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L'UTILIZZO DELLA MEMANTINA IN ASSOCIAZIONE AGLI ANTICOLINESTERASICI NEI PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIA DI ALZHEIMER DI GRADO MODERATO C. Paci, R.Gobbato, T. Carboni, S. Sanguigni, L. Curatola Unità Operativa di Neurologia, Ospedale Civile San Benedetto del Tronto (AP) E' ormai ufficialmente riconosciuto il ruolo che occupano i farmaci anticolinesterasici (donepezil, rivastigmina e galantamina) nel trattamento della malattia di Alzheimer di grado lieve e moderato. A seguito dell'entrata in commercio della memantina, antagonista dei recettori N-metil-D-aspartato, che agisce sulle vie glutamatergiche, si è aggiunta una possibilità in più nel trattamento della malattia. L'indicazione della molecola è sulla malattia in fase avanzata, tuttavia esistono dati in letteratura che riconoscono la efficacia della memantina anche sulle forme di malattia di Alzheimer di grado lieve e moderato. La letteratura scientifica inoltre riporta dati degli anticolinesterasici associati alla memantina nella malattia di Alzheimer in grado di ritardare ulteriormente la progressione ed il peggioramento della patologia stessa. Scopo del nostro studio è stato quello di verificare l'efficacia della memantina in associazione agli anticolinesterasici in pazienti affetti da malattia di Alzheimer di grado moderato. Sono stati selezionati 20 pazienti (10 maschi e 10 femmine) affetti da malattia di Alzheimer di grado moderato e che presentavano le seguenti caratteristiche: 1) età media 75 ± 5 anni 2) erano in terapia da 18 ± 6 mesi con anticolinesterasici, donepezil o rivastigmina o galantamina 3) presentavano un peggioramento di almeno 2 punti al MMSE rispetto alla valutazione precedente avvenuta 6 mesi prima. E ' stata aggiunta memantina iniziando con dosaggio 5 mg/die fino ad arrivare, nell'arco di 4 settimane, a dosaggio di 10 mg x 2 /die. Dopo 6 mesi di terapia con memantina i pazienti sono stati rivalutati per analizzare l'efficacia clinica utilizzando il MMSE. Alla baseline il punteggio medio MMSE era di 16 ± 1,5. Al controllo dopo 6 mesi di terapia associata (memantina e anticolinesterasici) il punteggio MMSE risultava 17 ± 1,5. I risultati ottenuti dopo 6 mesi hanno evidenziato una significativa stabilizzazione del punteggio MMSE (p>0.5). Un paziente ha dovuto sospendere la memantina per comparsa di stato di agitazione psicomotoria ed aggressività verbale. II nostri dati, sebbene condotti su un numero ristretto di pazienti, confermano l'efficacia della memantina in associazione agli anticolinesterasici. In particolare l'efficacia si riflette su pazienti di grado moderato che, nonostante l'utilizzo degli anticolinesterasici, iniziano a peggiorare progressivamente. L'associazione della memantina è stata efficace nell'impedire l'ulteriore progressione stabilizzando il quadro cognitivo.
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