoli. A Cimitile per la prima volta: - si sperimenta un’abside trychora con esplicito richiamo trinitario - si realizza un mosaico absidale dalla forte valenza trinitaria - si propone un monastero “misto” (destinato a ospitare uomini e donne) gravitante sulla tomba di un santo. Cimitile, Basilica nova, abside. Particolare della trychora. Fase V. Il presbiterio della basilica nova si presenta con un’innovazione tipologicamente interessante, la trychora, un ambiente triabsidato, che trova dei precedenti e dei paralleli in quella religiosa di area africana, come la basilica di Damous el Karita presso Cartagine (www.googleimmagini.it). Tali consonanze tipologiche si giustificano ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina5 nell’architettura civile di età imperiale (http://www.it.wikipedia.org/wiki/Villa_del_casale) PON T ECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 alla luce degli intensi rapporti epistolari fra Paolino e Agostino e delle discussioni teologiche che seguono l’affermazione del credo niceno-costantinopolitano (381 d.C.). Damous el Karita. Pianta della basilica (dal Dictionnaire d’Archéologie Chrétienne et Liturgie, a cura di Cabrol e Leclerq, III/1948) L’iconografia trinitaria sottesa alla tipologia della trychora veniva ribadita dalla decorazione musiva dell’abside, oggi non più fruibile, in quanto la basilica nova fu danneggiata in seguito all’eruzione vesuviana di Pollena (476 d.C.), in conseguenza della quale la zona presbiteriale fu chiusa e trasformata in chiesa, dedicata a San Giovanni. Del mosaico voluto da Paolino, gli studiosi hanno proposto varie ricostruzioni: il docente propone alla classe il capitolo 10 dell’epistola 32, in cui il santo riporta anche i tituli che accompagnavano le immagini, guidando i ragazzi, attraverso un’esperienza di traduzione intersemiotica, a proporne una loro traduzione. Fase VI. A questo punto, si può trasformare il tradizionale momento della versione in un laboratorio linguistico (officina linguarum), facendo di una vecchia pratica una sfida interpretativa “tecnologicamente assistita” da strumenti informatici di qualità impiegati secondo una precisa modalità operativa. Il docente propone la traduzione dell’epistola 32, 10 di Paolino di Nola, utilizzando di videoscrittura predispone un form di lavoro su due colonne, una delle quali per l’elaborato degli alunni, l’altra per la correzione. Preliminarmente “formatta” il testo; ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina6 raccolte digitali, quali PHI Latin o il Thesaurus Linguae Graecae e con un programma PON T ECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 eventualmente (a seconda del grado di difficoltà e della classe di riferimento) ne scompone la linearità per semplificare l’ordo verborum o eliminare elementi sintatticogrammaticali non ancora trattati; eventualmente, può proporre una traduzione di riferimento, dal momento che il latino cristiano ha delle proprie particolarità linguistiche e lessicali e proporre una traduzione contrastiva; inserisce link ipertestuali a risorse web significative per la comprensione del passo; registra la lettura espressiva del testo e un eventuale commento vocale. Il form viene poi distribuito alle postazioni client degli alunni, utilizzando le funzioni tipiche dei programmi di gestione di una rete (TMS, NetOp School etc…). I discenti lavorano con l’ausilio di dizionari elettronici (essenzialmente IL e IG) traducendo e svolgendo le altre operazioni linguistiche richieste, arricchiscono il testo con immagini tratte da Internet e con link significativi, utilizzando in maniera appropriata le risorse del web, mentre il docente ne controlla il lavoro, interviene, guida le operazioni, rispondendo alle richieste (funzione “call”) con conversazione privata o pubblica, mediante le apposite cuffie.. Al termine del lavoro, gli allievi salvano il tutto sul server del laboratorio utilizzato. La correzione viene effettuata dal docente direttamente sui form raccolti, “incollando” la sua traduzione di riferimento, correggendo i testi con i tipici strumenti di formattazione (sottolineatura, evidenziazione etc…), inserendo link a siti e/o documenti di approfondimento. Infine, i lavori corretti vengono inviati agli alunni via mail. La revisione degli elaborati si svolge in modo partecipato: tutti possono vedere sui monitor dell’aula computer gli elaborati della classe, commentare le diverse soluzioni espressive e linguistiche proposte, operare confronti e riflessioni sulle scelte Pagina7 linguistiche, sugli errori evidenziati e sulle correzioni effettuate. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON T ECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Ricostruzione dell’abside della basilica nova (da F. Wickhoff, Das Apsismosaik in der Basilika des hl. Felix zu Nola, in «RQ» 3 (1889), pp. 157-176) Fase VII. Il docente propone un confronto con il mosaico absidale di San Giovanni in Laterano (http://www.musivumopus.com) e quello -successivo- di Sant’Apollinare in Classe a Ravenna (www.archeoguida.it/ravenna) per rilevare che: -nella prima metà del V sec. si elabora un’iconografia “trionfale” della croce, non più legata al concetto di patibulum ma a quello di triumphum; -che negli esempi coevi di Cimitile e Roma tale slittamento semantico si lega alla presenza vicina di reliquie della vera croce di Cristo. San Giovanni in Laterano viene infatti fondata accanto alla basilica di santa Croce in Gerusalemme, in cui Elena, madre di Costantino, fa deporre un frammento del legno su cui Gesù sarebbe morto, da lei rinvenuto dopo un’attenta ricerca (cfr. Rufino, Storia ecclesiastica, X 7-8;Socrate Scolastico, Storia ecclesiastica, I, 17; Teodoreto, Storia ecclesiastica, I, 18), mentre a Cimitile un’identica reliquia, dono di Melania Seniore, era posta sotto l’altare maggiore (cfr. Paolino di Nola, Lettere, 31, 4-5); - che in entrambi i casi, dunque, l’iconografia del catino si legava a una scelta precisa, tesa a sottolineare la vittoria della vita sulla morte fisica; - che, a partire dalla fine del V sec., il tema della croce trionfante diviene un vero e proprio tòpos, come si rileva a Ravenna in Sant’Apollinare Nuovo e, anche prima, nel Pagina8 Mausoleo di Galla Placidia. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it PON T ECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 Ravenna, Sant’Apollinare in Classe, mosaico absidale (da C. Ricci, Ravenna, Bergamo 1913). Osservazioni conclusive L’esperienza condotta ha dimostrato l’utilità delle ICT in ambito didattico: esse consentono collegamenti interdisciplinari, ma soprattutto l’esperienza dimostra come il loo utilizzo consapevole può produrre una reale innovazione nel modo di fare scuola. Anche il momento della traduzione viene trasformato in un lavoro in cui le tecnologie consentono una correzione efficace perché simultanea, sostenuta dal ricorso a link e risorse iconiche, che facilitano la comprensione del testo proposto, dal momento che il “trans-ducere” richiede l’attivazione di competenze diverse. Ovviamente per far sì che ciò sia possibile, occorre che i docenti siano aiutati a confrontarsi con questi strumenti. Pertanto è necessario condividere dei modelli di lettura della tecnologia, che si adattino il più possibile a diversi stili di docenza e offrano adeguate possibilità di formazione. didattica nel momento in cui il docente riesce a utilizzare le ICT all’interno di metodologie a lui familiari. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it Pagina9 Infatti, anche senza una formazione tecnica avanzata, si ha un cambiamento nella PON T ECNOLOGIE PER LA DIDATTICA CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2009-2 PON DIDAT EC CORSO AVANZATO COD. PROGETTO D-5-FSE-2010-2 L’importante è ovviamente utilizzare le ICT come strumento didattico innovativo ben integrato nel curricolo scolastico, collegato alle altre attività della classe, in modo da farne non un’esperienza isolata fine a se stessa, ma un nuovo modo di insegnare da affiancare a quello tradizionale. Aspetti critici Il concetto di didattica multimediale -entrato di diritto nella scuola- fa di quest’ultima un ambiente globale di comunicazione, attraverso il quale assumono particolare rilevanza il linguaggio, il codice, la struttura “ambientale” tipica, che, a sua volta, determina il livello di interagibilità dell’apprendimento. La multimedialità diviene, quindi, un ambiente entro il quale ripensare forme e modi, contenuti e modalità dell’insegnamento. La possibile dicotomia strumento vs insegnamento può essere superata in una visione che metta in risalto l’impatto costruttivo che le nuove tecnologie hanno sulla pratica didattica,ndo modifica le competenze del docente, che può ricorrere alla tecnologia come medium del linguaggio; nel contempo, attraverso la didattica multimediale, è possibile dare un valore aggiunto agli oggetti della conoscenza, sollecitare ulteriori riflessioni circa la dimensione del linguaggio scritto, la relazione docente-studente, il cambiamento del sistema scuola. L’altro nodo fondamentale riguarda l’uso delle tecnologie nella loro capacità di influenzare il setting didattico nel suo complesso, in modo tale che diventino potenziali agenti di cambiamento, in ultima istanza, dello stesso processo di apprendimento, indicando la necessità di integrarle con particolari condizioni extratecnologiche, senza le quali la pura tecnologia è destinata a fallire. Le ICT possono diventare artefatti, tools, Pagina10 se forniscono opportunità di imparare con le tecnologie e non dalle tecnologie. ©ANSAS 2012 - http://formazionedocentipon.indire.it
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