Le droghe di sintesi
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Le droghe di sintesi
Le droghe di sintesi Anfetamina Il 2-ammino-1-fenilpropano è il capostipite delle anfetamine, molecole semplici formate essenzialmente da un anello aromatico collegato ad una corta catena amminica più o meno diversa. Sono state sintetizzate più di un secolo fa e come benzedrina, simpamina, vendute comunemente come stimolanti: tolgono il senso dell’appetito, della fatica e del sonno, aumentano il battito cardiaco e quindi i consumi calorici (sono “anoressizzanti”) e danno dipendenza psichica. Ecstasy Anche l’MDMA, 3,4 metilendiossimetanfetamina e stata creata quasi un secolo fa nella ricerca di calmanti o stimolanti: ha vari effetti calmanti ma anche un effetto allucinogeno In realtà l’attuale ecstasy è una infinita varietà di pillole che contengono solo una parte di MDMA e altri componenti ad attività neurotossica che in genere accoppiano l’effetto calmante con quello stimolante con una casistica infinita di situazioni, tra le quali prevalgono: senso di potenza, riduzione della sensibilità alla fatica e al sonno, ridotta capacità di termoregolazione. Quello che rimane costante è l’effetto fortemente depressivo che sopravviene al termine dell’effetto di tutte le anfetamine: più ti tira su più di manda giù. Se la depressione fisica si recupera con riposo e sonno, quella psicologica è più insidiosa perché spesso rimane una sindrome paranoica schizofrenica (ovvero ce l’hanno tutti con me….!). Altra ricaduta riguarda spesso l’alterazione dell’equilibrio della melatonina (ormone sonno/veglia) con difficoltà a dormire. La dietilammide dell’acido lisergico: LSD Deriva dall’Acido lisergico (LSA) un alcaloide prodotto da un fungo parassita della segale (Claviceps Cornuta) e provocava (le pratiche agrarie moderne lo controllano) per ingestione una malattia (ergotismo) con marcati effetti allucinogeni e di contrazioni muscolari. LSD è invece più marcatamente allucinogeno (ovvero percezione alterata di suoni, colori, odori ma anche di pericoli immaginari) con periodo post-azione più o meno depressivo. L’assunzione determina marcata tolleranza, ovvero occorre aumentarne la dose per percepirne gli stessi effetti mentre la dipendenza (spinta a riassumerlo) è sostanzialmente psicologica. . 1 di 1 ασ
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